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Questa è la sintesi degli incontri che ho avuto nel XIV Municipio.
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REPORT MUNICIPIO XIV
#1. Alle 8.30 appuntamento sotto casa di Ileana Argentin, deputata e presidente del nostro
comitato elettorale. Ileana ci ha proposto di affrontare con lei le piccole sfide quotidiane che
una persona con disabilità vive sulla propria pelle momento dopo momento. Il primo
tentativo è stato quello di prendere un bus che passava in quel momento, nello specifico il
446, ma il mezzo non era dotato di pedana. Prima prova: fallita! Mentre l'autista si apprestava
a chiamare l'azienda per avere un altro mezzo dotato del supporto necessario, la nostra guida
ci ha invitato ad entrare con lei dentro il supermarket a pochi metri. Pochi metri tra buche,
manto sollevato e altre piccole difficoltà. Tra i banchi di frutta e verdura, tra gli scaffali, Ileana
ci fa notare come alcuni prodotti per persona con ridotte capacità motorie, per un anziano ad
esempio, siano praticamente inaccessibili se non grazie al supporto di qualcuno. E se
provassimo a prendere un biglietto per metterci in fila al banco carni? Niente, la macchinetta
che li distribuisce è collocata troppo in alto. Il passaggio tra un tavolo dei prodotti e un altro
sarebbe comunque troppo stretto per passare con una carrozzina.
Salutato Pino, il responsabile del supermercato, con in testa Ileana ci dirigiamo verso la
fermata successiva del bus. Nel frattempo ci affianca un altro 446, stavolta dotato di pedana.
Ma a noi serve il 913. Che dire, nel giro di una manciata di secondi il 446 si trasforma
magicamente nel 913. Noi facciamo presente l’accaduto ma l’addetto Atac rivendica che non
c’è stato alcun cambio; il tutto sostando in strada con il mezzo per almeno 8 minuti, con
alcune decine di persone in attesa alla fermata ordinaria, pochi metri più avanti. A quel punto
decidiamo di non salire, un po' per la beffa; un po' perché ci siamo chiesti: se fosse un
cittadino qualunque con disabilità motoria ad avere necessità avrebbe ricevuto lo stesso
trattamento? Questo forse non lo sapremo mai; quel che è chiaro è che le barriere
architettoniche in città sono numerose anche per compiere piccoli gesti di normalità; che
l’impreparazione tecnica e culturale nell’affrontare certe criticità è altrettanto palese.
L’esperienza con Ileana ha dato a noi piena conferma che la città va ripensata per garantire,
per aumentare, forme di autonomia a tutte quelle persone alle quali alcuni servizi di ordine
giornaliero non sono ancora completamente accessibili.
#2. Salutata la nostra Argentin, abbiamo raggiunto alcuni membri dell’associazione Orchi
Urbani, che hanno in concessione 16 appezzamenti di terreno da 20 mq, coltivati con prodotti
di stagione e con tanto di vista su San Pietro. Oltre alla meravigliosa iniziativa, ci hanno
spiegato che dalla cura dell’orto è possibile riconoscere il carattere della persona che lo
gestisce: c’è colui che tiene tutto perfettamente in ordine, il rigoroso; c’è invece colui che
mantiene il terreno sempre in movimento, il rivoluzionario. Inoltre, ci sono state indicate le
“Casematte”, antiche fortificazioni utilizzate dal Vaticano durante la guerra. A oggi sono
praticamente abbandonate o occupate da indigenti.
Abbiamo proseguito il nostro percorso verde nel Parco di Monte Ciocchi, nella nostra
memoria cinematografica per aver fatto da scenografia al film di Ettore Scola “Brutti, sporchi e
cattivi”. Insieme al comitato che se ne occupa abbiamo fatto una visita panoramica, mentre si
è parlato dei problemi di gestione e manutenzione dell’area verde. In particolare il comitato si
sta battendo per un casotto interno al parco, ad oggi lasciato alla mercé di chiunque e preda di
atti vandalici, da tempo doveva essere messo bando per far sì che associazioni culturali
potessero utilizzarlo come spazio per svolgere le proprie attività.
Una battaglia vinta è stata la realizzazione nel 2014 di un una pista ciclabile lunga 5 km che
collega il Parco a Monte Mario. L’obiettivo è di estenderla di 1,6 km costeggiando viale
Vaticano fino a via della Stazione Aurelia.
#3. Dopo il parco abbiamo fatto tappa in due Centri Anziani. Il primo si trova in piazza
Mazzaresi, nel cuore del quartiere Balduina da cui prende il nome, uno dei più frequentati
dell’intero Municipio. Il Centro, nato nel 2000, è diventato negli anni un punto di incontro e di
aggregazione sociale non solo per gli anziani della zona ma anche per altre realtà associative
del quartiere che trovano spesso spazio nella struttura. Il problema fondamentale sembra
essere legato alla carenza di spazio, considerata soprattutto la forte partecipazione della
cittadinanza alle iniziative del centro. Problema che potrebbe essere risolto sbloccando il
tanto atteso allargamento della struttura, progetto atteso e promesso da anni che prevede la
fusione con i locali sotterranei del mercato sovrastante.
#4. Il secondo centro anziani che abbiamo visitato è quello situato a Primavalle e più
precisamente in Via Ludovico Jacobini, in una zona abbastanza disagiata e con numerosi
problemi di mala-gestione e abusivismo. Il centro, come spesso accade con queste strutture,
va ben oltre la sua funzione di semplice aggregazione per persone anziane e ricopre un ruolo
di polo socioculturale per tutto il quartiere. Anche qua le criticità sono diverse, dalla
mancanza di fondi per la manutenzione all’assenza di alcuni servizi, ai quali però la buona
volontà dei frequentatori è sempre riuscita a sopperire, fino al degrado del parco adiacente al
centro anziani che potrebbe essere rivalorizzato e reso parte integrante di una zona
finalmente davvero socialmente inclusiva.
#5. Il degrado e il senso di abbandono che ci è stato raccontato nel centro anziani è però
comune a quasi tutto il quartiere. Siamo andati a largo Borromeo, in una palazzina
occupata, per capire cosa succede e come vivono. Questo edificio, un ex dormitorio ai tempi
della guerra, ha poi ospitato la sede di una scuola e, a partire dagli anni ’80, è stata occupata
da alcune famiglie che ancora oggi dormono nei locali, una volta adibiti ad aule e nel più
completo degrado, con problemi di igiene, sicurezza e vivibilità. Nel 2004 la Regione Lazio
aveva deciso di prendere parte al programma denominato “Contratto di Quartiere” e aveva
emesso un bando di partecipazione aperto a tutti gli enti che volessero intervenire nella
riqualificazione fisica e sociale di zone disastrate nelle varie città. Il Comune di Roma, insieme
all’azienda A.T.E.R., si aggiudica il bando e individua nell’area Primavalle-Quartaccio uno dei
quartieri dal quale partire con i progetti di risanamento ma, in seguito ad alcuni problemi
legati all’edificabilità del Quartaccio, alla fine la scelta ricade su Primavalle-Torrevecchia.
Il primo progetto del Comune riguardava appunto proprio la palazzina di largo Borromeo, la
quale doveva essere completamente ristrutturata e riutilizzata come centro di aggregazione
socio-culturale, con le famiglie ricollocate in altri alloggi più dignitosi e confortevoli. Ma
questo progetto, insieme a quello dell’A.T.E.R. che mirava alla conversione di un ex centro
sociale – ora occupato da quattro famiglie – in un asilo nido pubblico, si è arenato per la
difficoltà del comune a reperire le nuove sistemazioni per le famiglie e, scaduti i termini, i
soldi del bando sono stati restituiti paralizzando definitivamente la situazione. Il fallimento di
quello che poteva essere il primo Contratto di Quartiere di Roma ha dunque lasciato degli
strascichi molto negativi, e in alcuni casi drammatici, sull’intero tessuto sociale della zona.
Prima di proseguire il nostro giro abbiamo poi avuto modo di prendere atto di un altro
progetto in stand-by nel quartiere di Primavalle, ovvero la costruzione di un palazzetto di
basket coperto su un’area di circa 5.000 metri quadri all’altezza di Via Beata Virginia
Centurione Bracelli. I fondi, circa 345.000 euro, sono stati stanziati nel 1999 e da allora sono
rimasti bloccati per una serie di problemi e rimpalli burocratici. Nel frattempo è stato però
deciso che, una volta edificato, il palazzetto sarà dedicato a Mario Delle Cave, il giovanissimo
giocatore di basket originario di Primavalle tragicamente morto in un incidente stradale a Tor
di Quinto nel 2011. A oggi tuttavia si aspetta ancora un intervento deciso
dell’amministrazione che sblocchi i fondi e permetta l’inizio dei lavori.
#6. Il nostro programma è proseguito con una visita al Mercato in Piazza Thouar, dove
abbiamo incontrati gruppi di cittadini, fruitori del mercato, che lamentano degrado,
occupazione abusiva di suolo pubblico e mancanza di servizi. La struttura andrebbe ripresa.
In tanti chiedono da tempo di spostare il mercato in altra sede, infatti affermano che sarebbe
molto più oneroso ristrutturare quello attuale che spostarlo in un’area più idonea alle
esigenze del quartiere: molti banchi risultano chiusi, le strade prospicienti il mercato troppo
strette per consentire una viabilità agevole. Gli abitanti vorrebbero da tempo utilizzare la
piazza come polo di aggregazione culturale e propongono di localizzare il mercato in un lotto
provvisto di parcheggi e attualmente di proprietà del Comune di Roma. “A questo punto dicono
spetta
alle
istituzioni
dare
una
risposta”.
Tra le persone ascoltate c’è Rita Longobardi, membro Rappresentante del Comitato Unico di
Garanzia di Roma Città Metropolitana, la quale chiede quali saranno le azioni che
intraprenderà il futuro sindaco per Roma Città Metropolitana in quanto i tagli stanno
rendendo quasi impossibile lo sviluppo del territorio. Infine una cittadina ci ricorda come nel
Municipio si stia sponsorizzando la via Francigena presente sul territorio, in vista dell’arrivo
dei pellegrini per il Giubileo, “ma occorrono interventi per riqualificare questo percorso che
oggi è oggetto di forte degrado urbano”.
#7. A poche centinaia di metri dal mercato c’è Piazza di Santa Maria della Pietà dove ha
sede l’omonimo ex manicomio. A fare da guida all’intero complesso ci sono Pompeo Martelli e
altri membri della direzione. Abbiamo visitato la biblioteca aperta al pubblico ed è in progetto
l’apertura di un ostello all’interno della struttura. Le cose funzionano, per ora, ma occorre fare
di più; “le istituzioni non devono dimenticare luoghi in cui avvengono attività di qualità”
afferma il direttore. Siamo entrati all’interno del Museo della Mente aperto nel 2000 per
ripercorrere la storia dell’ospedale psichiatrico del Santa Maria della Pietà, chiuso nel 1999 in
applicazione alla Legge Basaglia; in questo spazio vengono allestite interessanti mostre di arte
contemporanea, ci sono lezioni per bambini e l’interesse dei cittadini per la struttura è alto.
Inoltre in questo complesso si sperimentano sistemi interattivi per diffondere tutto ciò che è
legato alle storie umane di chi vive o ha vissuto un disagio mentale.
In questi anni l’intero complesso ha potuto contare sull’aiuto dell'Azienda Unità Sanitaria
Locale ROMA E che, riconoscendo l’alto valore storico-culturale della struttura, ne promuove
ancora oggi le attività collaborando a creare un ponte anche con altre amministrazioni
pubbliche, quali il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, la Regione Lazio, il Comune di
Roma.
#8. Ripresi i mezzi ci siamo diretti in Via di Torresina 100, dove sorge un quartiere di nuova
costruzione ma carente di servizi essenziali come ad esempio strade, acqua, gas, telefono.
Molte persone già vi abitano mentre altre sono ancora in attesa di entrare nelle case
nonostante paghino già un mutuo. Ci sono problemi agli allacci fognari e le opere primarie
proseguo a rilento. Ad oggi gli abitanti possono accedere al complesso solo attraverso una
strada privata per cui pagano un affitto: lontana dalle fermate dei mezzi pubblici e dal resto
del quartiere.
In seguito ad un contenzioso aperto fra la ditta Martella ed il Consorzio che sta realizzando il
piano di zona Torresina 2, all’inizio di luglio era stata data la rescissione contrattuale
all’impresa, all’atto del 60% del primo stralcio.
Il RUP (responsabile unico del procedimento) ha poi deciso di affidare il completamento delle
opere relative al primo stralcio, all’impresa seconda in graduatoria ovvero alla ditta Maccari.
Quest’ultima vantando pretese circa lavori eseguiti in altri piani di zona gestiti dagli stessi
responsabili di Torresina 2 a sua volta ha posto questioni sull’esecuzione dei servizi pubblici.
Il complesso poi è stato oggetto di indagini da parte di ANAC e dall’autorità giudiziaria poiché
risulterebbe che alcune case non sono state vendute a prezzo “sociale”, come prevede la legge;
ma a prezzo di mercato, nonostante il controllo del Comune. I residenti chiedono che siano
sbloccate le opere pubbliche e controllati con attenzione gli ulteriori sviluppi del piano di
zona e le procedure di vendita al pubblico.
Inoltre, ci hanno fatto presente che la proprietà del terreno vuole abbattere il convento che si
trova nell’area perché pericolante, in realtà i residenti sostengono che potrebbe essere messo
in sicurezza e diventare un centro di aggregazione.
#9. La tappa successiva ci ha portato ad incontrare i presidenti dei consorzi a Pian
Saccoccia. Ci hanno mostrato una serie di slides per spiegarci cosa rappresentano. Ci hanno
mostrato tutti toponimi in un quadro d’insieme dove ci sono le stazioni si vede che sono tutti
vicini al raccordo anulare. La loro situazione va dal raccordo anulare, a Pian del Marmo, a
ridosso della tenuta Vassara, fino a Pian Saccoccia che è vicino alla stazione dell’Olgiata. Ci
mostrano tutti i servizi che una volta approvati i toponimi vengono inseriti in tutto il contesto,
sono talmente tanti che possono servire a tutti. I servizi riguardano asili, scuole materne elementari, verde attrezzato, centro anziani. noi abbiamo il problemi degli allargamenti e lì si
sono fermati i lavori al tavolo Comune – Regioni. La criticità maggiore è il vincolo che il Mibact
ha messo a una delle sette aree nel 2013. Il problema è come portare a termine questa
operazione, non solo per i servizi, ma anche per una sistemazione generale di questa periferia
che adesso è amorfa, nonché creare economia e lavoro. Hanno chiesto alla Regione di aprire
un tavolo sul PTPR con il Mibact e di fare in modo che anche il territorio sia presente.
#10. La nostra lunga giornata si conclude con un’assemblea molto partecipata al Circolo Pd
Balduina, nonostante il temporale che ci ha colto di sorpresa poco prima di arrivare.
Di seguito gli interventi.
Guido Gargiulo, cittadino
C'è stato consegnato dal circolo un questionario sulle problematiche della zona ma mancano
alcuni dettagli, a mio avviso: l’assenza di polizia municipale, interventi di cui non si è più
parlato come, a esempio il collegamento tra Piazzale Medaglie d’Oro e Piazzale Clodio; si era
pensato addirittura a qualcosa che potesse collegarle con una teleferica. Noi abbiamo un
bellissimo parco abbandonato, entrando c’è una casa dell'esercito da anni occupato da Rom. Ci
sono problemi di sicurezza e l’assenza di nettezza urbana.
Dietro di noi c'era una splendido centro sportivo è stato distrutto per cementificazione
selvaggia. Tutto è rimasto così: niente centro sportivo, niente verde.
Alessandro Pagliaroli, ricercatore CNR
A giugno abbiamo organizzato un evento sul dissesto idrogeologico nel quale avevo fatto un
piccolo intervento sul XIV Municipio, sulle problematiche del territorio dovute a fenomeni
antropici senza controllo. Ho parlato della frana di via Panoramica, dove la pioggia è stata un
fattore scatenante. Le frane hanno delle cause predisponenti e cause esterne come le piogge;
le cause predisponenti sono le pendenze ma anche le antropiche importanti. Compito della
politica è di trovare i fondi per arginare i problemi e fare prevenzione per un corretto uso del
suolo. L'indicazione è di evitare interventi che apportano disequilibrio, evitare tagli laddove
non si può. Spero che questo problema trovi spazio nel programma.
Rossana Vano, cittadina
Questo è un territorio fortunato rispetto ad altri ma il problema dei nostri parchi è
fondamentale. A proposito del Parco Monte Ciocchi l’allora pensata pista ciclabile è stata
finalmente realizzata. Roberto, resisti. Conto l'idiozia neanche gli dei possono nulla, diceva
Platone.
Arianna Bertilaccio, Ass. Banco e Sto
Il Mercato di Primavalle 1 è un mercato rionale di stampo razionalista, progettato dal primo
architetto donna nel 1950. Dagli anni ‘90 ha subito un forte declino dovuto alla mancata
assegnazione di banchi e abbandono di spazi comuni. Oggi è deserto. Circa un mese fa è nata
l'associazione “Banco e Sto” per portare avanti un percorso di sviluppo dello spazio per
iniziative culturali e per mettere insieme idee, proposte e generazioni; per richiedere il
trasferimento delle competenze per quanto riguarda l’assegnazione dei banchi dal regionale
al municipale.
Francesco Chioccini, cittadino
Vorrei parlare di due temi. Il primo è il reperimento delle risorse. Il Comune ha un debito
mastodontico. Il reperimento delle risorse è una delle prime battaglie che un candidato
sindaco deve affrontare. Bisogna riportare Roma nei ranghi internazionali. Cosa pensa del
coinvolgimento dei privati? Io ricordo un'esperienza durante l’amministrazione Veltroni, in
merito alla sistemazione delle strade ai fini del decoro e incolumità pubblica, che mise su una
concessione a privati con i quali i privati immettevano risorse e si prendevano il compito della
progettazione e del controllo delle imprese. Una cosa di questo genere può essere ripensata.
L'altro tema è quello che oggi il 20-25% dei Romani vive ai limiti delle povertà. Questo tema
va affrontato perché credo metta piombo a qualsiasi slancio di ricerca di una nuova identità di
Roma.
Stefano Gasperini, cittadino
Faccio parte del Touring Club italiano, faccio parte di un gruppo di volontari che collabora con
enti pubblici e privati che altrimenti resterebbero chiusi, come il Quirinale. Il problema è che
noi a Roma non riusciamo a parlare con il Comune.
Ci sono un sacco di siti che noi potremmo tenere aperti. Il nostro obiettivo è far conoscere, noi
siamo volontari.
Guido Schininà, Ass. vivere Balduina
Spero che questa giornata sia stata un arricchimento. Il parco del Pimento, il polmone verde
del quartiere che unisce Balduina a Primavalle, è soggetto a numerosi incendi durante la
stagione invernale, poi torna il freddo e tutti se ne dimenticano. Come associazione in merito a
questo problema proponemmo un progetto che poi non ottenne finanziamento. Questo
prevedeva l’inserimento di sonde per comunicare in tempo rapidi cambiamenti idrogeologici
e creare sinergia con le autorità della cittadinanza.
Un’altra criticità è la mancanza di luoghi di aggregazione, Balduina non ha una vera e propria
biblioteca. Ci sono state battaglie precedenti per la creazione di parcheggi sotterranei. Noi
lavorammo a un progetto di riqualificazione di Piazzale Socrate, per cui proponemmo di
togliere la rotatoria e creare la terrazza più bella su Roma. Erano stati trovati i fondi regionali
ma nulla di fatto. Lei saprà il ruolo che svolgono le associazioni come intermediari con le
istituzioni e hanno bisogno di un luogo fisico dove potersi ritrovare. Noi individuammo dei
locali da prendere in comodato d'uso gratuito in sinergia con F. S. Tre anni fa ci dissero che
erano spazi più appetibili per finalità commerciali e ad oggi sono ancora chiusi.
Chiara Bonopera, scout
Mi piacerebbe far vivere ai bambini i parchi sul nostro territorio. Sarebbe opportuno collegare
dei percorsi per vivere i territori attraverso percorsi tematici. A Roma il rapporto con natura è
il grande assente.
Simone Contigliozzi, segretario GD del XIV Municipio
Roma non è una città a misura di studente. Non abbiamo biblioteche, solo due in questo
Municipio, nonostante le dimensioni. Si potrebbero usare degli spazi abbandonati, qui c'è l'ex
clinica San Giorgio, è una discarica a cielo aperto, è possibile che ci sia dell’amianto scoperto.
Noi abbiamo cercato di parlare con le istituzioni ma siamo riusciti a fare solo un’opera di
sensibilizzazione, ma nulla di concreto. Un altro luogo è Santa Maria della Pietà dove tra
qualche mese sarà aperto un ostello e sarebbe bello renderlo più vivibile e creare spazi
aggregativi.
Maria Sara Di Blasi, GD
Vorrei parlare del problema campi nomadi. Noi giovani democratici qualche tempo fa
ragionavamo sul cambiamento di alcuni percorsi dei mezzi pubblici e ci è stato detto che è
impossibile. Poiché alcuni, ad esempio i notturni, per tornare indietro dovrebbero passare per
il campo nomadi. È impossibile riprogettare la città in questo modo. Io sto a Roma Tre e
abbiamo subiti aggressioni e vorremmo capire meglio la situazione.
Remigio Somma, cittadino
Non voglio riportare tutte le difficoltà che ci sono in una periferia abbandonata. Abbiamo
esempi di cementificazione e degrado che si ripercuotono sui giovani. Io faccio parte di un
comitato che sta cercando di riqualificare il quartiere e tanti ragazzi ci hanno seguito.
Abbiamo fatto un accordo con AMA per avere pale e rastrelli. Noi abbiamo bisogno di un
cuore pulsante nelle periferie che parli ai giovani, al futuro.
Ilaria Ceccarelli, Ass bambini autistici
Siamo vittime di Mafia Capitale, di progetti mai fatti. Qualche genitore ha la forza di venire a
parlare, non c'è più il finanziamento della legge 328. In questo territorio sono stati fatti degli
ottimi piani regolatori sociali. Lo Stato finanza la Regione sulla 328, poi dal Comune al
Municipio. C'erano 980 mila euro in tre anni e la progettazione veniva fatta con la Asl. Non c'è
più neanche l'assistenza domiciliare, vengono dati dei soldi ma non c'è più inclusione. Non
abbiamo avuto neanche il diritto ad avere una consulta. Le cooperative lavorano quasi gratis,
questi servizi sostengono famiglie e lavoro. Le cooperative che lavorano bene danno sostegno
anche economico, questo non può finire a causa di Mafia Capitale. Se io sto male chi pensa a
mia figlia? È un abbandono totale. La cooperazione cattiva deve essere fatta fuori ma ci sono
anche quelle buone. Bisogna fare selezione, noi possiamo aiutare l'amministrazione a farla
perché noi sappiamo come funzionano i servizi. Solo così possiamo costruire una rete sociale
e accogliente.
Lucia Lombardo, consigliere per la consulta provinciale degli studenti
Fare politica per noi giovani è essenziale, però le voglio dire che fare politica per noi è difficile,
perché la nostra generazione non crede nella politica. Cosa si può fare per i giovani per
avvicinarli alla politica? Cosa pensa di esperienze come il Cinema America?
Paolo Raimondo cooperativa cobragor,
Io volevo parlare di una cosa che mi sta molto a cuore, mi auguro che il PD porti avanti, cioè
della riforma istituzionale della governance di Roma città metropolitana. Il comune di Monte
Mario diventerà un comune metropolitano, i poteri decisionali e amministrativi per il bene
pubblico che il Comune amministra riceveranno un cambiamento radicale che permetterà ai
cittadini di quell'area di avere una interlocuzione significativa con chi viene eletto
politicamente al governo della città. Questo deve essere una cosa importante per tutto il
partito. La riforma della città metropolitana deve essere il punto di partenza strategico.
Massimo Sestili, Ass. H2 soluzioni per un mondo che verrà
La nostra associazione fa delle proposte come Libera Libri, un progetto nato come
esperimento che si è rivelato un grande successo. Chiunque può scambiarsi libri sia per non
buttarli sia per diffondere la cultura. Un’altra iniziativa è stata “l’isola del riuso” per barattare
non solo libri ma anche oggetti.
È stata una giornata lunga e ricca di spunti. Il tempo trascorso con Ilena e le parole di Ilaria,
pronunciate durante l’assemblea, sono stati due contributi preziosi per conferire un’impronta
più decisa alle politiche sociali e di inclusione che intendiamo portare avanti, a oggi ridotte
ai minimi termini.
I numerosi incontri e gli interventi confermano con sempre maggiore determinazione che la
voglia di fare è diffusa nei vari strati della città; basta intercettarla per sviluppare con essa
rapporti sinergici e normativi in grado di rispondere alle istanze della Capitale, affinché quella
percezione di abbandono e di silenzio che in tanti avete espresso evolva in un collaborazione
attiva con le Istituzioni.
Chiudiamo ripensando alla vista panoramica di Roma da Parco di Monte Ciocchi che, senza
molti giri di parole, è arrivata dritta al cuore con tutta la sua vastità, bellezza e il suo immenso
respiro.
#TUTTAROMA non si ferma più.