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Sante Messe in suffragio
Lunedì 29 febbraio
8,30 Mario e Ines
18
Raimondi Vincenzo
e Bolsoni Maria
figli Pietro e Angelo
Martedì 1 marzo
8,30 Don Luigi Barolo
18
Lina e Giulia
Mercoledì 2 marzo
8,30 Angela Teresa e Maria
18
Padre Gibellini Francesco
Bodanza Salvatore
Giovedì 3 marzo
8,30 Merlo Carlo e Boggi Gesuina
18
Duranti Carla
Sabato 5 marzo
8,30 Re Fraschini, Maggioni
e Chignola
18
Guizzardi Dario
Angelo e Zita
Di Noia Chiara
Domenica 6 marzo
8,30 Coniugi Devizia e Barone
10,30 Donatelli Pietro
e Ratti Pinuccia
18
Migliorini Erminia e Francesco
Adornato Caterina, Lemma Angelo
Teodoro, Franco e Mariangela
• Per la domenica delle Palme
raccogliamo i rami potati degli
ulivi. Se possibile portarli entro
domenica 13 marzo.
• In preparazione alla festa di S.
Croce, facciamo raccolta di oggetti per la pesca.
• Sono aperte le iscrizioni per la
Cresima degli adulti, che inizierà
il 7 marzo prossimo. Rivolgersi
al parroco.
• Sono esposti gli orari per le confessioni nella chiesa penitenziale
di San Marco a Cologno M.ze
• Sono esposti gli indirizzi delle
chiese penitenziali della nostra
diocesi.
• Come impegno penitenziale di
Quaresima sosteniamo il progetto della scuola nella missione di
padre Almir in Bangladesh.
In rivendita per la Quaresima:
• La Parola ogni giorno:
“Dio non ha creato la morte”
• AVVENIRE
• Libretto per seguire la Via
Crucis dell’Arcivescovo.
Volantino sui tavoli:
• «L’Indulgenza nell’Anno
Santo della Misericordia”.
Sito Parrocchia San Remigio e Oratorio Paolo VI
htpp://www.parrocchiasanremigiovimodrone.org/
Parrocchia San Remigio
Vimodrone
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Tempo
di
QUARESIMA
Domenica 28 febbraio
Terza di Quaresima
“Salvaci, Signore, nostro Dio”
Letture:
Dt 18, 9-22; Sal 105;
Rm 3, 21-26; Gv 8, 31-59
- Ore 16 Ss. Battesimi
Martedì 1 marzo
- Ore 15 Movimento Terza Età: «Che
cosa è la filosofia» Relatrice la
Dott.ssa Manuela Fabbri.
Martedì
di
Quaresima
«Ora si è
manifestato il
perdono
di Dio».
È il titolo del Cammino catechetico sulla
misericordia in quattro martedì di Quaresima. Ore 21 in Duomo il Cardinale Angelo Scola presiederà il rito della Via Crucis:
“I volti della misericordia”
Invitati in modo particolare i fedeli della
nostra Zona VII di Sesto San Giovanni.
In diretta su Telenova canale 14 e Chiesa TV
canale 195 Radio Marconi e Radio Mater.
Venerdì 4 e Sabato 5 marzo
V ENTIQU
ATTRO ORE PER IL S IGNORE
ENTIQUA
“Vivere un momento di intensa preghiera e riscoprire
il senso della propria vita. Poniamo di nuovo al centro con convinzione il sacramento della Riconciliazione, perché permette di toccare con mano la grandezza della misericordia. Sarà per ogni penitente fonte di vera pace interiore” (Papa Francesco).
Sabato dopo la Messa, esposizione eucaristica fino alle ore 12 e dalle 15 alle
18 per la preghiera personale e con la
possibilità delle confessioni.
Venerdì 4 marzo aliturgico
- Ore 8,10 lodi; segue Via Crucis
- Ore 15 Rosario meditando la passione di Gesù secondo Luca;
- Ore 17 Via Crucis ragazzi;
- Ore 18 Vespri della Quaresima;
- Ore 21 Quaresimale decanale: “La
misericordia nei Vangeli e in Papa
Francesco”. Relatore: Mons. Paolo Sartor, direttore dell’Ufficio Catechistico della CEI.
Sabato 5 marzo
Il Card. Angelo Scola invita i
fidanzati che celebreranno il matrimonio in questo anno, alle ore 15,30
in via S. Antonio, 5 Milano: “Scelgo un amore per sempre”.
Domenica 6 marzo
Quarta di Quaresima
“Signore, nella tua luce vediamo la luce”
Domenica insieme ragazzi e genitori di 5a elementare.
3. AMMONIRE I PECCATORI
(spirituale)
Anche quest’opera di misericordia deve andare di pari passo con
la correzione di sé, poiché per poter ammonire i peccatori bisogna avere la coscienza di riconoscersi tali e l’umiltà di mettersi in
stato di conversione continua. Non possiamo, infatti, correggere
alcunché se non esaminiamo prima noi stessi. Ciò dimostra l’attualità e la necessità di questa terza opera di misericordia spirituale. Non di rado ci si lascia sedurre dal male strisciante della
discordia, dalla facilità a sparlare del fratello e della sorella che
sbagliano, dalla grettezza d’animo di chi giudica senza voler salvare l’altrui reputazione, come ci ricorda papa Francesco: “Parlare male del fratello in sua assenza equivale a porlo in cattiva
luce, a compromettere la sua reputazione e lasciarlo in balia della chiacchiera” (MV 14).
Ricordiamo le parole di Gesù nel Vangelo, dove ci è chiesto che
«se il tuo fratello commette una colpa, va’ e ammoniscilo...» (Mt
18,15), e fermiamoci a riflettere circa un nostro intervento. A questa
raccomandazione di Gesù si potrebbe obiettare: se ammonisco
chi cade in errore, non mi faccio giudice del mio fratello, ritenendomi migliore di lui? Che diritto ho di intromettermi nella vita
dell’altro? Non pecco di presunzione e mancanza di carità? Sono
domande lecite, ma che devono essere superate se sorretti dall’amore e non dalla presunzione. Il vero giudizio è quello di misericordia e compartecipazione. Lo zelo per la felicità altrui e la
compassione per ogni umana fragilità mitigheranno il nostro giudizio (sempre negativo al primo istante) e saranno, invece, gli
indicatori di un salutare ammonimento che avrà il sapore di una
correzione fraterna e di un aiuto cordiale. In quest’ottica, l’ammonimento si rivelerà salutare per il peccatore e si sentirà amato
— più che giudicato — attraverso una parola che apra il cuore,
che reinserisca dal cammino sbagliato e che risvegli la nostalgia
di un ritorno.
Imploriamo da Dio, giusto giudice, tale arte spirituale nell’esercizio di quest’opera di misericordia, sempre distinguendo il peccato dal peccatore, umili nel saper ricevere la correzione fraterna,
grati a chi ci ama davvero, non tacendo quando è il caso di ammonirci e pregando gli uni per gli altri.
3. VESTIRE GLI IGNUDI
(corporale)
Molto spesso, durante l’esistenza si possono incontrare situazioni di povertà e
di miseria che possono spogliare dei beni, anche di quelli primari: una nudità
che è segno della povertà più radicale, ossia quella di non essere curati da
nessuno, oppure quella di chi è ricco di vesti, ma nudo di amore e spoglio di
affetti, perché unicamente preoccupato di se stesso.
Senza entrare nel merito del significato delle vesti con cui Dio si premunì di
coprire la nudità di Adamo ed Eva incorsi nel peccato (cfr. Gen 3,21), né di
quello culturale del vestito e del vestire, consideriamo semplicemente che l’atto di vestire chi è nudo manifesta il nostro prenderci cura del corpo del fratello
e della sorella bisognosi; significa riconoscere la loro insopprimibile dignità di
esseri umani creati a immagine e somiglianza di Dio; significa preoccuparci
affinché sia apprezzato il valore inestimabile delle loro anime che sono —
come insegna la filosofia antica — forma del corpo.
Forse oggi la nudità che siamo chiamati a coprire è quella dell’anonimato che
sono costretti a subire masse di uomini, donne e bambini che fuggono dalla
loro patria in cerca di una vita migliore; la nudità di chi è ridotto in schiavitù e
trattato come merce di profitto e di scambio, la nudità di chi è privato del diritto
a professare la propria religione o le proprie convinzioni; la nudità del bambino
educato alla guerra e violato nella sua innocenza; la nudità delle donne ridotte
a mezzo di piacere; la nudità del malato di mente di cui la società non sa più
farsi carico; la nudità dell’anziano chiuso in un ricovero... Quante nudità la
nostra società non sa o non vuole più coprire, servendosene semmai per il proprio tornaconto che sempre schiaccia ed emargina i più deboli! Non dovremmo
limitarci a donare il nostro superfluo ai poveri, ma avere anche il coraggio di
abbracciare questi fratelli e sorelle in umanità. Una condivisione e solidarietà
che ci sono state tramandate anche dall’esempio dei santi.
Metterci dietro questi esempi è vivere una fede concreta e non ideologica,
senza preclusione di razza e religione, attenta alla cura dei nostri fratelli in
quanto «rivestiti» della dignità di creature. Cadere nell’indifferenza o praticare il minimo significa chiudere gli occhi e il cuore alle tante miserie di chi ci sta
intorno.
Chiediamo a Dio, invece, la delicatezza di una carità che non ostenta ne umilia, affinché ogni nudità sia rivestita dalla tenerezza e dalla misericordia.