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Voce dalla Comunità
GIORNALINO PARROCCHIALE
N. 1/2016
Anno XV
Piazza E. Cesaro, 27 - 80058 TORRE ANNUNZIATA (NA) - Telefono e Fax 0815362771
Responsabile Editoriale: Il Parroco - Redazione: Gruppo Comunicazioni Sociali
G
E
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O
Preghiera ecumenica interconfessionale
Torre Annunziata - cattolici, evangelici e ortodossi si
incontrano per celebrare l'Ottavario. Momenti di preghiera e dialogo tra i cristiani alla chiesa di Santa Teresa di
Gesù. Ricerca dell’unità, rispetto per le diversità. La fede in Gesù Cristo come punto d’incontro tra i cattolici, gli
evangelici e gli ortodossi.
Successivamente illustra in cosa consiste in concreto la settimana di preghiera. «L’Ottavario prevede momenti di preghiera in comune. Però si preferisce celebrare l’eucaristia separatamente, in attesa del giorno in
cui tutti potremmo bere in un unico calice - dichiara ancora Don Ciro -. Dobbiamo camminare insieme manifestando ciò che ci unisce ed individuare quello che ci
separa rispettando le altre tradizioni. Un antico detto
della chiesa dice “In necessariis unitas, in dubiis libertas, in omnibus caritas“ (Unità delle cose necessarie,
libertà delle cose dubbie, in tutte le cose l’amore, ndr).
Quindi - conclude - in base a questo adagio si ricerca
l’unità partendo dal basso, non solo dall’alto, cercando
di creare un’opera sinergica e combattendo affinché non
si vedano come nemici chi la pensa diversamente da
noi. Il punto comune è la fede in Gesù».
(continua a pag. 2)
Dal 18 al 25 gennaio, nelle chiese cristiane, si celebra l’Ottavario, ovvero “la settimana di preghiera per
l’unità dei cristiani" dal tema: «Chiamati per
annunziare a tutti le opere meravigliose di Dio». Don
Ciro Esposito, parroco della chiesa di Santa Teresa di
Gesù in piazza Cesàro a Torre Annunziata, spiega l’importanza di questo evento.
«Un frutto del rinnovamento conciliare grazie al quale è possibile ritrovare un cammino di unità con i fratelli
evangelici e ortodossi, che sono due espressioni del
cristianesimo separate dalla chiesa cattolica».
Don Ciro illustra poi le convergenze tra la chiesa
cattolica, gli evangelici e gli ortodossi. «Si usa il termine
di “fratelli separati” quando si parla di evangelici e ortodossi, perché abbiamo in comune il credo di NiceaCostantinopoli e il battesimo trinitario di acqua. Queste
confessioni si denominano cristiane perché queste accettano Gesù come figlio di Dio, morto e risorto per la
nostra salvezza».
Domenica 2 Febbraio
GIORNATA NAZIONALE PER LA VITA
“La
misericordia fa fiorire la vita”
GENNAIO
La Quaresima
(da pag. 1)
Don Ciro continua sviscerando il significato di unità parlando del documento ecumenico “Unitatis Reintegratio” del Concilio. «Non ha fatto altro che rispondere
alla domanda di Gesù nel Getsemani, affinché i cristiani siano una sola cosa perché il mondo creda. La ricerca dell’unità è una necessità impellente per la chiesa.
La chiesa cattolica insegna che tutti i fedeli battezzati
sono incorporati ad essa, anche se poi ci sono ragioni
che impediscono la piena comunione».
All’evento erano presenti i parroci delle varie parrocchie di Torre Annunziata sia della Diocesi di Nola
che della Diocesi di Napoli, con la presenza, altresì,
dei cinque diaconi della zona ecclesiastica torrese, e
molti esponenti della chiesa evangelica.
L’incontro di preghiera è stato presieduto da
Mons. Raffaele Russo e dal pastore della chiesa luterana Dott. Paolo Poggioli, alla presenza del Signor
Bernardo Mercolino presidente della comunità luterana di Torre Annunziata.
«Recentemente è stata aggiunta da Giovanni Paolo II la preghiera che celebra l’amicizia ebraicocristiana il 17 gennaio - ci dice Don Ciro -. Fermenti
ecumenici che privilegiano i rapporti tra i cristiani e l’ebraismo, non escludendo l’attenzione all’Islam. Quest’Ottavario - conclude don Ciro - è stato scelto di celebrarlo in questo periodo perché il 25 gennaio si festeggia la conversione di San Paolo, che è un simbolo di
forte unità per le comunità religiose cristiane».
(da Torre Sette - Domenico SALVATORE)
Che cosa significa la parola “quaresima?”; essa
deriva dal latino quadrigesimus (dies), che vuol dire
quarantesima (giornata) prima della Pasqua. Essa
infatti inizia il giorno delle sacre ceneri e termina il
sabato santo (cioè la vigilia di Pasqua).
La Quaresima ricorda i 40 anni durante i quali
un popolo scoprì di essere un popolo di Dio e nel
deserto, luogo dell’essenziale, imparò le leggi della
convivenza umana (oggi valori: la pace, la fraternità, la lealtà, la vera reciprocità ....) già scritte nel
cuore. Ma queste affiorano nel silenzio e nella pace.
Che cosa dice la Quaresima, a noi, attuale popolo di Dio?
La Quaresima, come sostiene Papa Francesco, è
“un momento di grazia” nel quale, nel silenzio della
nostra anima, riconoscere e poi superare i valori
sopra citati. Quindi bandire l’indifferenza del nostro
cuore che ostacola il riconoscerci fratelli come desidera Gesù. E la Chiesa, tra l’altro, ci dona gli strumenti per diventare sensibili e testimoni di quei valori inizialmente citati e sono: la Parola vissuta e
l’Eucaristia.
Infatti Gesù presente in Essa ci forma un solo
Corpo. Quindi questa Quaresima, vissuta in modo
consapevole per ciascuno di noi e per la Comunità,
sarà portatrice di abbondanti frutti spirituali e concreti.
AM. P.
Mercoledì 10: «Le Sacre CENERI»
inizio della QUARESIMA
Digiuno dal cibo e di astinenza
dalla carne e dai cibi ricercati o costosi
Ore 18.00 celebrazione Solenne
Nella speranza della Risurrezione hanno
raggiunto la casa del Padre:
•
•
•
•
CIRO BONAVENTURA
ROSA BUONOINCONTRI
MARIA TERESA VITULANO
CARMELA VITIELLO
«I nostri cari che ci precedono nel segno
della fede non sono assenti, non sono
lontani: sono vicini a noi, ci amano, ci
proteggono dal cielo» (Sant’Agostino).
2
Santa Teresa di Gesù
GENNAIO
Capitolo Elettivo
Ordine Francescano Secolare
Venerdì 22 gennaio u.s., presso la sala catechesi
“Frate Sole”, si è celebrato il capitolo elettivo della fraternità O.F.S. di Torre Annunziata (NA). L’importanza dell’avvenimento ha richiamato un nutrito numero di professi,
soprattutto se paragonati ai partecipanti all’incontro di
preparazione che si era tenuto solo sette giorni prima.
Sono intervenuti, infatti, diciotto professi, dell’elenco presentato dal consiglio uscente della fraternità.
Il Capitolo è stato presieduto dal Ministro Regionale
Antonio Nappi alla presenza dell’assistente locale Fra’
Luigi Rossi ofm.
La riunione è iniziata con la preghiera, con cui la fraternità si è affidata allo Spirito Santo, perché la guidasse a
scegliere il meglio, per il bene dell’Ordine.
Dopo la preghiera si è passati alla votazione che, al
primo scrutinio, ha visto la conferma a Ministro di Filomena Miranda che ha accettato con gioia.
Si è passato, così, alla votazione del Vice-Ministro.
Come per la votazione del Ministro, anche quello per il
suo Vice conferma, al ballottaggio, il confratello Girolamo
Scarpa che ha accettato il suo incarico.
Infine si è passato alla votazione dei restanti tre consiglieri che, anche in questo caso, sono stati eletti tutti al
primo scrutinio, e sono: Franca Lettieri, Carmela Ottena
e Oreste Scala.
(Filomena MIRANDA - Oreste SCALA - Franca LETTIERI
Carmela OTTENA - Girolamo SCARPA)
Alla fine delle votazioni, ha preso la parola l’assistente padre Luigi Rossi, che ha invitato tutta la fraternità e il
nuovo Consiglio, in particolare, a testimoniare la gioia e
l’entusiasmo di servire il Signore. Seguono gli auguri del
Ministro Regionale, Antonio Nappi.
Il Signore benedica e protegga i passi del nuovo
consiglio, faccia risplendere il suo volto su di loro, volga
su di loro il suo sguardo e doni loro la sua pace e la sua
misericordia.
Perché il MALE ?
Di fronte alle guerre, alle migliaia di vittime nel
mare dovute alle migrazioni afro-mediorientali con
imbarcazioni inadeguate per colpa di scafisti criminali, a catastrofi naturali come i terremoti, eruzioni vulcaniche, alluvioni, le persone sono prese da un’angoscia esistenziale. Così pure davanti a disastri dovuti al
progresso tecnologico come collisioni d’auto, deragliamenti di treni o affondamenti di navi, si domandano sull’origine del male.
Quanti tristi interrogativi ed esclamazioni soprattutto quando eventi dolorosi toccano da vicino! Perché
tizio usa tanta violenza verso la moglie, i figli?
Perché questo incidente doveva capitare al mio
amico?
Si chiedono la ragione di tanta sofferenza. Perché
Dio ci ama ed assistiamo alla presenza del male?
Vanno in cerca della verità e la fede aumenta o
diminuisce come un elastico a seconda dei casi. È da
escludere lasciarsi affascinare da idee e concezioni
manichee. Il manicheismo era una dottrina diffusasi
nell’Impero romano nel 3° sec. d.C. che faceva parte
di un movimento più ampio: lo gnosticismo. Postulava
due principi originali: il “Padre della Grandezza” (la
luce - il bene) ed il “Principe delle Tenebre” (l’oscurità - il male).
La storia del mondo era la storia del conflitto tra i
due principi, in cui il male cercava di conquistare il
regno della luce. Quindi come giustificare il male?
Dal punto di vista cosmico, esso è una privazione
allo stesso modo in cui l’oscurità è un affievolirsi della luce per cui non è un principio: è perdita di perfezione rispetto al Creatore che è trascendente.
Dal punto di vista morale (comportamento cattivo
dell’uomo) il male, ossia l’allontanamento da Dio è
dovuto all’attrazione di piaceri ed oggetti che determinano perversione della nostra volontà, tale da diventare abitudine e necessità.
Per quanto concerne la salvezza, secondo San Paolo (lettera ai Romani), le opere, il rispetto della legge,
le buone azioni sono inutili, cioè l’uomo non è in grado da solo di decidere il suo destino e raggiungere la
beatitudine in modo autosufficiente. Ciò è possibile
perché Dio ci ha scelti e benedetti dalla sua grazia, ha
manifestato giustizia per mezzo della fede in Gesù
Cristo, per tutti quelli che credono. Non c’è distinzione: tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio,
ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia.
Questa lettera ci ricorda che apparteniamo alla
Chiesa, istituzione fondata da Cristo, portata avanti
per opera degli apostoli mediante successioni e fino ai
nostri giorni e diffusa in tutto il mondo, depositaria
della verità e strada di santità.
La Redazione
Santa Teresa di Gesù
Egidio CAIAZZA
3
GENNAIO
Giubileo della “MISERICORDIA”
Con l’apertura della porta santa a San Giovanni Laterano papa Francesco ha dato inizio al “Tempo del Grande
Perdono”.
Questa è la terza Porta aperta personalmente da papa Francesco, dopo quelle di Bangui in Centrafrica, il 29
novembre, e quella di San Pietro, l'8 dicembre.
La Basilica di San Giovanni in Laterano è la Cattedrale della diocesi di Roma, della quale il Papa è il vescovo.
"Apritemi le porte della giustizia", ha ordinato prima di
salire i gradini e spingere il portale che ha un solo battente.
Quindi è entrato da solo, e per primo, nella Basilica, seguito dai concelebranti e da alcuni rappresentanti di religiosi e
fedeli laici. "Abbiamo aperto la Porta Santa, qui e in tutte le
cattedrali del mondo. Anche questo semplice segno è un
invito alla gioia. Inizia il tempo del grande perdono. È il
Giubileo della Misericordia". Così Papa Francesco nell'omelia. "È il momento per riscoprire la presenza di Dio e la
sua tenerezza di padre", ha aggiunto. "Dio non ama le rigidità. Lui è padre, è tenero: tutto fa con tenerezza di padre.
A noi viene chiesto un impegno radicale. Davanti alla Porta
Santa che siamo chiamati a varcare, ci viene chiesto di
essere strumenti di misericordia, consapevoli che saremo
giudicati su questo. Chi è stato battezzato sa di avere un
impegno più grande. La fede in Cristo provoca a un cammino che dura per tutta la vita: quello di essere misericordiosi come il Padre. La gioia di attraversare la Porta della
Misericordia si accompagna all'impegno di accogliere e
testimoniare un amore che va oltre la giustizia, un amore
che non conosce confini. È di questo infinito amore che
siamo responsabili, nonostante le nostre contraddizioni.
È stata aperta anche la Porta Santa della Basilica di
San Paolo fuori le Mura con un rito presieduto dal cardinale James Harvey. "Questo è il tempo della Chiesa di ritrovare il senso della missione e per far sentire a tutti quell'amore di Dio che perdona, che consola e che dona la speranza", ha detto nell'omelia e ha esortato i fedeli a riscoprire le opere di misericordia sia spirituali che corporali e a
non perdere mai la speranza di fronte ad un mondo che
sembra non averne più, ma di affidarsi al Signore, e di
guardare a questo Giubileo come un nuovo punto di partenza.
12 Marzo 2016
PELLEGRINAGGIO
Giubilare Diocesano
Il programma dettagliato
nei prossimi giorni
4
Il Papa ha aperto la Porta Santa della Carità.
Oltre ad essere un segno di grande attenzione verso i più disagiati, il gesto di Francesco spiega la
parola “Misericordia” nel suo senso più profondo:
È l’invito che il Signore fa a ciascuno di noi a
“farsi porta” dell’attenzione, dell’ascolto, dell’
accoglienza e del servizio fatto col “cuore tra le
mani” verso chi non ne ha di attenzione o non ne
ha ricevuto. Anche il nostro Arcivescovo, Cardinale Crescenzio Sepe, apre la Porta Santa della Carità
sabato 20 febbraio 2016, al Binario della Solidarietà. Esso è il luogo dove la città diventa chiesa,
cioè, insieme ospiti, operatori e volontari dei servizi Caritas trasformano la fame in preghiera, la solitudine in ringraziamento. Mettono insieme diversi
tipi di solitudine e di fame: chi ha il cuore martoriato trova ristoro; chi ha perso il proprio cuore
nelle comodità, lo ritrova, inizia a farlo funzionare.
Il Papa ha detto: «se tu vuoi trovare Dio, cercalo nell’umiltà, nella povertà, dove lui è nascosto, nei bisognosi, nei più bisognosi: nei malati,
negli affamati, nei carcerati. Dio viene a salvarci e
non sceglie una grande città e un grande impero,
non una principessa come madre. Non un palazzo
di lusso». Alla fine Dio non dirà: ma, tu vieni con
me perché hai fatto tante belle offerte alla Chiesa,
sei un benefattore vieni al cielo. No, l’entrata al
cielo non si paga con i soldi! Non dirà: tu sei molto
importante, hai studiato tanto, hai avuto tante onorificenze. No, le onorificenze non aprono la porta
del cielo. Cosa ci dirà Gesù per aprire la porta del
cielo? Ero affamato e mi hai dato da mangiare, ero
senza tetto e mi hai dato una casa, ero ammalato e
sei venuto a trovarmi, ero in carcere e sei venuto a
trovarmi. Gesù è nell’umiltà.
Un gruppo di animatori della Caritas di Napoli
per tutto l’anno accoglierà i pellegrini, come singoli o in gruppo, che vogliano vivere il passaggio
della Porta della Carità come occasione profonda
di conversione, condivisione e servizio. Il passaggio attraverso la soglia giubilare è quindi parte di
un percorso che verrà preparato insieme a ospiti,
operatori e volontari dei servizi diocesani e parrocchiali della diocesi di Napoli. saranno gli ospiti, i
volontari e le suore a preparare la Porta della Carità.
Santa Teresa di Gesù
Nunzio CIVALE
GENNAIO
Il Frutto della FEDE è l’AMORE
Tratto da Il cammino semplice
di Madre Teresa di Calcutta
La peggiore malattia dell'occidente oggi non è la
tubercolosi o la lebbra, ma è il non sentirsi desiderati
né amati, il sentirsi abbandonati. La medicina può
guarire le malattie del corpo, ma l'unica cura per la
solitudine, la disperazione e la mancanza di prospettive è l'amore.
Vi sono molte persone al mondo che muoiono
per un pezzo di pane, ma un numero ancora maggiore muore per mancanza d'amore. E la povertà in
occidente assume forme nuove: non è solo solitudine, ma è anche povertà spirituale. Vi è fame d'amore, vi è fame di Dio. È impossibile rispondere a questi bisogni senza l'aiuto della grazia di Dio.
Una volta che comprendi quanto Dio sia innamorato di te, puoi vivere solo irradiando amore. Dico
sempre che l'amore incomincia a casa: prima di tutto
viene la famiglia. È facile amare le persone lontane,
ma non sempre è altrettanto facile voler bene a chi
vive con noi, o vicino a noi. Non sono d'accordo con i
modi di agire grandiosi: l'amore deve iniziare dagli
individui. Per incominciare a voler bene a una persona, è necessario accostarsi a quella persona, entrare in contatto. Ognuno ha bisogno d'amore. Ognuno
deve sapere di essere desiderato, e di essere importante per Dio.
Le ricette della nonna
(a cura del gruppo Simeone e Anna)
Tiramisù al caffé
Ingredienti:
250 gr. di mascarpone
100 gr. di panna per dolci
3 uova freschissime
3 cucchiai di zucchero
Caffé ristretto
Savoiardi
Cacao in polvere
Gocce di cioccolato
Procedimento:
Mettere in una terrina i rossi d’uovo e lavorarli
con lo zucchero, aggiungere il mascarpone e
mescolare bene per eliminare i grumi. A parte
montare i bianchi a neve e aggiungerli delicatamente ai rossi. Montare anche la panna a neve ben ferma e aggiungerla al composto. In
una pirofila mettere uno strato di savoiardi leggermente bagnati nel caffé, cospargervi sopra
uno strato di crema e aggiungere gocce di
cioccolato. Continuare con un altro strato di
savoiardi e di crema fino ad esaurimento dei
savoiardi. Terminare con uno strato di crema,
spolverizzare con cacao amaro e mettere in
frigorifero.(Si consiglia di preparare il dolce
un giorno prima).
«Se non ami non ha senso
tutto quello che fai »
ANASTASIA F.
Santa Teresa di Gesù
ANNAMARIA
5
GENNAIO
1ª parte
Le donne nella genealogia di Gesù
“Genealogia di Gesù, figlio di Davide, figlio
di Abramo”. L’evangelista Matteo, come più tardi
farà Luca, apre il suo racconto della vita di Cristo
con una genealogia (ricavata probabilmente, dalle
liste genealogiche che abbondano nell’Antico Testamento, e, in parte, anche da registri ufficiali custoditi nel Tempio) che, da Abramo, passando per
Davide, scende fino a Giuseppe, sposo di Maria,
allo scopo di dimostrare che Gesù, è veramente il
Messia. Abramo e Davide erano, infatti, i principali detentori delle promesse messianiche, e “Figlio
di Davide” era detto il Messia nelle profezie.
cioè, agli aborriti “gentili”) e, inoltre, diventate
madri in modo piuttosto “eccezionale”, potrebbe
non essere un caso. Sarà stato, forse, per farci
comprendere subito, fin da principio, che Gesù è
venuto a salvare non solo gli Ebrei, ma anche i
Gentili, e, inoltre, come Egli stesso affermerà più
tardi, “a salvare non i giusti, ma i peccatori”.
“Venuto nel mondo a rivelare il Padre, nato da
donna, ha condiviso ogni pezzo di storia umana”,
è il commento del teologo Mons. Salvatore Garofalo. E il Card. Gianfranco Ravasi, biblista, così
scrive a riguardo: “la presenza di donne, nella linea genealogica del Messia, dalla storia matrimoniale per almeno tre di esse molto discutibile, deve essere interpretata alla luce delle scelte libere e
gratuite di Dio, che guida la storia, non soggetto
a condizionamenti umani, ma rispettando, nel
contempo, la libertà dei singoli uomini”.
“Tamàr”
Gli anelli di questa genealogia sono articolati
dall’Evangelista in tre gruppi, ciascuno composto
di 14 generazioni, con un evidente significato simbolico: il primo gruppo da Abramo fino a Davide,
il secondo da Salomone fino all’esilio di Babilonia
e il terzo dall’esilio di Babilonia fino a Gesù. Diciamo subito che, per mantenere il numero simbolico di 14, l’Autore ha dovuto saltare molti anelli
intermedi; per alcuni antenati, quindi, la parola
“generato” va intesa non nel senso stretto di
“figlio”, ma piuttosto in quello più lato di
“discendente”.
Scorrendo i nomi del primo gruppo della genealogia, notiamo subito una curiosità: contrariamente all’uso ebraico di citare nelle genealogie
solo i moni maschili, qui troviamo menzionate,
addirittura, quattro donne, e, cioè, Tamàr, Rahab,
Ruth, e Betsabea, tra l’altro straniere (le prime due
erano cananee, la terza moabita e la quarta aveva
sposato un ittita), e, come se non bastasse, quasi
tutte dalla storia personale non sempre edificante.
Il fatto che, fra gli “antenati” di Gesù, siano citate
quattro donne, per di più “straniere” (appartenenti,
6
“Abramo generò Isacco, Isacco generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuda e i suoi fratelli,
Giuda generò Fares (o Peres) da Tamàr”. Tamàr,
dunque, è la prima delle quattro donne citate da
Matteo fra le progenitrici di Gesù. La sua storia ci
riporta all’epoca di Giacobbe, figlio di Isacco, nipote di Abramo.
Siamo all’incirca nel XVII secolo a.C., e Giacobbe, dopo quattordici anni, aveva lasciato, con la
sua numerosa famiglia, la casa del suocero, in Mesopotamia, ed era ritornato nella terra di Canaan
(la Palestina), e si era stabilito presso Hebron, a
sud di Betlemme, dove anche Isacco aveva soggiornato. Lungo la strada, poco prima di raggiungere Hebron, presso Betlemme era morta di parto
Rachele, la moglie amatissima. E la tomba di Rachele esiste ancora oggi, in quel luogo.
Giacobbe ebbe dodici figli e una figlia. I figli
saranno i capostipiti delle 12 tribù di Israele. Solo
Giuda, però, uno dei figli, entrerà nella linea genealogica del Messia. Giuda non era il primogenito,
ma il padre, prima di morire, aveva negato il diritto
alla primogenitura ai primi tre figli, perché si erano
macchiati di colpe, e aveva attribuito a Giuda il
primato su tutti i fratelli, e gli aveva profetato un
destino messianico. (Anche Giuda aveva delle colpe, ma aveva avuto modo di riscattarsi, prima della
morte del padre). Dalla sua tribù nascerà Davide e
la sua dinastia.
Santa Teresa di Gesù
GENNAIO
“E Giuda generò Fares (o Peres), da Tamàr”.
Ma Fares, che seguirà Giuda nella linea genealogica del Messia, sarà generato da Tamàr in un modo, a dir poco, “avventuroso”. Per evitare un certo
disagio nella lettura, sarà bene ricordare che ci troviamo in un tempo lontanissimo da noi, con costumi, morale e leggi proprie di quel tempo.
Giuda, dunque, sposò una donna cananea,
Shua, dalla quale ebbe tre figli. Quando il primogenito, Er, fu adulto, egli scelse per lui una moglie, anch’essa cananea, che si chiamava Tamàr
(che vuol dire palma). Ma Er morì precocemente,
senza figli, e Giuda disse a Onan, il secondogenito: “Unisciti alla moglie di tuo fratello ed assicuragli così una posteriorità”. Egli si riferiva alla
cosiddetta “legge del levirato”, esistente presso gli
Ebrei e anche presso altri popoli del vicino Oriente, che obbligava il fratello di un uomo morto senza figli, o, in mancanza, il parente più prossimo, a
sposarne la vedova; e il primo nato era considerato
figlio del morto, con tutti i diritti, compreso quello
della primogenitura (che invece, in questo caso,
sarebbero passati a Onan, se Tamàra non avesse
avuto figli). Per questo motivo, Onan, dopo aver
sposato Tamàra, faceva in modo da evitare che la
cognata rimanesse incinta. (Da Onan, questa pratica sarà, poi, chiamata “onanismo”). “Ma ciò dispiacque agli occhi del Signore, che fede morire
anche lui”.
Allora Giuda disse alla nuora: “Ritorna alla
casa di tuo padre, finché Shela, il mio terzogenito, non diverrà adulto e possa sposarti”. Poco dopo morì anche la moglie di Giuda. Intanto Shela, il
figlio, era divenuto adulto, ma Giuda esitava a dargli in moglie Tamàr. Pensava … “Che non muoia
anche questo!”. La nuora intuisce che oramai non
ha più la speranza di avere lo sposo, cui la legge
del tempo le dava diritto, e quindi la possibilità di
diventare madre (ricordiamo che, presso gli antichi, la donna sterile era disprezzata), e allora escogita uno stratagemma tanto abile quanto immorale.
L’urna del Santo cappuccino Padre Pio da
Pietralcina a Roma in
occasione del Giubileo
straordinario
della
Mise-ricordia. Partirà
da San Giovanni Rotondo la mattina del 3
febbraio per poi farvi ritorno nel pomeriggio del 14
dopo una sosta a Benevento e a Foggia.
Si traveste da prostituta, si copre il volto con
un velo, alla maniera orientale, per non farsi riconoscere, e si pone sulla strada verso una località
dove, come ha saputo, in quel giorno il suocero si
recherà per la tosatura del gregge.
Giuda, assolutamente ignaro di astuzie femminili, la vede e le si avvicina. “Permetti che mi accosti a te?” le domandò. “Che cosa mi darai in
cambio?” gli chiese la donna. “Ti manderò un
capretto” rispose. E lei: “Bene, intanto dammi
come pegno il sigillo che tu porti al collo, e il bastone che hai in mano”. Erano oggetti molto personali, ma l’uomo, con una buona dose di ingenuità, glieli diede.
Giuda, poi, mandò il capretto alla donna per
mezzo di un suo amico, ma questi, come era prevedibile, nel luogo indicato non trovò nessuno. E
quei documenti imbarazzanti, come era nel piano
della donna, rimasero in mano di lei.
Pochi mesi dopo, fu portata a Giuda questa
notizia: “Tua nuora si è prostituita ed è incinta”.
Tamàra era pur sempre un membro della famiglia,
che spettava di diritto in moglie al terzogenito di
Giuda, per cui la sua colpa andava considerata un
adulterio. Giuda, quindi, come capo della famiglia,
pronuncia la sentenza di morte. Ma l’astuta donna
non aspettava altro. “Io sono incinta dell’uomo a
cui appartengono questi oggetti” manda a dire al
suocero. E Giuda non poté fare altro che riconoscerli come suoi. Ma riconobbe anche il suo torto,
e disse: “Essa è più giusta di me, perché io non
l’ho data in moglie a mio figlio”. E l’Autore del
libro si preoccupa di rassicurare il lettore: “Egli
non ebbe più rapporti con lei”.
Quando venne il momento di partorire, Tamàr
partorì due gemelli. Il primo nato fu chiamato Peres (o Fares), l’altro fu chiamato Zerakh. Peres
che era nato per primo, per la legge del “levirato”,
ereditò i diritti di Er, che era stato il primogenito
di Giuda, e verrà subito dopo Giuda nell’albero
genealogico del Messia. E, dopo molti secoli, uno
dei suoi discendenti, Booz, sposerà un’altra donna
straniera, Ruth, da cui nascerà Obed, che sarà il
padre di Jesse, che, a sua volta, sarà il padre di
Davide.
Santa Teresa di Gesù
dr. Gaetano IOVINO
(continua nel prossimo numero)
7
Agenda di
FEBBRAIO
► LUNEDÌ
► MARTEDÌ
01
02
► MERCOLEDÌ 03
► VENERDÌ
05
► DOMENICA 07
► MERCOLEDÌ 10
► GIOVEDÌ
11
► SABATO
13
► DOMENICA 14
► LUNEDÌ
15
► GIOVEDÌ
18
► LUNEDÌ
22
► MARTEDÌ
23
► DOMENICA 28
► LUNEDÌ
29
“SUFFRAGIO PARROCCHIALE MENSILE”
La S. Messa delle ore 18.00 viene celebrata
in memoria di tutti i fratelli defunti appartenuti alla famiglia parrocchiale.
Ore 17.45 benedizione delle candele. Seguirà la S. Messa della PRESENTAZIONE DI GESÙ
AL TEMPIO (Candelora)
20ª GIORNATA PER LA VITA CONSACRATA.
Memoria di San BIAGIO - Benedizione e imposizione dell'olio.
Primo Venerdì del mese - Serata fraterna
di comunità: ore 18.00 Santo Rosario Vespri - Ore 18.45 Santa Messa in forma
comunitaria al termine cena fraterna di
agape - Conclusione per le ore 21.00
Vengono riportati in chiesa i rametti di ulivo
benedetti nell’anno precedente.
38ª Giornata Nazionale per la Vita dal tema: “SOLIDALI PER LA VITA
Sacre CENERI - Ore 8.30 celebrazione della
Parola di Dio e imposizione delle Ceneri Ore 18.00 S. Messa solenne.
“BEATA VERGINE MARIA DI LOURDES”
XXIV GIORNATA MONDIALE DEL MALATO
Ore 18.00 S. Messa vespertina fiaccolata in
onore della Beata Vergine di Lourdes.
Ore 18.00 il Vescovo Ausiliare Mons. Lucio LEMMO conferisce il mandato per l'apertura dei centri del Vangelo.
Prima Domenica di QUARESIMA
“Gesù fu guidato dallo Spirito nel deserto
e tentato dal diavolo”.
Ore 19.00 prima Catechesi Quaresimale e
Lectio Divina per la Collaborazione Pastorale Torre Sud (Immacolata Concezione Spirito Santo e S. Teresa di Gesù).
Ore 19.15 incontro della consulta parrocchiale formata da rappresentanti delle diverse realtà parrocchiale.
Ore 19.00 seconda Catechesi Quaresimale e Lectio Divina per la Collaborazione
Pastorale Torre Sud.
Dalle ore 19.00 alle ore 21.00 Liturgia penitenziale e confessioni individuali.
Consegna del grano per le piantine dell'altare della reposizione. Ore 09.15 ritiro spirituale di QUARESIMA (vedi locandina).
Ore 19.00 terza Catechesi Quaresimale e
Lectio Divina per la Collaborazione Pastorale Torre Sud.
ORARIO delle CELEBRAZIONI
SANTE MESSE
FERIALE:
Ore 18.00 Celebrazione S. Messa vespertina.
FESTIVO:
Ore 08.30 - 10.00 - 12.00 (11.50) - 18.00
Terza domenica del mese la S. Messa delle
ore 12.00 viene celebrata in Lingua Latina
Una Comunità che prega
Puoi pregare con la comunità ogni giorno feriale
Ore 17.15 S. Rosario. A seguire i Vespri
Ore 18.00 S. Messa vespertina
Ultimo Martedì, ore 18.00 Celebrazione del
SACRAMENTO DELLA CONFESSIONE
Ogni Giovedì, ore 18.30 Adorazione Eucaristica
Il Parroco riceve tutti i giorni: ore 17.00/20.00
CATECHESI PARROCCHIALE
2015/2016
SACRAMENTO DEL BATTESIMO
Si celebra ogni quarta Domenica del mese
(prenotarsi in segreteria 15 giorni prima)
CATECHISMO DEI RAGAZZI
Ha luogo il LUNEDÌ ore 17.00 / 18.15
e il Sabato ore 16.30/18.30 nell’ambito dell’A.C.R.
CATECHESI DEGLI ADULTI
Ha luogo il Mercoledì alle ore 18.40
LECTIO EVANGELII
Lettura - Meditazione - Confronto Esistenziale
Ha luogo il: 2° e 4° Venerdì alle ore 19.40
SACRAMENTO DELLA CONFERMAZIONE (Cresima)
Il corso di preparazione ha luogo il
Venerdì ore 20.00 e la Domenica ore 11.00
SACRAMENTO DEL MATRIMONIO
Ha luogo il Lunedì alle ore 20.00
La Segreteria Parrocchiale è
aperta nei seguenti giorni e orari:
LUNEDÌ, MERCOLEDÌ e SABATO ore 18.00 / 19.00
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