False recensioni: il "Gufo" gioca sporco e si

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Transcript False recensioni: il "Gufo" gioca sporco e si

Primo Piano
False recensioni
il Gufo gioca sporco e si nasconde dietro al silenzio
Sotto i riflettori l’ennesimo caso in cui un ristoratore viene diffamato su TripAdvisor da commenti fasulli.
Pare inoltre che il portale americano abbia pagato il proprietario del locale per coprire delle sue
“mancanze”. Alla richiesta di tutela da parte del ristoratore, TripAdvisor risponde ancora con il silenzio.
L’ultima segnalazione, in ordine di tempo, in merito alla scorrettezza di TripAdvisor deriva da un commento
di un lettore a uno dei nostri articoli sulle false recensioni. Douglas Di Modica, proprietario della “Yemanja
Ostricheria”, un ristorante di pesce a Milano, denuncia la misteriosa quanto immotivata cancellazione di
circa 60 recensioni positive dal profilo del suo locale su TripAdvisor.
«Vi scrivo per informarvi che da circa 2 mesi - sostiene Di Modica nel suo commento - la società
TripAdvisor, dopo non aver aderito a delle proposte da parte loro, continuano a cancellare recensioni
positive onde degradare la posizione del mio ristorante. Circa 60 recensioni sono state cancellate, la
posizione è stata declassata di mille posti, a seguito da parte mia di non aderire alle loro proposte
commerciali. Ovviamente ho tutta la documentazione probatoria».
A stupire non sono solo le dichiarazioni del ristoratore, che purtroppo non sono nuove a chi da mesi sta
seguendo la campagna #NotripAdvisor contro le false recensioni, quanto piuttosto il fatto che il nome del
ristorante su TripAdvisor non corrisponda al nome effettivo del locale in questione, Yemanja Ostricheria. Al
posto del nome del ristorante si trova infatti la scritta “No TripAdvisor”. Dopo esserci messi in contatto con
Douglas Di Modica ed esserci fatti raccontare la sua esperienza con il portale americano, abbiamo capito il
motivo.
«Tutto nasce a seguito di un contenzioso giuridico nato contro “The Fork” - che appartiene a TripAdvisor
ndr - per danni subiti dal mio ristorante. Dopo che ho minacciato una causa legale, insieme a TripAdvisor
abbiamo trovato una soluzione: TripAdvisor mi avrebbe ricompensato con una certa somma di denaro, con
la promessa di non divulgare nulla di quanto mi fosse successo alla stampa. Ho accettato l’offerta e subito
dopo l’avvenuto pagamento, dal profilo del mio ristorante sono sparite circa 70 recensioni positive, senza
contare che la posizione del locale si è abbassata di circa mille posizioni».
www.italiaatavola.net
www.giornaledellisola.it - gennaio 2016
Primo Piano
«Dopo poco tempo ho iniziato a ricevere continue mail di minacce, queste non direttamente da
TripAdvisor, le quali insistevano sul fatto che dovessi aderire a delle offerte di vendita di pacchetti di
recensioni. Ho inoltrato più volte queste mail a TripAdvisor, ma non ho mai ricevuto una risposta. Sul mio
profilo inoltre compaiono molte recensioni negative, che è evidente siano state fatte dalla stessa persona.
Tra le altre stranezze posso segnalare che da qualche tempo ho ristrutturato il mio ristorante accorpandolo
a un altro locale; in questo caso il regolamento di TripAdvisor prevede che dopo l’invio della
documentazione richiesta il profilo del ristorante venga aggiornato. Ma nel mio caso non è stata fatta
nessuna modifica; anzi addirittura i dati riportati, come il numero di telefono e gli orari, sono sbagliati.
«Al momento sono ancora in causa con TripAdvisor e ho garantito loro che farò il possibile per ottenere
quello che mi spetta. Sono convinto che il trattamento che mi è stato riservato sia il frutto di una vendetta
nei miei confronti, visto che io già gli avevo fatto causa. Sono io che cambio il nome del mio ristorante in
“No TripAdvisor” perché non voglio averci niente a che vedere, ma non appena se ne accorge, chi di dovere
cambia nuovamente il nome. Concludo dicendo che ho anche ricevuto da un manager di TripAdvisor, e non
da una presunta società, una mail in cui mi veniva proposto di comprare un pacchetto di recensioni positive
per la cifra di 2.500 euro».
Continuando a parlare di casi di questo tipo ci auguriamo di poter mettere fine a questo sistema
malfunzionante e del tutto privo di garanzie, per i ristoratori onesti e per i consumatori. Ciò che lascia
sempre più sbigottiti è che TripAdvisor scelga il silenzio e non intervenga. Lo ha fatto solo in due occasioni
lo ricordiamo: quando ha ammesso di non potere controllare ogni singola recensione che viene pubblicata,
provocando la sentenza del Tar del Lazio che ha annullato la multa dell’Antitrust, e quando tramite con
una lettera del ceo Steve Kaufer ha negato qualsiasi tipo di collaborazione con le cosiddette “società di
ottimizzazione”.
Ma dopo queste facili dichiarazioni nulla è cambiato. Per questo motivo invitiamo i ristoratori, le
associazioni di categoria, i consumatori personalmente coinvolti, a denunciare casi anomali. L’iniziativa di
Italia a Tavola #NoTripAdvisor nasce con questo intento: mettere fine all’anonimato e alle recensioni
tarocche sul web.
Per aderire alla campagna e ricevere gratuitamente la vetrofania #NoTripAdvisor CLICCA QUI e compila il
form; invia poi foto e video all’indirizzo [email protected] per testimoniare la tua presa di
posizione.
11 gennaio 2016
www.italiaatavola.net
www.giornaledellisola.it - gennaio 2016