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Il Sole 24 Ore
Lunedì 1 Febbraio 2016 N. 31
Norme e tributi
LAVORO
www.quotidianolavoro.ilsole24ore.com
Jobs act. Il modulo deve essere spedito alla Pec del datore di lavoro e alla Dtl competente
Dimissioni online dal 12 marzo
Nuove regole anche per la risoluzione consensuale del rapporto
Alberto Bosco
Josef Tschöll
r rapporti di lavoro domesti
co;
t dimissioni o risoluzione consensuale nelle sedi previste
dall’articolo 2113, comma 4 del Codice civile (ossia in sede protetta) o presso le commis
sioni di certificazione.
Salvo che non ci si trovi in una
di queste tre ipotesi, dunque, il lavoratore deve compilare il modulo (allegato A al decreto ministeriale) disponibile sul si
to www.lavoro.gov.it e quindi trasmetterlo al datore e alla di
rezione territoriale del Lavoro competente. Come previsto dal Dlgs 151/2015, la trasmissio
ne del modulo può avvenire an
che tramite i patronati, le orga
nizzazioni sindacali, gli enti bi
laterali e le commissioni di cer
tificazione (costituite presso le università, le Dtl e così via).
cui il modulo è stato trasmesso dal lavoratore o dai soggetti abilitati.
pScatta dal 12 marzo la nuova
disciplina per la presentazione Il modulo da compilare è
delle dimissioni e la risoluzione
composto da cinque sezioni consensuale del rapporto di la
(dati del lavoratore, del datore voro, secondo quanto previsto e del rapporto, recesso o revoca
dall’articolo 26 del Dlgs 151/2015
e, infine, dati di invio). L’Allega
sulle semplificazioni, attuativo to B contiene invece le modali
del Jobs act. A fissare il debutto tà tecniche che garantiscono, delle nuove regole, è stata la tra l’altro, la verifica dell’identi
pubblicazione sulla Gazzetta tà e l’attribuzione della data ufficiale dell’11 gennaio scorso, certa di trasmissione alla co
del decreto del ministero del municazione (marca tempora
Lavoro del 15 dicembre 2015, en
le).
trato in vigore il 12 gennaio, che Proprio con riguardo alla ve
disciplina le modalità «esclusi
rifica dell’identità del soggetto vamente telematiche» con le che effettua l’adempimento, quali il lavoratore può risolvere
nel caso in cui il lavoratore de
il rapporto. Come previsto dal cida di non avvalersi di un sog
Dlgs 151/2015, le nuove regole getto abilitato, le cose si fanno saranno pienamente operative più complicate: in questo caso, una volta trascorsi 60 giorni, infatti, la trasmissione del mo
quindi appunto il 12 marzo 2016,
dulo è possibile solo se è in pos
consentendo così non solo ai di
sesso del Pin Inps che peraltro
pendenti, ma anche ai datori di Come cambia la procedura
non sostituisce le credenziali lavoro e ai consulenti di familia Il Dm definisce i dati contenuti ClicLavoro ma si aggiunge a rizzare con le novità.
nel nuovo modulo per le dimis esse. La procedura è più sem
L’entrata a regime della rifor sioni e la risoluzione consen plice, invece, se ci si avvale di un
ma comporterà l’abrogazione suale del rapporto (e la loro re soggetto abilitato, che utilizze
delle disposizioni introdotte voca) da parte del lavoratore, rà la propria utenza ClicLavo
per arginare il fenomeno delle gli standard e le regole tecniche ro.
dimissioni “in bianco” dall’arti per la compilazione e trasmis
colo 4, commi da 17 a 23bis, del sione al datore (tramite Pec in La compilazione
la legge «Fornero» (92/2012).
sola lettura) e alla Dtl.
Il portale, come primo passo Per «Codice identificativo» nella compilazione del modu
Il campo di applicazione
si intende il codice alfanumeri lo, chiederà fornire le informa
Le nuove norme non riguarda co rilasciato dal sistema infor zioni necessarie a risalire al no le seguenti ipotesi:
matico attestante il giorno e rapporto e quindi alla comuni
e dimissioni e risoluzione l’ora in cui il modulo telematico cazione obbligatoria di avvio/
consensuale in gravidanza e è stato trasmesso. Per «data proroga/trasformazione/ret
nel caso di figlio minore di tre certa di trasmissione» si inten tifica più recente. Il recupero anni o nei primi tre anni dal de la data risultante dalla pro della comunicazione obbliga
l’adozione (si veda l’articolo a cedura di validazione tempo toria permette al sistema di po
fianco); rale attestante giorno e ora in polare in automatico le sezioni ULTIMO COMMA
L’Isee inciampa
sulla nuda proprietà
di Giorgio Maraspin
N
ella disciplina dell’Isee
contenuta nel Dpcm
159/2013, i meccanismi
di calcolo dell’indicatore del
la situazione patrimoniale
dovrebbero essere riconside
rati nella componente immo
biliare, per la quale sussiste
un elemento di iniquità. Il pa
trimonio immobiliare viene
infatti assunto in base ai valo
ri Imu al 31 dicembre dell’an
no precedente la dichiarazio
ne sostitutiva, indipendente
mente dal periodo di posses
so nell’anno.
Ne deriva che piena pro
prietà, usufrutto e diritto di
abitazione sono considerati
ai fini Isee di pari valore, men
tre nessun valore è attribuito
alla nuda proprietà. Questo è
illogico, se si considera che:
il proprietario gode e di
spone dell’abitazione (arti
colo 832 del Codice civile):
può usarla, venderla, locarla,
cambiarne destinazione
d’uso. Quando muore, la pro
prietà va ai successori;
l’usufruttuario gode del
l’abitazione, (articolo 981 del
Codice civile): può usarla e
locarla, senza però cambiar
ne la destinazione. L’usufrut
to non si trasmette per suc
cessione. Quando l’usufrut
tuario muore, l’usufrutto si
estingue; il titolare del diritto di abi
tazione ha un diritto ancora
più limitato dell’usufruttua
rio: può usare la casa solo per i
bisogni suoi e della famiglia
(articolo 1022 del Codice civi
le). Il diritto di abitazione non
può essere ceduto nè dato in
locazione e si estingue alla
morte del titolare.
La nuda proprietà consiste
nella proprietà gravata da
usufrutto o da diritto di abita
zione. Estinguendosi questi
ultimi diritti, essa di espande
e torna piena. Il nudo proprie
tario non può locare a terzi,
ma può alienare il suo diritto,
momentaneamente com
presso dall’usufrutto o del di
ritto di abitazione. La nuda
proprietà si trasmette per
successione a causa di morte,
non dà reddito ma ha un valo
re patrimoniale che aumenta
proporzionalmente all’avan
zare dell’età dell’usufruttua
rio (o del titolare del diritto di
abitazione).
Ai fini Isee, invece, proprieta
rio pieno e usufruttuario (e titola
re del diritto di abitazione) con il criterio del valore ai fini Imu sono
considerati alla pari, e cioè posse
dere entrambi un patrimonio ad esempio di 100mila euro; per il nudo proprietario invece non si considera alcun patrimonio.
Le conseguenze ingiuste
sul calcolo dell’Isee appaiono
evidenti, e si potrebbe anzi ri
tenere che la norma che com
porta questa iniquità sia affet
ta da illegittimità costituzio
nale, con riferimento agli ar
ticoli 3 (principio di
uguaglianza) e 53 (principio
di capacità contributiva) del
la Costituzione.
Per rimediare, si potrebbe
guardare ai meccanismi di
calcolo di usufrutto, diritto di
uso e abitazione e nuova pro
prietà, legati all’età, previsti
in materia di imposta di regi
stro, dove il valore dell’usu
frutto è calcolato applicando,
al valore della piena proprie
tà, i coefficienti legati all’età
in base agli articoli 48 e 46 del
Dpr 131/1986 e del prospetto
allegato «C», che viene ade
guato dal ministero dell’Eco
nomia in corrispondenza di
ogni variazione del saggio de
gli interessi legali.
Infatti per l’imposta di registro
se la piena proprietà di un im
mobile vale ad esempio 100mila euro a prescindere dall’età l’usufrutto (o diritto di abitazio
ne) dello stesso immobile per un novantenne, con i coefficienti ministeriali, vale il 15% della pie
na proprietà cioè 15mila euro; mentre la nuda proprietà gravata
dall’usufrutto di un novantenne, vale l’85% cioè (100mila 15mila = 85mila euro).
Per poter rimediare all’ini
quità nell’Isee, sarebbe pertan
to sufficiente modificare l’arti
colo 5 del Dpcm 159/2013, ag
giungendo un ulteriore com
ma, dopo i commi 2 e 3, stabilendo per l’appunto che per i diritti immobiliari diversi dalla piena proprietà (usufrut
to, abitazione, nuda proprietà) ai fini dell’ indicatore della si
tuazione patrimoniale, debba tenersi conto dei coefficienti
correlati all’età della persona in base agli articoli 46 e 48 del Dpr 131/1986 e del suo allegato «C», prospetto dei coefficienti.
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1, 2 e 3, con la sola eccezione del
l’indirizzo email.
FOCUS
Il lavoratore ha la possibilità
di scegliere se il rapporto di la
voro è iniziato prima o dopo il 2008 (anno di entrata in vigore del sistema delle comunicazio
ni obbligatorie). Nel primo ca
so dovrà compilare le sezioni 2 e 3, nel secondo caso dovrà in
La facoltà di revocare le serire solo il codice fiscale del dimissioni comunicate datore e il sistema gli prospet
all’azienda entro sette giorni terà tutti i rapporti attivi così da
sembrerebbe poter creare poter scegliere quello dal quale
qualche difficoltà per l’obbligo intende recedere.
del datore di comunicare al La sezione 4 (tipo di risolu
centro per l’impiego, «entro i 5 zione o revoca e data di decor
giorni successivi», la cessazione renza) va sempre compilata dal
del rapporto, pena il pagamento lavoratore.
di una sanzione da 100 a 500 euro. La sezione 5 sarà aggiornata
Il ministero del Lavoro nella automaticamente dal sistema. lettera circolare del 12 ottobre Per ogni modulo sono attribui
2012, aveva fornito indicazioni su te due informazioni: la data di questo punto, con riguardo alla trasmissione (marca tempora
legge 92/2012. Il ministero aveva le), corrispondente alla data ri
chiarito che «il licenziamento levata all’atto del salvataggio (...) produce effetto dal giorno delle dimissionirisoluzione della comunicazione con cui il consensuale; e un codice iden
procedimento è stato avviato, tificativo.
salvo l’eventuale diritto del Infine, resta la possibilità di
lavoratore al preavviso o alla revocare le dimissioni entro relativa indennità sostitutiva». Il sette giorni (purché in via tele
momento dal quale sorge matica) e resta anche la sanzio
l’obbligo di comunicazione al ne a carico dei datori in caso di Cpi va identificato, ai fini della irregolarità: salvo che il fatto comunicazione, dalla risoluzione costituisca reato, il datore che effettiva del rapporto. Se in una alteri i moduli telematici è pu
comunicazione di dimissioni nito con una sanzione ammini
inviata il 1° giugno si fa strativa da 5mila a 30mila euro.
riferimento al 30 giugno come © RIPRODUZIONE RISERVATA
ultimo giorno di lavoro, dal 1° luglio decorrono i cinque giorni ESCLUSIVA PER GLI ABBONATI
per comunicare al Cpi la Le norme e le circolari citate
cessazione del rapporto.
I tempi per l’invio
da parte del datore
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La procedura
Le modalità per compilare il modulo online e per trasmetterlo
all’azienda e alla direzione territoriale del Lavoro
LE CREDENZIALI PER ACCEDERE
Se il lavoratore decide di fare da sé, e quindi di non rivolgersi a un
soggetto abilitato, deve anzitutto essere in possesso del Pin Inps di
tipo dispositivo (se non ce l’ha deve farne prima richiesta
all’Istituto), e quindi, se già non la possiede, creare anche un’utenza
per l’accesso al portale ClicLavoro
LA COMPILAZIONE DEL MODULO ONLINE
01 LA COMUNICAZIONE DELLE DIMISSIONI
Il lavoratore, in autonomia o con l'assistenza di un soggetto abilitato,
può accedere, tramite il portale www.lavoro.gov.it, al modulo on line
per la trasmissione della comunicazione di dimissioni o risoluzione
consensuale del rapporto, e alla pagina di ricerca e selezione di una
comunicazione per l'invio di una revoca
02 LA REVOCA
La revoca delle dimissioni presentate dal lavoratore è possibile entro
il termine di sette giorni da quando è stato inviato il modulo che ha
ufficializzato le dimissioni o la risoluzione consensuale del rapporto
03 L’INIZIO DEL RAPPORTO DI LAVORO
Il lavoratore ha la possibilità di scegliere se il rapporto di lavoro è
iniziato prima del 2008 o dopo il 2008 (anno di entrata in vigore del
sistema delle comunicazioni obbligatorie): nel primo caso dovrà
compilare interamente anche le sezioni 2 e 3 del modulo; nel
secondo caso dovrà inserire solo il codice fiscale del datore di lavoro
e il sistema gli prospetterà tutti i rapporti di lavoro attivi in modo che
egli possa scegliere quello dal quale intende recedere
LA TRASMISSIONE
01 LA FIRMA DIGITALE DELL’INTERMEDIARIO
Nell’ultima fase della procedura, se la compilazione è avvenuta con il
supporto di un soggetto abilitato, si procede alla firma digitale del
modulo prodotto con i dati delle dimissioni/risoluzione consensuale
o revoca degli stessi
02 L’INVIO TRAMITE PEC
Ha luogo poi la trasmissione del modulo di dimissioni/risoluzione
consensuale/revoca nella casella di Pec del datore di lavoro e alla Dtl
competente, che riceve una notifica nel proprio cruscotto e può
visionare il modulo. Oltre alla marca temporale, al modulo è
attribuito un codice identificativo composto da anno, mese, giorno,
ore, minuti, secondi e millisecondi
Modulistica ad hoc
Confermata
la convalida
per il recesso
dei genitori
pLe nuove disposizioni del Jobs act sulla risoluzione con
sensuale del rapporto e sulle
dimissioni non valgono nel ca
so di donne in gravidanza, la
voratrice o lavoratore durante
i primi tre anni di vita del bam
bino o nei primi tre anni di ac
coglienza del minore adottato
o affidato. Infatti, l’articolo 26 del Dlgs 151/2015, che ha modi
ficato le norme della legge «Fornero», non riguarda le ipotesi previste dall’articolo
55, comma 4, del decreto legi
slativo 151/2001.
Questa norma dispone che
debbano essere convalidate esclusivamente dal servizio ispettivo del ministero del La
voro competente per territo
rio ( e a questa convalida è so
spensivamente condizionata l’efficacia della risoluzione del rapporto) la risoluzione consensuale o la richiesta di dimissioni presentate:
e dalla lavoratrice durante
il periodo di gravidanza; rdalla lavoratrice o lavora
tore durante i primi tre anni di
vita del bambino;
tdalla lavoratrice o lavora
tore nei primi tre anni di acco
glienza del minore adottato o affidato;
uin caso di adozione inter
nazionale, dalla lavoratrice o dal lavoratore nei primi tre an
ni decorrenti dalle comunica
zioni previste dall’articolo 54, comma 9 (comunicazione della proposta di incontro con
il minore, o comunicazione dell’invito a recarsi all’estero per ricevere la proposta di ab
binamento). Anche su questo fronte c’è
però una novità (che interessa
solo di riflesso i datori): sono stati adottati un nuovo modu
lo per la dichiarazione della la
voratrice madre o del lavora
tore padre e un nuovo report per la rilevazione statistica, come stabilito dal ministero
del Lavoro, con la lettera cir
colare del 18 dicembre 2015.
Con decorrenza 1° gennaio
2016 è stata modificata infatti la modulistica già in uso, per la
rilevazione dei dati relativi al
le convalide delle dimissioni o
delle risoluzioni consensuali.
Questo è avvenuto con parti
colare riguardo all’informati
va relativa ai diritti spettanti alla lavoratrice (o al lavorato
re) sulla possibilità di fruire del congedo parentale su base oraria (articolo 32 del Dlgs
151/2001) o sul diritto a chiede
re la trasformazione del rap
porto da tempo pieno a parzia
le, in luogo del congedo paren
tale (articolo 8, comma 7, del Dlgs 81/2015): il ministero ha precisato che, per agevolare l’indagine sulla genuinità del
consenso prestato alle dimis
sioni/risoluzioni consensuali,
nel nuovo modulo sono state aggiunte due voci concernen
ti l’avvenuta richiesta di frui
zione degli istituti normativi e
contrattuali a sostegno della
genitorialità e il conseguente effettivo godimento degli stessi.
Infine, in caso di dimissioni
presentate durante il periodo per cui è previsto il divieto di licenziamento (dall’inizio del
la gravidanza fino al compi
mento del primo anno di età del bambino, in base all’artico
lo 54 del Dlgs 151/2001), la lavo
ratrice ha diritto alle indennità
previste da disposizioni di leg
ge e contrattuali per il caso di licenziamento; inoltre, la lavo
ratrice e il lavoratore che si di
mettono in questo periodo non sono tenuti al preavviso. Queste disposizioni si appli
cano anche al padre lavorato
re che ha fruito del congedo di
paternità e, in caso di adozione
o affidamento, entro un anno dall’ingresso del minore nel nucleo familiare.
In definitiva, nei primi tre
anni di vita del bambino (o di adozione) opera la speciale procedura di convalida presso
la Dtl; solo fino al termine del primo anno, invece, è ammes
sa la possibilità di dimettersi senza osservare il preavviso, percependo anche la relativa indennità sostitutiva e la Na
spi (circolare Inpa 94/2015).
A. Bos.
J. T.
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