Club News - Rotary Club Reggio Emilia

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FEBBRAIO 2016
Club Reggio Emilia
MESE DELLA PACE E PREVENZIONE
RISOLUZIONE DEI CONFLITTI
Club News
PER FARE ROTARY:
CUORE, MENTE E
AZIONE.
(RICCARDO ZUCCO)
PROGRAMMA DEL MESE
EDITORIALE
Programma di febbraio......................................... 3 Una pace sostenibile e duratura.........................11
NEWS DAL ROTARY INTERNATIONAL
NOTIZIE DAL CLUB
Il messaggio del Presidente internazionale..... 4 Un iPad per il reparto di pediatria.................... 13
Il convengno del Tricolore................................. 14
NEWS DAL DISTRETTO
L’impegno di Pietro Manodori........................... 16
Il messaggio del Governatore ............................. 5 Officine meccaniche reggiane............................ 19
Giubileo Rotariano per la pace nel mondo........ 7 Commissione per l’effettivo del Club............... 21
News......................................................................... 8
NOTIZIE DAL ROTARACT
6.000 euro per il reparto di oncologia.............. 23
TEMA PRESIDENZIALE 2015/2016
K. R. Ravindran
Presidente Rotary International
Club Reggio Emilia
ROTARY CLUB REGGIO EMILIA
NOTIZIE DALLA SEGRETERIA
ANNO LXVII, FEBBRAIO 2016
REG. TRIB DI REGGIO EMILIA N. 878/94
DISTRIBUZIONE GRATUITA
DIRETTORE
STEFANO ROSSI
EMAIL: [email protected]
DIREZIONE AMMINISTRATIVA
VIA GABBI 16, 42121 REGGIO EMILIA
EMAIL: [email protected],
TEL/FAX: 0522 453681
WWW.ROTARY.IT
IN REDAZIONE
VALERIA BRAGLIA, MAURO DELL’AMICO,
ALESSANDRA FRANZINI, ALBERTO LASAGNI,
ANTONIO MARTURANO, PAOLO MAZZA,
STEFANO ROSSI, CHIARA SERRI
FORMAT EDITORIALE
MARCELLO ASCARI
IMPAGINAZIONE CONTENUTI
MAURO DELL’AMICO
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FEBBRAIO 2016 | NR. 02
PROGRAMMA ATTIVITÀ
Febbraio
Mese della Pace e Prevenzione/Risoluzione dei
conflitti
Care Amiche e cari Amici Rotariani,
febbraio sarà un mese con importanti eventi.
Giovedì 4 è in programma un INTERCLUB dell’intera AREA
EMILIANA 1 (RC Reggio Emilia, RC Guastalla, RC Reggio Emilia Val
di Secchia, RC Reggio Emilia Terra di Matilde) + RC Brescello Tre
Ducati sul PROGRAMMA POLIO PLUS – END POLIO NOW. Avremo
tre importanti e graditi Relatori: il GOVERNATORE Distretto 2072
Paolo Pasini, il PRESIDENTE Sottocommissione Distrettuale Polio
Plus Bruno Modafferi e il Socio RC Guastalla Giorgio Benaglia, Medico
Infettivologo e Pediatra. L’occasione è di massima importanza: i Relatori
illustreranno l’affascinante impresa del progetto Polio Plus, che dal 1985
ci onora e ci entusiasma, avendo portato al 99,5% l’eradicazione della
poliomielite nel Mondo. Per la presenza di illustri Relatori considero la
Vostra presenza assolutamente necessaria ed attesa.
Giovedì 11 festeggeremo il San Valentino del nostro Club con una bella
serata musicale preceduta da una conviviale. La serata si presta ad un
momento di serena ed amichevole distensione: ascolteremo una voce
tra le migliori della Città: Sabrina Paglia, che conosco da anni perché
è Coordinatrice (Capo Sala) della UOC di Neurologia ove opero, ma
che è ben più nota all’esterno per la sua splendida voce. Figlia d’arte, da
molti anni canta in numerose manifestazioni e in molte TV, incide CD,
mostrando le sue grandi doti vocali ed interpretative.
Giovedì 18 si svolgerà un interessante incontro di cultura dell’arte
costruttiva musicale. Avremo ospite Fabio Ognibene, imprenditore della
Ciresa Val di Fiemme, che produce tavole armoniche per pianoforti,
clavicembali, arpe, viole, violini, chitarre e molti altri strumenti musicali,
con selezione del migliore legno per risonanza.
Domenica 21 si svolgerà la giornata internazionale Rotary Day. Seguirà
programma dettagliato.
Giovedì 25 avrà luogo il consueto Salotto del Presidente con le
Commissioni. Questa volta è di turno la Commissione Pubbliche
Relazioni, con la relazione dal Presidente Valeria Braglia. Avremo il
piacere di ascoltare un esperto di comunicazione, psicologa del Lavoro e
delle Organizzazioni: la Prof. Claudia Righetti, che ci intratterà sui temi
più vasti ed attuali della comunicazione.
GIOVEDÌ 4 FEBBRAIO
HOTEL MERCURE ASTORIA ORE 20:00
Interclub AREA EMILIANA 1 e Rotary Club
Brescello Tre Ducati. Convegno per Soci, familiari
ed ospiti sul tema: “Polio Plus: Il progetto del
Rotary per debellare la polio”. Relatori: Paolo
Pasini, Governatore del Rotary International
Distretto 2072, Bruno Modafferi, Presidente
della Sottocommissione Distrettuale Polio Plus e
Giorgio Benaglia, Medico rotariano.
GIOVEDÌ 11 FEBBRAIO
REIRE srl (Via Rinaldi 95, Cavazzoli ) ORE 20:00
Cena di San Valentino. Conviviale con
intrattenimento musicale per Soci, familiari ed
ospiti.
GIOVEDÌ 18 FEBBRAIO
HOTEL MERCURE ASTORIA ORE 20:00
Serata per Soci, familiari ed ospiti. Incontro
con Fabio Ognibeni, imprenditore del legno di
risonanza, sul tema: “Abete di Fiemme: i segreti
del Legno degli Stradivari”.
DOMENICA 21 FEBBRAIO
ROTARY DAY
Programma da stabilie
GIOVEDÌ 25 FEBBRAIO
HOTEL MERCURE ASTORIA ORE 19:30
Salotto del Presidente per Soci, familiari ed
ospiti durante il quale si terrà una conversazione
con i componenti della Commissione Pubbliche
Relazioni e la Prof.ssa Claudia Righetti, esperta
di comunicazione, psicologa del lavoro e delle
organizzazioni, psicoterapeuta.
Convinto della Vostra attiva, sentita e numerosa partecipazione alle
iniziative, Vi porgo i più cordiali saluti.
Buon Rotary!
Riccardo Zucco
PER INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI
SEGRETERIA CLUB REGGIO EMILIA
Via Gabbi 16, Reggio Emilia - Tel/Fax: 0522 453681
Email: [email protected]
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FEBBRAIO 2016 | NR. 02
MESSAGGIO DEL PRESIDENTE INTERNAZIONALE
Le esperienze che contano maggiormente nella
vita sono anche le più brevi. Si concludono in un
batter d’occhio - in pochi giorni, poche ore, pochi
istanti - e tuttavia illuminano il paesaggio della
memoria, continuando a far luce anche a distanza di anni. Sono momenti in cui improvvisamente
notiamo quello che non avevamo mai notato prima, comprendiamo cose che ci erano sfuggite, stabiliamo contatti inaspettati.
Quest’anno rotariano per me è stato diverso dagli
anni precedenti. Ho viaggiato in tutto il mondo, ho
attraversato Paesi e continenti; sono stato in luoghi che non avevo mai visitato prima e sono tornato in posti che mi erano già familiari ma che mi
sono apparsi in un’ottica nuova, attraverso la lente
del Rotary.
DI
Viaggiare per il Rotary comporta una diversa proK.R. Ravindran
spettiva e un diverso livello di coinvolgimento,
PRESIDENTE
INTERNAZIONALE 2015/16 nella consapevolezza di far parte di un qualcosa di
ben più grande del singolo individuo. Nel salire su
un aereo o un treno, nel partire da casa la mattina
presto, al buio, per una terra sconosciuta, si è tuttavia consapevoli che ad aspettarci non ci saranno
degli estranei ma dei Rotariani con il loro grande
senso di accoglienza. Ci aspetterà del lavoro da
fare, qualcosa da imparare e forse anche da insegnare.
Si stabiliscono così contatti, si instaurano legami
d’amicizia, si creano ricordi che dureranno una
vita.
Febbraio
2016
Come viaggiatore, quest’anno sono stato accolto
dai Rotariani di tutto il mondo. Vi invito a unirvi a
me in questa mia esperienza tra qualche mese, dal
28 maggio al 1° giugno: vorrei darvi il benvenuto a
Seul al 107° Congresso del RI.
I Coreani hanno questo vecchio adagio: “Quando
nasce qualcuno, mandalo a Seul”. Seul è una città
ricca di opportunità: una destinazione straordinaria, che si presenta con un misto di tradizione e
modernità e una cultura impareggiabile. Vi invito
a Seul non solo per questo, ma anche per fare un’esperienza di condivisione con gli altri Rotariani.
Per qualche giorno vivrete anche voi il Rotary
come l’ho vissuto io, con la sua diversità e accoglienza e con il suo potenziale. Sarete accolti come
vecchi amici da persone che non avete mai incontrato. Potrete scambiarvi idee anche senza parlare altre lingue. Vi aggiornerete sugli straordinari
successi del Rotary e lascerete il congresso ispirati a fare ancora di più.
Prima che si concluda quest’anno rotariano vi invito a fare la mia stessa esperienza: lasciare casa
vostra, salire su un aereo e partire per una terra
che ancora non conoscete con il cuore e la mente
aperti, fiduciosi dell’accoglienza che vi offrirà il
Rotary. Unitevi a me e ai vostri amici rotariani nel
connetterci con la Corea e toccare il mondo.
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FEBBRAIO 2016 | NR. 02
NEWS DAL DISTRETTO
Lettera del Governatore
PAOLO PASINI
Carissime Amiche e Carissimi amici,
Non è certamente un caso che nella nuova designazione, al mese di gennaio sia stata attribuita
l’azione professionale, evidentemente si è voluto
connotare, anche simbolicamente, quello che è
il “core”, il nucleo del Rotary e cioè l’esercizio di
un’attività che contribuisca a sviluppare benessere e pace in un contesto comunitario ricco di operosità.
In inglese il termine che viene utilizzato per designare la professione in tale contesto è “vocation”,
una parola che richiama, anche etimologicamente, ad una responsabilità personale e sociale.
Quando il Presidente Ravindran, durante la scorsa assemblea internazionale sottolineò come e
quanto il Rotary in questi ultimi anni sia necessariamente cambiato a seguito dell’evoluzione dei
tempi, ha anche ribadito come vi siano due elementi i quali non possono che essere immutabili, pena la perdita della “caratteristica distintiva”
che connota il Rotary in quanto tale: professionalità ed etica.
Un binomio inscindibile la cui corretta interpretazione è ancor più necessaria oggi, un tempo in
cui le ragioni dell’esistere e dell’agire diventano
sempre più incerte, lasciando aperto il campo ad
interpretazioni personalistiche, di opportunismo,
o, nel peggiore dei casi, di violenta imposizione di
un punto di vista egemonico o integralista. Tra le
basi del nostro sodalizio abbiamo ben presente il
principio guida:
“I Rotariani si fanno promotori di elevati requisiti
etici, che applicano a tutte le loro relazioni professionali, riconoscendo il valore di tutte le occupazioni utili e offrendo la loro competenza e capacità
professionale per affrontare i bisogni e le problematiche sociali”
In questi ultimi tempi il Rotary è giustamente orientato ad affrontare sfide di straordinario
spessore che sono riassunte nelle sei aree focus, i
nostri Club sono impegnati in progetti di grande
impatto per la Comunità locale e internazionale,
nel campo dell’educazione, della salute, dello sviluppo economico…, abbiamo la necessità di comu-
nicare la concretezza delle nostre azioni, ma tutto
ciò non sarebbe sufficiente a renderci evidenti
come Associazione e come singoli soci in quella
che è la nostra caratteristica distintiva e che mettiamo a disposizione per migliorare il contesto sociale e cioè, per dirla nel linguaggio dei nostri Padri fondatori: “La dignità dell’occupazione svolta
da ogni rotariano come opportunità per servire la
società”.
Se, dunque, la nostra “occupazione” deve sempre
più connotarsi come servizio alla società, deve,
altresì diventare argomento e testimonianza
pubblica del nostro agire rotariano: come professionisti, imprenditori, manager siamo impegnati
non solo a vincere la sfida della crisi, ma a vincere
anche la sfida del mero individualismo, del personale vantaggio come unico scopo dell’agire, dell’obiettivo di limitata visione senza interesse alcuno
per la dimensione etica.
Vi sono quattro aspetti che desidero brevemente
sottolineare perché possiamo rendere sempre più
evidente la nostra peculiarità e quindi costituire
una risorsa sociale, Ravindran direbbe “un dono
per il mondo”: il primo: continuare a incrementare la nostra competenza professionale senza mai
sentirsi “arrivati” attraverso un continuo impegno
nell’approfondire contenuti e metodi della nostra
specifica attività, il secondo: rendere disponibile
la nostra competenza per aiutare, soprattutto i più
giovani a sviluppare la loro, il terzo: rendersi sempre più consapevoli del fatto che l’autorevolezza
professionale contribuisce a determinare un’autorevolezza sociale in chi la possiede e quindi la
percezione della propria responsabilità sociale, il
quarto: sviluppare assieme agli altri amici rotariani e ad altri soggetti, iniziative volte a migliorare
le condizioni del contesto sociale di immediato
riferimento.
Sono veramente numerosi i Club che hanno sviluppato iniziative in cui i soci mettono a disposizione la loro competenza per aiutare giovani che
iniziano ad entrare nelle dinamiche del lavoro,
della professione e dell’imprenditoria attraverso
azioni di mentoring e di guida.
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FEBBRAIO 2016 | NR. 02
NEWS DAL DISTRETTO
PAOLO PASINI
Il Distretto, attraverso al Commissione Giovane
Impresa, sosterrà mediante consulenze di alto
livello le giovani imprese che sono sorte come
“Start up” lo scorso anno.
Allo stesso modo, la Commissione “Cultura e Patrimonio” sta selezionando i migliori progetti che
giovani “imprenditori e professionisti culturali”
intendono portare avanti per valorizzare il nostro
patrimonio culturale e per farlo divenire occasione di sviluppo economico.
La nostra presenza nelle Associazioni di categoria
e nelle istituzioni alimenta quella mission di utilità sociale e quella energia verso il bene comune
che deve costituirne la peculiare caratteristica. La
nostra insistenza sulla dimensione etica coniugata alla costante attenzione alla dimensione di
utilità sociale, diventa un agente di promozione
sempre più efficace, soprattutto in quei contesti
che possono correre il rischio di riduzioni formalistiche.
Una delle nostre più interessanti caratteristiche
è costituita dalla notevole varietà di esperienze
professionali e imprenditoriali, Il nostro fondatore, infatti, aveva previsto il rischio che l’eccessiva
omogeneità professionale avrebbe potuto rendere
uniforme e quindi scarsamente efficace il nostro
contributo allo sviluppo comune, per cui ha pensato alla varietà delle “classifiche”, all’eterogeneità e quindi al contributo che ogni rotariano può
portare nel Club e, attraverso il proprio sodalizio,
a tutta la comunità locale.
Infine, care amiche e cari amici, vorrei raccomandarvi di accettare con entusiasmo quando vi
chiederanno di esporre e di rendere condivisibile
le dinamiche e le peculiarità della vostra attività
professionale, così come chiedo ai Club di prevedere, nei loro programmi, iniziative volte alla
conoscenza e, se possibile, alla visita di attività
produttive di cui i soci sono responsabili o contribuiscono al loro svolgimento: si tratta di una condivisione opportuna ed utile a rendere percepibile
quel dinamismo di responsabilità sociale cui siamo chiamati.
Il nostro Presidente Internazionale ci ricorda:”
Ognuno di noi ha qualcosa da dare, chiunque sia,
qualunque sia il nostro posto nella vita. Possiamo
donare i nostri talenti, le nostre conoscenze, le nostre capacità e i nostri sforzi; possiamo offrire la
nostra dedizione e la nostra passione. Attraverso
il Rotary, con questi doni possiamo fare una vera
differenza nella vita degli altri e nel nostro mondo.”
Non è un’utopia, è esattamente ciò che noi facciamo quando partecipiamo in modo consapevole
alla vita, ai progetti, alle iniziative del nostro Club
e del nostro Distretto, per continuare ad essere un
“dono per il mondo”.
Yours in Rotary.
Paolo
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FEBBRAIO 2016 | NR. 02
NEWS DAL DISTRETTO
Giubileo rotariano per la pace nel mondo
DUE PROPOSTE DI PARTECIPAZIONE
Il 30 aprile la giornata verrà celebrato il Giubileo dei Rotariani
a Roma, in Piazza San Pietro.
L’evento ha trovato l’entusiastico interesse del nostro Presidente Internazionale Ravindran, che ha ampliato l’evento a tutto il Mondo Rotariano, esortando gli Amici di tutti i Continenti
a parteciparvi. Il Distretto, ha preparato due proposte organizzative per la partecipazione affidandosi all’esperienza dell’amico Giampaolo Cristofori Presidente del RC Cento. Ovviamente
è possibile partecipare individualmente e i Club possono organizzarsi in autonomia, tuttavia è necessario ricordare che è
obbligatoria l’iscrizione sul sito www.rotary-jubilee2016.com
con la corresponsione contestuale di 40 euro (che comprende il
ticket per l’Udienza Giubilare in Piazza San Pietro, inclusa quota di solidarietà e partecipazione, il cui netto ricavo viene destinato a progetti sociali ed alla Rotary Foundation). Nel caso in
cui la partecipazione avvenga usufruendo di una delle proposte
del Distretto, sarà il medesimo Distretto a procedere materialmente all’iscrizione sul sito, mentre chi desidera partecipare
individualmente o insieme al proprio Club che partecipa in autonomia, l’iscrizione ed il ritiro del ticket sarà a cura del Socio
stesso o del Club interessato.
E’ importante che i Club si tengano in contatto con la Segreteria
Distrettuale e con il sito internet del Distretto www.rotary2072.
org dove saranno pubblicati costantemente indicazioni e dettagli aggiornati sulle proposte.
Di seguito riportiamo in sintesi le proposte per due ipotesi di
partecipazione utilizzando il treno o il bus. Sul sito del Distretto le proposte dettagliate.
TRENO
Partenza venerdì 29 aprile da Bologna h. 9.45
Proposte per il pomeriggio e la serata, compresi i trasporti
Sabato 30 trasferimento in Piazza San Pietro e pranzo
Pomeriggio tour guidato
Cena e pernottamento
Domenica 1 maggio tour guidato
h. 17.30 partenza da Roma Termini
BUS
Partenze da definire per arrivo Roma Termini entro le 13.00 e
pranzo libero
Proposte per il pomeriggio e la serata, compresi i trasporti
Sabato 30 trasferimento in Piazza San Pietro e pranzo
Pomeriggio tour guidato
Cena e pernottamento
Domenica 1 maggio tour guidato
Partenza da Roma h. 16.00
Per informazioni
Giampaolo Cristofori,
Presidente Rotary Club Cento 347.2424034
[email protected]
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FEBBRAIO 2016 | NR. 02
NEWS DAL DISTRETTO
Giubileo rotariano per la pace nel mondo
LA LETTERA DEL PRESIDENTE RAVINDRAN
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FEBBRAIO 2016 | NR. 02
NEWS DAL DISTRETTO
Conferenza presidenziale
IL ROTARY INTERNATIONAL A CANNES DAL 19 AL 21 FEBBRAIO
Da venerdì 19 a domenica 21 febbraio si terrà, al Palazzo del
Festival di Cannes, la Conferenza Presidenziale per la Prevenzione e la Cura delle Malattie nel Mondo, una delle quattro
conferenze presidenziali volute dal Presidente del Rotary International, K.R. Ravindran, e dal Presidente della Fondazione
Rotary, Ray Klinginsmith.
Tra gli interventi, relatori di grande fama, come il Professor Luc
Montagnier, Premio Nobel per la Medicina, e molti altri illustri
relatori. Non mancheranno occasioni di incontro e di confronto
sulle iniziative in corso e in programma nel campo della Salute
e proposte di partecipazione a nuovi progetti condivisi. Si tratta
di una vera e propria conferenza di lavoro che guarda in modo
propositivo alla missione del Rotary per ottimizzare l’intervento globale dell’azione rotariana.
Sul sito web il programma tutte le informazioni e il programma
dettagliato:
http://rotary-conference-cannes2016.org/it-it/
Congresso distrettuale 2016
DAL 17 AL 19 GIUGNO 2016 AL PALACONGRESSI DI RIMINI
Il III° Congresso Distrettuale si terrà da venerdì 17 a domenica
19 giugno 2016 al Palacongressi di Rimini. Si tratta dell’evento
più importante dell’annata rotariana, in cui saranno presentate e condivise le esperienze e le attività del nostro Distretto. In
questi giorni il Governatore Paolo Pasini ha inviato una lettera
a tutti i Presidenti di Club in cui precisa che nelle giornate di
sabato 18 e domenica 19 giugno saranno presentati gli interventi e le testimonianze di importanti relatori rotariani, della
società civile, scientifica e istituzionale, tutti uniti dal tema che
assegna il titolo al Congresso di quest’anno: “Il nostro Patrimonio è un dono per il Mondo”.
E’ auspicata la più ampia partecipazione, nella convinzione che
quanto viene condiviso nel corso dell’annata, in termini di azioni e di valori, debba essere condiviso tra tutti.
Ogni Club riceverà adeguate informazioni su quanto predisporre in vista dell’importante appuntamento e l’apposita
Commissione Distrettuale sarà riferimento organizzativo per
ogni aspetto.
Arrivederci a Rimini dal 17 al 19 giugno 2016!
Valeria Braglia
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FEBBRAIO 2016 | NR. 02
NEWS DAL DISTRETTO
Modenantiquaria dal 13 al 21 febbraio
FACILITAZIONI DI INGRESSO PER I ROTARIANI
Segnalazione per i rotariani appassionati di antiquariato:
Da sabato 13 a domenica 21 febbraio ModenaFiere ospita Modenantiquaria che, giunta alla sua trentesima edizione, si attesta nel circuito internazionale delle manifestazioni antiquarie
d’eccellenza, ponendo grande attenzione alle gallerie, agli ospiti e ai contenuti culturali.
Esibendo la tessera del Rotary, i Rotariani avranno la possibilità di entrare gratuitamente nei giorni feriali o di usufruire di
uno sconto (12 euro anziché 15 euro) il sabato o la domenica,
compreso un accompagnatore.
L’edizione di quest’anno di Modenantiquaria registra il re-
styling di ‘Petra’, il salone collaterale dedicato all’antico, decorazione, design e ristrutturazione per parchi, giardini, nonché il
consolidamento di “Excelsior”, rassegna d’arte dedicata all’Ottocento. Il tutto senza togliere il focus dal grande antiquariato,
proprio nel momento in cui il settore comincia a mostrare segni di ritrovata vitalità.
Per informazioni: www.modenantiquaria.it
Valeria Braglia
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FEBBRAIO 2016 | NR. 02
EDITORIALE
Una pace sostenibile e duratura
SICUREZZA, BENESSERE E GIUSTIZIA GLI ELEMENTI FONDAMENTALI
ELENA LOMBARDINI
Il tema della pace non può che essere centrale per
il Rotary, essendo una delle attività connaturate alla sua mission e il sostegno alle popolazioni
più svantaggiate non rappresenta solo un atto di
solidarietà umanitaria, ma soprattutto uno strumento utile alla prevenzione e alla soluzione dei
conflitti.
E’ importante distinguere tra le cause strutturali di un conflitto e quelle contingenti che ne determinano l’esplosione. Queste ultime derivano
spesso dalla decisione assunta da leaders discutibili di rispondere alle situazioni di crisi con la
violenza. Una cattiva leadership tende, infatti, a
sfruttare il senso di insicurezza e la vulnerabilità
dei gruppi sociali e la violenza diventa il mezzo
per il mantenimento del potere.
Le cause strutturali sono legate invece alla debolezza e al “fallimento” delle politiche degli Stati
e le relative azioni di prevenzione e di consolidamento, di lungo termine, si focalizzano sulla good
governance di una società che, per non correre
gravi rischi di destabilizzazione, deve rispondere
a tre esigenze di base: sicurezza, benessere e sistema di giustizia efficace.
Ne deriva che la povertà, l’alta crescita demografica, la scarsità delle risorse, la discriminazione
delle minoranze, il senso di insicurezza e le minacce militari costituiscono un mix di fattori che
possono condurre a instabilità sociale, guerra e
violenza.
Ai fini del mantenimento della pace è strategica
l’attenzione alle radici strutturali della violenza,
accresciuta anche da una particolare evoluzione
della natura dei conflitti nel mondo contemporaneo: la quasi totalità delle conflagrazioni belliche
attualmente in corso (51 solo nel 2015) non è dovuta a guerre tra Stati indipendenti, ma a guerre
civili combattute tra comunità locali in lotta tra
loro per la conquista del potere e l’accesso alle risorse.
Questo ha determinato un adeguamento anche
del sistema delle Nazioni Unite, unica istituzione
legittimata a svolgere azione di prevenzione dei
conflitti, che ha affidato al Consiglio di Sicurezza,
attraverso le operazioni di peacekeeping, il perseguimento di uno dei suoi principali obiettivi: il
mantenimento della pace e della sicurezza.
Il mandato originario si è ampliato: oltre alla tradizionale attività diplomatica e al dispiegamento
di Caschi Blu per impedire lo scoppio o l’estendersi di un conflitto e agevolare il ripristino della
sicurezza dopo la cessazione delle ostilità, ora viene affidato ai Corpi di Pace il compito specifico di
accompagnare gli Stati nella transizione dal conflitto alla stabilità di governo, costruita su principi
democratici, buona governance e promozione dello sviluppo socio-economico, garanzia di una pace
sostenibile.
Questo nuovo approccio, dove la coesione sociale
diviene il principale obiettivo strategico, non può
più essere assolto dalla sola dimensione militare o
diplomatica, ma richiede interventi multidimensionali e determina la necessità di ridistribuire i
compiti tra diverse Agenzie delle Nazioni Unite,
oltre che coinvolgere istituzioni internazionali,
associazioni civili e ONG.
L’attività diplomatica o il sistema delle raccomandazioni internazionali mal si adatta ai conflitti intra-Stati o regionali, dove l’aumento degli attori in
gioco nello scacchiere internazionale e le rivalità
dei poteri locali rendono difficile l’accettazione
di uno schema politico che conduca a una visione
comune per la soluzione del conflitto, considerato
che le parti in causa sono portatrici di troppi mandati e interessi diversi.
Nei territori in stato di crisi spesso non esiste
un riferimento istituzionale forte e il processo di
pace dovrebbe includere tutte le parti in causa.
Quando in Afghanistan iniziò il processo di ricostruzione politica del paese, dai tavoli di pace
vennero esclusi i talebani, cosi come oggi nei negoziati per la stabilizzazione della Libia sono stati
esclusi i soggetti cruciali per addivenire a una soluzione: i rappresentanti di ISIS. Per quanto essi
rappresentino controparti sgradevoli alla nostra
sensibilità democratica sono attori dai quali questi processi non possono prescindere.
Il riconoscimento fondamentale del ruolo che
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EDITORIALE
ELENA LOMBARDINI
possono avere gli Operatori civili nella gestione
dei conflitti avviene per la prima volta nel 1992
quando Boutros Ghali, dopo i fallimenti delle missioni di pace in Ruanda ed ex Jugoslavia, dichiarò
che l’intervento delle associazioni civili nella gestione delle crisi internazionali è fondamentale
non solo nelle operazioni umanitarie, ma anche in
quelle legate alla sicurezza e alla costruzione della
pace post-conflitto. Nel 1994 declinò quali erano
gli specifici contributi che esse potevano apportare:
1. attività diplomatica preventiva. Conoscendo
la situazione ambientale, sono le prime entità a
percepire l’insorgere di una situazione di crisi ed
essendo al di sopra delle parti possono svolgere
un’opera di mediazione efficace;
2. pacemaking. Intervengono per portare aiuto socio-umanitario in situazioni di forte pericolo;
3. postconflict pacebuilding. Aiutano governi fragili e popolazioni deprivate a trovare sicurezza e
risorse attraverso progetti di sviluppo e lavorano
per garantire una pace duratura.
Questa evoluzione richiede ancora un lungo processo di perfezionamento, ma nella mia esperienza è fondamentale per portare risultati concreti
per il contenimento della conflittualità, grazie al
superamento del disagio sociale e alla costruzione
di una società più equa.
Il famoso film di Mike Nichols “La guerra di Charlie Wilson” restituisce una fotografia fedele di
quanto le amministrazioni abbiano fallito nel non
tenere in considerazione questa dimensione del
problema. Il protagonista, interpretato da un giovane Tom Hanks, alla fine del film si vede negare
un milione di dollari da dedicare alla ricostruzione dell’Afghanistan a fronte di una guerra costata 685 miliardi di dollari. Quando arrivammo noi
della cooperazione era già troppo tardi.
Dott.ssa Elena Lombardini
Operatore Umanitario
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NEWS DAL CLUB
Un iPad per il Reparto di Pediatria
LA DONAZIONE DEL CLUB ALL’ARCISPEDALE NEL GIORNO DELL’EPIFANIA
Mercoledì 6 gennaio, nel giorno dell’Epifania, il Rotary Club
Reggio Emilia ha fatto visita al Reparto di Pediatria dell’Azienda Ospedaliera-IRCCS del Santa Maria Nuova di Reggio Emilia, a cui ha portato in dono un iPad. Lo strumento consentirà
l’accesso immediato al data warehouse dell’azienda (l’archivio
informatico contenente tutti i dati dei pazienti), al fine di reperire tutte le informazioni necessarie per far fronte alle varie
problematiche sanitarie e verrà utilizzato principalmente durante l’attività in corsia.
Il presidente Riccardo Zucco, accompagnato dai Soci Daniela
Spallanzani, Cinzia Gimelli, Antonio Marturano, Marco Masini e Danilo Morini, è stato accolto dal Direttore Sanitario dottor Giorgio Mazzi e dal Direttore della Struttura Complessa di
Pediatria, dottor Sergio Amarri.
L’appuntamento con il Reparto di Pediatria si inserisce tra le
consuete attività di service che si ripetono ogni anno e conferma l’attenzione del Rotary Club Reggio Emilia alle Istituzioni
del territorio.
Valeria Braglia
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NEWS DAL CLUB
Il convegno del Tricolore
PIETRO MANODORI, BENEFATTORE, SINDACO, PRESIDENTE
PIETRO MANODORI
Il Rotary Club Reggio Emilia, insieme ai Rotary
dell’Area Emiliana 1 e all’Università degli studi di
Modena e Reggio Emilia, sabato 9 gennaio scorso,
in occasione delle celebrazioni della Giornata Nazionale della Bandiera, ha dedicato un convegno a
“Pietro Manodori. Benefattore, Sindaco, Presidente”. Nell’Aula Magna dell’ateneo reggiano,
gremita di autorità e studenti, anche i discendenti
della famiglia dell’illustre personaggio reggiano,
tra cui il presidente eletto del Rotary Club Reggio,
ingegner Leopoldo Barbieri Manodori.
ni, del rettore dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia Angelo Oreste Andrisano,
del sindaco del Comune di Reggio Emilia Luca
Vecchi, del presidente della Provincia di Reggio
Emilia Gianmaria Manghi e del presidente della Fondazione Manodori Gianni Borghi. Sono
quindi seguite le relazioni di Giovanni Fracasso,
che ha illustrato l’impegno di Pietro Manodori, in
qualità di presidente del Monte di Pietà e fondatore della Cassa di Risparmio di Reggio Emilia, e
la relazione del professor Massimo Mussini che
L’iniziativa, realizzata in collaborazione con la
Fondazione Manodori, il Comune e la Provincia di
Reggio Emilia, si è aperta con i saluti del presidente del Rotary Club Reggio Emilia Riccardo Zucco, che ha ricordato l’impegno annuale del Rotary
per celebrare i grandi personaggi reggiani che
hanno dato lustro al nostro territorio, del governatore 2015/2016 del Distretto 2072 Paolo Pasi-
ha approfondito l’importante attività dell’illustre
personaggio reggiano a favore dei bambini poveri
per i quali ebbe il merito di istituire un asilo pubblico gratuito al fine di sottrarli alla fame e alle
malattie e garantire loro almeno un’istruzione e
un’educazione di base.
Massimo Degli Esposti, responsabile di Corriere Imprese e coordinatore del convegno, ha quin-
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NEWS DAL CLUB
di introdotto la lectio magistralis dell’avvocato Giuseppe
Guzzetti, presidente dal 2000 di Acri, l’associazione volontaria, senza fini di lucro e apolitica che rappresenta le Casse di Risparmio Spa e le Fondazioni di origine bancaria. Guzzetti, dopo
aver tracciato una breve storia della costituzione degli istituti
dal 1970 ad oggi, sottolineando il valore dell’attività delle 88
fondazioni presenti in Italia, ha espresso una valutazione fortemente positiva dell’attività svolta dalla Fondazione Manodori
di Reggio Emilia, definendola “una delle migliori Fondazioni
in Italia con un importante patrimonio ben amministrato, che
permette di devolvere ingenti risorse a favore del territorio”.
Non è quindi mancato un accenno polemico quando ha detto:
“Nonostante il Governo lo scorso anno abbia aumentato le tasse a carico delle fondazioni, queste non intendono rinunciare al
loro ruolo innovatore e anticipatore, continuando a mettere a
disposizione delle Comunità il proprio patrimonio che nell’ultimo anno è cresciuto dell’1%, portando il loro valore complessivo a 41.2 miliardi di euro”. Occorre ricordare, infatti, che
soltanto nel 2014 le fondazioni hanno erogato più di 1 miliardo e 100 milioni di euro, di cui oltre il 40% per attività a favore
della salute pubblica e del volontariato. Il presidente Guzzetti,
infine, ha ribadito il ruolo delle fondazioni quali enti erogativi
che concorrono a sostenere progetti meritevoli. “Le fondazioni
sono una preziosa infrastruttura immateriale che, in un sistema economico sociale pluralistico, affermano praticamente e
giuridicamente il principio di sussidiarietà e contribuiscono a
risolvere problemi di interesse pubblico. E’ nostra convinzione
che questo pluralismo rappresenti un fattore di rafforzamento
e di consolidamento della democrazia di un paese”.
Il presidente del Rotary Club Reggio Emilia Riccardo Zucco,
a conclusione dei lavori, ha ringraziato i relatori per la qualità
degli interventi e, a ricordo della giornata, insieme al sindaco
di Reggio Emilia Luca Vecchi, ha consegnato il Primo Tricolore
all’avvocato Giuseppe Guzzetti.
Per il quarto anno consecutivo, con il Convegno del Tricolore
dedicato a Pietro Manodori, dopo quelli dedicati al letterato
Antonio Panizzi vissuto a Londra nell’800, all’economista del
Cinquecento Gasparo Scaruffi e al fisico del XVIII secolo Giovanni Battista Venturi, grazie al sostegno di Banca privata Albertini Syz, il Rotary ha proseguito il proprio impegno a fianco dell’Amministrazione comunale per le celebrazione del 7
gennaio, rendendo omaggio ai grandi personaggi reggiani che
hanno dato lustro al nostro territorio, conquistandosi meritato
riconoscimento non solo in Italia ma anche all’estero.
Valeria Braglia
RICCARDO ZUCCO
PAOLO PASINI
ANGELO ANDRISANO
GIANNI BORGHI
GIAMMARIA MANGHI
GIOVANNI FRACASSO
GIUSEPPE GUZZETTI
LUCA VECCHI
MASSIMO MUSSINI
MASSIMO DEGLI ESPOSTI
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L’impegno di Pietro Manodori
INTERVENTO DEL PRESIDENTE DELLA FONDAZIONE MANODORI
GIANNI BORGHI
Vorrei innanzitutto ringraziare il Rotary Reggio
Emilia e il suo presidente, dottor Riccardo Zucco,
che ogni anno propone una riflessione su un personaggio illustre della nostra città.
Occasioni come questa sono un modo diretto ed
immediato per conoscere la storia, perché ci fanno “incontrare” una persona e ci aiutano ad individuare e a riconoscere i segni e il patrimonio umano e sociale che ha lasciato nella nostra Comunità.
Ringrazio inoltre i discendenti della Famiglia Manodori e i nostri ospiti che ci illustreranno aspetti
diversi dell’opera di Pietro Manodori.
Rivolgo un ringraziamento particolare all’avvocato Giuseppe Guzzetti che ci onora oggi con la sua
presenza e condividerà con noi la propria lunga e
consolidata esperienza nell’ambito delle fondazioni bancarie, come presidente di ACRI e di Fondazione Cariplo.
A me, come presidente della Fondazione Pietro
Manodori, è stato affidato il compito di tracciare
una breve biografia del nostro concittadino.
Sindaco di Reggio Emilia, fondatore e presidente
della Cassa di Risparmio, presidente del Monte
di Pietà e della Casa di Carità, tra i fondatori della Croce Rossa, Pietro Manodori fu un personaggio di spicco per il territorio reggiano nell’Italia
post-unitaria e figura di riferimento durante le
crisi economiche e sociali che seguirono.
LA CASSA DI RISPARMIO DI REGGIO EMILIA
Nato sulle pendici del Monte Valestra, sul nostro
Appennino, rimase per tutta la vita legato alle proprie radici montanare, anche quando l’impegno
civile e sociale lo spinsero a trasferirsi in città.
IL MONTE VALESTRA
Sulle origini del nome e della fortuna della famiglia Manodori si sono diffuse molte ipotesi, che
sconfinano nella leggenda. Quella che viene tramandata di padre in figlio racconta di un mago che
viveva all’ombra del Monte Balista che, impietosito per la sorte di un povero carbonaio padre di undici figli, lo invita nella sua grotta piena di tesori,
frutto delle sue scorribande nelle campagne circostanti. Il carbonaio affonda le mani in un mucchio di monete e ne prende una manciata.
A quel gesto sarebbe ispirato il nome dei Manodori e il simbolo che ancor oggi campeggia nel logo
della Fondazione che ne porta il nome.
Realtà e leggenda spesso si fondono tra loro; di
certo Pietro Manodori, nato il 21 marzo del 1817 a
Valestra, figlio del Sindaco di Carpineti, fu uno dei
più illustri reggiani dell’Ottocento.
Queste le tappe salienti della sua straordinaria
partecipazione alla vita pubblica.
A partire dal 1849 – e per 28 anni – è presidente
del Monte di Pietà e nel 1852 fonda la Cassa di Risparmio di Reggio Emilia che guida per venticinque anni.
Nel 1860 diventa Sindaco di Reggio Emilia e nello
stesso anno propone alla Cittadinanza di aprire il
primo Asilo per l’Infanzia gratuito e aperto a tutti.
Nel 1866 è tra i fondatori della Croce Rossa e si
impegna anche nella gestione della Casa della
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segnandole, come fondo, sotto forma di prestito gratuito, 8.000
lire tratte dai redditi del Monte. Vedeva infatti il Manodori che
le rendite sopravanzavano le spese, né venivano assorbite dai
bisogni ordinari dell’Istituto, poiché con circa 59.000 lire si
provvedeva al prestito gratuito e con 98.000 lire al fruttifero;
pensò dunque che fosse dovere dell’Amministrazione trarne
partito a nuove forme di beneficenza e, poiché allora richiamavano l’attenzione comune le Casse di Risparmio e gli Asili di Infanzia, all’una e all’altro rivolse l’animo suo informato ad onesti
e virili propositi e trovò aiuto efficacissimo nei suoi colleghi”.
Carità. Di lui scrive Enrico Manzini, giovane storico reggiano:
“Operosissimo, infaticabile, diede prove luminose di perizia
non comune in tutte le cose di pubblica amministrazione”.
Gli incarichi pubblici gli consentono di mettere in atto la sua
peculiare inclinazione a migliorare le condizioni economiche
e sociali della popolazione in un contesto storico in cui cominciano a formarsi i primi barlumi dell’identità nazionale.
All’impegno civile in città, Manodori abbina la cura della tenuta agricola in montagna e, anche lì, opera per risollevare le condizioni di vita degli abitanti.
Come fonte di sostentamento di contadini e braccianti, tra le
altre innovazioni, introduce l’allevamento del baco da seta.
Ci informa Aldo Cerlini, storico dell’epoca, che “la sua opera
molteplice è tanto più da ammirare in quanto si svolse in un
periodo assai turbato della storia di Reggio Emilia e dell’Italia
intera”.
Durante la crisi del 1859, quando la Cassa di Risparmio di Modena aveva sospeso i pagamenti, a Reggio è proprio Pietro Manodori – allora presidente – ad assicurare i rimborsi, sia di persona che con fondi del Monte di Pietà, convincendo cittadini
facoltosi a versare somme a favore della Cassa.
Nei giorni di maggior panico, si presenta di persona agli sportelli per rassicurare i clienti ed affrontare direttamente i casi
più complessi. Addirittura la moglie, Angiola Artoni, sotto il
falso nome della Contessa Baciocchi, versa una parte cospicua
della propria dote nunziale per aiutare il marito a superare la
tempesta finanziaria.
Ma come sono nate le Istituzioni guidate da Manodori?
Dal Monte di Pietà derivano la Cassa di Risparmio e l’Asilo.
A Pietro Manodori si deve il merito – scrive Andrea Balletti nel
1894 – “di aver deliberato di fondare una Cassa di Risparmio as-
Con risolutezza e decisione, dopo aver trattato con il Delegato
del Governo e aver superato con abilità e diplomazia scogli politici e burocratici, Pietro Manodori ottiene l’assenso dal Duca
Francesco V e prepara il programma e il regolamento della Cassa in cui ben presto cominciò a confluire i primi depositi.
La Cassa di Risparmio, rivolta in particolare alla “classe meno
agiata”, ha sede inizialmente del Palazzo del Monte, aperta il
giovedì e la domenica, quando gli uffici restano liberi.
In pochi anni cresce e si moltiplicano le attività per cui si rende
necessario il trasferimento in una sede più ampia e prestigiosa,
restaurata in proprio: Palazzo Pratonieri in via Toschi a Reggio
Emilia.
Contemporaneamente, Manodori si muove per allestire l’asilo
per i bambini poveri che rischiavano di morire per fame e malattie. Intende salvarli da una morte precoce, ma anche dare
loro un’istruzione ed un’educazione di base.
Nell’Italia risorgimentale, l’iniziativa rappresenta per Reggio
Emilia un atto coraggioso e lungimirante. L’Asilo di Infanzia
Pietro Manodori, per un’ampia fascia sociale, diventa una conquista, il riscatto di una situazione di indigenza e di precarietà.
Ha sede a Palazzo da Mosto, in via Mari, acquistato nel 1860 dal
Sacro Monte di Pietà, allora presieduto da Manodori. L’Asilo di
Infanzia ha chiuso definitivamente nel 1991.
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Grazie ai suoi meriti, al suo intenso lavoro a favore dei meno
abbienti e dei suoi rapporti con famiglie e persone influenti
della sua epoca, Pietro Manodori viene eletto Sindaco di Reggio
Emilia e confermato in carica per quattro trienni consecutivi.
Particolarmente interessato ai problemi dell’educazione, tanto
che si preoccupava dell’estensione dell’obbligo scolastico fino a
dieci anni, dà comunque impulso a numerose altre attività con
energia e determinazione.
ASILO MANODORI 1962
Tra le opere pubbliche di maggiore rilievo si può citare la selciatura delle strade di Reggio, la realizzazione di uno stradone
per arrivare alla stazione, la costruzione di un teatro diurno
nell’area della cittadella, l’incanalamento del canale di Secchia
nel canale Tresinaro.
Manodori rilancia e sostiene allo stesso modo l’attività commerciale e quella culturale della città.
Sotto il suo Governo viene istituito il mercato delle tele e delle
manifatture e l’esposizione biennale di oggetti d’arte e dell’industria. Si programmano le corse dei cavalli, la fiera del bestiame e dell’agricoltura. Parimenti, promuove l’acquisto del Casino dell’Ariosto e l’appalto di spettacoli teatrali con artisti di
rilievo.
A lui si deve infine il decreto per la nuova denominazione della
Città e del Comune Reggio nell’Emilia, per togliere gli equivoci
che nascono con l’altra città omonima delle Calabrie.
Per dare un’idea del suo intenso lavoro, si può riportare il giudizio che esprime Domenico Manzini nel 1870. “Reggio presenta
un aspetto ben differente e più civile di quello che era. Ai lavori che in dieci anni l’hanno così abbellita, sono da aggiungere
quelli seguiti in quest’anno che per la loro importanza non lascio qui brevemente di esprimere: la fornace, l’Ospedale delle
donne, il Palazzo del Tribunale, i restauri del Monte di Pietà, il
passaggio di Porta Santa Croce a Porta Santo Stefano”.
Passione, impegno, competenza e felici intuizioni per cui possiamo ancora oggi andare fieri del nostro concittadino che ci
ha lasciato istituzioni che sono tuttora un punto di riferimento
per la nostra Comunità. Tra queste, la Fondazione Manodori
che ha ereditato la funzione di sostegno alle classi sociali più
deboli e l’attenzione ai bisogni della Comunità del Monte di
Pietà, a partire dal 1494, e della Cassa di Risparmio di Reggio
Emilia, nel 1991, quando l’attività di beneficenza venne separata da quella della gestione del credito.
La Fondazione Manodori interviene ed opera per il bene comune e, anche in tempi di contrazione delle risorse, continua ad
erogare fondi per realizzare progetti di enti, istituzioni, scuole,
ospedali, associazioni di volontariato e cooperative sociali.
Sono quindi particolarmente onorato di presiedere una realtà
che deriva e ha tratto ispirazione da istituzioni che affondano
le proprie radici in una lunga tradizione di filantropia e servizio
sociale.
La Fondazione di Reggio Emilia che, unica in Italia tra quelle
derivate dalle Casse di Risparmio, non a caso porta un nome:
quello di Pietro Manodori.
Gianni Borghi
Presidente Fondazione Manodori
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Officine Meccaniche Reggiane
TUTTI PRONTI A “SALVARNE” LA STORIA
“Le Reggiane: da una grande storia ad un futuro possibile” è il
titolo della conversazione ideata e condotta dal Presidente eletto del Rotary Club Reggio Emilia, Leopoldo Barbieri Manodori,
alla quale hanno partecipato i Rappresentanti di tutta l’Area
Emiliana 1 del Rotary, oltre a molti Soci e Amici del Club reggiano. L’intervento del Professor Luigi Grasselli, docente all’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia nonché Socio
onorario del Club – che ha fatto il punto sul recupero dell’Archivio storico delle Reggiane in cui sono raccolti circa 20.400
documenti digitalizzati – ha aperto la sequenza degli interventi
e delle testimonianze di coloro che, a vario titolo, hanno intrecciato la loro vita con le Officine Meccaniche Reggiane. Dalle
considerazioni dell’ultimo proprietario Luciano Fantuzzi, che
ebbe il merito di diffondere il brand in 162 paesi nel mondo, ai
ricordi personali di Gianni Degola, il cui nonno fu direttore di
quella che divenne la quarta azienda più importante in Italia,
agli auspici di buon governo dell’eredità storica delle Reggiane
per farne leva di rilancio futuro della città di Riccardo Ferretti,
alla necessità di migliorare il collegamento tra le aree del Tecnopolo e di San Lazzaro evidenziata da Mauro Dell’Amico, al
desiderio di recuperare tutto il patrimonio storico sviluppato
negli anni di Stefano Ovi.
L’infinità di storie che hanno contribuito a creare la straordinaria fama di questa azienda – che nel 1941 impiegava oltre
11.mila dipendenti e proseguì la sua attività anche nel dopoguerra con produzioni differenziate in molteplici settori tra cui
quello ferroviario, alimentare e movimentazione – sono state
d’ispirazione per il giornalista e scrittore reggiano Alberto
Guarnieri, ospite della serata che, grazie alla creatività dall’esperto fumettista Leonardo Marcello Grassi, ha realizzato una
graphic novel sulla storia delle Reggiane, con particolare riferimento al periodo storico che va dal 1940 al 1979, compreso il
grande sciopero del 19m51, di prossima pubblicazione.
Valeria Braglia
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Articolo dell’amico Luigi Vinceti
GAZZETTA DI REGGIO, DOMENICA 31 GENNAIO
“Il padiglione più ad Est delle ex Officine Meccaniche Reggiane, dal quale uscivano gli aerei per i primi collaudi in pista, potrebbe diventare, in caso di maltempo, il luogo in cui accogliere
spettacoli programmati al Campovolo. E’ una delle curiosità
emerse nella serata che il Rotary di Reggio ha dedicato allo storico quartiere cittadino che si cerca di recuperare all’uso. L’incontro ha consentito di rivivere la storia e valutare le prospettive di utilizzo dell’antico complesso industriale sorto nel 1904.
L’analisi, aperta dal presidente Riccardo Zucco e coordinata
da Leopoldo Barbieri Manodori, è stata inizialmente caratterizzata dalle annotazioni del professor Luigi Grasselli, docente di UniMoRe, il quale ha ricostruito le vicende che hanno
consentito alla primitiva officina di produrre apparati meccanici sempre più complessi per l’impiego nel settore ferroviario
oltre che nell’attività alimentare fino ad arrivare alla costruzione di velivoli. Tutto è documentato nell’archivio informatico che potrà essere ulteriormente arricchito dal materiale
cartaceo salvato da Luciano Fantuzzi, ultimo proprietario del
monumentale complesso. Interessanti anche le testimonianze
personali portate dallo stesso Fantuzzi oltre che da Gianni Degola e Stefano Ovi che hanno raccontato di macchine e studi
nati nei capannoni di via Agosti ed ora sparsi in mezzo mondo.
Che fine faranno quei reperti e soprattutto come verranno utilizzate quelle strutture? A questo tema hanno portato utili contributi il Pro Rettore Riccardo Ferretti, che ha attribuito alle
Reggiane il merito di aver dato origine alla “sapienza reggiana
del saper fare” e quindi la loro giusta destinazione a laboratori
della conoscenza. Il collega Mauro Dell’Amico ha suggerito
a tale proposito di creare più facili collegamenti fra il Tecnopolo e il Campus di San Lazzaro. Decisamente originale infine
l’apporto del giornalista e scrittore di origine reggiana Alberto Guarnieri che le Reggiane le sta raccontando in modo a dir
poco singolare, attraverso un fumetto - era presente anche il disegnatore Leonardo Marcello Grassi - che arriverà a breve in
libreria. Ribadita intanto la disponibilità di Iren a collaborare
con UniMoRe, Comune, Polo Archivistico, Istoreco, Panizzi e
Sovrintendenza ai Beni Culturali per salvare la storia e la vita
delle Reggiane. Da non trascurare infine l’interessamento di
Luciano Ligabue. Dunque un tuffo nel passato per un salto nel
futuro”.
Luigi Vinceti
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FEBBRAIO 2016 | NR. 02
NEWS DAL CLUB
Commissione per l’Effettivo del Club
PRESENTATA L’ATTIVITÀ NEL CORSO DEL SALOTTO DI GIOVEDÌ 14 GENNAIO
GIUSEPPE ALBERTINI
La Commissione per l'Effettivo ha l’incarico di
preparare e mettere in atto un piano per la crescita del Club. E’ composta da Giuseppe Albertini
(Presidente), Vittorio Corradi, Donatella Prampolini, Giovanni Sidoli e Luigi Zarotti; comprende
inoltre il Segretario del Club. Si avvale anche della
collaborazione dell’Istruttore del Club, soprattutto per la formazione dei nuovi Soci.
Il mantenimento e la crescita dell’effettivo è il problema principale che il Rotary International sta
vivendo, infatti da anni non si modifica di molto
e si aggira sempre su 1.300.000 soci. La Commissione ha cercato di operare secondo le indicazioni
distrettuali che non determinano regole fisse, anche se si ispirano a principi rotariani consolidati.
Il coordinamento della Commissione con il Consiglio è indispensabile per garantire unitarietà di
intenti con le altre Commissioni, con le diverse
esigenze del Club e per la pianificazione dei calendari mensili.
La Commissione, in stretta collaborazione con il
Segretario e la segreteria del Club, è aggiornata
sui registri delle presenze e controlla la tempestiva trasmissione alla Segreteria Distrettuale dei
dati trimestrali sull'assiduità delle presenze; questo consente anche di monitorare costantemente
la partecipazione dei Soci alle attività sociali.
La Commissione cerca di suggerire proposte e/o
soluzioni alla scarsa partecipazione dei Soci alle
riunioni e ha considerato l’esigenza di selezionare
nuovi Soci che risultino particolarmente motivati. Bisogna pensare al consolidamento o meglio
alla crescita dell'effettivo, anche se la composizione dell’organico di un Club di oltre 60 anni di vita
ha effettivi problemi di conservazione, pertanto
è necessario considerare la dinamica nel tempo
pensando al futuro, la vitalità, l'azione di servizio
e l'orgoglio di appartenere al Rotary.
La scelta dei nuovi Soci si fonda sulle classifiche,
ponendo forti limitazioni a quelle ampiamente
rappresentate e studiando quelle carenti, sulla
qualità dei nuovi Soci, che rappresenta il principio fondamentale, sulla presenza femminile, sui
giovani, soprattutto se di provenienza rotaractiana (purché con curriculum rilevante), e sulle persone di qualità, indipendentemente dall’età.
Il Rotary Club Reggio Emilia, nato nella primavera del 1949, è formato attualmente da Soci che
rappresentano oltre una ventina delle classifiche
professionali di riferimento distrettuale. Ovviamente l’età e le caratteristiche dei Soci sono alquanto differenti e questo si riflette in una serie
di problemi, tra cui le presenze. Le cause del calo
della partecipazione sono da imputare a diversi
fattori: il fisiologico e graduale calo di entusiasmo
dei Soci storici che non vedono novità nel mondo
rotariano; la grave recessione economica che ha
sottratto a molti Soci energie e tempo libero e che
purtroppo ha anche cagionato disagi lavorativi
correlati alla crisi; l'ammissione di nuovi Soci non
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FEBBRAIO 2016 | NR. 02
NEWS DAL CLUB
adeguatamente responsabilizzati in merito all’impegno associativo della partecipazione; la scarsa formazione dei Soci sui
temi rotariani; differenti visioni di come questo Club potrebbe
esprimersi; problemi di carattere personale e familiare occorsi
ad alcuni Soci.
Questi aspetti sono stati discussi costantemente nelle varie annate rotariane. In passato i Soci erano valutati per le loro caratteristiche, ma la conoscenza del Rotary era alquanto lacunosa e
si cercava di sopperire con una breve riunione con il Decano del
Club o l’Istruttore di Club.
Recentemente, pur con la crisi dell’effettivo di tutti i Rotary
Club del mondo, si vuole ribadire la qualità dei Soci e la preparazione, frequentando il Club prima dell’ingresso ufficiale. Bisogna evitare che le candidature derivino solo da conoscenze
personali con il rischio di creare clan all’interno del Club.
Al fine di garantirsi una maggiore e soddisfacente partecipazione dei “Nuovi Soci” si responsabilizzano i Soci presentatori sia
prima dell’ingresso che negli anni successivi, soprattutto qualora le presenze tendessero a calare. Si auspica che le candidature provengano da nuovi Soci o da quelli che sono in genere
poco presenti. La conservazione comporta una valutazione del
clima del Club, dell’affiatamento e del coinvolgimento, mentre
l’incremento dell'effettivo deve tener conto della qualità dei
Soci; per entrambe è importante tenere conto della loro attiva
partecipazione. La difficoltà maggiore consiste nel fornire ai
Soci più anziani le motivazioni e l'interesse per la vita associa-
tiva, stimolandone la partecipazione fisica alle riunioni.
La Commissione, in completa sintonia con il Consiglio Direttivo, deve attuare numerosi tentativi per affrontare il problema,
cercando di differenziare le sedi delle riunioni, pur rimanendo
legati al concetto rotariano della conservazione del luogo di incontro settimanale.
Un interessante suggerimento è quello di coinvolgere i Soci
nell'organizzazione delle riunioni, chiedendo di relazionare su
argomenti di loro competenza e di interesse per l'intero Club.
Questa strategia ha tendenzialmente rinforzato il senso di appartenenza, l'interesse e la partecipazione dei relatori diretti
interessati e ha suscitato risposte adeguate anche da parte degli altri.
L'obiettivo è, col tempo, di coinvolgere sempre di più anche i
Soci attualmente più avulsi dal contesto associativo e si intendono confermare le attività di Club che tradizionalmente hanno riscosso maggiore successo di partecipazione.
L’analisi dei dati raccolti evidenzia che, statisticamente, le
riunioni più frequentate sarebbero quelle aperte all'esterno
del club, specie se conviviali. Il fenomeno sembrerebbe così
evidenziare lo spiccato interesse di molti Soci verso gli eventi
mondani, evidentemente considerati un'opportunità di grande
appeal dell'appartenenza al Rotary.
La considerazione potrebbe sembrare a prima vista deludente,
tuttavia può rappresentare il punto di partenza per rivedere ed
orientare le attività di Club e cogliere così l'opportunità di rinforzare la partecipazione dei Soci alla vita associativa e meglio
realizzare gli scopi statutari.
Un altro tema di particolare interesse è l'orientamento e formazione continua dei Soci sui temi rotariani. Gli sforzi di diffusione ed apertura a tutti i Soci al processo di indirizzo e selezione dei progetti da realizzare non hanno ad ora raggiunto i Soci
più distanti, dunque si dovranno svolgere ulteriori tentativi e
adottare nuove strategie. E’ importante inoltre che il nostro
Club rappresenti sempre una realtà conosciuta sul territorio
per le numerose iniziative che devono avere ampio risalto sulla stampa locale. La nostra azione è dunque fortemente rivolta
alla selezione dei nuovi Soci, nonché a raggiungere in maniera
sempre più capillare e con interventi mirati tutti i Soci attualmente più restii alla partecipazione.
Giuseppe Albertini
Presidente della Commissione “Effettivo”
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FEBBRAIO 2016 | NR. 02
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6.000 euro per il reparto di oncologia
LE ULTIME MAGLIETTE NELLO “STORE” DI PIAZZA PRAMPOLINI
ALESSANDRO PERI
Ad un paio di mesi dal primo evento al Palabigi, il
principale service dell’annata del Rotaract Reggio Emilia realizzato per sostenere il Reparto di
Oncologia dell’Arcispedale Santa Maria Nuova è
ormai giunto al termine: delle 900 magliette realizzate, solo pochissimi pezzi sono ancora disponibili. Questo significa che la Comunità reggiana
ha risposto in modo estremamente positivo, contribuendo con grandissima generosità ed in brevissimo tempo: un’esperienza stupenda che ci ha
permesso di raggiungere un totale di quasi € 6.000
raccolti fino ad oggi; un successo!
Tutto questo è stato possibile grazie al sostegno
che Pallacanestro Reggiana ci ha fornito in questi
mesi di collaborazione: dalla dirigenza ai giocatori, tutti si sono messi in gioco con entusiasmo e
generosità per supportare questo grande progetto.
L’ultima novità è che le magliette sono in esposizione e vendita nel negozio “StoRE” di piazza
Prampolini. Una grande opportunità per chi non
avesse la possibilità di accedere al Palazzetto dello Sport o non fosse ancora riuscito ad entrare in
possesso della maglietta potrà averne una agevolmente.
Alessandro Peri
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Auguri
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FEBBRAIO 2016 | NR. 02
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