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venerdì 29 gennaio 2016
anno XVII - n. 04
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Autorizzazione della Filiale di Modena Poste Italiane spa
attualità, cultura, spettacolo, musica, sport e appuntamenti
Federica
Magri
Federica magri: “L’Erasmus può
cambiarti la vita”.
Sara Capelli
e’ nato Blablamonday:
quattro chiacchiere on line
Ilaria Bondi
Il condottiero
Il carpi calcio ha conquistato 12 punti in 8 partite bloccando Milan e Lazio, impattando a San Siro contro
l’Inter e sbarazzandosi delle due “genovesi”. Grazie a Fabrizio Castori,il sogno salvezza è ancora vivo.
cronaca
aimag
Fusione o alleanza?
Ilaria Bondi: L’arte di disegnare
i corpi. svelati I misteri dell’anatomia
non c’è pace per la
residenza psichiatrica
cucina
aziende
greg paltrinieri
è il testimonial di Nutrileya
scuola
A destra
Alessandro
Pacchioni
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Quando la cucina fa rima con estro e originalità
molto più di una scuola
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E’ successo ancora,
domenica 24 gennaio. La
partita di calcio Fiorano –
Solierese del campionato
Allievi è stata sospesa per
rissa sugli spalti. A venire
alle mani sono stati i genitori dei ragazzi: una parola
di troppo è bastata per
scatenare dapprima una
raffica di insulti e, successivamente, uno scontro a
suon di spintoni e calci. Una
scena che ha indotto
l’arbitro a sospendere la
partita anche perché i
ragazzi in campo si sono
rifiutati di continuare a
giocare. “Se potessi organizzerei le partite a porte chiuse dopo casi di violenza o in
seguito ad atteggiamenti intimidatori da parte dei genitori, perché così non si può
andare avanti” ha dichiarato il presidente provinciale della Figc Vincenzo Credi (in
foto) intenzionato ad adottare tutti i provvedimenti che il regolamento permette
“per debellare questa cosa che ormai è diventata cronica di genitori e ragazzi che
si picchiano: è ora di farla finita”. Per non parlare degli arbitri che sono bersaglio di
attacchi sul campo e fuori: l’anno scorso in Emilia Romagna sono stati 37 gli episodi
di violenza certificati.
“Il problema sono i genitori che sfogano lo stress della quotidianità sui campi da
calcio” conclude Credi. Rappresentano un problema anche quelli convinti di avere
un figlio fenomeno. E’ tempo che qualcuno si faccia carico di spiegare ai genitori
quale comportamento sia più adeguato riguardo la loro presenza nelle attività
sportive del figlio, per capire qual è la linea di confine che segna il dentro dal fuori.
Sara Gelli
www.temponews.it
La Iena
Là dove c’era l’erba, ora c’è... un centro sociale...
“Il calo dei residenti a Novi non è tutto ascrivibile al terremoto.
Si registra un calo percentuale della popolazione straniera,
che passa dal 18,5% del 2011 al 15,4% del 2015. Altro dato da
tenere in considerazione è il saldo tra decessi e nascite (in
negativo di 152 cittadini) dal 2011 al 2015”.
Dichiarazione del segretario del Circolo Pd di Novi di Modena Marzia Scaltriti.
attualità, cultura, spettacolo, musica, sport e appuntamenti
DIRETTORE RESPONSABILE
Gianni Prandi
CAPOREDATTORE
Sara Gelli
REDAZIONE
Jessica Bianchi, Federica Boccaletti, Francesca Desiderio,
Dario Po, Enrico Gualtieri, Marcello Marchesini, Clarissa
Martinelli, Chiara Sorrentino.
IMPAGINAZIONE e GRAFICA
Liliana Corradini
PUBBLICITA’
Multiradio - 059.698555
STAMPA
Centro stampa delle Venezie - 049-8700713
REDAZIONE e AMMINISTRAZIONE
Via Nuova Ponente, 28 CARPI
Tel. 059 642877 - Fax 059 642110
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RADIO BRUNO Soc. Coop.
Registrazione al Tribunale di Modena N. 1468 del 9 aprile 1999
Chiuso in redazione il 27 gennaio 2016
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venerdì 29 gennaio 2016
anno XVII - n. 04
La big Hera propone la fusione mentre quella di Tea è la strada dell’indipendenza che si sposa con intese tra gruppi di medie
dimensioni. Anche Piacere Aimag insieme a Estra offre la possibilità di uno sviluppo autonomo.
Fusione o alleanza? Questo è il problema…
I soci di Aimag
cercavano un partner e ne
hanno trovati sette: Hera,
Tea, le Fondazioni Cassa
di Risparmio di Mirandola e Cassa di Risparmio di
Carpi, Piacere Aimag
insieme a Estra, Canarbino Spa, Austep e Fratelli
Baraldi hanno presentato
manifestazione di interesse
per la multi utility di casa
nostra di cui i ventuno
Comuni soci detengono
assieme il 65%. Grazie al
lavoro di sintesi fatto dal
consulente Gianpaolo
Chimenti di Price Waterhouse, società di revisione contabile che ha svolto il
ruolo di advisor, durante la
serata di giovedì 21 gennaio
presso la Sala Congressi di
viale Peruzzi davanti ai
consigli comunali di Carpi,
Novi, Soliera e Campogalliano è stato possibile
conoscere le caratteristiche
delle diverse manifestazioni
di interesse e intuire che
sarà una lotta a tre tra Hera,
Tea che ha il sostegno delle
Fondazioni e Piacere Aimag
che si è presentata insieme a
Estra. Difficile infatti che
I sindaci Paola Guerzoni, Luisa Turci, Alberto Bellelli, il presidente del
consiglio Davide Dalle Ave, e il sindaco di Soliera Roberto Solomita
possano essere presi in
considerazione per la
partnership Canarbino, che
ha proposto l’acquisto di
quote azionarie di minoranza di Sinergas, Fratelli
Baraldi la cui manifestazione di interesse non declina
le finalità della partnership,
Austep che si propone per
società di progetto nel
settore idrico e ambientale.
Ogni considerazione che si
spinga al di là della presentazione di Price Waterhouse
Cooper spetta comunque ai
sindaci che avranno l’ultima
parola, entro il mese di marzo, sulla scelta della strada
da intraprendere per garantire ad Aimag l’incremento
del valore per i soci, il mantenimento e miglioramento
dei servizi, la salvaguardia
dei livelli occupazionali:
l’operazione di partnership
è infatti finalizzata alla
crescita industriale della
multi utility. Quali le differenze sostanziali? Hera, big
bolognese con i suoi 244
soci pubblici, quotata in
Borsa e presente dal Veneto,
all’Emilia Romagna fino
alle Marche, già azionista
di Aimag dal 2009 con una
quota pari al 25% ha proposto nella manifestazione
d’interesse l’acquisto di un
ulteriore 26% per arrivare
almeno al 51% privilegiando, già oggi o in una fase
successiva, la fusione di
Aimag in Hera per incorporazione. L’operazione
sarebbe finanziata attraverso cassa e/o azioni in modo
da consentire l’ingresso dei
soci pubbli- Gianpaolo Chimenti
(Cassa di Rici di Aimag
sparmio di
nel capitale
Carpi e Cassa
e nella
di Risparmio
governance
di Mirandola)
di Hera.
che, dichiaranDiversado l’intenzione
mente da
di passare
Hera le
dall’attuale
altre mani10% al 20%,
festazioni
associano la
di interesse
loro manifestaoffrono ad Aimag la poszione di interesse “a quella
sibilità di uno sviluppo
di multi utility compatibile
autonomo. Tea, la multi
dal punto di vista tecnico,
utility del territorio mantoindustriale, dimensionale”.
vano (di cui il Comune di
Infine, Piacere Aimag, che
Mantova detiene il 72,8%
unisce i gruppi privati Piae 59 comuni il 27,2%)
centini, Reggiani, Borsari,
propone di acquistare tra il
insieme a Estra, multi utility
26 e il 32%del capitale di
presente in Toscana, ha fatto
Aimag dai Comuni soci,
pervenire una manifestaziocorrispondendo la metà del
ne d’interesse per l’apporto
valore mediante concamdi una quota di risorse in
bio azionario (le due multi
Aimag pari al 14% tramite
utility sarebbero presenti
un aumento di capitale o
l’una nell’altra) e l’altra
tramite l’acquisto di azioni
metà mediante versamento
in possesso dei comuni soci
in denaro. L’intesa vedrebbe che manterranno una quota
Tea presente nel capitale,
di partecipazione al capitale
nella governance congiunta sociale superiore al 50%.
e nel patto di sindacato. La
Dalla manifestazione d’inmanifestazione di interesse teresse ora si passa alla gara
di Tea è legata a doppio filo vera e propria.
a quella delle Fondazioni
Sara Gelli
La sfida MAGGIORE di Aimag si chiama gara per la concessione della distribuzione del gas. non lo ha nascosto il direttore
Dondi che, in occasione della presentazione del Piano Industriale ha dichiarato: “abbiamo bisogno di certezze E tempi rapidi”.
“Aimag è forte e guarda al futuro”
La sfida di Aimag per
il prossimo futuro è una sola
e si chiama gara per la concessione della distribuzione del
gas. E non lo ha nascosto il
presidente Mirco Arletti che,
in occasione della presentazione del Piano Industriale 2016
- 2018 del gruppo, è stato lapidario: “a quell’appuntamento, Aimag non può presentarsi da sola. Pertanto, l’individuazione di un partner, sia
questi industriale o finanziario,
è fondamentale”. Sette le manifestazioni di interesse pervenute al Comune di Mirandola, che ha agito su delega
degli altri Comuni soci (i quali detengono il 65% del pacchetto azionario della multiutility, il cui valore è stimabile
intorno ai 200 milioni di euro):
“segno inequivocabile di quanto questa multiutility sia appetibile per l’ottimo lavoro
svolto sinora dal suo gruppo
dirigente”. La gara, fatta per
ambiti territoriali, nel nostro
caso Modena 1, (già costituita
la stazione e appaltante, mentre il bando dovrebbe essere
pubblicato il 17 marzo 2017),
vede in campo due giocatori,
seppure dal diverso peso, Aimag da un lato ed Hera dall’altro. “Chi vince ha l’obbligo di
indennizzare il gestore uscente per il valore delle sue reti di
distribuzione”, spiega il direttore generale Antonio Dondi.
Ergo, se vincesse, Aimag dovrebbe versare al colosso bolognese oltre 100 milioni di
euro. Le due società non possono presentarsi in modo associato alla gara per motivi
legati alle normative vigenti e
all’Antitrust: poiché l’una è
una partecipata dell’altra, (ricordiamo che nel 2009, Hera
ha acquisito il 25% di quote di
Aimag per un valore di 36 milioni di euro) e perché le due
multiutility, in quanto operatori dominanti, sono le sole a
spartirsi la torta della distribuzione del gas nell’ambito Modena 1. La strada praticabile è
quindi segnata: o Aimag viene
fagocitata da Hera oppure si
“allea” con un altro soggetto.
Se ciò non accadesse, pur incassando 100 milioni sonanti
di indennizzo, Aimag perderebbe un segmento fondamentale per la propria redditività
e il suo valore si svaluterebbe
enormemente (ricordiamo che,
a oggi, le quote del Comune
di Carpi in Aimag ammontano
a 30 milioni di euro: risorse
che appartengono ai cittadini).
“Non siamo preoccupati - prosegue Dondi - ma abbiamo
bisogno di certezze. Il nostro
auspicio dunque è che la proprietà decida in tempi rapidi.
Dal canto nostro faremo di
tutto per arrivare preparati a
quell’appuntamento”.
Aimag è forte e non arretra e
anche nel Piano Industriale
2016 - 2018 il CdA della municipalizzata non rinuncia a
ipotesi di sviluppo e a processi
di innovazione nella gestione
dei servizi. “Per tale motivo
abbiamo previsto maggiori
investimenti (circa 85 milioni
complessivi) rispetto al triennio precedente”, ha dichiarato
il presidente Arletti. L’obiettivo economico del gruppo è
consolidare il margine operativo lordo attorno ai 44 milioni di
euro (con un aumento a 48 nel
2018) con un’attenzione costante al mantenimento dei pa-
rametri finanziari, su tutti quello relativo all’indebitamento:
“siamo un’azienda sana e poco
indebitata - prosegue Arletti e questo ci consente di avere
la tranquillità finanziaria necessaria per mettere in campo
ulteriori progetti di crescita”
la quale potrebbe passare anche per future acquisizioni,
aggiunge Dondi, come nel
caso della fusione tra Sorgea
Energia e Sinergas,.“Con
prudenza e decisione, qualora
il mercato offrisse delle buone opportunità non ci tireremo
indietro”. La forza di Aimag,
spiega il direttore, sta nella
“buona diversificazione del
rischio, ma nel prossimo futuro
dovremo fare i conti con una
riduzione dei margini di guadagno (soprattutto su idrico e
gas). Il settore ambientale poi,
punto di forza della nostra multiservizi, sta cambiando repentinamente: meno produzione
di rifiuti, maggiori vincoli sugli impianti di smaltimento ed
esaurimento delle discariche
determineranno una riduzione dei margini e quindi minori
dividendi per i soci, a partire
dai Comuni. Senza dimenticare il fatto che la concessione
di raccolta scade alla fine del
2016”. Puntare su nuovi asset è
quindi strategico. 30 i milioni
di euro destinati agli investimenti nel settore ambiente
(raccolta, recupero e smalti-
mento dei rifiuti). “Sul fronte
della raccolta differenziata ci
siamo posti obiettivi alquanto
ambiziosi, i quali anticipano
ampiamente quelli stabiliti dal
Piano Regionale di gestione
dei Rifiuti in attesa di approvazione da parte dell’Assemblea
regionale: raggiungere l’80%
di raccolta differenziata nel
2018, grazie all’estensione
del modello porta a porta in
tutto il bacino servito daAimag
e l’applicazione della tariffazione puntuale, ridurre i rifiuti
a smaltimento da 196 chili nel
2015 a 100 nel 2018. Sette i
milioni destinati agli adeguamenti normativi o alle migliorie tecniche per gli impianti di
trattamento rifiuti (impianti
di compostaggio di Carpi e di
Massa Finalese e le discariche,
fra cui segnaliamo il ripristino morfologico-ambientale
di Medolla e l’ampliamento
del quarto lotto di via Valle a
Fossoli). Uno dei principali
investimenti al vaglio riguarda poi la realizzazione, a fine
piano, di un impianto per lo
sfruttamento del biometano
prodotto dalla digestione anaerobica della frazione organica
presso l’impianto di Massa Finalese”. A preoccupare è ancora il sottoutilizzo del TMB
(trattamento meccanico biologico presso il compostaggio di
Fossoli): “se il Piano provinciale non ci consentirà di trat-
tare rifiuti provenienti anche
da altre parti della Regione,
il costo di smaltimento per i
soli rifiuti del bacino Aimag
diventerà più elevato, con un
possibile aggravio della tariffa
per i cittadini”, spiega Dondi.
Ammontano poi a 35 milioni le
risorse per gli investimenti nel
settore idrico finalizzate alla
riduzione delle perdite di rete
(il 26%), all’efficientamento
energetico attraverso la sostituzione delle apparecchiature
elettromeccaniche più obsolete, alla diminuzione degli
impianti di depurazione per
ridurre i costi di manutenzione e investimenti per gli adeguamenti normativi. Previsti
anche importanti interventi
di rinnovo delle infrastrutture
acquedottistiche: fra le opere
principali si segnala la nuova
condotta del DN 700 che sostituisce l’adduttrice più vecchia
del DN 350 che dal campo pozzi di Fontana alimenta Carpi e
l’anello cittadino di adduzione;
a seguire si procederà con il
rinnovo dell’ossatura portante
del sistema di adduzione alimentato dal campo pozzi di
Cognento. Sul fronte “produzione di energia” si prevedono
invece investimenti pari a 2,4
milioni finalizzati in particolare al potenziamento della
rete di teleriscaldamento di
Mirandola.
Jessica Bianchi
venerdì 29 gennaio 2016
anno XVII - n. 04
3
Non tutti lo sanno ma
la nostra città ha dato i
natali a uno dei precursori
dell’anatomia moderna.
Jacopo Barigazzi, noto
come Berengario da Carpi,
nato nel 1466, laureato in
Filosofia e Medicina, si
distinse nel mondo accademico e non solo per le sue
preziose e innovative
pubblicazioni di anatomia.
A ricalcare quelle antiche e
illustri orme è oggi la
carpigiana 38enne Ilaria
Bondi, grafica pubblicitaria, illustratore medico e
titolare dello studio Peppermint Advertising. Un’arte,
quella di Ilaria, a dir poco
singolare: “dopo il diploma
all’Istituto d’arte di Reggio
Emilia, grazie alla curiosità
che suscitò in me la mia
professoressa di Disegno
dal vero, decisi di frequentare la Scuola diretta a fini
speciali di Disegno anatomico, nata negli Anni Venti,
presso la Clinica Ortopedica dell’Università degli
Studi di Bologna, al Rizzoli, la quale accettava solo
quindici allievi all’anno
provenienti da ogni angolo
d’Italia. La scuola, unica
nel suo genere e oggi
purtroppo chiusa, mi ha
fornito la cultura scientifica
e tecnica necessaria per
diventare una disegnatrice
capace di illustrare argomenti di anatomia macroscopica e microscopica,
normale e applicata per le
scienze biomediche”.
Dalla matita alla tavoletta
grafica, tutta la storia del
disegno anatomico è custodita all’interno del Rizzoli.
Ne è stata scrupolosa e appassionata custode, fino alla
sua scomparsa avvenuta nel
La carpigiana 38enne Ilaria Bondi, grafica pubblicitaria e titolare dello studio Peppermint
Advertising, è specializzata nella realizzazione di tavole anatomiche
L’arte di disegnare i corpi
Ilaria Bondi
“Pur essendo poco noto alla maggioranza, il mio lavoro è estremamente
utile a tutti quei medici e professionisti
che nelle loro pubblicazioni medicoscientifiche necessitano di illustrazioni
più chiare ed esplicative rispetto una
normale fotografia”.
2014, Giliola Gamberini,
che il destino ha legato al
grande direttore della Scuola di disegno anatomico,
Remo Scoto: “la migliore
dei maestri. Apprendere da
lei è stato un privilegio straordinario”, prosegue Ilaria.
L’arte di disegnare corpi,
realizzando tavole anatomiche, è sicuramente un
lavoro di nicchia ma, come
spiega Ilaria, “estremamente affascinante. Il nome di
Carpi è da sempre legato a
quello della maglieria ma,
in realtà la nostra città è
molto di più”. Indissolu-
bilmente legata al destino
di Berengario da Carpi, la
Corte dei Pio serba tesori
da riscoprire e valorizzare.
“Questo lavoro mi consente
di coniugare le mie due più
Il dottor enzo Cacciatore ha lavorato con zelo e passione per 14 anni al Ramazzini come primario
di angiologia e chirurgia vascolare. La sua scomparsa ha commosso tutti
Il medico amico di tutti
Era davvero l’amico di
tutti, pazienti e non, il dottor
Enzo Cacciatore, fiorentino
di nascita, napoletano di studi e carpigiano d’adozione. E
lo testimoniano le centinaia
di persone che hanno voluto
essere presenti sabato mattina alle Camere ardenti del
Policlinico di Modena per
dargli l’ultimo doloroso saluto e testimoniare il loro
affetto e la loro stima. Cacciatore è stato davvero un
personaggio che ha portato a
Carpi, giunto negli Anni ’70
da Napoli dove si era laureato in medicina e chirurgia, la
sua verve mista di cultura
fiorentina e di intelligente
humor napoletano, che si
esprimeva in un entusiastico
amore per la vita, la compagnia, gli amici, la buona tavola e le profonde riflessioni
sui temi del vivere quotidiano.
Il tutto contrassegnato da un
sorriso largo e accattivante
4
venerdì 29 gennaio 2016
che gli valse
un’accoglienza immediata
da parte dei
carpigiani.
Cacciatore ha
lavorato con
zelo e passione per 14 anni
al Ramazzini
come primario di angiologia
e chirurgia vascolare, dopo
essere stato al Policlinico di
Modena e all’Università come
insegnante alla facoltà di medicina e chirurgia. E in quegli
anni a Carpi egli conquistò
immediatamente la stima e
l’apprezzamento dei colleghi
medici, del personale infermieristico e dei tanti pazienti
che provenivano anche da
fuori. Poi si dedicò alla libera
professione, per scelta propria, proseguendo con successo la sua scrupolosa appassionata attività di medico specialista tra la riconoscenza e la
anno XVII - n. 04
simpatia dei
suoi pazienti.
E così il medico ‘amico
di tutti’ e che
tutti amavano e apprezzavano, se
n’è andato
improvvisamente mercoledì 20 gennaio
in una stanza dell’ospedale di
Mirandola, dove era ricoverato dopo essere stato sottoposto a un’operazione di
protesi all’anca. Sgomenti e
increduli la sua compagna di
una vita, Viviana Sivori, la
figlia di quest’ultima, l’avvocato Elisabetta Cadossi, i
figli Luca, musicista e Alessandro, medico residente in
Brasile, oltre che la schiera di
amici e conoscenti. Che si
sono ritrovati sabato mattina
per esprimere dolore e partecipazione per una perdita
improvvisa e inattesa. E in-
sieme a loro erano presenti
alle Camere ardenti del Policlinico molti medici e rappresentanti del mondo politico in quanto negli ultimi anni
Cacciatore aveva accettato
di presentarsi alle elezioni
come candidato nelle liste del
Pdl dove aveva portato la propria esperienza professionale
ma anche di uomo di cultura
impegnato nella vita civile e
sociale. Una perdita dolorosa per quanti lo hanno conosciuto e frequentato: testimoni della sua generosità e bontà nel curare e consigliare,
spesso gratuitamente, quanti si avvicinavano a lui con
fiducia e speranza. E le
sue esequie si sono concluse come egli desiderava: al cimitero di San
Cataldo, davanti alla
sua bara, il figlio Luca,
apprezzato musicista,
ha intonato al sassofono
il celebre brano Stardust di
Carmichael, tra lacrime e applausi. “Mi
aveva chiesto più volte di suonare questo
brano alla sua morte ha sussurrato commosso il figlio Luca – e io ho
mantenuto la promessa”.
Cesare
Pradella
grandi passioni: quella per
l’anatomia umana e quella
per il disegno”. Ma come
si sostanzia concretamente
questa inusuale professione? “Pur essendo poco
noto alla maggioranza, il
mio lavoro è estremamente
utile a tutti quei medici e
professionisti che, nelle
loro pubblicazioni medicoscientifiche, necessitano
di illustrazioni più chiare
ed esplicative rispetto una
normale fotografia. Appena terminati i miei studi e
dopo aver assistito ad alcuni
interventi in sala operatoria, eseguivo ogni tavola
a mano, oggi, invece, mi
affido alla tavoletta grafica.
Per ciascuna illustrazione
- a tratto o a colori - impiego da uno o due giorni di
lavoro”. Nulla la ferma:
“le sfide mi appassionano.
Ogni nuovo disegno, seppur
complesso, mi affascina
e mi intriga”. Ilaria Bondi
collabora con medici di
varie città del Belpaese con
i quali è entrata in contatto
grazie alla Rete e ai social:
“i miei primi lavori furono
per il professor Antonio
Pinna, pioniere nel campo
dei trapianti multiviscerali,
oggi i miei interlocutori
vanno ben oltre i confini
della nostra regione. La mia
speranza è quella di farmi
conoscere anche all’estero”. Chi volesse saperne di
più può consultare il sito
www.illustrazionianatomiche.com.
Jessica Bianchi
Enzo Cacciatore
Nutrileya, innovativa start up carpigiana nel
settore della fitoterapia,
fondata dai tre imprenditori
Matteo Reda, Giacomo
Fulgeri e Claudio Venditto, ha un nuovo testimonial:
il campione del mondo di
nuoto Gregorio Paltrinieri. “Per noi - spiega il
farmacista Matteo Reda - è
un grandissimo privilegio
poter utilizzare l’immagine
di Greg per i prossimi due
anni. Nuotatore straordinario, Gregorio è un figlio
illustre di Carpi, città nella
quale siamo nati e stiamo
crescendo anche noi. Unire
le nostre forze è a tutti gli
effetti un modo per celebrare la nostra bella città”. La
mission di Nutrileya è
quella di rilanciare la
fitoterapia quale strumento
“efficace e serio per curare
in modo naturale, piccole
patologie e disordini
organici, bypassando i
medicinali di sintesi convenzionali. Il nostro è un
approccio serio e le formulazioni che abbiamo creato
si basano su un profondo
studio delle piante medicinali e dei loro derivati”,
prosegue Reda.
Dalle pomate per uso topico
a base di estratti vegetali e
completamente prive di petrolati e allergeni a dispositivi medici, agli integratori
Franco Mosconi,
romagnolo di nascita ma
carpigiano d’adozione,
professore associato di
Economia Industriale a
Parma e in passato consigliere economico del presidente
del Consiglio Romano
Prodi, ha pubblicato in
inglese per la Routledge di
Oxford un libro nel quale
parla della necessità di nuove
politiche industriali in
Europa, dal titolo: The New
European Industrial Policy.
Global competitiveness and
the manufacturing renaissance.
Professor Mosconi parliamo di attualità: cosa sta
accadendo nel mondo
bancario italiano?
“In Italia non c’è nessun problema particolare per quanto
riguarda il sistema bancario:
ha i coefficienti patrimoniali
e i collaterali a garanzia nella
media europea e il questionario mandato alle banche che
ha fatto tanto rumore e provocato crolli in borsa è una
prassi della Bce nei confronti
di tutto il sistema bancario
dell’Eurozona. Dopo le
dichiarazioni del presidente
della Banca Centrale, Mario
Draghi, si può stare relativamente più tranquilli. Ciò non
toglie che nel nostro sistema
bancario ci sono istituti che
hanno bisogno di interventi
e credo che, a breve, potremmo assistere a un vero e
proprio risiko bancario”.
Il sistema industriale
dell’Emilia Romagna
L’innovativa start up
carpigiana nel
settore della fitoterapia,
Nutrileya, ha un nuovo
testimonial: il campione
del mondo di nuoto Gregorio
Paltrinieri
Gregorio Paltrinieri
Il volto più
bello di Carpi
Matteo Reda e Giacomo Fulgeri
alimentari…
sui materiali
targati Nutrileya svetterà
l’immagine
del campione carpigiano, il quale,
a sua volta,
porterà in
giro per il
mondo, in
gara e in
allenamento,
il marchio
made in
Carpi. Una
partnership,
quella tra
l’eccellente
azienda e lo
sportivo, che
incarna perfettamente
il volto più
bello della
nostra città.
Jessica
Bianchi
“Per noi è un grandissimo
privilegio poter utilizzare
l’immagine di Greg per i
prossimi due anni. Nuotatore
straordinario, Gregorio è un figlio
illustre di Carpi, città nella quale
siamo nati e stiamo crescendo
anche noi. Unire le nostre forze è a
tutti gli effetti un modo per
celebrare la nostra bella città”.
Il professore associato di Economia Industriale a Parma Franco Mosconi fa il
punto sulla situazione bancaria e sul sistema industriale del nostro territorio
L’ultima frontiera? L’Africa
Franco Mosconi
cresce, ma meno di quanto fossero le previsioni;
com’è lo stato di salute
dell’economia della nostra Regione?
“L’Emilia Romagna ha gli
indicatori positivi con dati
superiori alla media nazionale, ma non possiamo accontentarci. Abbiamo un’economia robusta che fonda la sua
forza su due cose: manifattura ed export. A queste
bisogna aggiungerne una
terza. Ormai non girano solo
le merci ma le fabbriche: da
alcuni anni il fenomeno che
vede i tedeschi comprare
aziende a Bologna, i carpigiani comprare aziende
in Germania. Arrivano gli
americani e fanno investimenti. Questo fenomeno
rappresenta la nuova frontiera dell’internalizzazione.
Condivido il ragionevole
ottimismo sul futuro dell’economia regionale. L’Emilia
Romagna è la regione più
dinamica sul fronte di questi
investimenti che vanno e
vengono; ma tutto ciò ha
bisogno di una politica industriale. Senza voler polemizzare devo sottolineare che
questa è un’area di politiche
pubbliche sottovalutata a
livello nazionale: ci portiamo
dietro una presunzione da
parte di tanti teorici, di tanti
economisti di grido secondo
i quali la politica industriale
è destinata a fallire. Bisogna
trovare un accordo su cosa
s’intende, nel 21esimo secolo, per politica industriale.
Come mai gli Stati Uniti e la
Germania, due paesi autenticamente federali, hanno una
politica industriale manifatturiera centrale? Washington
e Berlino guidano le nuove
politiche industriali perché
sanno che sono strategiche
per il Paese e il futuro. E
questo perché la manifattura
conta. L’Italia, da sempre
Paese manifatturiero, dovrebbe fare quello che hanno
fatto la Germania e gli USA
e invece… La nuova politica
industriale implica incoraggiare gli investimenti in conoscenza a loro volta declinabili come spesa in ricerca
e sviluppo e formazione del
capitale umano; senza questi
elementi non si va da nessuna parte e sono più necessari
dove ci sono piccole e medie
imprese, perché le grandi
se le fanno da sole. Servono
strutture collettive pubbliche-private dove possono
andare le Pmi per risolvere i
loro problemi”.
Calo del petrolio e fine
dell’embargo all’Iran. Notizie positive per la nostra
economia?
“Di primo acchito da economista industriale, il calo del
petrolio lo posso giudicare
positivo perché siamo un
Paese e una regione trasformatrici con tante imprese
ad alto consumo di energia
e quindi la diminuzione del
prezzo del petrolio sembra
una buona notizia, ma c’è
il rovescio della medaglia.
La diminuzione del prezzo
fa calare le entrate in molti di quei Paesi nei quali
noi esportiamo il top della
nostra produzione. Il calo del
petrolio fa scendere i costi di
produzione e le esportazioni
restano l’incognita dei prossimi mesi. Con l’Iran c’è un
rapporto di vecchia data con
il sistema industriale italiano
e l’apertura di questo Paese potrebbe portare nuove
interessanti opportunità per
l’Italia”.
Dopo anni di boom anche
i Paesi del Brics, in particolare Brasile, Russia e Cina,
mostrano segnali di crisi.
“Noi vendiamo prodotti molto specifici: beni d’investimento che servono per produrre o i beni della moda e in
questo caso possiamo sperare che l’impatto sia meno
dirompente. E comunque
gli imprenditori non stanno
fermi e da quando è emersa
la crisi di quei Paesi si può
notare che uno dei mercati
a cui si sta rivolgendo il
sistema industriale regionale
è l’Africa. L’Africa ha zone
che stanno crescendo molto
bene e li si nota un attivismo
italiano ed emiliano-romagnolo. L’economia mondiale
è un gioco a somma positiva;
negli anni i giocatori sono
sempre aumentati nonostante
le ripetute crisi economiche e
politiche”.
Si parla della necessità
di una politica di difesa
estera comune per i Paesi
dell’Ue, non sarebbe utile
anche una politica industriale comune?
“Io sostengo questa tesi: la
nuova politica industriale
dovrebbe essere spostata
a Bruxelles come avviene
negli Stati Uniti tramite
apposite agenzie federali.
E’ necessario agire a livello
comunitario. Ogni paese è
troppo piccolo per creare
grandi programmi per le tecnologie del futuro. La tesi di
fondo del mio libro è che le
politiche industriali dovrebbero avere lo stesso rango di
altre politiche comunitarie.
Bruxelles dovrebbe coordinare i centri di eccellenza dei
grandi progetti tecnologiciscientifici e poi ci sarebbe un
ruolo di applicazione degli
Stati e delle Regioni, ma fino
a quando ogni Stato (o come
in Italia ogni regione) vuol
fare la sua politica industriale
le possibilità di farcela oggi
sono limitate”.
Pierluigi Senatore
venerdì 29 gennaio 2016
anno XVII - n. 04
5
“Troppo spesso si
“gli edifici vengono attualmente tutti occupati e la loro manutenzione rappresenta una delle voci
cade nell’equivoco di
che gravano maggiormente sul bilancio” spiega il presidente Sergio Garuti
pensare che a un elevato
titolo di studio corrisponda la
sicurezza di un posto di
lavoro e proprio i giovani
scoprono presto che si tratta
alla gestione degli studenti
di un’illusione”. L’invito del
a convitto, dalle dotazioni e
presidente dell’Istituto
attrezzature fino alle divise,
Nazareno Sergio Garuti è
dalle pulizie alle materie
quello di stare “coi piedi per
prime che servono in cucina.
terra per offrire occasioni
All’Istituto Nazareno comconcrete a chi vuole investire
pete anche la manutenzione
nella sua formazione profesdegli edifici che si affacciano
sionale. In Italia, però,
su via Peruzzi dal civico 38
contrariamente a ciò che sta
al 44, in tutto tre palazzine, a
avvenendo altrove, si
cui si aggiunge la palestra.
valorizza troppo poco
Attualmente al civico 38
l’istruzione e formazione
sono stati temporaneamente
professionale benché dia la
collocati gli edifici della
possibilità di scegliere un
Curia vescovile in attesa del
percorso formativo che,
restauro del Palazzo Vescodopo tre anni, permette di
vile in corso Fanti; nella paentrare nel mondo del
lazzina al civico 40 ha sede il
lavoro”.
convitto femminile; in quella
Un giorno all’Istituto
al 42 c’è una cucina profesNazareno
sionale al piano terra e le aule
Si aprono le porte e inizia la
attrezzate per i corsi degli
zione e formazione profesfinanziati dalla regione stessa Garuti – in cui personale
visita negli edifici che appaadulti al primo piano, dove si
Sergio Garuti
sionale e lo finanzia grazie
o comunque autorizzati (in
docente, tutor ed educatori
iono come un grande alveatrova anche l’appartamento
al Fondo Sociale Europeo.
questo caso a pagamento
sono attenti agli aspetti della in cui vive don Ivo. Ai piani
re: si incrociano ragazzi che
Dopo aver frequentato il
per chi li frequenta): a fronte preparazione professionale
salutano in modo rispettoso,
superiori, spogliatoi per gli
primo anno in un istituto sudi una quindicina di posti
ma anche a quelli formativi.
in sala si stanno definendo
utenti e alloggi per i docenti.
periore, gli studenti possono disponibili sono sempre
La visibile crescita degli
le mansioni per il servizio in
Al civico 44 corrisponde
accedere al percorso di due
un’ottantina le richieste
studenti
tavola, in cucina è un via vai
Luca Franchini l’edificio più
anni presso l’Istituto Nazare- di iscrizione. “Attiviamo
è motivo
continuo e ognuno sta poresteso che ricomno per ottenere la qualifica di corsi per l’ottenimento della d’orgoglio
tando a termine il suo comprende il convitto
Operatore della ristorazione
qualifica di Operatore della
per le
pito, in aula di informatica si
maschile, le aule
(2000 ore di cui 500 di stage) Ristorazione, per Operatofamiglie
sta svolgendo una lezione al
della scuola, la
dopodiché c’è chi si ferma,
re Socio Sanitario (OSS),
che si
computer. Non c’è nessuno
grande cucina e
chi riprende gli studi conclu- per Responsabile Attività
ritrovano
con le mani in mano e tutti
la sala, gli uffici,
dendo anche il percorso per il Assistenziali (RAA), e corsi nel saggio
coloro che sono di turno vegli spazi della
conseguimento del diploma
di aggiornamento ECM per
di fine
stono in divisa perfetta. Lo
ricreazione e per
e chi accede alla specializza- infermieri” specifica Frananno”.
scorso anno sono state 160 le ze tecniche specifiche si
ultima c’è la paleacquisiscano direttamente in zione (500 ore) di pasticcechini.
Al di là
domande per entrare in questra oggi utilizzata
azienda, mentre ciò che man- ria, bar o cucina. Oggi sono
L’eredità di don Ivo
di tutto,
sta scuola a fronte di soli 88
dagli studenti del
ca e le imprese cercano sono duecento gli studenti, per
L’Istituto Nazareno, nato per è questa
posti disponibili: lo chiamaNazareno e da
le competenze trasversali:
il 40% femmine, e provenvolontà di don Ivo Silingardi, la sodno ‘effetto Masterchef’ ma
quelli del liceo
la disponibilità al sacrificio,
gono anche dalle zone del
resta un punto di riferimento disfazione più grande per
non è l’unico motivo per cui
Fanti. “Gli edifici vengono
veronese, del mantovano, del educativo per tante famiglie: chi all’interno dell’Istituto
si sceglie l’Istituto Nazareno. la capacità di comprendere
attualmente tutti occupati e
e risolvere
ferrarese e del bolognese.“E’ personale docente, tutor ed
Nazareno lavora.
“Gli alunni
la loro manutenzione rapLo scorso anno i problemi,
una gran fatica costruire un
educatori seguono i ragazzi
L’Istituto Nazareno e la
qui – spiega
presenta una delle voci che
sono
state
160
le
l’attaccamento percorso pedagogico - didat- durante le lezioni quotidiacittà
il direttore
gravano maggiormente sul
domande per entra- e della fedeltà a tico in due anni ma si tratta di ne e anche oltre perché su
Istituzione di carattere
Luca Franbilancio” spiega il presidente
re in questa scuola un luogo o a un una grande opportunità che duecento studenti sono circa ecclesiale e dipendente come Garuti. L’Istituto Nazareno
chini - possono aspirare
a fronte di soli 88 gruppo. Aspetti non tutte le regioni offrono” sessanta quelli che restano ‘a tale dal Vescovo, il Nazareno rappresenta un valore per
ammette Franchini.
convitto’ mangiando e dorè gestito da un consiglio di
a una buona
Carpi e il cruccio è che non ci
posti disponibili: lo fondamentali
mendo presso l’Istituto in cui amministrazione che garanpreparazione
sia piena consapevolezza di
chiamano‘effetto nella formazio- I corsi per adulti
Se nella fascia dei ragazzi
sono presenti un dormitorio
tisce il pieno funzionamento ciò da parte della città: anche
professionale Masterchef’ma non ne dei giovani
le domande di iscrizione
maschile e uno femminile.
dell’ente di formazione:
associata a un è l’unico motivo per che intendono
grazie alla sua posizione, il
superano di gran lunga i
“Questo è un contesto amdal personale docente e non
percorso di
Nazareno potrebbe candicui si sceglie l’Istitu- trovare un
lavoro e che
posti disponibili, i corsi per
bientale
formazione
a polo di riferimento
to Nazareno. solo un conte- gli adulti, spesso persone
Anche grazie alla sua posizione, il darsi
in cui i
della persoper i giovani. Un po’ come
Nazareno potrebbe candidarsi a la Città dei Ragazzi (quattro
sto familiare,
disoccupate, sono ancor più
ragazzi si
na”. Nonopolo
di riferimento per i giovani. Un case, la polisportiva, il centro
sociale e formativo maturo
richiesti e le risorse messe a
sentono
stante la vulgata ritenga che
po’come la Città dei Ragazzi (quat- di formazione professionadisposizione dalla Regione
parte
il mondo della scuola e della sono in grado di fornire.
tro case, la polisportiva, il centro di le) rinnovata a Modena col
Il percorso di istruzione
non bastano. L’Istituto Naza- di una
formazione in generale sia
formazione professionale) realizza- concorso di soggetti pubblici
reno, in quanto ente accredi- comunità
lontano anni luce dal mondo professionale
ta
a Modena col concorso di soggetti e privati.
La Regione Emilia Romagna tato presso la Regione Emilia coesa, –
del lavoro, Franchini si dice
disciplina il Sistema di Istru- Romagna, organizza corsi
spiega
convinto che le competenSara Gelli
pubblici e privati.
Il Nazareno più da vicino
NOSTALGIA LENIN
La figura di Lenin, nel 92/o
anniversario della morte, è
stata commemorata - come
ogni anno dal 2005 - a Cavriago, il paese del reggiano
che ospita in piazza il suo
busto. Deposti mazzi di fiori
alla base della statua.
PRIMO LEVI
Fino al 21 febbraio al
Castello Estense di Ferrara,
sotto l’egida della Fondazione Museo nazionale della
Shoah, è visitabile la mostra
itinerante I mondi di Primo
Levi. Una strenua chiarezza. In mostra, immagini
inedite, videoinstallazioni,
sculture, audiovisivi e pannelli esplicativi.
6
venerdì 29 gennaio 2016
Uno sguardo oltre l ’argine
di Pierluigi
Senatore
BABY GANG
Leggings, t-shirt e camicette
all’ultimo grido: volevano
essere fashion a tutti i costi
tre studentesse modenesi
14enni finite nei guai.
Dopo la scuola hanno raccontato ai genitori di voler
andare in treno a Reggio
Emilia, poi sono entrate in
un negozio dandosi allo
shopping gratis. Le ragazanno XVII - n. 04
zine sono state colte con le
‘mani nel sacco’ e denunciate.
CPL
Arresti domiciliari sostituiti
dall’obbligo di dimora nel
comune di Concordia per
Roberto Casari, ex presidente del colosso delle
costruzioni Cpl, cooperativa
coinvolta nelle inchieste sulla metanizzazione di Ischia
e sugli appalti nell’agro
aversano.
VITTORIO SGARBI
‘’Potrei candidarmi a sindaco di Milano, di Bologna o
di Trieste.
Ne ho parlato anche con
Berlusconi, vediamo come
vanno le Primarie di Milano,
e come saranno i sondaggi’’. Vittorio Sgarbi, che
per ora ha congelato le
dimissioni da assessore
alla Rivoluzione a Urbino,
non esclude una discesa
in campo con una propria
lista da sindaco in uno dei
tre capoluoghi che vanno al
voto in primavera.
NOMADI
I Nomadi tornano ‘Live’ con
il nuovo tour teatrale che da
gennaio ad aprile li vedrà
coinvolti in teatri italiani ed
europei. Dopo le prime date
svizzere lo storico gruppo si
esibirà venerdì 29 gennaio
al Teatro Manzoni di Bologna. Il concerto rivivrà i 50
anni di attività della band:
dai pezzi storici scritti da
Augusto Daolio e Beppe
Carletti, alla proposta di
inediti raccolti nell’ultimo
album Lascia il segno.
ARTEFIERA
Sarà una festa l’edizione
numero 40 di Arte Fiera,
salone internazionale di
arte moderna e contemporanea a Bologna fino al 1°
febbraio; 222 gli espositori
totali. Giovedì 28 anteprima
con il vernissage dedicato a
David Bowie.
E’ dal 2008 che l’Azienda sanitaria di Modena ha messo a disposizione (grazie a fondi della Regione) un milione di euro per la
realizzazione di una Residenza psichiatrica a trattamento intensivo a Carpi. A complicare l’intricata vicenda si è sommata
l’incerta sorte del Servizio di Diagnosi e Cura cittadino
Non c’è pace per la residenza psichiatrica
Villa Igea si dichiara possibilista, “qualora vi fossero le condizioni, nel gestire in convenzione dei posti letto a Carpi”, presso
la struttura privata ricavata all’interno dell’immobile ex camiceria Stella di via Tre Febbraio.
E’ dal 2008 che
l’Azienda sanitaria di
Modena ha messo a disposizione (grazie a fondi della
Regione) un milione di euro
per la realizzazione di una
Residenza psichiatrica a
trattamento intensivo a
Carpi. L’ultimo anello, tra
ospedale e domicilio, per
garantire un percorso di
cura e assistenza completo
ed efficace. Storia antica
ben lungi però dall’essersi
conclusa. A complicare
l’intricata vicenda si è
sommata l’incerta sorte del
Servizio di Diagnosi e Cura
cittadino (Spdc): legati a
doppio filo, i due servizi
stanno rischiando di saltare.
La vicenda è ormai nota: di
fronte alla paventata chiusura dell’Spdc per far posto
alla Residenza Psichiatrica
a trattamento intensivo
(Rti), i volontari dell’associazione carpigiana che
tutela i diritti dei malati
psichiatrici e delle loro
famiglie Aldilà del Muro
hanno levato gli scudi, di
comune accordo con i nostri
amministratori, promettendo battaglia e chiedendo
maggiore chiarezza alla
dirigenza dell’Asl.
Quest’ultima ha rilanciato
dicendo che sarebbero state
salvate capre e cavoli.
L’ipotesi? Far convivere,
per un periodo sperimentale
di almeno 18 mesi nel
medesimo stabile, una volta
rimesso a norma, (attraverso l’allungamento del piano
terra nel lato est) Diagnosi e
Cura e residenza. L’associazione è poi stata invitata a
mettere per iscritto una sorta
di intesa, la quale doveva
essere sottoscritta dal dottor
Fabrizio Starace, direttore
del Dipartimento di Salute
Mentale e Dipendenze Patologiche dell’Asl, per ribadire il proprio concetto di
psichiatria del territorio,
affinché Carpi si possa
dotare di una struttura
intermedia fondamentale
come la residenza senza
però sacrificare nulla.
“Sono circa tre mesi che
attendiamo una risposta dal
dottor Starace. Risposte che
continuano a tardare. Una
cosa è certa - spiega il
presidente di Aldilà del
Muro, Giorgio Cova - noi
vigileremo affinché il
servizio di Diagnosi e Cura
venga mantenuto in città.
Vogliamo vedere il progetto
nero su bianco e avere la
certezza che, durante i
lavori di ristrutturazione
della palazzina che ospita il
reparto, il Diagnosi e Cura
non dovrà chiudere né
essere temporaneamente
trasferito a Baggiovara
come paventato inizialmente”. In attesa della formalizzazione dell’accordo tra
ente pubblico e Asl, i nodi
da sciogliere restano però
numerosi. A partire dagli
spazi. E’ davvero possibile
allungare lo stabile? Rumors dicono di no facendo
così tramontate l’ipotesi
della coesistenza dei due
servizi nella palazzina in
Piazzale Donatori di Sangue, 3. Alquanto futuristico
appare anche l’eventuale
- quanto improbabile - trasferimento dei malati in
crisi acuta (oggi ospitati nei
9 posti letto del Diagnosi e
cura) all’interno dell’ospedale durante i lavori di
ristrutturazione della
palazzina. E’ infatti noto ai
più la cronica mancanza di
spazio nel nostro obsoleto
ospedale. Dopo le numerose
promesse non mantenute,
qual è dunque la volontà
dell’Ausl, nonostante il
sindaco Alberto Bellelli e
l’assessore alle Politiche
Sociali Daniela Depietri
abbiano più volte ribadito
la loro contrarietà alla
chiusura o al trasferimento
del Diagnosi e cura? Perché
nonostante il Comune si
dimostri da tempo estremamente flessibile e ben
disposto nei confronti
dell’Azienda (ndr - dapprima nel reperimento di un
terreno sul quale l’Asl
potesse erigere la Residenza
ex novo, così come nell’offrire una struttura di proprietà comunale dove
collocare la Casa della
salute) quest’ultima continua a ritrattare e prendere
tempo? L’idea di unificare
sotto una comune regia,
l’Spdc di Carpi e quello di
Baggiovara, con l’arrivo - a
partire dal 1° febbraio - alla
Corte dei Pio della dottoressa Vanna Greco, già
dirigente del Diagnosi e
Cura di Baggiovara, va
forse nella direzione di
chiudere il nostro? Perché
l’azienda sanitaria continua
a promettere di portare in
città una Residenza psichiatrica, spendendo denari,
quando ve ne è già una
pronta? Si chiama Rsp
Tom Ballard, un nome
poco conosciuto con
un’attività di alpinista
impressionante. Questo
giovane climber inglese ha
compiuto salite di rilievo, un
po’ ovunque, all’insaputa di
tutti, tranne che per una
ristretta cerchia di amici,
impostando tutta la sua vita
intorno alla scalata, per se
stesso e nessun altro.
Si può definire “figlio d’arte” ma la strada verticale
che imbocca è solo sua, se
avesse usato il nome della
madre senz’altro sarebbe
diventato più famoso,
ma ha dimostrato di non
ambire alla fama e di voler
intraprendere un percorso
personale, lontano da modelli, luci e ombre. La madre,
la fortissima alpinista inglese
Allison Hargreaves, è considerata la più forte di tutti i
tempi. Fu la prima donna a
salire l’Everest in solitaria e
senza ossigeno e compì, anche durante l’attesa di Tom,
una delle sue più importanti
salite sull’Eiger. Perse la vita
nella tragedia del 1995 sul
K2, quando Tom aveva sei
anni. Anche se il vissuto con
la madre fu breve, il Dna non
mente e Tom è diventato un
senza dimora con l’arrampicata nelle vene: apre
numerose nuove vie, compie
la maggior parte delle salite
in solitaria e molte insieme
Stella: struttura privata ricavata all’interno dell’immobile ex camiceria Stella di
via Tre Febbraio è stata
realizzata da Segesta di
Carpi, società specializzata
in realizzazioni e ristrutturazioni di strutture socio sanitarie e assistenziali.
La struttura, a due passi
dall’Ospedale ma perfettamente inserita nel tessuto
urbano, è dotata di venti
posti letto di Residenza
Sanitaria Psichiatrica ed è in
grado di ospitare fino a venti
persone nel Centro Diurno
Psichiatrico.
Un bell’esempio di collaborazione tra pubblico e
privato è rappresentato da
Casa Valentini a Sassuolo:
la struttura - che ospita un
Centro di salute mentale,
una Residenza
psichiatrica e una
Semiresidenza
(Centro diurno) - è
gestita dalla Casa
di Cura Villa Igea
sotto la supervisione dell’Azienda
Usl che ne mantiene il governo
clinico.
Non sarebbe, secondo una logica
di mero buon
senso e ottimizzazione delle
risorse, mantenere
il Diagnosi e Cura
dove già sorge, e creare dei
posti in convenzione presso
l’Rsp Stella?
La signora Giuliana Ponzoni di Villa Igea si dichiara
possibilista nel ripetere in
città un’operazione simile a
quella di Sassuolo: “qualora
vi fossero le condizioni,
ovvero compatibilità econo-
Non sarà
riconfermato il
direttore del
distretto
socio - sanitario
Claudio
Vagnini
lascia Carpi
Dopo otto anni di lavoro,
il direttore del distretto socio
- sanitario di Carpi, Claudio
Vagnini sarà trasferito e
lascerà l’Ospedale Ramazzini
alla fine di febbraio. Sul suo
successore non è dato
sapere… La notizia, accolta
con grande dolore e preoccupazione da parte dei suoi
collaboratori, arriva contestualmente a un altro
trasferimento, quello della
direttrice dell’ospedale,
Teresa Pesi, a Sassuolo. In un
sol colpo il nostro ospedale
perde due figure di riferimento. Un avvicendamento più
cadenzato avrebbe probabilmente suscitato meno timori
tra i corridoi del nosocomio
cittadino.
mica e obiettivi chiari, noi
siamo disponibili a gestire
in convenzione dei posti
a Carpi”. Il tutto a costo
zero per l’azienda. E’ lecito
domandarsi perché in città
si voglia creare l’ennesimo
doppione e quale sia, più in
generale, il futuro della psichiatria sul nostro territorio.
Jessica Bianchi
Venerdì 5 febbraio, alle ore 21,
preso la sede del Cai al Circolo
Gorizia, incontro con l’alpinista
Tom Ballard
Il vagabondo
del verticale
al padre.
Col padre vive in un lungo
vagabondaggio finalizzato
all’arrampicata, dormendo
in un furgone o in tenda, prima in Svizzera, poi in Francia
infine in Italia, dove rimane
a vivere in un campeggio in
Dolomiti e lì, alla fine dell’estate 2014 conta 200 vie
salite. Sempre alla ricerca di
qualcosa di nuovo da scalare
e da sfidare, Tom considera
ogni via un allenamento alla
prossima via, più alta, più
fredda, più difficile. Pratica arrampicata in falesia,
boulder, vie lunghe, sci,
cascate di ghiaccio, drytooling, tutto ad altissimo
livello. Solitario e riservato,
Tom frequenta poca gente,
non pubblicizza ciò che fa,
scala ciò che gli interessa e
non ciò che può interessare
in internet. Alla fine dell’inverno 2015 conclude le sei
Nord delle Alpi,in solitaria,
in un’unica stagione, Cima
Grande di Lavaredo, Pizzo
Badile, Cervino, Grandes
Jorasses, Petit Dru e l’Eiger,
con pochissima risonanza
mediatica, condividendo il
progetto con pochi amici
intimi, possiamo dire quasi
in sordina. Questo stile riservato, insieme alla grande
capacità fisica e psichica di
affrontare un impegno così
grande, da solo e in invernale dà l’idea di quanto tutto
sia al di sopra del normale
e, per di più, con un valore
etico anacronistico.
Non a caso infatti Tom intito-
la questo progetto Starlight
and Storm, perché solo i
suoi requisiti permettono di
affrontare la montagna con
le stelle o le tempeste.
Sempre nel 2015, conclude
il trittico sul Catinaccio in
Dolomiti, dove, insieme a
Stefania Pederiva (figlia
della guida alpina della Val
di Fassa Bruno Pederiva),
apre e libera tre vie nuove:
Baptism of Fire, Scarlet
Fever e Beauty and the
Beast. Un’ultima curiosità
sul giovane Tom: quando le
condizioni climatiche non
gli permettono di andare in
montagna, trascorre le sue
giornate a fabbricare chiodi
da scalata. Non esiste minuto della sua vita che non sia
dedicato alla montagna.
venerdì 29 gennaio 2016
anno XVII - n. 04
7
Una commedia
agrodolce che scalda il
cuore e rischiara l’animo
portando il favolismo a patti
con la realtà. Così è stato
definito il piccolo capolavoro firmato da Olivier
Nakache ed Eric Toledano, Intouchables (Quasi
amici nella traduzione
italiana). Ed è proprio da
quella pellicola, capace di
raccontare il complesso
rapporto tra un miliardario
paraplegico francese e il suo
aiutante personale, immigrato nero e politicamente
scorretto, che muove i suoi
primi passi il progetto
Avvicinabili: quasi amici
(che vede uniti Il Tesoro
Nascosto, Progetto per la
Vita, Fondazione Dopo di
Noi, gli Scout della Diocesi
di Carpi, l’Ausl, l’Unione
delle Terre d’Argine,
l’Assessorato ai Servizi
Sociali del Comune di
Carpi e l’Università di
Modena e Reggio Emilia).
“Il rapporto che lega i
due protagonisti muta col
tempo, trasformandosi in
una commovente amicizia
e in un reciproco arricchimento. L’idea che sta alla
base del nostro progetto è
simile: vogliamo avvicinare
ragazzi normodotati a giovani Under 20 con disabilità
lievi. Alcuni scout carpigiani - spiega il presidente
dell’associazione Il Tesoro
Nascosto, Nelson Bova dedicheranno gratuitamente
parte del proprio tempo
libero ai loro coetanei,
trasformandosi in una sorta
di fratelli e sorelle maggiori.
Naturalmente l’amicizia
non si può né imporre né
forzare ma la nostra speranza è che tra loro nascano
relazioni significative e
durature”. “Questo progetto
- aggiunge Alberto Bellelli,
sindaco di Carpi - rappresenta un prezioso strumento
@
Amici si diventa…
La festicciola del 10 gennaio
di welfare di comunità.
Associazioni e istituzioni
si sono infatti unite per uno
scopo comune: contribuire
alla costruzione di percorsi
di autonomia personale e di
inclusione dei ragazzi con
handicap. Un’opportunità
di inserimento che appare
come un vero e proprio
investimento sulla loro vita
futura. L’inclusione sociale
non passa solo attraverso
l’erogazione di servizi ma
anche tramite progetti di comunità, all’interno dei quali
tutti i soggetti del territorio
fanno la propria parte”. E
a rilanciare l’importanza
di valori quali “solidarietà, gratuità e reciprocità”
è il direttore del distretto
sanitario di Carpi, Claudio
Vagnini: “da anni strumenti educativi come la peer
education o il care giving
hanno dimostrato la loro
efficacia. Questo progetto
va nella medesima dire-
zione: la nostra speranza è
che sia in grado di sollevare
un’onda straordinaria, capace di trascinare la società
tutta. E chissà che dopo gli
scout non sia la collettività
in generale a comprendere
l’importanza di farsi carico
dei più fragili”. Avvicinabili: quasi amici infatti nasce
per colmare un vuoto e rispondere alle esigenze delle
famiglie, come spiega la
dottoressa Emma Avanzi,
responsabile della Neuropsichiatria di Carpi: “i
genitori dei disabili lamentano una forte carenza in
termini di inclusione sociale
e di relazioni amicali. I loro
figli, aldilà delle ore trascorse a scuola, sono quasi
sempre soli e in casa. La
proposta del Tesoro Nascosto pertanto rappresenta
una boccata d’ossigeno per
queste famiglie. I progetti di
vita dei ragazzi con disabilità vanno oltre la cura ma,
i lettori ci scrivono
Aimag precisa che i sacchi
neri fotografati accanto ai
contenitori del Borgogioioso
non sono rifiuti abbandonati
dai cittadini ma sacchi con
rifiuti prodotti dai negozi e
dalla galleria (si vede bene
che sono sacchi neri, tutti
uguali): sono stati posizionati
con quella modalità per un
cambiamento logistico in
essere della fornitura dei
contenitori in dotazione al
centro commerciale. Aimag e
il Consorzio dei negozi
presenti nella galleria si sono
incontrati a novembre scorso
per definire le nuove dotazioni per il conferimento dei
rifiuti prodotti dai negozi e
8
Sta muovendo i primi passi il progetto Avvicinabili: quasi amici. Associazioni
e istituzioni si sono unite per favorire la nascita di relazioni significative tra
ragazzi normodotati e coetanei disabili
venerdì 29 gennaio 2016
Nuovi contenitori al Borgo
dalla galleria. Grazie al
nuovo sistema introdotto
(tutta la galleria ha i cestini
suddivisi per tipologia di
rifiuti) si è passati da novembre a fine dicembre a una
quantità di rifiuti indifferenziati conferiti decisamente
inferiore tanto che dal
passaggio giornaliero che
faceva Aimag presso il
Borgogioioso per la raccolta
dell’indifferenziato si è riusciti
a fare un numero sempre
minore di passaggi fino ad
arrivare all’obiettivo condiviso di un passaggio settimana-
anno XVII - n. 04
le. Per mantenere questa
frequenza si è resa necessaria, ed è già stata accordata
fra Aimag e il Consorzio nei
giorni scorsi, una fornitura di
contenitori con una volumetria leggermente superiore a
quella attuale e prevista
inizialmente. Aimag, in
attesa di poter consegnare la
nuova fornitura, ha consentito, in maniera straordinaria,
informando anche le Guardie
Ecologiche, che accanto ai
contenitori grigi fossero posti
alcuni sacchi grigi con rifiuti
prodotti dai negozi in modo
che gli operatori della
raccolta rifiuti, una volta
svuotati i contenitori,
potessero raccogliere anche
quelli con rifiuti simili.
Nei prossimi giorni verranno
posizionati i nuovi contenitori
e non saranno dunque più
presenti sacchetti esterni.
Aimag
spesso, servizi e istituzioni
dimenticano - o trascurano
- l’importanza dell’inclusione sociale. Solo attraverso
progettualità integrate, tra
enti e associazioni, si possono offrire a questi ragazzi
quelli che amo definire crediti di salute. Crediti per la
loro crescita. La loro vita”.
La crescita, la lenta ma
graduale indipendenza dalla
famiglia, passa anche attraverso l’amico che diventa
un punto di riferimento,
il modello da imitare, il
tramite attraverso cui conoscere la realtà circostante e
inserirsi nel mondo esterno.
“Per facilitare la nascita
di tali relazioni - prosegue Bova - siamo partiti
formando delle “coppie”
potenzialmente compatibili.
I professionisti della Neuropsichiatria e dei Servizi
Sociali hanno informato
una quarantina di famiglie
con figli disabili residenti
nel territorio dell’Unione di
questa opportunità, successivamente le associazioni
le hanno contattate, creato
un profilo dei loro ragazzi e,
assieme ai Capi Scout degli
11 gruppi della Diocesi di
Carpi, hanno esaminato i
volontari, creando gli abbinamenti”.
Sinora sono 19 le famiglie,
i cui figli hanno dai 14 ai 19
anni, che hanno aderito con
entusiasmo all’iniziativa,
mentre sono sei le giovani
scout che hanno risposto
presente all’appello: “noi
siamo positivi e speriamo
che il progetto cresca e
coinvolga un numero sempre maggiore di famiglie e
volontari”, conclude il presidente del Tesoro Nascosto. Naturalmente i giovani
scout non saranno lasciati
soli. Ad aiutarli ad acquisire gli strumenti necessari
per gestire la relazione col
proprio compagno disabile
Patrizia va in
pensione
E’ stata festeggiata al Malto dalle
colleghe per il suo meritato pensionamento: la carpigiana Patrizia Balestri, dopo
40 anni di appassionato ed entusiasta
insegnamento presso le scuole d’infanzia
di Carpi, di cui gli ultimi dieci spesi tra le
mura della Scuola Arcobaleno di via
Teruel, è andata in pensione.
Patrizia
Balestri
ci penserà l’Università di
Modena e Reggio Emilia
che, gratuitamente, si è resa
disponibile a formare i volontari pronti a lanciarsi in
questa avventura. “Il nostro
ateneo, seppure di medie
dimensioni, costituisce un
punto di riferimento per
l’intero territorio nazionale
in fatto di accoglienza di
giovani disabili. Su 23mila
iscritti, ve ne sono 182 con
disabilità e 170 affetti da
Dsa. Il numero di questi
ragazzi è cresciuto esponenzialmente così come il
desiderio dell’università di
garantire loro il necessario
diritto allo studio e pari
opportunità di formazione.
L’ateneo - sottolinea Giacomo Guaraldi, referente di
Unimore per l’area disabili
- si è sempre più aperto al
territorio e agli enti e alle
associazioni che vi operano
per fare la propria parte
nell’abbattere le barriere
culturali che ancor oggi resistono. La cultura dell’inclusione e della disabilità
infatti, appartiene purtroppo
soltanto a una minoranza,
pertanto si rende necessaria
un’opera di sensibilizzazione della cittadinanza.
L’opera che condurranno gli
scout carpigiani va proprio
in questa direzione. Dal
2007 formiamo dei tutor in
ambito universitario attraverso dei corsi specifici:
figure amicali che affiancano i loro compagni disabili.
Tutto il materiale didattico,
le competenze e l’esperienza accumulata saranno
messi a disposizione degli
scout”.
Avvicinabili: quasi amici
è già iniziato: lo scorso 10
gennaio i volontari hanno
ideato, di loro iniziativa,
una festicciola coi loro
nuovi amici nei locali della
Parrocchia di Quartirolo.
Jessica Bianchi
“Abbiamo penato, ma
ne è valsa la pena. Questa
sala è il frutto del grande
impegno profuso dai soci.
Un’opera volontaria, la loro,
fondamentale e preziosa per
rendere il nostro centro
sociale un punto di riferimento per il quartiere e
l’intera città”. Sono state
queste le prime parole di
Iole Zanotti, presidente del
Centro sociale di Cibeno
Pile, in occasione del taglio
del nastro della nuova Sala
polivalente eretta nell’area
verde a fianco dell’attuale
struttura. “Per realizzare lo
stabile siamo stati costretti a
tagliare degli alberi, per
questo motivo abbiamo già
piantato una sessantina di
arbusti: nell’arco di alcuni
anni, il verde sarà totalmente ripristinato”, assicura la
presidente, rispondendo
così alle polemiche che
alcuni vicini avevano
sollevato di fronte al depauperamento del verde. “Ora,
a causa delle spese sostenute, come in una famiglia,
dovremo tirare la cinghia sorride Iole Zanotti - ma
siamo convinti che con
l’aiuto e la comprensione di
tutti potremo continuare a
impegnarci a fondo per la
città. Ricordiamoci infatti
che spendersi nel sociale,
facendo volontariato,
arricchisce l’anima: i
Quattro passeggiate
al giorno di circa un’ora
l’una, felice e rispettato, spesso a contatto
con i propri simili,
integrato, tenuto in
casa con un bel cuscinone caldo e possibilmente con cibo di buona
qualità.
Sembra la descrizione
di una nuova tassa imposta, invece è la prima
cosa che ai più, viene in
mente parlando di un
cane.
Il concetto “del migliore amico dell’uomo” è
saltato, quando le persone dalle campagne
si sono spostate nelle
città e hanno iniziato
a vivere con maggiore
fatica la realtà dell’avere un cane.
Il nodo è la scelta iniziale del cucciolo.
Le quattro passeggiate
si potrebbero anche
fare se la maggior parte
dei cani non tirasse
come se avanti a loro
ci fosse l’ultimo odore
disponibile su tutto il
globo. Avere un cane
E’ stata inaugurata lo scorso 23 gennaio la nuova Sala polivalente del Centro sociale di Cibeno Pile
Una sala per Cibeno
Schena, Zanotti
e Bellelli
volontari sono la forza
trainante del nostro centro e
non solo. La speranza
quindi è che sempre più
giovani entrino a far parte
delle nostre fila. Nuove leve
desiderose di mettersi al
servizio della città”.
La nuova sala polivalente,
arredata grazie al sostegno
della Fondazione Cassa
di Risparmio di Carpi,
sarà a disposizione di tutti:
“questo - ha sottolineato il
sindaco Alberto Bellelli - è
un luogo di comunità. Una
vittoria per la città tutta. Tra
queste mura si potranno
ospitare attività, convegni,
feste rivolte ai più piccini…
tutto il quartiere beneficerà
dell’opera. Una struttura
che incarna perfettamente
l’idea di futuro che desideriamo, all’insegna dell’ag-
Noi e i cani...
gregazione e della coesione
sociale. Ci aspettano anni
difficili, la nostra è una delle
regioni con il più alto tasso
di invecchiamento della
a cura del dog trainer Gianluca Setti
in famiglia è bello nella
stessa misura in cui è
faticoso e non esiste
percorso di educazione
che possa eliminare tale
fatica, però, una cor-
retta informazione può
dare spunti per vivere al
meglio il rapporto con il
nostro amico.
Se si è un pendolare e
si pensa di assomigliare
a Richard Gere non è
detto che si possa convivere con un Akita, ed
essere un buon pianista
e scambiare, forse a
ragione, la vicina per
Crudelia De Mon, non
rende la vita con un
dalmata la scelta giusta
a prescindere.
Noi tutti abbiamo delle
caratteristiche e delle
passioni che possono
incastrarsi nella vita di
un cane: Fido è nella
relazione esattamente
come noi per adottare i
modi giusti ha bisogno
di sbagliare e capire
cosa sia la correttezza.
[email protected]
La fatica dell’avere un
cane non può essere eliminata, ma può essere
resa piacevole.
Se si sceglie il cane
giusto e il giusto tempo
da dedicargli, portarlo fuori non sarà una
riproposizione di surf su
asfalto, ma un giretto
piacevole nel corso del
quale magari si potranno fare anche delle
soste utili al padrone.
Nella società di oggi
è fondamentale integrare completamente
il cane nella famiglia
e nella vita di tutti i
giorni.
Gli spazi fisici molto
stretti, i continui rumori che la città riserva,
l’incontro costante
con altri cani e persone nelle più disparate
popolazione: il tema della
solitudine sarà centrale in
futuro. Noi vogliamo vincere questa sfida. Per favorire
la socializzazione ed evitare
l’isolamento affinché nessuno viva - e muoia - da solo,
luoghi come questo sono
di vitale importanza. Ecco
perché oggi - conclude il
primo cittadino - Carpi ha
vinto, ed è più sicura, più
salda e più forte”. Anche il
presidente della Fondazione Giuseppe Schena ha
insistito sull’importanza di
progetti e relazioni umane:
“vorremmo investire sempre meno su muri e immobili e sostenere progetti tesi
a vincere la sfida più grande
ovvero garantire opportunità di ricambio generazionale e rendere i centri
sociali ancor più attrattivi”.
Un lavoro, quello svolto
dai circoli, “sussidiario a
quello dell’Amministrazione Comunale sul fronte del
trasporto sociale e non solo
- ribadisce Ada Menozzi di
ANCeSCAO - e in quanto
tale degno di essere tutelato e salvaguardato. Tesori
che dobbiamo tenerci ben
stretti”.
Jessica Bianchi
situazioni, rendono necessaria una profonda
socializzazione ambientale che richiede molta
dedizione da parte del
padrone sia in termini
di voglia che in termini
di tempo.
Per questo motivo la
scelta giusta facilita e
allevia tutto il dispendio di energie e si riscoprirà un mondo bellissimo fatto di momenti,
di sguardi, di collaborazioni e serenità.
La scelta giusta in merito a che cane adottare,
o non adottare.
Perché la scelta giusta a
volte è quella più difficile, quella che richiede
una profonda presa di
coscienza.
Quella che ti fa capire
che la vita non è sempre compatibile con un
cane in giro per casa.
La scelta giusta che ti
fa capire che avere un
cane in casa sarebbe
solo apparenza, ma che
dedicarsi ai cani, magari
nei canili, rappresenterebbe sostanza.
venerdì 29 gennaio 2016
anno XVII - n. 04
9
Si definisce innanzitutto una moglie e una
mamma Sara Capelli,
classe 1984, novese di
nascita ma carpigiana
d’adozione, che tra gli
impegni famigliari (da 9
mesi è mamma della
piccola Mia), e quelli
lavorativi in un’azienda di
moda per bambini, si è
ritagliata il tempo per
condividere un pezzetto di
sé con gli altri attraverso il
blog Blablamonday, che già
dal nome si presenta come
uno spazio in cui poter
dialogare in libertà.
“Il riferimento più immediato - ha spiegato Sara
- è quello alle chiacchiere.
Diversi amici iniziano a
chiamare i post che pubblico Blabla dicendomi: “ho
letto il tuo Blabla di ieri”. E
poi c’è anche il richiamo al
giorno generalmente meno
amato della settimana,
ovvero il lunedì. Per me
Monday rappresenta una
metafora dei momenti un
po’ di noia in cui si cerca
una ventata di leggerezza,
della buona compagnia o
qualche nuova idea”.
Come è nata l’idea di
creare il blog?
“Ho deciso di aprire il blog
quando ho scoperto l’importanza della condivisione
di pensieri, esperienze e
idee, e nel momento in cui
ho abbandonato la paura del
Hanno dai 14 ai 21
anni le reclute dei CCC
(Carpi che conta). La lista,
che viene stesa ogni anno da
un anonimo, racchiude tutti i
nomi dei ragazzi più popolari di Carpi. Nell’elenco ci
sono maschi e femmine,
suddivisi in quattro categorie in base alla popolarità:
Vip, Popular, Chiaccherati
e Conosciuti. La popolarità
di ogni giovane viene
indicata con un numero di
stelline: si va da un massimo
di 5 a un minimo di 2. Una
lista super esclusiva insomma, dove c’è spazio solo per
quelli che contano. Davide
Langianni, Popular, ha
ancora dei dubbi circa il suo
ingresso nei CCC: “credo
che la lista sia uscita circa
un anno fa e mi ci sono
ritrovato anch’io. Non ho
ancora idea di come sia stato
possibile”. “In realtà – aggiunge Andrea Marchi,
Vip – non so come sia
successo. Ho letto il mio
nome nell’elenco ma,
personalmente, non ho fatto
nulla per entrarci”. Un po’
più chiara invece la visione
di Alessandro Puglierin,
Popular: “probabilmente
compaio tra i nomi poiché,
lavorando come vocalist al
Duende, la gente sa chi sono
e quindi pensa che io sia uno
importante”. Matteo
Casella, uno dei più alti in
graduatoria Vip, è sicuro che
il suo ingresso nella CCC sia
dovuto al suo lavoro e al suo
10
venerdì 29 gennaio 2016
La 31enne carpigiana Sara Capelli ha da poco creato il blog Blablamonday per
condividere esperienze e aneddoti della sua vita di tutti i giorni
Blablamonday: quattro
chiacchiere on line
giudizio degli altri assecondando il desiderio di
trasmettere le mie emozioni
senza timore, e strizzando
l’occhio a chi ne ha provate
di simili. E’ sempre bello e,
spesso, anche consolatorio,
ritrovare un pezzetto di noi
stessi negli altri”.
Ci sono fashion blog,
travel blog, food blog...
Il tuo a quale genere
appartiene? Come lo
definiresti?
“Lo definirei un blablablog!
Si fanno chiacchiere su
argomenti diversi e vado
abbastanza a ruota libera seguendo ciò che mi suggeriscono il cuore e la fantasia.
Mi piace pensare a BlaBlaMonday come a una piccola
rivista dove c’è tanto di me:
riflessioni, esperienze e
anche confidenze”.
Puoi farci qualche esempio?
“Parlo di ciò che mi accade
o che mi colpisce positivamente. Mi piace l’idea che
gli altri possano trovare nel
mio blog qualche spunto
carino o semplicemente un
po’ di compagnia. E così,
Sara Capelli
se sperimento una ricetta
golosa, se faccio un pensiero particolare, se scovo
un negozietto o un ristorante imperdibili mi piace
condividerlo e suggerire
qualche nuova idea. Credo
che avere nuovi stimoli sia
un carburante molto potente
per affrontare al meglio le
nostre giornate. Ogni post,
indipendentemente dall’argomento, è accompagnato
dal racconto di un pensiero
o di un aneddoto particolare
che riguarda la mia vita”.
Chi sono principalmente
i tuoi follower e quali
sono i post che suscitano
più interesse?
“Voglio essere sincera: BlaBlaMonday è appena nato
per cui credo mi ci vorrà
ancora un po’ di tempo per
capire da chi è seguito e
quali siano gli argomenti
di maggior appeal. A oggi
posso dire che i post più
apprezzati sono quelli nei
quali al racconto personale,
che non manca mai, unisco
consigli relativi a prodotti
o attività delle quali ho già
avuto un’esperienza posi-
Hanno dai 14 ai 21 anni le reclute dei CCC: la lista, che viene stesa ogni anno da
un anonimo, racchiude tutti i nomi dei ragazzi più popolari della nostra città
tiva”.
Ogni giorno nascono
migliaia di blog, ma solo
pochi riescono ad avere
successo registrando
migliaia di visite. Quali
obiettivi hai per il tuo
blog?
“BlaBlaMonday rappresenta prima di tutto un’importante svolta a livello
personale. Ho obiettivi semplici: continuare a scrivere
di ciò che amo, di accendere
il pc per poterlo condividere, aprire il quadernino che
ora porto sempre con me
per scrivere un appunto o
scattare una foto per immortalare qualcosa che mi
colpisce”.
Progetti a breve termine
e sogni nel cassetto?
“Se dovessi esprimere un
desiderio per il mio blog
mi piacerebbe poter creare alcune “rubriche”, in
ambiti diversi, ma sempre
legati ai miei interessi e alla
mia vita. Siccome adoro
scrivere e comunicare
suggerimenti e consigli, ma
ovviamente non sono una
tuttologa, mi piacerebbe
poter ricevere, per questo
piccolo progetto, il supporto
di professionisti con i quali
collaborare per dare consigli che siano mirati, seri ma
sempre filtrati attraverso il
mio punto di vista e la mia
sensibilità”.
Chiara Sorrentino
Alessandro Puglierin
La Carpi che conta
Non da meno i ragazzi della RCC (Rovereto Che Conta): i fondatori, Luca Tondelli
e Richard Righi, hanno lavorato sodo per far conoscere la loro pazzia.
Davide Langianni
Richard Righi
Andrea Marchi
Luca Tondelli
Matteo Casella
carattere: “devo ringraziare
il giornalismo se oggi
rientro in questa cerchia.
Questo lavoro, cominciato
all’età di 17 anni e che oggi
mi vede in Serie A insieme
al Carpi, mi ha permesso di
farmi conoscere in città.
anno XVII - n. 04
Sono inoltre convinto che
con un brutto carattere non
si vada da nessuna parte,
quindi credo che il mio
modo di fare abbia contribuito molto. Ad aggiungere
forse un po’ di fama sono
state le migliaia di visualizzazioni che hanno ricevuto i
miei video su Facebook”.
Davide conferma che, per
lui, questa lista ha un’importanza relativa: “mi sento un
po’ sciocco a farne parte.
Insomma, sono l’unico a
pensarla così, ma secondo
me è una cosa decisamente
inutile”. “Non mi fa né
caldo né freddo essere nella
CCC”, prosegue Andrea, a
cui fanno eco anche le
parole di Alessandro, “non
mi cambia assolutamente la
vita. Penso non ci sia
bisogno di una lista di “vip”
anche perché ognuno di noi
è importante a modo suo.
Sicuramente non è l’essere
popolare che conta nella vita
e trovo abbastanza stupido
che la gente prenda persone
normalissime, come me o
altri ragazzi, quasi come
idoli da seguire”. Per
Matteo i cambiamenti
invece sono lampanti:
“nonostante io sia nella
CCC rimango la persona di
sempre. Eppure mi sento
molto osservato anche
semplicemente girando per
la piazza”. Tutti e quattro i
ragazzi concordano nell’affermare che la lista è solamente uno scherzo o, come
dice Alessandro, “un gioco
assolutamente mal riuscito”.
A tutti interessa poco la
propria posizione in classifica e nessuno punta ad
accumulare stelline: “ne
avevo 5, ora 4 – sorride
Davide - ma punto a non
averne”. “Non è sicuramente l’obiettivo della mia vita.
Una cosa però è sicura - aggiunge Matteo - sapere che
sto simpatico e piaccio ai
miei coetanei mi fa molto
piacere”.
C’è chi ama, invece, essere
tra quelli che contano: i
ragazzi della RCC (Rovereto Che Conta) sono fieri
di farne parte, anche se la
loro non è una vera e propria
lista. I fondatori, Luca
Tondelli e Richard Righi,
hanno lavorato sodo per far
conoscere la loro pazzia.
“Siamo amici da una vita –
spiega Luca – e ci vogliamo
bene. Il nome RCC non nasce come una parodia della
lista carpigiana: ci sembrava però adeguato, data la
popolarità dei CCC, perché
noi non siamo da meno.
Siamo conosciuti per i nostri
eventi: già da due anni
l’ultimo giorno di scuola,
organizziamo la Spedizione
dei mille in bicicletta da
Rovereto a Carpi, muniti di
striscioni e casse per ascoltare musica. Siamo alla terza
edizione del Capodanno
RCC che ci vede tutti uniti
nell’organizzare una super
festa per brindare all’anno
nuovo”. I ragazzi inoltre non
si sono fermati agli eventi
“a concretizzare il marchio
sono state le nostre ragazze:
abbiamo tutti una maglietta
firmata RCC con il nostro
nome. Sembra una sciocchezza ma ci ha unito molto,
siamo come una famiglia”.
Gloria Castellini
“L’Erasmus ti
cambia. Che tu lo voglia o
no”. Esordisce così la
21enne carpigiana Federica Magri, iscritta al corso
di Laurea in Marketing e
Organizzazione d’Impresa,
partita alla volta della
Spagna nel settembre
scorso per studiare nella
prestigiosa università di
Saragozza, tramite il
programma europeo
studentesco di mobilità che
permette di effettuare un
periodo in un ateneo
straniero. “Ho scoperto di
amare il mio Paese e ciò
che faccio, più di quanto
non facessi prima, ho
imparato ad adattarmi a
qualsiasi situazione, a
cucinare, stirare, a convivere con persone che non
avevo mai visto prima, e
ho capito di cosa si possa
fare a meno nella vita e
cosa è per me irrinunciabile. Inoltre, amo la possibilità di incontrare nuova
gente ogni giorno, imparare nuove lingue, capire
quali sono le differenze tra
i sistemi universitari,
svegliarmi la mattina e
avere mille possibilità da
realizzare giorno dopo
giorno”.
Quindi per ora il bilancio
è positivo…
“Assolutamente sì. Certo
i primi giorni sono stati
duri: ho dovuto cercare un
appartamento, decidere i
corsi da seguire, orientarmi
in questa nuova città senza
nessuno a cui appoggiarmi
e parlare una lingua che
conoscevo solo a livello
La carpigiana Federica Magri da settembre vive in Spagna per studiare all’Università di Saragozza
“L’Erasmus può cambiarti la vita”
Federica Magri
scolastico. Avevo l’opportunità di chiedere un tutor
ma ho preferito rimboccarmi le maniche e fare tutto
da sola: se tornassi indietro
lo rifarei ancora, perché la
conquista dell’autonomia
è un’altra delle opportunità
che offre l’Erasmus.
Neanche l’università fa
sconti a noi studenti stranieri. Non ho avuto nessun
aiuto dai professori che, sin
dall’inizio, ci hanno detto
che eravamo allo stesso
livello degli altri alunni:
esami e lezioni uguali per
tutti”.
Il sistema universitario è
molto diverso da quello
italiano?
“L’università spagnola è
molto diversa da quella
italiana: classi meno numerose, composte al massimo
da una trentina di studenti,
orari completamente diversi delle lezioni che talvolta
terminano alle 21, in linea
con l’organizzazione
oraria tipica della penisola
iberica, e la possibilità di
scelta tra una valutazione
costante o un esame totale.
Nel primo caso, è necessario seguire tutte le lezioni,
ed eseguire compiti a casa,
progetti individuali e di
gruppo. La pratica e i lavo-
ri in team
“Credo che quelli glia perenne
sono tenuti
che si schierano e inarrestain grande
bile di scocontro l’Europa perta stia la
consideunita, l’euro, il meraviglia
razione,
multiculturalismo del nostro
mentre
per quanto
e la multietnicità progresso.
riguarda
in realtà abbiano L’Erasmus
la teoria in
un’espevisto molto poco èrienza
Italia c’è il
unica
del
mondo.
Sono
doppio da
per capire
convinta che nella tanto di sé e
studiare”.
Di questi
diversità risieda la degli altri.
tempi
ricchezza del nostro La consiin Italia
a tutti”.
patrimonio cultura- glio
come in
Dove lo
le, che nell’accetta- vedi il tuo
altri Stati,
zione dell’altro stia futuro e
c’è un
grande
la grandezza dei quali prodibattito
nostri ideale e nella getti hai?
intorno ai
mio fuvoglia perenne e “Il
vantagturo lo vedo
inarrestabile di sco- in Italia
gi e agli
perta stia la meravi- perché stansvantaggi
che deriglia del nostro pro- do lontana
vano dalla
gresso. L’Erasmus è per sei mesi
globalizmio
un’esperienza unica dal
zazione e
Paese ho
per capire tanto di capito che
dall’Eurosé e degli altri”. non potrei
pa Unita.
Cosa ne
immagipensi?
nare di trascorrere tutta la
“Credo che quelli che si
mia vita altrove. Resterò
schierano contro l’Europa
qui a Saragozza fino al 9
unita, l’euro, il multicultufebbraio, il tempo di finire
ralismo e la multietnicità in gli esami e tornare in Italia
realtà abbiano visto molto
dove inizierò lo stage per
poco del mondo. Sono
laurearmi. Una volta lauconvinta che nella diversireata vorrei perfezionare la
tà risieda la ricchezza del
conoscenza della lingua innostro patrimonio cultuglese e poi andare a Milano
rale, che nell’accettazione
a fare il master di primo
dell’altro stia la grandezza
livello in Marketing”.
dei nostri ideale e nella voChiara Sorrentino
La diciassettenne carpigiana Emma Rettighieri racconta la sua esperienza di volontaria e cosa l’ha spinta a mettersi
a disposizione del prossimo
La bella gioventù c’è ma non fa notizia
I giovani sono spesso accusati di non nutrire alcun
interesse verso il prossimo. Vengono però dimenticati i
numerosi ragazzi che, giorno dopo giorno, si impegnano
nel sociale. La diciassettenne carpigiana Emma Rettighieri è una volontaria che, sin da piccola, si è messa al
servizio degli altri. “Ho cominciato per divertimento poi,
- sorride Emma - la cosa mi è sfuggita di mano e mi sono
ritrovata impegnata sempre più spesso in nuovi progetti.
In realtà non mi dispiace affatto, mi diverto ancora come
quando ho cominciato’’. Emma ha iniziato a fare volontariato a soli dieci anni, servendo alla festa di paese a
Forcello in festa, per poi continuare, insieme agli scout di
cui fa parte, a mettersi a disposizione durante la Fiera di
San Luigi a Rovereto sulla Secchia, dove la ragazza è
cresciuta. “Ricordo che da piccola aspettavo impaziente
quella festa, era un’occasione davvero speciale’’. La
giovane fa parte dell’associazione Agesci, che l’ha poi
fatta avvicinare anche all’Ushac. Ne fanno parte volontari guidati da professionisti, come ad esempio fisioterapisti
e professori di ginnastica, che aiutano le persone con
handicap a fare attività fisica. “E’ un’esperienza molto
bella – racconta Emma- anche se la prima volta ammetto
di aver avuto paura. Per approcciarsi a persone con
problemi fisici e psichici occorre del tempo ma, attraverso
la conoscenza e il dialogo, ci si rende conto di quanto
siano affettuose. A parlare con loro, spesso, ci si scioglie’’. La famiglia ha avuto un ruolo fondamentale nella
vita di Emma, insegnandole il valore del volontariato e
dello spendersi per il bene altrui. “I miei genitori mi
hanno sempre lasciata libera di scegliere e hanno sostenuto le mie decisioni’’ spiega la ragazza. Grazie a loro si è
avvicinata alla onlus carpigiana Amici del Perù: attraver-
Emma Rettighieri
Emma Rettighieri
“Ciò che ricevo nel mettermi al servizio
degli altri è molto più di quanto io dia.
E’necessario credere in quel che si fa e
dare il massimo di sé. Sempre’’. Sono
tanti i motivi per cui i giovani dovrebbero avvicinarsi al mondo del volontariato:“abbiamo braccia forti, tante
energie e sicuramente più tempo libero di un adulto’’conclude Emma.
so cene di beneficenza e
Conciliare gli studi
vendita di prodotti di
con la sua opera di
ogni tipo (l’11 febbraio i
volontariato
implivolontari saranno all’inca una forte dose
gresso dell’ospedale, in
di organizzazione:
via Molinari, per vendere
primule) raccoglie fondi
“ogni volta che ci
per aiutare i bimbi che si
si prende un imperecano presso la scuola
gno, va rispettato,
gestita da Suor Agnese a
pertanto la pianiHuaraz.
ficazione è fondaEmma ha appena terminato il suo tirocinio
mentale’’.
“intensivo” presso l’Avo
- Associazione volontari ospedalieri che, come lei stessa
definisce, “è una realtà complessa nella quale devi portare
serenità e positività, ovviamente senza esagerare. Hai a
che fare ogni giorno con la sofferenza e il dolore delle
persone, le quali però hanno tanta voglia di condividere e
sfogarsi’’. Conciliare gli studi con la sua opera di volontariato implica una forte dose di organizzazione: “ogni
volta che ci si prende un impegno, va rispettato, pertanto
la pianificazione è fondamentale’’.
Quella che sta vivendo Emma è un’esperienza capace di
lasciare il segno: “ciò che ricevo nel mettermi al servizio degli altri è molto più di quanto io dia. E’ necessario
credere in quel che si fa e dare il massimo di sé. Sempre’’.
Sono tanti i motivi per cui i giovani dovrebbero avvicinarsi al mondo del volontariato: “abbiamo braccia forti,
tante energie e sicuramente più tempo libero di un adulto’’
conclude Emma.
Alexandra Tarus
venerdì 29 gennaio 2016
anno XVII - n. 04
11
Mai come in questi
ultimi anni l’universo del
cibo spopola: l’esposizione
mondiale Expo sull’alimentazione, il boom di
diete per ottenere una
forma invidiabile, l’aumento di talent show e
programmi televisivi…
tutto ruota intorno alla
cucina. Il Belpaese oltre a
materie prime di altissima
qualità, vanta prestigiosi
ristoranti stellati capitanati
da chef di rinomata fama.
Famosa in tutto il mondo,
la scuola Alma forma i
futuri cuochi, pasticceri,
sommelier, manager di sala
e della ristorazione, per
farne veri e propri professionisti.
Il ventenne carpigiano
Alessandro Pacchioni
ha appena concluso i suoi
studi gastronomici presso il prestigioso istituto
parmense conseguendo la
quarta valutazione migliore fra gli ottanta studenti. A
convincere chef e professori, un menù davvero entusiasmante: un antipasto
di anguilla marinata alla
saba, con cipolla bianca al
timo, mela verde e radicchio, un primo piatto a base
di ravioli alle erbe aromatiche, ricotta al ginepro e
seppia e, infine, un plumcake alle mandorle, zucca,
yogurt e cioccolato salato.
Alessandro, come è nata
12
venerdì 29 gennaio 2016
la tua
“Alma è una delle un’equipe
passione
migliori scuole del di profesper la
sionisti di
Paese e del mondo. altissimo
cucina?
Si trova a Colorno ed livello - tra
“E’ una
è gestita da un’equi- cui gli chef
passione
che coltipe di professionisti Marco Solvo sin da
di altissimo livello - dati, Bruno
piccolo e
e
tra cui gli chef Marco Ruffini
ho cercaTiziano
Soldati, Bruno Ruffi- Rossetti
to di trani e Tiziano Rossetti - supersformarla
in quello
- supervisionata dal visionata
che spero
rettore Gualtiero dal rettore
sarà il
Marchesi. Ti consen- Gualtiero
mio laMarchesi.
te
di
spalancare
una
voro. Ho
E’ una realtà
finestra su un mon- bellissima
iniziato
col fredo apparentemente dove si può
quentare
lontano ma, in real- scoprire e
l’istituto
tà, vicino a tutti noi”. imparare
alberdavvero tanghiero Rinaldo Corso
to. Ti consente di spalancaa Correggio: tali studi,
re una finestra su un mondo
seppure frammentati, mi
apparentemente lontano
hanno incuriosito e spinto
ma, in realtà, vicino a tutti
ad approfondire sempre
noi”.
più una materia in continua Come si svolgevano le
evoluzione. Quello del
lezioni?
cibo, infatti, è un mondo
“Le lezioni, pratiche
affascinante: c’è sempre
e teoriche, (da Analisi
qualcosa da imparare”.
Sensoriale a Storia della
Hai sempre avuto le idee gastronomia, passando per
chiare o hai avuto dei
Cucina pratica e teorica
ripensamenti?
ed Economia gestionale)
“L’obiettivo di diventare
si svolgevano all’interno
uno chef è sempre stato
della scuola dotata di aule
chiaro nella mia mente”.
e cucine professionali.
Cos’è Alma?
Passavamo ai fornelli solo
“Alma è una delle migliodopo molte ore di teoria,
ri scuole del Paese e del
per mettere in atto tutto
mondo. Si trova a Colorno ciò che avevamo studia(Parma) ed è gestita da
to precedentemente. Ho
anno XVII - n. 04
Il ventenne carpigiano Alessandro Pacchioni ha appena concluso i s
conseguendo la quarta valutazione migliore fra gli ottanta studen
Quando la cucina fa rima
passato sei mesi a Colorno
e altri cinque mesi e mezzo
in stage”.
Come funziona lo Stage?
“Lo stage - assegnato in
base ai meriti di ciascuno
studente - si svolge presso
grandi strutture e ristoranti blasonati di ogni parte
d’Italia. Esperienze fondamentali per la formazione
sul campo degli allievi:
per sei mesi, infatti, vivi al
fianco di uno chef che incarna la filosofia filo-marchesiana di Alma e ti viene
offerta la straordinaria opportunità di comprendere
A destra Alessandro
suoi studi gastronomici presso il prestigioso istituto parmense
nti
a con estro e originalità
o Pacchioni
Il carcere è sempre
una pena giusta?
Dopo più di quindici anni
di esperienza all’interno di
un istituto di detenzione,
riflettiamo spesso sull’utilizzo
del carcere come soluzione
ultima e come mezzo di
riabilitazione dell’individuo
che commette reati verso la
società. E, spesso, ci poniamo
domande sull’esercizio della
Giustizia, sulla sua efficacia
e infallibilità. Parliamo con i/
le detenuti/e, che ci raccontano le loro storie e frequentemente ci sentiamo dire
“ma… io sono innocente”.
La legge ritiene innocente
un individuo sino a prova
contraria, ma a volte succede
che scopriamo, da articoli e
notizie televisive, che non
è sempre così. Negli ultimi
incontri, si è discussa una
notizia apparsa su un quotidiano nazionale “I. F.Q.”:
un detenuto, G.Gulotta
ha scritto un libro Alkamar
insieme a N.Biondi, nel
quale denuncia lo Stato di
averlo incarcerato ingiustamente per un orrendo fatto
di sangue e di averlo tenuto
in carcere per più di vent’
anni. Naturalmente, noi
abbiamo verificato la notizia
e non esprimiamo nessuna
opinione in merito, ma ciò è
bastato per attivare un’intensa discussione all’interno del
nostro gruppo di lavoro.
Ingiustizia
Recentemente ho letto che
da un rapporto dell’Eurispes
e dell’Unione delle Camere
Penali sull’amministrazione
della Giustizia in Italia, sarebbe emerso che molte persone
finiscono in carcere anche
le dinamiche, complesse,
dell’alta ristorazione”.
Com’è stato lavorare in
un ristorante stellato?
“E’ stata un’esperienza
bellissima: mi sono trovato
davvero a mio agio con
tutti i componenti della
brigata, a partire dallo
chef Luca Veritti del Met
restaurant di Venezia, a
pochi passi da Piazza San
Marco. La vita nella città
lagunare non è certo come
quella di Carpi ma ci si
adatta. In cucina ci sono un
rigore e una professionalità
diversi da un ristorante
comune: si lavora dalle
dodici alla tredici ore al
giorno, dalle 8.30 alle 15 e
dalle 17 alle 23.30”.
Quali sono le tue ambizioni?
“In un primo momento
preferirei entrare in contatto con realtà diverse da
un ristorante per esplorare
il mondo del cibo in tutte le sue sfumature. Per
cominciare potrei muovere
i miei primi passi in una
macelleria! L’obiettivo,
comunque, è quello di
trarre il massimo da ogni
situazione. Apprendere il
più possibile”.
Qual è il tuo cavallo di
battaglia?
Non ne ho uno in particolare, lascio spazio alla
creatività”.
Ermanno Tominetti
ogni giorno, pian piano e
soffro perché non ho nessuno che mi possa ascoltare e
condivida i miei problemi e
pensieri. Mi sembra ormai
un’eternità, l’ultima volta che
ti ho parlato. Qui mi viene
a trovare solo mia sorella.
Le voglio un bene dell’anima, ma non posso dire a lei
tutto quel che vorrei dire a te.
Amore mio prega Dio che mi
faccia uscire a riabbracciarti.
Aiutami, mio solo amore,
non ce la faccio più.
Simo 65
se le prove a loro carico non
sono del tutto chiare o perlomeno definitive. Ho letto,
inoltre, del caso di G.Gulotta,
arrestato insieme ad altri
nel gennaio 1976 perché
sospettato di aver ucciso
due carabinieri ad Alcamo
Marina. Scrive Gulotta che le
indagini non furono chiare
sin da subito e dichiara di
aver subito persino violenze.
Dopo il processo, durato
diversi mesi, Gulotta viene
condannato all’ergastolo, ma
nel 2008 le nuove indagini,
scaturite dalle dichiarazioni
di un testimone, permettono
al detenuto di essere rimesso
in libertà perché risultato
estraneo ai fatti. Io che sono
una detenuta, a volte, mi
riconosco in ciò che leggo
e penso che l’uso indiscriminato della carcerazione
preventiva sia uno strumento
che mortifica la persona
debole, sino al punto di farle
ammettere anche reati che
non ha mai commesso. Non
voglio, però, nemmeno dire
che tutto ciò sia una regola.
La carcerazione preventiva
può essere tollerata nel caso
in cui l’evidenza dei fatti e
delle prove portino alla quasi
certezza dell’identità del reo.
Voi sapete che noi, quasi sempre, non abbiamo
molti soldi e non conosciamo
personalità importanti. Gli
avvocati spesso sono quelli
d’ufficio, ma non sono Principi del Foro che appaiono in
Tv. Mi dicono che sui muri dei
paesini ci sono i manifesti che
pubblicizzano la presenza di
Corona a questa e a quella
festa, in piazza o in discoteca.
Perché se sei ricco e famoso,
se sei un politico o un uomo
di spettacolo, cioè “uno che
conta”, la Giustizia ti guarda
con occhi diversi, invece per
noi è sempre cieca.
Viela 82
Mi sento sola (lettera
d’amore)
Caro amore mio, è un anno
e mezzo che sono rinchiusa
tra queste mura e mi sento
sempre più sola. Ho una
grandissima voglia di vederti,
mi manchi infinitamente e
mi manchi da morire. Muoio
Letterina
(non d’amore)
Se un, spero improbabile
giorno, dovessi, a causa di
una mortale s…., far inorridire i miei bulbi oculari a tal
punto da farli roteare su se
stessi all’interno delle loro
cavità interne e contenitive
a causa della tua inaspettata, nonché inquietante
ricomparsa sulla mia stessa
strada, sappi che non basterà
il tuo immondo sorriso, che
mi viene incontro osando di
nuovo l’atto di biascicare la
Al via il bando per il concorso di grafica
umoristica
Umoristi a Carpi
Pari
opportunità:
pregiudizi e
stereotipi. Questo
il tema di
Umoristi
a Carpi
2016, il
concorso
di grafica
umoristica
giunto alla sua quarta edizione e promosso da Fondazione Casa
del Volontariato, in collaborazione con USHAC e CSV con il
patrocinio di Comune di Carpi e Unione Terre d’Argine.
Sebbene la Costituzione dichiari, soprattutto negli articoli 3 e
37 - che la Repubblica promuove le pari opportunità tra donne
e uomini, la strada da percorrere in questo senso è ancora lunga
perché, come testimoniato ogni anno da molteplici indagini,
le disparità tra i sessi, anche marcate, continuano a perdurare.
Oltre ai trattamenti diseguali – sul lavoro e nell’accudimento
della prole, soltanto per citare i due ambiti forse più evidenti – tra
donne e uomini persistono stereotipi e pregiudizi, spesso sottili,
subdoli e difficili da eliminare, prima di tutto dalla mente degli
stessi interessati. Parlando poi dei media, e della rappresentazione dei generi troppo spesso banale e standardizzata da essi
veicolata, si rende quanto mai necessario sviluppare la capacità di
osservare con occhio critico ciò che quotidianamente essi sottopongono all’attenzione del pubblico, per cercare una via comune
di riconoscimento e rispetto. Per quanto riguarda l’ambiente
professionale, oltre alla disparità di trattamento economico,
accesso, carriera e conciliazione dell’impiego con la maternità, il
mobbing e il bossing contribuiscono a complicare un quadro già
poco roseo. Sarà possibile realizzare una società in cui il lavoro sia
realmente via per affermare la dignità dell’essere umano, anche
se di sesso femminile? Su questi argomenti i vignettisti sono chiamati a esprimersi. Per la categoria Giovani, di età non superiore
ai 24 anni, ci si dovrà cimentare con La rappresentazione del
genere femminile e del genere maschile da parte dei media
(web, tv, stampa): pregiudizi e stereotipi. I concorrenti nella
sezione Adulti, dai 25 anni, dovranno invece elaborare vignette
sul tema Lavoro: donne e uomini. Pari opportunità, pregiudizi e stereotipi.
tua incomprensibile parola rivolgendola alla mia signorile
inequivocabilmente stimatissima persona. Tu, lurida
linguaccia biforcuta, orrida e
soprattutto bugiarda, guidata dal tuo cervello minuscolo
e ottuso che pensa sempre
e solo a un’unica cosa,
collegato alle sue strinate e
fumanti sinapsi. Non voglio
nemmeno pensare al resto
del tuo organismo che rispetto agli standard umani, si va
a collocare all’ultimissimo
posto della classifica planetaria. Non parliamo del tuo
faccione, nel quale qualcuno
ha aperto un foro, che tu
chiameresti bocca, dal quale
tu fai uscire suoni sgradevoli,
che tu chiameresti parole,
il cui significato a te assolutamente sconosciuto, hai
cercato di capire attraverso
non so quale vocabolario
trovato su Internet. Tu, che
con l’inganno della tua
insignificante personalità, al
fine di indurmi ad ascoltare e
credere parole per te completamente prive di ogni senso,
come amore, sentimenti,
amicizia, rispetto. Speravi
avessero su di me l’ascendente giusto. Ti risponderò così
mon cheri: Addio sottospecie
di pantegana bianca e grigia
fuggita da non so quale
oscuro e fetido laboratorio di
sperimentazioni biologiche
del Parmigiano Reggiano.
Ciao, tristissimo essere ambiguo con la capacità cognitiva
di un lombrico appeso a un
amo. Ciao, porcello malsano
intrappolato in un corpo
“maschile?” con le fattezze
di un boiler degli Anni ‘50 al
cui centro sorge, come un
sole, un’enorme protuberanza sferica collocata nel mezzo
provocata dai liquidi alcolici
che perennemente e insaziabilmente trangugi. Ciao,
eterno indeciso e mangiapane a tradimento, al quale ancora a nessuno è passato per
la mente di tagliare il cordone
ombelicale che ancora ti lega
alla tua povera mamma.
Ciao zecca, sanguisuga infetta, che si attacca a chi nella
vita è riuscito meglio di te.
Tu sei una menzogna vivente
e, quando forse il fantasma di
questi concetti sfiorerà velocemente il
tuo povero cervello
leso e ignorante,
sarà troppo tardi,
perché ti accorgerai
di essere rimasto
solo, solo come il
cagnolo che sei
sempre stato. Quindi quando ti rivedrò,
ti dirò – a cuccia,
dai, da bravo, tieni
giù quelle zampotte
sudice … vuoi un
osso? Vattelo a guadagnare. A cuccia!
Ciao.
Cella 25
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anno XVII - n. 04
13
Da Via col vento
(Victor Fleming, 1939) a I
10 comandamenti (Cecil B.
DeMille 1956), a Il Dr.
Zivago (David Lean,
1965). Capolavori del
cinema che attraversano il
tempo, “imperdibili e adatti
a un pubblico di qualsiasi
età”. A parlare è l’imprenditore tessile roveretano
Vincenzo Nappa, la cui
passione per il cinema, lo
ha portato a creare una
invidiabile collezione di
film. “Il mio amore - racconta - iniziò nel cinema di
Rovereto, quando, da
bambino, andavo ad aiutare
l’operatore a sistemare le
pellicole. Un sentimento
che poi non se n’è mai
andato”. Vincenzo, conta
nella sua collezione circa
2mila pizze e oltre duemila
Dvd: “oggi ho quasi tutti i
film che mi interessano.
L’America degli anni che
vanno dal Quaranta al
Settanta è la protagonista
delle mie pellicole. Tutte
storie indimenticabili
interpretate dai miei attori
preferiti: John Wayne,
Burt Lancaster, Gregory
Peck, William Holden,
Rober Taylor, Ava Garner, Susan Hayword,
Marilyn Monroe, Ivonne
de Carlo, Audrey
Hepburn e Grace Kelly
non possono mancare per
dare quell’aria magica a
Una collezione di più di 3mila film: il roveretano Vincenzo
Nappa racconta la sua passione
Vincenzo Nappa con l’amico Massimo Boldi
A scuola di cinema
cimentano in film impegnati ma non incassano al
botteghino. I premi purtroppo non bastano, perché
ora ciò che conta sono
solamente le vendite”. Ci
ha da poco lasciato Ettore
Scola, “era un regista che
faceva riferimento a Fellini,
questi film”. Nappa sfata
poi il mito dell’infiammabilità delle pellicole: “di
infiammabili ne sono state
prodotte pochissime tra il
1935 e il 1940 poi si è
passati a materiali ignifu-
Domenica 7 febbraio, dalle 15 alle 18,
presso il Circolo Graziosi, in via
Sigonio, il Comitato Chernobyl di Carpi,
Novi e Soliera propone ai bambini e ai
loro genitori CARPICARNEVALE 2016, un
Carnevale di Solidarietà
Tutti uniti per
Chernobyl!
ghi”. La sua passione per il
cinema italiano arriva più
tardi: “dai capisaldi come
Roma città aperta (Roberto Rossellini, 1945) e Ladri
di biciclette (Vittorio De
Sica,1948) a tutto ciò che è
stato creato dal genio di
Federico Fellini”.
Sul cinema di oggi, Vincenzo Nappa non fa sconti:
“basti guardare l’effetto
Checco Zalone. Esistono
ancora dei registi che si
capace di creare capolavori
come C’eravamo tanto
amati del 1974 con Vittorio
Gassman e Una giornata
particolare del 1977 con
Marcello Mastroiani e
Sophia Loren. E’ davvero
una grandissima perdita”.
Gloria Castellini
“Oggi ho quasi tutti i film che mi interessano. L’America degli anni che
vanno dal Quaranta al Settanta è la
protagonista delle mie pellicole. Tutte
storie indimenticabili interpretate dai
miei attori preferiti: John Wayne, Burt
Lancaster, Gregory Peck, William Holden, Rober Taylor, Ava Garner, Susan
Hayword, Marilyn Monroe, Ivonne de
Carlo, Audrey Hepburn e Grace Kelly
non possono mancare per dare quell’aria magica a questi film”.
Ampliare gli spazi di studio e condivisione culturale per gli studenti
universitari carpigiani, prolungando anche gli orari della Biblioteca Loria
con aperture serali: questa, in sintesi, la proposta dei Giovani Democratici
Apertura serale della biblioteca
Musica, giochi, truccabimbi, dolci,
pizza, un omaggio a tutti i piccoli
partecipanti e, per finire, lo spettacolo
di magia con il Mago Bryan.
Continuano le iniziative di raccolta fondi del Progetto
Chernobyl di Carpi-Novi-Soliera. Domenica 7 febbraio, dalle
15 alle 18, presso il Circolo Graziosi, in via Sigonio, il comitato
propone ai bambini carpigiani e ai loro genitori un Carnevale
all’insegna della solidarietà. Il mago Bryan, truccabimbi,
palloncini colorati, musica e molti altri giochi attendono i più
piccoli che riceveranno anche un piccolo omaggio. L’ingresso è
di 5 euro. “Anche quest’anno - spiega il presidente Luciano
Barbieri - i nostri sforzi saranno finalizzati in particolare al
Progetto Rugiada che consiste in un periodo di risanamento di
circa un mese presso un centro specializzato in Bielorussa, per
25 bambini, provenienti dalle regioni più contaminate, del loro
Paese, dove le conseguenze dell’incidente alla centrale nucleare
di Chernobyl regolano la vita quotidiana di tantissima gente sia
dal punto di vista sanitario che economico. Parte dei proventi
saranno poi impiegati per finanziare progetti a favore dell’infanzia sul nostro territorio “.
14
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anno XVII - n. 04
Ampliare gli spazi di
studio e condivisione
culturale per gli studenti
universitari carpigiani,
prolungando anche gli orari
della Biblioteca Loria con
aperture serali: questa, in
sintesi, la proposta dei
Giovani Democratici
all’origine di un Ordine del
Giorno a firma di Martina
Arletti, Stefania Boccaletti
e Monia Mussini, che sarà
discusso in Consiglio
Comunale tra fine gennaio e
inizio febbraio. “E’ un po’ di
tempo che abbiamo in testa
una proposta di questo tipo
– spiega il segretario dei GD
Alessio Bellelli – e ci tengo
a sottolineare che l’idea è
partita dal basso, su sollecitazione di tanti giovani
utenti della Biblioteca.
Sebbene non vi sia la sede di
alcun ateneo, a Carpi vi
sono molti studenti e mentre
esistono luoghi per lo studio
e la condivisione in gruppo
per chi frequenta gli istituti
superiori, non è così per gli
universitari, come per
esempio avviene a Modena
o a Bologna. Sarebbe
dunque davvero importante
poter avere spazi per
lavorare in gruppo, condividere le proprie informazioni
e confrontarsi, potendo
parlare a voce alta. Non
ultimo, questo tipo di spazi
favorisce l’aggregazione e
la responsabilizzazione,
perché potrebbero essere
autogestiti dagli stessi
utenti, volontariamente o
tramite borse di studio”. Nei
giorni scorsi la discussione
è stata lanciata anche sui
social network, per raccogliere ulteriori stimoli e
proposte. Resta da vedere
se, con l’annunciato restyling del piano terra della
Biblioteca, si troverà uno
spazio anche per lo studio ‘a
voce alta’ e se si troveranno
risorse per ampliare gli
orari di apertura.
Marcello Marchesini
La Diocesi di Carpi
sostiene il Family Day in
programma sabato 30
gennaio secondo le indicazioni del cardinale Bagnasco il quale ha fatto propria
la presa di posizione di
Papa Francesco. Lo ha
comunicato il vescovo
monsignor Francesco
Cavina nel corso dell’annuale incontro con la
stampa cittadina in occasione della festa di San Francesco di Sales patrono dei
giornalisti. Il vescovo ha
poi ricordato le due Porte
Sante della Misericordia
aperte anche a Carpi il 13
dicembre scorso, in San
Bernardino da Siena e a
Santa Croce, chiesa
quest’ultima che ospita
l’immagine della Madonna
dell’Aiuto. E la successiva
iniziativa dell’apertura di
due Case di accoglienza per
mamme e bambine in via de
Sanctis e in Curta Santa
Chiara, grazie al contributo
della Caritas italiana e della
Fondazione Cassa di
Risparmio.
Infine, sempre a proposito
del Giubileo, è stato annunciato un pellegrinaggio
della Diocesi in Vaticano
dal 14 al 16 giugno guidato
dallo stesso vescovo con
udienza dal Papa. Nel frattempo, la parrocchia di San
Giuseppe Artigiano ospiterà tre iniziative pubbliche:
L ’angolo
di Cesare Pradella
Il vescovo di Carpi a sostegno del Family Day
l’8 febbraio, una conferenza del vescovo di Mantova
monsignor Roberto Bisti,
il 12 febbraio una conversazione del vescovo emerito di Reggio monsignor
Adriano Caprioli e, il 15
febbraio una conferenza
dello stesso monsignor Cavina. Tutti e tre gli incontri
si svolgeranno alle 21.
Terremoto
Monsignor Cavina, affian-
cato dall’ingegner Marco
Soglia, si è soffermato
diffusamente sui danni e le
conseguenze del terremoto
sul patrimonio religioso
diocesano e sui lunghi tempi di recupero, annunciando
tuttavia che sono stati finalmente assegnati i lavori di
recupero della cattedrale
e del palazzo vescovile di
corso Fanti, con la riapertura del Duomo prevista per
la primavera del prossimo
anno. Approvati anche i
progetti di recupero del
Monastero delle Clarisse e
della chiesa del Crocifisso
di via San Bernardino i cui
lavori inizieranno nei prossimi mesi.
“Sono ancora numerose le
persone, dopo quasi quattro
anni, ancora senza casa nei
vari Comuni terremotati –
ha detto dal canto suo l’in-
gegner Soglia – e per questo
abbiamo sollecitato Governo e Regione a mantenere
gli impegni presi. Ma vi
sono anche molti parroci e
sacerdoti senza casa e senza
chiesa e abbiamo per questo
sollecitato l’inizio dei lavori sulle chiese e i campanili perché il loro stato di
precarietà attuale preclude
l’agibilità dei centri storici
e degli edifici adiacenti”.
Ordinazione di Monsignor Cavina
Il quarto anniversario della
consacrazione di monsignor Cavina a vescovo e
della sua entrata in Diocesi,
verrà festeggiato domenica
31 gennaio alle 18,30 con
una messa solenne che sarà
celebrata in San Giuseppe
Artigiano alla presenza di
tutti i parroci e delle religiose della Diocesi. E il
vescovo ha annunciato un
viaggio in Kurdistan iracheno nel mese di aprile per
visitare i campi dei profughi cristiani fuggiti davanti
all’avanzata dei guerriglieri
dell’Isis.
Giornata della
comunicazione
Sul significato della Festa
di San Francesco di Sales
e della Giornata mondiale
delle comunicazioni sociali, il vescovo si è limitato a
ricordare le parole di Papa
Francesco sull’argomento:
“la comunicazione conduce
ad aprirsi e a non isolarsi
perché crea ponti tra le persone, le famiglie, i gruppi
sociali, favorisce l’incontro
arricchendo in questo modo
la società. Come scriveva
Shakespeare La misericordia non è un obbligo,
scende dal cielo come il
refrigerio della pioggia
sulla terra. E’ una doppia
benedizione: benedice chi
la dà e chi la riceve”.
venerdì 29 gennaio 2016
anno XVII - n. 04
15
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venerdì 29 gennaio 2016
anno XVII - n. 04
Sabato 13 febbraio, a partire dalle 21, l’Aula
Liturgica di Quartirolo ospiterà il Coro Stelutis
di Bologna
Musica Sacra nella Terra dei Pio
In occasione della nona edizione della rassegna Musica Sacra nella Terra
dei Pio, organizzata dall’Associazione Corale Regina Nivis col determinante
contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi, sabato 13
febbraio, a partire dalle 21, l’Aula Liturgica di Quartirolo ospiterà il Coro
Stelutis di Bologna fondato da Giorgio Vacchi, artefice delle più importanti e
approfondite ricerche nell’ambito del canto popolare. Il Canto popolare nella
Musica Sacra sarà il fil rouge del concerto del coro diretto da Silvia Vacchi,
nipote di Augusto e Cecilia Andreoli, nata a Carpi, a Quartirolo, nel 1903.
Dopo quattro anni di sosta, dal 3 al 10 luglio in
Piazza della Pilotta a Parma, appuntamento col
musical moderno più famoso al mondo. Aperte
le prevendite
Torna il Notre Dame de Paris
Dopo quasi mille
repliche in undici anni e
quattro anni di sosta,
ritorna in scena in Italia
Notre Dame de Paris,
l’opera moderna più
famosa al mondo.
L’appuntamento è a
Parma, dal 3 al 10
luglio, in Piazza della
Pilotta.
Notre Dame de Paris
debuttava al Palais des
Congrès di Parigi il 16
settembre 1998, nella
sua versione originale
francese, e fu subito
trionfo. Quattro anni
dopo, David Zard produceva la versione italiana con l’adattamento
di Pasquale Panella:
il 14 marzo 2002, al Gran Teatro di Roma, costruito per l’occasione, si teneva
la “prima” di quello che sarebbe stato il musical dei record; un’emozione che,
da allora, ha “contagiato” oltre due milioni e mezzo di spettatori. Un successo
travolgente non solo in Francia e in Italia. Notre Dame de Paris è stata cantata
in sette lingue diverse e rappresentata ben 4.046 volte nel mondo, dall’Inghilterra al Canada, passando per Russia, Cina, Giappone, Corea del Sud, Libano,
Turchia, e in decine di altri paesi, riscuotendo ovunque una presenza di pubblico
senza precedenti, e la marcia trionfale continua e non si arresta.
Notre Dame de Paris è un’alchimia unica e forse irripetibile, che porta innanzitutto la firma inconfondibile di Riccardo Cocciante per le musiche, definite da
tutti sublimi, e le parole, che raccontano una storia emozionante, scritte da Luc
Plamondon e, nella versione italiana, da Panella; le coreografie e i movimenti
in scena sono curati da Martino Müller; i costumi sono di Fred Sathal e le scene di Christian Rätz; diretti magistralmente dal regista Gilles Maheu: un team
di artisti di primo livello che hanno reso quest’opera un assoluto capolavoro.
Il pubblico italiano ha sempre richiesto di rivedere Notre Dame de Paris con il
cast originale e ora tale desiderio sarà realizzato. In Piazza della Pilotta calcheranno la scena Lola Ponce (Esmeralda), Giò Di Tonno (Quasimodo), Vittorio
Matteucci (Frollo), Leonardo Di Minno (Clopin), Matteo Setti (Gringoire - in
foto), Graziano Galatone (Febo) e Tania Tuccinardi (Fiordaliso).
I biglietti, a partire da 34 euro, sono in vendita nel circuito Ticketone e presso
la biglietteria di Puzzle in via Borsari numero 1B. Infoline, gruppi e prenotazioni
diversamente abili: 0521.993628.
il 30 gennaio, alle 21, l’Aterballetto calcherà il
palcoscenico del Teatro Comunale di Carpi
Coreografie d’autore
Aterballetto è una delle migliori realtà di danza del nostro Paese, capace
di riunire eleganza, uno stile impeccabile e la firma originale di alcuni coreografi davvero interessanti. Propone tre momenti molto diversi tra loro, ma
uniti dalla profondità dei contenuti. Nude anime dipinge l’universo femminile tra amore, dolcezza, intimità, violenza; Lego mostra l’importanza dei
legami, dei ponti e delle strade da seguire per cercare se stessi e le relazioni
con gli altri: il disegno di una grande mappa con strade e dedali che si
intersecano, si incontrano, che indicano la direzione ed il movimento, che
creano relazioni casuali o volontarie. E infine E-Ink, un lavoro nato dalla
curiosità per le modalità di trasmissione dei messaggi oracolari e divinatori
che, pur essendo formalmente precisi, sono il prodotto di una destabilizzazione. Perché vederlo?
Innovazione e flessibilità sono le due parole chiave del percorso di Aterballetto
per il 2016. A Carpi tre differenti giovani coreografi presentano le loro ultime
creazioni.
Clarissa risponde
a cura di
Clarissa Martinelli
[email protected]
I genitori hanno bisogno di maggior sostegno
Ciao Clarissa, ti scrivo relativamente all’episodio in cui dei
genitori si sono picchiati per
la partita Fiorano e Solierese,
mentre i figli di 15 anni erano
in campo nel Campionato
allievi. Mi è capitato da genitore di ritrovarmi ad assistere
a un episodio simile che però
non è finito sulla stampa e
mi sono vergognata profondamente; mi sono convinta
che la soluzione sia dare una
specie di Daspo ai genitori
imbecilli. Quelli che manifestano qualche intemperanza
dovrebbero aspettare i figli
nel parcheggio o farsi un giro
durante la partita perché
sono dell’idea che sia l’unico
modo per proteggere i ragazzi. Ho assistito anche a una
madre che diceva alla figlia di
9 anni che faceva ginnastica
ritmica “guarda che cosce,
sono sempre più grosse” .
Poi se avrà disturbi dell’alimentazione andranno dallo
specialista tra 6 anni.
Ai bambini cambi la testa, agli
adulti no.
Fosca
I genitori avrebbero bisogno di
maggior sostegno, penso a veri
e propri corsi di formazione gratuiti tenuti da pedagogisti (con
incursioni dal mondo dello sport
e della scuola) quando i bimbi
sono ancora piccoli in cui si diano suggerimenti in grado di aiutare in un compito difficilissimo;
prendiamo la patente per guidare
un’auto e basta una notte di sesso
per mettere al mondo qualcuno
e orientarci così come capita da
quel momento in avanti. Quasi tutti i genitori a parole si sentono esemplari e guai a muovere
un’osservazione. Qualcuno fa del
proprio meglio, qualcuno invece
mette in campo il peggio nella
più assoluta inconsapevolezza,
distruggendo l’autostima dei figli
sin da piccoli (l’esempio della
madre preoccupata per le cosce
della bambina-atleta). Si spendono milioni di euro nel capitolo
“formazione” per insegnare un
lavoro e non si spende un centesimo per spiegare a un padre
frustrato che suo figlio ha diritto
di fare sport anche per passione e
divertimento e non per diventare
un campione milionario che cambierà la vita alla famiglia. Domenica 31 e lunedì 1° febbraio, alle 20,30, al Cinema Ariston di San Marino,
proiezione del film La felicità è un sistema complesso di Gianni Zanasi
Un mistero bizzarro e toccante
Enrico Giusti
avvicina per lavoro
dei dirigenti
totalmente
incompetenti e
irresponsabili che
rischiano ogni volta
di mandare in
rovina le imprese
che gestiscono. Lui
li frequenta,
diventa loro amico
e infine li convince
ad andarsene
evitando così il
fallimento delle
aziende e la
conseguente
perdita di migliaia
di posti di lavoro. E’
il lavoro più strano
e utile che potesse
inventarsi e non
sbaglia un colpo.
Mai. Ma una
mattina un’auto
cade in un lago e
tutto cambia.
Filippo e Camilla,
due fratelli di 18 e
13 anni, rimangono orfani di
un’importante
coppia di imprenditori… sarà il caso
che Enrico aspetta-
va da tanto tempo, quello che
cambierà tutto, per sempre. Su
questa trama insieme limpida e
bislacca, Gianni Zanasi e i suoi
eccellenti attori, allestiscono un
sorridente e a tratti esilarante
mistery interiore fatto di figli senza
padri e di buffoni senza più Re, in cui
tutti prima o poi devono fare i conti
con le bugie che raccontano a se
stessi. Valerio Mastandrea è
sempre più libero e sorprendente.
Uno di quei lavori imperfetti e
toccanti, bizzarri e lontani da ogni
moda, che richiedono un pizzico
d’attenzione in più ma ripagano lo
spettatore accompagnandolo per un
pezzo dopo la visione.
libri da non perdere
Un libro scritto nel web
per un giornalismo che è
sempre più web. Costruito
per mesi sul sito giornalisminellarete.donzelli.it con la
collaborazione di decine di
operatori dell’informazione e
giovani studenti di Comunicazione, il nuovo libro di Michele Mezza acrobaticamente si
cimenta in uno spericolato
surfing fra le tempestose
onde del mare giornalismo.
Sarà Facebook l’edicola del
mondo? Google automatizzerà le notizie? Il libro,
integrando l’approccio
radicale dell’autore con
l’esperienza di un testimonial
del sistema giornalistico
italiano come Giulio Anselmi,
già direttore di giornali e
presidente dell’Ansa, propone elementi per orientarsi nel
labirinto digitale azzardando
risposte di fondo e proponendo approcci analitici per il
nuovo che verrà. L’innovazione viene raccontata con il
linguaggio dell’innovazione:
filmati, link, testimonianze,
visibili sulla carta con i QR
code. Il ragionamento procede mostrando le esperienze
Giornalismi nella rete
Di Michele Mezza
concrete di grandi giornali,
come la ristrutturazione del
Washington Post o la digitalizzazione del Guardian, e
confrontandole con le
strategie di alcuni dei
più prestigiosi testimoni della professione –
da Claudio Giua,
direttore dello sviluppo e dell’innovazione
del Gruppo L’Espresso,
a Roberto Napoletano,
direttore de Il Sole 24
Ore – e le dinamiche di
realtà emergenti,
come i nuovi portali di
giornalismo investigativo, o i siti news gestiti
da software. Il quadro
finale è quello di un
mestiere che, invece di
raggrinzirsi, dilata le
sue potenzialità fuori
dai perimetri redazionali tradizionali,
permeando gli aspetti
più diversi dell’attività
civile, amministrativa,
culturale. Per questo il libro si
conclude con il grido liberatorio: il giornalismo è morto,
viva il giornalismo.
venerdì 29 gennaio 2016
anno XVII - n. 04
17
“Mai rimandare a domani ciò che puoi fare benissimo
dopodomani”.
Mark Twain
Dal 29 al 31 gennaio
Suzzara, in provincia di Mantova,
apre le porte alla decima edizione
del NebbiaGialla Suzzara Noir
Festival, l’attesa manifestazione
dedicata alla letteratura gialla,
diventata ormai punto di riferimento per gli scrittori e per il
pubblico amante del genere e non
solo. Nato da un’idea del noto
scrittore e giornalista Paolo
Roversi, con il prezioso contributo del Comune di Suzzara e di
Piazzalunga Cultura, il NebbiaGialla 2016 quest’anno vive
un’edizione speciale e festeggia il
suo decimo compleanno. Un palcoscenico molto ricco
quello di NebbiaGialla 2016 che
vedrà la partecipazione di 34
scrittori di cui 4 stranieri: a inaugurare il festival il grande giallista
belga Pieter Aspe protagonista
della serata inaugurale venerdì
29 gennaio, alle 21, durante la
quale presenterà il suo ultimo
bestseller Il caso Dreyse (Fazi),
romanzo che ha già venduto
oltre 3 milioni di copie in tutto il
mondo. Tra gli altri ospiti internazionali le due scrittrici tedesche
al loro esordio Melanie Raabe,
che presenterà il suo romanzo
La trappola edito da Corbaccio,
e Simone Buchholz con il suo
giallo Revolver (Emons), successo
con oltre 30.000 copie vendute
in Germania. Ci sarà anche lo
scrittore svizzero Linus Reichlin
che presenterà La nostalgia degli
atomi (Atmosphere Libri): conosceremo il suo protagonista,
Jensen, un ispettore di polizia
con un’insolita passione per gli
elettroni e i fotoni. A rendere ancora più speciale l’edizione 2016
sarà anche la presenza di Roberto
Costantini che tornerà in libreria
a metà gennaio con il suo nuovo
atteso libro La moglie perfetta
Atmosfere noir, dibattiti, workshop di scrittura, tradizione, cultura e soprattutto tanta voglia di
leggere, discutere, appassionare: questo è tutto quello che troverete a Suzzara durante il festival
NebbiaGialla Noir Festival
La Bassa si tinge di giallo
Pieter Aspe
appuntamenti
Teatro
CARPI
30 gennaio - ore 21
Stagione Danza
Aterballetto presenta:
Nude Anime
E-Ink
Lego
Teatro Comunale
31 gennaio - ore 17
Concerti aperitivo
Lorna Windsor
Duo Des Alpes
Lorna Windsor, soprano
Duo Des Alpes: Claude Hauri e
Corrado Greco al violino
Con la partecipazione
straordinaria di Dacia Maraini
18
venerdì 29 gennaio 2016
(Marsilio). Tra gli autori italiani
il 2016, il Festival promuoverà
a festeggiare insieme i dieci anni
l’assegnazione del Premio Nebdel festival, saranno presenti
biaGialla per racconti inediti
Massimo Carlotto con il suo
realizzato in collaborazione con
ultimo romanzo Per tutto l’oro del il Giallo Mondadori, la storica colmondo (e/o), Maurizio de Giolana di narrativa dedicata ai generi
vanni che racconterà il suo nuovo noir e poliziesco pubblicata dalla
romanzo, Cuccioli per i Bastardi
Arnoldo Mondadori Editore. Inoldi Pizzofalcone, edito da Einaudi, tre, durante i giorni della rassegna
Elisabetta Cametti che, dopo
verrà diffuso il bando della ottava
il successo internazionale di K I
edizione del premio NebbiaGialla
guardiani della storia, è tornata in per la letteratura noir e poliziesca
libreria con il suo nuovo romanzo per romanzi editi, al cui vincitore
Il regista il primo della Serie 29,
verrà assegnata un’opera d’arte
pubblicato da Cairo Editore.
realizzata da un importante artista
Tra gli esordi
contemporaneo: il
italiani del 2016,
premio verrà conin uscita a fine
segnato a settembre
gennaio per Bal2016. Nell’albo d’odini & Castoldi,
ro dei vincitori delle
sarà presentato in
precedenti edizioni
anteprima L’ultifigurano autori, tra
mo cliente dell’avgli altri, come Mauvocato milanese
rizio de Giovanni,
Pietro Caliceti,
Claudio Paglieri
un legal thriller
e Giovanni Negri.
che fa i conti con il
Il bando del premio
lato oscuro delle
Premio Nebbiagrandi banche,
Gialla per racconti
Roberto Costantini
mentre Riccardo
inediti verrà pubbliBesola presenterà il suo nuovo
cato a partire da gennaio 2016 e
thriller in uscita a metà gennaio
il racconto vincitore premiato nel
per Novecento edizioni, Milano
settembre 2016 in concomitanza
disco inferno. Tra i tanti ospiti che con il premio per gli editi.
arricchiranno il programma della
Atmosfere noir, dibattiti, wortre giorni più noir dell’anno, tra gli kshop di scrittura, tradizione, culaltri Romano De Marco, Massitura e soprattutto tanta voglia di
mo Lugli, Valerio Varesi, Marleggere, discutere, appassionare:
gherita Oggero, Giuliano Pasini, questo è tutto quello che troveAntonio Casanova, Patrizia De- rete a Suzzara durante il festival
bicke, Gabriella Genisi, Gianlu- NebbiaGialla che, di anno in anno,
ca Morozzi, Giovanni Ricciardi è riuscito a colorare “la Bassa” di
e Alessio Romano. Anche per
giallo.
Melanie Raabe
Teatro Comunale
Attori da vicino
Incontri nel ridotto con i
protagonisti della Stagione
Teatrale
Conversazioni amichevoli
condotte da Sara Gozzi
6 febbraio
Conversazione con Paolo
Rossi e la Compagnia a
proposito di Molière:
la recita di Versailles
27 febbraio
Conversazione con Jurij
Ferrini e la Compagnia a
proposito di Cyrano
de Bergerac
12 marzo
Conversazione con Eugenio
Finardi, Federico Marignetti
anno XVII - n. 04
e la Compagnia a proposito
di Musica Ribelle
2 aprile
Conversazione conMarina
Rocco, Matteo De Blasio e la
Compagnia a proposito
di Gli Innamorati
Mostre
CARPI
Fino al 29 gennaio
Gli acquerelli di Rosella
Tagliavini
Sala d’attesa Villa Richeldi
Fino al 30 gennaio
Volti e storie dalla primavera
araba
Mostra fotografica di Aldo
Soligno
A cura di Renza Grossi
e Gabriele Bartoli
Sala espositiva Biblioteca Loria
Fino al 31 gennaio
L’umorismo ai tuoi piedi
Personale di Lamberto
Tomassini (Tomas)
O&A Centro Affari
2 febbraio - alle 19
Vernissage della mostra
fotografica
Oggi la bellezza di ieri
Di Lucia Montagna
Intervento della dottoressa
Vanda Menon, geriatra, sul
tema: Umani tramonti in giro
per il mondo, come muta l’idea
della vecchiaia da un
meridiano all’altro
Sala d’attesa Poliambulatorio
Villa Richeldi
Fino al 20 febbraio
Snapshots
Esposizione delle opere di
Dario Molinaro
e Miss Goffetown
Mostra a cura di Francesca
Pergreffi
Spazio Meme
Eventi
CARPI
29 gennaio - ore 15,30
L’Università per Adulti
M.Gasparini Casari di Carpi,
presenta l’incontro con la
Dopo il successo riscosso
nella Cappella dell’Incoronazione del Museo Riso di Palermo, la
mostra di Aldo Palazzolo e
Fabio Iemmi, I Santissimi
approda, fino al 19 febbraio, allo
spazio Workout Pasubio di
Parma (Padiglione Nervi, Ex
Manzini, in via Palermo).
L’esposizione è promossa da
Leo van Moric© in collaborazione con l’Associazione
Culturale Workout Pasubio
(Temporary), con il patrocinio del Comune di Parma. Un
progetto nel quale l’arte incontra
la tecnologia attraverso la fusione di fotografia, pittura e 3D
projection mapping. In mostra,
una decina di tavole di grandi dimensioni che rendono omaggio a
importanti testimoni della cultura
e dell’arte internazionale dalla
seconda metà del XX secolo a
oggi, come Patti Smith, Rudolf
Nureyev, Manlio Sgalambro e
Julian Beck.
Le opere esposte nascono dalle
fotografie analogiche trattate
da Aldo Palazzolo, ritrattista e
sperimentatore, stampate su carta
con una personalissima tecnica
denominata Liquid Light, “capace di riflettere sullo sgomento
della creatività delle origini”
(Henry Favrod).
Come spiega il critico d’arte
Sandro Parmiggiani, “Aldo
Palazzolo ha fissato, a suo tempo,
i ritratti di dieci personaggi che
non potrebbero mai definirsi
in cerca d’autore; Fabio Iemmi
ha riprodotto queste immagini,
ampliandone le dimensioni e
ricorrendo all’impressione con
gli UV, su una superficie di tela di
juta, sopra la quale aveva incollato tessuti con trame damascate,
tracciato linee diagonali e forme
geometriche, e steso intonaci,
associati a cere e a spellature che
ne esaltano il carattere di reperto,
tecnica che, da sempre, caratterizza la sua ricerca pittorica, in
cui antichi colori sono ibridati
con minuscoli frammenti di
minerali. In queste opere il labile,
residuo confine tra fotografia
e pittura viene definitivamente
valicato e cancellato, attraverso
un’osmosi, una compenetrazione, un’ibridazione di mezzi”.
“Succede – spiega Fabio Iemmi
– che certi incontri abbiano del
miracoloso. Piccoli prodigi non
scrittrice ed esperta di
tradizioni culinarie
Donatella Boccolari
L’autrice presenterà
il suo libro: Avanzi a chi?
Ovvero come trasformare i
nostri piccoli avanzi in piatti
deliziosi e dire finalmente
addio allo spreco alimentare
Sala Bianca in Corso Fanti, 29
29 gennaio - 20.30
La parte degli angeli
Regia di Ken Loach
Centro sociale Gorizia
30 gennaio - ore 21
Disco, Liscio e Balli
di Gruppo
Circolo di promozione sociale
Giliberti
La mostra di Aldo Palazzolo
e Fabio Iemmi approda, fino al
19 febbraio, allo spazio
Workout Pasubio di Parma
I Santissimi...
casuali imputabili a un destino
che strizza l’occhio a ignari passanti, scuotendone l’esistenza”.
“I Santissimi – aggiunge RolanMondi Arabi
Sguardi e voci dalla
primavera araba alla realtà
attuale
Rassegna cinematografica,
letture e incontri
Programma
30 gennaio - ore 21
Solo bagaglio a mano
Il mondo arabo raccontato
da Gabriele Romagnoli,
scrittore e giornalista
Auditorium Biblioteca Loria
30 gennaio - ore 16
Laboratori che passione!
Tu che topo sei?
Con zampette, coda e baffetti
potrai creare il topo
che più ti somiglia
Laboratorio a cura di Lisa
do Gualerzi, letterato – fanno
parte di quelle persone che ci si
rammarica di incontrare troppo
raramente, ma alle quali non si
D’Andrea, illustratrice
5-8 anni
Castello dei Ragazzi
30 gennaio - ore 21.30
Festa d’Inverno - Grande
Serata Danzante
D.J. Robby
Liscio, Salsa, Anni ‘70, ‘80, ‘90
e i balli di gruppo
Circolo Guerzoni
31 gennaio - ore 15.30
Shaun, vita da pecora
Il film
4-8 anni
Circolo La Fontana
31gennaio - ore 16,30
Energia Spirituale, la più alta
fonte energetica di guarigione
smette di pensare: poiché la vita
non è qualcosa di personale”.
Valeria Patrizia Li Vigni,
direttore di Palazzo Riso, infine,
a cui l’uomo può attingere
Relatrice Maria Paola Vignoni
(Master Reiki)
Auditorium Rustichelli
31 gennaio - ore 15.30
L’è dimòndi dmèi consumer
al scherpi che i linsòo
Spettacolo presentato dalla
compagnia reggiana
Artemisia Teater
Due atti comici di Antonio
Guidetti
Cinema Teatro Ariston
31 gennaio - ore 16
Presentazione del volume
Mino Steiner – Il dovere
dell’antifascismo
Di Marco Steiner
Sarà presente l’autore
Ex Sinagoga
sottolinea come “due competenze si fondono in questa mostra
innovativa che espone i Liquid
Light di Aldo Palazzolo rielaborati e trasportati su intonaco da
Fabio Iemmi, dando all’opera un
carattere di reperto”.
Il percorso espositivo, ideato
da Studio GAAU, prevede la
suddivisione dell’aula unica del
Padiglione Nervi in una ritmata
sequenza di cappelle laterali che
culminano in una sorta di abside,
nella quale è collocata l’opera
transustanziale di Luigi Bertogalli.
Per 3D projection mapping s’intende una tecnica di proiezione
su superfici non convenzionali,
nello specifico una scultura pensile polimaterica creata da Fabio
Iemmi. Bertogalli, applicando
le ultime tecnologie al mondo
dell’arte, ha prodotto una sintesi
rielaborata dei ritratti, degli intonaci e dei pattern.
La pianta da cattedrale romanica e l’illuminazione dal basso
vestono le figure di una profonda
aura sacrale, alimentata anche
dall’ambiente sonoro Hanamichi
creato da [guido.lusetti] | [loalue]
e da inedite percezioni olfattive.
La mostra visitabile fino al 19
febbraio, da mercoledì a venerdì
ore 16-20, sabato ore 10-13 e 1620, domenica ore 16-20. Ingresso
libero.
La Biblioteca dei miei sogni
Gruppo di lettura a cura di
Alessandra Burzacchini e
Anna Prandi
24 febbraio - ore 21
La porta di Magda Szabo
(Einaudi)
E’ un rapporto conflittuale,
fatto di rotture e riconciliazioni,
a legare la narratrice a Emerenc
Szeredàs, la donna che la aiuta
nelle faccende domestiche.
La padrona di casa, una
scrittrice inadatta ad affrontare i
problemi della vita quotidiana,
fatica a capire il rigido
moralismo di Emerenc, ne
subisce le spesso indecifrabili
decisioni e non sa cosa pensare
dell’alone di mistero che ne
circonda l’esistenza...
Biblioteca Loria
venerdì 29 gennaio 2016
anno XVII - n. 04
19
CARPI FC 1909
“Prima di iniziare la conferenza stampa (pre Sassuolo vs
Carpi) desidero ringraziare la
tifoseria e la città tutta che mi
hanno accolto con un calore e un
affetto commoventi sin dall’annuncio del mio ritorno. Ora vorrei
parlare solo di quel che ci attende
e non di quanto accaduto in questo
mese”. Il condottiero Fabrizio
Castori con queste parole si era
(ri)presentato alla stampa alla
vigilia del derby contro il Sassuolo, il 7 novembre scorso, dopo
aver ripreso le redini di un Carpi
che aveva dovuto abbandonare su
forte pressione dell’allora direttore sportivo Sean Sogliano.
La sua ricomparsa, con la certezza
di poter tornare a lavorare in completa autonomia e notevole voce
in capitolo in tema di mercato
(vedasi i ritorni di Poli, Colombi
e Suagher), ha di fatto segnato la
I biancorossi hanno conquistato 12 punti in 8 partite riuscendo a
bloccare a reti inviolate Milan e Lazio, impattando a San Siro contro
l’Inter e sbarazzandosi delle due “genovesi” contribuendo a risucchiarle
nella zona paludosa della graduatoria. Grazie a Fabrizio Castori,
il sogno salvezza è ancora vivo
Il condottiero
Il direttore sportivo carpigiano Giancarlo Romairone è pronto ad
affrontare l’ultima settimana di mercato invernale
Tra partenze e ritorni
Il direttore sportivo carpigiano Giancarlo Romairone è
pronto ad affrontare l’ultima
settimana di mercato invernale alla
ricerca dei pezzi mancanti del
mosaico da consegnare in maniera
definitiva al tecnico Fabrizio
Castori per rincorrere l’obiettivo
salvezza. Confezionati i regali per
la tifoseria biancorossa, rappresentati dal ritorno del difensore ligure
Fabrizio Poli e dell’estremo difensore Simone Colombi, ora il Carpi
pensa soltanto a sfoltire quella
parte di rosa non ritenuta più
essenziale per la rincorsa salvezza.
Valigie pronte per Luca Marrone,
promesso al Verona in cambio del
centravanti Luca Siligardi, finito
tuttavia sotto i radar della Sampdoria sotto consiglio diretto di mister
Vincenzo Montella, da sempre
suo grande estimatore. Anche il
tornante brasiliano Gabriel Silva,
come dimostrato dalla sua esclusione con l’Inter, è ai margini e
potrebbe rientrare all’Udinese,
infuriata per la gestione del giocatore, per poi essere girato in
prestito al Genoa del Ds Sean
Sogliano. In uscita restano anche
il centravanti Marco Borriello e il
mediano Andrea Lazzari che
continuano a rifiutare qualsiasi
proposta nonostante la società
emiliana abbia a più riprese
Fabrizio Poli
lasciato intendere come per loro
l’avventura all’ombra di Palazzo
Pio sia già finita da tempo. Per
l’attaccante campano, Genoa,
Atalanta e Sporting Lisbona
restano alla finestra, mentre per il
mediano prosegue il pressing del
Perugia. Anche per Ryder Matos
la conferma pare incerta data la
volontà carpigiana, con il placet
della Fiorentina, per lo scambio di
prestiti con l’Atalanta con l’esterno Marco D’Alessandro mai di
fatto pienamente apprezzato dal
tecnico orobico Edy Reja. Gli
ultimi tentativi infine potrebbero
essere rivolti al mediano del
Napoli Jacopo Dezi che andrebbe
a completare il “parco centrocampisti” a disposizione di mister
Castori già arricchito in settimana
dal giovane centrocampista
francese Eddy Gnahorè proveniente dalla Carrarese. Il giocatore
prelevato dal Napoli a inizio della
sessione invernale di mercato è
stato parcheggiato in Emilia sino al
termine della stagione con l’obiettivo di testarne l’approccio alla
massima serie dopo un’ottima
prima parte di stagione in Lega
Pro.
Enrico Bonzanini
ripresa del potere nello spogliatoio
da parte di quella “vecchia guardia” inspiegabilmente umiliata e
messa in un angolo nella prima
parte della stagione con l’accusa
di “non essere da Serie A”.
Pagato lo scotto del “ritorno alle
origini”, con il ripristino di sistemi
di allenamento settimanali più
improntati sul lavoro atletico, la
truppa biancorossa ha inanellato
la bellezza di 12 punti in 8 partite
riuscendo a bloccare a reti inviolate Milan e Lazio, impattando a San
Siro contro l’Inter e sbarazzandosi
delle due “genovesi” contribuendo
a risucchiarle nella zona paludosa
della graduatoria.
E mentre tanti “addetti ai lavori”,
nonostante lodassero la scelta
della società di riaffidarsi a Castori, pensassero che la bella storia
del Carpi in Serie A fosse già
compromessa, gli “immortali” co-
minciavano, partita dopo partita,
punto dopo punto, a convincersi
che mantenere la categoria poteva
essere possibile.
Considerare ogni gara come una
battaglia fine a se stessa per la sopravvivenza e lottare senza badare
al dispendio energetico e responsabilizzando contestualmente
ogni singolo uomo chiamato in
causa: eccolo il “Castori pensiero” che sta dando corpo e materia
a un sogno salvezza che sino a
qualche settimana fa poteva, risultati alla mano, essere considerato
pazzia.
“Non preoccupatevi cari ragazzi,
noi siamo gli Immortali”, così si
concludeva la lettera di Fabrizio
Castori dopo l’amaro esonero
dello scorso 26 settembre dopo la
“debacle” contro la Roma: pare
quasi che il tecnico di San Severino Marche, in cuor suo, lasciando
i propri ragazzi con la carezza
affettuosa di un padre severo ma
giusto, sapesse che in una maniera
o nell’altra la propria avventura
e il proprio lavoro a Carpi non
sarebbero finiti in quel momento.
E Fabrizio Castori non è uomo che
lascia le cose a metà.
Enrico Bonzanini
Contro il Palermo servirà l’ennesima prova
di maturità dei biancorossi che dovranno
vincere per non perdere ulteriore contatto
dal quart’ultimo posto
In arrivo al Braglia l’armata
del Palermo
La compagine biancorossa aspetta al Braglia il Palermo di Guillerme
Barros Schelotto reduce dalla pesante vittoria 4-1 contro l’Udinese. Il 2016
sinora è stato dolce, ricco di gioie e di tante “prime volte”: la prima vittoria
casalinga di mister Castori in Serie A, le prime reti nella massima serie di
Lorenzo Lollo, Jerry Mbakogu, Kevin Lasagna e Lorenzo Pasciuti con
annesso record per aver segnato almeno un gol in ogni categoria dalla D alla
A vestendo la stessa maglia.
Contro il Palermo servirà l’ennesima prova di maturità della “banda” biancorossa che dovrà assolutamente vincere per non perdere ulteriore contatto
dal quart’ultimo posto considerando anche un calendario non agevole nei
prossimi tre turni. “Linea di galleggiamento” attualmente occupata dalle
due genovesi, entrambe inseguite da un oscuro presagio il cui percorso
potrebbe essere ulteriormente intralciato dalla partenza di pezzi pregiati,
considerata una situazione economica non florida. Mister Castori dovrà fare
a meno dello squalificato Pasciuti e di Gaetano Letizia che potrebbe dover
star lontano dai campi di gioco un mese per l’infortunio alla caviglia rimediato a San Siro. Il Mister, che riabbraccerà i rientranti Riccardo Gagliolo e
Isaac Cofie, potrebbe comunque, paradossalmente, trovarsi alle prese con
problemi di abbondanza: troppi i giocatori in forma, impazienti di dare il
proprio contributo.
Sarà una partita speciale per il “folletto palermitano” Antonio Di Gaudio,
vera e propria mina vagante capace di far saltare nelle ultime partite gli
equilibri delle difese avversarie, al quale verrà affidato il compito di infierire
contro la sua squadra del cuore nel tentativo di aprire gli spazi per gli attaccanti biancorossi.
Palermo resta però una squadra da non sottovalutare poiché, nonostante
la discutibile gestione degli allenatori, rimane una compagine ricchissima
di qualità con i “gioiellini” svedesi Robin Quaison e Oscar Hiljemark
chiamati a dare vivacità e imprevedibilità a un reparto avanzato che vedrà
come finalizzatore l’esperto Alberto Gilardino a lungo corteggiato anche
dal Carpi.
Carpi – Palermo si giocherà non solo sul rettangolo verde ma anche sui tavoli delle trattative con il Ds Romairone che sfrutterà l’incrocio per tentare di
strappare ai siciliani il difensore Aljaz Struna, espressamente richiesto dal
tecnico Castori.
E.B.
Via S. Giorgio 35/D - Rio Saliceto (RE) - Tel. 0522.699703
[email protected] - www.tessilgoal.it
20
venerdì 29 gennaio 2016
anno XVII - n. 04
Carpi si complica la
vita perdendo per la seconda volta in stagione fra le
mura amiche, in questo
caso contro Ambra col
punteggio di 18-20. Terraquilia approccia male alla
gara e si fa sin dal primo
tempo sorprendere dalle
conclusioni dalla lunga
distanza del terzino lituano
Petras Raiupenas (8 reti
totali) contrapponendo in
attacco una manovra poco
lucida e contraddistinta da
una generale mancanza di
alternative al classico
gioco sulle ali. Falcidiata
dalle assenze (Beltrami e
Sperti) e limitata dalle
precarie condizioni di
Veselin Hristov e Giulio
Nardo influenzati, Carpi
vede scappar via la compagine toscana sino al +5
(8-3) trascinata dalle
strepitose parate dell’acclamato ex Pierluigi Di
Marcello capace di neutralizzare il 48% degli attacchi carpigiani. La scarsa
Pallamano Serie A - Carpi si complica la vita perdendo per la seconda volta in stagione fra le mura
amiche, in questo caso contro Ambra col punteggio di 18-20
Terraquilia si arrende ad Ambra
vena di una coppia arbitrale
alquanto impreparata, la
poca precisione in attacco,
la sterilità dalla lunga
distanza (parzialmente
interrotta soltanto dalle
conclusioni di un redivivo
David Ceso), e una difesa
lenta consentono ad Ambra
di chiudere la prima
frazione sul punteggio di
7-11. Nella ripresa coach
Sasa Ilic mescola le carte e
decide di aumentare i
centimetri della difesa
inserendo anche il capitano
Andrea Basic. La mossa
inizialmente ha successo,
lentamente la compagine
biancorossa pare aver la
forza di rientrare quando lo
scatenato Rudolf Cuzic
mette a segno un 3/3 che
riporta i biancorossi a
contatto sul 15-16. E’
tuttavia una fiammata
estemporanea poiché un
cinico e letale Raupenas si
inventa un terrificante
missile terra-aria che
trafigge l’incolpevole
Michele Rossi e mette la
parola fine al match rimettendo Carpi al -3 sul 20-17
a due minuti dalla fine.
Non basta un forsennato
pressing tutto campo finale
per evitare la caduta
interna a Carpi che le nega
la possibilità di arrivare
prima nel girone complicando i percorsi in campionato e Coppa Italia. A nulla
servono le proteste nel
finale di un furibondo Ds
Cerchiari per la titubante
direzione dell’incontro.
Ora l’obiettivo in casa
biancorossa rimane quello
di puntellare il secondo
posto partendo già dalla
sfida contro Imola di
sabato aspettando l’arrivo
del terzino della Nazionale
Giulio Venturi in uscita
dal Cassano Magnago.
Bocce - Contro i salernitani del Centro
Riabilitazione Lars finisce 1-1
Domenica 24 gennaio lo sport del Csi è
stato protagonista a Carpi
La Rinascita agguanta il
pareggio
Calcettiamo col Csi
Sabato 23 gennaio si è giocata la settima giornata del
campionato di Serie A di Bocce con La Rinascita impegnata
contro Centro Riabilitazione Lars. La partita è terminata con il
pareggio 1-1, bellissimo in considerazione dell’avversario e
dell’ambiente non facile. A segnare il punto del Centro Riabilitazione Lars è la terna Marco Pappacena - Michele La Marca
- Ferdinando La Marca contro gli atleti della Rinascita BartoliPalazzetti-Provenzano (8-6, 8-3). Per La Rinascita segna la
coppia Bartoli-Provenzano che contro Marco Pappacena e La
Marca (2° set Pappacena Michele) conquista la vittoria con il
punteggio di 7-8, 3-8. Le sfide dell’altra coppia e dell’individuale
terminano 0-0. Classifica: L’Aquila 16, Montegranaro 14, Alto
Verbano 13, CVM Utensiltecnica 12, Boville Marino 11, Centro
Riabilitazione Lars 10, G.S. Rinascita 6, Ancona 2000 e Fashion
Cattel 5, Montecatini AVIS 3. Sabato 30 gennaio al Bocciodromo
di Budrione la Rinascita ospita l’Alto Verbano Varese.
@ i lettori ci scrivono
Il “Piccolo” Carpi ha fermato la “Grande” Inter!
“Fin che la barca
va”...
così diceva una canzone
di 50 anni fa
che spesso troviamo in
linea con la realtà,
perché qui eravamo
finiti in alto mare
e per la salvezza c’è ancora tanto da remare!
Tornare indenni dallo
Stadio Meazza di San
Siro?
Sembrava per molti
un’amara presa in giro!
Invece? Imbattuti per la
quarta volta consecutiva,
alla faccia di pensava il
Carpi alla deriva!
Possiamo dire che fermare l’Inter di Mancini
Non è poi sempre vietato ai più piccini!
Abbiamo visto una
squadra attiva e coraggiosa,
unita e in armonia, frutto di allenamenti senza
posa,
premiata giustamente
da un positivo risultato
che non era certamente
dato per scontato!
Ancora più meritorio
perché ridotti in dieci:
espulso Pasciuti e nessuno a poterne fare le
veci!
Abbiamo atteso e sofferto per novantadue
minuti
seguendo le azioni in
campo, in ansia, tristi e
muti:
Di Mbakogu e di Bianco
più di una rete annullata,
fischi ripetuti, Letizia
con caviglia infortuna-
ta… ma fino alla fine,
con fiducia abbiamo
sperato
ed ecco … il goal di
Lasagna, che ribalta il
risultato!
Entusiasmo alle stelle
e meritatissime ovazioni
per il contributo eccezionale di tanti veri
campioni.
che anche stavolta hanno aggiunto un punticino e la squadra non è
più ridotta, come prima,
al lumicino!
La costanza premia e, pian piano
nella classifica si
sale
con grande gioia
, perché poi questo è ciò che vale!
Va reso omaggio
al lavoro impegnativo di ricomposizione
Che sta portando
avanti il nuovo
D.S. Romairone.
Ma un grazie particolare è dovuto
a Mister Fabrizio
Castori
Che sa dispensare grande saggezza e giusti
valori,
rivalutando la storica
base di sani e fantastici
campioni
e ci ridà speranza di vivere ancora tante belle
emozioni
affrontando con sapienza e coraggio le squadre
rivali.
Evviva il Grande Carpi in
SerieA!
Siete Immortali!
Candida Lugli
Domenica
24 gennaio per
il Csi di Carpi,
alla palestra
Vallauri si è
giocato un
torneo
quadrangolare
di calcio per
bambini (nati
nel 2007)
all’interno del
programma denominato Calcettiamo. Una manifestazione che
durante l’anno propone attività per i più piccoli con finalità di
gioco e amicizia, senza l’assillo del risultato e senza alcuna
classifica finale. Virtus Cibeno, Carpi Calcio e Limidi hanno
dato vita a sei partite cariche di entusiasmo e di belle azioni,
giocando 6 contro 6. Col bel tempo Calcettiamo si sposterà sui
campi all’aperto dove con maggior spazio si potranno ospitare
più squadre. Alla palestra Magazzeno in contemporanea si è svolto un triangolare di basket integrato nell’ambito dell’attività
regionale Csi di questa disciplina riservata a giocatori diversamente abili insieme ai quali è sceso in campo un atleta normodotato
per dare supporto tecnico affinché il gioco avesse un miglior
sviluppo. A rappresentare il Csi di Carpi c’era l’Ushac che ha
affrontato l’Agape Braida di Sassuolo e l’Alto Basket di San
Secondo Parmense. Lo spirito agonistico e la voglia di provare a
centrare il canestro non sono mancati, così come la voglia di
stare insieme per l’immancabile rinfresco post-torneo preparato
dai volontari dell’Ushac. Preziosa in questa manifestazione la
collaborazione del Nazareno Basket.
venerdì 29 gennaio 2016
anno XVII - n. 04
21
Basket Prima divisione - Battuto il Mirandola 64 a 54
La Carpine torna alla vittoria
Vittoria per la Carpine di coach Lugli in quel di Mirandola. Partono forte i
carpigiani: grazie a Ferrari che conduce avanti i suoi e con una buona difesa
corale. Nella seconda frazione la storia non cambia: tutti quelli che si susseguono dalla panchina danno il proprio contributo portando la Carpine sul
+17 alla pausa. Fotocopia nella seconda frazione poi, nel terzo quarto,
Veroni inizia a scaldare la mano in attacco mentre la difesa regge ancora.
Nell’ultimo quarto Carpi gioca invece con sufficienza e gli avversari recuperano buona parte del gap. E’ ancora Veroni a tenere lontano i mirandolesi e a
portare a casa due punti che tengono ancora al terzo posto i carpigiani.
Migliore in campo Filippo Veroni (in foto).
Derby tra Cec e Fanton che
chiude il girone d’andata. Lo
vince meritatamente Modena Est
grazie a una prestazione maiuscola basata su servizio, muro e la
regia di Astolfi. Coach Molinari
deve fare ancora a meno di
Mantovani e perde anche Bellei,
presente ma inutilizzabile perché
alle prese coi postumi di un
tamponamento stradale.
Formazione praticamente obbligata quindi per coach Molinari:
Bonavita-Ghelfi, Cordai-Bosi,
Luppi-Miselli e Trentin libero
con il solo Bertazzoni a disposizione in panchina. I padroni di
casa scendono invece in campo
con Astolfi e Bartoli in diagonale
principale, Raimondi e Cassandra schiacciatori, Lodi e Bonetti
al centro e Catellani libero. I
Pallavolo femminile
Serie C - La Gsm Città
di Carpi batte 3 a 1
Calanca Cesare
Vittoria
targata Gsm
La Gsm
Città di Carpi
chiude il girone
d’andata con
una vittoria,
battendo fra le
mura amiche il
Calanca Cesare
di San Giovanni
in Persiceto. La
gara non è stata tra le più belle ed
entusiasmanti, ma mantenere
sempre il massimo rendimento non
è facile. Mister Furgeri parte con
Galli in regia, Pini opposto, Corghi
e Bulgarelli di banda, Campana e
Faietti al centro, libero Dallari. La
gara sembra a senso unico sin
dall’inizio, le bolognesi non riescono
a tenere i contrattacchi delle
carpigiane e così già il primo set
scivola via 25-11. Nel secondo la
musica non cambia, a cambiare è
Mister Furgeri, lasciando Pini a
riposo e inserendo Bellentani. Il
parziale scorre via come il primo e la
Gsm conquista il set 25-16. Nel set
successivo, prova d’orgoglio del
Calanca Cesare, grazie anche al calo
di tensione da parte di Garuti e
compagne, che porta le bolognesi a
chiudere il set 25-22. Ora la tensione
cresce, Furgeri cambia ancora per
dare più equilibrio alla squadra e reagisce nel modo giusto, comandando
sin dall’inizio il parziale, spingendo
fino in fondo chiudendo set e
incontro 25-17. Termina così il
girone d’andata con la Gsm in testa
alla classifica, ora però ci si prepara
per la final four di Coppa Emilia, in
programma domenica: la Gsm se la
vedrà in semifinale con la compagine di Ferrara del Cuore, domenica
mattina alle 10,30 al Palapaganelli di
Sassuolo, la squadra vincente sarà
poi impegnata al pomeriggio alle 17,
al palasport di San Michele di
Sassuolo per la finalissima. In Serie
D, Texcart Città di Carpi si è invece
arresa 3 a 0.
22
venerdì 29 gennaio 2016
Pallavolo Maschile Serie B - Derby tra Cec e Fanton che chiude il girone d’andata. Lo vince
meritatamente Modena Est (3-0) grazie a una prestazione maiuscola
Cec soccombe nel derby
Andrea Miselli
Oreste Luppi
primissimi punti del match vedono Bosi infilare tre attacchi punto
di fila e la Cec mette davanti la
testa 3-5 ma il turno al servizio
di Astolfi rompe il set (12-5). La
Fanton continua a martellare al
servizio e vince 25-14 con il muro
di Bonetti su Ghelfi. E’ sempre
il servizio della Fanton a fare la
differenza anche nel secondo set
con Cassandra e Raimondi finalizzatori in attacco nella prima parte
(7-4 e 10-6). Un attacco di Bartoli
porta Modena sul 15-9. La Cec
prova a rientrare quando dal 1913 si avvicina 19-17 dopo due er-
rori di Bartoli. La rimonta termina
però qui perché la Fanton riprende
il proprio passo andando a vincere
25-18 con l’errore di Ghelfi. Il
terzo set è il più combattuto. La
Fanton concede qualche errore
alla Cec e il set scorre punto a
punto con i carpigiani per alcuni
tratti avanti fino al 15-17 messo
a terra da Ghelfi. Questa volta
è Bartoli a caricarsi sulle spalle
i suoi con un turno al servizio
devastante condito anche da tre
ace che porta la Fanton a chiudere
25-18 quando Miselli attacca out
il primo tempo.
Pallavolo femminile Serie A - Sconfitta (1 -3) per le bianconere nel primo match casalingo del
2016. Dopo aver rimontato con autorità un primo set perso in volata, le ragazze di coach Beltrami
si spengono e non basta Diouf a regalare almeno un punto in classifica
Montichiari: un avversario indigesto
Sestetti collaudati in avvio
di gara da ambo le parti, per
Modena c’è Ferretti in regia con
Diouf opposto, Heyrman e Folie
al centro, capitan Di Iulio e
Horvath in posto quattro con
Arcangeli libero. Dall’altra parte
Dalia a smistare i palloni, Tomsia
a completare la diagonale principale, Barcellini e Brinker in
banda, Sobolska e Gioli al centro
con Carocci libero. Il muro e la
fast di Heyrman regalano il primo
break a Modena sul 4-2, il buon
inizio di Diouf aiuta le bianconere
ad arrivare sull’8-5 poi cresce
dall’altra parte Tomsia e un paio
di errori delle ragazze di coach
Alessandro Beltrami regalano
l’aggancio e il sorpasso. L’ace
dell’opposta di Montichiari porta
al time out tecnico sul 10-12 e poi
è anche 12-15. Fatica Di Iulio che
attacca out in pipe per il 13-17 e
poi lascia il posto a Scuka. Un
muro di Ferretti scuote Modena
che si riporta sotto senza però
riuscire nel riaggancio. Nel finale
di set Beltrami si gioca il doppio
cambio, regalando subito l’esordio a Starovic e il campo a
Carraro. La fortuna arride a
Montichiari fino al 22-24, ma le
bianconere cancellano i set point e
si va ai vantaggi. Le ospiti riescono a mantenere il comando delle
operazioni e Barcellini chiude il
set a favore della propria squadra
con il punto del 25-27. Nel secondo parziale rientra capitan Di Iulio
e sestetti d’inizio gara in campo
per l’inizio del secondo set. Due
muri di Folie e l’attacco di Horvath per il 5-2 Modena in avvio
poi proprio Di Iulio trova la linea
anno XVII - n. 04
laterale di posto cinque in attacco
per il punto del 7-3 che costringe
il coach di Montichiari Barbieri a
fermare il gioco con il primo time
out discrezionale. Horvath martella dai nove metri, Diouf mette a
terra i palloni buoni e anche quelli
sporchi a filo rete, l’11-3 arriva su
un pallone appoggiato in rete da
Gioli e con esso anche il secondo
time out nel giro di pochi attimi
per la formazione ospite. Non
bastano, però, gli stop per riequilibrare un parziale che ha preso una
strada definitiva. Diouf diventa
inarrestabile per il muro ospite e
solo nel finale
le bianconere
alzano il piede
dall’acceleratore concedendo
qualcosa. Il set
si chiude sul
25-16 con
Montichiari
che copre
malamente
l’attacco in
emergenza di
Gioli. Nel terzo
set sestetti
base, fast di
Gioli e muro
della coppia
Heyrman-Horvath per aprire
il parziale. Poi
Montichiari
allunga sfruttando anche un
paio di falli
piuttosto dubbi
su situazioni di
gioco. Entra
anche Carraro
per Ferretti e solo sul 2-9 arriva il
cambio palla favorito da un
potente attacco di Diouf. L’ace di
Tomsia vale il time out tecnico e il
12-5 Montichiari, coach Beltrami
cambia quindi ancora inserendo
anche Rivero per Di Iulio. La
spagnola risponde subito presente, ma il muro di Montichiari ha
preso bene le misure sull’attacco
bianconero e può condurre il
parziale senza rischiare rientri
delle padrone di casa. Entra nel
finale anche Bertone per Heyrman, ma non basta. Gioli chiude
in fast con il 25-15 che porta al
cambio campo e al nuovo vantaggio per le ospiti.
Si riparte nel quarto set con
Bertone e Rivero in sestetto, ma
Modena non trova quel cambio di
passo in attacco che può rigirare a
proprio favore la partita. L’unica
giocatrice punto di riferimento
offensivo rimane Diouf, con le
compagne che talvolta provano a
farle da spalla, ma senza riuscire a
mantenere un rendimento importante. Dall’altra parte, invece,
Tomsia trascina i posti quattro e si
sviluppa un set con Montichiari a
condurre e le bianconere a inseguire. Dalla meta del parziale,
però, cambia qualcosa. Horvath
trova un paio di soluzioni vincenti, anche Folie e Bertone danno
una mano e il riaggancio arriva sul
16-16. Le bresciane, però, hanno
la forza di non finire sotto e in
qualche modo trovano sempre il
cambio palla che le tiene avanti di
una lunghezza fino al contrattacco
vincente di Diouf per il 22-21.
Time out per coach Barbieri e reazione con il cambio palla e l’ennesimo muro del match. Rivero
attacca poi out di un nulla la palla
del 22-24, Diouf annulla il primo
match point e Folie a muro manda
il parziale ai vantaggi. Dall’altra
parte l’attacco di Brinker si spegne, invece, sulla linea laterale e
sul pallone successivo in qualche
modo, tra le proteste per un fallo
d’invasione, Sobolska chiude il
match.
Prossimo appuntamento: domenica 31 gennaio, alle 18, presso il
PalaYamamay di Busto Arsizio,
tra Unendo Yamamay Busto
Arsizio e Liu•Jo Modena.
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