Alla Sanità del Piemonte 80 milioni in più (La Stampa Torino)

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Transcript Alla Sanità del Piemonte 80 milioni in più (La Stampa Torino)

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LA STAMPA
VENERDÌ 5 FEBBRAIO 2016
.
Cronaca di Torino .43
Boccata d’ossigeno dal governo
Alla Sanità del Piemonte 80 milioni in più
Dal sintetizzatore per i malati di Sla al nuovo piano vaccini, ecco come verrà gestito il “tesoretto”
NOEMI PENNA
Ottanta milioni di euro per
ampliare i servizi della sanità
piemontese. La boccata
d’aria arriva dal Governo,
che ieri a Roma ha ripartito
fra le Regioni un fondo sanitario annuale di 108 miliardi
e 440 milioni di euro. Un miliardo e 138 milioni in più rispetto al 2015, di cui al Piemonte spettano 8 miliardi e
42 milioni di euro, rispetto ai
7 miliardi e 962 milioni dello
scorso anno. «Non potremo
sguazzare, anche quest’anno
continueremo a fare economia – afferma l’assessore Antonio Saitta –. Ma questi 80
milioni in più si tradurranno
in servizi e prestazioni d’assistenza che sino ad oggi la
mutua non poteva permettersi, come il sintetizzatore
per i malati di Sla e il nuovo
piano vaccini».
Piemonte in lizza
La ripartizione è stata calcolata dalla Commissione salute della Conferenza StatoRegioni, convocata ieri a Roma: presente Saitta, che dal
prossimo 25 febbraio potrebbe rivestire la carica di coordinatore. Il governatore dell’Emilia Romagna Stefano
Bonaccini ha preso il posto
del dimissionario Sergio
Chiamparino alla guida della
Stato-Regioni e per garantire gli equilibri, pare che sarà
proprio il Piemonte ad assumere il controllo della Commissione. «Mi adeguerò alla
decisione dei colleghi», commenta Saitta: «Si tratta di
una carica molto impegnativa, ma penso che sia importante anche solo che il Piemonte sia stato preso in considerazione per rappresentare la Sanità in Italia. Prima
eravamo come Cenerentola,
ora il lavoro che stiamo facendo viene apprezzato, così
come i risultati ottenuti». E
le idee per il futuro non mancano: «Lavorerò con gli altri
assessori per fare in modo
che il prossimo riparto del
fondo sanitario, quello del
2017, sia triennale, per dare
più margine d’investimento
alle Regioni», annuncia.
Portafogli certo
L’importanza del nuovo fi-
MAURIZIO TROPEANO
«Un politico appassionato,
un uomo generoso, un socialista riformista autentico costantemente impegnato in
ogni battaglia per l’affermazione dei diritti civili, della
democrazia e della libertà».
Piero Fassino, sindaco di Torino, ricorda così Filippo
Fiandrotti, e storico esponente della sinistra socialista, la corrente che a livello
nazionale faceva riferimento
ad Emilio Lombardi e a Torino a Nerio Nesi. Anche il presidente del Piemonte, Sergio
Chiamparino, ne ricorda
«l’appassionato impegno politico rimasto inalterato anche dopo aver abbandonato il
suo ruolo di dirigente politico
e di parlamentare della repubblica».
L’ex parlamentare aveva
78 anni e sabato scorso dopo
essere caduto dalle scale di
un ristorante del centro di
8
Miliardi
Quanto spetterà al
Piemonte del fondo
sanitario annuale. Nel 2015
erano 7,9 miliardi
nanziamento non è data solo
dalla cifra, ma anche «dal mese in cui è stato approvato – sostiene Saitta –. Di certezze sul
fondo sanitario del 2015 ne abbiamo avute solo a novembre».
Un ritardo che ha causando
non pochi problemi a una Regione commissariata come la
nostra, che ha dovuto preventivare soldi alla cieca, senza
sapere con precisione quanto
aveva nel portafogli. «Quest’anno i tempi sono stati rapidissimi, come da anni non capitava in Italia. Avere certezza
delle risorse a inizio febbraio
significa poter programmare,
dare ossigeno alle nostre
aziende sanitarie e voltare finalmente pagina dopo il piano
di rientro». L’approvazione dei
nuovi Lea, ovvero le prestazioni che il Servizio sanitario fornisce a tutti i cittadini, gratuitamente o con il ticket, «è prevista entro fine febbraio, così
come i fondi della legge speciale per la fibrosi cistica, che vale
altri due milioni di euro», conclude l’assessore.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Il caso dell’appalto alla To2
Quegli infermieri
pagati 2 euro lordi
per un prelievo
Al ribasso
Retroscena
n prelievo a domicilio?
Per gli infermieri dell’Asl To 2 vale 2,77 euro, a cui bisogna sottrarre ritenute fiscali, contributo
previdenziale, assicurazione
antinfortunistica, auto e benzina. Che a conti fatti significa poco più di un euro a paziente. «Una situazione scandalosa e svilente per la nostra professione», denuncia il
collegio provinciale Ipasvi di
Torino, a fronte della denuncia degli infermieri assunti
dalla Medical Service Assistance, l’azienda romana appaltata lo scorso dicembre
dalla To2 con «un’asta al ri-
U
L’appalto
vinto dalla
Medical
Service
Assistance
ammonta a
940.800 euro
basso che ha tenuto conto
esclusivamente del prezzo e
non sostenibilità dei costi».
medico. Smistiamo i pazienti in
base a dove abitano e, finito il
turno, dobbiamo portare i campioni al Maria Vittoria. Ma nessuno del laboratorio ci firma
niente e non abbiamo neanche
garanzie di stipendio, perché
verremo pagati a 45 giorni solo
se l’esame è andato a buon fine.
Se una provetta si perde, si
rompe o c’è un intoppo tecnico,
ci rimettiamo noi», denunciano.
Ispettorato informato
Gestione casalinga
Sono in dodici e hanno accettato questo lavoro perché non
hanno «trovato niente di meglio». «Ci avevano prospettato
tre ore di lavoro al giorno per
fare tredici prelievi a domicilio
in cambio di 721 euro lordi. Invece si tratta di molte più ore,
tutto a nostre spese. Non abbiamo alcun tipo di appoggio e il
materiale ce lo spediscono a casa». Anche l’organizzazione è
fai da te: «Ci organizziamo fra
noi per passarci le richieste del
Che qualcosa non andava bene,
La cifra dell’appalto
è bassissima
e non rispecchia
la professionalità
degli infermieri
Maria Adele Schirru
presidente
collegio Ipasvi
all’Ipasvi se ne erano accorti
ancora prima della formalizzazione del nuovo appalto. Ad
agosto, infatti, il collegio ha ricevuto la segnalazione di «annunci di lavoro al limite della legalità». Antonio ha risposto a
un’inserzione su internet ed è
stato «chiamato dalla Medical
Service per un colloquio a Milano: lì mi è stata prospettata la
possibilità di effettuare prelievi
a domicilio nell’area di Torino
Nord, con partita Iva, a 4 euro
lordi senza alcun rimborso spese per gli spostamenti». Da questa segnalazione è partita la
prima denuncia all’Ispettorato
del lavoro di Torino, che ha risposto di non poter intervenire
in quanto l’appalto con l’Asl To2
non era ancora in atto.
Asta al ribasso
L’esito della gara è stato formalizzato il 9 ottobre. L’importo
complessivo del servizio per
l’intera Asl To2 ammonta a
940.800 euro e ad aggiudicarsi
L’ex parlamentare morto a 78 anni
Dagli antifascisti spagnoli alla difesa dei diritti civili
così ha fatto politica il socialista Filippo Fiandrotti
Torino era stato portato all’ospedale Cto di Torino. «Papà
aveva avuto una ischemia - ricorda la figlia Elisa ma si era ripreso e sembrava stare bene».
In tanti lo hanno visto nelle
corse settimane, sempre attento alle questioni politiche e al
confronto: «Dobbiamo parlarci
per fare un ragionamento». Poi
sabato la caduta. «Purtroppo i
medici ci hanno comunicato
che per mio papà non ci sono
speranze di ripresa. Resterà
ancora per qualche ora in osservazione - ha spiegato la figlia Elisa all’Ansa - poi staccheranno le macchine...». Ieri mattina il decesso nel reparto di
rianimazione del Cto.
In Parlamento
REPORTERS
La diaspora del Psi, poi il Pd
Fiandrotti ha portato gli ideali di socialista riformista anche nel
Pd. Il ricordo di Fassino: «Ci lascia un politico appassionato»
Fiandrotti nasce a Vinchio, in
provincia di Asti il 18 gennaio
del 1938 e quando arriva a Torino per iscriversi alla facoltà di
Giurisprudenza prende anche
la tessera della Federazione
Giovanile socialista. Diventa
avvocato ma la sua vera passione è la politica. Nel 1979 viene
eletto per la prima volta alla
Camera dei deputati. Sarà rieletto per due volte e tra il 1983 e
il 1987 viene nominato segretario dell’ufficio di presidenza
dove lavora a fianco della presidente Nilde Iotti. Da parlamentare ha presentato 420 progetti di legge ma è stato il punto di
riferimento del Psi per i rap-
il posto è stata appunto la Medical Services Assistance, che ha
sbaragliato la concorrenza valutando ogni prestazione 4,82
euro, pagata all’infermiere 2,77
euro lordi. Per fare un paragone, lo Studio Associato di Genova Antonio & soci, che prima gestiva il servizio, aveva preventivato 6,98 euro mentre gli infermieri libero professionisti guadagnano circa 20 euro a prelievo. «La cifra stabilita dall’appalto è bassissima – sostiene la
presidente del collegio Ipasvi,
Maria Adele Schirru – e non rispecchia in alcun modo la professionalità che viene richiesta agli
infermieri». «Altra cosa grave è
che i contratti che abbiamo visionato evidenziano errori formali – rincara la vice presidente
Barbara Chiapusso –, richiedendo agli infermieri anche funzioni di carattere organizzativo
e amministrativo, infrangendo
il codice civile sulle professioni
intellettuali».
[N. PEN.]
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porti internazionali con i movimenti antifascisti e socialisti di
Spagna, Grecia, Portogallo, Cile, Argentina, Uruguay, Perù,
Brasile. «Aveva conosciuto
personalmente il premier socialista spagnolo Felipe Gonzales ed altri esponenti di primo
piano del movimento anti-farnchista», ricorda l’ex parlamentare socialista Giusi La Ganga.
Il centrosinistra
Fiandrotti si ricandida nel 1992
ma non viene eletto, Quello è
l’anno di Tangentopoli e della
fine del partito socialista, Nel
1996 l’ex parlamentare fonda
Rifondazione socialista e continua a fare politica. Scrive un libro - Golpe all’Italiana, per una
via neokeynesiana alla globalizzazione - che sintetizza il suo
pensiero sulla questione di
Tangentopoli e le sue conseguenze politiche, i rischi per la
democrazia e le possibili vie
d’uscita. Poi si avvicina al Pd.
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di un business
dell’accoglienza si allunga
sulla città e coinvolge alcune tra le più radicate istituzioni
del sociale. Perquisizioni della
Guardia di Finanza e avvisi di
garanzia per turbativa d’asta
sono stati notificati ieri ai presidenti della cooperativa Valdocco e dell’associazione Terra del
fuoco nell’ambito dell’inchiesta partita da un esposto del
consigliere Maurizio Marrone.
Valdocco e Terra del Fuoco
avrebbero manipolato la gara
da cinque milioni del 2013 per
lo sgombero del campo rom di
Lungo Stura Lazio. Per l’accoglienza hanno usato, omettendolo, gli alloggi abusivi di Giorgio Molino.
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TIAMO verificando l’esi-
stenza di eventuali
sbavature a margine
di un’operazione che nel complesso è stata esemplare dal
punto di vista del dialogo inter-istituzionale tra Procura,
Prefettura e Comune». Ci tiene
a puntualizzarlo il procuratore
aggiunto Paolo Borgna, coordinatore del pool “sicurezza urbana”
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RA la Fiat Powertrain di
Verrone, nel Biellese, e la
Magneti Marelli di San Benigno Canavese ci sono 57 chilometri di strada. Sono due fabbriche del gruppo Fca, ma a fine mese l’azienda darà un premio medio di 1.500 euro ai circa
600 lavoratori della prima e
non distribuirà nulla ai 450 addetti della seconda. È una delle
conseguenze del nuovo contratto aziendale, che favorisce le
fabbriche più efficienti.
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L PARTO indolore con l’epidu-
rale e le malattie rare. L’eterologa assistita e i sincronizzatori per i malati di Sla. Il contrasto alla ludopatia e lo screening neonatale per la sordità. Il
Piemonte ha avuto 80 milioni
in più sul riparto dei fondi nazionali per la sanità e li utilizzerà per garantire nuovi servizi
ai cittadini che finora non avevano copertura sanitaria.
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è a casa propria
nessuno si sogna di buttare sul pavimento mozziconi di sigaretta o cartacce. Invece, quando si è per la strada, si
getta per terra qualunque cosa: scontrini, fazzoletti di carta,
gomme da masticare e, soprattutto, mozziconi di sigarette.
La strada, essendo di tutti, è
considerata di nessuno, e quindi diventa un luogo da sporcare
senza farsi problemi. Poi tutti,
anche coloro che sono i primi a
buttare per terra, si lamentano
del fatto che la città è sporca.
Per cercare di porre rimedio
si è dovuti ricorrere addirittura
a una legge dello Stato: precisamente la legge 221 del 2015
che, mentre disciplina sotto
molti aspetti importanti la gestione dei rifiuti inquinanti e
promuove misure per la “green
economy”, dedica un articolo
apposito ai mozziconi di sigarette e ai “rifiuti di piccolissime
dimensioni”. Questa norma vieta espressamente che i mozziconi e i piccoli rifiuti siano gettati per terra, stabilisce per chi lo
fa una sanzione fino a 300 euro
e prescrive ai Comuni di installare nei luoghi più frequentati
appositi raccoglitori per le “cicche”, come in questi giorni vediamo accadere anche nelle
strade di Torino.
Ciò che colpisce è il fatto che,
per fare osservare quella che
dovrebbe essere una semplice
regola di buona educazione, ci
sia voluta addirittura una legge. Come se, fino ad oggi, tutti
ritenessero assolutamente normale buttare per terra mozziconi e chewing gum, e quindi fosse necessario insegnare che
questo non si può fare. Ma il
compito della legge non è insegnare la buona educazione.
Non so se queste norme
avranno effettivamente efficacia.
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ER l’Arpa quest’ inverno 2015/2016 ha portato in
Piemomnte la siccità più grave degli ultimi 60 anni. Non piove, c’è vento e così in molte parti della
regione dalla val Vigezzo alla Val Varaita sono scoppiati incendi di grandi dimensioni che divorano boschi e
che è difficile fermare nonostante da giorni siano in
azione centinaia di uomini dei vigili del fuoco e della
protezione civile con elicotteri e Canadair.
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I NASCONDE nei telefonini e
nel computer, sequestrato
dalla villetta di via Barengo, la soluzione del mistero di
Gloria Rosboch, la professoressa di sostegno scomparsa da Castellamonte il 13 gennaio, sul
quale la procura di Ivrea indaga
per omicidio.
È tra le email e i messaggi su
Facebook che si trova la risposta alla domanda su chi dovesse
incontrare quel mercoledì l’insegnante.
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IGILIA di Carnevale con polemiche a Ivrea dove domenica inizia la tradizionale battaglia
delle arance dai carri trainati dai cavalli. Ed è partito il tam tam di protesta contro lo sfruttamento dei cavalli
«schiavizzati per tre giorni a trainare
i carri con le arance e costretti, loro
malgrado, a stare in mezzo alla bolgia carnevalesca». Gli animalisti sollevano anche questioni di sicurezza:
«Un cavallo può essere colpito erroneamente, magari nelle parti più delicate come la testa, può imbizzarrirsi, scalciare». Chiedono all’ammini-
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strazione comunale di «porre fine a
questo sfruttamento che non ha nulla di divertente» poiché «la presenza
dei cavalli è rischiosa sia per loro che
per le persone». «Non c’è nessuna
schiavitù — ribatte il primo cittadino
Carlo Della Pepa — i “cavallanti” amano i loro cavalli che fanno parte della
manifestazione e sono abituati a partecipare. Da quando sono sindaco
non si è verificato alcun incidente».
Intanto è di ieri la notizia che il sindaco grillino di Venaria, Roberto Falcone ha dato l’addio alla storica corsa
degli asinelli, Venaria non avrà più il
suo Palio dei Borghi. Lo ha stabilito la
giunta a Cinque Stelle del sindaco Roberto Falcone cancellato il Palio dei
Borghi, la corsa degli asini che fa parte delle tradizionali manifestazioni
settembrine della città.
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L PARTO indolore con l’epidurale e le malattie rare. L’eterologa assistita e i sincronizzatori per i malati di Sla. Il contrasto alla ludopatia e lo screening neonatale
per la sordità. Il Piemonte ha avuto 80 milioni in più sul riparto dei fondi nazionali e li
utilizzerà per garantire nuovi servizi ai cittadini che finora non avevano copertura sanitaria. Sono i nuovi Lea, i livelli essenziali
di assistenza che entro fine mese il ministero della salute renderà noti. Una sorta di paniere Istat della sanità, dove si riconoscono
le nuove esigenze sanitarie. L’elenco definitivo è stato annunciato entro febbraio, ma
già si prevede che nella lista aggiornata ci
saranno anche quattro nuovi vaccini, varicella, pneumococco, meningicocco e anti
Hpv. Per la specialistica ambulatoriale dovrebbe essere garantita la entoroscopia
con microcamera ingeribile e fra i dispositivi per chi ha disabilità anche protesi acustiche digitali.
Al termine di una giornata di trattative
nella riunione della commissione salute e
della Conferenza Stato-Regioni l’assessore
regionale Antonio Saitta ha quantificato
l’aumento per il Piemonte del nuovo ripar-
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di chiudere nella contrattazione nazionale
è ancora più ambizioso: fare in modo, chiarisce l’assessore piemontese «che il prossimo riparto diventi triennale».
L’aumento potrebbe in realtà tradursi in
un calo se oltre ai nuovi Lea, con gli 80 milioni la Regione dovrà far fronte anche alle
spese sempre crescenti dei farmaci per l’epatite C e agli oncologici di ultima generazione, che in alcuni casi hanno prezzi proibitivi. Soltanto per l’epatite C nel 2015 l’as-
sessorato alla sanità piemontese ha speso
67 milioni, quasi 30 alla Città della Salute.
Mentre il numero dei pazienti che chiedono di essere trattati con il nuovo farmaco sale di mese in mese, considerato che il sofosbuvir ha dimostrato di avere risultati ottimi in oltre il 90 per cento dei casi. Saitta ritiene però che ci sia margine per essere ottimisti: «Con le altre Regioni stiamo trattanto con il ministero per riuscire ad avere finanziamenti a parte per epatite C e farma-
ci oncologici», spiega. Le speranza del Piemonte riguardano anche le risorse per i vaccini. Anche su questo fronte gli assessori alla sanità stanno conducendo una battaglia
per avere fondi su un capitolo dedicato senza intaccare i contributi che arriveranno
per i nuovi Lea. L’uscita dal piano di rientro
dovrebbe completare il quadro positivo
sbloccando risorse sia sul personale sia sugli investimenti per l’edilizia sanitaria.
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to: il nostro fondo era 7 miliardi e 963 milioni nel 2015, senza aumenti rispetto al
2014. Crescerà per quest’anno a 8 miliardi
e 42 milioni, circa 80 milioni aggiuntivi.
Una cifra che non consente di banchettare
visto che le spese in sanità tendono ad aumentare soprattutto per i costi altissimi
dei nuovi farmaci oncologici e per l’epatite
C, ma che ha perlomeno il vantaggio di essere stata comunicata ad inizio anno. Consentendo quindi alle Regione di fare programmazione. Saitta è molto soddisfatto:
«Il governo inserirà l’accordo nel decreto
milleproproghe - spiega - Le Regioni hanno
lavorato bene e concordato un riparto del
fondo sanitario in tempi rapidissimi, come
da anni non capitava in Italia. Avere certezze a inizio febbraio significa poter programmare e dare un mandato preciso alle aziende sanitarie». Il prossimo passo che si tenta
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to medico “a cinque cerchi”.
Stamattina la Fims, la Federazione internazionale di medicina
dello sport, renderà l’Istituto delle
Riabilitazioni un suo “Collaborating center”. La struttura di corso
Francia 104, che fa parte del gruppo Cidimu, diventa dunque un punto di riferimento per la federazione
e secondo Giuseppe Massazza, direttore della Scuola di specializzazione in medicina fisica dell’Università di Torino e già direttore dei Servizi Medici ai Giochi invernali del
2006, si tratta di «un’occasione
straordinaria, che sottolinea ancora una volta di più il salto di qualità
fatto dalla città e dai suoi esperti in
questo campo».
Con la partnership, che verrà uf-
ficializzata questa mattina con una
cerimonia, l’Irr diventa così il quinto istituto riconosciuto in Italia dalla Federazione internazionale di
medicina dello sport, dopo i due di
Roma e quelli di Milano e Brescia.
«Questa certificazione, oltre a premiare la qualità dell’istituto, è anche un riconoscimento per la città
di Torino, che con le Olimpiadi
2006 ha sposato il mondo dello
sport», commenta Ugo Riba, presidente del gruppo Cidimu.
Nella struttura di corso Francia
lavorano oltre 20 medici, che propongono un modello di riabilitazione integrata che va da quella di tipo
ortopedico a quella cardiovascolare, fino agli interventi in reumatologia, neurologia, dermatologia e via
dicendo. Il centro utilizza anche
nuove tecnologie, compresa la robotica. Da qualche tempo ha pure sposato il concetto di teleriabilitazione: alcuni pazienti vengono seguiti
a distanza, attraverso la piattaforma Skype.
Ora il personale dell’Istituto delle Riabilitazioni collaborerà anche
con la Fism. L’accreditamento, dice
il presidente della federazione Fabio Pigozzi, «rappresenta il completamento di un percorso: dieci anni
fa Torino ha presentato alla comunità internazionale la sua eccellenza non solo sul piano organizzativo
ma anche nel saper coniugare
sport e medicina scientifica. Quelle
Olimpiadi sono state un punto di
partenza e questo accordo compleTUFQ
ta dieci anni di lavoro». ª3*130%6;*0/&3*4&37"5"
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non viaggia
sugli autobus torinesi.
Come le statue nude
dei Musei Capitolini coperte dal
cartone, a subire la censura è,
questa volta, il pluripremiato
monologo di Cristian Ceresoli
“La merda” — trionfatore al festival di Edimburgo, rappresentato nei teatri di tutto il mondo —
protagonista, in scena da sola e
completamente nuda, Silvia Gallerano. Presentato due estati fa
alla Holden, forte, geniale, destabilizzante (più che “off”: un pugno nello stomaco), lo spettacolo debutta l’11 febbraio al Colosseo di Claudia Spoto, prodotto
da Produzioni Fuorivia di Paola
i-
A MERDA”
Farinetti. Il teatro ha un accordo
con Gtt per reclamizzare i titoli
in stagione con delle locandine
sulle fiancate dei pullman, ma in
questo caso l’azienda di trasporti dice no. La parola “merda”,
scritta in grande sui mezzi pubblici in giro per la città, è qualcosa che i funzionari della municipalizzata hanno ritenuto inaccettabile, un’offesa al buon gusto.
Spiega infatti Gtt: «La pubblicità
non è stata approvata perché
giudicata non in sintonia con la
policy dell’azienda». Una scelta,
coerente con la normativa comunale che proibisce affissioni contrarie al comune senso del pudore, che l’autore dell’opera giudica inaccettabile.
«Sì, la promozione dello spet-
tacolo sugli autobus è stata bloccata per il titolo. E anche in questo caso, come per le statue coperte, il difficile è trovare il responsabile — commenta Cristian Ceresoli — Per noi è un
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grosso danno, ma conferma la
validità di quanto ho scritto nel
monologo. È clamoroso che in un
mondo come questo, nel quale
ogni giorno si ascolta ogni genere di volgarità,la parola ‘merda’,
che nell’opera ha un valore non
solo drammaturgico ma poetico,
faccia scandalo. Passano certi virgolettati irripetibili di politici,
passano insulti o gesti razzisti o
sessisti, e noi veniamo oscurati.
È clamoroso».
Non è la prima volta che “La
merda” subisce censure. «Abbiamo raccolto molte recensioni entusiastiche ma nei titoli dei giornali la parola ‘merda’ non è apparsa mai — fa notare il drammaturgo — Altro problema è la
nudità di Silvia Gallerano, che
ha bloccato la rappresentazione
in Cina, India, Israele». Ma nonostante ciò Ceresoli non ha alcuna
intenzione di operare modifiche:
«Lo spettacolo resta com’è».
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LA STAMPA
VENERDÌ 5 FEBBRAIO 2016
Metropoli .53
.
ETROPOLI
M
Pino Torinese, concerto all’Annunziata
Per la festa del patrono Sant’Andrea Corsini
domani sera alle 21, nella Chiesa della
Santissima Annunziata di Pino Torinese,
concerto di violino e pianoforte con
Alessandro Milani (foto) e Roberto Issoglio.
Musiche di Mozart, ingresso 10 euro. [A. TOR.]
Per le vostre segnalazioni [email protected]
«Sarà impopolare
ma è stato deciso
e andava fatto
I voti? Pazienza»
4
domande
a
Roberto Falcone
sindaco
«Secondo me questa decisione di non far correre gli
asinelli potrebbe essere un
motivo di rinnovamento della manifestazione, affinché
possa evolversi attraverso
un maggiore coinvolgimento
delle persone dei quartieri e
di nuove contrade contemporanee». Smorza i toni il
sindaco Roberto Falcone
che è ben consapevole di andare incontro ad una sollevazione popolare.
Progetto
antiladri
Via Aosta è
una delle
zone nelle
quali i controllo di
vicinato
è già attivo:
è stato
sventato
un furto
in farmacia
FOTO COSTANTINO SERGI
San Mauro
La sicurezza passa
attraverso gli occhi
dei vicini di casa
NADIA BERGAMINI
Quindi è definitivo, la corsa
degli asini non si farà ?
«Così abbiamo deciso, perché i programmi si rispettano e gli animali non sono “ad
uso pubblico”. Questo anche
se sono consapevole che non
si è mai fatto male nessun
esemplare durante la competizione».
«Assolutamente no. Questa
non è un’iniziativa mirata
contro il comitato e la Festa
di Santa Maria Bambina.
Ma si possono organizzare
ugualmente le feste senza la
necessità di impiegare gli
animali».
[G. GIA.]
A San Mauro il controllo è «di vicinato». I cittadini che hanno aderito al progetto fanno quello
che tutti dovrebbero fare: vigilare sul loro territorio per migliorarne la sicurezza. Lo sa bene
Ferdinando Raffero, referente del progetto, che
ha portato il Comune ad approvare una delibera
ad hoc e un regolamento per i volontari, ma anche di buone pratiche per evitare di incappare
nella microdelinquenza dilagante non solo a
San Mauro, ma su tutto il territorio nazionale.
Come difendersi dalle truffe, come imparare
a notare auto e persone sospette che si aggirano
per il quartiere. Come, insomma, riappropriarsi
dei propri spazi. Il progetto, partito in una prima zona della città, quella di via Aosta, si è già
esteso con altri gruppi di volontari in via del
Porto e Sambuy ed è addirittura nata una pagina Facebook dove i sanmauresi possono fare le
loro segnalazioni. E, il sistema sta funzionando.
«Non molto tempo fa sono stati acciuffati tre
nomadi che tentavano di scassinare la farmacia
in via Aosta – racconta – il referente dei volontari lo ha segnalato alle forze dell’ordine e quando
i tre sono fuggiti in auto schiantandosi, la polizia è stata avvertita che non erano più motorizzati, ma a piedi e sono stati presi. È semplicemente una buona pratica di senso civico che
giova a tutti. Ogni 20 giorni poi il referente di
ciascuna zona fa rapporto alle forze dell’ordine
che così sanno già a cosa devono prestare attenzione». I ladri e malfattori sono avvisati: nei tre
quartieri sotto controllo (con tanto di cartelli
stradali) occhi non elettronici, ma umani vegliano sulla sicurezza di tutti. «Il progetto sta suscitando molto interesse – prosegue – al punto che
lo ha già adottato Asti e molti Comuni della collina ci hanno chiesto incontri e chiarimenti». Un
metodo antico di controllo, insomma, con mezzi
moderni e, come si suol dire, più social.
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Non teme di perdere un po’
di consensi ?
FOTO COSTANTINO SERGI
Somari in gara
La corsa degli asinelli si svolge da 32 anni in piazza dell’Annunziata: i quadrupedi non vengono
cavalcati dai fantini dei vari rioni ma il più delle volte trascinati da loro verso il traguardo
Sulla «Stampa»
In un'intervista dello
scorso 22 settembre 2015 il
sindaco Falcone aveva detto «sì» al Palio degli Asini.
1
confronto con gli amministratori, dopo quattro mesi che mi
hanno tenuto sulla graticola. E
poi, da qui a settembre, non ci
si può reinventare una festa».
E pensare che, due anni fa la
sfida tra 12 rioni della Reale
stava per diventare un documentario del regista Anatoly
Vasiliev, il direttore artistico
del teatro Scuola d’Arti Drammatiche di Mosca. Film che poi
saltò. E, nel 2015, la campanella del «via», l’aveva suonata
proprio Falcone, il sindaco della città che fu principale centro per l’allevamento e l’addestramento dei cavalli dell’esercito sabaudo.
Battaglia politica
Ovviamente la questione è già
sfociata nella schermaglia politica con un leit-motiv: «Se si
perdono le proprie tradizioni
si perderà anche l’identità».
«Mi chiedo perché il programma non si segua anche per altri
temi tipo quello relativo ai parcheggi, agli stipendi, alla partecipazione», scrive su Fb Rossana Schillaci, consigliere del
Pd. Le fa eco Barbara Virga: «Il
Palio è un patrimonio culturale che ben rappresenta la venariesità. Del resto ne può essere consapevole chi è nato o
ha vissuto qui, non certo gli assessori calati da fuori scelti dal
sindaco, che nulla comprendono delle tradizioni di Venaria».
Per Pino Capogna, di Forza
Italia: «Non si può cancellare
la storia, per questo ho già
chiesto l’istituzione di una
commissione». È in vigore anche il divieto di utilizzo su tutto il territorio comunale di fuochi d’artificio esplodenti con
botto, causa di stress per gli
animali.
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«Il Movimento 5 Stelle non
ha mai fatto e non farà il conto dei voti sulla base di queste decisioni. Capisco che ci
saranno dei cittadini di Venaria soddisfatti ed altri no.
Ma non ci posso fare nulla,
d’altronde».
Non teme che la vicenda, soprattutto a livello politico,
possa gonfiarsi a dismisura ?
«Noi siamo pronti al confronto civile con chiunque lo
voglia. Annullare la corsa
degli asini non è stata certo
una decisione presa a cuor
leggero».
Qualcuno la vede come una
manovra studiata contro
qualche associazione, cosa
pensa ?
Ferdinando
Raffero
Coordinatore
«È solo una
buona
pratica di
senso civico,
che alla fine
giova
a tutti»
Chieri
Settimo
Ospedale, l’attacco del comitato
“Il sindaco dovrebbe dimettersi”
Imparare a differenziare
giocando a scuola
Continuano le polemiche sull’ospedale unico dell’Asl To5.
Rachele Sacco, coordinatore
cittadino di Forza Italia, si batte da metà dicembre, con un
comitato spontaneo nato a
Chieri, contro la possibile
chiusura nel nosocomio cittadino, oltre che per avere un incontro con l’amministrazione
e capire quale sarà l’effettiva
ricaduta sul territorio. Dice:
«Continuo a chiedermi come
sia possibile che Martano, un
sindaco eletto dai propri concittadini, non abbia mai nominato il proprio Comune, considerato che invece i suoi colleghi lo hanno fatto».
Una guerra ormai dichiarata quella della Sacco: «Come
medico, Martano non si rende
conto dei disagi che si andranno a creare sul territorio? Possibile che Chieri, da sempre
capofila di 40 Comuni venga
trattato alla stregua di una frazione?». La posizione del capogruppo è chiara: «Chiedo ai
colleghi dell’opposizione e a
tutti cittadini di sostenere la
campagna non solo contro
“l’alienazione” del nosocomio
ma soprattutto per ottenere la
rinuncia di Martano al mandato di sindaco».
Il primo cittadino ribatte
senza mezzi termini: «Una
propaganda vergognosa». E ribadisce l’importante lavoro di
tutti i Comuni, insieme, per un
progetto «indispensabile per
Chiusura
imminente
L’ospedale
Maggiore
verrà chiuso
in vista della
struttura
unica per
tutta l’area
orientale
della cintura
ottenere un’offerta eccellente
e di grande livello specialistico.
Gli ospedali attuali sono strutture sempre meno idonee, non
offrono risposte complete.
Spesso da Chieri bisogna andare a Moncalieri, piuttosto
che a Carmagnola. L’offerta in
futuro sarà eccellente e in una
sola struttura».
[A. TOR.]
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81 classi
Giochi a
squadre per
capire come
ridurre
i rifiuti
Educare alla differenziazione dei rifiuti, al riciclaggio e al rispetto del territorio in cui si vive.
È l’obiettivo del «progetto scuole» elaborato
da Seta, la società ecologica territorio e ambiente che serve 29 Comuni dell’area
nord est di Torino e si occupa di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Sono
81 le classi degli istituti di Monteu da
Po, Settimo, San Mauro, Montanaro,
Foglizzo, Lauriano, Chivasso e Volpiano che hanno già aderito all’iniziativa. Si tratta di interventi strutturati in modo ludico, con giochi a
squadre per imparare le regole della
raccolta differenziata e come ridurre
i rifiuti prodotti. «Siamo felici della risposta
positiva delle scuole – afferma Alessandro Di
Benedetto, presidente di Seta - lavorare con
coloro che saranno i cittadini del futuro è un
impegno che ci sta a cuore».
[N. BER.]
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