Niente nuovi pronto soccorso

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Transcript Niente nuovi pronto soccorso

T1 CV PR T2
LA STAMPA
VENERDÌ 15 GENNAIO 2016
.
Cronaca di Torino .47
Dopo la richiesta del Gruppo Villa Maria
La Regione gela i privati
“Niente nuovi pronto soccorso”
Stop ai punti di emergenza a Torino: resterà solo il Gradenigo di Humanitas
ALESSANDRO MONDO
Niente da fare: di aprire nuovi
pronto soccorso a Torino non
se ne parla: men che meno, se
si tratta di privati.
La chiusura arriva dalla Regione, presa in contropiede dalla richiesta del Gruppo Villa
Maria - uno dei pezzi da novanta nel settore della sanità privata nazionale e non solo - di inaugurare un servizio di emergenza pubblica sulla scia del precedente di Humanitas. Com’è noto, il gruppo lombardo - che alla
fine dello scorso anno ha comprato il Gradenigo subentrando alla Congregazione delle Figlie della Carità di San Vincenzo de’ Paoli - gestisce l’ospedale
di corso Regina Margherita,
compreso il pronto soccorso,
costituendo a Torino un modello inedito di profit e no-profit.
Una svolta nel panorama
della sanità piemontese, tale da
modificare equilibri consolidati e
innescare nuove rivendicazioni:
regole uguali per tutti, chiedevano ieri sul nostro giornale i vertici
del Gruppo Villa Maria; nulla da
ridire sull’opportunità concessa
ad Humanitas, a patto che questa non rimanga un caso isolato.
bussola di riferimento. Il fatto
che sia passato di mano per noi
non è dirimente. Altra cosa è crearne uno ex-novo, di cui non avvertiamo la necessità».
Linea condivisa dall’assessore
Antonio Saitta e, a sorpresa, dall’Aris, l’associazione che rappresenta le strutture sanitarie religiose. Un linea destinata a far discutere, che presumibilmente
rinfocolerà i malumori in un
comparto già costretto a destreggiarsi con i tagli ai «budget»
delle cliniche accompagnati dall’abolizione di una serie di prestazioni in convenzione.
Politica in subbuglio
Il nuovo corso
L’anno scorso l’ospedale Gradenigo è stato acquistato
dal gruppo lombardo Humanitas e ora è privato
Le prime ripercussioni si avvertono anche sul fronte politico. Se
la doppia veste di Humanitas
nella gestione del Gradenigo continua a non convincere Sel, come
U
La protesta
Dal primo gennaio la Regione
ha eliminato la possibilità di
ricovero in day hospital, con
pernottamento o ricovero ordinario, presso i centri convenzionati: significa che al
Maria Pia Hospital e al Koelliker, quelli di riferimento, gli
interventi di chirurgia vitreoretinica si possono fare soltanto privatamente; l’alternativa sono le strutture pubbliche, dall’Oftalmico al Maria
Vittoria passando per il Mauriziano. Una svolta che riguarda anche l’Otorinolaringoiatria ma che suscita le prime levate di scudi nel settore dell’Oculistica. La prima mossa
sullo scacchiere l’ha fatta la
Regione, la seconda i 190 oculisti al lavoro nel pubblico come nel privato: hanno sottoscritto la mozione presentata
dal consigliere regionale Alberto Monaco (Scelta civica)
per chiedere alla giunta e al
Consiglio di ripristinare la situazione precedente.
Come si premetteva, parliamo di chirurgia vitreo-retinica: ovvero degli interventi
per rimediare al distacco della
retina e ad alcune gravi patologie. Tra queste, la «retinopatia diabetica proliferante». Al
Maria Pia Hospital, dove opera l’équipe del professor Felice Miranti, si fanno 530 interventi l’anno: circa 200 al Koelliker, dove lavora il professor
Fausto Raveggi.
«Pazienti penalizzati»
«Queste realtà sono un punto
di riferimento per i servizi
ambulatoriali e per i pazienti
Rassegna del 15.01.16.pdf
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ieri ha ribadito il capogruppo
Grimaldi, un nuovo affondo arriva dai Cinque Stelle. A finire nel
mirino di Bertola e Bono è la Regione: «Grazie alle scelte sciagurate di Chiamparino e Saitta il
Gradenigo è il primo presidio
privato piemontese dotato di
pronto soccorso, né si è ancora
capito perché la Regione non abbia investito risorse per rilevarlo
come struttura pubblica dell’Asl
Torino 2. Legittima, a questo
punto, la rivendicazione di altri
soggetti privati. Come previsto,
il caso-Gradenigo è un “cavallo di
Troia” dei privati per il mercato
della sanità piemontese».
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«C’è un eccesso
di offerta
Ed erano
tutti d’accordo»
Retroscena
n appello firmato da
190 professionisti, uniti nel chiedere alla Regione di tornare sui propri
passi. Un altro spaccato sulle
tensioni che vive la Sanità torinese e piemontese: in questo caso il perimetro è quello
dell’Oculistica dove, a seconda dei casi, pubblico e privato
si intrecciano o si scontrano.
Sul giornale di ieri la rivolta dei privati che vogliono poter aprire un pronto
soccorso come l’Humanitas
al Gradenigo.
n
Privati divisi
Stop dalla Regione
Invece no. La richiesta è stata rispedita al mittente dalla Regione, dove l’appello ha creato un
bel po’ di trambusto e più di un
nervosismo negli uffici dell’assessorato. «Non c’è alcun intento
punitivo verso nessuno», premette Fulvio Moirano, direttore
della Sanità regionale. Salvo
marcare il punto: «Non è possibile mettere tutto sullo stesso piano. Il pronto soccorso del Gradenigo esiste da molto tempo ed è
inserito nella programmazione
della rete ospedaliera, la nostra
Sulla «Stampa»
4
190
firme
Gli oculisti
che lavorano
sia
nel pubblico
sia nel privato
hanno
sottoscritto
la mozione
di Monaco,
consigliere
di Scelta
Civica
domande
a
Fulvio Moirano
direttore Sanità
«Non capisco l’oggetto del
contendere: i privati interessati erano stati informati
della nostra decisione, e
l’hanno firmata». Fulvio
Moirano, direttore dell’assessorato regionale alla Sanità, replica all’appello lanciato dagli oculisti.
Il problema, come si legge, è
che per alcune specialità decade la convenzione in dayhospital.
«Infatti. Vale anche per
l’Otorinolaringoiatria, per
le emodinamiche e per altre
specialità».
Perché?
Dal primo gennaio niente interventi in day hospital nelle strutture convenzionate
Oculisti in rivolta contro i tagli
“I pazienti andranno in Lombardia”
Il caso dell’Oftalmico
Forza Italia contro il Pd
«Solo manovre elettorali»
n «Alla fine è emerso che la programmazione sani-
taria è solo questione di voti». L’attacco arriva da Gilberto Pichetto, Forza Italia, a proposito dell’Oftalmico
e delle dichiarazioni rilasciate martedì dal consigliere
del Pd Nino Boeti: il quale si era detto contrario allo
spostamento del presidio per vari motivi, compreso
quello di non regalare frecce ai partiti di opposizione in
periodo elettorale. Lo stesso Boeti che ieri ha rimarcato
il punto: «Non condivido questa operazione oggi come
ai tempi della giunta Cota, che l’ha innescata. L’ipotesi
di trasferimento dell’ospedale è affrettata, l’unico effetto sarà regalare ai Cinque Stelle e alla Appendino un
formidabile spunto per la loro campagna elettorale».
di altre regioni - spiega la dottoressa Antonella Croce, medico oculista presso le Asl Torino 2 e 3 oltre che referente
per «Goal Piemonte», acronimo di Gruppo oculisti ambulatoriali -: a maggior ragione, dato che il settore pubblico non è
in grado di assorbire la domanda. Così si allungheranno le liste di attesa e aumenterà la
mobilità passiva, cioè l’esodo
di pazienti verso regioni come
Lombardia e Veneto dove permane, a costi maggiori, la convenzione con i privati. Il tutto a
spese della nostra sanità».
La linea dell’assessorato
Punto di vista non condiviso
dalla Regione e dall’assessorato
alla Sanità, che ha deciso sulla
base di due considerazioni: il ta-
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glio dei costi e quella che Fulvio
Moirano, direttore dell’assessorato, chiama «ridondanza di offerta»: troppi centri che offrono
le stesse prestazioni. Considerazione che trova un’eco nel giudizio del professor Claudio Panico, primario dell’Unità traumatologica dell’Oftalmico, dove
ogni anno si svolgono 1.200 di
questi interventi: «Mi spiace
per i colleghi che lavorano nel
privato ma l’Oftalmico, da solo,
può assorbire il 70 per cento
della domanda. Inoltre noi abbiamo apparecchiature all’avanguardia. Sui distacchi retina interveniamo entro 24 ore
in day hospital con pernottamento mentre per la chirurgia
maculare le liste di attesa non
superano i due mesi». [ALE. MON.]
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«Per vari fattori, talora
complementari. In alcuni
casi, penso
alle tonsillectomie,
c’è stato un
calo della
domanda.
In altri, come le cataratte, abbiamo trasferito gli interventi nella chirurgia ambulatoriale».
Il taglio dei costi rientra tra i
fattori?
«Anche, ma non si tratta
solo di questo. Il nostro
obiettivo è limitare la ridondanza dell’offerta a Torino e in Piemonte. Non ultimo: valorizzare in tutti i
casi in cui è possibile le
strutture pubbliche».
Quali sono i criteri?
«Quelli del regolamento nazionale, recepiti dalle delibere regionali 600 e 204: non
più di un presidio, pubblico o
privato, ogni 150-300 mila
abitanti. Ecco perché questa
levata di scudi mi sembra
estemporanea: parliamo di
una linea sulla quale è stato
trovato l’accordo anche con i
privati».
[ALE.MON.].
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Sanità Socio-Assistenziale
R
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LA STAMPA
VENERDÌ 15 GENNAIO 2016
Metropoli .53
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ETROPOLI
M
Settimo, Odifreddi in biblioteca
Parte oggi alla biblioteca Archimede, alle
18, il «Festival 365» con il matematico e
saggista, Piergiorgio Odifreddi (in foto) che
presenta il suo libro «Il museo dei numeri».
Il Festival dell’Innovazione e della Scienza
dal 2016 vive tutto l’anno.
[N. BER.]
Per le vostre segnalazioni [email protected]
Collegno
il caso
La Certosa vuole
entrare nel circuito
delle Regge sabaude
ANTONIO GIAIMO
P
assa ai raggi X la sanità
dell’Asl To 3. A fare lo
screening è l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali che ha presentato i risultati al Ministero della Salute.
Emerge un miglioramento della
qualità delle cure, in particolare
nell’area ortopedica e chirurgica, una riduzione in generale del
numero dei ricoveri e degli interventi inappropriati. Soddisfacenti i dati che riguardano la
cardiologia per gli ospedali di
Pinerolo e Rivoli dove a livello
regionale si supera la soglia minima ministeriale relativa ai volumi di attività di trattamento
dell’infarto acuto del miocardio,
raggiungendo nel 2014 oltre 900
ricoveri totali e a questi si aggiungono 950 ricoveri a Rivoli
per le procedure di emodinamica. Buona la percentuale di pazienti
con infarto trattati in emodinamica entro
le 48 ore, che
ha toccato,
nel
servizio
È il tasso di mortalità
di cardioloa Pinerolo per lo
gia di Rivoli,
scompenso cardiaco:
valori del 91%
la media è 12,3%
(a fronte di una
media regionale del
35% e nazionale del
41.4%). Anche la gestione dello
scompenso cardiaco, patologia
cronica di estrema importanza
per complessità clinica ed impatto sociale, ha raggiunto risultati positivi, con un tasso di
mortalità a 30 giorni pari al
7.9% a Pinerolo rispetto alla media regionale del 12.3%.
7,9
per cento
Portare la Certosa di Collegno nel circuito delle
Residenze reali. Questa l’aspirazione che da
tempo le amministrazioni comunali della città
stanno portando avanti e adesso la Regione
Piemonte sta lavorando per inserire questo
gioiello storico nei pacchetti turistici che vengono proposti ai tanti visitatori che stanno arrivando ad ammirare la nostra regione.
A battersi, prima da sindaco ed ora da consigliera regionale, è Silvana Accossato, che ha
posto il problema alla giunta Chiamparino. «Da
sindaco - ricorda - ho svolto un lavoro di riqualificazione, che è sfociato prima nel pieno utilizzo
di strutture come la Lavanderia e la Stireria e
poi nel recupero dei porticati dei tre chiostri dei
frati certosini».
REPORTERS
All’ospedale di Rivoli si effettuano 1200 interventi chirurgici all’anno
Asl To3
Rivoli e Pinerolo
promossi in cure
cardiologiche
«Non è una classifica»
Spiegano all’ Asl To 3 : «L’analisi
non ha finalità di produrre classifiche, graduatorie o giudizi,
ma rappresenta un prezioso
strumento operativo, a disposizione delle Regioni, delle Aziende e dei singoli operatori». Buoni anche i numeri che riguardano gli interventi chirurgici: oltre 1200 gli interventi effettuati
lo scorso anno dalla Divisione di
Chirurgia Generale di Rivoli, 93
gli interventi chirurgici com-
Moncalieri
plessi per le neoplasie del colonretto con tasso di reintervento
che si è ridotto di 1.8% rispetto
al 2012, facendo così diventare
l’ospedale di Rivoli punto di riferimento zonale per questa patologia oncologica. Ancora da migliorare invece gli interventi di
tecnica laparoscopica nonostante che i volumi di ricovero
per colecistectomia laparoscopica siano superiori alla media
regionale: sono 204 a Rivoli, 171
Pinerolo e 99 a Susa, mentre la
media piemontese è di 138.
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Mille firme: «Non chiudete Chieri»
n Una raccolta firme contro il ridimensionamento
dell’ospedale di Chieri in vista della realizzazione di un
ospedale unico per l’Asl To5. E’ promossa dal gruppo
Forza Italia di Chieri, all’opposizione in Consiglio comunale: in questi giorni sono state raccolte già un migliaio
di sottoscrizioni. I banchetti per la raccolta sabato e domenica in centro, in via Vittorio Emanuele sotto l’Arco,
il venerdì al mercato in piazza Europa e il sabato al mercato di piazza Dante. Fino al 31 gennaio.
[A. TOR.]
FOTO ROMANO
Antichi
splendori
L’interno
della Certosa dopo
il restauro
Ora si spera
di inserirla
nei circuiti
turistici
Un importante restauro che ha avuto anche il
plauso del sottosegretario Ilaria Borletti Buitoni, che è venuta l’anno scorso a visitare la Certosa. «E ora speriamo possa arrivare un finanziamento - aggiunge Accossato - per fare un bel
restyling della chiesa della Santissima Annunziata». Ma il sogno è vedere arrivare i turisti alla
Certosa. «L’assessore Antonella Parigi - conclude la consigliera - ha manifestato il suo interesse
e la sua disponibilità a fare in modo che questo
nostro monumento possa essere inserito nei
pacchetti promozionali turistici». Un interesse
che l’assessore ha dimostrato andando a vedere
di persona la struttura, incorniciata dal noto
portale di Filippo Juvarra. «Abbiamo dei programmi in cui possiamo inserirla - spiega Parigi
- e sebbene la Certosa non abbia un riconoscimento Unesco, credo che per il suo valore possa
essere inserita all’interno di un circuito turistico delle residenze reali».
[P. ROM.]
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Chieri
Guerra alle discariche abusive
Bonus affitto, è boom In coma farmacologico Le vostre segnalazioni
di domande al Comune la ragazza investita
a [email protected]
GIUSEPPE LEGATO
Pochi fondi
In cassa ci
sono solo 157
mila euro dei
700 mila
necessari
Boom di domande per il contributo affitti. A
Moncalieri, hanno partecipato in 366 all’ultimo
bando di sostegno alla locazione. Di
questi solo 300 hanno diritto ad ottenere l’aiuto economico. Il problema è
che i contributi regionali, su questo
versante sono calati molto. E cosi, di
fronte ai 700 mila euro circa necessari a soddisfare tutte le richieste, ci
sono in cassa soltanto 157 mila euro
circa, di cui 122 mila erogati dalla
Regione e 35 mila dall’amministrazione. Tradotto in numeri: solo il 31% dei
cittadini sarà accontentato. La crisi continua a
battere sulla città. Il numero di domande pervenute agli uffici è aumentato del 30% rispetto
al 2014. Il contributo massimo che viene assegnato a chi ne ha diritto è pari a 930 euro.
Rassegna del 15.01.16.pdf
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Il luogo
L’incidente è
avvenuto
davanti alla
Martini
& Rossi
Rimangono stazionarie le condizioni di Michela,
la studentessa quattordicenne di Pessione investita da un’auto mercoledì mattina di fronte
all’ingresso della Martini e Rossi. La giovane
chierese, scaraventata a terra mentre
attraversava la provinciale 128, ha
riportato un forte trauma cranico ed è
in coma farmacologico al Cto di Torino. Il quadro clinico è stato giudicato
«estremamente delicato» e la prognosi continua a essere riservata. Nella
piccola frazione alle porte di Chieri
tutti conoscono Michela e la sua famiglia e l’incidente ha toccato profondamente l’intera comunità di Pessione,
che si è ritrovata nella chiesa della Sacra Famiglia di Nazareth per un momento di preghiera. I
cittadini chiedono a gran voce più sicurezza e
ieri sera si è riunito il Comitato per Pessione in
vista di un incontro in Comune.
[M. MAS.]
Dopo la denuncia comparsa sul giornale di
martedì scorso delle discariche a cielo a
aperto nei primi dieci chilometri dell’ex
statale 460 da Leini a Lombardore, segnalateci altre strade della Città Metropolitana di
Torino diventate depositi di immondizie,
scrivendo una mail all’indirizzo [email protected], indicando il luogo esatto, inviando anche immagini.
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Sanità Socio-Assistenziale