Circolare n.81 - TriestEvangelica

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Transcript Circolare n.81 - TriestEvangelica

N° 81
gennaio / febbraio 2016
PERIODICO di COLLEGAMENTO
delle CHIESE EVANGELICHE
ELVETICA, METODISTA e VALDESE
di TRIESTE e DIASPORA
Indirizzo del sito delle nostre tre comunità : www.triestevangelica.org
Chiesa Elvetica e Valdese – Piazza S. Silvestro 1 – 34121 Trieste; tel. e fax 040 632770; [email protected]
Chiesa Metodista – Scala dei Giganti 1 – 34122 Trieste; tel. e fax 040 630892; [email protected]
Past. Ruggero Marchetti – Via G. Brunner 8 – 34125 Trieste; tel. 040 3480366 ; uff. 040 2415915 ; cell. 3331693877
[email protected]
Proverbi 13 , 13 - 20
Beato l'uomo che ha trovato la saggezza,
l'uomo che ottiene l'intelligenza!
Poiché il guadagno che essa procura è preferibile a
quello dell'argento,
il profitto che se ne trae vale più dell'oro fino.
Essa è più pregevole delle perle,
quanto hai di più prezioso non l'equivale.
Lunghezza di vita è nella sua destra;
ricchezza e gloria nella sua sinistra.
Le sue vie sono vie deliziose,
e tutti i suoi sentieri sono tranquilli.
Essa è un albero di vita per quelli che l'afferrano,
e quelli che la possiedono sono beati.
Con la saggezza il Signore fondò la terra,
e con l'intelligenza rese stabili i cieli.
Per la sua scienza gli abissi furono aperti,
e le nuvole distillano la rugiada.
“Beato l’uomo che ha trovato la saggezza, l’uomo che
ottiene l’intelligenza”.
Una beatitudine che ascoltiamo volentieri, e che certo
dice una verità: chi di noi può negare che un essere umano che “abbia trovato la saggezza e ottenuto l'intelligenza” non sia una persona realizzata, e per questo “beata”? Però, qui c'è un “però”: questa beatitudine, pur così
bella, vera, piacevole da udirsi, alla fine non ci smuove
più di tanto: c'è qui come una pace, una luminosa serenità, che non sono le nostre... e allora l'impressione è che
qui non si parli di noi, ma di qualcun altro, che è forse
come noi vorremmo essere, ma non siamo...
“Beato l'uomo che ha trovato la saggezza”... Ma chi di
noi è “beato”? E chi di noi “ha trovato la saggezza”?... E
poi, alla fine, cos'è mai questa “saggezza”? Cos'è questo
“tesoro” da cercare con tutte le tue forze? Sì, davvero,
cos'è questa “saggezza”, preziosa al punto che “quanto
hai di più prezioso non l'eguaglia, non le è paragonabile”?
e che “procura un guadagno preferibile a quello dell'argento... un profitto che vale più dell'oro fino” ?
Sentire questo per noi è strano... Proprio “l'argento” e
“l'oro”... il denaro (perché alla fine poi è di questo che si
tratta) è per noi quanto di più indispensabile ci possa essere al mondo. Viviamo in una società-mercato che (crisi
o no) continua a bombardarci, ogni giorno per tutto quanto il giorno, di parole e di immagini che vogliono convincerci (ed il più delle vole ci riescono...) che possiamo essere felici solo se ci procuriamo sempre – appunto col
denaro - nuove cose. E non solo le cose: felicità è un corpo anch’esso nuovo, o almeno rinnovato in qualche parte,
anche qui a pagamento… Insomma, veramente, così condizionati come siamo, sentirsi dire – come abbiamo sentito – che la felicità consiste nel “trovare” un bene immateriale come “la saggezza”… è qualcosa che ti spiazza...
Ma allora, per davvero, cos'è questa “saggezza” qui
così sbandierata? Forse lo possiamo intuire proprio pensando a quell'”argento”, a quell'”oro”, a quelle “perle” con
cui è qui paragonata. Ancora più del loro gran valore, ciò
che collega insieme questi beni è il desiderio di possesso
che suscitano; un desiderio quasi innato in noi: tu dici
“oro”, e ti brillano gli occhi. Ma se sei preso dalla sete
dell'”oro”, più ne hai. più vuoi averne... diventi come “L'avaro” di Molière... Sì, “oro”, “argento”, “perle”, generano
un desiderio che essi stessi non riescono a colmare pienamente – davvero, più ne hai più ne vuoi. Invece, ci dice
questa pagina - la “saggezza” t'appaga: sei saggio e sei
“beato”, e tanto basta. Ma, ancora una volta, perché?...
La “saggezza” può darci quello che l'oro non ci dà, perché diversamente dall'oro, dall'argento, dalle perle, non
appartiene all'ordine dell'avere, ma all'ordine dell'essere. Il denaro ce l'hai nelle tue tasche e nelle mani, la
saggezza è nel tuo cervello e nel tuo cuore, ed è
diverso... La saggezza sei tu, sono il progetto e le scelte
che ti guidano in quella difficile impegnativa meravigliosa
avventura che è la costruzione del tuo “io”, di quello che
eri ieri, di quello che sei oggi e che sarai domani. La saggezza ti edifica e, edificando te. edifica anche il mondo
che vive attorno a te: lo plasma, lo completa... ti plasma e
ti completa lungo tutto il tuo vivere, proprio come il
Creatore nei sette giorni del suo “dire” e “fare” ha plasmato ogni cosa: “terra e cieli”. Ma poiché la tua saggezza sei tu, alla fine sei tu che plasmi e completi te stesso
ed il tuo mondo, proprio come il Creatore ha plasmato
l'universo
Se avete fatto caso, c'è una corrispondenza singolare
fra la beatitudine iniziale del nostro testo e il verso che,
ormai quasi alla fine, accenna a come Dio ha fatto i “cieli” ed ha fatto la “terra”. All'inizio,“beato l’uomo che ha
trovato la saggezza, l’uomo che ottiene l’intelligenza”;
quasi alla fine, “con la saggezza il Signore fondò la terra,
e con l'intelligenza rese stabili i cieli”. Vedete?... Qui
come lì, “saggezza” e “intelligenza”...
Questo è importante. Se, come sappiamo dall'inizio
della Bibbia, l'essere umano è stato creato “a immagine
di Dio”, quando tu “hai trovato la saggezza e ottenuto
l'intelligenza”, realizzi te stesso; sei veramente, come
devi essere, “a immagine di Dio”. Perché quella “saggezza” e quell'“intelligenza” che adesso sono tue, sono le
qualità del tuo Creatore. Così, con la stessa perizia e
abilità con le quali il Signore ha plasmato la creazione, tu
plasmi la tua vita, edifichi te stesso ed il tuo mondo...
Uno degli insegnamenti preziosi della “saggezza” che ci
parla in questo libro, è che nella vita c’è un tempo per il
”sì” e un tempo per il “no”, per quel che si può fare e per
quel che non si può fare. Dovremmo imparare a dirlo ai
nostri figli, e prima ancora a noi stessi. È il segreto della
“saggezza”, più prezioso dell’“oro” e dell’”argento”. Ce ne
rendiamo conto se guardiamo a come, con il più grande
affetto, a volte roviniamo i nostri figli perché non siamo
più capaci di dire loro un “no”!
* * *
Così dunque la“saggezza” serve a vivere una vita che
sia davvero umana, nel senso più normale e per questo più
nobile: la vita di ogni giorno della creatura fatta “a immagine di Dio”. E poiché serve a questo, la “saggezza” è
una benedizione.
Non a caso che il nostro testo d'oggi ce la presenta
come una persona con le due mani alzate proprio nel segno della benedizione: “Lunghezza di vita è nella sua destra; ricchezza e gloria nella sua sinistra”.
Una “vita” lunga e piena, il conseguimento della “ricchezza” e della “gloria”, della buona fama, tutto questo
viene a te dalla “saggezza”. Vien quasi da pensare che
valga anche il contrario: se non sei saggio, non vale la
pena che tu viva a lungo, sarebbero comunque anni sprecati; e ugualmente, se non sei saggio, né la ricchezza né
la gloria ti potrebbero dare la felicità: ne faresti un cattivo uso ed alla fine sarebbero per te dei beni avvelenati.
Una vita lunga e piena, il benessere, la stima. Vedete
che, ancora una volta, la saggezza biblica non è speculazione intellettuale, ma la capacità di discernere e fare
ciò che è giusto, per tessere la vita su una tela di pace e
di equità.
La “saggezza”, allora, tessitrice di vita. Ecco perché
l'autore dei Proverbi la paragona all’”albero della vita”:
“È un albero di vita”, così dice, “per quelli che l'afferrano, e quelli che la possiedono sono beati”.
In Genesi 2, noi troviamo quell’albero al centro del
giardino dell’Eden. Poi, la disubbidienza, e la cacciata, e
Dio ha posto a guardia del giardino “i cherubini dalla spada fiammeggiante”, per impedire agli uomini di accostarsi
a quell’albero. Ora, per una vita piena e realizzata, non
serve più recarsi nel giardino dell'Eden; ora la puoi trovare, quella vita, seguendo i sentieri tranquilli e “deliziosi” che la “saggezza” ti permette di percorrere: camminerai, farai sosta, penserai, e t'accorgerai che, proprio
come l'”albero della vita”, la “saggezza” ha le radici nel
profondo del suolo e la chioma nel cielo e che dà profondità e altezza alla tua vita: ti radica alla terra, e ti avvicina a Dio. E tu, fra terra e Dio, vivi la stessa vita dell'Eden. E così sei beato: così siamo “beati”: torna questa
parola che ci dice che, in qualche modo, la “saggezza” è
proprio, il “paradiso ritrovato”...
“Plasmare”, “edificare”: sono verbi concreti, sono i verbi del “fare”. Ed è proprio così. Perché la “saggezza” di
cui stiamo parlando, non è intellettualismo: gli intellettuali sono come le signore che comprano le “perle” per
esibirle: hanno i loro pensieri e, appunto, li esibiscono...
La “saggezza” è pensiero che si fa subito azione, è criterio per scegliere; è insomma un “saper fare” molto
pratico. Non a caso, questa pagina è nel libro dei Proverbi. E che cos’è un proverbio? È un piccolo insegnamento
che non nasce da chissà quale speculazione intellettuale,
ma – molto più “terra-terra” e molto meglio - dal saper
osservare e dal saper riflettere sul normale andamento
delle cose. Il proverbio è un prodotto dell'esperienza, e
per questo in genere lo troviamo in bocca ai vecchi.
E che cos'è che ti insegna un proverbio? Ti insegna che
la vita è fatta di scelte, e che bisogna ogni volta saper
fare la scelta giusta. Sembra quasi banale, e forse lo è:
un proverbio ha sempre un sapore un po' scontato. Dire,
ad esempio, come troviamo in Proverbi 10, 4; “Chi lavora
con mano pigra impoverisce, ma la mano laboriosa fa arricchire”, è certamente giusto, ma non ci vuole mica un
genio per formulare un pensiero così!
Però, se andiamo un po’ più a fondo, ci accorgiamo che
dietro a questo discorso c’è la consapevolezza – questa sì
niente affatto banale – che la vita è limitata. Scegliere
bene, infatti, è importante proprio per questo, perché
quando scegli una cosa, devi per forza rinunciare a un’altra, e allora: scegli bene! Se fai il contrario, è un guaio.
Così, se scegli la “pigrizia” alla fine sarai un poveretto…
Insomma, la “saggezza” ci ricorda che la vita è un continuo “prendere e lasciare”. E ricordare questo non è
“banale” soprattutto oggi, perché noi ci illudiamo che sia
possibile non lasciare mai niente, vorremmo sempre tutto. E invece, non possiamo avere tutto. Non possiamo
avere “moglie e amante” e sperare che ci vada sempre liscia… Non possiamo arrivare a sessant’anni e pensare di
fare i giovanotti!... E il guaio grosso è che questo “delirio
Dopo aver guardato all’“albero della vita”, lo sguardo si
di onnipotenza” noi lo comunichiamo ai nostri figli. Li cre- proietta fino al grande racconto della creazione, e lì consciamo convinti che possano aver tutto, che tutto sia per templa il “Saggio” per eccellenza: guarda a Dio e al suo
loro, e niente sia precluso.
operare. È il versetto che già abbiamo visto: “Con la sag-
gezza il Signore fondò la terra, e con l'intelligenza rese
stabili i cieli”. E poi l'altro versetto, simile e diverso, e
per questo da ben considerare: “Per la sua scienza gli
abissi furono aperti, e le nuvole distillano la rugiada”.
Se la condivisione della “sapienza” e dell'”intelligenza”
fra Dio e l'essere umano, l'uno “artigiano” della sua
creazione, l'altro della sua stessa vita e del suo mondo,
sembra avvicinarli fra di loro, nel senso che l'uomo ”fatto
a immagine di Dio” è nel mondo il riflesso del pensiero e
dell'azione divini, Dio è però anche il detentore della“scienza”, che utilizza per “aprire gli abissi”, cioè una
dimensione del creato che ci resta inaccessibile. E Dio è
anche il Signore delle “nuvole”, da cui ha fatto venire giù
il diluvio, e da cui ora “distilla la rugiada”, che dà la vita,
fa germogliare i campi, sfama ogni creatura. C'è ancora
differenza fra noi e Dio! c'è ancora un grande “abisso”!
Davvero allora, chi è sapiente è “beato”, perché non
solo vive in armonia con se stesso, ma anche in consonanza con la creazione e con il suo Creatore; coglie il senso
profondo delle cose, e il senso della vita: la sua e di ogni
creatura.
qui è dichiarato “beato” chi ricerca, forse perché la
“saggezza” nella Bibbia implica il “timore di Dio” e l'interrogazione sul senso della vita. Sì, qui l'oggetto della
ricerca non è la felicità, ma la “saggezza”: è – ci vien
detto – la sola cosa che vale la pena di cercare. Se poi la
trovi, la felicità arriva in sovrappiù, come “per grazia”. È
donata, e tu che sei in cammino sei dichiarato ” beato”
proprio perché sei in cammino, proprio perché così, passo
su passo, costruisci il tuo “io” “a immagine di Dio” e così
raggiungi la tua meta, il fine per cui sei al mondo.
Vedete come siamo lontani dagli affanni con cui cerchiamo la felicità, senza nemmeno sapere cos'è? Forse
diventiamo “anoressici”, perché prima siamo tutti “bulimici”: divoriamo le cose per mascherare una mancanza
d'amore, perché la nostra società che ha sempre la parola “amore” sulla bocca, in realtà di amore ne ha pochissimo. E forse ricerchiamo una felicità a costi altissimi,
perché abbiamo una gran sete di ritrovare quel senso
della vita che abbiamo perso.
La ricerca della “saggezza”, di questo tesoro prezioso
perché umile e sobrio, perché “per tutti i giorni”, potrebbe colmare i nostri bisogni profondi, e in questo
* * *
modo potrebbe liberarci dei mille bisogni superficiali in“Beato... felice l’uomo che ha trovato la saggezza, l’uo- ventati senza sosta dalla nostra società...
mo che ottiene l’intelligenza”. Ormai quasi alla fine della
Un'ultima parola, una parola “cristiana”.
nostra riflessione ritorniamo all'inizio. Cosa c'entriamo
Molti autori cristiani hanno visto nella figura biblica
noi con questa beatitudine? che cos'è oggi la felicità in
della
Sapienza – che era accanto a Dio quando ha creato
una società come la nostra? che si può fare e che si deve
il
mondo
- una prefigurazione di Cristo, “primogenito
fare per essere felici?
della
creazione”
e “parola e pensiero” di Dio.
Ricette di felicità, ne ascoltiamo tantissime, e ricche
È
giusto.
Non
è forse Gesù che ci accompagna nel nodi ogni sorta di ingredienti: amore, amicizia, salute, destro
camminare
sulla terra? E non è forse lui che ci
naro, divertimenti, viaggi, crociere, potere, beni di consumo... Se tu riuscissi a equilibrare tutte queste cose in struttura e ci guida nelle nostre scelte? lui che ci edifiuna vita armoniosa, allora sì che saresti felice! Ma è una ca insieme ad essere il suo corpo, la sua chiesa? lui che
difficile alchimia! Equilibri precari, ogni volta da rimet- ci fa diventare quel che siamo: non solo uomini e donne
tere in questione... Tanto più che, come accennavo prima, fatti “a immagine di Dio”, ma “figli e figlie di Dio”?
Sì, Cristo, è per noi – come dice l' Apostolo: “sapienza
il nostro sistema economico cerca di generare in ciascudi
Dio e potenza di Dio” (1 Corinzi 1,24). E Cristo si è dono di noi un permanente senso d'insoddisfazione per farnato
a noi come la nostra “sapienza”, perché noi cammici acquistare i suoi prodotti: non facciamo a tempo a saniamo
assieme a lui, e grazie a lui formiamo la sua chiesa.
crificare il nostro portafogli ai bisogni inventati da chi
Così, a pensarci bene, la beatitudine del libro dei Provende, che già la moda cambia, la tecnica va oltre...
verbi
non ci è poi così estranea... anzi, è la nostra: “BeaIn questa insoddisfazione generale, si presenta oggi a
to
noi
perché in Cristo abbiamo trovato la saggezza, abnoi, stanchi ricercatori di una felicità che non troviamo,
biamo
ottenuto
l'intelligenza”.
questa misteriosa “saggezza” biblica che ci promette una
vita realizzata e benedetta.
È una promessa che comunque ci sorprende, perché
Ruggero Marchetti
FESTA DELLA LIBERTÀ – XVII FEBBRAIO 2016
SABATO 20 FEBBRAIO
ore 18. 00 : Basilica di San Silvestro – Cristo Salvatore
Concerto d'organo del M° Giuseppe Zudini
Rinfresco a cura dell'Unione Femminile Elvetica-Valdese
DOMENICA 21 FEBBRAIO
ore 10. 30 : Basilica di San Silvestro – Cristo Salvatore
CULTO di Riconoscenza al Signore
Aperitivo a cura dell'Unione Femminile Elvetica-Valdese
Chiesa metodista in Scala dei Giganti 1
ore 13. 00 : Pranzo comunitario del XVII Febbraio
ore 15. 00 : Presentazione della Mostra “la Grande Guerra. Storie e memorie valdesi”
a cura di Davide Rosso, Presidente del Centro Culturale Valdese
CALENDARIO DEI CULTI DAL 17 GENNAIO AL 6 MARZO 2016
Domenica 17 gennaio - ore 10.30
San Silvestro - Cristo Salvatore
Seconda domenica dopo l'Epifania
Ruggero Marchetti
Domenica 17 gennaio - ore 11.00
Scala dei Giganti
Seconda domenica dopo l'Epifania
Nino Gullotta
Domenica 24 gennaio - ore 10.30
San Silvestro - Cristo Salvatore
Septuagesima (70 giorni a Pasqua)
Dieter Kampen
Domenica 24 gennaio – ore 11.00
Scala dei Giganti
Septuagesima (70 giorni a Pasqua)
Celebrazione della Cena del Signore
Raul Matta
Domenica 31 gennaio – ore 10.30
San Silvestro – Cristo Salvatore
Sexagesima (60 giorni a Pasqua)
Gianfranco Hofer
Domenica 31 gennaio – ore 11.00
Scala dei Giganti
Sexagesima (60 giorni a Pasqua)
Ruggero Marchetti
Domenica 7 febbraio – ore 10.30
San Silvestro – Cristo Salvatore
Culto unificato con Cena del Signore
Domenica che precede il tempo di Passione
Ruggero Marchetti
San Silvestro - Cristo Salvatore
Prima domenica del tempo di Passione
Nino Gullotta
Domenica 14 febbraio – ore 10.30
Scala dei Giganti
Prima domenica del tempo di Passione
Ruggero Marchetti
Domenica 14 febbraio – ore 11.00
domenica 21 febbraio – ore 10.30
San Silvestro - Cristo Salvatore
Culto unificato
del XVII Febbraio- Festa della Libertà
Ruggero Marchetti
Domenica 28 febbraio – ore 10.30
San Silvestro - Cristo Salvatore
Terza domenica del tempo di Passione
Ruggero Marchetti
Domenica 28 febbraio – ore 11.00
Scala dei Giganti
Terza domenica del tempo di Passione
Sergio Romanelli
Scala dei Giganti
Culto unificato della Giornata Mondiale di
Preghiera delle Donne
Celebrazione della Cena del Signore
A cura delle sorelle cattoliche, elvetiche,
luterane, metodiste e valdesi di Trieste
Domenica 6 marzo – ore 11.00
SETTIMANA DI PREGHIERA PER L'UNITÀ DEI CRISTIANI 2016
Lunedì 18 gennaio – ore 18. 30
Cattedrale di San Giusto
Celebrazione ecumenica cittadina
Presieduta dall'arcivescovo Mons. Crepaldi
Predicazione del past. Ruggero Marchetti
Martedì 19 gennaio
ore 9.00: Chiesa Serbo ortodossa di San Spiridione
Celebrazione dell'Epifania del Signore
ore 21. 00: Chiesa luterana in Largo Panfili
Preghiera ecumenica multilingue nello stile di Taizé
Mercoledì 20 gennaio - ore 18. 00
Chiesa Avventista in Via Rigutti 1
Culto ecumenico con predicazione ortodossa
Giovedì 21 gennaio – ore 18. 00
Chiesa di San Silvestro
Conferenza “Storia delle relazioni tra valdesi e cattolici”
Relatori: past. Ruggero Marchetti; prof. Riccardo Burigana
.
Venerdì 22 gennaio - ore 18. 00
Chiesa Romena ortodossa in Via dell'Istria 71
Rassegna corale con i cori della varie comunità
Domenica 24 gennaio
ore 10.30: Chiesa luterana in largo Panfili
Gottesdienst con le comunità luterana e cattolica
ore 12.30 : Oratorio parrocchiale dei Ss. Andrea e Rita
in Via Franca 5/1, Pranzo ecumenico con i poveri
Sabato 23 gennaio – ore 19. 00
Chiesa di San Giuseppe della Chiusa / Ricmanie 26
Preghiera ecumenica bilingue, predicazione Past. Michele Gaudio
Lunedì 25 gennaio – ore 20.30
Sala Turoldo, Chiesa Ss. Andrea e Rita in via Locchi 22
Cineforum. Proiezione del Film “Le mele di Adamo”
Dibattito condotto dal past. Ruggero Marchetti
Anche questa esperienza fece riflettere John Wesley,
che prese atto del fatto i Moravi possedessero una
forza interiore che a lui mancava. E questo stimolò
molto la sua crescita spirituale.
Per John Wesley, “non tutti i guai vengono per
nuocere...”
Leggendo una biografia del fondatore del Metodismo, colpisce il fatto che all'età di sei anni, il piccolo Wesley fu salvato dalla canonica in fiamme della
chiesa anglicana di Epworth di cui il padre era ministro di culto. Wesley stesso parla di questo avvenimento e della profonda riflessione che suscitò in lui.
Un'altra volta, quando era ormai anche lui un ministro di culto anglicano, mentre era in viaggio verso
la colonie del Nordamerica, la nave su cui era imbarcato fu investita da un violento temporale che ruppe
l'albero maestro. I marinai e gli altri passeggeri furono presi dal panico, mentre un gruppo di Fratelli Moravi che erano anch'essi in viaggio per le Americhe,
presero con tranquillità a pregare e a cantare degli
inni.
Un incendio, il pericolo di un naufragio: non sono
cose belle, sono grossi guai! Ma possono anche essere delle esperienze che ti fanno diventare John Wesley.
Noi non siamo John Wesley, né c'è molto da sperare che possiamo diventarlo. Però possiamo provare a
riflettere sulle esperienze belle e meno belle che ci
capita di vivere, per cercare di afferrare il senso profondo delle cose, e lì, “nel profondo”, cogliere la presenza e l'azione di Dio e il progetto che Egli ha per
noi, lui che ha pieno potere e pieno amore per ricavare il bene dal male.
A proposito del bene che Dio ricava per noi dal
male e che vi chiama poi a mettere in pratica, riportiamo una frase molto celebre di Wesley, che certo
tutti e tutte conosciamo, ma che è sempre bello e utile
leggere e meditare:
“Fai tutto il bene che puoi, con tutti i mezzi che puoi, in tutti i modi che puoi, in tutti
i luoghi che puoi, a tutta la gente che puoi,
per tutto il tempo che puoi”.
La Lettura quotidiana della Bibbia : Il gruppo
triestino della Lettura quotidiana della Bibbia, inizierà il prossimo 1° febbraio con il primo capitolo del
Vangelo di Matteo la lettura del Nuovo Testamento. Sarebbe molto bello unirsi, ciascuno e ciascuna “nella
sua cameretta”e però anche spiritualmente in comunione con tutti e tutte le altre, in questo cammino che ci fa
ripercorrere, a tappe di un capitolo al giorno, tutta la Scrittura.
SPEZZARE INSIEME LA PAROLA
Sabato 30 gennaio e sabato 27 febbraio, alle ore 17.30,
la Chiesa metodista di Trieste organizza nella sua sede di Scala
dei Giganti due incontri per leggere insieme una pagina delle
Scritture presentata da uno dei partecipanti, e condividere
preghiere, pensieri, esperienze di fede e di vita. Sarà
l'opportunità di vivere in semplicità un momento di ascolto e di
fraternità aperto a tutti coloro che vogliano intervenire.
Un ricordo del pastore della chiesa riformata elvetica di Firenze, Mario Marziale
Quasi tutti gli ultimi incontri annuali delle Comunità elvetiche in Italia hanno visto la presenza attiva e
coinvolgente del pastore Mario Marziale, che seguiva la comunità riformata di Firenze.
Purtroppo, il pastore Marziale è deceduto lo scorso 14 dicembre. Era nato a Isola del Liri il 14
settembre 1935 e, dopo aver conseguito nel 1962 il diploma in teologia presso la Facoltà teologica
battista di Rivoli, era stato pastore delle chiese battiste di Valperga, Vicenza, Cagliari e Firenze. Entrato
in emeritazione, aveva accettato l'offerta della chiesa riformata elvetica di Firenze, curandola con
amore e con passione, “sempre giovane nelle idee e attento ai nuovi sviluppi del pensiero teologico”
(così ha scritto, ricordandolo con un grande affetto, il suo collega battista Raffaele Volpe). Il pastore
Marziale è in qualche modo, “venuto meno sul campo”, infatti è stato colto dall'emorragia celebrale che
lo ha stroncato nel giro di poche ore mentre partecipava, nei locali della chiesa battista di Firenze alla
presentazione dell'ultimo libro del Prof. Paolo Ricca. I suoi funerali si sono tenuti presso la cappella
degli Allori di Firenze e la sua salma è stata poi tumulata a Isola del Liri.
Esprimiamo la nostra solidarietà cristiana alla sua cara compagna Ada e ai suoi tre figli Luca, Marco
Daniele e Maria Gabriella. E ringraziamo il Signore, che lo ha donato al mondo evangelico italiano e
che ci ha consentito di conoscerlo e di apprezzarlo.
Ruggero Marchetti
In memoria
OFFERTE
di Nedda Zollia Tomsic, da Silvana De Lugnani
di Anna, dalla madre Marisa Albrizio
di Elda Pisani Colombin, dalle figlie Patrizia, Giovanna e Brunella
(rettifica dell'offerta precedente)
di Elda Pisani Colombin, da Ingrid Signore
di Mauro e Silva Meucci, dal figlio Antonio
di Laura Borzatti, da Emilio Bracco
euro
“
“
“
“
“
50
50
300
50
1.000
100
Ricordiamo che per contribuzioni e offerte l'IBAN della Chiesa Valdese di Trieste è:
IT 21 K 03359 01600 100000013894
Ricordiamo anche l'IBAN della Comunità evangelica di confessione elvetica:
c/c Friuladria IT51A 05336 02200 000030025722
Il Consiglio di chiesa valdese avvisa che l'Assemblea per l'esame della relazione finanziaria
dell'anno solare 2015 è stata programmata in San Silvestro per la domenica 13 marzo 2016,
alle ore 10.30, preceduta da un breve culto. Entro i tempi stabiliti dalle nostre Discipline,
invieremo la convocazione a tutti i membri elettori valdesi.
Tutti e tutte sono caldamente pregati di essere presenti, anche per essere messi al corrente e
decidere insieme su alcuni nuovi sviluppi che toccano la vita della nostra chiesa anche nel suo
aspetto finanziario.