Basta, siamo prigionieri dei ladri

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Transcript Basta, siamo prigionieri dei ladri

Le città più pericolose?
Sono Milano, Torino e Roma
La zona d’Italia più colpita
è il Nord-Ovest
Milano, Torino e Roma sono le città, numeri alla
mano, più razziate dai topi di appartamento:
nell’ordine hanno avuto nell’ultimo anno 19.214,
16.207, 15.779
Nell’ultimo anno, nel Nord Ovest, i furti in
appartamento sono stati ben 92.100, aumentando del
151% rispetto a dieci anni prima. E’ un’escalation
incredibile che riguarda tutta Italia
DOMENICA
17 GENNAIO 2016
Sindaco sceriffo guida la rivolta
«Basta, siamo prigionieri dei ladri»
Cingoli, l’ex poliziotto Saltamartini protesta in Prefettura
Sindaco Saltamartini, ma in
fatto di sicurezza i piccoli Comuni sono davvero messi così male?
«Guardi, le dico subito quello che
penso: la nozione ideologica di
percezione di insicurezza è una
balla colossale. Ogni anno in Italia vengono commessi tre milioni
di reati, e non conto quelli che la
gente non denuncia. Non stiamo
parlando di filosofia, ma di numeri, della realtà con cui cittadini e
sindaci si trovano a fare i conti tutti i giorni».
Si spieghi meglio...
«Qui nel giro di poco tempo siamo passati dai semplici furti a veri e propri assalti sistematici alle
abitazioni. Bande di ladri, rapine,
pistole puntate contro gente indifesa violata nel luogo che ritiene
più sicuro, le mura domestiche.
Ecco, mi dica lei se questa non è
criminalità organizzata. E per la
sicurezza la coperta dello Stato diventa sempre più corta».
Perché ha deciso di portare i
suoi concittadini in piazza?
«Ho chiesto più e più volte la convocazione del comitato provinciale per l’ordine pubblico e la sicurezza per segnalare la situazione
del mio Comune e chiedere interventi. La risposta è stata sempre
la stessa: mettete le sbarre alle fi-
Serve
una svolta
«Non possono
continuare a dirci che
bisogna installare allarmi
e sbarre alla finestra»
IL GIORNO
il Resto del Carlino
LA NAZIONE
IL COMMENTO
di MASSIMO PANDOLFI
MENO MULTE
PIÙ MANETTE
DI FRONTE a certe battaglie
(vedi sicurezza per i cittadini)
sembra quasi che l’Italia abbia
alzato bandiera bianca o in
qualche modo abdicato al suo
ruolo di garante di ognuno di
noi. Sarà colpa della crisi che ha
mandato in bolletta non solo i
signor Rossi ma anche le forze
dell’ordine, colpa dei
delinquenti che sono sempre di
più, colpa dei politici che fanno
leggi astruse, colpa magari dei
magistrati che a volte le
applicano male, colpa della
burocrazia: sommate queste
componenti e il risultato finale è
che per chi commette furti e
rapine la regola è passarla
liscia, l’eccezione finire nei guai.
MANIFESTAZIONE
Filippo Saltamartini e,
a fianco, i cittadini di
Pergola che ieri ha
guidato alla protesta
contro la sede della
Prefettura
Alessandro Caporaletti
23
MACERATA
Ha smesso la divisa, ma non ha perso l’animo del poliziotto. Filippo
Saltamartini, un passato in polizia e poi al Senato e un presente da
sindaco di Cingoli, 10mila anime nell’entroterra maceratese, ieri
pomeriggio ha portato i suoi concittadini in piazza, a Macerata,
sotto le finestre della prefettura, per dire basta a furti, rapine e
reclamare più sicurezza, che «è un diritto di tutti», ha detto, anche
di chi vive nei piccoli Comuni. In più di cento gli hanno risposto
presente, issando cartelli e scandendo slogan.
La crociata del sindaco-poliziotto è soltanto all’inizio.
nestre, installate allarmi e telecamere, perché noi abbiamo già fatto tutto il possibile. E invece io
vorrei sapere altro dalla prefettura, ad esempio quali sono i tempi
di intervento delle forze dell’ordine in caso di richiesta di aiuto,
quante pattuglie girano in strada
la notte. Perché adesso tocca a loro, il Comune di Cingoli il suo
l’ha già fatto».
E cioè?
«Abbiamo predisposto servizi not-
tuni della polizia municipale, abbiamo speso 130mila euro per installare un sistema di 34 telecamere distribuite in tutto il territorio
e poi abbiamo chiesto di poterlo
collegare alla banca dati del ministero, ma anche in questo caso
nessuno ci è venuto incontro».
Perché, cosa le hanno risposto?
«Che il software per immettere le
immagini in tempo reale nella
banca dati doveva pagarlo il Co-
I NUMERI CHOC
(ogni giorno in Italia
4.000
furti
140
rapine
689
furti
in casa
+312,9%
l’aumento record
dei furti negli
ultimi dieci anni
a Forlì-Cesena
mune. E costa 300mila euro. Per
il nostro bilancio è impossibile».
È vero che vuole fare ricorso
al Tar?
«Non penso che tra turni e riposi,
sette carabinieri siano sufficienti
per garantire la sicurezza di un
Comune di diecimila abitanti.
Ho chiesto l’accesso agli atti relativi all’organizzazione della sicurezza in provincia. Quando li avrò in
mano, li impugnerò davanti al
giudice amministrativo».
Da ex poliziotto, non ritiene
che una manifestazione del
genere possa minare la fiducia dei cittadini verso le forze
dell’ordine?
«No, siamo grati alle forze dell’ordine per il lavoro che svolgono
spesso rischiando anche la vita.
Ma vogliamo lanciare un allarme
e porre l’attenzione sul problema
prima che sfugga di mano».
Qual è la sua ricetta?
«Su cento furti in media solo in
due casi si riescono a rintracciare
gli autori. Bene, bisogna fare in
modo che scontino una pena breve, ma immediata. Le leggi ci sono e in alcuni casi vanno cambiate. Per i reati di furto in casa e rapina serve una pena minima di
sei anni. Sono convinto che questa misura sia in grado di abbattere radicalmente una criminalità
che vive soprattuto di recidivismi».
Cambiare
registro
Su cento furti solo in due
casi si prendono i ladri
E’ un problema che ci sta
sfuggendo di mano»
NON PUÒ e non deve funzionare
così. Si può e si deve fare di più
per il cittadino che dorme (se ce
la fa a prendere sonno), con la
doppietta al fianco per la paura
dei ladri. E’ un suo diritto stare
tranquillo a casa sua, o nel suo
negozio, e lo Stato ha il dovere
di tentare l’impossibile per
proteggerlo. E queste non sono
parole in libertà e al vento, o
pura retorica, perchè esiste
nella pratica il sistema per
garantire più sicurezza.
Qual è? Semplice, bisogna
cambiare le priorità. Esempio:
negli ultimi venti anni l’Italia
che funziona ha costruito una
colossale macchina da guerra
(che fornisce alla casse
pubbliche una barca di soldi) per
punire chi commette infrazioni
stradali (anche banali
infrazioni). Siamo pieni di
ausiliari del traffico che ci
puniscono se prendiamo male le
misure e sbagliamo il
parcheggio di 50 centimetri;
hanno inventato sofisticati
meccanismi e telecamere che ti
spiano in auto più di tua moglie
(o marito) nel cellulare.
INTENDIAMOCI, siamo stati
bravi e nessuno vuole istigare
alla...disobbedienza stradale.
Anzi, tanto di cappello a questo
Paese che corre, ma visto che ci
sono anche troppe altre Italie
che invece camminano come i
gamberi, le strade sono due: o
mandiamo tutti alla stessa
velocità (difficile), oppure
dirottiamo soldi e forze umane
altrove. Perchè la domanda da
porsi è la seguente: dovendo
scegliere, è meglio lasciare
impunito un furto o
un’infrazione per divieto di
sosta? A voi la risposta, noi
l’abbiamo già data. Forse siamo
arrivati al momento in cui può
servire di più un carabiniere che
un ausiliario del traffico.