Anticipo Tfr per i lavoratori Malgara

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Transcript Anticipo Tfr per i lavoratori Malgara

- giovedì 14 gennaio 2016 -
l'Adige -
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Anticipo Tfr per i lavoratori Malgara
Protocollo «eccezionale»
tra Provincia e sindacati
AVIO - Una boccata d’aria per i lavoratori della Malgara di Borghetto: ieri pomeriggio in Provincia a Trento è
stato firmato un protocollo che permetterà ai dipendenti di poter contare su un anticipo dei soldi della liquidazione, ovvero del Tfr, per poter superare questo momento tra i più duri in assoluto. Non si tratta di briciole: ad alcuni degli 80 lavoratori rimasti in azienda potranno arrivare fino
a 20 mila euro a testa, di soldi che spettano di diritto ovviamente, ma la cui
fruizione, in una situazione come quella della Malgara, sembra ora molto remota.
I fatti sono impietosi, con la ricapitalizzazione del denaro «americano»
(ben 30 milioni di euro promessi) ancora in alto mare, fino a dieci mensilità arretrate, istanze di fallimento
bloccate da una recentissima richiesta di concordato preventivo presentata a Verona, ed uno stuolo di creditori alle calcagna di quella che per anni è stata una delle aziende top della
Bassa Lagarina, quella Malgara Chiari & Forti che negli anni d’oro produceva tortellini e piatti pronti tra i più
apprezzati, e venduti.
Ora si naviga a vista e, in attesa che
il 20 gennaio trovi l’epilogo anche la
cassa integrazione straordinaria, anche l’anticipo del Tfr può essere l’unica ancora di salvezza per decine di famiglie. «L’intesa - ci tiene a precisare
l’assessore provinciale al lavoro Alessandro Olivi - che abbiamo siglato oggi con i rappresentanti dei lavoratori
rappresenta un intervento di natura
assolutamente straordinaria, tenuto
conto della grave anomalia che ha caratterizzato l’andamento dei rapporti fra l’azienda Malgara Chiari & Forti e i dipendenti negli ultimi anni». Come a dire che eccezionale è l’intervento (pur previsto da una norma provinciale appositamente inserita nella legge di Bilancio 2016) perché eccezionale è la situazione.
Dopo mesi di tavoli condivisi, trattative, sembra che Piazza Dante abbia
a questo punto perso la pazienza: «Il
fatto che la Provincia si sia dovuta fare carico di una situazione così grave
- ammette Olivi - mette a nudo ancora maggiormente le responsabilità di
una conduzione aziendale che non di-
Parole dure
Dopo mesi di trattative, tavoli
condivisi e ricerca di una
soluzione, e sempre in attesa dei
30 milioni promessi dalla
finanziaria Pintus di Las Vegas,
l’assessorato al lavoro della
Provincia non fa sconti: «I
lavoratori - dice Olivi - sono
vittime di una gestione
imprenditoriale dissennata». Solo
pochi giorni fa la ditta di Borghetto
di Avio aveva presentato richiesta
di concordato preventivo per
contrastare le diverse istanze di
fallimento presentate
pende dalla crisi economica generale e che ha agito nel disprezzo dei basilari capisaldi di un corretto sistema
delle relazioni industriali. L’auspicio
che possiamo formulare è che nel
prossimo futuro l’importante patrimonio aziendale che ha sede a Borghetto passi nelle mani di un imprenditore in grado di valorizzarlo adeguatamente».
Parole dure ma che ben esprimono la
disillusione nei confronti di un’azien-
Documento generato da Walter Alotti il 14/01/2016 alle 07:33:36
da ormai allo stremo. Il protocollo
d’intesa firmato ieri con i sindacati
Cgil, Cisl, Uil e Usb consentirà dunque di intervenire a sostegno dei dipendenti (ed ex-dipendenti non ancora rioccupati) attraverso il meccanismo della cessione del credito: l’importo massimo del finanziamento potrà comunque arrivare fino al limite
del 60 per cento del Tfr maturato. A
garantire le banche che sottoscriveranno l’accordo (Cassa Centrale del-
le Casse rurali ha già dato l’ok) sarà
lo stesso Inps, al quale spetta l’erogazione delle indennità e degli stipendi
ai lavoratori interessati, al posto dell’azienda. La Provincia dal canto suo
coprirà i costi degli interessi su quanto anticipato e agli oneri accessori; i
lavoratori quindi non sosterranno
nessun costo per l’attivazione del finanziamento.
«Non lasciamo soli i lavoratori in difficoltà», conclude Olivi.
B.G.
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Malgara, accordo con le Casse Rurali
Firmato il protocollo d’intesa: i lavoratori senza stipendio potranno cedere il credito alla banca
◗ AVIO
Una elle manifestazione dei lavoratori Malgara davanti alla fabbrica
Lavoratori senza stipendio della
Malgara, la Provincia corre in
aiuto. I dipendenti (o ex dipendenti, ancora senza lavoro) potranno ricevere un finanziamento, garantito alla Provincia, e al
quale ha già aderito la cassa centrale delle casse rurali. Il protocollo d'intesa che lo stabilisce è
stato firmato ieri dal vicepresidente Alessandro Olivi e dai sindacati Cgil, Cisl, Uil e Usb. Consente di intervenire con un sostegno di carattere finanziario
nei confronti dei dipendenti (ed
ex-dipendenti non ancora rioccupati) della Malgara, azienda
operante nel settore alimentare, attraverso il meccanismo del-
Documento generato da Walter Alotti il 14/01/2016 alle 07:33:36
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la cessione del credito. Ne beneficeranno anche i dipendenti residenti in provincia di Verona.
La garanzia alle banche che sottoscriveranno l'accordo (Cassa
Centrale delle Casse rurali trentine è la prima ad avere manifestato la sua volontà di aderire ) è
fornita dallo stesso Inps, al quale spetta l'erogazione delle indennità e degli emolumenti ai
lavoratori interessati in supplenza dell'azienda. La Provincia coprirà i costi relativi agli interessi
su quanto anticipato e agli oneri
accessori; i lavoratori quindi
non sosterranno nessun costo
per l'attivazione del finanziamento. L'intervento consentirà
al lavoratore di percepire un'anticipazione del Tfr spettante, fi-
no ad un tetto disponibile di 20
mila euro. Considerato che il 20
gennaio prossimo scade la cassa integrazione straordinaria , si
tratta di una importante "boccata d'ossigeno" per i lavoratori e
per le loro famiglie. «É un intervento di natura assolutamente
straordinaria, data grave anomalia che ha caratterizzato l'andamento dei rapporti fra l'azienda Malgara Chiari&Forti e i dipendenti negli ultimi anni - ha
commentato Olivi - si giustifica
con la grave situazione che colpisce un numero consistente di
lavoratori, vittime di una gestione imprenditoriale dissennata.
Ha lo scopo di anticipare ai lavoratori ciò che comunque è loro
dovuto in base alla legge e ai
contratti». Olivi è molto duro
con gli imprenditori. «Il fatto
che la Provincia si sia dovuta fare carico di una situazione così
grave mette peraltro a nudo ancora maggiormente le responsabilità di una conduzione aziendale che non dipende dalla crisi
e che ha agito nel disprezzo dei
basilari capisaldi di un corretto
sistema delle relazioni industriali. L'auspicio che possiamo
formulare è che nel prossimo futuro l' importante patrimonio
aziendale che ha sede a Borghetto passi nelle mani di un imprenditore in grado di valorizzarlo adeguatamente». Il protocollo prevede l'apertura di un
credito in conto corrente; per
ogni lavoratore, il finanziamento potrà arrivare al 60% del Tfr.
La scadenza del credito è a fine
2019, ogni beneficiario potrà
estinguere in anticipo senza alcuna spesa. Gli interessi e le altre spese verranno rimborsate
dalla Provincia.
(m.s.)
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i
Malgara, intesa per anticipare il Tfr ai lavoratori
Olivi: «Gestione imprenditoriale dissennata»
I lavoratori della Malgara o gli ex dipendenti che
non hanno ancora trovato
un’occupazione a tempo indeterminato potranno ricevere
in tempi brevi i soldi del loro
trattamento di fine rapporto. È
quanto prevede un accordo siglato ieri pomeriggio in Provincia dalle organizzazioni
sindacali Piazza Dante e Cassa
Centrale Banca. In sostanza i
lavoratori cederanno alla ban-
TRENTO
ca il credito vantato nei confronti della Malgara Chiara e
Forti per il proprio Tfr, ricevendo in cambio un anticipo
di liquidità fino ad un massimo di 20.000 euro ciascuno.
L’assessore Alessandro Olivi
sottolinea la straordinarietà
dell’intervento, reso possibile
da una norma inserita nella
legge di Bilancio 2016. I circa
110 dipendenti «sono vittime
di una gestione imprendito-
riale dissennata» afferma il vicepresidente. L’azienda finisce
la cassa straordinaria il 20 gennaio, poi non si più nulla e si
spera che almeno questo anticipo possa dare una boccata
d’ossigeno (i dipendenti possono farsi anticipare fino al
60% del loro Trf, la provincia
copre gli interessi e gli oneri
accessori, scadenza fine 2019).
Allo stato attuale Malgara non
ha visto nulla dei 30 milioni
promessi dalla finanziaria italo-statunitense Pintus. I dipendenti sono rimasti 80, 15 se
ne sono andati alla fine dell’anno. Sono partite le prime
istanze di fallimento, ma
l’azienda ha presentato richiesta di concordato preventivo,
per cui le istanze sono state sospese. «È la prima volta che si
ricorre a questo nuovo strumento — spiegano i tre segretari Manuela Faggioni (Flai
Avio Lo stabilimento Malgara
Cgil), Franco Zancanella (Fai
Cisl) e Andrea Meneghelli (Uila) —. Siamo molto soddisfatti
dell’intesa raggiunta».
E. Orf.
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