02 - 27 GENNAIO 2016 DA 1 A 8_ale_bis_7giorni

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7GIORNI: Redazione:
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MERCOLEDÌ 27 GENNAIO 2016
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Anno XIV - Numero 2
INSEGNANTE RAPINATA NEL PARCHEGGIO DI UN SUPERMERCATO
DOPO I FURTI NELLE ABITAZIONI, ORA ANCHE
SCIPPI IN PIENO GIORNO
PESCHIERA: RAPINE, FURTI, SCASSI, AGGRESSIONI IN TUTTE LE FRAZIONI, PAURA FRA LA GENTE
All’interno a pagina 6
All’interno a pagina 5
All’interno a pagina 7
All’interno a pagina 10
La coalizione di centrodestra
firma “Un patto per Peschiera”
La bretella Cerca-Binasca
supera lo stress test con 25 tir
Peschiera, si preparano i festeggiamenti per il Carnevale
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n. 2 - 27 gennaio 2016
2 Editoriali
Cesare Mannucci
Fra Giuseppe Paparone
Prima di licenziare i dipendenti
pubblici licenziamo la burocrazia
La vicenda di Colonia, può succedere
ancora? Sicuramente non deve!
Il premier Renzi vuol licenziare i dipendenti
pubblici assenteisti colti in flagrante in 48
ore. Bene, anzi benissimo, da anni sosteniamo questa e altre tesi sul pubblico impiego.
Ovviamente, in “tempi di buona” inascoltati
e non ci stupisce affatto che quando sono i
vertici dello Stato a sollevare il problema,
delle nostre considerazioni non si faccia alcun cenno e al contrario i media che hanno
snobbato il tema, pongano il caso in primo
piano e in apertura di giornale. Dopo i fatti
di Sanremo di ottobre e quelli più recenti del
museo di Arti popolari di Roma, il tema è
tornato caldo in seguito alle roboanti dichiarazioni di Matteo Renzi, che hanno scatenato le reazioni delle organizzazioni sindacali, ma che finiranno in un nulla di fatto
perchè modificare leggi e contratto nazionale è un passaggio che va oltre le “buone
intenzioni” del sindaco-premier. Per far
comprendere la nostra perplessità sull’annuncio del presidente del Consiglio riteniamo sia utile qui di seguito riproporre l’articolo di tre mesi fa. “Non si può fare di tutta
un’ erba un fascio, questo è il classico caso
dell’eccezione che conferma la regola, le
mele marce ci sono dappertutto”. D’accordo
sarà anche vero, ma i casi che ogni giorno la
magistratura porta alla ribalta delle cronache stanno assumendo proporzioni davvero
preoccupanti. I clamorosi arresti dei 35 dipendenti del comune di Sanremo che timbravano fuori orario o facevano timbrare i
loro cartellini a colleghi e familiari e il vigile
urbano che addirittura arriva a strisciare il
suo badge in mutande hanno portato allo
scoperto una delle grandi piaghe della Pubblica amministrazione italiana: assenteismo e mascalzoneria. L’elenco di questa settimana è lungo: si va dalla direttrice del car-
La brutta vicenda di Colonia non deve finire,
come molto spesso accade, nel dimenticatoio. Perché è un fatto che va analizzato,
per comprendere dove affondi la sua radice
la pianta marcia che sta crescendo sotto i
nostri occhi, senza, magari, che ce ne rendiamo conto. Può succedere ancora? Sicuramente non deve! E allora è bene esaminare i motivi che sottostanno ad episodi di
questo genere e correre ai ripari prima di
dover dire "Non potevamo prevederlo". La
stampa ha parlato ampiamente dei fatti accaduti nella notte di Capodanno, quando
migliaia di immigrati si sono riuniti, appositamente, in luoghi affollati per molestare e
derubare le donne che erano in strada per
festeggiare il nuovo anno. Personalmente
ho provato indignazione, ma, anche, molta
preoccupazione, con la spiacevole sensazione che stiamo entrando in una dimensione sociale molto pericolosa e problematica.
Se riflettiamo sul fatto che alcuni di questi
immigrati, clandestini o meno, fuggiti dai
loro Paesi e in qualche modo accolti, si permettono di agire in modo così oltraggioso e
prepotente verso coloro che li accolgono,
non possiamo esimerci dal chiederci quali
siano i motivi che li hanno spinti a perpetrare questo genere di violenze. Le risposte
possono essere tante, ma esaminiamone
alcune. Prima di tutto molti di questi immigrati vengono in Europa non per condividere il nostro stile di vita, ma semplicemente
perché costretti dalla fame o perché pensano di poter trovare una facile soluzione ai
loro problemi economici. Secondariamente
molti di questi nutrono, probabilmente, un
forte risentimento, anche inconscio, verso
gli europei che in qualche modo li hanno
sfruttati e ancora approfittano della loro
cere minorile di Milano, arrestata per aver
favorito la cooperativa sociale della figlia
negli appalti di servizio ai tempi quando dirigeva il carcere dei minori a Caltanissetta
per finire alla dirigente dell’Anas arrestata
per corruzione nella stessa inchiesta in cui è
implicato il sottosegretario Luigi Meduri già
presidente della Regione Calabria. Da più di
vent’anni assistiamo alle continue ed estenuanti indagini della magistratura che in
tutte le regioni e le città italiane hanno scoperchiato la commistione tra la politica e gli
affari che hanno polverizzato la cosiddetta
Prima Repubblica insediando una nuova
generazione di politici che, a onor del vero,
non ha risollevato le sorti del Paese ma anzi
assiste impotente e nel migliore dei casi con
proclami e annunci di buone intenzioni che
non portano a nessun risultato apprezzabile. Da mesi sosteniamo (inascoltati) che il
male di questa nazione è la sua burocrazia
e l’eccesso di personale negli uffici pubblici
utili solo a far girare la carta, ma facendola
girare soprattutto in modo che i passaggi di
fogli da una scrivania all’altra per arrivare
alle fatidiche firme autorizzative, nascondano in realtà un flusso impressionante di denaro che arriva direttamente nelle tasche di
appone il timbro. Ancora una volta chiediamo al Governo di impegnarsi al più presto
con una vera e profonda riforma sullo snellimento delle procedure burocratiche che si
tolga dai piedi le vecchie procedure cartacee e bizantine in linea invece con la civiltà
informatica 2.0. Meno carta e passaggi più
semplici e controllabili da chiunque vogliono dire più trasparenza e meno furberie…e
non solo, anche meno personale inutile che
timbra in mutande il cartellino o va in canoa a vogare!
debolezza economica. Infine, ed è il motivo
più preoccupante perché più difficile e problematico da rimuovere, la loro percezione
di impunibilità, di fronte ad una nostra incapacità di tenere sotto controllo situazioni
complesse. Così come siamo incapaci di trovare una soluzione adeguata al problema
dei flussi immigratori o come siamo incapaci di far rispettare le leggi: in tal modo, ai loro occhi, sembriamo incapaci di fronteggiare la loro sfida. Io credo che la percezione
che queste persone hanno della nostra società sia quella che ognuno "si fa i fatti propri" e che, alla fine, tutto viene sistemato
sempre in modo indolore. Non pensano di
vivere in una società dove leggi, regole, rispetto, tolleranza, accoglienza fanno parte
di una cultura e di uno stile abituale di vita.
E questo è imputabile anche a noi, che non
siamo sempre osservanti delle regole e,
spesso, le scavalchiamo per i nostri interessi. Quale può essere il rimedio? Solo quello
di uniformare il nostro modo di vivere ad
un'Etica senza compromessi. Penso che se
vogliamo che gli immigrati rispettino le nostre leggi e la nostra cultura, se non vogliamo sprofondare nel caos, dovremmo tutti
impegnarci per essere a un tempo aperti e
accoglienti, ma, contemporaneamente, severi e intransigenti, sin da subito, verso ogni
abuso e trasgressione. Mi riferisco a qualsiasi trasgressione, da chiunque commessa, perché lo Stato sia un'entità credibile.
Questo perché la democrazia e il vivere fraterno esigono un personale e libero rigore
morale e sociale. Noi credenti dobbiamo essere i primi a impegnarci in questo senso e
sperare di poter diventare un fecondo lievito per una convivenza libera, matura e responsabile.
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RADAR - MELEGNANO
A cura di Marco Maccari 27 Gennaio 2016
L’INCHIESTA SATIRICA
#MERCATONERO
Il racket del taroccato. Le reti neo-criminali
all’assalto nei mercati storici del milanese
Una serie di articoli per
conoscere il racket della
contraffazione. Un giro
pari al traffico di droga e
di esseri umani. Per vedere quanto somiglia all’attuale mercato irregolare
di Melegnano
FABBRICARE UNA BORSA, un abito o una cintura
in un laboratorio non autorizzato e appiccicarci
sopra il marchio falsificato di Louis Vuitton o di
Prada. E poi venderla in
migliaia e migliaia di copie nei mercati rionali. È
un’attività che si dimostra
essere un racket neo-mafioso, controllato da una
criminalità organizzata di
tipo nuovo. Le neo-mafie
del contraffatto non sono
strutturate come la mafia
tradizionale. L’organizzazione mafiosa storica in
stile Il Padrino, fondata sul
principio gerarchico-territoriale di autorità, ha incontrato fenomeni più
potenti di lei. Per venire
sotto casa a venderci
merci taroccate è dovuta
cambiare.
traffico di merci. In esso si
impongono gruppi imprenditoriali che, di volta
in volta, fabbricano e spediscono prodotti falsi sulle
piste della cocaina e della
vendita di esseri umani.
Si presentano come reti.
Costruite anche all’occasione, «sulla base di
un’opportunità di profitto».
ADDIO AL «PADRINO»
La vecchia associazione
di tipo mafioso ha dovuto
adattarsi alla nuova economia nata dal crollo
dell’Unione Sovietica, dalla globalizzazione, dall’internazionalizzazione. Tre
fenomeni che hanno reso
possibile un rapidissimo
PUERTO, X-PLOSION,
INDIANAPOLIS
Una neo-mafia può dirigere un racket dando impiego a differenti gruppi
etnici. Lo scopre nel 2010
l’operazione Puerto della
Polizia Tributaria di Milano.
Ha
sequestrato
600mila abiti contraffatti.
Li faceva e li smerciava
una rete «di produttori residenti in Cina, con associati presenti in Italia e
procacciatori di clienti
che erano di etnia nordafricana». I nordafricani sono procacciatori anche a
Melegnano. L’operazione
X-plosion del 2007 (Milano e hinterland, Polizia
Tributaria) ha smantellato
un racket milanese di
40mila abiti contraffatti.
Ha identificato nei fornitori delle merci «tre fratelli
napoletani legati ad ambienti
camorristici».
L’operazione Indianapolis, 2005, scoprì un sodalizio neo-mafioso di individui «con precedenti di associazione camorristica»
e «di traffico di droga».
Sdoganavano ad Anversa e Amburgo «merci
contraffatte prodotte in
Cina, Vietnam e Bangladesh, per caricarle su aerei cargo destinati a Milano, Brescia e Roma».
Marco Maccari
[email protected]
LE VIGNETTE DI RADAR E LE POLEMICHE IN RETE
Satira, propaganda, controinformazione
«Non mi piace, e questo
potrebbe anche non importare a nessuno. Non
trovo nemmeno sia questo lo spazio per una...
“cosa” simile». «A quando la prossima foto, di
qualcuno con indosso
una tuta arancione, inginocchiato in via Zuavi
con un coltello alla gola?». «Parlate di serietà e
concretezza e poi fate
umorismo in questo modo senza pensare agli
avvenimenti che stanno
accadendo». «Una man-
Scoprici su Facebook: Radar Melegnano
canza di rispetto che
non posso perdonare
nemmeno alla “satira”.
Poi ci si stupisce dei fenomeni di bullismo tra i
bambini delle elementari». Queste e altre le proteste di chi, alla pubblicazione delle vignette di
RADAR sull’ispezione nel
mercato ambulante di
domenica 17 gennaio, è
inorridito per un’esibizione di buonumore e di
brillantezza giornalistica.
Proteste
numerose
quanto i plausi e i gradi-
menti. Lo studio del
marketing ISIS permette
di individuare fotografie
identiche a quella di domenica 17 davanti a via
Zuavi 70. Per i miliziani
ISIS è abitudine posare
in foto davanti alle sedi
istituzionali conquistate,
ostentando bandiere nere dello Stato Islamico
stese all’ingresso. Lo
stesso per gli ideologi
ISIS, in posa fotografica
nelle moschee locali, indosso un copricapo
bianco. Un grafico bri-
tannico ha avuto un’intuizione simile ma molto
meno brillante. Ha rielaborato l’immagine dell’ingresso di Downing
Street coperto con l’iscrizione nera dell’ISIS. In
Downing Street sorge la
sede che il Regno Unito
mette storicamente a disposizione del primo ministro. Sia scritto non a
spiegazione ma in regalo a lettrici e lettori che
hanno la sapienza di divertirsi con lanostra satira. Buona lettura.
Incarico Bianchi,
tutte le violazioni di legge
NEL CONFERIRE L’INCARICO ad Angelo
Bianchi
(l’ingegnere
che nel 2011-2012 ha
scritto il progetto di finanziamento del cimitero comunale),
l’Amministrazione comunale di Melegnano ha
commesso violazioni
di due decreti legislativi. Prima. Per Bianchi
nel 2012 è stato previsto uno stipendio superiore ai limiti di legge.
L’incarico al cimitero gli
fu rinnovato nel 2012 in
forma diretta: Bianchi
doveva svolgere «attività di projectfinancing
relative alla gestione, ristrutturazione ed ampliamento del civico cimitero per un compenso di 60mila euro». Ma,
per legge, davanti a un
compenso superiore ai
40mila euro l’incarico
non dev’essere assegnato in forma diretta,
bensì con gara pubblica (v. Decreto Legislativo 163/2006 detto Codice degli Appalti, articolo 125, comma 11).
Seconda. L’Amministrazione ha approvato
il progetto finanziario
«di ristrutturazione e
ampliamento» predisposto da Bianchi, ma
ha omesso un documento richiesto per
legge: il «parere di regolarità contabile» che
può mancare solo motivatamente (v. D.L.
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267/2000 detto Testo
unico delle leggi sugli
enti locali, articolo 49).
Inoltre il Programma
Triennale 2011-2013
delle Opere Pubbliche
del Comune (documento obbligatorio richiesto dall’articolo 128
del Codice degli Appalti) non prevedeva il
progetto di Bianchi.
Prevedeva qualcosa di
diverso: «Interventi di
ristrutturazione del cimitero e riqualificazione del centro sportivo».
Il Segretario Generale
ha confermato la violazione. Terza. La legge
non permette di scrivere un progetto per il cimitero e, contemporaneamente, di essere
nella commissione che
giudicherà la gara
d’appalto del cimitero
stesso (v. D.L. 163/2006
detto Codice degli Appalti, art. 84 comma 4).
A Bianchi è stato permesso. Oltre che esecutore del progetto di
finanziamento, Bianchi
è stato «uno dei membri della commissione
giudicatrice
tecnica
della gara». È una delle
caratteristiche dell’Amministrazione comunale: essere tra i controllati e tra i controllori.
Lo Staff
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n. 2 - 27 gennaio 2016
Stefania Accosa
P
eschiera Borromeo, sabato 23 gennaio presso la frazione di San
Bovio, si sono riuniti i rappresentanti di Lega Nord, Forza
Italia e Fratelli d’Italia-Alleanza
Nazionale, per firmare “Un
patto per Peschiera”. Un documento con cui si impegnano
«a lavorare uniti, per ridare dignità alla città, e nella stesura
di un programma di governo
chiaro e concreto, nell'interesse dei cittadini, portato avanti
da una squadra di persone
preparate e capaci». In principio vi è stato un percorso di
confronto e di obiettivi condivisi, che ha poi portato alla stesura di questo patto, come
spiega Riccardo Pase segretario provinciale della Lega
Nord: «Stiamo facendo un lavoro splendido per il territorio,
ora guadiamo al futuro. Ho
trovato persone disponibili capaci, che, come noi della Lega,
vogliono andare incontro ai
cittadini. Questo percorso confluisce nella firma di questo
documento. Le risorse economiche non permetteranno di
fare tutto, ma i peschieresi devono essere consapevoli della
nostra voglia di cambiamento:
ricostruire, risolvendo quelle
problematiche irrisolte».
«Bisogna ritrovarsi in un progetto politico – ha dichiarato
Leonardo Grosso (Lega)senza partire da un nome».
Sull'argomento si esprime
anche Franco Lucente, cordinatore provinciale di Fratelli
d’Italia: «L’alleanza nasce
dall'obiettivo numero uno,
Politica 5
La coalizione di centrodestra firma
“Un patto per Peschiera”
PESCHIERA BORROMEO
Gatti abbandona il centrodestra e ufficializza il suo ingresso in Peschiera Riparte
Lega Nord, Forza Italia e Fratelli d’Itali «uniti nell'interesse dei cittadini»»
Da sinistra: Riccardo Pase e Leonoardo Grosso (Lega); Giusy Gersi (F.I.); Franco Lucente (FDI-AN)
quello di individuare una persona, una donna o un uomo,
che guardi all'interesse dei
cittadini peschieresi e che sia
autonoma nelle scelte. La caduta è arrivata perché c’era
un sindaco (Zambon ndr) incapace di fare il Sindaco. Bisogna saper gestire la maggioranza, coalizzare e guardare agli interessi condivisi. Noi
– continua- guardiamo alle
nostre proposte e ai cittadini,
non a ciò che proporrà l’uno
o l’altro partito in campagna
elettorale. È un grande traguardo poter annunciare con
ben sei mesi in anticipo, il fatto che tutti i partiti di destra
correranno insieme». Viene
comunque rimarcata frequentemente l’apertura del
progetto a tutte le persone
singole o associate «che condividano con noi valori e im-
pegno civico – spiega Giusy
Gersi vice segretario comunale di Forza Italia- siamo
aperti a tutte le realtà e ai
progetti politici condivisi». Il
programma elettorale è ancora in via di sviluppo ma su
alcune questioni i rappresentanti di centrodestra si sono
già espressi: «Puntiamo molto sul fattore sicurezza – affermano Giusy Gersi e Franco
Lucente- non solo per quanto riguarda i furti e la criminalità, ma anche sicurezza
stradale. Il territorio è molto
frazionato e vi sono diverse
esigenze da soddisfare, bisognerà stilare delle priorità e
sicuramente la questione
Bellaria sarà tra queste».
Continua Giusy «Purtroppo
ogni nostra proposta veniva
bloccata, basti pensare al
progetto scuole, ai campus
estivi non sviluppati qui a San
Bovio, al fatto che a Peschiera siano totalmente assenti
residenze per anziani, c’è
molto su cui lavorare». Un’altra parola fondamentale è
“sinergia”, non solo a livello
comunale ma, e soprattutto,
a livello regionale: con Peschiera: «La sinergia che andrà creata con la Regione è
importante – spiega Riccardo
Pase -, attingere ai bandi regionali, ai finanziamenti delle
operazioni riguardanti scuole
e sicurezza, sarà fondamentale in un periodo in cui le risorse a cui attingere sono
sempre meno. Se poi dovesse vincere le elezioni a Milano la coalizione di centrodestra, a quel punto la collaborazione con il capoluogo diverrebbe ancor più proficua e
strategica».
Si scaldano i motori, per la
prossima campagna elettorale, Chiara Gatti, 28 anni, residente nella frazione di San Bovio, ha deciso
di ufficializzare il suo ingresso in Peschiera Riparte dando continuità all’azione politica condivisa
negli ultimi mesi del Consiglio comunale. «Fin dal primo istante in cui Peschiera
Riparte ha fatto la sua
comparsa in Consiglio comunale - ha dichiarato grandissimi sono stati collaborazione e dialogo. Ho
subito riscontrato nei rappresentanti di tale gruppo
le stesse motivazioni per le
quali avevo deciso di candidarmi nel 2014: il desiderio di mettersi in gioco per
il bene comune, risponden-
do ai bisogni concreti dei
cittadini senza dover sottostare alle ristrette logiche
della politica fatta dai partiti. In vista delle prossime
elezioni è per me quindi
naturale oltre che motivo
di orgoglio, entrare a far
parte di questa squadra conclude l’ex esponente
del centrodestra - della
quale condivido in toto il
modo pulito e trasparente
di operare».
Dopo l’appoggio degli ex
assessori Danilo Perotti,
Caterina Molinari e Marco
Righini, quella di Gatti è
un’altra adesione importante, per San Bovio e per
Peschiera, in linea con il
rinnovamento e i valori
che caratterizzano questa
nuova compagine.
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n. 2 - 27 gennaio 2016
6 Cronaca
Stefania Accosa
A
Peschiera Borromeo
i malviventi non si
accontentano più, e
dopo i numerosi colpi messi
a segno in ville e appartamenti, ora avvengono anche
gli scippi. È quanto accaduto
sabato alle ore 12.30 a
un’insegnante dell’I.C.S. De
André di Bettola, mentre si
trovava nel parcheggio sito
tra via Aldo Moro e via della
Liberazione. È stata avvicinata da due uomini sulla
cinquantina, che le hanno
strappato di dosso la borsa
contenente soldi, chiavi di
casa, cellulare, e importanti
documenti relativi alle iscrizioni alla scuole elementare
Fabrizio de André. Appena
dopo essersi appropriati della borsa, i due scippatori sono entrati in un auto, fuggendo in direzione San Donato Milanese, proprio dove
risulterebbe l’ultima tracciatura del cellulare. Ad agire
sarebbero state almeno tre
persone, ovvero i due uomini di mezza età e un altro
complice che li attendeva in
automobile. A colpire è soprattutto l’orario in cui si è
verificato lo scippo, ovvero
in pieno giorno, quando il
parcheggio è ampiamente
frequentato, e in una zona
molto trafficata. Le urla di allarme dell’insegnante appena scippata, non sono però
riuscite a richiamare l’attenzione dei presenti. I malviventi hanno così agito nell'indifferenza generale, riu-
Peschiera: dopo i furti nelle abitazioni,
ora anche gli scippi in pieno giorno
Un’insegnante è stata rapinata nel parcheggio davanti alla Coop
PESCHIERA BORROMEO
Banda di scassinatori fa razzia
di attrezzature di lavoro in pieno giorno
Insieme ai furti negli appartamenti, agli scippi e alle
truffe agli anziani, un nuovo fenomeno criminale
sembra interessare il territorio di Peschiera Borromeo. Mercoledì 20 gennaio, verso le ore 12,30, a
Mezzate, ignoti criminali
hanno asportato attrezzature di lavoro dal furgone di
una ditta di giardinaggio,
durante la pausa pranzo.
Il fatto è successo in via
Miglioli, una soffiatrice è
stata rubata. L’attrezzo era
chiuso in cabina, i ladri hanno spaccato il finestrino e
senza che nessuno se ne
accorgesse hanno asportato lo strumento del valore
di circa 500 Euro. «Non è la
prima volta che succede dichiara uno dei giardinieri
derubati - dal furgone ci
hanno già rubato una motofalciatrice da 3.000 Euro,
e numerosi attrezzi. Ormai
– conclude l’artigiano – non
andiamo neanche più a denunciare i furti, ci siamo
rassegnati»
MELEGNANO
Il parcheggio dove è avvenuto lo scippo
scendo a fuggire senza
nemmeno che qualcuno
provasse a fermarli o rincorrerli. Ci si chiede come
sia possibile che una donna,
aggredita da due uomini alla
luce del sole, gridando aiuto, non sia riuscita a suscitare un qualsiasi intervento da
parte delle altre persone
che si trovavano nel parcheggio stesso o all'esterno
del supermercato terminata
la spesa. Nessuno, all'infuori
della vittima, ha visto o sentito nulla, ed è stata lei stessa a chiamare le Forze dell’ordine dando l’allarme. Le
ricerche dei ladri in questione sono tuttora in corso, e la
donna ha già provveduto a
sostituire la serratura della
propria abitazione, ma la
preoccupazione risiede soprattutto sul destino di quei
documenti importanti che si
trovavano nella borsa; per
questo ha già provveduto a
setacciare tutti i cestini della zona qualora i malviventi
se ne fossero liberati e lancia un appello: chiunque dovesse trovare documenti relativi all’I.C.S De André di
via Goldoni 1, è pregato di
contattare il seguente numero, 025470-527/172. La
sicurezza intanto a Peschiera è divenuta sempre più
utopia, sia all'interno della
propria abitazione, sia tra le
vie della città e a qualsiasi
ora, persino in pieno giorno.
Se poi si aggiunge al costante incremento della criminalità, un’altrettanta dilagante
diminuzione della solidarietà a favore dell’omertà e
del disinteresse, la situazione non potrà che aggravarsi.
In quanto cittadini facciamo
parte di una comunità, che
implica una partecipazione
condivisa e un reciproco sostegno in ogni situazione
della quotidianità: per questo si auspica che qualora
dovesse ricapitare un atto di
delinquenza simile, ogni cittadino potrà contare sull'aiuto e la protezione di colui che gli si troverà accanto.
Si progettano i lavori per ridare
luce all'ex bar-tabaccheria Jolly
Melegnano- A quasi due anni di distanza dall'incendio
che devastò il bar tabaccheria Jolly, si incomincia a pensare al rifacimento dell’edificio. Il 20 Febbraio 2014 la
palazzina sita all'angolo tra
Via Castellini e Via XXIII
Marzo fu resa inagibile dalle
fiamme, in seguito ad alcuni
indagini il fatto fu catalogato come doloso. A dover
trasferirsi furono, non solo il
tabacchi, ma anche gli studi
medici che si trovavano al
secondo piano e una merceria il cui negozio si trovava nell'edificio accanto. Per
due anni l’edificio è stato
quasi del tutto abbandonato a sé stesso, nonostante le
lamentele dei negozianti
della zona che dovevano
convivere con quella visione. Si è iniziato solamente
ora a pensare ai lavori di riqualificazione dell’edificio
che, oltretutto, si trova in
una delle vie che collegano
al centro della città. Per
questi motivi, ridare luce alla palazzina in questione farà in modo di eliminare quel
senso di degrado con cui,
da anni, devono fare i conti
tutte quelle persone che
ogni giorno transitano nella
zona.
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n. 2 - 27 gennaio 2016
8 Cronaca
Redazione
L
a tanto attesa bretella
di collegamento tra la
Sp 39 Cerca e la Sp 40
Binasca, che figura tra le
opere connesse alla realizzazione della Tangenziale
esterna di Milano, compie un
passo fondamentale verso il
completamento e l’apertura
definitiva al traffico. Nella
mattinata di martedì 19 gennaio, infatti, ben venticinque
tir, complessivamente carichi
di 100 tonnellate tra sabbia e
pietre, sono stati impegnati
nel collaudo del viadotto a
sette campate che scavalca il
fiume Lambro e il canale Redefossi nei pressi della rotonda sulla via Emilia, a Melegnano. Il manufatto, ultimato in meno di un anno di
lavori dal Consorzio Lambro
Scarl, con i suoi 800 metri di
sviluppo costituisce di fatto il
fulcro del nuovo collegamento stradale (1,7 chilometri)
tra Cerca e Binasca. Il futuristico ponte in acciaio Corten,
progettato dall’ingegner Pierangelo Pistoletti, ha superato “a pieni voti” lo stress-test
cui è stato sottoposto dalle
9.00 alle 16.00 in vista dell’ormai imminente apertura
al traffico dell’arteria a percorrenza gratuita che si propone come taglia-code. Con
questo passaggio è iniziato
ufficialmente il conto alla rovescia verso l’entrata in esercizio entro marzo della connessione tra le Provinciali 39
e 40, attesa da decenni dai
pendolari e giudicata decisi-
Venticinque tir sul viadotto: la bretella
Cerca-Binasca supera lo stress test
MEDIGLIA
Scarichi fognari fuorilegge: finalmente
a norma grazie ai lavori di Cap Holding
I mezzi carichi di ghiaia hanno collaudato il ponte sul Lambro e Redefossi
I tir impegnati nello stress-test Tutte le foto provengono dalla pagina Facebook istituzionale del Comune di Melegnano
va per fluidificare la mobilità
ordinaria nel quadrante più
congestionato del territorio
interessato dalla Teem. Lo
stress-test, cui ha assistito
anche il sindaco di Melegnano, Vito Bellomo, ha ricalcato in tutto e per tutto le fasi
di quello avvenuto per il Viadotto Lambro, il ponte ingegneristicamente più complesso da realizzare dell’intero tracciato autostradale di
A58-Teem. Coordinati dal responsabile della produzione
di Lambro Scarl, Massimo
Zullo, gli autisti dei 25 tir
hanno percorso varie volte il
viadotto Cerca-Binasca, ormai interamente asfaltato,
arrestando i mezzi pesanti in
postazioni di sosta all’altezza
di appositi sensori, con
l’obiettivo di valutare l’effetto esercitato sulle campate
da un carico così imponente.
Le rilevazioni sono poi state
analizzate in diretta attraverso i computer dell’equipe del
professor Carmelo Gentile
del Politecnico di Milano. «Il
collaudo statico deve contemplare situazioni-limite,
come la concentrazione di
dieci-dodici autotreni nel
raggio di pochi metri, praticamente impossibili da riscontrare dopo l’entrata in
esercizio della struttura monitorata – ha spiegato il professor Gentile -. Considero le
prime risultanze dell’odierna
prova di resistenza tanto positive da poter essere definite superiori alle aspettative
della vigilia». «Con questo
collaudo – ha commentato il
primo cittadino melegnanese, Vito Bellomo, - siamo finalmente arrivati al count
down che ci porta verso l’imminente apertura al traffico
del nuovo collegamento stradale che risolverà il problema del traffico di attraversamento nella nostra città,
un’opera che Melegnano sta
aspettando da almeno cinquant’anni. Auspico che entro i primi quindici giorni di
marzo si possa arrivare all’inaugurazione di questa infrastruttura».
Dopo Melegnano, San Giuliano e San Donato, un altro
Comune del Sudmilano si
aggiunge alla lista di quelli
che possono godere di scarichi fognari perfettamente a
norma. a Mediglia, infatti, si
sono conclusi i lavori del
gruppo Cap Holding, il colosso che si occupa della rete
idrica e fognaria per la maggior parte dei Comuni del
territorio, che ha investito
ben 2,5mln di euro per risolvere tutte le criticità ancora
esistenti. Nello specifico, gli
interventi hanno permesso
di collegare alla fognatura
tutto il territorio, facendo in
modo di convogliare verso il
depuratore San Giuliano Est
tutti quegli scarichi che ancora si riversavano nei corsi
d’acqua. Una volta ripulite,
le acque vengono poi restituite ai fiumi. «Grazie all’impegno di Cap e alla proficua
collaborazione con il nostro
ufficio tecnico – hanno commentato Paolo Bianchi e
Gianni Fabiano, rispettivamente sindaco e assessore
ai Lavori Pubblici – è stata
evitata la maxi sanzione
dell’Unione Europea. Siamo
orgogliosi di aver assicurato
a Mediglia e ai suoi cittadini
un’opera all’avanguardia,
che inciderà notevolmente
in termini di salute ambientale. Un ringraziamento particolare va anche ai medigliesi che, compresa l’importanza dei lavori in corso,
hanno accettato senza problemi qualche piccolo disagio che si è venuto a creare». L’intervento più complesso nell’ambito degli interventi appena conclusi è
consistito nella creazione di
una conduttura della lunghezza di circa 700 metri
che, partendo dal terminale
fognario di cascina Resega,
attraversa il Lambro per convogliare i liquami verso il depuratore, garantendo un miglioramento delle acque della roggia Balbura. Tale collettore è stato realizzato con la
tecnologia del microtunneling, che permette di intervenire in profondità senza
bisogno di rompere il manto
stradale.
SAN DONATO MILANESE
Ritrovato vivo il cane dell'escursionista sandonatese deceduto sulla Presolana
Nello stesso giorno in cui a
San Donato venivano celebrati i funerali del suo padrone, l’ingegnere Eni di 56
anni P.B., è stato ritrovato
Texas, il cane scomparso assieme all’uomo sulla Presolana (Bg). Nella tragica giornata di domenica 17 gennaio, assieme a un gruppo di
amici e al fido compagno a
quattro zampe, P.B. era partito per una escursione sulle
vette bergamasche quando,
a causa di un lastrone ghiacciato, è scivolato inesorabilmente in un canalone, precipitando per diverse decine
di metri. In quello stesso
istante era scomparso con
lui anche Texas, l’affezionato
pastore tedesco femmina di
cinque anni, e per 48 ore si è
temuto anche per la sua sorte. Nella giornata di martedì
19 gennaio, però, una squadra della VI delegazione
Orobica del Soccorso Alpino
è riuscita a rintracciare l’animale, proprio mentre nella
parrocchia di Sant’Enrico a
San Donato la città tributava
l’ultimo saluto al suo padrone. In base ad alcune testimonianze, pare che Texas
fosse rimasto a vegliare sul
corpo del padrone sino all’arrivo dei soccorsi ma,
quando l’elicottero del 118
si è avvicinato per recuperare il corpo del 56enne ormai
senza vita, era fuggito senza
che nessuno fosse in grado
di prenderlo. L’animale è sopravvissuto per due giorni
praticamente senza cibo,
riuscendo a resistere a temperature estremamente rigide, finché una squadra di recupero è riuscita a individuarlo e ad avvicinarlo. Con
il delegato della VI Orobica,
Elia Ranza, erano presenti
anche il comandante della
Forestale di Gromo, Luca
Giudici, sua figlia Silvia e il
loro cane Hiro che, essendo
maschio, aveva buone probabilità di attirare Texas. E
infatti i soccorritori sono riu-
sciti a ottenere la fiducia dell'animale e a riportarlo alla
sua famiglia.
7 GIORNI - [email protected]
n. 2 - 27 gennaio 2016
10 Attualità
Giulio Carnevale
A
l Comitato del Carnevale di Peschiera
Borromeo è in via di
definizione il programma per
la giornata di sabato13 febbraio. Non cambia il titolo
della manifestazione “Grande show di Carnevale”, grande spettacolo sarà anche
quest’anno. La tradizionale
sfilata dei carri allegorici lascia il posto al “Villaggio del
Carnevale”, allestito per l’occasione presso il Circolo Acli
al Laghetto Azzurro di via
Carducci. Attrazioni, gonfiabili e giochi per bambini. Ad
aprire la giornata di festa del
sabato grasso ambrosiano,
alle ore 11, sarà la corsa non
competitiva di beneficienza
in maschera, “Marcia Allegra
in mascherà”, a sostegno dei
progetti di “Charity in The
World”, l’Associazione fondata dal runner peschierese
Raffaele Brattoli. La camminata si svolegrà in un circuito
che attraverserà la frazione
di Zeloforamagno. Per informazioni e iscrizioni Raffaele
Brattoli Tel. 348.711.81.52.
Durante tutta la giornata di
sabato, nel parcheggio del
Ristorante del Laghetto Azzurro, si svolgerà il mercatino degli artigiani e dei sapori, organizzato dall’Associazione Hobby Idea, informazioni per gli espositori: tel.
345 5247458 – 3385605475.
Nel parco del Laghetto Azzurro verrà allestita anche
un’area espositiva per le Associazioni di Peschiera Bor-
Peschiera, si preparano
i festeggiamenti per il Carnevale
PESCHIERA BORROMEO
Uno spettacolo per ricordare le vittime
delle Foibe
Al "Villaggio del Carnevale", divertimenti per grandi e piccini
la pentola per la risottata da Guinnes dei Primati
romeo, con iniziative a tema.
Nel pomeriggio l’esibizione
dei Kartunia, una rock band
milanese che coinvolgerà i
presenti a cantare e ballare
le favolose sigle dei cartoni
animati anni 80, farà da
sfondo al Concorso per la
maschera più originale. La
grande attrazione della giornata sarà la grande risottata
da guinness dei primati. In
collaborazione con la Pro Loco di Gallarate. In una maxi
padella in acciaio dal diame-
tro di mt. 3,30 e del peso di
Kg. 520 saranno preparati
120 kg di risotto con la luganiga, il tradizionale piatto di
Gallarate. Una pentola entrata il 18 giugno 1998 nel
Guinness Mondiale dei Primati quando furono cucinate cinquemila razioni (tutte
mangiate). Alle ore 18.00
presso il Piccolo Circo dei
Sogni di Paride Orfei andrà
in scena il tradizionale spettacolo di Carnevale, che
chiude la giornata dedicata
alla festa più irriverente
dell’anno. Per sostenere l’iniziativa, il comitato ha lanciato una sottoscrizione a premi; con solo un euro è possibile contribuire alla riuscita
della giornata di festa. Il ricavato della manifestazione
verrà devoluto alla Pro Loco
di Peschiera Borromeo a sostegno dei suoi innumerevoli
progetti. per informazioni
Tel. 328.03.60.429.
Peschiera Borromeo, sabato
6 febbraio alle ore 21.00 andrà in scena uno spettacolo
emozionante, dedicato alle
vittime delle Foibe. “In fondo a quella fossa” si svolgerà presso il salone delle conferenze al Centro Civico Calipari, in via Rimembranze
18. Lo spettacolo teatrale è
stato scritto e diretto da Irene Carossia, e a esibirsi sarà
la Compagnia Stabile, che
vedrà la partecipazione della stessa Carossia accompagnata da Silvano Ilardo.
L’appuntamento avrà luogo
proprio pochi giorni prima il
“giorno del ricordo” dedicato ai morti nelle foibe, ovvero Il 10 febbraio. Dal 1943 al
1947 vennero gettati nelle
cavità carsiche dell’Istria
quasi 10mila italiani, dove
trovarono una morte terribile, per ordine del Maresciallo Tito. A cadere dentro
le foibe ci sono fascisti, cattolici, liberaldemocratici,
socialisti, uomini di chiesa,
donne, anziani e bambini.
La violenza delle truppe titine ha raggiunto il proprio
apice nel 1945, quando la
Jugoslavia occupò Gorizia,
Trieste e l’Istria, fu una carneficina. Il terrore continuerà dopo il 1947, quando
Istria e Dalmazia vennero
cedute alla Jugoslavia come
rettificava il trattato di pace:
saranno ben 350mila gli italiani a ritrovarsi “senza patria” fuggendo da Tito verso
la nuova linea di confine.
Solo una persona riuscirà a
sopravvivere dopo essere
stato gettata in una cavità
carsica, ed è Graziano Udovisi, una testimonianza fondamentale per ricostruire
questa storia di pulizia etnica. I ricordi delle foibe stanno riaffiorando dopo decenni di imbarazzante silenzio
negazionista, una tragedia
che merita di essere conosciuta e raccontata, per
questo lo spettacolo teatrale “in fondo a quella fossa”
è vivamente consigliato per
non dimenticare.
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n. 2 - 27 gennaio 2016
Stefania Accosa
F
a discutere la proposta
shock del consigliere dei
Radicali Marco Cappato,
che avrebbe proposto la creazione di stanze da destinare
agli eroinomani. Un’apertura
alla “libertà di drogarsi in ambiente controllato” che stride
con l’incremento preoccupante del consumo di eroina,
che invece dovrebbe essere
contrastato. In un’intervista
andata in onda su RepubblicaTv, Marco Cappato ha dichiarato: «Purtroppo la gente
si droga. Sicuramente non siamo più alla situazione di massa degli anni '70, ma i numeri
da molti anni non diminuiscono più». La situazione che vede un’ampia diffusione di
eroinomani si può constatare
anche in città quali Melegnano, che ormai da più di un anno fa i conti con costanti ritrovamenti di siringhe, dai parchi
giochi ai parcheggi. L’idea dei
Radicali è semplice: dato che
Attualità 11
Milano, torna la proposta scioccante
dei Radicali per gli eroinomani
Importante riconoscimento internazionale per la linea 5 della metropolitana
I Radicali vorrebbero creare in città delle apposite stanze “del buco”
osteggiare i tossicodipendenti, facendoli desistere dal consumo di eroina è difficile, a
questo punto forniamo loro
delle “stanze del buco” dotate di infermiere e siringhe
sterilizzate volte ad evitare di
contrattare diverse malattie,
tra cui l’Hiv. La paura è che le
suddette stanze protette incoraggerebbero il consumo di
droga invece di contrastarlo.
Una sorta di “incentivazione
ad assumere eroina” facendo
affidamento sulla legalità
delle stanze e sulla pulizia delle stesse, per «ridurre i pericoli per loro e per tutta la popolazione». Come per le “case
chiuse”, non basta però nascondere un problema per far
sì che questo scompaia, anche se sono già 74 le “stanze
del buco” in Europa. Marco
Cappato però rassicura:
«L'obiettivo è recuperare
queste persone alla società,
non certo quello di rendere
più facile la loro dipendenza
dalle droghe. I drogati ci sono
comunque, con le stanze del
buco -conclude - non faremmo altro che toglierli dalla
strada, da zone pericolose per
loro e non solo, e provare a
reinserirli».
MEDIGLIA
Niente circo per problemi di compatibilità, i circensi pronti a chiedere i danni
Il Circo Kodanty minaccia di
chiedere i danni al Comune
di Mediglia, dopo lo stop agli
spettacoli che dovevano andare in scena da oggi a fine
mese. Volantini pubblicitari
già stampati, manifesti, allacciamenti elettrici già effettuati, poi la doccia fredda:
tutto saltato a pochi giorni
dall'inaugurazione. Da Bettolino di Mediglia ora il circo
si è spostato a Carpiano, in
MILANO
una spazio ben inferiore rispetto al precedente. Gabriel
Lombardo, il responsabile
della tournée, a fronte delle
spese sostenute e degli spettacoli saltati, è pronto a chiedere i danni al Comune per il
mancato guadagno. A far discutere sono le motivazioni
che hanno condotto alla negazione delle esibizioni.
Quelle ufficiali parlano di
questioni igienico sanitarie
ritenute carenti a seguito dei
sopralluoghi, eseguiti dalla
Polizia locale e dagli organismi competenti. Come però
ha dichiarato Gabriel Lombardo a “Il Cittadino”, il Comune avrebbe invece ricevuto delle “pressioni” esterne:
«Il nostro sospetto è che il
Comune si sia piegato alle
pressioni delle associazioni
animaliste». Il Sindaco Paolo
Bianchi ha però negato che
alla base del diniego vi siano
le associazioni animaliste,
semplicemente l’area del
parcheggio a Bettolino non è
stata definita “idonea” ad
ospitare il circo. Sicuramente
questa è una fase storica difficile per i circensi, che affrontano costantemente stop
e divieti da diversi Comuni,
l’ultimo in ordine di tempo è
stato Melegnano due settimane fa.
Un importante riconoscimento a livello internazionale arriva per la moderna linea 5 della metropolitana
milanese, valutata come
esempio vincente da un punto di vista degli investimenti
e del progetto d’impresa. La
Lilla è infatti stata eletta
"Transport Deal of the Year
2015" nell'ambito del PFI
Award, il prestigioso evento
promosso dalla rivista specialistica "Project Finance International Magazine" che
premia le eccellenze mondiali in ambito finanziario. «Il
riconoscimento – ha commentato Pierfrancesco Maran, assessore milanese alla
Mobilità - valorizza il grande
lavoro di squadra del Comune di Milano e delle imprese
(Astaldi, Ansaldo STS, Hitachi
Rail Italy -già Ansaldo Breda,
ATM S.p.A. e Alstom Ferroviaria) che ha portato alla
realizzazione di un'infrastruttura strategica per la mobilità sostenibile di Milano. Un
risultato garantito dall'affidabilità delle imprese che vi
hanno lavorato e che vogliamo replicare con la M4,
un'altra linea che rivoluzio-
nerà il modo di muoversi in
città per moltissimi milanesi». La metro Lilla, realizzata
tra il 2007 e il 2015 su un
tracciato di 12,8 km e 19 stazioni, collega Bignami Parco
Nord a San Siro Stadio Mediaset Premium, garantendo
4 interscambi con le linee
esistenti (Lotto M1, Garibaldi
M2, Zara M3, Domodossola
Ferrovie Nord) e il collegamento diretto allo stadio. La
M5, su cui oggi viaggiano
quotidianamente
oltre
130.000 passeggeri, consente di evitare 15 milioni di
spostamenti automobilistici
privati all'anno. La linea è gestita da Atm mentre la Società concessionaria è Metro 5
S.p.A. fino al 2040. «Il raggiungimento di questo importante obiettivo – ha sottolineato l'amministratore
delegato di M5, Giovanni
D'Alò - è stato reso possibile
anche grazie a un finanziamento a cui hanno partecipato primarie banche italiane ed internazionali, nonché
investitori istituzionali, attraverso l'emissione di un project bond».
7 GIORNI - [email protected]
n. 2 - 27 gennaio 2016
12 Attualità
Redazione
Q
uaranta famiglie milanesi hanno consegnato la candidatura
ad ospitare nella propria casa
un rifugiato, titolare di protezione internazionale, per un
periodo di circa sei mesi. È
questo l’esito del bando,
aperto dal Comune di Milano
il 30 dicembre 2015 e chiuso
nei giorni scorsi, per la realizzazione di una rete di famiglie
disponibili a partecipare al
nuovo progetto di ospitalità
approvato e finanziato dal Ministero dell’Interno, attraverso il Fondo nazionale per le
politiche e i servizi dell’asilo. Il
piano di accoglienza si svolge
con risorse statali vincolate
nell’ambito del Sistema di
protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar) cui il Comune aderisce dal 2001. Nei
prossimi giorni avverrà l’apertura delle buste e la valutazione delle candidature da parte
di una commissione speciale
che indicherà i beneficiari tra
Milano: sono 40 le famiglie pronte
ad ospitare a casa un rifugiato
Con una fotocamera la Polizia locale
“pizzica” i cittadini incivili
Chiuso il bando di palazzo Marino, prevede un rimborso per vitto e alloggio
Profughi in Stazione Centrale
quelli già seguiti da tempo dal
Comune. Delle famiglie, tutte
residenti a Milano, si sa che
sono composte da persone
tra i 30 e i 50 anni, per lo più
con figli in età scolare, residenti in varie zone della città.
Tra loro tre famiglie sono di
origine straniera. Ciascun nucleo riceverà un contributo di
350 euro al mese per le spese
di vitto e alloggio dell’ospite
(un costo giornaliero di circa
11 euro al giorno, contro i 35
per l’accoglienza in struttura).
Si partirà con i primi 5 rifugiati
all’inizio del mese di febbraio.
A breve lo stesso modello sarà realizzato dal Comune anche nel caso di sfrattati per
cui si individueranno famiglie
disposte all’accoglienza. «Per
anni i rappresentanti della Lega Nord, di fronte alle richieste d’accoglienza poste dall’emergenza profughi alla città, hanno risposto “ospitateli
a casa vostra” - ha dichiarato
l’assessore alle Politiche sociali, Pierfrancesco Majorino . Oggi siamo felici di annunciare che ci sono già quaranta
famiglie milanesi davvero disposte ad ospitare i rifugiati a
casa propria». Ma proprio la
Lega, per bocca del presidente di Regione Lombardia, Roberto Maroni, ha definito “un
flop” questa iniziativa del Comune di Milano. «Quante famiglie ci sono a Milano – ha
commentato Maroni - ? Diciamo 400.000, per fare cifra
tonda. Sarebbe stato un flop
anche se a rispondere fossero
state 4.000, ma addirittura
sono state solo 40. Il risultato
è evidente».
MELEGNANO
La nutria spaventa i bambini dell’Asilo comunale
A Melegnano i genitori dei
bambini che frequentano la
Scuola dell’Infanzia di via
Campania sono preoccupati.
Da un mese infatti si aggira
nel giardino dell’asilo una nutria che impedisce ai propri figli di uscire a giocare, e che
potrebbe entrare nella struttura. I 200 bambini possono
attraversare il vialetto solo in
compagnia delle educatrici o
PAULLO
dei propri genitori, per la loro
sicurezza. Il motivo è da ricondurre ad alcuni incontri
ravvicinati tra l’animale e alcuni dipendenti. Nei dintorni
di Melegnano, lungo le strade
è solito scorgere nutrie investite, ma questi animali ultimamente si stanno spingendo fin dentro la città, concentrandosi principalmente in
zona Giardino. Nel frattempo,
nessuno è ancora intervenuto per catturare finalmente la
nutria, che sta costringendo i
bambini a rimanere serrati all'interno dell’asilo, dove si
tengono accuratamente chiuse tutte le porte che danno
sul giardino e sull'esterno. I
genitori, stanchi dell’attesa a
cui sono sottoposti, si sono rivolti all’Asl comunicando l’avvistamento, nonostante la se-
gnalazione sia già stata fatta a
Palazzo Broletto un mese fa.
Allora furono i responsabili
dell’asilo a comunicarlo, ma
la risposta da parte dell’assessore all'ambiente è giunta solo recentemente. Lorenzo
Pontiggia avrebbe rassicurato
le persone coinvolte, annunciando di aver fatto installare
una trappola per catturare
l’animale.
A Paullo la Polizia locale
può affidarsi a due occhi in
più, quelli di una fotocamera nascosta, che ha permesso di cogliere in flagrante i cittadini “incivili”.
Sono cinque infatti i paullesi scoperti mentre buttavano i propri rifiuti domestici
nei cestini pubblici della città, che venivano così riempiti a dismisura di sacchetti.
La sanzione è di 50 euro,
ma qualora dovessero essere ripresi nuovamente,
sarebbero costretti a pagare l’importo massimo della
multa, pari a 500 euro, dovuta alla recidività del fatto. La fotocamera distribuita a rotazione in zone strategiche, riprendeva alcuni
cestini che da tempo erano
stati presi di mira dai “furbetti”. La fotocamera, che
ha un’autonomia di ben un
mese, si attiva automaticamente grazie al sensore di
movimento, scattando due
immagini al secondo, sia di
giorno che di notte. Grazie
al supporto tecnologico gli
agenti hanno potuto scoprire chi si liberava dei rifiuti casalinghi di ogni genere,
spesso abbandonandoli alla base dei cestini qualora
questi risultassero già stracolmi. Il prossimo passo potrebbe essere quello di utilizzare questa fotocamera
per i casi più gravi, ovvero
per individuare chi crea vere e proprie discariche abusive in campagna. Paullo fa
intendere di pensare molto
alla salvaguardia dell’ambiente, anche per questo
motivo sono state inasprite
le sanzioni nei confronti
dell’inquinatore, fino a mille euro, i quali si aggiungono all’impegno da parte di
quest’ultimo, di ripulire
l’area danneggiata dal pattume.
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n. 2 - 27 gennaio 2016
PASSIONE NATURA
Rubrica 13
Rubrica a cura di Walter Ferrari - Tel. 339.7615179
Specie alloctone, un serio pericolo nei nostri territori
M
i è capitato spesso,
durante i miei giri
di perlustrazione
del territorio a scopo naturalistico, di vedere animali e insetti che, prima inesistenti,
oggi invece invadono le nostre campagne e i nostri corsi
d’acqua. Sono le specie alloctone o, come spesso vengono
chiamate, aliene. Animali e
vegetali provenienti da altri
Paesi anche molto lontani,
che vengono introdotti volontariamente o involontariamente, nei nostri ambienti,
causando spesso gravi danni
all’ecosistema sostituendosi
alle specie locali. L’introduzione di specie aliene invasive
(cioè con effetto negativo sul
territorio in cui vengono introdotte), è considerata la seconda causa della perdita di
biodiversità su scala mondiale con gravi ricadute sull’ambiente, sull’agricoltura e sulla
salute umana. Spesso infatti
le specie alloctone invasive
comportano la distruzione,
spesso fino alla scomparsa,
delle specie autoctone determinando dunque un significativo cambiamento nell’ecosistema. In origine, lo spostamento delle specie era in
qualche modo impedito da
barriere naturali quali oceani,
catene montuose, deserti o
grandi fiumi. Ciò garantiva
un’importante difesa della
biodiversità di interi territori,
assicurando così la presenza
di una grande varietà di spe-
cie. Con i forti e prepotenti
processi globali quali il commercio e la mobilità internazionale, queste barriere sono
state infrante, aprendo la
strada all’introduzione, spesso volontaria e altre volte accidentale, di nuove specie
con conseguenti problematiche non facilmente gestibili.
Anche in Italia sono molte le
specie aliene introdotte.
Qualche esempio: la nutria
(Myocastor coypus), specie
alloctona, “simbolo” della
presenza aliena in centro e
nord Italia, è oggetto di eradicazione e controllo con gabbie e caccia serale/notturna.
Una soluzione che non ha dato finora grandi risultati. Per
altre specie l’attenzione è
piuttosto scarsa, come ad
esempio l’invasione dei nostri corsi d’acqua da parte del
gambero rosso della Louisiana (Procambarus clarkii). Originario degli Stati Uniti centro-meridionali e del Messico
nord-occidentale, fu introdotto nel 1989 in Piemonte e in
Toscana. La sua presenza sta
causando non pochi danni,
poiché colonizza facilmente
qualsiasi tipo di ambiente acquatico e avendo un’alimentazione generalista, preda di
tutto (invertebrati, anfibi e
pesci). E’ dannoso anche per
la salute di coloro che se ne
alimentano, poiché accumula
nell’organismo metalli pesanti e tossine presenti nelle rogge non propriamente pulite,
ed è veicolo di malattie infettive. Lo scoiattolo grigio
(Sciurus carolinensis), proveniente dall’America del Nord
(Carolina), inizialmente in Inghilterra, si è espanso rapidamente in tutta Europa. Trova
simpatia nelle persone, soprattutto tra i bambini. Sta
mettendo a rischio la vita del
nostro scoiattolo rosso. Il
punteruolo rosso (Rhynchophorus ferrugineus), coleottero originario dell’Asia, micidiale parassita di molte specie di palme, ne determina la
moria, specialmente in Sicilia.
Il tarlo asiatico (Anoplophora
chinensis), coleottero xilofago
con lunghe antenne, originario della Cina, Korea e Giappone, la cui larva bucherella
la base di molte piante latifoglie, fino a farle schiantare. La
Zanzara tigre (Aedes albopictus) originaria del sud-est
asiatico, che tutti conosciamo
per la sua puntura, vistosamente tigrata di bianco e nero; a differenza di altre specie
indigene europee, la zanzara
tigre è attiva durante il giorno. Il cinipide o vespa del castagno (Drycosmus kuriphilus), imenottero fitofago originario dell’est asiatico, sta
falcidiando i castagni di mezza Europa. La vongola giapponese (Anodonta woodiana) grossa bivalve di cm
20x15x8 originaria dell’Asia
orientale, vive in acque dolci
ed è predata dagli aironi. La
Falena orientale (Samia cyn-
thia) o Bombice dell’ailanto,
grossa farfalla originaria dell’
estremo oriente, importata in
Europa per la produzione della seta, poi dimostratasi di
scarso valore commerciale;
ha avuto un forte impatto con
l’introduzione dell’Ailanto,
pianta nutrice del bruco che
si ciba delle sue foglie. E poi ci
sono le piante, spesso così
belle nei nostri giardini di casa o in ambiente naturale, così invasive da occupare tutto
lo spazio e soffocare le altre
specie; ogni anno gli studi e le
ricerche per cercare di porre
rimedio a tale invasione aumentano, grazie a pochi volonterosi ricercatori, anche se
non ancora a sufficienza. Alcuni esempi: la quercia rossa
americana; il ciliegio tardivo;
la zucchina americana; il luppolo giapponese; l’ailanto le
cui radici causano ingenti
danni ai manufatti antropici;
l’ambrosia il cui polline è allergenico; la buddleia che colonizza le aree dismesse; la
Palma cinese; la robinia ormai naturalizzata; lo stramonio che è velenoso; il fior di
loto invasivo sui laghi; la vite
canadese; il caprifoglio giapponese; il Gelso da carta;
l’Olmo cigliato; il Luppolo del
Giappone; il Noce nero.
L’elenco è lungo, in Italia, diventata ormai terra di conquista, sono più di 1500 le specie
aliene tra animali e vegetali, e
purtroppo il numero è in aumento.
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Direttore Responsabile
Alessandro Robecchi > [email protected]
Segreteria di redazione
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Redattore web
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Grafica & Design
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Questo numero è stato chiuso in redazione
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Editore
7giorni Sas di Bersani e Robecchi
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20068 Peschiera Borromeo MI
Tipografia
SERVIZI STAMPA 2.0 Sr.l.
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Testata registrata presso il Tribunale
di Milano il 30/09/2002, numero 524
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7giorni - Il giornale del Sud Est Milano
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Cinema Teatro De Sica
7 GIORNI - tel. 02.3984.6031 - fax 02.700.554.794
n. 2 - 27 gennaio 2016
Speciale Cinema Teatro De Sica 15
Torna al De Sica “Un paio d’ali”, la commedia
musicale con numeri da record
“Stasera sono fico”, Max Cavallari in scena al Teatro De Sica
Sabato 30 Gennaio ore 21, Antonio Ricchiuti e Sara Campana protagonisti del recital
Lo spettacolo è in programma per sabato
13 Febbraio, aperte le prevendite
A quasi sessant’anni dalla prima messa in scena, il
teatro De Sica ripropone a grande richiesta, dopo i
“sold out” di dicembre, una replica della commedia musicale “Un paio d’ali”. Sabato 30 Gennaio
2016, ore 21. «Un successo strepitoso – commenta
Antonio Ricchiuti, attore e regista - che alla vigilia
degli spettacoli di dicembre, non ci aspettavamo.
Lo spettacolo piace e diverte. Abbiamo così messo
in scena una nuova replica per accontentare le numerose richieste». Sabato sono attese come ospiti
anche le figlie di Gorni Kramer autore apprezzato
di molti motivi diventati famosi come “Pippo non
lo sa”, “Crapa Pelada”, “Il Tango delle Capinere” e
molti altri. 125 persone sul palco, tra professionisti
e appassionati delle scuole di Teatro di Peschiera e
Opera, racconteranno una storia romantica, in cui
un timido professore vessato dalla quotidianità e
una ragazza che sogna di fare l’attrice, si aiuteranno a lasciare da parte le proprie convinzioni e a volare verso la felicità. Perché “ogni uomo ha le sue
ali” ed “è fatto per volar”, come dice una delle canzoni dello spettacolo firmato da Garinei e Giovannini alla fine degli anni ’50, quando “poveri ma
belli” era il leitmotive delle storie a lieto fine. I due
autori si incontrarono lavorando come giornalisti al
Corriere dello Sport e divennero una delle coppie
più prolifiche della commedia leggera italiana, scrivendo 49 opere, tra cui “Attanasio cavallo vanesio”
(1952), “Alleluja brava gente” (1970), “Aggiungi un
posto a tavola” (1974) e “Se il tempo fosse un gambero” (1986). Negli anni scorsi, quest’ultimo copione è stato portato in scena da Antonio Ricchiuti
che ha anche lavorato per diversi anni proprio con
Pietro Garinei. Per questa edizione di “Un paio
d’ali”, il De Sica ha ricevuto gli spartiti originali direttamente dalla biblioteca di Mantova dove sono
conservate le opere del compositore della musica,
Gorni Kramer, le cui figlie hanno annunciato la loro
partecipazione all’evento peschierese. Maurizio
Micheli, protagonista dell’edizione di “Un paio
d’Ali” del 1997 (assieme a Sabrina Ferilli e Maurizio
Mattioli) e in scena al Teatro Franco Parenti di Milano con il “Mi voleva Strehler”, parteciperà alla
prova generale del De Sica, per dare gli ultimi consigli. Appuntamento quindi al fine settima, quando
“ognuno appena si risveglierà, felice sarà e spenderà sti quattro soldi de felicità” [Canzone “Domenica è sempre domenica” tratta da “Un paio
d’ali”]
Arriva un altro appuntamento da non perdere al Cinema teatro De Sica, sabato 13 Febbraio alle ore 21 è in programma
Stasera sono fico, spettacolo di cabaret di Max Cavallari
scritto in collaborazione con Vincenzo Savino e Marco Del
Conte, con la regia di Dino Pecorella. Stasera sono fico è il
primo spettacolo che Max Cavallari porta in scena, dopo
tanti anni, senza il collega Bruno Arena. Max ripropone i personaggi più apprezzati dal pubblico: la signora Olga, Orfeo, il
cow-boy Jeff , il pescivendolo, il venditore porta a porta.