Piano triennale dell`offerta formativa

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ISTITUTO COMPRENSIVO “PIERO DELLA FRANCESCA”

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER LA TOSCANA ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE PIERO DELLA FRANCESCA VIA G. BUGIARDINI 25 – 50143 FIRENZE (FI) – tel. 0557320404/7322724 – fax 0557322380 C.F. 94066370480 - C.M. FIIC840007 [email protected] - [email protected] - www.icpierodellafrancesca.gov.it

PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA 2016/2019 EX ART.1, COMMA 14, LEGGE N.107/2015.

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ISTITUTO COMPRENSIVO “PIERO DELLA FRANCESCA” INDICE

PREMESSA

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I . PRIORITÁ STRATEGICHE

pag. 2 1.1: LA MISSION D’ISTITUTO 1.2: LA PIANIFICAZIONE CURRICOLARE; RIFERIMENTI GENERALI 1.3: IL CURRICOLO D’ISTITUTO 1.4: INCLUSIONE SCOLASTICA E SOCIALE 1.5: PARI OPPORTUNITA’ E PREVENZIONE DELLA VIOLENZA DI GENERE E DI TUTTE LE DISCRIMINAZIONI

II. PROGETTAZIONE CURRICOLARE, EXTRACURRICOLARE, EDUCATIVA E ORGANIZZATIVA

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14 2.1: IL CONTESTO SOCIO-CULTURALE 2.2: SCUOLA DELL’INFANZIA 2.3: SCUOLA DEL PRIMO CICLO D’ISTRUZIONE 2.4: AMBIENTI DI APPRENDIMENTO SUPPORTATI DALLE TECNOLOGIE DIGITALI 2.5: LA VALUTAZIONE E LA CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE 2.6: CONTINUITA’ E ORIENTAMENTO 2.7: I RAPPORTI SCUOLA FAMIGLIA 2.8: PROGETTI PER L’AMPLIAMENTO/ARRICCHIMENTO DELL’OF

III. FABBISOGNO DI ORGANICO

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IV. PROGRAMMAZIONE DELLE ATTIVITA’ FORMATIVE RIVOLTE AL PERSONALE

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30 4.1: LA FORMAZIONE DEL PERSONALE DOCENTE 4.2: LA FORMAZIONE DEL PERSONALE ATA

V FABBISOGNO DI ATTREZZATURE E INFRASTRUTTURE MATERIALI

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ALLEGATI: ORGANIZZAZIONE GENERALE DELL’ISTITUTO

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SCHEDE PROGETTI PER L’AMPLIAMENTO/ARRICCHIMENTO DELL’O.F.

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PIANO DI MIGLIORAMENTO

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PREMESSA

Il presente Piano triennale dell’offerta formativa è elaborato ai sensi della legge 13 luglio 2015, n. 107, recante la “ Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti ”; il piano è stato elaborato dal collegio dei docenti sulla base degli indirizzi per le attività della scuola e delle scelte di gestione e di amministrazione definiti dal dirigente scolastico con proprio atto di indirizzo ed ha ricevuto il parere favorevole del collegio dei docenti nella seduta del 22 dicembre 2015; il piano è stato approvato dal consiglio d’istituto nella seduta del 13 gennaio 2016.

I.

PRIORITÁ STRATEGICHE

1.1: LA MISSION D’ISTITUTO

La definizione della mission è annualmente oggetto di riflessione ed eventuale aggiornamento e segue una procedura formalizzata che tiene conto sia delle indicazioni ministeriali che della rilevazione delle esigenze dell’utenza. Essa prevede il coinvolgimento diretto dei principali portatori di interesse (personale, studenti e studentesse, genitori, Enti Locali, associazioni, ecc). Insieme con la definizione di mission vengono identificati anche gli obiettivi operativi e le azioni strategiche da realizzare, periodicamente rivisti e modificati. L’opportunità di lavorare come circolo didattico per tanti anni – dal 1984 al 2006 – ha permesso al corpo docente di affinare la propria professionalità, in termini di scelte didattiche e di progettazione, che hanno riportato una valida ricaduta sulla qualità degli insegnamenti. Con la costituzione dell’Istituto Comprensivo si è venuta a creare un’ ulteriore opportunità per lavorare, in maniera proficua, fra scuole di stesso ordine e di ordine diverso, promuovendo un’efficace azione di armonizzazione tra i plessi e confermando l'Istituto come un laboratorio dell’innovazione istituzionale, organizzativa e curricolare. Partendo dai valori sui quali si fonda l'azione educativa del nostro Istituto, cioè l'identità, le relazioni con l'altro e con l'ambiente, la collaborazione, la solidarietà, la responsabilità e il senso di appartenenza alla comunità, si definisce la mission, in ordine al mandato e agli obiettivi strategici che la scuola vuole perseguire. MISSION DELL'ISTITUTO: Accogliere, progettare, formare e orientare tra esperienza e innovazione ACCOGLIERE: predisporre azioni per favorire l'accoglienza di studenti, famiglie e personale in un'ottica di collaborazione e di appartenenza; attivare azioni di supporto per gli alunni con difficoltà di apprendimento, limitando la dispersione scolastica, favorendo l'integrazione e l'inclusione. PROGETTARE: realizzare azioni per incentivare la ricerca – azione di una didattica per competenze, volta alla condivisione del curricolo verticale d'Istituto, all'incremento del successo scolastico e alla valorizzazione delle eccellenze. FORMARE: creare spazi e occasioni di formazione per studenti, genitori, educatori, personale della scuola per una formazione permanente. ORIENTARE: predisporre e realizzare azioni che favoriscano la continuità educativa e l'orientamento nei tre diversi ordini di scuola. Un punto su cui l'Istituto focalizzerà l’attenzione è quello riferito ai risultati , i quali 3

costituiscono una componente essenziale di ogni servizio; oltre a definire preliminarmente gli standard dei servizi offerti, occorre monitorare i risultati per valutare l’efficienza-efficacia dell’intero servizio.

1.2: LA PIANIFICAZIONE CURRICOLARE; RIFERIMENTI GENERALI

La pianificazione curriculare nasce con il D.P.R. n° 275/99, “ Regolamento dell’Autonomia delle Istituzioni scolastiche ”, ma è a seguito della riforma dei cicli (L. 53/03 e D.L. 59/04) e soprattutto con il D.M. 31/07/07 “ Indicazioni Nazionali per il Curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione” , che vengono aboliti i programmi ministeriali, trasferendo ad ogni Istituzione scolastica le competenze relative alla programmazione e progettazione didattica curriculare. Di seguito i principali riferimenti generali per la pianificazione curriculare del nostro Istituto Comprensivo. INDICAZIONI NAZIONALI Con le Indicazioni nazionali , aggiornate nel 2012, si attua un profondo cambiamento nell’impostazione dell’attività didattica dei vari cicli di istruzione (scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado), in quanto si definisce che l’attività didattica sia orientata alla qualità dell’apprendimento di ciascun alunno e non ad una sequenza lineare, e necessariamente incompleta, di contenuti disciplinari. Ogni team docente quindi promuove attività significative nelle quali gli strumenti ed i metodi caratteristici delle discipline si confrontano e si intrecciano tra loro, rafforzando trasversalità, interconnessioni più ampie e assicurando l’unitarietà dell’ insegnamento. Le nuove Indicazioni Nazionali fissano gli obiettivi generali, gli obiettivi specifici di apprendimento e i relativi traguardi di competenze per ciascuna disciplina o campo di esperienza, competenze che devono esser certificate attraverso i modelli adottati a livello nazionale. Il Collegio dei docenti, dopo aver aderito al piano ministeriale di accompagnamento alle Indicazioni Nazionali, ha deliberato l’inserimento nel progetto di sperimentazione per i nuovi modelli di certificazione delle competenze. Su tali basi si elaborata la progettazione curricolare che ogni docente assume e contestualizza per elaborare specifiche scelte relative a contenuti, metodi, organizzazione e valutazione. La scuola è chiamata a sviluppare la propria azione educativa in coerenza con i principi dell’inclusione e dell’integrazione delle culture, diventando la scuola di tutti e di ciascuno, dove la centralità della persona trova il suo pieno significato nella scuola intesa come comunità educativa, aperta anche alla più larga comunità umana e civile, capace di includere le prospettive locale, nazionale, europea e mondiale. Per ogni ambito vengono indicate le competenze in uscita e alcune indicazioni metodologiche. Oltre alle Indicazioni nazionali sono costante punto di riferimento della pianificazione didattica le specifiche linee guida, tra cui ci preme evidenziare le seguenti: PRINCIPALI LINEE GUIDA DI RIFERIMENTO  “Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con disturbi specifici di apprendimento” , allegate e parte integrante del Decreto Attuativo 5669/11 (previsto dalla L.170/00). In esse si evidenziano la necessità di applicare una didattica individualizzata e personalizzata. In esse inoltre viene esplicitato il riferimento agli strumenti compensativi e alle misure dispensative: sono considerati strumenti compensativi tutti quegli strumenti didattici e tecnologici che permettono di sostituire o facilitare la prestazione richiesta nell’abilità coinvolta dal disturbo; mentre per misure dispensative si intendono invece 4

tutti quegli interventi che consentono all’alunna/o di essere esonerata/o dallo svolgere alcuni tipi di prestazione che, a causa del disturbo, risultano particolarmente difficoltose e non migliorano l’apprendimento. Per quanto riguarda la nostra regione, con il D.G.R. 1159/12 sono state emanate le “Linee guida per la diagnosi e gestione dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSAp)” allo scopo di uniformare le procedure diagnostiche, abilitative e di presa in carico per i soggetti DSAp, volendo quindi definire tempi e modalità diagnosi, procedure diagnostiche raccomandate, figure professionali coinvolte, protocollo diagnostico, strumenti per la diagnosi, elementi della certificazione diagnostica.  La Direttiva Ministeriale 27 dicembre 2012 “ Strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica ” e successiva Circolare Ministeriale n° 8 del 6 marzo 2013, con le quali il nostro ordinamento scolastico ha riaffermato e definito in modo ancor più preciso e puntuale la strategia inclusiva della scuola italiana, finalizzata alla piena realizzazione ed attuazione del “diritto di apprendimento per tutti gli alunni e tutte le alunne in condizione di difficoltà”. La Direttiva, infatti, ridefinisce e completa il tradizionale approccio all’integrazione scolastica, basato sulla certificazione della disabilità, estendendo il campo di intervento e di responsabilità di tutta la comunità educante all’intera area dei Bisogni Educativi Speciali (BES): disabilità; disturbi specifici dell’apprendimento; svantaggio socioeconomico e culturale; interazione culturale; disturbi del comportamento; eccellenze; ecc).  Le nuove “Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri” (C.M. 4233 del 19/02/14) elaborate dall’Ufficio “Immigrazione, orientamento e lotta all’abbandono scolastico” della Direzione Generale dello Studente (Miur), che integrano ed aggiornano ponendo in rilievo alcuni temi, che nell'ultima versione del 2006 erano assenti o solo accennati. In particolare, l’Istituto condivide l’importanza strategica dell’italiano lingua 2 per l’acquisizione degli strumenti linguistici “per lo studio” e relativi alle diverse discipline e, più in generale, per il raggiungimento di una piena padronanza della lingua. Infatti, le difficoltà linguistiche che sussistono, anche per i nati in Italia, che nelle relazioni familiari e amicali comunicano in lingue diverse dall’italiano, risultano essere la causa principale degli insuccessi scolastici e contribuiscono in forte misura a ritardi che incoraggiano gli abbandoni. Si avverte quindi sempre di più la necessità di un orientamento scolastico, partecipato dalle famiglie, attento sia a scongiurare gli abbandoni precoci che a favorire scelte d’indirizzo libere da condizionamenti sociali o pregiudizi, e coerenti con le effettive capacità e vocazioni di studenti e studentesse. Linee guida per la certificazione delle competenze (C.M. 3 del 13/02/15) che forniscono indicazioni 2008) recepite nell'ordinamento giuridico italiano. per accompagnare le scuole del primo ciclo ad effettuare la certificazione delle competenze mediante l’adozione di una scheda nazionale. Si tratta di un documento di certificazione, che la scuola è tenuta a rilasciare alla fine della classe quinta di scuola primaria e alla fine della classe terza di scuola secondaria di primo grado. La certificazione si riferisce a conoscenze, abilità e competenze, in sintonia con i dispositivi previsti a livello di Unione Europea per le "competenze chiave per l'apprendimento permanente" (2006) e per le qualificazioni (EQF,  " Linee di indirizzo per favorire il diritto allo studio degli alunni adottati L2), didattico e della continuità scolastica. " (nota Prot. N. 7443 del 18/12/14), con le quali il MIUR intende individuare alcune buone pratiche da adottare sia in ambito amministrativo-burocratico (per esempio le iscrizioni), sia in quello comunicativo-relazionale (prima accoglienza, insegnante referente, passaggio dalla L1 alla  “Linee di orientamento per il contrasto al bullismo e al cyber bullismo” (nota n. 2519 del 5

 15/04/15), elaborate dal MIUR con il contributo di circa 30 Enti e Associazioni aderenti all’Advistory Board dell’iniziativa Safer Internet Centre. Obiettivo di tali Linee è anche promuovere una riorganizzazione degli Osservatori Regionali Permanenti sul Bullismo, istituiti con la D.M. n.16 del 5 Febbraio 2007 e attivi presso gli Uffici Scolastici Regionali, che fino ad oggi hanno svolto un ruolo di supporto alle scuole e di raccordo con Enti pubblici e del Terzo Settore. Le nuove "Linee guida nazionali per l’orientamento permanente" (nota n. 4232 del 19/02/14), che stabilscono, entro un quadro di norme nazionali ed europee, la funzione dell’orientamento come “strumento a sostegno del processo di scelta e di decisione di ogni persona”. Le linee guida per l’orientamento permanente riconoscono alla scuola un ruolo centrale e ribadiscono la necessità che tutti i percorsi e livelli scolastici (dai 3 ai 19 anni) realizzino in rete, ma anche autonomamente, attività di orientamento.

1.3: IL CURRICOLO D’ISTITUTO

La scuola finalizza il curricolo alla maturazione delle competenze previste nel profilo dello studente al termine del primo ciclo di istruzione, competenze che sono fondamentali per lo crescita personale e per la partecipazione sociale e che devono esser infatti certificate. Nel testo delle nuove Indicazioni Nazionali del 2012, si evidenziano anche l’importanza ed il valore della continuità del percorso di apprendimento dai 3 ai 14 anni, un percorso in cui i vari ordini di scuola (infanzia, primaria e secondaria di primo grado) sono costantemente associati e considerati insieme, come un'unica scuola, il del sistema di istruzione e formazione. Sulla base delle nuove primo ciclo di istruzione . Accanto al principio della continuità, si sottolinea l’unitarietà del curricolo al fine di una efficace progettazione di un curricolo verticale, favorendo inoltre raccordo con il secondo ciclo Indicazioni Nazionali per il Curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione   Il sé e l’altro; del novembre 2012 il curricolo della scuola dell’infanzia si articola nei seguento cinque campi di esperienza: Il corpo e il movimento;    Linguaggi, creatività, espressione; I discorsi e le parole; La conoscenza del mondo. Il curricolo del primo ciclo di istruzione (scuola primaria e scuola secondaria di primo grado) comprende le seguenti discipline:  Italiano          Storia Geografia Matematica Scienze Lingue comunitarie Musica Arte e immagine Educazione Fisica Tecnologia. La scelta di avvalersi dell’insegnamento della Religione Cattolica "ha valore per l'intero ciclo di studi e comunque in tutti i casi in cui sia prevista l'iscrizione d'ufficio, fatto salvo il diritto di 6

modificare tale scelta per l'anno successivo entro il termine delle iscrizioni esclusivamente su iniziativa degli interessati". Nella Scuola dell'Infanzia la scelta va proposta anno per anno, mentre nella Scuola Primaria e Secondaria di Primo Grado solo il primo anno. Soltanto dopo aver eventualmente fatto la scelta di non avvalersi deve essere presentato il Modello F, che prevede le diverse opzioni alternative all'insegnamento della religione: attività didattiche e formative; attività individuali o di gruppo con assistenza di personale docente; non frequenza della scuola nelle ore di insegnamento della Religione Cattolica. "La scelta specifica di attività alternative ha effetto per l'intero anno scolastico" (C.M. n. 110 del 29 dicembre 2011; C.M. n.101 del 30 dicembre 2010; C.M. n.4 del 15 gennaio 2010) e deve essere operata da parte degli interessati, entro i tempi di avvio delle attività didattiche, in attuazione della programmazione di inizio d’anno da parte degli organi collegiali. L’insegnamento è affidato a gruppi di docenti corresponsabili dell’unitarietà dell’insegnamento, della gestione e del buon andamento delle classi loro affidate. Gli obiettivi formativi sono gli obiettivi specifici di apprendimento contestualizzati, cioè calati in una classe, in un gruppo concreto di alunni e alunne che hanno, ciascuno, le loro personali capacità, che si sviluppano poi, grazie alla professionalità del team docente e al carattere educativo delle attività scolastiche, in competenze individuali. Il lavoro sui curricoli (orizzontali/verticali e relazionali) avviato dallo scorso anno scolastico ha portato a programmazioni disciplinari comuni per classi parallele ed i/le docenti si stanno orientando, in sinergia tra colleghi e colleghe di tutti gli ordini di scuola, verso una didattica per competenze, così come viene indicato dalle politiche europee e dalle Indicazioni nazionali per il Curricolo della scuola dell’Infanzia e del Primo ciclo di istruzione per garantire a tutti gli alunni e tutte le alunne il successo e l’uguaglianza delle opportunità formative. Verso una scuola luogo del sapere, del saper fare, del saper essere e del saper stare insieme. L’obiettivo che tutte le componenti dell’Istituto perseguono, come espressamente indicato nelle Finalità Generali delle Nuove Indicazioni per il Curricolo, è la costruzione di una scuola che assuma, come orizzonte di riferimento verso cui tendere, il quadro delle competenze chiave per l’apprendimento permanente definite dal Parlamento Europeo e dal Consiglio dell’Unione Europea (Raccomandazione del 18 dicembre 2006) che sono: 1.

Comunicazione nella madrelingua

: a cui fanno capo le competenze specifiche della lingua italiana 2.

Comunicazione nelle lingue straniere

: a cui fanno capo le competenze specifiche della lingua straniera 3.

Competenze di base in matematica, scienze e tecnologia

: nella competenza chiave scienze e tecnologia è stata riferita anche la disciplina Geografia, per le comunanze che essa ha con le scienze per gli ambiti di indagine e per la misurazione (entrambe le discipline utilizzano la matematica come linguaggio) e con la tecnologia per gli strumenti utilizzati 4.

Competenza digitale

a cui fanno capo le competenze tecnologiche di utilizzo delle tecnologie della comunicazione e dell’informazione. 5.

Imparare a imparare

: è competenza metodologica fondamentale che implica una dimensione metacognitiva del processo di apprendimento 6.

Competenze sociali e civiche

: che raggruppano le competenze che fanno parte dell’ambito Cittadinanza e Costituzione e competenze relative al collaborare e partecipare; agire in modo autonomo e responsabile 7.

Spirito di iniziativa e imprenditorialità

: a questa competenza chiave fanno capo competenze metodologiche come la presa di decisioni, il problem solving , le competenze 7

progettuali 8.

Consapevolezza ed espressione culturale

corporea : a questa competenza fanno capo le competenze specifiche relative all’identità storica; al patrimonio artistico e letterario; all’espressione Il curricolo risulta organizzato su competenze chiave che rappresentano un filo conduttore unitario all’insegnamento/apprendimento e permettano di travalicare le discipline. Il curricolo così individuato diventa il curricolo di tutti al quale tutti devono contribuire, qualunque sia la materia insegnata. La competenza è sapere agito, capacità di mobilitare conoscenze, abilità, capacità personali, sociali e metodologiche per gestire situazioni e risolvere problemi in contesti significativi. Queste otto competenze-chiave danno vita ai quattro

assi culturali

che sono:

• LINGUAGGI • MATEMATICO • SCIENTIFICO-TECNOLOGICO • STORICO-SOCIALE

Nella convinzione che al centro dell’attenzione vi sia ogni alunno ed ogni alunna, nella sua interezza, in un processo educativo nel quale è protagonista, l’Istituto Comprensivo, in quanto scuola del curricolo, seguendo l’indirizzo delle Indicazioni Nazionali deve: garantire a tutti gli alunni il diritto ad apprendere ed il successo formativo, migliorando l’efficacia del processo di insegnamento/apprendimento, attraverso un criterio di “equità” educativa (concetto assimilabile ad uguaglianza delle opportunità formative) che potrebbe affiancare i criteri di efficacia ed efficienza; valorizzare le diversità e promuovere la potenzialità di tutti e di ciascuno; diventare il luogo del sapere, del saper fare, del saper essere, del “saper stare al mondo” e del saper stare insieme, attivando interventi di: diversificazione didattica e metodologica in relazione allo sviluppo della personalità dell’alunno (D.Lgs. 59/2004) e nel rispetto degli stili individuali di apprendimento. L’insegnante diventa allora un facilitatore delle conoscenze, creando il giusto ambiente di apprendimento e collaborando insieme con il team docente e con tutte le componenti della scuola. Scelte strategiche e metodologiche, funzionali sia allo sviluppo delle relazioni che dell’apprendimento di tutti i protagonisti dell’educazione, sono: -

l’apprendimento

positive;

cooperativo

, dove gli alunni imparano a lavorare insieme agli altri (lavoro di gruppo e a coppie), in vista di obiettivi comuni, arrivando a costruire relazioni il

tutoring

e la

peer education

, che permettono l’insegnamento reciproco tra alunni; l’

approccio esperenziale

all’apprendimento e l’

apprendimento per scoperta

, che permettono agli alunni di costruire il proprio apprendimento dall’esperienza diretta; il

circle time,

che permette agli alunni di esprimere i propri bisogni ed emozioni; la

didattica di tipo metacognitivo

, che sposta l’attenzione verso la specificità della situazione educativa e didattica, nella quale tutti i protagonisti, sono chiamati a svolgere un ruolo consapevole e attivo nel proprio processo di apprendimento, sui processi del pensiero, anche attraverso la logica del problem solving (che permette la risoluzione dei problemi attraverso lo sviluppo di un processo logico); i

laboratori

e la

didattica a classi aperte

(orizzontali, verticali, per gruppi di livello), che valorizzi lo sviluppo delle competenze di tutti e di ciascuno; 8

la

suddivisione del tempo in tempi

; la

didattica trasversale

, che sviluppi connessioni tra competenze, abilità e conoscenze funzionali al successo formativo di ciascun alunno; l’utilizzo di

nuove tecnologie

e di La progettualità si esplica nella capacità di dare senso e intenzionalità all’intreccio di spazi, tempi, routine e attività, promuovendo un coerente contesto educativo, attraverso un’appropriata regia pedagogica; la professionalità lavoro collaborativo, la formazione continua in servizio, la riflessione sulla pratica didattica, il rapporto adulto con i saperi e la cultura. Tutte le scuole e i plessi dell'Istituto, pur avendo una propria identità personale, collaborano e cooperano alla pianificazione del

mediatori didattici Curricolo relazionale

. docente inoltre si arricchisce attraverso il , ampio percorso trasversale che riguarda i campi d'esperienza e

verticale

perché realizzato con tutti gli ordini di scuola, mirato all’integrazione e allo sviluppo delle competenze dei bambini in fascia d’età pre-scolare per lo sviluppo e la verifica della maturazione delle competenze legate alla comprensione di se stessi, alle emozioni e alle relazioni interpersonali e sociali. Tali finalità sono perseguite attraverso l’organizzazione di un ambiente di vita, di relazioni e di apprendimento di qualità. IL CURRICOLO VERTICALE Nell’ottica dello sviluppo delle competenze disciplinari e dell’adeguamento al Regolamento recante scuola. Indicazioni Nazionali per il Curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione , la progettazione delle misure di accompagnamento delle medesime ha ottenuto il finanziamento del Ministero. La nostra scuola ha organizzato, con il Polo Funzionale Firenze Nord-Ovest, un convegno di studi sulla didattica, le competenze, la valutazione tramite una rilettura delle Indicazioni medesime. Per l’elaborazione del curricolo verticale, in apposite riunioni per discipline, sono stati strutturati percorsi sperimentali tesi a delineare il tracciato sulla tematica scelta: essi invitano i docenti a lavorare nell’ambito dei tre ordini di scuola in sinergia tra loro. Ripartendo dalla figura di Don Milani si terranno momenti di condivisione volti a lanciare un percorso didattico e di apprendimenti che avrà uno svolgimento consequenziale in tutto questo anno scolastico. In orizzontale sono stati stabiliti incontri di programmazione per strutturare l’attività al fine di contestualizzare il lavoro e favorire il raccordo tra gli ordini di IL CURRICOLO RELAZIONALE E LA PROMOZIONE DELLE LIFE SKILLS Il Curricolo relazionale è un ampio percorso trasversale che riguarda tutte le discipline e gli ambiti, e verticale, perché coinvolte tutti gli ordini di scuola già dallo scorso anno scolastico. È, a tutti gli effetti, un curricolo verticale che, a partire dalle Indicazioni Nazionali per il curricolo e dalle Linee guida per la certificazione delle competenze, diventerà la piattaforma per lo sviluppo e la verifica della maturazione delle competenze legate alla comprensione di se stessi, e alle emozioni, alle relazioni interpersonali e sociali. Inoltre nella Scuola Secondaria sarà dato spazio a quella che viene chiamata "Educazione alla cittadinanza" comprendente l'acquisizione di conoscenze specifiche riguardo alla Costituzione e al funzionamento degli organi dello Stato, in modo da far crescere negli alunni il sentimento di appartenenza ad un corpus organico a cui tutti devono contribuire. Il Curricolo relazionale con i suoi traguardi e i suoi suggerimenti strategici dovrebbe contribuire a evolvere la didattica di tutto l'Istituto in direzione della "didattica per competenze", finalizzata, come atto finale, alla certificazione delle stesse. Parallelamente e assieme a tale processo, con la partecipazione al progetto “Diari di Scuola - Azioni per il 9

benessere in ambito scolastico” (promosso dal Gruppo di Lavoro di Educazione alla Salute costituitosi nella primavera del 2013 tra Ufficio Scolastico Regionale – Ambito Territoriale di Firenze e ASL 10 di Firenze -Educazione alla Salute), i l nostro I.C. già dall’anno scolastico 2013/14 ha intrapreso un percorso incentrato sulla dall’utilizzo dei temi delle Life Skills . tematica della promozione delle Life skills Education e sullo sviluppo delle competenze relazionali, coinvolgendo nel progetto docenti e classi dei vari ordini di scuola (infanzia, primaria e secondaria di I Grado) e di tutti i plessi Il progetto raccoglie in sé le esperienze di numerose progettualità portate avanti dall’Educazione alla Salute e dalla scuola, e si pone in continuità con esse, proprio partendo LABORATORI DI CUCINA Una delle principali proposte operative della nostra scuola riguarda la progettualità didattica improntata sull’uso del laboratorio di cucina che si svolge con successo da molti anni. Il laboratorio “Dolcescuola”, nato con lo scopo di favorire l’integrazione, l’autonomia e i processi d’apprendimento degli alunni disabili si è rivelato una grande risorsa educativa e didattica per tutti i ragazzi della scuola, importante anche per facilitare l’inserimento e l’integrazione di ragazzi con difficoltà relazionali, d’apprendimento. È da sottolineare la valenza formativa del laboratorio, luogo privilegiato delle relazioni tra alunni/e ed adulti in cui trovano spazio il corpo, l’operatività, i saperi informali su cui si possono costruire i saperi formali. In cucina le studentesse e gli studenti si riappropriano, attraverso la manipolazione e produzione del cibo, di un rapporto corretto con la realtà e allo stesso tempo acquisiscono e/o rafforzano concetti matematici (somma, sottrazione, moltiplicazione, divisione, frazione, proporzione, equivalenza...), la capacità di misurazione con strumenti specifici (bilancia, bicchiere graduato, orologio), i concetti spazio -temporali attraverso le sequenze scandite dai tempi di preparazione, esecuzione e cottura, la capacità di decodifica e produzione del testo regolativo (la ricetta). “I grandi” della Scuola Secondaria di Primo Grado fanno da tutor ai piccoli della Scuola Primaria, quando si svolgono lavori di continuità, in un percorso di accompagnamento guidato dai docenti ma anche dagli alunni stessi della Scuola Secondaria. Le finalità del progetto sono molteplici: favorire l’inclusione e l’integrazione, il lavoro cooperativo, la valorizzazione delle capacità di ciascuno e del gruppo, l’autostima, il senso di appartenenza, l’acquisizione di saperi fondanti e di abilità per la vita, per diversi alunni, specie per quelli dell’area della disabilità e del disagio, ha avuto e continua ad avere carattere orientativo e professionalizzante. La valenza formativa del laboratorio sta anche nella diversa atmosfera che i profumi del forno creano nell’ambiente scolastico, i sapori dei dolci, il calore dei ragazzi che li offrono favoriscono un momento di convivialità che aiuta a star bene. Dallo scorso anno scolastico tale progettualità si è estesa anche a tutta la scuola primaria con altri laboratori e in questo anno scolastico 2015/16 è stato avviato il laboratorio “Ci conosciamo mentre mangiamo”.

1.4: INCLUSIONE SCOLASTICA E SOCIALE

Il nostro Istituto, in linea con quanto dettato dalla Costituzione italiana (art.3) e dalle Indicazioni Nazionali del 2012, promuove un’azione educativa in coerenza con i principi dell’inclusione delle persone e dell’integrazione delle culture. È obiettivo prioritario del nostro istituto impostare una relazione educativa positiva ed efficace con tutti gli alunni ed in particolare con gli alunni con Bisogni Educativi Speciali. Il concetto di Bisogni Educativi Speciali (Special Educational Needs), ben presente nella letteratura scientifico-pedagogica e nelle 10

politiche educative e sanitarie di molti Stati europei, si basa su una visione globale della persona e fa riferimento al modello della classificazione internazionale del funzionamento, disabilità e salute (International Classification of Functioning, disability and health - ICF) come definito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS, 2002). Tale modello è caratterizzato da un approccio universalista e contestualista che pone l’attenzione ai molteplici fattori che possono contribuire a creare “limitazione delle attività” e “restrizione della partecipazione”. Questi fattori non possono però essere definiti in modo lineare e deterministico alle sole situazioni di disabilità e/o alla presenza di una diagnosi di “disturbo” (sia esso DSA o altro), quanto piuttosto ad una interazione tra fattori individuali ed ambientali. Il nostro obiettivo è raggiungibile solo attraverso la corresponsabilità educativa e formativa di tutti i membri della comunità educante unita ad una competenza didattica ed educativa adeguata. L’intera comunità scolastica è infatti chiamata a mobilitarsi affinché per tutti gli alunni sia garantito il diritto allo studio inteso come successo formativo, ma anche come attenzione ai bisogni di ciascuno, accettando le diversità presentate (disabilità; disturbi specifici dell’apprendimento; interazione culturale; eccellenze; svantaggio socioeconomico e culturale; disturbi del comportamento; ecc.) e valorizzandole come arricchimento per il contesto, favorendo la strutturazione del senso di appartenenza e costruendo relazioni socio affettive positive. Questi processi si attivano prima di tutto in classe, dove tutti gli insegnanti sono attenti a non assumere comportamenti discriminatori e a organizzare il curricolo in funzione dei diversi stili cognitivi o attitudini all’apprendimento, gestendo le attività di aula, i materiali e le strategie didattiche in modo da venire incontro ai bisogni educativi degli alunni, che in alcuni casi sono caratterizzati da una “specialità” che li contraddistingue e li differenzia dagli altri. La didattica orientata all’inclusione considera l’alunno protagonista dell’apprendimento qualunque siano le sue capacità ed i suoi limiti, favorendo la costruzione attiva della conoscenza e la ricerca di strategie personali di approccio al sapere, rispettando i ritmi di apprendimento e assecondando i meccanismi di autoregolazione. La didattica inclusiva è caratterizzata quindi dalla capacità di differenziare, individualizzando e personalizzando, le richieste e le proposte didattiche, e si qualifica in alcune scelte strategiche e metodologiche quali: l’apprendimento cooperativo, il tutoring, la peer education, l’apprendimento per scoperta, il circle time, la suddivisione del tempo in tempi, i laboratori e le attività a classi aperte (orizzontali, verticali, per gruppi di livello), l’utilizzo di nuove tecnologie e di mediatori didattici, un maggiore approccio esperienziale all’apprendimento, maggiore attenzione ad una didattica trasversale, ecc. Vi sono poi altri momenti della vita scolastica in cui sono svolti degli interventi educativi di carattere inclusivo, si tratta dei momenti di sospensione dell’attività didattica quali l’intervallo, la mensa e la ricreazione del pomeriggio, tempi in cui tutti i docenti sono chiamati ad intervenire al fine di favorire i processi di autonomia e i processi di comunicazione e relazione tra pari. La promozione dell’autonomia personale è, inoltre, considerato uno degli assi principali della programmazione educativa individualizzata predisposta per gli alunni con disabilità, essa si attiva con una serie di interventi di comprensione, guida e acquisizione delle routine che caratterizzano le operazioni di igiene personale, del consumo del pasto e dell’orientamento in spazi che sono diversi dall’aula. Nella Direttiva Ministeriale 27 dicembre 2012 “ Strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica ” si afferma espressamente che “ogni alunno con continuità o per determinati periodi, può manifestare Bisogni Educativi Speciali: o per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali, rispetto ai quali è necessario che le scuole offrano adeguata e personalizzata risposta”; la Circolare Ministeriale n° 8 del 6 marzo 2013 chiarisce inoltre che “Tali tipologie di BES dovranno essere individuate sulla base di elementi oggettivi (come ad es. una segnalazione 11

degli operatori dei servizi sociali), ovvero di ben fondate considerazioni psicopedagogiche e didattiche”. Si estende pertanto a tutti gli studenti con BES il diritto alla personalizzazione dell’apprendimento, richiamandosi espressamente ai principi enunciati dalla Legge 53/2003; con tale richiamo quindi si devono necessariamente includere anche le situazioni di “eccellenza” nell’ampia e complessa area dei Bisogni Educativi Speciali. Si chiarisce inoltre che la valutazione delle specifiche “difficoltà”, anche temporanee, è da intendersi non esclusivamente limitata alla presenza di una diagnosi sanitaria, in quanto dipendente da valutazioni pedagogiche del Consiglio di classe o del team docente che devono “indicare in quali altri casi sia opportuna e necessaria l'adozione di una personalizzazione della didattica ed eventualmente di misure compensative o dispensative”. Riguardo alle modalità specifiche di attuazione della personalizzazione dell’apprendimento, sempre la C.M. 8 chiarisce che essa deve esser deliberata “ in Consiglio di classe - ovvero, nelle scuole primarie, da tutti i componenti del team docenti - dando luogo al PDP, firmato dal Dirigente scolastico (o da un docente da questi specificamente delegato), dai docenti e dalla famiglia.” Al fine di perseguire questa fondamentale “politica per l’inclusione” nella Direttiva e soprattutto nella C.M. vengono impartite specifiche e precise indicazioni relative alla riorganizzazione e ridefinizione di alcuni organismi previsti dalla L. 104/92. Nella legge n.104/1992, si definisce “ persona handicappata colui che presenta una minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, che è causa di difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa e tale da determinare un processo di svantaggio sociale o di emarginazione” . Affinché l’alunno/a che presenta tali difficoltà di autonomia e di relazione possa usufruire delle garanzie previste dalla legislazione, è necessaria una specifica certificazione: con il DPCM 185/2006 è stato emanato il regolamento recante modalità e criteri per l’individuazione dell’alunno, come soggetto portatore di handicap”. L’accertamento è obbligatoriamente collegiale, può avere luogo solo su richiesta della famiglia, si fonda sui criteri fissati dall’O.M.S. del 1996. Con la legge 102/2009 il complessivo sistema delle certificazioni è stato ulteriormente rivisitato, prevedendo, dal 2010, anche la presenza di un medico dell’INPS nell’ambito delle Commissioni ASL. È in conformità a questo accertamento e della conseguente certificazione che la persona con handicap ha diritto di fruire delle prestazioni aggiuntive di personale scolastico (insegnante di sostegno), al caso di personale dedicato al supporto assistenziale, come i collaboratori scolastici e gli assistenti all’autonomia e alla comunicazione a carico del Comune. Per l’alunno disabile deve essere inoltre garantita l’elaborazione di una documentazione specifica finalizzata ad un intervento individualizzato: Diagnosi Funzionale, Profilo Dinamico Funzionale e Piano Educativo Individualizzato, mentre l’ordinamento scolastico prevede l’elaborazione della Programmazione didattica ed educativa individualizzata. Dal punto di vita procedurale, non appena avvenuta la certificazione di handicap, l’Unità Multidisciplinare, redige la Diagnosi Funzionale. Sulla base della Diagnosi Funzionale, “dopo un primo periodo di inserimento scolastico”, si redige il Profilo Dinamico Funzionale. I contenuti del PDF riguardano “l’asse cognitivo, affettivo-relazionale, comunicazionale, linguistico, sensoriale motorio prassico, neuropsicologico, l’autonomia, l’apprendimento” e per ogni asse va analizzato il funzionamento e il livello di sviluppo. La Diagnosi Funzionale costituisce una sorta di fotografia dello stato di handicap, mentre il PDF rappresenta una proiezione evolutiva della situazione. La DF ed il PDF costituiscono la premessa per la redazione del PEI. Il PEI è redatto all’inizio di ciascun anno scolastico e deve 12

coordinare i progetti didattico-educativi, riabilitativi e di socializzazione individualizzati, ed integrare le attività scolastiche ed extrascolastiche. Il Regolamento dettato dal DPCM n.185/06 ha stabilito che una sintesi del PDF e del PEI debbano essere inoltrati all’USR entro il 30 luglio di ciascuno anno per ottenere le conseguenti risorse di organico. Il PEI, allo stesso tempo, condiziona e contiene la Programmazione didattica ed educativa individualizzata di competenza di tutti i docenti di classe e di quello di sostegno. Nello specifico, essa deve articolarsi e svilupparsi in modo da prevedere la costruzione e la realizzazione di percorsi individuali di apprendimento che, considerando con particolare accuratezza i livelli di partenza, pongano una progressione di traguardi orientati da verificare in itinere; nella programmazione va definito, oltre a quello di apprendimento, un puntuale itinerario di insegnamento, precisando l’organizzazione, le metodologie di intervento ed i diversi ruoli, fissando tempi, criteri e modalità di valutazione intermedia e finale. Ai docenti di classe compete una responsabilità diretta nei confronti dell’alunno con handicap, per garantire la cura del percorso didattico individualizzato e l’effettiva integrazione dell’alunno nella classe; essi devono inoltre realizzare una concreta integrazione professionale con l’insegnante di sostegno, che a sua volta, assumendo la con titolarità della classe, oltre ai compiti di coordinamento e di diretto intervento con l’alunno, è corresponsabile della azioni predisposte per la generalità degli allievi e partecipa a pieno titolo alla attività di programmazione e di valutazione per tutti gli alunni della classe. Altro capitolo importante è quello dei disturbi specifici di apprendimento (DSA) in ambito scolastico quali dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia definiti dalla Legge 170/10. Tali disturbi si manifestano in presenza di capacità cognitive adeguate e in assenza di patologie neurologiche, ma possono costituire una limitazione importante di alcune attività della vita quotidiana e del percorso formativo scolastico (art.1). Nella legge, dopo la definizione dei termini dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia, vengono evidenziate le finalità che si prefigge la norma, tra cui la promozione del successo scolastico, anche attraverso misure didattiche di supporto, la garanzia di una formazione adeguata che promuova lo sviluppo delle potenzialità anche attraverso la preparazione degli insegnanti e la sensibilizzazione dei genitori nei confronti delle problematiche legate ai DSA. Durante il percorso formativo (art. 4) anche i docenti dovranno possedere un’adeguata preparazione didattica, metodologica e valutativa in merito alle problematiche relative ai DSA. Altro aspetto è quello che riguarda la diagnosi (art. 3) che dovrà essere effettuata nell’ambito dei trattamenti specialistici già assicurati dal SSN a legislazione vigente e sarà comunicata dalla famiglia alla scuola di appartenenza dello studente. All’articolo 5 indica le misure educative e le didattiche di supporto come l’uso di una didattica individualizzata e personalizzata e l’introduzione di strumenti compensativi, compresi i mezzi di apprendimento alternativi e le tecnologie informatiche, nonché misure dispensative da alcune prestazioni non essenziali ai fini della qualità dei concetti da apprendere. È previsto per l’insegnamento delle lingue straniere, l’uso di strumenti compensativi che favoriscano la comunicazione verbale. Agli studenti con DSA, inoltre, sono garantite, durante il percorso di istruzione e di formazione scolastica e universitaria, adeguate forme di verifica e di valutazione, anche per quanto concerne gli esami di Stato e di ammissione all’Università, nonché gli esami universitari. La norma prevede, per gli alunni con diagnosi di DSA, la stesura di un Piano didattico Personalizzato (PDP) elaborato con la collaborazione di tutti i componenti del Consiglio di Classe/dell’équipe pedagogica. È un documento che deve contenere l’indicazione degli strumenti compensativi e dispensativi adottati nelle diverse discipline, nonché le modalità di verifica e di valutazione che si intendono applicare. La scuola, in sostanza, deve dimostrare di aver messo in atto tutte le misure necessarie previste dalle 13

normative vigenti per questi studenti. Nel nostro Istituto, sono organizzati, da diversi anni, vari laboratori per l’integrazione. Si tratta di interventi didattici mirati che rispondono alle necessità di realizzare, nell’ottica di un’offerta formativa qualificata una sempre più efficace integrazione tra la programmazione individualizzata e personalizzata di alunni con Bisogni Educativi Speciali e la programmazione curriculare rivolta a tutta la classe. La didattica di tipo laboratoriale è frutto di una scelta metodologica precisa operata dai docenti che si lega alla possibilità di lavorare su obiettivi trasversali alle discipline e legati ad abilità concrete. Tale impostazione metodologica favorisce gli alunni con particolari disabilità, valorizzando le loro abilità residuali che sono spesso di tipo pratico, legate alla sfera dell’azione e del fare, e quindi lontane da molte delle competenze scolastiche legate a conoscenze per lo più astratte e immateriali. La didattica di tipo laboratoriale, inoltre, favorisce i processi di autonomia nella gestione dei materiali, degli spazi e dei tempi lavoro. I laboratori per l’integrazione sono organizzati con metodologie di apprendimento cooperativo per favorire le relazioni tra pari e promuovere l’integrazione sociale e relazionale degli alunni con BES. Le famiglie di alunne/i con disabilità e BES trovano un adeguato supporto capace di promuovere le specifiche risorse personali, attraverso il riconoscimento delle differenze e la costruzione di ambienti educativi accoglienti e inclusivi, in modo che ciascun allieva/o possa trovare attenzioni specifiche ai propri bisogni e condividere con le/gli altre/i il proprio percorso di formazione. Nell’ambito delle risorse sociali che l’Ente Locale mette a disposizione delle scuole, per quattro giorni la settimana si svolgono i laboratori di prima e seconda alfabetizzazione, in supporto ad alunni/e stranieri/e, a cura di operatori ed operatrici del Centro Giufà. Le educatrici e gli educatori del centro di alfabetizzazione che opera nel Quartiere 4, in sinergia con i/le docenti, programmano interventi per l’insegnamento dell’italiano come lingua seconda( L2). È presente anche un servizio di sostegno scolastico fornito dalla cooperativa CAT per gli alunni rom che risiedono al campo del Poderaccio. L’attività si svolge all’interno della classe in collaborazione con i/le docenti. Inoltre, il Consorzio Zenit gestisce il “Servizio di Assistenza per l’autonomia e la comunicazione personale degli alunni portatori di handicap” ed anche i servizi di pre e post scuola.

1.5: PARI OPPORTUNITA’ E PREVENZIONE DELLA VIOLENZA DI GENERE E DI TUTTE LE DISCRIMINAZIONI

Il nostro Istituto ha sempre considerato di centrale importanza la promozione delle pari opportunità e lo sviluppo delle competenze relazionali miranti alla conoscenza, al confronto ed al rispetto delle differenze come efficaci strumenti per prevenire ogni forma di violenza e discriminazione. Da anni, infatti, nei vari ordini di scuola sono portati avanti progetti di educazione alla legalità e per lo sviluppo delle Life skills Education, con particolare attenzione alle abilità a riconoscere gli elementi di sicurezza, fiducia, rispetto e affidamento, che caratterizzano le relazioni significative. Alcuni tra i principali percorsi di sensibilizzazione e formazione vengono realizzati con la collaborazione ed il supporto del S.S. Educazione alla Salute - Asl 10 Firenze e si rivolgono a docenti, famiglie, alunne e alunni dei vari ordini di scuola (infanzia, primaria, secondaria di I Grado); tra i principali, oltre al già citato progetto “Diari di Scuola”, vi sono gli specifici percorsi “Io e gli Altri” e "Giò lui, Giò lei"; in specifico quest’ultimo percorso prevede una formazione sui temi dell’educazione all’affettività ed alla sessualità, con incontri laboratoriali con docenti ed anche nelle classi. Riteniamo, infatti, fondamentale promuovere occasioni di confronto e dialogo, che permettono una riflessione delle specifiche modalità comunicative e relazionali di ogni individuo. Inoltre, grazie al 14

confronto sulle differenze e sulle similitudini del vissuto di ogni alunna/o si favorisce anche la riflessione e una “messa in discussione” dei principali stereotipi sui ruoli di genere e orientamento sessuale. Tale impegno sarà ancora centrale per la nostra scuola nel prossimo triennio, come infatti sancito dal comma 16 della legge 107/2015 che recita testualmente: “ n. 93, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 ottobre 2013, n. 119 Inoltre, in base alla Delibera n. 530 dell’11/07/2008 ”. Il piano triennale dell'offerta formativa assicura l'attuazione dei principi di pari opportunità, promuovendo nelle scuole di ogni ordine e grado l'educazione alla parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni, al fine di informare e di sensibilizzare gli studenti, i docenti e i genitori sulle tematiche indicate dall'articolo 5, comma 2, del decreto-legge14 agosto 2013, “Per una scuola antirazzista e dell’inclusione” , la Regione Toscana ha richiesto a tutto il sistema scolastico del territorio di promuovere attivamente una cultura della convivenza, del dialogo e del rispetto tra identità, modi di essere, di pensare e di credere diversi, di attivare strategie per il superamento di comportamenti che incoraggiano il razzismo e un clima di conflittualità, di evitare che le diversità esistenti tra gli individui si traducano in atteggiamenti discriminatori e penalizzanti. Obiettivo regionale è in particolare la definizione, messa a punto e attuazione, da parte di ogni Istituto Scolastico, di un proprio “Piano di gestione delle diversità” gestione” - Progetto “UGUADI-2”). . Nel quadro di tale obiettivi il nostro Istituto ha partecipato ad uno specifico percorso di formazione per il personale scolastico e svoltosi nell’anno accademico 2012-13 presso l’Università degli Studi di Firenze – dipartimento di scienze della Formazione (Corso di Perfezionamento annuale “Analisi e comprensione delle diversità nella scuola e progettazione di piani e strumenti per la loro

II.

PROGETTAZIONE CURRICOLARE, EXTRACURRICOLARE, EDUCATIVA E ORGANIZZATIVA 2.1: IL CONTESTO SOCIO-CULTURALE

L’Istituto è situato nel Quartiere 4 di Firenze, nella parte posta a ovest della città, denominata S. Lorenzo a Greve; all'interno di essa ci sono le seguenti località: Legnaia, Soffiano, Isolotto, S.Quirico, Le Torri, Ponte a Greve, S.Lorenzo a Greve, Sollicciano, Ugnano, Mantignano, S.Bartolo. Tale struttura geografica del territorio determina anche una connotazione sociale e culturale piuttosto eterogenea e complessa. Negli anni ha avuto tutti i problemi tipici di un centro abitato che, da piccolo nucleo agricolo, si è trasformato in una cittadella; cresciuta inizialmente secondo uno sviluppo urbanistico abbastanza spontaneo, ha visto formare zone periferiche diversificate, colline divenute residenziali ed aree allargate più marginali. La zona è stata interessata negli ultimi anni da uno sviluppo edilizio di carattere residenziale, dalla nascita di un grande centro commerciale e dalla creazione della linea tramviaria che collega Firenze e Scandicci. Il contesto sociale in cui sono inserite le scuole del nostro Istituto Comprensivo offre un tenore di vita complessivamente dignitoso, perché correlato ad un adeguato sviluppo economico soprattutto delle piccole e medie imprese, supportato dalla presenza di istituzioni pubbliche e private che hanno saputo offrire alla popolazione occasioni culturali di vario tipo, associazioni sportive, associazioni di volontariato, luoghi ricreativi ecc.; nonostante questo sono presenti situazioni di disagio dovute anche al deterioramento in atto della situazione economica con la crisi di alcuni settori produttivi. 15

L’Istituto Comprensivo Piero della Francesca amplia le proprie possibilità formative utilizzando le strutture presenti nel territorio ed integra il curricolo con le proposte provenienti da enti esterni, per soddisfare le esigenze del proprio bacino di utenza, che risulta eterogeneo e diversificato dal punto di vista socio-culturale ed economico. Accoglie, inoltre, ogni anno un numero sempre più consistente di alunni/e di provenienza straniera (comunitaria ed extracomunitaria) che arrivano generalmente a portare a termine il ciclo di studi. Destinatari del nostro processo educativo sono: alunni/e, le loro famiglie, la Comunità Locale. Per conoscere le loro necessità, l’Istituto adopera diversi strumenti operativi, fra i quali:  Analisi del Profilo fisico, socioeconomico e demografico del Quartiere 4;        le continue osservazioni effettuate dai/dalle docenti nei confronti degli/delle alunni/e; gli incontri e i colloqui individuali con le famiglie; gli stretti contatti con l’Ente Locale, anche attraverso le proposte degli organi collegiali; le attività in rete e consorziate con le altre scuole del Territorio; gli incontri con le altre agenzie educative della zona; la valutazione dei risultati delle prove di verifica in ingresso, intermedie e finali; la valutazione finale degli esiti dei progetti attuati nel precedente anno scolastico.

2.2: SCUOLA DELL’INFANZIA

L'istituto comprende due plessi di scuola dell'infanzia e precisamente:  La scuola dell'infanzia "Ciari" è ubicata in Piazza Dolci n.2, attigua alla Scuola Primaria Don Milani, e nel corrente a.s. 2015/16 ospita sei sezioni. L’edificio si sviluppa su di un solo piano e dispone di spazi comuni e di un giardino attrezzato che circonda la scuola.  La scuola dell'infanzia “Rodari”, situata in via Siena n.30, può anch’essa ospitare fino a sei sezioni anche se nel corrente a.s. ne ospita quattro. L’edificio si sviluppa su di un solo piano e dispone di spazi comuni e di un giardino attrezzato che circonda la scuola.

SPAZI SCOLASTICI CIARI

SONO PRESENTI 6 SEZIONI PALESTRA-SALONE POLIVALENTE STANZA PITTURA E MANIPOLAZIONE STANZA RELAX-ANGOLO MORBIDO BIBLIOTECA 2 REFETTORI AMPIO GIARDINO ATTREZZATO

RODARI

SONO PRESENTI 4 SEZIONI SALONE POLIVALENTE SPAZIO INFORMATICO STANZA RELAX-ANGOLO MORBIDO BIBLIOTECA SPAZI LABORATORI PALESTRA REFETTORIO AMPIO GIARDINO ATTREZZATO

IL TEMPO SCUOLA

16

CIARI

42:30 ORE LUN - VEN 8:00-16:30 SABATO LIBERO

ORARIO DELLA GIORNATA SCOLASTICA

8:00-8:40 12:00 13:30-13:45 16:10-16:30 ENTRATA-ACCOGLIENZA I USCITA (intermedia) II USCITA (intermedia) USCITA TURNO UNICO I TURNO II TURNO

MENSA CIARI

12:15- 13:00

RODARI

42:30 ORE LUN - VEN 8:00-16:30 SABATO LIBERO

RODARI

11:45-12:45 12:45-13:45 17

ACCOGLIENZA La lettura dei bisogni legata all'ingresso delle famiglie nella scuola mostra diversi aspetti culturali e di contesto. Oggi lo stare bene a scuola viene avvertito come un bisogno “nuovo” e giusto. Per questo l'Istituto cerca di creare fin dalla scuola dell'Infanzia un rapporto di fiducia e di dialogo: bisogno di conoscersi, bisogno di superare il senso di smarrimento o di timore reciproco, bisogno di creare una partecipazione a doppio senso. L'accoglienza nella scuola dell'Infanzia significa quindi:  ascoltare le persone anche nei risvolti emotivi (timori, aspettative);  farsi conoscere; costruire un clima ed un contesto favorevoli, relazioni...;    costruire ciò che manca e migliorare ciò che c'è; alimentare la partecipazione consapevole e corresponsabile dei genitori. Un percorso è tanto meglio pensato e consapevole quanto più sono chiari e condivisi gli obiettivi che si vogliono raggiungere:  creare uno stile, un clima, un dialogo accogliente nel quotidiano;  valorizzare la partecipazione consapevole e attiva delle famiglie. Le Scuole dell'Infanzia Ciari e Rodari sono attente alle specificità dei bambini e dei gruppi di cui si prendono cura, è il fattore di qualità per la costruzione di un ambiente educativo accogliente, sicuro, ben organizzato, capace di suscitare la fiducia dei genitori e della comunità. Lo stile educativo delle docenti si ispira a criteri di ascolto, accompagnamento, interazione partecipata, mediazione comunicativa, con una continua capacità di osservazione del bambino, di presa in carico del suo “mondo”, di lettura delle sue scoperte, di sostegno e incoraggiamento all’evoluzione dei suoi apprendimenti verso forme di conoscenza sempre più autonome e consapevoli. Nelle scuole Ciari e Rodari modelli culturali ed educativi, esperienze religiose diverse, ruoli sociali e di genere hanno modo di confrontarsi, di rispettarsi e di evolvere verso i valori di convivenza in una società aperta e democratica. SVILUPPO DI ABILITA' E COMPETENZE La Scuola dell’Infanzia da sempre, si colloca come primo impatto formativo, con cui il bambino si inserisce nel nuovo mondo scolastico. La Scuola dell’Infanzia, come previsto dal art.2 del D.P.R. 20 Marzo 2009, accoglie i bambini di fascia d’età fra i 3 e i 5 anni, compiuti entro il 31 dicembre dell’anno scolastico di riferimento. Su richiesta delle famiglie sono iscritti alla Scuola dell’Infanzia i bambini che compiono 3 anni entro il 30 aprile dell’anno scolastico successivo all’anno di riferimento. Al fine di garantire qualità pedagogica, flessibilità e specificità dell’offerta educativa, l’inserimento di tali bambini avverrà solo nelle condizioni in cui ci sia disponibilità di posti, sia esaurita la graduatoria di lista d’attesa, sussista la disponibilità e idoneità degli ambienti scolastici, infine, in seguito a una valutazione pedagogica e didattica da parte del Collegio dei Docenti, dei tempi e delle modalità di accoglienza. Come previsto dalle ultime indicazioni Nazionali del curricolo della Scuola dell’Infanzia e del primo ciclo del 4 settembre 2012, la Scuola dell'Infanzia rappresenta un ambiente in cui il bambino consolida la propria identità e vive le prime esperienze di cittadinanza, ossia inizia a scoprire se stesso e l'altro, ponendo attenzione alla diversità e aprendosi al dialogo. La Scuola dell’Infanzia deve quindi perseguire tali finalità:

lo sviluppo dell’identità

, che significa anche vivere e scoprire serenamente le dimensioni del proprio io, stare bene, sentirsi sicuri in un ambiente sociale più vasto, scoprirsi ed essere riconosciuti come persone uniche e irripetibili; 18

lo sviluppo dell’autonomia l’avvio alla cittadinanza

, che permette al bambino di imparare a saper fare autonomamente, ad avere fiducia in se stesso e fidarsi degli altri, ma al tempo stesso prendere coscienza dei propri limiti, chiedere aiuto all’altro, esprimere sentimenti ed emozioni, esprimere un proprio pensiero personale, assumendo comportamenti sempre più consapevoli e coerenti con la propria identità personale; , intesa come scoperta dell’altro da sé, al quale attribuire importanza e riconoscere i bisogni, rendendosi sempre più consapevoli dell’importanza di condividere regole comuni, attraverso un primo esercizio di dialogo fondato sull’ascolto, che permette di essere consapevoli di un punto di vista diverso dal nostro, e costituisce il primo approccio al riconoscimento di diritti e doveri uguali per tutti, in una scuola che va sempre più incontro ad una pluralità culturale ed etnica sempre più ricca e poliedrica. La Scuola deve educare al comunità sociale.

rispetto della diversità

, sia da un punto di vista naturale che comportamentale, organizzando un ambiente di vita, di relazioni e un apprendimento di qualità, dove alla base vi è una professionalità del personale docente, dei collaboratori scolastici, che operano per un buon dialogo e una relazione costruttiva con le famiglie e la Oltre alle indicazioni del Curricolo, le insegnanti della Scuola dell’Infanzia, fanno riferimento ai campi d’esperienza indicati dagli Orientamenti Ministeriali, dove l’esperienza diretta, il gioco, il procedere per tentativi ed errori, permettono al bambino, opportunamente guidato, di approfondire e sistematizzare gli apprendimenti. Ogni

campo di esperienza

(IL SE' E L'ALTRO, IL CORPO E IL MOVIMENTO, IMMAGINI-SUONI-COLORI, I DISCORSI E LE PAROLE , LA CONOSCENZA DEL MONDO) offre un insieme di oggetti, situazioni, immagini e linguaggi, riferiti ai sistemi simbolici della nostra cultura, capaci di evocare, stimolare, accompagnare apprendimenti progressivamente più sicuri e in riferimento ai quali, al termine della Scuola dell'Infanzia, vengono fissati i traguardi per lo sviluppo delle competenze. Nella scuola dell’Infanzia i

traguardi per lo sviluppo delle competenze

suggeriscono all’insegnante orientamenti, attenzioni e responsabilità nel creare piste di lavoro per organizzare attività ed esperienze volte a promuovere la competenza, che a questa età va intesa in modo globale e unitario. Le Scuole dell’Infanzia del Comprensivo promuovono fortemente le potenzialità di ogni bambino, che in questa fascia d’età (3/5 anni) presenta solitamente una grande esigenza di esprimere bisogni ed emozioni, confrontandosi con linguaggi, coetanei e adulti diversi dal proprio ambiente familiare. Le nostre Scuole dell’Infanzia sono organizzate in sezioni omogenee per fascia d’età; ogni sezione svolge il proprio programma compatibile con l’età dei bambini e gli obiettivi da raggiungere. Questo tipo di organizzazione delle sezioni permette di svolgere le attività in modo che siano più rispondenti alle potenzialità ed ai bisogni dei bambini, nel rispetto dei tempi di ciascuno. Il curricolo delle Scuole Ciari e Rodari infatti non coincide con la sola organizzazione delle attività didattiche che si realizzano in collaborazione fra i due plessi, nelle intersezioni, nella sezione, negli spazi esterni, nei laboratori, negli ambienti di vita comune, ma si esplica in un’equilibrata integrazione di momenti di cura, di relazione, di apprendimento, dove le stesse routine (l’ingresso, il pasto,la cura del corpo, il riposo, ecc.) svolgono una funzione di regolazione dei ritmi della giornata e si offrono come “base sicura” per nuove esperienze e nuove sollecitazioni. Entrambe le Scuole concordano ad inizio anno scolastico, le uscite didattiche, teatri, musei, laboratori interattivi, che permettono ai bambini di scoprire e relazionarsi con il mondo esterno, aumentando le loro competenze e valorizzando la loro autonomia e crescita 19

personale. Nelle Scuole dell’Infanzia dell’Istituto, vengono valorizzate l di una storia o con l’ausilio della musica. Come sottolineano le Indicazioni nazionali per il curricolo

’espressione corporea e motoria

, esperienze che possono far nascere riflessioni. I giochi non sono delle attività naturali, bensì delle pratiche culturali che vengono utilizzate sotto l’influenza di norme e di valori speciali. Un bambino che cresce impara attraverso le sue esperienze di percezione, quell'abilità che riconosce gli stimoli e li sa discriminare, a recepire le impressioni sensoriali dal mondo esterno e dal proprio corpo e acquisire così la capacità di interpretare ed identificare le impressioni sensoriali mettendole in relazione con precedenti esperienze. Nella scuola dell’Infanzia si deve favorire la conoscenza e l’avvicinamento, con il corretto uso degli spazi, ai giochi motori in modo graduale, vario e consapevole. Il gioco è anche lo specchio di una società e la scuola può “mettersi in gioco” attraverso le proposte di attività motorie per aiutare a formare i bambini nell’ambito psico-fisico e per incentivare la voglia di esprimersi nel rispetto dell’altro. Entrambe le Scuole hanno a disposizione uno spazio, dove vi sono materiali come materassini, corde, cerchi, dove poter strutturare percorsi psicomotori, spesso associati anche all’aspetto narrativo del 2012, la Scuola dell'Infanzia rappresenta un ambiente per il bambino dove “

la musica

è un'esperienza universale che si manifesta in modi e generi diversi, tutti di pari dignità, carica di emozioni e ricca di tradizioni culturali...Il bambino interagendo con il paesaggio sonoro, sviluppa le proprie capacità cognitive e relazionali, impara a percepire, ascoltare, ricercare e discriminare i suoni all'interno di contesti di apprendimento significativi...” Le Scuole Ciari e Rodari pongono il bambino in condizione di far tesoro di tutto il patrimonio musicale esistente nell’ambiente, sollecitandolo ad un impiego attivo dei mezzi che lo diffondono ed alla creazione di un linguaggio musicale spontaneo per la più proficua fruizione dello stesso. I bambini possono “imparare” attraverso una esperienza creativa e collettiva tutto ciò che alla musica è o può essere inerente: gesto, movimento, danza, scansione verbale, vocalità, strumentario musicale, drammatizzazione e performance. Le Scuole Ciari e Rodari possiedono inoltre, ognuna, uno spazio Biblioteca, dove potersi “incontrare con gli autori”. Il progetto biblioteca si propone di far aprire una delle tante finestre sul mondo “il libro”, strumento fondamentale per crescere, conoscere ed imparare giocando. Questa risorsa viene usata anche per la realizzazione del progetto che promuove l’approccio alla

lettura

attraverso il prestito e che si svolge periodicamente. Le nostre Scuole dell’Infanzia, avvicinano i bambini alla lingua straniera: l’

inglese

. Il suo utilizzo sta prendendo sempre più spazio nella routine quotidiana, nelle attività didattiche, nel gioco e nel momento del pasto, permettendo ai bambini di acquisire la seconda lingua come una lingua viva. Le chiavi dell’apprendimento di una seconda lingua, soprattutto nella scuola dell'Infanzia, sono la costanza dell’esposizione alla lingua, il divertimento nell’utilizzo, la stimolazione dell’interesse e la curiosità nei bambini, la possibilità di interagire in inglese tra di loro e con gli adulti di riferimento.

2.3: SCUOLA DEL PRIMO CICLO D’ISTRUZIONE SCUOLA PRIMARIA

L'istituto comprende due plessi di scuola primaria e precisamente:  La scuola primaria "G.Bechi", ubicata nello stesso stabile della sede direzionale (e della scuola secondaria di I grado) in Via Bugiardini, 27) che nel corrente a.s. ospita 13 sezioni. Le aule sono ubicate al primo e al secondo piano dell'edificio e dispone di 2 aule per le attività individualizzate di sostegno (una delle quali usata anche per le attività interculturali), un' aula per le attività alternative, un'ampia biblioteca, un 20

 laboratorio informatico, un' aula LIM (riunioni) ed un nuovo ampio refettorio, ed in condivisione con la scuola secondaria il laboratorio di cucina, la palestra e un ampio giardino. La scuola primaria "Don Milani", ubicata in Piazza Dolci n.2, attigua alla Scuola dell'infanzia "Ciari", che nel corrente a.s. 2015/16 ospita 12 sezioni. Trattasi di un prefabbricato che si sviluppa su due piani e dispone di un' aula per le attività individualizzate di sostegno, un aula per le attività interculturali, un'aula di scienze, una biblioteca, un laboratorio informatico, 2 refettori, un salone con palco teatrale, una palestra e un ampio giardino. Il tempo scuola I quadri orari sono soggetti alla normativa vigente sia in ordine al servizio dei docenti, sia in ordine al servizio che deve essere erogato come monte ore del servizio scuola. Alla scuola "Bechi" vi sono solo classi a tempo scuola di 40 ore settimanali distribuite in 5 giorni, dal lunedì al venerdì, con orario 8,30 – 16,30. Alla scuola "Don Milani" vi sono sia classi a tempo scuola di 40 ore settimanali, distribuite in 5 giorni, dal lunedì al venerdì (con orario 8,30 – 16,30) che classi con tempo scuola di 30 ore settimanali

,

con due “rientri pomeridiani” (3 giorni con orario solo mattino: 8,30 – 13,00; 2 giorni con orario lungo: 8,30 – 16,30). Per rispondere alle esigenze delle famiglie, l’Istituto offre la possibilità di attivare, in entrambe le Scuole Primarie, il servizio di pre-scuola dalle 7,35 alle 8.30, gestito dal Consorzio Zenit per conto del Comune. L’articolazione distesa ed equilibrata del tempo-scuola (soprattutto nel modello a 40 ore) e del lavoro è organizzato da ogni team docente in base alle necessità delle proprie classi. L’orario obbligatorio, il momento della mensa e dopo-mensa costituiscono un percorso integrato presente in ogni tipo di tempo scuola.

SCUOLA SECONDARIA

La Scuola Secondaria di primo grado “ Piero della Francesca, composta nel corrente a.s. 2015/16 da quatto sezioni e dodici classi ha un tempo scuola di 30 ore settimanali che si articola in sei ore di lezione su cinque giorni dal lunedì al venerdì: una scelta del Collegio Docenti, finalizzata ad uniformare l’offerta all’interno dell’Istituto in modo da favorire le famiglie con figli in diversi ordini di scuole. Le lezioni iniziano alle ore 8.00 e si concludono alle 14.00 interrotte da due intervalli di 10 minuti ciascuno, il primo fra la seconda e la terza ora ed il secondo fra la quarta e la quinta ora. La seconda lingua comunitaria è il francese nelle sezioni A e C e lo spagnolo nelle sezioni B e D. E’iniziata nell’anno scolastico 2014- 2015 una sperimentazione di matematica nelle sezioni A e B che ha aumentato il monte ore annuo di matematica di 12 ore in prima ed in terza con la seguente riduzione nelle altre discipline: 2 ore italiano, 2 ore inglese, 1 ora storia, 1 ora geografia, 1 ora francese/ spagnolo,1 ora tecnologia,1 ora musica, 1 ora scienze motorie,1 ora arte, 1 ora religione/alternativa. Piano di studi tempo a 30 ore Disciplina Italiano Approfondimento materie letterarie Storia Geografia Classe 1 Classe II 5 1 2 (1A-1B -1 per 1 sett) 2 2 Classe III 5 (1A-1B - 1 per 3 sett) 1 2 (1A-1B -1 per 1 sett) 2 (1A-1B -1 per 1 sett) 21

Matematica Scienze Inglese Francese/Spagnolo Arte e immagine Musica Scienze motorie Tecnologia IRC/Att. alternativa Totale 4 (1A-1B +1 per12 sett) 4 2 2 3 (1A-1B -1 per 2 sett) 3 2 (1A-1B -1 per 1 sett) 2 2 (1A-1B -1 per 1sett) 2 2 (1A-1B -1 per 1 sett) 2 2 (1A-1B -1 per 1 sett) 2 2 (1A-1B -1 per 1 sett) 2 1 (1A-1B -1 per 1 sett) 1 30 30 4 (1A-1B+1 per12 sett) 2 3 (1A-1B -1 per 2 sett) 2 (1A-1B -1 per 1 sett) 2 (1A-1B -1 per 1sett) 2 (1A-1B -1 per 1sett) 2 (1A-1B -1 per 1sett) 2 (1A-1B -1 per 1sett) 1 30 Una scelta volta all’ottimizzazione delle ore di lezione è stata fatta riguardo alle cattedre di lettere, si è optato per mantenere unite con un unico insegnante le 6 ore di italiano, evitando di affidare ad un altro docente una singola ora di approfondimento, tra l’altro senza valutazione finale. Questo comporta che ogni classe prima e seconda ha due insegnanti, in terza, prioritariamente, sarà un unico docente a ricoprire tutta la cattedra di lettere; questa scelta diventa fondamentale quando si affrontano la storia e la letteratura del Novecento e temi d’attualità con respiro mondiale. Situata all’interno del plesso direzionale di via Bugiardini, la scuola secondaria di primo grado si articola su due piani. Al piano terreno si trovano tutte le classi terze e due classi seconde otre la Presidenza ,la vicepresidenza, i tre uffici di segreteria, la sala docenti, il laboratorio di ceramica, le due biblioteche, una della scuola secondaria e l’altra della scuola Primaria Bechi, i bagni degli alunni e dei docenti, il laboratorio di cucina e una grande palestra con i relativi spogliatoi in comune con la scuola primaria Bechi. La Scuola Secondaria di Primo Grado condivide con la Scuola Primaria Bechi un ampio giardino ,in parte attrezzato con giochi per i bambini, un gazebo, tavoli e panche per sedere all’ombra delle piante; in un’altra zona si trovano le attrezzature per lo svolgimento delle attività di atletica, il campo da calcetto e quello da basket. Al primo piano si trovano tutte le classi prime e due seconde, l’aula di scienze, il laboratorio di informatica, l’aula del sostegno, l’aula di musica, i bagni degli alunni. Nella scuola, durante il primo intervallo è attivo un servizio di vendita delle merende gestito per il corrente anno scolastico dal bar di via Bugiardini, ad eccezione del mercoledì, giorno in cui tutti gli alunni delle 12 classi consumano la merenda prodotta da loro stessi nel laboratorio di cucina “Dolce scuola”. Ogni anno si attivano moduli didattici per classi parallele con apertura della stesse e lavoro a classi aperte In orario extrascolastico i ragazzi e le ragazze possono frequentare, nell'ambito delle certificazioni delle competenze linguistiche legate al Quadro Europeo di Riferimento, i corsi di madrelingua francese finalizzati alla certificazione DELF.

2.4: AMBIENTI DI APPRENDIMENTO SUPPORTATI DALLE TECNOLOGIE DIGITALI

L’evoluzione della società contemporanea nell’ambito della tecnologia ha naturalmente trasportato l’uso di strumenti multimediali all’interno delle aule scolastiche. Una scuola che abbia fra i suoi obiettivi principali, la formazione di cittadini del mondo, come richiesto dalle Indicazioni Nazionali del 2012, non può prescindere dall’uso di strumenti digitali all’interno della didattica. Compito delle istituzioni scolastiche, infatti, è quello di fornire, da un lato ambienti d’apprendimento multimediali e interattivi che incentivino la motivazione, dall’altro educare all’uso consapevole di determinati strumenti tecnologici. Insegnare con il supporto di lavagne multimediali, di software specifici che aiutino gli alunni ad 22

esser costruttori delle loro conoscenze è un modo per promuovere apprendimenti permanenti e rivolti a tutti gli alunni, in special modo coloro che hanno delle difficoltà. In quest’ottica attenzione e motivazione sono stimolate di continuo, l’apprendimento, costruito con l’intero gruppo classe favorisce atteggiamenti collaborativi e propositivi. Le menti degli alunni sono maggiormente stimolate attivando canali comunicativi differenti e sviluppando competenze digitali spendibili in contesti differenti. Seguendo questa visione, e in accordo con quanto proposto dalle Indicazioni Nazionali e dalle esigenze della nostra società, il nostro Istituto pone fra i primi posti l’attenzione all’incremento di strumenti che favoriscano ambienti di apprendimento digitali promuovendo una didattica innovativa e al passo coi tempi. Il plesso della primaria "Bechi" è dotato di un laboratorio d’informatica con un parco macchine idonee a lavorare con l’intera classe. In molte classi dei plessi della scuola primaria è presente un computer, collegato a internet, da utilizzare durante le lezioni. L’Istituto Comprensivo è inoltre dotato di alcune Lavagne Interattive Multimediali (LIM). Grazie al “Piano diffusione LIM” del Miur è presente una LIM Promethean nella scuola secondaria di prima grado e una LIM Smartboard nella primaria "Bechi"; sempre alla primaria "Bechi" vi sono altre 2 LIM, una Hitachi ed una Smartboard su carrello. Il plesso della primaria Don Milani, inoltre è dotato di 3 LIM Hitach e 2 Smartboard. Le classi dotate di LIM attuano progetti innovativi dove le attività didattiche vengono supportate/svolte attraverso l’apporto informatico della LIM. Questo strumento risulta particolarmente adatto a realizzare lezioni di carattere interattivo, rende più chiaro lo svolgimento delle attività in quanto permette di visualizzare immagini e video durante la spiegazione dell’insegnante, offre la possibiltà di realizzare schemi e di memorizzarli per un successivo utilizzo; permette inoltre di completare esercizi predisposti dall’insegnante arricchiti di elementi grafici chiarificatori. Questo strumento non si sostituisce all’insegnante, ma fa in modo che la lezione sia supportata da più “media” per una più profonda comprensione da parte degli alunni e una più facile memorizzazione. La LIM rende attiva la partecipazione alle lezioni da parte degli alunni, in quanto gli stessi possono lavorare direttamente sui contenuti e modificarli al solo tocco di una mano o di un pennarello virtuale. L’uso della LIM non è di pertinenza della classe in cui è installata, ma è fruibile anche da altri; difatti vengono promosse attività in cui partecipano alunni di altre classi, si progettano attività a classi aperte, si formano gruppi di livello per attività specifiche alla LIM, in modo che a tutti sia offerta la possibilità di essere costruttore di conoscenze attraverso l’uso di questa importante risorsa. Progetti PON 2014/2020 Il nostro Istituto Comprensivo aderisce ai PON (Fondi strutturali Europei 2014-2020) e partecipa al “Progetto PON/FESR Prot. n° AOODGEFID/12810 Roma, 15 ottobre – Avviso pubblico rivolto alle istituzioni scolastiche statali per la realizzazione di ambienti digitali”. L’adesione ai PON è un’ opportunità che viene data alla Scuola per migliorare le metodologie didattiche collaborative e laboratoriali ed offrire ai nostri allievi spazi tecnologici che permettano di sviluppare le loro conoscenze con la dovuta autonomia nella scoperta delle fonti e nella rielaborazione delle proprie conoscenze. Questo sviluppo permetterà di ottenere una ricaduta notevole sulla didattica e sull’organizzazione scolastica. Si potranno sviluppare e migliorare notevolmente servizi come l’E-Learning, la gestione dei contenuti digitali e le lezioni multimediali; inoltre si otterrà un processo di miglioramento del Know-how tecnologico dei nostri docenti. Progetto ROBOTICA EDUCATIVA PER LE SCUOLE DELLA TOSCANA 23

Il nostro Istituto partecipa al corso di formazione, finalizzato alla conduzione di laboratori nelle scuole primarie e secondarie, previsto dall’Accordo di Rete Regionale sulla Robotica Educativa tra l’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, la Regione Toscana e l’U.S.R. (Prot. AOODRTO n°4752 del 30/04/15). Per l’attuazione di tale accordo è stata inoltre stipulata una convenzione con l’Università degi Studi di Firenze – Dipartimento di Scienze della Formazione e Psicologia. Alcune classi stanno già facendo esperienza con dei laboratori e tali attività saranno riproposte e proseguiranno anche nel prossimo triennio. Piano Nazionale Scuola Digitale Il nostro Istituto ha avviato già un piano per lo sviluppo delle competenze digitali secondo quanto previsto dal Piano Nazionale per la scuola digitale. Le competenze digitali entrano nei programmi scolastici Ministeriali con l’insegnamento di una nuova disciplina scolastica curriculare: quella delle “competenze digitali”. Si ripensa alla classe in chiave digitalmente aumentata con l’integrazione e/o la sostituzione dei manuali cartacei con “contenuti digitali per l’apprendimento”. Infatti, l’adesione ai PON (e ad altri bandi per la didattica digitale) è un’opportunità che viene data alla Scuola per migliorare le metodologie didattiche collaborative e laboratoriali ed offrire ai nostri allievi spazi tecnologici che permettano di sviluppare le loro conoscenze con la dovuta autonomia nella scoperta delle fonti e nella rielaborazione delle proprie conoscenze. Questo sviluppo permetterà di ottenere una ricaduta notevole sulla didattica e sull’organizzazione scolastica (ad esempio condividere registri informatici, accedere al portale della scuola). Si potranno sviluppare e migliorare notevolmente servizi come l’E-Learning, la gestione dei contenuti digitali e le lezioni multimediali; inoltre si otterrà un processo di miglioramento del Know-how tecnologico dei nostri docenti. Secondo quanto previsto dalla Legge, il nostro Istituto ha individuato anche la nuova figura del docente coordinatore delle competenze digitali (Animatore Digitale) pratico. docenti dell’Istituto. che ciascuna istituzione scolastica è tenuta ad individuare, nell’ambito dell’organico a cui sarà affidato il coordinamento delle attività delle competenze digitali, affiancato dall’insegnante tecnico Per aumentare le competenze dei docenti dell’Istituto saranno promossi corsi di formazione in presenza e/o online per lo sviluppo delle competenze digitali (MIUR, enti riconosciuti). Si è aderito al Corso di Formazione di Robotica Educativa con la partecipazione di alcuni Per favorire lo sviluppo della didattica digitale la scuola cercherà di dotarsi di nuove strumentazioni digitali per la realizzazione di ambienti didattici coerenti con il Piano Nazionale, avvalendosi anche di cofinanziatori che potranno essere gli enti pubblici locali, le camere di commercio, le Università, le associazioni, le fondazioni, gli enti di formazione professionale, le imprese private. II Piano nazionale per la scuola digitale persegue, infatti, obiettivi di realizzazione di attività volte allo sviluppo delle competenze digitali anche attraverso la collaborazione con le università, le associazioni, gli organismi del terzo settore e le imprese, nonché il potenziamento degli strumenti didattici necessari a migliorare la formazione e i processi di innovazione delle istituzioni scolastiche.

2.5: LA VALUTAZIONE E LA CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE

Il termine “ competenza ” all’interno dell’ambito scolastico fa la sua prima comparsa negli anni ’90 ma viene affrontato in maniera concreta dall’Unione Europea solo nella Raccomandazione 24

del 18 dicembre 2006 dove sono definite le competenze chiave per l’apprendimento permanente. Successivamente, con la Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio sulla costituzione del Quadro europeo delle qualifiche per l’apprendimento permanente del 23 aprile 2008, sono stati esplicitati i livelli di acquisizione delle competenze. Le competenze sono risultati di un percorso di formazione maturato dagli alunni. Secondo il Regolamento relativo all’obbligo di istruzione (di cui alla L. 296/06) le competenze indicano la comprovata capacità di usare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e/o personale. Pertanto il concetto di competenza include componenti cognitive ma anche componenti motivazionali, etiche, sociali e relative ai comportamenti. Esso costituisce, appunto, l’integrazione di risultati di apprendimento (conoscenze e abilità), sistemi di valori e credenze, abitudini e altre caratteristiche psicologiche (OCSE). Inoltre, secondo un’ulteriore evoluzione delle pratiche didattiche, gli alunni costruiscono il sapere e maturano competenze esplorando la realtà mediante le discipline, non più intese come “materie di studio” ma come forme di organizzazione del pensiero attraverso sistemi simbolico-culturali differenti ma integrabili (D.L. 59/2004). Il concetto di disciplina, a differenza di quello di materia, offre la possibilità di progettare una graduale progressione verso saperi sempre più organizzati e complessi, attraverso il mutamento della natura della mediazione didattica, che si evolve a partire dalle prime forme di simbolizzazione dell’esperienza (scuola dell’infanzia) fino alla specializzazione dei linguaggi e dei codici (scuola primaria) e alla differenziazione delle forme di rappresentazione formale (scuola secondaria di primo grado). In quest’ottica, l’Istituto Comprensivo intende individuare nelle otto competenze di cittadinanza dei Documenti Ministeriali il perno del processo di insegnamento-apprendimento, cogliendo in esse una valida occasione di sperimentazione di prassi didattiche efficaci e di miglioramento della professionalità docente. La progettazione curricolare verrà, dunque, realizzata a partire da tali mete formative a lungo termine, che rappresentano le categorie della persona (emozioni, conoscenze, relazioni). Successivamente l’equipe pedagogica di ogni classe progetterà le diverse Unità di Apprendimento (L. 53/2003) individuando per ogni disciplina quegli obiettivi di apprendimento più appropriati a far maturare le competenze prefissate (o alcune micro-competenze sottostanti). Gli obiettivi di apprendimento costituiscono mete formative a breve-medio termine e verranno estrapolati delle «Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione» (Regolamento 16 novembre 2012) nei quali sono delineati in termini di

abilità

, non di conoscenze. L’Istituto Comprensivo, in linea con le direttive europee in materia di istruzione e formazione (Strategia di Lisbona, Education and Training 2020, etc..), si pone la finalità di formare cittadini in grado di scegliere il modo in cui intendono partecipare alla costruzione della collettività nazionale e globale secondo una prospettiva di cittadinanza europea e planetaria. Intende, dunque, partire da un ripensamento della progettazione didattica, individuando connessioni tra competenze, abilità e conoscenze funzionali al successo formativo di ciascuno, in un’ottica di apprendimento permanente. La certificazione delle competenze ha una prevalente funzione educativa e non è sostitutiva delle modalità di valutazione e attestazione giuridica dei risultati scolastici, ma accompagna e integra tali strumenti, accentuando il carattere descrittivo e informativo del quadro delle competenze acquisite dagli allievi. Tale modello è organizzato in due sezioni, una prima parte riguarda i dati dell’alunno, l’orario di frequenza scolastica e le lingue comunitarie studiate; una seconda parte esamina le competenze chiave per l’apprendimento permanente come esplicitato dalle Indicazioni Nazionali del 2012. Le competenze acquisite sono rilevate e 25

valutate rispetto a tre livelli: base, intermedio, avanzato. Il nostro Istituto, ha a lungo riflettuto e discusso su quelle che sono le modalità e le attività per promuovere lo sviluppo delle competenze e loro verifica e valutazione. Secondo le Indicazioni Nazionali del 2012, infatti “sulla base dei traguardi fissati a livello nazionale, spetta all’autonomia didattica delle comunità professionali progettare percorsi per la promozione, la rilevazione e la valutazione delle competenze” .

2.6: CONTINUITA’ E ORIENTAMENTO Agire, sentire, capire...

“Nelle politiche europee e nazionali per la realizzazione degli obiettivi e delle strategie (Lisbona 2010 ed Europa 2020) l'orientamento lungo tutto il corso della vita è riconosciuto come diritto permanente di ogni persona, che si esercita in forme e modalità diverse e specifiche a seconda dei bisogni, dei contesti e delle situazioni” (Linee guida nazionali per l'orientamento permanente - MIUR 19/02/2014). Criteri di Accoglienza, Continuità, Orientamento e Flessibilità con pratiche condivise, sono alla base delle scelte educative e didattiche dell’Istituto. Si predispongono azioni positive che favoriscano il raccordo fra i diversi ordini di scuola, ossia l’anello fondamentale per la piena riuscita del successo scolastico nel percorso formativo organico completo di un alunno e per il rinnovamento della scuola dove si profila la necessità di riconoscere questi come interlocutore nei processi di apprendimento coinvolgendolo in modo emotivo/empatico per valorizzarlo e per dargli la possibilità di esprimere al meglio le sue potenzialità. In un ambiente accogliente e stimolante per tutti i gradi di scuola, per il territorio e le famiglie, il punto su cui l'Istituto quindi focalizza l’attenzione è quello riferito al raggiungimento di risultati monitorati per poter evidenziare le fasi “essenziali” che stimolano quell'intervento orientativo, con un impatto crescente nel tempo, su ogni alunno, individuo della società. Per raggiungere tali obiettivi si ritiene utile realizzare anche rapporti di collaborazione con Enti ed Istituzioni presenti nel Territorio (Enti locali, Comune, Ass. alla Pubblica Istruzione, ASL, Servizi Sociali, ecc.), offrendo così agli alunni migliori opportunità, in termini di conoscenza delle risorse disponibili e di orientamento. L'organizzazione delle fasi da seguire è coordinata da riunioni del gruppo di lavoro della Commissione di Continuità dell’Istituto per mantenere i rapporti fra le scuole d’Infanzia e le scuole primarie e la secondaria di I grado, con i loro insegnanti, con gli alunni e i loro genitori e dove inoltre è concordata una serie d’incontri tra i vari ordini di scuola, come opportunità per "conoscere" meglio (nei suoi aspetti cognitivi e comportamentali) l’alunno; in particolare per una migliore integrazione ed inserimento dei bambini portatori di handicap e/o in condizioni di svantaggio socioculturale. I CRITERI  Per ciascun ordine di scuola vengono quindi definite finalità ed attività che permettano la conoscenza e l

’Accoglienza

delle diverse complessità dell’esperienza vitale degli alunni e, in base ad esse si attua una progettualità educativa aderente ai bisogni formativi ed educativi dei singoli e del gruppo classe-sezione in cui si opera. La scuola altresì è molto attenta a favorire l’accoglienza degli alunni con Bisogni Educativi Speciali impostando una relazione educativa positiva ed efficace.  La

Continuità

si sviluppa come continuità orizzontale e come continuità verticale. La continuità orizzontale si realizza attraverso un’attenta collaborazione fra la scuola e il territorio, coinvolgendo, in primo luogo, le famiglie nei percorsi formativi e nelle iniziative di formazione. La continuità verticale esprime l’esigenza di realizzare un percorso formativo graduale e unitario per gli alunni dai 3 ai 14 anni, arricchito inoltre 26

  dalla collaborazione con le educatrici degli asili nido di provenienza del Quartiere, attraverso l’elaborazione di curricoli verticali, costruiti anche con il raccordo delle metodologie e dei sistemi di valutazione. L'

Orientamento

si realizza sia attraverso progetti unitari nei tre ordini di Scuola, al fine di individuare attitudini e potenzialità di ciascun alunno, sia in attività orientative per gli alunni delle classi terze della Scuola Secondaria di I grado che dovranno intraprendere i nuovi percorsi di studio. La famiglia , già soggetto formativo primario, ha un ruolo corresponsabile per dare un contributo valoriale ed essenziale all'educazione. La

Flessibilità

è un criterio, legato all’autonomia scolastica, che consente di gestire in modo flessibile l’organizzazione interna di tempi, spazi, risorse per la metodologia didattica e rispondere alle esigenze delle famiglie, degli alunni e del territorio, nell’ottica della individualizzazione dei percorsi formativi, della valorizzazione delle diversità e dell’integrazione a differenti livelli. La Continuità fra Scuola dell’Infanzia e i vari Asili Nido Statali/Comunali, fra Scuola dell’Infanzia e Scuole Primarie Don Milani e Giulio Bechi sfocia in percorsi didattici strutturati dagli insegnanti, che condividono e cooperano per tale processo formativo, permettendo così ai bambini, di vivere e proiettarsi in qualche modo verso un nuovo ambiente e nuove persone che faranno poi parte probabilmente del loro futuro scolastico. Alla fine dell’anno scolastico, le insegnanti della Scuola dell’Infanzia inoltre, si incontrano con i “futuri” docenti della Scuola Primaria, Bechi e Don Milani, per presentare singolarmente le caratteristiche e le potenzialità di ogni bambino, creando quindi una comunicazione importante fra due ordini di scuola che cercano di favorire un passaggio sereno e naturale da un grado di scuola all’altro. Per quanto riguarda i bambini che decidono di frequentare scuole al di fuori di quelle del nostro Istituto Comprensivo, le insegnanti della Scuola dell’Infanzia, si attivano ugualmente per poter fornire la presentazione dei bambini, anche a tali Scuole. Nell’ottica di facilitare il passaggio al grado successivo di istruzione, il nostro Istituto organizza e promuove attività di orientamento scolastico indirizzate agli alunni delle classi terze e ai loro genitori. - indagini su attitudine e preferenze degli alunni, svolta dagli insegnanti delle classi di appartenenza; - presentazione di materiale informativo sulle diverse tipologie di istituti superiori; - “Open Day” in sede, con intervento di docenti ed ex alunni degli istituti Superiori; - sportello psicologico per alunni e genitori; - assemblea con tutti i genitori delle classi terze con i docenti referenti per l’orientamento e un docente con competenze psicologiche. Vi sono, poi, moduli didattici legati alla continuità in uscita dal Comprensivo, come ad esempio il corso di latino rivolto alle classi seconde e terze in orario extrascolastico, con il contributo dei genitori.

2.7: I RAPPORTI SCUOLA FAMIGLIA

La partecipazione dei genitori aiuta la scuola ad assolvere ai suoi compiti formativi-educativi e aiuta i genitori ad acquisire consapevolezza della vita scolastica. I genitori degli alunni hanno il diritto/dovere di interessarsi delle attività e problematiche della scuola e di dare il loro contributo mediante la partecipazione, nelle forme previste dalle leggi e consolidate nella realtà della scuola. La partecipazione dei genitori si realizza: 27

in forma diretta mediante le assemblee di classe e i colloqui con gli insegnanti, anche in occasione della consegna delle schede di valutazione; in forma delegata : attraverso l’elezione di propri rappresentanti negli organi collegiali (Consigli di Intersezione/Interclasse/Classe; Consiglio di Istituto). Le famiglie, che sono il contesto più influente per lo sviluppo affettivo e cognitivo delle alunne e degli alunni, nella diversità di stili di vita, di culture, di scelte etiche e religiose, sono portatrici di risorse che devono essere valorizzate nella scuola, per far crescere una solida rete di scambi comunicativi e di responsabilità condivise. Altro strumento importante di partecipazione è il i genitori eletti nel Consiglio di Istituto. Comitato dei genitori dell'Istituto, espresso dai rappresentanti nei consigli, generalmente aperto a tutti i genitori. Il Comitato dei genitori svolge un ruolo di coordinamento fra tutte le realtà dell'Istituto Comprensivo e di raccordo con

2.8: PROGETTI PER L’AMPLIAMENTO/ARRICCHIMENTO DELL’OF

Come previsto dalla nuova normativa (L.107/15), la progettualità per l'ampliamento dell'offerta formativa per l prossimo triennio (2016- 2019) si basa dei seguenti indirizzi per le attività della scuola e delle scelte di gestione e amministrazione emanati dal Dirigente Scolastico: 1) Sviluppo delle competenze sociali e civiche e di educazione alla cittadinanza attiva, anche attraverso un curricolo relazionale di Istituto. 2) Riconoscimento e promozione degli stili di apprendimento personali per favorire il successo formativo, l'inclusione e per prevenire la dispersione scolastica 3) Educazione alla salute e promozione di stili di vita sani e sostenibili per l'ambiente, anche attraverso pratiche laboratoriali. 4) Sviluppo delle competenze digitali ed educazione all'uso consapevole e corretto delle tecnologie informatiche. Inoltre, il fabbisogno di posti dell'organico dell'autonomia, in relazione all' ampliamento dell'offerta formativa, ha come finalità il raggiungimento dei seguenti specifici obiettivi formativi individuati come prioritari, ai sensi del Comma 7: a) valorizzazione e potenziamento delle competenze linguistiche, con particolare riferimento all'italiano b) nonché alla lingua inglese e ad altre lingue dell'Unione europea, anche mediante l'utilizzo della metodologia Content language integrated learning; potenziamento delle competenze matematico-logiche e scientifiche; c) d) potenziamento delle competenze nella pratica e nella cultura musicali, nell'arte e nella storia dell'arte, nel cinema, nelle tecniche e nei media di produzione e di diffusione delle immagini e dei suoni, anche mediante il coinvolgimento dei musei e degli altri istituti pubblici e privati operanti in tali settori; e) s g) sviluppo delle competenze in materia di cittadinanza attiva e democratica attraverso la valorizzazione dell'educazione interculturale e alla pace, il rispetto delle differenze e il dialogo tra le culture, il sostegno dell'assunzione di responsabilità nonché della solidarietà e della cura dei beni comuni e della consapevolezza dei diritti e dei doveri; … viluppo di comportamenti responsabili ispirati alla conoscenza e al rispetto della legalità, della sostenibilità ambientale, dei beni paesaggistici, del patrimonio e delle attività culturali; potenziamento delle discipline motorie e sviluppo di comportamenti ispirati a uno stile di vita sano, con particolare riferimento all'alimentazione, all'educazione fisica e allo sport, e attenzione alla tutela del diritto allo studio degli studenti praticanti attività sportiva agonistica; h) sviluppo delle competenze digitali degli studenti, con particolare riguardo al pensiero 28

computazionale, all'utilizzo critico e consapevole dei social network e dei media nonché alla produzione e ai legami con il mondo del lavoro; i) potenziamento delle metodologie laboratoriali e delle attività di laboratorio; l) prevenzione e contrasto della dispersione scolastica, di ogni forma di discriminazione e del bullismo, anche informatico; potenziamento dell'inclusione scolastica e del diritto allo studio degli alunni con bisogni educativi speciali attraverso percorsi individualizzati e personalizzati anche con il supporto e la collaborazione dei servizi socio-sanitari ed educativi del territorio e delle associazioni di settore e l'applicazione delle linee di indirizzo per favorire il diritto allo studio degli alunni adottati, emanate dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca il 18 dicembre 2014; n) apertura pomeridiana delle scuole e riduzione del numero di alunni e di studenti per classe o per articolazioni di gruppi di classi, anche con potenziamento del tempo scolastico o rimodulazione del monte orario rispetto a quanto indicato dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 2009, n. 89; p) valorizzazione di percorsi formativi individualizzati e coinvolgimento degli alunni e degli studenti; r) alfabetizzazione e perfezionamento dell'italiano come lingua seconda attraverso corsi e laboratori per studenti di cittadinanza o di lingua non italiana, da organizzare anche in collaborazione con gli enti locali e il terzo settore, con l'apporto delle comunità di origine, delle famiglie e dei mediatori culturali ; 29

Conseguentemente a quanto sopra esposto i principali ambiti progettuali per il prossimo triennio, saranno: Linea indirizzo Obiettivi formativi comma 7 PROGETTO Richiesta Organico Potenziamento 1) 2) 1) 2) 1) 2) 2) 2) 3) d i) l ) i) l) r) … e) b) i) c) a) e) i) g) 1) Curricolo relazionale e Life Skills (coinvolge tutti gli ordini di scuola) 2) BES e inclusione (coinvolge tutti gli ordini di scuola) 3) Educazione alla legalità :“Possiamo sempre fare qualcosa” (coinvolge la scuola secondaria) 4) Logico - matematico: potenziamento scuola secondaria; rally matematico,metacognizione, giochi di gruppo (coinvolge tutti gli ordini di scuola) 5) Linguaggi globali musicali (coinvolge tutti gli ordini di scuola) 6) Accostamento e prima esperienza d’uso della lingua viva - Svolgimento di unità didattiche con la metodologia Clil (coinvolge tutti gli ordini di scuola) 7) Laboratorio cucina, orto e filiera corta (coinvolge tutti gli ordini di scuola) 1- docente per infanzia 1- docente per primaria 1 - docente per secondaria (A043) TOTALE : 3 Risorse interne 1 docente secondaria (A059) TOTALE : 1 1 docente secondaria (032) TOTALE : 1 1 docente secondaria (A345) TOTALE : 1 1- docente per primaria e infanzia 1 - docente per secondaria (A033) TOTALE : 2 4) h) i) l ) n) p) 8 ) Informatica e utilizzo consapevole delle TIC (coinvolge tutti gli ordini di scuola) 1 docente primaria TOTALE : 1 RICHIESTA VICARIO TOTALE RICHIESTA ORGANICO DI POTENZIAMENTO 1 docente 10 DOCENTI 30

III.

FABBISOGNO DI ORGANICO

a

. posti comuni e di sostegno

SCUOLA INFANZIA E PRIMARIA

Annualità Fabbisogno per il triennio Scuola dell’infanzia Scuola primaria

a.s. 2016-17: n. a.s. 2017-18: n.

a.s. 2016-17: n. Posto comune

20 20

a.s. 2018-19: n.

20 48 (compreso 1 inglese)+8 ore

a.s. 2017-18: n.

48

a.s. 2018-19: n.

48

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

Classe concorso/sos tegno A043 A059 A0245 A345 A445 A028 A033 A032 A030 SOSTEGNO di a.s. 2016-17 a.s. 2017-18 6 C + 12 h 4 C 12 h 2 C 12 h 1 C + 6h 1 C + 6h 1 C + 6h 1 C + 6 h 9 7 C + 4 h 4 C + 6 h 14 h 2 C + 3 ore 12 h 1 C + 8 h 1 C + 8 h 1 C + 8 h 1 C + 8 h 11

Posto di sostegno

2 2 2 10 10 10 a.s. 2018-19 Motivazione: indicare il piano 16 h 2 C + 6 ore 12 h 1 C + 10 h 1 C + 10 6 h 1 C + 10 h 1 C + 10 h 11 Motivazione: indicare il piano delle sezioni previste e le loro caratteristiche (tempo pieno e normale, pluriclassi….) N. 10 sezioni a tempo pieno N. 2 alunni con certificazione di H, di cui 1 con gravità, senza tener conto delle deroghe. Possibile iscrizione di alunni con certificazione. Vedi sopra Vedi sopra N. 20 classi a tempo pieno N. 6 classi a tempo normale (30 ore). N. 15 alunni con certificazione di H, di cui 4 con gravità, senza tener conto delle deroghe. Vedi sopra Vedi sopra delle classi previste e le loro caratteristiche

Media di N. 10 alunni con certificazione di H psico-fisico, di cui n. 3 con gravità. Ulteriore incremento negli ani successivi 31

b. Posti per il potenziamento Tipologia

(es. posto comune primaria, classe di concorso scuola secondaria, sostegno…) SCUOLA PRIMARIA SCUOLA SECONDARIA n. docenti

Motivazione

(con riferimento alle priorità strategiche al capo I e alla progettazione del capo III)

4 18h Tot. 5

A043 1 A059 1 A345 1 A033 1 A028 1 Ampliamento dell'Offerta formativa con riferimento alle priorità previste dal c. 7 L. 107/15 di cui ai punti: d); i); l). Ampliamento del tempo scuola a 30 ore per n. 6 classi. Ampliamento dell'Offerta formativa con riferimento alle priorità previste dal c. 7 L. 107/15 di cui ai punti: a); b); c); e); g); i); l); r).

c. Posti per supplenze brevi e saltuarie Tipologia

(es. posto comune primaria, classe di concorso scuola secondaria, sostegno…)* SCUOLA DELL'INFANZIA SCUOLA PRIMARIA SWCUOLA SECONDARIA n. docenti

Motivazione

(con riferimento alle priorità strategiche al capo I e alla progettazione del capo III)

1 3 2 d. Posti per il personale amministrativo e ausiliario, nel rispetto dei limiti e dei parametri come riportati nel comma 14 art. 1 legge 107/2015. Tipologia

Altro Assistente amministrativo n.

Organico di diritto previsto per il prossimo triennio: a.s. 2016 / 2017 n.6 unità a.s. 2017 / 2018 n. 6 unità a.s. 2018 / 2019 n. 6 unità Collaboratore scolastico Visto il considerevole numero di alunni H/ BES frequentanti. Visto che il 30% del personale collaboratore scolastico ha le mansioni ridotte e nessuno Al fine di : - migliorare l’assistenza ai disabili e alla cura della persona - garantire maggior accuratezza nelle attività di pulizia - garantire la sostituzione dei colleghi assenti in applicazione dell’art. 1 comma 332 della Legge n.190/2014 - garantire un adeguato supporto alla didattica - incrementare prossimo alla cessazione. si procederà alla richiesta di : a.s. 2016 / 2017 n. 19 unità a.s. 2017 / 2018 n. 19 unità a.s. 2018 / 2019 n. 19 unità Assistente tecnico e relativo profilo (solo scuole superiori) //// /// 32

IV.

PROGRAMMAZIONE DELLE ATTIVITA’ FORMATIVE RIVOLTE AL PERSONALE PREMESSA

Il personale della scuola è l’essenza dell’organizzazione e il suo completo coinvolgimento favorisce il fatto che le sue capacità siano usate per il beneficio dell’organizzazione. Il contributo del personale deve essere massimizzato attraverso il suo sviluppo e il coinvolgimento, attraverso la creazione di un ambiente di valori condivisi e una cultura di fiducia, apertura, responsabilizzazione e riconoscimento. La formazione continua mette al centro il personale della scuola, che fa innovazione attraverso lo scambio fra pari ed è riconosciuta quale momento apicale attraverso cui si promuove la qualità e lo sviluppo professionale. La forte esigenza di formazione, sia su competenze didattico – pedagogiche sia su quelle digitali e gestionali – amministrative, prevede la predisposizione di interventi specifici, accuratamente programmati dalla scuola, la quale si impegna a scegliere i contenuti e le modalità più coerenti. Per garantire l'efficacia del servizio il nostro Istituto Comprensivo rivolge la massima attenzione alla formazione iniziale, in ingresso e in servizio, ognuna delle quali viene gestita con metodi, strumenti e risorse diversamente articolati. I momenti formativi sono intesi come tasselli di un unico processo gestito nell'ottica della continuità della formazione permanente, come chiaramente indicato nei documenti nazionali (Legge 107/2015) ed europei (Strategia di Lisbona 2010 ed Europa 2020). Le tre competenze chiave, individuate a livello europeo, che il personale della scuola deve possedere per garantire standard di qualità elevati, sono condivise dal nostro Istituto e supportano la prospettiva di creare un efficace profilo professionale: ■ ■ saper lavorare con gli altri e per gli altri nella prospettiva di una collaborazione professionale permanente, dell’attenzione all’individuo per una società equa e inclusiva; saper lavorare con l’informazione, le tecnologie e la pluralità delle conoscenze; ■ saper lavorare con e nella società a livello locale, regionale, nazionale, europeo e mondiale.

4.1: LA FORMAZIONE DEL PERSONALE DOCENTE

L'elaborazione del piano di formazione per i/le docenti del nostro Istituto muove dalla rilevazione dei bisogni formativi del personale e del contesto socio culturale dell'istituzione scolastica rilevati da figure professionali individuate al suo interno, con l'obiettivo di:  assicurare ai docenti il possesso delle conoscenze, degli atteggiamenti, degli strumenti e delle competenze pedagogiche necessarie per svolgere il proprio lavoro in modo efficace;  assicurare il coordinamento, la coerenza e l’adeguato finanziamento di tutte le iniziative riguardanti la formazione e lo sviluppo professionale degli insegnanti;  promuovere la diffusione tra gli insegnanti di una cultura della ricerca e della riflessione;  promuovere la valorizzazione e il riconoscimento sociale della professione docente;  sostenere lo status professionale degli insegnanti. In base al comma 124 L.107/15 la formazione del corpo docente è “obbligatoria, permanente e strutturale”; pertanto per il prossimo triennio saranno sviluppati i seguenti ambiti prioritari di formazione:  progettazione didattica, valutazione autentica e certificazione delle competenze, dall’ottica di risultato all’ottica del processo;    costruzione di curricoli disciplinari e relazionali; metodologia didattica laboratoriale e cooperativa per la promozione delle Life Skills; metodologie di apprendimento metacognitivo; 33

   strategie metodologiche e didattiche di intervento in classi con alunne/i disabili, con Bisogni Educativi Speciali e con alunni adottati; metodologie di arricchimento creativo e potenziamento cognitivo e motivazionale per alunne/i ad alto potenziale cognitivo ed intellettivo o con plusdotazione e talenti; metodologie per una didattica digitale e sulle e tecnologie TIC.

4.2: LA FORMAZIONE DEL PERSONALE ATA

Sulla base del quadro generale che si evince dalla rilevazione dei bisogni formativi effettuata anche per il personale ATA, l'Istituto programma un piano di interventi di formazione coerente con il Piano complessivo dell’Offerta Formativa della scuola, tenendo conto dei bisogni e degli interessi dei destinatari. Ogni proposta prevede funzioni distinte nello svolgimento (avvio, progettazione, realizzazione e conclusione) ma integrate rispetto all'efficacia del risultato:  fabbisogni, obiettivi, metodi e risorse rispondono ad esigenze di coerenza e compatibilità;  ogni proposta prevede una valutazione dei risultati (gradimento dei partecipanti, impatto sulle competenze, incidenza sulle prassi amministrativo-gestionali e organizzative) e si conclude con un rapporto finale;  è attivata una funzione permanente di monitoraggio;  l'autovalutazione delle competenze è modalità da promuovere e valorizzare all'interno dei servizi professionali per il personale scolastico. Le proposte formative sono dedicate alla valorizzazione professionale, volta a migliorare la qualità lavorativa del personale e l’organizzazione interna: indirizzare positivamente le competenze, la professionalità, le risorse culturali, il senso di appartenenza, il ruolo e le responsabilità di ogni singolo verso gli scopi dell’Istituzione scolastica, affinché questa ne tragga beneficio. In base al comma 124 L.107/15 anche la formazione del personale ATA è “obbligatoria, permanente e strutturale”;  pertanto per il prossimo triennio saranno sviluppati i seguenti ambiti prioritari di formazione: utilizzo delle nuove tecnologie informatiche e TIC;   metodologie laboratoriali e cooperative per la promozione delle Life Skills; strategie metodologiche di intervento in classi con alunne/i disabili, con Bisogni Educativi Speciali e con alunni adottati.

V.

FABBISOGNO DI ATTREZZATURE E INFRASTRUTTURE MATERIALI

Lo sviluppo degli ambienti di apprendimento digitali per la promozione di una didattica innovativa, al passo con i tempi, fa sì che l’Istituto si ponga come obiettivo prioritario triennale la realizzazione delle seguenti infrastrutture:    Lim per tutte le classi delle due scuole Primarie: - per Giulio Bechi su una previsione di13 classi e 2 lim esistenti, 11 Lim da acquistare. - per Don MiIani su una previsione di13 classi e 3 lim esistenti, 10 Lim da acquistare. LIM per tutte le classi della Scuola Secondaria di primo grado Piero della Francesca. -su una previsione di 13 e 1 lim esistente, 12 Lim da acquistare. Una Lim portatile per infanzia Gianni Rodari  Una Lim portatile per infanzia Bruno Ciari 34

 Potenziamento della rete Lan o Wirless nell’infanzia Ciari e Rodari; (attualmente la connettività esiste in un solo punto delle due scuole).  Una Lim portatile per plesso direzionale Totale 33 Lim fisse più 3 su carrello. Sostituzione dei 12 PC con relativi monitor obsoleti nel laboratorio informatico della Scuola Secondaria di primo grado.   Sostituzione dei 12 PC con relativi monitor obsoleti nel laboratorio informatico della Scuola primaria Don Milani. Rodari e Ciari un PC più un monitor per sezione ( 4 più 6 ) Totale: 34 PC e 34 monitor   Tablet : uno per ogni classe o sezione per tutti gli ordini di scuola Totale 50 tablet Tre laboratori mobili: due per le primarie e uno per la secondaria di primo grado. Costi unitari: Lim € 1.650,00 PC € 450,00 Monitor € 130,00 Tablet € 370,00 Laboratorio mobile € 7.200,00 Ampliamento linea € 2.000,00         Materiali per la realizzazione di angoli morbidi da sistemare nelle aule di sostegno delle due primarie e della secondaria di primo grado: grande pazol di materiale lavabile per sdraiarsi, palle e cilindri su cui rotolarsi. 2000euro Materiale di facile consumo per le classi ( carta, carta crespa, carta velina, cartoncini colorati, matite, pennarelli, tempere, acquerelli, pennelli, gessetti colorati, carte geografiche) Per un ammontare di : 6000 euro annui Materiale per il funzionamento didattico: carta per fotocopie, cancelleria materiale tecnico informatico per un ammontare di :4500 euro annui Assistenza tecnico informatica e noleggio fotocopiatori per un ammontare di: 6000 euro annui Assicurazione alunni : 8000 euro annui Materiale di facile consumo per gli uffici (carta, cancelleria, pubblicazioni,materiale tecnico specialistico ed igienico sanitario per un ammontare di: 9000 euro annui Assistenza informatica e noleggi : 3500 euro annui Spese postali : 3500 euro annui 35

ALLEGATO 1: ORGANIZZAZIONE GENERALE DELL’ISTITUTO TIPOLOGIA, SEDE CENTRALE, ALTRE SEDI

Con l’espressione ‘Istituti Comprensivi’ - appartenente al lessico istituzionale, vengono indicati, in senso stretto, le Istituzioni comprendenti le scuole dell'infanzia, primarie e secondaria di I grado, costituite ai sensi della legge 97/1994 e successive disposizioni. L'Istituto Comprensivo Piero della Francesca nasce come tale nell'anno 2006, dall'accorpamento della Direzione Didattica Circolo 1, costituito dalle scuole primarie Don Milani e Bechi, scuole dell'infanzia Ciari e Rodari, con la scuola secondaria di I grado Piero della Francesca, fino ad allora annessa alle altre due secondarie di I grado Pirandello e Gramsci. Il nostro Istituto è situato nella parte posta a ovest della città, denominato Quartiere 4. La sede centrale dell'Istituto, in via Bugiardini 25/27, è situata al confine territoriale tra Firenze e Scandicci e comprende i plessi della scuola secondaria di I grado Piero della Francesca e la scuola primaria Giulio Bechi.

La scuola primaria Don Milani e la scuola dell'infanzia Ciari sono situate in Piazza Dolci 2. La scuola dell'infanzia Rodari è situata in via Siena 30.

COME CONTATTARCI

UFFICI DI SEGRETERIA: Via Bugiardini, 25
50142 Firenze , Tel: 055-7320404 - Fax 055-7322380 E-mail: [email protected]

Orario di funzionamento

Gli uffici di Segreteria sono aperti, al pubblico e al personale interno, secondo il seguente orario di ricevimento:

Ufficio didattica

Da Lunedì a Venerdì Martedì- Mercoledì

Ufficio personale e amministrativo

Da Lunedì al Venerdì dalle 8:15 alle 9:30 e dalle 12:00 alle 13:00 dalle 15:15 alle 16:15 su appuntamento dalle 11:00 alle 12:30 dalle 15:15 alle 16:15 su appuntamento Martedì- Mercoledì Accesso possibile in segreteria AL DI FUORI DELL’ORARIO previo appuntamento.

Recapiti dei singoli plessi: Sede direzionale: Scuola Secondaria I Grado Piero delle Francesca portineria 055-7320404 Sede direzionale: Scuola Primaria Giulio Bechi 055-7320015 Scuola Primaria Don Milani 055-7322379 Scuola dell'infanzia Bruno Ciari 055-7321437 Scuola dell'infanzia Gianni Rodari 055-7320024

COME RAGGIUNGERCI In auto

: uscita FI-PI-LI su via Baccio da Montelupo; dal centro città seguire indicazioni per ospedale San Giovanni di Dio, su via Foggini, direzione Scandicci.

In autobus

: linee Ataf 27-5-78-44 direzione Scandicci, da piazza Piero della Francesca, in via Baccio da Montelupo, fermata 6; linee Ataf da Scandicci, direzione Firenze, in via Pisana; per la scuola dell'Infanzia Rodari. Linea 44-72-77-78.

In tramvia

: per la sede direzionale: Linea 1 da Firenze stazione SMN direzione Scandicci e viceversa, 36

fermata Nenni – Torregalli; per scuola dell'Infanzia Rodari: Linea 1 da Firenze SMN direzione Scandicci e viceversa, fermata Federiga-Foggini; per le sedi della scuola primaria Don Milani e scuola dell'infanzia Ciari: Linea 1 da Firenze SMN direzione Scandicci e viceversa, fermata Arcipressi.

IL SITO SCOLASTICO

Il compito che tutte le componenti dell'Istituto intendono perseguire è quello di dare unitarietà e valore a tutte le tessere che fanno della nostra scuola un insieme organico e maturo di didattica, esperienze, valori e professionalità. Da questa motivazione scaturisce la struttura del nostro sito che si presenta a docenti, famiglie e scuola con uno scenario semplice in cui vengono evidenziati gli itinerari e i progetti che fanno di noi una scuola viva (http://www.icpierodellafrancesca.gov.it). In particolare il sito rappresenta: 1.

un reale canale di comunicazione della scuola verso l’esterno, garantendone l'accessibilità dei contenuti e contribuendo all'abbattimento di ogni barriera comunicativa 2.

un’immagine della realtà della scuola, favorendo la messa in comune di esperienze, soluzioni e conoscenze tra soggetti sia della stessa scuola che di altre scuole 3.

un servizio agli utenti, consentendo anche alle componenti studenti e genitori di diventare soggetti attivi della comunicazione. Il sito ha anche una sezione che rimanda ai feed aggregati, cioè pubblicazioni utili in materia giuridica, organizzativa, formativa, didattica, di ricerca e di sperimentazione. Obiettivi specifici del sito 1.

Rappresentare l'identità della scuola 2.

Rendere trasparente l’attività dell’istituzione scolastica 3.

Rendere trasparente l’attività di gestione e di aggiornamento del sito 4.

Favorire pratiche collaborative tra le varie componenti della scuola e tra le agenzie formative operanti nel territorio 5.

Diffondere contenuti culturali e didattici 6.

Offrire servizi didattici per gli studenti 7.

1.

Offrire servizi per i genitori Indicatori di qualità Comunicazione 2.

Architettura 3.

Funzionalità 4.

Contenuto 5.

Gestione 6.

Accessibilità e Usabilità 7.

Verifica e Valutazione

GLI OO.CC. D’ISTITUTO IL CONSIGLIO DI ISTITUTO

Il Consiglio di Istituto è l’organo di indirizzo e di gestione degli aspetti economici e organizzativi generali della scuola. In esso sono rappresentate tutte le componenti dell’Istituto (docenti, genitori e personale non docente). I componenti sono 18: - otto rappresentanti del personale docente - un rappresentante del personale A.T.A. - otto rappresentanti dei genitori - Il 37

Dirigente scolastico è membro di diritto del C.d.I. che, secondo l’attuale normativa, è presieduto da un genitore e si rinnova con cadenza triennale tramite specifiche elezioni. Le attribuzioni del Consiglio di Istituto sono descritte dal Decreto Legislativo 16 aprile 1994, n.° 297 “Testo Unico delle disposizioni legislative vigenti in materia di istruzione relative alle scuole di ogni ordine e grado” (art. 10). In particolare il Consiglio di Istituto: a) Elabora e adotta gli indirizzi generali e determina le forme di AUTOFINANZIAMENTO della scuola; b) Delibera il PROGRAMMA ANNUALE ed il conto consuntivo; stabilisce come impiegare i mezzi finanziari per il funzionamento amministrativo e didattico; c) Delibera in merito all’adozione e alle modifiche del REGOLAMENTO INTERNO dell’istituto; d) Stabilisce i criteri generali in merito a: - acquisto, rinnovo e conservazione delle attrezzature tecnico-scientifiche, dei sussidi didattici (audio-televisivi, libri) e di tutti i materiali necessari alla vita della scuola; - attività negoziale del Dirigente Scolastico (contratti, convenzioni, utilizzo locali scolastici da parte di Enti o Associazioni esterne, assegnazione di borse di studio); - partecipazione dell’istituto ad attività culturali, sportive e ricreative, nonché allo svolgimento di iniziative assistenziali; - organizzazione e programmazione della vita e dell’attività della scuola, comprese le attività para/inter/extrascolatiche (calendario scolastico, programmazione educativa, corsi di recupero, visite e viaggi di istruzione, ecc.), nei limiti delle disponibilità di bilancio; e) Ha il compito di “approvare” il Piano triennale dell'offerta formativa elaborato dal Collegio dei docenti (art. 3 del D.P.R. 275/1999 come modificato dal comma 14 dell’articolo 1 della legge 107/2015); f) Indica i criteri generali relativi alla formazione delle classi, all’assegnazione dei singoli docenti alle classi (D.Lgs. 59/03 Art. 7 comma 7) e al coordinamento organizzativo dei consigli di classe; g) Stabilisce i criteri per l’espletamento dei servizi amministrativi (orari di sportello, tempi di risposta per documenti, ecc.) ed esercita le competenze in materia di uso delle attrezzature e degli edifici scolastici; h) Nella sua prima seduta, elegge, tra i suoi membri, una Giunta Esecutiva.

LA GIUNTA ESECUTIVA

La Giunta esecutiva è un organo esecutivo: tra i suoi compiti vi è, ad esempio, quello di controllare la corretta applicazione delle delibere del C.d.I.; inoltre, deve essere bene informata sulle esigenze della scuola e saperne recepire le varie istanze, ponendosi sempre al servizio del Consiglio. La Giunta viene rinnovata, come il C.d.I., ogni tre anni tramite elezioni ed è composta da: due genitori, un insegnante ed un rappresentante del personale A.T.A. Sono membri di diritto della Giunta il Dirigente Scolastico, che la presiede in rappresentanza dell’istituto, e il Direttore dei Servizi Generali ed Amministrativi (D.S.G.A.), che svolge anche funzioni di segretario della Giunta. In particolare la Giunta esecutiva: a) Predispone il programma annuale e il conto consuntivo; b) Prepara i lavori del Consiglio di Istituto, esprime pareri e proposte di delibera, cura l’esecuzione delle delibere, propone al C.d.I. il programma delle attività finanziarie allegando un’apposita relazione e il parere di regolarità contabile del Collegio dei Revisori, predispone il materiale necessario alla corretta informazione dei Consiglieri. c) Può avere competenze riguardo i provvedimenti disciplinari a carico degli alunni: le deliberazioni sono adottate su proposta del rispettivo Consiglio di classe, secondo procedure 38

definite dal Regolamento. La Giunta predispone l’O.d.G. del Consiglio tenendo conto delle proposte formulate dal Presidente, dai singoli Consiglieri, dai Consigli di Classe, dal Collegio dei Docenti e dalle Assemblee dei Genitori.

IL COLLEGIO DOCENTI

Il Collegio dei Docenti, organo omogeneo del quale fanno parte tutti gli insegnanti della scuola provvede a:  Elaborazione, tenendo conto delle innovazioni introdotte dalla legge 107/2015, del piano dell’offerta formativa relativo all’anno scolastico 2015-2016, con particolare riferimento agli obiettivi formativi prioritari di cui al comma 7.     Elaborazione entro il 15 gennaio 2016, del Piano triennale dell'offerta formativa relativo al triennio 2016-2017/2018-2019, da sottoporre all’approvazione del Consiglio di circolo/istituto (art. 3 del D.P.R. 275/1999 come modificato dal comma 14 dell’articolo 1 della legge 107/2015), individuando il fabbisogno di attrezzature e infrastrutture materiali, nonché di posti dell’organico dell’autonomia in relazione all’offerta formativa che si intende realizzare, nel rispetto del monte orario degli insegnamenti e tenuto conto della quota di autonomia dei curricoli e degli spazi di flessibilità, nonché in riferimento a iniziative di potenziamento dell’offerta formativa e delle attività progettuali previste nei commi 6 e 7 della legge 107/2015. Iniziative di aggiornamento obbligatorio (comma 124) tenendo conto del finanziamento già previsto per l’anno 2016, in considerazione anche dei risultati emersi dai piani di miglioramento delle istituzioni scolastiche, sulla base di priorità previste dal Piano nazionale di formazione. Scelta dei due componenti del comitato di valutazione dei docenti, di competenza del collegio (art. 11 del d.l.vo 297/1994), come modificato dal comma 129 dell’articolo 1 della legge 107/2015). Definizione dei criteri di svolgimento delle attività collegiali, con eventuale articolazione del collegio in commissioni, dipartimenti e gruppi di progetto.         Adozione, su proposta del dirigente scolastico, del piano annuale delle attività (art. 28, comma 4, del CCNL del 29 novembre 2007). Individuazione degli ambiti di pertinenza delle funzioni strumentali e dei relativi carichi di lavoro. Definizione dei relativi criteri di assegnazione. Eventuale formulazione di proposte al dirigente scolastico in merito ai criteri sulla base dei quali effettuare l’assegnazione dei docenti alle classi (art. 7, comma 2, lettera b) del D.L.vo 297/1994). Individuazione, di concerto con il dirigente scolastico, di percorsi formativi e iniziative (utilizzando anche finanziamenti esterni) diretti all’orientamento e a garantire un maggior coinvolgimento degli studenti nonché la valorizzazione del merito scolastico e dei talenti (comma 29, legge n. 107/2015). Eventuale delibera relativa alla dotazione di laboratori territoriali per l’occupabilità (comma 60, legge n. 107/2015). Eventuale promozione, nei periodi di sospensione delle attività didattiche, di attività educative, ricreative, culturali, artistiche e sportive da svolgere presso gli edifici scolastici (comma 22, legge 107/2015). Eventuale individuazione delle azioni per la realizzazione del Piano nazionale per la scuola digitale. Programmazione ed attuazione delle iniziative per il sostegno degli alunni con disabilità e 39

    i componenti dell’organo saranno: tre docenti dell’istituzione scolastica, di cui due scelti dal collegio dei docenti e uno dal consiglio di istituto; a questi ultimi si aggiungono due rappresentanti dei genitori scelti dal consiglio di istituto; un componente esterno individuato dall’ufficio scolastico regionale tra docenti, dirigenti scolastici e dirigenti tecnici; composizione ristretta: dirigente scolastico, due docenti scelti dal Collegio ed uno scelto dal Consiglio di Istituto e il Tutor del docente in anno di prova, quando il Comitato si esprime sulla valutazione dell’anno di prova.

I compiti del comitato:

individua i criteri

per la valorizzazione dei docenti i quali dovranno essere desunti sulla base di quanto indicato nelle lettere nazionale. a),b), e c) dell’art.11; il comma 130 stabilisce che al termine del triennio 2016/2018 sarà cura degli uffici scolastici regionali inviare al Ministero una relazione sui criteri adottati dalle istituzioni scolastiche per il riconoscimento del merito dei docenti e che sulla base delle relazioni ricevute, un apposito Comitato tecnico scientifico nominato dal Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, predisporrà le linee guida per la valutazione del merito dei docenti a livello   esprime il proprio parere sul superamento del periodo di formazione e di prova per il personale docente ed educativo. Per lo svolgimento di tale compito l’organo è composto dal dirigente scolastico, che lo presiede, dai docenti previsti nel comma 2 dell’art.11 e si integra con la partecipazione del docente cui sono affidate le funzioni di tutor il quale dovrà presentare un’istruttoria; in ultimo il comitato

valuta

il servizio di cui all’art.448 ( Valutazione del servizio del personale docente ) su richiesta dell’interessato, previa relazione del dirigente scolastico, ed esercita le competenze per la riabilitazione del personale docente, di cui all’art.501 ( Riabilitazione ). Per queste due fattispecie il comitato opera con la presenza dei genitori e degli studenti, salvo che la valutazione del docente riguardi un membro del comitato che verrà sostituito dal consiglio di istituto.

IL DIRIGENTE SCOLASTICO Dirigente Scolastico Reggente:

Telefono ufficio: 0557320404 medesima. Prof. Fiorenzo Li Volti Il Dirigente Scolastico riceve per appuntamento. Email: [email protected] Funzioni, compiti e competenze dei D.D.S.S., nella scuola dell’Autonomia, sino all’approvazione della legge n. 107/2015, sono stati definiti e regolati dalla legge n. 59/97, dal D.L.vo n. 59/98, dal DPR n. 275/99 e dal D.L.vo n. 165/01, secondo cui il Dirigente ha la rappresentanza legale dell’Istituto, rappresenta l’unitarietà dell’Istituzione ed è responsabile della gestione della Nello specifico, le suddette norme prevedono che il D.S.:     gestisca unitariamente la scuola; rappresenti legalmente l’istituzione che dirige; gestisca le risorse finanziarie, umane e strumentali; diriga e coordini le risorse umane; 41

  organizzi le attività scolastiche in base a criteri di efficacia ed efficienza; assicuri la qualità della formazione, la collaborazione culturale, professionale, sociale ed economica del territorio interagendo con gli Enti locali, la libertà di scelta educativa delle famiglie e il diritto di apprendimento. Compiti specifici derivanti dalla gestione della Scuola sono:     la presidenza del Collegio dei Docenti, dei Consigli di Classe, del Comitato di valutazione e della Giunta esecutiva del Consiglio di Istituto; l’esecuzione delle delibere di questi collegi; il mantenimento dei rapporti con l’autorità scolastica centrale e periferica (Ministero e Provveditorato); la formazione delle classi, il ruolo docenti, il calendario delle lezioni (insieme al Collegio dei Docenti). Le competenze e i compiti, sopra descritti, sono stati potenziati dalla Legge n. 107/2015 che dà piena attuazione all’Autonomia delle Istituzioni scolastiche: - “Il dirigente scolastico, nel rispetto delle competenze degli organi collegiali, fermi restando i livelli unitari e nazionali di fruizione del diritto allo studio, garantisce un'efficace ed efficiente gestione delle risorse umane, finanziarie, tecnologiche e materiali, nonché gli elementi comuni del sistema scolastico pubblico, assicurandone il buon andamento. A tale scopo, svolge compiti di direzione, gestione, organizzazione e coordinamento ed e' responsabile della gestione delle risorse finanziarie e strumentali e dei risultati del servizio secondo quanto previsto dall'articolo 25 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, nonché della valorizzazione delle risorse umane.” - Il Dirigente definisce gli indirizzi, per le attività della scuola e delle scelte di gestione e amministrazione, da seguire nell’elaborazione del PTOF. Dall’anno scolastico 2016/17, i Dirigenti coprono i posti dell’organico dell’autonomia, prioritariamente posti comuni e di sostegno,

proponendo incarichi triennali

(quella che è stata diffusamente definita “chiamata diretta”)

ai docenti di ruolo assegnati all’ambito territoriale di riferimento

. La proposta di incarico ai docenti viene formulata in coerenza con il Piano triennale dell’offerta formativa e sulla base del curriculum, delle esperienze e delle competenze professionali e anche di un colloquio. - Il Dirigente scolastico ha il compito di valutazione.

valorizzare il merito dei docenti di ruolo

tramite l’assegnazione di una somma di denaro, retribuita dall’apposito fondo previsto dal comma 126. I criteri per individuare gli insegnanti più meritevoli vengono stabiliti dal novellato Comitato di

I DOCENTI COLLABORATORI DEL DS Vicario del Dirigente Scolastico:

Telefono ufficio: 0557320404 Docente Laura Grandi Il Vicario riceve per appuntamento. Email: [email protected] Con riferimento al D.P.R. n. 165/018 art.25 c. 5 e il CCNL 29/11/2007 art.34, cui sono affidate le seguenti deleghe e compiti:  sostituzione del Dirigente Scolastico in caso di assenza o impedimento;   cura dei rapporti con l'utenza; cura dei rapporti con Enti Esterni; 42

 

II collaboratore del Dirigente Scolastico:

Telefono ufficio: 0557320404 seguenti deleghe e compiti : Docente Maria Laura Chellini Il II Collaboratore del Dirigente riceve per appuntamento. Email: [email protected] Con riferimento al D.P.R. n. 165/018 art.25 c. 5 e il CCNL 29/11/2007 art.34, cui sono affidate le      custodia delle chiavi dell'edificio scolastico - sede amministrativa; la firma atti amministrativi, in caso di sostituzione del Dirigente. sostituzione del Dirigente Scolastico in caso di assenza o impedimento suo e del Primo Collaboratore; cura dei rapporti con l'utenza; cura dei rapporti con Enti Esterni; custodia delle chiavi dell'edificio scolastico - sede amministrativa; la firma atti amministrativi di particolare urgenza, in caso di sostituzione del Dirigente.

PREPOSTI DI PLESSO/SEDE

Scuola dell'Infanzia B. Ciari Piazza Dolci, 2 50143 Firenze Tel: 055/7321437 Scuola dell'Infanzia G. Rodari Via Siena, 30 50142 Firenze Tel: 055/7320024 Docente Francesca Pesantini Docente Silvia Saccardi Scuola Primaria Bechi Via Bugiardini, 27 50143 Firenze Tel: 055/7320015 Scuola Primaria Don Milani Piazza Dolci,1 50143 Firenze Tel: 055/7322379 Docente Vania Bovino Docente Rino Palladino Scuola Secondaria di Primo Grado Via Bugiardini, 25 50143 Firenze Tel: 055/7320404 Docente Laura Grandi Cui sono affidati le seguenti deleghe e compiti: - Presiedere le riunioni di intersezione/interclasse. - Coordinare l'organizzazione delle attività didattiche e gestire la comunicazione tra l'Ufficio di segreteria e il plesso. - Stendere comunicazioni interne (docenti, alunni) su questioni strettamente inerenti il plesso. - Coordinare, in sinergia con l'Ufficio di segreteria, la sostituzione dei docenti assenti nel plesso in situazioni di emergenza e non sostituibilità mediante nomina di supplente. - Controllare e smistare la posta e le circolari interne per il plesso, tenendo in ordine le bacheche. - Inoltrare all'Ufficio di segreteria, in collaborazione con i docenti e con gli addetti alla sicurezza, le richieste di arredi e di manutenzione relative al plesso, segnalando immediatamente i lavori urgenti. 43

- Curare la conservazione dei verbali delle riunioni ufficiali del plesso. - Segnalare al Dirigente Scolastico, anche informalmente, eventuali disfunzioni sul servizio di pulizia. - Redigere, a turno con gli altri coordinatori di plesso, il verbale dei collegi dei docenti di sezione. - Partecipare alle riunioni inerenti alla loro funzione.

DOCENTI TITOLARI DI FUNZIONE STRUMENTALE

     

Gestione del Piano Triennale dell’Offerta Formativa

Docente: Riccardo Bettini, cui sono assegnati i seguenti compiti: Si occupa della revisione e aggiornamento del POF; Si occupa della redazione del PTOF; Si occupa del controllo, coordinamento e monitoraggio dei progetti; Organizza la realizzazione dei progetti; Mantiene contatti con le realtà del territorio e altre realtà scolastiche;      

Area Disabilità

Docente: Valeria Cuoco,cui sono assegnati i seguenti compiti: coordinamento delle attività dell’Istituto in ordine all’accoglienza, la crescita, la parità di opportunità per gli alunni con disabilità; coordinamento progetti legati alla disabilità; Presiede, su delega, i GLHO ed i PEI; Mantiene i rapporti con il personale ASL, le cooperative di supporto e con gli enti del territorio; Coordina il Gruppo di Lavoro per l’Inclusione (GLI).              

Area Bisogni Educativi Speciali

Docente: Rosella Conte, cui sono assegnati i seguenti compiti: individua e monitora gli alunni BES dell'Istituto; coordina delle attività dell’Istituto in ordine all’accoglienza, la crescita, la parità di opportunità per gli alunni con Bisogni Educativi Speciali (DSA, Eccellenze, stranieri, disagio); coordina i progetti legati ai Bisogni Educativi Speciali; E' referente per l'intercultura; E' referente per il disagio; E' referente per gli alunni adottati; Gestisce le procedure alunni stranieri, rom; Mantiene i rapporti con il personale ASL, le cooperative di supporto e con gli enti del territorio; E' membro del Gruppo di Lavoro per l’Inclusione (GLI).

Continuità didattica ed educativa e orientamento

Docente: Silvia Saccardi, cui sono assegnati i seguenti compiti: coordina il progetto continuità infanzia /primaria, primaria /secondaria; coordina la commissione continuità; coordina progetti legati alle educazioni trasversali; 44

   cura i rapporti con le scuole superiori del territorio; cura i rapporti con associazioni e aziende operanti sul territorio; programmazione e verifica (insieme alla F. S. della Autovalutazione) di iniziative finalizzate all’orientamento per gli alunni in uscita (terza classe).

5) Qualità ed Autovalutazione

Docente: Laura Guido, cui sono assegnati i seguenti compiti:       coordinamento del Nucleo di Autovalutazione di Istituto; gestione della piattaforma informatica dedicata alle procedure per l’autovalutazione d’istituto; monitoraggio e verifica dei progetti e delle attività d'istituto (insieme con la F.S. del P.T.O.F.) analisi degli esiti delle prove INVALSI; monitoraggio della piattaforma Scuola in Chiaro; coordinamento delle proposte per un piano di miglioramento al termine dell'attività di autovalutazione.

6) Coordinamento dell’utilizzo delle risorse informatiche e multimediali

Docente: Michele Matteoli, cui sono assegnati i seguenti compiti:  gestione del sito web;     supporto informatico agli uffici di segreteria; supporto alla dirigenza circa gli acquisti di materiale informatico e adeguamento dell’impiantistica; manutenzione dei laboratori e dei computer dell’istituto; supporto e formazione per i docenti sulle nuove tecnologie;  supporto alla dirigenza sulle tecnologie informatiche.

DOCENTI REFERENTI

Referente legalità Docente Barbagallo Referente Piano nazionale digitale - Animatore digitale Docente Iorizzo Referente Tirocinio –Facoltà Scienze della Formazione Docente Chellini Referente gestione calendario on line Referente Progetto Diari di Scuola Docente Chellini Docente Bettini 45

ALLEGATO 2: SCHEDE PROGETTI PER L’AMPLIAMENTO/ARRICCHIMENTO DELL’O.F.

RICHIESTA ORGANICO POTENZIATO PROGETTI PER L’AMPLIAMENTO OFFERTA FORMATIVA COLLEGATI ALLE LINEE DI INDIRIZZO ED AGLI SPECIFICI OBIETTIVI FORMATIVI (C.7) INDIVIDUATI COME PRIORITARI

1) Curricolo relazionale e Life Skills Linee di indirizzo:

1) Sviluppo delle competenze sociali e civiche e di educazione alla cittadinanza attiva, anche attraverso un curricolo relazionale di Istituto. 2) Riconoscimento e promozione degli stili di apprendimento personali per favorire il successo formativo, l'inclusione e per prevenire la dispersione scolastica

Campo di potenziamento: Obiettivi formativi comma 7 legge 107/15:

d) sviluppo delle competenze in materia di cittadinanza attiva e democratica attraverso la valorizzazione dell'educazione interculturale e alla pace, il rispetto delle differenze e il dialogotra le culture, il sostegno dell'assunzione di responsabilita' nonche' della solidarieta' e della cura dei beni comuni e della consapevolezza dei diritti e dei doveri; potenziamento delle conoscenze in materia giuridica ed economico-finanziaria e dieducazione all'autoimprenditorialita'; i) potenziamento delle metodologie laboratoriali e delle attività di laboratorio l) prevenzione e contrasto della dispersione scolastica, di ogni forma di discriminazione e del bullismo, anche informatico; potenziamento dell'inclusione scolastica e del diritto allo studio degli alunni con bisogni educativi speciali attraverso percorsi individualizzati e personalizzati anche con il supporto e la collaborazione dei servizi socio-sanitari ed educativi del territorio e delle associazioni di settore e l'applicazione delle linee di indirizzo per favorire il diritto allo studio degli alunni adottati, emanate dal Ministero dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca il 18 dicembre 2014; Analisi del contesto Il Curricolo relazionale è un ampio percorso trasversale che riguarda tutte le discipline e gli ambiti, e verticale, perché coinvolte tutti gli ordini di scuola già dallo scorso anno scolastico. È, a tutti gli effetti, un curricolo verticale che, a partire dalle Indicazioni Nazionali per il curricolo e dalle Linee guida per la certificazione delle competenze, diventerà la piattaforma per lo sviluppo e la verifica della maturazione delle competenze legate alla comprensione di se stessi, e alle emozioni, alle relazioni interpersonali e sociali. Inoltre nella Scuola Secondaria verrà dato spazio a quella che viene chiamata "Educazione alla cittadinanza" comprendente l'acquisizione di conoscenze specifiche riguardo alla Costituzione e al funzionamento degli organi dello Stato, in modo da far crescere negli alunni il sentimento di appartenenza ad un corpus organico a cui tutti devono contribuire. Il Curricolo relazionale con i suoi traguardi e i suoi suggerimenti strategici dovrebbe contribuire a evolvere la didattica di tutto l'Istituto in direzione della "didattica per competenze", finalizzata, come atto finale, alla certificazione delle stesse. Parallelamente e assieme a tale processo, con la partecipazione al progetto Firenze -Educazione alla Salute), i “Diari di Scuola - Azioni per il benessere in ambito scolastico” (promosso dal Gruppo di Lavoro di Educazione alla Salute costituitosi nella primavera del 2013 tra Ufficio Scolastico Regionale – Ambito Territoriale di Firenze e ASL 10 di l nostro I.C. già dall’anno scolastico 2013/14 ha intrapreso un percorso incentrato sulla tematica della promozione delle Life skills Education e sullo sviluppo delle competenze relazionali. “Diari di scuola” è il prodotto del percorso integrato elaborato dal Gruppo di Lavoro per l’Educazione alla Salute; gruppo al quale il nostro I.C. ha partecipato fin dal primo anno per conto dell'ex Polo Nord Ovest. Il progetto raccoglie in sé le esperienze di numerose progettualità portate avanti dall’Educazione alla Salute e dalla scuola, e si pone in continuità con esse, proprio partendo dall’utilizzo dei temi delle Life Skills . Fin dal primo anno scolastico di svolgimento, 2013/14, il nostro I.C. ha coinvolto nel progetto 46

docenti e classi dei vari ordini di scuola (infanzia, primaria e secondaria di I Grado) e di tutti i plessi.

Il progetto è rivolto a tutte le classi dei vari ordini di scuola (infanzia, primaria e secondaria di primo grado) Obiettivi

per docenti: - promuovere una didattica per competenze trasversale alle discipline, così come suggerito dalle linee guida ministeriali; - promuovere metodologie e attività didattiche finalizzate allo sviluppo di competenze sociali e relazionali; - costruzione e condivisione di rubric e profili per la valutazione del comportamento di ogni studente; - promuovere una riflessione sugli aspetti educativi della professione docente; - promuovere una didattica incentrata sulla promozione delle Life skills Education e principalmente delle Skills dell’area “relazionale “ comunicazione efficace, empatia, capacità di relazioni interpersonali ” per alunni: - favorire lo sviluppo e l'acquisizione dei fattori protettivi e di resilienza, risorse indispensabili nel processo di apprendimento permanente di ciascun individuo; - migliorare la comprensione di sé stessi e delle emozioni; - sviluppare le competenze relazionali, per promuovere forme di socialità positive volte al rispetto reciproco; - promuovere la condivisione dei valori di uguaglianza e rispetto delle differenze come elemento di ricchezza, al fine di prevenire le varie forme di discriminazione con conseguente diminuzione dei conflitti o l’acquisizione di maggiori capacità di gestire degli stessi. per le famiglie: - promuovere consolidare l’alleanza educativa scuola-famiglia per la promozione del benessere emotivo e sociale degli alunni; - aiutare le famiglie nella presa in carico delle difficoltà di gestione emotiva e relazionale dei proprio figli. Altri obiettivi generali: 4.

- valutare e confrontare le correlazioni e interconnessioni tra le singole Life Skills e le Competenze chiave di cittadinanza da acquisire al termine dell’istruzione obbligatoria attività di formazione con docenti e classi; territoriali pubblici ed altre realtà socio/educative del privato sociale. ; - promozione e diffusione sul territorio del curricolo relazionale e delle Life Skills organizzando potenziare e promuovere processi di collaborazione in rete con singole Istituzioni scolastiche, famiglie, Ufficio Scolastico Regionale, Azienda Sanitaria Firenze, servizi Sociali ed educativi

Attività

- Incontri tra docenti di tutti gli ordini di scuola per progettare e poi monitorare e valutare gli interventi; - percorsi didattici di attuazione nelle classi: anche con modalità cooperative, laboratoriali e a classi aperte; - stesura di “diari di bordo” e altre forme di documentazione delle attività svolte; 47

- incontri con le famiglie per la promozione, la condivisione e la restituzione del curricolo relazionale -nel percorso di attuazione nella didattica e nella valutazione- e delle attività di promozione Life Skills; - raccolta della documentazione e sua promozione e diffusione sul territorio; - Ricerca Azione (con momenti di verifica in itinere e valutazione) con il coinvolgimento di varie/i docenti di tutti gli ordini di scuola; - condivisione e auto-formazione sulle ricadute didattiche del curricolo relazionale di istituto; - monitoraggio e Valutazione delle pratiche didattiche; - inserimento degli esiti del percorso di attuazione del curricolo relazionale nei documenti e nelle procedure di valutazione degli studenti (per l’area del comportamento e del giudizio globale trasversale alle discipline) - condivisione con le famiglie del Raccolta della documentazione prodotta dalle classi e dai docenti in fase di attuazione e di valutazione;

Metodologie

Le metodologie individuate sono prevalentemente l'apprendimento cooperativo, la didattica laboratoriale ed a classi aperte e la “Peer Education”, che facilitano il processo di apprendimento e lo sviluppo delle abilità personali e sociali delle/degli alunne/i, anche attraverso la sollecitazione delle competenze e delle risorse individuali e sociali e per la valorizzazione del protagonismo di ogni alunna/o. I contenuti principali del percorso sono incentrati sui seguenti aspetti: accoglienza, classi di passaggio, relazione, gestione gruppo classe, educazione alle teaching. Life Skills . Il ruolo dei/delle insegnanti, sarà principalmente di accompagnare e sostenere il percorso favorendo un buon clima di gruppo e predisponendo le varie attività da svolgere con modelli operativi di co-

2) BES e inclusione Linee di indirizzo:

1) Sviluppo delle competenze sociali e civiche e di educazione alla cittadinanza attiva, anche attraverso un curricolo relazionale di Istituto. 2) Riconoscimento e promozione degli stili di apprendimento personali per favorire il successo formativo, l'inclusione e per prevenire la dispersione scolastica

Obiettivi formativi comma 7 legge 107/15:

i) potenziamento delle metodologie laboratoriali e delle attività di laboratorio l) prevenzione e contrasto della dispersione scolastica, di ogni forma di discriminazione e del bullismo, anche informatico; potenziamento dell'inclusione scolastica e del diritto allo studio degli alunni con bisogni educativi speciali attraverso percorsi individualizzati e personalizzati anche con il supporto e la collaborazione dei servizi socio-sanitari ed educativi del territorio e delle associazioni di settore e l'applicazione delle linee di indirizzo per favorire il diritto allo studio degli alunni adottati, emanate dal Ministero dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca il 18 dicembre 2014; r) alfabetizzazione e perfezionamento dell'italiano come lingua seconda attraverso corsi e laboratori per studenti di cittadinanza o di lingua non italiana, da organizzare anche in collaborazione con gli enti locali e il terzo settore, con l'apporto delle comunità di origine, delle famiglie e dei mediatori culturali;

Analisi del contesto

La realizzazione di un clima sociale positivo, che garantisca l’accettazione e il rispetto delle diversità, è una delle condizioni essenziali affinché la scuola possa efficacemente diventare inclusiva. Tale clima dovrebbe favorire in particolare la sicurezza, l’autostima, l’autonomia e la 48

motivazione all’apprendimento scolastico L’inclusione va considerata come indispensabile per il miglioramento della qualità della vita dell’alunno attraverso l’acquisizione di abilità cognitive, comunicative, sociali e di autonomia in un contesto caratterizzato da relazioni significative. Al fine di promuovere e favorire il successo formativo degli alunni con Bes l’Istituto attua una progettazione condivisa dai team di tutte le classi, dalla scuola dell’infanzia alla scuola secondaria di I grado, nella convinzione di percorrere strade di apprendimento per l'inclusività secondo la mission delineata nel Piano dell'Offerta Formativa, in stretta adesione alla legislazione corrente e facendo riferimento alla seconda linea di indirizzo individuata per il PTOF. L’idea di una scuola inclusiva per tutti si concretizza eliminando le barriere all’apprendimento e alla partecipazione di ognuno, offrendo a tutti gli alunni un’opportunità di crescita personale basata sulle attitudini e sulle risorse attive di apprendimento e rispondendo alle linee di sviluppo di una democratica formazione culturale di base e di una crescita affettivo - relazionale. Gli alunni presentano diversi aspetti problematici che richiedono risposte adeguate ai loro specifici bisogni. Il contesto di riferimento è rappresentato da alunni di provenienza straniera, alunni con situazioni di disagio socio-culturale, alunni con DSA, alunni con Bes. Le classi sono perlopiù plurilingui: qui convivono problematicità legate alla cultura, alla lingua madre diversa dall'italiano, diverse intelligenze e stili di apprendimento, diverse abilità e competenze. L'Istituto, in condivisione con le famiglie degli alunni con DSA, elabora i PDP e collabora con il Centro di Alfabetizzazione Giufà; questi garantisce il supporto sugli alunni stranieri e Rom, proponendo laboratori sia per la prima alfabetizzazione che per lo studio delle discipline.

Attività

Le attività includono misure di: individualizzazione (percorsi differenziati per obiettivi comuni); personalizzazione (percorsi e obiettivi differenziati); strumenti compensativi; misure dispensative; impiego funzionale delle risorse umane, finanziarie, strumentali e materiali.

Obiettivi

Il progetto intende perseguire i seguenti obiettivi: -Superare gli ostacoli di apprendimento e di partecipazione e quindi di tutte quelle condizioni di svantaggio che rientrano nel concetto di Bisogno Educativo Speciale; -Approfondire la conoscenza di sé, del proprio modo di avvicinarsi e relazionarsi all’altro; -Perseguire il miglioramento dell’offerta formativa, della qualità dell'azione educativa e didattica e della professionalità negli interventi mirati, con una sempre maggiore attenzione alle specifiche difficoltà degli alunni e ai diversi stili cognitivi; -Condividere informazioni e conoscenze sull’uso di metodi, strumenti compensativi e buone prassi didattiche nei confronti di alunni con DSA; -Potenziare le risorse a disposizione degli alunni in difficoltà di apprendimento; -Intraprendere percorsi educativi e didattici sperimentali attraverso modalità coordinate di insegnamento/apprendimento, nell’ottica della valorizzazione della persona, considerata nella sua diversità.

Azioni e contenuti

Gli alunni, suddivisi in gruppi per attività distinte di lavoro, parteciperanno a moduli di: -corsi di alfabetizzazione L1 per gli alunni neo arrivati e con difficoltà nell’apprendimento della 49

lingua italiana -potenziamento didattico a piccoli gruppi attraverso tecniche di scrittura creativa e uso di strumenti digitali -riflessione guidata, sulla conoscenza di sé e del proprio saper fare e sull’importanza di valorizzare tutte le differenti abilità, anche attraverso il gioco -attività legate all’educazione alimentare (laboratorio di cucina), promozione della pace nei suoi molteplici aspetti, anche attraverso il cibo e la cultura di appartenenza. Le lezioni prevedono la compresenza interdisciplinare attraverso forme di co-docenza e il dialogo/confronto fra i docenti delle classi che aderiscono al progetto.

Metodologia e strumenti

Il progetto intende portare avanti un insieme di pratiche didattiche che promuovano una concezione attiva dell’apprendimento, il quale si realizza attraverso la co-costruzione delle conoscenze e attraverso lo svolgimento di lavori di gruppo e mira al successo di tutti i membri della comunità di apprendimento. Nella prospettiva specifica del Cooperative Learning poi, il docente non rappresenta, come nella classe di tipo tradizionale, la sola e indiscutibile fonte di sapere ma è bensì un facilitatore, che da un lato organizza e guida le attività di apprendimento svolte dagli studenti, dall’altro individua e sviluppa obiettivi educativi di collaborazione, solidarietà, responsabilità e relazione, riconosciuti efficaci anche per una migliore qualità dell’apprendimento. I gruppi cooperativi sono di solito formati secondo criteri di eterogeneità in relazione sia a caratteristiche personali che ad abilità dei membri. L’eterogeneità può essere legata al genere (maschi/femmine), alle competenze scolastiche, alle competenze sociali, cioè alla capacità di relazionarsi in modo prosociale con i compagni come: aiutare, incoraggiare, sdrammatizzare situazioni di tensione, stimolare il confronto, al background culturale. L’insegnante: a) prepara l’osservazione dei gruppi decidendo chi saranno gli osservatori (insegnante o studenti), sceglie quali forme di osservazione usare ed eventualmente istruisce gli osservatori; b) osserva per verificare la qualità degli sforzi cooperativi nei gruppi; c) interviene quando ciò è necessario per migliorare il lavoro del gruppo; d) richiama gli studenti a verificare la qualità della propria partecipazione nei gruppi per incoraggiare l’auto-monitoraggio. I prodotti finali saranno realizzati dalle classi che aderiscono al progetto ma condivisi con tutti gli alunni dell'Istituto, attraverso la realizzazione di una mostra che documenterà il lavoro svolto, e di materiali pubblicati sul sito della scuola, quali mezzo di divulgazione e di promozione dei valori di inclusione. Al fine di promuovere l'inclusione come abilità sociale diretta a tutti, la scuola attua in questo ambito un progetto che ha lo scopo di costruire dei momenti di scambio conoscenza e socializzazione, di promozione di relazioni positive tra gli alunni dell’istituto, con l’obiettivo di costruire contesti facilitanti e motivanti per l’inserimento socio-relazionale degli alunni con disabilità e bisogni educativi speciali. Il progetto attraverso la pratica di giochi organizzati di varie tipologie (dai giochi da tavolo ai giochi di società ai giochi di movimento e di ruolo) permette lo sviluppo di capacità logico-matematiche e l’assimilazione di buone regole comportamentali.

Obiettivi:

5.

promuovere le relazioni tra alunni anche in classe diverse; 6.

migliorare l’inclusione degli alunni con disabilità e bes nella classe e nell’istituto; 50

7.

8.

promuovere le abilità di cooperazione e le competenze socio-relazionali negli alunni; promuovere il rispetto delle regole, l’ascolto e la comunicazione positiva ed efficace tra compagni; 9.

incentivare l’autostima e la motivazione nello stare a scuola; 10.

incrementare le capacità di gestire il turno, l’attesa,la competizione e la frustrazione rispetto all’andamento del gioco; 11.

incrementare le capacità di problem solving e di interpretazione di testi regolativi; 12.

incrementare le competenze logiche e strategiche;

Attività e contenuti:

Le attività organizzate dagli insegnanti sono incentrate su giochi a coppie e col piccolo gruppo. In questo modo è possibile veicolare contenuti di tipo logico matematico promuovendo lo sviluppo di capacità di problem solving, e al contempo di favorire momenti di socializzazione e inclusione. Le attività, strutturate secondo una base ludica, permettono un lavoro approfondito sulle dinamiche relazionali e sulla gestione della competizione e frustrazione. L’utilizzo del gioco offre la possibilità di favorire un approccio alternativo all’assimilazione del concetto di regola e del rispetto dell’altro.

Metodologia e strumenti:

Tutte le attività saranno svolte con l’uso del cooperative learning e del peer tutoring con classi aperte, in modo tale da promuovere il senso di apertura e di rispetto verso gli altri. Tali metodologie permettono lo sviluppo di abilità e competenze sociali in visione trasversale e verticale. Si tratta di un sistema che permette di apprendere sia contenuti disciplinari che comportamenti sociali di collaborazione e cooperazione. Il ruolo dell’insegnante è, dunque, centrale nella creazione di un buon clima di gruppo, e nella predisposizione delle singole attività, egli ha il compito quindi di organizzare e aiutare a gestire promuovendo una sempre maggior autonomia. I giochi utilizzati variano per numero dei partecipanti, per difficoltà e per tipologia, in modo tale da sviluppare capacità, abilità e competenze in modi e tempi differenti.

3) Educazione alla legalità: “Possiamo sempre fare qualcosa” Linea di indirizzo:

1) Sviluppo delle competenze sociali e civiche e di educazione alla cittadinanza attiva, anche attraverso un curricolo relazionale di Istituto.

Obiettivi formativi comma 7 legge 107/15:

e) s viluppo di comportamenti responsabili ispirati alla conoscenza e al rispetto della legalità, della sostenibilità ambientale, dei beni paesaggistici, del patrimonio e delle attività culturali; Analisi del contesto Il progetto “ Possiamo sempre fare qualcosa” propone una serie di incontri volti alla diffusione ed al potenziamento della cultura della sicurezza e della legalità, per rendere gli studenti consapevoli della necessità del rispetto delle regole anche attraverso uno stretto rapporto con il mondo delle Istituzioni.

Il progetto è rivolto a tutte le classi della scuola secondaria di primo grado Obiettivi

 -diffondere la tolleranza e il rispetto dell’altro    -favorire un concetto di salute legato al benessere -avvicinare gli alunni alle Istituzioni -diffondere una sensibilità ai temi civici 51

Attività

I temi trattati: 8.

accesso a internet e rischi connessi 9.

fenomeno del bullismo in tutte le sue forme 10.

argomenti di attualità e/o legati alla realtà locale 11.

prevenzione della violenza in genere 12.

-contraffazione 13.

sicurezza a casa, scuola, luoghi pubblici 14.

-i pericoli dei manufatti pirotecnici 15.

 la criminalità organizzata Le Istituzioni: Ufficio Minori della Questura      Comando Provinciale della Guardia di Finanza Protezione Civile del Comune     Prime: La Procura della Repubblica di Firenze Compartimento Polizia Postale Comando Provinciale Carabinieri Compartimento Polizia Stradale Ispettore Capo di Polizia ( scorta del giudice Falcone) Fondazione Antonino Caponnetto Corpo Polizia Municipale Le classi Seconde:       i pericoli dei manufatti pirotecnici potenzialità di internet e uso consapevole potenzialità di internet e uso consapevole relazioni tra pari, bullismo e cyberbullismo sensibilizzare alla conoscenza dei rischi e delle attività svolte dalla Protezione Civile la comunicazione quale strumento che influenza le persone Terze: 13.

divertimento, sicurezza e salute nelle attività del tempo libero 14.

sensibilizzare sui temi della giustizia e della legalità 15.

la lotta alle mafie 16.

sensibilizzare alla sicurezza e all’uso corretto della strada 17.

8.

potenzialità di internet e uso consapevole Vengono inoltre organizzati incontri in orario pomeridiano , indirizzati alle famiglie, anche alla luce del “Patto di corresponsabilità tra scuola e famiglia” ex D.P.R. 245/2007, sulle diverse aree tematiche sopra indicate.

Metodologie

lezioni/dibattito 9.

materiale audiovisivo 10.

analisi di scenari 11.

visite guidate 52

4) Progetto Logico matematico Linea di indirizzo:

2) Riconoscimento e promozione degli stili di apprendimento personali per favorire il successo formativo, l'inclusione e per prevenire la dispersione scolastica

Campo di potenziamento:

Scientifico / labatoratoriale

Obiettivi formativi comma 7 legge 107/15:

b) potenziamento delle competenze matematico-logiche e scientifiche i) potenziamento delle metodologie laboratoriali e delle attività di laboratorio Analisi del contesto Il progetto prevede varie attività laboratoriali per potenziare le abilità logico – matematiche. Il progetto ha lo scopo di favorire lo sviluppo di tali competenze anche attraverso momenti di scambio conoscenza e socializzazione, nonché la promozione di relazioni positive tra gli alunni e le alunne dell’istituto attraverso la pratica di giochi organizzati di varie tipologie ( dai giochi da tavolo ai giochi di società ai giochi di movimento e di ruolo). Il potenziamento delle abilità di ragionamento vengono attuate anche attraverso la stimolazione e l’uso di giochi logici.

Il progetto è rivolto a tutte le classi dei vari ordini di scuola (infanzia, primaria e secondaria di primo grado) Obiettivi

- Affinare la logica per risolvere problemi - Potenziare le capacità di lavorare in gruppo - Acquisire regole elementari del dibattito scientifico - Stimolare il confronto con compagni di altre classi alunno. - Valorizzare l’interazione e la cooperazione fra pari.

Attività

- Sviluppare competenze matematiche spendibili in situazioni concrete del quotidiano. - Favorire l’apprendimento, rispettando i livelli di competenza iniziali e i ritmi di ciascun - Costruire un laboratorio matematico dove esporre ed utilizzare il materiale prodotto. - Favorire una visione interdisciplinare dei saperi matematica. Le alunne e gli alunni verranno stimolate/i a pensare alle varie strategie risolutive attraverso la risoluzione di rebus cruciverba enigmi crittografati ecc.. modulati in base alle loro difficoltà . Nei laboratori saranno proposte attività di tipo cooperativo e collaborativo tra pari sperimentando la tecnica dell’arricchimento creativo. A seconda delle necessità potrà essere previsto uno o più interventi di restituzione e promozione del tipo di attività nel contesto classe degli alunni, al fine di realizzare un percorso educativo/didattico personalizzato.

Metodologie

Le metodologie individuate sono prevalentemente l' apprendimento cooperativo, la didattica laboratoriale ed a classi aperte e la “Peer Education”, che facilitano il processo di apprendimento e lo sviluppo delle abilità personali e sociali delle/degli alunne/i, anche attraverso la sollecitazione delle competenze e delle risorse individuali e sociali e per la valorizzazione del protagonismo di ogni alunna/o. Il ruolo dei/delle insegnanti, sarà principalmente di accompagnare e sostenere il percorso favorendo un buon clima di gruppo e predisponendo le varie attività da svolgere con modelli operativi di co teaching. 53

5) Linguaggi globali musicali Linea di indirizzo:

2) Riconoscimento e promozione degli stili di apprendimento personali per favorire il successo formativo, l'inclusione e per prevenire la dispersione scolastica

campo di potenziamento

: musicale

Obiettivi formativi comma 7 legge 107/15:

c) potenziamento delle competenze nella pratica e nella cultura musicali, nell’arte e nella storia dell’arte, nel cinema, nelle tecniche e nei media di produzione e di diffusione delle immagini e dei suoni, anche mediante il coinvolgimento dei musei e degli altri istituti pubblici e privati operanti in tali settori.

Analisi di contesto

La consapevolezza e l' espressione culturale riguarda l'importanza dell'espressione creativa di idee, esperienze ed emozioni in un'ampia varietà di mezzi comunicazione come la musica. La musica stimola la concentrazione e la memoria e così viene permesso ad ogni alunno di conoscere se stesso, le proprie possibilità e di maturare una buona sicurezza. La musica si "impara", in primo luogo, traducendo in concreto il proprio bisogno di viverla fisicamente ed emotivamente, così che essa contribuisca alla formazione e alla crescita globale come individui. I bambini "imparano" attraverso una esperienza creativa e collettiva tutto ciò che alla musica è o può essere inerente: gesto, movimento, danza, scansione verbale, vocalità, strumentario musicale, drammatizzazione e performance. Attraverso tutto ciò ognuno può "imparare", cioè "capire" la musica: capire come e perché essa nasce, individuarne le componenti espressive e strutturali e, infine, razionalizzarla, anche come indispensabile forma di memorizzazione e di comunicazione. Per questo il nostro Istituto intende sperimentare un approccio adeguato alla musica che permetta di attivare processi multifunzionali a vari livelli per un curricolo di musica che ha come obiettivo formativo lo sviluppo della musicalità e dell'identità musicale di ogni singola/o alunna/o. A) Progetto scuole dell'Infanzia: Accostamento e prima esperienza musicale Come sottolineano le Indicazioni nazionali per il curricolo del 2012, la Scuola dell'Infanzia rappresenta un ambiente per il bambino dove “ la musica è un'esperienza universale che si manifesta in modi e generi diversi, tutti di pari dignità, carica di emozioni e ricca di tradizioni culturali..Il bambino interagendo con il paesaggio sonoro, sviluppa le proprie capacità cognitive e relazionali, impara a percepire, ascoltare, ricercare e discriminare i suoni all'interno di contesti di apprendimento significativi...” Obiettivi formativi Padroneggiare gli strumenti necessari ad un utilizzo dei linguaggi espressivi, artistici, visivi (strumenti e tecniche di fruizione e produzione, lettura). Traguardi per lo sviluppo della competenza alla fine della scuola dell’Infanzia LINGUAGGI MUSICALI Percepire, ascoltare, discriminare i suoni all'interno di contesti significativi e ambienti sonori IL CANTO E GLI STRUMENTI MUSICALI Utilizzare la voce, il corpo e gli oggetti; riprodurre suoni e semplici sequenze sonore PRODUZIONE CREATIVA Produzione di semplici sequenze sonoro-musicali utilizzando il corpo e la drammatizzazione Attività e contenuti Le attività prevedono momenti fortemente aggreganti permettendo ad ogni bambino/a di esprimere i propri sentimenti e condividerli con gli altri; Le attività vengono scelte in modo da sviluppare un percorso didattico che inglobi il potenziale creativo e il bisogno di socializzazione dei bambini. 54

27.

Il gioco costituisce la risorsa privilegiata di apprendimento: attraverso esso vengono proposte a rotazione attività di tipo pratico ed espressivo che hanno lo scopo di far sperimentare tutto ciò che alla musica è inerente: vocalità, movimento, gesto, scansione verbale, uso di strumenti, drammatizzazione. Le insegnanti useranno la musica: 18.

nel canto di canzoni con testo verbale 19.

20.

negli esercizi per lo sviluppo dell'orecchio 21.

nel fare ritmo su canzoni, su brani musicali ascoltati con impianto stereo, a imitazione dell'insegnante, con il corpo, gesti-suono, strumentini nel danzare su esecuzione di semplici coreografie su brani infantili 22.

23.

24.

25.

nell'ascoltare eventi sonori naturali e artificiali nel fare giochi che stimolano a riconoscere le caratteristiche del suono e dei brani nell'esprimere sé stessi e le proprie emozioni attraverso la musicale nel drammatizzare brani musicali 26.

nell'interpretare con il corpo brani musicali nell'esprimere le emozioni che l'ascolto di un brano suscita con vari linguaggi (verbale, mimico, pittorico, gestuale) B) Progetto scuole primarie: svolgimento di unità didattiche musicali Come sottolineano le Indicazioni nazionali per il curricolo del 2012, a partire dal curricolo d'Istituto i docenti individuano le esperienze di apprendimento più efficaci, le scelte didattiche più significative, le strategie più idonee con attenzione all'integrazione fra le discipline e alla loro possibile aggregazione in aree, così come indicato dal Regolamento dell'autonomia scolastica che affida questo compito alle istituzioni scolastiche. La scelta del nostro Istituto di diffondere la cultura musicale attraverso esperienze pratiche di esecuzione con la voce e con piccoli strumenti musicali vuole attivare percorsi significativi nella pratica del linguaggio musicale al fine di consentire agli alunni la loro realizzazione culturale ed intellettiva anche nella scuola Primaria. Obiettivi formativi Padroneggiare gli strumenti necessari ad un utilizzo dei linguaggi espressivi, artistici, visivi (strumenti e tecniche di fruizione e produzione, lettura). Traguardi per lo sviluppo della competenza alla fine della scuola della Scuola Primaria LINGUAGGI MUSICALI Riconoscere gli elementi discriminanti e costitutivi del linguaggio musicale (altezza, durata, intensità, timbro). Valutare aspetti funzionali estetici in brani musicali di vario genere e stile, in relazione al riconoscimento di culture, di tempi e di luoghi diversi. IL CANTO E GLI STRUMENTI MUSICALI Eseguire collettivamente e/o individualmente brani vocali/strumentali curando l'intonazione e l'espressione. PRODUZIONE CREATIVA Utilizzare voce, strumenti e mezzi multimediali ampliando le proprie capacità sonoro/musicali. Realizzare eventi sonori che integrano altri forme espressive (danza, teatro) Attività e contenuti Le attività si pongono come occasioni per portare gli alunni a vivere esperienze significative in campo musicale attraverso un coinvolgimento creativo ed un approccio ludico – motorio ed espressivo. Gli interventi nei gruppi-classe mirano all’apprendimento del linguaggio musicale e 55

sono attuati con un approccio metodologico basato sulla percezione uditiva, l’operatività e l’apertura ad una rielaborazione autonoma ed originale dell’evento sonoro.

Le insegnanti useranno la musica: 16.

in attività di esplorazione con la voce, oggetti sonori e strumenti (filastrocche, conte, poesie e canti). 17.

nell'interpretare l’esperienza sonora con vari linguaggi: verbale, grafico, motorio, mimico gestuale… 18.

nell'eseguire canti corali, anche a due voci. 19.

nell'ascolto di brani musicali di vario genere. 20.

Nelle attività ritmiche di vario genere. 21.

nell'eventuale esecuzione di canti e brani musicali utili alla realizzazione del progetti dei plessi. 22.

Nelle attività guidate e semilibere che danno spazio alla creatività attraverso improvvisazioni melodiche, improvvisazioni ritmiche, attività motorie, attività mimiche. C) Progetto scuola secondaria: “concerto di natale” Dal momento che la scuola è formativa in quanto si preoccupa di offrire occasioni di sviluppo della personalità in tutte le direzioni, è compito dell'educazione musicale aiutare ogni alunna/o a scoprire e far crescere la propria musicalità, intesa non come dono innato, per pochi eletti, ma come tratto costitutivo della propria personalità e di quella umana in ogni cultura: sviluppare quindi in ciascuno il piacere di fare musica. Obiettivi formativi Gli obiettivi specifici della musica vanno intesi come capacità di promuovere attività e di sviluppare capacità, in particolare sviluppare il piacere di fare musica. L’obiettivo finale è acquisire il piacere di fare musica, la produzione di brani da eseguire durante il concerto di Natale. Attività e contenuti La voce in particolare e, in generale, tutto il corpo sono gli strumenti più naturali e immediati che gli uomini hanno a disposizione per produrre suoni musicali o indistinti e sequenze ritmiche. Gli alunni e le alunne devono essere stimolati/e ad usare ed analizzare i suoni che sono già capaci di produrre, con la voce. In particolare la lettura ritmica serve come primo approccio al linguaggio specifico sul pentagramma, e prepara alla produzione con il flauto dolce. I brani di facile esecuzione, devono dare la possibilità a tutti di poter fare musica, prima con la voce, e poi con lo strumento. In questo modo si rafforza l’appartenenza al gruppo classe e si rafforza l’autostima dei soggetti più deboli, che hanno difficoltà in altre materie. 6) Accostamento e prima esperienza d’uso della lingua viva Svolgimento di unità didattiche con la metodologia CLIL

Linea di indirizzo: n. 2

Obiettivi formativi Legge 107: a) valorizzazione e potenziamento delle competenze linguistiche, con particolare riferimento all'italiano nonché alla lingua inglese e ad altre lingue dell'Unione europea, anche mediante l'utilizzo della metodologia Content Language Integrated Learning (CLIL).

Analisi di contesto

56

In un'ottica di plurilinguismo e di multiculturalità, le lingue europee nella scuola educano alla società interculturale e apportano conoscenza. Attraverso la lingua si veicolano vissuti e contenuti della cultura del territorio che favoriscono il rafforzamento dell’identità personale e il senso di appartenenza a luoghi di vita, sviluppano un atteggiamento di comprensione di sé e degli altri e guidano alla conquista di un atteggiamento critico e responsabile. Per questo il progetto promosso dall’Istituto ha una molteplice valenza: Sociale, perché all’interno della nostra comunità coesistono sempre più numerose persone di culture diverse e scopo della scuola è creare le premesse di una società interculturale; Neurologica, poiché è stato dimostrato che la presenza di due lingue nel cervello porta a un arricchimento cerebrale; Psicologica, e nello specifico psicolinguistica, poiché è nei primi anni di vita che il meccanismo di acquisizione linguistica è al suo massimo e decade man mano che si arriva alla pubertà; Semiotica, in quanto favorisce nel bambino la consapevolezza dell’arbitrarietà del legame semiotico che unisce un concetto a un significato. Il nostro Istituto condivide e intende sperimentare questo nuovo “ambiente di apprendimento”; ne riconosce il valore aggiunto di saper trasformare le tradizionali pratiche didattiche attraverso un approccio educativo integrato, che mette al centro dell'apprendimento l'alunno, ne favorisce la partecipazione attiva e ne stimola il lavoro con i propri pari in gruppi cooperativi. A) Progetto scuole dell'infanzia: Accostamento e prima esperienza d’uso della lingua viva L’esposizione costante alla lingua inglese, il suo utilizzo nella routine quotidiana, nelle attività didattiche, nel gioco e nel momento del pasto, permettono ai bambini di acquisire la seconda lingua come una lingua viva. Le chiavi dell’apprendimento di una seconda lingua, soprattutto nella scuola dell'infanzia, sono la costanza dell’esposizione alla lingua, il divertimento nell’utilizzo, la stimolazione dell’interesse e la curiosità nei bambini, la possibilità di interagire in inglese tra di loro e con gli adulti di riferimento.

Obiettivi educativo – didattici

23.

Promuovere la coscienza di sé sviluppando abilità espressivo-comunicative motorie e linguistiche 24.

Sviluppare la creatività e la curiosità intellettiva 25.

Promuovere comportamenti di esplorazione, produzione, ascolto 26.

Riconoscere ed esprimere emozioni e sentimenti 27.

Promuovere il confronto, il dialogo e la valorizzazione delle diverse lingue e culture patrimonio degli alunni.

Attività e contenuti

Le attività prevedono l’utilizzo dei cinque sensi in un approccio multisensoriale per inserire l’inglese con naturalezza all’interno delle normali attività di classe, con riferimenti alla cultura anglosassone e italiana. Parte integrante delle attività in lingua sono: uscite didattiche a teatro in inglese, visione e realizzazione di spettacoli, laboratori a tema (festività, stagioni e ricorrenze).

12.

Gli insegnanti useranno la lingua: nel gioco libero 13.

nel gioco strutturato 14.

durante la narrazione di favole 57

15.

durante la proposta di canzoni e filastrocche 16.

durante il riordino dei giochi, la merenda o il pranzo.

Metodologia e strumenti

Per la scuola dell'infanzia, a livello progettuale e operativo, la lingua straniera non viene aggiunta ai linguaggi verbali e non verbali che si sviluppano ma viene integrata in un processo unitario di educazione linguistica. Nella didattica si favorisce una glottodidattica ludica caratterizzata da motricità, relazionalità, pragmaticità, espressività e autenticità, che si inserisce sia nei momenti di routine scolastica che nei tempi di attività mirata. L’insegnante utilizza contemporaneamente il linguaggio verbale e quello mimico gestuale e non sono mai richiesti ai bambini e alle bambine delle produzioni in lingua straniera, ma viene accolta positivamente qualsiasi espressione spontanea. Il progetto di accostamento alle lingue prevede anche un avvicinamento e una conoscenza della cultura e degli usi e costumi dei popoli che parlano le lingue proposte per rendere maggiormente concreta e reale questa esperienza. B) Progetto scuole primarie e secondaria I grado: Svolgimento di unità didattiche con la metodologia CLIL Premesso che la metodologia CLIL non sostituisce l'insegnamento della lingua straniera né l'insegnamento della disciplina, essa può essere considerata un approccio all’insegnamento della lingua straniera, ma soprattutto una modalità integrata di insegnamento disciplinare e linguistico. I bisogni linguistici e formativi molto diversificati della maggior parte dei cittadini europei, la promozione di abilità bilingui se non trilingui, l’accento sull’insegnamento precoce di una seconda lingua e l’incoraggiamento all’insegnamento di materie non-linguistiche per mezzo di una seconda lingua ne sono gli elementi motori.

Obiettivi educativo – didattici

Agli insegnanti di lingua straniera è richiesto di riformulare gli obiettivi linguistici e disciplinari, le pratiche della conduzione della classe e l’utilizzo di nuove risorse, oltrechè il ricorso a nuove opportunità quali l’e-Learning, il web e le nuove tecnologie. Gli insegnanti possono adottare un approccio pragmatico e re-attivo all’apprendimento della lingua straniera, coinvolgendo gli alunni nella formulazione di proposte di argomenti di interesse o inerenti gli ambiti curricolari. Tale coinvolgimento garantisce una maggiore motivazione e risultati dell’apprendimento più duraturi. Inoltre la contestualizzazione fornisce un quadro entro cui organizzare le conoscenze acquisite e i nuovi apprendimenti, mentre il linguaggio diviene maggiormente significativo e più facilmente memorizzato. Gli alunni possono sperimentare un uso immediato dell’apprendimento della lingua straniera in progetti cross-curricolari, acquisire una maggiore consapevolezza del proprio saper fare misurandosi in attività concrete, di scambio comunicativo, nonché allargare il proprio contesto culturale. Il CLIL concorre anche a sviluppare percorsi per il potenziamento della capacità a comunicare e collaborare, a pensare criticamente, a risolvere problemi, a giudicare criticamente i media e ad acquisire una consapevolezza della globalizzazione dei problemi e dello sviluppo sostenibile.

Obiettivi linguistici

28.

Assumere un atteggiamento positivo di scoperta e di ascolto della lingua straniera 29.

Acquisire familiarità con alcuni tratti fonetici peculiari della lingua straniera 30.

Sviluppare competenze linguistiche nelle diverse abilità comunicative (Ascolto – Parlato – Lettura – Scrittura), tenendo conto dei livelli di partenza degli alunni e delle principali funzioni comunicative 31.

Ampliare e potenziare il lessico 58

32.

Acquisire familiarità con i tratti caratteristici della grafia della lingua.

Attività e contenuti

Per la scuola primaria vengono proposte attività cross-curricolari in cui linguaggio e contenuti si integrano facilmente, ponendo attenzione a selezionare, all’interno di un ambito disciplinare, contenuti significativi da presentare o approfondire in lingua straniera. È anche necessario ancorare i contenuti proposti alle conoscenze pregresse degli alunni in un’ottica interdisciplinare che sostenga i bambini nella costruzione della propria mappa concettuale. È compito dell’insegnante scegliere le modalità di presentazione più adatte al contesto educativo. È fondamentale che il modo di presentazione della disciplina non sia “espositivo”, cioè astratto e decontestualizzato, ma sia “esperienziale”, cioè il contenuto si deve fondare su esperienze concrete. Gli elementi visivi e l’esperienza concreta rendono lo stimolo comprensibile: gli alunni associano il significato linguistico all’esperienza effettuata. Il linguaggio sarà opportunamente calibrato sull’età dei bambini e presentato con l’ausilio di mezzi visivi, audio-visivi o gestuali, così pure modalità di in cinque tipologie:  Information-processing skills informazioni code-switching TPR, chant, listen and put a tick, gap filling, games, role play (cioè il passare da un codice linguistico ad un altro) sono da utilizzare ogni volta sia necessario chiarire un concetto o un termine, o avviare un controllo immediato della comprensione. Gli alunni sono coinvolti in attività di produzione che inizialmente non richiedono verbalizzazione (ascolto e comprensione con gesti, costruzione di schemi, grafici, piccoli poster), per passare gradualmente a produrre brevi risposte e verbalizzazioni in lingua straniera. Tutte le attività di sono utilissime. Per la scuola secondaria di I grado si possono raggruppare le attività cognitive e comunicative : consentono all’apprendente di collocare e raccogliere informazioni rilevati, di selezionarle, di classificarle, di metterle in sequenza, di confrontare contesti e contenuti e di analizzare parti o intere relazioni tra le     Reasoning skills : abilità grazie alle quali l’apprendente è in grado di dare ragione delle proprie opinioni ed azioni, di cogliere inferenze e di fare deduzioni, di usare un linguaggio preciso per spiegare cosa pensa, di dare giudizi e prendere decisioni sulla base dei dati a sua disposizione Enquiry skills : attività che aiutano nel porre domande di rilievo, nel porre e definire i contorni di un problema, di programmare cosa fare e come fare ricerca, di prevedere risultati e anticipare conseguenze, di trarre conclusioni e sviluppare nuove idee Creative thinking skills : rendono l’apprendente in grado di generare ed estendere le proprie idee, di suggerire ipotesi e applicare la propria immaginazione, cercare alternative nuove e innovative soluzioni Evaluation Skills proprio giudizio. : mettono l’apprendente nelle condizioni di valutare le proprie informazioni, di giudicare e valutare il proprio agire, ciò che ha letto o sentito, di sviluppare i criteri per giudicare il proprio lavoro e quello altrui, e di avere fiducia nel

Metodologia e strumenti

Ponendo in evidenza che l'insegnante di lingua straniera dispone di: risorse linguistiche, consapevolezza della lingua, formazione, strategie per l’apprendimento di una lingua, 59

esperienza con diversi gruppi e livelli, approcci e materiali, esperienza all’estero; e che l'insegnante della disciplina dispone di: risorse disciplinari, consapevolezza della materia, formazione, strategie per l’apprendimento della disciplina, esperienza con diversi gruppi e livelli, approcci e materiali, esperienza di valutazione disciplinare; l'insegnante CLIL sviluppa integralmente le abilità cognitive, di apprendimento, di comunicazione e disciplinari, offrendo un supporto ed adeguando livelli e materiali presentati in aula. L'approccio alla lingua straniera sarà di tipo comunicativo e le pratiche CLIL possono essere declinate in varie modalità: Additional Language L’uso di una qualsiasi lingua seconda o minoritaria, altra dalla lingua madre, in cui si svolgono le attività. Content-Language Ratio La proporzione tra contenuti disciplinari e la lingua straniera data in ogni lezione. Si può variare per esempio, da un 90% di contenuti presentati dall’insegnante di geografia e il 10% di lingua straniera presentata dall’insegnante di lingua straniera, fino a una proporzione di 25% di contenuti e 75% di esposizione linguistica. La doppia focalizzazione tra contenuti ed esposizione alla lingua straniera è obiettivo fondamentale per definire un percorso CLIL. Discourse Type Il tipo di comunicazione attuata nell’ambiente di apprendimento (per es. la classe) prevede scambi comunicativi tra insegnante e alunni oppure tra gli alunni stessi impegnati in attività di gruppo, a coppie, o a piccoli gruppi. Si differenzia, al contrario, da quella di tipo “cattedratico” dove l’insegnante parla al fine di trasmettere delle conoscenze. Exposure La proporzione di CLIL praticata dall’apprendente lungo il percorso scolastico annuale. A seconda della stima proporzionale rispetto al tempo di insegnamento, si definiscono tre gradi di esposizione:  bassa - quando la percentuale si aggira attorno al 15%  media - quando la percentuale è tra il 15% e il 50%  alta - sopra il 50%. Learning Styles and Strategies Il ricorso ad una pluralità di stili di apprendimento al fine di coinvolgere ogni singolo alunno. Plurilingual Attitudes L’atteggiamento che valorizza l’abilità di usare, ai vari gradi di profitto, due o più lingue. Trans-languaging Si utilizza più di una lingua. L’insegnante può parlare in lingua straniera e l’alunno interagire in L1, oppure l’alunno utilizza la lingua straniera per attività di gruppo di produzione orale, mentre può utilizzare la L1 in attività di comprensione o riflessione su materiali in lingua straniera. Il CLIL può essere organizzato con grande flessibilità entro il progetto curricolare e l’organizzazione oraria, presentando percorsi con un’esposizione parziale o intensiva, oppure 60

semplici moduli orientati attorno ad un argomento. L’approccio modulare e la flessibilità consentono di dosare contenuti ed esposizione alla lingua in modo da rispondere alle esigenze locali/nazionali. Il CLIL, rispetto alla pratica della full immersion o esposizione totale alla lingua straniera, abbandona come proprio obiettivo linguistico il modello del native-speaker ( accuracy ), per adottare invece come obiettivo finale l’acquisizione di una competenza funzionale ( fluency strumentazioni, ). L’aula CLIL sarà ricca sia in materiali visivi (manifesti, grafici, tabelle) che in linguaggio. Il docente della disciplina può personalizzare il proprio spazio di lavoro adeguandolo a una didattica attiva di tipo laboratoriale, predisponendo arredi, materiali, libri, device , software , ecc. Questa organizzazione non può che facilitare l’insegnamento dei contenuti disciplinari in lingua straniera.

7) Laboratorio cucina, orto e filiera corta Linea di indirizzo :

3) Educazione alla salute e promozione di stili di vita sani e sostenibili per l'ambiente, anche attraverso pratiche laboratoriali.

Campo di potenziamento

:aboratoriale

Obiettivi formativi comma 7 legge 107/15:

e) sviluppo di comportamenti responsabili ispirati alla conoscenza e al rispetto della legalità, della sostenibilità ambientale, dei beni paesaggistici, del patrimonio e delle attività culturali; i) potenziamento delle metodologie laboratoriali e delle attività di laboratorio g) potenziamento delle discipline motorie e sviluppo di comportamenti ispirati a uno stile di vita sano, con particolare riferimento all'alimentazione, all'educazione fisica e allo sport, e attenzione alla tutela del diritto allo studio degli studenti praticanti attività sportiva agonistica; Analisi del contesto Il nostro Istituto sta condividendo e sperimentando da anni l’ambiente di apprendimento laboratoriale ; ne riconosce il valore aggiunto, di saper trasformare le tradizionali pratiche didattiche attraverso un approccio educativo integrato, che mette al centro dell'apprendimento l'alunno, ne favorisce la partecipazione attiva e ne stimola il lavoro con i propri pari in gruppi cooperativi. Il laboratorio di cucina, nato con lo scopo di favorire l’inclusione,l’integrazione, l’autonomia e i processi di apprendimento degli alunni disabili, si è rivelato una grande risorsa educativa per tutti i ragazzi della scuola, importante anche per facilitare l’inserimento e l’integrazione di ragazzi con difficoltà relazionali, d’apprendimento, stranieri, giostrai e rom. Il laboratorio si è rivelato nel tempo importante risorsa per la rimotivazione dei ragazzi a rischio di abbandono scolastico. Anche il progetto orto potrà offrire ai ragazzi la possibilità di scoprire i tempi ed i ritmi della natura e cogliere il forte legame che ci lega a ciò che mangiamo. La pratica dell’orto consente di trasmettere, attraverso il conoscere, sperimentare, utilizzare, riciclare, il senso di interdipendenza uomo-natura e si presta ad una molteplicità di esperienze coinvolgenti e di crescita soprattutto per i ragazzi che presentano difficoltà di attenzione, di concentrazione di acquisizione di concetti astratti ed hanno bisogno di un approccio concreto con la realtà.

Il progetto coinvolge tutti gli ordini di scuola, ma prevalentemente la scuola primaria e secondaria di primo grado Obiettivi educativo- didattici

-Facilitare l’inclusione / integrazione scolastica attraverso lo sviluppo delle potenzialità di tutti gli alunni promovendo l’acquisizione delle competenze attraverso la didattica attiva “dell’imparare facendo”. 61

-Favorire la socializzazione e la collaborazione. -Favorire la motivazione e l’autostima. -Favorire la valorizzazione delle differenze. - Promuovere l’autonomia, l’organizzazione personale e di gruppo. -Favorire il riappropriarsi delle esperienze manipolative primarie. -Favorire l’orientamento personale e professionale. -Acquisire abilità specifiche e allo stesso tempo conoscenze di supporto alle singole discipline: calcolo mentale e scritto sulle quattro operazioni in situazione, uso di strumenti specifici relativi a misurazione di peso, capacità e tempo,uso operativo di frazioni e criteri di proporzionalità. -Comprensione e produzione di un testo regolativo. -La conoscenza dei cicli produttivi, della stagionalità e della modalità di consumo. -La promozione di una adeguata alimentazione che preveda il consumo dei prodotti ortofrutticoli freschi. -Condivisione di emozioni legate al lavoro dell’orto e al consumo dei prodotti. -Sviluppo di abilità manuali e di conoscenze scientifiche. -Riflessioni sulle proprie storie locali e familiari. - Far familiarizzare gli alunni italofoni, con cibi diversi della loro cultura. • Favorire l’integrazione tra diverse culture • Aiutare gli alunni in situazione di svantaggio nel processo d’integrazione • Supportare gli alunni in attività pratico – manuali adeguate alle loro potenzialità • Acquisire abilità manuali mediante l’uso di semplici attrezzi da lavoro e di diversi materiali di recupero.

Attività

L’attività che consiste nel preparare la merenda dolce e salata per tutta la scuola secondaria di primo grado si svolge al mattino, due mattine consecutive ogni settimana ( 11 ore), con gruppi formati metà classe per volta a rotazione . Durante l’anno ogni classe di scuola secondaria di primo grado svolge un’attività di laboratorio. Per alcuni ragazzi disabili l’attività si svolge tutte le settimane come concordato in sede di PEI. Anche la spesa , effettuata il lunedì presso la coop di Ponte a Greve e la raccolta delle ordinazioni nelle classi il venerdì, sono parti integranti del progetto educativo- didattico. Realizzazione di un semenzaio. Dissodamento di una striscia di terreno già individuata in giardino nella quale verranno piantati ortaggi ed erbe aromatiche, possibilmente anche alberi da frutta.

Metodologie

Si lavorerà con gli alunni in una logica di squadra, attribuendo a ciascuno compiti specifici. Gli insegnanti fungeranno da tutor, cercando di lasciare gli alunni il più autonomi possibili. Il laboratorio sarà condotto utilizzando metodologie di tipo cooperativo ed anche di peer tutoring.

Materiali e attrezzi

Il testo regolativo: la ricetta. Gli ingredienti per realizzare le merende. Attrezzatura e utensili 62

da cucina, strumenti di misurazione formali ed informali. Semi , piante, guanti da lavoro, innaffiatoio, rastrelli,sacchi di concime,e tericcio,compostiera.

Tempi previsti

Laboratorio di cucina : Due giorni a settimana per 24 settimane da novembre a maggio Orto: Da marzo a giugno.

8

)

Informatica e utilizzo consapevole delle TIC Linee di indirizzo:

4) h) i) Sviluppo delle competenze digitali ed educazione all'uso consapevole e corretto delle tecnologie informatiche.

Obiettivi formativi comma 7 legge 107/15:

sviluppo delle competenze digitali degli studenti, con particolare riguardo al pensiero computazionale, all'utilizzo critico e consapevole dei social network e dei media nonche' alla produzione e ai legami con il mondo del lavoro; potenziamento delle metodologie laboratoriali e delle attività di laboratorio l ) prevenzione e contrasto della dispersione scolastica, di ogni forma di discriminazione e del bullismo, anche informatico ; n) apertura pomeridiana della scuole….. p) valorizzazione di percorsi formativi individualizzati e coinvolgimento degli alunni e degli studenti; Analisi del contesto Si intende svolgere un’iniziativa di metodologia didattica tendente all’utilizzo delle Nuove Tecnologie Informatiche nelle classi della scuola primaria e secondaria. Il progetto ha la finalità di far conseguire ad alunne e alunni competenze di base sull’uso autonomo dello strumento informatico. L’utilizzo dei supporti informatici nella didattica e nella comunicazione è sempre più diffuso da molti/e studenti e studentesse della scuola secondaria, ma anche della primaria. Saper utilizzare in maniera consapevole, anche in chiave comunicativa, i supporti informatici diviene quindi ormai elemento imprescindibile nella formazione di ogni individuo. In specifico nella scuola secondaria di primo grado è molto importante dare un forte aspetto motivazionale allo studio delle materie, che viene esaltato dall'inserimento delle nuove tecnologie, dalla multimedialità e dall'informatica applicata.

Il progetto è rivolto a tutte le classi dei vari ordini di scuola (infanzia, primaria e secondaria di primo grado) Obiettivi

Potenziale le capacità di progettazione condivisa, i principali funzioni di base del PC., la gestione di programmi di viseoscrittura, salvataggio e recupero file, ecc. ; saper usare applicativi didattici e saper usare il web per l’invio di materiale informatico; incrementare la capacità di gestire la propria comunicazione mediata dal computer in generale, e all’interno dei social network in particolare; incentivare l’utilizzo consapevole dei copyright.

Attività

social network e dei profili web; In specifico per alunne/i scuola secondaria: Costituire un forte gruppo di lavoro creato da ragazzi della fascia alta, in grado di creare materiale di studio multimediale e fruibile in rete. Prendere coscienza della legislazione inerente alla pubblicazione di materiale protetto da 63

Dopo una breve introduzione dell’argomento alunne e alunni saranno invitate/i a provare ad esercitarsi e a sperimentare, il funzionamento dell’elaboratore e/o degli applicativi proposti. Si presenteranno le funzionalità della videoscrittura tramite Word e le peculiarità grafiche di Paint. Gli applicativi proporranno, aspetti legati alla scrittura e al disegno. In specifico per alunne/i scuola secondaria: I/le componenti del gruppo individuato dai singoli consigli di classe si attivano in previsione di uscite didattiche, di visite alla scuola da parte di personale esterno (ad es. educazione alla legalità, incontri con i carabinieri ecc,) ed elaborano, creano e pubblicano in rete materiale multimediale e ipertestuale (che include filmati, foto, info curiosità ed altro) da condividere con tutti gli studenti dell'istituto comprensivo. Detto documento viene poi condiviso tramite social network, (facebook) cartelle condivise in rete (dropbox o similare) per lo studio, l'approfondimento di tutta la classe. L'attrazione che la rete esercita sui giovani fa si che la volontà di essere inclusi in questo gruppo di lavoro serva per stimolo e traino ad altri componenti. Il gruppo non è fisso, va in rotazione secondo parametri decisi dal consiglio di classe.

Metodologie

Le metodologie individuate sono prevalentemente l' apprendimento cooperativo, la didattica laboratoriale ed a classi aperte e la “Peer Education”, che facilitano il processo di apprendimento e lo sviluppo delle abilità personali e sociali delle/degli alunne/i, anche attraverso la sollecitazione delle competenze e delle risorse individuali e sociali e per la valorizzazione del protagonismo di ogni alunna/o. Il ruolo dei/delle insegnanti, sarà principalmente di accompagnare e sostenere il percorso favorendo un buon clima di gruppo e predisponendo le varie attività da svolgere con modelli operativi di co-teaching. 64

ALLEGATO 3 : PIANO DI MIGLIORAMENTO

Il Dirigente Scolastico Vista la Legge n.107/2015, commi 12-17, 19 , con riferimento alla progettazione del PTOF; il comma 93 , con riferimento al contributo del Dirigente al perseguimento dei risultati per il miglioramento del servizio scolastico previsti nel Rapporto di Autovalutazione; il comma 144 , con riferimento al potenziamento del sistema di valutazione delle scuole; Vista la Direttiva n.11/2014, concernente le priorità strategiche del Sistema Nazionale di Valutazione per il periodo 2014 – 2017 e i criteri generali per la valorizzazione delle scuole nel processo di Autovalutazione; Visto il D.M. 435/2015, art. 25 miglioramento delle scuole; comma 2 , con riferimento ai finanziamenti per i progetti inerenti i piani di In qualità di responsabile della gestione del processo di miglioramento; Coadiuvato dal Nucleo per l'Autovalutazione d'Istituto; Al fine di:     favorire e sostenere il coinvolgimento diretto di tutta la comunità scolastica, anche promuovendo momenti di incontro e di condivisione degli obiettivi e delle modalità operative dell’intero processo di miglioramento; valorizzare le risorse interne, individuando e responsabilizzando le competenze professionali più utili in relazione ai contenuti delle azioni previste; incoraggiare la riflessione dell’intera comunità scolastica attraverso una progettazione delle azioni che introduca nuovi approcci al miglioramento scolastico, basati sulla condivisione di percorsi di innovazione; promuovere la conoscenza e la comunicazione anche pubblica del processo di miglioramento, prevenendo un approccio di chiusura autoreferenziale; EMANA il seguente Piano di Miglioramento per l'a. s. 2015/2016. Il Piano, messo a conoscenza del Collegio dei Docenti nella seduta del 26 ottobre 2015, tiene conto delle priorità e dei traguardi individuati nel RAV 2014-2015.

Firenze, 22 dicembre 2015 Il Dirigente Scolastico Prof. Fiorenzo Li Volti 65

PIANO DI MIGLIORAMENTO A. S. 2015-2016 Sezione A A.1 Composizione del gruppo che segue la progettazione del PDM Nome e Cognome Fiorenzo Li Volti Francesca Sortino Laura Grandi Maria Laura Chellini Laura Guido Vania Bovino Francesca Pesantini Riccardo Bettini Ruolo scolastica nell'organizzazione Dirigente Scolastico D.S.G.A. Ruolo nel miglioramento team di Responsabile del Piano di Miglioramento; Presidente delle riunioni del Nucleo di Valutazione; Responsabile della gestione delle risorse strumentali e finanziarie, della gestione amministrativa e adempimenti normativi; Responsabile del monitoraggio, valutazione e rendicontazione. Responsabile finanziaria. della gestione Docente I collaboratore del D.S. Referente per il gruppo delle azioni di miglioramento previste per i progetti della scuola secondaria di I grado e della rilevazione delle risorse finanziarie a disposizione. Docente II collaboratore del D.S. Referente per la comunicazione agli stakeholders interni ed esterni delle delle fasi risorse del Piano strutturali di Miglioramento e della rilevazione a disposizione. Docente e FS Qualità ed Autovalutazione Referente coordinatrice del Piano di Miglioramento: stesura e predisposizione degli strumenti di monitoraggio, di verifica e valutazione delle azioni di miglioramento. Docente e coordinatrice di plesso scuola primaria Referente del gruppo delle azioni di miglioramento relative al curricolo, alla progettazione e alla valutazione. Docente e coordinatrice di plesso scuola dell'infanzia Referente del gruppo delle azioni di miglioramento relative a pratiche laboratoriali. Docente e FS PTOF Referente del gruppo delle azioni di miglioramento relative ai progetti istituzionali e prioritari del 66

Tiziana Ducato PTOF. Docente scuola secondaria I grado Referente del gruppo delle azioni di miglioramento relative all'orientamento competenze cittadinanza. e chiave alle di A.2

Scenario di Riferimento Per quanto riguarda il contesto socio-culturale dell'Istituto, l'organizzazione scolastica, la scansione dei tempi a scuola, il lavoro in aula, si rimanda alla sezione 1 del PTOF allegato al presente documento. 67

A.3 IDEE GUIDA DEL PIANO DI MIGLIORAMENTO Descrizione dei processi che hanno portato alla scelta degli obiettivi di miglioramento Criticità individuate/piste di miglioramento Il Nucleo per l'Autovalutazione raccoglie ed aggrega le aree e le idee per il miglioramento espresse nel RAV e nelle riunioni con lo staff e con le Funzioni Strumentali. Tutte le proposte raccolte vengono assemblate in base alla rilevanza per l’Istituto, calcolata in rapporto al contributo che ogni iniziativa dà agli obiettivi di Processo e all’inerenza di ognuna di esse con i Traguardi. Per procedere alla scelta delle azioni viene valutata anche la fattibilità in termini di economicità di risorse sia umane sia finanziarie, di autonomia di realizzazione da parte della scuola e di tempi di realizzazione. Il gruppo per il Piano di Miglioramento (PdM) individua n. 2 progetti. Per ciascun progetto vengono pianificati gli obiettivi generali, gli indicatori, le responsabilità, i risultati attesi in termini di output e outcome e modalità di attuazione, di monitoraggio e di verifica (sez. D). La stesura di ogni progetto segue il ciclo PDCA (Plan, Do, Check, Act). Il PdM viene integrato nella pianificazione complessiva dell’Istituto e, in quanto tale, inserito nel PTOF. Le progettazioni annuali e le modalità di elaborazione delle stesse non hanno pienamente inciso sullo sviluppo delle competenze degli alunni; dunque il Piano è orientato ad adottare una nuova linea di lavoro che consenta in primo luogo, di allineare le scelte progettuali ai documenti ministeriali (Indicazioni Nazionali 2012), in secondo luogo di consolidare le competenze già acquisite degli alunni e di promuovere quelle strettamente connesse allo sviluppo della competenze sociali e civiche, anche attraverso la costruzione di un curricolo relazionale di Istituto. Le competenze professionali dei docenti non vengono pienamente utilizzate; in particolare la pista che si intende seguire è orientata alla diffusione consapevole delle tecnologie informatiche, attraverso le alte competenze digitali in possesso di docenti dell'Istituto. e all'uso Punti di scuola/risorse forza della L’Istituto può contare su un discreto numero di docenti in possesso di alte competenze relative all’innovazione tecnologica per la didattica, disponibili al confronto e a promuovere consapevolezza sulla propria prassi organizzativa e didattica. L’Istituto ha reso espliciti gli obiettivi strategici che si prefigge di raggiungere, attraverso l'individuazione di 4 linee di indirizzo emanate nel PTOF. Il raccordo della scuola con il territorio è dato da un'attiva collaborazione con soggetti esterni. La ricaduta sull'offerta formativa è positiva. La scuola realizza interventi rivolti anche ai genitori, Quartiere. affidando loro l'organizzazione di iniziative che coinvolgono l'Istituto ma anche il Tutto il personale della scuola utilizza strumenti on line (registro elettronico e sito) per le comunicazioni con le famiglie in modo efficace. L'Istituto ha altresì potuto individuare la figura dell' animatore digitale , così come previsto dalla recente normativa, grazie alle risorse presenti e competenti in materia. CURRICOLO PROGETTAZIONE E VALUTAZIONE Esistono delle difficoltà oggettive - dovute anche alla scarsa formazione dei docenti sulle tematiche relative alla costruzione di curricoli disciplinari e relazionali - a superare le modalità precedenti di programmazione per obiettivi (per contenuti/conoscenze). una continua monitoraggio, verifica Manca azione di e L’Istituto, tramite Commissioni di lavoro e Funzioni Strumentali mantiene elevata l’attenzione e la discussione sul curricolo, sulle competenze e sulla valutazione. Il processo di valutazione è sintetizzato nel Modello Ministeriale delle certificazioni delle competenze, condiviso dai docenti. Rispetto all’ampliamento dell’offerta formativa vi è una 68

aggiornamento della griglia per la valutazione non ha pienamente frammentaria. del ancora curricolo relazionale realizzato. L'Istituto concluso l'elaborazione di tutti i curricoli per discipline; pertanto i bisogni formativi degli alunni non sono soddisfatti, Partendo o comunque lo sono in maniera dai traguardi di competenza, realizzati solo in modo parziale, l'azione individuata nel Piano avrà come obiettivo la realizzazione di un unico curricolo verticale di Istituto, in cui si preveda una costante azione di monitoraggio e di valutazione. progettazione unitaria sui temi forti della scuola: misure di accompagnamento apprendimento, alle Indicazioni Nazionali, l’istruzione tra metacognizione e stili di prevenzione, salute e ambiente. La programmazione di Istituto è orientata per dipartimenti disciplinari, e si occupa di: -concordare metodologie rispetto agli obiettivi indicati individuare/rivedere prove di accertamento in ingresso e in uscita. nel contenuti curricolo; e Una parte della quota oraria del monte-ore annuo per la scuola secondaria di I grado è destinata al potenziamento della matematica. AMBIENTE DI APPRENDIMENTO Nell'Istituto pienamente docenti, il metodologie non Piano formativi nella scuola. vengono utilizzate innovative le competenze professionali dei docenti per la diffusione e l’incremento dell’innovazione per la didattica. Gli strumenti per la didattica digitale (computer, tablet, Lim) non sono garantiti in tutte le classi. Attraverso l'uso e l'acquisizione di competenze di didattica digitale da parte dei intende perseguire in modo trasversale il miglioramento delle competenze metodologiche dei docenti e sostenere la sperimentazione di e strategie didattiche, finalizzate alla personalizzazione dei percorsi La scuola ha aderito ai seguenti Bandi per la scuola digitale: -CRFirenze: acquisizione strumenti per la creazione di ambienti digitali; realizzazione di un laboratorio mobile. di - Pon per il digitale 2015: Progetto PON/FESR Prot. N. AOODGEFID/12810- realizzazione di ambienti digitali. Corsi di formazione: - Le Chiavi della Città: Robot school, il Blog in classe. - La Robotica Educativa: percorso per l'inclusione della robotica nella didattica. -Progetti del POF: - Progetto Stile - Digit@libri - Artigiani della matematica 69

- Laboratori per l'arricchimento creativo - Un mare di emozioni (BES) - Informatica consapevole Linea strategica del Piano di Miglioramento Il Gruppo del Piano di Miglioramento intende avviare un percorso basato sugli obiettivi individuati nel RAV, sugli obiettivi strategici emanati per il PTOF e sulla riflessione sulle criticità e sui punti di forza descritti sopra. Azione 1: lavorare per competenze Le Indicazioni suggeriscono che la scuola si doti di un proprio curricolo, che risponda ai bisogni rilevati direttamente dall’analisi del contesto educativo. Le stesse suggeriscono altresì di lavorare secondo una visione che superi la dimensione locale e temporale, sviluppando competenze per il cittadino capace di vivere nell’Europa del futuro. I docenti, stimolati a rivedere la propria professionalità attraverso il confronto con i modelli di insegnamento e con i materiali elaborati dalle commissioni e dai gruppi di lavoro attivati, innescano un processo continuo di formazione e consultazione condivise. Gli alunni intraprendono un percorso didattico personalizzato, elaborato per competenze, che tiene conto delle loro potenzialità. I genitori, coinvolti in tutto il percorso di studi e soprattutto nelle fasi finali, sono portati a riflettere sull’importanza di sostenere i loro figli nel conseguimento di competenze personalizzate per la vita. Azione 2: estendere l'uso delle nuove tecnologie Le buone pratiche, le risorse interne presenti e le azioni di rapida attuazione e ad effetto immediato poste in essere nel periodo tra il RAV e la definizione del Piano (vedi sez. A.7), costituiscono il punto di partenza per la seconda azione. I docenti, anche attraverso l'adesione dell'Istituto, nel corso dell'a.s., ai bandi per l'area digitale, intervengono ad attività di formazione sulle metodologie innovative nel campo della tecnologia e sull' uso consapevole degli strumenti multimediali. Inoltre l’utilizzazione e la condivisione tra gli insegnanti curricolari di varie metodologie e strategie didattico-educative mirano alla prevenzione, al potenziamento e al recupero delle difficoltà sociali, relazionali, emotive e cognitive degli alunni, attraverso una didattica inclusiva, multimediale e metacognitiva. Gli alunni, in gruppi cooperativi, riconoscono e accettano i propri limiti e le proprie difficoltà, ma anche le proprie potenzialità, in modo da poter scegliere e mettere in uso le strategie che ritengono più 70

adeguate, accrescendo così la propria autostima e la qualità dell’apprendimento. I genitori condividono le pratiche innovative adottate dalla scuola (uso del sito web) e si crea così una sinergia orientata al benessere degli studenti. Le azioni del Piano risultano coerenti, integrate e complementari fra loro, in virtù del fatto che l'Istituto intende dotarsi di un curricolo verticale per competenze, investendo sulle risorse del personale interno e dando un nuovo ruolo agli alunni. Questi ultimi, vivendo ormai in un'era digitale, apportano valore aggiunto alla società del XXI secolo attraverso le multiple intelligenze che emergono e sono costantemente sollecitate grazie ad un apprendimento attivo, costruzionista, orientato a progetti, collaborativo, personalizzato e focalizzato non solo sulla conoscenza delle discipline ma anche sulle competenze per la vita. Obiettivi strategici di Istituto Gli obiettivi strategici appartengono al mandato istituzionale della scuola ed afferiscono alle seguenti scelte dell'autonomia e dell'organizzazione scolastica: A) La scuola del curricolo B) La scuola dell'inclusione e della legalità. 1.

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sviluppare l'azione educativa in coerenza con i principi dell’inclusione e dell’integrazione delle culture, diventando la scuola di tutti e di ciascuno, dove la centralità della persona trova il suo pieno significato nella scuola intesa come comunità educativa; garantire a tutti gli alunni il diritto ad apprendere e il successo formativo, attraverso il riconoscimento e la promozione degli stili di apprendimento personali; consentire il raggiungimento delle competenze chiave di cittadinanza, orientandoli efficacemente per divenire cittadini capaci e consapevoli; educare alla salute e alla promozione di stili di vita sani e sostenibili per l'ambiente; sviluppare competenze digitali ed educare all'uso consapevole e corretto delle tecnologie informatiche; incrementare e valorizzare le competenze professionali del personale; creare una sinergia con le famiglie orientate al benessere degli studenti; creare rapporti stabili e costruttivi con tutti i portatori di interesse, per la realizzazione delle finalità educative e sociali della scuola. Obiettivi strategici del Piano di Miglioramento Obiettivi generali 1.

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Favorire il formativo, in ordine alle conoscenze e competenze degli alunni; successo Migliorare le competenze metodologiche dei Obiettivi specifici 1.

Adeguare i curricoli disciplinari di Istituto alle Indicazioni Nazionali e ai traguardi di competenze, attraverso realizzazione di la un 71

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docenti; Assicurare l’equità di accesso, fenomeno favorendo l'inclusione e riducendo il della dispersione scolastica; Offrire un ambiente di appredimento innovativo, garantendo la diffusione di un piano digitale in tutto l'Istituto. Conseguire relazioni efficaci, empatiche e sinergiche con i vari stakeholders, per la condivisione della vision e della mission di Istituto. 2.

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curricolo verticale; Sperimentare metodologie innovative e strategie didattiche finalizzate personalizzazione ordini di scuola; alla dei percorsi formativi nei tre Innalzare i livelli di apprendimento, delle competenze sociali e civiche e di educazione alla cittadinanza attiva; Aumentare la copertura dei percorsi di istruzione nella prospettiva del lifelong learning; Curare gli aspetti organizzativi, metodologici e relazionali del lavoro d'aula e degli spazi laboratoriali. A.4 Confronti tra RAV e Piano di Miglioramento (sezione 5 del RAV) Area processo di Obiettivi di processo Connesso alle priorità Curricolo, progettazione e valutazione Attivare un gruppo di lavoro per individuare i traguardi dei curricoli 1 2 3 x x x Ambiente apprendimento di Estendere l'uso delle nuove tecnologie nell'apprendimento (LIM) ad un maggior numero di classi x x x Valutazione nel RAV 4 4 72

A.5 Integrazioni tra Piano di Miglioramento e PTOF Elementi di coerenza con gli obiettivi, i progetti e le attività inseriti nel PTOF e nel POF 2015-2016 Obiettivi e Attività dei Progetti inseriti nel POF 2015 2016 e PTOF correlati con le priorità individuate I progetti che presentano elementi di coerenza con gli obiettivi del Piano, afferiscono alle seguenti aree: POF 2015-2016 1.

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Misure di accompagnamento alle Indicazioni Nazionali- Don Milani: lo sviluppo delle competenze sociali e civiche, verso un curricolo relazionale di Istituto; La scuola narrata da bambini e ragazzi: il viaggio dell'istruzione tra metacognizione e stili di apprendimento. Linee di indirizzo del PTOF 1.

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Sviluppo delle competenze sociali e civiche e di educazione alla cittadinanza attiva, anche attraverso un curricolo relazionale di Istituto; Riconoscimento e promozione degli stili di apprendimento personali per favorire il successo formativo, l'inclusione e per prevenire la dispersione scolastica; Educazione alla salute e promozione di stili di vita sani e sostenibili per l'ambiente, anche attraverso pratiche laboratoriali; Sviluppo delle competenze digitali ed educazione all'uso consapevole e corretto delle tecnologie informatiche. 1.

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Elaborazione di un curricolo verticale e relazionale di Istituto, in cui vengono declinati i traguardi per le competenze per i tre ordini di scuola, partendo dalla costituzione di dipartimenti disciplinari. Progettazione condivisa dai team di tutte le classi, dalla scuola dell’infanzia alla scuola secondaria di I grado, per favorire l'inclusione, eliminare le barriere all’apprendimento, offrendo a tutti gli alunni un’opportunità di crescita personale basata sulle attitudini e sulle risorse attive di apprendimento e rispondendo alle linee di sviluppo di una democratica formazione culturale di base e di una crescita affettivo - relazionale. Attività improntate sulla tecnica del problem solving, che facilitano la messa in campo di diverse abilità contemporaneamente. Applicazione di strategie cooperative per superare i disagi emotivi e favorire cla crescita dell’autostima dell'alunno. Supporto e condivisione di nuovi modi di insegnare, apprendere e valutare, sfruttando le opportunità offerte dalle ICT e dai linguaggi digitali. Riadattamento graduale degli spazi e dei luoghi con soluzioni flessibili, polifunzionali, modulari e facilmente configurabili in base all’attività svolta e per usi anche di tipo informale. Valorizzazione delle nuove competenze connesse ai saperi della società della conoscenza, anche grazie alla diffusione della rete. 73

A.6 Calcolo della necessità dell'intervento sulla base di fattibilità ed impatto Obiettivi elencati di processo Fattibilità (da 1 a 5) 1 Attivare un gruppo di lavoro per individuare i traguardi dei curricoli 4 2 Estendere l'uso delle nuove tecnologie nell'apprendimento (LIM) ad un maggior numero di classi 2 1 Impatto 2 (da 1 a 5) 5 5 Prodotto (valore che identifica la rilevanza dell'intervento) 20 10 3 A.7

Quick Wins (azioni di rapida attuazione e ad effetto immediato poste in essere nel periodo tra il RAV e la definizione del Piano) Azione svolta Rilevazione delle competenze del personale docente Periodo di svolgimento Settembre – Ottobre 2015 Rilevazione dei bisogni formativi del personale della scuola (docente e Ata) Settembre – Ottobre 2015 Effetti positivi a BREVE termine Realizzazione di una banca delle competenze con screening sulle disponibilità ricerca. alla docenza extracurricolare e/o allo studio o Individuazione e riconducibilità puntuale e personalizzata di attività formative relative alle richieste, anche con tempistiche più snelle. Curricolo relazionale: individuazione delle linee di lavoro e costituzione dei Dipartimenti Disciplinari Formazione digitale per i docenti: Robotica Educativa Ottobre 2015 Novembre 2015 Suddivisione dei docenti in tre gruppi di lavoro, per discipline trasversali, di Istituto. e avviare la costruzione del curricolo verticale Individuazione delle classi campione in cui progettare attività con l'ausilio di strumenti meccanici (robot) 74

A.8 Risultati attesi e monitoraggio Obiettivo di processo in via di attuazione 1 Attivare un gruppo di lavoro per individuare i traguardi dei curricoli Risultati attesi Indicatori monitoraggio 4 di Modalità rilevazione di - Condivisione e sviluppo da parte del gruppo di lavoro di valori e di una cultura di fiducia, trasparenza, responsabilizzazione e riconoscimento. - N. di docenti che costituiscono gruppo di lavoro. il - N. dei curricoli predisposti. - Pianificazione dei curricoli per l'individuazione traguardi. consentire dei - N. dei Dipartimenti disciplinari nell'Istituto. attivati - Realizzazione di un curricolo verticale ordini di scuola. e relazionale per tutti gli - N. schede per il monitoraggio del curricolo relazionale, per ciascun alunno. - N. di prove e/o di attività adeguate alla verifica delle singole competenze per quadrimestre. - del Modelli rilevazione docente e ATA. di dei bisogni formativi personale - Format per la documentazione in itinere sui curricoli redatti. - Griglie e schede di verifica per la rilevazione delle competenze chiave cittadinanza. - Questionario di monitoraggio per studenti docenti. - Griglie di e di autovalutazione. 2 Estendere l'uso delle nuove tecnologie nell'apprendimento (LIM) ad un maggior numero di classi - Condivisione di buone pratiche innovative. e strumenti operativi, per la fruibilità di materiali realizzati con l'uso di tecnologie multimediali e - N. ore dedicate alla formazione digitale dei docenti. - N. docenti che partecipano alla formazione digitale. - Formazione di personale interno da utilizzare come risorsa nei processi di insegnamento e apprendimento. - N. partecipanti classi a progetti di didattica digitale. - del Modelli rilevazione docente e ATA. di dei bisogni formativi personale - e ATA. Rilevazione delle competenze digitali di docenti - Griglie di autovalutazione. - N. schede di monitoraggio delle attività predisposte per l'a. s. 75

Sezione B B.1 Azioni previste e valutazioni degli effetti Azione prevista Effetti POSITIVI all'interno termine della scuola a MEDIO Possibili Effetti NEGATIVI all'interno della scuola a MEDIO termine Effetti POSITIVI all'interno della scuola a LUNGO termine Possibili Effetti NEGATIVI all'interno della scuola a LUNGO termine Azione 1: Elaborare attività didattiche parallele e verticali per dipartimenti disciplinari Focus sull'identità, l'autonomia prerequisiti tipo e l'autocontrollo, quali essenziali per ogni di apprendimento. Il processo attuazione singolo potrebbe discostarsi progetto tempi tra una classe e l'altra, per la mancanza di spazi fruibili. di del nei Le scelte sono effettuate sistematicamente in condivisione da tutti i dell'Istituto. docenti Il processo innescato promuove la ricerca e l'innovazione educativa. Sussistenza eventuali perplessità carattere pedagogico– didattico. di di Azione 2: Articolare la progettazione didattica annuale tenendo conto di modalità e tempi individualizzati e personalizzati Gli alunni maturano il senso di lavoro. di autocontrollo e di autonomia nei tempi Riduzione dei livelli di ansia. Superamento parziale del senso di frustrazione negli alunni con difficoltà di apprendimento. Progettazione una mappatura dei processi di di apprendimento, secondo una pianificazione disciplinare didattica e metodologica, che sia condivisa in modo diffuso. Percezione abbandono di di alcuni nell'alunno. aspetti peculiari dei diversi momenti evolutivi Azione 3: Attuare un curricolo relazionale con valenza trasversale delle competenze di base Per gli alunni miglioramento delle competenze sociali e relazionali. Per i docenti acquisizione della capacità di “fare didattica” secondo il modello delle life skills.

Integrazione degli alunni con Bes e Dsa. Per gli alunni, i docenti e i genitori, mancata presa di coscienza dell'importanza di lavorare sulle relazioni. Per i docenti, difficoltà di elaborare una progettazione didattica su competenze trasversali. Diminuzione fenomeni bullismo discriminazione. di di e Per i docenti, maggiore apertura al confronto delle metodologie didattico-formative. Acquisizione parte della capacità di valutare, del senso critico desiderio dell'alunno e miglioramento continuo. da del del Azione 4: Fruire degli spazi laboratoriali concordando attività digitali nella prassi quotidiana Per Gli gli rendere attuali sia i contenuti che gli strumenti alunni dell'apprendimento. strumenti Difficoltà organizzative tecniche. e La ordinaria. didattica laboratoriale come prassi metodologica Uso non corretto degli strumenti in Messa a sistema e 76

multimediali consentono docenti di utilizzare più intercettare i diversi stili canali ai per di apprendimento moltiplicare le fonti delle informazioni. e mancanza un'adeguata formazione connessa direttamente all'uso degli stessi. di al funzionamento e didattico diffusione di modelli innovativi praticati dall'Istituto. Azione aggiornamento presenti individuati 5: Partecipare ai corsi di formazione e sul territorio e a quelli nelle proposte progettuali bandi a dei cui l'Istituto ha aderito I moduli di formazione per una didattica inclusiva sono volti a favorire la conoscenza e la sperimentazione di nuove metodologie già in corso d'anno, utili ad attivare apprendimenti significativi e a sviluppare atteggiamenti motivazionali cognitive, particolare attenzione alunni con Bes. l'accesso all'attuazione Piani e nuove prospettive con agli La educativa uso quello formazione relativa alle nuove tecnologie (Robotica competenze digitali, della e Lim) consente di avviare la condivisione con i vari team, sia sul piano teorico che su pratico, attraverso focus group e momenti cooperativi in classe. La partecipazione al Bando nazionale per ai finanziamenti relativi dei di Miglioramento, costituisce una valida opportunità di formazione per il personale docente, relativa alla Ridotta spendibilità delle conoscenze acquisite per una immediata sperimentazione nelle classi. Mancanza di una forte motivazione per superare l'insegnamento e l'apprendimento tradizionale in ordine all'introduzione delle nuove tecnologie nella prassi quotidiana. Il miglioramento degli esiti degli alunni si attesta grazie ad una piena condivisione processi, percorsi e metodologie di innovative tra i docenti, di pratiche professionali, che scaturiscono dalle opportune azioni di formazione rispondenti effettivi formativi. agli bisogni Le modalità innovative proposte per la formazione consentono di: -ancorare contenuti alla didattica; -aumentare il livello di motivazione dei docenti e degli alunni; -promuovere tra gli studenti approccio i teorici pratica un alla conoscenza di tipo circolare e critico; -migliorare l'acquisizione traguardi competenza delle Indicazioni Nazionali; -rafforzare capacità dei di la di In caso promozione strumenti informatici di e sperimentazione di nuove metodologie e di utilizzo di nuovi e tecnologici, potrebbe mancare la piena condivisione tra tutti i docenti. 77

metodologia primaria grado. alla l'efficacia. della “flipped classroom”, da utilizzare nelle classi di scuola e secondaria di I La sperimentazione in classe, in parallelo formazione, permetterà altresì di testarne la validità e apprendimento autonomo, autocorrezione autovalutazione. di e B.2

Caratteri innovativi degli obiettivi Connessione con gli Obiettivi triennali della Legge 107/2015 Caratteri innovativi dell'obiettivo Connessioni con obiettivi Legge 107/2015 Obiettivo di processo 1: Attivare un gruppo di lavoro per individuare i traguardi dei curricoli L'obiettivo è riconducibile ai seguenti obiettivi formativi della Legge 107: La realizzazione di un curricolo verticale di Istituto, a partire dall'attivazione di un gruppo di lavoro omogeneo dei tre ordini di scuola, rappresenta la trasformazione del modello trasmissivo della scuola. I processi di insegnamento/apprendimento devono adeguarsi alla società contemporanea, la quale valorizza nuove competenze, non più connesse esclusivamente ad una sola disciplina bensì alla confluenza di più saperi della realtà circostante. a – b – c – d – h – i – l – p – q Per poter realizzare in pieno questo obiettivo è necessario che la scuola si presti a modifiche strutturali, legate agli ambienti di apprendimento e all'organizzazione scolastica. La scuola ripensa gli spazi laboratoriali, rendendoli flessibili ( laboratorio mobile ); luoghi vivi, in cui si imparano a utilizzare conoscenze nel confronto può essere invertito ( peer to peer e con i docenti. Inoltre, lavorando sullo spazio di lavoro, il tradizionale schema di insegnamento/apprendimento flipped classroom ). Queste strategie innovative riporteranno positive ricadute in 78

termini di miglioramento della capacità di autocritica, autovalutazione, apprendimento autonomo e autocorrezione nell'alunno. La formazione professionale dei docenti sarà incentrata sulle dinamiche di confronto e sulle capacità di mettersi in gioco, rivoluzionando il proprio modo di “fare didattica”. Il docente diventa il facilitatore/guida di percorsi di conoscenza, che si costruiscono attraverso la ricerca personale, la collaborazione e la condivisione dei saperi, appresi anche fuori dall'aula. Obiettivo di processo 2: Estendere l'uso delle nuove tecnologie nell'apprendimento (LIM) ad un maggior numero di classi L'obiettivo è riconducibile ai seguenti obiettivi formativi della Legge 107: Le modalità innovative in grado di supportare un nuovo modo di insegnare, apprendere e valutare, dimorano nell'uso delle ICT e nei linguaggi digitali, che sempre più aprono a nuovi spazi di comunicazione. Le strategie metodologiche risultano funzionali sia allo sviluppo delle relazioni che dell’apprendimento di tutti i protagonisti dell’educazione. L’ approccio esperienziale all’apprendimento emozioni; la e l’ apprendimento per scoperta apprendimento dall’esperienza diretta; il disciplinari; la dello scaffolding classroom didattica trasversale circle time suddivisione del tempo in tempi appare rilevante la strategia innovativa della flipped : il docente diventa un animatore della progettano e imparano esplicitando e discutendo permettono agli alunni di costruire il proprio consente agli alunni di esprimere i propri bisogni ed avviene con la scansione della lezione in unità minime sviluppa all’interno delle varie discipline connessioni tra competenze, abilità e conoscenze funzionali al successo formativo di ciascun alunno; la tecnica rende maggiormente accessibili le attività che vengono percepite con un grado maggiore di difficoltà. Anche per questo obiettivo comunità, il promotore di attività in cui gli alunni h – i – l – p - q teorie sul mondo con cui interagiscono. Sezione C 79

C.1 Pianificazione delle azioni C.1.1 Impegno delle risorse umane interne ed esterne alla scuola Figure professionali Tipologia attività di Dirigente Scolastico Seminari formazione aggiornamento professionale, relazione Piano Miglioramento di e in alla progettazione per competenze e alla progettazione del di Docenti Ore aggiuntive presunte Costo previsto 1)Formazione aggiornamento per la progettazione per competenze e 2)Programmazioni per Dipartimenti disciplinari 1)Ore funzione docente non eccedenti o in orario eccedenti per extrascolastico la la funzione docente 2)Ore previste di programmazione per Dipartimenti disciplinari Personale ATA Formatori Formazione aggiornamento e Ore su richiesta Formazione prevista dai bandi a cui l'Istituto ha aderito Ore richieste Fonte finanziaria Normativa riferimento per il DS (CCNL vigente) 1) Normativa di riferimento per il docente vigente); Carta 2015-2016 docente vigente) Bandi Miur Bandi Miur C.1.2 Impegno finanziario per le risorse esterne alla scuola e/o beni e servizi Impegni finanziari tipologia di spesa Attrezzature per Impegno presunto Euro 2000 Acquisto di: n. 6 LIM, di cui n. 2 su carrello; n. 11 tablet; n. 5 access point; n. 6 PC fissi; n. 6 monitor Fonte finanziaria Bilancio di Istituto Bandi Miur e PON di (CCNL docente 2) Normativa di riferimento per il (CCNL 80

Acquisto di n. 4 LIM Euro 8000 Donazione dei genitori C.1.3 Tempi di attuazione delle attività Azioni Pianificazione delle attività 5 Data: Data: Data: Data: Data: Data: novembre dicembre 1. Elaborare attività didattiche parallele e verticali dipartimenti disciplinari per gennaio febbraio marzo aprile Data: maggio Data: giugno Data: luglio 2. Articolare la progettazione didattica annuale tenendo conto di modalità e tempi individualizzati e personalizzati 3. Attuare un curricolo relazionale con valenza trasversale delle competenze di base 81

4. Fruire degli spazi laboratoriali concordando attività digitali nella prassi quotidiana 5. Partecipare ai corsi di formazione e aggiornamento presenti quelli individuati l'Istituto sul territorio e a nelle proposte progettuali dei bandi a cui ha aderito Sezione D D.1 PROGETTI DEL PIANO DI MIGLIORAMENTO 82

Titolo del progetto 1 Responsabile del progetto Data prevista di attuazione definitiva Livello di priorità Componenti del gruppo del progetto Fase 1- PLAN-DO -descrizione e pianificazione -destinatari diretti del progetto -attività -realizzazione Attività Documentazione e ricerca competenze, abilità per l’individuazione di e conoscenze perseguibili, nonché l’individuazione del format ritenuto più chiaro ed efficace. Obiettivi Output Outcome Stesura curricolo relazionale Istituto del Output di Un curricolo verticale per competenze Team di sezioni e classi dei tre ordini di scuola 30/06/16 1 Tutti i docenti dell'Istituto Dal Rapporto di Valutazione è emersa la necessità di superare le criticità nell'elaborazione del curricolo verticale di Istituto. Le resistenze maggiori scaturiscono da una esigua formazione dei docenti sulla progettazione per competenze e dalla mancanza di una forte motivazione per superare l'insegnamento e l'apprendimento tradizionale, a favore di una progettualità improntata sulle relazioni. Il progetto intende: codificare, documentare adeguatamente, diffondere e condividere fra le sezioni e le classi i criteri, gli indicatori e le verifiche delle attività, tramite azioni mirate per raggiungere un miglioramento generale dell’attività didattica, con un confronto più collaborativo tra i docenti. La scelta di tale approccio è finalizzata al raggiungimento del successo formativo tramite percorsi condivisi e innovativi. I destinatari del progetto sono tutti gli alunni dell'Istituto e i docenti dei tre ordini di scuola. Risultati attesi Indicatori Target atteso Effettuare scelte condivisibili dell'Istituto da tutti i docenti Diffusione di una cultura di fiducia, trasparenza, responsabilizzazione e riconoscimento nel gruppo di lavoro Clima di lavoro sereno e disteso Condivisione piena sulle scelte effettuate da parte di tutto il personale della scuola Totalità dei docenti dell'Istituto Strutturare ripetizioni, ridondanze un percorso didattico verticale privo di o omissioni Concordanza con i traguardi per le competenze, contenuti nelle Indicazioni Nazionali 83

Diffusione del curricolo redatto Fase 2- CHECK ACT Outcome Output Garantire massima efficacia dell'azione la educativo-didattica Migliori performance nel raggiungimento dei traguardi in uscita alla fine del primo ciclo di istruzione Totalità dei docenti dell'Istituto Dare visibilità al lavoro svolto Informazione fra tutti i destinatari della progettualità Totalità dei docenti, degli alunni e delle famiglie Outcome Dotare l'Istituto di un curricolo verticale e relazionale Reperibilità fruibilità tutti e del curricolo da parte di Totalità dei docenti, degli alunni e delle famiglie Il progetto viene monitorato con le seguenti modalità: -monitoraggio delle azioni -riesame miglioramento e 1.

2.

I gruppi per Dipartimenti disciplinari costituiti si riuniranno una volta al mese, presso la sede direzionale, per monitorare lo stato di avanzamento dei lavori e mettere in atto eventuali correttivi resisi necessari. I gruppi, qualora dovessero riscontrare difficoltà nel seguire la linea di avanzamento del progetto, in termini di selezione dei contenuti o di ulteriori scelte non delineate in precedenza, richiederanno l'intervento del Dirigente Scolastico ed eventualmente di consulenti/formatori. Titolo del progetto 2 Responsabile del progetto Data prevista di attuazione definitiva Livello di priorità Componenti del gruppo del progetto Fase 1- PLAN-DO -descrizione e pianificazione -destinatari diretti del progetto -attività -realizzazione aLIMentiamo le conoscenze Team di sezioni e classi dei tre ordini di scuola 30/06/16 2 Tutti i docenti dell'Istituto Il progetto intende implementare la qualità degli esiti degli studenti e delle competenze dei docenti, attraverso le tecniche formativo-innovative della didattica digitale. Esso promuove altresì la riflessione e il confronto, negli insegnanti e negli studenti, nell’ottica della prevenzione, del potenziamento e del recupero delle difficoltà sociali, relazionali, emotive e cognitive degli alunni, attraverso una didattica inclusiva, multimediale e metacognitiva. Nello specifico l'approccio dell'iniziativa di miglioramento è volto a: 1.

2.

sviluppare il ragionamento meta-cognitivo in continuità tra tutte le discipline linguistico antropologiche e logico-scientifiche, della didattica laboratoriale, della peer education; utilizzare gli strumenti digitali (LIM, computer, tablet) come ausilio ad ogni processo di 84

Attività Obiettivi Riorganizzazione degli spazi fruibili per le proposte informatiche e le pratiche laboratoriali Output Outcome 3.

4.

interazione didattica; acquisire nuove competenze digitali e tecnologiche; promuovere la cultura della valutazione e della autovalutazione da parte degli alunni e dei docenti. Le attività proposte seguiranno le seguenti scelte strategiche e metodologiche: 1.

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3.

4.

5.

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8.

l’apprendimento cooperativo, dove gli alunni imparano a lavorare insieme agli altri, in vista di obiettivi comuni, arrivando a costruire relazioni positive per valorizzare lo sviluppo delle competenze di tutti e di ciascuno. Questo avviene attraverso varie modalità: lavoro a piccoli gruppi, anche seguendo il ed il criterio della leadership distribuita coppie; per gruppi di livello, il tutoring e la peer education, che permettono l’insegnamento reciproco tra alunni; modello Jigsaw ; lavoro a l’approccio esperienziale all’apprendimento e l’apprendimento per scoperta, che permettono agli alunni di costruire il proprio apprendimento dall’esperienza diretta; il circle time, che permette agli alunni di esprimere i propri bisogni ed emozioni; la didattica di tipo metacognitivo, che sposta l’attenzione verso la specificità della situazione educativa e didattica, nella quale tutti i protagonisti, sono chiamati a svolgere un ruolo consapevole e attivo nel proprio processo di apprendimento, sui processi del pensiero, anche attraverso la logica del problem solving permette la risoluzione dei problemi attraverso lo sviluppo di un processo logico); (che la suddivisione del tempo in tempi; la didattica trasversale, che sviluppi all’interno delle varie discipline connessioni successo formativo di ciascun alunno; tra competenze, abilità e conoscenze funzionali al l’utilizzo di nuove tecnologie e di mediatori didattici; la tecnica della flipped classroom , intesa come capovolgimento delle figure interessate al processo di insegnamento/apprendimento. Risultati attesi Indicatori Target atteso Rendere flessibili e attivi gli spazi ad uso multimediale Diffondere della laboratoriale società l'idea prassi nella della Incremento di performance di successo Condivisione delle scelte effettuate Tutti i docenti che utilizzano gli le tecnologie e tutti alunni dell'Istituto 85

Predisposizione attività didattiche che richiedono l'uso strumenti digitali Fase 2- CHECK-ACT di di -monitoraggio delle azioni -riesame e miglioramento Output Outcome conoscenza Acquisizione degli di maggiori competenze professionali sull'uso strumenti digitali Dotazione in tutte le sezioni/classi dell'Istituto strumenti digitali ad uso quotidiano di N. di ore dedicate alla formazione per la didattica digitale Maggiore efficacia delle pratiche laboratoriali Tutti i docenti e gli alunni dell'Istituto Il progetto viene monitorato con le seguenti modalità: 1.

2.

3.

Momenti di condivisione, in sede di incontri di programmazione, in cui si evidenziano le eventuali criticità riscontrate e/o riscontrabili, per l'utilizzo di strumenti digitali nella prassi didattica quotidiana. Rilevazione del numero dei docenti che partecipano ad attività formative sulla didattica digitale e sull'uso corretto degli strumenti. Rilevazione attraverso questionari autovalutazione per gli alunni e i docenti sui percorsi effettuati e sulle competenze acquisite e/o potenziate con l'uso di strumenti digitali. di La realizzazione del progetto prevede incontri per programmare, ove necessario, iniziative di modifica e miglioramento del progetto stesso. Negli incontri si considereranno gli avanzamenti nelle singole attività, la tempistica e l’approccio complessivo alla strumentazione in dotazione. Sezione E E.1 Valutazione in itinere dei traguardi* (sezione 5 RAV) *I campi saranno compilati al termine di ciascun anno scolastico 86

Esiti degli studenti Traguardo sezione 5 RAV Data rilevazione Revisione continua dei tempi didattici e delle scansioni temporali curricolo garantire del per una concreta personalizzazione ed inclusione. Giugno 2016 Indicatori scelti Risultati attesi n. programmazioni annuali per ordini di scuola. 100% programmazioni annuali condivise n. PDP per alunni con Bes. Risultati riscontrati Differenza Considerazioni critiche Proposte di integrazione e/o modifica Riduzione della varianza interna alle/fra le classi e miglioramenti degli esiti n. schede di monitoraggio per ciascun curricolo redatto. 100% previsti PDP n. verifiche per competenze 100% schede sulla parte del curricolo redatto. 50% Verifiche comuni per classi parallele Osservazione, condivisione verifica buone pratiche a scuola acquisita e e delle in contesti socio culturali, come prassi di lavoro Giugno 2016 Giugno 2016 n. progetti PTOF portati a termine. n. griglia di autovalutazione finale docenti. per Realizzazione di progetti inseriti nel connessi Piano misura 30%. PTOF al nella del n. attività di formazione dei docenti, relativa alla didattica e all'uso di strumenti digitali. Livelli valutazione della qualità superiori 60%. di al Partecipazione alle formazioni per la didattica digitale pari al 30% dei docenti. 87

E.2 Condivisione interna dell'andamento del Piano STRATEGIE DI CONDIVISIONE INTERNA Momenti condivisione interna Riunione (20/10/2015) Incontro mensile di per Dipartimenti Disciplinari Persone coinvolte Incontri quindicinali (ottobre – dicembre 2015) Nucleo Autovalutazione FS Qualità Autovalutazione Collegio Docenti di Strumenti Bozza del Piano Considerazioni seguito condivisione a della Il lavoro ha richiesto diverse fasi preliminari per la prima stesura e Comunicazione del lavoro sul Piano I docenti hanno dato la piena disponibilità a supportare e dare il diretto contributo all'elaborazione del Piano Comunicazioni del DS sull'elaborazione del Piano Il Collegio ha condiviso le modalità di attuazione del Piano (riunione 26/10/2015) Incontro mensile (riunione 22/12/2015) Riunione (26/01/2016 23/02/2016) del del per Dipartimenti Disciplinari e Collegio Docenti FS Qualità Autovalutazione Coordinatori di plesso In sede di approvazione del PTOF, il DS delinea i punti salienti del Piano redatto per l'a.s. in corso Il Collegio, visionata la versione definitiva nei giorni precedenti, approva il Piano e Comunicazioni sull'andamento dei progetti inseriti nel Piano I docenti, dopo aver compilato le griglie di monitoraggio preposte, condividono osservazioni in merito ai progetti e alle eventuali criticità emerse Riunioni Intersezioni/Interclassi/ di Coordinatori di plesso Team docenti Classi (15/03/2016 03/05/2016) e Rappresentanti genitori delle classi dei Comunicazioni finali dei progetti sulle eventuali criticità emerse, sulle modifiche apportate e andamento delle fasi I docenti comunicano anche ai rappresentanti di classe l'andamento delle azioni del Piano e prendono atto delle osservazioni emerse. E.3 Diffusione dei risultati del Piano E.3.1 Azioni di diffusione dei risultati all'interno della scuola 88

Metodi/Strumenti Destinatari Comunicazione della stesura del curricolo relazionale e delle parti relative alla valutazione finale delle competenze, in sede di ricevimenti individuali. Genitori degli studenti Tempi Aprile 2016 Pubblicazione sul sito web della scuola e in sede di Collegio Docenti e riunione del Consiglio di Istituto, delle cartelle relative ai curricoli redatti. Il Consiglio di Istituto Il personale docente della scuola Giugno 2016 Illustrazione della revisione strutturale degli ambienti di apprendimento e delle nuove installazioni di strumenti digitali all'interno dell'Istituto mediante l'aggiornamento della piantina dei locali ubicati nei singoli plessi, in sede di riunione del Consiglio di Istituto e Collegio dei Docenti. Il Consiglio di Istituto Il personale docente e non docente della scuola Giugno 2016 Comunicazione di eventuali finanziamenti attribuiti alla scuola, relativi alla partecipazione ai Bandi ministeriali e PON, con riferimento ai progetti del Piano, mediante circolari interne, pubblicazione sul sito web dell'Istituto e in sede di riunione del Consiglio di Istituto. Il Consiglio di Istituto Febbraio – Giugno 2016 Il personale docente della scuola E.3.2 Azioni di diffusione dei risultati all'esterno della scuola Metodi/Strumenti Pubblicazione sul sito web della scuola delle cartelle relative ai curricoli redatti. Destinatari Genitori degli studenti Tempi Pubblicazione sul sito web della scuola delle nuove dotazioni multimediali all'interno dei singoli plessi. Genitori degli studenti Associazioni del territorio con cui la scuola collabora Giugno 2016 Giugno 2016 89

Polo di scuole in rete Comunicazione di eventuali finanziamenti attribuiti alla scuola, relativi alla partecipazione ai Bandi ministeriali e PON, con riferimento ai progetti del Piano, mediante pubblicazione sul sito web dell'Istituto e in sede di riunione del Polo di scuole in rete. Genitori degli studenti Associazioni del territorio con cui la scuola collabora Febbraio – Giugno 2016 Polo di scuole in rete Legenda Sezione 3A.1 RAV Area Criterio di qualità Curricolo Progettazione aderente alle Valutazione esigenze contesto, progetta attività del didattiche coerenti con curricolo, valuta gli studenti utilizzando criteri e strumenti condivisi. il Descrittore di riferimento Punteggio riferito al descrittore Punteggio RAV di Istituto La scuola ha definito alcuni aspetti del proprio curricolo, rimandando per gli altri aspetti a quanto previsto nei documenti ministeriali di riferimento. La definizione dei profili di competenza per le varie discipline e anni di corso è da sviluppare in modo più approfondito. attività degli Le obiettivi deve essere migliorata. e di ampliamento dell'offerta formativa sono per lo più coerenti con il progetto formativo di scuola. La definizione delle abilità/competenze da raggiungere 3 Con qualche criticità 4 Ci sono referenti per la progettazione didattica e/o la valutazione degli studenti e dipartimenti disciplinari, anche se il personale interno è coinvolto in misura limitata. La progettazione didattica periodica viene condivisa da un numero limitato di docenti. I docenti fanno riferimento a criteri di valutazione comuni definiti a livello di scuola, anche se solo in alcuni casi utilizzano prove standardizzate comuni per la valutazione. La progettazione di interventi specifici a seguito della valutazione degli studenti 90

non viene effettuata in maniera sistematica. Sezione 2.2 RAV Area Valutazione Nazionale (INVALSI) Criterio di qualità Descrittore di riferimento Punteggio riferito al descrittore Punteggio RAV di Istituto La scuola assicura l'acquisizione dei livelli essenziali di competenze (misurate con le prove standardizzate nazionali) per tutti gli studenti. Il punteggio di italiano e matematica della scuola alle prove INVALSI è in linea con quello di scuole con background socioeconomico e culturale simile. La varianza tra classi in italiano e in matematica è uguale o di poco superiore a quella media, i punteggi delle classi non si discostano molto dalla media della scuola, anche se ci sono casi di singole classi in italiano e matematica che si discostano in negativo. La quota di studenti collocata nei livelli 1 e 2 in italiano e in matematica è in linea con la media nazionale. 3 Con qualche criticità 4 Sezione 3A.2 RAV Area Ambiente di apprendimento Criterio di qualità Descrittore di riferimento La scuola offre un ambiente di apprendimento innovativo, curando gli aspetti organizzativi, metodologici d'aula. e relazionali del lavoro L'organizzazione di spazi e tempi risponde solo parzialmente alle esigenze di apprendimento degli studenti. Gli spazi laboratoriali sono usati, anche se in misura minore rispetto alle loro potenzialità. La scuola incentiva l'utilizzo di modalità didattiche innovative, anche se limitatamente ad alcuni aspetti o ad alcune discipline o anni di corso. Le regole di comportamento sono definite, ma sono condivise in modo Punteggio riferito al descrittore 3 Con qualche criticità Punteggio RAV di Istituto 4 disomogeneo nelle classi. I conflitti sono gestiti, anche se non sempre le modalità adottate sono efficaci. 91

Sezione 5 RAV PRIORITA' E TRAGUARDI Esiti degli studenti Risultati scolastici Descrizione della priorità Uso di buone pratiche e strumenti operativi per la valutazione per competenze. Descrizione del traguardo Revisione continua dei tempi didattici e delle scansioni temporali del curricolo per garantire una concreta personalizzazione ed inclusione. Risultati nelle prove standardizzate nazionali Attività didattiche parallele per dipartimenti disciplinari. Articolazione della progettazione didattica con modalità e tempi individualizzati. Riduzione della varianza interna alle/fra le classi e miglioramento degli esiti. Competenze chiave e di cittadinanza Attuazione del curricolo relazionale, con valenza trasversale delle competenze di base. Osservazione, condivisione e verifica delle buone pratiche a scuola e in contesti socio culturali, come prassi di lavoro acquisita. OBIETTIVI DI PROCESSO Area di Processo Curricolo, progettazione e valutazione Ambiente di apprendimento Descrizione dell'obiettivo di processo curricoli. Attivare un gruppo di lavoro per individuare i traguardi dei Estendere l'uso delle nuove tecnologie nell'apprendimento (LIM) ad un maggior numero di classi. Tenuto conto delle principali criticità emerse dal presente RAV, l'attivazione di un curricolo verticale ottimizza i tempi di apprendimento, e l'uso delle nuove tecnologie potrà contribuire allo sviluppo delle competenze, in un'ottica di miglioramento degli esiti degli studenti, sia sul piano didattico che socio relazionale. Note 1 2 3 La stima della fattibilità si attua sulla base di una valutazione delle reali possibilità di realizzare le azioni previste, tenendo conto delle risorse umane e finanziarie a disposizione. La stima dell'impatto implica una valutazione degli effetti che si pensa possano avere le azioni messe in atto al fine di perseguire l'obiettivo descritto. Il prodotto dei due valori fornisce una scala di rilevanza degli obiettivi di processo da mettere in atto. 4 L'indicatore di monitoraggio esprime un elemento misurabile su cui basare il controllo periodico del processo in atto. 5 Colori delle azioni: ROSSO = azione non svolta o non in linea con gli obiettivi previsti; GIALLO = azione in corso e in linea con gli obiettivi previsti; VERDE = azione attuata e conclusa come da obiettivi previsti. 92