P.T.O.F. 2016-2017/2018/2019 - Istituto Comprensivo "Teodoro Gaza"

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SCUOLA INFANZIA – PRIMARIA- SECONDARIA PRIMO GRADO
Unione Europea
Fondo Europeo di Sviluppo Regionale
PON “Competenze per lo sviluppo”
MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
84070 - Via Cenobio – San Giovanni a Piro – SA –
C.M. SAIC815005 – C.F. 84001740657
Tel. e Fax 0974/983127 Mail [email protected]
www.icteodorogaza.gov.it
Dipartimento per la Programmazione
Direzione Generale per gli Affari Internazionali
Ufficio V
ISTITUTO COMPRENSIVO” TEODORO GAZA”
SCUOLA INFANZIA – PRIMARIA - SECONDARIA PRIMO GRADO
84070-SAN GIOVANNI A PIRO (SA)
PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA
LEGGE N. 107 DEL 2015
IL COLLEGIO DEI DOCENTI
0
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SCUOLA INFANZIA – PRIMARIA- SECONDARIA PRIMO GRADO
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INDICE PTOF
1 – Descrizione dell’ambiente di riferimento e delle risorse disponibili
1.1 - Premessa
pag.
3
1.2 - Analisi del contesto e dei bisogni del territorio di riferimento
“
4
1.3 – Risorse professionali
“
6
1.4 – Risorse strutturali
“
9
“
11
3.1 Traguardi attesi in termini di competenze e obiettivi di apprendimento
specifici dell’indirizzo di studio comprensivi della quota di autonomia
“
22
3.2 Iniziative di arricchimento e di ampliamento curricolare
“
28
3.3 Azioni della scuola in relazione ai Bisogni Educativi Speciali
“
32
3.4 Linee metodologiche e modalità di monitoraggio delle attività anche
“
in termini di orientamento degli alunni nella prosecuzione del percorso di studi
37
3.5 Criteri e modalità di verifica e valutazione delle competenze degli alunni
“
38
4.1 Modello organizzativo per la didattica
“
40
4.2 Articolazione degli Uffici e modalità di rapporto con l’utenza
“
42
4.3 Reti e Convenzioni attivate per la realizzazione di specifiche iniziative
“
43
4.4 Piano di Informazione e formazione relativi alla sicurezza sul posto di lavoro “
(d. lgs. N. 81/08)
4.5 Piano di formazione del personale docente e ATA
“
44
2 – Identità strategica
2 – Identità strategica
3 – Curricolo dell’istituto
4 – Organizzazione
46
5 – Individuazione delle priorità rispetto agli esiti degli studenti e descrizione dei traguardi
5.1 - Priorità, traguardi ed obiettivi
“
48
5.2 - Scelte conseguenti ai risultati delle prove INVALSI
5.3 - Proposte e pareri provenienti dal territorio e dall’utenza
5.4 - Piano di miglioramento
5.5 - Scelte conseguenti alle previsioni di cui alla legge 107/15
5.6 - Scelte organizzative e gestionali
5.7 – Azioni coerenti con il Piano Nazionale Scuola Digitale
“
“
“
“
“
“
51
52
53
53
53
55
1
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5.8 – Attività
5.9 - Scelte derivanti da priorità ed obiettivi assunti negli anni precedenti
5.10 - Fabbisogno di personale
6 – Monitoraggio
“
“
“
55
57
57
6.1 Verifica degli obiettivi raggiunti in relazione alle priorità fissate
“
60
6.2 Verifica dell’efficacia delle attività di ampliamento/arricchimento
curricolare proposte
“
61
6.3 Utilizzo dell’organico dell’autonomia in termini di efficienza
“
61
6.4 Valutazione complessiva del processo in atto
“
62
2
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1 – Descrizione dell’ambiente di riferimento e delle risorse disponibili
1.1 - Premessa
.
Le innovazioni introdotte dalla Legge n. 107 del 2015, meglio conosciuta come “ la buona
scuola“ mirano alla valorizzazione dell’autonomia scolastica, che trova il suo momento più
importante nella definizione e attuazione del piano dell’offerta formativa triennale;
Esse prevedono, che le istituzioni scolastiche, con la partecipazione di tutti gli organi di
governo, dovranno provvedere alla definizione del Piano Triennale dell’Offerta Formativa
per il triennio 2016-17, 2017-18, 2018-2019.
Il Piano Triennale dell’Offerta Formativa (PTOF) è “il documento fondamentale costitutivo
dell’identità culturale e progettuale” dell’Istituto Comprensivo Teodoro Gaza di San
Giovanni a Piro.
Con esso si è inteso progettare strategicamente le azioni del prossimo triennio, in uno
sforzo di coerenza interna non solo tra gli strumenti che il Sistema Nazionale di
Valutazione prima e la legge 107/2015 poi hanno fornito (il RAV, l’Atto di Indirizzo del
dirigente, il PDM, il Piano triennale dell’OF), ma anche tra le istanze dei diversi attori:
dirigente, collegio, stakeholders.
A tenere unito il tutto provvede l’obiettivo comune dell’intero sistema, quello per cui le
scelte assunte dalla scuola, in nome di una rinnovata autonomia, abbracciano valutazioni
e premialità, richiedendo l’assunzione concreta e diretta di responsabilità diffuse, perché
tipiche di un approccio basato sull’apprendimento organizzativo: il miglioramento continuo
del servizio educativo e formativo.
Il Piano Triennale dell’Offerta formativa dell’Istituto Comprensivo Teodoro Gaza intende
favorire l’affermazione di una coerenza tra lo stato dell’arte della realtà scolastica e le
finalità che un nuovo modello di scuola propone.
La stesura coerente del Piano triennale dell’OF, parte dal Rapporto di Autovalutazione e
tiene conto dei contenuti dell’atto di indirizzo elaborato dal D.S., presentato al territorio in
data 29/09/2015 e condiviso in Collegio dei Docenti, con modifiche ed integrazioni in data
29/09/2015.
La scuola, che deve la sua architettura all'art. 21 della L. 59/97 e la sua regolamentazione
al dpr. N.275/99, è chiamata così ad elaborare il Piano Triennale dell'Offerta Formativa
(PTOF) allo scopo di:
* comunicare con trasparenza le scelte educative, curriculari ed organizzative
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* organizzare i percorsi di apprendimenti in un curricolo, predisposto nel rispetto delle
finalità e dei traguardi per lo sviluppo delle competenze, e degli obiettivi di apprendimento
posti dalle indicazioni.
Fanno parte integrante di questo documento: il Regolamento di Istituto, il Regolamento di
Disciplina, Regolamento viaggi di istruzione, il Patto di Corresponsabilità educativa, il
PECUP, la Carta dei servizi scolastici, il Piano Annuale per l’Inclusività.
L’intero PTOF rappresenta un progetto unitario ed integrato, anche se elaborato con una
molteplicità di azioni didattiche nel rispetto delle reali esigenze del territorio dell’utenza.
1.2 - Analisi del contesto e dei bisogni del territorio di riferimento
Il territorio di San Giovanni a Piro si è sempre caratterizzato per la sua economia
prevalentemente agricola, ma anche per l'artigianato, che ha avuto un suo periodo di
fioritura.
Dal punto di vista paesaggistico, S. Giovanni a Piro, situato a 450 m. s.l.m., si affaccia sul
golfo di Policastro, collocandosi armoniosamente fra il Monte Bulgheria (1200m. ca) e la
frazione di Scario, cittadina solare, che annovera fra le sue risorse economiche la pesca e
il turismo. Qui si trova uno dei luoghi più importanti della preistoria della penisola italica: la
grotta della “molara”.
Non va dimenticata la frazione Bosco, resa famosa dai moti rivoluzionari del 1828 e dalla
presenza della casa “Ortega”, famoso pittore esule antifranchista spagnolo, che vi visse
per molti anni.
Purtroppo il centro e le pur importanti frazioni citate, come molti altri centri del sud, hanno
subito forti flussi migratori.
Tuttavia vive in loco una buona parte di giovani che vuole restare a lavorare nella propria
terra. Tali giovani non mancano di spirito di iniziativa e la scuola, deve costituire un punto
di riferimento forte anche per loro, affinché le speranze non vengano deluse e si tenti
riarginare il flusso migratorio ormai comune a tutti i piccoli centri soprattutto del sud.
Sul territorio comunale trovano posto i tre ordini di scuola dell’obbligo, distribuite, a
seconda della richiesta e delle possibilità logistiche, tra le frazioni ed il capoluogo. La
scuola secondaria di primo grado già impegna la popolazione scolastica in un flusso
veicolare di trasferimento degli allievi da e verso il capoluogo ove questa è ubicata. Un
maggiore flusso è pero esistente tra l’intero territorio di San Giovanni e le vicine sedi
delle suole di ordine superiore: Sapri, Torre Orsaia, Maratea.
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Pur avendo un ambiente con svantaggi socio-economici, l'habitat si presenta a bassissimo
tasso di criminilità (quasi assente).
L'ambiente dedito al settore primario nel capoluogo ha fra le risorse ed opportunità quelle
di "Ripartire" dal settore rurale: RISILIENZA".
Tuttavia mentre nel capoluogo il tasso economico-disoccupazionale risulta al di sopra
della media Nazionale, nella frazione Scario, località marina, le opportunità relative
all'habitat socio-economico-culturale sono date dai lavori stagionali-balneari e turistici,
nonché nell'ambito del settore primario proprio della pesca.
Gli studenti provenienti dall'estero Ue ed extra UE incidono in percentuale basssissima
sulla popolazione scolastica, mentre non esistono popolazioni nomadi sul territorio.
Lo scambio culturale con altre realtà deriva da un'alta percentuale di turisti italiani e
stranieri sul territorio. Lo sviluppo del settore economico e sociale è limitato in quanto la
realtà scolastica e territoriale dista oltre cento km. dal capoluogo di provincia che
rappresenta la città più vicina; ciò determina una realtà strettamente provinciale e
periferica tipica dei piccoli centri del Sud dove non è mai stato implementato il lavoro del
settore secondario e del terziario ad esso legato.
Il territorio si colloca in un ambiente naturale e salubre, nel parco nazionale del "Cilento e
Vallo di Diano e Alburni. Il territorio, patrimonio UNESCO, è interessato da una riserva
marina protetta: "Baia Infreschi" e l'area SIC Masseta. Sulla costa vi è un sito Archeopaleontologico (Grotta Molara), mentre nel territorio interno è presente un Cenobio
Basiliano. Nella frazione Bosco, nota per i Moti del 1828, ha dimorato per alcuni decenni
l'artista spagnolo Josè Ortega, lasciando numerose testimonianze artistiche.
Tutto quanto sopra rappresenta una risorsa cognitiva per la scuola.
Gli EE.LL. sviluppano una progettualità transdisciplinare in rete anche se spesso le
Istituzioni Centrali risultano essere lontani dal contesto scolastico e territoriale in termini di
Capitale umano ed economico.
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1.3 – Risorse professionali
I docenti presenti nell'Istituto hanno un'età media di circa 50 anni, risultano abbastanza
stabili con un alto senso di appartenenza. Quasi tutti sono in possesso di certificazioni
informatiche, mentre vi è carenza nell'ambito della certificazione linguistica. Tuttavia le
competenze risultano ampie anche perchè alcuni provengono da ambienti di lavoro in altri
ministeri e altri lavorano nei settori professionali, propri della libera professione.
6
Altri ancora annoverano diverse abilitazioni nell'ambito scolastico e nei diversi gradi di
scuola. Molti docenti, soprattutto nella scuola secondaria di I grado, di seguito alle varie
riforme scolastiche che hanno decurtato le ore delle ex educazioni, sono costretti a
lavorare su più scuole con grave dispendio di tempo e di energia.Specchio dei docenti:
ELENCO DOCENTI SCUOLA DELL’INFANZIA1
BLOTTA VINCENZINA
CARPENTIERI CARMELA
FIERRO NINA2
GIUDICE MARIA
LAINO NICOLINA
REINA MARIA ASSUNTA
SALVUCCI MARIA TERESA
SORRENTINO MARIA ANTONIETTA
ZINNO ASSUNTA
DE LISA GAETANA RELIGIONE
CAPUTO RAFFAELLA SOSTEGNO
SCALONE LORELLA3
ELENCO DOCENTI SCUOLA
PRIMARIA
SAN GIOVANNI A PIRO
1. COPPOLA ANNA MARIA
2. COLICIGNO ROSALIA
discipline
classe
ITALIANO, STORIA, GEOGRAFIA,
ARTE IMMAGINE, MOTORIA
prima
MATEMATICA, SCIENZE, MUSICA
terza
ITALIANO, STORIA, GEOGRAFIA,
ARTE IMMAGINE
quinta
MATEMATICA, SCIENZE, MUSICA
prima
2015/2016
(INCARICATA AL 30/06/2016)
3
assegnata tit. Sala Consilina posto comune (titolare Del Duca Carmela in assegnazione
1
In organico per l’anno scolastico
2
a Santa Marina)
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3.MARSIGLIA ROSA
4.TRABUCCO MMACOLATA
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ITALIANO, STORIA, GEOGRAFIA,
ARTE IMMAGINE
Seconda
quinta
MATEMATICA, SCIENZE, MUSICA
prima
ITALIANO, ARTE IMMAGINE,
MOTORIA
terza
Seconda
MATEMATICA
quarta
5. PROTA MICHELINA
INGLESE
TUTTE
6. MELILLO MARIA
RELIGIONE
TUTTE
Seconda
SCIENZE, MOTORIA, MUSICA
7. COSTANZO FILOMENA
STORIA, GEOGRAFIA
terza
MATEMATICA, SCIENZE, MUSICA
quinta
ELENCO DOCENTI SCUOLA
PRIMARIA SCARIO
1. IANNUZZI FELICIA
1. AIELLO ANTONELLA
discipline
ITALIANO, ARTE IMMAGINE, MUSICA,
STORIA SCIENZE, GEOGRAFIA,
MUSICA
ITALIANO, ARTE IMMAGINE, MUSICA
SCIENZE, STORIA, GEOGRAFIA,
MOTORIA
STORIA, GEOGRAFIA
2. CARUSO SOFIA
MATEMATICA, GEOGRAFIA,
MOTORIA, SCIENZE
ITALIANO, ARTE IMMAGINE, MUSICA
ITALIANO, STORIA, GEOGRAFIA,
ARTE IMMAGINE, MUSICA
3. MAROTTA ROSA
quinta
STORIA, GEOGRAFIA
classe
prima
quinta
quinta
terza
prima
terza
secoda
quarta (S.G.)
Quarta
STORIA, GEOGRAFIA
MATEMATICA, SCIENZE, MOTORIA
4. PARADISO ANNAMARIA
MATEMATICA, SCIENZE, MOTORIA
(Scario)
seconda
terza
Quarta
MOTORIA
(S:G:)
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Quarta
MATEMATICA, SCIENZE
(S:G:)
Quarta
5. RENZULLI MICHELINA
MATEMATICA, SCIENZE
(Scario)
Quinta
(S:G:)
ITALIANO
Quarta
6. GAGLIARDO ADRIANA
ITALIANO, MOTORIA, ARTE
IMMAGINE, MUSICA
Quarta
ITALIANO, MOTORIA, ARTE
IMMAGINE, MUSICA
seconda
INGLESE
INGLESE, MATEMATICA
INGLESE, MATEMATICA
8. PROTA MICHELINA
9. MELILLO MARIA
quinta
quinta
TUTTE
INGLESE
TUTTE
RELIGIONE
10.BRANDI VINCENZA
(Scario)
prima
INGLESE
7.CETRANGOLO GERARDINA
(S.G)
terza
SOSTEGNO
prima
SOSTEGNO
ELENCO DOCENTI SCUOLA SEC. I GRADO
1. CAPOBIANCO LUCIO
2. COPPOLA ANNA MARIA
3. PARADISO GIUSEPPINA
4. MANDOLA LOREDANA
5. BERARDI ANNA TERESA
6. VITA GIULIA
7. VIGORITO MARIA TERESA
8.NAPOLITANO GIOVANNI
9.SAMPOGNA ADRIANA
10 CHERILLO ANNA
11 BARILE SALVATORE
12 MAUTONE ANIELLO
13.NICOLELLA MARIO
14.CAPUTO RAFFAELE
15 PALADINO TATIANA
16. LINGUADOCA GIOVANNI
Lettere
Lettere
Lettere
Lettere
Lettere
MATEMATICA
MATEMATICA
MATEMATICA
Lingua Inglese
Lingua Francese
Tecnica
Artistica + ore residue tecnica 4
Musica
Educ. Fisica
clarinetto.(tit. DEL GALDO MATTEO)
Assegnato a Salerno Defilippis)
8
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17. LOIA ANGELO
18.MAUTONE
GIANDOMENICO “
29. TAGLIAFERRI DANIELA
20.MANGIA MICHELE
21.ROMANO MARIA ROSARIA
22MIRANDA MARIA GIOVANNA
23.VALLONE MARIA ELENA
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chitarra
tromba
sostegno
sostegno(ut. Titolare Roccagloriosa)
Religione
Religione
Flauto
ELENCO PERSONALE ATA A.S. 2015/2016
1. FEOLA
2. GALIETTA
3. MANNISE
4. CARIELLO
5. BRUZZESE
6. CAVALIERI
7. CARBONE
8. MIRAGLIA
9 CITERA
10.GRECO
11 CASTIGLIA
12SORRENTINO
12 TULIMIERI
FILOMENA
LUCIA MARIA
MARILENA
MARIA
SILVIO
AMEDEO
TERESA
RITA
GIUSEPPE
ROCCO
LUCIA
RITA
GIUSEPPE
D.S.G.A
ASS.TE AMM.VO SOST. dsga
ASS.TE AMM.VO
COLL. RE SCOL.INC.AGG.
COLL. RE SCOL INC.AGG
COLL. RE SCOL
COLL. RE SCOL
COLL. RE SCOL
COLL. RE SCOL INC.AGG
COLL. RE SCOL
COLL. RE SCOL INC.AGG
COLL. RE SCOL INC.AGG
COLL. RE SCOL INC.AGG
1.4 – Risorse strutturali
L’Istituto Comprensivo TEODORO GAZA si compone di cinque edifici scolastici, di cui 2 a
San Giovanni a Piro, 2 a Scario e 1 a Bosco.
La qualità della strutture scolastiche nel Capoluogo risulta abbastanza idonea, in
particolare l'edifico della scuola primaria è di recente costruzione e rispetta le norme e la
vivibilità. Per quanto riguarda la raggiungibilità delle sedi, non esistono particolari disagi.
La scuola è dotata di moderne apparecchiature con una discreta qualità, annoverando LIM
per ogni classe oltre ad una aula computer multimediale; vi è anche una classe di Scuola
secondaria di I grado "Classe2.0". Alle frazioni Scario e Bosco, le attrezzature multimediali
sono mancanti o limitate.
Per le attività sportive esiste un campetto presso le scuole secondarie e primarie di San
Giovanni ed unno preso la Scuola primaria di Scario. La Scuola Secondari di Scario ne è
sprovvista.
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L’ambiente adibito a palestra non reca le caratteristiche necessarie per essere utilizzato
appieno come tale.
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2 – Identità strategica
2.1 – Identità strategica
Il Piano Triennale dell’OF 2016-2019 dell’Istituto Comprensivo Teodoro Gaza si propone
quale piano programma costruito come traccia di riferimento per l’azione dei lavoratori
della scuola, ma anche come specchio della naturale evoluzione delle attività sino ad ora
svolte dall’Istituto di San Giovanni a Piro.
In linea con gli obiettivi generali già fissati dalla Scuola nell’ambito delle proprie scelte
educative e didattiche, nella volontà ferma di consolidare l’affermazione di un
PARADIGMA EDUCATIVO costruito in VISIONE ECOLOGICA, le attività previste dallo
strumento di programmazione, sono mirate al consolidamento della cultura della
transizione e della resilienza, arricchite dalla strategia dei rifiuti zero, nell’attuazione dei
principi della carta della terra, nella costruzione di una società all’insegna della
DEMOCRAZIA, della NON VIOLENZA e della PACE, dove la Scuola assume un ruolo
insostituibile: educare, a conoscere i "movimenti dell'anima" per permettere di partecipare,
comprendere meglio le emozioni e rispettare i sentimenti degli altri per ogni forma di
convivenza umana, ma anche lavorare sulle emozioni come possibile lettura per il
riconoscimento delle paure e degli stereotipi.
A questi concetti è ispirata l’azione didattica sia culturale che formativa di tutto l’Istituto
attraverso i vari ordini di scuola.
La funzione educativa della scuola assume un ruolo insostituibile: educare, infatti, non è
semplice atto intellettuale ed è pertanto necessario conoscere i "movimenti dell'anima" per
permettere di partecipare, comprendere meglio le emozioni e rispettare i sentimenti degli
altri per ogni forma di convivenza umana, lavorare sulle emozioni come possibile lettura
per il riconoscimento delle paure e degli stereotipi.
I valori, più che da una mente all'altra, passano da una vita all'altra. Nascono
dall'esperienza e si pongono con la "testimonianza". L'educare tramanda la sapienza di
vita di chi ci ha preceduto, adattandola ai bisogni di chi vive oggi. Ma un educatore è
credibile solo se si coinvolge di persona, se si fa compagno di viaggio, se sceglie la
pedagogia della vicinanza. I docenti sono artefici importanti di questo processo e
influenzano sensibilmente la formazione dell'identità degli allievi, con la programmazione
11
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disciplinare e curriculare, con l'approccio e le pratiche didattiche che mettono in atto, con
le modalità educative che realizzano. Il nostro sistema scolastico è dunque chiamato a:
- stimolare la riflessione degli studenti e delle studentesse sul valore fondamentale dei
diritti che sono propri del vivere civile, facendo leva sulla loro identità autoreferenziale;
- facilitare la consapevolezza del proprio modo di comunicare e proporsi all'altro,
tramite anche la gestione dei propri vissuti emozionali, fornendo una
conoscenza dell'aspetto emotivo della persona nel contesto delle relazioni;
- incentivare il miglioramento della qualità dell' offerta formativa delle scuole in
materia di pari opportunità, orientamento e attenzione alla differenza di genere;
- promuovere, attraverso iniziative specifiche, la documentazione di esperienze
educative e formative e la produzione di materiale fruibile da più soggetti in vari
contesti territoriali, sostenendo, a livello locale, la disseminazione di buone
pratiche sulle tematiche di genere;
- realizzare azioni di analisi della situazione territoriale, progettazione e
realizzazione di iniziative di formazione, eventi di sensibilizzazione, monitoraggi
e valutazioni conclusive, attraverso l'operato di Gruppi di Lavoro territoriali
sulle Pari Opportunità e differenze di genere;
- creare un tessuto di relazioni efficaci con soggetti del territorio che a diverso
titolo si occupano del tema.
Compito della Scuola è quello di integrare la prospettiva di genere m tutte le
attività educative e di socializzazione al lavoro con una crescita tangibile in
termini di:
- equità per l'adesione sistemica ad azioni positive di riduzione delle
disuguaglianze in base al genere e promozione delle pari opportunità;
- efficienza riferita all'impiego delle risorse e alla qualità dei servizi della Scuola
in base alle diverse esigenze dei giovani soggetti in formazione, donne e uomini
della moderna società conoscitiva a dimensione paritaria.
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Finalità e obiettivi culturali dell'istituto
In tale scenario è stata costruita la proposta culturale dell’istituto. Con questa si
intende affiancare l’offerta formativa istituzionale ed obbligatoria, attraverso un quadro di
interventi articolati ed uniti da un unico scopo formativo che racchiude al proprio interno i
concetti della identità e della appartenenza. Lo scenario di riferimento diventa l’intera
complessità di elementi di un patrimonio ricco di potenzialità, che attraverso i processi
dell’apprendimento sviluppati con metodologie innovative e coerenti, si trasformano in
informazioni a disposizione dell’allievo per aiutarlo ed indirizzarlo nelle scelte professionali
e nei comportamenti di convivenza civile dentro e fuori i luoghi di appartenenza.
Un ruolo fondamentale spetta alle organizzazioni no profit e gli organismi che operano sul
territorio verso i quali la scuola svolge una operazione di coinvolgimento nella integrazione
degli studenti, cercando di far cadere le diversità di tipo patologico, al fine di rendere
produttiva la partecipazione alla vita scolastica prima e sociale poi di ognuno.
Rispetto per l’ambiente e per le tradizioni, per la cultura rurale e la storia dei luoghi sono
alla base dell’offerta formativa sviluppata dall’istituto comprensivo.
Lo sviluppo sostenibile (la sostenibilità4) non è tanto un’ideologia, esso si avvale di
4
L’idea di sostenibilità è un’idea complessa che mette in connessione non solo Ecologia, Economia e Società, come
ormai ampiamente dibattuto, ma tutto un mondo di obiettivi, bisogni, problemi, soggetti e necessariamente anche di
valori. Spesso, inoltre, il concetto di sostenibilità non viene elaborato partendo da una visione di mondo “tutto attaccato”
e quindi difficilmente viene fatta emergere e riconosciuta la sua dimensione connettiva e dinamica con la riduzione del
“tutto” a semplice “sommatoria delle parti”. È
fondamentale richiamare il ruolo di questa visione del mondo nello
sviluppo dell’idea di ambiente e delle problematiche ad esso collegate, oltre ai suoi effetti disastrosi a livello gestionale.
Alla luce di questa situazione culturale, diventa così sempre più urgente contribuire a sviluppare e sostenere, attraverso
le differenti esperienze didattiche, l’emergere di una “visione d’insieme” di ambiente nella sua complessità, quale sistema
di rapporti che si sviluppano nello spazio e nel tempo tra i suoi diversi componenti, in continua e reciproca evoluzione.
A tale scopo è altrettanto necessario che nella scuola i ragazzi possano acquisire gli strumenti essenziali per riconoscere
i legami, le interdipendenze, le connessioni che danno forma alle singole realtà analizzate.
Nell’ambito di questo scenario, si inserisce il ruolo dei docenti, che per diverse tipologie di motivi, in primis il loro
background culturale e formativo, si sono trovati assai frequentemente ad essere i referenti principali delle attività di
educazione ambientale nelle scuole di ogni ordine e grado.
L’obiettivo è dunque quello di stimolare ed attivare un processo dinamico di interazione tra le diverse conoscenze
disciplinari, oltre ad un atteggiamento di curiosità nei confronti del mondo; uno stimolo alla riflessione sulle motivazioni
ed allo stesso tempo sui valori alla base dei comportamenti quotidiani attuati sia in quanto singoli individui che membri di
una società. Le tematiche proposte (biodiversità, energia, inquinamento e rifiuti) sono state scelte in quanto permettono
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concetti, di metodologie, di processi e si esplica attraverso atteggiamenti, comportamenti,
modi di essere e di pensare.
L’attenzione alla dimensione dei fenomeni emergenti
risulta fondamentale alla
comprensione e alla soluzione dei problemi che l’umanità oggi si trova ad affrontare per
non aver poggiato sull’armonia le relazioni con il nostro pianeta terra.
Ambiente, agricoltura, energia: il futuro ricomincia da qui. La scuola opera affinché i
giovani vengano avviati a concepire politiche ambientali poste alla base di ogni singola e
semplice azione per lanciare una nuova idea di sviluppo del territorio ed uno stile di vita
che possa essere ambientalmente sostenibile e adottato da tutte le popolazioni.
La volontà del Piano dell’Offerta Formativa è quella di far nascere a San Giovanni a Piro,
con la spinta della scuola e l’aiuto del Comune e delle associazioni e di quanti operano a
vario titolo sul territorio, un grande esperimento di riprogettazione progressiva del territorio
con l’obiettivo di adattarsi e cogliere le opportunità di uno scenario in cui le risorse naturali
ed energetiche saranno meno disponibili, dando al contempo il concreto contributo alla
riduzione delle emissioni di gas serra.
La scuola e il Comune, sono il livello ideale per orientare la comunità di riferimento verso
comportamenti sostenibili, attraverso la diffusione di informazioni e attraverso il sostegno
di avvicinarsi alla complessità e sistemicità dell’ambiente e sono caratterizzate da una forte rilevanza sia a livello locale
che globale.
Tali nuclei tematici, inoltre, si prestano ad essere affrontati analizzandone la dimensione scientifico-
ambientale, così come quella economica e sociale e pertanto possono rappresentare un punto di incontro interessante
per la sperimentazione di un approccio sia disciplinare, attento alle connessioni ed alle interrelazioni, che
interdisciplinare, in grado di coinvolgere e di utilizzare i contributi delle diverse discipline che caratterizzano il curriculum
di studi della nostra scuola. Dal punto di vista della loro fruizione, tali temi potranno rappresentare sia il punto di partenza
del percorso di insegnamento/apprendimento, dal quale si potranno diramare gli approfondimenti necessari che
riconducono alla dimensione disciplinare delle singole aree tematiche proposte, sia degli stimoli all’apertura di alcune
finestre culturali, che si collocano a supporto di un’idea strettamente ed inscindibilmente legata nella realtà in cui docenti,
studenti e scuola sono inseriti.
Con un passaggio dinamico dalle aree tematiche ai percorsi interdisciplinari di
educazione alla sostenibilità, e viceversa, questa logica connettiva, permetterà ai singoli docenti, di tessere percorsi
specifici ed unici nei diversi contesti, volti alla messa a fuoco di problemi condivisi in grado di valorizzare le competenze
dei singoli e stimolarne l’assunzione di responsabilità, grazie ai quali dare forza al pensiero sistemico, catalizzando così il
passaggio da un apprendimento trasmissivo ad un apprendimento trasformativi (paradigma), che rappresenta la risposta
educativa alla sfida della sostenibilità.
Superare il dualismo uomo/natura, riuscire a cogliere le relazioni, correlare
locale/globale, prendere decisioni in condizioni di incertezza, qualità della vita, equità e giustizia, diversità, bisogni e diritti
delle future generazioni, responsabilità, partecipazione, principio di precauzione, cambiamento sostenibile, sono solo
alcune delle parole chiave che potrebbero guidare il percorso formativo attraverso le proposte illustrate .
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alla crescita della consapevolezza, ma soprattutto dando il buon esempio.
IL PARADIGMA EDUCATIVO
PRIMO LIVELLO:
VISIONE MECCANICISTICA
VISIONE ECOLOGICA
I valori centrali
15
Preparazione alla vita economica. Partecipazione in tutte le dimensioni della
transizione verso la sostenibilità, sociale,
economica, ambientale.
Selezione o esclusione. Inclusione di tutte le persone in tutti gli aspetti
e in tutte le età della loro vita e apprezzamento
per tutti.
Educazione solo formale. Apprendimento durante tutta la vita.
Conoscenza come valore strumentale Essere/divenire (valori oltre che strumentali –
(orientata a un fine pratico, a uno scopo, a un lavorare per il cambiamento – anche intrinseci:
prodotto). Nel mondo occidentale porta l’educazione è un bene in sé, con un valore e un
all’educazione come merce e alla significato immanente).
privatizzazione.
Competizione. Cooperazione, collaborazione.
Specializzazione. Comprensione integrata.
Socializzazione, integrazione per Autonomia-in-relazione con l’altro.
l’adattamento
Sviluppo di profili istituzionali. Sviluppo di comunità di apprendimento.
Apprendimento efficace. Apprendimento trasformativo.
Standardizzazione. Diversità congiunta a coesione.
Misurabilità. Responsabilità.
Fiducia nel Sistema. Fiducia nelle persone.
Modernità. Sostenibilità ecologica.
SECONDO LIVELLO:
ORGANIZZAZIONE E GESTIONE DELL’AMBIENTE DI APPRENDIMENTO
VISIONE MECCANICISTICA
VISIONE ECOLOGICA
Curriculum
Prescrizione Negoziazione e consenso
Dettagliato e ampiamente predefinito Indicativo, aperto, reattivo
Conoscenza analitica Valutata anche la conoscenza non analitica
Conoscenza decontestualizzata e astratta Maggiore enfasi sulla conoscenza locale,
personale, applicata e di prima mano.
Conoscenza
predittiva
che
dà
peso
all’incertezza e all’approssimazione.
Conoscenza fissa e verità Estremo interesse per la saggezza
Confusione tra “dati”, “informazione” e Maggiore interdisciplinarietà, maggiori campi di
“conoscenza interesse
Organizzazione per discipline e difesa dei Visione più generale e maggiore flessibilità
confini disciplinari. Specialismo
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Valutazione e giudizio
Ispezioni esterne Autovalutazione, integrata da un supporto critico
Indicatori esterni, fissati in modo molto Indicatori generati autonomamente definiti in
puntuale. generale.
Misurazioni quantitative Misurazioni tanto qualitative quanto quantitative
Gestione
Non sono considerate le sinergie e l’”emergenza”, vale a Sono ricercate sinergie positive
16
dire, secondo lo studio dei sistemi complessi, le proprietà
qualitative che emergono dall’interazione di parti o di
individui in sistemi complessi e che non sono riconducibili
alle singole parti
L’architettura, l’energia e l’uso delle risorse, nonché gli Gestione ecologica legata al
spazi dell’istituzione, non sono né gestiti ecologicamente curriculum educativo e all’esperienza
né visti come parte dell’esperienza educativa. diretta.
La scala di un’organizzazione o istituzione educativa non è Strutture e situazioni di
considerata. apprendimento impostate a scala
umana
Controllo e imposizione del curriculum. Potenziamento e determinazione del
curriculum
Controllo dall’alto in basso. Gestione democratica e partecipativa.
Comunità
Legami scarsi o nominali con la comunità. Confini si stemperano: la comunità locale è
sempre più parte della comunità di
apprendimento
TERZO LIVELLO:
APPRENDIMENTO E PEDAGOGIA
VISIONE MECCANICISTICA
VISIONE ECOLOGICA
Visione dell’insegnamento e dell’apprendimento
Trasmissione Trasformazione
Orientato al prodotto Orientato al processo, allo sviluppo e all’azione.
Enfasi sull’insegnamento Visione integrata: anche gli insegnanti
apprendono, gli studenti sono anche insegnanti.
Competenza funzionale Sono valutate sia le competenze funzionali, sia
le competenze critiche e le creative.
Visione del discente
Come un essere cognitivo Come persona intera, con un ampio arco di
bisogni e di capacità.
Il modello sottolinea le carenze Sono valutate la conoscenza esistente, le
opinioni e le emozioni.
I discenti sono concepiti come largamente Sono riconosciuti bisogni differenziati.
indifferenziati
Valutazione dell’intelletto Sono valutati l’intelletto, l’intuizione e le
abilità.
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Intelligenza logica e linguistica Intelligenze multiple
Insegnanti come tecnici Gli insegnanti sono professionisti riflessivi e
agenti di cambiamento
Discenti come individui Apprendono i gruppi, le organizzazioni e le
comunità.
Stili di insegnamento e apprendimento
Esperienza cognitiva L’esperienza è affettiva, spirituale, manuale e
17
fisica
Istruzione passiva Stili di apprendimento attivo.
Ricerca non critica Ricerca critica e creativa
La ricerca è analitica e individuale La ricerca apprezza l’unicità e le potenzialità di
ognuno ed è cooperativa.
Arco ristretto di metodi Ampio arco di metodi e strumenti.
Visione dell’apprendimento
Apprendimento semplice (di primo ordine: Tanto critico quanto epistemico (di secondo e di
mette l’accento terzo ordine: sottopone ad esame gli assunti
sull’informazione, accettando i valori e le dell’apprendimento di primo ordine e ci consente di
convinzioni vedere le cose diversamente, portando
esistenti). l’apprendimento ad un livello trasformativo).
Non riflessivo, causale Riflessivo, iterativo.
Il significato è dato Il significato è costruito e negoziato
I bisogni devono essere effettivi. I bisogni devono essere prima di tutto significativi.
(Adattato da: S. Sterling, Sustainable education. Re-visioning Learning and Change, Green Books, 2001)
Conoscenze
Essere consapevoli dei limiti del
pianeta e delle risorse naturali in esso
contenute;
essere consapevoli delle trasformazioni
operate
sull’ambiente
da
parte
dell’uomo nelle diverse epoche storiche
e nell’epoca attuale
riconoscere diversi tipi di inquinamento
ambientale, in particolare quelli collegati
agli
argomenti
scientifici
studiati
(inquinamento luminoso, inquinamento
termico, …)
comprendere
le
relazioni
di
interdipendenza che collegano tra loro e
con il pianeta tutti gli esseri viventi;
essere consapevoli dell’importanza della
biodiversità come risorsa per affrontare
mutamenti futuri
riconoscere l’impossibilità di eliminare i
Competenze
Interpretare lo svolgersi di fenomeni (ambientali o
sperimentalmente controllati), riflettere su indizi e
porsi domande
individuare domande chiave (problem posing) sia
a partire dai dati raccolti sia a partire
dall’esperienza quotidiana
riconoscere le interazioni, le relazioni e le
correlazioni tra le diverse parti dei sistemi naturali,
distinguendo tra proprietà variabili e invariabili
riconoscere
considerati
cause
ed
effetti
nei
discriminare tra casualità e causalità
fenomeni
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fattori di rischio, naturali e sociali, e
invece la necessità di tenerli sotto
controllo
utilizzare l’esperienza e le informazioni raccolte
per affrontare situazioni problematiche, non solo in
contesti scolastici, proponendo strategie di
soluzione (problem solving).
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I concetti di relazione tra la vita e lo sviluppo sostenibile a cui ognuno è chiamato ad avere
riferimento, anche in termini di didattica e formazione sono nell’”AGENDA GLOBALE
SULLO SVILUPPO SOSTENIBILE 2015/2030”5 e nella “CARTA DELLA TERRA”6.
5
A partire da settembre 2015, a seguito dell’approvazione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, gli Obiettivi di sviluppo del
millennio verranno sostituiti dagli Obiettivi di sviluppo sostenibile, cosi elencati:
Sradicare la povertà estrema, ovunque e in tutte le sue forme
Porre fine alla fame, realizzare la sicurezza alimentare e garantire adeguato nutrimento per tutti, promuovere l’agricoltura
sostenibile
Realizzare condizioni di vita sana per tutti e a tutte le età
Fornire un’educazione di qualità, equa e inclusiva, e opportunità di apprendimento permanente per tutti
Realizzare l’eguaglianza di genere, l’empowerment delle donne e delle ragazze ovunque
Garantire acqua e condizioni igienico-sanitarie per tutti in vista di un mondo sostenibile
Assicurare l’accesso a sistemi di energia moderni, sostenibili, sicuri e a prezzi accessibili per tutti
Promuovere una crescita economica sostenuta, inclusiva e sostenibile nonchè il lavoro dignitoso per tutti
Promuovere un processo d’industrializzazione sostenibile
Ridurre l’ineguaglianza all’interno e fra le Nazioni
Costruire città e insediamenti umani inclusivi, sicuri e sostenibili
Promuovere modelli di produzione e consumo sostenibili
Promuovere azioni, a tutti i livelli, per combattere il cambiamento climatico
Garantire la salvaguardia e l’utilizzo sostenibile delle risorse marine, degli oceani e del mare
Proteggere e ripristinare gli ecosistemi terrestri e arrestare la perdita di biodiversità
Rendere le società pacifiche e inclusive, realizzare lo stato di diritto e garantire istituzioni efficaci e competenti
Rafforzare e incrementare gli strumenti di implementazione e la partnership globale per lo sviluppo sostenibile
6
La Carta della Terra è un documento che racchiude i principi etici fondamentali per la costruzione di una società globale
sostenibile e pacifica nel 21° secolo. In questo documento, la protezione dell’ambiente, unita ad un’idea di economia e di società eque e
rispettose dei diritti umani, sono riconosciuti quali pilastri interdipendenti ed indivisibili sui quali si possono sviluppare una società ed un
futuro sostenibili. La Carta della Terra rappresenta il risultato di un dialogo che ha coinvolto il mondo intero e quindi differenti culture,
per diversi anni.
Il progetto che ha portato all’elaborazione di questo documento è iniziato nell’ambito delle Nazioni Unite ma si è esteso ed è stato
sviluppato grazie alle iniziative della società civile.
L’importanza e la significatività della Carta della Terra è ulteriormente documentata dall’ampio sostegno ricevuto a livello internazionale.
Di seguito viene riportato il testo della Carta della Terra tratto dal: Sito ufficiale italiano:
Preambolo
Ci troviamo ad una svolta critica nella storia del Pianeta, in un momento in cui l'umanità deve scegliere il suo futuro. A mano a mano
che il mondo diventa sempre più interdipendente e fragile, il futuro riserva allo stesso tempo grandi pericoli e grandi opportunità. Per
progredire dobbiamo riconoscere che, pur tra tanta magnifica diversità di culture e di forme di vita, siamo un'unica famiglia umana e
un'unica comunità terrestre con un destino comune. Dobbiamo unirci per costruire una società globale sostenibile, fondata sul rispetto
per la natura, sui diritti umani universali, sulla giustizia economica e sulla cultura della pace. Per questo fine è imperativo che noi, i
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popoli della Terra, dichiariamo la nostra responsabilità gli uni verso gli altri, verso la grande comunità della vita, e verso le generazioni
future.
La Terra, nostra casa
L'umanità è parte di un grande universo in evoluzione. La Terra, nostra casa, è viva e ospita un'unica comunità vivente. Le forze della
natura fanno dell'esistenza un'avventura impegnativa e incerta, ma la Terra ha fornito le condizioni essenziali per l'evoluzione della vita.
La resistenza della comunità degli esseri viventi e il benessere dell'umanità dipendono dalla preservazione della salute della biosfera,
con tutti i suoi sistemi ecologici, da una ricca varietà vegetale e animale, dalla fertilità del suolo, dalla purezza dell'aria e delle acque.
L'ambiente globale, con le sue risorse finite, è una preoccupazione comune di tutti i popoli. Tutelare la vitalità, la diversità e la bellezza
della Terra è un impegno sacro.
La situazione globale
I sistemi dominanti di produzione e consumo stanno provocando devastazioni ambientali, l'esaurimento delle risorse e una massiccia
estinzione di specie viventi. Intere comunità vengono distrutte. I benefici dello sviluppo non sono equamente distribuiti e il divario tra
ricchi e poveri sta aumentando. L’ingiustizia, la povertà, l’ignoranza e i conflitti violenti sono molto diffusi e causano grandi sofferenze.
L'aumento senza precedenti della popolazione umana ha sovraccaricato i sistemi ecologici e sociali. Le fondamenta stesse della
sicurezza globale sono minacciate. Queste tendenze sono pericolose, ma non inevitabili.
Le sfide che ci attendono
La scelta sta a noi: o creiamo un'alleanza globale per proteggere la Terra e occuparci gli uni degli altri, oppure rischiamo la distruzione,
la nostra e quella della diversità della vita. Occorrono cambiamenti radicali nei nostri valori, nelle istituzioni e nei nostri stili di vita.
Dobbiamo renderci conto che, una volta soddisfatti i bisogni primari, lo sviluppo umano consiste innanzitutto nell'essere di più, non
nell'avere di più. Abbiamo la conoscenza e la tecnologia per provvedere a tutti, e per ridurre il nostro impatto sull'ambiente. L'emergere
di una società civile globale sta creando nuove opportunità per costruire un mondo umano e democratico. Le nostre sfide ambientali,
economiche, politiche, sociali e spirituali sono interconnesse, e insieme possiamo forgiare soluzioni che le comprendano tutte.
La responsabilità universale
Per realizzare queste aspirazioni dobbiamo decidere di vivere con un senso di responsabilità universale, identificandoci con l'intera
comunità terrestre, oltre che con le nostre comunità locali. Noi siamo, allo stesso tempo, cittadini di nazioni diverse e di un unico mondo,
in cui la dimensione locale e quella globale sono collegate. Ognuno ha la sua parte di responsabilità per il benessere presente e futuro
della famiglia umana e del più vasto mondo degli esseri viventi. Lo spirito di solidarietà umana e di parentela con ogni forma di vita si
rafforza quando viviamo con un profondo rispetto per il mistero dell’essere, con gratitudine per il dono della vita, e con umiltà riguardo al
posto che l'essere umano occupa nella natura. Abbiamo urgente bisogno di una visione condivisa di valori fondamentali che forniscano
una base etica per la comunità mondiale che sta emergendo. Per questo, uniti nella speranza, affermiamo i seguenti principi
interdipendenti per un modo di vita sostenibile, come standard comune in base al quale le condotte di tutti gli individui, le organizzazioni,
le imprese, i governi e le istituzioni transnazionali devono essere guidate e valutate.
PRINCIPI
I. RISPETTO E CURA PER LA COMUNITÀ DELLA VITA
1. Rispettare la Terra e la vita, in tutta la sua diversità
1. Riconoscere che tutti gli esseri viventi sono interdipendenti e che ogni forma di vita ha valore, indipendentemente dalla sua utilità per
gli esseri umani.
2. Affermare la fede nell'intrinseca dignità di tutti gli esseri umani e nel potenziale intellettuale, artistico, etico e spirituale dell’umanità.
2. Prendersi cura della comunità vivente con comprensione, compassione e amore
1. Accettare che al diritto di possedere, gestire e utilizzare le risorse naturali si accompagna il dovere di prevenire danni all'ambiente e
di tutelare i diritti dei popoli.
2. Affermare che con l'aumento della libertà, della conoscenza e del potere cresce anche la responsabilità di promuovere il bene
comune.
3. Costruire società democratiche che siano giuste, partecipative, sostenibili e pacifiche
1. Assicurare che le comunità a ogni livello garantiscano i diritti umani e le libertà fondamentali e forniscano a tutti l'opportunità di
realizzare appieno il proprio potenziale.
2. Promuovere la giustizia sociale ed economica, per permettere a tutti di raggiungere uno standard di vita sicuro e dignitoso, che sia
ecologicamente responsabile.
4. Tutelare i doni e la bellezza della Terra per le generazioni presenti e future
1. Riconoscere che la libertà di azione di ciascuna generazione è condizionata dalle esigenze delle generazioni future.
2. Trasmettere alle generazioni future valori, tradizioni e istituzioni capaci di sostenere la prosperità a lungo termine delle comunità
umane ed ecologiche della Terra.
Per potere realizzare questi quattro impegni generali occorre:
II. INTEGRITÀ ECOLOGICA
5. Proteggere e ripristinare l'integrità dei sistemi ecologici terrestri, con speciale riguardo alla diversità biologica e ai processi naturali
che sostentano la vita
1. Adottare a tutti i livelli piani di sviluppo sostenibile e norme che integrino la conservazione e il ripristino ambientale in ogni iniziativa di
sviluppo.
2. Istituire e tutelare riserve naturali e della biosfera, comprese aree silvestri e marine, per salvaguardare i sistemi di sostegno della
Terra, la diversità biologica e preservare il nostro patrimonio naturale.
3. Promuovere il recupero delle specie e degli ecosistemi in via di estinzione.
4. Controllare ed eliminare organismi esogeni o geneticamente modificati dannosi per le specie autoctone e per l'habitat, e impedire
l'introduzione di questi organismi dannosi.
5. Gestire l'uso delle risorse rinnovabili come l'acqua, il suolo, i prodotti forestali e la vita marina in modo da non superare la loro
capacità di recupero e da proteggere la salute degli ecosistemi.
6. Amministrare l'estrazione e l'uso delle risorse non rinnovabili, quali i combustibili minerali e fossili, in modo da ridurne al minimo
l'esaurimento e impedire gravi danni ambientali.
6. Prevenire i danni come misura più efficace di protezione ambientale, e agire con cautela quando le conoscenze sono limitate.
1. Agire per impedire la possibilità di danneggiare irreversibilmente o gravemente l'ambiente anche se le conoscenze scientifiche sono
incomplete o non certe.
2. Assegnare l'onere della prova a coloro che sostengono che una certa attività non provocherà danni significativi, e chiama i
responsabili a rispondere di eventuali danni ambientali.
3. Garantire che, nel processo decisionale, vengano affrontate le conseguenze cumulative, a lungo termine, indirette, remote e globali
delle attività umane.
4. Impedire l'inquinamento di ogni parte dell'ambiente e non permettere l'accumulo di sostanze radioattive, tossiche e comunque
pericolose.
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5. Evitare le attività militari dannose per l'ambiente.
7. Adottare sistemi di produzione, consumo e riproduzione che salvaguardino la capacità rigenerativa della Terra, i diritti umani e il
benessere delle comunità.
1. Ridurre, riutilizzare e riciclare i materiali utilizzati nei processi di produzione e consumo, e garantire che i rifiuti residui siano
assimilabili dai sistemi ecologici.
2. Comportarsi con parsimonia ed efficienza nell'utilizzo dell'energia, privilegiando sempre di più fonti di energia rinnovabile, come
quella solare o eolica.
3. Promuovere lo sviluppo, l’impiego e il trasferimento equo di tecnologie ecologicamente sicure.
4. Includere nel prezzo di vendita i costi ambientali e sociali dei beni e dei servizi, e permettere ai consumatori di identificare i prodotti
conformi alle normative sociali e ambientali più severe.
5. Garantire a tutti l’accesso a un’assistenza medica che promuova la salute riproduttiva e la procreazione responsabile.
6. Adottare stili di vita che accentuino la qualità della vita e l’uso di quanto realmente necessario in un mondo in cui le risorse non
sono illimitate.
8. Sviluppare lo studio della sostenibilità ecologica e promuovere il libero scambio e l'applicazione diffusa delle conoscenze acquisite.
1. Sostenere la cooperazione scientifica e tecnologica internazionale sulla sostenibilità, con particolare attenzione alle
esigenze dei Paesi in via di sviluppo.
2. Riconoscere e tutelare le conoscenze tradizionali e la saggezza spirituale presenti in ogni cultura che contribuiscono alla tutela
dell'ambiente e al benessere umano.
3. Garantire che le informazioni di importanza vitale per la salute umana e la tutela dell'ambiente, comprese le informazioni in ambito
genetico restino di pubblico dominio e a disposizione di tutti.
III. GIUSTIZIA ECONOMICA E SOCIALE
9. Eliminare la povertà come imperativo etico, sociale e ambientale 1. Garantire il diritto all'acqua potabile, all'aria pulita, alla
sicurezza alimentare, al suolo incontaminato, alla casa, a condizioni igienico-sanitarie sicure, assegnando le necessarie risorse
nazionali e internazionali.
2. Conferire autonomia a ogni essere umano attraverso l'istruzione e le risorse utili per garantire uno standard di vita sostenibile, e
fornire previdenza sociale e sistemi di sostegno a coloro che non sono capaci di mantenersi da soli.
3. Riconoscere coloro che sono ignorati, proteggere i vulnerabili, aiutare coloro che soffrono e permettere loro di sviluppare le proprie
capacità e perseguire le proprie aspirazioni.
10. Garantire che le attività economiche e le istituzioni a tutti i livelli promuovano lo sviluppo umano in modo equo e sostenibile.
1. Promuovere l'equa distribuzione della ricchezza all'interno delle nazioni e tra le nazioni.
2. Accrescere le risorse intellettuali, finanziarie, tecniche e sociali dei Paesi in via di sviluppo, e liberarli dall'oneroso debito
internazionale.
3. Garantire che ogni attività commerciale promuova un uso sostenibile delle risorse, la tutela dell'ambiente e standard di lavoro
avanzati.
4. Esigere che le corporazioni multinazionali e le organizzazioni finanziarie internazionali agiscano con trasparenza per il bene
comune, e chiamarle a rispondere delle conseguenze della loro attività.
1. 11. Affermare l'uguaglianza e le pari opportunità fra i sessi come prerequisiti per lo sviluppo sostenibile, e garantire l'accesso
universale all'istruzione, all'assistenza sanitaria, e alle opportunità economiche. Garantire i diritti umani delle donne e delle
ragazze, e porre fine a ogni forma di violenza contro di loro.
2. Promuovere la partecipazione attiva delle donne in tutti gli aspetti della vita economica, sociale, politica e culturale, come partner a
pieno titolo e a pari diritto nella presa di decisioni, come leader e come beneficiarie.
3. Rafforzare le famiglie e garantire la sicurezza e la cura amorevole di tutti i loro membri.
12. Sostenere senza alcuna discriminazione i diritti di tutti a un ambiente naturale e sociale capace di sostenere la dignità umana, la
salute fisica e il benessere spirituale, con speciale riguardo per i diritti dei popoli indigeni e delle minoranze. 1.
Eliminare
le
discriminazioni in ogni forma, come quelle basate su razza, colore della pelle, sesso, orientamento sessuale, religione, lingua e origine
nazionale, etnica o sociale.
2. Affermare i diritti dei popoli indigeni alla propria spiritualità, conoscenza, terre e risorse e alle relative pratiche di vita sostenibili.
3. Onorare e aiutare i giovani delle nostre comunità, rendendoli capaci di esercitare il loro ruolo essenziale per la creazione di società
sostenibili.
4. Proteggere e restaurare luoghi importanti che abbiano un significato culturale e spirituale
IV. DEMOCRAZIA, NON VIOLENZA E PACE.
13. Rafforzare le istituzioni democratiche a tutti i livelli e garantire trasparenza e responsabilità nella governance, partecipazione
allargata nei processi decisionali, e accesso alla giustizia.
1. Sostenere il diritto di tutti a ricevere informazioni chiare e tempestive sulle questioni ambientali e sui piani e le attività di
sviluppo che possano avere un impatto sulla loro vita, o essere di loro interesse.
2. Sostenere la società civile a livello locale, regionale e globale e promuovere la partecipazione significativa nei processi decisionali
di tutti gli individui e le organizzazioni interessate ad essi.
3. Proteggere la libertà di opinione, espressione, riunione pacifica, associazione e dissenso.
4. Istituire un accesso efficiente ed efficace alle procedure amministrative e giudiziarie indipendenti, compresi i correttivi legali e le
compensazioni connessi a danni ambientali o alla minaccia di tali danni.
5. Eliminare la corruzione da tutte le istituzioni pubbliche e private.
6. Rafforzare le comunità locali rendendole capaci di prendersi cura del proprio ambiente, e assegnare responsabilità per la tutela
dell'ambiente ai livelli amministrativi capaci di risponderne nel modo più efficace.
14. Integrare nell'istruzione formale e nella formazione permanente le conoscenze, i valori e le capacità necessarie per un modo di
vivere sostenibile. 1. Fornire a tutti, soprattutto ai bambini e ai giovani, opportunità educative che li rendano in grado di contribuire
attivamente allo sviluppo sostenibile
2. Promuovere il contributo delle arti e delle materie umanistiche, oltre che di quelle scientifiche, per l'educazione e alla sostenibilità.
3. Rafforzare il ruolo dei mass-media nel far crescere la consapevolezza delle sfide ecologiche e sociali.
4. Riconoscere l'importanza dell'educazione morale e spirituale per un modo di vivere sostenibile.
15. Trattare ogni essere vivente con rispetto e considerazione
1. Impedire la crudeltà sugli animali allevati nel seno delle società umane e proteggerli dalla sofferenza.
2. Proteggere gli animali selvatici da tecniche di caccia, intrappolamento e pesca che causano sofferenze estreme, prolungate o
evitabili.
3. Evitare o ridurre il più possibile la cattura o la distruzione accidentali di specie animali che non sono l’obiettivo della caccia o della
pesca.
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E Dunque, la semplice e ingenua coltivazione di un orto scolastico presso la nostra scuola,
é un’attività adatta a sviluppare la consapevolezza delle connessioni, dei principi di base
dell’ecologia profonda e del pensiero sistemico: in un orto, coltivando la terra, siamo posti
di fronte alla nostra realtà più profonda di esseri che dipendono completamente
dall’ecosistema di cui fanno parte e dalle sue buone condizioni di salute. Siamo convinti
che insegnare questa conoscenza ecologica, che è anche un’antica saggezza, sarà la
funzione più importante dell’istruzione nel prossimo secolo. Attraverso la coltivazione
dell’orto i bambini arrivano a comprendere, ma soprattutto a vivere, i fenomeni legati alla
rete della vita, al flusso dell’energia e ai cicli della natura: questa comprensione è
estremamente necessaria oggi. Coltivare i frutti della terra riporta i bambini non solo alle
fonti del cibo, ma alle basi stesse della vita. Coltivare, cucinare, sono esempi di lavoro
ciclico, un lavoro che deve essere rifatto di continuo. Lo scopo é di fare sviluppare agli
allievi un rapporto emotivo con la natura, un senso di responsabilità verso la terra.
16. Promuovere una cultura della tolleranza, della non violenza e della pace.
1. Incoraggiare e sostenere la comprensione reciproca,
la solidarietà e la cooperazione tra tutti i popoli, e all'interno e tra le nazioni.
2. Applicare strategie articolate al fine di evitare i conflitti violenti, e risolvere i conflitti ambientali e le altre disputattraverso la
collaborazione.
3. Smilitarizzare i sistemi di sicurezza nazionali, riducendoli a livello di semplice difesa e convertire le risorse militari a scopi di pace,
compresa il ripristino ambientale.
4. Eliminare gli armamenti nucleari, biologici e tossici e le altre armi di distruzione di massa.
5. Garantire che l’uso dello spazio orbitale ed esterno sostenga la tutela dell'ambiente e la pace.
6. Riconoscere che la pace è la completezza creata da relazioni armoniose con se stessi, con le altre persone, con le altre culture,
con le altre forme di vita, con la Terra e con l'insieme più grande di cui tutti siamo parte.
LA STRADA IN AVANTI
Come mai prima d'ora nella storia, il destino comune ci obbliga a cercare un nuovo inizio. Questo rinnovamento è la
promessa dei principi della Carta della Terra. Per adempiere a questa promessa dobbiamo impegnarci ad adottare e a promuovere i
valori e gli obiettivi della Carta. Questo richiede una trasformazione del cuore e della mente, un rinnovato senso di interdipendenza
globale e di responsabilità universale. Dobbiamo sviluppare e applicare con immaginazione la visione di un modo di vivere sostenibile a
livello locale, regionale, nazionale e globale. La nostra diversità culturale è un'eredità preziosa e le diverse culture troveranno percorsi
specifici e diversi per realizzare questa visione. Dobbiamo approfondire e ampliare il dialogo globale che ha generato la Carta della
Terra perchè abbiamo molto da imparare dalla collaborazione nella ricerca comune della verità e della saggezza. La vita spesso implica
tensioni tra valori importanti. Questo può significare scelte difficili. Tuttavia, dobbiamo trovare modi per armonizzare la diversità con
l'unità, l'esercizio della libertà con il bene comune, gli obiettivi a breve termine con mete a lungo termine. Ogni individuo, famiglia,
organizzazione e comunità ha un ruolo vitale da svolgere. Le arti, le scienze, le religioni, le istituzioni scolastiche, i mass-media, le
imprese, le organizzazioni non governative e i governi sono tutti chiamati a offrire una leadership creativa. L'azione congiunta del
governo, della società civile e delle imprese è essenziale per una governance efficace.
Per poter costruire una comunità globale sostenibile, gli stati del mondo devono rinnovare l'impegno preso con le Nazioni Unite,
adempiere ai propri obblighi in base agli accordi internazionali in vigore e sostenere l'applicazione dei principi della Carta della Terra
attraverso strumenti vincolanti a livello internazionale in tema di ambiente e sviluppo.
Possa la nostra epoca essere ricordata per il risveglio di una nuova riverenza per la vita, per la risolutezza nel raggiungere la
sostenibilità, per l’accelerazione della lotta per la giustizia e la pace, e per la gioiosa celebrazione della vita.
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3 – Curricolo dell’istituto
3.1 Traguardi attesi in termini di competenze e obiettivi di apprendimento
specifici dell’indirizzo di studio comprensivi della quota di autonomia.
Si fa riferimento a quanto contemplato nelle indicazioni nazionali per il curricolo
della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione di cui alla circ. min. n.
49/2012
La scuola predispone il Curricolo, all’interno del Piano dell’offerta formativa, nel
rispetto delle finalità, dei traguardi di competenza e degli obiettivi di apprendimento
posti dalle Indicazioni. Il curricolo si articola in campi di esperienza nella scuola
dell’infanzia e in aree disciplinari nella scuola del primo ciclo.
(Aree
disciplinari)
Gli
apprendimenti
vengono
organizzati
in
maniera
progressivamente orientata ai saperi disciplinari, raggruppati in tre aree: a)
linguistico-artistico-espressiva;
b)
storico-geografico-sociale;
c)
matematico-
scientifico-tecnologica. La progettazione didattica promuove la ricerca delle
connessioni tra i saperi disciplinari e la collaborazione tra i docenti.
Traguardi di sviluppo della competenza) Al termine della scuola dell’infanzia, della
scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado vengono individuati
traguardi di sviluppo della competenza per ciascun campo di esperienza, area e
discipline. Tali traguardi rappresentano punti di riferimento posti al termine dei più
significativi snodi del percorso curricolare.
Obiettivi di apprendimento
Gli obiettivi di apprendimento sono definiti in relazione al terzo e al quinto anno
della scuola primaria e al terzo anno della scuola secondaria di primo grado. Sono
obiettivi ritenuti strategici al fine di raggiungere i traguardi sviluppo delle
competenze previsti dalle Indicazioni.
L'orientamento educativo espresso nel PTOF sintetizza l'ideale di persona al quale
si ispira la scuola in rapporto alle caratterizzazioni sociali e culturali di riferimento,
sia per attribuire un senso compiuto alle proprie esperienze, che per un esercizio
consapevole della cittadinanza attiva, da perseguire anche attraverso l'acquisizione
degli alfabeti culturali di base.
Il curricolo è inteso come quel complesso organizzato di esperienze di
apprendimento che una scuola intenzionalmente progetta e realizza per gli alunni al
fine di conseguire le mete formative desiderate.
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L'elaborazione del curricolo affida alla dimensione formale, in sintonia con le
dimensioni informali e nascoste, l'esplicitazione del complesso organico di
conoscenze e competenze da sviluppare.
Si tratta di un percorso di costruzione ed elaborazione che prevede riflessioni e
significati condivisi, riferiti:
* alla piena comprensione delle differenze tra capacità, abilità, conoscenze e
competenze;
* al raccordo tra le competenze e i traguardi per lo sviluppo delle competenze
stesse così come sono definiti per i diversi livelli scolastici;
* all'individuazione di metodologie idonee a promuovere lo sviluppo delle
competenze.
Imprescindibile tra i riferimenti normativi il richiamo alle Raccomandazioni del
Parlamento
Europeo
laddove
si
definiscono
le
competenze
come
"una
combinazione di conoscenze, abilità e attitudini appropriate al contesto".
Decisiva è una nuova alleanza tra scienza, storia, discipline umanistiche, arti e
tecnologia per delineare la prospettiva di "un nuovo umanesimo ...un umanesimo
concreto...e globale che sappia affrontare i temi della persona e del pianeta"
(Edgar Morin, 2007).
La promozione delle competenze disciplinari e trasversali viene agita:
* promuovendo l'acquisizione di conoscenze e abilità. Viene globalmente
investita l'area della gestione e del controllo delle informazioni, delle procedure e
dei concetti, nonché delle prestazioni relative a determinati settori;
* potenziando i percorsi cognitivi e meta-cognitivi, per cui l'azione didattica deve
sollecitare sia i processi cognitivi di base come percezione, attenzione e memoria,
sia soprattutto quelli superiori come concettualizzazione, simbolizzazione e
ragionamento. I processi meta-cognitivi a loro volta si possono sviluppare
promuovendo la conoscenza, il controllo e la riflessione sul funzionamento dei
propri processi cognitivi;
* sostenendo la capacità di mobilitare ed integrare le risorse, attraverso la
promozione di azioni in situazione, di attività esplorative e produttive.
Sulla base di queste premesse un curricolo impostato sull'educazione alla
sostenibilità si concretizza attraverso percorsi educativi finalizzati alla formazione di
un "abito sostenibile" in ciascuno e in
competenze con
tutti gli alunni dell'istituto come macro
l'organizzazione puntuale dell'ambiente di lavoro e dell'azione
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didattica, attraverso diverse forme di connessione tra le discipline e l'attivazione di
procedimenti laboratoriali capaci di sollecitare i processi cognitivi nel rispetto di
quel nuovo umanesimo, che attraverso la multi-inter-transdisciplinarità rappresenta
la via maestra di formazione delle nuove generazioni.
Nell'Istituto si procederà ad una programmazione verticale per dipartimenti con
l'ausilio di una commissione di "Continuità". L'analisi delle scelte adottate viene
effettuata periodicamente ovvero nei momenti della valutazione con eventuale
ricorso ai feed-back.
Il compito della scuola nell'educazione alla salvaguardia delle risorse del pianeta
consiste nell'individuazione dei punti fondamentali di riflessione per poter elaborare
un insieme di contenuti formativi/persuasivi che costituiscano una nuova "etica
della
responsabilità". Valori, conoscenze, azioni che rendano l'individuo
protagonista del cambiamento. Nel campo dell'educazione formale,
l'adozione
dell'ambiente come ordinatore ha sostanzialmente due aspetti: la realizzazione di
una "ecologia" di tutte le sedi di educazione e formazione, sia nei metodi sia nella
gestione, ovvero la pratica della sostenibilità nella scuola, nell'università, nei centri
di formazione, e l'adeguamento dei /curricoli/. L'unione dei due aspetti dovrebbe
dare vita ad percorso di "educazione alla sostenibilità" 7.
7
Il termine sta ad indicare un cambiamento della cultura educativa che
unisce teoria e pratica della sostenibilità.
L'educazione alla sostenibilità riconcilia le varie visioni dell'educazione, coniugando, in altri termini, il processo (che cos'è
l'educazione) con lo scopo (a cosa serve l'educazione).
L'educazione è senz'altro uno strumento fondamentale per la sostenibilità, ma non può avvenire -- sostiene Sterling *-all'interno di un paradigma educativo occidentale meccanicistico e riduzionistico, sempre più manageriale e orientato ad un
sapere-merce.
Il paradigma educativo va dunque rivisto in senso "umanistico, democratico ed ecologico", alla luce di una "ecologia
dell'educazione", che percepisca il sistema educativo, il suo ethos, il curriculum, la sua comunità come un tutto interrelato.
Un'educazione alla sostenibilità, insomma, è qualcosa che va ben oltre l'educazione ambientale o l'educazione al cosiddetto
"sviluppo sostenibile". Si tratta, afferma Sterling, di passare da un apprendimento trasmissivo ad uno "trasformativo", vale a
dire critico e creativo. Attento alle differenti forme dell'intelligenza umana come alle differenze individuali e di gruppo, orientato
al futuro, impegnato a sviluppare la comprensione della crescente complessità e interdipendenza del mondo contemporaneo.
È l'intero sistema che deve cambiare, improntando i processi di insegnamento/apprendimento alla curiosità,
all'immaginazione, all'entusiasmo, allo spirito di cambiamento e divenendo capace di costruire una vera società conoscitiva, in
grado di comprendere e reindirizzare se stessa.
"Educazione alla sostenibilità" significa agire sul piano dei valori fondanti, del curriculum, della valutazione e dei controlli,
dell'organizzazione, della gestione, dell'edilizia scolastica, del rapporto con la comunità locale, delle metodologie,
dell'attenzione per gli allievi, degli stili di insegnamento e di apprendimento, della concezione stessa di apprendimento.
Le tradizionali funzioni dei sistemi educativi (riproduzione sociale, trasmissione della cultura, promozione di cittadinanza,
formazione professionale) spesso rinchiudono gli studenti in saperi parcellizzati, diffondono conformismo, avallano
acriticamente pratiche insostenibili e non tengono sufficientemente conto della ricchezza di capacità e bisogni che è racchiusa
in ogni discente.
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Ecco pertanto indicate le:
Conoscenze
-
Essere consapevoli dei limiti del pianeta e delle risorse naturali in esso contenute;
-
essere consapevoli delle trasformazioni operate sull’ambiente da parte dell’uomo
nelle diverse epoche storiche e nell’epoca attuale;
-
riconoscere diversi tipi di inquinamento ambientale, in particolare quelli collegati
agli argomenti scientifici studiati (inquinamento luminoso, inquinamento termico, ...);
-
comprendere le relazioni di interdipendenza che collegano tra loro e con il pianeta
tutti gli esseri viventi; essere consapevoli dell’importanza della biodiversità come
risorsa per affrontare mutamenti futuri;
-
riconoscere l’impossibilità di eliminare i fattori di rischio, naturali e sociali, e
invece la necessità di tenerli sotto controllo.
Competenze
-
Interpretare lo svolgersi di fenomeni (ambientali o sperimentalmente controllati),
riflettere su indizi e porsi domande;
-
individuare domande chiave (problem posing) sia a partire dai dati raccolti sia a
partire dall’esperienza quotidiana.
-
riconoscere le interazioni, le relazioni e le correlazioni tra le diverse parti dei sistemi
naturali, distinguendo tra proprietà variabili e invariabili;
-
riconoscere cause ed effetti nei fenomeni considerati;
-
discriminare tra casualità e causalità;
-
utilizzare l’esperienza e le informazioni raccolte per affrontare situazioni
problematiche, non solo in contesti scolastici, proponendo strategie di soluzione
(problem solving).
Peril conseguimento delle finalità educative
Il nostro Istituto:
a) concorre all'educazione e allo sviluppo affettivo, psicomotorio, cognitivo, morale,
religioso e sociale;
Un'educazione alla sostenibilità si realizza se incorpora altre funzioni, e se, rivedendo i suoi paradigmi, permette un pieno
sviluppo delle persone, preparandole ad affrontare le difficoltà e le sfide della vita e sostenendo quei cambiamenti che
permettono il miglioramento della società e che facilitano il raggiungimento di un mondo più pacifico
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b) promuove le potenzialità di relazione, autonomia, creatività, apprendimento, nel
rispetto delle diversità individuali;
c) assicura un'effettiva eguaglianza delle opportunità educative;
d) contribuisce con le famiglie alla formazione delle alunne e degli alunni, anche
con il Patto Educativo di Corresponsabilità previsto per la scuola secondaria di
primo grado;
e) realizza, nella sua autonomia e unitarietà didattica e pedagogica, la continuità
educativa;
f) garantisce l'acquisizione e lo sviluppo delle conoscenze, delle abilità di base e
l'apprendimento dei mezzi espressivi;
g) concorre alla crescita delle capacità autonome di studio e al rafforzamento delle
attitudini alla interazione sociale;
h) organizza ed accresce le conoscenze e le abilità;
i) sviluppa le capacità di scelta corrispondenti alle attitudini degli allievi;
j) fornisce strumenti adeguati alla prosecuzione delle attività di istruzione e
formazione.
Obiettivi educativi:
1. ATTEGGIAMENTO RESPONSABILE
- Aver cura della propria persona e seguire le norme d'igiene nella vita collettiva.
- Esprimersi con un linguaggio corretto ed educato.
- Aver rispetto e cura dell'ambiente in cui si vive.
- Assumere comportamenti adeguati agli ambienti e alle circostanze secondo le
varie
situazioni (a scuola, nelle uscite didattiche, nei viaggi d'istruzione, sui mezzi
pubblici,
nei musei...)
2. MATURAZIONE DELL'IDENTITA', SOCIALIZZAZIONE E COOPERAZIONE
- Rafforzare l'autonomia, la stima di sé, l'identità.
- Rispettare opinioni diverse dalle proprie.
- Rispettare il lavoro fatto dagli altri.
- Risolvere le eventuali controversie in maniera civile.
- Essere disponibile e aiutare i compagni in difficoltà.
- Essere leali.
- Mantenere gli impegni assunti.
- Porsi in relazione positiva con i compagni.
- Dimostrare buona disponibilità a cooperare e a lavorare in gruppo
3. ATTENZIONE, PARTECIPAZIONE, INTERESSE E CREATIVITA'
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- Prestare attenzione alle attività didattiche e agli interventi dei compagni.
- Chiedere spiegazioni agli insegnanti.
- Dare contributi personali al lavoro.
- Esprimere e sviluppare i propri interessi.
- Esprimere pensieri, idee, sentimenti in modo personale e originale
4. RESPONSABILITÀ NEL LAVORO SCOLASTICO E AUTONOMIA
PERSONALE
-Conoscere la struttura del lavoro e delle attività ed imparare ad organizzarsi:
- usare correttamente il diario;
- rispettare gli orari e le modalità delle attività scolastiche;
- portare il materiale necessario per le lezioni e le attività;
eseguire ogni giorno i compiti assegnati;
- essere puntuali nel far visionare e firmare le comunicazioni scuola-famiglia.
- Saper valutare le proprie capacità e difficoltà:
- seguire le consegne nell'esecuzione dei compiti;
- intervenire in modo adeguato e pertinente;
- cercare la soluzione dei problemi, e chiedere aiuto se necessario.
- Saper esprimere le proprie scelte e saperle motivare:
curare l'aspetto formale nella produzione (ordine, completezza...);
- acquisire autonomia nell'esecuzione del lavoro;
- ricercare la qualità dei contenuti nella produzione;
- riconoscere e valorizzare le proprie attitudini.
A TAL FINE GLI INSEGNANTI:
1. Coinvolgono gli alunni in una riflessione sugli obiettivi educativi.
2. Motivano la necessità di rispettare le regole dopo averle spiegate.
3. Favoriscono un clima sereno e collaborativo.
4. Valorizzano le qualità e le risorse dell'alunno.
5. Favoriscono momenti di studio autonomo in classe e/o attività di gruppo.
6. Ricorrono a provvedimenti disciplinari quando occorra
Obiettivi didattici.
Alla luce della attuale normativa, i docenti stabiliscono le finalità didattiche l
raggiungimento delle quali ogni disciplina concorre con i propri Obiettivi di
Apprendimento.
Tali Obiettivi Didattici sono concordati a livello di dipartimento ed esplicitati da
ciascun
docente
nel
proprio
piano
annuale
di
lavoro.
I curricoli disciplinari in verticale, dalla scuola dell’Infanzia alla scuola Secondaria di
primo grado sono allegati al POF.
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3.2 Iniziative di arricchimento e di ampliamento curricolare
I principi della transizione8 ispirano attività alternative e complementari capaci di
aprirsi alle opportunità dell’apprendimento. Attraverso i concetti di transizione e
28
8
La Transizione è un movimento culturale impegnato nel traghettare la nostra società industrializzata dall’attuale modello
economico profondamente basato su una vasta disponibilità di petrolio a basso costo e sulla logica di consumo delle risorse,
a un nuovo modello sostenibile non dipendente dal petrolio e caratterizzato da un alto livello di resilienza.
Analizzando più a fondo i metodi e i percorsi che la Transizione propone, si apre un universo che va ben oltre questa prima
definizione e fa della Transizione una meravigliosa e articolatissima macchina di ricostruzione del sistema di rapporti tra gli
uomini e gli uomini e tra gli uomini e il pianeta che abitano.
Il movimento della Transizione nasce quasi per caso come progetto strategico scolastico che indicava come la piccola città
avrebbe dovuto riorganizzare la propria esistenza in un mondo in cui il petrolio non fosse stato più economico e largamente
disponibile.
Voleva essere un’esercitazione scolastica, ma quasi subito tutti si resero conto del potenziale rivoluzionario di quella
iniziativa. Quello era il seme della Transizione, il progetto consapevole del passaggio dallo scenario attuale a quello del
prossimo futuro.
L’economia del mondo industrializzato, infatti, è stata sviluppata negli ultimi 150 anni sulla base di una grande disponibilità di
energia a basso prezzo ottenuta dalle fonti fossili, prima fra tutte il petrolio. Più in generale il nostro sistema di consumo si
fonda sull’assunto paradossale che le risorse a disposizione siano infinite.
Le conseguenze più evidenti di questa politica sono il Global Warming e il picco delle risorse, prime tra tutte il petrolio, una
combinazione di eventi dalle ricadute di portata epocale sulla vita di tutti noi. Ci sono molti altri effetti che si sommano a
questi, inquinamento, distruzione della biodiversità, iniquità sociale, mancata ridistribuzione della ricchezza, ecc.
La crisi petrolifera appare però la minaccia più immediata e facilmente percepibile dalle persone. Rob Hopkins intuisce che è
più semplice partire da questo punto e arrivare agli altri di conseguenza, un’intuizione che è probabilmente alla base della
fulminea diffusione del suo movimento.
Ma il professor Hopkins è anche e soprattutto un ecologista e ha passato anni a insegnare i principi della Permacultura. Da
questo suo background deriva la sua seconda intuizione: applicare alla logica della sua Transizione il concetto di resilienza.
Resilienza non è un termine molto conosciuto ed esprime una caratteristica tipica dei sistemi naturali. La resilienza è la
capacità di un certo sistema, di una certa specie, di una certa organizzazione di adattarsi ai cambiamenti, anche traumatici,
che provengono dall’esterno senza degenerare; una sorta di flessibilità rispetto alle sollecitazioni.
La società industrializzata è caratterizzata da un bassissimo livello di resilienza. Viviamo tutti un costante stato di dipendenza
da sistemi e organizzazioni dei quali non abbiamo alcun controllo. Nelle nostre città consumiamo gas, cibo, prodotti che
percorrono migliaia di chilometri per raggiungerci, con catene di produzione e distribuzione estremamente lunghe, complesse
e delicate. Il tutto è reso possibile dall’abbondanza di petrolio a basso prezzo che rende semplice avere energia ovunque e
spostare enormi quantità di merci da una parte all’altra del pianeta.
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l’applicazione delle sue teorie alle azioni quotidiane dell’insegnamento la scuola
aprirà l’allargamento delle proprie attività in termini laboratoriali ed esperienziali. A
ciò si aggiungeranno le tematiche riguardanti i rifiuti e l’ambiente, in linea con la
teoria dei rifiuti zero9.
I progetti di Transizione mirano invece a creare comunità libere dalla dipendenza dal petrolio e fortemente resilienti attraverso
la pianificazione energetica e la rilocalizzazione delle risorse di base della comunità (produzione del cibo, dei beni e dei
servizi fondamentali).
Lo fanno con proposte e progetti incredibilmente pratici, fattivi e basati sul buon senso. Prevedono processi governati dal
basso e la costruzione di una rete sociale e solidale molto forte tra gli abitanti delle comunità. La dimensione locale non
preclude però l’esistenza di altri livelli di relazione, scambio e mercato regionale, nazionale, internazionale e globale.
La transizione propone la Rilocalizzazione alimentare e produttiva, sostegno all’economia locale, autonomia energetica,
sviluppo di pratiche sostenibili e dell’economia relazionale sono i principali ambiti di impegno delle comunità, il tutto in un
ottica di massima sostenibilità di ogni processo.
Ognuna sceglie la sua via e le proprie specifiche priorità. La Transizione infatti non propone ricette predefinite, si occupa
piuttosto di fornire informazioni, metodologie e strumenti che aiutino la comunità a immaginare e raggiungere i suoi obiettivi.
La Transizione non ha approcci ideologici ai problemi, opera “con” e non “contro” le realtà esistenti, siano esse associazioni,
amministrazioni locali, istituzioni o realtà non formalizzate. Il suo è un vero e proprio “metodo” progettato per creare reti e
favorire la creatività e il pensiero collettivo.
Essa si rivela Efficace, divertente e contagiosa, infatti le esperienze in corso in oltre 100 comunità che hanno ufficialmente
intrapreso il percorso di Transizione stanno dimostrando che questo sembra essere un ottimo modo per attivare l’entusiasmo
e l’inventiva delle persone, producendo subito risultati reali e tangibili: orti, fattorie collettive, foreste commestibili,
riqualificazione energetica, riprogettazione dei trasporti, localizzazione delle produzioni. Inoltre, grazie ai metodi e agli
strumenti che il movimento diffonde, dare vita a una comunità in Transizione è facile e divertente. Ecco perché il “contagio” si
sta spargendo per il mondo in modo così veloce. L’ idea dell’istituto comprensivo di San Giovanni a Piro di creare un orto
sinergico per ogni plesso, che dia frutta di stagione e ortaggi alle rispettive mense, si ricollega al filone della Permacultura
(coltura permanente, eterna, equilibrata ed inesauribile, non consumistica) ed alle ricerche relativamente recenti
sull’impoverimento del suolo a causa dell’ abuso-uso agricolo meccanico-chimico da parte dell’ uomo
I principi etici delle comunità di transizione che si intendono adottare sono: Prendersi cura della terra, Avere cura delle
persone, Limitare il nostro consumo alle nostre necessità per condividere in maniera equa e solidale le risorse della terra
I principi per la progettazione della civiltà di transizione sono: Lavorare con e non contro, Tutto influenza tutto, Riflettere prima
di agire e fare il minimo cambiamento per otten ere il massimo risultato, Gli errori sono occasioni per imparare, Ogni elemento
in un sistema naturale svolge almeno 3 funzioni, Ogni funzione deve essere supportata da più di un elemento, Il tutto è più
della somma delle parti, Ogni problema contiene in sé la soluzione: trasforma i limiti in opportunità, Favorire la biodiversità:
agisci in modo da aumentare le relazioni fra gli elementi piuttosto che il numero di elementi ed accelera i processi
trasformativi, Minimizzare l'apporto di energia esterna, progettando sistemi che sfruttano le risorse presenti in loco, ricicla e
riutilizza il più possibile, Pianificare gli sviluppi futuri
9
IL prof. Emerito di chimica ambientale alla ST. Lawrence University di Canton – New York, Paul Connett, ha tracciato i dieci
punti della sua dottrina “Rifiuti zero”:
1)
Separazione dei rifiuti alla fonte; 2) Raccolta differenziata porta a porta;
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Fondamentale per la scuola èil mantenimento e l’incremento delle attività legate allo
strumento musicale, sia in termini didattico-formativi che relazionali10
2)
3) Compostaggio; 4) Riciclaggio; 5) Riuso e riparazione; 6) Iniziative di riduzione dei rifiuti; 7) Incentivi economici; 8)
Separazione del residuo e Centro di ricerca; 9) Responsabilità industriale; 10) Discarica temporanea per il non
riciclabile.Il chimico ha spiegato la negatività del produrre rifiuti, ma ha anche sottolineato l’importanza di questi prodotti
che noi consideriamo di scarto.
Nel XX secolo i rifiuti sono stati lasciati alla gestione da parte dell’ industria dello smaltimento che aveva il compito di
rimuovere durante la notte i resti delle attività produttive. Alcuni di essi venivano depositati o, tramite gli inceneritori, ”seppelliti
nell’aria”.
Con il tempo il problema si è aggravato, infatti diversi studi hanno dimostrato che le discariche sono una fonte significativa di
tossine e che contribuiscono al surriscaldamento globale; non sono comunque meglio gli inceneritori, grande fonte
d’inquinamento. Così è nata la visione Rifiuti Zero, basata sull’idea di poter “gestire i rifiuti”. Secondo questa teoria i rifiuti
dovrebbero essere pensati come una potenziale risorsa. Per portare al compimento la strategia di questa associazione c’è
bisogno di:
1) responsabilità della comunità
2) responsabilità industriale
3) leadership capace
Rifiuti Zero s’ispira alla Natura: “la natura non conosce il concetto dirifiuto”, i rifiuti sono un’invenzione umana. I rifiuti sono la
maggior parte dei materiali utilizzati: è chiaro che una strategia per ridurre il consumo delle risorse deve affrontare il volume di
rifiuti e come si possono sfruttare. Possiamo darci da fare anche noi, ognuno nel proprio contesto: a scuola, al lavoro o nel
proprio paese. Si deve prima di tutto dare il buon esempio, con la consapevolezza del rispetto dell’ambiente nel quale
viviamo.
Nel contesto scuola ci sono già attività al riguardo, come la raccolta differenziata, la costruzione e l’uso delle compostiere, la
produzione delle verdura negli orti della scuola, la messa a bando di posate e stoviglie monouso nelle nostre mense, il
metodo della spesa intelligente attraverso la riduzione degli imballaggi già al momento dell’acquisto, “ Puliamo il Mondo” e
“Spiagge Pulite”, iniziativa organizzata con Lega Ambiente per pulire i parchi del Comune (protagonisti sono i ragazzi di tutto
l’Istituto Comprensivo).
La nostra scuola intende dare dimostrazione concreta non solo nella effettiva realizzazione dei passi ai cui la strategia fa
riferimento, ma anche attraverso una delle attività che vedranno impegnati ragazzi e famiglie – la scuola e il territorio. Il
MERCATINO DELL’USATO sarà il momento di scambio non solo di oggetti ma anche di idee e reali possibilità di “non rifiuto”.
10
L'insegnamento strumentale costituisce integrazione interdisciplinare ed arricchimento dell'insegnamento obbligatorio
dell'educazione musicale nel più ampio quadro delle finalità della scuola media e del progetto complessivo di formazione della
persona.
Esso concorre, pertanto, alla più consapevole appropriazione del linguaggio musicale, di cui fornisce all'alunno
preadolescente una piena conoscenza, integrando i suoi aspetti tecnico-pratici con quelli teorici, lessicali, storici e culturali
che insieme costituiscono la complessiva valenza dell'educazione musicale; orienta quindi le finalità di questa ultima anche in
funzione di un più adeguato apporto alle specifiche finalità dell'insegnamento strumentale stesso.
La musica e la sua evoluzione linguistica hanno avuto, e continuano ad avere, nel loro divenire, frequenti momenti di incontro
con le discipline letterarie, scientifiche e storiche. L'indirizzo musicale richiede quindi che l'ambito in cui si realizza offra
un'adeguata condizione metodologica di interdisciplinarità: l’educazione musicale e la pratica strumentale vengono così posti
in costante rapporto con l’insieme dei campi del sapere.
La musica viene in tal modo liberata da quell'aspetto di separatezza che l'ha spesso penalizzata e viene resa esplicita la
dimensione sociale e culturale dell'evento musicale.
Sviluppare l'insegnamento musicale significa fornire agli alunni, destinati a crescere in un mondo fortemente segnato dalla
presenza della musica come veicolo di comunicazione, spesso soltanto subita, una maggiore capacità di lettura attiva e critica
del reale, una ulteriore possibilità di conoscenza, espressione e coscienza, razionale ed emotiva, di sé.
Obiettivo del corso triennale, quindi, una volta fornita una completa e consapevole alfabetizzazione musicale, è porre alcuni
traguardi essenziali che dovranno essere da tutti raggiunti.
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Il rispetto delle finalità generali di carattere orientativo della scuola media non esclude la valorizzazione delle eccellenze.
Adeguata attenzione viene riservata a quegli aspetti del far musica, come la pratica strumentale d’insieme, che pongono il
preadolescente in relazione consapevole e fattiva con altri soggetti.
La pratica della Musica d’insieme si pone come strumento metodologico privilegiato. Infatti l'evento musicale prodotto da un
insieme ed opportunamente progettato sulla base di differenziate capacità operativo-strumentali, consente, da parte degli
alunni, la partecipazione all'evento stesso, anche a prescindere dal livello di competenza strumentale raggiunto.
L'autonomia scolastica potrà garantire ulteriori possibilità di approfondimento e sviluppo anche nella prospettiva di rendere
l'esperienza musicale funzionale o propedeutica alla prosecuzione degli studi, nonché alla diffusione della cultura musicale
nel territorio, in modo da rafforzare il ruolo della scuola come luogo di aggregazione e diffusione di saperi e competenze.
ORIENTAMENTI FORMATIVI
L'insegnamento strumentale conduce, attraverso l'integrazione con l'educazione musicale e l'apprendimento della notazione e
delle strutture metriche e ritmiche, all'acquisizione di capacità cognitive in ordine alle categorie musicali fondamentali
(melodia, armonia, ritmo, timbro, dinamica, agogica) e alla loro traduzione operativa nella pratica strumentale, onde
consentire agli alunni l'interiorizzazione di tratti significativi del linguaggio musicale a livello formale, sintattico e stilistico.
I contenuti dell'educazione musicale, a loro volta, e in specie l'educazione dell'orecchio, l'osservazione e analisi dei fenomeni
acustici, il riconoscimento degli attributi fisici del suono, la lettura dell'opera musicale intesa come ascolto guidato e ragionato,
si modellano con il necessario contributo della pratica strumentale.
L'insegnamento strumentale:
promuove la formazione globale dell'individuo offrendo, attraverso un'esperienza musicale resa più completa dallo studio dello
strumento, occasioni di maturazione logica, espressiva, comunicativa;
integra il modello curricolare con percorsi disciplinari intesi a sviluppare, nei processi evolutivi dell'alunno, unitamente alla
dimensione cognitiva, la dimensione pratico-operativa, estetico-emotiva, improvvisativo-compositiva;
offre all'alunno, attraverso l'acquisizione di capacità specifiche, ulteriori occasioni di sviluppo e orientamento delle proprie
potenzialità, una più avvertita coscienza di sé e del modo di rapportarsi al sociale;
fornisce ulteriori occasioni di integrazione e di crescita anche per gli alunni in situazione di svantaggio.
In particolare la produzione dell'evento musicale attraverso la pratica strumentale
comporta processi di organizzazione e formalizzazione della gestualità in rapporto al sistema operativo dello
strumento concorrendo allo sviluppo delle abilità senso-motorie legate a schemi temporali precostituiti;
dà all'alunno la possibilità di accedere direttamente all'universo di simboli, significati e categorie fondanti il
linguaggio musicale che i repertori strumentali portano con sé;
consente di mettere in gioco la soggettività, ponendo le basi per lo sviluppo di capacità di valutazione criticoestetiche;
permette l'accesso ad autonome elaborazioni del materiale sonoro
(improvvisazione-composizione), sviluppando la dimensione creativa dell'alunno.
L'essenziale aspetto performativo della pratica strumentale porta alla consapevolezza della dimensione intersoggettiva e
pubblica dell'evento musicale stesso, fornendo un efficace contributo al senso di appartenenza sociale.
il dominio tecnico del proprio strumento al fine di produrre eventi musicali tratti da repertori della tradizione scritta e
orale con consapevolezza interpretativa, sia nella restituzione dei processi formali sia nella capacità di attribuzione di senso;
la capacità di produrre autonome elaborazioni di materiali sonori, pur all’interno di griglie predisposte;
l'acquisizione di abilità in ordine alla lettura ritmica e intonata e di conoscenze di base della teoria musicale;
un primo livello di consapevolezza del rapporto tra organizzazione dell’attività senso-motoria legata al proprio
strumento e formalizzazione ei propri stati emotivi;
un primo livello di capacità performative con tutto ciò che ne consegue in ordine alle possibilità di controllo del
proprio stato emotivo in unzione dell’efficacia della comunicazione.
ESEMPLIFICAZIONI METODOLOGICHE
Gli strumenti metodologici che seguono hanno un valore prevalentemente indicativo nel rispetto dell'autonomia di
progettazione e programmazione delle singole scuole.
Posto che:
le diverse caratteristiche organologiche degli strumenti implicano una diversa progressione nell'acquisizione delle
tecniche specifiche, con tempi differenziati nella possibilità di accesso diretto alle categorie musicali indicate negli
orientamenti formativi;
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3.3 Azioni della scuola in relazione ai Bisogni Educativi Speciali e alla diversità di
genere
UNA SCUOLA INCUSIVA. BES: I PIANI DELL’INCLUSIONE.
Integrazione degli alunni diversamente abili (BES)
La scuola si impegna alla massima integrazione degli alunni diversamente abili ,
con l’aiuto del docente specializzato di sostegno, che fa parte integrante dei
Consigli di Classe, Il percorso didattico individualizzato che viene svolto, tenendo
conto dei livelli di partenza, delle potenzialità e degli interessi, è finalizzato al
raggiungimento delle abilità di base e della gestione autonoma dei momenti pratici
della vita quotidiana e mira al miglioramento dei rapporti con i compagni.
Fondamentale è l’utilizzo del sistema ICF su cui l’Istituto pone da tempo l’attenzione
dedicando anche momenti formativi all’acquisizione del sisma da parte di tutti i
docenti
I pdp per gli studenti con bisogni educativi speciali.
La direttiva ministeriale
in un triennio tali possibilità sono oggettivamente limitate;
nella fascia d'età della Scuola media si avviano più strutturate capacità di astrazione e problematizzazione, la
pratica della Musica d’insieme si pone come strumento metodologico privilegiato.
L'accesso alle categorie fondanti il linguaggio musicale e al suo universo trova quindi un veicolo in una viva e concreta
esperienza che può essere più avanzata, sul piano musicale, di quanto non possa esserlo quella riferita alla sola pratica
individuale.
La competenza ritmica, oltre ad essere assunta mediante il controllo dei procedimenti articolatori propri dei vari strumenti,
deve essere incrementata da una pratica fono-gestuale individuale e collettiva sostenuta dalla capacità di lettura.
Anche l’ascolto va inteso come risorsa metodologica, tanto all'interno dell'insegnamento strumentale, quanto nella musica
d'insieme.
Altra risorsa metodologica efficace può essere l’apporto delle tecnologie elettroniche e multimediali. L'adozione mirata e
intellettualmente sorvegliata di strumenti messi a disposizione dalle moderne tecnologie può costituire un incentivo a
sviluppare capacità creativo-elaborative senza che queste vengano vincolate al dominio tecnico di strumenti musicali che
richiedono una avanzata capacità di controllo. Gli strumenti suggeriti presuppongono una condizione generale di infra ed
interdisciplinarità. Da una parte infatti, l’apprendimento strumentale integrato con quello dell’Educazione musicale e della
teoria e lettura della musica configura un processo di apprendimento musicale unitario, dall'altra le articolazioni della
dimensione cognitiva messe in gioco da questo processo attivano relazioni con altri apprendimenti del curricolo, realizzando
la condizione per l'interdisciplinarità.
STRUMENTI MUSICALI E INDICAZIONI PROGRAMMATICHE
Il perseguimento degli obiettivi sotto indicati si articolerà sia in attività individuali sia in attività collettive ( piccoli gruppi, musica
d'insieme ): le abilità via via raggiunte andranno utilizzate sin dai livelli più elementari con finalità espressive e comunicative, e
consolidate attraverso l'integrazione di conoscenze acquisiti nell’ambito della teoria musicale e della lettura ritmica e intonata.
Tali conoscenze potranno essere assunte in percorsi temporali diversi da quelli necessari al raggiungimento degli obiettivi
degli specifici insegnamenti strumentali.
La successione degli obiettivi verrà stabilita dagli insegnanti in modo da determinare un percorso graduale che tenga conto
delle caratteristiche e delle potenzialità dei singoli alunni.
I contenuti fondamentali dovranno essere selezionati tenendo conto dell'approccio agli stili e alle forme, e della distinzione dei
linguaggi.
Esercizi e studi finalizzati all'acquisizione di specifiche abilità tecniche possono rientrare nel percorso metodologico e didattico
di ciascun insegnante che terrà comunque conto delle innovazioni della didattica strumentale.
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del 27 dicembre 2012' la Cm n. 8 del 6 marzo 2013 e la nota n. 2563 del 22
novembre 2014, sulla didattica inclusiva per gli studenti con Bisogni Educativi
Speciali (BES) pongono compiti nuovi e impegnativi per i docenti. Tale normativa
riceveste un ruolo rilevante per la crescita del sistema scolastico in generale ed un
importante strumento di riferimento per le attività di inclusione avviate già
dall'istituto comprensivo Teodoro Gaza, che oggi trovano la loro. normazione e
regolazione nell’ambito della normativa stessa. In essa trovano spazio le modalità
applicative sulla gestione della classe complessa ed eterogenea, trovando le
opportunità per fornire a tutti gli alunni le disposte di cui hanno bisogni. É la
didattica, quella descritta dalla normativa BES, capace di utilizzare la diversità orme
risorsa per l'istruzione e non come elemento di debolezza: assunto questo, già alla
base dell'opera formativa della scuola di San Giovanni a piro. Infatti, attraverso il
coinvolgimento degli alunni in azioni di stimolo che attraggono l'attenzione su
problematiche concrete, reali e connesse all'acquisizione del concetto di sviluppo
sostenibilità, si é dell'avviso che la scuola inclusiva sia il migliore sistema di
gestione dell'istruzione nella società della conoscenza, dove tutti gli studenti devono
essere accolti, nessuno escluso. Inoltre, l'adozione di strategie inclusive non va a
vantaggio solo degli studenti con bisogni educativi speciali, ma dell'intera classe.
Pertanto la scuola di San Giovanni a Piro , agisce, nell'attuazione della proposta
formativa, per rimuovere le barriere e potenziare la facilitazione dell'apprendimento,
in modo che tutti gli studenti possano sviluppare le proprie potenzialità e conseguire
le maggiori competenze possibili fra quelle previste nel percorso scolastico
intrapreso
Le strategie messe in atto dalla scuola per la realizzazione di una scuola realmente
inclusiva sono: sviluppare un clima positivo nella classe, costruire percorsi di studio
partecipati, partire dalle conoscenze e dalle abilità già possedute dagli studenti,
contestualizzare l'apprendimento, favorire la ricerca e la scoperta, attuare interventi
didattici personalizzati nei confronti delle diversità, realizzare attività didattiche
basate sulla cooperazione, potenziare le attività di laboratorio, sviluppate negli
studenti competenze metà cognitive per riconoscere i propri limiti, i livelli di
acquisizione raggiunti, gli sforzi da compiere e i migliori sistemi di studio da
adottare. Pregnante é l'adozione di strumenti compensativi e di misure dispensativi.
Fondamentale é il rapporto con le istituzioni e delle famiglie.
DOCUMENTO DI INDIRIZZO SULLA DIVERSITA' DI GENERE
In una società come quella attuale articolata e complessa, pluralista,
multietnica e sempre più diversificata al suo interno, appare ineludibile porre
attenzione alle differenze e pensare ai valori della convivenza in una dimensione
molto più vasta rispetto al passato in una visione di impegno concreto contro le
discriminazioni e le prevaricazioni.
Una società che voglia definirsi "libera" deve dare la reale opportunità a ciascun
individuo di maturare ed evolvere la propria personalissima identità ovvero la
specifica forma che la vita ha posto in ciascuno che nasce, in quel luogo, in quel
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tempo, con quei tratti somatici e temperamentali unici e irripetibili. La diversità di
genere rappresenta la prima e più immediata delle differenze in quanto dalla
capacità di rapportarsi positivamente valorizzando i ruoli distinti propri del mondo
maschile e femminile si misura anche la capacità di sviluppo della società stessa.
Approfondire il processo di costruzione di genere è essenziale inoltre per acquisire
adeguate competenze e conoscenze che rendano possibili efficaci interventi per
consentire il raggiungi mento di reali pari opportunità tra cittadine e cittadini.
L'introduzione a scuola dell' insegnamento Cittadinanza e Costituzione (l.
30.10.2008, n. 169) consente di aprire all'interno di questa nuova disciplina una
finestra operativa per orientare il mondo della scuola verso lo sviluppo di quella che,
riguardo alle differenze di genere, possiamo definire "DIDATTICA SENSIBILE". Da
qui l'opportunità di contestualizzare l'intervento per la promozione della cultura di
genere nel mondo dell'istruzione, proprio attraverso un'innovativa opera di
sensibilizzazione in grado di coinvolgere cinque fondamentali ambiti: Famiglia;
Lavoro e pari opportunità; Donne e Scienza; Spazio pubblico e Gruppi sociali;
Linguaggio e Media.
Integrazione degli alunni stranieri
Il successo scolastico degli allievi stranieri è perseguito attraverso l’attivazione di un
corso intensivo di alfabetizzazione di lingua italiana tenuto da insegnanti della
scuola .
Interventi di recupero e sostegno
I Consigli di classe programmano e realizzano gli interventi di recupero e sostegno
per gli alunni in difficoltà, che vengono attuati in orario curricolare.
Gli obiettivi specifici di apprendimento sono ordinati per discipline e per educazioni
a cui si fa riferimento e rinvio, essi diventano obiettivi formativi quando, attraverso la
mediazione dei docenti, sono inseriti in una storia personale o di un gruppo.
L’insieme degli obiettivi formativi, dei metodi, delle attività, delle soluzioni
organizzative utili per trasformarle in competenze costituisce le Unità di
Apprendimento individuali e di gruppo.
Famiglia
Nel corso della storia la famiglia è da sempre considerata il nucleo
centrale e basilare di tutte le società. È grazie a questa prima agenzia educativa
che ognuno si trova inserito in ruoli precisi fin dalla nascita. Anche se oggi
assistiamo a un modello di genitorialità che lascia spazio a nuove realtà coesistenza di famiglie monoparentali, non fondate sul tradizionale matrimonio civile
o religioso oppure con figli adottati o in affido - non è affatto un caso se il significato
dell' essere genitori ed il ruolo riconosciuto rispettivamente alla maternità ed alla
paternità, contribuiscono ad influenzare il modo stesso in cui ognuno di noi intende
questo nucleo. In ogni caso, questo resta l'ambito in cui i cambiamenti, oltre che
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registrarsi più rapidamente di altri, vanno di pari passo con i rapidi mutamenti di una
società al suo interno sempre più diversificata. Che peso abbiano questi
cambiamenti sull'identità maschile e femminile, cosa significhi essere uomo e
donna in un tale contesto, quali ruoli ognuno di noi può ricoprire all'interno della
"nuova" propria famiglia e fino a che punto è possibile scegliere liberamente i propri
ruoli dell' esser madre, padre o figlio/a, diventa il terreno su cui iniziare a seminare
forme di educazione non sessista, promuovendo già nella comunicazione familiare
un linguaggio che sappia coscientemente essere in grado di favorire sempre una
rappresentazione equilibrata tra il ruolo femminile e quello maschile. Alla famiglia, in
particolare, è affidato, ancora in gran parte, lo sviluppo cognitivo dei primi anni di
vita dei bambini, sviluppo fondato, potenziato e amplificato soprattutto
dall'esperienza ludica. Se da un lato sappiamo che i giochi, anche i nuovi giochi
multimediali, sono ancora progettati e destinati a bambini e bambine, pensati ed
immaginati in una rigida configurazione di ruoli, desideri e attitudini, dall'altro studi di
settore mettono in evidenza che i genitori sono mediamente più inclini a comprare
ad esempio un personal computer ad un figlio piuttosto che ad una figlia. Sarebbe
pertanto necessario mettere in atto delle azioni rivolte ai formatori/educatori che
siano focalizzati alla lettura/interpretazione di eventuali differenti atteggiamenti
cognitivi nelle bambine e nei bambini o negli adolescenti non come destino
biologico bensì posti all'interno di una concezione costruttivista dello sviluppo di
conoscenze e competenze. In ambito familiare infine vengono sostenute aspettative
sociali dense di prescrittivi codici di comportamento per ragazze e ragazzi,
aspettative agite in modo consapevole e inconsapevole, alle quali le aspirazioni di
ragazze e ragazzi anche post adolescenti, nel corso dell'avventura del crescere,
finiscono con l'adeguarsi. Anche in questo caso, la famiglia ha il compito di aiutare
le adolescenti e gli adolescenti a riconoscere i desideri autentici e a costruire un
progetto di vita concreto, realistico e persegui bile attraverso percorsi di sviluppo di
autostima e percezione di sé.
Lavoro e pari opportunità
Questa materia è particolarmente delicata nella progettazione del
proprio futuro, nella formazione e nella crescita di giovani donne e uomini.
Preparare le donne ad una maggiore consapevolezza e capacità di scelta significa
promuovere un nuovo progetto di riequilibrio della rappresentanza di genere nel
futuro delle professioni. Sarà questo lo strumento fondamentale per far si che le
donne non appaiano più significativamente sottorappresentate e non dotate di
rilevante prestigio sociale ed economico. Per il riequilibrio è necessario rafforzare la
componente femminile ed intervenire sulle questioni di genere con dinamiche
innovative capaci di rivalutare dal punto di vista sociale il ruolo e la presenza delle
donne, affinché esse siano riconosciute come risorse per nuove condivisibili
progettualità.
Donne e Scienza
Le riflessioni precedenti introducono al problema della scarsa presenza
femminile in ambito scientifico. Da qui la necessità di ridiscutere e riprogettare sia
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da un punto di vista teorico che pratico alcuni aspetti dell'insegnamento della
scienza. Una delle strade indicate è quella del superamento della separazione delle
due culture, umanistica e scientifica. La direzione diventa quella di una
contestualizzazione delle discipline scientifiche, al fine di ridare memoria al
procedere della scienza in termini di occasioni colte o mancate, forze motrici e/o
frenanti all’ interno della scienza, evoluzione dei metodi e delle prassi scientifiche,
passioni e interessi dei protagonisti, per meglio percepire e interpretare la
modernità.
Questo processo di rinnovamento radicale delle metodologie dell'insegnamento
scientifico, già avviato con iniziative di formazione - condotte nell'ambito del Piano
Lauree Scientifiche realizzato dal MIUR in collaborazione con 34 sedi universitarie,
gli Uffici Scolastici Regionali e Confindustria - sostiene 2 metodologie didattiche
riconducibili all’apprendimento attivo (problem solving, inquire learning, curricula
grounded in real-life experiences) che di per sé promuovono e valorizzano le
differenze e quindi possono portare ad un maggior coinvolgimento delle ragazze.
Viene inoltre promosso un aggiornamento sui temi, sulle finalità e sulle modalità di
lavoro della scienza contemporanea. Accanto a questo è apparso necessario
prestare particolare attenzione alle ragazze, stimolando e promuovendo il loro
interesse verso le scienze ed accrescendo la loro sicurezza ed autostima rispetto
all'apprendimento scientifico, come sottolineato anche nel rapporto ROCARD della
Commissione Europea
Spazio pubblico e Gruppi sociali
Al fine di edificare nello "spazio pubblico" una società aperta, diventa
proponibile un'azione di sensibilizzazione che - ad esempio - con mostre
fotografiche, seminari e dibattiti pubblici miri a portare alla luce quelle variabili e
quegli aspetti, spesso nascosti o dati per scontati, che contribuiscono nella nostra
cultura a creare i significati del "femminile" e del "maschile". Si tratta di operare per
indagare quei significati ampiamente condivisi a livello sociale, che permeano
l'identità di ognuno di noi fin dalla più tenera età: per questo può rivelarsi difficile,
ma non impossibile, individuarli e comprenderne a fondo la natura. I significati
connessi all' essere uomo ed all'essere donna costituiscono percorsi sui quali
ognuno di noi nella vita finisce per orientare le sue scelte. I problemi nascono però
quando i significati che caratterizzano le identità di genere iniziano a seguire due
sentieri diversi, mutuai mente esclusivi e purtroppo non comunicanti tra loro.
Ecco che dietro l'angolo prendono corpo i pregiudizi che finiscono per danneggiare
seriamente lo sviluppo di caratteristiche e capacità individuali, facendole restare
ingabbiate in ruoli precostituiti dalla cultura di appartenenza o addirittura portare all'
esclusione coloro a cui non vengono riconosciuti ruoli tradizionali. all’ interno della
diversa stratificazione dei gruppi sociali esistenti, il contributo formativo di
sensibilizzazione può essere generato attraverso degli "incontri di genere" o
"gender forum”. Si verrebbe a dar vita così a delle vere e proprie occasioni
privilegiate in cui scambiare esperienze e dialogare tra gruppi di pari su tematiche di
equità in un clima disteso e, sicuramente, informale. Appuntamenti di questo tipo
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contribuiscono a favorire dinamiche di networking tra tutte e tutti coloro che vi
prendono parte.
Linguaggio e Media
Il processo identificativo è fondamentale e necessario in una fase di vita in
cui è in costruzione l' identità: in questo senso i media - giornali, riviste, televisione,
pubblicità - svolgono un ruolo da attori protagonisti nella costruzione dell'identità
maschile e femminile.
A tal fine si ricorda il Protocollo d' Intesa firmato tra il Ministero Pari opportunità e
l'Istituto di Audio Disciplina pubblicitaria , per dare una immagine corretta del ruolo
della donna nella società e per chiedere il ritiro di pubblicità sessista o violenta dalla
carta stampata e dalla tv. Il linguaggio assume un ruolo importante nella
riproduzione delle disparità fra i generi tanto da alimentare gli stereotipi di genere, il
pregiudizio e la discriminazione. La stretta relazione tra linguaggio e questione di
genere deve contribuire a dare visibilità ad entrambi i generi tenendo conto dei loro
reali bisogni ed aspettative, attraverso l'uso di immagini che contemplino anche il
femminile, soprattutto evitandone il superamento dell'uso strumentale ed offensivo
come oggetto di desiderio ed il superamento di un linguaggio sessi sta e di
espressioni che possano offendere l' identità di genere.
Solo in questo modo si può avviare una cultura rispettosa e corretta nei confronti
delle donne e degli uomini, come premessa necessaria alla parità fra i due generi e
ad una equilibrata partecipazione di tutti alla vita sociale e politica nell'interesse
dell'intera collettività. E' di tutta evidenza che i media hanno un grande importanza
nell'orientare l'opinione generale sui due concetti di femminilità e di mascolinità,
nella misura in cui sono diventati dei “costruttori della realtà sociale, poiché rendono
più visibile e quindi rafforzano a livello simbolico determinati comportamenti sociali
e categorie, così come ne celano o ne mettono in secondo piano altri, decretando
gerarchie di valori”.
3.4 Linee metodologiche e modalità di monitoraggio delle attività anche in
termini di orientamento degli alunni nella prosecuzione del percorso di
studi
Al fine di continuare il percorso di integrazione della scuola con il territorio e con le
opportunità formative, il PTOF prevede:
incontri con i genitori ad oggetto, incontri con i Dirigenti delle istituzioni scolastiche
secondarie di secondo grado; incontri con le associazioni di categoria che operano
sul territorio (artigiani, commercio, etc.) e di volontariato; incontri con l’Ente locale,
anche per l’attuazione delle azioni finanziate dal PON INFRASTRUTTUREMIGLIORAMENTO DEGLI AMBIENTI DI APPRENDIMENTO .
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I viaggi di istruzione, da concordare con i responsabili delle aree e coni componenti
delle commissioni, hanno lo scopo di mettere in contatto la scuola con realtà
culturali e territoriali rapportabili a quella in cui il Teodoro Gaza opera, in relazione
all’indirizzo generale, alle tematiche da sviluppare ed ai progetti offerti.
I gemellaggi come occasioni di scambio culturale e territoriale avranno lo scopo di
allargare il ventaglio di conoscenza, di rapporto interpersonale e di opportunità di
impegno da parte delle comunità impegnate.
L’attuazione e la gestione del PTOF viene monitorata secondo le modalità di legge.
3.5 Criteri e modalità di verifica e valutazione delle competenze degli
alunni
Ai sensi della normativa vigente agli insegnanti compete la responsabilità della
valutazione e la cura della documentazione didattica, nonché la scelta dei relativi
strumenti nel quadro dei criteri deliberati dai competenti organi collegiali. La
valutazione precede, accompagna e segue i percorsi curricolari. Attiva le azioni da
intraprendere, regola quelle avviate, promuove il bilancio critico su quelle condotte a
termine. Assume una preminente funzione formativa, di accompagnamento dei
processi di apprendimento e di stimolo al miglioramento continuo.
Alla scuola spetta poi la responsabilità dell’autovalutazione, che ha la funzione di
introdurre modalità riflessive sull’intera organizzazione dell’offerta educativa e
didattica della scuola, ai fini del suo continuo miglioramento, anche attraverso dati
di rendicontazione sociale o dati che emergono da valutazioni esterne.
L’Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e
formazione ha il compito di rilevare la qualità dell’intero sistema nazionale, fornendo
alle scuole, alle famiglie e alla comunità sociale, al Parlamento e al Governo
elementi di informazione essenziali circa la salute e le criticità del nostro sistema di
istruzione, e questo all’interno di un confronto internazionale che oggi va
assumendo sempre più rilevanza.
I criteri di valutazione adottati riguardano gli aspetti cognitivi e metacognitivi ovvero
relativi alle conoscenze disciplinari e interdisciplinari con particolare attenzione
all'impegno,
alla
socializzazione
e
alla
motivazione
che
contribuiscono
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all'acquisizione delle capacità, abilità e competenze.- Le verifiche sono sistematiche
e periodiche e prendono in considerazione i progressi degli allievi in itinere.
Sono valutate le conoscenze, le abilità e le capacità relative alle materie di studio in
maniera interdisciplinare.- Gli insegnanti utilizzano strumenti di valutazione simili
attraverso la somministrazione di compiti scritti e quesiti orali e scritti.
Le griglie di valutazione e le prove strutturate sono simili per classi parallele e
costruite dai singoli insegnanti. La scuola interviene con progetti specifici di seguito
a riscontri oggettivi di ogni singolo allievo.L'Istituzione valuta le competenze di cittadinanza degli studenti e il rispetto delle
regole anche in relazione ai percorsi educativi programmati. La scuola infatti
aderisce alle iniziative di "Libera" e attua progetti ambientali e alimenta dal rifiuto
zero al Km. zero, inoltre realizza orti sinergici e consuma i relativi prodotti nelle
mense scolastiche in accordo con l'ASL.
Per quanto riguarda il comportamento ogni singolo consiglio ed ogni singolo
docente, tenendo presente i criteri deliberati dal C.d.D. esprime il voto del
comportamento considerando l'impegno, l'interesse e la "condotta".
La scuola valuta le competenze chiave di iniziativa e autonomia attraverso
l'osservazione e i questionari considerando che Orientarsi significa "...porre
l'individuo in grado di prendere coscienza di sé e di progredire per l'adeguamento ai
suoi studi e della professione alle mutevoli esigenze della vita con il duplice
obiettivo di contribuire al progresso della società e di raggiungere il pieno sviluppo
della propria personalità".
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4 – Organizzazione
4.1 Modello organizzativo per la didattica
“
I compiti per lo sviluppo e l'attuazione delle attività vengono conferiti dal Dirigente e
condivisi dal C.d.D. Vi è una chiara definizione degli incarichi che vede operare in primis il
Vicario, i collaboratori, i responsabili di plesso e le funzioni strumentali.Così pure fra il personale ATA (amministrativi e coll. scolastici) i compiti risultano chiari,
distribuiti e condivisi.- Vi è una coerenza lampante fra la realizzazione dei progetti, gli
incarichi affidati e i corrispettivi devoluti. Alcune pratiche progettuali sono a costo zero
grazie all'impegno dei docenti e del personale ATA.
La scuola è organizzata per dipartimenti e gruppi di lavoro per classi orizzontali e verticali,
le tematiche inerenti riguardano l'elaborazione del curricolo con particolare attenzione
all'inclusione e all'ambiente.
I gruppi di lavoro producono materiali e prodotti finiti quali risultati finali dei progetti. La
scuola ha diverse aree per la condivisione degli strumenti e dei materiali didattici, sono
presenti laboratori dedicati alle tecnologie e alla formazione in genere.
La scuola ha individuato sia spazi e sia figure di coordinamento per l'utilizzo e per
l'aggiornamento delle nuove tecnologie. Ogni classe è dotata di Lim connessa alla rete e
nella scuola secondaria di I grado è presente una "Classe 2.0" che consente ai docenti e
agli allievi di utilizzare il supporto tecnologico ai fini didattici. Le tecnologie sono affidate ad
un docente responsabile dei laboratori, nonché anche alla responsabilità del DSGA.- La
tecnologia è parte integrante dell'ambiente di apprendimento e pertanto anche il tempo è
calibrato in base alle esigenze didattiche. Gli ambienti di apprendimento si realizzano
anche attraverso la flessibilità dell'organizzazione oraria (Classi aperte).
Organigramma Area didattica
n. 4 Funzioni Strumentali all’Offerta Formativa.
N° 1 Referente per il raccordo didattico e il raccordo della valutazione nei tre ordini di
scuola dell’istituto
1. curricolo verticale delle discipline;
2. sistema di valutazione dell’apprendimento e del comportamento;
3. utilizzo degli esiti delle osservazioni dei docenti e delle prove Invalsi per la formazione di
classi prime di primaria e secondaria di 1° grado.
N° 1 Referente per Disabilità
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1. coordinamento docenti di sostegno nei tre ordini di scuola dell’istituto;
2. omogeneizzazione modulistica, documentazione;
3. organizzazione dei periodici incontri istituzionali del gruppo interistituzionale operativo
formato da genitori, docenti, specialisti.
N° 1 Referenti per DSA
1. consulenza ai docenti e alle famiglie;
2. promozione di iniziative di formazione specifica;
3. omogeneizzazione modulistica, documentazione, prassi.
N° 1 Referente per multiculturalità
1. coordinamento Commissione e proposte attività;
2. organizzazione ore docenza
3. gestione delle attività di intercultura;
4. coordinamento ore di supporto scolastico ed extrascolastico
N° 1 Referente Orientamento
1. coordinamento coordinatori orientatori di classe terza;
2. organizzazione incontri di formazione con rappresentanze di settore;
3. informazione relativa a scuola secondaria di 2° grado.
N° 1 Referente per Educazione alla salute e all’alimentazione
1. coordinamento referenti salute IP;
2. promozione buone prassi e iniziative;
3. omogeneizzazione modulistica, documentazione, prassi.
N° 9 Coordinatori Consiglio di classe.
1. funzioni: di segretario verbalista nelle sedute di scrutinio presiedute dal Dirigente
scolastico; di presidenza in sostituzione del Dirigente scolastico; di coordinamento e
verifica della programmazione. Redazione della relazione finale e dell’elenco dei testi
adottati;
2. alunni: controllo della frequenza, del rispetto del regolamento e dello studio regolare;
3. utenza: relazioni di prima istanza.
N° 2 gruppi disciplinari scuola primaria
1. funzioni: di presidenza delle riunioni di dipartimento; di coordinamento e verifica della
programmazione del Dipartimento. Organizzazione e conferimento delle prove comuni.
N° 2 gruppi disciplinari scuola secondaria primo grado
1. funzioni: di presidenza delle riunioni di dipartimento; di coordinamento e verifica della
programmazione del Dipartimento. Organizzazione e conferimento delle prove comuni.
Area comunicazione
N° 1 Referente del sito web d’istituto
Scuola pimaria h27
Scuola secondaria primo grado
TEMPI SETTIMANALI DELLE DISCIPLINE SCUOLA SECONDARIA PRIMO GRADO H
36 + MENSA
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4.2 Articolazione degli Uffici e modalità di rapporto con l’utenza
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“
Organigramma Area amministrativa
N° 1 Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi (DSGA)
- Organizza e gestisce i servizi e gli assistenti amministrativi nonché i collaboratori
scolastici.
- Gestisce il fondo per le minute spese.
- Gestisce l’inventario e assume la responsabilità quale consegnatario.
- Affida la custodia del materiale didattico, tecnico e scientifico dei laboratori.
- È responsabile della tenuta della contabilità e degli adempimenti fiscali.
- Cura e tiene i verbali dei revisori dei conti.
- È membro della Giunta Esecutiva della quale ne redige i verbali e partecipa su invito del
Dirigente al Consiglio d’Istituto predisponendo poi le delibere e la pubblicazione all’albo
pretorio.
- Collabora con il Dirigente Scolastico nella stesura e gestione del Programma Annuale
- Predispone il conto consuntivo.
N° 2 Assistenti amministrativi per la didattica, il personale, la contabilità, il
patrimonio e il protocollo
- Gestione completa procedure alunni.
- Gestione degli infortuni degli alunni.
- Predisposizione materiale dei consigli di classe, interclasse ed intersezione e scrutini.
- Gestione schede di valutazione e diplomi di licenza degli alunni.
- Gestione alunni con bisogni educativi speciali in collaborazione con il docente funzione
strumentale.
- Gestione domande di Iscrizione on line.
- Adozione libri di testo.
- Gestione rilevazioni INVALSI.
- Gestione SIDI per le aree di propria competenza.
- Gestione iter completo relativo alla emissione delle circolari di propria competenza.
- Pubblicazione “Albo pretorio on-line” documenti relativi alla sessione alunni.
- Conferimento supplenze temporanee con scorrimento delle relative graduatorie.
- Contratti per il personale docente di religione cattolica e relativo espletamento pratica.
- Tenuta dello stato di servizio del personale, istruttoria per stipula contratti, della tenuta
dei fascicoli del personale con conseguente digitazione al SIDI.
- Richieste di visite medico fiscali.
- Redazione dei certificati di servizio al personale.
- Emissione dei decreti di congedo e di assenza del personale.
- Tenuta del registro dei decreti.
- Trasmissione della richiesta e ricezione dei fascicoli del personale.
- Tenuta del sistema informatico circa lo stato di servizio del personale.
- Cura dell’istruttoria delle pratiche inerenti alla cessazione dal servizio del personale.
- Cura dell’istruttoria delle pratiche relative ad eventuali richieste di pensione di inidoneità
o di invalidità.
- Cura delle pratiche inerenti gli infortuni de personale.
- Pubblicazione “Albo pretorio on-line” documenti di propria competenza.
- Graduatorie interne d’Istituto.
- Elaborazione stipendi e competenze accessorie al personale e rilascio dei modelli CUD.
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- Tenuta pratiche relative ai contratti degli esperti esterni.
- Tenuta e controllo pratiche relative ai vari Progetti di Istituto.
- Gestione trasmissione telematiche (770, dichiarazione IRAP, e Conguaglio fiscale).
- Gestione pratiche relative al Fondo Espero e piccoli prestiti.
- Pratiche relative agli scioperi e alle assemblee sindacali.
- Progetti.
- Mod. PA04.
- Organici di diritto e di fatto.
- Scioperi e assemblee sindacali.
- Pubblicazione “Albo pretorio on-line” documenti di propria competenza.
- Reti e CTI.
- Richieste preventivi, formulazione prospetti comparativi, acquisti materiali e distribuzione
dei materiali ai plessi.
- Tenuta dei registri di magazzino, carico e scarico del materiale di facile consumo.
- Tenuta degli inventari dei beni mobili e preparazione documentazione per il collaudo dei
beni mobili acquistati.
- Anagrafe delle prestazioni.
- Pubblicazione “Albo pretorio on-line” documenti di propria competenza.
- Tenuta protocollo con software informatico, archiviazione corrispondenza.
- Gestione corrispondenza elettronica.
- Iter per tutte le circolari.
- Riepilogo dei cartellini di presenza del personale ATA con riepilogo mensile dello
straordinario e recuperi.
- Viaggi di istruzione gestione dei modelli di proposta e autorizzazione, richiesta preventivi
e prospetti comparativi.
- Tenuta del registro utilizzo aule magne.
- Controllo chiavi plessi, registrazione chiavi consegnate al personale in servizio e
associazioni
N° 10 collaboratori scolastici
distribuiti in otto plessi, due scuole dell’infanzia, cinque scuole primarie e una scuola
secondaria.
- Vigilanza sugli accessi alla scuola.
- Vigilanza sui plessi scolastici, sui corridoi e sui bagni.
- Vigilanza sull’alunno/classe, in caso di momentanea assenza dell’insegnante.
- Assistenza alunni diversamente abili.
- Interventi di pulizia degli ambienti e “ripristino” ricorrente delle aule, dei bagni, dei
corridoi, dell’atrio, spazi esterni, ecc..
- Distribuzione delle circolari e del materiale di diffusione.
- Supporto amministrativo e didattico.
- Servizi esterni: ufficio postale, banca, altri uffici, compatibilmente con gli obblighi di
vigilanza.
Area sicurezza
N° 1 Responsabile (interno) servizio prevenzione e protezione.
N° 16 docenti referenti nei plessi per la sicurezza ed il primo soccorso.
4.3 Reti e Convenzioni attivate per la realizzazione di specifiche iniziative “
Il numero e la qualità delle opportunità formative offerte dal territorio, la loro collocazione e
la capacità di sbocco verso il mondo del lavoro ha spinto l’istituto comprensivo di San
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Giovanni ad aprire un momento di concertazione finalizzato, proprio con i rappresentati
delle scuole secondarie di 2° grado e le associazioni di categoria che operano sul
territorio.
Nella trattativa culturale e formativa avviata hanno un ruolo fondamentale i sistemi di
comunicazione che l’istituto può utilizzare, sia tradizionali che innovativi (il sito WEB, il
giornale PIROS).
Sono in corso di attivazione e di esecuzione anche le reti in essere con:
1)Università di Salerno per tirocinanti : "Materie letterarie"
2)Università di Salerno per l'implementazione delle buone pratiche: Resilienza
3)Centro Internazionale di studi sulla dieta mediterranea "Angelo Vassallo" GECT Dieta
Med- Finalità: Mangiare sano e stili di vita.
La ricaduta con soggetti esterni, essendo dettata da esigenze ovvero dalla mission
dell?istituto, risulta efficace ed efficiente
I collegamenti con il mondo del lavoro, essendo una scuola del primo ciclo, mira alla
conoscenza teorica e a volte pratica delle possibilità di sviluppo propri del territorio rurale
ove è ubicata.
Le famiglie negli OO.CC. sono parte attiva per le indicazioni del curricolo, partecipano
attivamente per la realizzazione di alcuni progetti.Le famiglie sono coinvolte in alcuni incontri, che la scuola ha organizzato in merito al ruolo
che occupa nell'ambito dell'educazione.Le famiglie sottoscrivono all'unisono con l’istituzione il "Patto di Corresponsabilità" che
viene stilato anche dietro suggerimenti e accordi degli OO.CC. in cui sono presenti le
componenti dei genitori
4.4 Piano di Informazione e formazione relativo alla sicurezza sul posto di lavoro (d.
lgs. N. 81/08)
“
Il presente Piano di formazione e informazione dei lavoratori è redatto ai sensi e per gli
effetti degli articoli n.36 e n. 37 del D.Lgs. 81/08 e dell’’accordo Stato Regioni del
21/12/2011, su proposta del servizio di Prevenzione e Protezione ai sensi dell’art. n. 33,
comma1. Lett d), previa consultazione del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
ed ha validità quinquennale.
I programmi previsti saranno svolti da personale di comprovata esperienza in materia, con
cadenza triennale, a carico e sotto la responsabilità de Datore di Lavoro, con il rilascio di
attestazione ai partecipanti. I lavoratori o gli equiparati, ai sensi dell’art. N. 20 comma 2,
lettera h) del D. L.gs.n. 81/08, devono partecipare ai programmi di formazione ed
addestramento organizzati dal Datore di Lavoro.
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Lavoratori ed equiparati (alunni)
I contenuti della formazione per i lavoratori e gli equiparati sono conseguenti alle
risultanze della valutazione dei rischi.
Essi riguarderanno almeno:
-concetti di rischio, danno, prevenzione, protezione, organizzazione della
prevenzione scolastica, diritti e doveri dei vari soggetti scolastici, organi di vigilanza,
controllo, assistenza;
- i rischi riferiti alle mansioni e ai possibili danni e le conseguenti misure e
procedure di prevenzione e protezione caratteristici del settore o del comparto di
appartenenza;
- conoscenza di tutte le procedure operative, comprese quelle da osservare in caso
di emergenza, al fine di non creare pericolo per se e per gli altri, sul posto di lavoro;
nozioni di tecnica della comunicazione;
il rischio d’incendio legato alle attività ed alle mansioni svolte, procedure da adottare in
caso di incendio, conoscenza del piano di emergenza e della segnaletica di sicurezza
(Allegato VII DM 10/03/98 e ss.mm.ii.);
-
Il rischio terremoto;
-
Il rischio maremoto;
-
Procedure di verifica/valutazione finale del grado di conoscenza degli
argomenti svolti mediante questionario e/o colloquio, da attuarsi a cura dei
docenti del corso.
La formazione dei lavoratori avrà durata 12 ore con un aggiornamento quinquennale di 6
ore. I lavoratori neoassunti riceveranno la formazione entro 60 giorni.
Preposti.
Ai Preposti è destinata una formazione di 8 ore particolare e aggiuntiva a quella
sopradescritta, con aggiornamento quinquennale di altrettante 8 ore.
Rappresentante lavoratori per la Sicurezza.
La formazione del Rappresentante lavoratori per la Sicurezza prevede un corso di 32 ore
con i contenuti di cui all’art. n. 37. Egli seguirà un corso di aggiornamento con cadenza
quinquennale di 4 ore per le scuole che occupano fino a cinquanta lavoratori e di 8 ore per
le scuole che occupano piu di 50 lavoratori.
Addetti primo soccorso.
Gli Addetti al primo soccorso seguiranno un corso di 12 ore all’incarico ed un
aggiornamento di 4 ore con cadenza triennale.
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Addetti prevenzione Incendi, lotta antincendio, salvataggio, e gestione delle emergenze.
Questi lavoratori seguiranno un corso di 16 ore al momento dell’incarico (i cui contenuti
sono fissati nell’Allegato IX del DM 10/03/98 e ss.mm.ii.), di cui8 in autoformazione,
mediante supporto multimediale e 8 ore di formazione ed addestramento a cura dei VV.F.
seguiranno poi un aggiornamento rispettivamente di 2,5,8 ore a seconda del grado di
rischio.
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Addetti impianti tecnologici; uscite di piano,Evacuazione
Tali addetti seguiranno un corso di 8 ore al momento dell’incarico mediante supporto
multimediale e, successivamente, 6 ore di aggiornamento.
L’informazione dei lavoratori e degli alunni sarà effettuata in conformità all’art. 36 del
D.L.gs. n. 81/08 ed avrà carattere permanente.
Rientrano dunque nell’articolazione del piano di formazione dell’istituto:
-
Corso di formazione per tutto il personale sulla sicurezza nei luoghi di lavoro
D. Lgs. 81/08
-
Corso di aggiornamento e formazione per il personale ATA sul potenziamento
delle conoscenze di digitalizzazione e de materializzazione della P.A. delle
procedure e dei processi amministrativi D. Lgs. 81/08 Accordo Stato Regioni
del 21/12/2011
-
Piano di formazione e informazione genitori – lavoratori – alunni
4.5 Piano di formazione del personale docente e ATA
“
Il presente Piano per la Formazione del Personale scaturisce dalle scelte curriculari, di
organizzazione e di gestione delle risorse umane, nonché dalla lettura dei dati di contesto
e dalle vocazioni tipiche dell’istituzione scolastica. La formazione in servizio è da
intendersi “obbligatoria, permanente e strutturale” connessa alla funzione docente. Essa
tiene conto sia delle opportunità offerte ai docenti in forma di libera iniziativa, finalizzate
all’arricchimento delle competenze e della qualità dell’insegnamento, sia delle iniziative di
attività formative delle istituzioni, finalizzate alla attivazione di azioni pertinenti la
caratterizzazione del sistema educativo. In tal senso il piano di formazione del personale
dell’Istituto Comprensivo Teodoro Gaza, mira a coinvolgere tutti i docenti in temi strategici
diversificati quali:
- le competenze digitali per l’innovazione didattica e metodologica;
- le competenze linguistiche;
- l’inclusione, la disabilità, l’integrazione, le competenze di cittadinanza globale;
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- il potenziamento delle competenze di base, con particolare riferimento alla lettura e
comprensione, alle competenze logico-argomentative degli studenti e alle
competenze matematiche;
- la valutazione.
Le iniziative formative del presente piano scaturiscono dalle analisi dei bisogni degli
insegnarti, dalla lettura ed interpretazione delle esigenze di istituto (RAV), del piano di
miglioramento e dalle proposte maturate.
Le risorse necessarie allo svolgimento ed all’attuazione dei piani, sono da reperire nei
fondi già messi a disposizione dal MIUR e tra quelli a venire (legge 107; PON-FSE; exlegge 440, etc.), oltre ad eventuali altri fonti di finanziamento disponibili.
Le iniziative di formazione saranno destinate a docenti, personale tecnico amministrativo e
ausiliario e si baseranno su modelli formativi innovativi (laboratori, workshop, ricercaazione, comunità di pratiche, mappatura delle competenze, social networking) con
attenzione all’attività in presenza, allo studio personale, alla riflessione e alla
documentazione, al lavoro in rete, alla rielaborazione ed alla rendicontazione degli
apprendimenti realizzati, con monitoraggio della qualità e dell’efficacia dei percorsi.
Il piano incentiva la costruzione di percorsi personali di sviluppo professionale, prendendo
atto della partecipazione dei lavoratori ad azioni formative mirate all’acquisizione di
competenze ed all’assunzione di nuove responsabilità; tiene conto della volontà espressa
dai docenti di utilizzare quota parte dell’incentivo professionale per la costituzione di fondi
da investire in azioni di formazione di gruppo.
Il piano, in una visione unitaria del processo di formazione, tiene conto dell’apporto di
contributi di ogni sorta, provenienti da soggetti accreditati e da enti locali, fondazioni, istituti
di ricerca, associazioni professionali,, etc…,
il piano prevede un monte ore di formazione minimo pari a 20 ore.
La scuola raccoglie le esigenze formative in quanto sono attinenti ai percorsi educativi e
didattici, tecnici per il personale ATA.
I percorsi formativi da attivare riguardano i curricoli, l'inclusione e le tecnologie anche sulla
base di protocolli d'intesa (l'UNI-SA) Le ricadute sono congrue ai progetti e ai percorsi
educativi propri del curricolo.
Le competenze del personale risultano spendibili sia a livello educativo sia a livello
organizzativo. Le risorse umane sono valorizzate secondo il principio della leadership
diffusa e quindi con incarichi precisi e attinenti.
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5 – Individuazione delle priorità rispetto agli esiti degli studenti e
descrizione dei traguardi
5.1 - Priorità, traguardi ed obiettivi
Il presente Piano parte dalle risultanze dell’autovalutazione d’istituto, così come contenuta
nel Rapporto di Autovalutazione (RAV), pubblicato all’Albo elettronico della scuola e
presente sul portale Scuola in Chiaro del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della
Ricerca,
dove
è
reperibile
agli
indirizzi
www.icteodorogaza.gov.it
e
WWW.
cercalatuascuola.istruzione.it
In particolare, si rimanda al RAV per quanto riguarda l’analisi del contesto in cui opera
l’istituto, l’inventario delle risorse materiali, finanziarie, strumentali ed umane di cui si
avvale, gli esiti documentati degli apprendimenti degli studenti, la descrizione dei processi
organizzativi e didattici messi in atto.
Si riprendono qui in forma esplicita, come punto di partenza per la redazione del Piano, gli
elementi conclusivi del RAV e cioè: Priorità, Traguardi di lungo periodo, Obiettivi di breve
periodo.
Le priorità e i traguardi che l’Istituto si è assegnato per il prossimo triennio sono:
DESCRIZIONE DELLA PRIORITA
DESCRIZIONE DEL TRAGUARDO
Colmare il gap formativo delle prove INVALSI di
Italiano e Matematica nelle classi della scuola primaria
rispetto ad Istituti con lo stesso ESCS.
Competenze tecnologiche
Ridurre di almeno 7 punti il gap formativo, sia in Italiano
che in matematica.
Competenze linguistiche
Conseguire almeno i primi livelli A1- A2- B1
con certificazioni trinity (L'istituto è Centro Trinity)
Competenze personali e interpersonali
Interagire fra pari e "Diversi", avere un alto senso della
solidarietà, dell'accoglienza, rispetto delle regole anche in
riferimento all'ambiente
Conseguire capacità e abilità dell'autoapprendimento
anche mediante l'autogestione del cooperative learning
Imparare ad imparare
Conseguire almeno i primi livelli con certificazione ECDL
( L'istituto prepara al conseguimento delle certificazioni)
Assumere atteggiamenti positivi
Sapersi relazionare con allievi e docenti anche di altre
realtà scolastiche (in orizzontale e in verticale)
Capacità, abilità e competenze
Essere in grado di acquisire nuove e specifiche
competenze proprie dei gradi di scuola di Istruzione
superiore
Essere consapevoli delle proprie potenzialità e attitudini
spendibili nelle scelte future scolastiche e lavorative
Relazionarsi con il mondo del lavoro
e La scelta delle priorità indicate scaturisce dagli obiettivi europei (Strategia di Lisbona
2020), dalle Indicazioni nazionali e dalle esigenze territoriali in cui opera la scuola
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Obiettivi generali del processo formativo
La necessità di conoscere, sperimentare e aprirsi a nuove esperienze formative si sente
maggiormente nella fascia d’età che va dai 6 ai 14 anni.
Per la formazione dei ragazzi appartenenti a questa particolare età sono necessari uno
sviluppo armonico e integrale della personalità ed un’evoluzione culturale, fondamentali
per la costruzione del “progetto di vita”.
Essi, infatti, forniscono le basi che permettono ad ogni ragazzo di affrontare in modo
positivo le esperienze successive, i problemi del vivere quotidiano e il responsabile
inserimento nella vita familiare, sociale e civile in questa particolare fase dell’età evolutiva
AREA DI PROCESSO
Curricolo, progettazione e valutazione
Ambiente di apprendimento
Inclusione e differenziazione
Continuita' e orientamento
Orientamento strategico e organizzazione
della scuola
Sviluppo e valorizzazione delle risorse
umane
Integrazione con il territorio e rapporti con
le famiglie
DESCRIZIONE DELL'OBIETTIVO
DI PROCESSO
Acquisire conoscenze, capacità, abilità e competenze:
specifiche, interdisciplinari e transdisciplinari
Sviluppare e raggiungere obiettivi cognitivi e metacognitivi.
Sapere, saper fare e saper essere in ordine all'autonomia,
all'autostima al cooperative learning.
Saper utilizzare tutti gli strumenti tecnologici, educativi e
didattici propri degli ambienti di apprendiemnto
Creare le condizioni che motivino all'apprendimento ai fini
dell'inclusione con la consapevolezza che la "diversità" è un
valore aggiunto
Valorizzare il pensiero divergente
Saper relazionarsi con i pari e i diversi
Raccordare le iniziative didattiche ed educative dei vari gradi
di scuola all'interno dell'I.C.
Implementare rapporti verticali e orizzontali con le altre
agenzie formative
Incentivare i confronti con gli Istituti di Istruzione superiore e/o
con le agenzie formali, non formali e informali
Coinvolgere tutto il personale nell'ambito della leadership
diffusa con incarichi specifici, motivanti ed efficai
Sensibilizzare gli EE.LL per una proficua collaborazione al
fine di attuare una strategia di sviluppo e una visione unitari
sulle politiche formative
Coinvolgere maggiormente le famiglie nei processi formativi
degli allievi
Attuare dei corsi per le famiglie in riferimento all'utilizzo della
tecnologia per la comunicazione a distanza
Gli obiettivi contribuiscono al raggiungimento delle priorità con efficacia, attuando una
sinergia fra i percorsi e gli attori protagonisti della realizzazione del curricolo
Ad essi faranno riferimento le FINALITA’ FORMATIVE E CULTURALI dell’Istituto
indirizzate al raggiungimento del successo formativo attraverso :



l’educazione integrale della persona
la conoscenza della realtà sociale
la dimensione orientativa, intesa come scoperta di sé e del mondo in generale
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


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la maturazione del concetto personale di identità
la motivazione ad apprendere e a dare senso e significato a ciò che si apprende
la prevenzione del disagio e il recupero dello svantaggio
la gestione positiva della relazione educativa tra docenti e alunni, docenti e genitori,
con particolare attenzione in presenza di alunni portatori di handicap:
1. Promozione dello sviluppo armonico ed integrale della personalità.
a. Rafforzare l’autostima e favorire un sereno confronto con i modelli valoriali dell’adulto e
della società.
b. Potenziare tutti quegli interventi (approfondimento, recupero, attività di laboratorio,
progetti specifici) che facilitino il successo formativo nel rispetto dei ritmi e degli stili di
apprendimento di ciascuno.
c. Incoraggiare l’impegno personale, l’applicazione e l’assunzione di sempre maggiore
autonomia e senso di responsabilità.
d. Favorire la capacità di essere protagonista del proprio processo di apprendimento e del
processo di costruzione di sé.
2. Inserimento attivo ed equilibrato della persona nel gruppo sociale.
a. Progettare attività e cogliere occasioni per accrescere le capacità comunicative.
b. Favorire la costituzione di una rete di relazioni positive per facilitare l’integrazione e
rompere ogni situazione di isolamento.
c. Favorire l’acquisizione di una propria identità personale e del proprio ruolo nel contesto
sociale.
d. Rendere gli alunni consapevoli della varietà culturale perché si confrontino in modo
positivo con realtà non conosciute.
e. Contribuire allo sviluppo di una cultura di pace, cooperazione e solidarietà.
3. Elevazione culturale per la formazione di un cittadino consapevole, responsabile
e capace di apporti personali.
a. Attivare occasioni formative diversificate che:
- consentano di ampliare ed arricchire esperienze e orizzonti culturali
- stimolino ad impostare e risolvere problemi, ad operare scelte, ad esercitare lo spirito
critico e la creatività personali.
b. favorire la piena consapevolezza degli obiettivi, della metodologia, degli strumenti
messi a disposizione nelle varie attività.
c. Offrire strumenti di comunicazione e di interazione con la realtà attuale.
d. Contribuire alla valorizzazione dell’impegno civico per migliorare la società di cui tutti
siamo partecipi.
La Scuola intenderà inoltre:
- Sviluppare il pensiero critico nella scienza e l'arte, per promuovere la comprensione della
complessità degli equilibri naturali che generano la diversificazione del sistema vivente,
quale risposta evolutiva ai cambiamenti dell' ambiente.
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- Focalizzare la attenzione sulla perdita di diversità biologica che provoca una diminuzione
di plasticità di adattamento al cambiamento dell' eco-sistema, che oggi consegue ai
processi di inquinamento ed alle modificazioni del clima, effetti che complessivamente
vanno a incidere pesantemente sulla effettiva sostenibilità del modello industriale di
sviluppo.
- Favorire una opportunità di condividere proprie idee, riflessioni ed esperienze, per poi
esplorare come far progredire e diffondere, sia con l' arte che con la scienza, la necessita
di rigenerazione della diversità biologica e di miglioramento dell' eco-sistema, al fine di
sostenere una nuova progettualità coerente con le necessita vitali dello sviluppo futuro.
5.2 - Scelte conseguenti ai risultati delle prove INVALSI
L’analisi compiuta nella sezione 2.2. del RAV (Risultati di apprendimento nelle prove
standardizzate nazionali di Italiano e Matematica) ha messo in luce i seguenti punti di
forza:
La scuola raggiunge risultati conformi alla media nazionale nel grado di scuola secondaria
di I grado, mentre risulta inferiore alla media nella scuola primaria.- La scuola riesce ad
assicurare uniformità fra le varie classi che al momento della formazione sono composte in
maniera eterogenea.- La disparità fra alunni meno dotati e quelli più dotati si attenua
durante tutto il percorso della scuola dell'obbligo. Tali disparità sono distribuite fra classi
sedi e/o sezioni.ed i seguenti punti di debolezza:
Tra il curricolo "standard" e le capacità e abilità misurate nelle prove nazionali a volte
risulta non esserci una piena sincronia.
Il punteggio di italiano e matematica della scuola alle prove INVALSI e' in linea con quello
di scuole con background socioeconomico e culturale simile. La varianza tra classi in
italiano e in matematica e' uguale o di poco superiore a quella media, i punteggi delle
classi non si discostano molto dalla media della scuola, anche se ci sono casi di singole
classi in italiano e matematica che si discostano in negativo. La quota di studenti collocata
nei livelli 1 e 2 in italiano e in matematica e' in linea con la media nazionale. La scuola
raggiunge risultati conformi alla media nazionale nel grado di scuola secondaria di I grado,
mentre risulta inferiore alla media nella scuola primaria. Pertanto il giudizio scaturisce da
quanto citato in premessa e dalla corrispondenza dell'indicatore scelto
In conseguenza di ciò, la scuola ha deciso di integrare le priorità / i traguardi / gli obiettivi
del RAV con i seguenti;
priorità
Colmare il gap formativo delle prove INVALSI di Italiano e Matematica nelle classi della
scuola primaria rispetto ad Istituti con lo stesso ESCS.
Traguardo
Ridurre di almeno 7 punti il gap formativo, sia in Italiano che in matematica.
Obiettivi
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Acquisire conoscenze, capacità, abilità e competenze: specifiche, interdisciplinari e
transdisciplinari
Sviluppare e raggiungere obiettivi cognitivi e metacognitivi.
___________________________________________________________________________
Eventuali ulteriori obiettivi che la scuola ha scelto di perseguire (breve descrizione):
5.3 - Proposte e pareri provenienti dal territorio e dall’utenza
Nella fase di ricognizione preliminare alla stesura del Piano, sono stati sentiti
rappresentanti del territorio e dell’utenza come di seguito specificati, oltre ai numerosi
genitori:
- L'amministrazione comunale, nella persona del Vice Sindaco Pasquale Sorrentino,
- La d.ssa Michela Vita (psicologa) Presidente della cooperativa "Terre di mare";
- La Sig.ra Claudia Mitidieri della cooperativa sociale "Terra di Resilienza"
- dott. Alberico della testata giornalistica locale "Pyros"
- L'associazione Mediapyros nella persona del Sig Sandro Paladino;
- Sig Ambrosini (Associazione Scuola, Territorio, Turismo sostenibile)
Nel corso di tali contatti, sono state formulate le seguenti proposte:
- L'amministrazione comunale intende implementare le attività sportive attraverso il
recupero degli spazi scolastici dedicati, per metterli a disposizione della comunità, nei
tempi extrascolastici, affidandoli ad associazioni sportive.
valorizzando il ruolo dell'associazionismo e del volontariato, molto presente nel comune, in
particolare della Protezione Civile, impegnata in una serie di attività finalizzate a divulgare
la cultura della prevenzione.
- La d.ssa Michela Vita (psicologa) Presidente della cooperativa "Terre di mare e La Sig.ra
Claudia Mitidieri della cooperativa sociale "Terra di Resilienza" tracciano l’importanza delle
attività, rivolte alla prevenzione dalle dipendenze a cui l'Istituto T Gaza tra l'altro ha
partecipato, e dovrà continuare a lavorare.
- La Sig.ra Mitidieri poi suggerisce di porre maggiore attenzione sulla storia meridionale e
naturalmente del territorio cilentano e sulle sue peculiarità storico culturali cosi da
promuovere maggior coinvolgimento delle persone del territorio in modo da rendere più
consapevoli tutti e cercare soluzioni per evitare il fenomeno migratorio e la perdita di
professionalità forse ancora utili per il territorio.
- Il giornalista Alberico … inoltre propone di incentivare la fruizione del giornale online e in
generale del mezzo informativo delle testate online, auspicando incontri con le
scolaresche in modo spiegare come funziona una testata giornalistica.
- Sig Ambrosini propone di dare continuità alle buone pratiche impartite dalla scuola anche
in estate, magari promuovendo un "Brand" dell'Istituto che possa comparire durante le
manifestazioni estive.
Dopo attenta valutazione, e tenuto conto delle risorse disponibili e delle compatibilità con
gli altri obiettivi cui la scuola era vincolata, è stato deciso di verificare la possibilità di
incorporare nel Piano ulteirori punti integrativi.
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5.4 - Piano di miglioramento
La scuola ha elaborato, in linea con le dindicaizoni e definizioni di legge il proprio Piano di
migliormaentot cosi come scaturito dal RAV e dalle proprie esigneze. Il presnete piano
triennale è deirettamente connesso alle conslusioni del precitato Piano di Miglioramento.
Il PdM è consultabile sul sito ministeriale
53
5.5 - Scelte conseguenti alle previsioni di cui alla legge 107/15
Commi
Finalità della legge e compiti della scuola
Pagina
1-4
Fabbisogno di organico di posti comuni e di sostegno
5
Fabbisogno di organico di posti di potenziamento
5
Fabbisogno di organico di personale ATA
14
Fabbisogno di attrezzature ed infrastrutture materiali
6
Obiettivi prioritari adottati dalla scuola fra quelli indicati dalla legge
7
Scelte di gestione e di organizzazione
Educazione alle pari opportunità e prevenzione della violenza di genere
Insegnamento lingua inglese nella scuola primaria
14
15-16
20
Opzioni, orientamento, valorizzazione del merito, figure di coordinamento
28-32
Azioni coerenti con il piano nazionale scuola digitale
56-59
Didattica laboratoriale
Uso dei locali al di fuori dei periodi di attività didattiche
Formazione in servizio docenti
60
61
124
[quello riportato sopra è l’elenco di tutte le azioni che la 107 prevede che siano inserite nel Piano.
*l’alternanza riguarda solo le scuole superiori
5.6 - Scelte organizzative e gestionali
La legge prevede che il Piano contenga l’indicazione delle scelte organizzative e gestionali del dirigente.
o
Vicario : Il D.S. si avvarrà del supporto della figura del I collaboratore, Vicario, per l’organizzazione generale
anche con riferimento ai servizi di segreteria, lo stesso qualora vi siano i presupposti beneficerà dell’esonero e/o
del semiesonero se ne sussistono i termini e/o si organizzerà un orario anche extra-cattedra al fine di poter far
fronte alle emergenze e/o agli adempimenti di routine. In ogni caso con decreto a parte verranno meglio
declinati tutti i compiti ad esso assegnati.
o
II collaboratore: Sostituirà il D.S., in alternanza con il vicario, durante la sospensione delle attività didattiche
e/o nel periodo estivo. Altri incarichi specifici: coordinerà il lavoro dei due plessi della scuola primaria e curerà
l’organizzazione del tempo scuola.. Con decreto a parte verranno specificate tutte le deleghe conferite
o
Comitato di Valutazione : Seguirà le normali procedure delle vigenti disposizioni di legge
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coordinatori di plesso : l’I.C. consta di 6 plessi: due della scuola secondaria; due della scuola primaria; tre della
scuola dell’infanzia. Le funzioni principali da svolgere da parte dei Responsabili di plesso sono:
1. Organizzazione del tempo scuola su indicazione del D.S. e del PTOF
2. Responsabile della sicurezza e della gestione del personale: Turni, coll.Scol.; Orario
docenti; attività alunni (orario curricolare ed extracurricolare) garantire la gestione e la
comunicazione, in raccordo con il D.S., il Vicario e la DSGA
54
o
coordinatori di classe: per la scuola dell’infanzia coordineranno i lavori periodici i responsabili di plesso
altrimenti fiduciari; per la scuola secondaria di I grado e della scuola primaria si annoverano 6 docenti e 11
insegnanti quali coordinatori di classe che coordineranno i consigli di classe in caso il D.S. sia impossibilitato
e/o impegnato e/o assente. Gli stessi coordinatori all’interno del C.d.C illustreranno la situazione della classe,
sentiti i colleghi. Promuoverà gli eventuali feed back e/o programmerà collegialmente, coordinando, le azioni in
itinere. Curerà la comunicazione con le famiglie, fermo restando le indicazioni e le direttive dirigenziali e
burocratiche in riferimento a quanto programmato.-
o
responsabili di dipartimento:
I responsabili di dipartimento,saranno individuati in seno al collegio, in
numero di cinque in verticale ovvero uno per la scuola dell’infanzia, 2 per ogni successivo grado di scuola
rispettivamente per l’area scientifica/tecnologica e per l’area umanistica e artistica
o
Animatore digitale supporterà le attività didattiche delle classi con più bisogni digitali
o
Funzioni strumentali:
Area 1 coordinerà i lavori del PTOF
Area 2 supporterà i docenti, coordinando i lavori delle prove Invalsi e pianificherà i lavori per i neoassunti,
affiancato dai Tutor
Area 3 curerà il rapporto con le altre agenzie formative formali e informali garantendo l’orientamento e la
continuità didattice ed educativa
Area 4 curerà il rapporto con gli EE.LL. soprattutto in relazione con l’ASL affinché vi sia un effettivo supporto per
i diversamente abili, i BES e i DSA, curerà , su indicazioni della Dirigenza, la formazione in riferimento a quanto
sopra esposto.Tutto quanto sopra riportato è anche ai fini, oltre che per dare esecuzione alla previsione di legge, per poter
discutere i relativi compensi in sede di contrattazione integrativa (ai sensi dell’art. 88, comma 2 lettera k del
vigente CCNL).
Al fine di garantire la piena attuazione delle diverse attività didattiche previste dal PTOF, in ogni plesso è
istituita la figura del coordinatore, i cui compiti sono così definiti:
-
_Valutazione della coerenza e della congruenza con quanto programmato nel Piano Triennale
-
Verifica intermedia, eventuali feed back, eventuali correzioni e/o nuove azioni per il raggiungimento
degli obiettivi generali e specifici
-
Verifica e valutazione dei risultati attesi e raggiunti, valutazione degli eventuali scostamenti,
riprogrammazione in riferimento alle linee guida del PTOF
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I coordinatori rappresenteranno nell’ambito degli OO.CC. le risultanze e le eventuali proposte
delle azioni successive.
5.7- Azioni coerenti con il Piano Nazionale Scuola Digitale
Il Piano Nazionale Scuola Digitale è una delle linee di azione più ambiziose della legge 107, dotato con ben
un miliardo di euro di risorse, secondo solo al piano di assunzioni per sforzo economico e strutturale.
Il Piano è stato presentato il 30 ottobre scorso, anche se il relativo Decreto Ministeriale (n. 851) reca la data
del 27 ottobre. Si compone di 124 pagine vivacemente illustrate a colori. Al di là delle tecniche comunicative
e pubblicitarie, prevede tre grandi linee di attività:
-
miglioramento dotazioni hardware
attività didattiche
formazione insegnanti
Ciascuna di queste mette in campo finanziamenti importanti, quasi tutti tramite bando di progetti che le
scuole devono presentare.
Inoltre, con nota 17791 del 19 novembre la scuola ha individuato l’ “animatore digitale”, incaricato di
promuovere e coordinare le diverse azioni.
Nel Piano devono figurare “azioni coerenti con il PNSD”. Dunque si darà conto almeno di:
- individuazione e nomina dell’animatore digitale
-la scuola è inoltre individuata quale centro per il rilascio delle certificazioni EIPAS che comporterà:
- scelte per la formazione degli insegnanti e degli allievi anche in riferimento al laboratorio multimediale
linguistico – la scuola è anche sede d’esame del “Centro Trinity” per il rilascio delle certificazioni linguistiche.
- azioni promosse o che si conta di promuovere per migliorare le dotazioni hardware della scuola
- quali contenuti o attività correlate al PNSD si conta di introdurre nel curricolo degli studi
- bandi cui la scuola abbia partecipato per finanziare specifiche attività (ed eventuale loro esito)
5.8 -Attività
SCHEDA O ATTIVITA’)
Denominazione progetto
Area
Priorità cui si riferisce
Traguardo di risultato
Obiettivo di processo
---------------------------------------------------------------1)
INVAL-SI-PUO
Curricolo, progettazione e valutazione
Risultati nelle prove standardizzate nazionali
Colmare il gap formativo delle prove INVALSI di
Italiano e Matematica nelle classi della scuola
primaria rispetto ad Istituti con lo stesso ESCS.
Ridurre di almeno 7 punti il gap formativo, sia in
Italiano sia in matematica.
Acquisire conoscenze, capacità, abilità e
competenze:
specifiche,
interdisciplinari
e
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transdisciplinari
Sviluppare e raggiungere obiettivi cognitivi e
metacognitivi.
2)SCHEDA DI ATTIVITA’
Denominazione progetto
Curricolo, progettazione e valutazione
Ambiente di apprendimento
Mondo digitale
Priorità cui si riferisce
Competenze tecnologiche
Traguardo di risultato
Conseguire almeno i primi livelli con certificazione ECDL e/o
EIPASS (L'istituto prepara al conseguimento delle
certificazioni)
Sapere, saper fare e saper essere in ordine all'autonomia,
all'autostima al cooperative learning.
Saper utilizzare tutti gli strumenti tecnologici, educativi e
didattici propri degli ambienti di apprendiemnto
Area
Obiettivo di processo
Altre priorità (eventuale)
Situazione su cui interviene
Costruire i saperi attraverso il mondo digitale
Attività previste
Esercitazioni guida aula 2.0
Risorse finanziarie necessarie
curricolare
Risorse umane (ore) / area
Docenti curricolari
Altre risorse necessarie
Tablet Lim, P.C
3)SCHEDA DI ATTIVITA’
Area
Linguistica
Denominazione progetto
Lingua e linguaggi
Priorità cui si riferisce
Competenze linguistiche
Traguardo di risultato
Conseguire almeno i primi livelli A1- A2- B1 con certificazioni
trinity (L'istituto è Centro Trinity)
Obiettivo di processo
Saper comunicare
Situazione su cui interviene
Il Progetto è finalizzato all’acquisizione delle abilità comunicative per
sostenere l’esame orale in Lingua Inglese che sarà tenuto da
un’esaminatrice madrelingua nella sede centrale di codesto istituto
nell’ultima decade del Maggio 2017/2018/2019. Gli esami permetteranno
agli alunni di conseguire la Certificazione Europea delle competenze
linguistiche del Trinity College di Londra.Potenziamento delle
Listening/Speakingskills per gli alunni delle classi V della Scuola Primaria
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di Scario e San Giovanni, per le classi I-II-III della Scuola Secondaria di
primo grado di Scario e San Giovanni a Piro
Attività previste
Descrizione accurata, ma sintetica, delle attività che ci si propone di
svolgere.
Risorse finanziarie necessarie
N.DOC. 3 X ORE 20= 60 X 35= 2100,00€
N. COLL.3X ORE 20= 60 X 25= 1500,00€
Risorse umane (ore) / area
Saranno impegnati i seguenti docenti:Sampogna Adriana, Prota
Michela, Cetrangolo Gerardina,per complessive ore __60_ di attività
funzionali all’insegnamento.
E il seguente personale ata: 60 per complessive ore_ di lavoro
Indicare il numero di ore/uomo
prevedibilmente necessarie e l’area di
competenza richiesta (classe di concorso
o simili). Fare particolare attenzione
quando si attinge al budget dell’organico
di potenziamento: non sforare la
disponibilità complessiva
Altre risorse necessarie
MATERIALI DI CONSUMO, LIM, PC, STAMPANI, FOTOCOPIATIRICI
Altre risorse eventualmente necessarie
(laboratori, …)
5.9 - Scelte derivanti da priorità ed obiettivi assunti negli anni precedenti
L’offerta formativa integrativa e di ampliamento descritta al precedente punto, rappresenta
la chiara scelta da parte della scuola di voler continuare, seppur nell’impegno di attivare gli
indirizzi posti dalla nuova direttiva scolastica e dalla legge 107, nelle azioni di esercizio
dell’attività formativa ed educativa strettamente legata ai valori ambientali e di sostenibilità
secondo il paradigma educativo rappresentato. Il successivo paragrafo sul fabbisogno
personale tiene conto di tale impegno
5.10 - Fabbisogno di personale
FABBISOGNO POSTI DI ORGANICO COMUNI E DI SOSTEGNO
Il fabbisogno triennale dei posti comuni e di sostegno dell'organico dell'autonomia è
calcolato sulla base del monte orario degli insegnamenti, nonché considerate l’evoluzione
storica più recente della popolazione scolastica e la composizione in termini di sezioni o
classi dei tre ordini di scuola e relativi plessi dell’Istituto.
Fabbisogno di docenti su posti di organico comuni e di sostegno
Triennio 2016/17-2018/19
grado di scuola
infanzia
primaria
località
sezioni o
classi
San Giovanni
2
scario
2
bosco
1
San Giovanni
7
docenti
4
cattedre posto comune
1
cattedre sostegno
4
cattedre posto comune
1
cattedre sostegno
1
cattedre posto comune
1
cattedre sostegno
10 cattedre posto comune
1. cattedre sostegno
1 POTENZIAMENTO
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scario
4
San Giovanni e Scario
succursale
6
Totale potenziamento
previsto/richiesto
3+
2,5
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1 potenziamento area disabilita
4 cattedre posto comune
+ 11 ORE
+ 1 POTENZIAMENTO
A043 n. 5- A059 n.3; A345 n.1;
A245 12H; A033 12H; A028 12H;
A032 12H; A030 12 H
N. 2 cattedre sostegno
9H POTENZIAMENTO SU EVENTUALE
SEMIESONERO A043
1 POTENZIAMENTO AREA
MUSICALE :A030
1 POTENZIAMENTO AREA
SCIENTIFICA A059
Primaria
Scuola secondaria I grado
Il fabbisogno di cattedre di sostegno per il triennio 2016/17-2017/18-2018/19 è calcolato
sulla media storica del triennio precedente ma che è fortemente variabile e non
prevedibile, essendo dipendente dai totali di alunni disabili presente di anno in anno.
Infine, dalla valutazione di tale media storica, emerge una tendenza all’ aumento del
numero di certificazioni di disabilità accompagnata da un aumento delle gravità e
conseguentemente dalla crescita del fabbisogno in termini di organico corrispondente
ordine di
priorità
quantità
1
2
Ordine
Scuola
primaria
ragione
per sostegno nelle sezioni con situazioni
problematiche di gestione del gruppo
Scuola
primaria
Per il potenziamento delle abilità in
riferimento alle prove INVALSI
1
A 059
1
A030
per l’avviamento e la messa a regime di
un organico progetto di studio assistito
in orario curricolare e/o extra-curricolare
di prima alfabetizzazione, di supporto e
potenziamento per le difficoltà di
apprendimento, di inclusione tanto per
alunni con cittadinanza non italiana CNI
quanto per alunni BES, nei cinque plessi
dell’istituto
1
A043
per lo sviluppo e la cura del progetto di
pre-orientamento, di orientamento, di
Consiglio comunale dei ragazzi, gruppo
storia
PER EVENTUALE SEMIESONERO AL FINE
DI CONSENTIRE AL VICARIO UN Più
PROFICUO SUPPORTO AGLI UFFICI
DELLA DIRIGENZA E DELLA
SEGRETERIA
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FABBISOGNO POSTI DI PERSONALE AMMINISTRATIVO, TECNICO E AUSILIARIO
Il fabbisogno triennale dei posti del personale amministrativo, tecnico e ausiliario è pari a
1 DSGA
3 assistenti amministrativi (ATTUALMENTE 2)
1 assistente tecnico a supporto sia dei laboratori didattici che degli uffici di segreteria
(Attualmente nessuno)
12 collaboratori scolastici (attualmente 9)
Si evidenzia che nel triennio 2013/14-2014/2015-2015/16 i collaboratori scolastici dell’istituto
sono stati in media 10, con grave criticità determinatasi per una realtà pluri-plesso.
FABBISOGNO DI INFRASTRUTTURE E ATTREZZATURE MATERIALI
Il fabbisogno triennale di infrastrutture e attrezzature materiali è tale da rendere necessario
1. ampliare la dotazione di LIM o strumenti digitali di futura generazione finalizzati ad una
interazione più efficace ed efficiente nel processo di insegnamento-apprendimento realizzato
con i nativi digitali durante l’orario scolastico.
2. provvedere ad una continua ed efficiente manutenzione delle strutture e delle infrastrutture
informatiche dedicate alla didattica e alla comunicazione tra docenti, scuola e famiglia (registro
elettronico; sito di istituto);
3. Ampliare la dotazione strumentale presente nei laboratori didattici presenti nei plessi al fine
di potenziare gli apprendimenti scientifici e tecnologici.
4. Prevedere l’acquisto di materiale sportivo, di piccoli e di grandi attrezzi a supporto della
progettualità sportiva caratterizzante l’istituto.
5. Potenziare, in tutti gli ordini di scuola, la dotazione strumentale a supporto della didattica
differenziata per gli alunni diversamente abili in grado anche di sostenere gli apprendimenti,
con particolare riguardo alla metodologia didattica rivolta agli alunni dislessici.
RISORSE STRUMENTALI E FINANZIARIE
L’Istituto pur non avendo autonomia finanziaria, sceglie autonomamente l’allocazione delle
risorse che costituiscono la complessiva dotazione d’istituto.
La dotazione ordinaria continuerà ad essere utilizzata senza altro vincolo di destinazione che
quello prioritario per lo svolgimento delle attività di istruzione, di formazione e di orientamento
proprie dell’Istituto, come previste ed organizzate nel Piano Triennale dell’Offerta Formativa.
L’importanza di dare continuità alle diverse attività didattiche nell’arco del triennio implica la
necessità che l’assegnazione dei fondi continui ad essere erogata con regolarità e sulla base
della trasmissione mensile dei flussi.
L’Istituto provvederà all'autonoma allocazione anche delle risorse finanziarie derivanti da
entrate proprie o da altri finanziamenti dello Stato, della Regione, del Comune o di altri enti,
pubblici e privati, sempre che tali finanziamenti non siano vincolati, dal finanziatore, a
specifiche destinazioni.
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6 – Monitoraggio
Il PTOF, ai fini del monitoraggio in una fase successiva, definisce una tempistica chiara
dell'attuazione delle azioni pianificate. La tabella di pianificazione, per questo motivo, si
configura come una vera e propria “tabella di marcia”, da aggiornare in ogni momento,
monitorando costantemente l'andamento del processo di miglioramento, suddiviso per azioni
riferite agli obiettivi di processo.
6.1 Verifica degli obiettivi raggiunti in relazione alle priorità fissate
Obiettivo di processo:
Implementare rapporti verticali e orizzontali con le altre agenzie formative
Attività
Organizzare il tempo scuola e le attività integrative con le agenzie territoriali
Tempistica
Settembre
febbraio
giugno
30/06/2017
Indicatori
Rilevazione degli esiti finali relativi all'a.s. 2016/17
Strumenti di misurazione
Statistiche e risultati e diagrammi di processo, misurazione del successo formativo relativo
all'anno 2016/17
28/02/2017
Indicatori
Rilevazione dei risultati formali e non formali in itinere ovvero risultati conseguiti nei passaggi
di di gradi di scuola, nelle varie classi intermed...
Strumenti di misurazione
Rilevazione dati e statistiche, diagrammi inerenti all'avanzamento delle azioni a medio termine
0/09/2016
Indicatori
Puntualità della rilevazione dati e delle statistiche relative alle iscrizioni nei vari ordini di scuola
e ad associazioni culturali e sportive.
Strumenti di misurazione
Schede e tabelle di rilevazione
Obiettivo di processo:
Acquisire conoscenze, capacità, abilità e competenze: specifiche, interdisciplinari e
transdisciplinari
Attività
Pianificare le attività curricolari e laboratoriali in una visione ologrammatica
Tempistica
Settembre
febbraio
giugno
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6.2 Verifica dell’efficacia delle attività di ampliamento/arricchimento
curricolare proposte
le attività di ampliamento/arricchimento si aggiungono ai percorsi individuati dal PTOF
nel rispetto del PDM, quali percorsi formativi e iniziative diretti all’orientamento e alla
valorizzazione del merito scolastico e dei talenti (comma 29 della legge 107). Tali
attività e progetti di orientamento devono essere sviluppati con modalità idonee a
sostenere eventuali difficoltà e problematiche proprie degli studenti di ogni estrazione
e di ogni caratteristica. Il tutto dovrà essere svolto nell’ambito delle risorse umane,
finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente e, comunque, senza nuovi o
maggiori oneri per la finanza pubblica. La verifica dell’efficacia delle attività previste in
tale ambito sarà effettuata con metodi di misurazione del gradimento e del successo in
termini di integrazione e competenze specifiche in uscita.
6.3 Utilizzo dell’organico dell’autonomia in termini di efficienza
Le scelte progettuali saranno perseguite attraverso l’organico dell’autonomia,
funzionale alle esigenze didattiche, organizzative e progettuali dell’istituto
comprensivo, come emergenti dal piano triennale dell’offerta formativa.
I docenti dell’organico dell’autonomia concorrono alla realizzazione del piano
dell’offerta formativa con attività di insegnamento, di potenziamento, di sostegno, di
organizzazione, di progettazione e di coordinamento (comma 5 della legge 107).
Individuati gli obiettivi formativi e le connesse attività progettuali, curricolari,
extracurricolari, educative ed organizzative nonché le iniziative di potenziamento,
all’interno del PTOF, viene definito l’organico dell’autonomia che include:
- il fabbisogno dei posti comuni e di sostegno (i docenti inseriti nell’organico di diritto),
sulla base del monte orario degli insegnamenti, con riferimento anche alla quota di
autonomia dei curricoli e agli spazi di flessibilità, nonché del numero di alunni con
disabilità, ferma restando la possibilità istituire posti di sostegno in deroga nei limiti
delle risorse previste a legislazione vigente;
-il fabbisogno dei posti per il potenziamento dell’offerta formativa (i docenti assegnati
alle scuole);
-il fabbisogno relativo ai posti del personale amministrativo, tecnico e ausiliare;
-il fabbisogno di infrastrutture e di attrezzature materiali.
I docenti, secondo le azioni indicate nel presente PTOF, saranno impiegati per la
qualificazione del servizio scolastico. Nel rispetto delle priorità relative al
potenziamento, i docenti dovranno impegnarsi anche mostrando capacità di impiego
e valorizzazione delle proprie competenze e delle risorse assegnate. Dunque, l’attività
dell’organico nel suo complesso ed analiticamente dovrà consentire una
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rendicontazione dei risultati, non solo riguardo alle risorse economiche ma anche
umane
6.4 Valutazione complessiva del processo in atto
14/06/2017
Rilevare le capacità e le conoscenze in modo ologrammatico
Verifiche con strumenti prestrutturati che denotino l'acquisizione di una rete di saperi
finalizzati alla conoscenza, al saper fare e al saper essere
14/02/2017
Sviluppo e realizzazione in itinere di un tema centrale che abbracci i vari saperi
Rilevazione dei dati in maniera transdisciplinare (Compiti, questionari, quiz)
20/09/2016
Situazione di partenza, valutazione delle conoscenze, delle abilità e capacità di base
Schede, questionari
IL COLLEGIO DEI DOCENTI
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