Sanifonds, sindacati contro De Laurentis

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Transcript Sanifonds, sindacati contro De Laurentis

- venerdì 8 gennaio 2016 -
SALUTE
l'Adige -
Pagina: 15 -
Il fondo resta fermo: la prima settimana di febbraio
Con un comunicato congiunto Cgil, Cisl e Uil sottolineano
si riunirà il cda e la fase operativa dovrebbe iniziare
che nelle casse del fondo non ci sono ancora i versamenti
Intanto la Provincia vuole la lista dei dipendenti aderenti della Provincia, dell’Azienda Sanitaria e degli Enti locali
Sanifonds, sindacati contro De Laurentis
«Con le sue parole fa solamente confusione»
Intanto l’Apss posticipa la non adesione al 31
Sanifonds: dopo tre giorni di accuse e polemiche qualche novità c’è. Prima di tutto l’Azienda sanitaria prolungherà fino
al 31 gennaio i termini per la
non adesione. Poi nella prima
settimana di febbraio è stato
fissato l’incontro operativo del
cda, nel quale verrà scelto il responsabile (140 domande arrivate, ma una prima selezione è
già avvenuta). Entro il primo
trimestre dell’anno, inoltre, la
struttura organizzativa partirà.
Queste le tre notizie arrivate
dopo un’altra intensa giornata
di polemiche, smentite, prese
di posizione e comunicati stampa sulla questione. Polemiche
che, probabilmente, continueranno, considerato che in un
comunicato congiunto i sindacati attaccano il presidente Roberto De Laurentis, che secondo Franco Ianeselli (Cgil), Lorenzo Pomini (Cisl) e Walter
Alotti (Uil) «con le sue dichiarazioni contribuisce a fare confusione, invece di chiarire tutti gli aspetti di utilità e beneficio per le lavoratrici ed i lavoratori. Il presidente prende una
cantonata quando mette in contrapposizione pubblico e privato. Non c’entra nulla, anzi
semmai noi crediamo sia un valore distintivo e un beneficio
per gli aderenti di Sanifonds
puntare al coordinamento tra
sistema pubblico e welfare contrattuale». Parole non tenere
dei sindacati anche per Violetta Plotegher, colpevole di una
«pervicace contrarietà» al fondo.
Chi invece chiede tempo, getta acqua sul fuoco e tiene a mettere puntini sulle i è la Provincia: «Attualmente è in corso la
fase che porterà alla effettiva
attivazione del fondo, prevista
Lorenzo Pomini (Cisl), Franco Ianeselli (Cgil) e Walter Alotti (Uil): ieri il comunicato unitario per sostenere Sanifonds
nei prossimi mesi. Per l’avvio
dell’attività operativa un adempimento necessario è la comunicazione al fondo dei nominativi dei dipendenti che vi aderiscono. Su questo punto ogni
ente sta procedendo autonomamente fornendo al fondo
l’elenco dei propri dipendenti».
In attesa che gli enti completino le liste (anche se ieri De Laurentis ha detto di avere già sul
tavolo una lista con 39.106 nomi, ma evidentemente si tratta
del totale e non di chi aderisce),
i sindacati attendono l’arrivo
del denaro. Senza il quale partire è impossibile. «Finchè il fon-
COLPEVOLI
Roberto De Laurentis
non è stato chiaro
e Violetta Plotegher
appare cocciuta
Cgil, Cisl e Uil
do è vuoto non si può agire. Attendiamo che i vari enti ci dicano che sono pronti a versare le cifre pattuite» ci dice Fran-
co Ischia della Cgil. E i sindacati confermano che «la Regione
non sembra intenzionata a sostenere Sanifonds tramite Pensplan neppure con un euro».
La Provincia spiega anche i perché di quell’ormai famoso 11
gennaio: «Per ragioni organizzative, dovendo comunicare al
fondo i nominativi dei propri
dipendenti, l’Azienda sanitaria,
ha individuato la data dell’11
gennaio come scadenza per comunicare l’eventuale volontà
di non aderirvi. In ogni caso posticiperanno il termine al 31
gennaio 2016».
Al contrario dell’Apss, Comu-
INNOCENTI
I rallentamenti
nell’avvio di Sanifonds
non si registrano
per colpa dei sindacati
Cgil, Cisl e Uil
ne e Provincia non hanno comunicato alcuna scadenza per
la non adesione ai propri dipendenti, «visto che la decisione di
non aderire al fondo può essere manifestata in qualsiasi momento».
Chi dice no (questa, in fin dei
conti, è la posizione anche di
chi è contrario, sia singoli sia
sigle sindacali sia politici) lo fa
per una scelta etica, ideologica e politica, non certo economica, visto che i 128 euro di
iscrizione li paga il datore di lavoro. «Non aderire - ribadiscono Ianeselli, Pomini e Alotti provoca solo un danno ai lavoratori che non potranno beneficiare dei rimborsi e delle coperture in caso di non autosufficienza».
Ma.Lu.
- venerdì 8 gennaio 2016 -
T R E N T I N O - Pagina: 21 -
la provincia prova a fare chiarezza
Sanifonds, l’adesione
rinviata al 31 gennaio
◗ TRENTO
«In materia di sanità integrativa
il tema della data entro cui comunicare la volontà di non aderire a "Sanifonds" non è certamente il più rilevante, anzi il
contrario. Importante invece è
evidenziare l'attivazione, nei
prossimi mesi, di uno strumento che, senza togliere nulla a
nessuno, darà a molti lavoratori
nuove opportunità». La Provincia con una nota intende fornire
alcune precisazioni a proposito
della raccolta delle adesioni a
"Sanifonds" da parte del perso-
nale degli enti pubblici del Trentino. Al Fondo Sanitario Integrativo sono iscritti d'ufficio tutti i
dipendenti di questi enti, «salvo
diversa indicazione scritta da
parte del lavoratore».
«Per l'avvio dell'attività operativa di "Sanifonds" un adempimento necessario è la comunicazione al fondo dei nominativi
dei dipendenti che vi aderiscono. Su questo punto ogni ente
sta procedendo autonomamente fornendo al fondo l'elenco
dei propri dipendenti. Per ragioni organizzative, dovendo comunicare al fondo i nominativi
dei propri dipendenti, l'Azienda
provinciale per i servizi sanitari,
ha individuato la data dell'11
gennaio come scadenza per comunicare l'eventuale volontà di
non aderirvi. Va detto che, comunque, la decisione di non
aderire al fondo può essere manifestata dal dipendente in qualsiasi momento. In ogni caso, anche l'azienda sanitaria posticiperà il termine al 31 gennaio
2016. Inoltre va ricordato che
l'adesione al fondo non comporta per il dipendente alcuna
spesa, e, grazie all'iscrizione
d'ufficio, nessun adempimento
Documento generato da Walter Alotti il 08/01/2016 alle 07:01:03
Powered by TCPDF (www.tcpdf.org)
I segretari dei sindacati confederali Pomini, Alotti e Ianeselli
amministrativo».
Intanto Cgil, Cisl e Uil del
Trentino negano che ci siano
problemi: «Nessun mistero, lavoriamo per l'immediata operatività del fondo. Si attendono i
primi versamenti degli enti pub-
blici che hanno sottoscritto l'accordo sindacale all'Apran. Su
Sanifonds l'unico vero mistero
sono le ragioni dei continui attacchi privi di fondamento, che
sembrano avere come unico
obiettivo quello di affossare, pri-
ma della sua piena operatività,
un innovativo strumento di welfare territoriale. Il fondo regionale di sanità integrativa – ribadiscono Franco Ianeselli (Cgil
del Trentino), Lorenzo Pomini
(Cisl del Trentino) e Walter Alotti (Uil del Trentino) - è ad esclusivo vantaggio delle lavoratrici e
dei lavoratori dipendenti, ai
quali verrà garantita una più
ampia copertura sanitaria». Di
parere opposto Maurizio Valentinotti del sindacato Fenalt: «Sanifonds parte malissimo. Serve
una forte virata. Non poteva partire peggio questo capolavoro
dei sindacati confederali, e per
una volta non possiamo dare la
colpa alla politica, ma proprio ai
sindacati. Il nodo più grosso rimane comunque la scelta del
CDA di come usare i 5 milioni
abbondanti annui: ebbene si è
scelto di usare la maggior parte
dei soldi per finanziamenti inconsistenti e a pioggia»
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- venerdì 8 gennaio 2016 - CORRIERE DEL TRENTINO - Pagina: 11
Fondo integrativo
Fibrillazioni
in Sanifonds
Difesa di sindacati
e Piazza Dante
TRENTO Sanifonds, un passo
alla volta, sta entrando nella
fase di operatività. Sussistono
fibrillazioni — come la Fenalt
che chiede chiarezza e vuole
un incontro chiarificatore —
ma Provincia e sindacati
invitano alla lucidità. Piazza
Dante fornisce il quadro:
«Sanifonds Trentino è un
nuovo strumento di sanità
integrativa a cui per il
momento aderiscono solo i
dipendenti pubblici». A cosa
serve? «L’adesione non
comporta per il dipendente
alcuna spesa, e, grazie
all’iscrizione d’ufficio, nessun
adempimento
amministrativo. Chi è iscritto
al fondo può beneficiare dei
rimborsi che copriranno parte
delle spese sostenute per
prestazioni non coperte, o
coperte in parte, dal servizio
sanitario o da altri enti
pubblici», in particolare spese
odontoiatriche e per la non
autosufficienza. «Nel caso in
cui il dipendente pubblico
decida di non aderire al fondo
dovrà quindi comunicarlo per
iscritto e non potrà
beneficiare dei rimborsi
previsti dagli accordi. La
mancata adesione non
comporta però vantaggi né
diretti né indiretti». Cgil, Cisl
e Uil ricordano: «Dopo la
firma dell’atto istitutivo del
2013 e dell’accordo quadro in
ottobre 2015, stiamo
lavorando per erogare le
prestazioni previste». «Per
questo passaggio stiamo
attendendo i primi
versamenti degli enti, a fronte
della somma già stanziata lo
scorso 20 novembre dalla
Provincia, 5,25 milioni, per i
quasi 40.000 dipendenti
pubblici». «In questa prima
fase il fondo ha visto
l’adesione dei lavoratori del
comparto pubblico
provinciale, uno dei pochi in
Italia che al momento, a
differenza del settore privato,
è ancora sprovvisto di una
copertura di questo tipo. Le
adesioni, comunque, sono
aperte a tutti i settori del
privato e i sindacati puntano
ad estenderlo al più ampio
numero possibile di
dipendenti del comparti
produttivi».
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