Le statue "coperte"? Come in chiesa a Pinzolo

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Transcript Le statue "coperte"? Come in chiesa a Pinzolo

Questo spazio è dei lettori. Per consentire a tutti
di poter intervenire, le lettere non devono essere
di lunghezza superiore alle trenta righe,
I
Le statue «coperte»?
Come in chiesa a Pinzolo
oco tempo fa c’è stata la visita
nel nostro Paese del capo del governo dell’Iran, Hassan Rohani.
In quei giorni c’è stato molto da ridire e a ragione sulla inopportuna, direi quasi demenziale, idea di ricoprire alcune statue di grande valore artistico. Questo fatto ci ha, se ancora
ce ne fosse stato bisogno, resi ridicoli in tutto il mondo per sudditanza verso una persona che con il suo radicale, malvagio, oscurantismo, naviga nei
nostri tempi. Di chi è stata questa brillante idea si sa esattamente, ma non
verrà mai accertato, punito, o rimproverato per questa idiozia, per la figuraccia che ha fatto fare al popolo italiano.
Questo caso a Roma, mi ha fatto ricordare un altro fatto accaduto nel
mio paese, Spiazzo Rendena. Nella nostra chiesa c’è un’importante opera
d’arte, il pulpito, eseguito nel 1600 in
legno di noce. Le formelle in altorilievo rappresentano al centro il martirio di S. Vigilio e nei riquadri laterali,
i dottori della Chiesa, S. Gregorio Magno con triregno e colomba, S. Agostino con il sole, S. Girolamo con il leone e S. Ambrogio con l’alveare. Ma, e
qui vengo al fatto, sulle lesene che separano le sculture dagli altorilievi,
c’erano raffigurati busti di figure femminili (o angeli) alle quali furono tagliati i seni anticamente, come si può
leggere nella storia della nostra chiesa.
Ma non tanto anticamente, come venni a sapere quasi per caso. Un giorno
ero nella nostra chiesa con alcuni miei
dipendenti per i lavori di rifacimento
dei due confessionali. Avrei potuto
farli ex novo poiché completamente
tarlati e in cattive condizioni, ma decisi di utilizzare tutto quello recuperabile e rifarli esattamente come erano all’origine (oggi modificate per dare più «comodità» al penitente). Mentre stavamo recuperando e smontando i due confessionali lo sguardo cadde sul pulpito e dissi: ma che demenza tagliare i seni a quelle figure. Uno
dei miei due dipendenti esclamò: sono stato io diversi anni or sono, ero
giovane e me lo aveva ordinato il cappellano. Se una persona non è in grado di distinguere un’opera d’arte dalla pornografia le mancano le basi di
una, anche se pur piccola, cultura.
P
altrimenti verranno tagliate dalla redazione.
Vanno indicati sempre nome, cognome, indirizzo
e numero di telefono. Le lettere pubblicate
Tornando al fatto di Roma si può interpretarlo in due modi. Il primo come sudditanza. Il secondo come riconoscere, in un certo qual modo, l’ideologia scellerata dell’oscurantismo dell’Islam radicale. Se il motivo fosse stato il secondo questa certa miopia sarà quella che radicalizzerà il mondo
islamico, che sta «invadendo» l’Europa. Già ora la prepotenza dei musulmani, assecondata da persone prive
della nostra cultura atavica, assecondano pretese assurde come la cancellazione del nostro crocifisso, del presepio e la pretesa che la loro religione venga insegnata nelle scuole. La
fragilità dell’Europa, ora più che mai
per motivi politici, è sotto gli occhi di
tutti, ma è stato grave da parte mia,
anche il fatto che non si è voluto inserire nella carta europea le nostre
radici cristiane.
Gian Carlo Cozzio
I
C’è la crisi industriale,
non bastano solo slogan
eguo le notizie di cronaca sulla
situazione dell’industria nella zona della Vallagarina. Vi trovo quasi esclusivamente notizie di cronaca
nera: crisi della Merloni, della Malgara, soprattutto della Marangoni Pneumatici. Fra i vari aspetti della discussione prevale quello dei rapporti fra
la Provincia e le aziende, sulla politica industriale dell’ente pubblico. L’accusa più ricorrente, mossa da parte
di qualche sindacato, da partiti dell’opposizione e/o dall’opinione pubblica, è quella dei finanziamenti facili alle aziende e dalla mancanza di controllo sull’uso degli stessi.
Mentre leggo e rifletto, mi tornano alla mente i ricordi della mia lunga esperienza di sindacalista nella categoria
dei metalmeccanici. Nelle assemblee
sindacali si alzava sempre qualcuno
a gridare: basta! Avete letto quanti soldi ha dato la Provincia alla nostra
azienda? È una vergogna!
E io a spiegare le ragioni e il senso delle scelte della Provincia. O a cercare
di fare una discussione seria su come
deve essere il rapporto fra ente pubblico e aziende. Invano.
Poi arrivava l’appuntamento con la
crisi dell’azienda, la prospettiva della cassa integrazione o dei licenziamenti. Stessa assemblea, stessi lavoratori: bisogna andare in Provincia! E
io mi trattenevo a stento dalla repli-
S
ogliamo l’occasione della lettera
pubblicata il 24 gennaio scorso, dal
titolo «Crisi del porfido serve un
impegno comune», a firma del sindaco di
Fornace Mauro Stenico e Matteo
Colombini assessore all’industria ed
economia, per fare alcune
considerazioni.
Oltre all’assessore Olivi, anche loro
ammettono il fallimento della legge
provinciale 7/2006, perché: «non ha
saputo prevedere né l’involuzione del
settore né l’arrivo di una crisi globale».
Non ci stancheremo mai di ricordare,
come le minoranze di Albiano, LonaLases e Fornace nel 2005 erano riuscite a
fare mettere in mora dalla Commissione
CEE, la L.P. 6/1980 perché non rispettava
l’asta pubblica nei rinnovi delle
concessioni, che avvenivano ogni nove
anni, sempre alle stesse ditte che ne
godevano da più di 40 anni. Nel rifare la
nuova legge, nella primavera del 2006,
alla seconda commissione legislativa era
stata illustrata la proposta di legge di un
«Comitato», innovativa e alternativa a
quella di Dellai, sottofirmata da 4
consiglieri provinciali (Ds -Verdi Rifondazione comunista e Margherita).
Per il voto contrario dell’ex consigliere
Tiziano Odorizzi (il più grosso
imprenditore del porfido di Albiano la cui
ditta ha recentemente chiesto il
concordato fallimentare), tale proposta
di legge non è stata nemmeno discussa
dalla commissione. In tale occasione
C
Lettere&Commenti
dovranno avere necessariamente la firma per
esteso, tranne casi eccezionali. Lettere anonime o
siglate con pseudonimi vengono cestinate.
ca provocatoria: ma, a domandare cosa? Ho schematizzato per brevità e
chiarezza. Intendo dire, in sostanza,
che non c’è errore più grave e più stupido che affrontare i problemi complicati con formule o slogan semplici.
Gigi Caliari
I
Una follia ambientale
produrre neve artificiale
on grande successo è andata in
archivio la Marcialonga 2016,
svoltasi domenica 31 gennaio in
un Trentino che di neve naturale non
ne ha vista per nulla in questo inverno caldo. «Sono 8.500 i camion utilizzati per trasportare 105.000 metri cubi di neve artificiale, realizzata con
40.000 metri cubi di acqua potabile,
prelevata dagli acquedotti dei 17 Comuni su cui passa il tracciato della gara». Con questa dichiarazione espressa con grande orgoglio dagli organizzatori, è stata portata a compimento
l’edizione 2016.
Di recente a livello mondiale, si sono
firmati accordi per ridurre gli sprechi
energetici, per cominciare davvero ad
introdurre politiche di conversione
ecologica reale, la famosa quanto inutile COP21; sembra, però, che i provvedimenti operativi, quelli che sui territori incidono davvero sui cambiamenti, stentino ad arrivare e, invece,
si continui a perseguire la logica del
profitto immediato, utile indubbiamente per l’economia turistica, ma
miope davvero se rapportata alla situazione attuale.
Certamente qualcuno criticherà questa mia posizione di condanna a questo sistema esasperato della ricerca
a tutti i costi delle neve artificiale, per
salvare la stagione e poter procedere ugualmente alla manifestazione internazionale. Capisco che l’industria
del turismo soffra, come molte altre
realtà, ed è quindi comprensibile anche la ricerca di soddisfare alcune necessità; ma qui si evidenzia una reale e pericolosa incapacità progettuale proprio in tema di rivedere la proposta turistica invernale. Sono anni
che le nostre montagne sono in deficit di innevamento, guarda caso sarà
proprio per i cambiamenti climatici
che, ormai, la comunità scientifica ha
dato per certi? E quindi, da anni esistono problemi di innevamento, sprechi di risorse energetiche e di acqua
per sostenere ciò che sta diventando
C
VIGILIO VALENTINI, WALTER FERRARI, ALDO SEVIGNANI
chiuso nel 2013 per il fallimento della sua
ditta. Ha lasciato un lotto cava
semidistrutto con i gradoni ridotti ai
minimi termini e riempiti di scarto di
porfido, creando un grave danno
economico al comune. Il tutto con la
compiacenza del sindaco di Lona-Lases
Marco Casagranda e dei Servizi preposti,
col risultato di avere un lotto cava
disastrato. Per questi danni il comune di
Lona-Lases si è rivalso sulla ditta
incamerando le cauzioni? Non
dimentichiamo poi che il 3 febbraio 2009,
il nucleo operativo ecologico dei
Carabinieri di Trento aveva sequestrato
50 metri cubi di materiale porfirico tout
venant di grossa e media pezzatura, che
veniva asportato col camion dal lotto
cava n. 2 Pianacci di Lona Lases, la cui
vendita sarebbe stata vietata dalla
L.P.7/2006. Marco Stenico se l’è cavata
perché si è difeso, asserendo che si
trattava di cappellaccio e di non aver
venduto il materiale, ma di averlo ceduto
a titolo gratuito. Perché il Comune di
Lona-Lases non si è costituito parte
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sempre più insostenibile. Progettare
proposte diverse diventa necessario,
direi obbligatorio, per mantenere fede a ciò che è stato sottoscritto nel
recente accordo di Parigi. O, forse, vale solo per gli altri e non per noi italiani? Uno spreco simile di risorse non
è più giustificabile, nemmeno di fronte all’indubbia crisi che pervade anche l’industria turistica; ma pensare
a convertire la Marcialonga su neve
ad una manifestazione su terreno, non
era proprio possibile? Se Madre Natura ha deciso, spinta dai cambiamenti climatici determinati dall’attività
antropica esagerata, di non far cadere la neve, dobbiamo adeguarci e accettare il fatto che è necessario progettare sistemi diversi di intrattenimento; per rispetto di quelle stesse
montagne che sostengono l’industria
turistica medesima. Cari operatori turistici, sarà bene prendere atto che
tali iniziative non portano certo lustro al vostro lavoro, ma saranno valutate come superficiali e pericolose
da molte persone che amano veramente le montagne; non potete continuare a dire di amare le nostre montagne e poi sfruttarle in questo modo
pericoloso. Cominciate a prendere atto che i cambiamenti climatici saranno sempre più pesanti, pensate che
pure voi avete contribuito ad aggravare la situazione con queste politiche insostenibili; non lamentatevi,
poi, se fra qualche decennio, non avremo più nemmeno le risorse basilari
per i servizi minimi indispensabili.
Forse, se ciò avverrà, ma solo allora,
vi renderete conto di ciò che state facendo. Intanto, archiviata questa edizione, pensate di cominciare a pensare alla prossima in termini diversi, oppure anche il prossimo anno assisteremo ancora a scelte dissennate in
nome della sola vostra salvaguardia?
Perché sarebbe bene vi rendeste conto che non state parlando solo di salvare le vostre tasche, ma state mettendo a repentaglio l’integrità di un
intero ecosistema. Parole esagerate,
secondo alcuni di voi? Ricordate che
abbiamo preso in prestito il mondo
in cui viviamo e siamo solo di passaggio; ma a chi resta dopo di noi, cosa
lasciamo? Deserti aridi in prospettiva, ma la Marcialonga sopravviverà
grazie alla neve artificiale ancora per
molti anni, vista la miopia imperante,
sostenuta da una politica del turismo
assente.
Marco Ianes - Trento
Comuni e Provincia, pessima gestione
Lobby del porfido e il disastro attuale
avevamo messo in guardia i consiglieri
della 2ª commissione legislativa, perché
facessero una buona legge per il bene
comune, e per affrontare future crisi
economiche, ma siamo rimasti inascoltati
e oggi ne vediamo le conseguenze.
La Provincia purtroppo è stata sempre
condizionata dalla lobby del porfido in
tutte le scelte passate.
Il padre dell’attuale sindaco di Fornace,
Marco Stenico ex sindaco ed ex
presidente degli industriali del porfido,
non è esente dalle responsabilità in
merito a tali scelte. Ricordiamo anche
che il direttore del Consorzio cavatori di
Fornace, Ezio Cristofolini (ex
vicesindaco), ben inserito nel «Distretto
del porfido» strumento dell’assessore
Olivi, era allora segretario dell’assessore
all’industria Marco Benedetti
patrocinatore dell’attuale legge. Per
quanto riguarda l’operato, quale
imprenditore del porfido, di Marco
Stenico, basti ricordare fra le altre cose,
che per anni ha gestito il lotto cava n. 2
«Pianacci» del comune di Lona-Lases,
l'Adige
I
Manifesteremo contro
l’utero in affitto
empo fa l’assessore Sara Ferrari (Pd) giurò e spergiurò che il
Centro Studi interdisciplinari di
Genere dell’Università di Trento, cui
si era appoggiata per parlare di gender nelle scuole, nulla aveva a che vedere con il gender medesimo. Sempre
la Ferrari ha sostenuto, mentendo,
che il ddl Cirinnà non riguarda l’utero in affitto o la maternità surrogata.
Eppure vedo questa conferenza, organizzata per il 17 febbraio nell’aula
Kessler del Dipartimento di Sociologia a Trento, e trasecolo. Vi si afferma
che Claudio Rossi Marcelli (autore di
«Hello daddy!», «E il cuore salta un battito» e «Lo zoo delle famiglie») parlerà a favore dell’utero in affitto, raccontando la propria esperienza di padre gay con 3 figli, in un incontro organizzato proprio dal CSG. Dunque
propaganda per l’utero in affitto, presso l’università di Trento, a cura di Cgil,
Uil, Provincia e di coloro che l’assessore Ferrari manda nelle scuole ai nostri ragazzi. Credo che con vari amici ci mobiliteremo per protestare contro questo tentativo di legittimare la
compravendita dei bambini e lo sfruttamento delle donne.
Filippo Sassudelli
T
I
Rai, previsioni del tempo
sbagliate e contraddittorie
orrei segnalare l’aspetto sconcertante delle ridicole previsioni del tempo che vanno in onda
su Rai 3 in coda al telegiornale regionale. Mi riferisco in particolare alle
previsioni del 4 febbraio. Come al solito compare la scaletta di immagini
con il sottofondo della voce guida.
Temperatura massima registrata 12,9
gradi; temperatura massima prevista
per domani: 7 gradi. La voce in sottofondo recita: temperatura massima
prevista per domani «in forte aumento». Non è certamente un caso isolato o una svista comprensibile. Situazioni analoghe si verificano molto frequentemente, al punto di rappresentare una presa in giro nei confronti
dell’utenza. Va bene mettere in onda
previsioni ridicole, ma almeno fate
corrispondere la voce guida e le immagini in onda.
Silvano Degasperi - Lavis
V
civile?
Coi protocolli del 2009 e 2012, tenuti
segreti e sui quali i lavoratori non sono
stati consultati, l’assessore Olivi, il
sindacato, i comuni e le associazioni
industriali, hanno vergognosamente
aggirato il comma 5 dell’articolo 33 della
L.P.7/2006 che, garantendo la tutela dei
livelli occupazionali, aveva costituito la
giustificazione di fronte all’Unione
Europea per l’ulteriore proroga delle
concessioni. Si dava così il benestare ai
licenziamenti, anche selvaggi, di
centinaia di lavoratori. La storia ci
insegna che ci sono troppe persone che
sui giornali e nei convegni parlano
sempre bene, ma è dimostrato che poi
razzolano male. La filosofia del dio soldo
è forte.
È vero che la colpa dei padri non deve
ricadere sui figli, ma l’attuale sindaco di
Fornace si sta pericolosamente
incamminando sulla strada del padre. I
fatti concreti giudicheranno se il sindaco
di Fornace lavorerà per il bene comune, a
favore dei lavoratori e dell’intero settore
o per la lobby del porfido.
Saremmo contenti se potrà essere
smentita tutta la nostra perplessità e
poca fiducia che abbiamo avuto in questi
anni, in chi ha amministrato i comuni di
Fornace, Albiano, Lona-Lases, Baselga di
Piné e Cembra.
Vigilio Valentini, Walter Ferrari,
Aldo Sevignani
Coordinamento Lavoro Porfido
Per lui
Per lei
Lucia 45 anni divorziata. Laureata in giurisprudenza. Curata e determinata. Odia i
social network e ama i rapporti dove ci si
guarda negli occhi. Cell 346 888 5913
Silvano 72 anni ex commerciante ama viaggiare e ha un camper oltre la moto. Vedovo.
Vorrebbe una donna seria con cui condividere la sua quotidianità. Cell 346 8885913
Mirco 50 operatore sanitari celibe con una
figlia. Solare e molto carismatico. Ora vuole
una compagna seria e affidabile. Cell 342
6332958
Rita 55 anni impiegata, separata da poco.
Ama andare ai concerti. Sportiva. Vorrebbe
trovare un lui curato, galante e intelligente.
Cell 342 6332958
R6020202
46 martedì 9 febbraio 2016