La storia del Web

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ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE “E.ALESSANDRINI” – ABBIATEGRASSO
ESAME DI STATO 2015
ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE “E.ALESSANDRINI” – ABBIATEGRASSO
ESAME DI STATO 2015
TESINA PER L’ESAME DI STATO
A.S. 2014/2015
DAVIDE VOLONTE’
Classe 5^BL
Davide Volonte’
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5^BL
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ESAME DI STATO 2015
Ho deciso di parlare di questo argomento perché sono affascinato da quello che è il
web e dalle possibilità che offre quest’ultimo.
Tutto è iniziato durante l’anno della seconda superiore nel quale mi sono avvicinato
al mondo del web.
Mi sono sempre interessato ai computer e al loro funzionamento, ma la passione per
il web, se così si può chiamare, mi è venuta proprio a scuola.
Durante l’anno della terza ho approfondito personalmente i miei studi sul web e sono
entrato nel mondo dei CMS.
Ho fatto parte anche del Gruppo Web Studenti dell’istituto, coordinato dalla
professoressa Zeccara.
Nel frattempo, studiando Joomla!, sono diventato gestore di un sito già esistente a
cui ho apportato anche alcune modifiche.
Durante l’estate del quarto anno ho fatto uno stage presso Grafiche Nenci Snc.
(www.grafichenenci.it) dove ho approfondito ulteriormente i miei studi; mi ha dato
inoltre la possibilità di far parte del gruppo di Joomla! Lombardia e di partecipare
all’evento Joomla! Day 2014 (www.joomladay.it).
Questo percorso mi ha permesso di creare un mio sito internet personale, sul quale
oggi presenterò la mia tesina.
Colgo l’occasione per ringraziare Fausto Nenci di Grafiche Nenci Snc. e la
professoressa Zeccara che mi ha permesso di fare lo stage e quindi di imparare tutto
quello che so sul web.
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1. Dalla Guerra fredda alla conquista dello spazio
1.1. Il nuovo ordine internazionale
1.2. La conquista dello spazio: l’uomo sulla Luna
2. Il progetto ARPANET
2.1. Nascita di Internet
2.2. TCP/IP
2.2.1.Livello internet
2.2.2.Livello di rete
2.2.3.Livello di applicazione
3. Il Word Wide Web
4. Web 1.0
4.1. Intrattenimento: come si legge sul web 1.0
4.2. Comunicazione: come si scrive sul web 1.0
5. Web 2.0
5.1. Intrattenimento: come cambia la lettura sul web 2.0
5.2. Comunicazione: come cambia la scrittura sul web 2.0
5.2.1.WIKI
5.2.2.CMS
5.2.3.Il mondo di Joomla!
5.2.4.Fisiologia di Joomla!
5.3. Lavorare con il web
6. Web 3.0 ed ulteriori sviluppi
1. DALLA GUERRA FREDDA ALLA CONQUISTA DELLO SPAZIO
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1.1.
IL NUOVO ORDINE INTERNAZIONALE
L’espressione “guerra fredda” è usata per la prima volta dal giornalista americano
Walter Lippman per indicare il continuo stato di tensione fra due potenze, quella
comunista (URSS) e quello liberaldemocratico (USA).
Consiste in una guerra psicologica, che più volte rinnova nel mondo il timore di un
nuovo conflitto mondiale (si temeva soprattutto che si scatenasse una guerra nucleare,
a danno di tutto il mondo).
La tensione coinvolgerà, oltre ai Paesi dell’Europa e del Nord America, anche Stati di
altri continenti che saranno costretti ad allinearsi con uno dei due blocchi, il blocco
occidentale, formato da USA e dai Paesi aderenti alla NATO, e quello orientale, formato
da URSS e dai Paesi aderenti al Patto di Varsavia.
La Guerra fredda non assumerà mai il carattere di scontro aperto tra le due
superpotenze, ma determinerà scontri militari in paesi che si trovavano al confine tra
le due aree di influenza, come la Cina, la Corea, Cuba e il Vietnam.
Nato
Patto di Varsavia
USA
URSS
Canada
Albania
Gran Bretagna
Bulgaria
Francia
Cecoslovacchia
Belgio
Polonia
Olanda
Repubblica Democratica Tedesca
Italia
Romania
Danimarca
Ungheria
Norvegia
Islanda
Portogallo
Grecia (1952)
Turchia (1952)
Germania Federale (1955)
A partire dalla seconda metà degli anni Cinquanta tra le due superpotenze si crea un
clima meno aggressivo, di distensione, al quale fa seguito la fase della coesistenza
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pacifica. Questo non comporta, però, la fine dei due blocchi; anzi si rafforzano gli
interventi locali e le guerre regionali. Un esempio è l’insurrezione popolare del 1956 in
Ungheria contro le truppe sovietiche presenti nel paese: di fronte al pericolo che
l’Ungheria esca dal Patto di Varsavia, Krusciov reagisce con durezza inviando i carri
armati e facendo fucilare il leader della rivolta.
1.2. LA CONQUISTA DELLO SPAZIO: L’UOMO SULLA LUNA
Per quasi 20 anni le imprese spaziali diventano un nuovo teatro della Guerra Fredda,
una gara tecnologica senza risparmio di colpi cominciata ufficialmente il 4 ottobre
1957 con il primo satellite artificiale, lo Sputnik 1.
Il suo segnale, dallo spazio, segna il primo punto a favore dell'Urss. Quel 'bip' emesso
dal satellite per 20 giorni consecutivi prende alla sprovvista gli Stati Uniti, è motivo di
orgoglio nazionale per l’URSS e per il mondo segna l'inizio dell'era spaziale.
Neppure un mese più tardi, il 3 novembre 1957, l'Urss lancia lo Sputnik 2: un altro
primato perchè a bordo c'è un essere vivente, la cagnetta Laika.
Per gli Usa inizia un rinnovamento frenetico, il momento di concentrare gli sforzi per
recuperare il terreno e così il 29 luglio 1958 gli Usa fondano la loro agenzia spaziale, la
Nasa, diretta da Von Braun.
La gara continua serrata, un primato dopo l'altro, fino al 12 aprile 1961, quando Yuri
Gagarin viene lanciato con la navetta Vostok I: il primo uomo nello spazio è russo e il
16 giugno 1963 Valentina Tereskova è la prima donna cosmonauta.
Gli Usa rispondono con il programma Apollo nel 1961 destinato a portare il primo
uomo sulla Luna e con la prima sonda verso Marte, la Mariner 4, lanciata il 28
novembre 1964.
Gli Usa raggiungono alla fine il loro obiettivo il 20 luglio 1969, quando Neil Armstrong
muove il primo passo sul suolo lunare.
Solo qualche anno dopo i due Paesi iniziano a collaborare: il simbolo della fine della
guerra fredda spaziale è, nel luglio 1975, l'aggancio fra Apollo 18 e Soyuz 19 nella
prima missione spaziale congiunta Usa-Urss.
2. IL PROGETTO ARPANET
Le origini di Internet si trovano nel progetto “ARPANET”, una rete di computer
costituita nel 1969 in America dall’ARPA (Advanced Research Projects Agency).
ARPA fu creata nel 1958 dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, con sede al
Pentagono, per dare modo di ampliare e sviluppare la ricerca, soprattutto all'indomani
del sorpasso tecnologico dell'URSS, che lanciò il primo satellite (Sputnik) nel 1957
conquistando i cieli americani. Quando la NASA le subentrò nella gestione dei
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programmi spaziali, l'ARPA assunse il controllo di tutte le ricerche scientifiche a lungo
termine in campo militare.
L’URSS era inoltre in possesso di strumenti che le avrebbero consentito di gestire la
tecnologia nucleare. I membri di ARPA dovettero affrontare non pochi problemi,
soprattutto quelli legati alla trasmissione di dati in caso di attacco nucleare.
Le zone nevralgiche del paese usufruivano già della possibilità di comunicare tra di loro
grazie a reti di terminali nei quali però non era garantita la comunicazione in caso di
attacchi militari, infatti la trasmissione di dati funzionava solo con una continuità nel
percorso e anche un’interruzione poteva non garantire una continuità nella
trasmissione di questi dati.
E’ in questo periodo che viene messo in atto il progetto “ARPANET”.
Ad opera di Paul Baran, nel 1962, viene realizzata la prima rete a “commutazione di
dati a pacchetto”, ma solo nel 1969 si
videro i primi risultati quando,
nell’autunno di quell’anno, mettendo in
connessione quattro elaboratori, venne
effettivamente varato il progetto ARPANET.
Per questo motivo il 1969 viene considerato l’anno di nascita di Internet.
Nel 1970 si iniziò ad utilizzare la posta elettronica.
Nel 1971 venne sviluppato il protocollo ALOHA, che permise il collegamento tramite
ponti radio (via etere) tra le università delle Hawaii e poi venne integrato nella rete
ARPANET.
Arpanet, che nel 1971 aveva già trentasette nodi, presentava già alcune novità che
ancora oggi caratterizzano Internet:
 Può funzionare anche se distrutta in qualche punto;
 È dotata di un protocollo comune, in grado di far dialogare tra loro computer con
caratteristiche anche molto diverse;
 Può reindirizzare le informazioni che circolano al suo interno in caso di rottura o
malfunzionamento di un settore;
Nel 1974 venne creato il protocollo di comunicazione TCP, basato sulla commutazione
di pacchetto.
Nel 1974 nacque la prima mailing list, un gruppo di discussione elettronica via e-mail.
Nel 1975 nacque Telnet, il primo esempio di rete nazionale aziendale; era una rete di
trasmissione dati su scala nazionale per vendere servizi di connettività.
Verrà anche utilizzato anche dalla General Motors per collegare tra di loro le filiali
nazionali.
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La possibilità di far dialogare un computer con altre macchine anche a chilometri di
distanza consentì lo sviluppo di programmi la cui esecuzione avveniva in parte sul PC
stesso e in parte su un computer remoto collegato.
Nel 1978 al protocollo TCP si affiancò il protocollo IP, a lui complementare: il TCP si
occupava della creazione e del controllo dei pacchetti, l’IP si occupava
dell’instradamento dei dati.
2.1. NASCITA DI INTERNET
Nel 1983 ARPANET viene suddivisa in due reti distinte: una militare (Milnet) e una
scientifica (ARPANET): è l’origine di Internet inteso come un collegamento tra
elaboratori con scopi che non siano strettamente militari (INTERnational NETwork).
Internet può essere definita come la “rete delle reti”, cioè un insieme di reti di
computer sparse in tutto il mondo e collegate tra loro, a cui possono accedere migliaia
di utenti per scambiare tra loro informazioni.
La definizione più corretta a livello tecnico di Internet è quella di “insieme di reti in
grado di comunicare utilizzando il set di protocolli TCP/IP”.
Le reti di computer vengono suddivise in tre gruppi:
• WAN: reti che collegano utenti separati da grandi distanze geografiche.
• MAN: reti nelle quali la distanza tra i nodi è relativa all’ambito di una città.
• LAN: reti locali che coprono una distanza di circa 10 Km.
È possibile collegare le reti locali tramite tre tipi di mezzi fisici:
• Conduttori in rame
• Fibra ottica: utilizza un laser a bassa potenza che permette una più rapida velocità di
trasmissione tra distanze maggiori rispetto ai conduttori di rame.
• Onde radio: le trasmissioni di questo tipo sono denominate RFT e le reti che utilizzano
questa tecnica sono definite reti wireless.
2.2.
IL TCP/IP
Il TCP/IP nasce da un progetto del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti negli anni
‘60 il cui scopo era di permettere la comunicazione anche in condizioni estreme e
anche in caso di guerra nucleare.
Il modello TCP/IP presenta molte analogie con il vecchio modello OSI (Open System
Interconnection).
Anch’esso si presenta con un’organizzazione stratificata dove però i livelli sono solo 4.
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Esiste una corrispondenza tra i 7 livelli del modello OSI e i 4 del modello TCP/IP.
Ogni protocollo del modello TCP/IP funziona tramite il sistema client-server.
Il server costituisce la parte di applicazione che offre un servizio ed è quindi in attesa
di ricevere richieste. Quando arriva una richiesta dalla rete il server la esaudisce, ma
rimane comunque in attesa di ulteriori richieste.
Il client è un’applicazione che invia richieste a un server. Può richiamare più servizi di
rete, ma sempre uno alla volta.
In realtà un server possiede al suo interno anche programmi client e può utilizzare l’uno
o l’altro a seconda della necessità per comunicare con altri computer.
2.2.1. IL LIVELLO INTERNET
Il principale protocollo nel livello Internet è l’IP ed è fondamentale per lo sviluppo
della rete Internet.
La rete è organizzata in modo che ogni computer sia indirizzabile univocamente con
un indirizzo IP.
Attraverso il suo sistema di indirizzamento è infatti possibile, dato l’indirizzo di un
host, capire a quale rete l’host appartiene.
L’host è un calcolatore sul quale sono memorizzate le informazioni in cui altri
calcolatori (client) possono accedere per mezzo di un collegamento telematico. In
particolare si chiama “host” il computer che ospita un sito web accessibile via
Internet.
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Un indirizzo IP è un indirizzo logico in quanto uno stesso indirizzo può essere
assegnato in tempi diversi a host diversi, senza però perdere la caratteristica di essere
univoco.
2.2.2. IL LIVELLO DI RETE
Le funzionalità del livello di rete sono:
• Ricezione e trasmissione di “pacchetti” di informazioni;
• Frammentazione e ri-assemblaggio: nel caso in cui un pacchetto ricevuto ha
una dimensione eccessiva per la rete su cui deve essere trasmesso, il livello di
rete lo divide in frammenti e, in maniera complementare, si occupa di
riassemblare i frammenti ricevuti al momento della consegna;
• Controllo dell’errore;
• Identificazione della scheda di rete del mittente e destinatario;
Le schede Ethernet, hanno al loro interno un indirizzo di 6 byte, indirizzo di MAC, che
identifica in modo univoco la scheda di rete.
I primi 3 byte denominati OUI sono assegnati dal SASB (Standard Association
Standard Board) ai fabbricanti delle schede di rete, mentre i restanti 3 chiamati
“Vendor Code”, sono assegnati in modo progressivo dal singolo costruttore.
2.2.3. IL LIVELLO DI APPLICAZIONE
I protocolli del livello di applicazione più importanti sono:
•
•
•
•
•
•
DNS
FTP
TFTP
HTTP
SMTP
POP3 e IMAP
IL PROTOCOLLO DNS
L’indirizzo di una risorsa in Internet è identificata da una sequenza di caratteri cioè
dall’URL che si presenta in questo modo:
servizio :// indirizzo IP : porta / path
La parte dell’URL corrispondente a “indirizzo IP:porta” è sostituita dall’indirizzo DNS
dell’host in forma testuale, come ad esempio:
http://www.miosito.com/home
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L’indirizzo DNS del sito web deve quindi essere tradotto nell’indirizzo IP
corrispondente: questo viene effettuato dai server DNS, in cui risiedono tabelle che
contengono i corrispondenti indirizzi testuali, indirizzi IP.
Il DNS è strutturato secondo una gerarchia che crea livelli differenti di server, nella
quale si possono distinguere al livello più basso i DNS server locali e a quello più alto i
DNS server primari.
I PROTOCOLLI FTP e TFTP
Il protocollo FTP poggia sul TCP utilizzato per il trasferimento di file e prevede due
servizi:
• DTP: permette il trasferimento fisico dei dati;
• PI: permette di trasferire i comandi inviati tra client e server.
Il protocollo TFTP, più agile e veloce rispetto all’ FTP, viene utilizzato per trasferire i
file di configurazione sugli apparati di rete.
IL PROTOCOLLO HTTP
L’Hypertext Transfer Protocol (HTTP) è usato come principale sistema per la
trasmissione di informazioni sul web e gestisce le modalità con le quali un client e un
web server si scambiano pagine scritte in linguaggio HTML o altri file.
Una delle caratteristiche più interessanti di questo protocollo è il fatto di essere di
tipo request-response: la connessione viene stabilita dal client e normalmente chiusa
dal server.
La pagina web che il client richiede è trasferita seguendo quattro fasi:
• Connessione: viene creata una connessione TCP con il server;
• Richiesta: il client richiede la pagina web al server con un messaggio di
Request.
• Risposta: la risposta è un messaggio inviato dal server in linguaggio HTML, nel
quale può essere contenuta la richiesta del client o un messaggio di errore.
• Disconnessione: in passato a ogni request-response veniva chiusa la
connessione. Nell’ultima versione è invece possibile avere un nuovo scambio
request-response senza chiudere la connessione.
Per velocizzare i trasferimenti più frequenti sono stati introdotti i server Proxy che
supportano una memoria cache su memorie di massa.
Nella memoria cache vengono salvate le pagine alle quali è stato effettuato un
accesso recente; nel caso in cui si voglia accedere alle informazioni già memorizzate,
non è necessario usufruire delle risorse di rete ma è sufficiente accedere al proxy.
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I PROTOCOLLI SMTP, POP3 e IMAP (posta elettronica)
La posta elettronica è un servizio Internet grazie al quale ogni utente può inviare o
ricevere dei messaggi praticamente in tempo reale.
I server di posta sono costituiti da due servizi distinti:
• Server SMTP: è un protocollo completamente testuale che gestisce la posta
inviata dal client;
Server POP3 e IMAP: il protocollo POP3 permette al client di scaricare messaggi da un
server di posta; il protocollo IMAP permette di gestire i messaggi direttamente sul
server.
3.
IL WORLD WIDE WEB
Nel 1990 ARPANET cessa di esistere e nello stesso
anno il CERN di Ginevra (Centro Europeo per la
Ricerca Nucleare) sviluppò un protocollo per
permettere ai ricercatori di scambiarsi immagini
oltre che ai testi. Venne così sviluppato l’ipertesto,
ovvero un insieme di documenti che permette
l’inserimento di elementi multimediali la cui
consultazione non avviene più in modo lineare, ma
procede per associazioni e collegamenti ad altri
link.
L’ipertesto utilizza il linguaggio HTML (Hyper-Text Markup Language) ovvero un
insieme di codici che determinano le caratteristiche di una pagina web.
Nel 1991, in conseguenza all’ipertesto, venne introdotta una nuova architettura di
rete chiamata WWW (World Wide Web).
Il WWW o Web è uno spazio elettronico e digitale di Internet destinato alla
pubblicazione di contenuti multimediali (testi, immagini, audio, video, ipertesti, ecc.),
ma anche uno strumento per implementare particolari servizi come il download di
software (programmi, dati, applicazioni, videogiochi, ecc.).
Questo spazio elettronico e questi servizi sono resi disponibili attraverso particolari
computer, i Web Server.
Chiunque disponga di un computer, di un accesso ad Internet, degli opportuni
programmi e del cosiddetto spazio web (porzione di memoria di un server web
destinata alla memorizzazione di contenuti web e all’implementazione di servizi web)
può pubblicare contenuti multimediali sul Web e fornire servizi attraverso
quest’ultimo. I contenuti del Web sono infatti sempre on-line e quindi costantemente
utilizzabili da chiunque disponga di un computer con accesso a Internet e degli
opportuni programmi, in particolare del browser.
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Il browser è un programma che consente agli utenti di visualizzare e interagire con
testi, immagini e altre informazioni tipicamente contenute in una pagina web. Il
browser sa interpretare il codice HTML (Hyper-Text Markup Language) e visualizzarlo
in forma di ipertesto. L’HTML è il codice col quale la maggioranza delle pagine web in
tutto il mondo sono composte.
4.
WEB 1.0
Con la nascita del World Wide Web vengono rivoluzionati i sistemi di comunicazione (e
non solo) che mettono in collegamento diverse parti del mondo senza l’utilizzo di fili.
Si comincia a parlare di Web 1.0 nel 1994.
4.1.
Intrattenimento: come si legge sul Web 1.0
Le informazioni sono inserite in pagine statiche, che quindi non offrono all’utente
alcuna possibilità di modifica (basta immaginare un foglio di Word con testo e
immagini, portato sul web). Le pagine sono ipertestuali, cioè consentono una lettura
delle informazioni non solo sequenziale, come nei libri, ma trasversale, attraverso
parole chiave o aree sensibili al passaggio del mouse, dette links, che collegano,
appunto, punti diversi di una stessa pagina, o pagine diverse di un sito o ancora pagine
di siti diversi.
L’utente arriva sulla pagina, legge e se ne va senza nessuna interazione, ma può
navigare nella rete alla ricerca libera e personale di informazioni.
4.2.
Comunicazione: come si scrive sul Web 1.0
La costruzione di un sito web personale richiedeva la padronanza di elementi del
linguaggio HTML e di programmazione oppure l’utilizzo di programmi, detti editor web,
che permettono la scrittura di pagine web anche senza la conoscenza del codice. Tra i
più diffusi FrontPage della Microsoft e Dreamweaver della Macromedia
comprendevano anche templates predefiniti in modo che non fosse necessario
all’utente alle prime armi occuparsi anche delle impostazioni grafiche e delle scelte dei
colori della propria pagina o del proprio sito web. La scrittura ‘automatica’ del codice
operata dai suddetti programmi produceva però un codice talvolta molto intricato e
ridondante, in cui convivevano tag di stile e tag di contenuto, con molte ripetizione di
righe e di comandi; per questo motivo, compaiono, verso la fine degli anni ’90, linee
guida internazionali sulla correttezza e l’accessibilità delle pagine web, e in molti Stati,
tra cui l’Italia, con la legge Stanca, tali linee guida diventano norme legislative.
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Rendere il web accessibile, e quindi condivisibile, crea le basi per una nuova concezione
e utilizzo della rete.
Ed ecco che per la prima volta compare in un articolo di Berners-Lee la parola “Web
2.0” che indicava lo stato di evoluzione di internet. In questo articolo si parlava proprio
del fatto di permettere alla gente di dire la sua attraverso internet.
5. WEB 2.0
Da questo momento si ha quindi una svolta nello scopo di Internet: infatti si inizia a
delineare quello che verrà poi chiamato Web 2.0.
La prima cosa che cambia dall’ormai vecchio Web 1.0 è che le pagine web diventano
dinamiche e non più statiche.
5.1.
Intrattenimento: come cambia la lettura sul Web 2.0
La pagina web dinamica è una pagina che non contiene solo il linguaggio HTML (come
invece conteneva quella statica), ma contiene anche programmi per il server;
quest’ultimo li esegue e quindi scrive il codice HTML da inviare al browser
È proprio in questi anni che cominciano a svilupparsi i primi blog e i primi forum che
diventano interattivi e più persone possono quindi modificare una pagina web.
Vengono inventati nuovi linguaggi di programmazione (PHP) e strumenti creati da case
informatiche (Adobe FlashPlayer e Adobe Shockwave) che hanno poi permesso la
nascita di pagine come YouTube.
5.2.
Comunicazione: come cambia la scrittura sul Web 2.0
L’utente non utilizza più la rete solamente per leggere e visualizzare pagine web, ma al
contrario, sono gli utenti stessi che forniscono e scrivono le informazioni presenti sul
web.
5.2.1. WIKI e Social Network
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Un esempio è il sito Wikipedia
(www.wikipedia.org), un’enciclopedia
consultabile e aggiornabile da qualunque
utente che però rimane senza controlli e
senza attendibilità, infatti, proprio
perché
chiunque
può
scrivere
informazioni, rimane inattendibile fin
quando un altro utente verifica e
corregge le informazioni immesse.
Di conseguenza nasceranno poi i Social
Network che saranno l’apoteosi del Web
2.0.
Con l’espressione “Social network” si identifica un servizio informatico on-line che
permette la realizzazione di reti sociali virtuali. Si tratta di siti internet o tecnologie che
consentono agli utenti di condividere contenuti testuali, immagini, video e audio e di
interagire tra loro. Generalmente prevedono una registrazione mediante la creazione
di un profilo personale protetto da password e la possibilità di effettuare ricerche nel
database della struttura informatica per localizzare altri utenti e organizzarli in gruppi
e liste di contatti. Le informazioni condivise variano da servizio a servizio e possono
includere dati personali, sensibili (credo religioso, opinioni politiche ecc.) e
professionali (soprattutto su LinkedIn). Sui Social Network gli utenti non sono solo
fruitori, ma anche creatori di contenuti. La rete sociale diventa un ipertesto interattivo
tramite cui diffondere pensieri, idee, link e contenuti multimediali.
Grazie a questa trasformazione del web, anche le imprese hanno colto l’occasione per
ampliare la loro area di conoscenza utilizzando Internet come uno strumento
fondamentale di pubblicità, anche tramite Social Network con la creazione di pagine e
profili o con il semplice acquisto di spazi pubblicitari, ma anche come strumento di
vendita.
5.2.2. CMS
Un altro strumento che modifica, modernizza e sconvolge il vecchio mondo del web è
la nascita dei così detti CMS.
I CMS (Content Management System) sono applicazioni di gestione dei contenuti dei
siti che consentono di inserire, modificare e rendere visibili articoli, banner, immagini
e link senza ricorrere a sistemi di sviluppo.
Con questo metodo tutti possono programmare una pagina web: infatti non è
necessaria la conoscenza totale del linguaggio di programmazione.
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Si sviluppano quindi molti CMS free (gratuiti) come
Joomla!, WordPress e Drupal con cui si può
programmare una pagina web, un blog o un forum.
Questi strumenti offrono infatti una pagina di
“back-end” dove si possono gestire menu,
articoli, contenuti ed estensioni (gallerie di foto,
video ecc.).
Per la scrittura di articoli sono presenti editor di testo molto simili a quelli utilizzati
normalmente (Word, OpenOffice ecc.).
5.2.3. IL MONDO DI
Joomla!, in lingua Swahili, significa TUTTI INSIEME.
Joomla! è un pluripremiato sistema di gestione dei contenuti (CMS), che consente di
creare siti web e potenti applicazioni on-line.
Molti aspetti, compresa la sua facilità d'uso e l'estensibilità, hanno reso Joomla! uno
dei più popolari software per la creazione di siti web a disposizione.
Joomla! è una soluzione open source che è liberamente disponibile a tutti.
Joomla è stato progettato per essere facile da installare e configurare, anche se non si
è utenti esperti.
Con una minima quantità di istruzioni e installazioni è possibile potenziare facilmente
i propri siti.
Joomla è stato progettato per essere facile da installare e configurare, anche se non si
è utenti esperti.
5.2.4. “Fisiologia” di Joomla!
Joomla! è un software OpenSource, libero e modificabile a tutti, ma coperto da licenza
GNU/GPL.
La licenza GNU/GPL (General Public License) è una licenza per software libero,
originariamente stesa nel 1989 da Richard Stallman per distribuire i programmi creati
nell'ambito del Progetto GNU della Free Software Foundation (FSF).
Joomla! è un software lato server in ambiente LAMP (Linux, Apache, MySQL e PHP).
Ad ogni chiamata del browser (client), viene attivato l’ambiente LAMP che recupera i
vari contenuti dal DataBase, organizzato in tabelle, li elabora con il linguaggio PHP, li
inserisce nel template e li restituisce in formato HTML e JavaScript fornendo al
navigatore le pagine richieste.
Il software gestisce i contenuti con un livello gerarchico: infatti si può decidere chi può
vedere e modificare i vari contenuti e le varie aree del back-end tramite l’accesso ad
aree riservate con ID e password.
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Joomla! è inoltre altamente personalizzabile, con una varietà di plugin e componenti
che permettono la modifica e l’aumento della visualizzazione dei contenuti (più di 8000
estensioni disponibili sulla JED).
Si possono anche inserire gallerie di foto e video direttamente nella pagina, senza
doverla reindirizzare con dei link a qualche altra pagina web (come accadeva nelle
pagine statiche nel Web 1.0).
L’inserimento dei contenuti in Joomla! è molto semplice: infatti si possono scrivere
articoli senza appunto sapere il linguaggio HTML tramite editor di testo molto simili a
quelli più conosciuti, come Word o OpenOffice oppure, con la conoscenza del
linguaggio HTML, si possono scrivere i contenuti direttamente con il linguaggio di
programmazione.
Dopo aver apportato le modifiche e dopo averle salvate, si può subito avere una visione
del materiale inserito nel “front-end”.
Il software è in costante
aggiornamento e sviluppo.
Per capire quanto Joomla!
viene aggiornato basta
vedere la cronologia degli
aggiornamenti. Si può
infatti vedere che nel giro
di 10 anni (dal 2005 ad
oggi) si è passati dalla
versione 1.0.x alla versione
3.0.x.
Questi
continui
aggiornamenti
permettono al software di
adeguarsi alle esigenze del
momento,
relative
a
sicurezza e a nuove
caratteristiche
dello
stesso.
Lo sviluppo serve invece ad adeguare il Core ai nuovi modi di fruire dei contenuti da
parte degli utenti (navigazione mobile e connessioni social.
Nei CMS, il sistema di presentazione dei contenuti è estremamente fluido e dinamico:
i contenuti si adattano automaticamente alle varie risoluzioni dei monitor usati
dall’utente, anche nella parte del back-end.
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5.3.
Lavorare con il Web
Grazie a questa trasformazione del web le imprese hanno colto l’occasione per
ampliare la loro area di conoscenza utilizzando Internet come uno strumento
fondamentale di pubblicità, ma anche come strumento di vendita.
Infatti negli ultimi anni si è avuto un incremento del commercio elettronico, ovvero
l’E-commerce.
L’e-commerce parte da uno stimolo dell’utente che ha voglia di comprare.
Per far arrivare l’utente sul proprio sito, le aziende devono tenere aggiornato e “pulito”
il proprio sito.
Una volta arrivati sul sito si passa alla “tappa” ZMOT (Zero-Moment-Of-True) dove
l’utente si scontra con descrizioni delle merci, recensioni di altri utenti.
A questo punto si ha il primo momento della verità ovvero quando l’utente compra online.
Il secondo momento della verità arriva con l’esperienza: infatti, se l’utente si è trovato
bene, andrà ad implementare le recensioni positive su quel determinato prodotto
comprato e probabilmente influirà sul parere di amici e parenti, che in questo caso
potrebbero comprare lo stesso dalla medesima azienda.
Davide Volonte’
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Tutto questo processo è stato reso possibile dallo sviluppo del web, che ha permesso
l’acquisto online e non solo la visualizzazione di cataloghi on-line come pagine statiche.
L’acquisto e il pagamento è reso sicuro dalla protezione dei dati personali (numero di
carta di credito) data dalla crittografia.
La crittografia permette la protezione dei dati perché rende invisibile la visualizzazione
delle informazioni a persone non autorizzate.
6. Web 3.0 ed ulteriori sviluppi
È praticamente dei giorni nostri la nascita di questi strumenti come i CMS, ma si parla
già di Web 3.0 che comprende anche strumenti che permettono la ricerca semantica
(molto più veloce della ricerca attuale) e la trasformazione del web in un database che
permetterebbe l’accesso ai contenuti anche da applicazioni diverse dai browser.
Nella ricerca anche il Web 3.0 è ormai “antico”: infatti si parla già di Web 4.0, 5.0 e 6.0
che comprendono l’intelligenza artificiale e il controllo delle onde emesse dal cervello.
Davide Volonte’
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Come abbiamo visto, Internet è compreso in moltissimi ambiti della vita.
Molto probabilmente negli anni a seguire ci saranno nuove scoperte tecniche e
tecnologiche, nuove idee che permetteranno ad internet e alla tecnologia di diventare
parte integrante della vita umana, rendendola ancora più tecnologica di oggi (si parla
già di Web 3.0).
Questo permetterà quindi ancora una migliore interazione tra le persone, renderà la
vita più veloce e forse ancora più frenetica di quanto lo sia adesso, dato che, riducendo
i tempi, ci darà quello che tutti noi in qualche momento della vita speriamo, ovvero
“qualche ora in più rispetto alle solite 24”, ancora più tempo da sfruttare per lavoro,
per la consegna di un compito o di un progetto, ma anche per il divertimento e il tempo
libero.
Sono fiducioso nel futuro, perché la tecnologia, se usata al meglio, può essere
veramente uno strumento in grado di risolvere molti problemi sociali e umani, e spero
che noi giovani sapremo sfruttare queste tecnologie per sviluppare nuove idee e
prodotti sempre più utili per la vita.
Davide Volonte’
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Sitografia:
• http://www.treccani.it/enciclopedia/social-network/
• http://www.treccani.it/enciclopedia/arpanet/
• http://www.treccani.it/enciclopedia
• http://vision.unipv.it/corsi/InformationTechnology/IT04.pdf
• http://www.di.unito.it/~botta/didattica/internet.pdf
• http://www.di.uniba.it/~reting/reti6_IPapplicazione.pdf
• http://www.wikipedia.org
• https://sapevate.wordpress.com/2009/08/02/breve-storia-di-internet/
• http://genesiedevoluzionedelwebweb.tumblr.com
• http://www.joomla.org
• http://www.joomla.it
• http://www.joomla.org/about-joomla.html
• http://www.webiness.it/web-e-comunicazione/zmot-fare-marketing.html
• http://www.joomladay.it/notizie.html
Bibliografia:
• Il mosaico e gli specchi 3 Vol.5 – Giardina Andrea, Sabbatucci Giovanni, Vidotto
Vittorio
• Teoria e ambiente di programmazione - Agostino Lorenzi e Vittorio Moriggia
• Siti efficaci con Joomla!, controllo completo sul CMS – Claudio Romeo
Davide Volonte’
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