Addio agli alberi - Corriere di Saluzzo

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Transcript Addio agli alberi - Corriere di Saluzzo

anno CIV - n. 8
Un Dio
a modo mio
Mario Banchio
Hanno nostalgia dell’oratorio ma non rimpiangono il catechismo. Sono
tutti, o quasi, ammiratori di
papa Francesco ma non
amano la gerarchia della
chiesa. Confondono la religione con l’etica, dicono
di credere in Dio “perché
alla fine metterà tutto a posto”.
È la fotografia, impietosa, del rapporto tra giovani
e fede tracciato da una ricerca dell’Istituto Toniolo
e l’Università Cattolica che
ha coinvolto 150 giovani
definiti “millennials” cioè
nati fra il 1982 e il 2000.
La ricerca appare più un
collagediintervisteedesperienze che una vera e propria indagine sociologica
o statistica (anche se il campione è stato selezionato
per fasce di età e per provenienza geografica, in parte
in piccoli centri e in parte
nelle grandi città). Tuttavia
il quadro che ne emerge
sembra piuttosto realistico e coincide con quella
che è l’esperienza di tutti i
giorni di chi prova (o riesce) ad avere un dialogo
con questi giovani. Il percorso è comune a tutti:
l’iniziazione avviene grazie alle famiglie (battesimo, prima comunione, cresima), a 14-15 anni il distacco, a 25 anni qualche ritorno. E un’idea di Dio molto
personale, quasi privata.
Non a caso il libro che racconta la ricerca si intitolata
“Dio a modo mio”.
La caratteristica che
accomuna molti fra gli intervistati e che più mi ha
colpito è la presa di distanza dal “cattolico istituzionale”, quello che va a messa, individuato come “bacchettone” contrapposta
alla voglia di incontrare un
Dio che “ti faccia sentire
amato, speciale, nonostante tu non sia il meglio
o creda di non esserlo”. Un
Dio che sta stretto nella
Chiesa, percepita solo
come istituzione e quindi
espressione di regole, che
tuttavia può essere riscoperto attraverso i preti.
Emerge infatti l’importanza dell’incontro giusto per
ritornare ad appassionarsi
a Dio così come era stato
magari un incontro sbagliato ad allontanarli.
E allora cosa può fare la
Chiesa? Una risposta la
dà la ricerca affermando
che deve rinnovare il proprio linguaggio che “non
passa più per un abile uso
dei media ma per una
maggiore coerenza tra dire
e fare”.
DIREZIONE, REDAZIONE, AMMINISTRAZIONE: Via Parrà, 9 - Saluzzo - Telefono 0175/42556 -Telefax 0175/490348
SALUZZO
Tensioni
al Nido
secondo l’amministrazione comunale erano pericolosi
Addio agli alberi
Cave Gontero
giovedì
25 febbraio 2016
1,30 euro
BASKET SERIE C
La crisi La rincorsa continua,
il Saluzzo vuole la vetta
in
pag. 2
Abbattute 26 querce lungo via Cima Regione
GIUBILEO
Il terzo cero
della
Misericordia
pag.
25
SALUZZO – Via Cima
dà l’addio al viale alberato. Martedì 23 febbraio
le motoseghe del comune di Saluzzo si sono
messe in moto per abbattere 26 querce piantate nella zona oltre 30
anni fa. Un vero e proprio
stillicidio botanico perpetrato dagli operai comunali che ha incontrato le
perplessità di parecchi
residenti storici della
zona. «Ci spiace molto
per gli alberi – dice il sindaco Mauro Calderoni –
ma non c’era altra soluzione che abbatterli. Più
che critiche per questa
decisione abbiamo ricevuto un chiaro segnale a
procedere dagli stessi
condomini dei palazzi
la vignetta
di gianni audisio
che si affacciano sulla
via, visto che le radici stavano compromettente le
cancellate delle abitazioni». Nel 2013 il Comune
aveva ripristinato anche
i marciapiedi, un lavoro
che rischiava di vanificarsi dalle radici delle
piante che hanno ripreso a spuntare dal terreno. «Questa situazione –
prosegue Calderoni –
rappresenta una nuova
situazione di pericolo per
i pedoni, visto che abbiamo già avuto segnalazioni di piccoli incidenti.
Senza contare poi il disagio rappresentato dalla ghiande in caduta libera sulle auto in sosta,
con tutti i possibili danni
del caso.». Secondo il
sindaco sono troppo vicine tra di loro le piante e
troppo a ridosso delle
abitazioni. Al posto delle
querce cosa pensate di
piantumare ora? «È ancora presto per dirlo, una
soluzione potrebbe essere rappresentata dal
Liquid Amber, una varietà che si presta maggiormente all’ambiente urbano. Di certo non cadremo
più negli errori commessi in passato, quando il
verde era inserito senza
molti criteri».
fabrizio scarpi
15
33
Davide Zuccarelli in attacco contro la Ginnastica
(foto di Pietro Battisti)
Agricoltore muore sotto il trattore
LAGNASCO
pag.
pag.
pag.
CASTELLAR Vincenzo Borretta aveva 78 anni, è precipitato nel torrente Bronda
CASTELLAR - Tragico incidente martedì
23 febbraio a Castellar:
un agricoltore, Vincenzo Borretta, è precipitato con il trattore nel torrente Bronda da un’altezza di circa cinque
metri,
rimanendo
schiacciato dal pesante
mezzo. Inutili i soccorsi
dei medici del 118 che
non hanno potuto fare
altro che constatarne il
decesso.
A trovarlo è stato il
figlio Claudio che non
vedendolo arrivare nella cascina Cascinasse,
dove risiede la famiglia,
In anteprima
nelle sale
restaurate
del Castello
BARGE – Il Tribunale
di Cuneo ha nominato il
curatore fallimentare per
la Balma Oro srl, società
della Cave Gontero srl,
per la quale già era stato
individuato un altro curatore. Entro il 29 febbraio
i dipendenti delle aziende riceveranno la lettera
di licenziamento, dopo di
che potranno avanzare
la richiesta di iscrizione
nelle liste di mobilità.
Intanto martedì mattina in Regione, alla presenza di sindacati e sindaci, è stato istituito un
tavolo per monitorare la
crisi.
è andato a cercarlo prima nei campi e poi in
paese. Tornando a casa
lungo via delle Acacie,
la pista ciclabile che collega a Saluzzo, ha notato alcuni attrezzi e poi
il padre ed trattore nel
fiume. Ha dato l’allarme
ma ormai era troppo tardi. Sono intervenuti, oltre ai sanitari, i Carabinieri e i vigili del fuoco
che con una gru hanno
sollevato il mezzo.
Vincenzo Borretta,
“Censu” per gli amici,
martedì stava lavorando nei campi e nel versare alcune pietre con
la pala del trattore nel
Bronda probabilmente
ha perso il controllo del
mezzo che si è ribaltato.
Classe 1938, era molto
conosciuto in paese per
la sua azienda agricola
e per essere, tra le altre,
responsabile del bacino artificiale della Morra. Colpita dalla tragica
incidente, la famiglia, la
moglie Margherita Borghino e i figli Claudio ed
Ester, si sono chiusi nel
loro dolore. Abbiamo
domandato allora al
sindaco di Castellar,
Eros Demarchi, un ricordo di “Censu”. «Era una
BUSCA
a pagina 29
Supermercato
nell’ex filatura:
commercianti
contrari
21
pag.
20
figura storica del paese
– dice il primo cittadino
– rappresentante di una
generazione di una volta per cui il lavoro era
tutto. Ed è proprio una
fatalità che l’incidente
sia avvenuto mentre dedicava il suo tempo ai
campi. A nome di tutta la
comunità e dell’amministrazione esprimo alla
famiglia il profondo cordoglio e le più sincere
condoglianze».
La famiglia è in attesa del nulla osta del magistrato per stabilire la
data del funerale.
lorenzo francesconi
SALUZZO
Proteste
all’Aimeri
pag.
REVELLO
2
Arrivano
2centraline
pag.
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