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CORRIERE CANADESE • GIOVEDI 18 FEBBRAIO 2016
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PRIMO PIANO
AGROMAFIE
LA SCHEDA
Truffe a tavola, Italia sotto assedio
La mappa
dell’ecomafia
TORONTO - Supera i 16 miliardi il business delle agromaie nel
2015 alimentato da ogni tipologia
di illeciti, dalle trufe alle estorsioni, dal riciclaggio alle associazioni per delinquere di stampo maioso e camorristico. Un fenomeno dilagante in tutta Italia, con la
Lombardia quarta Regione per iniltrazioni criminali. È lo spaccato
che emerge dal quarto Rapporto
sui crimini agroalimentari in Italia
Eurispes-Coldiretti e Osservatorio
sulla criminalità nell’agricoltura e
sul sistema agroalimentare.
Un rapporto che nel contempo
ha messo in risalto anche l’eicace sistema di controlli per combattere le agromaie dal campo allo scafale, con oltre 100 mila efettuati nel 2015, come ricorda il Presidente della Coldiretti Roberto
Moncalvo, e un valore totale dei
sequestri di 436 milioni di euro,
di cui il 24% nella ristorazione, il
18% nel settore della carne e salumi, l’11% in quello delle farine, del
pane e della pasta.
«Non dobbiamo sottovalutare i
numeri di questa situazione - afferma il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, intervenuto alla presentazione - ma rivendico il lavoro fatto dall’Italia,
Paese leader contro le frodi sia come controlli con 240 mila negli ultimi due anni sia come attività investigativa messa in campo soprattutto in questo ultimo periodo».
Il fatto è che nell’agroalimentare c’è da guadagnare e le maie, che “lavorano” con la ilosoia
“piatto ricco mi ci icco” lo sanno
bene, come evidenzia Gian Carlo
U
Caselli, Presidente del Comitato
Scientiico dell’Osservatorio.
Fatto sta che il consumatore paga tutta questa situazione con una lievitazione dei prezzi di frutta
e verdura ino a quattro volte dal
campo alla tavola. Per raggiungere
l’obiettivo, infatti, i clan ricorrono
a tutte le tipologie di reato tradizionali e non, usura, racket estorsivo e abusivismo edilizio, ma anche a furti di attrezzature, di polli e di carichi di olio e vino, passando per le vendite online, canale utilizzato già dal 20% degli italiani.
Un Paese dove molto si fa ma
c’è ancora da fare con una “piaga
nella piaga”, visto che ben 26.200
terreni sono nelle mani di soggetti
condannati in via deinitiva per reati che riguardano, tra l’altro, l’associazione a delinquere di stampo
maioso e la contrafazione; questo senza contare poi i 20-25 miliardi di euro sprecati per il mancato utilizzo dei beni coniscati.
Una situazione dovuta al fatto che, spiega il Rapporto, il processo di sequestro, conisca e destinazione dei beni di provenienza
maiosa “si presenta lungo e confuso’’.
A questo proposito il Ministro
della Giustizia, Andrea Orlando
auspica che venga approvato al
più presto la legge che consente di
innovare il funzionamento dell’Agenzia dei beni sequestrati e coniscati alla criminalità organizzata
e anche le procedure con cui utilizzare questi beni.
Un capitolo su cui è intervenuto
anche Rafaele Cantone, Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, secondo il quale «bisogna
avere anche il coraggio di fare delle scelte, ad esempio prevedere
su alcuni beni che non sono utili,
meccanismi di dismissione e lavorare meglio sugli altri».
na presenza, quella delle agromaie, che non risparmia nessuna regione italiana: se è elevata
nel Mezzogiorno, è stabile e forte
nel Centro dell’Italia ed in modo
particolare in Abruzzo e Umbria,
in alcune zone delle Marche, nel
Grossetano e nel Lazio, per lo più
a Latina e Frosinone. Al Nord il
fenomeno è molto evidente in Piemonte, nell’Alto lombardo, nella
provincia di Venezia e nelle province romagnole lungo la Via Emilia. È quanto emerge dell’Indice
di Organizzazione Criminale (Ioc)
sulla base di che 29 indicatori speciici sulla difusione e l’intensità
della criminalità in una data provincia.
In Calabria e Sicilia si denota
un grado di controllo criminale del
territorio pressoché totale, al pari
della Campania, rilettendo la forza di ‘Ndrangheta, Maia e Camorra, come si sottolinea il rapporto.
Il grado di controllo e penetrazione territoriale della Sacra Corona
Unita in Puglia, invece, pur mantenendosi elevato, risulta inferiore che altrove, così come in Sardegna.
Al di sopra della media nazionale dell’indicatore si collocano i territori lungo tutta la catena appenninica, sia in Meridione che in Italia centrale e lungo l’Appennino
tosco-ligure. Sia pur con livelli inferiori alla media nazionale, la provincia di Roma ha un livello di indicatore medio-alto, mentre è medio-basso nella maggior parte delle province del Centro e Nord Italia, quali Genova, Torino, Firenze, Milano, Bologna e Brescia.
LA LETTERA
Terra dei Fuochi, il governo italiano deve intervenire
C
aro Corriere, vi invio una lettera spedita alla Onorevole Mara Carfagna
nella quale si denuncia l’inabilità del governo centrale di risolvere la crisi ambientale in Campania. È la prima di due lettere che
le ho spedito, minacciando di esporre la stupidità, l’incompetenza e la corruzione nel governo italiano. Sono sorpreso che non vi
sia stata una insurrezione contro
il governo italiano. Tale stupidità
nel governo è intollerabile! Voglio
che la comunità italiana all’estero
sappia che il governo italiano sta
mettendo in pericolo la vita della
sua gente. Mi aiuterete?
Un saluto, Edward J. Currò
Niagara Falls
La lettera inviata all’Attenzione dell’On. Mara Carfagna (Vi-
ce Coordinatrice di Gabinetto
per Campania)
G
entile On. Carfagna,
La Regione Campania ha
una gravissima crisi che è
una minaccia per la salute e la sopravvivenza del suo popolo. Una
crisi creata dalla collaborazione
dell’eco-maia, “vecchi politici”
e forze di sicurezza. L’uno o l’altro, ex-ministri degli interni, come “Compagno” Giorgio Napolitano ed Enzo Bianco sono stati collaboratori o amministratori incompetenti, (come possono
Napolitano e Bianco dormire la
notte?) Sappiamo che la maggior
parte dei politici possono creare
problemi, ma troppo stupido risolvere la crisi. Dunque, ho intenzione di presentarle una soluzione per risolvere la crisi e per impedire che un’altra Terra del Fuo-
mi ha aiutato a
“ Anna
sfruttare quegli sconti di cui
non conoscevo nemmeno
l’esistenza.
- Nancy R.
”
“
Amo il fatto che Anna possa
parlare in italiano e sia più
facile per me capire.
- Paulino M.
”
co possa accadere in Italia.
Per impedire la Campania ed
il paese di diventare un deserto, piuttosto che un vero e proprio paradiso, le ofro la soluzione, sotto:
1. Costruire i piccoli forni di
plasma per le regioni, che distruggeranno tutti i riiuti tossici
e non tossici, eccezione per i riiuti nucleari. Costo per il forno:
$175 milione. (Il costo di un caccia-bombardiere! Vende un caccia-bombardiere e compra un forno! Salva una vita non distruggere una vita!)
2. Consentire l’industria privata di utilizzare la struttura per un
molto, molto tassa nominale o no
tassa, dipendendo sulla regione.
Nessuna tassa per la disposizione distruggerà l’eco-maia. Così,
salvare l’industria agricola, l’acqua e vivi.
Ora, non mi aspetto che lei o
altri politici accettare la mia proposta, perché i politici sono più
intelligente di me. Anche, non mi
aspetto una risposta, perché io
non sono nessuno.
Sapendo questo, è la mia intenzione di informare i giornali inglesi ed italiani, circa Terra del
Fuoco e Triangolo della Morte e
l’incapacità del governo italiano
per proteggere il benessere della gente. Sarà un altro esempio
dell’alleanza, tra i criminali ed i
politici, la mancanza di azione di
governo risolvere il problema, ed
amministrare la giustizia.
Io spedirò una copia di ogni articolo, prima pubblicazione.
Cordiali saluti,
Dott. Eduardo J. Currò (Un
giornalista pensionato)
P.S. Solo una risposta positiva è
possibile prevenire imbarazzo del
governo. Ho dimenticato. Non c’è
imbarazzo per un governo, oggi.
Credemi, gli italiani e gli inglesi, in America, Canada, e Gran
Bretagna sapranno l’Italia vera,
un governo, non può funzionare,
in sfavore con le gente.
Caro lettore, abbiamo deciso di
pubblicare la sua lettera di denuncia perché le preoccupazioni che
lei solleva sono del tutto legittime.
Ci permetta però di farle un piccolo appunto. Lei accusa il governo italiano di immobilismo verso questa grave questione, ma invia la
lettera all’Onorevole Mara Carfagna, che fa parte di Forza Italia e
quindi dell’opposizione al governo Renzi. Per sollecitare una risposta del governo forse sarebbe stato
meglio spedire la missiva a un rappresentante della maggioranza.
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