rassegna stampa 20 gennaio (1)
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mercoledì 20 gennaio 2016
Indice
RASSEGNA STAMPA
Associazione Generale Cooperative Italiane
Le cooperative di comunità dell'Appennino reggiano sulla rivista "Vita"
5
24Emilia.Com - 2016-01-19
Coop comunità Appennino RE sulla rivista ''Vita''
7
24Emilia.Com - 2016-01-19
Il futuro dei GAL e dei GAC raccontato in un convegno Agrinsieme
10
Bisceglieindiretta.It - 2016-01-19
Puglia, tagli e accorpamenti in vista per GAL e GAC: le varie ipotesi al vaglio
12
Ilrestodelgargano.It - 2016-01-19
Mevaluate e i cervelli made in Italy
13
Lameziaterme.Net - 2016-01-18
Coop di Comunità in Appennino in copertina
16
Reggiosera.It - 2016-01-19
Per combattere l’assenteismo e i fannulloni occorre applicare le norme che già esistono...
18
Tiscali.It - 2016-01-19
Tematica
Gutgeld:l'Europa citratti come gli altri Avanti con la spending,le riforme marciano
25
Corriere Della Sera - 2016-01-20
L'Antitrust multa Coop e Adriatica
27
Il Sole 24 Ore - 2016-01-20
Risiko Agricolo
28
Italia Oggi - 2016-01-20
Giri di poltrone
29
Italia Oggi - 2016-01-20
La creatività dei nuovi migranti così l'Italia può crescere con le loro startup
30
La Repubblica - 2016-01-19
Cooperative: pilastro del sistema socio-assistenziale
33
L'arena - 2016-01-20
Un miliardo di false fideiussioni: fra i 15 arrestati anche un avvocato
34
QN - 2016-01-20
A Palazzo Marino «Il Campione» dei City Angels
35
QN - 2016-01-20
Una biblioteca da paura firmata Tiziano Sciavi
QN - 2016-01-20
36
RASSEGNA STAMPA
Associazione Generale Cooperative Italiane
Articolo pubblicato sul sito 24emilia.com
Estrazione : 19/01/2016 11:47:22
Categoria : Attualità regionale
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Più : www.alexa.com/siteinfo/24emilia.com
http://www.24emilia.com/Sezione.jsp?titolo=Coop+comunit%E0+Appennino+RE+sulla+rivista+%27%27Vita%27%27&idSezione=72153
Le cooperative di comunità dell'Appennino reggiano sulla
rivista "Vita"
Venerdì 15 e sabato 16 gennaio sono giunti nella sede della cooperativa Briganti del Cerreto da
ogni parte d'Italia i partecipanti al primo appuntamento del 2016 proposto dalla Scuola di
cooperazione di comunità, l'iniziativa nazionale che si è avviata per la seconda volta sull'Appennino
reggiano per iniziativa dall'Alleanza delle Cooperative Italiane e con il contributo della Regione
Emilia-Romagna.
A Cerreto Alpi, dove lo scorso week-end sono confluiti partecipanti provenienti dalla Campania, dal
Trentino Alto Adige, dalla Lombardia e dalla Liguria, oltre che dall'Emilia-Romagna, si è così
ripreso a parlare - dopo la positiva esperienza dello scorso anno - di una forma di impresa che
anche in altri paesi si va progressivamente affermando come strumento capace di sostenere la
tenuta e la rivitalizzazione delle aree socialmente e territorialmente più fragili di un territorio.
L'Appennino reggiano, in questo senso, può già vantare esperienze emblematiche: proprio nel
momento in cui questi casi (in particolare le cooperative Briganti del Cerreto e Valle dei Cavalieri)
sono nuovamente al centro della Scuola di cooperazione di comunità, anche l'autorevole rivista di
economia, welfare e cultura "Vita" ha dedicato un ampio servizio alla "nuova vita tra le montagne"
che si sta affermando nel Parco dell'Appennino tosco-emiliano proprio grazie alla presenza di
queste cooperative.
Il servizio della rivista ha preso le mosse dal riconoscimento dell'Unesco a favore del parco, che è
divenuto area MaB ( Man and the Biosphere ) - insieme all'area circostante - per l'equilibrio che in
quel luogo si realizza tra uomo e biosfera.
A raccontare l'esperienza del territorio sono stati il presidente del parco Fausto Giovanelli e il
direttore di Confcooperative Reggio, Giovanni Teneggi - quest'ultimo responsabile, insieme a Carlo
Possa di Legacoop Emilia Ovest, del progetto della Scuola di cooperazione di comunità.
Giovanelli, in particolare, ha parlato delle ragioni che hanno dato origine a queste esperienze
imprenditoriali, capaci di realizzare un'originale e forte integrazione tra attività economiche
(dall'agricoltura alla silvicoltura, dall'artigianato al piccolo commercio, dalla ristorazione alla
ricettività), servizi e forme di relazione che hanno consentito e consentono ancora oggi di
mantenere e riportare in vita luoghi altrimenti destinati al degrado e all'abbandono.
Alle spalle di queste cooperative, secondo Giovanelli, "c'è un senso di appartenenza, un'affezione,
una voglia di vivere intensamente il rapporto con questo territorio.
L'impresa, in sostanza, non nasce dal semplice desiderio di avere un reddito, anche se garantisce
un reddito".
Che tutto ciò sia legato all'uomo, alla sua millenaria presenza e al suo attaccamento a questa terra
lo ha sottolineato anche Teneggi: "In questi territori - ha spiegato nell'intervista a "Vita" - c'è una
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dose di partecipazione civica e volontaria altissima perché i soci-abitanti hanno, nella vita di queste
attività cooperative, un loro beneficio, anche se indiretto".
La ricaduta di queste esperienze, infatti, significa il mantenimento di servizi essenziali per gli abitanti
di piccole borgate, ma anche il valore economico è rilevante per aree che per decenni hanno
registrato abbandoni a favore di altre zone maggiormente ricche di opportunità di lavoro sia nel
privato che nel pubblico.
All'interno del parco, ha ricordato Teneggi, ci sono ben 64 marchi di prodotti tra Dop, Igp e
tradizionale; negli ultimi anni, inoltre, le cooperative di comunità hanno investito oltre 2 milioni di
euro, assicurando lavoro a 30 dipendenti tra fissi e stagionali, sviluppando un fatturato superiore a
2,5 milioni, coinvolgendo oltre 150 soci e garantendo l'apertura di strutture (dal negozio di alimentari
al bar, fino al ristorante) "che costituiscono un punto di riferimento essenziale per questo territorio e
per queste comunità".
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Coop comunità Appennino RE sulla rivista ''Vita''
Venerdì 15 e sabato 16
gennaio sono giunti nella
sede
della
cooperativa
Briganti del Cerreto da ogni
parte d'Italia i partecipanti al
primo appuntamento del
2016 proposto dalla Scuola
di
cooperazione
di
comunità,
l'iniziativa
nazionale che si è avviata
per la seconda volta
sull'Appennino reggiano per
iniziativa dall'Alleanza delle
Cooperative Italiane e con il
contributo della Regione
Emilia-Romagna.
A Cerreto Alpi, dove lo
scorso week-end sono confluiti partecipanti provenienti dalla Campania, dal Trentino Alto Adige,
dalla Lombardia e dalla Liguria, oltre che dall'Emilia-Romagna, si è così ripreso a parlare - dopo la
positiva esperienza dello scorso anno - di una forma di impresa che anche in altri paesi si va
progressivamente affermando come strumento capace di sostenere la tenuta e la rivitalizzazione
delle aree socialmente e territorialmente più fragili di un territorio.
L'Appennino reggiano, in questo senso, può già vantare esperienze emblematiche: proprio nel
momento in cui questi casi (in particolare le cooperative Briganti del Cerreto e Valle dei Cavalieri)
sono nuovamente al centro della Scuola di cooperazione di comunità, anche l'autorevole rivista di
economia, welfare e cultura "Vita" ha dedicato un ampio servizio alla "nuova vita tra le montagne"
che si sta affermando nel Parco dell'Appennino tosco-emiliano proprio grazie alla presenza di
queste cooperative.
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Il servizio della rivista ha preso le mosse dal riconoscimento dell'Unesco a favore del parco, che è
divenuto area MaB ( Man and the Biosphere ) - insieme all'area circostante - per l'equilibrio che in
quel luogo si realizza tra uomo e biosfera.
A raccontare l'esperienza del territorio sono stati il presidente del parco Fausto Giovanelli e il
direttore di Confcooperative Reggio, Giovanni Teneggi - quest'ultimo responsabile, insieme a Carlo
Possa di Legacoop Emilia Ovest, del progetto della Scuola di cooperazione di comunità.
Giovanelli, in particolare, ha parlato delle ragioni che hanno dato origine a queste esperienze
imprenditoriali, capaci di realizzare un'originale e forte integrazione tra attività economiche
(dall'agricoltura alla silvicoltura, dall'artigianato al piccolo commercio, dalla ristorazione alla
ricettività), servizi e forme di relazione che hanno consentito e consentono ancora oggi di mantenere
e riportare in vita luoghi altrimenti destinati al degrado e all'abbandono.
Alle spalle di queste cooperative, secondo Giovanelli, "c'è un senso di appartenenza, un'affezione,
una voglia di vivere intensamente il rapporto con questo territorio.
L'impresa, in sostanza, non nasce dal semplice desiderio di avere un reddito, anche se garantisce
un reddito".
Che tutto ciò sia legato all'uomo, alla sua millenaria presenza e al suo attaccamento a questa terra
lo ha sottolineato anche Teneggi: "In questi territori - ha spiegato nell'intervista a "Vita" - c'è una
dose di partecipazione civica e volontaria altissima perché i soci-abitanti hanno, nella vita di queste
attività cooperative, un loro beneficio, anche se indiretto".
La ricaduta di queste esperienze, infatti, significa il mantenimento di servizi essenziali per gli abitanti
di piccole borgate, ma anche il valore economico è rilevante per aree che per decenni hanno
registrato abbandoni a favore di altre zone maggiormente ricche di opportunità di lavoro sia nel
privato che nel pubblico.
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All'interno del parco, ha ricordato Teneggi, ci sono ben 64 marchi di prodotti tra Dop, Igp e
tradizionale; negli ultimi anni, inoltre, le cooperative di comunità hanno investito oltre 2 milioni di
euro, assicurando lavoro a 30 dipendenti tra fissi e stagionali, sviluppando un fatturato superiore a
2,5 milioni, coinvolgendo oltre 150 soci e garantendo l'apertura di strutture (dal negozio di alimentari
al bar, fino al ristorante) "che costituiscono un punto di riferimento essenziale per questo territorio e
per queste comunità".
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Il futuro dei GAL e dei GAC raccontato in un convegno
Agrinsieme
Serena Ferrara
Accorpamenti
vista.
e
tagli
in
Ma anche nuove sfide e
prospettive
Dedicata agli addetti ai
lavori,
ma
utile
a
comprendere i futuri scenari
della ruralità in Puglia, la
tavola rotonda organizzata
a Bari dalle Organizzazioni
Professionali Agricole e
della Cooperazione che si
raccolgono sotto la sigla di
Agrinsieme Puglia lunedì 18
gennaio 2016, ha chiarito
un po’ di arcani.
E al contempo creato un
altro po’ di dubbi.
La domanda da cui si
partiva era unica: quale
sarà il futuro dei 25 GAL (Gruppi di Azione Locale) e dei 6 GAC (Gruppi di Azione Costiera)
pugliesi? Le risposte sono invece state molteplici, o meglio piuttosto confuse.
Una cosa è certa: l’intenzione è quella di tagliare almeno dieci GAL e accorpare tutti i GAC ai GAL,
favorendo un processo di semplificazione figlio del dimezzamento dei fondi europei destinati alla
Puglia (150 milioni di euro per tutto il PSR 2014/2020).
Chi sopravviverà e come lo farà, non è dato invece saperlo oggi.
Sarà piuttosto per mesi vivace argomento di dibattito della politica locale e regionale.
«Sono in discussione due ipotesi: quella della fusione di più ambiti e quella della scomposizione
totale dei GAL», ha spiegato l’assessore alle Risorse Agroalimentari Leonardo Di Gioia, che ha
l’intenzione di premiare gli ambiti territoriali che interesseranno fasce di popolazione quanto più
vicine al limite massimo dei 200.000 abitanti.
Il neodirettore Dipartimento Agricoltura e Sviluppo Rurale Regione Puglia Gianluca Nardone, in
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quanto tecnico, promette invece una selezione basata esclusivamente sulle progettualità migliori,
ovvero quelle più rispondenti ai criteri di selezione che la Regione Puglia deve ancora elaborare.
Quanto ai tempi, è tutto in divenire: il Piano di Sviluppo Regionale, fino a giugno, potrà essere
ancora oggetto di modifiche, mentre già entro ottobre 2016, il cronoprogramma (arduo a realizzarsi)
prevede l’approvazione dei PAL, i progetti di sviluppo elaborati dai GAL.
L’anno 2016, in poche parole, scivolerà via tra tentativi di ristrutturazione e salvataggi, che
potrebbero ridisegnare la geografia distributiva dei fondi e gli indirizzi di investimento.
Nella composizione di questo quadro ancora da delinearsi, Agrinsieme Puglia (che unisce Cia,
Confagricoltura, Agci-Agrital, Fedagri-Confcooperative e Legacoop Agroalimentare) vuole avere
voce in capitolo.
Ha già proposto alla Regione Puglia, che di buon grado ha accettato l’invito, di costituire un
coordinamento che faccia da comitato di pilotaggio di tutti i GAL e i GAC del territorio.
Di qui l’idea di un documento-guida che possa ispirare i Gruppi di Azione pugliesi ad «aderire ad un
modello unico che rappresenti – ha spiegato Gianni Porcelli, vicedirettore di Confagricoltura e
direttore del GAL Bisceglie-Trani – il sistema Puglia in tutte le sue declinazioni.
Se i GAL fino ad oggi hanno funzionato da sportelli ella Regione Puglia, oggi hanno il dovere morale
di mettere in rete tutto il patrimonio di agriturismi, affittacamere, masserie didattiche e masserie
sociali, ititnerari turistici e beni finanziati.
Con uno sforzo collettivo la sfida della riprogrammazione la si può vincere insieme».
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Puglia, tagli e accorpamenti in vista per GAL e GAC: le varie
ipotesi al vaglio
Quale futuro per il GAL e i
GAC
della
Puglia?
L’assessore regionale Leo
Di
Gioia:
“Fusione
o
scomposizione totale”
Quale futuro per i GAL e i
GAC della Puglia? La
questione è stata al centro
della tavola rotonda che si è
svolta ieri 18 gennaio
presso
la
Sala
del
Cineporto della Regione
Puglia (in Fiera del Levante)
a Bari, organizzato da
Agrinsieme
Puglia,
le
Organizzazioni
Professionali Agricole e
della Cooperazione (che
unisce Cia, Confagricoltura,
Agci-Agrital,
FedagriConfcooperative
e
Legacoop Agroalimentare).
In Puglia ci sono 25 GAL (Gruppi di Azione Locale) e 6 GAC (Gruppi di Azione Costiera) , numeri
però destinati a ridursi dopo il dimezzamento dei fondi europei destinati alla Puglia (150 milioni per
tutto il PSR 2014/2020).
Chi sopravvivrà? Una prima risposta è arrivata da Leonardo Di Gioia, assessore regionale alle
Risorse Agroalimentari, presente alla tavola rotonda, la cui intenzione è quella di premiare gli ambiti
territoriali che interesseranno fasce di popolazione quanto più vicine al limite massimo dei 200.000
abitanti:
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Mevaluate e i cervelli made in Italy
Internet
delle
Cose:
Mevaluate e i cervelli made
in Italy sbarcano nel Regno
Unito
Importante traguardo per la
Mevaluate Holding che
sbarca nel Regno unito.
La
Banca
della
Reputazione, infatti, formata
da oltre 20 professionisti e
manager italiani, che nel
2013 a Dublino l’hanno
fondata, inventando l’unità
di misura della reputazione
insieme al Consorzio Petras
(9 Università del Regno
Unito
e
imprese
internazionali del calibro di
AT&T, CISCO, Toshiba,
Telefonica,
BT)
si
è
aggiudicata un grant da
32,8 milioni di sterline (43, 5
mln di euro) per sviluppare la ricerca su Internet of Things (Internet delle Cose).
Il grant è messo a disposizione da Engineering and Physical Sciences Research Council (EPSRC)
– l’ente governativo inglese per la ricerca in ingegneria e fisica – che intende promuovere la
leadership globale del Regno Unito in “Internet delle Cose” e aumentare l’adozione di Internet,
connettività degli oggetti in tutte le imprese e nel settore pubblico.
Il Consorzio Petras nei prossimi tre anni esplorerà questioni chiave concernenti privacy,
reputazione, fiducia, affidabilità, accettabilità e sicurezza legate alla diffusione dell’Internet delle
Cose.
Mevaluate Holding guidata dal Ceo Eduardo Marotti, attribuirà un rating reputazionale ai produttori
di Internet delle Cose misurando il rispetto delle norme sulla privacy e sulla gestione dei dati nei
confronti di centinaia di milioni di utenti nel mondo e determinerà così il grado di fiducia che gli
stessi utenti possono riporre nei produttori di “Internet delle Cose”.
Mevaluate opererà nel Regno unito con un comitato etico mondiale (Wec – Worldwide Ethics
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Committee) in cui con il ruolo di Advisor for International Law spicca il professor Giuseppe Tesauro,
presidente emerito della Corte costituzionale.
Mevaluate collaborerà anche con due eminenze grigie d’oltremanica che fanno grande l’Italia
all’estero.
Si tratta di Luciano Floridi, professore di filosofia ed etica dell’informazione e direttore della ricerca
all’Università di Oxford, nonché inventore dell’Infosfera e unico italiano arruolato da Google nella
commissione di super esperti di privacy e leggi sull’informatica, e di Mariarosaria Taddeo ricercatrice
dell’Oxford Internet Institute, presidente International Association for Computing and Philosophy e
consulente NATO per la cyber warfare.
Ed Vaizey, ministro della Cultura e dell’Economia digitale del governo di Sua Maestà, ha dichiarato:
“ le università del Regno Unito sono rinomate per la loro creatività e per la pionieristica attività di
ricerca e sviluppo.
Vogliamo che il Regno Unito sia un leader mondiale nell’adozione di tecnologie “Internet delle
Cose”, e so che portare queste università insieme con partner industriali di tecnologia fiorente del
Regno Unito sarà determinante per rendere questo una realtà”.
Così, dal cant suo, il professor Philip Nelson, amministratore delegato di EPSRC (Engineering and
Physical Sciences Research Council), “ In un futuro non troppo lontano la quasi totalità della nostra
vita quotidiana sarà collegato, in un modo o nell’altro, al mondo digitale.
Gli oggetti fisici e dispositivi potranno interagire con l’altro, noi e il mondo virtuale più ampio.
Ma, prima che questo possa accadere, ci deve essere fiducia nel modo in cui l’Internet degli oggetti
opere, la sua sicurezza e la sua resistenza.
Sfruttando la nostra eccellenza di ricerca leader nel mondo questa il Consorzio di ricerca PETRAS
accelererà l’innovazione tecnologica di “Internet delle Cose” e porterà beneficio alla società e al
business”.
In Europa il team italiano di Mevaluate Holding ad aprile 2015 ha messo a segno un altro successo
assumendo la guida del progetto VIRTUTE – Valuable Identity and RepuTation Unique Trusting
Engine per la creazione di un rating reputazionale europeo con la partecipazione di 6 paesi e 13
partner privati e pubblici tra cui il ministero dell’Economia e delle finanze e il ministero dell’Interno
con la Polizia postale e delle Comunicazioni.
In Italia, come è noto, Mevaluate Holding il 21 dicembre 2015 ha lanciato con AGCI (Alleanza
Generale Cooperative Italiane) il primo bando di selezione per 6.000 consulenti reputazionali
(avvocati, commercialisti, notai, revisori legali) abilitati dall’organismo di certificazione RINA
Services.
L’iniziativa è gestita dall’Associazione Mevaluate Onlus che si avvale del braccio operativo
Mevaluate Italia, partecipata dall’Università degli studi di Roma Tor Vergata e dalla digital company
IQUII.
All’iniziativa partecipano anche i leader mondiali AON (per il brokeraggio assicurativo), IBM (per il
cloud computing e l’intelligenza artificiale), PwC (per l’adesione alle best practices e agli standard di
controllo e di compliance) e Telecom.
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Dunque, affidabilità e reputazione, i due pilastri sui quali si regge buona parte della nuova economia,
alla base della Sharing Economy, diventano finalmente misurabili con criteri scientifici, grazie a un
ambizioso progetto made in Italy.
Cos’è “L’Internet delle Cose” L’Internet delle Cose è la rivoluzione dell’informazione e avrà
implicazioni economiche, tecnologiche e legali (soprattutto per la privacy).
Gli oggetti si rendono riconoscibili e acquisiscono intelligenza grazie al fatto di poter comunicare dati
su se stessi e accedere ad informazioni aggregate da parte di altri.
Le sveglie suonano prima in caso di traffico, le scarpe da ginnastica trasmettono tempi, velocità e
distanza per gareggiare in tempo reale con persone dall’altra parte del globo, i vasetti delle medicine
avvisano i familiari se si dimentica di prendere il farmaco.
Tutti gli oggetti possono acquisire un ruolo attivo grazie al collegamento alla Rete.
L’obiettivo dell’Internet delle Cose è di far sì che il mondo elettronico tracci una mappa di quello
reale, dando un’identità elettronica alle cose e ai luoghi dell’ambiente fisico.
Gli oggetti e i luoghi muniti di etichette con identificazione a radio frequenza o codici QR comunicano
informazioni in rete o a dispositivi mobili come i telefoni cellulari.
I campi di applicabilità sono molteplici: dalle applicazioni industriali (processi produttivi), alla logistica
e all’infomobilità, fino all’efficienza energetica, all’assistenza remota e alla tutela ambientale.
La stessa integrazione e la condivisione dei dati degli utenti creano però potenziali rischi di
sicurezza, gestione degli oggetti e dei dati.
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Coop di Comunità in Appennino in copertina
a rivista di economia,
welfare e cultura "Vita" ha
dedicato un ampio servizio
alla "nuova vita tra le
montagne".
Via, intanto, alla seconda
edizione della "Scuola".
Prossimo appuntamento il
29 e 30 gennaio
REGGIO EMILIA – Sono
giunti da ogni parte d’Italia i
partecipanti
al
primo
appuntamento
proposto
dalla
“Scuola
di
cooperazione di Comunità”,
l’iniziativa nazionale che si
è avviata per la seconda
volta
nell’Appennino
reggiano
per
iniziativa
dall’Alleanza Cooperative
Italiane e con il contributo
della Regione Emilia-Romagna.
A Cerreto Alpi, dove per il week end sono confluiti i partecipanti (e tra loro anche “allievi”
provenienti dalla Campania, dal Trentino Alto Adige, dalla Lombardia, dalla Liguria, oltre che
dall’Emilia-Romagna), si è così ripreso a parlare – dopo la positiva esperienza dello scorso anno –
di una forma d’impresa che anche in altri Paesi si va progressivamente affermando come
strumento capace di sostenere la tenuta e la rivitalizzazione delle aree socialmente e
territorialmente più fragili.
L’Appennino reggiano, in questo senso, presenta esperienze emblematiche, e proprio nel momento
in cui questi casi (in particolare le cooperative “Briganti del Cerreto” e “Valle dei Cavalieri”) sono
nuovamente al centro della “Scuola di cooperazione di Comunità”, anche l’autorevole rivista di
economia, welfare e cultura “Vita” ha dedicato un ampio servizio alla “nuova vita tra le montagne”
che si sta affermando nel Parco dell’Appennino tosco-emiliano proprio grazie alla presenza delle
cooperative di comunità.
Il servizio di “Vita” prende le mosse dal riconoscimento dell’Unesco a favore del Parco, che è
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divenuto area MaB (Man and the Biosphere), insieme all’area circostante, per l’equilibrio che qui si
realizza tra uomo e biosfera.
A raccontare l’esperienza di questo territorio, che subito mette in luce proprio il valore delle
cooperative di comunità, sono il presidente del Parco, Fausto Giovanelli, e il direttore di
Confcooperative Reggio Emilia, Giovanni Teneggi, responsabile, insieme a Carlo Possa di
Legacoop Emilia Ovest, del progetto della “Scuola di cooperazione di Comunità”.
Giovanelli, innanzitutto, parla delle ragioni che muovono queste esperienze imprenditoriali, capaci di
realizzare un’originale e forte integrazione fra attività economiche (dall’agricoltura alla silvicoltura,
all’artigianato, al piccolo commercio, alla ristorazione, alla ricettività), servizi e forme di relazione che
consentono di mantenere e riportare in vita luoghi altrimenti destinati al degrado e all’abbandono.
Alle spalle di queste cooperative – spiega Giovanelli – “c’è un senso di appartenenza, un’affezione,
una voglia di vivere intensamente il rapporto con questo territorio.
L’impresa, in sostanza, non nasce dal semplice desiderio di avere un reddito, anche se garantisce
un reddito”.
E che tutto sia legato all’uomo, alla sua millenaria presenza e al suo attaccamento a questa terra lo
sottolinea poi Giovanni Teneggi.
“In questi territori – spiega nell’intervista apparsa su “Vita” – c’è una dose di partecipazione civica e
volontaria altissima, perchè i soci-abitanti hanno, nella vita di queste attività cooperative, un loro
beneficio, anche se indiretto”.
La ricaduta di queste esperienze, infatti, significa il mantenimento di servizi essenziali per gli abitanti
di piccole borgate, ma anche il valore economico è rilevante per aree che per decenni hanno
registrato abbandoni a favore di altre maggiormente segnate da maggiori opportunità di lavoro sia
nel privato che nel pubblico.
“All’interno del Parco – spiega Teneggi – vi sono ben 64 marchi di prodotti tra Dop, Igp e
Tradizionale, e negli ultimi anni le cooperative di comunità hanno investito oltre 2 milioni di euro,
assicurano lavoro a 30 dipendenti tra fissi e stagionali, sviluppano un fatturato superiore a 2,5 milioni
di euro, coinvolgono oltre 150 soci e garantiscono l’apertura di strutture (dal negozio di alimentari al
bar, al ristorante) che costituiscono un punto di riferimento essenziale per questo territorio e per
queste comunità”.
Sono dunque queste le caratteristiche e le esperienze originali di quelle cooperative che sono al
centro della nuova edizione della “Scuola di cooperazione di Comunità” promossa dall’Alleanza delle
Cooperative Italiane nell’Appennino reggiano, che il 15 e 16 gennaio, nella sede della cooperativa
“Briganti del Cerreto”, ha avviato l’attività e ha dato appuntamento ai partecipanti per il prossimo
appuntamento a Succiso, nella sede della cooperativa “Valle dei Cavalieri”, il 29 e 30 gennaio.
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Per combattere l’assenteismo e i fannulloni occorre applicare
le norme che già esistono e riorganizzare le Pubbliche
amministrazioni
L’assenteismo del personale nelle Pubbliche Amministrazioni e la questione dei ” fannulloni”
recentemente riportati all’attenzione dell’opinione pubblica dai fatti di Sanremo e di Roma, anziché
indurre il Governo a una seria riflessione sulle condizioni delle organizzazioni pubbliche da cui far
scaturire efficaci rimedi migliorativi, primo tra tutti l’eliminazione di ogni impedimento
all’applicazione delle norme che già consentono la punizione dei disonesti, costituisce invece il
pretesto per sfornare ulteriori provvedimenti ad effetto quanto inutili, anzi dannosi, nella misura in
cui complicheranno ulteriormente la vita delle PA, rendendo più difficile il lavoro di quanti vi
operano lodevolmente.
Al riguardo concordiamo con il commento della Segretaria generale della CGIL Susanna Camusso
laddove accusa il Governo di “inventare una campagna che faccia sembrare che i 3 milioni di
lavoratori del pubblico impiego siano tutti nulla facenti, dei truffatori dello Stato: così si fa del male”.
L’argomento entra giustamente anche nel dibattito elettorale per le implicazioni sull’organizzazione
del Comune, anch’esso pubblica amministrazione.
Ecco perché pubblichiamo un contributo di Franco Meloni, ex dirigente pubblico, che mette in
evidenza i presupposti di carattere generale alla base di quello che dovrà essere un serio progetto
di riorganizzazione dell’amministrazione del Comune di Cagliari.
————– Quali pubbliche amministrazioni vogliamo? La cosa più saggia è ascoltare i cittadini,
capire le loro esigenze, prendere in considerazione le loro proposte.
Così farà Cagliari Città Capitale di Franco Meloni Il decreto legislativo 3 febbraio 1993, n.
29, di cui tra alcuni giorni celebreremo il ventitreesimo anno, ha costituito, a mio parere, la più
importante riforma della pubblica amministrazione italiana dall’Unità d’Italia.
I caposaldi erano ben chiari: 1) la riorganizzazione delle pubbliche amministrazioni italiane sulla
base dei sistemi dei più avanzati paesi europei, nella ricerca di adeguamento ai loro standard; 2) la
distinzione tra la funzione di indirizzo, propria del potere politico, da quella di gestione, propria dei
dirigenti e dei loro collaboratori; 3) la “privatizzazione” del lavoro alle dipendenze delle pubbliche
amministrazioni; 4) la fine della “supremazia” e dell’irresponsabilità delle pubbliche amministrazione
nei confronti dei cittadini, i quali, utilizzando uno slogan, da “cittadini-sudditi” diventavano “cittadinisovrani”.
Da quella grande riforma doveva diramarsi un processo di attuazione, che certo doveva
correggere, integrare, completare… ma soprattutto attuare concretamente (dalle parole ai fatti) e
rendere operativa l’impostazione data.
Oggi, al tirare delle somme, senza voler tranciare un giudizio manicheo in senso negativo su
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quanto poi è avvenuto, prendiamo atto che le cose non sono andate per il verso giusto, che pertanto
la riforma è stata sostanzialmente tradita.
Constatiamo come la riforma sia stata continuamente rimaneggiata, con poderosi e frequenti
interventi normativi, spesso del tutto pleonastici (a riscrivere cose già scritte) e contradditori, che
hanno complicato tutto, demotivato gli operatori e depotenziato il carattere innovativo della stessa
(trasfusa, come sappiamo, nel decreto legislativo 165/2001 in costante aggiornamento e integrata in
misura considerevole dal decreto legislativo 150/2009, cd decreto Brunetta).
Con un furore sconosciuto ad altri settori il legislatore e quanti avevano competenza di regolazione
sottordinata sono intervenuti spessissimo, creando un complesso normativo mostruoso.
Ne sono un’immagine le chilometriche circolari dell’ex ministro Brunetta (mezza pagina solo per la
sua firma), che solo a leggerle e a capirle ci volevano tempi indefiniti.
Siamo arrivati all’assurdo che per semplificare la normativa se ne creava nuova aggiuntiva e di
maggior volume.
Che dire? Zero buonsenso e danni irreparabili.
Brunetta merita una citazione particolare: frustrato per non essere stato nominato ministro di un
importante dicastero (come per esempio quello dell’Economia, assegnato all’odiato collega
Tremonti) ha cercato di far crescere con invenzioni e artifizi l’importanza del modesto (sul piano del
potere) dipartimento della Funzione pubblica, accreditandosi come capo dell’amministrazione dello
Stato, cosa senza fondamento giuridico, non possibile in considerazione dell’attuale ordinamento
della Repubblica, basato sulle autonomie locali.
Ne è scaturito un continuo conflitto tra i diversi livelli istituzionali e una larga disapplicazione delle
norme, anche di quelle sulla carta innovative, e, sopratutto, la creazione in ambito pubblico del
peggior clima in cui un’organizzazione possa trovarsi ad operare.
Sarebbe lungo ma interessante addentrarci oltre, ma, state tranquilli, non lo facciamo, almeno ora.
Solo qualche constatazione e un rinvio per opportuni approfondimenti e specificazioni.
Per le pubbliche amministrazioni italiane in questa contingenza tutto è più difficile anche perché
ulteriormente complicato dalla politica di Matteo Renzi, e del suo ministro alla funzione pubblica
Marianna Maida, improntata a ragioni di risparmio piuttosto che di ricerca dell’efficienza e
dell’efficacia dell’operato pubblico per la soddisfazione delle esigenze dei cittadini.
In questo contesto si inquadrano le politiche di dismissioni delle partecipazioni pubbliche
nell’economia e la privatizzazione dei servizi pubblici essenziali (acqua e rifiuti, tanto per fare esempi
di competenze di ambito comunale) In questa situazione disperata, oltre che fare appello al buon
senso, occorre il più possibile essere propositivi.
Come? Occorre innanzi tutto dare voce ai cittadini e ripensare le pubbliche amministrazioni partendo
appunto dalle loro esigenze.
Le parole d’ordine sono: difesa del carattere pubblico delle organizzazioni che erogano servizi
essenziali, riorganizzazione sulla base della semplificazione; sburocratizzazione; pratica del
principio di sussidiarietà (cioè far fare le cose ai livelli dove s’incrociano efficienza ed efficacia);
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aprire alla trasparenza e alla partecipazione dei cittadini; coinvolgimento dei lavoratori alle
dipendenze delle pubbliche amministrazioni, dei quali vanno rispettati e valorizzati la professionalità
e l’impegno.
—————- E’ quanto propone Cagliari Città Capitale nel proprio programma di riorganizzazione
dell’Amministrazione del Comune di Cagliari e delle sue partecipate, condizione per la realizzazione
del programma politico più generale per il quale richiede il consenso e il coinvolgimento dei
cagliaritani.
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CORRIERE DELLA SERA
Corriere della Sera (ITA)
(ITA)
Paese:
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media: Nationale Presse
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Presse
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Autore: Federico
Federico Fubini
Autore:
Lw
Readership:
2710000
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Diffusione:
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20 Gennaio
2016
20
Gennaio 2016
Gutgeld:l'Europa citratticome gli altri
Avanticonla spending,le riforme marciano
Il commissario: «Con l'Unione non è un problema di comunicazione, ma politico»
di Federico Fubini
Yoram Gutgeld non si lascia
distrarre dalle fibrfflaLioni sulle
banche italiane. Da mesi porta
avanti la sua opera di commissarto alla revisione della spesa
con tutta la concretezza di cui è
capace: oggi stesso riunisce gli
assessori e i direttori generali
alla Sanità dl tutte le regioni ita
liane per far entrare nel vivo il
nuovo sistema centralizzato de
gli acquisti. Ma come consiglie
re economico di Palazzo Chigi,
vede bene il contesto: «FI nell'interesse della Commissione
europea avere un'Italia forte
dice ed è interesse dell'Italia
avere una Commissione forte».
Intanto però a molti la
«spending review» sembra
ferma.Impressione errata?
«Sì, e lo dimostro.Proprio in
questi giorni sta partendo ope
rativamente il nuovo sistema
degli acquisti di beni e servizi
dell'amministrazione. Passia
mo da 33 mila stazioni appaitanti a 35. Ovviamente il processo avverrà in modo gradua
le, ma iniziamo in questi giorni
facendo entrare una quota im
portante degli acquisti della sa
nità nel nuovo sistema. Parliamodi circa 55 miliardi di spesa.
E entro tre anni potremo raggiungere almeno o miliardi»,
Avete un'idea dei risparmi
possibili da quest'anno?
«I risparmi arriveranno
quando faremo le gare nuove
d'appalto. E le gare diventeranno effellive in modo graduale,
in parte quest'anno, in parte il
prossimo e via di seguito. A regime, penso che sia realistico
ipotizzare un risparmio attorno
medio al 10%».
Lavorate anche su altri
fronti della spesa sanitaria?
«Intanto il progetto sugil acquisti non riguarda solo la sanità, ma anche ministeri, comuni
e tutte le altre amministrazioni.
Ma sulla sanità c'è anche un al
tro intervento, previsto dalla
legge di Stabilità: gli ospedali
che non registrano né risultati
economici né un'adeguata performance clinica dovranno avviare un percorso di rientro su
entrambi i fmnli Vale l'approccio che cerco di dare a tutta la
-
spendlng revievv: non si tratta
solo di mettere a dieta lo Stato,
ma di fargli cambiare stile divi
ta perché poi non servano sempre nuove diete. L'utilizzo dei
costi standard dei Comuni so
no un altro esempio»,
Tutto avviene su uno sfondo di tensione crescente fra il
governo italiano e la Commissione Ue.Come si spiega?
«Ciò che l'Italia sta chieden
do, anche sui conti pubblici, è
nelle regole. Non chiediamo
niente che non sia previsto. C'è
la percezione che su qualche
dossier l'approccio della Com
missione verso l'Italia sia stato,
forse, più rigido rispetto a quel
lo verso altri Paesi. LItalia chie
de solo Il rispetto e la considerazione dovuti a un Paese che
negli ultimi due anni ha fatto ti
forme importantissime, come
forse pochi altri in Europa. Non
a caso stiamo ottenendo risul
lati apprezzabili di crescita eriduzione della disoccupazione».
Eppure polemiche così accese fra Bruxelles e altri governi si vedono dl rado. Un
problema di comunicazione?
«Può darsi che in passato la
debolezza dell'italia, dovuta alla mancanza di rifornie e a una
performance economica netta
mente inferiore a quella degli
altri, non abbia consentito di
chiedere con più forza dei neo
noscimenti».
Ma ora perché non cercate
di farvi capire meglio in ItumPa?
«Non credo aia un problema
di comunicazione. La questio
ne è politica. Il punto è ottenere
a Bruxelles risultati che forse
nel passato non siamo stati in
grado di raggiungere a causa
della nostra debolezza. Lo sot
tollneo: è un dibattito politico.
Temo che discutere di comunicazione sia un pretesto».
Per esempio, state discutendo sta più di un anno con
Bruxelles sulla «bad bauk»
per liberare le banche dai erediti in defauli. Davvero è così
importante?
«Sicuramente quello è uno
sirumento molto utile, soprat
tutto perle banche piccole, per
consentire loro di gestire me-
gb la questione dei crediti in terventi che abbiamo già lan
difficoltà che rendono i loro bi dato per far crescere l'econolanci più problematici. Quindi mia».
sì,è importante>..
E non c'è. L'Italia entra nel
La purola
sistema europeo che fa pagare i risparmiatori in caso di
salvataggio pubblico delle BAD BANK
banche senza avere risolto il Letteralmente «banca
cattiva», è una società
problema.
«Spero che questo negoziato costituita per ricevere
sia agli sgoccioli. Mi auguro sia crediti aimomali. Viene
creata dagli istituti bancari
risolto in tempi brevissimi».
Alcuni dicono che la tempe- in difficoltà che non
sta sulle banche in Borsa è riescono a smaltire grandi
frutto della tensione fra Roma quantità di titoli tossici
e Bruxelles.Che ne pensa?
Il profilo
«Abbiamo un sistema banca- •ltzhak
rio solido, fatto per due terzi di Yoram Gutgeld,
banche internazionali,a partire economista
da Unicredit e intesa Sanpaolo. israeliano
Per un terzo invece è fatto da naturalizzato
banche più piccole, che hanno italiano,è
bisogno di aggregarsi per di- deputato del
ventare più forti e di ricapitaliz Partito
zarsi per gestire il tema dei ere- Democratico
diti in difficoltà. TI governo ha •Una carriera
affrontato le riforme strutturali in McKinsey
che servono a rendere questo dove ha
pezzo meno forte del sistema ricoperto i ruoli
bancario altrettanto forte: ah di senior
biamo fatto la riforma delle partner e
banche popolari e stiamo per direttore,
fare quella delle banche di ere nonché
dito cooperativo. Anche per responsabile
questo chiediamo alla Com- della gdo a
missione europea più conside- ve lo europeo
razione».
•È consigliere
Però il mercato senlbrd non di Palazzo Chigi
fidarsi. Perché secondo lei?
perla revisione
«C'è un contesto internazio- della spesa
nale di caduta delle Borse negli puUbica
ultimi giorni. Ma non è vero che
i mercati non si fidano dell'Ita
ha. Piazza Affari nel 2015 ha re
glstrato dei progressi fra I maggiori in Europa. Paghiamo sui Proprio
titoli diStato interessi più basai
della Spagna, e prima non suc- in questi
cedeva. Nell'ultimo anno la fi- giorni sta
ducia degli investitori nell'Italia partendo
è aumentata notevolmente. Ora il nuo o
c'è un fenomeno congiunturale sistema
che riguarda certe banche, peri
degli
motivi che ci siamo dettb>.
Senza «badbank» il proble- acquisti
ma è gestibile?
diheiue
«Credo che la cosa fonda- servizi della
mentale siano le riforme stmt pubblica
tondi. Questo sì.La had bank sicuraruente sarebbe utile, e credo che ci siano tutte le prcmca strazione
se per farla partire. Ma il punto
fondamentale è l'insieme di in-
lnpastato
la debolezza
dell'Italia,
le poche
riforme
attuate,
non hanno
consentito
di chiedere
con più
forza dei
riconoscimenti
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IISoIe4J
24 Ore (ITA)
(ITA)
Il Sole 24
Paese:
Paese: it
Tipo media:
media: Nationale Presse
Pagina: 19
Pagina:
Autore: Emanuele Scarci
Autore:
Readership:
Readership: 901000
Diffusione:
Diffusione: 389015
20 Gennaio 2016
L'Antitrust multa Coop e Adriatica
Commercio. ['Autorità sanziona con 5Ornila euro le
EMILIA
ROMAGNA
pratiche scorrette verso Celox Cooperative: pronte al ricorso
-
EmueIe Scarci
MILANO
EscontrotraCoopeAntitrust.
L'Autorità garante della concor1-cl zar dcl utelcati,I la CUI lImatoaGoop Italiac CcntralcAdriati
ca una sanzione amministrativa
pecuniaria di poco inferiore ai
5Olnhlaeuroperaver violati)l'articolo 62 Iella legge 1/2012 (vieta
pratiche scorrette verso ifornitori)neiconfronti delgrossistaagricolo Celox Trade di Cesena. Si
trattadellaprimaviolazionedella
legge 62.In estate,un'istruttoria a
carico di Eurospinsi era conclusa
conl'archiviazione.
Coop ha reagito dichiarando illegittimo il provvedimento sanzionatorio e ha annunciato un ricorso urgente al giudice competenIe. Peraltro nel 2014l'Antitrust
ravvisòcheCentraleltaliana(formata da Coop Italia, Sigma, Despar,Gartico e Discoverde)avesse raggiunto in alcuni mercati locali concentrazioni tali da ipotizzare una restrizione della
concorrenza. Centrale Italiana
decise l'autoscioglirnento.
Nelle g' pagine del provvedimentodell'Autorità,sispiegache
Oppostoilgiudizio espressoda
Centromarca,l'associazione dell'industria di marca.Il presidente
Luigi Bordoni,pur senza entrare
nel merito della vicenza CoopCelox, si dichiara colpito dallo
spessore dell'analisi e dall'articolazione delle considerazioni
svolte dall'Autorità. «L'aspetto
più rilevante del provvedimento
dell'Antitrust- osserva Bordoni
sta nella necessità di assicurare
comportamenti commerciali rigorosie corretti.Si è andata alfermando infatti la convinzione che
la trasparenza e la piena correttezzadeirapportitraidiversioperatorisiacondizione diefficienza,
a vantaggio quindi del sistema e
del consumatore».
-> L
-
-
'
-
le centrali auquisti chiedevano
«una serie di condizioni contrat
tuali a carico del fornitore ingiustificativamente gravose, quali
scoLllisulprezLu dilistiiiu e cuinpensi da riconoscere al distributare, non oggetto di negoziazione tra le parti». Inoltre, l'Antitrust rileva che «Centrale Adriatica, attraverso il drastico
abbattimento degli ordini, ha
cessato di fatto il rapporto con
Celox Trade,in assenza di qualunque formale preavviso».
Decisa lareazione diCoop che
in una nota sostiene che è «un
provvedimento che presenta graviillegittimitàperlecarenzenella
fase istruttoria, per l'assoluta genericità della motivazione e perla
violazione del principio di contraddittorio>.E ancora: <dl provvedimento Agcm lede i principi
della libera concorren7a. T<artendo dal singolo caso analizzato,infatti,siaffemia che di per sè le dimensioni di impresa determinano unosquilibrio contrattualeedi
conseguenzavengonoconsiderati ingiustificatameote gravosi
sconti che sono invece frutto di
una libera negoziazione a cui un
fornitore può decidere liberamente diadecireo no».
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ItaliaOggi
JOTUMAM
XWII1O,CIL!ID(CO K rO4Zfl
(ITA)
Italia Oggi (ITA)
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Paese: it
Tipo media:
media: Nationale Presse
Pagina: 27
27
Pagina:
Autore: Michella Achilli
Autore:
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Readership: 100000
Diffusione:
Diffusione: 59624
20 Gennaio 2016
RISIKO AGRICOLO
CONCENTRAZIONE NEL SETTORE DEL
CAFFÈ. Il torrefattore austriaco Julius
Mcmi (oltre 131 mm euro), tramite la
sua controllata italiana, ha siglato un
accordo per rilevare la torrefazione veneziana India Caffè L'operazìone, che
si prevede sarà flnalizzata a primavera
prossima, rafforzerà Julius Meini nel
Nord-Estitaliww,dove da12003controlla anche la triestina Crem Caffè.
NUOVA ADESIONE ALLA CENTRALEI)ISTRIBUTWA VÉGÉ (3,4 mld euro previsti nel
2015). Oltre al nuovo socio mantovano
Asta (si veda ItaliaOggi del 6 gennaio
scorso), dal 10 gennaio è entrata a
far parte della sua compagine sociale
un'altra società, la Svive, meglio nota
come Dolcitalia, specializzata nella
distribuzione dolciaria,con unfatturato
di 290 mln eura
LA SOCIETÀ DISTEIBUTWA GMF,oggiparte delgruppo Unicon aderente a Selex
Gruppo Commerciale;ha rilevato la proprietà dei primi 11 di 15 punti vendita
a insegna Despar che si è aggiudicata
a un'asta pubblica svoltasi ad aprile
scorso, dopo il fallimento del gruppo
distributivo aretino Duegi-Cadia
GS1 ITALY-INDICOD-ECR ha rilasciato
le nuove linee guida per la tracciabilità
e l'etichettatura dei prodotti ittici e delle
carnisuine;ovino-caprìneedi volatiliper
le aziende diproduzione e trasformazione,le imprese di distribuzione,ifornitori
di servizi e tutte le realtà coinvolte in
queste flhiere.
RAFFORZAMENTO PER IL GRUPPO sementiero olandese Rijk Zwaan (340
mln euro)nell'area del Mediterraneo.La
multinazionale ha appena inaugurato
una stazione sperimentaleaSanta Croce
Camerina (Ragusa), completa di serre
per pomodori, zucchine; melanzane; peperoni e altri ortaggi. Ha inoltre rilevato
in Grecia il suo cx distributore,la società
Agrosystem,ribattezzata Rijk Zwaan
Hellas
LA COOPERATWA OLANDESE FRIESLAND-
CAMPINA sta cercando di contrastare il
trenddicrescitadellaproduzionedi latte
dei suoi 13 mila soci conferitori olandesi,
mille tedeschi e 30 belgi, pagando loro
un sovrapprezzo di 0,02 eurolg a patto
che nel periodo fra il 10 gennaio e l'li
febbraio consegnino quantitativi uguali
o inferiori a quelli conferitifra il 13 e il
17dicembre scorso.
riorganizza la sua struttura produttiva
in Russia, paese nel quale ha in corso
investimenti per oltre 600 mln euro nel
periodo 2012-2017. A breve lo stabilimento di Thmsk,in Siberia Meridionale;
sospenderà la produzione di latticini
che sarà trasferita in altri due impianti
siberiani, quelli di Kemerovo e di Krasnoyarsk. Anche la produzione dell'impianto dì Cheboksary, nella regione del
Volga, sarà gradualmente trasferita in
altri stabilimenti della stessa regione,
quelli di Samara, Saransk e Kazan.La
multinazionalegiustifica questi trasferimenti delle produzioni, che coinvolgono
300 lavoratori, con il deprezzamento dei
siti, la bassa produttività e la riduzione
dei volumi di vendita. Fattori ritenuti
non compatibili con gli investimenti
necessari per aggiornare gli impianti e
allinearli agli attuali requisiti diqualità
e sicurezza, anche ambientale.
MANAGEMENT BUYOUT PER GLENDALE
FOODS, società inglese specializzata
nella produzione di piatti pronti per il
mondo retail e foodservice, con un fatturato di oltre 26 mm e 200 addetti. L'a.d.
Paul Burkitt e il direttore operativo
Mark Jones hanno rilevato l'azienda
dalla famiglia Mortimer, che l'aveva
fondata nel 1982, per una somma che
non è stata resa nota.
LA RUSsIA HA SIGLATO UN ACCORDO con
l'iran per l'import-export di carni. Dopo
l'ispezione veterinaria finale di lunedì
scorso da parte del servizio veterinario
iraniano, due società russe:la Bryansk
Broiler e la Bryans Meat Company,
hanno ottenuto l'ok a esportare in Iran
carni bovine, avicole e loro sottoprodotti.
In cambio la Russia ha promesso di ridurre i dazi sull'import di carni avicole
iraniane nell'Unione economica eurasiatica e quindi in Russia, Bielorussia,
Kazakhstan,Armenia e Kirghizistan.
IL GOVERNO AUSTRALIANO ha bloccato la vendita, da parte della società
privata S Kidman & Co, di 11 mln
ha di terreni destinati a pascolo, con
relativi allevamenti bovini, negli stati
dell'Australia Occidentale; Meridionale;
del Queensland e dei Territori del Nord,
oltre che della più grande azienda agricola d'allevamento del mondo:la Anna
Creek Station.
Michela Achilli
LA MULTINAZIONALE FRANCESE DANONE
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ItaliaOggi
JOTUMAM KCO
CIL!ID(CO K rO4Zfl
(ITA)
Italia Oggi (ITA)
Paese:
Paese: it
Tipo media:
media: Nationale Presse
Pagina: 26
Pagina:
Autore: Michela Achilli
Autore:
i
Readership:
Readership: 100000
Diffusione:
Diffusione: 59624
2016
20 Gennaio 2016
Michla Achilli
PROMOZIONE PER MIsecO
ZANELLI, cesenate, 40 anni,
nella cooperativa ortofrutticola Apofralt, in cui lavora
dal 1995. Da direttore vendite, carica che ricopriva
dal 2014, è stato promosso
direttore coinnserciale. La
sua azione nel nuovo in
carico sarà orientata allo
sviluppo della polifira di
marca. all'internazionalizzazione con particolare
attenzione ai paesi Arabi e
al Far East e allo sviluppo
delle vendite online. aurea
[email protected]
per aiutare i giovani baristi
a emergere e contribuire a
formarli e farli entrare nel
network dei professionisti
del gusto e aumentare la
percezione del valore del
ca/fe speciality. [email protected]
GIAMPISE0 CALZOLARI,
presidente di Granarolo, e
entrato a far parte del neoistiluito gruppo di lavoro
sui mercati agrari della
Commissione europea,quale rappresentante delle cooperative lattiera casearie.
Del gruppo di lavora presieduto dall'olandese Cees
E Veerman dell'università
di Wageningen,fannoparte,
sempre per le cooperative
lattiera casearie, l'inglese
David Dobbin, group chief
executive di Dale Farm,per
le cooperative del settore
carni il tedesco Helfried
Giesen,per la distribuzione
Jéròme Bedier di Carrefour
Francia,per le università e
'a ricerca l'olandese Loaise
Fresco e l'ungherese Aniko
Juhasz,per le organizzazioni agrarie la francese Anne
Laure Pauinier del CopaCogeca,per le borse ines-ci lo
svedese Torbjòrn Iwarson,
per gli esperti commerciali
lo slovaeco Igor Sarmir e
l'ambasciatore polacco AndrzejBabuchowski.
ROBERTO R0MB0LI è il
nuovo responsabile prodotti a marchio del gruppo
distributivoSigma.il 48enne manager può vantare
una consolidata esperienza
nella marca commerciale,
maturata nel mondo Coop.
anche nel canale discount.
CEIsTINACxOLIèla nuova
coordinatrice comunicazione di Scae Italia, la sezione
italiana della Speciality
coffee association ofEurope.
Già segretai-ia dell'associazione, Caroli si assumera
l'incarico di far conoscere
l'associazione ai giovani fin
dalle scuole professionali
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-'
la Repubblica
La Repubblica (ITA)
(ITA)
Paese:
Paese: it
Tipo media:
media: Nationale Presse
Pagina: Ok35
Pagina:
Autore: Riccardo Luna
Autore:
Readership:
Readership: 2540000
l'l?
Diffusione:
Diffusione: 338431
19 Gennaio 2016 - 160119
Tutte le facilitazioni
perclii vuoi innovare:
dal design ai riciclo,
dalle autoibide
alla cucina gourmet
La creatività
dei nuovi migranti
così l'Italia
può crescere
con le lorostartup
RICCARDO LUNA
ONO le startup dell'altro mondo.I loro fondatori vengono dall'Iran e dalla Russia,da
Israele o dalla Nigeria. Hanno lasciato i le
ro Paesi per far partire un'azienda;nnova
tiva qui,in Italia. Non solo a Milano,Torino
o Roma,come si potrebbe presumere:ma a Sassari, a
Cosenza,a Pescara o a Font.
Sono l'innovazione che non ti aspetti, perché nasce
daltalento e dalla diversita culturale dell'immigrazione, che in questo modo diventa opportunità per tutti
e non solo problema sociale,
I numeri di questo fenomeno sono ancora piccoli,
parliamo di qualche decina cli imprese in un anno,ma
è la clii e,done clic conta: non sudino pdrldiidoi,li ui fiume,evero,ma diun ruscello che peròpunta drittover
so un futuro migliore. Perché in tondo è anche rosi
che è nata la SillconValley: le ori
pini diJeffBezos(Amazon)sonc
cubane, quelle di Sergey Brin
(Google)russe e il papà cli Stevu
Jobs era un siriano come molti lii
rete hanno rumorosamente sot
Luliiiieato iii uno dei Lilunienti plu
drammatici dell'invasione di pro
fughi dalla Siria qualche mese tu
Insomma, imuniqrazione e in
novazione sono due parole che da sempre stanno be
ne assieme, anche se molti sembrano esserselo scordato. Per questo quasi tre annifa il fondatore cli Fate
book Mark Zuckerberg ha chiamato a raccolta la com
munityterh americana e ha creato"Farward IJs" sulla cui tu "uti potente nioviluento politico" olio vuole
contribuire a cambiare le regole
ormai osboleto,
"rotte"-, del sistema americano dei visti per chi vuole
lavorare. Hanno aderito in tanti, da Bili Gates a Reid
Hoffman (Linkedln), da Enic Schmidt (Google) e
Reed Hastings (Netfiix). Una lohby subito così autorevole che non ha faticato a trovare una sponda faci
le nelprosidente Obama e nel farsi ascoltare dal riot
toso Congresso,anche grazie da una applicazione che
S
mobilita l'opinione pubblica, Push4Reforins, spingi
perle riforme,
Nonostante l'imponente potenza di fuoco per una
buona causa non sono mancate delle polemiche anche aspre (per esempio il patron di Tesla Elon Musk
ha ritirato il suo appoggio);e soprattutto l'Immigration Innovation Act non è ancora passato,toccherà al
piossimo inquilino della Casa Bianca ormai. Ma qual
che risultato c'è stato,Ma nenin America,In Italia. La
campagne lanciata cia Forward lJs nell'aprile 2013 è
stata raccolta dal ministero dello Sviluppo Economico in due riprese:nel giugno del 2014 è stato varato il
programma Italia Startup Visa; a dicembre delle stes
so anno l'Italia Startup Hub.Il primo si applica per chi
dal proprio Paese vuole venire in Italia ad aprire una
startup innovativa; il secondo per i cittadini di Paesi
non facenti parte dell'Unione europea che sono già in
Italia e chevogliono modificare ilvistoper far partire
una impresa La vera novità è la procedura:si fa tutto
online dove tra l'altro c'è un coraggioso post che
elencale 10 ragioni per fare una startup in Italia e si
ottiene una risposta entro 30 giorni affidata ad un co
mitato cli espelti non del ministero. Risultati? Confoitanti anche se esigui: III candidature (piu 5 visti convertiti
con il programma Hub); di que
ste'10 approvate;un quarto don
ne; età media 34 anni: Paesi piu
IappreseHtati Russia e Stati Uniti, città preferita Milano, ma
spicca anche'trieste.
Ma aldilà dei uwueri,che tresceranno via via che il program
ma sarà conosciuto all'estero, colpisce il fatto che per
una volta in Italia siamo arrivati primi su un tema co- sì importante e socialmente delicato: considerare
l'immigrato anche tipa risorsa. E qui non stiamo parlando dei lavori che gli italiani non vogliono fdre più,
di quelli piu umili e meno pagati: delle badanti ucrai
ne o dei pescatori magrebini di Mazaradel Vallo, o degli africani clic i accolgono i poniodori a Rosei HO. Nun
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stiamo parlando dell'8,6 per cento della ricchezzanazionale che è prodotta dai migranti, 125 miliardi di
euro l'anno che crescono ogni anno. Qui stiamo parlando di talenti. Di attrarre cervelli. E più in generale
di avere un atteggiamento aperto e curioso verso chi
viene da altre culture. Per questo i capi di Forward
Us,Todd Schulte eJonathaii Jesmer, hanno scelto l'Italia peri!loro debutto estero: saranno a Milano oggi
per lanciare "MIX16",storie di stranieri che in Italia
hanno trovato l'America.
IPROTAGONISflI1
L'obiettivo è attrarre nuovi
talenti e cervelli, valorizzando
chi proviene da culture
diverse dalla nostra
ILLAVt)RO
Lanciato dal.11inistro
dello St'iluppo economico
il pi'ograniinalialia
Stari up l'isa ru'oluziona
I'iter standard per la
concessione dei visti di
ingresso per lavoro
autonomo,int,'odmmcend,
una semplificazione per
cii(odiai non Ge che
intendono(4 rrinre mina
sta'l li)) innornl ira nel
nostro Paese
';'
tPROVE1'.11EITZA
Fhiora 50110 pe1'VeXlltt C
1)1 caiididature(la 18
Paesi: hllaìrtieolarc(la
Russia(20),1 eroina
(10)e SttuiTn0i(7).Su
(il cuiididatnITC,41)
Ì3 ",M
RLZAPAYA
Gt'S'I'AYUAGt'IìR.RE%'E1GOA
L'a catasto europeo a porto ta di npp;
rccol'
idea dello slartupper iraniano
Resa Paga, nato e Teheran
e laureato in ingegneria in/orina tica
alla Sapienza di Roma,crea la
per olirire soluzioni per le reti
sotterranee
Di qiom'no meccanico cdi notte
desiqner.(ìusta roAguerrerengoa.
Irentacinquenne argentino
I rasjerilosi nel modenese da cinqte
anni, recupera pezzi (li scarto
delleFerrari clii rasforma
in oggetti(li design
haiuio avuto esito
0mii(I),321 visii giù
rilasciati. Sono 14le
Regioni prescelte,
su tutte spicca la
Lombardia(in 18
launio s'ch o Mihaio)
L.LjAMA1jrtrrAS
Da nna fa mela in Brasile(il/a sua
impresa in Italia, A Torino
la I renta,setienne Lilia,n Altunta,s
ha realizzalo il sogno
(li(li rea tare cake-de.signer.
La sua pasticceria
è specializzata in torie artigianali
v
MOI'LAI'E N1A1TG
Quaranienne senegalese di nascita
e veneziano (li adozione.I!Ioulaye
Niong detto il Muranero ha deciso
(li imparare in Laguna la la rorazione
(leI retro.IaAfrica insegna
questa arte in una scuola per bimbi
(li strada
'I'OM HEAL
LTna passione per la tarola biologica
e a chilo,netro zero. Tomn Dean.
trentanorenne inglese arriral o in
Italia 10 anni/a. ha messo in rete
allecntori e contadini,Su
"Portanatura,il" rendeJiuila
e rerdura (li stagione
SL'LEMAN D1MIA
Da un rillaqqio in Mali all'Italia.
E in IfleZzO la lm'am'ersa la (le!
Mcditerra neo in barca e lo
sJruttaaierito nelle campagne di
Rosarno. Oggi Sulemnan Diara,21)
(inni, produce gogurt
con la sua coopera tiro
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L'ArEna
L'Arena (ITA)
(ITA)
Paese:
Paese: it
Tipo media:
media: Lokale Presse
Pagina: 36
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Autore: n/a
Autore:
Readership:
Readership: 269000
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Diffusione: 38721
20 Gennaio 2016
OFFRONO SERVIZI ALTAMENTE QUALIFICATI,VENENDO IN AIUTO DEI SOGGETTI PIU DEBOLI
Cooperative: pilastro del
sistema socio-assistenziale
In tempi motto complicati per
quanto riguarda il mondo dellavoro, la presenza e la diffusione
delle cooperative rappresenta
un argine potente e molto resistente nei confronti delle difficoltà che,altrimenti,andrebbero a coinvolgere molti più lavoratori e cittadini
Presenti in numerosi settori,
ma soprattutto in quelli dei servizi in ambito socio assistenziale, delle pulizie e dei servizi di
facchinaggio, così come in
quello primario e nel mondo
dell'edilizia, le cooperative offrono al socio-lavoratore la possibilità di essere competitivo
nel mondo del lavoro,di mantenere e addirittura accrescere il
proprio ruolo professionale,anche attraverso una costante ed
efficace opera di aggiornamento e formazione professionale.
Le cooperative sono diventate un asse portante della nostra
società, soprattutto pensando
al ruolo che svolgono in ambito
socio assistenziale, nei confronti di anziani ed ammalati,disabili e persone che non possono
contare su familiari disposti a
prendersene cura, vuoi per ra-
r
L'assistenza agli anziani è tra le attività più comunemente affidate alle cooperative
Referenti
insostituibili
inunsettore
di enorme
importanza
gioni di tempo, di denaro o di
mero disinteresse.
L'assistenzafornita dai soci lavoratori è di assoluto livello e
consente al sistema paese di
continuare a prendersi cura dei
soggetti più deboli, delle fasce
della popolazione che non saprebbero su chi contare,senza
i servizi prestati dalle cooperative.
La presenza e la capacità gestionale dimostrata nel corso
degli anni ha permesso di gestire i servizi socio assistenziali al
meglio, venendo incontro alle
difficoltà ed alle inevitabili lacune dei comuni e degli enti pubblici.
Un contributo etico, oltre che
pratico,che deve essere riconosciuto senza tema di smentita.
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(ITA)
QN - Il Giorno (ITA)
Paese:
Paese: it
Tipo media:
media: Nationale Presse
Pagina: 59
59
Pagina:
Autore: n.d.
Autore:
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Readership: 2415000
Diffusione:
Diffusione: 321222
20 Gennaio 2016
Un miliardo di false fideiussioni:
fra i 15 anestati anche un avvocato
Credito abusivo, due deipromotori legati alla 'ndrina dei Pensabene
-
MILANO
-
DODICI in carcere e tre ai domiciliari per una maxi-truffa finanziaria. Una quarantina le perquisizioni della Guardia di Finanza anche in Svizzera. L'inchiesta coordinata dal pm Eugenio Fusco,
ruota intorno all'emissione di false fideiussioni per un monte garantito di circa tm miliardo e conseguente truffa milionaria a privati, enti pubblici ed ospedali. Tra
gli arrestati anche un commercialista, l'avvocato Edoardo Ercole
Golda Fermi,e due persone,Vincenzo Cotroneo ed Emanuele Sangiovanni, che sarebbero legate alla 'ndrina dei Pensabene. L'indagine era scattata un anno e mezzo
fa. In sostanza, una serie di società riconducibili agli indagati «rilasciavano ficleiussioni (...)in assenza di legittima autonhzazione» e
con capitale sociale insufficiente
sia a rispettare le prescrizioni normative sia a garantire la copertura
finanziaria delle garanzie emesse». Le varie società, tra cui Lombard Merchant spa, Centrofinanziaria spa e Confidi Nord Ovest,
agivano secondo gli investigatori
tramite una rete di agenti sparsi
in Italia e all'estero, dalla Spagna
alla Romania, da San Marino agli
Emirati Arabi, e avrebbero incassato in modo truffaldino premi
per 12 milioni.
SECONDO la ricostruzione della Guardia di Finanza, le diverse
società,senza l'autorizzazione della Banca d'Italia, tra il 2013 e il
2015 come scrive il gip avrebbero emesso e proposto fideiussioni
per circa un miliardo di euni, che
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-
NEL MIRINO
Tra Le vittime cooperative
aziende ospedaLiere
Comuni e società sportive
avrebbero poi ceduto, dietro corrispettivo (cioè il premio dell'assicurazione), «a una clientela vastissima» di enti privati e pubblici.
Le fideiussioni sarebbero state
commercializzate da una rete di
agenti senza i requisiti previsti
dalla legge (tra cui quello
dell'iconorabilità»),senza svolgere
qualsiasi tipo di istruttoria e in
tempi strettissimi(un paio di giorni).In un raso,la Merchantavreh-
be fauo un aumento di capitale fittizio coii un fiuto boiid niesso a bilancio per 27 milioni ma in realtà
senza valore. Il cliente, secondo
quanto emerso, era totalmente
all'oscuro che in realtà le fideiussioni erano «carta straccia» salvo
poi,come è venuto a galla in alcuni casi, accorgersene quando l'ente pubblico o l'ente locale provavano a escutere il titolo di credito
che aveva ricevuto come garanzia.
PER L'ACCUSA,il meccanismo
era stato architettato da Carlo Maria Maiocchi Clerici, da ieri in carcere con Enea Castiglioni, Cotroneo (già in cella), Climdio Turri,
Cesare Goffredo Tenconi e altre
persone. Vittime,imprese di pulizia come il Gruppo Goria o Ferco
Srl, Gcstisport soc. coop. sportiva
dilettantistica (e indirettamente i
Comuni di Bresso, Carugate e
Goria Minore), e parecchie aziende ospedaliere come quella della
Valtellina e Valchiavenna, di Udine, dei Colli di Napoli, di Gallarate, l'ospedale Cannizzaro di Catania, il San Matteo di Pavia e il
Santa Maria di Terni. Ai domiciliari l'avvocato Golda Perini, che
si sarebbe occupato della «gestione dei sinistri inerenti le fìdeiussioni, affrontando rimostranze,lamentele e denunce» di chi incontra «problemi» al momento
dell'escussione delle fi deiussioni.
M.Cons.
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2016
20 Gennaio 2016
L
A Palazzo Marino
«Il Campione))dei City Angels
Domani a mezzogiorno a Palazzo
Marino, si svolge la quindicesima
edizione del Premio "Il Campione"
Organizzato dai City Angels
di Mario Furlan (nella foto),
è un riconoscimento
a 12"campioni" di solidarietà,
civismo e legalità
La giuria del Premio è composta
dai direttori di 15 organi di stampa
Il premio consiste in una statuetta
di vetro che rappresenta un uomo
con in mano un grande cuore
La statuetta è stata realizzata
dalla cooperativa sociale "Il Passo",
che dà lavoro ai detenuti
nel carcere di Bollate
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Guiseppe Di Matteo
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20 Gennaio 2016
2016
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Una biblioteca da paura
fumata Tiziano Sciavi
Venegono Superiore slupisce tutti con effetti speciali
di GIUSEPPE DI MATTEO
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VENEGONO SUPERIORE(Varese)
-
abbiamo intenzione di fermarci,e
organizzeremo diverse mostre anche in estate. Certamente siamo
contenti che questa iniziativa abbia suscitato da subito molto entuslasmo». Tanto da indurre
l'amministrazione comunale a
ristrutturarc il secondo piano
della biblioteca per creare nuovi
spazi di lavoro.
E intanto altri volumi di Sclavi
potrebbero arricchire il già prczioso fondo. Perché, come ama dire
lui stesso, «è finito il tempo di accumulare. Ora,è meglio donare'.
DA QUALCHE anno Tiziano
Sciavi vive da eremita,e ha scelto
Venegono Superiore per tenersi
lontano dalle luci dei riflettori.
Eppure il "papà" di Dylan Dog,
fumetto tra i più celebri del panorama italiano, ha deciso di lasciare una traccia visibile di sé regalatido alla biblioteca"Munari"oltre 6.500 volumi della sua collezione privata. Un piccolo tesoro che
non si limita a raccontare gusti e
passioni personali dell'artista(dal
cinema all'esoterismo,senza tralasciare ufo e libri gialli), ma rappreSenta anche la principale musa IL PAPA DI DYLAN DOG
ispiratrice del mitico personaggio LAUTORE DI CULTO ITALIANO
horror,chc ha incantato intere ge- HA DONATO AL SUO COMUNE
nerazions.
&500 VOLUMI DA COLLEZIONE
E PROPRIO per cercare di valo- LE PRIME INIZIATIVE
rizzare quello che ègià statoribat- UN CRITICO E UN DISEGNATORE
tezzato il "Fondo Sclavi", il Co- MUSICA E CORTI PER SCOPRIRE
mune di Venegono Superiore, in LINDAGATORE DELL'INCUBO
collaborazione con la Cooperativa
Totem e numerose associazioni
locali, ha organizzato una serie di
iniziative atte a esportare questo
)
i
grandepatrimonio culturale al di
là dei confini cittadini. E,guarda
caso, si chiama "Una biblioteca
da paura" la rassegna di appuntamenti che prenderà il via venerdì
22 e sabato 23 gennaio.
Una due-giorni durante la quale
adulti e bambini saranno portati
per mano alla scoperta di Dylan
Dog e del suo creatore in compagnia del critico cinematografico
Angelo Croci e del disegnatore
Sergio Gerasi, che si cimenterà
con uno schizzo dal vivo dell'eroe
del fumetto, accompagnato dal
clarinettista Marco Checchi. Ma
non mancheranno anche aperitivi,laboratori per bambini e maratone notturne di cortometraggi
che vedranno interagire gli anziani dcl centro "La Trasparenza" e
i lettori piu incalliti. Chiude la
performance la Musica da Paura
di Bob Scotti, conduttore di Radio Popolare,in programma il 23
gennaio alle 21.
f.
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J
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'
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«QUESTA iniziativa è solo l'inizio dice Massimo Lazzaroni, di
Cooperativa Totem
speriamo
che i cittadini di Venegono ci Seguano nel nostro progetto. Non
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PUBBLICO DA CONQUISTARE
Il sindaco di Venegono Ambrogio Crespi,
Lucia Agostinelli e Massimo Lazzaroni;
la locandina del progetto di divulgazione
e le copertine dell'almanacco in uscita
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