Carife-lettera Bankitalia - La Nuova 14 gen

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Cronaca
GIOVEDÌ 14 GENNAIO 2016 LA NUOVA
11
tra vecchia e nuova banca
Bankitalia sbugiarda la Commissione Ue
La risposta ai sindaci ferraresi: è stato Bruxelles a impedire il salvataggio e imporre le perdite a obbligazionisti e azionisti
Bankitalia sbugiarda la commissaria europea Margrethe
Vestager e lo mette nero su
bianco nella risposta alla lettera firmata un mese fa dal presidente della Provincia, Tiziano
Tagliani, e da tutti i sindaci ferraresi. Proprio ieri con un’intervista sul Sole 24 Ore la commissaria alla Concorrenza ribadiva
concetti, «la Commissione non
può imporre nulla. Lavora con i
governi. Sono le autorità nazionali a prendere la decisione ultima», che il capo della segreteria di Bankitalia, Gianluca Trequattrini, confuta senza mezzi
termini: «A fine agosto la Commissione (europea, ndr) ha comunicato formalmente l’obbligo di stand still previsto dalla
Banking communication del
30 luglio 2013. Nel corso dei
successivi contatti gli uffici della Commissione hanno ribadito la necessità che l’intervento
del Fondo interbancario prevedesse la preventiva compartecipazione alle perdite da parte di
azionisti e creditori subordinati». Lo stand still significa che lo
Stato è tenuto a non erogare
l’aiuto progettato, in pratica a
non proseguire nella strada
tracciata con la ricapitalizzazione Carife da parte del Fondo interbancario approvata da
Bankitalia, e il successivo passaggio riguarda appunto l’azzeramento di azioni e obbligazioni junior, come precondizione
per salvare le banche. Trequattrini poi risponde alle accuse
dei sindaci sui silenzi seguiti
all’assemblea del 30 luglio
(«per quattro mesi i risparmiatori ferraresi sono stati in balìa
di un silenzio incomprensibile,
per poi vedersi modificata quel-
la proposta in termini assolutamente peggiorativi»), con le argomentazioni ormai note: ci si
è fermati «per l’esigenza di ottenere la prevista autorizzazione
da parte della Bce» e capire appunto il parere della Commissione Ue. Se però questo orientamento era già noto da mesi
prima, per via del caso Tercas,
e l’inutile attesa ha provocato
«l’aggravamento della situazione della banca» che ha portato
alla risoluzione nel calderone
delle altre banche, viene da
chiedersi il perché del
“balletto” assembleare. Altra
domanda, posta da Alan Fabbri
il 19 a roma
risparmiatori
anche integrativo e fondo esuberi sul tavolo di capitanio
Nicastro convoca
le associazioni
dei consumatori
Cantone (Anac):
entro fine mese
il decreto-arbitrati
Istituto risanato, si tratta sulla solidarietà
Il presidente delle Good Banks
Roberto Nicastro ha scritto alle
associazioni dei conumatori in
vista di un incontro che si terrà
il 19 gennaio a Roma nella sede
di Nuova Banca Marche. Nella
missiva Nicastro scrive tra l'altro che «questa dolorosa operazione ha avuto effetti negativi o
molto negativi su una popolazione di clienti per fortuna però
relativamente circoscritta sia
nel numero dei risparmiatori
coinvolti che nella concentrazione media dei titoli rispetto al
patrimonio di ciascun risparmiatore coinvolto». Ma «vogliamo essere ben lungi dal minimizzare il danno che l'azzeramento dei titoli subordinati ha
prodotto sui risparmiatori coinvolti, ma anche promuovere
una percezione corretta del fenomeno a tutela della verità,
delle Nuove Banche e credo soprattutto dei 7000 posti di lavoro coinvolti».
Intanto si susseguono gli incontri con i risparmiatori Carife
organizzati dai vari Comuni o
da partiti politici con l’aiuto delle associazioni dei consumatori.
Stasera è la volta di Ostellato dove, con il patrocinio dell’amministrazione comunale, il Teatro
Barattoni (ore 21) ospiterà una
serata informativa con Federconsum, Adiconsum e Adoc.
il testo integrale della lettera
«Ricostruire un rapporto con il territorio»
Pubblichiamo integralmente la risposta che Bankitalia
ha inviato a Tiziano Tagliani, presidente della Provincia e sindaco di Ferrara, primo firmatario della lettera
sottoscritta da tutti i sindaci
dei
Comuni
ferraresi.
GianLuca Trequattrini è il
Capo del Servizio Segreteria
particolare del Direttorio e
comunicazione della Banca
d’Italia.
L’ingresso Carife nella sede ferrarese di corso Giovecca
Via Nazionale: dissesto
risalente allo scorso
decennio. La Lega:
allora perché i ritardi?
Raffaele Cantone (anticorruzione)
Entro fine mese arriverà il decreto sui criteri e le modalità
degli arbitrati per i risparmiatori azzerati. È la previsione di
Raffaele Cantone, presidente
dell’Autorità anticorruzione,
designato per la gestione degli
arbitrati, mentre «il ministero
dell’economia - ha detto lo
stesso ex magistrato - sta lavorando sulla parte dei criteri per
i rimborsi». Quindi sarà il governo a decidere chi sarà rimborsato. Nel frattempo le new
bank hanno nominato Donata
Monti responsabile delle relazioni con i risparmiatori. Monti è stata segretaria nazionale
dell’Adiconsum, poi ha lavorato all’Abi e oggi lavora contro
l’esclusione socio-economica
dei soggetti sovraindebitati.
(Lega): se è vero, come dice Trequattrini, che il dissesto Carife
risale a «scelte strategiche sbagliate poste in essere nello scorso decennio dagli organi della
banca e da operazioni di credito che hanno generato perdite
rilevanti», come mai Bankitalia
non ha commissariato dopo il
caso Vegagest, nel 2009? E perché appunto Carife è finita nel
salva-banche, «con quel decreto il governo ha voluto coprire
l’operato di Bankitalia sacrificando Carife?» insiste il leghista.
Alla fine della lettera c’è anche un ramoscello d’ulivo ai
sindaci: Bankitalia accoglie la
loro richiesta di «un percorso
d’incontri» con la Nuova Carife, per rassicurare sul legame
con il territorio. Il presidente
Roberto Nicastro è già avvertito.
Stefano Ciervo
©RIPRODUZIONE RISERVATA
di GianLuca TREQUATTRINI
S
ignor Presidente,
rispondo per conto del
Governatore dottor Visco
alla Sua lettera del 14 dicembre
con la quale rappresenta lo
“sconcerto" dei Sindaci della
Provincia e dei cittadini di Ferrara per il provvedimento di risoluzione della locale Cassa di
Risparmio.
In particolare, ha voluto testimoniare il venire meno della
fiducia nelle istituzioni bancarie che hanno curato il collocamento presso i risparmiatori
retail di prodotti a rischio senza adeguata informativa e il
senso di "tradimento" con cui
viene percepita la mancata attuazione delle proposte di aumento di capitale a suo tempo
presentate dagli stessi commissari straordinari all'assemblea
degli azionisti della Ferrara del
30 luglio 2015.
La situazione della Cassa è
stata pregiudicata da scelte
strategiche sbagliate poste in
essere nello scorso decennio
dagli organi della banca e da
operazioni di credito che hanno generato perdite rilevanti.
L'operazione di aumento di
capitale presentata dai commissari e approvata dall'assemblea dei soci del 30 luglio costituiva una valida soluzione della crisi. Essa non ha trovato immediata attuazione per l'esigenza di ottenere la prevista
autorizzazione da parte della
Banca Centrale Europea e dare
corso, per il tramite del MEF,
alla necessaria interlocuzione
con la Commissione Europea
in materia di aiuti di Stato, atteso l'intervento del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi.
A fine agosto la Commissione ha comunicato formalmente l'obbligo di stand still previsto dalla Banking Communication del 30 luglio 2013.
Nel corso dei successivi contatti gli uffici della Commissione hanno ribadito la necessità
che l'intervento del Fondo Interbancario prevedesse la preventiva compartecipazione alle perdite da parte di azionisti e
creditori subordinati (cd burden sharing).
Nel frattempo, dato il clima
di incertezza e il disorientamento che andava diffondendosi tra la clientela, da Lei stesso richiamato, si è registrato
un aggravamento della situazione della banca. Ciò ha imposto di assumere i necessari
provvedimenti per evitarne il
dissesto, nel quadro delle previsioni del d.lgs. n. 180/2015
nel frattempo entrato in vigore.
In questo difficile contesto,
di cui non ci sfugge la drammaticità, specie per il coinvolgimento di molti piccoli azionisti e portatori di strumenti subordinati, apprezziamo l'attenzione Sua e degli altri Sindaci
di guardare con fiducia al futuro della nuova banca, costituita con il precipuo scopo di non
far venire meno l'offerta di essenziali servizi bancari e finanziari alle comunità e alle istituzioni locali.
La nuova Cassa di Risparmio di Ferrara ha ora le risorse
per sostenere le esigenze finanziarie delle imprese e delle famiglie ed il nuovo management è impegnato a ricostruire
un rapporto proficuo e costruttivo con il territorio vera ricchezza dell'azienda. Ho il piacere pertanto di inforrnarLa
che gli uffici della Banca d'Italia hanno già chiesto al Presidente della banca di promuovere gli incontri da Lei auspicati. L'occasione mi è gradita per
ricambiarLe i migliori saluti.
*Capo del Servizio
Segreteria particolare del
Direttorio e comunicazione
di Banca d’Italia
I sindacati vogliono ridurre le 19 giornate previste per il 2016: oggi la stretta conclusiva
Cinque ore di trattativa, escluse le soste tecniche, per rinviare ad oggi la firma che, secondo fonti sindacali, dovrebbe
essere vicina. Quello aperto ieri in corso Giovecca di fronte
allo stato maggiore di Nuova
Carife, con l’amministratore
delegato Giovanni Capitanio e
il nuovo direttore personale
Gabriele Arioli, è stato un vero
e proprio tavolo sindacale, il
primo del nuovo istituto. Il nodo da sciogliere prima della firma, in ogni caso, resta la richiesta dei sindacati aziendali
di «rimodulare» le giornate di
solidarietà in programma nel
2016. Il piano varato durante il
commissariamento prevedeva per quest’anno, per il 2017 e
il 2018 ben 19 giornata annue
di solidarietà per ogni dipendente, delle quali solo 6 rimborsate al 60% grazie al fondo
Inps. Era un accordo siglato da
un’azienda in crisi, è il ragionamento dei sindacati, mentre
oggi ci troviamo di fronte ad
una banca in bonis e con i bilanci “ripuliti” dalle sofferenze, che ha anzi bisogno di rilanciare l’attività commerciale.
Per questo motivo, tra l’altro, non si parla più di chiusure di sportelli e la raccolta di
domande d’ingresso nel fondo
Commercio e Finanza presto incorporata
Niente jobs act nel passaggio alla new bank
Giovanni Capitanio (Nuova Carife)
esuberi non saranno rese esecutive dall’attuale azienda. La
riduzione delle giornate di solidarietà è tuttavia un costo e si
sta quindi trattando sia sulla
misura in se, sia sull’entità della riduzione. Ma dal fronte sindacale, come si è detto, ieri sera al momento dell’interruzione traspariva un certo ottimismo. L’altro punto in discussione, la proroga dell’integrativo in scadenza al 21 gennaio,
contiene un solo nodo da sciogliere: la richiesta sindacale di
portare da 60 a 120 giorni la validità del contratto dal momento della cessione al nuovo
proprietario, che secondo il
presidente Roberto Nicastro è
da collocare nella prima parte
dell’estate.
Commercio e Finanza sarà
incorporata «in tempi brevi»
nella Nuova Carife, ha
assicurato il presidente Roberto
Nicastro. È stata una delle
poche certezze che i
rappresentanti sindacali hanno
tratto dall’incontro dell’altro
pomeriggio a Roma, assieme ad
un punto fermo che non veniva
evidentemente dato per
scontato: il passaggio dei
lavoratori alle quattro nuove
banche è avvenuto «senza
soluzione di continuità», quindi
niente jobs act e integrativi
salvaguardati. Per il resto il
documento riassuntivo firmato
da Fabi, First Cisl, Fisac Cgil,
Uilca e Unità sindacale, è pieno
di auspici e richieste dei
rappresentanti dei lavoratori,
senza poter registrare
assicurazioni da parte
aziendale. Riguardano tra le
altre cose, gli auspici sindacali,
lo sviluppo delle «azioni di
responsabilità nei riguardi delle
precedenti amministrazioni e
gestioni, esaminando con
attenzione anche le
responsabilità dei livelli di
vertice (i dirigenti, ndr) non
ancora valutate e
conseguentemente affrontate».
Per i sindacati, inoltre,
«dev’essere chiaro che le
responsabilità e le conseguenze
dell’emissione e del
collocamento dei prodotti
finanziari in questione non sono
e non dovranno essere scaricati
sul lavoratori». Nicastro ha
«dimostrato particolare
attenzione alle tematiche
dell’informazione, assistenza e
tutela del personale che venisse
coinvolto in azioni legali o
venisse chiamato a rispondere
da soggetti terzi», e ci sarà un
vademecum messo a
disposizione dalle banche.
Nessuna risposta precisa
sull’altra richiesta dei
lavoratori, cioè l’affidamento
dei crediti in sofferenza
«esclusivamente alle
competenze e al personale delle
quattro banche», che conoscono
clientela e territorio.