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Treviso Calcio Basket 2°
alla riscossa in classifica
il Treviso, grazie ad una magistrale esibizione,
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SPORTREVIGIANO
2
Treviso, 22 gennaio 2016
CICLISMO
BASKET
Calendario gare
dell’UC Trevigiani
TTVB BATTE ROSETO E RECANATI; SABATO C’E’ MATERA
La De’ Longhi riconquista
il secondo posto!
PROGRAMMA DEI PROSSIMI MESI:
FEBBRAIO - MARZO - APRILE 2016
e’ Longhi di nuovo
seconda in classifica,
a quattro punti dalla
Centrale del Latte Brescia,
dopo aver battuto sia
Roseto per 87-32 con un
super Abbott (da 30 punti),
sia Recanati in trasferta per
74-88 grazie a un Fantinelli
stellare contro la sua ex
squadra (24 punti con 9/16
dal campo, 8 rimbalzi, 7
assist).
Autoritaria la prova complessiva in attacco, dove
una percentuale del 57% da
tre dà l’immagine esatta
della netta superiorità trevigiana, soprattutto nel primo
tempo. Abbott (6/9) e
Fantinelli (3/4) sono gli
“apriscatole”
di
coach
Pillastrini quando la difesa
D
Schiacciata memorabile! (Foto Film).
marchigiana si chiude in
area, ma colpiscono anche
Rinaldi, Malbasa e Powell
(5 in doppia cifra).
LA CRONACA – Recanati,
sotto la guida del nuovo
coach Sacco, risponde
colpo su colpo all’aggressività offensiva di Treviso,
che cambia più volte assetto. E’ con un quintetto leggero (Malbasa e Rinaldi
sotto) che giungono sorpasso ed allungo alla prima
sirena: +3 (16-19).
Tvb costruisce i suoi break
sempre dalla distanza, Ty
Abbott e Marshawn Powell
colpiscono da lontano, ed è
qui che si registra la prima
fuga trevigiana (19-28 al
12’). La De’ Longhi prova a
scappare, ma Abbott si fa
irretire da Lauwers e commette
il
terzo
fallo:
Recanati ne approfitta e
piazza un 9-4. Esce a questo punto il carattere della
De’ Longhi; Fantinelli è l’uomo-ovunque e con la sua
energia ispira un nuovo
break di 8-0, aperto da
Powell e chiuso proprio dal
play romagnolo sulla sirena
di metà gara. Si va a riposo
sul 33-45.
La De’ Longhi sembra poter
controllare ormai la gara,
ma nel volgere di un minuto Powell commette due
falli personali e priva la
squadra di un punto di riferimento in attacco. Per fortuna entra in scena
Fantinelli, ed è lui a prendersi la scena e le responsabilità maggiori: il play
segna, coinvolge i compagni, difende e lancia l’allun-
go concretizzato dalla
quarta bomba di Abbott
(43-59). Sembra una gara
senza più sorprese, ma
Recanati torna a limare lo
svantaggio fino al -12 dell’ultima pausa breve. E’
solo un fuoco di paglia perché i biancocelesti di
Pillastrini reagiscono tornando a +17, e chiudono in
vantaggio una bella partita,
che rilancia le ambizioni
trevigiane.
E sabato prossimo 23 gennaio, alle 20.30 al Palaverde
arriva la Bawer Matera.
TVB RECORD DI PUBBLICO - Al termine del girone
di andata Treviso Basket e
il pubblico del Palaverde si
confermano al primo posto
dell’intera Serie A2, sia
come media pubblico che
come affluenza alla singola
partita. Al Palaverde nelle
sette gare giocate in casa
da TVB nell’andata, sono
stati registrati 4734 spettatori di media, con il picco
(record assoluto) di 5.305
contro Treviglio il 27 dicembre. Lo scorso anno nel
totale stagionale (15 partite
+ 1 playoff) erano stati
4.300 di media, l’incremento attuale quindi è di circa il
10% rispetto alla già fantastica stagione passata.
Un’escalation impressionante e trascinante anche
per gli altri club del Girone
Est della Serie A2: dietro al
pubblico del Palaverde, la
seconda in “classifica” è
l’Eternedile Bologna che è
staccata di circa mille unità
(3.809 spettatori di media),
con massimo di 5.010 nella
partita natalizia contro
Ferrara. Al terzo posto
Verona, con 3458 spettatori di media.
Serena Masetto
Marshawn Powell (Foto Film).
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SPORTREVIGIANO
Treviso, 22 gennaio 2016
3
JUDO
Judo Treviso ancora
ai vertici delle classifiche
oncluso
l'anno
or mai alle spalle
con le impor tanti
a f fe r m a z i o n i
di
Riccardo Scaffai vincit o r e d e l G ra n d P r i x
nazionale a 81 kg
senior e con le affermazioni dei giovanissim i Kev i n C e n e d e s e,
E m a nu e l e V i d o r i n e
Vittor io Maglione vincit o r i d e l G ra n d P r i x
Veneto il Judo Treviso
guarda avanti e pr ima a
Fagagna e poi a Lavis
r e g i s t ra l o s p l e n d i d o
esordio delle giovanissime nuove leve.
Da sempre fucina di
campioni ma anche di
appassionati, il sodalizio del Judo Treviso di
viale Montegrappa prosegue quindi la sua
storia
c o n s o l i d a n d o,
con un gr uppo di atleti
ormai maturi e un
nu m e r o s o gr u p p o d i
g i ova n i s s i m i , i l s u o
cammino verso sempre
nuovi traguardi.
A d d i r i t t u ra i n s e d i c i
domenica scorsa hanno
calcato i 6 tatami dell'accogliente cittadina
di Lavis in provincia di
Tr e n t o i l c u i Tr o fe o
giunto alla 6 edizione
C
TECNOELETTRA s.r.l.
Giovani atleti del Judo Treviso partecipanti al 6° Trofeo di Lavis in provincia di Trento.
ha registrato quest'anno la presenza di oltre
7 0 0 a t l e t i p r ove n i e n t i
per lo più dal nord ita-
lia
a
dalla
vicina
Austr ia.
Dieci le finali disputate e sei le medaglie
che hanno spinto lo
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SPORTREVIGIANO
4
Treviso, 22 gennaio 2016
CALCIO
Il “rinascimento”
del Treviso Calcio
ruscamente scrollato,
nella profonda intimità
del personale onore,
dalla risentita mano collettiva
enfaticamente mossa all'unisono, con incrollabile fedeltà,
dall'intero popolo biancoceleste, il Treviso, grazie a una
magistrale esibizione, cambia copione ed estrae dall'oscuro cilindro simbolo
della prolungata delusione,
una confortante vittoria,
facendo, così, almeno temporaneamente, sparire l'opprimente, pesante inquietudine del fallimento totale.
Un tanto umile, quanto vitale successo, quello strappato
in occasione del pericoloso
incrocio casalingo con il Lia
Piave, che, come impone
l'implicita tradizione espressa da ogni grande duello, è
stato, inizialmente, caratterizzato
dalla
logorante
suspance causata della cronica imprecisione manifestata, ancora una volta sotto
porta, dalla combattiva compagine capitanata da mister
Claudio Ottoni. La squadra
della Marca, infatti, sospinta
in avanti, attraverso quella
consueta mal consigliata frenetica necessità, (reclamata,
sia dalle esigenze di classifica, che di blasone), di dover,
a tutti i costi, trovare la sospirata rete promessa per l'intera prima parte del confronto,
pur imprimendo, coralmente,
grande costante spinta frontale, non è, tuttavia, riuscita a
raggiungere la liberatoria
trionfale meta finale, arrivando, invece, di contro, a sciupare,
sistematicamente,
qualsiasi occasione puntualmente proposta dagli stessi
locali protagonisti.
Così, a esorcizzare i familiari incombenti spettri del
rammarico, alimentati dalla
montante angoscia generale, ci ha pensato il nuovo
"soldato"
biancoceleste,
Paolo Zanardo, il quale,
sfruttando l'improvviso assist
donato dal tiro dal dischetto,
ha, nella ripresa, nel tabellino dello score, fatto ripartire
da fermo i suoi compagni.
Fondamentale colpo, quello
messo a segno grazie al
piede dell'infallibile centravanti ex Unione Triestina
2012, che, in definitiva, proprio nell'apparente banalità
della solitudine evidenziata
dalla singola marcatura
messa a segno, alla resa dei
conti, non ha avuto paradossalmente il demerito di oscurare l'intera prestazione
organica biancoceleste, anzi.
Gli Ottoni boy's, nonostante
B
...Vi aspettiamo!
la lunga attesa e le sopracitate difficoltà, riscontrate in
fase conclusiva, pur aiutati
dall'irrinunciabile pizzico di
fortuna, rispetto alle puntate
precedenti, sono stati in
grado di mantenere, non solo
i nervi saldi, ma anche, e
soprattutto, il complessivo
controllo del match, rischiando il minimo sindacale dinnanzi alla seconda corazzata
del campionato, grazie
soprattutto ad una beneaugurante compattezza difensiva che, nello specifico, ha
visto emergere, per la prima
volta, in maniera veramente
convincente, i giovani Sagui,
Granati e Giovannini. Pure il
centrocampo, per l'occasione, illuminato oltre che dall'ottimo debutto tra le mura
amiche, di Casella e dal
generoso
contributo
di
Mastellotto ha brillato a tratti.
Soddisfacente atteggiamento questo, favorito dal condiviso desiderio di riscatto del
gruppo, il quale, supportato
anche dall'inestimabile qualità offensiva, evidenziata da
Furlanetto e Cattelan, dopo
aver consegnato la prestigiosa rivincita sull' ex Gemeaz,
sembra, ora poter veramente offrire ai ragazzi della
Marca, l' opportunità di
agganciare la tanto ambita
zona play-offs, a patto, però,
che questi ultimi (come fatto
trapelare nella consueta
intervista post-gara concessa dallo stesso tecnico biancoceleste), attirati dalle rinnovate certezze, in vista dell'apparente semplice impegno con il sempre più
depresso Vittorio Falmec,
non perdano la concentrazione faticosamente ritrovata
con il delicato equilibrio tecnico tattico, raggiunto.
Biglietto da tre punti staccato, in questo caso, seppur
con un po' di minacciosa
incertezza, pure dall' A.S.D
Liventina, nella categoria
superiore. Caricati dall'adrenalinico derby interno dispu-
tato con la diroccata
Sacilese, i mottensi, usufruendo dell'effetto sorpresa
portato dall'incredibile missile terra-aria lanciato da fuori
area dal classe '96, Zottino,
hanno subito allungato,
superando il portiere ospite,
salvo, poi, frenare bruscamente al 25', a causa dell'opportunistico colpo di testa di
Slongo,
sfortunatamente
lasciato andare in rete dall'incolpevole colonna difensiva,
Massimo Gardin. Amaro
sgambetto subito che, tuttavia, non è, complessivamente riuscito a comprimere la
successiva energica reazione biancoverde. Rincuorati,
prima, dal violento tiro-assist
scagliato
dall'indomabile
Gardin, deviato in rete da
Vianello, e, ulteriormente
esaltati dal successivo gol
segnato, grazie all'opzione
penalty, guadagnata dallo
stesso capocannoniere locale, gli uomini di Tossani si
sono dimostrati capaci di
rimontare il beffardo pari,
mettendo, così, al sicuro, la
prima vittoria del 2016. Dolce
traguardo il quale, se da una
parte, con la fiducia del proprio verdetto, oltre che rinnovare il morale dell'ambiente,
ha avuto il pratico merito di
spezzare la stringente catena costituita dalle sei partite
consecutive senza sorriso,
dall'altra, invece, non allontana ancora completamente le
ombre di una sempre più
lenta, ma inarrestabile,
inflessione evidenziata sul
piano del gioco.
In tal caso, la formazione
del Livenza, complice la graduale
stanchezza,
pur
essendo stata in grado di
compattare la difesa, sta,
piano piano, perdendo la
caratteristica letale scioltezza offensiva, un'inaspettata
tegola che rischia seriamente di insidiare, non solo il
prossimo appuntamento con
il pericolante Giorgione
Calcio 2000, ma anche l'inte-
ro futuro cammino. Sicuro
brutale stop che, invece, si è
materializzato
a
Montebelluna, nel contemporaneo duello con il Mestre. I
giovani ragazzi di mister
Fonti, passati in vantaggio in
virtù dell'inarrestabile cavalcata con relativo gol annesso, compiuta dal bomber
Zecchinato, hanno patito il
massiccio ritorno veneziano,
capitolando definitivamente a
causa del timbro finale realizzato proprio dall'ex Nobile.
Inaspettato triste "tradimento", ancora una volta, arrivato
nel momento di maggior prosperità di manovra biancoceleste che, tuttavia, pur interrompendo un ricostituente
mini-slam composto da quattro risultati utili consecutivi,
lascia generosamente intravedere, al "Monte", inequivocabili segnali di progressivo
sviluppo.
La coraggiosa applicazione
agonistica unita alla perseveranza mentale collettiva,
dimostrate nell'intero arco dei
90', unite alla prolificità dell'inamovibile
ariete,
Zecchinato, paiono, infatti,
finalmente
rappresentare
quelle solide fondamenta
così faticosamente ricercate,
ulteriormente arricchite dal
tanto atteso ritorno del capitano Perosin, che, adesso, in
vista del successivo diretto
braccio di ferro esterno con il
Monfalcone, potranno dare,
ai biancocelesti, quella stessa imprescindibile autostima
ampiamente riscoperta, in
Promozione, dall'Opitergina.
La squadra della "piccola
città sul fiume", momentaneamente prosciugata dall'asciutto
rocambolesco
acuto firmato Brunello, non si
è minimamente scomposta,
e, azione dopo azione, è arrivata addirittura a ribaltare
nettamente
lo
score.
Un'incredibile positiva bipolare girandola di emozioni, la
quale, al di là del superficiale
appariscente risultato conclusivo mostrato, ha, in realtà,
ridestato nella fresca decorata società del Presidente,
Paolo Pavan, proprio al
cospetto della terza forza,
Lovispresiano, quel principale genuino entusiasmo troppo a lungo soffocato dalle
balbettanti prove offerte in
campo. In questo senso, il
nobile “Leone biancorosso”,
aiutato, sia dal rapido possesso verticale, esercitato a
centrocampo, che dai costanti ripiegamenti e suggerimenti offerti, nella trequarti avverSEGUE A PAG. 5
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Treviso, 22 gennaio 2016
5
CALCIO
- segue da pagina 4 saria, dalla tecnica del trio
Poles-Bonotto-Miolli, ha, non
solo, mantenuto il totale
dominio nel gioco, ma, attraverso l'implacabile precisione sfoderata dalle proprie
bocche di fuoco, soprattutto
ha capitalizzato al meglio
ogni chance, svelando, così,
quel fondamentale qualitativo miglioramento generale
che, se verrà confermato
nella dedicata uscita, in casa
della Pro Venezia, potrà,
forse, inaugurare, per le
“Furie” di Oderzo, una nuova
felice era.
Insomma, se questa tornata di campionato ha contribuito, con il suo sostanzioso
carico, ad anticipare a quasi
tutte, euforiche speranzose
promesse di ripresa, la prossima data del calendario,
pare poter elargire potenziali certezze definitive, una rinnovata uscita nella quale le
squadre trevigiane saranno
chiamate a sfruttare l'importante settimanale attesa e,
come i migliori illusionisti,
sorprendere le proprie
rispettive platee, per cercare
di realizzare ancora qualche
colpo a sorpresa.
Luca Antonello
Treviso Academy a Torino
per le amichevoli con il
settore giovanile della Juve
l Treviso Academy è andato in trasferta domenica 17
gennaio al entro sportivo
Vinovo Juventus.
Sabato 16 gennaio tre pullman con 160 persone di cui
64 atleti anno 2003/04/05
sono partiti dall'ex foro
Boario per Torino per disputare alcune amichevoli con le
I
squadre pari età del settore
giovanile della Juventus,
accompagnati da 9 mister tra
i quali Nicola Milani, Matteo
Dotto, Lazzaro Alessandro,
Antonioli Marino, Antonio
Vecchione, Gianni Bardin,
Giuseppe Massolin.
Ad accompagnare la comitiva il presidente Andrea
Citran e i consiglieri Ronald
Alibardi, Sergio Baldin e
Luca Callegher. Il tutto sotto
la direzione del direttore
generale Fabiano Fiorotto.
Per molti ragazzi lo scorso
fine settimana è stato come
vivere un sogno, giocare
sulle orme di grandi campioni è stato emozionante!
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6
Treviso, 22 gennaio 2016
BOCCE
GIUSEPPE PAPPACENA
8MONASTIER9 E MAURO
GAGLIAZZO - LUIGI BRUGNERA-ROBERTO PERI /
DLF CORTESISSIMA) SI
LAUREANO
CAMPIONI
PROVINCIALI A VILLORBA - Indetti dala Federbocce
di Treviso ed organizzati in
collaborazione con la società
Boschetto Villorba si sono
disputati
i
Campionati
Provinciali Individiduale categoria "A" e Terna categoria
"C" vi hanno partecipato 44
Individualisti e 40 Terne i
migliori. Le fasi eliminatorie si
sono disputate al mattino nei
bocciodromi di Caerano di
S.Marco, Faè di Oderzo,
Ponte
di
Piave,
Dlf
Cortesissima e Olimpia di
Treviso e al comunale di via
Nobel sede della Boschetto
Villorba dove nel pomeriggio
si sono disputate le fasi finali
alla presenza di un folto pubblico. I due ambitissimi titoli
sono stati vinti da Giuseppe
Pappacena nella categoria
"A" alfiere della Monastier
superando il compagno di
Club Alessandro Rigato
mentre nella Terna di
Categoria "C" ha visto laurearsi Campioni Provinciali
Mauro Gagliazzo - Luigi
Brugnera - Roberto Peri portacolori del DLF Cortessima
di Treviso superando i cugini
Attività bocciofila:
le gare e i risultati
Liviano Moro - Renato Furlan
- Giuseppe Rossi della San
Bartolomeo di Treviso. Sono
seguite le premiazioni alla
presenza dei dirigenti della
società organizzatrice guidati
dal
presidente
Valter
Vendrame
,
Giovanni
Camerin presidente del
CARV, l'Assessore allo Sport
del Comune di Villorba Egidio
Barbon e per la Federbocce il
presidente del Comitato
Provinciale Paolo Tortato ed il
segretario Ottavio Bardelle,
ha diretto il signor Pompeo
Rossetto di Breda di Piave
coadiuvato dagli arbitri
Giorgio Terrazzani ed Eliseo
Furlanetto. Le classifiche
sono categoria "A" : 1°
Giuseppe
Pappacena
(Monastier), 2° Alessandro
Rigato
(Monastier),
3°
Gabriele Covolan ed Enrico
Domaschi (Giorgione 3villese), 5° Giuliano Mirandola
(Azzurralpina),
Paolo
Bompan
(Monastier).
Categoria "C" : 1° Mauro
Gagliazzo - Roberto Peri -
I vincitori dei Campionati Provinciali di Villorba.
Luigi
Brugnera
(Dlf
Cortesissima), 2° Liviano
Moro-Renato
FurlanGiuseppe
Rossi
(San
Bartolomeo), 3° Sandro
Garutti-Flavio Girotto-Luigi
Battistella (F.A.O. Motta), 4°
Giuseppe
Zago-Orlando
Menini-Gianni
Zonta
(Giorgione3villese), 5° Rino
Pizzato-Francesco ZanardoAngelo Bettello (Preganziol).
A GIANLUCA MANUELLI (MONASTIER) IL TROFEO ANCONA 2000 - La
bocciofila Ancona 2000 ha
organizzato una gara
nazionale di Alto Livello
riservata
a
200
Individualisti della categoria “A” la crema del mondo
delle bocce Raffa, denominata “15° Trofeo Ancona
2000”. Questa importante
manifestazione ha visto la
meritata
vittoria
di
Gianluca Manuelli portacolori
trevigiano
della
Monastier imponendosi per
12-5 sul campionissimo
abruzzese
Gianluca
Formicone della Virtus
Aquila, al terzo posto Mirko
Savoretti
della
Virtus
“IL GIORNALE DISTRIBUITO... OVUNQUE!”
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IN VIA GIOVANNI XXIII, 7
IN VIA ROMA, 82/84
l’Aquila , quarto Gianpaolo
Signorini
(Alto
Verbano,Varese), 5° Dario
Bartoli (G.S. Rinascita,
Modena),
6°
Stefano
Carlucci (Jesina, Ancona),
7° Fabio Marcucci (Jesina,
Ancona), 8° Giovanni
Ferragina (Fossombrone
Oikos, Pesaro-Urbino).
BRUTTA
SCONFITTA
CASALINGA
DELLA
FASHION
CATTEL
MONASTIER - Sabato
scorso presso il bocciodromo comunale di Villorba la
Fashion Cattel Monastier
inaspettatamente ha subito
una sconfitta con la Boville
Marino di Roma Campione
d’Italia in carica ma che
quest’anno anche lei è al
centro classifica. La compagine trevigiana guidata
da Paolo Bompan non ha
approfittato della prova
sottotono dei romani perdendo una buona occasione. Questo lo score :
D’Alterio-BonifacciZovadelli
–
Palma-
Facciolo-Nanni 8-1, 8-3,
Manuelli – Di Nicola 5-8, 28, D’Alterio-Zovadelli –
Palma-Facciolo 8-6, 4-8,
Bonifacci-Manuelli – Di
Nicola-Nanni 5-8, 6-8. Altri
risultati ;Ancona 2000 –
Montegranaro 2-0, CVM
Utensiltecnica – Cen. Riab.
Lars 3-0 , G.S. Rinascita –
Montecatini AVIS 1-0 ,
L’Aquila – Alto Verbano 3-0.
Classifica: L’Aquila 13, Alto
Verbano
12,
CVM
Utensiltecnica
e
Montegranaro 11, Centro
Riabilitazione
Lars
9,
Boville Marino 8, Ancona
2000, Fashion Cattel e
G.S.
Rinascita
5,
Montecatini AVIS 3.
APPUNTAMENTI:
● Sabato prossimo sempre al comunale di Villorba
per la 7^ giornata del
Campionato Italiano a
squadre di serie “A” la
Fashion Cattel Monastier
ospiterà la Virtus Aquila di
capitan
Gianluca
Formicone.
Domenica
prossima 24 gennaio la
Fao Motta organizzerà il
Campionato Provinciale a
Coppie per le categorie “A”
e “C” le finale nel pomeriggio presso il nuovo bocciodromo comunale di Motta
di Livenza.
Paolo Tortato
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Treviso, 22 gennaio 2016
Attendo con ansia e non
poca curiosità la preannunciata conferenza stampa dell'amico Bepi Zambon già convocata per allertare la stampa
locale in vista delle sue rivelazioni e delle sue verità sull'amara sorte del suo club, lo
Sporting Club, che porta
ancora in suo nome e cognome. Circolo sottattogli e che
ora (dopo una travagliata battaglia legale) pare dover ritornare al legittimo proprietario
dopo un suo lungo e triste
esilio. Nel quale Bepi ha
espiato colpe a suo dire non
sue, covando la vendetta, ma
soprattutto sognando il ritorno da vincente nella sua
Treviso. Quando, da presidente dei Veterani dello Sport
di Treviso l'altr'anno, ho voluto
che gli fosse assegnato un
premio alla lunga carriera di
ottimo maestro e giocatore di
tennis, sapevo bene che nei
momenti più duri, sentirsi
addosso la stima costruita
per anni e perduta in un attimo equivale a vincere una
Coppa Davis. Così Bepi è tornato in campo, arrivando
ancora ad una finale. Pare nel
frattempo aver messo a
segno colpi micidiali, come
sua abitudine, riconquistando
a suon di carte bollate un
pezzo di cuore che qualcuno
indebitamente gli ha strappato. Attendo il game decisivo,
in religioso silenzio, come al
Foro Italico, in attesa del set
finale. Sperando davvero che
lui riacquisti la legittima proprietà del suo circolo e
Treviso (spesso colpevolmente immemore) ritrovi uno
sportivo di razza. Bepi facci
un ace!
Un pungiglione piccolo
piccolo all'amico Antonio
Garatti che nel ricordare che
il giornale fondato da suo
papà Giorgio e proseguito
con sportiva abnegazione da
lui, ha raggiunto i 44 anni di
età, ha ringraziato tutti meno i
giornalisti che da allora ne fan
parte dalle origini. Non si tratta di rimostranza sindacale
ma di orgoglio per un piccolo
fiore all'occhiello che sbandiero con fierezza, forse perchè mi porta sempre indietro
a quel pomeriggio i cui
Giorgio stappò assieme a me
e a Giando Mazzocato una
bene augurante bottiglia di
ottimo prosecco nella tipografia di Piazza Pola. “Chissà se
el dura!” ci chiedemmo allora,
rigirando quelle prime pagine
bianco azzurre che per noi
tutti avevano il profumo dell'inchiostro fresco e della
speranza. Caro, maturo
Sportrevigiano! Noi (e te) fortunatamente ci siamo ancora.
Che sia un piccolo miracolo
non abbiamo dubbi! Noi
siamo invecchiati ma tu sei
ancora incredibilmente uguale a te stesso. Sportivo dalla
prima all'ultima riga, pagina
dopo pagina, pezzo su pezzo.
Lo specchio in cui si sono
riflessi centinaia di campioni,
fatti e avvenimenti di una città
sportiva davvero. Se l'età per
me e gli altri non è più quella
d'allora, la passione per lo
scrivere è rimasta grazie al
cielo immutata. Ero vital.
Il destino ed il tempo sfo-
gliano ad uno ad uno simbolicamente i petali della corolla
dello sport di casa nostra,
inesorabile segno della caducità della vita. Così gli ultimi
mesi e giorni a noi più prossimi si son portati via per sempre personaggi che con la
loro forte personalità han
contraddistinto epoche e
sport di casa nostra: l'indimenticato prof. Pietro Pavan,
educatore di decine di giovani
allievi, quale ottimo insegnante di educazione fisica, esempio intatto per anni di sportiva
dedizione; Ettore Piras, fiero
della sua maglia azzurra e
delle mille imprese del rugby
eroico di un tempo che fu.
Gino Fantin che Treviso sportiva da poco piange assieme
alle figlie Lidia e Paola perché
non più protagonista di epiche divagazioni sui fatti sportivi, sulla caccia, al Panathlon.
Anche Baldoino Bano, con il
quale ho condiviso la gioia di
tante conviviali panatletiche e
uno splendido volo sulle
Dolomiti sul suo ben governato aereo ad elica, è uscito di
scena. Sottraggo spazio a
queste mie solitamente
amene righe per un ricordo
insolitamente triste, che affido
a queste colonne delle quali i
miei amici che non vedrò più
sono stati in modi diversi, partecipi protagonisti. Certo che
da lassù continueranno a leggermi...
Alla ripresa del campio-
nato il presidente del Calco
Treviso Paolo Pini ha espresso (a mezzo stampa) parole
piene di speranza, auspicando alla vigilia del match di
Sedico (poi malamente perso
dai suoi ragazzi, con tanto di
contestazione dei tifosi ed
assedio di protesta ai giocatori rei di scarso impegno)
che di fronte ai molti cambiamenti operati all'organico un
“Treviso mezzo nuovo” ripartisse con una vittoria. Ma,
proprio a Sedico (esattamente come l'anno scorso), la
squadra ha toccato il punto
più basso del proprio torneo,
di fatto vanificando momentaneamente le speranze di
riaggancio alle vette di un
campionato ancora una volta
stregato. La settimana scorsa
la metamorfosi e la super vittoria nel derby con il Liapiave
che riaccende sopite velleità.
Insomma il Treviso è cambiato per metà. Ma importante è,
a questo punto, che ogni settimana d'ora in poi in campo
ci vada quella giusta...
Ancora giorni di agonia
per la Triestina che il trevigiano Silvano Favarato non ha
ancora ufficialmente salvato,
poiché la fidejussione presentata per rilevare i diritti
sulla società alabardata è
stata respinta poiché irregolare, rinviando ogni decisione
sulle sorti della società triestina a fine gennaio. Il fatto non
stupisce. A stupire è piuttosto
7
come venga dato credito alle
promesse di certi personaggi che puntualmente sbucano dai sottofondi del calcio
minore forse in cerca di provvisoria gloria. Per poi tornarvi senza aver tratto il classico
ragno. I ragni dei buchi.
Mezza prima pagina di un
quotidiano locale è stata
destinata (gratis?) all'annuncio che la Sisley (marchio
noto agli sportivi nostrani, lo
ricordate?) ha scelto per la
sua prossima campagna
come testimonial Skin, la
rockstar inglese reduce dal
successo di X Factor. Altra
mezza pagina se ne è andata (gratis?) per raccontarci
(con tanto di foto) sotto
forma di reportage che la
Pinarello ha lanciato un
nuovo modello di bici “spaziale”. Altre pagine gastronomiche dei quotidiani di casa
nostra laudano sotto forma
di recensioni bottiglie di vino
e osterie con la scusa di trasformare i lettori in trip advisor. Da “piccolo” sapevo che
come giornalista non potevo
mimetizzare, per deontologica ferrea disposizione, alcuna notizia con intento pubblicitario. Oggi, evidentemente, le regole sono clamorosamente cambiate. Più
che giornalismo di Marca si
tratta di giornalismo marchetta.
A volte ritornano. Mi riferisco a Marco Giampaolo,
allenatore protagonista alla
guida dell'Empoli rivelazione, che dopo un lungo peregrinare di panchina in panchina (lo ricordate anche su
quella del Treviso in C1 dove
si impantanò in uno dei soliti campionati bislacchi in
casa biancoceleste?) da
Brescia a Cremona e qualche lunga sosta inattiva, in
Toscana ha scoperto una
nuova giovinezza: “Penso
sempre di poter lavorare
rispettando alcune cose e
non mi sono mai discostato
da quelle. Alcune volte mi è
andata bene, altre no.
Allenare una big? Non ci
perdo il sonno, penso di
avere già una ottima squadra che mi diverte e mi dà
soddisfazioni.” Parole sante
le sue. Dovrebbe essere per
molti colleghi una specie di
Vangelo. Il Vangelo secondo
San Marco.
La lunga striscia di sconfitte in casa Benetton rugby
prosegue anche dopo il
licenziamento di Umberto
Casellato. La provvisoria
gestione Goosen e il preannunciato arrivo della nuova
“star” da panchina (il quotatissimo neozelandese Kieran
James Crowley al quale è
stato già formalizzato l’incarico di head coachnon) non
hanno evidentemente mutato geneticamente una squadra nata male e che quest'anno finirà peggio sul
fronte internazionale, simbolicamente salutata da lancio
di ortaggi e finale con gatto
lanciato dalla platea sul palcoscenico. Per la squadra
del Presidente Zatta, in attesa di una autentica svolta,
più che altro si tratta davvero
di un palco-osceno.
SPORTREVIGIANO
8
Treviso, 22 gennaio 2016
C A N O T TA G G I O
RUGBY
Canottieri Sile ai
Campionati Italiani
indoor di San Miniato
L’UOMO DELLA PROVVIDENZA(?)
i può scendere su
un terreno di rugby
sapendo che soffrirai l’inferno per 80 minuti
e mai, proprio mai, nemmeno per un secondo,
proverai il piacere di giocare con una palla ovale
in mano? E in compenso
sai che uscirai dal campo
con 50 punti sul groppone e non ti sarai guadagnato un pelino di rispetto da avversari e arbitro.
Sapendo che tornerai
negli
spogliatoi
più
Cenerentola di quanto
nei sei uscito. Si può perché è esattamente quanto sta succedendo a
Treviso, ormai declassato
a luogo 2 del rugby italiano grazie alla crescita
delle Zebre. Come era
prevedibile, far saltare la
testa
di
Umber to
Casellato non ha spostato di una virgola il quadro
generale. Treviso, quando
scende in campo, ha la
sconfitta già scritta in
faccia. C’è qualcuno che
pensa davvero “ogni volta
che metto le scarpette e
indosso la maglietta,
parto per vincere, con la
vittoria nel cuore”? Ne
dubitiamo. Ed è proprio
questo il nemico terribile
di Treviso. Per anni si è
fatto bandiera del fatto di
essere una franchigia
capace di conservare lo
spirito del club. Ora quella bandiera non sventola
più. La sensazione è che
Treviso sia diventata una
sorta di multinazionale in
cui nessuno ha cercato di
costruire il gruppo, di
legare tra loro gli uomini,
oltre che mandare in
campo dei giocatori. Non
si vede compattezza, non
si vede affiatamento, non
si vede il guardarsi negli
occhi. Può essere stato
solo Casellato il colpevole di tutto ciò? Quanto sta
accadendo
mette
in
discussione il cammino di
questi anni, la progettualità, le responsabilità
individuale e collettive.
Diamo per acquisito che
Treviso ha combattuto
per anni contro la attuale
gestione FIR. Ha perso?
Ha vinto? Ma soprattutto
ha senso rispondere a
queste domande? Visto
che alla fine dei conti
sono i risultati che pesano e Treviso è ultima
nella seconda coppa
europea e, per la prima
volta, non sarà ammessa
S
Marco Donati sul podio a San Miniato.
l primo appuntamento dell’anno con il canottaggio ha
visto la numerosa partecipazione degli atleti della
Canottieri Sile. I campionati Italiani Indoor, tenutisi il
10 gennaio 2016 a San Miniato hanno visto centinaia di
atleti da tutta Italia alternarsi ai remo ergometri in una
gara avvincente e possiamo dire all’ultimo respiro.
Si trattava infatti di “percorrere” mille metri nel minor
tempo possibile su un simulatore di voga. Pensiamo
che, aggirandosi i tempi di vertice intorno ai 3 minuti, gli
atleti tengono dei ritmi di vogata altissimi per terminare
praticamente in apnea.
Ottimi i risultati del team trevigiano su cui spicca il
risultato di Marco Donati, tra l’altro direttore sportivo
della Canottieri Sile, che centra uno splendido secondo
posto lasciandosi sfuggire l’oro per soli 3 decimi di
secondo.
Soddisfatti per i risultati gli allenatori Sara e Primo
Baran. Nel 2016 si è iscritto alla Canottieri Sile Bruno
Cipolla vincitore dell’indimenticabile oro Olimpico firmato “Treviso” in team con Baran e Sambo, l’atleta è a tutt’oggi ancora impegnato a gareggiare nei principali
eventi mondiali di Canottaggio categoria Master e sicuramente sarà un riferimento per i giovani atleti.
Massimo Donadon
I
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leria”
“Calzo
DA
LA RAPI
A TREVISO IN VIA S. AGATA, 5
Andrea Pratichetti, autore dell'unica meta realizzata contro il Leicester. (Foto Rita Grosso).
alla champions. Forse la
domanda vera sta nelle
parole con cui siamo partiti a inizio stagione. La
squadra si presentava
bene, rafforzata, perfino
equilibrata. Si parlava di
ottavo posto, di quartieri
alti
della
classifica.
Ebbene, come si è creata
questa forbice, come si è
scavato questo abisso tra
i progetti della partenza e
la situazione attuale? È
in arrivo l’uomo della
provvidenza, l’all blacks
numero
848,
Kieran
James Crowley. Basterà
da solo a raddrizzare il
corso del fiume benettoniano che oggi come oggi
sta sprofondando negli
Inferi? Basterà il suo
carisma? Forse sarà
necessaria una rivoluzione totale con la rottura di
equilibri
consolidatisi
negli anni. Ci chiediamo
che poteri (e quale budget)
avrà
Crowley.
Quante punti di domanda, quanti interrogativi.
Ma sono lo specchio del
sipario pesante calato su
Treviso e sul suo futuro.
Visto e rivisto il match
con le Tigri di Leicester.
Visti i match proposti nell’ultimo
weekend.
Ebbene. Gli anni luce esistono. Treviso è lontanissimo distanze siderali dal
buon (non osiamo neanche
dire
dall’ottimo)
rugby
europeo.
Una
squadra in crisi di identità. Anzi: senza identità e
senza anima. Come può
esprimere un gioco?
Gian Domenico Mazzocato
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Treviso, 22 gennaio 2016
SPORTREVIGIANO
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SPORTREVIGIANO
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Treviso, 22 gennaio 2016
RUGBY
NORDIC WALKING
L’amicizia del rugby
Progetto “Stile di Vita”:
come perdere peso
con il Nordic Walking
e lo ricordano i vecchi rugbisti (Saetti,
Peron, Zucchello), ai
quali ho comunicato la
notizia,
ma
anche
Giovannelli
un’ottima
terza linea e capitano
della nostra nazionale ed
ancora Andrea Cavinato
che ha bazzicato a Parma
con le Zebre.
Sabato 9 gennaio, con
Ferdy Sartorato e mia
moglie, siamo arrivati alle
11 a Parma per un addio a
Mimmo Mancini, classe
1927, grande (piccolo soltanto di statura) tallonatore del Rugby Parma e
della
Nazionale
(con
Pisaneschi,
Percudani,
Carli, Fornari contro i
quali ho giocato ma con i
quali è nata una bella amicizia da Lippi ad Anghiari)
fino al nostro primo scudetto del ‘55/’56: rimane
un signore, simpatico e
sempre disponibile, celebrativo di sport e di cultura, nostro amico sempre
gentile con le nostre mogli
d’appresso.
E’ mancato il giorno
della befana, improvviso e
senza
violenza,
uno
scherzo nella calza del
destino. C’erano i milanesi Ricciarelli con Taveggia
e Fabiani, e Giancarlo
Lippi il signore d’Anghiari,
dove ci si ritrova per
vedere il vero rugby sullo
S
na nutrizionista e un
tecnico nazionale di
Nordic Walking insieme possono fare miracoli!
Lo dimostra il progetto pilota “Stile di Vita”, che nell'arco di dieci settimane ha
portato una decina di persone a perdere in totale
cinquanta chili, eliminando
soprattutto le abitudini dannose per la salute.
In realtà, per raggiungere
risultati così eclatanti e
duraturi, oltre alla presenza dei due esperti di settore, sono stati fondamentali
la tenacia e la determinazione degli aderenti al progetto, che per tutto il periodo hanno rispettato il programma, che prevedeva un
piano alimentare personalizzato e tre allenamenti
settimanali
di
Nordic
Walking.
Gli obiettivi del progetto
sono: incidere sul cambiamento di alcune abitudini
personali
dannose,
aumentare i minuti di attività fisica settimanale, ridurre il peso corporeo e incrementare il senso di benessere personale.
L’aspetto su cui si è lavorato molto è stato inizialmente quello psicologico,
visto che tutte le persone
U
La compagnia dei rugbysti per l'appuntamento annuale. La
squadra "Old Rugby Anghiari" in piedi da sx: Fantin (TV),
Pancaro (MI), Gargiulo (RM), Primavesi (MI), Zibana (PR),
Zanchi (MI), Lippi il capitano (FI), Percudani (PR). Accosciati,
da sx: Sartorato (TV), Mancini (PR), Andina (PR), Carli (PR),
Casellato (TV), Ricciarelli (MI), con fotografo Simonelli (RM).
schermo
gigante
del
“nostro” club, un’antica
chiesa sconsacrata dell’anno 1000 dedicata a
San Bartolomeo monaco
pellegrino in quelle parti
toscane.
Una cerimonia semplice,
la chiesetta in centro città
ripiena di amici, notabili e
autorità, la messa officiata da un vecchio prete
familiare, lo stendardo del
Rugby Parma con tre scudetti, la “nostra” unica
corona di rose bianche e
rosse portata da Lippi con
la dicitura sulla fascia “La
Old Rugby di Anghiari”
che mi ha sorpreso e rallegrato, i saluti al fratello
identico facile da ricono-
scere ed al figlio (che mi
ha telefonato per ringraziarci), senza un tavolino
con il libretto delle firme
come da noi si usa. Fuori
abbiamo salutato vecchi
amici, Carlo Dondi, con
me e Bobo Ricciarelli alle
Fiamme Oro a Padova, ex
presidente della FIR, ed
altri rugbisti che ci hanno
invitato ad un pranzo
“veloce” (tagliatelle al
ragù, ravioli alla zucca e
al burro e salvia, prosciutto e schegge di parmigiano, salumi locali e dolci di
casa) presso la bella sede
sociale.
Ed il ritorno è stato veramente leggero.
Giorgio Fantin
partivano da una situazione di quasi completa inattività fisica. Tutti i partecipanti sono così riusciti a
superare le resistenze
all’organizzazione
del
tempo della loro giornata.
Molto presto si è instaurato
un clima di collaborazione
e di sostegno verso coloro
che non si sentivano ancora all’altezza dell’impegno
preso. Emergevano consigli pratici per poter attuare
il piano alimentare e strategie per non mancare all’appuntamento serale della
pratica del Nordic Walking.
Dopo le dieci settimane di
gratificante attività di gruppo, le persone non sono
state abbandonate a se
stesse, ma stimolate a
inserirsi in altri allenamenti
organizzati
da
A.S.D.
Strada Facendo, di cui
almeno uno con lo stesso
istruttore Nordic Walking.
In questo modo si è stabilizzata la continuità della
pratica, rendendo duratura
la trasformazione di alcune
abitudini personali e l'incremento del tempo dedicato all'attività fisica durante la settimana.
Rispetto al peso in eccesso, i risultati si sono visti
già dopo le prime settimane di pratica, cosicché al
termine dei tre mesi si
sono registrate diminuzioni
di peso corporeo da meno
8 kg a meno 4 kg.
Questi risultati hanno
confermato e avvalorato le
evidenze scientifiche, che
rimarcano come il Nordic
Walking,
se
praticato
secondo la tecnica corretta, sia in grado di apportare benefici a diversi livelli.
Pertanto il Progetto ha
avuto un secondo gruppo,
anch’esso già completato
con successo nelle dieci
settimane.
Sono aperte le iscrizioni
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SPORTREVIGIANO
Treviso, 22 gennaio 2016
CULTURA
el quinto centenario
della morte di Aldo
Manuzio di Bassiano
laziale, si è voluto ricordare
questo principe degli stampatori italiani dalla cui bottega
veneziana
uscì
l’Hypnerotomachia Poliphili
scritta, così si crede, da un
frate domenicano del convento di San Nicolò di Treviso,
certo Franciscus Columna.
E’ un tomo rarissimo, di straordinaria bellezza tipografica,
misterioso, enigmatico, una
immaginaria narrazione, edito
alla fine del XV secolo.
Si è voluto ricordare lo stampatore bassianese ed accostargli il bibliomane francese
Charles Nodier (1780-1844)
che, l’anno avanti di morire,
scrisse la sua ultima novella
intitolandola al frate domenicano Francesco Colonna,
l’ipotetico autore del Polifilo,
ritenuto discendente della
nobile famiglia romana in esilio a Venezia dopo il ben noto
affronto e schiaffo dell’antenato Sciarra al papa Bonifacio
VIII in Anagni nel 1303.
Il Nodier, nato a Besançon e
morto a Parigi, era stato un
fortunato ricercatore di libri
rari, bibliotecario, bibliofilo, linguista, un appassionato studioso delle dottrine esoteriche
ed alchemiche, un apprezzato novelliere.
Il suo nome è appunto legato
all’Hypnerotomachia
Poliphili, rinvenuta forse a
Venezia, il che gli consentì poi
di raggiungere Treviso per
conoscere l’ex-convento di
San Nicolò dove il Colonna
avrebbe indossato l’abito
N
●
STORIA
●
ARTE
●
11
FOLCLORE
●
ATTUALITA’
SUL POLIFILO TREVISANO
Novella di
Charles Nodier
domenicano e scritto, così si
crede, questo libro frutto di
una fervida immaginazione e
di una vasta cultura.
Il suo autore infatti, del quale
non si conosce l’identità e non
si colgono le ragioni di un racconto tanto misterioso, eccentrico ed insieme irreale, si
nasconde dietro la frase che
si ottiene col mettere insieme
le lettere iniziali dei trentotto
capitoli del testo a formare
l’espressione
linguistica
POLIAM FRATER FRANCISCUS COLUMNA PERAMAVIT, frate Francesco adorò
Polia.
Troppo poco, anzi nulla per
venire a capo dell’identità del
Franciscus Columna e della
giovane trevisana Polia.
La novella del Nodier prende il suo inizio da Treviso, dall’albergo delle Due Torri dove
l’autore si incontra con l’abate
Lovarich, entrambi alla ricerca
dell’Hypnerotomachia
Poliphili, opera tanto rara da
essere considerata “albo
corvo rario”, più rara di un
corvo bianco.
Qui Nodier ha modificato il
nome dell’albergo che era a
metà della Calmaggiore, subito dopo la residenza privata
del podestà, chiamandolo
delle Due Torri: oggi il vicolo
che separe i due stabili e la
retrostante piazzetta conservano il nome di una sola torre.
I due ricercatori trovano poi
una copia del Polifilo a
Venezia, in Riva degli
Schiavoni, nella bottega di
certo Apostolo Capoduro, ma
a noi interessano i protagonisti della novella e la loro
vicenda d’amore sbocciata in
pochi giorni e costretti a troncarla per la grande differenza
di ceto sociale e di beni di fortuna, per cui Francesco decide d’indossare l’abito domenicano, Polia rinunciare ad
accasarsi.
Francesco, orfano di entranbi i genitori, è stato adottato
dalla pietà di Jacopo Bellini,
“celebre pittore di soggetti
storici” e lui stesso è diventato pittore e poeta.
Polia de’ Poli di Treviso, nobile e assai ricca è, nella novella, a Venezia per il Carnevale,
ospite della cugina Leonora
Pisani “ereditiera... della più
immensa fortuna di cui
s’avesse notizia negli Stati
veneziani”.
I due giovani si sono conosciuti per le feste carnascialesche ed hanno subito simpatizzato; sono però consapevoli di non poter coronare il loro
sogno e insieme prendono la
Una pagina dell’Hypnerotomachia Poliphili.
decisione di mutare le loro
future strade.
Francesco prenderà l’abito
domenicano, non a Venezia
ma a Treviso, a San Nicolò.
Polia rimarrà nubile.
Anche qui il Nodier ha dato
a Polia un cognome d’invenzione perché a Treviso non
c’era mai stata una famiglia
de’ Poli e dunque credo che il
novelliere abbia di proposito
mutato il cognome dei ricchissimi Pola o da Pola provenienti dalla città istriana ed
ascritti al Consiglio nobile
come conti nel 1401.
Il cambio del nome della
casata da parte del Nodier
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forse ci fu perché i Pola erano
i più ricchi di Treviso e solo
poco più tardi furono superati
dai Bettignoli oriundi di
Brescia.
Questo amore mancato
potrebbe essere avvicinato ad
altro, sempre dei Pola, alla giovane Domitilla non concessa in
isposa a Venceslao da Brescia
e da me richiamato in
Sportrevigiano e in una mia
conferenza a Brescia nel 2006.
L’ultimo di Carnevale dunque, alla fine delle vacanze
trascorse da Polia a Venezia
presso la cugina Leonora
Pisani, una volta scesi dalla
gondola, dopo un lungo andare per i rii della città, “Addio
per sempre!” dice Francesco
a Polia alla quale ha confidato
di farsi frate entro tre giorni
non a Venezia, ma a Treviso
nel convento di San Nicolò,
nella città dove lei abita.
“Addio
per
sempre!”
risponde Polia nello scendere dal pontile.
Polia torna a Treviso e di là a
tre giorni la campana di San
Nicolò suona a morto per
Francesco che pronuncia la
professione di fede, “la morte
eterna al mondo”, mentre
Polia passa la giornata in preghiera nell’oratorio del suo
palazzo.
Nell’anno cosidetto di prova,
scrive Giovanni Fazzini il traduttore
della
novella,
Francesco trascorre le sue
giornate “tra i doveri religiosi e
gli svaghi laboriosi dell’artista
dipingendo” e insieme a scrivere il Polifilo.
Per la stesura di quest’opera
Polia, dall’esterno del convento, non manca d’aiutarlo con
consigli e notizie culturali ed
accetta che, una volta finito, il
libro le venga dedicato.
Al compimento dell’anno,
Francesco conferma il giuramento di ritiro dal mondo,
tutto prostrato davanti all’altare, presente Polia inginocchiata sui banchi della chiesa,
riservati, come d’uso allora,
alla nobiltà, ma in tale posizione viene meno e, alla fine del
rito, muore.
A seguire, una sera d’inverno
Polia, scesa a Venezia in contrada di Sant’Agostin, entra
nella bottega del tipografo
umanista
Aldo
Manuzio
(Mannuccio, poi Manucius e in
seguito Manutius) e gli consegna
il
manoscritto
di
Francesco, l’Hypnerotomachia
Poliphili, uno scartafaccio di
234 carte in folio e 172 incisioni in legno, appunto perché lo
stampi ed aggiunge duemila
zecchini.
Questa la novella di Charles
Nodier, pubblicata dalla
Biblohaus nel quinto centenario della morte del Manuzio.
La traduzione della novella è
di Giovanni Fazzini con scritti
suoi e di Gianluca Montinaro,
a cura e con un saggio di
Massimo Gatta.
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SPORTREVIGIANO
Treviso, 22 gennaio 2016
CULTURA
●
STORIA
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ARTE
●
FOLCLORE
ITINERARI D’ARTE
IN CITTA’
● A Casa dei Carraresi (via
Palestro) prosegue con
gran successo la mostra
“EL GRECO” in Italia
Metamorfosi di un genio.
● A Palazzo Bomben (via
Cornarotta, 7) sabato 23
gennaio, alle ore 17,30,
avrà luogo l’inaugurazione
della mostra fotografica
“Non
dimenticare/Ne
Zaborawi Srebrenica” di
LUCIANO D’ANGELO, a
cura di Edvige Ricci, che
continuerà fino a domenica 21 febbraio; ingresso
libero.
● A Palazzo Bomben (via
Cornarotta, 7) da domenica
24 gennaio a domenica 14
febbraio
“Arte e scienza militare
nella
biblioteca
della
Fondazione: la collezione di
GIAMPAOLO SORANZO,
mostra bibliografica nell’ambito di “La biblioteca incontra...”.
● Alla trattoria ai “2 Mori”
(via Bailo,9) personale della
pittrice PAOLA GROSSO,
che prosegue per tutto il
mese di gennaio.
●
Alla Libreria
San
Leonardo mostra fotografica “Immagini prima del diluvio” con scatti trevigiani di
GIUSEPPE VANZELLA.
● Continua con successo la
mostra
fotografica
“Cattedrali nel mondo” di
LUIGI RIBONI al River Cafè
in viale della Repubblica e
al Teatro Dolfin.
●
ATTUALITA’
I N C O N T R I C U LT U R A L I
LUNEDI’ 25 GENNAIO,
ORE 16,30, a Palazzo
Giacomelli,
(Piazza
Garibaldi, 13) “Paris
dans l’imaginaire de ses
poètes et de ses ècrivains” - relatrice M.me
Grazia Thaon Zaniboni.
A cura
dell’Alliance
Française di Treviso.
MARTEDI’ 26 GENNA-
IO, ORE 16, a Casa dei
Carraresi (via Palestro)
nella Sala dei Brittoni
riunione mensile del
Circolo “Amissi de la
Poesia” con proscenio di
Nicolò Tommaseo “Gott
mit uns Dio è con noi” racconti di guerra dal
1932 al 1946; e rondò
dei poeti presenti.
VENERDI’ 29 GENNAIO, ORE 21, a Palazzo
Bomben (via Cornarotta,
7) “Concerto per Luisa” I
Quartetti di Mozart con
l’Ensemble del Bagatto.
Il concerto è dedicato al
ricordo di Luisa Barbieri,
per oltre ventanni anima
della biblioteca della
Fondazione Benetton.
NELLA MARCA
● A Castelfranco, al Museo
Giorgione, mostra di ceramiche della collezione
RENZO VARO.
Emanuele Bellò
TRADIZIONI POPOLARI
RECENSIONE
“Quaranta Racconti Trevisani”
di Sante Rossetto
“Il falò de San Bartolomeo” A
A San Bartolomeo urbano “Falò scurtà, anno fortunà”.
Abbiamo
condiviso
l’idea di ridurre, anche se
la pioggia l’ha fatto crescere di mezzo metro,
come i funghi.
Un fuoco speciale, simbolo dello spirito in corpo.
Una befana in cabrio per
più di 100 bambini.
Con l’augurio di Buon
Anno, Buona Fortuna,
Buona Salute e Buona
Armonia e Pace con tutti.
Don Aldo parroco
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poco più di un mese
dalla sua pubblicazione per i tipi della
Editrice Canova è giunta
alla sua seconda edizione
la raccolta “Quaranta
Racconti Trevisani” di
SANTE ROSSETTO, per
molti anni capocronista al
Gazzettino, storico, saggista e narratore.
L’opera si inserisce
autorevolmente
nella
memorialistica trevigiana
sia perchè tratta un
periodo come il secondo
dopoguerra, trascurato
dalla narrativa nonostante la sua impor tanza
nello
sviluppo
della
nostra storia, sia perché
adotta uno stile in cui la
lingua e il dialetto si fondono senza alcuna forzatura. Ne esce così un’appassionante galleria di
ritratti
di
personaggi
scomparsi, quasi mitici
ormai, che ci dà un quadro preciso di un periodo
unico e irripetibile della
nostra storia moderna.
Emanuele Bellò
“SPORTREVIGIANO”
L’UNICO GIORNALE GRATIS DA 44 ANNI !
“El falò” de San Bartolomeo (Foto L. Riboni).
IL PROSSIMO NUMERO DI “SPORTREVIGIANO”
uscirà VENERDI’ 5 FEBBRAIO 2016
SPORTREVIGIANO
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CULTURA
L
e donne che festeggiavano il Capodanno
davanti la Cattedrale di
Colonia sono diventate la più
bruciante offesa alla civiltà
europea ed al valore che ha la
donna nel nostro mondo.
Questo non lo possono capire
gli islamici raccolti dal mare e
ospitati nelle nostre città con
le loro donne schiave. Le
nostre donne fanno gola perché sono libere, disinvolte,
lontane anni luce da quelle
®
Quindicinale di Sport e Cultura
fondato nel 1972
ANNO XXXXIV - N. 2/2016
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STORIA
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ARTE
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Treviso, 22 gennaio 2016
FOLCLORE
●
ATTUALITA’
Europa schizofrenica:
ora cade il muro di Colonia
mascherate da veli e burka.
Le violenze non sono i palpeggiamenti, il sequestro di
cittadine tedesche, i rari casi
di stupro, gli scippi di denaro,
ma il disprezzo verso la civiltà dell'Occidente che vuole la
donna a parità di diritti con
l'uomo. Credevano di trovare
a Colonia schiave, disposte al
sesso sul posto o a essere
molestate. Da loro la donna
libera non esiste.
La scossa provocata in
Germania e in tutta l'Europa è
superiore alla commozione
provocata dalla strage dei
giornalisti a Parigi, dove si
colpiva la libertà di stampa.
L'aggressione alle donne è un
attacco al vivere liberi come si
vuole, alla dignità della
donna, al nostro modo di fissare relazioni con l'altro sesso.
La reazione della Merkel,
grondante di sdegno, si sta
sciogliendo nel nulla nei soliti
cavilli di chi vuole l'invasione.
Al di la minacce di espulsioni
di chi non rispetta le leggi,
non ci pare che sia stato espulso qualcuno.
Alcuni giovani arabi risulta
mostrassero biglietti scritti in
tedesco per prestazioni sessuali con quelle che trovavano. Altre cose emergeranno da
questa odioso e amaro richiamo alla realtà sui bisogni di
chi ci siamo portati in casa.
Temiamo che accadrà di peggio. Colonia è il fallimento
della integrazione. Le diversità totale con la loro cultura
produce il palpeggiamento di
donne indifese e attentati
contro gli inermi. Ospitiamo
l' ipocrisia dell'integrazione
per condannare l'Europa a
finire come colonia araba.
Ormai, la linea della Merkel e
dell'UE è in crisi. I paesi del
Nord Europa vogliono una
piccola Schengen che escluda
i paesi del Sud dal trattato.
L'Austria e altri rivedono i
trattati. Molti stati del Nord
frenano sulla libertà di circolazione; la Slovacchia non
vuole islamici nel proprio territorio: ora la Slovenia teme
l'invasione con il passaggio di
ondate di profughi nella vicina Venezia Giulia. La
Danimarca vuole rimborsi
spese.
Mentre continua la paura
per lo schiaffo di Colonia,
molti integrazionisti duri cercano di assimilare i fatti dell'ultimo dell'anno con gli atti
della normale delinquenza.
Le reazioni del Sindaco di
Colonia, a questo proposito,
sono sconcertanti: raccomandano alle donne di stare almeno ad un metro di distanza
dagli islamici. Il capo della
polizia, criticato per non aver
controllato la situazione, si è
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dimesso. L' Europa è impaurita e cerca chi è responsabile
del degrado occidentale.
Il cittadino europeo ora è di
fronte ad un paradosso, a un
lacerante conflitto tra due poli
dai quali è impossibile uscire:accogliere gli islamici
assieme alla fine della civiltà.
L'astuzia dei leader europei è
scaricare su noi scelte paradossali. Così aumenta il disagio della gente. La nostra
coscienza si divide di fronte
alla violenza e al disprezzo
islamico. Si tratta di un conflitto che divide la personalità
in quanto quello che avviene è
una contraddizione della
nostra logica. Da una parte, la
nostra sensibilità cristiana e
liberale ci fa vicini alle sofferenze di gente disperata che
fugge dalle guerre ed dalle
miserie, affrontando rischi per
mare e per terra, pagando la
mafia che specula su tanti
disperati. Ci commuovono i
bambini morti sulla battigia
sui mari della Turchia. Ci fa
pena vedere colonne di profughi vagare tra i Balcani e
l'Ungheria, respinti da tutti.
Ma coi disperati arriva anche
il fior fiore del terrorismo, che
gioca sulla nostra cieca dabbenaggine per compiere stragi
che piegano la nostra libertà.
Così il fiore di questa pietà
per chi soffre cade di colpo di
fronte ad attentati, ai kamikaze integralisti che si fanno
esplodere tra europei, ai
tagliagole attivi specie coi cristiani e alle offese alle nostre
donne. Questo il ringraziamento per la nostra credulità
sulla innata bontà di ogni
uomo. Ascoltare la voce del
cuore e quella della ragione,
in questo contesto, ci conduce
a incongruenze paradossali,
ossia alla follia dato che ogni
scelta è sbagliata. Se si aiutano i migranti ci si trova ad
essere ricompensati con stragi
e stupri; ma di fronte a questi
sfortunati, in fondo, chi non si
commuoverebbe? Siamo di
fronte a fare due scelte che
risultano inconciliabili: pietà
e rifiuto. L'Europa è dentro
questo conflitto insolubile nei
confronti degli islamici. I vari
leader promettono troppo e
non tengono conto dei turbamenti della coscienza popolare. Ci fanno promesse ingannevoli per mantenere gli
squilibri globali. Seguendo la
teoria di Bateson e della sua
scuola, la causa della schizofrenia o follia sta nell'effetto
di ingiunzioni di senso opposto a lungo sopportate perché
è impossibile uscire dalle
ambiguità. In Europa c'è una
paradossale scissione della
gente in due opzioni sull'accoglienza, inconciliabili tra
loro. Questa politica porterà l'
Europa alla follia. Lo stato d'
impotenza di uscire dal conflitto di convivenza con la
cultura araba nessuno lo
accetta. Colonia e Parigi e
altre violenze insegnano qualcosa. La divisione della
coscienza in due parti inconciliabili ci porterà a qualche
follia collettiva, come reazione indiscriminata a questa
invasione. E la storia insegna
come le reazioni forsennate
siano il preludio del razzismo.
Valentino Venturelli
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