Marzo 2016 - seh

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Transcript Marzo 2016 - seh

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Via Budapest . C/O Galleria Monserrat (1° Piano)
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04 #nonISOLAteci
05 Alberto Salvucci
14 In Viaggio: San Pietroburgo
15 Verba Manent
06 Sapori e Simboli antichi
07 Da Rebeccu a Pratobello
16 Antonio Solinas
Sardegna in Videoclip
La Sardegna dei “Paesi Fantasma”
08 Dinamo: Salto nel buio
I biancoblù mancano anche la Coppa Italia
10 Il dentista risponde
Curiosità sul mondo odontoiatrico
12 In cucina con lo chef
Formaggelle e Ricottelle
13 Appuntamenti di Marzo
S&H MAGAZINE
Anno XXI - N. 234 / Marzo 2016
www.seh-net.it - [email protected]
Direttore Responsabile
Marco Cau
Ufficio Grafico
Giuseppina Medde
Hanno collaborato a questo numero:
Diego Bono, Luigi Canu, Morena Deriu,
Daniele Dettori, Manuel Di Cristo, Maurizio Figus,
Nike Gagliardi, Erika Gallizzi, Giuseppe Massaiu,
Emanuela Ravot, Paola M. Ruiu, Marco Scaramella
Redazione
Predda Niedda Strada 18 bis - Sassari
Telefono 079.267.50.50
Il tuo Erasmus in città
Tra “Amazzoni” e fumetto sardo
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Hitweets
Lost in Sardinia
Ma come ti comporti?!
Cover Story
Alessandro Goddi
24 Guida ai locali
29 Segnali di Fumo
Stampa
Tipografia TAS S.r.l. - Sassari
in Copertina
Alessandro Goddi. Foto: Domenico Rizzo
esse&acca
editoria.pubblicità.grafica
grafica
Pubblicità 335.722.60.54
Pubblicazione registrata presso il
Tribunale di Sassari al n° 324 del 8.7.1996.
Copyright © 1996. È vietato riprodurre disegni,
foto e testi parzialmente e totalmente contenuti
in questo numero del giornale.
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#shMAG
di Manuel Di Cristo
Prosegue la corsa disperata per
salvare i voli Ryanair degli aeroporti di Alghero e Cagliari che, specie nella Riviera del Corallo, sono
uno dei fattori chiave del turismo in
entrata nella nostra Isola. Tra la
Regione, che pensa ad uno stratagemma per aggirare la disciplina
comunitaria in merito al divieto di
aiuti di Stato, e la Compagnia irlandese, che si mostra disponibile a
salvare le rotte internazionali e la
base ad Alghero in caso di retromarcia sull’aumento delle tasse
aeroportuali, c’è chi ha deciso di
inserirsi nel dibattito con una propria iniziativa: sono gli studenti
universitari. Su Twitter, Instagram
e Facebook i ragazzi, con l’hashtag
#nonISOLAteci, hanno pubblicato le
foto delle esperienze formative vissute all’estero per richiamare, in
questo modo, l’attenzione su un
diritto che temono di perdere: quello alla mobilità, allo scambio e quello ad essere, per davvero, cittadini
europei. Ne abbiamo parlato con
Riccardo Zanza, 24 anni, attuale
Presidente del Consiglio degli studenti dell’Ateneo di Sassari.
Salve Riccardo! Puoi dirci in cosa
consiste l’iniziativa #nonISOLAteci
e da chi è promossa?
Certamente. Si tratta di una campagna di sensibilizzazione promossa
dal Forum studentesco, da ESN di
Sassari e Cagliari e dal Forum
delle associazioni, col preciso
intento di evidenziare la nostra
posizione (che fu chiara già in un
comunicato del Consiglio degli studenti del Dicembre 2015) e sensibilizzare l’opinione pubblica e la classe politica in merito alle ricadute
negative che la riduzione (se non
addirittura scomparsa) dei voli low
cost avrebbe sulla mobilità e la vita
studentesca, oltre che sugli scambi
internazionali; da qui l’idea dell’hashtag “nonISOLAteci” accompagnato
#nonISOLAteci
Gli studenti sardi contro il taglio
delle rotte aeree da Alghero e Cagliari.
dalle foto rappresentative delle
esperienze internazionali vissute
dagli studenti, che sono poi l’espressione più chiara di quel diritto
alla mobilità studentesca che
vogliamo difendere.
Quanto è stata ed è importante la
presenza dei voli low cost per la
buona riuscita del progetto
Erasmus?
Direi che è stata determinante,
senza dubbio. I collegamenti internazionali a basso costo hanno permesso agli studenti sardi di vivere questa straordinaria esperienza e, allo
stesso modo, hanno portato nei
nostri Atenei studenti da tutta
Europa. Il venir meno di queste tratte comporta un aggravio delle spese
di viaggio, che rischia di rendere
l’ammontare delle Borse insufficiente a coprire i costi che vengono
sostenuti dagli studenti; non solo:
dobbiamo considerare il fatto che
l’Università di Sassari, ad esempio,
sta lavorando molto bene in relazione all’apertura di nuovi rapporti di
collaborazione con sedi universitarie
europee ma senza strumenti adeguati, come i voli internazionali,
sarebbe tutto compromesso.
A quali Istituzioni vi rivolgete e
cosa chiedete?
Gli studenti, di cui siamo portavoce,
sono parte di un Ateneo rappresentato all’esterno dal Rettore, a cui ci
rivolgiamo come nostro primo
interlocutore: da lui ci aspettiamo
che accolga le nostre istanze e faccia valere il peso del suo incarico
nelle sedi opportune. Tenuto conto
del fatto che oggi i trasferimenti
dallo Stato agli Atenei avvengono su
logica premiale, mi pare evidente
che i punteggi delle Università
sarde sul parametro internazionalizzazione e nuove immatricolazioni
calerebbero drasticamente, se questi cupi scenari divenissero realtà.
Ma la nostra iniziativa mira anche
ad arrivare alle orecchie della
Regione Sardegna, con la quale i
vertici delle rappresentanze studentesche regionali hanno avuto un
confronto e alle quali è stato presentato un documento politico che
esplicitava delle proposte chiare;
bisogna lavorare su una continuità
territoriale che non è tale e incrementare gli investimenti verso i due
Atenei per colmare il gap delle
immatricolazioni, inevitabile data
l’insularità. Ci sembra ragionevole,
inoltre, la richiesta di un aumento
del 20% dei fondi destinati al capitolo di bilancio delle Borse Erasmus,
che farebbero da traino ad altri
fondi comunitari e permetterebbero
all’Università sarda di proseguire il
cammino dell’internazionalizzazione.
Avete in mente altre iniziative?
Nessuna in particolare ma siamo
aperti al dialogo con chiunque; il
diritto alla mobilità studentesca è
qualcosa che va salvaguardato con
le unghie e con i denti ed è per questo che chi sta sostenendo l’iniziativa “#nonISOLAteci” andrà avanti
con la propria battaglia. Mi sia consentita, peraltro, una nota di disappunto: da parte della stampa regionale è stato dedicato solo un trafiletto alla nostra iniziativa e questo
mi sembra un errore perché la
nostra campagna, in fondo, riguarda
non solo gli studenti ma soprattutto
la qualità dell’istruzione regionale.
Ti ringraziamo.
Grazie a voi.
#shMAG
di Paola M. Ruiu
Sul set del video “Fumo” di Clementino
Alberto
Salvucci
Sardegna in Videoclip!
Siamo talmente abituati a sentir parlare di giovani che emigrano per cercare fortuna fuori dalla
Sardegna, che quando incontri qualcuno che sta
riuscendo a farsi strada nella propria terra vorresti subito saperne di più.
Non è un “cervello in fuga” Alberto Salvucci,
giovane videomaker sassarese con già tanti anni
di esperienza alle spalle. Lo abbiamo incontrato
per carpire il segreto del suo successo.
Come nasce questa passione e qual è stato il
tuo percorso formativo?
È nata da ragazzino, quando con mio cugino registravamo le battute dei film pronunciate da attori celebri e le univamo alle nostre voci, come se
fossimo gli intervistatori. Inconsapevolmente
stavamo sperimentando il montaggio audio.
Più tardi comprai la mia prima telecamera ed iniziai a realizzare sketch e cortometraggi che
riscossero successo tra parenti e amici. Decisi
di presentarmi alla televisione locale Telegì dove
lavorai per un periodo. Successivamente venni
selezionato da una televisione nazionale per un
reality dedicato ai filmaker, partecipai e lo vinsi.
Ma quell’esperienza ebbe soprattutto un grande
valore formativo. Mentre gli altri concorrenti,
finito il programma, andavano a casa o a svagarsi, io restavo lì e “rubavo” i segreti di una produzione di alto livello. Qui ho capito che il modo
migliore per imparare un mestiere è farlo, stare
dentro l’officina.
Come sei arrivato ai video musicali?
Ho deciso di unire le mie due passioni, la produzione di audiovisivi e la musica. Nei videoclip ho
trovato la mia dimensione ideale e, a differenza
della televisione, posso dar libero sfogo alla
creatività. Ho iniziato lavorando con band locali
e poi dal resto dell’isola, finché non ho incontrato
Salmo (rapper olbiese n.d.r.). Insieme abbiamo
lavorato al videoclip della canzone Yoko Ono e
col suo successo il mio nome ha iniziato a girare
negli ambienti musicali, sopratutto dell’Hip Hop.
Dopo quel videoclip ho lavorato con numerosi
artisti come Mondo Marcio, Ensi, Kaos,
Clementino, Baby K e Rocco Hunt. Proprio grazie alla collaborazione con quest’ultimo ho vinto,
lo scorso febbraio, il premio Soundies Award
per il miglior video musicale dedicato alle canzoni in gara al Festival di Sanremo.
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Ti occupi solo di videoclip musicali?
No, lavoro anche a documentari e nella pubblicità. Diverse aziende si sono rivolte a me per la
creazione degli spot e recentemente ho vinto il
primo premio nella XX Edizione di Mediastars –
Premio Tecnico della Pubblicità che è tra i più
autorevoli riconoscimenti nazionali del settore.
Non ho l’esclusiva per un determinato settore, se
c’è un’idea che mi piace abbraccio il progetto
con piacere.
Si sente spesso dire che per ottenere successo professionale è necessario spostarsi
sulla penisola o addirittura all’estero. Tu hai
deciso di restare a lavorare in Sardegna,
parlaci di questa scelta.
Credo che la Sardegna abbia tante potenzialità e
soprattutto offre delle location difficilmente
replicabili in un set. Bisogna puntare su queste
peculiarità e non tentare di imitare le produzioni
romane o milanesi, dove i finanziamenti sono
superiori e la sfida sarebbe persa in partenza.
Scardinare la mentalità per cui l’audiovisivo è
vincente solo a Roma o Milano non è facile, ma lì
il mercato è saturo e allora punto a portare qui
gli artisti. Mi sto rendendo conto che vengono in
Sardegna con piacere, i panorami scenografici li
influenzano e infondono un’energia tale da farli
lavorare in serenità e ripartire più felici di quando sono arrivati. La nostra regione è un set a
cielo aperto, filmare qui significa poter disporre
di una protagonista in più.
La Sardegna stessa ha tanto da guadagnarci, sia
in termini economici che di immagine. A me fa
tanto piacere leggere su YouTube i commenti
degli utenti che riconoscono l’isola nelle immagini dei miei videoclip, per esempio le dune di
Piscinas, lo stagno di Platamona, il parco di
Monserrato e il vecchio Mercato Civico di
Sassari.
Anche per i professionisti del settore è una bella
opportunità. Io ho sempre lavorato in autonomia,
ma ora sto puntando a far crescere una famiglia,
prima ancora che una troupe.
Nel tuo futuro c’è spazio per il cinema?
Io al cinema do del “Lei”! Sì, mi piacerebbe, e ho
già delle idee. Ma nutro profondo rispetto per
quest’arte e ho ancora bisogno di fare tanta
esperienza prima del grande passo.
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#shMAG
PASQUA SARDA
Sapori e Simboli antichi
di Morena Deriu
In qualsiasi modo le chiamiate, quest’anno
pardule, casadinas e formaggelle non avranno
più lo stesso sapore. Il gusto del formaggio o della
ricotta, impreziosito dalle note dello zafferano e
dagli aromi di limone e arancio, sarà arricchito da
simboli e significati nascosti tra le pieghe della
pasta. E per chi accanto al moderno uovo di cioccolato non è disposto a rinunciare al tradizionale
coccoi cun s’ou, la sua simbologia non è da meno.
Gli studiosi raccontano che le origini delle formaggelle (vero e proprio simbolo dell’identità e
della cucina sarda) si perdono nella Grecia classica, nei dolci a base di formaggio di pecora e di
miele, offerti come energizzanti agli atleti in occasione delle Olimpiadi. Di questi dolci, della loro
ricetta e dei loro ingredienti dà notizia anche lo
scrittore latino Catone intorno al 160 a.C.
Non a caso, secondo alcuni linguisti, la parola
pardula deriverebbe proprio dal latino quadrula
per via della forma quadrangolare del dolce;
quattro “pizzichi” agli angoli di ciascun lato
danno ancora oggi la caratteristica forma al
cestino di pasta, destinato ad accogliere il soffice
ripieno a base di uova, zucchero e ricotta. È invece meno “fantasiosa” ma sicuramente più intuitiva l’origine della parola casadina, dal latino
caseus, casu in sardo: il formaggio, ingrediente
base di questa variante del dolce. In Barbagia,
gli anziani ricordano ancora casadinas mannas
cantu unu prattu (casadinas grandi quanto un
piatto intero), destinate a soddisfare i palati e le
tavole più esigenti.
Dall’etimologia alla simbologia il passo è breve,
soprattutto quando si gioca con l’origine della
parola affiancandola all’aspetto del dolce, che
alcuni avvicinano a quello del ventre di una donna
che si prepara a dare alla luce il suo bambino.
Sulla base di questa associazione c’è, infatti, chi
sostiene che pardula derivi da Partula, la dea
latina che presiedeva al parto. Un’idea che tra
l’altro si sposa alla perfezione con la simbologia
di rinascita associata alla Pasqua.
La Sardegna, infatti, conserva ancora oggi vivi questi simboli nel tradizionale coccoi cun s’ou (o coccoeddu cun s’ou a seconda della zona), il pane di
pasta di semola impastato a forma di galline, uccellini, bambole, pesci, croci e anelli, decorato con un
uovo sodo racchiuso in un canestro di pasta. Nel
mondo pagano, infatti, le uova erano il simbolo della
vita racchiusa nel ventre e che poi veniva alla luce
come in un miracolo. Per questo, esisteva la tradizione di regalare uova in occasione dell’Equinozio di
primavera: in quel momento la natura rinasceva (e
ancora oggi continua a rinascere) dai rigori dell’inverno, tornando a nuova vita.
Poi arrivarono il Cristianesimo e la Pasqua che,
celebrando la resurrezione del Cristo, assorbì
con semplicità e naturalezza la simbologia paga-
na. Su coccoi cun s’ou continuò a essere impastato con acqua e semola di grano, pintau, “decorato”, con fiori e roselline dalle mani esperte e
delicate delle donne, per essere donato come
simbolo e augurio di prosperità.
È innegabile, però, che alcune varianti abbiano
risentito più di altre dell’influenza della “nuova”
religione. Lazzaru, per esempio, è un pane a
forma di uomo avvolto in un sudario, a rappresentare appunto l’omonimo personaggio dei
Vangeli, che con un miracolo Gesù aveva riportato dal mondo dei morti a quello dei vivi. La simbologia pasquale è in questo caso forse più evidente come negli abbasantesi Sos zoos de Deus che,
nella forma, rappresentavano i chiodi con cui il
Cristo era stato appeso alla croce.
Sa pippia de caresima, invece, è una simpatica
bambolina in pasta di pane dotata di sette gambe. I
bambini che ne ricevevano una staccavano (e
mangiavano) una gamba dopo l’altra al succedersi
dei sette giorni che precedevano la Pasqua, una
per giorno. In questo modo, sentivano avvicinarsi
l’appuntamento più importante dell’intero calendario liturgico e imparavano anche a utilizzarlo. Nel
sud della Sardegna ne esiste, infatti, una variante
dotata di cinque gambe: ognuna da staccare e
gustare per ciascuna domenica di Quaresima.
Il sapore del pane e il profumo dei dolci accompagnano da sempre la Pasqua sarda e continueranno a farlo ancora per molto tempo. Ma se i sapori
non rischiano di essere dimenticati, i significati
che li accompagnano potrebbero presto sparire,
una volta per tutte, nel “buio” della modernità.
#shMAG
Foto: sardegnaabbandonata.it
Da Rebeccu
a Pratobello:
Storie di luoghi
avvolti dal silenzio
Osini
di Manuel Di Cristo
In una realtà contemporanea in cui
tutto scorre veloce e incessante c’è
sempre meno tempo per abbandonarsi al silenzio, ai ricordi, alla
riflessione. Eppure ci sono dei luoghi in quest’Isola che sfuggono alla
logica della corsa perenne, del
caos, dell’hi-tech come strumento
che permea di sé ogni aspetto della
quotidianità; luoghi fuori dal tempo,
o meglio, luoghi dove il tempo si è
proprio fermato. La Sardegna dei
paesi fantasma, infatti, rappresenta una parentesi che il passato ha
lasciato in eredità al nostro presente, con le sue storie, i suoi significati, le sue leggende.
Il nostro viaggio ha inizio in un piccolo borgo del Meilogu: a Rebeccu.
Quella che oggi non è altro che una
piccola frazione disabitata (o quasi)
del Comune di Bonorva, in età feudale era un importante centro abitato con rilevanti funzioni politiche;
Rebeccu
La Sardegna
dei “Paesi
Fantasma”
a partire dal 1400, tuttavia, carestia
e pestilenze hanno flagellato
Rebeccu e quello che era un borgo
fiorente si è avviato verso un inesorabile declino, fino a contare al
giorno d’oggi un solo abitante. Una
leggenda – custodita tra le stradine
secolari e nelle piccole case che un
tempo pullulavano di vita – racconta
che in realtà, la rovina di Rebeccu,
fu la principessa Donoria.
Quest’ultima – accusata di essere
una strega e allontanata per questo
dal centro abitato – avrebbe lanciato la maledizione delle trenta case:
Rebeccu, rea dell’affronto fatto a
Donoria, non avrebbe più superato
le 30 abitazioni nei secoli a venire;
oggi è meta di curiosi – affascinati
dalle sue storie e dalla sua struttura medievale – che animano di tanto
in tanto le stradine ormai deserte.
Passando dal Meilogu all’Ogliastra,
incontriamo le storie di altri due
borghi fantasma uniti dal medesimo
tragico epilogo; il riferimento è all’u-
Pratobello
Gairo
bicazione originaria di Gairo e Osini,
Paesi che in seguito alla violenta
alluvione del 1951 – e dopo ripetute
frane e smottamenti dall’’800 in poi
– furono abbandonati per essere
ricostruiti altrove. Per quanto
riguarda Gairo, non si trovò l’accordo sul luogo del nuovo insediamento
e la comunità si frammentò in tre
nuovi centri: Gairo Sant’Elena
(detta più semplicemente “Gairo”)
che si erge al di sopra del centro
originario; Gairo Taquisara (o solo
“Taquisara”), un grazioso villaggio di
300 abitanti distante pochi chilometri dalla vecchia Gairo; Gairo
Cardedu (comunemente “Cardedu”)
che è invece costruita sulla piana
vicino al mare. Delle vecchie Gairo e
Osini rimangono i ruderi delle piccole case – ancora in piedi malgrado
gli anni – e un’atmosfera incantata
che racconta quella che doveva
essere la vita di un borgo sardo
degli anni ’50.
L’ultima tappa del nostro viaggio
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non è un semplice paese fantasma,
ma una pagina di storia sarda
alquanto significativa. È il 27
Maggio 1969 quando, sui muri di
Orgosolo, compare un comunicato
in cui si invitano pastori e braccianti che lavorano nell’area di
Pratobello a sgomberare la zona e
portare il bestiame altrove; motivo:
Pratobello sarà un poligono da tiro,
temporaneo secondo fonti ufficiali,
permanente secondo quelle ufficiose. Gli orgolesi non ci stanno e il 9
Giugno inizia l’occupazione dei
campi che si protrarrà per una settimana; lo Stato, a questo punto, fa
un passo indietro e smantella il poligono mentre Pratobello – che era
stato dotato di abitazioni, chiesa e
persino di un cimitero – viene
abbandonato. Oggi, tra i ruderi di
quello che sarebbe dovuto essere
un villaggio per i militari e le loro
famiglie, sono visibili alcune scritte
che inneggiano all’indipendenza
sarda e persino due murales che
ricordano ai visitatori lo spirito con
cui “la rivolta di Pratobello” fu portata avanti. Per il resto tutto tace:
di vita, questo piccolo borgo disabitato, non ne ha mai conosciuta
come testimonia il cimitero che
avrebbe dovuto accogliere i corpi
dei defunti del luogo e che è rimasto, invece, un mero pezzo di terra
recintato. Insomma, un unico episodio – denso di significati e di risvolti, come si è detto – ha poi lasciato
spazio ad un silenzio assordante.
La lista dei paesi fantasma della
nostra Isola non si esaurisce certo
in questi pochi esempi riportati che
sono tuttavia sufficienti a suggerire
mete alternative di una Sardegna
che, oltre le sue magnifiche spiagge
e una natura incontaminata, è in
grado di offrire al visitatore il piacere di luoghi unici e misteriosi.
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#shMAG
Kenny Kadji
DINAMO: SALTO NEL BUIO!
Dopo l’Eurolega e l’Eurocup, i biancoblù
mancano anche la Coppa Italia.
di Erika Gallizzi. Foto: Luigi Canu
Si corre il rischio di ripetersi, ma questo è proprio un anno storto per la Dinamo Banco di
Sardegna Sassari. Dopo una stagione esaltante,
con tre trofei italiani su tre messi in bacheca, è
arrivato evidentemente il conto da pagare. La
Dinamo non riesce a ritrovarsi, anzi a trovarsi, e
la stagione 2015/16 sembra destinata a diventare
la più deludente da quando la società biancoblù
ha fatto ingresso nel massimo campionato. Tanto
più che è tutto proporzionato, naturalmente, alle
aspettative. Forse quest’anno ci si aspettava
troppo, ma d’altro canto si porta uno Scudetto
sul petto ed era stata la stessa società, ad
esempio, a dichiarare di avere tra gli obiettivi il
passaggio del primo turno di Eurolega. Non c’è
stato, perché la Dinamo in Eurolega non ha vinto
nemmeno una partita e poi, anche in Eurocup,
non si può certo dire abbia fatto una gran bella
figura. L’Europa è scivolata via veloce veloce,
ora resta solo il campionato che ogni anno cala
di livello, ma in cui il Banco sta incontrando
ugualmente tantissime difficoltà.
È sfumata malamente anche la Coppa Italia,
andata ad arricchire la bacheca della EA7
Emporio Armani Milano, con l’ex biancoblù
Rakim Sanders che ha meritato il titolo di mvp.
La Dinamo, vincitrice delle ultime due edizioni, è
uscita ingloriosamente ai quarti di finale, per
mano della Vanoli Cremona, davanti agli occhi
del suo ex allenatore, Meo Sacchetti, presente
sulle tribune del Forum di Assago. Una partita
quasi vinta, perché quando mancavano poco più
di 3’ alla sirena, i biancoblù si trovavano sul +10
e poi persa clamorosamente, prima con una tripla di Cazzolato al quarantesimo, poi in un overtime che la Dinamo non ha praticamente giocato.
La partita ha creato tante polemiche e fatto
decollare le critiche, con primo bersaglio coach
Marco Calvani, reo secondo i tifosi di aver insistito troppo con un Mitchell altamente dannoso
(anche nel compito di portare palla) e di essersi
lasciato poi andare a dichiarazioni quantomeno
opinabili in sala stampa, con un plateale attacco
nei confronti di Joe Alexander. Il giocatore nativo di Koshung avrebbe dovuto fare fallo per
impedire che Cazzolato potesse arrivare a scoccare il tiro da tre punti al termine dei tempi
regolamentari e “non ha dato una spiegazione sul
perché non ha fatto fallo – ha dichiarato Calvani
– Diciamo che rientra in ciò che è Alexander: se
fosse stato un giocatore in grado di dare una
spiegazione, l’avrebbe fatto. E se non era
Alexander, per quello che è, probabilmente non
sarebbe stato neanche in Italia”.
Un’ultima frase giudicata dai più alquanto ingenerosa e di cattivo gusto, che va a “sindacare”
sulla carriera dell’atleta, ma è ormai palese che
coach Calvani digerisce molto a fatica il giocatore. Eppure ci sarebbe tanto da guardare sia in
fatto di errori (anche quella partita, per esempio,
si è persa prima, non su quella azione) sia in
fatto di prestazioni individuali. Invece si preferisce continuare a mortificare il secondo miglior
giocatore, quantomeno per tecnica e talento, che
#shMAG
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Brent Petway
si ha a roster, dopo il commovente David Logan.
Ma ognuno fa le proprie scelte e se ne assume le
responsabilità.
Dicevamo che ormai è rimasto solo il campionato, nel quale la Dinamo ondeggia tra le posizioni
di media classifica, col rischio ancora vivo di non
qualificarsi per i playoff. E fortuna che un paio di
vittorie, ultimamente, ci sono state. Non hanno
scacciato la “crisi”, non si è visto bel gioco, ma i
punti portati alla classifica sono stati puro ossigeno. Nel mese di marzo il Banco dovrà giocare
in casa con Bologna e Capo d’Orlando, e far
visita a Pesaro e Trento. È ormai difficilissimo
anche solo provare a prevedere cosa potrà succedere. Le due gare interne dovrebbero essere
agevoli, mentre le due trasferte nascondono
tante insidie. Pesaro, infatti, dopo l’arrivo di
Austin Daye (figlio di Darren, ex NBA, Pesaro e
Siena) è diventata squadra capace di giocare
brutti scherzi ad avversari più quotati (ha battuto Milano e Reggio Emilia), e Trento resta, come
l’anno scorso, piuttosto ostica da affrontare.
Nell’ultimo mese la Dinamo ha chiuso anche l’argomento mercato, almeno in entrata. Sono, infatti, arrivati il lungo Kenneth Kadji, campione
d’Italia lo scorso anno in maglia biancoblù e di
ritorno da una prima parte di stagione a
Brindisi, ed il playmaker di nazionalità sportiva
nigeriana (ma californiano di nascita) Joshua
Emmanuel Akognon. Con loro la società sassarese ha terminato i tesseramenti a disposizione.
Akognon arriva dal campionato cinese, nel quale
vestiva la maglia dei Jilin Northeast Tigers e
viaggiava ad una media di 32.5 punti a partita. La
sua carriera lo ha portato dalla NCAA alla Lega
Baltica, poi ancora in Cina, in D-League, ad un
pre-season e pro summer league con i Dallas
Mavericks ed in Lega Adriatica con il Partizan
Belgrado per l’ultima parte della stagione scorsa. Il GM della Dinamo Federico Pasquini lo ha
descritto come “playmaker con punti nelle mani,
che si è creato una carriera tra Cina e D-League
in attesa della chiamata giusta in NBA”. Ha poi
aggiunto che “si tratta un giocatore che ci può
dare molto in prospettiva”. Ha firmato un contratto fino al termine di questa stagione ed ha
esordito in occasione della vittoriosa trasferta
della Dinamo a Venezia. Il giocatore ha dichiarato di voler mettere al servizio della squadra la
propria leadership, affiancandosi in questo a
Logan. Si vedrà se e quanto sarà laborioso il suo
inserimento.
Sul fronte partenze, invece, ci sono stati tre saluti. MarQuez Haynes è andato via per assecondare la chiamata del Panathinaikos, che ha fruttato
anche una discreto indennizzo, in termini economici, alla Dinamo, mentre Christian Eyenga ha
preso la via di Torino, fanalino di coda della Serie
A, dove, all’esordio, ha indovinato una prestazione
da 16 punti, 6 rimbalzi e 20 di valutazione per poi
tornare alla “normalità” nella partita successiva.
È stato, invece, ceduto in prestito nella Serie A2
Ovest, a Barcellona Pozzo di Gotto (ultima in
classifica), il pivot Francesco Pellegrino. Anche
per lui ottima “prima”, con 22 punti, 6 rimbalzi e
35 di valutazione. Resiste Brent Petway, con
Jarvis Varnado spesso costretto, ultimamente,
alla tribuna per il turnover.
I PROSSIMI INCONTRI DI CAMPIONATO
7a Giornata ritorno - 6 marzo ore 18:15
Banco di Sardegna SS - Obiettivo Lavoro BO
8a Giornata ritorno - 13 marzo ore 18:15
Consultinvest Pesaro - Banco di Sardegna SS
9a Giornata ritorno - 20 marzo ore 18:15
Banco di Sardegna SS - Betaland Capo d’Orlando
10a Giornata ritorno - 26 marzo ore 18:00
Dolomiti Energia Trentino - Banco di Sardegna SS
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#shMAG
Il dentista risponde
Curiosità sul mondo odontoiatrico
È vero che la sonnolenza
diurna spesso nasce da un
problema nella bocca?
Quanto è brutto passare una nottata con incubi,
bruschi risvegli o momenti di apnea.
L'indomani si è stanchi, nervosi, poco lucidi e
insofferenti. In alcuni casi, per persone che lavorano o hanno figli, questa situazione può diventare un vero e proprio handicap.
I disturbi del sonno da apnea ostruttiva (detti
OSAS, dall'inglese obstructivesleep apnea syndrome) sono dovuti ad un'ostruzione più o meno
importante del flusso dell'aria nelle prime vie
respiratorie dal cattivo funzionamento della radice della lingua.
Tutto ha origine dal rapporto che ha l'organismo
rispetto alla sua fonte principale di energia: l'os-
Il Dott. Giuseppe Massaiu è un professionista di riferimento e opinion leader in tema di Odontoiatria Naturale e Biologica, insegna in corsi frontali e on-line argomenti clinici ed extra-clinici legati
al mondo della Odontoiatria e della Medicina Naturale, Posturale e
Olistica oltre che del Management e del Marketing Odontoiatrico.
sigeno. Il nostro cervello sorveglia questo delicato equilibrio, verificando che gli organi siano
sempre ben ossigenati e si preoccupa quando
questo non avviene.
Nel sonno, per la posizione assunta dal corpo e
per il rilassamento muscolare, si determina una
fisiologica riduzione dei volumi delle prime vie
aeree. Ma se le vie di passaggio dell'aria vengono
ulteriormente ridotte di calibro o addirittura
ostruite, i muscoli respiratori dovranno attivarsi
in gran misura e fare molta fatica nel far passare l'aria.
Nei casi meno gravi si sviluppa il russamento,
causato dall'aria che, passando velocemente
nelle parti molli delle vie aeree parzialmente
ostruite, le fa vibrare, producendo il classico
suono, che tanto rovina il sonno a chi ci dorme
vicino. In particolari condizioni il flusso di aria
può ridursi di oltre il 50% o arrestarsi per alcuni
secondi (causando un momento di apnea).
Durante questi momenti i livelli di ossigeno nel
sangue si abbassano rapidamente. Il corpo non
accetta questa situazione e cerca di combatterla
aumentando il tono muscolare, la pressione sanguigna e l'attività cardiaca. Il sonno risulta
disturbato da brutti sogni o risvegli con affanno.
Questa è la causa in molti bambini del sonnambulismo, del fare la pipì a letto o dell'andare
tutte le notti a dormire nel letto dei genitori, non
sono vizi, ma è il risultato di un problema dove il
palato stretto è la prima evidenza.
Ricordo che il russamento, in forma più o meno
grave, affligge il 60% circa della popolazione
maschile adulta e il 40% di quella femminile, ma
è anche molto frequente nei bambini. I pazienti
che hanno il sonno disturbato con russamento e
apnee, soffrono frequentemente di sonnolenza
diurna, deficit della memoria, irritabilità o colpi di
sonno.
La maggior parte dei casi di OSAS nei bambini è
causata dalla deglutizione disfunzionale, quando
la lingua non assume la sua posizione fisiologica
all'interno della bocca (andando in alto, verso lo
spot palatino), mantenendosi invece bassa e
interposta tra i denti davanti, costringendo la sua
radice ad occupare lo spazio posteriore nella
rinofaringe, destinato al corretto flusso dell'aria,
ostruendolo e dando origine alla sintomatologia.
Per gli adulti e i bambini sofferenti di OSAS si utilizzano apparecchi specifici intraorali e si effettua una riabilitazione specifica legata al ripristino
della corretta deglutizione. Indossando l'apparecchio prima di andare a dormire si porta la mandibola in avanti, la lingua si sposta in alto sul
palato e la sua radice posteriore va in avanti,
creando uno spazio maggiore nel rinofaringe,
facilitando il percorso naturale dell'aria.
In tal modo tutta la muscolatura respiratoria fa
meno fatica durante il sonno e la persona al
risveglio è più riposata e con maggiori energie
fisiche e mentali da utilizzare durante la giornata.
Ogni mese il Dott. Massaiu risponderà ad uno
di voi. Inviate le vostre curiosità all’email
[email protected].
C
Via Ro
Sassari | Via Alghero, 22
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seh
#shMAG
lo chef
Formaggelle e Ricottelle
di Emanuela Ravot
La Pasqua Sarda in cucina è fatta soprattutto di
dolci tradizionali. Con la ricetta della caratteristica
formaggella potrete realizzare questo dolce da
vassoio per sentire, anche a tavola, il profumo ed
il sapore della nostra cultura.
Ecco gli ingredienti necessari.
Ripieno: 1 kg di formaggio pecorino fresco per
dolci; 150 g di zucchero; 2 tuorli d’uovo, 70/100 g
di uva passa, 1 arancia con la buccia.
Pasta: 1 kg di farina 00, 300 g di strutto, 20 g di
sale fino da cucina e acqua q.b.
Iniziate preparando il ripieno. Fatte rinvenire l’uvetta in acqua tiepida e ponetela in un panno ad
asciugare. In un recipiente abbastanza capiente,
stemperate tutto il formaggio (aiutatevi con una
grattugia dai fori larghi) ed aggiungete lo zucchero, più un solo tuorlo d’uovo. Aggiungete l’uvetta nella quantità da voi preferita poi grattugiate sul composto la parte arancione della buccia di un’arancia. Mescolate bene l’impasto.
Il ripieno è pronto ma deve acquisire un certo
grado di acidità, per cui fatelo riposare per circa
un’ora, prima di utilizzarlo.
Nell’attesa preparate la pasta. Fatte intiepidire
dell’acqua in un pentolino e tenetela da parte.
Versate la farina sul piano da lavoro, al centro
della forma conica che assumerà, fate un piccolo
solco; lì aggiungete il sale e lo strutto a tempera-
tura ambiente. Iniziate ad impastare, aggiungendo gradualmente l’acqua intiepidita. La lavorazione manuale può essere sostituita da una macchina impastatrice. Quando la pasta sarà sufficientemente elastica potete iniziare a stenderla con
un mattarello o una macchina adatta. Lo spessore che dovete ottenere è di 4 mm.
Ora è il momento di realizzare le caratteristiche
forme che assomigliano a dei piccoli soli dai corti
raggi. La forma base è un cerchio del diametro di
12 cm. Se, invece volete ottenere dei dolci più
piccoli, realizzare i cerchi con delle formelle da 8
cm. Procedete così fino al completo esaurimento
della pasta.
Ora recuperate il ripieno e ponete al centro di
ogni cerchio una quantità d’impasto pari ad una
pallina da gelato; schiacciatela appena con un
cucchiaio poi procedete a dare la tipica forma al
dolce: pizzicate tra il pollice e l’indice i bordi
della pasta, lasciando tra ogni chiusura lo spazio
di un polpastrello.
Il dolce ha anche una degna variante: la ricottella. Il formaggio utilizzato è meno grasso e si differenziano i soli ingredienti del ripieno: 1 kg di
ricotta fresca ovina o vaccina, 3 tuorli d’uovo,
200 g di zucchero, uvetta dai 70 ai 100 g, ma se
volete potete anche eliminarla totalmente in questo impasto che rimane più dolce; profumate il
ripieno grattugiando la buccia di un’arancia e di
un limone o aggiungendo una bustina di vanilina.
Daniele Sias ha alle spalle 26 anni di carriera
nel settore della pasticceria. Inizia quest'attività grazie al padre, panettiere, che vista la sua
predilezione per l’arte pasticcera, investe sul
futuro del figlio facendo arrivare in Sardegna
un professionista milanese. Daniele Sias impara così tutte le basi della pasticceria ed acquisisce anche tecniche innovative che ancora in
Sardegna non erano arrivate. Lavora per qualche tempo come dipendente, poi si mette in
proprio, aprendo negli anni Ottanta, un suo
panificio-pasticceria. Oggi la Pasticceria Sias
ha una sede a Sassari, in Regione Baldinca,
ed una a Stintino, ed occupa l'intera famiglia di
Daniele, dalla moglie, Daniela Pintus ai figli più
grandi, Antonio e Sara.
Tra i suoi cavalli di battaglia, gli amaretti fatti
secondo l'antica ricetta tradizionale ed un
nuovo tipo di dolce, piccole sfoglie ripiene di
crema cotta al forno, una via di mezzo tra i
dolci secchi ed i pasticcini, un'idea nata nella
Pasticceria Sias, da sempre molto creativa.
Il procedimento per la realizzazione del dolce è lo
stesso delle formaggelle.
Ora spennellate con un tuorlo d’uovo tutti i dolci
realizzati per dare maggiore lucentezza. Il tuorlo
va diluito con acqua nel caso delle formaggelle;
spennellato puro sulle ricottelle.
Sistemate le formaggelle sulle teglie ordinatamente a distanza di due centimetri una dall’altra
e infornate per 13 minuti a 220 gradi.
Sfornate le formaggelle e lasciatele riposare
qualche minuto poi servitele tiepide. Le ricottelle
sono ottime anche fredde mentre le formaggelle,
se consumate dopo qualche giorno, andranno
riscaldate.
Tempo di realizzazione circa 2 ore.
#shMAG
inSardegna... Gli appuntamenti di Marzo
1 MARZO: Sassari al Teatro Comunale, ore 21:00.
Stagione di prosa 2015-16: "Sogno di una notte di
mezza estate" di Ruggero Cappuccio, con Isa
Danieli e Lello Arena, regia Claudio Di Palma.
2 MARZO: Alghero al Teatro Civico, ore 21:00.
Circuito regionale multidisciplinare danza: "Tosca
X". Coreografia, regia, luci, scene e costumi
Monica Casadei, musica Giacomo Puccini.
Dal 2 al 6 MARZO: Cagliari al Teatro Massimo.
Stagione di prosa 2015-16: "Una piccola impresa
meridionale" di Rocco Papaleo e Valter Lupo, con
Rocco Papaleo, regia Valter Lupo.
4 MARZO: Alghero al Teatro Civico, ore 21:00.
Stagione di prosa 2015-16: "I suoceri albanesi" di
Gianni Clementi, con Francesco Pannofino ed
Emanuela Rossi, regia Claudio Boccaccini.
10 MARZO: Cagliari al Bflat Jazz Club, ore 21:30.
Concerto "Sharon Lewis & Luca Giordano Band".
11 MARZO: Cagliari al Teatro Massimo, ore 21:00.
"Anelante" di Antonio Rezza e Flavia Mastrella,
con Antonio Rezza.
12-13 MARZO: Sassari al Teatro Ferroviario, ore
18:00. XXVI Stagione di teatro per ragazzi: “Il buio
fifone” (3-11 anni).
4-5 MARZO: Sassari al Nuovo Teatro Verdi, ore
21:00. “Tanti lati - Latitanti”, spettacolo di Ale e
Franz.
5 MARZO: Sassari al Teatro Smeraldo, ore
21:00. "Nulla è andato perso", concerto di Gianni
Maroccolo.
6 MARZO: Sassari al Teatro Ferroviario, ore
18:00. XXVI Stagione di teatro per ragazzi:
“Cartacantastorie” (3-8 anni).
9 MARZO: Arzachena all’Auditorium Comunale,
ore 21:00. Stagione di prosa 2015-16: "Gli impiegati dell’amore (Celibataires)" di David Foenkinos,
con Nuzzo e Di Biase, regia Marie Pascale
Osterrieth.
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Teatro Comunale "Andrea Parodi", ore 21:00. XXVI
edizione del Festival “Etnia e teatralità”: “La
verità” Atto unico di Andrea Taffi.
20 MARZO: Sassari al Teatro Comunale, ore
16:30. Spettacolo per bambini "Masha e Orso live
show". Sassari al Teatro Ferroviario, ore 18:00.
XXVI Stagione di teatro per ragazzi: “Un brutto
bruttissimo anatroccolo” (dai 5 anni).
16 MARZO: Sassari al Teatro Comunale, ore 21:00.
Stagione di prosa 2015-16: "Incendi" di Wajdi
Mouawad, con Maria Grazia Bodio, Lia Careddu,
Corrado Giannetti, regia Guido De Monticelli.
Dal 16 al 20 MARZO: Cagliari al Teatro Massimo.
Stagione di prosa 2015-16: "Jucatùre / I
Giocatori" di Pau Mirò, con Renato Carpentieri,
Tony Laudadio, regia Enrico Ianniello.
17 MARZO: Cagliari all’Auditorium del
Conservatorio di Musica, ore 21:00. "Slurp Lecchini, cortigiani e penne alla bava", spettacolo
di Marco Travaglio con Giorgia Salari, regia di
Valerio Binasco. Cagliari al Bflat Jazz Club, ore
21:30. Concerto "Enzo Favata Trio".
4-5 MARZO. “Tanti lati - Latitanti”, spettacolo di Ale e Franz.
seh
18 MARZO: Sassari al Teatro Comunale, ore 21:00.
"Slurp - Lecchini, cortigiani e penne alla bava",
spettacolo di Marco Travaglio con Giorgia Salari,
regia di Valerio Binasco. Arzachena all’Auditorium
Comunale, ore 21:00. Stagione di prosa 2015-16:
"Classe di ferro" di Aldo Nicolaj, con Paolo
Bonacelli e Giuseppe Pambieri, regia Giovanni
Anfuso. Cagliari al Bflat Jazz Club, ore 21:30.
Concerto "Karima & Dado Moroni Trio - Lifetime".
Dal 18 al 20 MARZO: Sassari al Nuovo Teatro
Verdi, ore 21:00. Musical “Jersey Boys - The
story of Frankie Valli & The Four Seasons”.
19 MARZO: Cagliari all'Auditorium del
Conservatorio, ore 16:00. Spettacolo per bambini
"Masha e Orso live show". Alghero al Teatro
Civico, ore 21:00. Stagione di prosa 2015-16: "Non
sarai più sola" con Anna Ammirati e Bebo Storti,
testo e regia Bebo Storti. Porto Torres al
24-25 MARZO. Nomadi in concerto.
24 MARZO: Cagliari al Teatro Massimo, ore
21:00. Nomadi in concerto.
25 MARZO: Sassari al Nuovo Teatro Verdi, ore
21:00. Nomadi in concerto.
31 MARZO: Tempio Pausania al Teatro Del
Carmine, ore 21:00. Stagione di prosa 2015-16:
"Le intellettuali" di Molière, con Maria Ariis e
Stefano Braschi, regia Monica Conti.
Mostre
Fino al 31 MARZO 2016: Sassari nella sala Duce
di Palazzo Ducale, ore 10:00-13:00/16:00-19:30
(mar-ven), ore 10:00-13:00 (sab), chiuso domenica e lunedì. Mostra "Angelo Tilocca - Extravaganza
Ultralight", Eccentricità e Leggerezza.
Fino al 10 APRILE 2016: Cagliari al Palazzo di Città,
ore 10:00-18:00 (mar-dom), chiuso lunedì. Mostra
“Eurasia, fino alle soglie della Storia”: Capolavori dal
Museo Ermitage e dai Musei della Sardegna.
Segnalaci i tuoi appuntamenti
a: [email protected]
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#shMAG
in viaggio
San Pietroburgo
di Daniele Dettori
Ricominciano i nostri viaggi alla
scoperta di Stati, metropoli e luoghi
da sogno, e la prima tappa di questo
nuovo appuntamento mensile sarà
proprio la metropoli più a nord del
mondo, affacciata sul delta del
fiume Neva nel freddo della grande
Russia: stiamo per entrare nel
cuore di San Pietroburgo.
Arrivare dal cielo è piuttosto semplice se si decide di atterrare all’aeroporto internazionale di Pulkovo, a
soli sedici km dalla città. Da qui la
nostra destinazione è facilmente
raggiungibile grazie agli ottimi collegamenti che comprendono metropolitana, autobus e taxi tra i quali i
maršrutka, piccoli minivan di solito
fino a dodici o quattordici posti che
fungono da taxi di gruppo. Per pochi
rubli costituiscono un’ottima alternativa al trasporto pubblico. Durante
il viaggio è opportuno tenere con sé
il passaporto, il visto di ingresso e
l’invito (turistico o d’affari) che
viene rilasciato dall’Ambasciata
russa o dai Consolati della
Federazione Russa presenti in Italia.
Cosa vedere. Epoche e culture
diverse convivono a San
Pietroburgo, in una città costantemente in bilico tra storia e modernità, dove anche il nome non riesce
a essere una costante: dal 1914 al
1924 è infatti stato Pietrogrado; per
diventare Leningrado dal 1924 al
1991. Tutto il centro storico della
città è attualmente considerato
Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO,
tra cui il meraviglioso Palazzo
d’Inverno, storica residenza invernale degli zar costruita nel millesettecento e oggi sede del Museo
dell’Ermitage, dove sono custoditi
capolavori d’arte da Leonardo a
Rembrandt. Il Palazzo si affaccia
sull’omonima piazza distesa sul lungoneva Dvorcovaja: si tratta di una
passeggiata molto apprezzata
soprattutto dai turisti perché offre
una vista d’insieme sia sulla
Fortezza di Pietro e Paolo (una
cittadella strategica nata per scopi
bellici che racchiude oggi al suo
interno la Cattedrale dei Santi
Pietro e Paolo e il Museo di San
Pietroburgo), sia sull’Isola di
Vasil’evskij, ricca di monumenti
oltre che scalo passeggeri del porto
cittadino. Il Palazzo d’Estate offrirebbe poi un degno coronamento
alle dimore storiche degli zar, se il
complesso che lo costituiva non
fosse stato demolito sul finire del
Settecento e in seguito sostituito dal
Castello Michajlovskij, un’elegante
struttura oggi sede di una filiale del
Museo di Stato Russo. Fino a noi è
invece arrivato il Giardino d’Estate,
un parco di circa dodici ettari ricco
di bellezze architettoniche e decorative, tra l’altro di origine italiana.
Ancora, la Prospettiva Nevskij con
la sua lunghezza di 4,5 km, è il modo
più diretto per conoscere dal vivo la
città. Si tratta della via principale di
San Pietroburgo, dalla carreggiata
larghissima e dove, lungo i suoi lati,
si trovano un’infinità di negozi, bar,
edifici storici e “postazioni” dalle
quali è possibile godere di bellissime
prospettive d’insieme della metropoli russa. Ideale per fare shopping,
calarsi appieno nella realtà locale o
magari fare un bella passeggiata
con le prime luci della sera.
Anche per gli amanti della vita notturna la città non è da meno e offre
diversi tipi di locali e intrattenimenti: vi segnaliamo qui il Rossi’s Club,
al top tra i punti di ritrovo del
divertimento pietrobughese, dove è
possibile mangiare, ballare e divertirsi, assistere a spettacoli di vario
genere e conoscere persone provenienti da tutto il mondo. Il Purga
Club si caratterizza poi per una sua
specialità: ogni notte al suo interno
si festeggia il Capodanno, per cui
allo scoccare della mezzanotte partono il brindisi, gli auguri di rito e
persino il discorso presidenziale
(pare che l’indimenticato presidente
Gorbacëv abbia sempre l’onore di
essere riproposto sullo schermo).
Cosa mangiare. Le specialità di San
Pietroburgo ricalcano naturalmente
quelle della cucina tipica russa: pietanze molto saporite e composte
con prodotti disponibili laddove il
clima è piuttosto rigido. Parliamo
quindi di pesce e carni grasse,
vegetali come cavoli e patate, e
varie altre prelibatezze tra cui
panna acida e caviale, spesso in
accompagnamento alle portate principali. Vi consigliamo di provare i
gustosissimi pel'meni, ravioli sferici
tipici della Siberia, ripieni con carni
di vario tipo insaporite da cipolla,
pepe e aglio. Non potete poi non
assaggiare l’originale stolichnaja, la
tipica insalata russa che dà anche il
nome a una nota marca di vodka: e
proprio di quest’ultima che un bicchierino a fine pasto rappresenta un
vero e proprio must.
#shMAG
di Paola M. Ruiu
A quanti non è capitato di studiare
una lingua per anni, magari affrontare un percorso formativo all’estero, e una volta finito accorgersi che
si stava perdendo padronanza per
la mancata pratica della lingua
stessa? È esattamente questo che
ha spinto i giovani ideatori verso la
creazione di Verba manent.
Vincenza studia composizione al
Conservatorio di Milano ed è laureata in Scienze del turismo culturale.
Sergio è laureato in Mediazione linguistica e culturale e ha all’attivo
diverse esperienze in Italia e all’estero.
I due non si conoscevano finché
Vincenza, nel dicembre scorso,
senza nessun fine se non quello
della necessità, pubblica un annuncio sul gruppo Facebook “Facoltà di
Lingue e Letterature Straniere” per
cercare qualche collega disposto ad
incontrarsi per praticare lingue
straniere. La risposta è superiore
alle aspettative, ma una su tutte è
più intraprendente delle altre: quella
di Sergio. Lui infatti la contatta in
privato e le propone di dare a questi incontri una struttura precisa.
Decidono di conoscersi fuori dal
social e in pochi giorni, complice
l’affinità di pensiero e di vedute dei
due, inventano un nome, creano un
logo per questo progetto e promuovono il primo incontro.
Da allora sono passati appena due
mesi e il bilancio di questa attività è
più che positivo. Le persone che si
avvicinano a Verba manent sono
sempre più numerose e agli appuntamenti si possono incontrare studenti delle superiori, universitari,
adulti e anche intere famiglie!
I due giovani non dispongono di una
sede per la loro creatura e si ingegnano di conseguenza. Contattano i
gestori dei locali più accoglienti e
VERBA
MANENT
Il tuo Erasmus in città!
caratteristici del centro di Sassari e
chiedono asilo per gli appuntamenti
di Verba manent proponendosi di
riempire gli orari in cui l’affluenza è
più bassa. La risposta viene accolta
con entusiasmo e va ad accrescere
il valore del progetto, non solo
scambi di conoscenze linguistiche,
ma valorizzazione del centro della
città e scoperta di locali commerciali spesso sconosciuti ai più.
Vincenza e Sergio sono spigliati e
socievoli, entrambi sognano una
carriera in linea con i propri percorsi accademici, ma nel frattempo
hanno deciso di impiegare il tempo a
disposizione in qualcosa di costruttivo. Non hanno un ritorno economico,
ma solo tanta soddisfazione nel constatare che la loro idea è vincente e
sta ottenendo successo. Il loro
obiettivo era quello di differenziarsi
dalle altre offerte disponibili nel territorio. Un primo punto è il fatto che
gli appuntamenti sono totalmente
gratuiti, il secondo e non meno
importante è l’ambiente allegro e
informale che viene a crearsi spontaneamente e che permette alle persone di conoscersi praticando una
lingua che non è quella di appartenenza senza che nessuno giudichi
nessuno. Non è determinante avere
un certo livello di conoscenza della
lingua, l’importante è parlare, esprimersi e se si incappa in qualche
errore c’è sempre qualcuno pronto
a suggerire una terminologia più
appropriata, mai mettendosi in cattedra. Questo atteggiamento favorisce l’inserimento nella conversazione anche di chi è più timido e ha difficoltà a relazionarsi.
Ci si scambiano opinioni e aneddoti
e si creano amicizie. Secondo
Vincenza e Sergio è anche un’opportunità per i giovani universitari
fuori sede o per chi, trovandosi da
seh
15
poco in città, vuol fare nuove conoscenze, come infatti sta accadendo.
Da pochissimo hanno due partner in
città: la spaghetteria 140 grammi
Cortesantamaria e la copisteria
Copy Service grazie alle quali a febbraio hanno indetto un gioco a premi
con in palio una cena per due persone e 100 fotocopie in bianco e nero.
Tentando di ricreare un ambiente
interculturale e internazionale
hanno dato vita anche alla definizione cardine del progetto: “il tuo
Erasmus in città!”
Il fine di Verba manent è di praticare la lingua straniera, divieto assoluto comunicare in italiano, se non
per ordinare un caffè!
Gli incontri si tengono di volta in
volta in luoghi differenti e prestabiliti e ad ogni appuntamento si pratica una lingua diversa, per ora le
proposte sono inglese, francese e
spagnolo, ma con l’intenzione di
ampliare la rosa. Per tenersi
aggiornati e prendere parte alle
conversazioni basta seguire la
pagina Facebook ufficiale: Verba
manent – conversazioni in lingua
straniera.
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#shMAG
Antonio Solinas con Lorenzo Palloni
Antonio
Solinas
Tra “Amazzoni”
e fumetto sardo
di Diego Bono
Mostri, dinosauri, antichi artefatti, foreste misteriose, lotte all’ultimo sangue, e soprattutto tanta,
tanta forza femminile. Questo è Amazzoni, un’opera a fumetti di 300 pagine che racchiude 11
storie realizzate da altrettanti team creativi che
seguono le bizzarre avventure di Dynah
Turncliff, esploratrice britannica intenta a scovare e studiare la leggendaria civiltà delle potenti
guerrieri amazzoni, in un tripudio artistico che
più che fumetto diviene un vero e sano manifesto
femminista.
Al sassarese Antonio Solinas, sceneggiatore di
una delle storie presenti (disegnata da Lorenzo
Palloni), nonché editor Panini (la più grande casa
di produzione e distribuzione fumettistica italiana)
ho posto alcune domande sull’opera in questione,
sul suo lavoro e sul fumetto in generale.
Ciao Antonio, come prima domanda vorrei
chiederti: dove e come nasce la passione per
il fumetto?
Risposta teoricamente lunghissima! Cercherò di
asciugare il più possibile per non essere troppo
autoreferenziale: ho sempre letto fumetti, sin da
bambino, quando i supereroi venivano proposti in
Italia dalla Corno. A un certo punto (avevo forse
quindici-sedici anni) la Corno fallì e ci fu un vuoto
di qualche anno, poi riempito dalla Star Comics
e poi da altri editori.
All’epoca ero al liceo e un compagno di scuola mi
fece avere i primi numeri dei Fantastici Quattro
della Star, con i F4 di Byrne e il Devil di Frank
Miller, e da lì la passione è ripresa. E non si è più
fermata.
Come arriva e perchè la decisione di abbandonare la chimica per dedicarti completamente al lavoro nell’editoria?
Anche qui, gli incastri sono complicati. Nel 1991,
alcuni amici di Sassari erano andati alla fiera del
fumetto di Lucca, oggi come allora una delle più
grosse manifestazioni a livello europeo. All’epoca
era il periodo di massima esplosione delle cosiddette fanzines, riviste autoprodotte d’informazione fumettistica fatte dai fan che allora assolvevano alla funzione che oggi è svolta da social e
siti web specializzati. I ragazzi decisero di creare
una fanzine sassarese, la storica Storie e Disegni
(SeD): tramite amici di amici venni in contatto
con queste persone, e da lì nacque una passione
che poi ho portato avanti per oltre 15 anni in
varie incarnazioni. SeD, il circolo Metropolis, le
webzine Rorschach, Comics Code e De:Code e un
paio di libri a tema fumettistico sono stati i passaggi che, nel mio piccolo, mi hanno fatto conoscere in giro. Nel frattempo, mi ero laureato in
Chimica a Sassari e avevo fatto il dottorato a
Southampton (UK), creandomi qualche contatto
con la scena fumettistica britannica. Nel 2009
sono rientrato a Sassari, essendo stato impiegato da una piccola azienda farmaceutica che lavora nel campo degli antivirali (in particolare, antiHIV), con sede nel parco scientifico di Porto
Conte. Nello stesso periodo avevo fatto un colloquio con la Panini, essendo interessato a integrare le entrate con qualcosa di part-time. Nel 2012,
quando l’azienda farmaceutica mi aveva proposto
un rinnovo del contratto non soddisfacente, ho
deciso di non accettare e, complice una serie di
felici coincidenze, mi sono buttato a tempo pieno
nel mondo dell’editoria.
Da dove hai preso ispirazione per la tua storia in Amazzoni?
Il tono della serie è abbastanza dark, e quindi ho
pensato di fare una storia un po’ veloce e non troppo drammatica. Mio figlio Nino è nella fase in cui è
fissato con i dinosauri (ha sei anni), e quindi questa
cosa mi ha dato l’ispirazione per inserirceli!
Per finire vorrei domandarti: c’è ancora speranza per il fumetto italiano... e soprattutto
sardo?
Direi proprio di sì. Il movimento fumettistico
sardo ha prodotto e continua a produrre molti
autori interessantissimi: senza voler essere
esaustivi (non basterebbe lo spazio), oltre alla
vecchia guardia sarda, qui in provincia di Sassari
ci sono un pluripremiato sceneggiatore come
Bruno Enna (Disney, Bonelli), Pier Gallo, che ha
lavorato per alcuni mercati importantissimi
come quello francese, quello americano e quello
italiano, il promettentissimo Antonio Lucchi, da
anni al lavoro per la Sergio Bonelli Editore. In
zona di Cagliari ci sono altrettanti fuoriclasse.
Cito solo Massimo Dall’Oglio, che è uno dei più
bravi autori di “manga” in giro, non solo in Italia,
e che lavora per Nathan Never della Bonelli.
Ci sono forse pochi editor e traduttori sardi in
giro, ma vedremo se la situazione cambierà nei
prossimi anni.
#cinguettii tecnologici a cura di Marco Cau
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Foto: Pierpaolo Castello
#shMAG
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N SARDINIA: Sei p
LOST I
di Marco Scaramella
La voglia di partire lasciandosi alle
spalle una realtà cucitaci addosso,
ma che ci sta troppo stretta, è un
sentimento comune di questi tempi.
Lo sa bene Sybille, la protagonista
della web serie Lost in Sardinia,
che mette subito in chiaro il suo
desiderio di allontanarsi dall’isola,
per fare nuove esperienze nella città
dei suoi sogni, Londra. «Mi chiamo
Sybille, vivo a Cagliari, studio economia e amo tutto ciò che è punk fin
dalle sue origini, l’Inghilterra e
Londra. Amo i ritmi convulsi, amo il
chiasso, lo sferragliare della
metro». La web serie ha inizio nel
momento in cui Sybille, che è anche
la cantante di un gruppo punk, vince
una borsa di studio che potrebbe
darle l’occasione di raggiungere
Londra, per condurre uno studio sul
punk marketing, una strategia di
mercato applicata alla produzione
musicale indipendente. Sybille, però,
apprende dal suo professore che la
sua destinazione non è la tanto bramata Londra, ma le campagne della
Sardegna. Quest’avventura catapulta
Sybille in un mondo a lei totalmente
estraneo e per nulla congeniale, per
sua stessa ammissione, dove conduce uno studio sul mondo agropastorale isolano. In un modo che non
avrebbe mai immaginato e proprio
nel momento in cui è pronta a
lasciare la Sardegna, Sybille ha l’occasione di girarla, in lungo e in
largo, alla scoperta delle sue infinite
bellezze, incontrando molte persone
appassionate della propria terra.
Sin dai primi episodi della serie,
appare chiaro come uno degli obiettivi del progetto, sia quello di avvicinare i giovani ad una realtà, come quella della campagna, dalla quale, eccetto alcuni casi, i ragazzi di oggi tendono ad allontanarsi. Il sentimento di
ritrosia che ritroviamo in Sybille all’inizio della sua avventura, è quello che
le nuove generazioni nutrono nei confronti di uno stile di vita così aspro e
duro. La speranza è che questo progetto, possa innescare una qualche
scintilla di interesse nei giovani, così
come alla fine accade con Sybille.
Come afferma il regista Davide Melis
durante un’intervista a
MediterRadio: «L’idea era quella di
avvicinare un pubblico diverso da
quello attratto solitamente dal tema
dell’agricoltura, un mondo che offre
opportunità anche ai giovani. La cosa
bella che abbiamo potuto sperimentare, è la capacità, soprattutto dei
piccoli produttori, di reinventare delle
arti così antiche senza snaturarle.»
Il viaggio on the road attraverso la
Sardegna, porta Sybille a conoscere
tante piccole realtà produttive, che
coinvolgono anche molti giovani, che
hanno scelto di dedicarsi alla propria
terra. Con Sybille a farci da guida,
incontriamo coltivatori di carciofi,
allevatori di pecore nere, produttori
di pecorino, di olio extravergine, di
vino, di acquavite, di mirto, di miele e
di moltissimi altri eccellenti prodotti
che sono rappresentativi per la
Sardegna. Sono presentate, inoltre,
alcune nuove realtà come quella degli
orti solidali, o come la scelta di un
giovane che preferisce coltivare il
mirto a dispetto del posto fisso.
All’inizio del viaggio, Sybille si dimostra insofferente e disinteressata alla
campagna e alla vita di un’azienda
agricola. Anche se partire per Londra
rimane il suo sogno, progredendo
nella sua ricerca universitaria, ed
entrando direttamente in contatto
con numerose realtà rurali diverse
tra loro, la riluttanza di Sybille viene
meno, perché si accorge di come,
con passione e innovazione, le aziende portino avanti la storia agricola
della Sardegna. Sybille scopre, così,
«l’importanza della tradizione, del
diffonderla e innovarla».
Lost in Sardinia, si compone di una
web serie di 25 puntate e di un cortometraggio. Il progetto, nato dall'esigenza dell'Assessorato all'Agricoltura
di comunicare ai cittadini i valori e le
opportunità date dal Piano di
Sviluppo Rurale portato avanti dalla
Regione Sardegna, è innovativo perché utilizza un linguaggio moderno
più congeniale al target di riferimento. Il progetto è sviluppato da tre
aziende sarde, Karel, Synesis e
ADDV.it che, dopo aver vinto il bando
di gara dell’Assessorato
all’Agricoltura, hanno gestito le varie
fasi di realizzazione, con il contributo
del FEASR (Fondo Europeo per
l'Agricoltura e lo Sviluppo Rurale)
nell'ambito del piano di comunicazione del PSR Sardegna 2007-2013.
Tutte le puntate sono visibili sui
rispettivi canali presenti sulle piattaforme Youtube e Vimeo, sul sito
www.lostinsardinia.tv e sulla pagina
Facebook lostinsardinialawebserie.
20
seh
#shMAG
MA COME TI COMPORTI?!
Situazioni del quotidiano dal punto di vista
della Programmazione Neuro Linguistica.
Con il look
Avete mai pensato all'effetto che
hanno il nostro modo di vestire,
gli accessori che indossiamo, gli
eventuali piercing o tatuaggi, sulle
persone che incontriamo?
Probabilmente molti di voi mi
risponderebbero che il look è una
questione di carattere, che non è
importante cosa pensino gli altri,
anzi, che guardassero da un'altra
parte se non gradiscono il nostro
aspetto. Non posso darvi torto, la
libertà di espressione è un elemento imprescindibile nella società
odierna. E poi, mi dirà qualcun
altro: "l'abito non fa il monaco". E
qui, purtroppo, devo darvi torto. Eh
sì, perché in realtà, il modo giusto
oggi sarebbe "l'abito non dovrebbe
fare il monaco, ma lo fa".
Sappiate che, lo vogliate oppure
no, la nostra mente impiega
pochissimi secondi per farsi un'idea di chi abbiamo di fronte. E non
possiamo farci niente. Quindi se
incontriamo un uomo in giacca e
cravatta l'idea che probabilmente
ci faremo di lui sarà quella dell'uomo d'affari, se invece vedessimo
qualcuno in pantaloncini e infradito
in pieno inverno il nostro pensiero
potrebbe essere: "è un turista!". E
se questo potrebbe non rappresentare un problema quando passeggiamo con il partner o con gli
amici, lo sarebbe ad un colloquio di
lavoro, o in occasioni particolari. È
bene saperlo, perché non possiamo permetterci di adirarci se, ad
un colloquio di lavoro in un ristorante, non ci accolgono nel loro
staff per i tatuaggi e i piercing
visibili sul nostro corpo.
Non comunichiamo solo attraverso le parole, o i gesti, o le espressioni del viso: anche il nostro
modo di vestire comunica tantissimo, ed è strettamente legato
alla nostra personalità. Siamo
quello che indossiamo più spesso:
la nostra identità, il nostro modo
di essere viene trasmesso attraverso simboli, accessori, indumenti. È quindi normale che, a
molte donne, piaccia indossare la
gonna e ad altre la detestino.
Pensate a cosa accadrebbe se,
una volta giunti in ospedale per un
controllo di routine, il medico che
si dedica a voi indossasse un
camice sporco di sangue: stento a
credere che qualcuno di voi in
quel momento avrebbe il coraggio
di pensare "non importa, l'abito
non fa il monaco"!
Impariamo a porci una semplice
ma efficace domanda: ciò che
indosso esprime realmente ciò
che voglio comunicare? È congruo
con la situazione in cui mi trovo?
Osservarsi, capire il proprio
corpo e saperlo valorizzare, chiedersi "chi" vogliamo essere e
"cosa" vogliamo esprimere,
ecco cosa dobbiamo fare. Perché,
come dice Jean Paul Gaultier, "l'eleganza è una questione di personalità, più che di guardaroba".
Maurizio Figus è uno dei 24
Coach al mondo autorizzati al rilascio del certificato di Coach
(International Coach Trainer of
NLP). Tra i suoi principali clienti
spiccano importanti nomi di aziende italiane e internazionali, personaggi dello spettacolo e dello sport.
Ciao Maurizio, ho una piccola
azienda nella quale ultimamente
non riesco a farmi rispettare
come vorrei. Ho provato ad
essere più capo e imporre delle
regole rigide, ma il risultato è
che i miei dipendenti non mi
comunicano più i loro problemi e
il dialogo si è ridotto praticamente a zero, con la conseguenza che il lavoro non va come
dovrebbe. Un consiglio? (F.)
Caro F., tra te e i tuoi dipendenti non
si è creata l'indispensabile complicità, e la politica del terrore è lo
strumento meno adatto per risolvere la cosa. Credo sia indispensabile
fare urgentemente marcia indietro,
con una bella riunione in cui racconti
la situazione, magari coadiuvato da
un bravo business coach, e che crei
quell'entusiasmo di quando si vuole
ricominciare da capo.
Potete inviare le vostre
domande all'indirizzo email
[email protected]
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seh
#shMAG
DI NIKE GAGLIARDI
FOTO DOMENICO RIZZO
#shMAG
I
l pugilato è uno sport la cui origine si perde nel tempo, un’arte
che richiede non solo forza,
destrezza, resistenza e velocità
ma anche intelligenza, coraggio
e molta tecnica. Sono infatti
queste ultime caratteristiche a fare
la differenza quando due atleti di
pari struttura fisica si trovano sul
ring in una sfida in cui il corpo
dev’essere infaticabile strumento al
servizio della mente. Abbiamo voluto
dedicare la cover story di questo
numero ad Alessandro Goddi che
della boxe ha fatto una professione
raggiungendo risultati che lo rendono la promessa italiana del pugilato
a livello internazionale. A soli 28
anni, Alessandro è infatti Campione
Italiano Pesi Medi, Campione italiano Professionisti e Campione
Internazionale Silver WBC, posizioni conquistate a costo di rigorosi
allenamenti e tante rinunce.
L’abbiamo intervistato per ripercorrere con lui le tappe di questa rapida carriera e capire come si diventa un pugile professionista.
Hai sempre sognato di diventare
un pugile?
Sì, ho iniziato a frequentare la palestra di pugilato sin dalla più tenera
età: ho sempre prediletto gli sport
individuali rispetto a quelli di squadra. Durante l’adolescenza si resero
evidenti le capacità che mi avrebbero portato a diventare un professionista, passaggio avvenuto quando
avevo 23 anni.
Quanti match hai disputato fino a
oggi e quali, tra essi, hanno avuto
un ruolo importante nella tua formazione?
Oltre ai numerosi incontri a cui ho
preso parte in qualità di dilettante,
nel novembre 2010 sono passato a
essere un pugile professionista a
tutti gli effetti e da allora ho disputato 25 match. Per quanto riguarda
la formazione, penso che sia l’allenatore ad avere un ruolo fondamentale nel mettere in luce le capacità
di un giovane pugile: grazie alla sua
dedizione e a un lavoro di ore ed
ore, porta il ragazzo a scoprire le
proprie qualità e a usare ciò che ha
dentro di sé, le doti che lo caratterizzano come fighter.
Come si svolge la giornata di un
pugile professionista?
Mi considero un pugile un po’ anomalo: ho infatti la fortuna di potermi
dedicare completamente alla boxe
perché ho una famiglia che m’incoraggia e me lo permette. Cerco
dunque di destinare tutta la giornata all’allenamento in modo di arrivare sul ring al top della forma fisica.
Alle nove inizio la corsa mattutina
percorrendo dai quindici ai venti
chilometri, sette giorni su sette,
variandone ritmo e impostazione.
Dopo prendo la bicicletta e faccio
una pedalata, macino chilometri per
altre due ore. Dopo l’esercizio aerobico, durante il pomeriggio lavoro
su tutta la muscolatura con l’obiettivo di migliorare forza e resistenza, per poi terminare la giornata
dedicando circa tre ore ad affinare
la tecnica in palestra di pugilato.
Quali sono le palestre in cui ti
alleni?
A Nuoro ho una palestra “personale” in cui durante il fine settimana
posso allenarmi seguito da altri
ragazzi. Svolgo invece l’altra parte
di preparazione e allenamento a
Cagliari, nella storica e prestigiosa
Accademia Pugilistica Sardegna,
nata negli anni ‘50, una delle prime
palestre di pugilato isolane, da cui
sono usciti tutti i più grandi campio-
ni sardi a livello europeo e mondiale.
Ci sono dei campioni di pugilato
al cui lavoro ti ispiri o che segui
maggiormente?
Guardo moltissimi filmati d’incontri
di colleghi e di campioni di oggi e di
ieri. Prediligo il lavoro degli atleti
portoricani e messicani: hanno una
lunga tradizione professionistica per
quanto riguarda la boxe, detengono
un primato, un po’ come l’Italia nel
calcio. Miguel Cotto è uno dei pugili al
cui lavoro m’ispiro di più, la cui attività continuo a studiare e a seguire.
Che consigli daresti a un giovane
che si avvicina a questo sport?
A un ragazzo direi che si tratta di
uno sport molto duro e questo è
sicuramente il primo elemento da
prendere in considerazione. Si tratta di una disciplina a cui bisogna
dedicare moltissime ore di allenamento e rispetto a un altro sport,
come ad esempio il calcio, è sicuramente meno gratificante: un pugile,
nonostante si alleni ogni giorno, in
Sardegna riesce a combattere al
massimo una volta al mese. In più, è
uno sport che richiede serietà e
sacrificio: non è possibile uscire o
far tardi ogni fine settimana, bere
alcolici o alimentarsi in modo disordinato. Proprio per queste ragioni,
in ogni palestra viene a crearsi una
sorta di “selezione naturale” dei
giovani che riescono a far strada e
avviare una carriera pugilistica.
Sei attivamente impegnato nella
promozione del pugilato in
Sardegna, missione portata avanti anche grazie alla collaborazione
con tua moglie, Laura Brundu e
tramite la BG Promotion. Quali
sono le vostre iniziative?
Stiamo cercando di rilanciare il
pugilato a livello isolano: la nostra
seh
23
società lavora per promuovere il
pugilato grazie all’ausilio di sponsor
e collaborazioni. Una volta ogni
mese e mezzo organizziamo una
serata dedicata a questo sport in
cui io combatto e, all’interno della
stessa manifestazione, hanno luogo
anche degli incontri dilettantistici
sia maschili che femminili: lo scopo
è quello di ricreare interesse intorno a quest’arte divulgandone la
conoscenza nei centri abitati dell’isola. Organizzando a nostre spese,
o con l’aiuto di sponsor e amici,
queste giornate d’avvicinamento al
pugilato, cerchiamo di reagire alla
diminuita attenzione verso la boxe
che negli ultimi anni ha caratterizzato il panorama sportivo regionale.
La prossima giornata avrà luogo
sabato 12 marzo a Villacidro.
Quali sono i tuoi obiettivi futuri?
Come ogni pugile, ambisco a conquistare il titolo mondiale: significherebbe la realizzazione di un sogno
coltivato sin da bambino. Da persona concreta, però, non guardo mai a
ciò che farò a lungo termine, preferisco concentrarmi sugli obiettivi
più prossimi: a marzo e aprile combatterò nei match internazionali
d’avvicinamento per poi difendere a
maggio, per l’ultima volta, il titolo
internazionale in mio possesso. In
caso di vittoria, dovrebbero aprirsi
per me delle porte a livello europeo.
Ringraziamo Alessandro Goddi per
la sua disponibilità e ricordiamo ai
lettori di S&H che possono restare
informati sui prossimi incontri e le
novità riguardo ai suoi risultati
sportivi attraverso il sito dedicato
(www.alessandro-goddi.it) oppure
tramite la sua pagina Facebook.
Si ringrazia l'Accedemia
Pugilistica Sardegna di Cagliari e
la Hammer Fit di Sestu.
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Guida ai locali BAR | RISTORANTI | PIZZERIE | PANINOTECHE | PUB | GASTRONOMIE | GELATERIE | PASTICCERIE
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Snack & Wine Bar
SASSARI
Bar 188
Cocktail Bar.Karaoke.Ristorante
Predda Niedda Str. 22. 333/7013333 - 380/1871247. ¥ Nessuno
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New York Cafè
Il Vialetto. 079/262499. ¥ Nessuno
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Omar Cafè
Via Giagu, 1. ¥ Nessuno
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Corso Vittorio Emanuele II, 17. 079/232470. ¥ Domenica
Caffè Duemila
Snack Bar
Via Amendola, 70. 079/212252. ¥ Nessuno
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C.C. Tanit. 079/262519. ¥ Nessuno
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Snack Bar.Creperia
Emiciclo Garibaldi, 5. ¥ Domenica
Caffè Mokador di Monserràt Snack Bar.Ristorante
Galleria Monserràt. 079/219182. ¥ Nessuno
Caffetteria Montegrappa
Chocol'Art
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Via Carbonazzi, 18. 079/274247. ¥ Domenica.
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Shardana
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Via Vardabasso, 5/b. ¥ Nessuno
Snack Bar
Snack Bar
Vineria Tola
Piazza Tola, 39
Snack Bar
Snack Bar
Via Duca degli Abruzzi, 34. 079/9147025. ¥ Domenica
Snack Bar.Ristorante
Via Verona, 31. 079/275394. ¥ Nessuno
Gusto Wine Beer
Wine Bar
Piazza Mazzotti. 347/1174405. ¥ Nessuno
Via Caniga, 1 . Sassari
q 079 262519
Boba Caffè
Cafè Chez Michel
Snack Bar
Piazza Sulis, 2. 349/0584508. ¥ Nessuno
Cafè Du Port
Snack Bar.Ristorante
Via Catalogna, 6. 346/7297340. ¥ Nessuno
Cake Cafè
Caffetteria.Pasticceria
Via Planargia, 12. 079/985173 - 338/5411372. ¥ Lunedì
Snack Bar.Spaghetteria
Il Milese
Snack Bar.Focacceria
Via Garibaldi, 11
Snack Bar.Pranzi Veloci
Alma Cafè
Imperial Bar
Snack Bar
Via Lamarmora, 5
Snack Bar
Via Sassari, 111/113. 331/8676057 - 392/3062720. ¥ Dom
Orange
Snack Bar.Ristorante.Pizzeria
Via XX Settembre, 2/4. 346/5944925. ¥ Nessuno. L Live Music
Perbacco Cafè
Snack Bar.Ristorante
Via Garibaldi, 29. 079/952421
Red Passion
Snack Bar.Live Music
Via Gramsci, 2. 079/4121489. ¥ Nessuno
Cocktail Bar.Live Music
Snack Bar.Ristorante
Snack Bar
Via XX Settembre, 132/b. 079/9893054
PORTO TORRES
Via Sanna, 5. ¥ Nessuno
Il Posto di Altogusto
Snack Bar.Gelateria
Via Garibaldi, 7. ¥ Nessuno
Ci Voleva
Via XX Settembre, 94. ¥ Domenica sera
Duca Bar
H Caffè
Snack Bar.Pranzi Veloci
Wine Bar
7000 Caffè
Emiciclo Garibaldi, 26. ¥ Nessuno
E Allora?!
Snack Bar.Birreria
ALGHERO
Snack Bar.Ristorante
C.C. La Piazzetta. 079/260458. ¥ Nessuno
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Via Nuoro, 6. 340/1402124 - 348/2395831
Via Enrico Costa, 45. 079/239340. ¥ Nessuno
Cortesantamaria. 079/200185. ¥ Nessuno
BAR . TAVOLA CALDA
RICEVITORIA
Anbarok
Sweet Cafè
Snack Bar.Torteria.Ristorante
Via Pasquale Paoli, 33. 079/4126756. ¥ Domenica
Tris Bar
Via Tempio, 17. 079/271240
Via Montegrappa, 70. 079/4924129 - 333/7182726
Davidson Cafè
Caffetteria.Ristorante
Snack Bar.Ristorante
Snack Bar.Ristorante
Caffè Lounge P
Millenovantotto
Piazza Fiume, 10. 079/2009079
Snack Bar
Moliendo Cafè
Snack Bar.Ristorante
Viale Trento, 1. 392/1422592. ¥ Domenica
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Caffè del Corso
Lallo Moto Caffè
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Cristallo
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Gatto Nero
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Via Roma, 113 - Sennori. L Sabato Live Music
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La Perla Rosa
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Via IV Novembre, 63. 079/281255. L Consegna domicilio
La Pinta
Ristorante.Pizzeria
Via Saffi, 27. 079/236903. ¥ Martedì. L Consegna domicilio
L'Asfodelo
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Via Roma, 134. 079/272826. ¥ Nessuno
Il Risveglio
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S.P. 81 km 10,7 - Platamona-Sorso. 079/2829100. ¥ Mer cena
Paradise Cafè
Via Roma Superiore, 160 - Sennori
Snack Bar
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Ristorante
Via Carlo Alberto, 2. 079/9330921. ¥ Nessuno
Retrò
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Via Canopolo, 2/a. 079/231211. ¥ Lunedì
Ristò Park
Ristorante.Pizzeria
Predda Niedda Strada 32. 392/8243808-9. ¥ Nessuno
Spaghettoria S'Artea
Ristoranti & Pizzerie
Speed Date
Snack Bar.Ristorante.Pizzeria
Predda Niedda Strada 8. 079/262520. ¥ Nessuno. L Karaoke
St. Joseph Pub
SASSARI
Amistade
Spaghetteria.Ristorante
Via Arborea, 2/b. 079/4922209. ¥ Domenica
Pub.Pizzeria.Paninoteca
Via Giorgio Asproni, 20/22. 079/272455. ¥ Nessuno
Cucina Tipica.Spaghetteria.Pizzeria
The Jesse James Saloon
Pub.Birreria
Via Carlo Alberto, 10. 079/236366 - 331/4685458. ¥ Domenica
Il Vialetto. 079/262077. ¥ Nessuno. L Karaoke tutti i giorni
Asterix
Trattoria Del Mar
Pizzeria.Paninoteca
Ristorante.Pizzeria
Via Sardegna, 3. 079/200075. L Consegna domicilio
Via Sanna, 11. 079/233111 - 340/7143740. ¥ Domenica
Bakkus
Trattoria L'Assassino
Griglieria.Pizza al metro
Black Stone
Cucina Tipica.Griglieria
Via Pettenadu, 19. 079/233463. ¥ Lunedì a pranzo
Corso Angioy, 6. 079/230448. ¥ Nessuno
Bar.Ristorante.Pizzeria
Tritus
Ristorante.Pizzeria.Piatti Messicani
Predda Niedda Strada 18 333/6801975. ¥ Nessuno
Via Giorgio Asproni, 2. 079/274052. ¥ Nessuno
Borgo di Torre Tonda
Ultimo Piano
Ristorante.Pizzeria
Ristorante.Pizzeria
Via Torre Tonda, 26. 079/232777 - 333/8513317. ¥ Nessuno
Piazzale Segni, 9. 079/2858460. ¥ Nessuno
Braceria Mangiafuoco
Villa Gorizia
Snack Bar.Griglieria
Via Catalocchino 8/a. 347/4294090. ¥ Lun, Mar e Mer cena
Capo di Sopra
Ristorante.Pizzeria
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Viale Dante, 31. 079/272322. ¥ Lunedì a pranzo
Casablanca Kebab
Ristorante Etnico
Via IV Novembre, 26. 320/2861780
Country Club
Ristorante.Griglieria
Pub.Birreria
Ristorante.Pizzeria
Ristorante.Pizzeria
Alguer Mia
Ristorante.Pizzeria
Bontà Sarda
Cucina Tipica.Pizzeria
Via Don Minzoni, 183. 079/984860. L Consegna domicilio
Pub.Birreria
Via Duca degli Abruzzi, 23. 079/274197
La Maison
Al Vecchio Mulino
Via Cipro, 17. 079/9739883. ¥ Martedì. L Consegna domicilio
Via E. Costa, 16. 079/233528
iPub
Ristorante
Via Don De Roma, 3. 079/977254
Viale Trieste, 6. 347/7021854. ¥ Martedì
Il Posto
Al Solito Posto
Via Principe Umberto, 82 (Piazza Misericordia). 328/9133745
Via Monte Bianchinu, 54. 349/7136317. ¥ Nessuno
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Ristorante.Pizzeria
Via G. De Martini, 79. 079/398351. ¥ Domenica. L Live Music
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Ristorante
Via Cagliari, 13 (Mercato Civico). 334/2742322
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Via Tola, 5 (Reg. Tingari). 079/218947 - 328/9323109
Castell de Càller
Ristorante.Pizzeria
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Il Gobbo
Via Sassari, 57. 079/512464
Ristorante
La Rosa Dei Venti
Ristorante.Pizzeria
Via Ettore Sacchi, 20. 079/502590. ¥ Nessuno
Sala climazzata
con 50 pos a sedere
Li Lioni
S.S. 131 km 224,4. 079/502286. ¥ Nessuno
Maxi schermo con parte in HD
Ristorante
Per ordinazioni e prenotazioni:
Pepito Pizza
Pizzeria.Paninoteca
C.so V. Emanuele, 158. 079/5048034 - 392/1880422. ¥ Martedì
079 982736
Piazza Garibaldi
Ristorante.Pizzeria.Steak House
Piazza Garibaldi. 079/501570. ¥ Nessuno. L Giropizza
Via S. Saa 102/104 - Alghero
GRATUITA
CONSEGNA A DOMICILIO
Sa Mesa
Ristorante.Pizzeria
Via E. Sacchi, 3 (fronte Porto). 340/4126848. ¥ Domenica
SENNORI & SORSO
Aperto tu i giorni dalle 19.00
All'Improvviso
Spaghetteria.Pizzeria
Via Roma, 196 - Sennori. 079/6141862. ¥ Nessuno
Vincitore 2015
Chez Nous
Ristorante.Pizzeria
Via Porto Torres, 25 - Sorso. 079/353508. ¥ Martedì
Certificato di Eccellenza
Da Vito
Ristorante
Loc. Badde Cossos - Sennori. 079/360245. ¥ Lunedì
Il Capricorno
Pizzeria.Paninoteca
Via Diez, 60. 079/986225. ¥ Mercoledì. L Consegna domicilio
Il Pesce d'Oro
Ristorante.Pizzeria
Via Catalogna, 12. 079/952602. ¥ Lunedì a pranzo e Mercoledì
La Lanterna
Ristorante.Pizzeria
Via Giovanni XXIII, 82. 079/978556
La Saletta
Tavola Calda.Gastronomia
Via Asfodelo, 43. 079/9739506
Lido
Ristorante.Pizzeria
Via Lido, 18. 079/9739518
Pub.Live Music
C’è Pizza per Te
Pizzeria.Paninoteca
Via Napoli, 6/B. 079/2826049. L Consegna domicilio
Lungomare Dante, 20. 079/6140634
Ok Pizza
Pizzeria
Via S. Satta, 102/104. 079/982736. L Consegna domicilio
Fabry Pizza
Pizzeria.Paninoteca
Via Prunizzedda, 92/a. 079/3762124. ¥ Lunedì mattina
Ristorante
Fior di Pizza
Pizzeria.Paninoteca
Via Pasquale Paoli, 1. 079/9102546 - 340/7025692. ¥ Nessuno
Ristorante.Pizzeria al metro
Il Vagabondo
Pizzeria
Via Perantoni Satta, 1. 079/271939 - 346/6315018. ¥ Lunedì
Pasta&Co...
Largo San Francesco, 6. 079/9105739. ¥ Nessuno
Via Gramsci, 8. 079/983604
San Giovanni
Ristorante.Pizzeria
Via Garibaldi, 83. 079/5909005 - 393/3647885
Snack Bar.Ristorante
Via Asfodelo, 47. 079/9739501. ¥ Domenica
Ristorante
Via Cavour, 110. 079/9738762 - 392/6110258. ¥ Lunedì
Vecchio Forno
SASSARI
Al Caminetto
Pizzeria
Via Mastino, 23. 079/280727 - 342/1521774. ¥ Domenica
Via Columbano, 8. 079/9736052. ¥ Nessuno
Miramare
Take Away & Domicilio
Pizzeria
Lu Furat
Trattoria Cavour
La Chicca Piperita
Bar.Ristorante.Pizzeria
Sorso-Marritza SP 81 - Sorso. 079/367150 - 366/3017419
Agorà
Pizzeria.Gastronomia
Via Mazzini, 2/e. 079/233796. L Consegna domicilio
Via Carbonia, 36. 079/5907611. L Consegna domicilio
Taverna Catalana
Ristorante.Pub
Pizzeria
Lo Smeraldo
Poco Loco
La Cantera
Via Roma, 145 - Sennori. ¥ Nessuno
Cucina Tipica
Via Kennedy, 27/b. 079/4125748 - 348/0171332. ¥ Dom, Lun cena
Le Nouveau Gourmand
Girasole
Ristorante.Pizzeria
Via Roma Inferiore - Sennori. 347/1416411. ¥ Mercoledì
Pizzeria.Griglieria
Via Carrabuffas, 36. 079/982890 - 348/9687244. ¥ Nessuno
Il Veliero
Pizzeria
Via Ciriaco Carru, 2. 079/240443 - 340/1696886. ¥ Lunedì
La Divina
Pizzeria.Paninoteca.Gastronomia
Via Chiarini, 1. 079/2590063. L Consegna domicilio
La Mongolfiera
Pizzeria.Paninoteca
Viale Umberto I, 117/b. 340/5959165. L Consegna domicilio
La Scacchiera
Pizzeria
Via Giagu, 17. 079/2829023. ¥ Lun. L Consegna domicilio
On The Road
Gastronomia.Street Food.Paninoteca
Via Mazzini, 13/a. 079/235296. ¥ Domenica
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Paolino
Cortesantamaria. 079/233921
C.C. La Piazzetta. 079/262252
Gastronomia.Paninoteca
Piadineria Torre Tonda
Via Torre Tonda, 8. 079/233690. ¥ Domenica
Piadineria
Poker Pizza
Pizzeria.Paninoteca
Via Ortobene, 8 ang. Via Marghine. 079/2598282. ¥ Martedì
Prof. Pane Grosso
Via Luna e Sole, 1/e. 079/291084
Pizzeria.Paninoteca
Spizzati
Viale Italia, 51. 079/6040195. ¥ Lunedì
Pizzeria
Vulcano
Pizzeria
Via Einaudi, 14/a. 079/218898. L Consegna domicilio
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Gelateria Bosisio
Via Brigata Sassari, 71. 079/232406. ¥ Nessuno
Gelateria
Attenti a quei due
Pizzeria
Via Raffaello Sanzio, 13/a. 079/984775. L Consegna domicilio
Pasticceria Pagoda
Via Degli Astronauti, 2/b. 079/291272. ¥ Lunedì
Pasticceria
Da Max
Pizzeria
Via Berlinguer, 25. 079/4921136. L Consegna domicilio
Pasticceria Pasticcioni
Pasticceria
Via Sulcis, 36. 079/6013940. ¥ Mar. L Consegna domicilio
Ichnos Express
Pizzeria.Paninoteca
Via Don Minzoni, 102. 079/6011160. L Pizze senza glutine
Pasticceria Sias
Pasticceria
Via Baldinca, 67. 079/399310 - 393/9242341. ¥ Lunedì
Il Marchese Golosone
Paninoteca.Gastronomia
Via Pascoli, 49. 079/4923362. ¥ Nessuno
Slurp
Piazza Castello, 4/b. 079/236075. ¥ Nessuno
La Nuova Delizia
Pizzeria
Via Goceano, 15. 079/985082. ¥ Lunedì. L Consegna domicilio
La Perla Nera
Pizzeria.Gastronomia
Via Oristano, 13/15. 079/9739132. L Consegna domicilio
La Piadina del Pozzo
Piadineria.Paninoteca
Via Minerva 25/Via Columbano 9. 079/4921239
Luna Rossa
Pizzeria
Via Cagliari, 28. 079/982359 - 329/2478074. ¥ Nessuno
Pata Pizza
Pizzeria.Paninoteca.Gastronomia
P.zza Ginnasio. 079/975177. ¥ Mer. L Consegna domicilio
Gelateria
ALGHERO
Ayò Goloso
Piazza Porta Terra, 6. ¥ Nessuno
Gelateria
Golositas 2
Via Cagliari, 39. ¥ Nessuno
Gelateria
K2
Gelateria
Via Roma, 73. ¥ Nessuno. L Gelati per vegani ed intolleranti
L'Aurora
Pasticceria.Panificio.Pasta Fresca
Via Manzoni, 83. 079/983508 - 391/4078618. ¥ Dom sera
PORTO TORRES
Los Cornettos
Cornetteria
Via Gilbert Ferret, 47. 079/983532. ¥ Dal lunedì al giovedì
Il Drago
Pizzeria.Paninoteca.Vegan Food
Via Ponte Romano, 54. 328/5639782. L Consegna domicilio
PORTO TORRES
La Stella
Pizzeria.Paninoteca
C.so V. Emanuele, 115. 079/5048324 - 345/4200395
Pizza Loca
Pizzeria
Via Veneto, 7. 079/5042012 - 349/3725138. ¥ Nessuno
Speedy Gonzales
Paninoteca.Pizzeria
Via Libio, 75. 079/5047066. L Consegna domicilio
Circoli Privati
SASSARI
SENNORI & SORSO
Felix
Pizzeria
Via Fiorentina, 73 - Sorso. 079/350193. L Consegna domicilio
Harley Pizza
Via Roma, 159 - Sennori. 079/362346
Il Capriccio
Gelateria
Corso Vittorio Emanuele, 114. 340/1844835. ¥ Nessuno
Pizzeria
Pizzeria 2000
Pizzeria
Via Roma Inferiore, 62 - Sennori. 079/362271. ¥ Lunedì
Pasticcerie & Gelaterie
SASSARI
Dolcinduo
Pasticceria.Yogurteria
Via Tempio ang. via IV Novembre, 41. 079/280176. ¥ Lunedì
La Locanda dei Golosi club
Via Domenico Demuro, 29. 079/380259. ¥ Lunedì
Pancho Villa
Viale Porto Torres, 5. 348/5577907. L Circolo Endas
PORTO TORRES
Green House Club
Via A. Volta. 333/9422894. L Live Music e Cabaret il weekend
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29
e ragazze della 1 L sono
LCarnevale
delle gatte bellissime! Buon
a tutti, anche se in
a
ritardo!
Posti a sedere all'interno!
Pata Pizza.
Alghero
ti amo. P.S.: viva la
Caccola
sambuca che vince su ogni
male!
Ciccio Ferrari parcheggino.
Zippino infame. C.F.T.S.
acceso e ti amo più di
Sono
mia madre, ahahah!
Tivfan...Pè sei il meglio! By i tuoi
sei un infame, mi devi
Frodo
un ombrello. Lo Zippì.
Zigò salame.
Palloncì ti gonfio.
P. c'è un 2000 innaLaura
morato di te. By A. V.
N. sei uguale a
Marco
Fabio F.
bacio da Panna, Bacio e
UnCloe.
Per Massi P.
Antonio M. sei una mummia.
c'è Michelino c'è casa.
Dove
By Alby.
L. F. 7, Ronà sei il migliore!
M. smettila di fare
Giulia
la finta droghina.
Alberto C. ciao!
ablo C. ho una voglia
Ptroppo
matta di conoscerti, è da
tempo che ti vorrei
cercare!
ti friendzona! Giulia
Tanto
C.
Non ne hai di corna, eh?!
C. sei una gatta!
Clelia
Mussita spocchiosa!
Tek, 1 minuto e torno.
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Mangiapane
Chiodo.
L. D. viva le cornaaaa!!!
D. (Partito
WP.Democratico).
By V. G.
saluti per Massi P. da
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Nathan e Chanel.
è un'oca senza cerVanivello.B. Dalla
tua BFF Clelia :)
ianluca D. cerca CD di
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P. è convinta.<3 love
Dani
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Bardo is the way.
annolì quando smetterai di
cercare f*** in ogni angoPlo della
città?!
sfottendo i led in cameTByutti
ra, ma tutti li vorrebbero.
Pot.
rancesco C. fazzolèèèè!
F
arcoooo, Rosella cercare
M
su Youtube "dreaming
campo estivo"!
on preoccupatevi del
N
dolore: o finirà o vi finirà.
Seneca.
C. cura gli africani
Alberto
musicisti.
Martina D. cerca pischello.
Doris Cipolla. By Non
Ciao
farmi ridere.
Imbuca i tuoi Segnali di Fumo
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mio naso è stupendo, tu sei
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baby <3
Villa Gorizia.
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Sampei, pescatore
SMaampei,
con le orecchie a sventola.
puzzi di pesce, Sampei!
he presa male... Basta
C
karaoke, voglio andare a
dormire!
2/02/2016. Festa di
0
compleanno del
Presidente. Deportivo
Baddelonga: un gruppo, una
famiglia, una religione. Tanti
auguri Presidente!
Segnali
WhatsApp
.A.A. Vigile del Fuoco
A
cercasi. Questo messaggio è rivolto al Vigile del
Fuoco, che la sera del 27
dicembre 2015 era di servizio con altri colleghi al Teatro
Comunale di Sassari, per lo
spettacolo gospel di Tony
Washington Gospel Singers.
Nello specifico, cerco il Vigile
del Fuoco più giovane, che
era in coppia con un collega
con i capelli brizzolati, di
servizio nella zona galleria
al 1° piano del teatro.
Qualora dovessi riconoscerti,
contattami a questa email:
[email protected]. P.S. La ragazza mora,
che hai guardato per tutta la
durata dello spettacolo.
allora siediti su quella
Eseggiola...
ma casa non ne
Alessia,
hai?
saluolevo fare tantissimi comGiampaooooloooooo
ta Saverioooo.
V
plimenti a Baingio P., il
portiere dell'A. S. Pedoni, che
ello, sei una donna di
gioca nel torneo di Villa
N
facili costumi! Zoccola
Gorizia... Oltre ad essere
dell'est.
bravo sei anche una grandisn saluto speciale ai miei
simo figo!!! Una spasimante.
U
Nenni, Ugo, Nicola, Matti,
rancesca "la strega", sei
Pisu, Paolo e compagnia canFillegale. Gabry.
tante... Mandalaaaa.
Sassari
Via Budapest
C/O Galleria Monserrat
(1° Piano)
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www.zavyta.com