CONSIGLIO DEGLI STUDENTI

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 CONSIGLIO DEGLI STUDENTI
Mozione di solidarietà agli accademici turchi inquisiti
Martedì 19 Gennaio 2016
In merito ai fatti recentemente occorsi in Turchia il Consiglio esprime preoccupazione per il clima di intimidazione e repressione messo in essere dalle autorità turche nei confronti di diversi docenti universitari, alcuni dei quali posti in stato di arresto. Unica colpa di questi accademici l'aver sottoscritto, insieme a molte altre figure di spicco nel mondo universitario a livello internazionale, un appello affinché si fermino le violenze a danno del popolo curdo, per la ricerca di una soluzione pacifica del conflitto sociale. Il Consiglio auspica che l'Università di Torino sappia rompere, in quanto istituzione culturale, un silenzio imbarazzante, un'afasia che ha colpito tutte le istituzioni occidentali sulle continue violazioni dei diritti umani da parte del governo turco, il cui atteggiamento nella "lotta al terrorismo" risulta strumentale e assume sempre più i contorni di un paravento utile a reprimere il dissenso e consolidare il proprio potere, sia dal punto di vista legislativo che dal punto di vista dell'azione poliziesca e militare. A questo scopo il Consiglio augura che l'Università agisca laddove le competa per quanto possibile: il nostro Ateneo ha sempre intrattenuto scambi e collaborazioni nell'ambito del progetto Erasmus con diverse università turche. Al Consiglio pare doveroso che l'Università sospenda pro tempore ogni scambio con quelle stesse università colpevoli di avere alienato la propria indipendenza dalle maggioranze politiche avviando indagini interne e procedure sanzionatorie nei confronti dei propri esponenti (docenti e studenti) non più disponibili a tollerare l'operato del governo nei confronti del popolo curdo; Che tale provvedimento rimanga in vigore fino a quando non verranno meno le condizioni che ne hanno reso necessaria l'applicazione; Che il Rettore e il Senato Accademico si facciano promotori di iniziative di solidarietà e sensibilizzazione su quanto sta avvenendo da troppo tempo in un Paese responsabile di persecuzioni politiche, arresti sommari, repressione del dissenso e sospensione dei diritti civili, tramite il coprifuoco e la militarizzazione di intere aree. La democrazia, un concetto tanto abusato e svilito in questi tempi anche in Europa e in un occidente impegnato in una guerra dall'alto, motivata anche e soprattutto da interessi particolari degli Stati al di fuori come all'interno dei suoi confini talvolta contro i suoi stessi cittadini, si fonda sul confronto e sul continuo conflitto di idee. Essa non può e non deve rimanere un dover essere privo di applicazione concreta. Con questa mozione, oltre alla solidarietà ai nostri compagni e ai docenti turchi e al popolo curdo, intendiamo ribadire il nostro auspicio per una continua ricerca di modi e pratiche adatte ad un confronto realmente democratico libero dalle limitazioni al dissenso e dalla repressione del pensiero critico imposte dai governi, turco o occidentale che siano.