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Politecnico di Torino
Gennaio 2016
Creatività e Industria
Report finale di laboratorio
Approfondimento sulla creatività
Francesco Cretti - Enrique Valido Moure - Valentina Valle
INDICE
Vision 1 - ​
Bill Gates, Steve Jobs, Richard Stallman: l'idea di creatività
e di produttività --------------------------------------- pag. 3
Vision 2 - ​
Creatività: Albert Hofmann & The Beatles ------pag. 24
Vision 3 - ​
Creatività digitale: TC Electronic --------------- pag. 32
2 Vision 1
Bill Gates, Steve Jobs, Richard Stallman: l'idea di
creatività e di produttività
INTRODUZIONE ALLA CREATIVITÀ
Il concetto di creatività, quando si cerca di approfondire, ha sempre molte sfumature
difficili da cogliere, ma per semplificare è necessario andare alla sua radice: il concetto
di ​
creazione​
.
Un processo di creazione, può avvenire su diversi piani: quello materiale, se
consideriamo la creazione di oggetti o in generale di prodotti concreti, oppure quello
concettuale, ma la creazione può molte volte coincidere con il concetto di ​
visione​
.
Visione intesa come capacità di vedere collegamenti, di connettere e trasformare le
variabili che ti stanno attorno.
“Creativity is just connecting things. When you ask creative people how they did something, they
feel a little guilty because they didn't really do it, they just saw something. It seemed obvious to
them after a while. That's because they were able to connect experiences they've had and
synthesize new things. And the reason they were able to do that was that they've had more
experiences or they have thought more about their experiences than other people.”
Interview with Wired: Gary Wolf. ​
Steve Jobs​
: The Next Insanely Great Thing
Dietro la parola creatività si nascondono diversi concetti e sfumature, spesso poco
chiare o confuse e, anche se viene molto spesso utilizzata nei nostri tempi, non ne
esiste un’unica definizione.
Anche se alcuni teorici definiscono “creatività” come la generazione di qualcosa che
risulta contemporaneamente nuovo e utile, è difficile raggiungere una definizione di
consenso per la maggior parte degli autori, dato che esistono tre grosse
approssimazioni teoriche alla creatività: come processo, come caratteristica della
personalità e come prodotto. Per tale motivo abbiamo ritenuto importante chiarire la nostra idea di cretività
prendendo spunto da diverse fonti, poichè piccole differenze possono cambiare ciò che
pensiamo quando utilizziamo questa parola.
Per iniziare, abbiamo deciso di cercare la definizione di “creatività” in diversi dizionari,
scelti fra quelli di fra diversi paesi e lingue.
3 Ci siamo quindi trovati in una situazione simile a quella di ​
Oskar Kristeller​
, ricercatore
e storico della filosofia, quando nel 1987 provò a cercare nell’​
Oxford English Dictionary
1
la parola “creativity”, e non ottenne risposta . Kristeller iniziò quindi una ricerca
partendo dalle parole che condividono la stessa radice: ​
creare​
e​
creativo​
.
Il concetto di ​
creare viene associato fin dal secolo XVIII alla creazione pura, una
creazione dal nulla associata unicamente a Dio. Successivamente l’uso di questo
termine inizia ad essere riferito a poeti e artisti ed infine, tra il XIX e il XX secolo, la
creatività ha a che vedere con qualsiasi campo relazionato con l’essere umano. Kristeller giunge a definire la creatività come “​
L’abilità di creare qualcosa di nuovo”​dove
“​
l’originalità non è necessaria, o almeno, non è una condizione sufficiente​
” perché
“​
l’originalità non determina la qualità artistica​
”.
Nel Romanticismo, per esempio, si cercava la bellezza, la forma, lo stile intesi come
buon gusto, verità, coscienza morale e sociale, utilità o 'intrattenimento. D’altra parte,
ad esempio nella scienza, “​
nessuna idea originale è meritevole, se non cerca anche la
verità​
”. Kristeller continua introducendo la sua idea nel settore educativo: “​
La creatività può
essere incoraggiata e sviluppata attraverso l’eliminazione di ostacoli come la timidezza, la
rigidità o l’inerzia​
”, mentre assolutamente da evitare è “​
la tendenza di usare la creatività
come scusa per non insegnare niente”​
. Tornando alla ricerca attraverso i dizionari, si trovano oggi molte definizioni.
Dizionari standard, come il ​
Grande Dizionario Italiano ​
di Aldo Gabrielli, riportano:
creatività
[cre-a-ti-vi-tà]
s.f. inv.
1​
Capacità, facoltà di creare
‖​
estens.​
Originalità inventiva: ​
la c. dei bambini è sorprendente
‖ SIN. ​
estro, fantasia
Definizione simile è quella sostenuta dalla ​
Real Academia de la Lengua Española
(​
Facultad de crear. Capacidad de creación)​mentre l’​
Oxford Advance Learner’s Dictionary
la definisce come: “​
the ability to use skill and imagination to produce something new or to
produce art; the act of doing this​
”. 1
​
"Creativity" and "Tradition" ­ Paul Oskar Kristeller ­ Journal of the History of Ideas, Vol. 44, No. 1. (Jan. ­ Mar., 1983), pp. 105­113 4 Proseguendo la nostra ricerca ci siamo resi conto che il tema creatività è stato molto
dibattuto negli ultimi tempi.
Il 16 dicembre 2015, al Politecnico di Torino, si è svolta la conferenza “La creatività e i
suoi strumenti”, tenuta dall’editore ed imprenditore Alessandro Curioni; questo
evento è stato improntato sull’analisi dell’idea fondamentale di creatività, della sua
produzione e di come essa sia parte caratterizzante di tutti gli esseri umani.
Vista la particolarità e importanza della parola “Creatività”, Curioni come primo
approccio invita il pubblico a provare a dare una definizione di questo concetto e da
questo esperimento sono emerse diverse considerazioni interessanti: la creatività è
inventiva, fantasia, originalità, immaginazione.
La parola creatività deriva dal ​
sanscrito “Kar - tr” e ha una radice che significa: “colui
che fa”, definizione chiaramente riferita ad un’azione materiale: infatti, ha a che vedere
con la realizzazione fisica di un oggetto o il concretizzarsi dell’idea in qualcosa che ha
una sua percettibilità (quindi è percepibile), in quanto è un qualcosa che si sente, si
vede o si ascolta.
Al giorno d’oggi, la creativita è legata intrinsecamente al concetto di pensiero
divergente, cioè al modo in cui una soluzione può essere pensata su diversi approcci
andando ad analizzare diverse situazioni e prendendo come riferimenti diversi punti di
vista.
Come esempio di pensiero divergente, Curioni durante la conferenza pone alcuni
quesiti, a prima vista infantili, che spesso vengono erroneamente risolti in maniera
lineare e metodica dagli adulti, mentre invece vengono capiti e svolti correttamente dal
90% dei bambini. Anche nel nostro caso, gran parte dei presenti non sapeva dare una
risposta .
Qui di seguito vengono riportate queste domande con la loro relativa (e
apparentemente ovvia) risposta:
-
Come si fa a mettere una giraffa dentro un frigorifero?
Si apre il frigorifero, si mette la giraffa e si chiude il frigorifero.
Come si fa a mettere un elefante in un frigorifero?
Si apre il frigorífero, si toglie la giraffa, si mette l’elefante e si chiude il
frigorifero.
Se il leone, il re della giungla, indice un’assemblea, chi è che manca?
Ovviamente l’elefante, perché è ancora nel frigorifero!
Voi nel frattempo dovete attraversare un fiume della giungla infestato di
alligatori, come fate?
5 -
Semplicemente nuotando, in quanto tutti gli alligatori saranno all’assemblea del
re della giungla.
Il pensiero divergente stimola proprio questo: estrania dal contesto a cui siamo
abituati, cioè ci porta al “​
Think out of the box” per raggiungere pieno possesso della
creatività. Il concetto di divergenza non basta per essere creativi, ma ci consente di
vedere le cose in un modo diverso: è questo il momento di massima produttività in cui
dopo si può realizzare qualcosa di veramente utile. Addirittura qualcuno sostiene che
per raggiungere il picco della creatività, non bisogna solo cercare di concentrarsi ed
esercitarsi, ma alternare momenti di massima produttività a momenti di noia. Questo è
dovuto al fatto che alcune parti del nostro cervello riescono ad elaborare problemi in
astratto quando si riesce a lavorare ad intermittenza di concentrazione, quindi non
solo i tempi morti ma anche (e soprattutto) quelli prevalentemente noiosi ci aiutano a
produrre contenuti creativi.
Nonostante questo, la creatività è imprescindibile dalle competenze tecniche, ed è di
fondamentale importanza esercitarsi con la creatività ed impegnarsi a produrre in
continuazione. Non basta solo immaginare le cose, ma è necessario che la tecnica e le
competenze siano complementari alla fantasia e immaginazione. Anche il contesto da
cui si è influenzati e soprattutto il tempo vanno a stimolare in modo diverso creatività
di un individuo, ed ecco perchè ognuno di noi può esprimere la propria creatività in vari
modi e ambiti.
Nella seguente infografica da noi realizzata sono riassunti i concetti espressi nella
conferenza di Curioni, mettendo in evidenza il percorso del ragionamento sulla
creatività ed i temi chiave:
6 Ma la creatività è anche soprattutto divertimento, perchè come tutte le emozioni forti,
tende a fissare i ricordi ed il loro contesto.
Un’altra attività in cui la componente creativa è molto forte è la cucina. Curioni prende
proprio come modello il gesto del cucinare per esaminare a fondo il concetto di
creatività e difatti in esso ne troviamo tutti i principi fondamentali:
● il fatto di poter accostare diversi sapori ci porta ad una visione divergente, in
quanto fondere insieme diversi intrecci di gusti può solo partire da un
distaccamento dall’idea originale e da un allontanamento dalle convenzioni
base;
● l’inventiva di ognuno nella preparazione dei piatti non è altro che la
realizzazione di ciò che viene impartito dalla propria fantasia;
● Cucinare vuol dire far combaciare gusti che possano venire apprezzati; col
passare del tempo anche la cucina ha subito una profonda evoluzione, e
ovviamente con essa si sono sviluppate anche nuove competenze e tecniche a
riguardo. Inoltre la cucina è sostanzialmente chimica, sostanze che devono
reagire bene insieme, e senza la padronanza di questa materia non si potrà
raggiungere un risultato consono;
● per se stessi si fa da mangiare, mentre per gli altri si cucina: nella cucina ha una
posizione chiave l’empatia, l’esito di un piatto rispecchia la nostra capacità di
metterci nei panni dell’altro e di soddisfare i suoi gusti.
● anche la cucina è influenzata dal contesto e tempo: un piatto preparato nel nord
Europa sarà molto diverso da uno cucinato in Oriente, oppure in America Latina,
e la differenza viene dunque riscontrata nelle tradizioni, posizione geografica,
clima e stagionalità dei prodotti.
● cucinare è un’azione che si fa sostanzialmente con le mani, la manualità quindi è
di basilare importanza, quindi la cucina “fa, crea”.
JOBS, GATES, STALLMAN
Alla luce di tutto questo, Bill Gates, Steve Jobs e Richard Stallman sono considerati
esempi di persone creative, uomini in possesso di una spiccata e brillante visione del
mondo e delle cose.
Bill Gates diventa celebre con la creazione di MS-DOS (a partire da 86-DOS) e
successivamente con la creazione di una interfaccia grafica per questo sistema,
Windows, ben conosciuta da tutti.
7 Steve Jobs è noto per aver introdotto al grande pubblico il primo personal computer
dotato di un mouse (Apple Lisa), così come, al giorno d’oggi, prodotti di enorme
successo come iMac, iPod, iPhone, etc.
Oltre che un uomo visionario, Jobs è considerato il primo tra i 25 uomini d’affari più
potenti per il 2007 dalla rivista ​
Fortune​
.
Richard Stallman come creativo ci propone una visione del mondo in cui il punto
fondamentale del progresso si basa sulla condivisione, sul concetto di ​
open source,​
sul
software libero.
“La libertà è vitale per il bene degli utenti e della società come un valore morale” Il pensiero di Stallman fu quindi fortemente controcorrente e visionario, e introdusse
concetti che ora sono alla base del successo di tanti sistemi, software e aziende.
LE CHIAVI DELLA CREATIVITÀ
Tra i tre personaggi nessuno ha lasciato in modo così chiaro e sintetico la strada alla
creatività come Steve Jobs. Per questo motivo proponiamo un approfondimento sulle
basi stabilite da Steve Jobs, noto particolarmente per la sua parte creativa.
Nel libro ​
I segreti dell’ innovazione secondo Steve Jobs (McGraw-Hill, 2010) si rivelano i 7
principi che sono in gran parte responsabili del suo travolgente successo, i pensieri che
hanno guidato Jobs lungo la sua carriera e che poi hanno ispirato la linea di pensiero
THINK DIFFERENT nella quale tante aziende si addentrano in cerca di reinventarsi e
reinventare i propri prodotti o servizi.
Tra questi principi si trovano diversi punti molto importanti che ci permettono di
capire da dove proviene la sua creatività e il suo successo.
Un esempio di come spingersi verso la creatività viene raccolto nel primo:
Principio n.1: Fai quello che ami
Nel 2005, nelle classi preparatorie della Stanford University, Steve Jobs ha detto che il
segreto del successo è avere “il coraggio di seguire il tuo cuore e la tua intuizione”.
Jobs ha seguito il suo cuore durante tutta la sua carriera e la sua passione, e ciò ha fatto
la differenza.
8 “Credo che si potrebbe fare un lavoro come autista di autobus o qualcosa di simile fino a
trovare qualcosa che ci appassiona davvero”
”Sono convinto che circa la metà di ciò che separa gli imprenditori di successo da chi non ha
successo sia solamente la loro perseveranza … Se non hai molta passione per quello che fai,
non prenderai il sentiero verso il successo. Stai già rinunciando.”
Come trovare la propria passione è una delle domande che ci siamo posti tutti in ogni
momento della nostra vita. Le passioni sono quelle idee che non lasciano mai soli. Sono
le speranze, i sogni e le potenzialità che occupano i tuoi pensieri. Bisogna seguirle! però
le passioni devono essere indirizzate dal pensiero come fa capire nel numero due.
Principio n.2: Scava un gradino nell’universo
Nel 1976, Steve Wozniak era affascinato dalla visione di Jobs quando diceva “di
mettere un computer nelle mani di ogni persona”. Wozniak era il genio ingegneristico
dietro Apple I ed Apple II, ma era la visione di Jobs che ha ispirato Wozniak e ha
focalizzato la sua abilità sulla costruzione di un computer per le masse. La visione di
Jobs era inebriante, perché aveva quattro componenti che condividono tutti coloro
che ispirano visioni.
Era consistente, specifica, concisa e costantemente comunicata.
Nel 1979, Jobs fa un giro nel centro di ricerca Xerox di Palo Alto, California. Lì scopre
una nuova tecnologia che consentiva agli utenti di interagire con il computer tramite
icone colorate sullo schermo invece di immettere complessi comandi di linea. Parliamo
della prima interfaccia grafica per gli utenti. In quel momento, Jobs capì che questa
tecnologia avrebbe permesso di realizzare la sua visione di mettere un computer nelle
mani della gente comune. Da lì si focalizzò sulla formazione di una squadra per la
costruzione del computer.
L’innovazione non avviene senza una visione audace. È necessario seguire il tuo
destino e fare qualcosa che ti appassiona. Ma mentre la passione alimenta la carica
della spinta, la visione ci aiuta ad indirizzare il tutto verso la propria destinazione finale.
Principio n.3: Metti in moto il tuo cervello
La creatività porta idee innovative. Per Steve Jobs, la creatività è collegare le cose:
infatti, collegare una vasta gamma di esperienze espande la nostra comprensione, e di
conseguenza una comprensione più ampia ci porta a scoperte mancanti ad altre.
La scienza ha scoperto le diverse modalità di funzionamento del cervello e come gli
innovatori come Jobs pensano davvero in modo diverso.
9 Un esempio può essere la storia dietro il nome Apple.
L’idea arriva direttamente da un albero quando Jobs era tornato dalla visita di una
comune in Oregon sistemata in un frutteto di mele. Il co-fondatore di Apple e amico di
Jobs, Wozniak, andò a prendere Jobs in aeroporto. Nel viaggio verso casa, Jobs
semplicemente disse: “Ho trovato il nome per la nostra azienda – Apple.”
Secondo Wozniak avrebbero potuto cercare nomi tecnici più altisonanti, ma la loro
visione era quella di rendere i computer vicini a chiunque ed Apple si adattava
perfettamente.
Jobs crea nuove idee proprio perché ha speso una vita ad esplorare cose nuove e
indipendenti, alla ricerca di esperienze diverse. Jobs ha sempre assunto persone al di
fuori della stretta professione informatica. Ha studiato l’arte della calligrafia in college,
apprendendo principi che sono stati fondamentali nello sviluppo del primo Macintosh.
Poi ha anche meditato in un ashram indiano, studiato i dettagli particolari di una
Mercedes-Benz o di una lavatrice europea. Il tutto alla ricerca di nuove idee di
prodotto, ed ha studiato la catena di hotel Four Seasons per lo sviluppo del modello di
servizio degli Apple Store.
Dobbiamo quindi guardare fuori del nostro settore per trovare ispirazione. È
importante bombardare il cervello con nuove esperienze. Rimuovere le catene delle
esperienze passate.
Principio n.4: Vendi sogni, non prodotti
Steve Jobs non si basa su focus group. “Steve Jobs evita i focus group come la peste”,
dice l’analista tech Rob Enderle. “Questo deriva dal fatto reale che la maggior parte dei
consumatori non sa che cosa aspettare da un nuovo prodotto”. Infatti, grazie a quello
oggi abbiamo prodotti come iPod, iTunes, iPhone, iPad o Apple Store. Steve Jobs non
usa i focus group è si lancia in un’analisi dei suoi clienti oltre i bisogni che pensano di
avere.
Quando Jobs tornò alla Apple nel 1997, dopo una assenza di 12 anni, Apple doveva
affrontare un futuro incerto. Quello stesso anno, Jobs chiuse la sua presentazione al
Macworld di Boston con una osservazione che marcava il passo per la rinascita di
Apple:
“Io credo che si debba pensare diversamente per poter comprare un computer Apple. Io credo
che la gente che lo compra pensi davvero in modo diverso. Essi sono gli spiriti creativi di
questo mondo. Sono persone che non sono là fuori per ottenere un lavoro già fatto, ma sono
là per cambiare il mondo. E sono là per cambiare il mondo, con qualunque grande strumento
possano ottenere. E noi facciamo gli strumenti per queste persone… Un sacco di persone
pensano che costoro siano pazzi, ma in quella follia noi vediamo il genio.”
10 Sicuramente ascoltare i clienti e considerare il loro feedback è parte integrante delle
politiche di Apple fa questo tutto il tempo, ma quando si tratta di un’innovazione di
successo, Jobs e la sua squadra sono il gruppo più attivo della società. Alla domanda
perché Apple non fa i focus group, Jobs ha risposto: “Noi ci immaginiamo quello che
vogliono. Non si può uscire e chiedere alla gente: qual è la prossima grande
invenzione?”
Su questo Henry Ford diceva:
“Se avessi chiesto ai miei clienti cosa volevano, mi avrebbero risposto: un cavallo più veloce.”
Principio n.5: Dire di no a mille cose
Steve Jobs una volta ha detto che il segreto per l’innovazione è “Dire di no a mille cose.”
In altre parole, Jobs è orgoglioso di quello che Apple non fa come di quello che Apple ha
scelto di perseguire.
Jobs si impegna a costruire un progetto semplice e ordinato. Questa filosofia permette
ad Apple di costruire prodotti semplici ed eleganti.
Nell’ottobre del 2008, Apple ha introdotto la prossima generazione di MacBook. Jobs
invitò sul palco il guru del design Jonathan Ive per spiegare il nuovo processo di
costruzione dei computer portatili, un processo che ha permesso ad Apple di offrire
notebook più leggeri e più robusti. Ive ha detto al pubblico che il nuovo guscio unibody
in alluminio, riduce del 60% il numero delle parti strutturali importanti del computer.
Riducendo il numero di elementi, naturalmente lo ha reso più sottile. Contrariamente
a quanto si potrebbe pensare, eliminando queste parti il computer è stato reso più
rigido e robusto.
Secondo Ive:
“Siamo stati letteralmente ossessionati con lo sviluppo di una soluzione molto semplice
perché, come persone, comprendiamo che è chiara.”
I clienti chiedono la la semplicità e la semplicità richiede che si elimini tutto ciò che
ingombra l’esperienza dell’utente che sia nel disegno del prodotto, nella navigazione
web, nel marketing e nel materiale pubblicitario, o nella presentazione di slides.
Sintetizzando, bisogna non essere soddisfatti troppo facilmente. Trovare il punto
intermedio tra passione, abilità, e la capacità di guadagnare denaro per farlo.
Concentrarsi su questo, lavorarci, e dedicarsi all’eccellenza in questo settore.
11 Principio n.6: Creare esperienze di grande impatto
Steve Jobs ha fatto di Apple Store il gold standard nel servizio al cliente. L’Apple Store
è diventato tra migliori retailer al mondo – genera più entrate per metro quadrato di
qualsiasi altra marca - introducendo semplici innovazioni che ogni azienda può
adottare per creare legami affettivi più profondi con i propri clienti. Per esempio, molto
legato al suo concetto di produttività, in un negozio Apple non ci sono cassieri. Ci sono
esperti, consulenti, anche geni, ma non cassieri. Secondo Jobs:
“La gente non vuole solo acquistare un personal computer. Vuole sapere che cosa può farci e
noi siamo lì per mostrare alle persone esattamente questo.”
Apple offre ai propri clienti un’accoglienza personalizzata, molto simile a quella che si
potrebbe avere in un albergo di lusso. Bisogna tenere conto anche che la passione è
contagiosa. Se i dipendenti non si sentono bene, nemmeno i tuoi clienti.
“Il design non riguarda solo come si presenta un oggetto o come ti fa sentire, design è come
funziona.”
Una cosa è certa, l'arte ormai passa sempre di più attraverso i computer, i tablets, le
apps, etc. Steve Jobs ci ha fornito gli strumenti per sviluppare una creatività più ampia,
tecnologica, istintiva e trasversale.
“Il computer è come una bici per il cervello.”
Principio n.7: Conosci il tuo soggetto
Si può avere l’idea più innovativa del mondo, ma se non c’è gente entusiasta, non vale
nulla. Per ogni idea che si trasforma in una innovazione di successo, ci sono migliaia di
idee che non guadagnano spazio, perché le persone che stanno dietro quelle idee non
sono riuscite a raccontare una storia avvincente.
Steve Jobs è considerato uno dei più grandi narratori di impresa al mondo perché le
sue presentazioni informano, educano e divertono. Le sue presentazioni sono
straordinarie ed egli emerge come leader e comunicatore.
Stai per essere giudicato in larga misura sulla tua capacità di comunicare quello che fai.
La grande differenza tra i comunicatori straordinari e il leader medio è che la gente
come Jobs usa le presentazioni per integrare il proprio messaggio. Il presentatore è il
narratore; PowerPoint (Apple KeyNote nel caso di Steve Jobs) serve come sfondo alla
storia.
Per fare una presentazione come Jobs, impara ad evitare le liste puntate e pensa come
dare vita alla storia che stai per narrare.
12 Oltre ai momenti più creativi di questi tre personaggi bisogna capire come si produce
creatività. La creatività viene per forza accompagnata dalla competenza tecnica nel
settore in questione, bisogna conoscere lo state of the art, però allo stesso tempo
bisogna uscire dalle convenzioni e guardare i problemi da un’altra prospettiva. La
fantasia, la competenza, l’empatia e la conoscenza del contesto fanno parte del mix per
produrre creatività.
LA CREATIVITÀ E LA PRODUTTIVITÀ
Molti leader di grandi aziende non cercano una visione di progetto sulla quale guidare i
loro lavoratori, ma cercano un approccio alla gerarchia di lavoro basata sull’inversione
della catena; come è stato spiegato durante il ​
TED Talks “How to manage for collective
creativity” dalla professoressa di Business Administration ad ​
Harvard, ​
Linda Hill,
l’obiettivo dunque è quello di creare un sistema bottom-up in cui le idee della
maggioranza possano essere implementate ed integrate nel progetto generale.
Il compito diventa “creare gli spazi dove la gente sia in grado condividere le
problematiche e le soluzioni per arrivare ad un duro lavoro di risoluzione di problemi in
modo innovativo”. Questa è la ricetta con la quale le aziende riescono ad innovare
sempre senza fermarsi.
Figure creative ed orizzontali con i ​
tools di comunicazione oltre alle competenze
tecniche di diverse aree diventano parte fondamentale della comunicazione inter
settoriale che si traduce in una maggior capacità di problem solving e tanta
innovazione; questo infatti è un vincolo strettamente relazionato con un’idea di
produttività dei nostri tempi.
Possiamo quindi definire anche la creatività come capacità produttiva della ragione o
della fantasia, un processo dell’intelletto necessario per creare concetti, ma anche per
organizzarli e creare connessioni fra di loro.
In questi termini, i concetti di creatività e produttività sono indissolibilmente legati,
qualsiasi sia il prodotto finale.
Oggi, essere creativi è un’abilità necessaria anche al di fuori delle discipline artistiche, o
delle attività strettamente inventive, come il design o la pubblicità.
Come abbiamo altre volte osservato durante la nostra ricerca, la creatività può essere
un aspetto cruciale nelle attività di ognuno di noi. Se intesa come visione, capacità di
connessione e di trasformazione, la creatività può trasformarsi in una competenza
determinante, ed in questo senso legarsi indissolubilmente con il concetto di
produttività.
13 D’altro canto, una grande capacità di ​
problem solving deve essere supportata da un
pensiero creativo, da una visione aperta e critica e da grande capacità di analisi.
Ed essere produttivi non è altro che risolvere tutti i problemi, grandi o piccoli, che si
interpongono fra un’idea e la sua realizzazione.
Molti pensatori hanno analizzato questi temi, come ad esempio le teorie di Edward De
Bono riguardo al pensiero laterale:
“Il pensiero verticale è selettivo, il pensiero laterale è produttivo. Il pensiero verticale si mette
in moto solamente se esiste una direzione in cui muoversi, il pensiero laterale si mette in moto
allo scopo di generare una direzione”
De Bono introduce il concetto di pensiero laterale, e propone l’esercizio dei “6 cappelli
per pensare”2.
Proseguendo con il nostro approfondimento, abbiamo considerato anche le teorie di
Richard Wiseman, uno psicologo, docente e ricercatore britannico, che ha svolto
diverse ricerche riguardanti la creatività, ed ha riassunto il proprio pensiero in 10
punti, ad ognuno dei quali corrisponde un’attività necessaria per stimolare la creatività.
1. Evita il brainstorming classico ​
- il brainstorming classico si rivela spesso inutile,
per via della tendenza del gruppo a seguire il leader, e della poca propensione
dei membri più timidi a dare la propria opinione.
2. Svolgi attività nuove, lontane dal tuo solito - prova a visitare nuovi musei, a
guardare film diversi dal solito, o in generale a cercare attività nuove e lontane
dai tuoi gusti e dalla tua routine. Cambia spesso strada quando vai a lavoro o
torni a casa.
3. Pensa con la testa di un altro - prova ad immedesimarti in personaggi diversi,
affronta i problemi ed i pensieri cercando di cambiare totalmente il tuo punto di
vista.
4. Divertit​
i - divertisti aiuta ad apprendere meglio, e diventare più creativo e
flessibile.
5. Fatti incuriosire dal mondo che ti circonda - approfondisci argomenti lontani
dalla tua attualità e da ciò di cui parli solitamente.
6. Contempla la natura - apprezzare e amare la natura è ossigeno per il cervello,
incrementa le capacità cognitive e stimola la cretività.
7. Ascolta musica​
- soprattutto musica classica. Aggiungi musica nella tua vita,
8. Annota - un pensiero passeggero può essere l’inizio di un’ottima idea, che
potrebbe trasformarsi in qualcosa di concreto. Raccogli sempre i pensieri in
delle note, anche brevi, o dei disegni.
2
http://www.matematicamente.it/approfondimenti/problem­solving/il­pensiero­laterale­sei­cappelli­per­p
ensare­e­de­bono/ 14 9. Usa il dizionario - dietro ogni parola c’è una storia. Cerca una parola e sviluppa
tutte le idee che si collegano ad essa.
10. Fai ginnastica - come comprovato da numerose teorie, l’attività fisica migliora
anche il funzionamento del cervello.
YOUTY - APPLICAZIONE PER SMARTPHONE
Osservando questi principi abbiamo pensato ad uno strumento che potesse portare
questi principi fra le mani di tutti, in modo semplice ed immediato.
Abbiamo quindi realizzato ​
YoutY​
.
YoutY è un'applicazione per smartphone che abbiamo progettato partendo dai metodi
di Richard Wiseman, per stimolare la creatività nell'utente e di conseguenza,
permettergli di essere più aperto, attento, flessibile e produttivo.
La struttura di ​
YoutY​
si basa su quattro diverse sezioni:
SEZIONE 1:​
nameless brainstorming
​
SEZIONE 2:​
a different path
SEZIONE 3:​
hint of the day
​
SEZIONE 4: ​
notepad
Vediamo ora in dettaglio le funzioni offerte dalle varie sezioni:
1) la sezione ​
nameless brainstorming​
, sulla base del primo principio di Richard
Wiseman, secondo il quale un classico brainstorming, a causa della vergogna,
impedisce a tutti i membri del gruppo di esprimere il proprio parere. Per tale
motivo, la nostra app offre la possibilità di condividere le proprie idee in
maniera anonima. L’utente ha quindi la possibilita di appuntare i propri pensieri
su una lavagna virtuale, che saranno poi condivisi e mescolati con quelli degli
altri membri del team.
2) la sezione ​
a different path​
, nasce da uno spunto contenuto nel secondo principio
di Wiseman: non seguire una routine nei percorsi quotidiani, come ad esempio
casa-lavoro e viceversa. In questa sezione YoutY, sulla base dei dati raccolti con
i sistemi di localizzazione, suggerisce all’utente un percorso diverso da quello
più frequente, evidenziando possibili luoghi d’interesse raggiungibili con brevi
deviazioni.
3) la sezione ​
hint of the day ​
raccoglie i concetti contenuti nei principi 2,5,7 e 9 di
Wiseman, ovvero la spinta verso nuovi stimoli, verso nuovo materiale per la
15 mente, verso l’apertura al mondo che ci circonda. Questa sezione della nostra
app suggerisce all’utente materiale nuovo, diverso dalle preferenze inserite nel
profilo dall’utente stesso. Le proposte possono riguardare musica, film, luoghi
d’interesse, ma anche semplici parole.
4) la sezione ​
notepad ​
fornisce all’utente un blocco note digitale, nel quale è
possibile annotare parole, disegni, fotografie o registrazioni audio.
MOCKUP
Il prototipo di YoutY si basa sulle quattro sezioni precedentemente elencate.
Prima di raggiungere le funzionalità dell’applicazione, l’utente deve inserire i propri
dati.
Accedendo per la prima volta all’applicazione l’utente deve completare il proprio
profilo. Tali informazioni verranno successivamente utilizzate dal sistema per scegliere
i suggerimenti.
STARTING PAGE
CREATE PROFILE
16 Una volta completato il proprio profilo l’utente accede alla propria home page, dove
compare l’elenco dei tools, e la barra delle notifiche.
HOME PAGE
HOME PAGE (menu notifiche)
Tramite le notifiche, l’app avverte l’utente riguardo i suggerimenti proposti dal sistema,
riguardo l’inizio di un brainstorming ed il calcolo di un nuovo percorso alternativo.
Sotto la barra delle notifiche sono presenti quattro pulsanti, ognuno per una delle
quattro funzionalità dell’applicazione.
La prima sezione è quella del ​
nameless brainstorming​
. Come illustrato
precedentemente questo tool permette ad un team di lavoro di condividere le proprie
idee in modo anonimo, sfuggendo quindi a dinamiche in cui l’opinione del leader del
gruppo viene scelta quasi a priori come la più valida.
17 Nella prima schermata di questa sezione l’utente ha la possibilita di scegliere il team
con cui vuole iniziare un brainstorming, oppure di crearne uno nuovo.
18 Nel passo successivo l’utente accede alla propria ​
blackboard​
, nella quale può scrivere le
proprie idee che, in questa fase, non saranno condivise con gli altri membri del team.
Solo dopo che tutti i membri del team avranno deciso di condividere le loro idee,
queste ultime saranno mescolate e condivise a tutti, senza però rivelarne l’autore. A
quel punto ognuno utente potrà scegliere di approvare o meno un’idea tramite un
pulsante di ​
like​
.
USER BLACKBOARD
TEAM BLACKBOARD
19 Il secondo tool, chiamato ​
a different path​
, offre all’utente suggerimenti riguardo
percorsi alternativi e deviazioni dalla strada seguita usualmente. Tramite la
geolocalizzazione l’app riconosce quando un percorso (ad esempio il percorso
casa-lavoro) viene fatto quotidianamente e, tramite una notifica, propone all’utente
un’alternativa. L’applicazione può anche tenere conto di eventuali luoghi d’interesse,
come opere d’arte, edifici significativi, ma anche locali o negozi, nelle circostanze.
Nel caso il sistema abbia trovato un percorso che prevede un passaggio per un luogo
d’interesse, un’anteprima sarà visualizzabile sulla mappa.
​ “A DIFFERENT PATH” PAGE
dettaglio del luogo suggerito
20 Il terzo tool, ​
hint of the day​
, raccoglie diversi punti citati da Richard Wiseman: la
curiosità verso il mondo che ci circonda, la propensione ad provare attività nuove, la
tendenza alla novità, soprattutto se lontana dai nostri standard, sono ingredienti che
fungono da carburante per la mente e la creatività.
Per questi motivi la terza sezione di YoutY propone all’utente delle novità quotidiane,
tendenzialmente lontane dalle preferenze e dai gusti espressi nel suo profilo.
I suggerimenti sono divisi in 4 categorie: music, movies, places and words.
Le prime due categorie sono centrate su materiali multimediali, come canzoni, album,
colonne sonore, film, documentari, video e materiale audiovisivo in generale.
La terza e la quarta categoria, puntano a proporre all’utente informazioni, curiosità o
nozioni riguardo un luogo (categoria ​
places​
) o una parola (categoria ​
words​
).
21 Il quarto ed ultimo tool offerto è quello del ​
notepad.​In questa sezione l’utente può
facilmente raccogliere le proprie idee sotto forma di testo, di fotografia, di
registrazione audio o di disegno.
USER NOTEPAD
esempio di nota con sketch
22 CONCLUSIONI
L’applicazione YoutY è nata partendo dai concetti contenuti nei principi di Wiseman,
elaborati alla luce delle osservazioni effettuate durante la nostra ricerca. Analizzando il
pensiero di figure intellettuali, prendendo in esempio personaggi carismatici come
Steve Jobs, Richard Stallman e Bill Gates, siamo giunti ad avere una panoramica più
completa sui concetti di creatività e produttività, e di come questi influenzano il
pensiero comune.
Abbiamo quindi progettato YoutY con attenzione a quest tematiche e con l’obiettivo di
fornire agli utenti uno strumento semplice ma efficace nello stimolare la creatività e
spingere a pensare in modo più flessibile e aperto, consapevoli che questo stato
mentale si traduce spontaneamente in un aumento della produttività.
23 Vision 2
Creatività: Albert Hofmann & The Beatles
Come abbiamo avuto modo di trattare, sono stati delineati degli step chiave per
sviluppare la creatività: la continua esercitazione e il pensiero divergente porta a dei
risultati notevoli per incrementare la produttività creativa.
Arrivati a questo punto ci siamo posti un altro interrogativo: la creatività può essere
incentivata anche da agenti esterni? Va bene esercitarsi e praticare, ma possiamo
ottenere questo scopo tramite qualcos’altro?
Il quesito in particolare a cui siamo giunti è: possono le sostanze stupefacenti stimolare
la creatività? Dopo aver appreso che Steve Jobs ha sempre ammesso di aver assunto
diverse sostanze, ed ha sempre parlato dell’LSD come una delle esperienze più
incredibili mai vissute, la nostra attenzione si soffermerà proprio sull’LSD.
La nostra linea di indagine riguardo a questo argomento prende in esame personaggi
provenienti da differenti ambiti: abbiamo considerato un esponente della scienza,
Albert Hofmann, e i componenti di uno dei più importanti e famosi gruppi musicali della
storia, i Beatles.
Prima di addentrarci nell’analisi vera e propria, è bene dare alcuni cenni biografici dei
personaggi su cui verterà la nostra analisi.
ALBERT HOFMANN
Albert Hofmann (Baden - 11.01.1906 Burg im Leimer, 29.04.2008) è stato
uno scienziato svizzero, passato alla
celebrità per essere stato l’inventore
dell’LSD. Le sue ricerche sull'​
acido
lisergico​
, il componente comune
centrale degli ​
alcaloidi della Claviceps
purpurea o ​
segale cornuta (un fungo che
cresce sulla segale), condussero nel
1938 finalmente alla sintesi dell'LSD-25
(dextro lysergyc acid diethylamyde
tartrate 25) o dietilamidetartrato 25,
una delle più potenti sostanze
24 psichedeliche conosciute sino ad ora. Fu solo cinque anni più tardi (esattamente il 16
aprile 1943) però che Hofmann scoprì la componente psichedelica di questa sostanza:
durante alcuni esperimenti una goccia di LSD gli cadde sulla mano e gli effetti sulla sua
persona furono di irrequietezza e vertigine; deciso a scoprire di più, tre giorni dopo,
assunse (prima di tornare a casa in bici) volontariamente 250 microgrammi di LSD per
testarne gli effetti: il 19 aprile 1943 viene anche ricordato appunto come il “giorno
della bicicletta”, giorno nel quale infatti Hofmann capì in prima persona i reali effetti
dell’LSD. Riguardo a questo avvenimento vengono ricordate dallo scienziato queste
parole: “​
Bevo e aspetto. Guardo fuori. Sale piano qualcosa di strano, un soffio, una
vibrazione. Di colpo mi cambia il quadro ottico. Vedo per la prima volta: gli oggetti hanno
colori abbaglianti. Sento per la prima volta: è come se ogni ​
più piccolo rumore avesse trovato
la strada segreta per arrivare fino a me, con precisione. È a quel punto che succede.
Improvvisamente ho paura. Sento che mi sto staccando. Si è creata una distanza tra me e il
mio corpo. La paura diventa terrore. Mi alzo, ho una sola idea: voglio andare a casa. Salgo
sulla bicicletta e tutto quello che vedo intorno è diverso. Ho la precisa sensazione di essere
immobile. Sto pedalando sempre più veloce, lo spazio intorno a me si allarga, mi inghiotte.
Non ho vie di scampo, non riesco a muovermi. I rumori intorno diventano colori, lampi di blu,
strisce di rosso. Non so come, mi ritrovo a casa, da solo. Sono seduto sulla poltrona, gli oggetti
sono animati, si muovono, il mondo è completamente diverso eppure io penso: è così che deve
essere. Penso: sono pazzo, voglio tornare indietro. Panico, panico. Lontano da me, molto
lontano, nel mondo delle cose, vedo comparire il mio assistente, poi mia moglie. Sento parole,
c’è un medico. Sono nel mio letto. Sento che dentro di me si sta fermando il cuore, si sta
fermando il tempo. Sto morendo e nessuno se ne accorge. Il cuore è fermo. Dico al medico che
ha la faccia sfigurata: “Sto morendo”. Ma lui mi sta misurando la pressione, mi ascolta il
battito, dice: “È tutto perfetto, non si preoccupi”. D’improvviso la paura rallenta. Sono nel mio
letto, non mi può succedere niente di terribile. Ecco, piano piano, cado nel torpore. I pensieri
rallentano, smetto di reagire. Il tempo ricomincia a fluire, è notte fonda, ho sonno. Dormo
benissimo e alla mattina, quando mi sveglio, provo una sensazione bellissima. Intorno a me è
tutto nuovo, tutto fresco, tutto piacevole. Mi guardo intorno e ho la netta sensazione di essere
in un mondo nuovo.”
25 The BEATLES
I Beatles (​
John Lennon​
, ​
Paul
McCartney​
,​
Ringo Starr e George
Harrison) sono stati un gruppo
rock di Liverpool attivo dal 1960
al 1970. Sono uno dei gruppi
musicali più conosciuti del XX
secolo, la loro fama è tale che le
loro canzoni sono suonate o
cantate quasi in ogni parte del
globo. In molte interviste
rilasciate dagli stessi componenti
della band non rinnegarono mai il
loro uso di droghe (anche per
trarre ispirazione): inizialmente
assumevano Preludin, delle sorte
di pillole dimagranti che però
avevano anche la funzione di
iperattività e tempi di veglia
prolungati (dunque usate per resistere più tempo possibile durante i concerti). Grazie
alla conoscenza con Bob Dylan vennero iniziati alla marijuana. Fu nel 1965 però che la
band scoprì l’LSD, tema peraltro particolarmente sviluppato in alcuni dei loro testi più
famosi (basti pensare a ​
Lucy in the Sky with the Diamonds dall’acronimo abbastanza
lampante, anche se Lennon più volte ammise che il titolo della canzone era dovuto ad
un disegno del figlio, che non al rimando alla droga sintetica). Altri testi dei Fab Four
sono conosciuti per essere stati scritti dopo ​
trip causati dall’assunzione di droghe:
Yellow Submarine ​
viene considerato un inneggio all’LSD, mentre ​
Got to Get You Into My
Life​
alla marijuana.
Viene data qui di seguito una possibile interpretazione dei versi di Yellow Submarine (​
il
testo completo e i testi sopra citati sono comunque stati inseriti in fondo a questo documento
sulla seconda vison, con relativa traduzione​
).
“In the town where I was born lived a man who sailed the sea” = ​
questo uomo era Bob
Dylan, che mostrò il mondo della droga ai Beatles
“And he told us of his life in the land of submarines” = ​
che ci ha raccontato le sue
esperienze con la droga
"So we sailed up to the sun till we found the sea of green” = ​
l’assunzione dell’LSD
finchè non si è “in viaggio”
26 And we lived beneath the waves in our yellow submarine" ​
=​
quando si è “fatti” i
problemi, cioè le onde, sono lontani
”We all live in a yellow submarine” = ​
tutti prendiamo l’LSD
"And our friends are all aboard, many more of them live next door, and the band
begins to play." = ​
assunzione collettiva di droga. Il riferimento “amici” ha un doppio
significato in quanto con questo termine si designano comunemente le sostanze
stupefacenti.
“As we live a life of ease, every one of us has all we need, sky of blue and sea of green,
in our yellow submarine. ” ​
= effetti allucinogeni dell’LSD.
Dal testo di ​
Got to Get You Into My Life ​
invece si nota come il soggetto della canzone
venga visto come una necessità, un’ancora di salvezza o una donna di cui ci si è appena
innamorati… o perchè no, di una sostanza da assumere e da cui si è dipendenti, come la
marijuana?
Fatte queste premesse introduttive, è bene quindi ritornare più in dettaglio al quesito
iniziale: può l’assunzione di droghe favorire la creatività?
Quando Albert Hofmann “inventò” l’LSD mai più si sarebbe aspettato che di lì a pochi
anni un ingente numero di persone, soprattutto artisti, avrebbero dato vita e preso
parte a quella che venne chiamata “Rivoluzione Psichedelica”: ​
«No, non sapevo niente di
tutto questo. Non potevo immaginare. Ero solo un giovane chimico seduto sulla propria sedia,
nel proprio laboratorio, dentro al confortevole mondo delle formule, in attesa di qualcosa.»
Hofmann allora non poteva avere la benchè minima idea che moltissimi capolavori che
ancora adesso abbiamo la fortuna di ammirare o sentire (sia che siano libri, arte,
cinema o musica) potessero venir generati dall’assunzione della sostanza da lui stesso
sintetizzata. Sembrerebbe inoltre che LSD non abbia solo dei meriti in campo creativo,
ma anche abbia il compito di stimolare la mente: a prova di questo, Kary Banks Mullis,
premio Nobel per la chimica nel ‘93, affermò che ai fini della sua ricerca l’esperienza
con la droga è “stata più importante di qualsiasi corso abbia mai seguito”. Ma è
davvero così? per molto tempo ed ancora adesso sono state condotti studi proprio in
questo ambito e sono stati svolti numerosi test proprio per andare più
approfonditamente nell’argomento: il risultato che è emerso è che non è possibile
ancora dire chiaramente se c’è correlazione tra creatività e droghe psichedeliche, però
effettivamente sembrerebbe che queste ultime riescano a stimolare determinate parti
del cervello e creare un pensiero divergente. Mettendo in comunicazione aree diverse
del cervello, l’individuo riesce a condurre esperienze che solo mediante la sua
coscienza sarebbero impossibili da raggiungere. Ad ulteriore prova di ciò, nel 2014 è
stato svolto un particolare esperimento dall’Imperial College di London: ad alcuni
individui sotto l’effetto di droghe è stato sottomesso il Torrence Test of Creative
Thinking, e sembrerebbe che a causa di una maggiore predisposizione al pensiero
27 divergente, questi individui, ottenessero un punteggio più alto. Un test analogo proprio
atto a scoprire i “benefici” delle droghe psichedeliche venne fatto nel 1966 (piena
“Rivoluzione Psichedelica”) e consisteva nello studiare i comportamenti di determinati
individui sotto mescalina sul luogo di lavoro: bene, il risultato è stato che i lavoratori
affrontavano le loro giornate con meno ansia e alcuni di loro riuscivano addirittura a
risolvere problemi che li attanagliavano da diversi mesi! Purtroppo l’esperimento non
venne mai ripetuto o verificato a causa della Food and Drug Administration
statunitense per interrompere l’uso di test di droghe su persone, ma i risultati sono
comunque interessanti.
Dunque, come il riferimento etimologico spiega (ricordiamo che "Kar - tr" in sanscrito
vuol dire "colui che fa, colui che crea"), la creatività è l'arte o la capacità cognitiva della
mente di creare ed inventare nuove associazioni e legami mentali fra oggetti in modo
da realizzarne altri. Bisogna ricordare però che il processo di creazione non è
immediato, bensì è la conseguenza di tanti micro procedimenti in modo da ottenere
infine qualcosa di originale e che catturi l'attenzione. Prima di giungere all'elaborato
finale, bisogna passare per vari step in catena e dipendenti tra loro, non è possibile
pensare di ottenere questa fatidica "creatività" in un solo momento, senza aver
anteposto un percorso complesso e aver collegato diverse nozioni fra loro: certamente
l'idea di base può venire dal nulla e immediatamente, ma il suo sviluppo creativo deve
per forza seguire un iter ben specifico. Se come lo studio del 2004 afferma, cioè che
tramite l'utilizzo di sostanze psichedeliche alcune zone del cervello vengono stimolate
in modo diverso e creano ponti che possono dare luce a nuove esperienze sensoriali
(dunque creative) o nuove soluzioni per la vita di tutti i giorni, l'assunzione di droghe
psichedeliche deve essere presa in considerazione in questi contesti; purtroppo molti
stati del mondo sono contrari allo svolgimento di ricerche che prevedono la
somministrazione di droghe pesanti su soggetti umani e spesso ricerche di questo tipo
non vengono finanziate, nonostante i pochi esperimenti effettuati abbiano rilevato dati
molto interessanti.
28 LUCY IN THE SKY WITH DIAMONDS
29 YELLOW SUBMARINE
30 GOT TO GET YOU INTO MY LIFE
31 Vision 3
Creatività digitale: TC Electronic
INTRODUZIONE
Il mondo della musica, soprattutto a nell’ultimo secolo, è stato fortemente influenzato dalle
sostanze stupefacenti, come del resto abbiamo analizzato nella seconda vision.
Per la terza vision, abbiamo scelto di restare nel mondo musicale, ed approfondire un altro
legame importante: quella fra musica e tecnologia.
Esistono molti modi per essere creativi in campo musicale, uno dei quali è sicuramente
inventare strumenti musicali nuovi, e nuovi modi per produrre suoni.
Per questo motivo l’analisi della terza vision è centrata sulla danese TC Electronic, azienda
produttrice di sistemi di amplificazione e processing del suono, effettistica per chitarra ed
altre apparecchiature audio, considerata fra le migliori al mondo.
LE ORIGINI
A partire dagli studi sui trasduttori elettroacustici per chitarra portati avanti da George
Beauchamp, e sulle chitarre elettriche solid body in generale, condotti da Leo Fender fin
dagli anni ‘30 (la Fender produrrà infatti, nel 1950, la prima chitarra elettrica prodotta in
serie, la Broadcaster, diventata poi la Fender Telecaster, una dei modelli più famosi al
mondo), la chitarra diventa uno strumento musicale strettamente legato al mondo della
tecnologia e dell’innovazione.
Dal momento in cui la chitarra diventa uno strumento elettrico, è soggetto all’influenza degli
avanzamenti tecnologici nei campi dell’elettronica, del signal processing e
dell’elettroacustica.
IL DIGITALE NEL MONDO MUSICA (E DELLA CHITARRA)
In seguito all’avvento dei sintetizzatori e successivamente delle tecnologie digitali, il mondo
della musica, e di conseguenza quello degli strumenti musicali, cambia radicalmente.
Il mercato delle apparecchiature musicali si arricchisce di anno in anno con nuovi prodotti
disponibili, come amplificatori digitali, synth guitar, amp simultators per arrivare infine ai
software instruments.
32 Il campo dell’effettistica è stato più soggetto a cambiamenti tecnologici, con prodotti che già
a partire dalla fine degli anni ‘70 si sono affacciati sul mercato, caratterizzati sicuramente da
una miglior qualità tecnologica e rappresentando delle buone soluzioni a basso costo.
Tuttavia, fra i musicisti e gli appassionati, si diffuse la convinzione che gli strumenti digitali
fossero meno apprezzabili dal punto di vista strettamente sonoro e musicale. Il loro suono
veniva infatti considerato spesso freddo e non paragonabile a quello prodotto con circuiterie
analogiche.
Nel corso degli anni, con l’avanzamento della tecnologia, e con il progressivo cambiamento
dei consumatori, sempre più aperti a prodotti innovativi, alcune aziende decisero di puntare
allo sviluppo di strumenti digitali di alta qualità e con apprezzabili qualità sonore. La TC
Electronic fa sicuramente parte di queste aziende.
L’AZIENDA
La TC Electronic viene fondata nel 1976 in Danimarca dai fratelli Kim and John Rishøj, e
guadagna velocemente una buona reputazione fra i musicisti .
Fra i primi prodotti realizzati spicca il TC2290 delay rack, diventato uno standard fra i
chitarristi e negli studi di registrazione di tutto il mondo. Si tratta di un processore audio
digitale dedicato all’effetto delay, il quale consiste nella registrazione del segnale audio in
ingresso e nella sua ripetizione ad intervalli regolari di tempo (effetto simile all’eco).
Negli anni successivi TC Electronic si dedica in parallelo sia alla realizzazione di
apparecchiature per l’audio (come il famoso System 6000) sia ai prodotti per chitarra, come
amplificatori ed effettistica.
Soprattutto in quest’ultimo ambito, la TC Electronic utilizza sofisticati algoritmi di DSP
(​
digital signal processing) ​
per realizzare prodotti destinati al mercato dei chitarristi,
professionisti e non, con elevati standard di qualità.
33 SOLUZIONI INNOVATIVE
G-System
Il G-System è multieffetto digitale realizzato per l’utlizzo live, soprattutto con strumenti
elettrici a corda (chitarra e basso elettrico). Il G-System integra un chip DAC che fornisce una
conversione a 96 kHz su 24 bit, comprende una sezione di processing dinamico3 del segnale
(compressione, limiting, noise gate…), una sezione di effettistica d’ambiente e modulazioni, 4
loop per il collegamento di effetti analogici esterni, e molte altre caratteristiche.
Tale sistema ha quindi integrato numerose apparecchiature da studio di alta precisione,
solitamente disponibili in versione rack, in un unico dispositivo ​
floor ​
compatto.
Polytune
La TC Electronic è stata la prima azienda a creare un accordatore polifonico, ovvero uno
strumento in grado di individuare le corde fuori intonazione senza doverle suonare una alla
volta.
Grazie ad un processore digitale e all’implementazione di un banco di filtri, il PolyTune è in
grado di effettuare l’analisi della frequenza fondamentale di ogni corda, e confrontarlo con
una frequenza di riferimento, individuando così le corde fuori intonazione anche quando
essere vengono suonare contemporaneamente, con una precisione di 0,1 centesimi di tono.
TonePrint
La tecnologia TonePrint, sviluppata da TC Electronic ed installata su una serie dedicata di
dispositivi ​
floor ​
(a pedale), consente l’utilizzo di preset ​
signature ​
(ovvero modellati da artisti di
fama internazionale) e la creazione di settaggi totalmente personalizzati tramite un
software.
Per quanto riguarda il primo aspetto, la TC Electronic ha messo a punto un sistema originale
ed innovativo per quanto riguarda l’installazione dei preset sul dispositivo. Tramite
un’applicazione per smartphone, è possibile selezionare l’artista desiderato ed il preset a lui
associato (chiamato appunto TonePrint). A quel punto lo smartphone deve essere avvicinato
3
​
http://theproaudiofiles.com/dynamics­processing/ 34 alle corde dello strumento ed emetterà un segnale acustico contenente le informazioni
digitali relative ai parametri del dispositivo stesso.
La conseguente vibrazione delle corde, e la trasduzione in segnale elettrico da parte del
pickup magnetico fanno in modo che al dispositivo giunga il segnale digitale necessario al
corretto settaggio dei parametri.
La tecnologia TonePrint consente inoltre, per la prima volta, la completa personalizzazione
dei parametri dell’effetto, tramite un software desktop.
Il dispositivo è fornito di una porta USB, tramite la quale è possibile il collegamento al
computer e la configurazione delle impostazioni.
RICERCA E PAPERS
La TC Electronic conduce inoltre progetti di studio e ricerca nel campo dell’Ingegneria del
Suono.
Fin dall’inzio della propria attività l’azienda ha sviluppato apparecchiature poi utilizzate negli
studi di registrazione di tutto il mondo, con una costante attenzione per la ricerca di sistemi
di alta qualità per l’ingegneria del suono.
La TC Electronic ha portato avanti questi studi, negli ultimi anni con un occhio di riguardo per
i sistemi di mastering in relazione alla cosiddetta ​
loudness war4 .
4
​
http://www.sfxmachine.com/docs/loudnesswar/loudness_war.pdf 35 I suoi esperti sono spesso divulgatori dei risultati attraverso la presenza in numerose
conferenze del settore e la pubblicazione di ​
papers​
scientifici.
COSA PENSANO I MUSICISTI
L’azienda, grazie alle soluzioni innovative, al design dei prodotti, allo stile di comunicazione
semplice e pulito, ma soprattutto, grazie all’elevato standard di qualità proposto, gode di ora
di un’ottima reputazione nella comunità dei musicisti.
Numerosi chitarristi professionisti sono attualmente testimonial della TC Electronic, e sul
web sono disponibili numerose recensioni (spesso positive) dei prodotti da parte di
webzines.
Sul mercato sono inoltre disponibili linee di prodotti più semplici compatti, con un prezzo
accessibile anche per i non professionisti, che ne ha permesso una maggiore diffusione e
notorietà.
36 CONCLUSIONI
La TC Electronic incarna appieno l’esempio di azienda creativa nel mondo digitale.
Le sue idee innovative, e l’elevata qualità dei prodotti, le ha consentito di conquistare una
significativa fetta di mercato nell’ambito dell’effettistica per chitarra.
La TC Electronic gode oggi di molta considerazione non solo fra i professionisti del settore,
ma anche, e soprattutto, fra musicisti non professionisti, che costituiscono la maggior parte
degli utenti, avendo introdotto soluzioni tecnologicamente avanzate in un’ambiente spesso
molto legato a prodotti tradizionali e “vintage”, come quello dei chitarristi elettrici.
LA CREATIVITA’ DIGITALE NELLA MUSICA: DEMO MULTIMEDIALE
Il tema della creatività digitale legato al mondo della musica e le ricerche in questo campo ci
hanno portato a comprendere che gli strumenti digitali, se utilizzati in modo consapevole,
stimolano la creatività ed aiutano a pensare alla musica fuori dagli schemi convenzionali,
portando il musicista verso un empowerment personale.
A supporto di questi temi, abbiamo deciso di registrare una traccia la cui composizione e
registrazione si basa sull’utilizzo di attrezzature digitali.
Il brano è stato composto appositamente per la Vision 3, e l’esecuzione è stata effettuata con
l’utilizzo di effetti digitali (dei quali due prodotti dalla TC Electronic), che ha consentito un
approccio alla musica ed alla composizione diverso da quello classico. L’utilizzo di una loop
station ha permesso la stratificazione della composizione, mentre altri devices come
compressore, delay, pitch shifter, chorus ed altri ci ha consentito di ottenere una varietà di
suoni irraggiungibile altrimenti.
37 Tutti i suoni presenti nella traccia sono prodotti in un unico take, utilizzando esclusivamente
una chitarra elettrica.
38 A seguito della registrazione il file audio è stato processato utilizzando la DAW (digital
audio workstation) Logic Pro 9.
Il file ha subito un processo di editing digitale con strumenti quali equalizzatore, stereo
spreader e compressore, al fine di migliorare la qualità e la resa sonora del pezzo.
L’’intento di questa dimostrazione è dimostrare come gli strumenti digitali stimolino la
creatività, e nello specifico in ambito musicale, permettano la realizzazione di prodotti
di qualità con budget contenuti.
Il risultato finale è ascoltabile a questo link:
https://drive.google.com/file/d/0B5UxUQ7W6JmmSTRrT2R5aUJpZFU/view?usp=sh
aring
39 Abbiamo inoltre girato e montato un video a supporto della dimostrazione, attraverso
il quale è possibile comprendere meglio l’utilizzo dei dispositivo ed il procedimento di
composizione ed esecuzione della traccia (il brano del video è una versione ridotta di
quello originale).
DIGITAL CREATIVITY - ​
https://www.youtube.com/watch?v=hRYqjG9PQLA
40