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CITTA' DI MELFI

LINEE PROGRAMMATICHE DI MANDATO

del

Sindaco LIVIO VALVANO

2011/2016

La città delle opportunità

Linee programmatiche 2011/2016 pagina n. 1

Premessa

In applicazione dell'art. 46 del D.Lgs. n. 267/2000 (T.U.E.L.) e in ossequio al combinato disposto degli artt. 13 e 21 dello Statuto del Comune di Melfi, il Consiglio Comunale discute e adotta le linee programmatiche di mandato presentate dal Sindaco eletto. Le linee programmatiche “aprono” l'attività di programmazione strategica con riferimento all'intero mandato amministrativo 2011 / 2016, introitando nei processi decisionali istituzionali il programma amministrativo presentato dal candidato sindaco, ai sensi dell'art.73 del TUEL, in occasione delle elezioni amministrative del 15 e 16 maggio 2011. L'attività di programmazione si completa con l'approvazione del Piano Generale di Sviluppo e del primo bilancio annuale e pluriennale 2011/2013. Secondo quanto contenuto nel Principio contabile n. 1.18 redatto dall‟Osservatorio per la contabilità e la fina nza locale (nell‟ambito del c.d. „sistema di bilancio) “

Il Tuel ha mantenuto l’obbligo, per tutti gli enti locali, di presentare al Consiglio i contenuti della programmazione di mandato entro il termine previsto dallo Statuto, quale primo adempimento programmatorio spettante al Presidente della provincia o al Sindaco. Alla discussione consiliare non segue una votazione, ma vengono annotate le posizioni dei singoli e dei gruppi, al fine di poterne tenere conto nella redazione del piano generale di sviluppo dell’ente. La valenza pluriennale del sistema di bilancio, trova rispondenza nelle linee programmatiche di mandato. Per garantire, inoltre, il rispetto del postulato della coerenza tra i documenti del sistema di bilancio si suggerisce di articolare le finalità di mandato nei medesimi programmi che verranno sviluppati, in chiave triennale, nella relazione previsionale e programmatica.

” La città delle opportunità

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Anche le città credono d’essere opera della mente o del caso, ma né l’una né l’altro bastano a tener su le loro mura. D’una città non godi le sette o settantasette meraviglie, ma la risposta che dà a una tua domanda.

(Le città invisibili, Italo Calvino)

LA VISION La città che vogliamo, Melfi.

Una città che non sia un “libro dei sogni” ma qualcosa di concreto, frutto delle idee, delle esperienze e delle conoscenze di tutti noi. In Italia non è difficile immaginarla perché basta guardare alla qualità di tanti nostri centri storici, ma per farlo a questo occorre legare gli obiettivi di vivibilità, innovazione ed accessibilità che sono propri del vivere contemporaneo. E' necessario immaginare e, forse, anche sognare per avere una visione di città/comunità che rappresenti il punto ideale di arrivo per guidare l'azione politico-amministrativa dei suoi amministratori. Per raggiungerlo dobbiamo innanzitutto, sia come collettività sia come amministratori comunali, salvaguardare ciò che ci è stato consegnato dalla storia delle precedenti generazioni, poi, innovare e migliorare l'ambiente urbano avendo come riferimento le future generazioni, stringendo un patto tra gli uomini e le donne del passato, del presente e del futuro.

Tradizione

e

innovazione

, dunque, saranno le direttrici lungo le quali si muoverà l'amministrazione durante il mandato 2011 / 2016. Tradizione e innovazione per ridare linfa, coraggio e passione a Melfi ed ai suoi abitanti.

Come vorremmo Melfi?

Innanzitutto come comunità che recuperi il ruolo strategico che ha avuto in passato, che giochi una parte importante nell'ambito del sistema istituzionale regionale, che acquisisca consapevolezza del ruolo di leadership naturale del territorio della Basilicata Nord e che lo eserciti sapendo dialogare e includere le altre comunità. Melfi proiettata nel futuro, attraverso la valorizzazione della sua storia, delle sue tradizioni, del contesto naturale/ambientale in cui è collocata, delle qualità umane della nostra gente. Una città luogo di continua produzione e fruizione di cultura che sappia accogliere la

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creatività che viene dall'esterno e sperimentare la propria (quella che qualifica l'anima di una città) con un teatro che insceni le vecchie tradizioni e che sperimenti il futuro. Una città luogo dell'innovazione culturale e della eterodossia; il luogo dove possano concretizzarsi cose nuove siano esse correnti artistiche o movimenti di opinione, nuovi prodotti o nuove mode. Una città dove la funzione e l'effettiva utilità di un'opera pubblica guidi la progettualità e le scelte. Una città dove sia possibile realizzare e implementare infrastrutture come strade, parcheggi, parchi, guardando prioritariamente a ciò che effettivamente serve e non solo all'estetica o a quello che in passato era stato definito il “

salotto riservato all'accoglienza degli ospiti

”. Una città dove le risorse siano utilizzate efficacemente per rispondere anche alle legittime aspettative dei sempre più numerosi cittadini residenti nelle estese aree decentrate, quelle aree meno visibili spesso dimenticate (S.Abruzzese, casette asismiche, Bicocca, Valleverde, le frazioni di Leonessa e Foggiano). Una città dove l'amministrazione muova verso il cittadino e non il contrario; dove sia possibile ridurre all'essenziale la burocrazia. Una città dove la macchina amministrativa, predisposta al servizio del cittadino, si curi di individuare e fornire risposte non solo ai problemi emergenti ma anche a quelli che il mondo dell'economia definisce i “bisogni latenti dei singoli”: dove le doverose risposte ai diritti riconosciuti dall'ordinamento non si trasformino in “graziose concessioni” dispensate come elemosina. Una città che riesca ad assorbire, con minori sofferenze e disagi, l'arretramento dell'economia e i conseguenti contraccolpi occupazionali; una città dove gli investimenti pubblici, nelle pur note ristrettezze finanziarie derivanti dai vincoli della spesa pubblica, si orientino in rapporto ai bisogni dei cittadini e delle ricadute occupazionali, dove i meccanismi di quantificazione del prelievo fiscale e di definizione delle tariffe dei servizi pubblici tengano conto dei principi costituzionali di equità e capacità contributiva. Una città dove le piccole imprese e l'artigianato, la colonna portante dell'economia nazionale, possano trovare condizioni favorevoli per l'insediamento. Vorremmo un ambiente urbano dove i bisogni di salute della popolazione più fragile (minori, anziani e disabili) possano trovare risposte appropriate con la presenza di servizi adeguati.

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Una città in grado di stimolare e valorizzare le energie dei suoi cittadini; che metta tutti, indistintamente, nelle condizioni di poter operare le scelte di vita individuali in rapporto alle proprie capacità e che, nel contempo, garantisca una rete di servizi e di strumenti di tutela per la popolazione più fragile. Una città dove la possibilità di praticare attività sportiva diventi effettiva e non solo potenziale; dove discipline come il nuoto e il calcio, oltre che ammirate sul piccolo schermo, possano diventare accessibili a tutti. Insomma, una città che sia scritta nel cuore, modellata nell'animo e incisa nella psiche di tutti noi. Una città che permetta a tutti di cogliere nuove opportunità.

Melfi come

la città delle opportunità.

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LA POLITICA E I VALORI DI RIFERIMENTO Legalità, uguaglianza, pari opportunità, trasparenza, etica pubblica, imparzialità, libertà, equità, solidarietà, inclusione, meritocrazia, partecipazione democratica

, sono i valori minimi che orienteranno la definizione delle scelte strategiche e la realizzazione delle azioni e dei progetti utili al raggiungimento degli obbiettivi. Per questo, immaginiamo una città dove il potere insito nelle istituzioni venga esercitato con leggerezza e nel rispetto del principio di

legalità

. L'azione della macchina amministrativa non potrà mai sconfinare nell'arbitrario esercizio del potere conferito dalla legge, ma dovrà tendere sempre a trovare risposte ai bisogni dei cittadini nel rispetto del principio di

uguaglianza

e di

pari opportunità

. Pari opportunità per i cittadini fruitori dei servizi (singoli e associati) e per i cittadini in quanto attori economici (imprese e professionisti), che devono essere messi tutti nella condizione di cogliere le occasioni di lavoro che si presentano. Per questo l'apparato amministrativo dovrà pensare e agire in un contesto di massima

trasparenza

per far si che l'intera amministrazione diventi una casa di vetro per il cittadino, in cui

l'etica del pubblico amministratore

debba prevalere rispetto agli egoismi personali e alle tentazioni di utilizzare le scorciatoie dei rapporti corti tra amministratori e amministrati. Deve prevalere la serietà di chi vuole risolvere i problemi e non generare false aspettative, di chi sa che promesse irresponsabili acuirebbero quelli che sono i processi distorti della politica, che si traducono nell'abituare il cittadino ad essere assistito anziché protagonista nella sua comunità. Bisogna considerare come assolutamente necessario l'impegno nell'esercitare la massima discrezionalità possibile per ridurre e ridimensionare la discrezionalità della Pubblica Amministrazione. Bisogna rendere l‟Amministrazione davvero

imparziale

quando sceglie, quando decide di avere sempre e solo cittadini di serie A e di non individuare classi appartenenti a gruppi di potere, a simboli, a forze politiche o a gruppi di interesse, solo acquisendo il valore dell'imparzialità come valore irrinunciabile. Per essere davvero imparziali nella gestione della cosa pubblica, è

necessario ridurre il livello di intermediazione della politica

. Perchè ogni singolo cittadino possa godere il massimo livello di

libertà

possibile, è necessario che la politica e la pubblica amministrazione tendano a contenere la naturale propensione a influenzare la vita di ogni singolo individuo della comunità. E' quella naturale ed esuberante propensione al controllo, spesso invasivo, tipico di ogni forma di potere, che per sostenersi nel tempo con

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l'istintivo sforzo di autoalimentarsi instaurando perversi e viziosi meccanismi circolari tra fenomeno elettorale e esercizio delle prerogative istituzionali, ingenera rapporti sociali ed economici tendenti a ridurre anziché ampliare gli spazi di libertà dei singoli cittadini. Libertà che non può tradursi solamente nei basilari diritti di opinione, di espressione di appartenenza politica o di fede religiosa ma che deve potersi tradurre anche nella possibilità concreta di esercitare scelte di vita avendo a disposizione gli strumenti minimi indispensabili. Per questo è necessario che vi sia

equità

e

solidarietà

, affinchè attraverso una concreta

inclusione

nella comunità, nel tessuto sociale e nel mondo del lavoro, il cittadino possa disporre degli strumenti necessari a soddisfare i suoi bisogni. Per fare questo l'amministrazione comunale non può non assumere come obbiettivo prioritario lo sviluppo economico di Melfi e del suo territorio. Solo attraverso la crescita del tessuto imprenditoriale e professionale è possibile far crescere l'occupazione. È necessario eliminare ostacoli, snellire la burocrazia per l'avvio di nuove attività economiche, sostenere le capacità, le competenze e le energie vive della comunità melfitana con criteri

meritocratici

, così da includere nel gioco dell ‟economia e del lavoro le nuove generazioni che non possono vantare esperienza, o “rapporti particolar”, ma che possono mettere in campo energie e competenze. E' necessario, nel contempo, garantire equità e solidarietà a tutti coloro che si trovano in condizioni di disagio o di svantaggio per mancanza di lavoro, mancanza di reddito, mancanza di alloggio. Meritocrazia, solidarietà, equità come espressione di una sempre maggiore giustizia sociale che si sviluppi non solo attraverso la definizione di regolamenti e meccanismi che consentano di avere, in astratto, istituzioni più giuste ma che si traducano anche in politiche e realizzazioni concrete di sostegno e di riequilibrio sociale. Una seria azione amministrativa deve innanzitutto identificare le modalità più appropriate per ascoltare la comunità e identificarne i bisogni. Alla base del governo cittadino dovrà esservi il coinvolgimento e la partecipazione democratica. Una direzione stabilita dall'incontro tra le intenzioni strategiche della classe dirigente, tradotte in concrete azioni politiche e le strategie emergenti raccolte dal continuo sforzo di ascolto della popolazione attraverso appropriati sistemi di rilievo dei bisogni e attraverso il confronto con i corpi sociali intermedi (associazioni, movimenti, forze politiche, organizzazioni sindacali, organizzazioni dei consumatori etc..).

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Per questo il programma elettorale prima e le linee programmatiche 2011/2016 ora vanno intesi come un primo passaggio. U na sorta di “battesimo” della strategia politica di governo che dovrà continuamente integrarsi ed arricchirsi con il coinvolgimento dell'intera comunità. In questo sforzo costante e continuo di dialogo, un ruolo importante sarà riconosciuto alle forze politiche di opposizione e ai loro rappresentanti presenti nel massimo organo istituzionale, il Consiglio Comunale. Questo perche' il livello di partecipazione democratica deve essere garantito anche attraverso il massimo coinvolgimento delle minoranze presenti nell'istituzione, che dovranno svolgere, nel modo più penetrante possibile, la funzione di controllo politico-amministrativo, e che nel contempo dovranno essere ascoltate e coinvolte nell'attività di elaborazione di strategie, provvedimenti e atti amministrativi. E' solamente con uno stile di governo partecipato, coinvolgente e inclusivo, allargato nella discussione alla minoranza e alle associazioni, che si potranno intercettare i bisogni, valorizzare ciò che è stato fatto, cambiare e introdurre elementi di novità necessari per il bene della nostra comunità.

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SINTETICA ANALISI DI CONTESTO

La città di Melfi è organizzata nell'ambito di un territorio molto esteso (205,22 Kmq.) nell'area nord della Regione Basilicata. Nell'area di competenza del comune vi sono 381 Km di strade comunali, 370 Km di strade vicinali e 47 Km di strade provinciali; il territorio è interessato dalla presenza di un fiume e di di un torrente. Nel complesso consistente deve essere considerata la dotazione infrastrutturale; essa rappresenta una risorsa importante per l'economia locale che, però, costituisce fonte di un notevole e complesso impegno per l'amministrazione comunale in termini di risorse per il mantenimento della rete viaria. Decisamente favorevole deve essere considerata la posizione della città di Melfi rispetto ai collegamenti viari, soprattutto se rapportata alla condizione delle altre realtà locali della Regione Basilicata. La vicinanza all'asse viario autostradale Bari – Napoli e lo scalo aeroportuale di Foggia consentono una potenziale buona interconnessione con i territori delle altre Regioni. La dinamica demografica della città di Melfi fa registrare un andamento diverso dalla maggior parte dei Comuni della Basilicata; i dati Istat riferiti alla popolazione censita nell'ottobre del 2001 segnalano la presenza di 16.110 residenti. Al 31/12/2009 i dati rilevati dall'ufficio anagrafe registrano la presenza di 17.435 abitanti, cioè un incremento di 1.325 abitanti in 8 anni. E' necessario considerare, però, che la crescita della popolazione residente è rallentata negli ultimi anni; alla data del 31/12/2005 la popolazione residente era già di 17.182 unità, quasi a significare il raggiungimento di un limite socio-economico che dovrà essere oggetto di una più approfondita analisi. Nell'anno 2009 l'andamento demografico è stato così determinato: popolazione residente al 31/12/2009 17.435 abitanti nati nell'anno 163 deceduti147 saldo naturale 16 immigrati227 emigrati191 saldo migratorio 36 crescita demografica complessiva + 52 Al netto di una più approfondita analisi sulla qualità del dato riferito agli “emigrati” nell'anno (cioè se determinati da residenti di nazionalità italiana o da cittadini comunitari o

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extracomunitari), in mancanza di un flusso migratorio positivo e delle 227 unità di immigrati nell'anno, il saldo naturale di sole 16 unità, al netto degli emigrati avrebbero determinato una decrescita della popolazione di 175 unità, valore che riporterebbe la città nella normale tendenza demografica della Regione Basilicata. In rapporto alle note potenzialità venutesi a creare con la presenza dell'imponente insediamento industriale nell'area di San Nicola di Melfi (FIAT e indotto), i dati demografici registrano un complessivo mancato sviluppo; la città non è riuscita a raccogliere tutti i frutti potenziali, in termini di crescita demografica, sociale ed economica, in rapporto alla notevole dimensione del tessuto industriale che con lo stabilimento FIAT ha avuto una crescita dimensionale molto forte. In controtendenza, invece, è stata la politica urbanistica che ha determinato una marcata crescita del tessuto urbano della città, con un offerta di abitazioni notevolmente cresciuta. Oggi il centro abitato è composto da tre zone (centro storico, valleverde, bicocca-167); la nuova area di espansione ha di fatto destrutturato il centro abitato prima addensato sull'agglomerato storico. Nel quinquennio 2001-2006 la notevole offerta di abitazioni di nuova realizzazione nell'area di espansione Bicocca-167 ha impoverito il centro-storico. La dinamica urbana non è stata accompagnata da azioni di ristrutturazione e riqualificazione del nucleo storico che ha visto perdere 3-4 mila residenti, in poco tempo, con notevoli ricadute sul sistema commerciale-artigianale composto da micro-imprese che, inoltre, hanno subito la repentina comparsa di ben 2 centri commerciali insediatisi entrambi nella nuova area urbana. L'offerta abitativa h a, di fatto, incontrato una domanda per la gran parte “endogena”; la città non è riuscita ad attrarre i numerosissimi lavoratori provenienti dagli altri comuni che a tutt'oggi preferiscono mantenere la residenza nei comuni di provenienza. A distanza di quasi 20 anni dall'insediamento FIAT, gli attori dell'economia locale, insieme all'amministrazione, stentano a relazionarsi con la nuova realtà industriale; ancora troppo poco numerose sono le iniziative economiche messe in campo dall'imprenditoria locale per cogliere le opportunità possibili. Le conseguenze e le problematicità sia sotto il profilo ambientale che sociale sono diverse. Oggi le numerose famiglie che in giovane età (in fase di start-up l'età media dei dipendenti Fiat non superava i 25 anni) sono entrate nel “nuovo mondo del lavoro”, contando su prospettive luminose, si trovano a dover fare i conti con una complessa realtà industriale soggetta all'andamento ciclico dell'economia globale, in un settore coinvolto in continui e

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sempre più frequenti processi di ristrutturazione dell'apparato produttivo. Quelle famiglie, oggi in età media superiore ai 40 anni, devono affrontare problematiche economiche e sociali diverse, dovute alla riduzione del reddito (cassa integrazione, mobilità etc..) e alla difficoltà di poter trovare sul territorio occasioni di lavoro alternative. A questo si aggiunga la notevole perdita di un'ampia area dedita all'agricoltura e alla conseguente perdita di posti di lavoro. La prospettiva della occupazione nel comparto metalmeccanico ha ridimensionato l'attenzione e gli investimenti in altri comparti tradizionali, legati alle risorse presenti sul territorio ancora oggi non sfruttate adeguatamente. Turismo, cultura, agricoltura, artigianato e servizi sono i settori su cui non si è investito a sufficienza. Oggi la città di Melfi, insieme agli altri comuni del territorio presentano sofferenze conseguenti al traumatico sviluppo industriale. Disagi di ordine ambientale per i numerosi fattori di inquinamento comparsi sul territorio e, soprattutto, disagi derivanti dalla insufficienza del reddito che trovano conferma nella cresciuta attività di contrasto alla povertà condotta dalla Caritas e dal volontariato.

Mancanza di reddito, di lavoro e di abitazioni

sono i sintomi di una sofferenza del tessuto sociale che trova nell'ente locale il punto di relazione e di contatto con lo Stato, nella speranza di poter trovare soluzioni individuali a problematiche che hanno una rilevanza crescente e sempre più collettiva. L'amministrazione comunale, dalla fine degli anni '90, ha potuto contare sulla presenza di importanti risorse finanziarie rivenienti dai tributi addebitati al sistema produttivo; dall'ICI, in particolare, il Comune ricava un gettito aggiuntivo di circa 2,5 milioni di euro. Le notevoli risorse per oltre un decennio hanno sostenuto servizi (tra cui il sistema di trasporto locale che non ha trovato sostegno nel bilancio regionale e che assorbe risorse per circa 1,2 milioni di euro) e opere pubbliche che, purtroppo, non hanno consentito di attutire le sofferenze via via cresciute. Oggi la città si trova a fare i conti con un contesto socio-economico e un apparato industriale complesso, in fase di ristrutturazione, tipico di una grande città, avendo a disposizione risorse umane qualificate ma numericamente insufficienti. Una città che, rispetto al territorio, ha perso la leadership nell'impiantistica sportiva, i cui mutamenti del tessuto urbano hanno inciso profondamente destrutturando anche i punti di aggregazione sociale, una città che soffre i morsi della crisi economica, oggi ha il dovere di investire su stessa ritrovando identità e convinzione per promuovere investimenti e diventare attrattiva per nuove iniziative imprenditoriali.

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È opportuno considerare che il più generale contesto finanziario tende al peggioramento. Le esigenze e le ristrettezze della finanza pubblica sono note. La crisi economica connessa alle dinamiche globali incide sempre più frequentemente sulle realtà locali. Il deterioramento delle condizioni finanziarie non riguarda solamente il nostro paese, ha una dimensione globale tanto da aver pesantemente interessato anche gli Stati Uniti, di recente alle prese con rilevantissimi problemi connessi al deficit del bilancio federale. È storia recente l'ennesimo provvedimento con il quale il nostro governo nazionale ha ulteriormente spremuto il limone, oramai esaurito, della finanza locale. Per avere un'idea basti considerare che il solo comune di Melfi subirà un taglio dei trasferimenti statali annuali di circa 500 mila euro, pari, cioè, al 4% circa delle entrate correnti. Lo stesso fenomeno interessa i bilanci regionali che a breve finiranno per produrre effetti anche sui trasferimenti in favore dei comuni per l'erogazione dei servizi delegati. Nel complesso il quadro e la prospettiva inducono ad impostare una strategia duale, che utilizzi con determinazione gli ingredienti del rigore e dello sviluppo.

Rigore

e cooperazione con tutti gli attori dentro e fuori l'amministrazione comunale affinchè si possano condividere strategie tese a preservare lo stato di salute della finanza comunale;

sviluppo

nella direzione di una sinergica azione di promozione del territorio da offrire come localizzazione ideale per l'insediamento di nuove realtà imprenditoriali, nell'ottica di assecondare e sostenere il naturale processo di rigenerazione industriale. Melfi deve riprendere il percorso di crescita economica degli anni ‟90; può e deve farlo promuovendo le caratteristiche e la qualità del territorio e della rete infrastrutturale di cui dispone.

Per farlo Melfi avrà bisogno di coesione.

Coesione del tessuto politico, che dovrà garantire stabilità, determinazione e fiducia. Coesione del tessuto sociale ed economico, che dovrà rendersi disponibile a cooperare per crescere. Coesione interistituzionale con tutti gli altri enti territoriali e con i livelli di governo sovraordinati.

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LE 8 LINEE PROGRAMMATICHE

1. MELFI TRASPARENTE E IMPARZIALE

Per semplificare l'apparato burocratico e far si che i diritti riconosciuti dall'ordinamento non si trasformino in “graziose concessioni” dispensate come elemosina, riteniamo sia necessario:

a.

ridurre al minimo indispensabile i livelli di discrezionalità politica-amministrativa, attraverso l'ampliamento e la revisione della regolamentazione dei procedimenti amministrativi;

b.

maggiore trasparenza nell'esperimento delle procedure di evidenza pubblica per l'affidamento di lavori, opere e forniture, al fine di consentire la più ampia ed equa partecipazione degli operatori economici locali, nel rispetto dei vincoli di legge;

c.

ampliare gli orari di apertura degli sportelli aperti al pubblico;

d.

potenziare il sito web istituzionale per fornire servizi e per rendere più trasparenti i procedimenti e i processi decisionali;

e.

facilitare l'accesso per anziani e disabili ai servizi erogati dall'amministrazione comunale (anagrafe, stato civile etc..);

f.

ridurre gli oneri a carico dei cittadini assegnatari dei lotti ex L.167, con la messa in liquidazione dell'Azienda Speciale (con il conseguente trasferimento delle competenze agli uffici comunali);

g.

istituzione di consulte di quartiere per un monitoraggio costante dei problemi ed una partecipazione attiva.

h.

divulgare, tramite il sito istituzionale, il bilancio preventivo e consuntivo del comune con schemi semplificati e comprensibili per la cittadinanza.

2. LA CITTA ’ DI DOMANI POGGIA SULLA PROPRIA STORIA E SULLA CULTURA

Valorizzare la storia, le tradizioni, il contesto naturale/ambientale, le qualità e le competenze presenti nella città richiede:

a.

l'implementazione degli eventi celebrativi e di promozione della storia e delle tradizioni cittadine;

b.

l'apertura delle strutture comunali esistenti agli operatori della cultura e l'apertura di un cinema, la cui gestione potrà essere affidata ad operatori del settore;

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c.

realizzazione di una tensostruttura polifunzionale-parco della cultura - (sala tetro/cinema più aree attrezzate a disposizione dei giovani per espressioni artistiche..es: sala multimedia, sala registrazione, etc...);

d.

la revisione e l'aggiornamento della regolamentazione in materia di stimolo e sostegno delle attività culturali e un maggiore coinvolgimento delle associazioni culturali;

e.

l'aggiornamento del piano di diritto allo studio, più equo e indirizzato a sostenere le fasce più deboli;

f.

il sostegno e il potenziamento del centro culturale NITTI;

g.

l'incentivazione dei programmi scolastici di approfondimento della storia e delle tradizioni locali;

h.

il sostegno dei programmi scolastici per l'educazione civica;

i.

l'avvicinamento dell'amministrazione agli alunni delle scuole elementari e medie con il funzionamento del baby- consiglio comunale;

l.

il sostegno e l'incentivazione per la realizzazione di opere ed eventi che ricordino la storia della città;

m.

il sostegno ai giovani meritevoli per la formazione universitaria;

n.

il sostegno rivolto agli operatori della formazione, con priorità rivolte all'apertura e al funzionamento di una sede dell'università telematica;

o.

la promozione di progetti di “turismo didattico” con l'utilizzo del Castello Normanno per attività laboratoriali, ludiche ed educative rivolte ad alunni di scuola elementare e media inferiore;

p.

la costituzione della consulta delle associazioni culturali.

3. MELFI PIU ’ ACCOGLIENTE

La città delle opportunità deve consentire alle sue donne e ai suoi uomini di poter fruire di un sistema urbano in grado di rispondere ai molteplici bisogni. Affinchè gli spazi, le opere pubbliche, i servizi urbani siano definiti dall'effettiva funzione ed utilità e le risorse siano utilizzate efficacemente anche per rispondere alle legittime aspettative dei sempre più numerosi cittadini residenti nelle estese aree decentrate, (S.Abruzzese, casette asismiche, Bicocca, Valleverde, le frazioni di Leonessa e Foggiano etc...), è necessario che si provveda a:

a.

la definizione e approvazione del regolamento-urbanistico, che si caratterizzi per puntare sul recupero della residenzialità nel centro storico;

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b.

edifici pubblici più sicuri ed eco-sostenibili;

c.

azioni di sostegno alla residenzialità nel centro storico cittadino, attraverso politiche di incentivazione alla riqualificazione (ristrutturazioni, accorpamenti etc..) delle unità abitative e di implementazione delle infrastrutture e dei servizi (strade, parcheggi, spazi e aree pubbliche) con recupero delle facciate e di tutti gli elementi architettonici;

d.

il sostegno e l'incentivazione della ristrutturazione e valorizzazione del patrimonio edilizio (pubblico e privato) nel centro storico cittadino;

e.

il sostegno e l'incentivazione dell'utilizzo di tecniche costruttive ed elementi di edilizia eco-compatibile;

f.

il restauro e la valorizzazione delle antiche mura di cinta cittadine;

g.

la realizzazione e il completamento delle opere di urbanizzazione (marciapiedi, parcheggi, verde, etc..) nelle aree urbane periferiche;

h.

recupero e utilizzo degli edifici di proprietà comunale e di altri enti (vecchio carcere e stazione ferroviaria);

i.

l'eliminazione delle barriere architettoniche;

l.

la riqualificazione dell'area di Contrada S.Abruzzese;

m.

riqualificazione quartiere Valleverde-Ater;

n.

miglioramento dei servizi nel quartiere Bicocca, realizzazione del passante per l'attraversamento ferroviario e delle opere per il collegamento pedonale con il centro cittadino;

o.

potenziamento e miglioramento della viabilità del centro cittadino;

p.

ripristino delle strade di campagna;

q.

la definizione del piano strutturale.

4. LA CITTA ’ ECOLOGICA

La città-ambiente da salvaguardare come ci è stato consegnato dalla storia delle precedenti generazioni, da innovare e migliorare responsabilmente, richiede:

a.

azioni di monitoraggio, prevenzione e di contrasto dell'inquinamento derivante dagli insediamenti industriali, in collaborazione con le autorità sanitarie e gli enti provinciali e regionali;

b.

potenziamento della raccolta differenziata dei rifiuti urbani ed industriali;

c.

azioni di prevenzione e di contrasto alle discariche abusive di rifiuti ingombranti e pericolosi;

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d.

realizzazione e gestione di un sito di stoccaggio dei rifiuti derivanti dalle attività produttive-artigianali;

e.

bonifica e manutenzione della melfia e delle aree circostanti;

f.

ridefinizione delle politiche di smaltimento dei rifiuti urbani e assimilabili, in collaborazione con le altre istituzioni coinvolte (Comuni, Provincia e Regione), al fine di contenere l'impatto ambientale del processo di incenerimento (impianto Fenice) e ottenere benefici economici per l'amministrazione e i cittadini;

g.

promozione di un consorzio sovra-comunale per la realizzazione del processo di recupero dei rifiuti;

h.

Verifica dell'efficacia del sistema di raccolta porta a porta dei rifiuti nel centro storico ed eventuale sostituzione con un sistema basato su punti di raccolta integrati nel tessuto urbano.

5. LA CITTA ’ CHE CRESCE E’ PIU’ EQUA

Un sistema sociale in grado di cogliere le opportunità di sviluppo e di attutire le ricadute occupazionali, richiede:

a.

azioni di promozione e sostegno per l'insediamento di nuove attività produttive da parte di piccole imprese commerciali, artigianali, industriali e di servizi, con particolare riferimento agli operatori che realizzano un effettivo incremento occupazionale;

b.

l'utilizzo della leva fiscale, per i tributi locali, per sostenere i micro e piccoli operatori che si insediano nel centro storico cittadino;

c.

iniziative di promozione dell'area industriale per favorire l'insediamento di nuove iniziative imprenditoriali;

d.

miglioramento servizi a supporto delle aree per gli insediamenti produttivi (D1, D2...);

e.

ampliamento delle aree per l'insediamento di nuove attività produttive;

f.

riduzione della TARSU per le attività produttive per tener conto del costo a carico degli operatori per lo smaltimento diretto dei rifiuti speciali;

g.

promozione di più intense relazioni istituzionali con gli operatori economici insediati nell'area industriale di S.Nicola di Melfi, attraverso la definizione di intese che con l'utilizzo della leva fiscale siano finalizzate a creare nuovo lavoro;

h.

la definizione delle intese istituzionali con Provincia e Regione per realizzare l'interporto nell'area industriale di San Nicola di Melfi;

i.

il sostegno alle azioni di promozione dei prodotti locali;

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l.

il sostegno di piani di insediamento di unità abitative a basso costo;

m.

la riduzione e il contenimento delle tariffe per l'utilizzo dei servizi pubblici gestiti dal comune (mensa scolastica, servizi anziani e disabili);

n.

politiche fiscali e tariffarie a sostegno dei nuclei familiari, con particolare attenzione alle famiglie monoreddito;

o.

la costituzione della consulta del lavoro e delle attività produttive;

p.

piano comunale per la gestione delle aree demaniali;

q.

azioni di sostegno per la promozione e la valorizzazione dei prodotti agricoli locali;

r.

sistemazione Bosco Frasca e costruzione di una filiera del legno.

6. LA CITTA ’ PER GLI SPORTIVI

Una città dove la possibilità di praticare attività sportiva diventi effettiva e non solo potenziale e dove discipline come il nuoto e il calcio possano diventare accessibili a tutti, richiede:

a.

la riattivazione e la ristrutturazione dell'impianto piscina comunale;

b.

la semplificazione delle modalità di accesso all'impiantistica sportiva di quartiere;

c.

il piano di gestione e manutenzione dei campetti di quartiere e delle palestre pubbliche;

d.

la disponibilità anche per i dilettanti dell'impianto sportivo per la pratica del calcio;

e.

la realizzazione di strutture destinate all'utilizzo di associazioni culturali, volontariato,

f.

la realizzazione di servizi di ludoteca per l'infanzia (anche attraverso la gestione affidata a operatori), rivolti a cittadini residenti, a turisti etc..

g.

il potenziamento impiantistica sportiva di contrada S.Arbuzzese;

h.

la revisione della regolamentazione in materia di sostegno alle associazioni sportive, caratterizzata da una maggiore semplicità di accesso, minore discrezionalità con l'introduzione di criteri di valutazione per selezionare le iniziative che producono maggiori benefici sul piano sociale.

i.

introduzione della carta per lo sport, per favorire la diffusione della pratica sportiva alle famiglie meno abbienti;

l.

la costituzione della consulta delle associazioni e società sportive.

La città delle opportunità

Linee programmatiche 2011/2016 pagina n. 17

7. LA CITTA ’ CHE TI CURA

L'obiettivo di fornire risposte appropriate ai bisogni di salute della popolazione più fragile (minori, anziani e disabili) e di sostegno alle famiglie, con la presenza di un'offerta di servizi adeguati, necessita di:

a.

ampliamento della struttura e dei posti per il servizio di asilo nido e riduzione delle tariffe;

b.

implementazione dei servizi rivolti alla popolazione fragile (anziani, disabili, minori etc..) e ridefinizione di tariffe più eque;

c.

azioni di inserimento e integrazione degli immigrati.

d.

politica adeguata sul randagismo, con particolare attenzione alla prevenzione delle nascite attraverso azioni continue di sterilizzazione e con l'apertura del canile comunale;

e.

ripristinare sicurezza e accessibilità dei luoghi negli spazi cimiteriali;

f.

la costituzione della consulta per il sociale.

g.

azioni di sostegno per il mantenimento e il potenziamento delle strutture sanitarie, socio-sanitarie e assistenziali;

h.

collabo razione con la struttura “carcere”, da intendersi come “quartiere” della città;

i.

migliorare la qualità dei pasti della mensa scolastica con l'impiego di prodotti locali;

l.

un punto volontariato: un luogo fisico dove organizzare tutte le associazioni di volontariato;

m.

istituzione del punto Com di protezione civile e realizzare esercitazioni periodiche per la diffusione della cultura della prevenzione dei rischi territoriali;

n.

migliorare il servizio di scuola bus nelle frazioni, nelle aree urbane periferiche e di nuovo insediamento;

o.

sperimentazione del trasporto a chiamata per la visita al cimitero;

p.

politiche di contrasto e di prevenzione all'uso di sostanze stupefacenti nella popolazione giovanile.

q.

interventi risolutivi per garantire la fornitura dell'acqua in tutte le case del centro abitato.

La città delle opportunità

Linee programmatiche 2011/2016 pagina n. 18

8. LA CITTA’ CHE INNOVA

La città delle opportunità è anche e soprattutto luogo di sperimentazione, di stimolo e di laboratorio dell'innovazione culturale, sociale, economica, tecnologica, amministrativa e politica. Devono caratterizzarla gli Investimenti in nuove tecnologie, diversi stili di governo dei processi e la partecipazione democratica effettiva, attraverso il sostegno e lo stimolo di:

a.

investimenti diretti per la realizzazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, con particolare riferimento all'energia solare su edifici pubblici, come contributo alla politica energetica nazionale;

b.

la promozione e il sostegno degli investimenti privati diffusi per gli impianti di produzione di energie da fonti rinnovabili rivolti all'autoconsumo;

c.

l'implementazione e l'incentivazione dell'infrastruttura per le telecomunicazioni, anche nelle frazioni, con la realizzazione di punti di accesso internet wireless gratuiti;

d.

l'Istituzione di una commissione istituzionale per l'adozione del metodologia H.I.A. ( healt impact assessment = valutazione dell‟impatto sulla salute e sul territorio ), avente la finalità di valutare gli effetti diretti e indiretti sulla salute, conseguenti all'implementazione di politiche, programmi o progetti che possono influenzare la salute della popolazione, e quindi la qualità di vita;

e.

la costituzione del forum dei giovani, luogo e strumento di coinvolgimento delle nuove generazioni rispetto all'amministrazione comunale;

f.

la riforma dello statuto comunale che necessita di essere snellito e adeguato al mutato quadro normativo, con l'intento di rendere concretamente fruibile il coinvolgimento pieno dei diversi organi istituzionali e consentire una reale e democratica partecipazione delle opposizioni;

g.

l ‟adozione di un regolamento che disciplini l‟insediamento di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili;

h.

l'adozione di uno stile di governo pienamente democratico, policentrico, che assicuri comportamenti etici e valori indispensabili per il processo decisionale e l'adozione delle scelte politiche.

La città delle opportunità

Linee programmatiche 2011/2016 pagina n. 19