VIENI E SEGUIMI 4 anno 3 - Parrocchia Sant`Ambrogio

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Transcript VIENI E SEGUIMI 4 anno 3 - Parrocchia Sant`Ambrogio

NUM ERO 4 – G ENNA IO
ANNO 2 0 15/ 2 01 6
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Gli appuntamenti di GENNAIO
Filo dire o….con S. Ambrogio
Domenica 10 ore 11.00 - S. Messa e Festa dei bimbi ba ezza nel 2015
Giovedì 14
VESTIRE GLI IGNUDI
ore 21.00 - Scuola di Preghiera
(per Giovani 19-25 anni circa)
ore 17.45 e 21.00 - Scuola della Parola
Domenica 17 ore 11.00 “INSIEME, IN FAMIGLIA”
CONOSCIAMO L’ISLAM (con pranzo)
Giovedì 28
ore 17.45 e 21.00 - Scuola della Parola
ORARIO MESSE
Feriali
18.30
Festivi
08.30
10.00
11.00
12.15
18.30
Gli orari di apertura dell’Ufficio Parrocchiale:
• Martedì, mercoledì e venerdì dalle 17.30 alle 19.30,
• Giovedì dalle 10.00 alle 12.00.
Durante l’apertura degli uffici, è possibile anche confessarsi.
Il centro d’ascolto Caritas è aperto il lunedì dalle 17.00 alle 18.30.
Naviga sul sito della Parrocchia: www.santambrogioroma.it
Informazioni: [email protected]
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LO SAI CHE?
Se sei impossibilitato a muover e vuoi ricevere il sacramento dell’Eucaris#a, i
sacerdo della Parrocchia sono disponibili a venire a casa tua per portare la
Comunione. Per info chiama: 06 6620067
MISERICORDIOSI COME IL PADRE
Lunedì 11
Carissimi, nel primo mese di questo nuovo anno una delle opere di misericordia che cara erizza il nostro cammino mensile è appunto “ves re gli
ignudi”. Devo dire che in ogni parrocchia dove sono stato (e questa è la
quinta) una delle aFvità più frequen che vi ho trovato è stata proprio
la raccolta del ves ario: anche qui a S. Ambrogio non passa giorno che
non trovi in Chiesa o in qualche corridoio della parrocchia una o più buste con maglioni, pantaloni, biancheria ecc. per grandi e piccoli, che le
soler signore della nostra Caritas prontamente riordinano e distribuiscono alla prima occasione.
Certo, alcune volte c’è più la necessità di togliere di mezzo da casa fas diosi e ingombran mucchi di abi di qualche caro defunto o comunque
non più “ada abili” ad alcun membro della famiglia … ma nella maggior
parte dei casi in questa consegna di abi in parrocchia ci leggo una vera
e propria sollecitudine da parte vostra per gli “ignudi” che bussano alla
porta della nostra Comunità.
«Ero nudo e mi avete ves to», ricorda Gesù ai «benede dal Padre suo»
nella famosa scena del giudizio universale di Ma eo 25. Veramente, Gesù dagli uomini è stato anzitu o «spogliato delle ves », come ricordiamo in una delle stazioni della Via Crucis. Questo è uno dei veri drammi di
ogni tempo, anche del nostro: che gli “ignudi” esistono perché spesso
sono sta “spoglia ” da altri! E se il ves to, nella mentalità biblica orientale, rappresenta la dignità minima dell’uomo, «ves re gli ignudi» assume una prospeFva ben più grande: è la res tuzione di tu o ciò che tanpoveri si sono vis togliere in termini di beni essenziali e di diriF fondamentali.
Nella Genesi la nudità è infaF legata ad un peccato, ad uno squilibrio, ad
un’ingius zia: appena dopo aver mangiato il fru o proibito «i due
(Adamo ed Eva) si accorsero di essere nudi» (Genesi 3,7): in tu a risposta, Dio «fece all’uomo e a sua moglie delle tuniche di pelli e li ve1
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s » (3,21). Sì, miei cari, i primi “ignudi” rives siamo sta proprio noi! Dio,
nella sua misericordia, riveste la nostra nudità, il nostro limite, il nostro peccato: il Ba esimo ci ha parlato di questo, quando ci è stata consegnata la veste
bianca e ci è stato de o « sei rives to di Cristo… questa veste sia segno della
tua nuova dignità». Più ci renderemo conto di cosa abbia significato nel profondo essere sta “ves ” da Dio, più daremo senso anche… al gesto di lasciare gli abi usa in parrocchia!
Buon gennaio e, sopra u o, un sereno 2016 a tuF.
Don Marco
BEATATERESA DI CALCUTTA
MADRE DELLA CARITÀ
La “ma ta di Dio” che ha tracciato sulle pagine del nostro tempo una
straordinaria storia d’amore, tornava alla Casa del Padre il 5 se embre
1997, precisamente 18 anni fa. Due giorni dopo la sua morte, Giovanni
Paolo II così la ricordava: “ E’ viva nella mia memoria la sua minuta figura , piegata da un’esistenza trascorsa al servizio dei più poveri tra i poveri, ma sempre carica di un’inesauribile energia interiore, l’energia dell’amore di Cristo. Il suo rapporto con Dio, nutrito dalla preghiera ha ispirato
tu e le sue opere e ha reso la sua missione così fru uosa. Al centro di
questo rapporto in mo con Dio, erano le parole di Gesù sulla Croce: “Ho
sete!” Placare la sete di amore e di anime di Gesù in unione con Maria
sua Madre, era il solo scopo dell’esistenza di Madre Teresa, la forza interiore che le faceva superare se stessa, per la salvezza e la san ficazione
degli ul mi”. Il 19 o obre 2003, a solo 6 anni dalla sua morte, in una
piazza S. Pietro gremita di folla e di poveri, Giovanni Paolo II la proclamava Beata. Noi che vi abbiamo assis to, ne percepiamo ancora la profonda commozione, la gioiosa partecipazione di tuF coloro che l’hanno
amata. Di Madre Teresa, ormai alla soglia della san tà, avremo modo nel
corso dell’anno giubilare di raccontare la sua vita: la chiamata sconvolgen2
VIENI E SEGUIMI!
te di Gesù, il perché
del suo sari bianco e
azzurro, i suoi appelli
ai grandi della terra
per scongiurare la
guerra, la sua corsa
per le strade del
mondo laddove gli
ul mi languivano ai
margini della strada.
Intanto,
ascol amo
le bellissime parole
della Madre che sono state la sua filosofia di vita : “ Quando guardo il nostro paese, la terra che Dio ha donato a ciascuno di noi perché la chiamassimo casa, vedo tan segni della sua benedizione e della sua bontà; nel
fiore più piccolo, negli alberi, nei fiumi, nelle pianure e nelle montagne. Ma
dov’è la bellezza più grande del nostro paese? In ogni uomo, donna, e
bambino”.
Laura
“ Io non penso di avere delle qualità speciali, non pretendo niente
per il lavoro che svolgo. E’ opera
Sua. Sono come una piccola matita nelle Sue mani, nient’altro. È
Lui che pensa. È Lui che scrive. La
matita non ha nulla a che fare
con tutto questo. La matita deve
solo poter essere usata.”
Madre Teresa di Calcutta
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