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La Buona Scuola a Genova
In questi mesi abbiamo sentito parlare molto ed a lungo dei provvedimenti del Governo Renzi per la
scuola pubblica. Abbiamo sentito voci a favore e voci contro, precari felici per l’agognata assunzione
e precari sconvolti per l’assegnazione fuori sede oltre a mille altre considerazioni. Mentre in Italia si
discuteva a Genova, che troppe volte è stata il fanalino di coda in tante occasioni, si “faceva”.
La Fondazione F.U.L.G.I.S, emanazione
diretta del Comune di Genova, che controlla due storiche scuole genovesi: Istituto Duchessa di Galliera e il Liceo
linguistico Deledda, oltre alla D.I.S, ha
deciso, nel mese di Giugno, di attivarsi in
maniera concreta. Infatti, il documento
MIUR "La Buona Scuola” invitava le Scuole
Superiori a “fare attività commerciale” dei
prodotti realizzati durante i normali corsi
scolastici.
L’Istituto Duchessa di Galliera ha come attività
caratterizzante tra i suoi corsi quello di “Moda
Abbigliamento” (dal 1971); è stato quindi immediato il pensiero di attivare una struttura che si
occupasse della industrializzazione del processo produttivo, anche se ovviamente di estrema
nicchia, e della commercializzazione dei prodotti. Il primo di Giugno è stata così costituita
l’Azienda Formativa Strutturata che, gestita da
un Manager selezionato con Bando pubblico,
con l’appoggio di due Insegnanti e di uno studio stilistico che già da alcuni anni collabora
con la scuola, ha iniziato l’attività.
L’obiettivo
Permettere a tutte le studentesse di poter assistere e partecipare a tutte le fasi di progettazione
e realizzazione dei capi realizzati nell’Istituto nel
corso delle attività di alternanza scuola-lavoro
così da poter affacciarsi in maniera ancor più
consapevole al mondo del lavoro che le attende
al termine del ciclo di studi.
A questo già ambizioso progetto però mancava
ancora un tassello: una volta progettati e realizzati i capi come potevano essere immessi sul
mercato? Anche questo è stato risolto sia
con la partecipazioni a manifestazioni fieristiche genovesi sia aprendo nel mese di Dicembre, all’interno dell’atrio della scuola,
un vero e proprio negozio aperto al pubblico, dove le studentesse potranno partecipare alla fase della commercializzazione.
Cosa si realizza nell’Istituto Duchessa di
Galliera?
Abiti da sposa su misura e secondo le specifiche esigenze della sposa, abiti da cerimonia per donna e bambina, abiti da Comunione ed abiti pret a porter solo donna.
C’è un ulteriore, anche se secondario,
aspetto positivo dell’iniziativa: gli utili che
l’attività dell’Azienda Formativa produrrà
dovranno essere, per Legge, reinvestiti interamente all’interno dell’Istituto Duchessa
di Galliera, e tutti sappiamo quanto la scuola
abbia bisogno di interventi piccoli o grandi che
siano. A questo punto ci sembra doveroso rivolgere alcune domande alla persona che si è “preso la briga” di avviare tutto questo: l’Ingegner
Bernardo Gabriele, Direttore della Fondazione F.U.L.G.I.S.
Ingegner Gabriele, prima di tutto, chi è la
F.U.L.G.I.S
È una Fondazione sostenuta dal Comune di Genova, che l'aveva costituita nel 2011, conferendogli le tre Scuole secondarie che fino ad allora
aveva gestito in regia diretta.
Perché ha deciso di avviare l’Azienda Formativa?
La decisone si è quasi presa da sola: da una
parte, all'interno dell'Istituto "Duchessa di Galliera" esisteva già un'azienda simulata (mancavano gli sbocchi commerciali e le creazioni, dopo ogni sfilata, venivano riposte nei magazzini),
dall'altra il Ministero (MIUR) andava incoraggiando iniziative del genere.
Quali le principali difficoltà che ha incontrato?
Nessuna in particolare: la Fondazione ha uno
Statuto compatibile con l'esercizio di attività
commerciali marginali e funzionali alle nostre
finalità educative, formative e culturali. È
stato sufficiente trovare un Esperto, identificato in Roberto Casini, con lunga pratica manageriale nel settore, e incaricarlo di studiare
La Buona Scuola a Genova
la fattibilità dell'intrapresa e il business plan.
Sulla base di queste analisi, il nostro Consiglio
d'Indirizzo ha deliberato la costituzione dell'Impresa Formativa.
A sei mesi dall’avvio dell’Azienda è soddisfatto di quanto ad oggi è stato raggiunto?
Senza dubbio: partecipazioni a fiere, sfilate ed
eventi si susseguono a ritmo incalzante, produzione e vendita procedono, e siamo ormai prossimi all'inaugurazione del punto vendita contiguo all'ingresso della Scuola. Non conosco altri
casi, forse è la prima volta di una Scuola con un
negozio di moda dentro!
Pensa che le studentesse
stiano traendo da questa
iniziativa benefici sperati?
Non solo la nostra Scuola di
ordinamento internazionale, la DIS, ma anche le
due Paritarie, il Liceo Linguistico "Deledda" e la
"Duchessa", di cui stiamo parlando, si distinguono per puntare allo sviluppo di competenze e
abilità, in un contesto nazionale scolastico e accademico che vede decisamente prevalere quello delle conoscenze. Le Studentesse del Corso
Moda della "Duchessa", quindi, si formavano già
prima non solo alla progettazione, ma anche a
tagliare, cucire, e indossare i capi in occasione
delle sfilate. Ma adesso l'Impresa è vera, con tutto ciò che questo comporta: aspetti gestionali,
commerciali, relazionali, scadenze da rispettare: altrettante
occasioni per imparare ed esser
pronte ad affrontare la realtà
professionale che le aspetta!
Concludiamo con un ultima domanda. Come pensa che saranno investiti i profitti di questa iniziativa?
Il nostro primo obiettivo è quello formativo e, francamente, non ci siamo ancora concentrati su questo: per il momento, cerchiamo di chiudere in utile il primo esercizio: sarebbe già un fatto eccezionale
per una startup. Il bilancio della Fondazione è prossimo ai dieci milioni di Euro, e un piccolo utile
non si farebbe granché sentire. Tuttavia, come dice Roberto Casini, mettere assieme anche solo quanto
basta a rinnovare muri e arredi di una sola aula della Scuola, non sarebbe già un bel colpaccio?
Peraltro, mai mettere limiti alla provvidenza: potremmo ritrovarci a possedere, tra qualche anno,
una grande Casa di Moda, e non ci vorrebbe molto, pensando all'educazione dei ragazzi, a trovare
destinazione alle abbondanti risorse che ne verrebbero... ■