Pazzi di Jazz progetto 2016

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ASSOCIAZIONE CULTURALE
PROGETTO
La terza edizione di Pazzi di Jazz, il cui svolgimento è previsto tra gennaio e maggio 2016, proseguirà
sulla scia delle felici esperienze 2014 e 2015, mantenendone parole d’ordine e principi ispiratori:
portare il jazz dentro le scuole, avvicinando le giovanissime generazioni a questa fondamentale forma
d’arte e coinvolgendole attivamente in incontri e laboratori condotti dagli stessi artisti che hanno
formato la squadra originaria (Tommaso Vittorini, Paolo Fresu, Ambrogio Sparagna). Questo
percorso sfocerà nell’evento concertistico-festa finale, il 2 maggio in Piazza del Popolo (titolo della
serata, “Blue Skies”: sarà anche un omaggio a Ella Fitzgerald nel ventennale della scomparsa),
inserito nel calendario 2016 dello storico festival “Ravenna Jazz” e dedicato al suo fondatore, Carlo
Bubani. Ai tre artisti suddetti si affiancheranno anche in questa edizione (come già nel 2015) altre due
eminenti figure: il noto critico, docente e musicologo Francesco Martinelli, e il giovane e
pluripremiato rapper-beatboxer italiano Alien Dee.
Filo conduttore del progetto 2016 (in sintonia col cielo stellato 2014 e la luna 2015) sarà lo spazio
cosmico, cielo e stelle…
Tommaso Vittorini, celebre compositore di stanza a New York, arrangerà brani famosi del repertorio
jazzistico in tema (da Blue Skies a When You Wish Upon A Star …) per l’imponente organico di 250
ragazzi protagonisti del concerto finale composto dall’Orchestra dei Giovani della Scuola Media Don
Minzoni, dall’Orchestra di Percussioni formata da ragazzi provenienti da varie scuole medie, dal coro
Swing Kids dells scuole primarie Mordani di Ravenna e Iqbal Masih di Lido Adriano, e dal coro a
cappella Teen Voices, composto da studenti del Liceo Artistico e di varie scuole medie.
Queste le scuole della città e del forese coinvolte nel progetto: quattro istituti superiori (Liceo Classico,
Artistico e Scientifico, Istituto Statale d’Arte per il Mosaico), sette scuole medie (Don Minzoni, Ricci
Muratori, Montanari, San Pier Damiano, Randi, San Pietro in Trento, San Pietro in Campiano), due
elementari (Mordani e Iqbal Masih di Lido Adriano), l’Università (Campus di Ravenna).
Lo studioso Francesco Martinelli terrà nelle varie scuole e all’Università una serie di incontri e
lezioni-concerto sulla storia del jazz incentrata su due leggendarie figure: la cantante americana Ella
Fitzgerald, una delle più grandi in assoluto, al fianco di Paolo Fresu che con la sua tromba fungerà da
dialogante colonna sonora; il chitarrista manouche Django Reinhardt, gitano belga e antesignano di
una “via europea” al jazz, assieme al quartetto del virtuoso clarinettista fiorentino Nico Gori (con
Jacopo Martini e Sergio Rizzo alle chitarre e Matteo Anelli al contrabbasso). Affascinanti percorsi, che
condurranno i ragazzi nella magia del jazz, attraverso racconti, aneddoti, curiosità e preziosi temi
musicali che cattureranno l’attenzione delle giovani platee addentrandole sempre più nel fascinoso
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mondo delle musiche improvvisate.
Intense e molteplici saranno le attività di laboratorio: Ambrogio Sparagna avrà l’onere di condurre
stage con l’Orchestra di Percussioni e il Coro Swing Kids per prepararli allo spettacolo di chiusura su
alcuni brani della tradizione popolare pure dedicati allo spazio cosmico. Gli insegnamenti di Sparagna
saranno portati avanti nel corso dei mesi sempre con il supporto di Catia Gori (assistente alla direzione
del coro Swing Kids), così come Franco Emaldi e Loretta Pompignoli seguiranno rispettivamente
l’Orchestra dei Giovani e l’Orchestra di Percussioni dopo il lavoro di avvio ad opera di Vittorini.
Il giovane Alien Dee, molto legato all’estetica jazz per scelta di sonorità e pratica
dell’improvvisazione, si inserisce in questo filone di laboratori vocali curando in lezioni condotte nelle
varie scuole la realizzazione di versioni rap di brani sempre dedicati a cielo e stelle, anche scelti dal
repertorio extra-jazzistico (ad esempio Lucy In The Sky With Diamonds dei Beatles). Da questi
laboratori usciranno le voci che andranno a formare il nutrito coro a cappella dei Teen Voices,
anch’esso sul palcoscenico per il gran finale.
Tutti gli artisti-maestri protagonisti saranno anche quest’anno special guests dello spettacolo
conclusivo di Pazzi di Jazz: saliranno infatti sul palco ad esibirsi assieme ai propri giovanissimi allievi.
Questo il team che continua a lavorare alacremente all’iniziativa “Pazzi di Jazz”, con passione e
convinzione, e con l’appoggio istituzionale del Comune di Ravenna: Sandra Costantini, Catia Gori,
Marcello Landi, Franco Emaldi, Renzo Pasini, Filippo Bianchi.
Si confida di confermare anche per questa terza edizione i riconoscimenti ottenuti per Pazzi di Jazz
2014-2015: il patrocinio dell’Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia-Romagna/MIUR (già ottenuto,
con lettera ufficiale del 25 novembre 2015), il Patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, il
conferimento della Medaglia del Presidente della Repubblica per il meritorio lavoro in ambito didattico
e culturale.
Ecco i numeri di “Pazzi di Jazz 2015” che la terza Edizione 2016 si propone di eguagliare:
- 250 giovanissimi artisti sul palco del concerto finale
- 4.000 persone (pubblico stimato al concerto finale)
- oltre 6.000 studenti (coinvolti negli incontri presso le scuole nel corso dei primi mesi dell'anno).
“Pazzi di Jazz”: un’iniziativa unica, di grande spessore culturale, didattico e sociale, capace di
coinvolgere migliaia di giovani e le loro famiglie e di emozionare l’intera cittadinanza.
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“Pazzi di Jazz 2016”
Gli artisti
Nato nel 1961 a Berchidda, in Sardegna, Paolo Fresu intraprende lo studio dello strumento
all’età di 11 anni nella Banda Musicale del proprio paese natale. Dopo varie esperienze di
musica leggera, scopre il jazz nel 1980 e inizia l’attività professionale nel 1982.
Nel corso dei tre decenni seguenti è protagonista di una scalata verso la vetta del jazz
italiano e internazionale, del quale è oggi uno dei grandi protagonisti. Ha collezionato
un numero difficilmente riassumibile di premi e riconoscimenti, esibendosi in ogni
continente e con i nomi più importanti della musica afroamericana degli ultimi 30 anni:
Enrico Rava, Aldo Romano, Kenny Wheeler, Gerry Mulligan, Dave Holland, John
Zorn, Richard Galliano, Trilok Gurtu, Jim Hall, Uri Caine, Gil Evans Orchestra, Toots
Thielemans, Carla Bley, Dave Douglas…
Anche la sua capacità di ideare formazioni e progetti musicali pare essere inesauribile: dal suo Quintetto al duo con
Gianmaria Testa, il Trio P.A.F., il Devil Quartet, il trio con Nguyên Lê e Dhafer Youssef, il duo con Uri Caine e altri
pianisti (Danilo Rea, Dado Moroni, Bojan Zulfikarpacic, Ludovico Einaudi, Omar Sosa), le rivisitazioni filologiche
di Porgy and Bess e Birth of the Cool con l’Orchestra Jazz della Sardegna, l’Italian Trumpet Summit… L’elenco
potrebbe continuare con lunghezza enciclopedica.
Ha registrato oltre trecentocinquanta dischi, di cui oltre ottanta a proprio nome o in co-leadership, spesso lavorando in
progetti che intrecciano il jazz ad altre musiche (etnica, world music, contemporanea, leggera, antica). Si è confrontato
anche con la musica per il teatro, la danza, la poesia, il cinema e la televisione, a fianco di importanti esponenti di
queste discipline.
È docente e responsabile di diverse importanti realtà didattiche nazionali e internazionali.
Figlio di musicisti tradizionali di Maranola (LT), Ambrogio Sparagna studia
etnomusicologia all’Università di Roma. Nel 1976 dà vita alla prima scuola di musica
popolare contadina in Italia, a Roma.
La sua carriera è costellata da un’intensa attività concertistica internazionale e da
importanti commissioni per la creazione di lavori musicali. Nel 1992 scrive l’opera
Giofà il servo del Re e nel 1993 la cantata Voci all’aria per Radio Tre Rai. Nel 1995,
su commissione di Jazz Network, compone La via dei Romei, opera che ha fra i suoi
protagonisti Francesco De Gregori nel ruolo di cantastorie e che viene accolta con ampi
consensi al Grand Prix Italia ’96. Per il bicentenario della nascita di Giacomo Leopardi
compone la cantata Un canto s’udia pe’ li sentieri, trasmessa in diretta radiofonica Rai
per le celebrazioni leopardiane. Nel 2003 compone con Lindo Ferretti l’oratorio sacro Litania, che viene presentato
in diretta radiofonica dalla Cappella Paolina del Quirinale.
Dal 2004 al 2006 è maestro concertatore del festival La Notte della Taranta, dove fonda una grande orchestra di
strumenti popolari composta da sessanta elementi, con la quale dà vita per tre anni di seguito a spettacoli straordinari,
cui partecipano in qualità di ospiti, tra i tanti altri, Franco Battiato, Francesco De Gregori, Lucio Dalla, Gianna
Nannini, Carmen Consoli, Piero Pelù, Peppe Servillo...
Nel 2007 fonda l’Orchestra Popolare Italiana dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, un grande gruppo
strumentale residente all’interno dell’Auditorium allo scopo di promuovere il repertorio della musica popolare
italiana.
Nato a Roma, ma residente da molti anni a New York, Tommaso Vittorini ha iniziato
la carriera giovanissimo, negli anni Settanta, a fianco di Massimo Urbani, Maurizio
Giammarco, Enrico Pieranunzi, Danilo Rea, Enrico Rava. Alla fine del decennio il novero
delle sue collaborazioni si è esteso a livello internazionale, con personalità quali Lester
Bowie, Kenny Wheeler, Roswell Rudd, Steve Lacy. Dotato di fine senso dell’umorismo
e di una profonda conoscenza della cultura italiana (forse ereditati dai nonni, Camillo
Mastrocinque ed Elio Vittorini), assieme a Mario Schiano inventò una sorta di jazzvarietà che non trova termini di paragone nella storia di questa musica.
Come band leader ha dato vita a numerose formazioni, sia in Italia che negli USA: la
Living Concert Big Band, il Grande Elenco Musicisti (con Giancarlo Schiaffini, Antonello
Salis, Roberto Gatto, Rita Marcotulli), la Banda della Scuola Popolare di Musica di Testaccio, la Big O Orchestra,
band tutta al femminile basata a New York.
Come arrangiatore ha lavorato con Paolo Conte (per Appunti di Viaggio), Claudio Baglioni, Gianni Morandi,
Almamegretta, Vinicio Capossela e, fuori dall’Italia, con Dionne Warwick e Chaka Khan.
Vittorini è attivo anche come direttore di orchestre sinfoniche, nonché in campo cinematografico e televisivo come
autore di colonne sonore (per Lina Wertmüller e Roberto Benigni, tra gli altri) e di sigle (TG1, TVSette, TG Sport…)
oltre che come attore (Profondo rosso di Dario Argento, Sogni d’oro di Nanni Moretti).
Pioniere del beatboxing, Alien Dee (al secolo Davide Giuseppe Di Paola, torinese di
nascita, residente a Catania e domiciliato a Roma, classe 1981) ne è tra i principali
esponenti a livello internazionale. Perfezionista nello sviluppo della tecnica imitativa
degli strumenti, legato all’estetica jazz per quanto riguarda le sonorità e la pratica
dell’improvvisazione, Alien Dee ha iniziato a ‘suonare senza strumento’ nel 2001,
allenandosi in questa particolare disciplina, sorta all’interno della cultura hip hop per
far fronte alla necessità di avere sempre musica a portata di mano quando si tratta di
ballare in strada (breakdance) o quando si improvvisano rime (rap). Così, in assenza di
strumenti e anche di mezzi per riprodurre musica pre-registrata, il beatboxer utilizza la
voce e il proprio corpo per creare ritmi e suoni, in particolar modo imitando il beat delle
percussioni e il fraseggio degli strumenti melodici.
Nato a Pisa nel 1954, Francesco Martinelli è impegnato fin dagli anni Settanta nella
diffusione della cultura jazzistica in Italia come organizzatore di concerti, giornalista,
saggista e traduttore, insegnante e conferenziere. Ha collaborato negli anni Settanta
all’organizzazione delle memorabili Rassegne Internazionali del Jazz di Pisa, e in seguito
ha promosso nella sua città concerti e rassegne tra cui La Nuova Onda, l’Instabile’s
Festival, An Insolent Noise. Come giornalista ha collaborato a Musiche, Musica Jazz e
Il Giornale della Musica; attualmente scrive di musiche tradizionali per la rivista inglese
Songlines. Ha pubblicato le discografie di Anthony Braxton, Evan Parker, Joelle Léandre
e Mario Schiano. Ha tradotto una decina di libri dall’inglese all’italiano, collaborando
con Arcana, Il Saggiatore, EDT e con la pisana ETS per la collana Sonografie la cui più
recente uscita è un volume su Albert Ayler. Insegna Storia del Jazz presso l’Istituto Musicale Mascagni di Livorno e
la Siena Jazz University; a Siena Jazz dirige anche il Centro Studi sul Jazz “Arrigo Polillo”, la più ampia raccolta di
libri, riviste e registrazioni di jazz in Italia. La collana di testi jazzistici creata in collaborazione da EDT e Siena Jazz
è da lui diretta. Ha insegnato per diversi anni a Istanbul alla Bilgi University e collabora tuttora con la Fondazione
per la Cultura di Smirne per l’organizzazione del Festival del Jazz Europeo e la gestione del museo degli strumenti
musicali tradizionali dell’Anatolia.
È oggi impegnato a coordinare un vasto progetto internazionale promosso da Europe Jazz Network per la redazione
di una storia collettiva del Jazz in Europa.
Nico Gori, clarinettista, sassofonista e compositore nato a Firenze nel 1975, si diploma
in clarinetto e in musica jazz, col massimo dei voti, presso i Conservatori Cherubini di
Firenze e Mascagni di Livorno. Nel 2000 vince il premio Massimo Urbani come miglior
talento italiano emergente. Dal 1998 a oggi ha all’attivo numerosi concerti e registrazioni
discografiche con varie formazioni, collaborando con artisti di fama quali, tra gli altri,
Stefano Bollani, Dave Liebman, Lee Konitz, Tom Harrell, Antonello Salis, Enrico Rava,
Giorgio Gaslini e musicisti pop come Anna Oxa, Dirotta su Cuba, Fabio Concato, Gino
Paoli. È invitato a tenere seminari e concerti nel 2003 negli USA presso la Washington
University di Saint Louis, Missouri, e nel 2004 in Turchia, ad Ankara e Istanbul, per conto
dell’Istituto Italiano di Cultura. Dal 2004 è membro del quintetto di Stefano Bollani con
cui registra per la Label Bleu il doppio Cd I Visionari, con ospiti Mark Feldman, Petra Magoni e Paolo Fresu. Collabora
con Bollani anche ai progetti “Nuvole”, alla nuova edizione della “Gnosi delle Fanfole” e registra i dischi Ordine
Agitato (L’Espresso) e BollaniCarioca Cd e Dvd (Universal/Ermitage). Dal 2005 è leader del Nico Gori European 4tet,
composto da musicisti francesi, con cui incide Alien in your Head, pubblicato dalla Doublestroke Records nel 2007. Nel
2004 forma il quartetto “Millenovecento” con Stefano Onorati, Ettore Fioravanti e Stefano Senni, con cui incide il disco
d’esordio dal titolo Millenovecento (Doublestroke Records). Dal 2006 al 2008 è clarinetto solista e primo sax alto della
Vienna Art Orchestra diretta da Mathias Rüegg, con cui compie tre tour esibendosi nei più importanti festival europei
e al teatro Amedeo Rodan de L’Avana. Dal 2007 lavora frequentemente, per concerti e seminari, in Scandinavia con il
gruppo italo-danese Band Au Neon, e incide l’album Il Segreto per l’etichetta danese Bro Recordings. Nel 2008 e 2009
compie alcune tournée con Bollani e il gruppo Carioca, composto da illustri musicisti brasiliani tra cui Jorge Helder,
Armando Marçal, Marco Pereira, con ospite Caetano Veloso nei concerti di Umbria Jazz e Cagliari. Dal 2009 collabora
con il leggendario trombettista americano Tom Harrell con cui incide l’album Shadows per la Emarcy-Universal e si
esibisce in duo al fianco di Fred Hersch, pianista e compositore americano di fama internazionale.
Nico Gori, alla guida del suo quartetto con Jacopo Martini e Sergio Rizzo alle chitarre e Matteo Anelli al contrabbasso,
affiancherà Francesco Martinelli negli incontri-lezione di “Pazzi di Jazz” dedicati a Django Reinhardt.
Jazz Network
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www.crossroads-it.org - www.erjn.it
Associazione Culturale