Influenza, più gettonati farmaci `classici` e vitamina C

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Pharma
kronos
Q UO TI DI AN O D’IN FO R M AZI O N E F AR M AC EU T IC A
Rapporto Aifa,
sperimentazioni in
lieve aumento nel
2014
Se i dati relativi al 2013 avevano
dimostrato una generale tenuta
dell'Italia nel settore delle sperimentazioni cliniche rispetto al
resto d'Europa, i dati del 2014
mostrano addirittura una lieve
tendenza all'aumento, con una
ripresa generale anche sul totale
dei trial in Ue. E' quanto rileva
il 14° Rapporto nazionale sulla
sperimentazione clinica dei
medicinali in Italia dell'Agenzia
italiana del farmaco. Sono 723 le
sperimentazioni presentate nel
2014 e 682 quelle concluse. In
particolare, le sperimentazioni
nella fase iniziale di sviluppo
dei farmaci (fase I e II) rappresentano la maggioranza del
totale; sono raddoppiate le sperimentazioni sui medicinali di
terapia avanzata e dopo il calo
del 2013 si nota una netta ripresa delle sperimentazioni no
profit. Il numero totale ha presentato un lievissimo aumento
rispetto al 2013, dato statisticamente non significativo, che se
non ci può portare a parlare di
aumento, almeno ci consente di
confermare la tenuta dell'intero
sistema, evidenzia l'Aifa: siamo
ancora lontani dai valori medi
degli anni dal 2010 al 2012, anche se è interessante però l'aumento della percentuale sul
totale europeo, che è il più alto
degli ultimi 5 anni.
(B.D.C.)
Nove nuovi farmaci in Ue a dicembre, 93 in tutto il 2015
Le approvazioni del Chmp dell'Ema
Nel corso del meeting di dicembre il Comitato per
i medicinali per uso umano (Chmp) dell'Agenzia
europea per i medicinali (Ema) ha raccomandato
l’autorizzazione all’immissione in commercio per
9 nuovi farmaci, per un totale di 93 nuove autorizzazioni nel corso del 2015. Il Comitato dell'Ema
ha raccomandato in particolare il rilascio di un'autorizzazione all'immissione in commercio condizionata per Tagrisso (osimertinib) per il trattamento del tumore al polmone non a piccole cellule, così come Portrazza (necitumumab), un anticorpo monoclonale ricombinante umano antiEgfr. Neofordex (desametasone), a cui è stata assegnata la designazione come farmaco orfano, ha
ricevuto parere positivo per il trattamento del
mieloma multiplo sintomatico ed è stato presentato con procedura ibrida, un tipo di domanda che
si basa in parte sui risultati di studi effettuati con
un prodotto di riferimento e in parte su nuove
evidenze. Il Chmp ha raccomandato poi la concessione di un'autorizzazione all'immissione in
commercio per Feraccru (maltolo ferrico) per il
trattamento dell’anemia da carenza di ferro nei
pazienti con malattie infiammatorie intestinali;
Zurampic (lesinurad), un inibitore selettivo per il
riassorbimento dell'acido urico che blocca il trasportatore dell’acido urico Urat1, ha ricevuto un
parere positivo per il trattamento dell'iperuricemia, un eccesso di acido urico nel sangue
Segue a pag. 3
» ALL’INTERNO
Nelle farmacie di Roma e Milano lieve aumento dei consumi rispetto allo scorso anno
Influenza, più gettonati farmaci 'classici' e vitamina C
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Un'indagine comparata realizzata dall'Università di Ferrara
Sifo, 7,8 euro risparmio a confezione con distribuzione Asl
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Studio Prognosis dimostra il valore prognostico dell’esame immunologico
Nejm, bene test Roche per predire rischio preeclampsia
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E' quanto ha stabilito il National Institute of Allergy and Infectious Diseases
Fallimento cura malaria in Cambogia per farmaco-resistenza
» PHARMAMARKET Aifa, Pani assume direzione ad interim di alcuni uffici
Cambiamenti all'Agenzia italiana del farmaco (Aifa). Dopo le dimissioni di Sergio Pecorelli e l'arrivo di Mario
Melazzini alla presidenza dell'ente regolatorio sui medicinali del nostro Paese, a quanto si apprende i contratti di
alcuni dirigenti non sono stati rinnovati per il 2016 e il direttore generale Luca Pani ha assunto la direzione ad
interim dei relativi uffici. In primis l'Unità dirigenziale per l'Information Technology (It) e l'Ufficio Stampa e
della Comunicazione. Domenico Di Giorgio, responsabile dell'Ufficio Qualità dei prodotti e contraffazione, ha
inoltre assunto la guida ad interim dell'Unità dirigenziale con l'incarico di responsabile della trasparenza.
focus
Nelle farmacie di Roma e Milano lieve aumento dei consumi rispetto allo scorso anno
Contro malanni invernali più gettonati farmaci 'classici' e vitamina C
L'inverno si fa finalmente, anche se timidamente, sentire su tutta l'Italia. E con il
freddo aumentano come da copione i malanni tipici: tosse, raffreddore, o vera e
propria influenza. Da Roma a Milano si
corre ai ripari. E se fra gli acquisti in farmacia la fanno da padrone gli 'evergreen'
dell'automedicazione, dal paracetamolo
agli integratori mirati per i malanni invernali - fra i più gettonati la vitamina C - c'è
anche una piccola percentuale di italiani
che si affida alla fitoterapia o a prodotti
meno noti. Contro i disturbi di stagione i
romani sembrano preferire "rimedi 'classici', in primis la vitamina C, ma anche paracetamolo, acido acetilsalicilico, o integratori a base di echinacea e zinco". A tracciare
il quadro è Nicola Strampelli, tesoriere di
Federfarma Roma, la Federazione dei titolari di farmaci privata della Capitale. "Come ogni anno - spiega all'Adnkronos Salute - vanno di moda i 'canonici' prodotti
contro il raffreddore e i disturbi influenzali: dalla vitamina C, che 'piace' di più sotto
forma di compresse effervescenti che masticabili, l'aspirina, il paracetamolo, ma
non più da solo bensì abbinato a sostanze
decongestionanti del naso. Essendo molto
in voga il filone 'naturale', le vendite sono
guidate appunto dalla vitamina C semplice, o da acerola, o anche in integratori che
la uniscono a zinco, echinacea e altri principi che stimolano le difese immunitarie".
Il consiglio del farmacista è comunque
quello di "non eccedere nell'assunzione di
questi prodotti, che non sono caramelle:
dipende da quello che si sta prendendo,
ma in generale non bisogna superare un
paio di dosi al giorno, e nel caso dell'aspirina badare sempre di assumerla a stomaco
pieno, essendo gastrolesiva. Non superare
infine i 3-4 giorni di cura: in caso il malanno dovesse continuare, bisogna andare dal
medico". Rispetto allo scorso anno, il farmacista nota "in generale un piccolo aumento dei consumi. Ma fortunatamente,
per quanto riguarda i farmaci, gli italiani li
acquistano quando ce n'è bisogno: offerte e
sconti su questi prodotti non hanno molto
appeal. Se il cittadino ha bisogno, acquista
i medicinali, altrimenti spende i suoi soldi
in altro modo". A confermare il trend una
delle farmacie più grandi della Capitale,
quella di Corso Francia: "La vitamina C
rimane molto venduta - fanno sapere dal
presidio di Roma Nord - sia in compresse masticabili che effervescenti. I pazienti entrano già convinti di volerla acquistare o in molti casi siamo noi a consigliarla come rimedio per rafforzare le
difese immunitarie. Molto venduto anche il paracetamolo unito a principi attivi decongestionanti nasali, e la propoli".
Anche a Milano il copione è lo stesso e
uno dei trend è proprio quello di "ricorrere sì al paracetamolo ma combinato
con altre sostanze come i decongestionanti nasali e la stessa vitamina C", confermano da diverse farmacie del capoluogo lombardo. Molto venduti anche
"l'acido acetilsalicilico, anche associato
all'acido ascorbico, gli antinfiammatori a
base di ibuprofene, e fra gli integratori
ovviamente quelli a effetto immunostimolante". Sul fronte della supplementazione, "i prodotti più richiesti sono quelli
a base di vitamina C, pappa reale, zinco,
echinacea".
Barbara Di Chiara e Lucia Scopelliti
Nejm, bene test Roche per predire rischio preeclampsia
costi".
Studio Prognosis dimostra il valore prognostico dell’esame immunologico
Pubblicato sul 'New England Journal of Medicine' lo studio Prognosis, trial clinico che dimostra il valore prognostico del test immunologico
Elecsys di Roche per la determinazione del
rapporto sFlt-1/PlGF, volto all'identificazione
delle donne più a rischio di sviluppare la preeclampsia, una delle principali cause di complicazioni e decessi delle future madri e dei loro
nascituri. "I benefici 'emotivi' del test - ha commentato Harald Zeisler del dipartimento di
Ostetricia e Ginecologia presso la Medical
University di Vienna (Austria), investigatore
dello studio Prognosis - sono molto importanti:
la preeclampsia può svilupparsi rapidamente e
i sintomi possono comparire anche nelle donne
la cui gravidanza non ha presentato alcun problema prima. E' un grande vantaggio poter dire
a una paziente con sintomi di preeclampsia che
ha un valore basso di sFlt-1/PlGF e che dunque
ha un basso rischio di sviluppare la patologia.
Dall'altro lato, le pazienti che invece presentano
valori elevati di sFlt-1/PlGF possono essere
ospedalizzate e ricevere le cure specialistiche
più adeguate presso le unità neonatali e di terapia intensiva". L'impiego clinico del rapporto
sFlt-1/PlGF per predire e diagnosticare la preeclampsia potrebbe anche contribuire a diminuire i costi sanitari associati a questa patologia,
riducendo contemporaneamente sia le dimissioni inappropriate sia le ospedalizzazioni non
necessarie. L'utilizzo sistematico del test per la
preeclampsia di Roche - indica l'azienda in una
nota - potrebbe ridurre del 50% il numero di
donne ospedalizzate prima di una diagnosi di
preeclampsia, portando così a un risparmio di
circa 400 sterline inglesi (Gbp) per paziente.
"Prognosis - ha commentato Roland Diggelmann, Chief Operating Officer di Roche Diagnostics - è il primo studio a dimostrare che il
rapporto tra sFlt-1/PlGF determinato dal test
immunologico Elecsys consente di scartare in
modo affidabile l’eventualità di una preeclampsia durante la settimana successiva al test.
Siamo lieti di vedere i risultati di questo studio
pubblicati su di una rivista scientifica così rinomata a livello mondiale come il Nejm, e siamo certi che le conclusioni dello studio avranno
un impatto positivo sulla possibilità di predire
questa grave patologia e sulla sua gestione clinica".
Barbara Di Chiara
» MALARIA IN CAMBOGIA
» NOVE NUOVI FARMACI A DICEMBRE
In alcune province della Cambogia il trattamento di prima linea contro il Plasmodium
falciparum, una delle specie parassiti che
causano nell'uomo la malaria, è fallito perché
questo ha sviluppato una resistenza alla terapia a base di artemisinina. Lo stabilisce una
ricerca del National Institute of Allergy and
Infectious Diseases pubblicata su 'Lancet'. La
resistenza alla artemisinina in alcune parti
del Sud-Est asiatico è ben documentata, ma
fino ad ora solo pochi studi avevano indagato come avveniva e con quali conseguenze.
Secondo gli autori della ricerca "i risultati del
lavoro ci suggeriscono che l'artesunato, una
forma di artemisinina, insieme alla meflochina potrebbero riuscire dove il trattamento di
prima linea ha fallito". Quanto evidenziato
dallo studio dovrebbe ora essere preso in
considerazione dall'Oms per ripristinare la
terapia con l'artesunato più meflochina come
trattamento di prima linea in Cambogia.
Segue dalla prima - Il Comitato dell'Ema ha
poi raccomandato la concessione di un'autorizzazione all'immissione in commercio per
Vaxelis, un vaccino contro difterite, tetano,
pertosse, epatite B, poliomielite e malattie
invasive causate da Haemophilus influenzae
di tipo B. Iblias e Kovaltry (octocog alfa fattore VIII della coagulazione ricombinante)
hanno ricevuto pareri positivi per il trattamento e la profilassi delle emorragie in pazienti affetti da emofilia A. Anche un farmaco
generico ha ricevuto un parere positivo da
parte del Comitato: si tratta di Caspofungin
Accord (caspofungin) per il trattamento delle
infezioni fungine. Il Chmp ha adottato invece
un parere negativo per Dropcys (mercaptamina cloridrato) per la prevenzione e la cura
della cistinosi che colpisce l'occhio. Il Comitato ha inoltre raccomandato 6 estensioni di
indicazioni terapeutiche: per Brilique, Nplate,
Revolade, Tarceva e due per Cyramza.
Sifo, fino a 7,8 euro
risparmio a
confezione con
distribuzione Asl
La stessa confezione di farmaco, se
ritirata direttamente dal paziente
nella farmaci a dell'ospedale invece
che nelle farmacie del territorio
convenzionate, può costare fino a
7,85 euro in meno al Servizio sanitario nazionale (Ssn). E, se si tiene
conto del 'disturbo' causato al cittadino dal fatto di doversela andare a
prendere, il risparmio può crescere
fin sopra i 9 euro. E' quanto emerge
da un'indagine comparata realizzata dall'Università di Ferrara per
conto di Sifo, la Società italiana di
farmacia ospedaliera e dei servizi
farmaceutici delle aziende sanitarie.
La ricerca ha preso in esame per un
anno (nel 2013) le due forme di distribuzione di farmaci, diretta e per
conto, nelle due Asl di Ferrara e
nella Asl H Roma. Il risultato non
lascia dubbi, dicono gli autori dello
studio: la distribuzione diretta, per
una Asl, è molto più economica, per
cui dovrebbe essere incentivata.
Varrebbe poi la pena replicare lo
studio in altre realtà ospedaliere
e/o sanitarie per individuare quale
sia il modello organizzativo migliore in tema di distribuzione. Dallo
studio targato Sifo emergono due
realtà molto diverse tra Ferrara e
Roma, in primis a livello di costi: a
Ferrara, dove sono state esaminate
l'Azienda sanitaria locale e l'Azienda ospedaliero-universitaria, la
distribuzione diretta fa spendere,
come costo del servizio, 0,74 euro
per ogni confezione, contro i 5,29
della distribuzione per conto. A
Roma, invece, nella Asl H, la distribuzione diretta costa 3,7 euro per
ogni confezione di medicinale,
mentre quella per conto 11,55 euro.
Questo significa che a Ferrara, per
le Asl, distribuire i farmaci direttamente comporta un risparmio di
4,55 euro, mentre a Roma (dove i
costi sono in proporzione molto più
alti) il vantaggio arriva a 7,85 euro.
(B.D.C.)