GUZZO VENICIO - Basso Adige

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Attualità
periodico indipendente
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Anno XXXVIII - n. 1 - GENNAIO 2016 - distribuzione gratuita
www.ilbassoadige.it - e-mail: [email protected] - 37045 Legnago (Verona)
1886-2016
ANNIVERSARIO DELL’ANNESSIONE
DEL VENETO ALL’ITALIA
di A. Costantini
Nel 2011, in occasione del centocinquantesimo anniversario
dell’unità d’Italia, avevamo già osservato che, teoricamente, quei
festeggiamenti avrebbero dovuto escludere noi veneti, in quanto il
17 marzo del 1861 eravamo ancora sudditi austriaci. Ora però siamo
arrivati anche noi, sia pure con cinque anni di ritardo, alla fatidica
ricorrenza dell’Annessione del Veneto all’Italia, e non mancheranno, credo, in questo 2016 le celebrazioni ufficiali, né mancheremo
noi di ritornare
ancora sull’argomento. Parleremo
allora dell’Austria e dei Savoia,
del Risorgimento
veneto, dei giovani che fuggivano per arruolarsi
con Garibaldi e
di quelli, molto
meno fortunati, che dovettero indossare la divisa austriaca e partire
per il fronte settentrionale a combattere contro i prussiani, della
vittoria/non vittoria dell’Italia a Custoza e Lissa, del plebiscito
“bulgaro” che sancì l’unione del Veneto, delle speranze e delle
delusioni successive.
Secondo me, però, questo 2016 sarebbe anche l’occasione buona
per chiederci il senso e la direzione di questo lunghissimo rapporto
intercorso fra di noi, intendendo noi veneti, e l’Italia. È sicuramente
una storia vecchissima, che risale forse a 3000 anni or sono, quando i nostri antenati arrivarono in queste terre, o comunque quando
iniziò a formarsi la primitiva identità veneta.
(continua a pag. 3)
OGGI PARLIAMO DI BANCHE
di A. Panziera
L’immagine più forte che il 2015 lascia in eredità all’anno appena
iniziato è sicuramente quella di decine e decine di piccoli risparmiatori
che affollano le sedi delle banche e degli Organi di Vigilanza per reclamare la restituzione dei loro soldi. Molto è stato detto e scritto sul dissesto dei quattro Istituti coinvolti e degli altri che si trovano in situazioni più o meno analoghe,
vedasi Banca Popolare di
Vicenza e Veneto Banca,
e che forse saranno salvati
con cospicue iniezioni di
capitali freschi; ma, come
sempre, la comprensione
di quanto accaduto e dei
suoi possibili sviluppi
passa innanzitto dall’analisi dei numeri, non potendo in ogni caso prescindere dalla totale solidarietà con tutte le persone
che in queste vicende hanno subito danni patrimoniali rilevanti e dalla
richiesta che i responsabili siano puniti in modo esemplare. Se lette in
un’ottica di sistema nazionale le cifre non sembrerebbero tali da suscitare allarme: Banca Etruria, BancaMarche, CariFerrara e CariChieti
rappresentano insieme l’1% degli asset bancari italiani mentre i risparmiatori coinvolti, che al momento hanno perso tutto il loro capitale
investito, sono circa 140.000, più o meno un italiano su quattrocento,
detentori nel complesso di circa 400 milioni di euro di obbligazioni
c.d. subordinate, pari a meno dello 0,25 per mille del PIL, titoli il cui
grado di rischiosita’ è immediatamente successivo a quello delle azioni. La questione e le prospettive appaiono differenti se si colloca e
valuta l’impatto dei 4 dissesti in un contesto locale: in molti casi sono
stati coinvolti interi paesi, vaste zone geografiche, buona parte delle regioni dell’Italia centrale ed in alcuni di questi territori i quattro Istituti
erano gli unici presenti. Da ciò si evince che il riflesso immediato su
quel tessuto economico-sociale rischia di essere pesante.
(continua a pag. 5)
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Anno XXXVIII - n. 1 - Gennaio 2016
periodico indipendente
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Anno XXXVIII - n. 1 - Gennaio 2016
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1886-2016 ANNIVERSARIO DELL’ANNESSIONE DEL VENETO ALL’ITALIA
(segue da pag. 1)
La domanda, senza che ci giriamo troppo
attorno, potrebbe dunque essere questa: in
che misura noi veneti siamo italiani? Sembra
quasi una provocazione, che chiamerebbe
legittimamente in causa fior di scrittori,
musicisti, patrioti e farebbe rivoltare nella
tomba i nostri caduti della Grande Guerra;
ciò nondimeno, credo sia bene porsela, a
scanso di equivoci. Perché se siamo italiani
come tutti gli altri, l’ingresso delle truppe
di Cialdini e Lamarmora fu un atto di liberazione; viceversa, se non lo siamo, quella
sabauda del 1866 fu semplicemente l’ennesima invasione, non dissimile da quella napoleonica o dall’occupazione austriaca. Una
domanda del genere, anche solo al tempo
in cui frequentavo le medie e celebrammo
il primo centenario, nel 1966, sarebbe parsa
assurda, addirittura umoristica, ma da allora
molte cose sono cambiate. E comunque, le
domande non sono mai stupide; caso mai,
rischiano di esserlo qualche volta le risposte,
compresa la mia.
Dunque, a mio personalissimo modo di
vedere, noi veneti siamo italiani, così come
siamo europei, cristiani, umani. E questo è
evidente. Tuttavia - ed anche questo non può
essere messo in dubbio - lo siamo in un modo
peculiare: diciamo che siamo abbastanza
diversi da essere immediatamente distinguibili, e abbastanza simili da non considerarci
reciprocamente estranei. In questo ci ha
aiutato una storia assolutamente originale
e alquanto bizzarra, che ho cercato di raccontare anche nei miei tre romanzi storici Il
Principe delle Locuste, Lo Stradiotto e Sotto
l’Aquila Bicipite, oltre naturalmente agli articoli con cui ho tediato i miei pazienti lettori
de Il Basso Adige. È veramente un curioso
destino, se ci pensiamo, che ogni qualvolta il
Veneto ha elaborato una sua identità fatta di
lingua, cultura, civiltà materiale e spirituale,
divenendo una realtà a sé stante, unica e
inimitabile, questo processo si sia interrotto,
di solito per cause esterne. In altre parole, la
nostra è la storia di una quasi-nazione, che
nel momento decisivo è stata inglobata, per
amore o per forza, in una realtà più vasta,
modificando lentamente la sua identità, ma
senza mai snaturarla completamente. Se non
che, quando ormai i veneti sembrano essersi
adattati e aver accettato questa loro nuova
identità, ecco che un improvviso rovesciamento della storia li spinge, a volte li obbliga,
a crearsi una loro struttura statale, a ritagliarsi una loro cultura specifica, a elaborare una
loro lingua. Un’altalena continua, insomma,
fra essere come gli altri ed essere qualcosa di
diverso. Qualche esempio? I veneti antichi,
quelli che chiamiamo paleo-veneti, erano un
popolo ben identificato già 600 anni prima di
Cristo, per la religione che praticavano, per
usi e costumi, soprattutto per la loro lingua,
tanto che nessuno li avrebbe potuti confondere con i galli o gli etruschi, anche se ne assorbirono elementi e contributi, rielaborandoli
in modo originale. Nel II secolo a. C. arriva
Roma, e questi nostri antichissimi padri
entrano pacificamente nel grande calderone
dell’Impero romano. Insomma, diventano
non “romani de Roma”, ma “romani del
Veneto”. Quando, dopo più di quattro secoli,
si sono abituati alla situazione, ecco che le
invasioni barbariche rimescolano le carte
e obbligano i profughi dalle diverse città
veneto-romane a fondare Venezia. Questa
straordinaria città anfibia, a sua volta, si sviluppa con una sua identità particolare unica e
irripetibile, fatta di terra e acque, Bisanzio e
romanità, proiettata verso il favoloso Oriente
come pronta a scavalcare le Alpi. Da Venezia, per conquista militare e osmosi culturale, nasce il Veneto come lo conosciamo, un
territorio-stato con una identità così forte che
gli mancava tanto così per diventare a tutti
gli effetti uno stato-nazione. A questo punto
però arriva Napoleone, che spariglia tutto
uniformando i veneti agli altri italiani, nel
bene e nel male e con i costi terribili che questo comportò. L’idea di indipendenza rinasce
effimera nel biennio 1848-49, durante la
rivolta contro l’Austria, dopo la quale prevale la rassegnazione: chiunque comanderà nel
Veneto, sarà comunque uno arrivato da fuori,
più o meno simile, più o meno benevolo, ma
comunque qualcun altro. Non è stato facile,
infatti, per l’Italia post-unitaria assimilare
i diversi popoli della Penisola, uniti per la
prima volta dopo più di mille anni di separazione, ma lo stato moderno ha molte risorse:
servizio militare, amministrazione pubblica,
scuola di massa, poi radio e televisione, quindi le grandi migrazioni interne del secondo
dopoguerra; infine, la pietra tombale di una
irrevocabile integrazione europea.
Eppure, se la nostra è una fetta di storia,
dobbiamo ricordare che la Storia con la
“s” maiuscola non conosce punti di arrivo,
ma solo di partenza, sviluppo, evoluzione, insomma cambiamento. Voglio dire che
non abbiamo la più pallida idea di come
sarà il Veneto che festeggerà il Capodanno
del 2116. Magari sarà diventato un emirato
arabo-musulmano con una minoranza più o
meno rassegnata di indigeni cristiani. O il
Land più meridionale del IV Reich. Magari
sarà di nuovo uno stato indipendente, come
la Slovacchia, la Slovenia o la Lettonia, chi
lo sa? Magari invece non cambierà nulla,
saremo perfettamente integrati nella realtà
italiana ed europea e il 1 gennaio 2116 la
televisione annuncerà che si è spenta l’ultima persona che conosceva la nostra lingua,
così come oggi possiamo fantasticare che
2000 anni or sono sia morto l’ultimo vecchio
sacerdote che ancora recitava le preghiere
alla dea nazionale Reitia usando il venetico.
E qui ci fermiamo perché, a differenza del
passato, il futuro è materia per politologi.
O per scrittori di fantascienza, dei quali
tutto sommato mi fido di più.
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“Il Basso Adige” è portavoce dell’Associazione
Culturale “Il Basso Adige”, fondata con atto notarile
6812 del 18.09.1984, reg. a Legnago il 20.09.1984 il cui
Consiglio Direttivo è così composto:
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Presidente Onorario:
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Segretario:
Consiglieri:
Gianni Galetto
Alessandro Belluzzo
Francesco Occhi
Giuseppe Mutti
Armandino Bocchi
Renzo Peloso
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SENTIMENTI E VIAGGI NELL’ULTIMO ROMANZO DI CLAUDIA FARINA
RADICI LACUSTRI E TERRITORI LONTANI, SULLE ORME DEL PAESAGGIO E DEL CUORE
“Sull’onda” è l’ultimo romanzo di Claudia
Farina, presentato la prima volta nel febbraio
scorso alla Casa di Giulietta, nell’ambito delle
manifestazioni di “Verona in Love”, ormai una
consuetudine a Verona. E’ stato un pomeriggio
molto gradevole articolato dalla introduzione dell’editore Emanuele Delmiglio, dalla lettura di alcuni passi del
libro da parte della talentuosa Giulia
Cailotto, accompagnata dalle note suggestive dell’handpan di Guido Soffiati,
e con il contributo della giornalista
Maria Teresa Ferrari, in dialogato contrappunto sulle alternanze di campo del
romanzo con l’autrice.
A testimone dell’interesse sempre
crescente di “Sull’onda”, da quel giorno, Claudia
Farina e il suo editore, hanno curato un tour di
presentazione molto ampio in tutta la provincia
di Verona che tuttora sta continuando. E’ evidente che il lettore sostiene il percorso letterario
dell’autrice.
Claudia Farina, caporedattore della rivista “Il
Lago di Garda”, ormai ha molti fans, perché le
sue edizioni, e le sue passioni, soprattutto turistiche di location esotiche o comunque lontane
dalla dimensione veronese, l’hanno portata a
specializzarsi in un settore amato da una platea
consolidata di lettori. Lo stesso vale per le sue
radici veronesi (nasce a Castelnuovo del Garda)
e l’amore verso il lago che hanno dato modo di
tracciare le bellezze a lei vicine.
Anche in quest’ultimo lavoro (ma è in cantiere
un’ulteriore opera) si vede il curioso mix che lega
il ‘sentimento’ che identificheremo nella forma
del romanzo, e il ‘viaggio’ che individuiamo
piuttosto nella passione. Ecco diciamo
subito che quello che ci affascina di
più è il ‘viaggio’ perché cogliamo nella
scrittura della Farina sempre una folgorazione. Per Claudia sicuramente sono
molte le vie di Damasco. Peccato che
alla fine del libro non ci sia una guida
alle voci ma, essendo un romanzo, normalmente non c’è.
La storia parte dalla figura di Gabriel,
pittore e designer, che scompare durante lo Tsunami del 2004 nello Sri Lanka ed è
coincidente con la fine della relazione con CoraBenedetta. Da qui nasce il fluire del romanzo con
i ritorni per tracciare il personaggio maschile e
con le vicende successive di Cora che “viaggia
da sola” (ricordando il titolo del film della Maria
Sole Tognazzi) come consulente turistica e ispettrice di Leading Hotels.
Via via, nel contesto del libro, altri i personaggi: le definiremo piccole figure che tracciano
situazioni tragicomiche ma sono solo distrazioni.
E’ il resto che conta.
Vi segnalerò alcuni capitoli: Dal Cairo a Bengasi (“il piazzale dei pullman per la Libia sembrava un suk: gente, bagagli, immondizia erano
in stretta continuità”); C’est l’Afrique (“tanto più
che in Africa sono le donne a garantire il sostentamento della famiglia.....Come dimostra l’ascesa
femminile ai vertici della politica”). Biblioteche
nel deserto (“non ti dico l’emozione che ho provato quando ho visitato la biblioteca di Chinguetti, nel deserto della Mauritania”). Da Alessandra
a Bagdad (“Cos’era mai quella città ai tempi di
Ipazia la matematica, Dorotea la sapientissima,
Maria la chimica?”); I suoni delle dune (“una
cosa che si impara nel deserto, quello del Sahara,
per esempio, è la coincidenza di spazio e tempo
che si sperimenta con una nuova percezione della
durata”).
Ecco quindi che il lascito del libro è l’aroma
del Nord Africa, il calore delle dune. Non si
possono conoscere se non si provano di persona.
Claudia Farina ha provato tutte quelle sensazioni più volte, e ha assecondato la sua scrittura
con le emozioni dell’Africa.
Poi il ritorno a casa, Verona ma soprattutto il
Lago di Garda, le care abitudini ma quello che
fa tremare le vene è altro, come quella frase del
Papiro Herris (Egitto antico) che dice: “Quando
mi abbracci, vorrei un balsamo per gli occhi perché il vederti è luce”. Enigma: uomo o donna o
storia o frasi di un menù a la carte, come Claudia
suggerisce?
Dopo Bowles e Bertolucci, Claudia Farina, con
“Sull’onda”, abbraccia la spiritualità dell’altrove
Caterina Berardi
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Anno XXXVIII - n. 1 - Gennaio 2016
OGGI PARLIAMO DI BANCHE
(segue da pag. 1)
Come sempre accade nel nostro Paese, sulla vicenda si è subito scatenata la bagarre della polemica politica, che ha assunto toni infuocati con
argomentazioni a volte paradossali, spesso ignorando i vincoli normativi nazionali e comunitari e senza alcuna volontà di proporre soluzioni
praticabili ai problemi sul tappeto. Un minimo di chiarezza si impone.
Vi è unanime consenso sulle cause comuni dei dissesti, che si possono
sintetizzare col termine “mala gestio”. Prestiti concessi senza adeguate
garanzie, con fidejussioni fantasma, spesso in cambio di favori o in conflitto di interessi, operazioni societarie o immobiliari dalla dubbia o inesistente motivazione e convenienza, carente ed inefficace gestione dei
rischi del credito, collegi sidacali e revisori contabili in sonno perenne,
emolumenti e prebende al management spropositati rispetto ai risultati
conseguiti, spesso disastrosi, e più in generale, incompetenza e autoreferenzialita’ come cifra dominante della governance. Ancora più odiosa
appare la circostanza che in una situazione di crisi conclamata il personale dipendente sia stato incentivato, con una politica premiale mirata
e molto generosa, a collocare presso il pubblico i prodotti finanziari
maggiormente rischiosi. Che questi non siano casi limite, ma piuttosto
la estrema degenerazione di una pratica assai diffusa, che contempla
lo sfruttamento della fiducia dei clienti per finanziarsi collocando titoli
ad alta rischiosita’ senza le necessarie avvertenze è purtroppo più di un
sospetto. Sul banco degli accusati sono finiti nell’ordine Bankitalia, la
Consob ed il Governo. Relativamente alla prima, l’accusa appare quantomeno ingenerosa. Nel corso degli ultimi 5 anni gli Ispettori di via
Nazionale hanno effettuato più verifiche presso tutti gli Istituti “problematici” ed il tenore delle loro relazioni non è certo stato omissivo, tanto
da indurre la BCE ad intervenire e dichiarare l’impossibilità, rebus sic
statibus, della prosecuzione della loro attività. Le medesime considerazioni non possono essere estese alla Consob, che in almeno due occasioni non ha fornito il meglio di sé. A fine 2013 ha concesso solo due
giorni ai sottoscrittori dei bond della Banca Etruria, oltretutto a cavallo
delle Festività natalizie, per esercitare il diritto di recesso conseguente
al peggioramento dello status economico dell’Istituto emittente. Inoltre,
nel 2011 ha abolito l’obbligo di prevedere nel Prospetto Informativo la
stima probabilistica della quantificazione del rischio connessa ad ogni
collocamento di nuovi titoli o attività finanziarie. In tutta evidenza, mettendo nero su bianco la forte eventualità di perdere in tutto o in parte i
propri quattrini, i risparmiatori avrebbero aderito con molto meno entusiasmo alle offerte di qualche solerte funzionario. Per quanto concerne
gli attacchi all’Esecutivo, si è passati dalla richiesta di dimissioni di
una sua componente per un presunto conflitto di interessi poi smentito
dall’Antitrust, all’invocazione di un salvifico intervento da parte dello Stato, facendo finta di ignorare che ciò avrebbe contravvenuto alla
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nuova normativa comunitaria quindi sarebbe stato di impossibile attuazione. Ma se anche avessimo bypassato questo vincolo e proceduto ai
salvataggi, ammesso e non concesso di trovare sul Mercato investitori
disponibili a sottoscrivere il prestito necessario per ripianare i debiti
delle Banche in crisi, quale sarebbe stato l’impatto sullo spread di un
Paese che contravviene agli accordi internazionali liberamente firmati
e che, creando un precedente così pericoloso, pone le premesse per una
serie indefinita di interventi futuri? In realtà, il Decreto Legge 183 del
22 novembre 2015 ha evitato conseguenze ben peggiori, perché l’alternativa era la liquidazione coatta, procedura con tempi lunghissimi che
avrebbe comportato l’alienazione di tutti gli attivi, con pesanti perdite
sul loro valore nominale, la richiesta di immediato rientro degli affidamenti a centinaia di migliaia di piccole imprese, il licenziamento di migliaia di dipendenti, con un ricavato finale che, secondo stime autorevoli, avrebbe a malapena consentito la restituzione dei depositi. Affermare
il contrario significa tacere la circostanza che il Decreto ha permesso
di evitare perdite a circa un milione di risparmiatori, detentori di conti
e titoli per più di 10 miliardi di euro. Ogni altra alternativa, oltre che
impraticabile, sarebbe stata più inicua. Il rimborso ad opera dello Stato
di tutti i piccoli azionisti e obbligazionisti “subordinati” avrebbe potuto
essere finanziato soltanto in tre modi: aumentando il debito pubblico,
con nuove tasse, tagliando la spesa pubblica, inclusa quella sanitaria e
sociale. L’ipotesi, ventilata dallo stesso Governo, di utilizzare il Fondo
Interbancario di Tutela dei Depositi è stata bocciata dalla Commissione
europea in quanto, oltre ad essere rubricata come aiuto di Stato, avrebbe
destinato ad altro scopo risorse accantonate per garantire i conti inferiori ai 100.000 euro. Rimane sul tappeto la questione della salvaguardia
dei piccoli risparmiatori truffati dalla propria Banca perché sollecitati
con argomentazioni false o volutamente omissive a sottoscrivere titoli
del tutto inadeguati al loro profilo di rischio. In un emendamento al
Decreto 183 il Governo ha previsto la costituzione di un Fondo di Solidarietà, completamente a carico del sistema bancario, per un ammontare
di 100 milioni di euro, che dovrebbe essere sufficiente ad indennizzare
quasi integralmente quella tipologia di clientela e coloro i quali hanno
investito nei bond subordinati oltre il 30% del loro patrimonio. Per tutti
gli altri rimane aperta la strada del risarcimento del danno in Tribunale,
iter questo espressamente previsto e regolamentato dalla nuova Direttiva Europea sulle banche denominata “bail in”; invero, in questi casi le
prospettive di recupero integrale del capitale investito paiono piuttosto
scarse con tempi non brevi. Un’ultima chiosa: ogni forma di risparmio
si caratterizza sempre per due parametri fondamentali, rendimento e rischio, ed essi sono direttamente proporzionali l’uno all’altro. Questa
regola aurea non va mai dimenticata e le sirene contrarie ammaliano ma
sono foriere di dispiaceri.
UN SUCCESSO IL CONCERTO DI NATALE
NELLA CHIESA DELL’ASSUNTA A LEGNAGO
Se è vero, come diceva Platone, che
“La musica fa bene al cuore e all’anima”,
quella che i giovani allievi della scuola dell’“Accademia Salieri” hanno eseguito sotto
la direzione dei loro insegnati domenica
13 dicembre nella chiesa dell’Assunta di
Legnago, è stata senza dubbio una conferma a quanto detto dal grande filosofo greco.
Infatti una chiesa gremita di gente ha
partecipato al Concerto di Natale che, come
tradizione, l’“Associazione d’Istrumenti ad
Arco Antonio Salieri”, ha voluto, in collaborazione con la parrocchia di Legnago, organizzare in occasione del
Santo Natale. “Puer Natus est” era il titolo del concerto e a presentarci
brani di Gluck, Cajkovskji, Boismortièr, Grieg, Strauss, Bach, Vanhal,
Haydn, Vivaldi, Haendel, sono stati i “FlutEnsemble” della scuola sotto
la direzione delle maestre Danira Raimondi e Emanuela Rigo; il “Solo
violini Ensemble” diretti dal professor Matteo Gargani, e l’Orchestra
giovanile “A.Salieri” diretta dal maestro Gianmichele Costantin.
Un concerto veramente bello e toccante dove le sonorità dei giovani
interpreti, si sono amalgamate con grande
dolcezza in uno dei luoghi sacri più belli ed
affascinanti di Legnago.
Il concerto, presentato con competenza
e sapienza dal vice presidente dell’associazione la professoressa Emanuela Mattioli,
è scivolato via quasi senza accorgersene
tra un brano e l’altro intervallati da una
storia sul Natale narrata dalla presentatrice.
Anche il parroco del duomo di Legnago,
don Diego Righetti, ha elogiato la bravura
dei giovani artisti e la capacità dei loro
docenti nel prepararli. I saluti finali con l’appuntamento al Natale 2016,
hanno visto coinvolti anche il presidente dell’associazione d’Istrumenti
ad Arco, Domenico Ardolino così come il direttore artistico Davide De
Togni.
L’applauso finale e la convinta richiesta di un bis, hanno decretato il
successo di un evento senza dubbio da ripetere e da annoverare tra gli
appuntamenti di rilievo del Natale a Legnago.
Francesco Occhi
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LE PERSONE INTELLIGENTI SONO LE PIÙ ANSIOSE
E pensare che,
spesso, consideriamo deboli le persone ansiose. Secondo
la ricerca del professor Alexander
Penney, del dipartimento di psicologia
della Lakehead University, in Canada,
provare apprensione e preoccupazione è segno
di un livello linguistico e verbale più alto e,
quindi, di una più elevata capacità cognitiva.
Dunque, chi è più intelligente è anche più
ansioso.
Il motivo? Semplice: chi è abituato a tenere
la propria mente in esercizio esaminando i
fatti avvenuti nel passato, osservando e scandagliando il presente e proiettando i propri
ragionamenti nel futuro, raggiunge una capacità di analisi della realtà talmente elevata da
sviluppare la consapevolezza di non essere in
grado di gestirne ogni possibile sviluppo. Una
consapevolezza che dà vita a inevitabili forme
d’ansia.
E’ un po’ quel che succede ad un giocoliere:
più numerose sono le sfere che riesce a far
circolare in aria, maggiore è lo sforzo richiesto
alla sua mente per evitare di farle cadere. Se il
numero di sfere supera il livello di tolleranza,
ecco scattare dinamiche di stress e inquietudine.
L’ansioso, infatti, è in grado di esaminare
gli eventi passati e futuri con maggiore attenzione ai dettagli, analizzandoli così in tutte le
sfaccettature.
Non c’è dubbio che le persone intelligenti
siano in grado, più di altre, di trovare collegamenti apparentemente invisibili, di interpretare
con precisione i fatti osservati in prima persona e di prevenire in modo accurato ciò che
avverrà.
In questo senso l’impennata ansiogena è
giustificata non solo dalla presa di coscienza
della realtà in cui si vive e dei pericoli ad essa
connessi, ma anche dalle accurate previsioni
che si è in grado di fare.
Chi è stato dotato di capacità intellettive
superiori, quindi, è in grado di decodificare
le varie situazioni della vita e di penetrare in
profondità, ben al di là di quello strato superficiale dove attecchisce la tranquillità di chi non
si pone troppe domande.
La ricerca canadese, in particolare, distingue
fra comunicazione verbale e non verbale.
Chi presenta maggiori proprietà di linguaggio e tende a utilizzare spesso la prima vuole
capire, domanda, s’interroga, s’informa, dando
così forma a un quadro della realtà molto
complesso.
Chi, invece, è più portato a cogliere i segnali
della comunicazione non verbale ha meno
bisogno di sottoporre i propri rapporti interpersonali e le proprie esperienze a continui
riesami.
Non va dimenticato, però, che gli stati d’ansia non nascono solo dal rapporto più o meno
profondo con i problemi reali o ipotizzati.
Spesso le cause vanno ricercate nell’esperienza di vita delle persone, come per esempio
l’ambiente familiare o un passato turbolento
caratterizzato da forti traumi.
Difficile, quindi, generalizzare poichè molto
dipende dal vissuto della singola persona.
Anche perchè, spesso, l’intelligenza diventa
uno strumento perfetto per combattere l’ansia
e sconfiggerla.
Le persone intelligenti, infatti, sono in grado
di trovare con più facilità le soluzioni ai problemi e quindi di tirarsi fuori dai guai. Dove
sta dunque la verità? Come spesso accade
nel mezzo. Perciò va bene voler comprendere
quel che ci accade ma l’ansia rimane sempre
un disturbo da controllare ed eventualmente
curare.
La prima sensazione che si prova quando si è
ansiosi è la paura. Ma l’ansia può manifestarsi
anche con stati di tensione e veri malesseri
fisici.
Spesso si ha il ritmo cardiaco accelerato,
sudorazione immotivata, secchezza delle fauci,
mal di testa o mal di stomaco, respirazione
corta.
I sintomi fisici sono dovuti ai messaggi
che il cervello invia agli organi vitali. Si va
dalla fobia specifica (aereo, ascensore, cani,
insetti) al panico e all’agorafobia (paura di
stare in situazioni da cui non vi sia una rapida
via di fuga) e al più grave disturbo ossessivocompulsivo.
Nei casi in cui l’ansia sia spropositata rispetto al problema o alla situazione che dobbiamo
affrontare e se si manifesta anche in situazioni
palesemente non stressanti come, per esempio,
una vacanza è consigliabile richiedere un consulto medico.
Mariapia De Carli
Se volete esprimere il vostro parere su questo o
altri argomenti trattati in precedenza mandatemi una mail a: [email protected]
BIBLIO FILIA
ALLA SCOPERTA DEI LIBRI
di Sergio Bissoli - Parte 56
I GRANDI SCRITTORI ITALIANI DIMENTICATI
MURA pseudonimo di Maria Volpi
Nannipieri nata a Bologna 1892 morta
in un incidente aereo a Messina nel 1940.
Tratto dal romanzo PERFIDIE editore
Sonzogno 1939.
Parlerò di donne, e anche di uomini.
Non dir male delle donne è difficile. La
donna è una preziosa viperetta che si presta troppo alle frecce. Guai a pestarle la
coda. Si volta subito mostrando i denti,
con gli occhi brillanti, belli sì, ma cattivi,
e sprizza veleno da ogni parte.
Amo le donne. Mi appassionano. Mi
interessano. Sono il più bell’esempio di semplicità umana attraverso
una rete complicata di stati d’animo. Le studio. Sto accanto a loro, le
seguo dovunque, fino al momento nel quale si smascherano e cadono;
allora le osservo attentamente.
La donna, essendo più intelligente dell’uomo, può meglio comprendere il male, raffinarlo, perfezionarlo, farsene un’arte, un’arma
di bellezza e di seduzione. E adesso io vi parlerò di donne: di donne
perfide, che hanno viva l’intelligenza e fresca l’anima. Di donne con
dei begli occhi lucenti, delle belle mani morbide, dei lunghi capelli
ondulati. Riunirò in un fascio tutto il profumo e tutto il veleno di un
bel mazzo femminile.
Il Balletto di Verona in trasferta al Teatro Sociale di Mantova
presenta
GRAN GALÀ DI DANZA
Ludwig Minkus, Peter Ilic Cajkovskij, Riccardo Drigo, Cesare Pugni
TEATRO SOCIALE MANTOVA
30 Gennaio 2016, ore 21,00
La compagnia junior del Balletto di Verona, realtà oramai affermata sul territorio nazionale,
mette in scena il Gran Galà di Danza. L’evento è inserito nel cartellone della programmazione
del Teatro Sociale di Mantova ed avrà come protagonisti artisti ospiti di livello internazionale
che si esibiranno per la prima volta davanti al pubblico mantovano.
Una serata all’insegna dell’eleganza e del virtuosismo, che ripercorrerà i brani più celebri del
repertorio classico ballettistico scritti da celeberrimi musicisti come Ludwig Minkus, Peter
Ilic Cajkovskij, Edvard Helsted e degli italiani Riccardo Drigo e Cesare Pugni. Il Galà sarà
eseguito con musica dal vivo eseguita dall’Orchestra del Balletto di Verona diretta dal M°
Pietro Salvaggio. La presenza di una orchestra dal vivo per la compagnia Balletto di Verona
rappresenta anche l’inizio un nuovo futuro.
Il programma prevede 8 artisti internazionali: i primi ballerini del teatro dell’Opera di Vienna
Ludmila Konovalova e Vladimir Shishov si esibiranno nel passo a due del “Cigno Bianco” dal
2° atto del Lago dei Cigni e successivamente nel passo a due tratto dal “Corsaro”. I primi
ballerini della Scala di Milano Nicoletta Manni e Claudio Coviello danzeranno il passo a due
del “Cigno Nero” dal 3° atto del Lago dei Cigni ed il passo a due di “Cello Suite”. Ariane
Lafite Gonzalvez e Vittorio Galloro, provenienti dal Balletto Nazionale di Cuba, saranno impegnati nei passi a due dello “Schiaccianoci” e del “Don Chisciotte.” Infine i due solisti del
Teatro San Carlo di Napoli, Claudia D’Amico e Salvatore Manzo, si cimenteranno nei passi a
due tratti dal balletto “Infiorata a Genzano” e da “Paquita”.
Via Muro Padri, 34 - 37129 Verona - Tel. 045 2222979 / 3494481627
[email protected] - www.ballettodiverona.com
periodico indipendente
Anno XXXVIII - n. 1 - Gennaio 2016
7
ALBINO LORO A LEGNAGO
Le sue opere, molte monumentali, sono sparse in tutta Italia, anche a
Legnago, dove, trentottenne, si trasferisce dalla nativa Bardolino, per insegnare alla Scuola Comunale d’Arte applicata all’Industria, che aveva sede al
piano superiore della Regia Scuola Tecnica G.B. Cavalcaselle,
ora Liceo Cotta.
Risiede in città con la famiglia da quattro mesi quando, il
Decreto Reale del 30 ottobre 1924, lo nomina, fino al 1927, e
poi dal 1938 al 1940, “Regio Ispettore Onorario dei Monumenti, degli Scavi e Oggetti di Antichità ed Arte” per Legnago e
vari paesi del Veneto.
A Legnago, Albino Giovanni Loro, vive in via Benedetti
in una abitazione vicino alla Regia Scuola Complementare
G.B.Cavalcaselle (ora palestra di karatè) con la moglie Carolina Gelmetti ed i due figli Giuseppina e Francesco Romeo,
nome dato al figlio per la stima verso lo scultore Romeo Cristani, che ha molto influito sulla sua formazione. Lo studio è
invece in Corso della Vittoria ed è lì che prendono forma alcune
delle sue numerose sculture in bronzo, pietra, marmo, terracotta, nonché oli, disegni, pastelli, incisioni, studi e bozzetti, che
espone anche in mostre internazionali a Venezia, Montecatini, Roma.
Nel periodo legnaghese nascono, tra gli altri, i bronzi Mio figlio Cesco e
Ritratto della pittrice Matilde Sartorari nel 1928; Fanciulla che dorme, varie
Maternità, I dormienti e I mietitori nel 1929; Autoritratto in legno nel 1930;
la terracotta In attesa ed il bronzo dorato Ritratto di Giovane donna nel 1932;
il gruppo bronzeo Verso la vita nel 1934; Pescatori nel 1937 ed i bronzi Mia
figlia Giuseppina e Don Giovan Battista Martini nel 1939. Numerosi sono gli
studi ed i bozzetti, come La veglia al sepolcro del 1930; San Giovanni Battista, Santo Francesco e gli uccelli e La raccolta delle olive del 1932; Il risorto
per la targa Moretti del 1933, La pesca colla lampara del 1935.
Legnago conserva alcune opere dell’artista: la fontana (detta del baccalà) in
Piazza San Martino, realizzata in collaborazione con gli allievi della Scuola
Comunale d’Arte Applicata ed inaugurata con la Piazza il 26 luglio 1929; il
busto del musicista Antonio Salieri, dal 1934 nella sala del ridotto del Teatro
intitolato al musicista, posto da Legnago “orgogliosa di avergli dato i natali
”; una Madonnina Pietà di circa un metro di altezza realizzata nel 1928,
visibile in una nicchia in alto sulla facciata che guarda il parco in viale dei
Tigli, angolo via Benedetti, della ex Villa Menato, ora Pedron. Nel Cimitero
di Porto di Legnago, al lato destro della chiesetta, c’è la splendida Deposizione bronzea ad altezza naturale, del 1929, per il monumento funebre della
Famiglia Galvani. Sotto i porticati del cimitero di Legnago sono custoditi altri
capolavori funerari del maestro, tra cui la lapide di marmo di cm 190x230 ca.
del 1928 dove “lo spirito dell’angelo tutelare aleggia” tra i fiori, è scolpito a
memoria della N.D. Carmela Franchi-Agostinelli, ora Franchi Zanella. Del
1930 è la statua femminile in bronzo di cm 170 ca. sulla tomba della Famiglia
Bonomi. A cura del Comune di Legnago sono ricordate dal 1929 le sorelle
Carlotta ed Amalia Scrami, per il sostegno finanziario da loro dato per la
costruzione dell’Asilo e della scuola “Artigianelli” di avviamento professio-
nale dai Salesiani; il monumento funebre consta di due lastre in marmo, su
quella di base di cm 190x123, sono scolpite tre bambine che “versano gigli a
piene mani”. Altra opera in stile moresco è il monumento funebre alla Famiglia De Stefani Luigi. Ancora del maestro Loro, sotto il porticato a sinistra dell’entrata principale, sulla tomba della Famiglia
Giusti, risalta un mezzo busto in bronzo di un Cristo morto in
croce. Un’analoga scultura in marmo, probabile dell’artista, si
trova sulla tomba delle Famiglia Ambroso. Un ovale bronzeo di
cm 30x50 racchiude una maternità, che si ripete su più tombe.
Nel settore sinistro rispetto al corpo centrale, dopo le due
salette ottagonali, sotto il loggiato è seminascosto un piccolo
capolavoro: il profilo supino della testa di Cristo morto, in una
lunetta di ca. 70x30 ca., sulla quinta tomba, fatiscente (Dessì,
Scarpato ed altri). Il Cimitero ospita anche altri sepolcri che
andrebbero tutelati, sia per opere di artisti vari sia per testimonianze storiche. Ad esempio, nella saletta ottagonale dedicata
agli uomini illustri ci sono due sculture interessanti: il busto
del 1898 di Achille Fagiuoli, opera del veneziano Policronio
Carletti, autore tra l’altro del busto di G.B. Cavalcaselle, posto
dal 1911 nel cortile del Liceo Cotta; ed il cippo di colonna dedicato a Romolo Valeri, opera dello scultore veronese Berto Zampieri, fondatore dei GAP,
Gruppi di Azione Patriottica di Verona. Lo Zampieri è ricordato, oltre per le
sue doti di artista, anche per aver guidato nel 1944 l’assalto al Carcere degli
Scalzi di Verona. Significative ancora, sullo stesso lato del Monumento alla
Famiglia Bonomi, la Tomba della Fam. Sandrini del sopra citato Policronio
Carletti, eseguita nel 1915 e quella di Pietro Accordi, sulla cui lapide c’è la
foto di Ferruccio Accordi, marito di Gemma Fioroni, benefattrice di Legnago
assieme alla più nota sorella Maria.
Albino Loro rimane a Legnago fino al 1941, per stabilirsi poi a Verona
come insegnante di disegno e storia dell’arte, fino alla conclusione (quasi
settantenne) della sua carriera scolastica all’Istituto Magistrale Montanari.
Rientrerà poi nella sua Bardolino, dove era nato il 15 luglio 1886, fino alla
morte, avvenuta il 3 marzo 1977.
Tra gli alunni legnaghesi del professor Loro spicca Giovanni Fregno, il
futuro architetto ideatore del Santuario della Madonna della Salute di Porto di
Legnago, dell’Ospedale Mater Salutis ed uno dei più accesi sostenitori per il
non abbattimento del Torrione di Piazza della Libertà, dopo il bombardamento della città nel 1945, che distrusse tra l’altro alcune opere di Albino Loro,
tra cui “Il cieco” del 1929, monumento che aveva dedicato agli invalidi sul
lavoro e alla fanciullezza abbandonata nella casa di riposo e orfanatrofio di
Legnago.
Oltre alle doti artistiche, all’artista Albino Loro vanno riconosciute quelle
di maestro ed educatore di tanti giovani che si preparavano per entrare nel
mondo del lavoro. E’ stato un illustre Cittadino Legnaghese per quasi diciassette anni, ma, in città, per ora, la sua visibilità appare solo nelle firme (A.
LORO) apposte sui suoi Lavori.
Ivano Zanoli
FONDAZIONE PRADA PRESENTA A MILANO “FLESH, MIND AND SPIRIT”, UNA
RASSEGNA CINEMATOGRAFICA A CURA DI ALEJANDRO GONZÁLEZ IÑÁRRITU
Fondazione Prada presenta “Flesh,
Mind and Spirit”, una selezione di 15
film realizzata dal regista, vincitore di
tre premi Oscar, Alejandro González
Iñárritu (Città del Messico, 1963) in
collaborazione con Elvis Mitchell,
critico cinematografico e curatore al
LACMA di Los Angeles. Le proiezioni gratuite, su prenotazione, si terranno al Cinema della Fondazione dal
13 gennaio al 1 febbraio 2016, tutti i
giorni, tranne il martedì. Da mercoledì 13 a lunedì
18 gennaio Elvis Mitchell introdurrà i film della
rassegna.
Proposta per la prima volta nel 2009 al Prada
Transformer realizzato da OMA a Seoul, “Flesh,
Mind and Spirit” rappresenta un’occasione unica
per rivivere le pulsioni, le suggestioni
e le passioni che hanno animato il
regista nella scoperta e nella visione di
queste pellicole. Come spiega Iñárritu,
“nonostante la natura estremamente
eclettica di questa selezione, si può
trovare un elemento in comune: le
esperienze ricche di emozioni che i
diversi film riescono a suscitare. Tutti
hanno provocato in me appetiti che
non avrei mai immaginato di avere”.
I lungometraggi sono divisi in tre categorie contraddistinte da altrettante parole chiave: “Flesh”
che include I pugni in tasca (1965), Aguirre, furore di Dio (1972), Le stagioni (1975), Killer of
Sheep (1977), Padre Padrone (1977), Yol (1982)
e Il buono, il matto, il cattivo (2008); “Mind” che
comprende L’anno scorso a Marienbad (1961), Soy
Cuba (1964), La Ciénaga (2001) e You, the Living
(2007), e “Spirit” che riunisce i film Ordet - La
parola (1955), Madre e figlio (1997) e Silent Light
(2007). Come sottolinea Elvis Mitchell a proposito
delle pellicole, “in gran parte affrontano il tema
della famiglia in crisi. La forza dei legami familiari
è un elemento chiave per interpretare il modo in cui
Iñárritu lavora, pensa e sente come regista e persona”. Il 13 gennaio 2016 apre la rassegna al pubblico
la proiezione speciale del film di Pál Fejös Primo
amore – Lonesome (1928), con accompagnamento
musicale dal vivo, a cura di Andrea Griminelli e
Irene Veneziano.
Di Alejandro G. Inarritu esce questo mese il suo
ultimo attesissimo film “Revenant – Redivivo” con
Leonardo Di Caprio, Tom Hardy.
Anno XXXVIII - n. 1 - Gennaio 2016
8
DE CHIRICO A FERRARA
«Iper originale», secondo Salvador Dalí, commovente fino alle lacrime
fu per René Magritte: la pittura di Giorgio de Chirico ha conquistato alcuni
tra i più grandi artisti surrealisti, esercitando uno straordinario ascendente
sull’arte del Novecento.
De Chirico è stato il geniale inventore della pittura metafisica, una delle più importanti correnti artistiche della modernità, grazie alla quale gli
enigmi che percorrono l’esistenza prendono forma attraverso atmosfere
sospese e pervase di inquietudine.
A segnare un cambiamento radicale,
nell’opera di de Chirico, l’arrivo a
Ferrara nel 1915, quando, esploso il
primo conflitto mondiale, lasciò Parigi, soggiornando oltre tre anni nella
città estense per ottemperare al servizio militare. Raccogliendo la profonda
emozione della bellezza architettonica e del canone rinascimentale della
città estense, de Chirico dipinse un mondo irreale popolato di meraviglie:
piazze fuori dal tempo immerse in tramonti fantastici o stanze segrete dalle prospettive vertiginose fanno da sfondo agli oggetti enigmatici scoperti
nelle peregrinazioni tra i vicoli del ghetto, o divengono il palcoscenico su
cui recitano manichini da sartoria e personaggi silenziosi e senza volto.
Fu a Ferrara che l’artista conobbe Carlo Carrà e iniziò a definire la propria pittura “metafisica”, e furono proprio i quadri qui
concepiti, vere e proprie icone della modernità, a esercitare una
profonda influenza sia sulla coeva arte italiana, sia su movimenti internazionali come il dadaismo, il surrealismo e la Nuova Oggettività.
In vista della celebrazione per il centenario dell’arrivo di de Chirico, Palazzo dei Diamanti ha inteso celebrare con una splendida rassegna visiva
questo momento vitale della storia dell’arte del XX secolo. A un importante
nucleo di dipinti realizzati da de Chirico negli anni ferraresi, faranno eco
le composizioni ispirate alla pittura metafisica di Carlo Carrà, Giorgio Morandi e Filippo de Pisis e alcuni dei capolavori dei più grandi artisti delle
avanguardie europee, da Raoul Hausmann a George Grosz, da René Magritte a Salvador Dalí fino a Max Ernst, i quali rimasero affascinati dal suo
stile unico e dalla capacità di mostrare nelle tele il mistero impenetrabile
delle cose.
Federica Tirapelle
Palazzo dei Diamanti. De Chirico a Ferrara. Metafisica e avanguardie. Fino al
28 Febbraio 2016.
periodico indipendente
®
CORSO DI AGGIORNAMENTO E FORMAZIONE DOCENTI
a cura di Emanuela Mattioli
FEBBRAIO 2016: GIOVEDÌ 25 E VENERDÌ 26
MARZO 2016: GIOVEDÌ 3 E VENERDÌ 4
Rivolto a Docenti di Lettere, Filosofia,
Arte, Lingue straniere, Musica.
Corso tenuto dai Professori relatori:
Prof. Aurelio Canonici (www.aureliocanonici.com) Docente titolare di
Esercitazioni Orchestrali presso l’Istituto AFAM de L’Aquila
Prof. Virginio Zoccatelli (www.virginiozoccatelli.it) Docente titolare di
Composizione per Didattica della Musica presso l’istituto AFAM di Udine
SEDE DEL CORSO:
Sala verde Sede Alpini Legnago per il 25 e 26 febbraio 2016
Ridotto Teatro Salieri Legnago per il 3 e 4 marzo 2016
Giovedì: 15.00-16.30 prof. Canonici - 16.30-18.00 prof. Zoccatelli
Venerdì: 15.00-16.30 prof. Canonici - 16.30-18.00 prof. Zoccatelli PROGRAMMA
Lezioni a cura del M° AURELIO CANONICI:
D. Shostakovich: Musica tra libertà e dittatura
(Primo modulo n. 2 incontri)
L’evoluzione della Sinfonia in 100 anni:
dalla “Jupiter” di Mozart alla Sinfonia “Titano di Mahler
(Secondo modulo n. 2 incontri)
Lezioni a cura del M° VIRGINIO ZOCCATELLI:
Opere e drammaturgia in Giuseppe Verdi
(modulo unico nei quattro incontri)
Il Risorgimento in Italia
Il Romanticismo e l’arte in Italia
L’opera lirica e le sue funzioni drammaturgiche
Opera ed estetica in Giuseppe Verdi
2015/2016
San Valentino
Sabato 23 Gennaio 2016 - ore 20,45
Domenica 14 febbraio 2016, ore 20.30
Una romantica cena a lume di candela servita nella splendida cornice di
Villa Bevilacqua in cui la giusta atmosfera si coniuga a gusto e passione.
Compagnia “I BEI SENZA SCHEI” di Costo di Arzignano (VI)
“TRE CUORI E ‘NA CASERMA”
Antipasto
Sformatino di spugnole al morbido stracchino
con punti di zucca mantovana
Primo piatto
Risotto con crema di pistacchi e radicchio di Treviso tardivo
Secondo piatto
Tournedos di maialino al mandarino con patate gratinate
e sorpresa di verdurine alla mentuccia
Dessert
Semifreddo alla Gianduia con gocce di amarena
Compagnia “POLVERE MAGICA” di Palazzolo (VR)
“RICOMINCIAMO… DALLE SORELLE STRAMASSI”
Costo a persona euro 39,00
compresi acqua e vino
(su prenotazione)
Informazioni e prenotazioni: Villa Bevilacqua - Via Roma, 63 - 37040 Bevilacqua (VR)
T. 044293324 - F. 0442642192 - [email protected] - www.villabevilacqua.com
Sabato 6 Febbraio 2016 - ore 20,45
Sabato 20 febbraio 2016 - ore 20,45
“4a Serata dell’amicizia”
Spettacolo offerto a tutti gli amici del Teatro
SERATA DI POESIE D’AMORE A BOVOLONE
La commissione Cultura del comune di Bovolone organizza giovedì 11
febbraio nell’auditorium della Biblioteca civica di Bovolone, una “Serata
di poesie d’Amore”
E’ appunto una serata di poesie d’Amore che anticipa la festa degli
innamorati di “S. Valentino”. Verranno recitate poesie di grandi autori dal
Poliziano a Montale dalla Dickinson a Neruda da Stefano Benni a Garcia
Lorca e molti altri visitando anche la Divina Commedia con una tappa
nel V canto dell’Inferno. Sarà quindi una serata colma di parole d’Amore.
F.O.
periodico indipendente
Anno XXXVIII - n. 1 - Gennaio 2016
Il Castello degli innamorati
Tre serate speciali dedicate all’Amore9
Il Castello Bevilacqua vi propone un indimenticabile San Valentino: una romantica
cena a lume di candela nelle incantevoli sale dell’antico maniero, per festeggiare
la festa degli innamorati e trascorrere questo giorno speciale, avvolti da un’atmosfera magica che solo il Castello Bevilacqua saprà offrirvi.
Ma per tutti coloro che non vogliono festeggiare il loro amore solo il 14 febbraio
possono trascorrere due romantiche serate con “Aspettando San Valentino” perché il sentimento che vi unisce va ricordato ogni giorno.
Menù Aspettando San Valentino
Cena a lume di candela
Venerdì 12 e sabato 13 febbraio – ore 20.30
Antipasto
Crostone di polenta di mais con baccalà mantecato
Primo piatto
Ravioloni ripieni di capesante e gameberi
su specchio di peperone rosso e calamaro croccante
Secondo piatto
Filetto di rombo con funghi porcini e crema acida
su letto di patate e sedano rapa
Dessert
Tortino caldo di castagne con crema vaniglia
Caffé
Vino in bottiglia
Acqua
Costo a persona euro 49,00
(su prenotazione)
Menù San Valentino
Cena a lume di candela
Domenica 14 febbraio – ore 20.30
Antipasto
Sformatino di Bagoss con speck croccante e aceto balsamico
Primo piatto
Risotto con robiola e tartufo nero
Secondo piatto
Maialino brado croccante, funghi di bosco saltati alle erbe
e salsa di vino e frutta
Dessert
Tortino al caffè con cuore morbido e zabaione al sambuca
Caffé
Vino in bottiglia
Acqua
Costo a persona euro 49,00
(su prenotazione)
Le cene con delitto al Castello Bevilacqua
Venerdì 29 gennaio “Morte al ristorante” • Venerdì 26 febbraio “Saniter Serium” • Venerdì 18 marzo “Uno strano testamento”
Venerdì 22 aprile “Mare nostrum” • Venerdì 17 giugno “ L’apprendista stregone”
Il Relais Castello Bevilacqua è la vostra nuova
destinazione nel cuore della storia.
Regalatevi un soggiorno in una delle 7 splendide
junior suite, e scoprite i nostri pacchetti Classic,
Romance, Wellness e Gourmet.
Il ristorante “All’Antica Ala” vi aspetta tutti
i giorni dal lunedì sera alla domenica, per
un viaggio nel gusto attraverso i sapori e le
tipicità della tradizione locale, in un’ottica di
valorizzazione dei prodotti del territorio.
Per informazioni e prenotazioni: tel. 0442 93655 - [email protected] - www.castellobevilacqua.com
Anno XXXVIII - n. 1 - Gennaio 2016
10
periodico indipendente
Mercoledì 27 gennaio 2016, ore 20.45
Evento Speciale
Prosa
Prosa
lunedì 14 dicembre 2015 ore 20,45
info T. 0442 25477 - www.teatrosalieri.it
Danza
Danza
domenica 6 dicembre 2015 ore 20,45 - Esclusiva Regionale
prosa- Esclusiva Regionale
Danzaora
y Vinatica
domenica
6 dicembre
2015 ore 20,45
Martedì 2 febbraio
2016, ore 20.45
Martedì
2 febbraio
2016, ore 20.45
Rocío
Molinay Vinatica
Danzaora
Ore 20.00, al Ridotto del Teatro:
Rocío Molina
Conversazioni sullo spettacolo con storie, aneddoti e curiosità.
venerdì 26 febbraio 2016 ore 20,45 - Esclusiva Regionale
venerdì
26 febbraio
2016 ore 20,45Cardellino
- Esclusiva
srlRegionale
Silence,
on tourne
Silence,Crew
on tourne
Pokemon
Pokemon Crew
domenica 13 marzo 2016 ore 20,45di Domenico Starnone
domenica
marzo 2016 ore 20,45con Silvio Orlando
Serata13Bach
e (in ordine alfabetico) Vittorio Ciorcalo, Roberto Citran,
SerataRioult
BachDance
Pascal
Marina Massironi, Roberto Nobile, Antonio Petrocelli,
Pascal Rioult Dance
Maria Laura Rondanini
sabato 2 aprile 2016 ore 20,45 - Prima
regiaNazionale
Daniele Luchetti
sabato
2
aprile
2016
ore
20,45
Prima
Gala
sceneNazionale
di Giancarlo Basili
GalaAzzoni & Hamburg Ballet costumi
Maria Rita Barbera
Silvia
John diNeumeier
di Pasquale
Mari
Silvia Azzoni & Hamburg Balletluci
John
Neumeier
Umberto
Orsini, Massimo
Popolizio, Alvia Reale
lunedì
14 dicembre
2015 ore 20,45
Mercoledì 27Il prezzo
gennaio
2016, ore 20.45
Umberto Orsini, Massimo Popolizio, Alvia Reale
Evento Speciale
di IlArthur
Miller, regia di Massimo Popolizio
prezzo
di Arthur Miller, regia di Massimo Popolizio
martedì 2 febbraio 2016 ore 20,45
Silvio 2Orlando,
Massironi
martedì
febbraioMarina
2016 ore
20,45
Orlando, Marina Massironi
LaSilvio
Scuola
Scuola Starnone, regia di Daniele Lucchetti
di La
Domenico
di Domenico Starnone, regia di Daniele Lucchetti
venerdì 19 febbraio 2016 ore 20,45
venerdì
19Mauri,
febbraio
2016 ore
20,45
Glauco
Roberto
Sturno
Glaucobuffe
Mauri,
Roberto Sturno
Quattro
storie
buffe storie
daQuattro
Luigi Pirandello
e Anton Cechov
da Luigi
Pirandello
regia
di Glauco
Maurie Anton Cechov
regia di Glauco Mauri
martedì 8 marzo 2016 ore 20,45
martedì
marzo 2016
ore 20,45
Giulio8Scarpati,
Valeria
Solarino
Giulio
Scarpati,
Valeria Solarino
Una
giornata
particolare
giornata
particolare
di Una
Ettore
Scola, regia
di Nora Venturini
di Ettore Scola, regia di Nora Venturini
La scuola
Musica
Musica
mercoledì 11 novembre 2015 ore 20,45 - in Viaggio con Salieri
mercoledì
2015
20,45
- in Viaggio
Salieri
Guerra11e novembre
Pace a 200
annioredal
Congresso
dicon
Vienna
Guerra eRegionale
Pace a 200
anni dalVeneta
Congresso di Vienna
Orchestra
Filarmonia
OrchestraOmmassini,
Regionale Filarmonia
Francesco
direttore Veneta
Francesco Ommassini, direttore
sabato 12 dicembre 2015 ore 20,45
sabato
dicembre 2015 ore 20,45
The12Voice
The Voice
omaggio
a Frank Sinatra a 100 anni dalla nascita
omaggio
a 100Quintet
anni dalla nascita
Lucio
Gallo ae Frank
ClaudioSinatra
Chiara Jazz
Lucio Gallo e Claudio Chiara Jazz Quintet
Alessandro
Teatro Brillante
Anderloni
Teatro Brillante
sabato 28 novembre 2015 ore 20,45
sabato 28
domenica
29 novembre
novembre 2015
2015 ore
ore 20,45
16,00 - fuori abbonamento
domenica
29
novembre
2015
Compagnia della Rancia ore 16,00 - fuori abbonamento
Compagniail della
Rancia
Pinocchio,
grande
musical
Pinocchio, il grande musical
regia di Saverio Marconi
regia di Saverio Marconi
CARLO,
L’OMBRA
E IL SOGNO
in Viaggio
con
Salieri
martedì 12 gennaio 2016 ore 20,45 -“Dedicato
a chicon
nonSalieri
è mai stato
martedì 12 gennaio 2016 ore 20,45 - in Viaggio
il primo della classe”.
I Virtuosi Italiani
I Virtuosi Italiani
Alberto Martini, primo violino concertatore
Slogan del film “La scuola”, 1995
Alberto Martini, primo violino concertatore
Stefan Milenkovich, violino solista
Stefan Milenkovich, violino solista
Brin Bernatovi’c, arpa, Premio Salieri 2015
Brin Bernatovi’c, arpa, Premio Salieri 2015
venerdì 15 gennaio 2016 ore 20,45
venerdì 15 gennaio 2016 ore 20,45
Natalino Balasso
Natalino Balasso
La cativissima - Epopea di Toni Sartana
Biglietti: 10 €
La cativissima
Per gli abbonati alle Rassegne
Teatro Salieri: 5 €- Epopea di Toni Sartana
testo e delregia
di Natalino Balasso
testo
e regia di Natalino Balasso
Per info: 0442 25477 - email:
[email protected]
martedì 22 marzo 2016 ore 20,45
canzoni d’Italia
martedì 22 marzo 2016 ore 20,45
Oblivion
Venerdì 5 febbraio
2016,
ore 20.45
Venerdì
5 febbraio
2016, ore 20.45
Oblivion
L’attività del Teatro Salieri è organizzata da Fondazione Culturale Antonio Salieri
Soci Partecipanti
The human jukebox
Ore 20.00, al Ridotto del Teatro:
Conversazioni sullo spettacolo
conhuman
storie, aneddoti
e curiosità.
The
jukebox
in collaborazione con
Esec_manifesto_ANDERLONI.indd 1
martedì 15 marzoDedicato
2016 ore
20,45
Esec_Stagione_Salieri_2015-2016.indd 12
martedì 15 marzo 2016a ore
20,45 prosa
Romanze italiane
Venerdì 19 febbraio
2016, ore 20.45
Venerdì
19 febbraio
2016, ore 20.45
Romanze italiane
Nazzareno Carusi e Valentina Cortesi
Nazzareno Carusi e Valentina Cortesi
Ore 20.00, al Ridotto del Teatro:
Orari: dal martedì al venerdì la mattina solo al telefono, con carta di credito dalle 10.30 alle 12.30 e di persona dalle 15.30 alle 18.00. Il sabato, di persona, dalle 10.30 alle 12.30.
Nei giorni di spettacolo al telefono con carta di credito dalle 10.30 alle 12.30 e di persona dalle 17.00 fino ad inizio della rappresentazione, esclusivamente per la vendita e il ritiro dei biglietti per la serata.
Tel. 0442 25477 - Fax 0442 625584 - www.teatrosalieri.it - [email protected]
Soci Costituenti e Fondatori
e la partecipazione di
Comuni di Angiari, Bevilacqua, Boschi Sant’Anna, Castagnaro, Cerea, Gazzo Veronese, Roverchiara, Terrazzo, Villa Bartolomea
giovedì 7 aprile 2016 ore 20,45
15/09/15 16:57
07/01/16 12:22
Canzoni
Canzonid’Italia
d’Italia
Il mercante di luce
Quattro buffe storie
Che
occhi
grandi
che
hai!
Che occhi grandi che hai!
Spettacoli
Spettacoliper
perlelefamiglie
famiglie
Roberto
Vecchioni
- Il- Ilmercante
Roberto
Vecchioni
mercantedidiluce
luce
dedicato
a Associazione
Verbena
dedicato
a Associazione
Verbenadell’Adige
dell’AdigeLegnago
Legnago
foto Paolo De Francesco
Esec_Stagione_Salieri_2015-2016.indd
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13
Conversazioni sullo spettacolo con storie, aneddoti e curiosità.
ore 20,45
“Il mercante di luce” è ilgiovedì
titolo del 7
suoaprile
ultimo 2016
libro (Premio
Cesare
Compagnia Mauri Sturno
Pavese 2015), e proprio comeSalvatore
ilSalvatore
protagonistaAccardo
del romanzo,&
in Friends
queAccardo
&
Friends
sto tour Roberto Vecchioni, canzone dopo canzone, condivide valori
universali quali l’amore, la passione e la bellezza tratteggiati con la
venerdì
2020
novembre
2015
sapienza, la cultura e la raffinatezza che gli sono propri.
venerdì
novembre
2015ore
ore20,45
20,45
Il concerto ricostruisce il percorso artistico del “professore”, propoCristiano
DeDe
Andrè
- Acustica
da Luigi Pirandello e Anton Cechov
Cristiano
Andrè
- AcusticaTour
Tour
nendo sia i successi più recenti sia quelli ormai storicizzati, sempre
dedicato
a
Circolo
Pittori
e
Scultori
Legnago
con Glauco Mauri e Roberto Sturno
dedicato a Circolo Pittori e Scultori Legnagoemozionanti e straordinari, che sono divenuti pietre miliari della musica d’autore italiana.
e con
Grazie al carisma e alla dialettica di Vecchioni, il concerto diventa
Mauro Mandolini, Laura Garofoli, Amedeo D’Amico,
mercoledì
2020
gennaio
facilmente un intimo dialogo
tra l’artista
e il pubblico, che
esalta
e 16,00
domenica
15
novembre
2015
ore
mercoledì
gennaio2016
2016ore
ore20,45
20,45
domenica
15
novembre
2015
ore
16,00
Lorenzo Lazzarini, Paolo Benvenuto Vezzoso
valorizza quanto di più intimamente espresso da Vecchioni nella sua
Enrico
Ruggeri
- Pezzi
Concerto
in
Sibebolle
Enrico
Ruggeri
- Pezzididivita
vita
lunga carriera.
Concerto in Sibebolle
regia di Glauco Mauri
Perché, come nel libro, anche Michele
in concertoCafaggi
“Il mercante di luce” prodedicato
a
Associazione
Aurora
Blu
Legnago
dedicato a Associazione Aurora Blu Legnago
Cafaggi
scene di Giuliano Spinelli
pone la bellezza come chiave Michele
di lettura per
individuare una meta
verso cui tendere e verso cui ambire, per dare un senso alla vita
costumi di Liliana Sotira
e
per
trovare
in
essa
sempre
nuova
linfa
per
la
costruzione
di
un
venerdì
5 febbraio
2016
domenica
venerdì
5 febbraio
2016oreore20,45
20,45
domenica13
13dicembre
dicembre2015
2015ore
ore16,00
16,00musiche di Germano Mazzocchetti
mondo migliore.
Roberto Vecchioni
Un
Untopo,
topo,due
duetopi,
topi,tre
tretopi
topi
Accademia
AccademiaPerduta
Perduta
Il ritorno al “Salieri” dei sempre applauditissimi Glauco Mauri e
Roberto Sturno è dedicato al genio grottesco di due grandi poeti
dell’animo umano.
La tenerezza di Cechov e il graffio di Pirandello si compenetrano tanto profondamente da non poterne discernere i confini, dando vita ad
un sorprendente caleidoscopio dove è rappresentata la vita di quello
strano e buffo essere che è l’uomo.
Ne “La patente” di Pirandello vive una delle tematiche più care
all’autore siciliano: il contrasto tra ciò che veramente siamo e ciò
che invece gli altri pensano di noi. E Cecè, il personaggio dell’omonimo atto unico concepito e scritto da Pirandello direttamente per il
teatro nel 1913, è il degno rappresentante di una società frivola e
corrotta, dove ingannare e imbrogliare è la normalità.
Un’ironia grottesca è sempre alla radice sia delle opere immortali di
Cechov che di alcuni suoi brevi atti unici come in “Una domanda di
matrimonio”, scherzo in un atto, così come lo sottotitola lo scrittore.
Anche in “Fa’ male il tabacco” il grottesco dona in modo mirabile
quella “leggerezza” che, anche nel dramma, Cechov chiedeva ai registi e agli interpreti delle sue opere.
domenica
domenica17
17gennaio
gennaio2016
2016ore
ore16,00
16,00
Cenerentola
Cenerentolaall’Opera
all’Opera
CTA
“Che fortuna possedere una grande intelligenza:
“Non CTA
c’è niente di più alto e di più grande
Che
CheFesta
FestaaaTeatro!
Teatro!- fuori
- fuoriabbonamento
abbonamento
sabato
1919
dicembre
2015
sabato
dicembre
2015oreore20,45
20,45
The
joyjoy
ofof
Gospel
The
Gospel
Free
Voices
Gospel
Choir
Free
Voices
Gospel
Choir
non ti mancano mai le sciocchezze da dire.”
di riconoscersi uomo e invincibile nelle sconfitte,
imbattibile
nel mistero,
domenica
2016
ore
domenica14
14febbraio
febbraio
2016
ore16,00
16,00 Anton Cechov
forte nella debolezza dei perdoni”.
Fragile
Fragile
Roberto Vecchioni, “Il mercante di luce”
Pantakin
Pantakin
martedì
dicembre
2015ore
ore20,45
20,45
martedì
2222
dicembre
2015
Massimo
Francoviche Maximilian
e MaximilianNisi
Nisi
Massimo
DeDe
Francovich
Green
Mr.Mr.
Green
di Jeff
Baron,
regia
PiergiorgioPiccoli
Piccoli
di Jeff
Baron,
regia
di diPiergiorgio
Foto di Manuela Giusto
domenica20
20marzo
marzo2016
2016ore
ore16,00
16,00
domenica
vestitinuovi
nuovidell’imperatore
dell’imperatore
I Ivestiti
FratelliCaproni
Caproni
I IFratelli
giovedì
dicembre
2015oreore21,45
21,45
giovedì
3131
dicembre
2015
Grazie
fior
- Storiadel
delFestival
FestivaldidiSanremo
Sanremo
Grazie
deidei
fior
- Storia
Aspettando
mezzanottecon
conBruno
BrunoConte
Conte
Aspettando
mezzanotte
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Una commedia che ha fatto epoca, ritratto del mondo della scuola
ancora eccezionalmente attuale.
All’inizio degli anni novanta, Domenico Starnone, all’epoca docente
in un istituto tecnico di Roma, scriveva “Sottobanco”, uno spettacolo
teatrale che, interpretato da Silvio Orlando ed Angela Finocchiaro,
riscosse un successo tale dall’essere trasposto sul grande schermo
con il titolo “La scuola”, per la regia di Daniele Luchetti: filma che
oltre al grande successo di pubblico raccolse anche numerosi premi
dalla critica.
Vent’anni dopo, tornano sulla scena i tragicomici interventi di un
gruppo d’insegnanti che, in sede di scrutini, deve decidere il futuro
degli studenti della IV D. Dal confronto tra speranze, ambizioni,
conflitti sociali e personali, amori, amicizie e scontri generazionali,
prendono vita personaggi esilaranti, giudici impassibili e compassionevoli al tempo stesso.
Il dialogo brillante e le situazioni paradossali lo rendono uno spettacolo
irresistibilmente comico.
“Ho deciso di riportare in scena lo spettacolo più importante della mia
carriera; fu un evento straordinario, entusiasmante, con una forte
presa sul pubblico”, afferma Silvio Orlando. “A vent’anni di distanza
è davvero interessante fare un bilancio sulla scuola e vedere cos’è
successo poi”.
spettacoliserali
seraliininabbonamento
abbonamentosaranno
sarannopreceduti,
preceduti,
GliGlispettacoli
alleore
ore20:00,
20:00,dadauna
unaconversazione
conversazioneintroduttiva
introduttivaalal Ridotto
Ridotto del
del Teatro.
Teatro.
alle
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Biglietteria:
Rinnovo
Abbonamenti
Diamante
mercoledì
e giovedì
2 ottobre
- Prosa,
Danza,
Musica,
Teatro
Brillante
e Canzonid’Italia
d’Italiavenerdì
venerdì3,3,sabato
sabato44eemartedì
martedì77ottobre.
ottobre.Nuovi
NuoviAbbonamenti
Abbonamenti Diamante
Diamante da
da venerdì
venerdì 10
Biglietteria:
Rinnovo
Abbonamenti
Diamante
mercoledì
1 e 1giovedì
2 ottobre
- Prosa,
Danza,
Musica,
Teatro
Brillante
e Canzoni
10 ottobre
ottobre Prosa,
Prosa,Danza,
Danza,Musica,
Musica,Teatro
TeatroBrillante
BrillanteeeCanzoni
Canzonid’Italia
d’Italiadadamartedì
martedì1414ottobre.
ottobre.
Formula Libero da venerdì 17 ottobre - Biglietti Singoli per tutta la Stagione da giovedì 23 ottobre
Formula Libero da venerdì 17 ottobre - Biglietti Singoli per tutta la Stagione da giovedì 23 ottobre
Orari: Il primo giorno di apertura delle vendite dei nuovi abbonamenti, formule libero e biglietti singoli, è possibile acquistare solo di persona, alla biglietteria del Teatro, dalle 15.30 alle 18.00.
Orari: Il primo giorno di apertura delle vendite dei nuovi abbonamenti, formule libero e biglietti singoli, è possibile acquistare solo di persona, alla biglietteria del Teatro, dalle 15.30 alle 18.00.
Dal martedì al venerdì la mattina solo al telefono, con carta di credito dalle 10.30 alle 12.30 e di persona dalle 15.30 alle 18.00. Il sabato, di persona, dalle 10.30 alle 12.30.
Dal martedì al venerdì la mattina solo al telefono, con carta di credito dalle 10.30 alle 12.30 e di persona dalle 15.30 alle 18.00. Il sabato, di persona, dalle 10.30 alle 12.30.
I nuovi abbonamenti e i singoli biglietti anche online su www.teatrosalieri.it - Nei giorni di spettacolo al telefono con carta di credito dalle 10.30 alle 12.30 e di persona dalle 17.00 fino ad inizio della rappresentazione, esclusivamente per la vendita e il ritiro dei biglietti per la serata. Tel. 0442 25477 - Fax 0442 625584 - www.teatrosalieri.it - [email protected]
I nuovi abbonamenti e i singoli biglietti anche online su www.teatrosalieri.it - Nei giorni di spettacolo al telefono con carta di credito dalle 10.30 alle 12.30 e di persona dalle 17.00 fino ad inizio della rappresentazione, esclusivamente per la vendita e il ritiro dei biglietti per la serata. Tel. 0442 25477 - Fax 0442 625584 - www.teatrosalieri.it - [email protected]
L’attività del Teatro Salieri è organizzata da Fondazione Culturale Antonio Salieri
L’attività del Teatro Salieri è organizzata da Fondazione Culturale Antonio Salieri
in collaborazione con
in collaborazione con
Soci Costituenti e Fondatori
Soci Costituenti e Fondatori
Soci Partecipanti
Soci Partecipanti
e la partecipazione di
e la partecipazione di
Comuni di Angiari, Bevilacqua, Boschi Sant’Anna, Castagnaro, Cerea, Gazzo Veronese, Roverchiara, Terrazzo, Villa Bartolomea
Comuni di Angiari, Bevilacqua, Boschi Sant’Anna, Castagnaro, Cerea, Gazzo Veronese, Roverchiara, Terrazzo, Villa Bartolomea
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Anno XXXVIII - n. 1 - Gennaio 2016
periodico indipendente
11
SPAZIO SALUTE
LE SEI REGOLE DA SEGUIRE PER TORNARE IN
FORMA DOPO LE FESTE
1. Vietati i digiuni e le diete fai-da-te soprattutto
se strettamente ipocaloriche, perché il peso
perso viene comunque recuperato in poche
settimane e con gli interessi. Leggi anche: La
dieta del batuffolo di cotone: quando la stupidità umana supera ogni limite.
2. Fare attività fisica! Almeno mezz’ora di camminata al giorno e, se il vostro fisico lo permette, riprendete gradatamente a fare un po’
di pesi. Leggi anche: Correre non fa dimagrire.
3. Non bere alcolici, di nessun tipo. Leggi anche: Tutti i piaceri del bere, senza bere: come
ubriacarsi senza alcol.
4. Diminuire la quantità di sale negli alimenti.
Leggi anche: Ridurre il consumo di sale ci
può salvare la vita.
5. Bevete molti liquidi: si ad acqua, the verde e
tisane drenanti; no a bevande zuccherate e
gassate. Leggi anche: I dieci buoni motivi per
cui non dovresti bere bevande gassate.
6. Adottate una dieta a base di cibi leggeri, con
pochissimi fritti ed insaccati, ricca invece di
frutta e verdura. Da preferire una dieta normo calorica o lievemente ipocalorica e ben
bilanciata in cui rientrino solo cibi genuini. A
tale proposito in seguito riporto una lista dei
prodotti con proprietà terapeutiche e nutrizionali utili per disintossicare l’organismo. Leggi
anche: I dieci comandamenti per iniziare a
dimagrire da subito.
I CIBI PER RIMETTERSI IN FORMA DOPO LE FESTE
So di essere ripetitivo ma la base da cui bisogna
partire è sempre la stessa: frutta e verdura in gran
quantità! Da non dimenticare mai arance, mele,
pere e kiwi, spinaci, cicoria, radicchio, zucche e
zucchine, insalata, finocchi e carote. Tutte le insalate e le verdure vanno condite con olio d’oliva, ricco
di tocoferolo, un antiossidante
che combatte l’invecchiamento dell’organismo e favorisce
l’eliminazione delle scorie metaboliche, e abbondante succo
di limone che purifica l’organismo dalle tossine, fluidifica e
pulisce il sangue, è un ottimo
astringente e cura l’iperacidità
gastrica.
LA FRUTTA
Le arance sono una notevole fonte di vitamina C che
migliora il sistema immunitario e aiuta a fronteggiare
l’influenza tipica di questi mesi, favorisce la circolazione, ossigena i tessuti e combatte i radicali liberi. Le
mele, per il loro modesto apporto calorico e per la prevalenza del potassio sul sodio, sono capaci di svolgere
un’azione antidiarroica e di regolare la colesterolemia.
Ancora, le pere, che oltre ad avere un buon potere saziante, contenendo zuccheri semplici come il fruttosio,
fibra, molta acqua e poche calorie, sono adatte per
chi soffre di intestino pigro. I kiwi ricchi di vitamina
C, fosforo e potassio sono particolarmente indicati per
migliorare il funzionamento dell’intestino, i semini neri
in esso contenuti, infatti, ne stimolano le contrazioni.
LA VERDURA
Tutta la verdura a foglie verde scuro come spinaci e
cicoria contiene acido folico, gruppo vitamine B, essenziale nella formazione dei globuli rossi del sangue per la sua azione sul midollo osseo. L’insalata è
ottima perché conferisce volume e potere saziante
con un apporto calorico estremamente limitato ed
assicura anche un
certo contributo di
vitamine, calcio, fosforo e potassio. Le
carote sono ricche di
vitamina A, indispensabile per la salute
degli occhi e della
pelle, i finocchi, risultano ottimi per combattere la nausea, la
digestione difficile e la stitichezza. Nella dieta non
vanno trascurati piatti a base di legumi (fagioli, ceci,
piselli e lenticchie) perché contengono ferro e sono
ricchi di fibre che aiutano l’organismo a smaltire i
sovraccarichi migliorando le funzionalità intestinali
ma sono anche una notevole fonte di carboidrati a
lento assorbimento, che forniscono energia che aiuta a combattere il freddo.
Vedrete che in poco tempo vi rimetterete in forma,
l’importante è poi non rovinare tutto: le vacanze di
Pasqua sono più vicine di quanto sembri!
A cura dell’Ambulatorio di Dietoterapia e Nutrizione
della Domus Salutis di Legnago (Tel. 800.019.330)
Una grande azienda italiana, una grande produzione di oli vegetali
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12
Anno XXXVIII - n. 1 - Gennaio 2016
periodico indipendente
L’ACCADEMIA MUSICA NOVA FESTEGGIA I SUOI PRIMI DIECI ANNI DI VITA
Nato nel 2005 da un’idea del
Maestro Compositore Edoardo Gioachin, il Coro Academia
Musica Nova – Città di Montagnana ha festeggiato il suo decimo
compleanno sabato 14 novembre
all’auditorium dell’ex chiesa di
San Benedetto a Montagnana. La
serata, dal titolo Gaudeamus et Exultemus, è stata anche l’occasione
per inaugurare l’anno d’insegnamenti 2015/2016 dell’Accademia
musicale San Benedetto.
Il Coro, che prende il nome
dall’opera “Musica Nova” di
Adrian Willaert, accoglie coristi e
musicisti non solo dal comune di
Montagnana, ma anche dai territori limitrofi e comprende quarantadue
elementi dai tredici ai sessant’anni tra cui tredici soprani, dodici contralti, nove tenori e otto bassi. Oltre ai coristi, in alcune esibizioni può
contare sull’accompagnamento di una piccola orchestra composta da
due violini, una viola, due violoncelli, un contrabbasso e un clavicembalo.
Il progetto principale del coro è lo studio e la diffusione del repertorio
musicale, sacro e profano, della Scuola Veneziana dal 1550 al 1610. A
tal fine propone, ove possibile, le composizioni policorali veneziane di
quel periodo che rappresentano il più importante fenomeno musicale
di tutta Europa e segnarono, assieme al contemporaneo sviluppo della
monodia e dell’opera a Firenze, la fine della musica rinascimentale e
l’inizio del Barocco.
A questo particolare repertorio
l’Academia Musica Nova affianca
brani legati alla tradizione gregoriana, medievale e barocca e composizioni di epoca romantica e contemporanea.
Il coro durante tutto l’anno partecipa a numerosi concerti, a rievocazioni storiche e manifestazioni
culturali oltre che a serate di beneficenza in favore dell’AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla)
e dell’AVIS (Associazione volontari italiani sangue).
A sottolineare l’emozione e l’importanza della serata del decennale
della fondazione del coro sono
state le parole del Sindaco di Montagnana Loredana Borghesan e della
Dirigente scolastica del vicino Collegio San Benedetto Emanuela Veronese, intervenute alla fine del concerto.
Il coro, diretto dal suo fondatore Edoardo Gioachin, ha eseguito brani
del proprio repertorio scritti da diversi autori: da Mozart a Vivaldi, da
Claudio Monteverdi a Hans Leo Hassler, da Giovanni Gabrieli a Samuel Scheidt.
Tutti i presenti hanno potuto assistere, all’interno della deliziosa cornice della Chiesa di San Benedetto costruita nel 1771 e da anni ormai
non più aperta al culto, all’esibizione del Coro Academia Musica Nova
che ha fatto risuonare le note di augurio per i primi dieci anni trascorsi,
e per tutti quelli che dovranno ancora venire.
Emanuele Sarria
PRESENTATO ANCHE A SAL (CV)
“CAPO VERDE TERRA D’AMORE”
È stato presentato recentemente anche a Capo Verde,
presso l’Ocean Cafè di Santa Maria (isola di Sal), il sesto
volume della collana discografica “Capo Verde, terra
d’amore”, espressamente dedicata fin dalla prima uscita al
Programma Alimentare Mondiale, organizzazione umanitaria delle Nazioni Unite della
quale Cesaria Evora è stata
Ambasciatrice fin dal 2003.
Introdotto dai saluti dell’ambasciatore di Capo Verde in Italia Manuel Amante Da Rosa,
del Console Onorario Pasquale Adilardi (Consolato di Verona) e dell’associazione Kriol-Ità presieduta da Maria “Bia”
Silva, il progetto “Capo Verde, terra d’amore” - nato tra
Udine e Verona dalla spinta propulsiva di Alberto Zeppieri e
dall’insostituibile apporto di Roberto Cetoli, Karin Mensah,
l’Accademia Recording Studio e la scuola di Alta Formazione Musicale di Via San Cosimo nella città scaligera - con il
volume 6 stabilisce il primato di artisti di origine (o nazionalità) straniera che cantano in italiano, tutti presenti nello
stesso disco. Zeppieri li ha illustrati e commentati. In sintesi
sono: Nancy Vieira, Mariana Ramos (che duetta con Bobby Solo nel brano di Gerard Mendes “Sei la vita”), Goran
Kuzminac (tutti loro hanno registrato le loro voci a Verona),
Kinè Fall (con i Milk and Coffee), Yalda (in duetto con Niccolò Agliardi), Jerusa Barros, Karin Mensah, i componenti
Capo Verde
Corner
della band tedesca Pupkulies
e la cantante Rebecca, Tibau
Tavares, Jacqueline Fortes
(che canta anche in friulano!)
e Teofilo Chantre, l’autore preferito della compianta Cesaria
Evora.
Naturalmente ci sono anche
artisti italiani nel disco, come
Cristiano Malgioglio, Maria
Nazionale, Patrizia Laquidara,
Aisha Cerami e Gigliola Cinquetti, che proprio nella sua
città natia ha cantato “Ricor-
dando Capo Verde”.
Il cd è ora fisicamente disponibile a Capo Verde presso
la struttura Ocean Cafè, in esclusiva per l’isola di Sal. Là si
potranno trovare anche alcuni esemplari dei volumi precedenti, praticamente ormai introvabili o già esauriti.
In Italia l’album (anzi l’intera collana) è distribuito da Egea
Records e il cd fisico si può trovare presso le Feltrinelli e nei
migliori negozi di musica. Naturalmente sia il volume 6 sia i
precedenti sono tutti disponibili per il download anche sulle
maggiori piattaforme digitali italiane e di altri 239 Paesi nel
Mondo.
Il netto ricavato viene destinato a iniziative del Programma
Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite.
Indiscrezioni vogliono già Zeppieri e Cetoli al lavoro per il
prossimo volume: la settima perla della collana.
G.G.
periodico indipendente
Anno XXXVIII - n. 1 - Gennaio 2016
13
IL RADICCHIO DI VERONA NELLE TV AUSTRIACHE
Troupe televisiva austriaca, dotata anche di due droni, a Casaleone,
Verona.
Ripresi in loco territorio, raccolta e lavorazione del pregiato Radicchio rosso di Verona.
Una visita importantissima per Casaleone e per la relativa Pro Loco,
quella di una settimana fa – ultimi giorni di dicembre 2015. Una troupe
televisiva austriaca – guidata da Patricia Niederwieser-Holzbaur, presidente del Consiglio d’amministrazione di Innsbruck Tourismus – ha
voluto prendere atto de visu della fertile terra di Casaleone e delle
piantagioni di Radicchio rosso di Verona, riprenderne i lavori di raccolta e di preparazione del Radicchio rosso di Verona, per la relativa
commercializzazione, e contattare possibili fornitori. Quanto sopra
grazie alla disponibilità e alla fattiva collaborazione del presidente di
Innsbruck Tourismus, dr. Karl Gostner,
e del direttore, Hermann Weiskopf.
Ma, il tutto si è reso eccezionale per il
fatto, che la troupe insbruckense, per
meglio esplorare la terra casaleonese,
era dotata anche di due grandi droni...!
Per facilitare riprese e contatti, la Pro
Loco Carpanea di Casaleone, aveva
predisposto un apposito percorso conoscitivo e la presenza di produttori,
e non solo di radicchio, ma anche di
riso. È da anni, che Pro Loco Carpanea
– ha affermato, con giustificatissimo
orgoglio, la presidente, Claudia De
Fanti – cura stretta amicizia con l’Ente
Turismo di Innsbruck, con Innsbruck
stessa e con il Tirolo. Ciò, non solo
per approfondire contatti turisticoculturali, ma anche per la promozione
di altri prodotti enogastronomici tradizionali di Casaleone e del Basso
Veronese, con particolare riguardo al Radicchio rosso di Verona IGP,
ossia, d’Indicazione Geografica Protetta. Radicchio, oggi, protetto dal
Consorzio di Tutela del purpureo vegetale, presieduto da Cristiana
Furiani e con sede a Legnago. I droni austriaci – e questa sì, che è vera
amicizia, gentile presidente Niederwieser – hanno volato ampiamente
sulle piantagioni di rosso vegetale invernale – che con il suo colore
e la sua ‘croccantezza’ appassiona ed innamora – per raccontare ai
telespettatori-consumatori d’Austria, come il Radicchio di Verona
venga raccolto e lavorato, dopo essere stato coltivato, dal maggio
scorso, con il sapiente e forte impegno degli agricoltori. Un cielo sereno
ed un sole splendente hanno permesso riprese, che faranno comprendere
allo spettatore austriaco, con quanta cura il nostro Radicchio venga
fatto crescere e raccolto, per essere portato festosamente sulle tavole.
Ha accompagnato la troupe, durante tutto il percorso, oltre alla
presidente De Fanti, il presidente dei coltivatori diretti di Casaleone,
Domenico Lorenzetti, che ha dato pratica dimostrazione di tutto il
procedimento, dalla raccolta sul campo, alla lavorazione successiva,
fino al confezionamento, per la commercializzazione e l’inoltro ai
punti-vendita. Ovviamente, non sono mancati momenti per accordi
commerciali, motivo-base della visita,
tanto che la signora Niederwieser
ha evidenziato come, per possibili,
forniture serva non solo Radicchio
rosso IGP, ma, anche semplicemente
normale. L’occasione dell’importante
visita austriaca, s’è resa utile anche
per presentare l’ottimo Riso Vialone
Nano dell’Azienda Agricola ‘La
Fornasella’, da parte del produttore ed
esperto ‘risottaro’, Giorgio Sbizzera,
di Sustinenza di Casaleone, Verona,
che ha già potuto, tempo addietro, fare
gustare il riso veronese e il relativo
“risotto” nella Capitale del Tirolo, per
farli conoscere ed ottenendo meritato
successo. Quindi, quanto sopra
conferma come non basti produrre,
realizzare qualità e proporla, ma come
sia assolutamente necessario anche
sapere presentare e fare gustare, magari
con un buon bicchiere di amarone, il proprio prodotto..., che la Pro
Loco di Casaleone, portò più volte ad Innsbruck, per farlo conoscere nel
relativo grandioso mercato agroalimentare al coperto. Iniziative, d’alto
profilo promozionale, che, sia pure con molto impegno, si spera, diano
i loro frutti, nel nostro caso, per l’agricoltura, l’economia e il benessere
sociale del Basso Veronese. E tutto, grazie all’impegno indefesso di
agricoltori e di volontariato.
Pierantonio Braggio
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Anno XXXVIII - n. 1 - Gennaio 2016
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DE CARLI TORNA SUL
RING CON TRE VITTORIE
LA CARNE VERONESE INCANTA I TIFOSI
foto: NAVARRO
DEGUSTAZIONE ALLO STADIO GRAZIE ALLA PARTNERSHIP
TRA COLDIRETTI E CHIEVOVERONA
50 Kg di battuta cruda
oltre 1400 allevamenti di
di bovino Scottona probovini con un totale di
veniente dagli allevamencirca 130.000 capi allevati del territorio scaligero,
ti annualmente. Il volume
10 litri olio extravergine
d’affari supera i 250 milioni di euro e se considedi oliva nostrano e 20 kg
riamo l’indotto tale numedi pane. Questi gli ingredienti della degustazione
ro praticamente triplica.
avvenuta oggi allo stadio
Le carni Made in Italy
i macellai dell’Associazione veronese, (da sinistra a
Bentegodi, durante l’in- Tra
sono
sane non trattate con
destra) Costanzo Compri, l’ex procuratore Guido Papatervallo della partita del- lia, il presidente di Coldiretti Verona Claudio Valente e il ormoni e ottenute nel rila partita ChievoVerona direttore di Coldiretti Verona Giuseppe Ruffini
spetto di rigidi disciplinari
– AS Roma, realizzata dall’Associazione Macellai di produzione che assicurano il benessere e la qualità
veronesi in collaborazione con il catering Al Fiore dell’alimentazione degli animali. Le carni del territodi Peschiera ai circa 600 tifosi della tribuna ovest. rio veronese, poi, si distinguono per l’elevata qualità
Prosegue così la partnership tra Coldiretti Verona e basata sull’utilizzo di cereali nobili, come granoturChievoVerona per promuovere le eccellenze agroali- co, soia, polpa di barbabietole, fieno, nell’alimentamentari del territorio.
zione degli animali. A questo si aggiungono i control“Abbiamo fatto assaggiare oggi un prodotto di li con verifiche molto fiscali nel settore veterinario
ottimo livello che si può trovare anche nelle 250 che risponde al Ministero della Sanità.
“Si conferma la necessità di accelerare nel percormacellerie scaligere – evidenzia Costanzo Compri,
consigliere dell’Associazione Macellai veronesi che so dell’obbligo di etichettatura d’origine per tutti gli
le rappresenta – che acquistano negli oltre 1000 alle- alimenti, a partire dai salumi e trasformati. - conclude
vamenti del territorio. E’ stata una bella opportunità il presidente Valente - E’ questa la vera battaglia che
per far assaggiare ai tifosi e ospiti presenti nella zona l’Italia deve fare in Europa per garantire la salute dei
Autorità la bontà e la salubrità delle carni nostrane. suoi cittadini e il reddito delle sue imprese”.
Un alimento che fa parte della dieta mediterranea e
Nella giornata, sono stati, inoltre, inoltre distribuche, pur consumato nelle giuste quantità, va acqui- iti 250 Agribag alla stampa, agli ospiti e nelle Sale
stato di ottima scelta”.
Autorità. L’Agribag, già presentato in occasione del“L’allevamento dei bovini da carne è un settore la partita ChievoVerona – Atalanta del 13 dicembre
chiave per l’economia della regione Veneto e del- scorso, contiene uno spuntino con prodotti del terrila provincia veronese – evidenzia Claudio Valente, torio veronese quali un panino al salame o formagpresidente di Coldiretti Verona – che rappresenta il gio, frutta fresca a pezzi e un croissant Paluani senza
15% della produzione italiana. Il Veneto rappresenta olio di palma.
Ada Sinigalia
il 40% della produzione nazionale. Verona oggi conta
periodico indipendente
Enrico De Carli vittorioso sul ring di Castelfranco, a
destra il maestro Luciano Buffo.
Il pugile dell’Accademia pugilistica legnaghese Enrico De Carli dopo una sosta
dell’attività per terminare gli studi e ottenere
a giugno la maturità nella scuola alberghiera
ha ripreso ad allenarsi in palestra a S.Pietro
di Legnago ed ha ottenuto tre vittorie consecutive sui ring di S. Giovanni Lupatoto, Mestre e Castelfranco Veneto. Il senior welter ha
battuto Mohamed Kassem dell’Accademia
Ruga per k.o. alla prima ripresa, poi ai punti
Popa Jon, e Nicholas Marzari. “La mia vita dichiara Enrico- è cambiata, faccio il fornaio
a Cerea, lavoro dalle 4 del mattino a mezzogiorno, poi mi riposo e vado in palestra ad
allenarmi con gli istruttori Nico Toniolo e il
maetro Luciano Buffo”.
Finora De Carli ha disputato 26 incontri.
A.N.
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Nello stesso pomeriggio sono stati presentati i
lavori di insediamento del nuovo reparto di Pediatria
che passerà dall’attuale 5° piano del blocco sud al
6° piano del blocco nord, adiacente al reparto di
Ostetricia e Ginecologia quale miglioramento e completamento dell’assistenza ai nascituri. L’intervento
riguarda una superficie di circa 1.200 mq. che comprende la ristrutturazione delle stanze, nuovi impianti
di riscaldamento, condizionamento ed elettrici, con
un impegno di circa 3milioni e 400mila Euro, più
200mila euro per la nuova impiantistica.
I collegamenti con la centrale termica, impianti
elettrici, gas, riscaldamento avverranno utilizzando
il vano sino a poco tempo fa adoperato per uno dei
quattro ascensori di fronte al bar di cui si prevede
la loro sostituzione con quelli tecnologicamente più
avanzati.
La cerimonia si è conclusa con il soprallugo presso
la nuova sede del Centro Diurno Cà Verde, situata
nelle adiacenze del blocco nord del Mater Salutis,
dove è stato completato il primo stralcio dei lavori
costati circa 600mila Euro.
Entro il mese di gennaio, nella parte conclusa del
Centro, composta da cinque locali per complessivi
200 mq., circa il 50% della struttura complessiva,
inizierà l’attività con l’accogliera dei primi ospiti.
Per il completamento dell’opera sono stati chiesti
alla Regione Veneto ulteriori 700mila Euro.
Massimo Piccoli
Foto: NAVARRO
Il Direttore Generale dell’’Azienda Ulss 21 di
Legnago, Massimo Piccoli, ha inaugurato alla presenza degli Assessori Regionali Luca Coletto, Sanità
ed Elisa De Berti, Lavori Pubblici, Trasporti e Infrastrutture, Sindaci del territorio di competenza e personale aziendale, la nuova apparecchiatura diagnostica SPECT/TAC per l’acquisizione delle immagini .
“La SPECT/TAC offre notevoli vantaggi diagnostici – ha spiegato Franco Campostrini, direttore
del’Unità Operativa di Radioterapia e Medicina
Nucleare – consente una precisa localizzazione
dell’area di anomala funzionalità ed un migliore
imaging medico nucleare fornendo una mappa trasmissiva fondamentale per la costruzione dell’immagine stessa. Permette inoltre di risolvere un problema
insito nella creazione delle immagini tomografiche
medico nucleari quale il deterioramento del segnale
in uscita dovuto all’assorbimento delle radiazioni da
parte degli organi interni”.
“Il costo complessivo della nuova apparecchiatura è di 600mila euro ed abbiamo ottenuto dalla
Fondazione Cariverona, alla quale va il nostro
ringraziamento, un contributo di 300mila Euro per
l’acquisto – ha precisato il Direttore Generale – Con
questo nuovo strumento diagnostico intendiamo dare
una migliore assistenza ai nostri pazienti e ringrazio
anche l’Assessore regionale alla Sanità, Luca Coletto, per la Sua presenza ed interessamento per l’ottenimento dei fondi regionali integrativi”.
Foto: NAVARRO
ULSS 21: INAUGURATA LA NUOVA
APPARECCHIATURA DIAGNOSTICA IN RADIOTERAPIA
Installati i nuovi impianti solari termici sugli impianti sportivi dello stadio Sandrini di
Legnago e del campo di Terranegra.
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Anno XXXVIII - n. 1 - Gennaio 2016
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