Notiziario Quaresima-Pasqua 2016

Download Report

Transcript Notiziario Quaresima-Pasqua 2016

HA RIDATO A NOI LA VITA
sussidio pastorale per la Quaresima
a cura degli Uffici Pastorali della Diocesi
Il sussidio offre suggerimenti per vivere la Quaresima e il tempo di Pasqua. La prima parte – la presente – offre riferimento per la Quaresima, la seconda parte sarà pubblicata prima di Pasqua. Elemento unificante della proposta è la misericordia, che è sintesi del mistero della fede cristiana (Misericordiae Vultus 1) e condizione della nostra salvezza (MV, 2): annunciata dalla
Parola (come suggerisce il cammino diocesano), celebrata come rinnovamento (come esprime la liturgia) per viverla, come segno della vita nuova ricevuta nel battesimo, verso l’umanità (anno giubilare).
Il titolo del sussidio è preso dal primo prefazio pasquale: è nella sua discesa nel regno della morte che il Cristo ha raggiunto l’umanità (v lettura patristica dell’Ufficio delle letture del Sabato Santo) e vincendo la morte ci ha
fatti partecipi della sua resurrezione in modo personale attraverso il passaggio morte-vita significato nel battesimo: è questa l’opera della sua misericordia verso ciascuno ed è rinnovata nel sacramento della Riconciliazione.
QUARESIMA: RIGENERATI DALLA MISERICORDIA
San Paolo proclama agli Efesini: “Dio, ricco di misericordia, per il grande
amore con il quale ci ha amato, da morti che eravamo per le colpe, ci ha fatto
rivivere con Cristo: per grazia siete salvati. Con lui ci ha anche risuscitato e ci
ha fatto sedere nei cieli, in Cristo Gesù” (Ef 2,4-5). Lo stesso annuncio lo ascoltiamo nella liturgia: “quando, per la sua disobbedienza, l’uomo perse la tua amicizia, tu non l’hai abbandonato in potere della morte, ma nella tua misericordia
a tutti sei venuto incontro, perché coloro che ti cercano ti possano trovare”.
Nell’itinerario annuale della Chiesa il tempo di quaresima nato per preparare al battesimo i catecumeni, per i battezzati è tempo favorevole per risvegliare la condizione di figli di Dio. Questo risveglio passa attraverso 1. l’ascolto della Buona Notizia della misericordia di Dio, 2. si sperimenta nella celebrazione dei sacramenti, con la riscoperta del battesimo e la celebrazione
della Riconciliazione, 3. si vive nelle opere che esprimono la misericordia.
-1-
1. L’ascolto della Parola che annuncia la misericordia
Papa Francesco nella bolla di indizione dell’anno giubilare afferma: “Vogliamo vivere questo Anno Giubilare alla luce della parola del Signore: Misericordiosi come il Padre. L’evangelista riporta l’insegnamento di Gesù che dice: « Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso » (Lc 6,36). È
un programma di vita tanto impegnativo quanto ricco di gioia e di pace. L’imperativo di Gesù è rivolto a quanti ascoltano la sua voce (cfr Lc 6,27). Per essere capaci di misericordia, quindi, dobbiamo in primo luogo porci in ascolto
della Parola di Dio. Ciò significa recuperare il valore del silenzio per meditare
la Parola che ci viene rivolta. In questo modo è possibile contemplare la misericordia di Dio e assumerlo come proprio stile di vita” (MV, 13) e ancora:
“Quante pagine della Sacra Scrittura possono essere meditate nelle settimane
della Quaresima per riscoprire il volto misericordioso del Padre!” (MV, 17).
Le letture del ciclo C hanno come tema di fondo la contemplazione della
pazienza e della misericordia di Dio, unita all’invito alla conversione e al rinnovamento della vita di chi converte. Le pericopi evangeliche si presentano
come una catechesi quaresimale sulla conversione in vita della celebrazione
del mistero della Pasqua.
Tralasciando le prime due domeniche, a tema fisso (tentazioni e trasfigurazione), la terza domenica è un invito alla conversione: ricordando due fatti di
cronaca (uccisione di alcuni galilei per ordine di Pilato e la morte di diciotto
persone per il crollo della torre di Siloe) Gesù dichiara “Se non vi convertite,
perirete tutti allo stesso modo”, però il Signore sa attendere la conversione e lo
scorrere del tempo è il segno della sua pazienza. La quarta domenica propone
la parabola del Padre misericordioso in cui si intrecciano i temi della conversione, della misericordia del Padre che sa attendere con amore e la gioia del
convito pasquale.
L’incontro di Gesù con la peccatrice alla quale è concesso il perdono (quinta domenica) presenta ancora i temi della misericordia, della conversione e della vita nuova: Gesù riabilita la donna, la restituisce alla sua dignità e le permette
una vita nuova.
2. Gustare la misericordia di Dio
“La Quaresima di questo Anno Giubilare sia vissuta più intensamente come
momento forte per celebrare e sperimentare la misericordia di Dio” (MV 17).
-2-
In diocesi ci sono diverse chiese giubilari, esse possono essere il luogo
in cui le parrocchia a cui sono di riferimento possono trovarsi per momenti
di preghiera, ritiri per ragazzi, piccoli pellegrinaggi, stazioni quaresimali,
celebrazione comunitarie della Riconciliazione, celebrare le “24 ore per il
Signore” previste per il 4 e 5 marzo.
Queste celebrazioni possono essere anche l’occasione a cui si riferisce
l’indulgenza (v sotto una scheda di presentazione che può essere diffusa
per fare chiarezza tra i fedeli.
3. Le opere che esprimono la misericordia
La misericordia è l’amore viscerale e totale con cui Dio rinnova i suoi figli.
L’esperienza della misericordia vissuta soprattutto nel sacramento del perdono
rigenera e rende capaci di misericordia. Le opere di misericordia concretizzano un agire rinnovato. Scrive papa Francesco nella Misericordiae vultus: “È
mio vivo desiderio che il popolo cristiano rifletta durante il Giubileo sulle opere di misericordia corporale e spirituale. Sarà un modo per risvegliare la nostra coscienza spesso assopita davanti al dramma della povertà e per entrare
sempre di più nel cuore del Vangelo, dove i poveri sono i privilegiati della misericordia divina. La predicazione di Gesù ci presenta queste opere di misericordia perché possiamo capire se viviamo o no come suoi discepoli. … Non
possiamo sfuggire alle parole del Signore: e in base ad esse saremo giudicati:
se avremo dato da mangiare a chi ha fame e da bere a chi ha sete. Se avremo
accolto il forestiero e vestito chi è nudo. Se avremo avuto tempo per stare con
chi è malato e prigioniero (cfr Mt 25,31-45). Ugualmente, ci sarà chiesto se
avremo aiutato ad uscire dal dubbio che fa cadere nella paura e che spesso è
fonte di solitudine; se saremo stati capaci di vincere l’ignoranza in cui vivono
milioni di persone, soprattutto i bambini privati dell’aiuto necessario per essere riscattati dalla povertà; se saremo stati vicini a chi è solo e afflitto; se avremo perdonato chi ci offende e respinto ogni forma di rancore e di odio che porta alla violenza; se avremo avuto pazienza sull’esempio di Dio che è tanto paziente con noi; se, infine, avremo affidato al Signore nella preghiera i nostri fratelli e sorelle. In ognuno di questi “più piccoli” è presente Cristo stesso. La sua
carne diventa di nuovo visibile come corpo martoriato, piagato, flagellato, denutrito, in fuga… per essere da noi riconosciuto, toccato e assistito con cura.
Non dimentichiamo le parole di san Giovanni della Croce: «Alla sera della vita, saremo giudicati sull’amore» (MV, 15).
-3-
All’apertura dell’anno giubilare le opere di misericordia sono state distribuite mediante il depliant preparato dal Vescovo. La quaresima è il
tempo di approfondirle e di invitare le persone che hanno scelto la stessa
opera a organizzarsi per viverla insieme, facendone una testimonianza comunitaria.
QUARESIMA RINNOVAMENTO DELLE COMUNITÀ
La vita cristiana è un’avventura personale, nel senso che prende tutta la
persona con le sue facoltà, ma non è esperienza individuale, essa ha il suo
nutrimento nella Chiesa e si alimenta in una comunità concreta. Proprio
per essere luogo di crescita e condivisione della fede le comunità parrocchiali in questi ultimi anni sono chiamate a un rinnovamento radicale sia
nella vita interna che per svolgere la loro missione come la situazione presente impone. È comune constatazione che esse però faticano in questa
strada e spesso sono segnate da alcuni problemi:
• una vita comunitaria centrata sul parroco dove la presenza dei laici è
più di collaborazione che di corresponsabilità.
• una dinamica in cui non di rado chi svolge un servizio a favore di tutti ne diventa padrone;
• incapacità di comunicazione tra gruppi di una stessa parrocchia;
• incapacità di lasciarsi interrogare dalle reali domande del tempo presente e di tener conto della vita reale delle persone;
• una pastorale talvolta non centrata sull’annuncio del vangelo ma ripetitiva e tentata di rifugiarsi nel devozionismo;
• mancanza di spirito missionario per cui sembra che le comunità siano senza parole di fronte a chi non le frequenta, soprattutto verso i
giovani;
• comunità che non sono presenti nelle realtà del territorio dove vivono;
In appendice si trovano alcuni suggerimenti per momenti di riflessione
e verifica della vita comunitaria.
-4-
PASQUA: TESTIMONI DI MISERICORDIA
Se la quaresima è tempo in cui la Chiesa verifica la propria fedeltà al Cristo e si lascia convertire dalla sua misericordia, il tempo di pasqua è il tempo in cui la Chiesa è inviata a rinnovare il mondo manifestandogli la misericordia che ha sperimentato su di sé. Le letture degli Atti degli apostoli proclamate in questo tempo mostrano una Chiesa in missione che continua l’opera di Gesù sotto la guida dello Spirito Santo.
Nelle comunità parrocchiali il tempo di pasqua deve mostrare quell’entusiasmo e produrre quel rinnovamento e spirito missionario che la quaresima ha inteso rinnovare e la Pasqua ha celebrato; se definiamo e viviamo la
quaresima come tempo ‘forte’ il tempo di pasqua va definiti e vissuto come
tempo ‘fortissimo’. Non di rado però questo tempo è più smorto rispetto alla quaresima, la stanchezza comincia farsi sentire e molte energie si concentrano sulla celebrazione della iniziazione cristiana dei ragazzi (cresima e
comunione).
Indicazioni saranno date nella seconda parte del sussidio che sarà pubblicato prima di Pasqua.
-5-
GLI ALLEGATI
A questo sussidio sono uniti alcuni allegati:
1. schede per la riflessione nei gruppi di lettura del vangelo
Le schede contengono commenti al brano domenicale per i gruppi di
lettura del vangelo e per questo offrono anche indicazioni metodologiche utili per gli animatori dei gruppi.
2. schede da consegnare alla fine della Messa domenicale
Sono elaborate per suggerire la riflessione personale e anche la preghiera in famiglia. Sono composte da una riflessione sulla pagina del
vangelo proclamato nella Messa e danno indicazioni per pregare e vivere la misericordia in famiglia e con la famiglia verso l’umanità.
3. scheda sulla indulgenza
Stampata su due facciate in a 4 per essere fotocopiata messa a disposizione e/o distribuita ai fedeli. Contiene le notizia utili circa l’indulgenza.
4. studio sulla misericordia nel vangelo di Luca
(v. sito internet della diocesi)
Anche se non viene materialmente allegato a questo sussidio ne costituisce parte integrante. Si tratta di uno studio approfondito sul vangelo di Luca e in particolare su tutti i brani dove nelle parole e nei gesti
di Gesù è manifestata la sua misericordia.
Utile per un cammino sulla misericordia soprattutto per itinerari legati all’anno giubilare, potrebbe essere utilizzato per incontri di riflessione e/o preghiera nelle chiese giubilari. Il testo si trova sul sito della diocesi (www.diocesilucca.it) o può essere richiesto alla stamperia
della diocesi.
-6-
APPENDICE UNO
PER LA LITURGIA
1. Indicazioni generali sui segni liturgici da valorizzare
8 Le ceneri sono tipiche del mercoledì inizio della Quaresima e non di altri giorni né tanto meno della prima domenica di quaresima; questo spostamento non può essere giustificato con il motivo che la gente gli altri
giorni non partecipa: la domenica è la Pasqua settimanale che mai si interrompe nel suo succedersi fino alla domenica senza tramonto.
8 La quaresima è caratterizzata dal digiuno e dall’astinenza per la carità
fraterna. Si diano quindi indicazioni per quanto riguarda il valore del digiuno e dell’astinenza da cibi pregiati e dall’abbondanza, come espressione della scelta di dare più importanza a ciò che è essenziale per vivere, cioè l’ascolto della parola di Dio. Si cerchi di superare la visione
del “fioretto”.
8 La cura dello spazio e degli arredi per la liturgia non è una questione
estetica o funzionale ma è in funzione di ciò che rivela e celebra, quindi deve esserci coerenza e deve trasparire lo spirito della quaresima prima e della pasqua poi; non sono vane le indicazioni dei libri liturgici:
l’altare deve avere una tovaglia semplice e non vi siano fiori che vogliono esprimere la vita nuova della pasqua per indicare che nel risorto
tutto rifiorisce. Un mazzetto di fiori primaverili potrà essere portato all’altare alla presentazione dei doni nella IV domenica di Quaresima.
2. La liturgia eucaristica domenicale:
• È opportuno valorizzare il libro dei Vangeli come richiamo costante alla
conversione guidata dalla Parola di Dio. Il libro può essere portato nella
processione iniziale della Messa e posto sopra l’altare fino al momento
-7-
della proclamazione quando il diacono o il presbitero lo prende e con una
breve processione lo porta all’ambone, accompagnato dai ceri, per la
proclamazione.
• È bene fare la professione di fede con il Simbolo detto degli Apostoli, che
richiama il formulario battesimale.
• Non si faccia il rito di aspersione con l’acqua benedetta. Questo rito è legato alla nuova acqua battesimale benedetta nella veglia Pasquale e successivamente potrà essere utilizzato nelle domeniche del Tempo di Pasqua. Allo stesso modo non si anticipino altri segni pasquali.
• Si ricorda l’opportunità di non celebrare nel Tempo di Quaresima nessun
sacramento di iniziazione cristiana e il matrimonio.
• Il canto per sua natura esprime i sentimenti e tende a creare comunione,
fonde in unità il gruppo e crea identificazione. Nella liturgia, i canti devono esprimere il contenuto della fede in forma di preghiera perché la
Chiesa crede ciò che prega e canta. Il messale afferma che “in tempo di
Quaresima è permesso il suono dell’organo e di altri strumenti musicali
soltanto per sostenere il canto. Fanno eccezione tuttavia la domenica Laetare (IV quarta di quaresima), e solennità e le feste (OGMR, 313). E’ opportuno eseguire canti adatti al tempo penitenziale che stiamo celebrando.
Il clima quaresimale è dato anche dall’omissione dell’inno del Gloria e
l’Alleluia; può essere valorizzato soprattutto il canto dell’atto penitenziale, dell’Agnello di Dio.
È opportuno che nelle unità pastorali si scelga un repertorio comune il che
favorisca la partecipazione dei fedeli che frequentano chiese diverse.
-8-
APPENDICE DUE
VERIFICA DELLA VITA COMUNITARIA
1. Tentazioni delle comunità
Le comunità parrocchiali subiscono alcune tentazioni su cui è necessario
verificarsi. Papa Francesco alla Chiesa italiana riunita in convegno ecclesiale a Firenze ne ha indicate due:
La prima di esse è quella pelagiana. Essa spinge la Chiesa a non essere
umile, disinteressata e beata. E lo fa con l’apparenza di un bene. Il pelagianesimo ci porta ad avere fiducia nelle strutture, nelle organizzazioni, nelle
pianificazioni perfette perché astratte. Spesso ci porta pure ad assumere uno
stile di controllo, di durezza, di normatività. La norma dà al pelagiano la sicurezza di sentirsi superiore, di avere un orientamento preciso. In questo
trova la sua forza, non nella leggerezza del soffio dello Spirito. Davanti ai
mali o ai problemi della Chiesa è inutile cercare soluzioni in conservatorismi e fondamentalismi, nella restaurazione di condotte e forme superate che
neppure culturalmente hanno capacità di essere significative. La dottrina
cristiana non è un sistema chiuso incapace di generare domande, dubbi, interrogativi, ma è viva, sa inquietare, animare. Ha volto non rigido, ha corpo
che si muove e si sviluppa, ha carne tenera: si chiama Gesù Cristo.
La Chiesa per rinnovarsi deve innestarsi e radicarsi in Cristo lasciandosi
condurre dallo Spirito. Allora tutto sarà possibile con genio e creatività.
La Chiesa … sia libera e aperta alle sfide del presente, mai in difensiva per timore di perdere qualcosa. E, incontrando la gente lungo le sue strade, assuma il
proposito di san Paolo: «Mi sono fatto debole per i deboli, per guadagnare i deboli; mi sono fatto tutto per tutti, per salvare a ogni costo qualcuno» (1 Cor 9,22).
Una seconda tentazione da sconfiggere è quella dello gnosticismo. Essa porta a confidare nel ragionamento logico e chiaro, il quale però perde la
tenerezza della carne del fratello. Il fascino dello gnosticismo è quello di
«una fede rinchiusa nel soggettivismo, dove interessa unicamente una de-9-
terminata esperienza o una serie di ragionamenti e conoscenze che si ritiene possano confortare e illuminare, ma dove il soggetto in definitiva rimane chiuso nell’immanenza della sua propria ragione o dei suoi sentimenti»
(Evangelii gaudium, 94).
La differenza fra la trascendenza cristiana e qualunque forma di spiritualismo gnostico sta nel mistero dell’incarnazione. Non mettere in pratica,
non condurre la Parola alla realtà, significa costruire sulla sabbia, rimanere
nella pura idea e degenerare in intimismi che non danno frutto, che rendono sterile il suo dinamismo.
→ In un primo incontro soprattutto con gli operatori pastorali si può lavorare su questi testi per individuare come queste tentazioni sono presenti nella vita della comunità e cercare la via per superarle.
2. La Chiesa sulla via del Cristo
Dopo aver visto gli aspetti critici, papa Francesco, nel suddetto convegno,
ha indicato alla Chiesa italiana la via da seguire: avere gli stessi sentimenti di
Cristo; l’analisi e il lavoro su questi testi può essere oggetto di un altro incontro della comunità e con lo spirito di conversione del modo di essere Chiesa:
“Il primo sentimento è l’umiltà. «Ciascuno di voi, con tutta umiltà, consideri gli altri superiori a sé stesso» (Fil 2,3), dice san Paolo ai Filippesi. Più
avanti l’Apostolo parla del fatto che Gesù non considera un «privilegio» l’essere come Dio (Fil 2,6). Qui c’è un messaggio preciso. L’ossessione di preservare la propria gloria, la propria “dignità”, la propria influenza non deve far
parte dei nostri sentimenti. Dobbiamo perseguire la gloria di Dio, e questa non
coincide con la nostra. La gloria di Dio che sfolgora nell’umiltà della grotta
di Betlemme o nel disonore della croce di Cristo ci sorprende sempre”.
“Un altro sentimento di Gesù che dà forma all’umanesimo cristiano è il disinteresse. «Ciascuno non cerchi l’interesse proprio, ma anche quello degli altri» (Fil
2,4), chiede ancora san Paolo. Dunque, più che il disinteresse, dobbiamo cercare
la felicità di chi ci sta accanto. L’umanità del cristiano è sempre in uscita. Non è
narcisistica, autoreferenziale. Quando il nostro cuore è ricco ed è tanto soddisfatto di sé stesso, allora non ha più posto per Dio. Evitiamo, per favore, di «rinchiu- 10 -
derci nelle strutture che ci danno una falsa protezione, nelle norme che ci trasformano in giudici implacabili, nelle abitudini in cui ci sentiamo tranquilli» (Esort.
ap. Evangelii gaudium, 49). Il nostro dovere è lavorare per rendere questo mondo
un posto migliore e lottare. La nostra fede è rivoluzionaria per un impulso che
viene dallo Spirito Santo. Dobbiamo seguire questo impulso per uscire da noi
stessi, per essere uomini secondo il Vangelo di Gesù. Qualsiasi vita si decide sulla capacità di donarsi. È lì che trascende sé stessa, che arriva ad essere feconda”.
“Un ulteriore sentimento di Cristo Gesù è quello della beatitudine. Il
cristiano è un beato, ha in sé la gioia del Vangelo. Nelle beatitudini il Signore ci indica il cammino. Percorrendolo noi esseri umani possiamo arrivare alla felicità più autenticamente umana e divina. Gesù parla della felicità che sperimentiamo solo quando siamo poveri nello spirito. Per i grandi
santi la beatitudine ha a che fare con umiliazione e povertà. Ma anche nella
parte più umile della nostra gente c’è molto di questa beatitudine: è quella
di chi conosce la ricchezza della solidarietà, del condividere anche il poco
che si possiede; la ricchezza del sacrificio quotidiano di un lavoro, a volte
duro e mal pagato, ma svolto per amore verso le persone care; e anche
quella delle proprie miserie, che tuttavia, vissute con fiducia nella provvidenza e nella misericordia di Dio Padre, alimentano una grandezza umile.
Le beatitudini che leggiamo nel Vangelo iniziano con una benedizione e
terminano con una promessa di consolazione. Ci introducono lungo un sentiero di grandezza possibile, quello dello spirito, e quando lo spirito è pronto tutto il resto viene da sé. Certo, se noi non abbiamo il cuore aperto allo
Spirito Santo, sembreranno sciocchezze perché non ci portano al “successo”. Per essere «beati», per gustare la consolazione dell’amicizia con Gesù
Cristo, è necessario avere il cuore aperto”.
“Umiltà, disinteresse, beatitudine: Se la Chiesa non assume i sentimenti di Gesù, si disorienta, perde il senso. Se li assume, invece, sa essere all’altezza della sua missione. I sentimenti di Gesù ci dicono che una Chiesa
che pensa a sé stessa e ai propri interessi sarebbe triste. Le beatitudini, infine, sono lo specchio in cui guardarci, quello che ci permette di sapere se
stiamo camminando sul sentiero giusto: è uno specchio che non mente.
Una Chiesa che presenta questi tre tratti – umiltà, disinteresse, beatitudine – è una Chiesa che sa riconoscere l’azione del Signore nel mondo, nella
- 11 -
cultura, nella vita quotidiana della gente. L’ho detto più volte e lo ripeto
ancora oggi a voi: «preferisco una Chiesa accidentata, ferita e sporca per
essere uscita per le strade, piuttosto che una Chiesa malata per la chiusura e
la comodità di aggrapparsi alle proprie sicurezze. Non voglio una Chiesa
preoccupata di essere il centro e che finisce rinchiusa in un groviglio di ossessioni e procedimenti» (Evangelii gaudium, 49”).
3. Per uno stile sinodale
La vita delle parrocchie, in molti casi, è organizzata in modo che tutto ha
un riferimento nel parroco con la conseguenza che i laici sono collaboratori nell’eseguire le linee da lui indicate, motivo per cui senza il parroco tutto
si ferma, la comunità si sente incapace di vivere. Questo è particolarmente
avvertito nelle piccole comunità senza parroco residente. Il Concilio ha ravvivato la coscienza che la missione della Chiesa è affidata a tutti i battezzati e c’è da chiedersi perché gli organismi di partecipazione come i consigli
pastorali siano così rari e poco funzionanti!
Oltre che un valore ecclesiale fondamentale, anche il numero ridotto dei
presbiteri fa avvertire l’urgenza di acquisire uno stile e un agire sinodale,
cioè di un cammino elaborato e vissuto dove presbiteri e laici condividono
le responsabilità della missione della Chiesa; se questo non avviene e con
urgenza, le comunità parrocchiali, soprattutto piccole, non vivranno più.
È importante superare la visione per cui nella parrocchia il presbitero è a
servizio della comunità per maturare la consapevolezza che il presbitero
con la comunità sono insieme a servizio dell’umanità.
Questo lavoro in comune che chiamiamo sinodalità non consiste in una
serie di procedure da applicare ma è anzitutto una disposizione permanente,
aperta e dinamica a vivere e operare insieme nello spirito di comunione e
corresponsabilità.
Un lavoro di corresponsabilità esige il coraggio di proporre, l’intelligenza
del ricercare, la cura dell’ascolto, la fatica dell’operare, la pazienza dell’attesa,
la creatività del costruire, la prospettiva dell’alleanza dove l’incontro e la comunicazione profonda con l’altro diventa strada di crescita nella comunione.
Questo richiede che anche negli incontri di lavoro si abbiano alcune attenzioni: fornire in anticipo il materiale per prepararsi, dare tempo a tutti di esprimersi,
mettere insieme le proposte, cercare punti condivisi, affidare le responsabilità.
- 12 -
APPENDICE TRE
LA MISSIONE
La dimensione missionaria della quaresima
La missione trova la sua radice nella misericordia sperimentata. Solo chi ha incontrato il Signore ed è stato rinnovato da questo incontro diventa missionario, se
sono testimonianza gli incontri di Gesù raccontati dai vangeli. Il silenzio missionario che caratterizza molto cristianesimo del nostro tempo probabilmente ha la
sua radice nel non aver sperimentato o gustato la misericordia di Dio nei propri
confronti.
Negli ultimi anni l’attenzione missionaria si è sviluppata in una prospettiva che potremmo definire parrocchializzata e si concretizza nel fatto che tante parrocchie, per
strade proprie, sostengono un proprio missionario. Questo ha un aspetto positivo perché rende concreto il legame con terre e Chiese lontane, ma al tempo stesso impoverisce la dimensione diocesana della missione; non si può dimenticare che diverse persone – preti, religiosi/e e laici – sono fidei donum, agiscono come inviati della nostra
Chiesa. Negli ultimi tempi – anche proprio per il fenomeno osservato sopra – è diventato difficile pure il sostegno economico ai missionari lucchesi sparsi nel mondo.
Inoltre alle parrocchie sempre più spesso giungono richieste di fare raccolte, nelle
chiese o nelle loro adiacenze, per associazioni particolari. È importante dunque un discernimento adeguato e la considerazione delle proposte diocesane anche perché i missionari sparsi nel mondo sono inviati dalla nostra Chiesa.
I progetti
Anche per questo anno 2016 Il centro per la Cooperazione Missionaria dell’Arcidiocesi di Lucca si propone di indirizzare i propri sforzi al sostentamento
dei Missionari Lucchesi, inviati direttamente dalla nostra Diocesi alle Chiese Sorelle d’Africa e d’America Latina, nelle loro attività di animazione missionaria e
di coordinamento dei progetti di cooperazione .
Le indicazioni per la destinazione delle offerte raccolte durante la Quaresima
seguiranno 2 priorità:
• Il servizio missionario della nostra Diocesi
• Gli interventi di solidarietà da essa promossi e sostenuti
- 13 -
?
Continente Africano
RWANDA Diocesi di Byumba, parrocchia di Nyarurema
www.diocesebyumba.com
“I figli del villaggio” - Casa di accoglienza per minori orfani di Aids e/o sieropositivi
Interventi prioritari:
1. Mantenimento Casa di accoglienza, accompagnamento e supporto del personale socio sanitario nell’attività di assistenza ai minori.
La struttura non ricalca lo stereotipo dell’orfanotrofio” bensì offre a coloro che non
possono usufruire di una rete di “famiglia allargata” a causa dei decessi diffusi da
Aids, o che versano in condizioni tali da non poter essere seguiti domiciliarmente,
una risposta concreta ai propri bisogni, un luogo nel quale poter ricevere assistenza da un punto di vista sanitario, educativo e di sostegno psicologico. Attualmente
la casa ospita circa 10 ragazzi di età compresa tra i 5 e i 17 anni e 8 adulti (con i
bambini più piccoli) cui si aggiungono circa 180 adolescenti che beneficiano dell’assistenza domiciliare presso il tessuto familiare o la comunità che li sostiene.
Costo annuale del Progetto € 20.000
2. Presa in carico del personale docente della scuola ETP (école technique paroissiale) di Nyarurema per la formazione dei giovani nel campo informatico.
Costo totale del progetto € 6.000
3. Sostegno alle attività del Centro di accoglienza Exodus per ragazzi di strada
nella parrocchia di Nyagatare – diocesi di Byumba.
Intervento di lotta al dilagante fenomeno del banditismo, prostituzione e vagabondaggio in cui ricadono i giovani di età tra i 10 e i 25 anni, orfani, o con un tessuto
familiare disgregato a causa dell’aids e/o del genocidio del 1994. Il Centro prevede un percorso di accompagnamento psicologico dei ragazzi/e ospiti della struttura e il loro inserimento nelle scuole primarie e secondarie pubbliche. Peraltro, al
suo interno ospita una scuola di avviamento professionale (a indirizzo: saldatura,
muratura, elettrotecnica, falegnameria, cucito e per parrucchiere) x adolescenti a
rischio di abbandono scolastico.
Costo annuale € 20.000
- 14 -
I nostri missionari laici in Rwanda sono:
Federico Teani – Laico Fidei Donum Originario di Fibbialla. In Rwanda dal 2010 a sostegno degli interventi promossi dalla Diocesi di Lucca. Attualmente divide il suo servizio tra il villaggio di Nyarurema e la parrocchia di Nyagatare impegnandosi nel coordinamento delle attività progettuali sviluppate sul territorio nel campo della lotta all’aids e a fronte del dilagante fenomeno del banditismo, furto, violenza e vagabondaggio fra giovani adolescenti. E-mail: [email protected]
BURKINA FASO Diocesi di Kaya – Parrocchia di Tougourì
www.diocesekaya.org
1. Sostegno al progetto “Poche briciole, Cren”
Lotta alla malnutrizione infantile e cura dei bambini affetti da gravi patologie/carenze alimentari.
Educazione alimentare rivolta alle madri e campagna di sensibilizzazione nelle
aree rurali.
Lotta alla mortalità materno infantile e campagna di sensibilizzazione/formazione
a livello di villaggio
Alcuni dati sulla struttura:
3.014 pazienti visitati e curati (di cui 1.273 da 0 a 4 anni) per l’anno 2011; 5.808 (di
cui 2.804 da 0 a 4 anni) per l’anno 2012;
6.024 (di cui 2.794 da 0 a 4 anni) per l’anno 2013; 3.498 (di cui 1322 da 0 a 4 anni)
fino a agosto 2014. In attesa dei dati per l’anno 2015.
Per quest’anno 2016 l’impegno è rivolto a fronteggiare 3 situazioni:
• Equipaggiamento del nuovo padiglione materno infantile con sala parto per assistere le donne in stato di gravidanza e accompagnarle nel percorso neo-natale.
• Messa in sicurezza degli ambienti esterni al C.S.P.S (Centre de santé et promotion social): pavimentazione, servizi igienici e recinzione
Costo complessivo dell’’opera: €35.000
• Mantenimento e/o sostentamento del personale socio sanitario interno alla
struttura
Costo annuale progetto: € 7.000
- 15 -
Attualmente in Burkina Faso non sono impegnati missionari laici Fidei Donum
La continuità dei progetti è assicurata grazie a:
• Collaborazione con la nostra Chiesa Sorella di Kaya, in particolare la parrocchia del
villaggio di Tougourì, l’Ocades (Caritas) diocesana e la neo nascente parrocchia di
Boussouma.
• • Visite periodiche di monitoraggio da parte dello stesso Ufficio missionario diocesano in concorso con i volontari dell’Ass.ne Amani Nyayo Onlus con cui collabora
stabilmente dal 2008 per la realizzazione di progetti di cooperazione nel Sud del
mondo.
?
America Latina
BRASILE Diocesi di Rio Branco
www.dioceseriobranco.com.br
Sostentamento e presa in carico dei missionari impegnati nella:
1. Promozione e sviluppo delle opere sociali promosse dalla Diocesi di Rio Branco nella lotta alla lebbra (Casa di accoglienza Souza Araujo), alle dipendenze da alcool e sostanze psicotrope (progetto Arco Iris) e nel contrasto all’analfabetismo e
all’abbandono infantile (progetto Luce di speranza);
I nostri missionari laici in Brasile sono:
Luca Bianucci – Laico Fidei Donum, originario di Porcari, in Brasile dal 1996 (città di
Sao Luis), dal 2003 a Rio Branco. Paroquia Divino Espirito Santo - Diocesi di Rio Branco
Rua Valdomiro Lopes 1112 - Bairro Conquista 69914-460 - Rio Branco - Acre – Brasile
Tel. 0055 68 32264204 Cell. 0055 68 92011133, e-mail: [email protected].
Luca ha operato come laico a Sao Luis (Maranhao) dove si è occupato di una scuola per
bambini e adolescenti di strada per il recupero degli stessi dando loro un’istruzione e nel
contempo un avviamento al lavoro. A gennaio 2003 si è trasferito in Acre, per entrare
nello staff che opera a Rio Branco. Ha lavorato e dato vita al progetto “Creando nuova
vita” per lo sviluppo di attività con bambini, adolescenti e giovani nelle comunità rurali e
periferiche della città di Rio Branco. È altresì impegnato con il progetto “per continuare
- 16 -
a sognare un futuro nuovo” relativo alla casa di accoglienza per hanseniani Souza Araujo
della diocesi di Rio Branco di cui è responsabile. Dom Joaquin Pertinez Fernandez, Vescovo della diocesi di Rio Branco, nel 2006 lo chiama a svolgere il servizio di Economo
Diocesano, mansione che attualmente continua a rivestire con passione.
E due missionari presbiteri:
Don Massimo Lombardi – Presbitero Fidei Donum, originario di Borgo a Mozzano, in
Brasile dal 1974 Parroquia Cristo Libertador Bairro da Pista - Rio Branco C.P. 25
69908/970 Rio Branco - Acre – Brasile, Tel. 005568 32282380 - Cell. 0055 68
32283666 - Cell 005568 99723985 - e-mail [email protected]
Don Massimo Lombardi da oltre 30 anni svolge il suo ministero nella Diocesi di Rio
Branco (Acre). Segue un centro parrocchiale con annesse varie strutture pastorali e
educative: catechesi tra le famiglie, scuole materne, scuola di cucito, centro di controllo dell’alimentazione per bambini.
Don Luigi Pieretti - Presbitero Fidei Donum, in Brasile dal 1979, Paroquia Divino Espirito Santo - Diocesi di Rio Branco Rua Valdomiro Lopez,1112 Bairo Conquista 69914460 Rio Branco - Acre – Brasile Tel. 0055-68 32288989 - Cell. 0055 6899761086,
e.mail [email protected]
Don Luigi Pieretti da oltre 25 anni lavora nella Diocesi di Rio Branco (Acre) . Svolge un
servizio nelle comunità di base della Diocesi facendo un lavoro itinerante in 4 aree
molto vaste alla periferia della città.
MESSICO Chiesa Sorella: Diocesi di S. Cristobal de las Casas
Don Carlo Celli, Presbitero Fidei Donum è parroco nella parrocchia di Teopisca e Amatenango in Chapas. In Messico dal 2007.
Casa Paroquial 29410 Teopisca - Chiapas - Mexico - Tel. 0052 967 600 30
e-mail [email protected]
Svolge servizio pastorale con presa in carico della parrocchia di Teopisca e Amatenango
nella Diocesi di S. Cristobal de las Casas. È missionario presbitero fidei donum dal 2007.
- 17 -
APPENDICE QUATTRO
CALENDARIO DEL MESE DI FEBBRAIO
2 FEBBRAIO 2016
GIORNATA DELLA
VITA CONSACRATA
Programma
ore 17.00 in Cattedrale
Celebrazione Eucaristica presieduta dall’Arcivescovo,
durante la quale saranno ricordati
gli anniversari significativi
dei Consacrati e Consacrate (1°- 25°- 50°- 60°).
Durante la celebrazione Eucaristica
vengono ammessi tra i candidati
al ministero presbiterale i seminaristi
GIANCARLO DEL CARLO della parrocchia di Porcari
DAMIANO BACCIRI della parrocchia di Cerretoli
- 18 -
7 FEBBRAIO 2016
INIZIATIVE DI PASTORALE FAMILIARE
IN OCCASIONE DELLA
GIORNATA NAZIONALE PER LA VITA
1 febbraio 2016
al Seminario Arcivescovile ore 21.00
inizio del percorso diocesano per coppie di fidanzati\innammorati che non
sono prossime al matrimonio camminiAMO. Attraverso incontri mensili
si cercherà di favorire un confronto e una maturazione dei partecipanti al fine di valorizzare sia la relazione di coppia che l’incontro della coppia con
Dio e l’apertura comunitaria tra coppie.
7 febbraio 2016
Giornata nazionale per la vita
ore 16 incontro diocesano di adorazione Eucaristica nella chiesa Giubilare
di san Giusto riflettendo il tema del messaggio della Conferenza Episcopale Permanente “La misericordia fa fiorire la vita” in quattro dimensioni:
la vita è cambiamento; la vita è crescita; la vita è dialogo; la vita è misericordia. Il messaggio si trova in:
http://www.chiesacattolica.it/pls/cci_new_v3/cciv4_edit_app.subAppuntamenti?p_id=15731
14 febbraio 2016 al Seminario Arcivescovile ore 15,30
Incontro diocesano con il Vescovo ed i fidanzati che si sposano nell’anno,
per approfondire il tema della misericordia di Dio e del perdono “ luce per
il perdono nella coppia”
- 19 -
11 FEBBRAIO 2016
XXIV GIORNATA MONDIALE
DEL MALATO
Materiali e messaggio del papa dal titolo
Affidarsi a Gesù misericordioso come Maria:
“Qualsiasi cosa vi dica, fatela” (Gv 2,5)
si trovano e si possono scaricare dal sito:
http://www.chiesacattolica.it/pls/cci_new_v3/V3_S2EW_CONSULTAZIONE.mostra_pagina?
id_pagina=76837&rifi=guest&rifp=guest
Una Celebrazione Eucaristica si tiene:
a Lucca presso l’ospedale S. Luca alle ore
a Castelnuovo Garfagnana, all’ospedale alle ore 16.30
a Viareggio nella chiesa di S. Paolino ore 15.00
mercoledì 23 marzo ore 17.30
in cattedrale
Messa Crismale:
È la celebrazione che, più di tutte durante l’anno, manifesta la Chiesa diocesana e l’unità del popolo di Dio, convocato in tutte le sue
componente per celebrare l’Eucaristia e per accogliere gli oli benedetti dal Vescovo. La ricchezza di questa celebrazione sarà ben manifesta se, nel pomeriggio, nelle altre chiese della diocesi non viene celebrata l’Eucaristia, per cui si raccomanda ai presbiteri di non
celebrare nelle parrocchie e di partecipare alla Messa Crismale.
- 20 -