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Sulla strada – Rassegna stampa 8 gennaio 2016
PRIMO PIANO
Migranti, Alfano: No ad abrogazione reato clandestinità. Maroni: "Invasione se Renzi
lo elimina"
Roberti, reato clandestinità ostacola indagini
08.01.2016 - L'abrogazione del reato di immigrazione clandestina trasmetterebbe all'opinione
pubblica un "messaggio negativo" per "la percezione di sicurezza in un momento
particolarissimo per l'Italia e l'Europa". Così il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, esprime la
sua valutazione sulla vicenda. "La vicenda del reato di immigrazione clandestina - premette
Alfano - non è materia di un singolo partito. Sono consapevole che si sono levate voci molto
autorevoli e rispettabili che affermano ragioni tecnicamente valide a sostegno di una
abrogazione, ma motivi di opportunità fin troppo evidenti - aggiunge - mi inducono a ribadire
che è meglio non attuare la delega ed evitare di trasmettere all'opinione pubblica dei messaggi
che sarebbero negativi per la percezione di sicurezza in un momento particolarissimo per
l'Italia e l'Europa". "Già - ricorda il titolare del Viminale - lo chiesi, e l'ottenni, nella seduta del
Consiglio dei Ministri del 13 novembre, che affrontò la depenalizzazione di alcuni reati e che,
infatti, si oriento' nel non inserire la depenalizzazione del reato di immigrazione clandestina.
Niente di ideologico, dunque - conclude - ma una semplice valutazione di opportunità politica".
E Lega all'attacco contro il decreto che il governo starebbe mettendo a punto per eliminare il
reato di immigrazione clandestina. "Renzi cancella per decreto il reato di immigrazione
clandestina: prepariamoci all'invasione, cose da matti", scrive sul suo profilo twitter il
presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni a proposito del decreto che il Governo
starebbe mettendo a punto sull'argomento. Interviene anche il segretario federale della Lega
Nord, Matteo Salvini, su Fb: "Il governo Renzalfano si prepara a cancellare definitivamente, per
decreto, il reato di immigrazione clandestina, come votato in Parlamento con la complicità di
PD e 5stelle. Ma si accorgono di cosa sta succedendo nel mondo? Questi sono matti! La Lega
farà le barricate, in Parlamento e poi nelle piazze con un referendum, contro questa vergogna".
Fonte della notizia: ansa.it
Immigrazione clandestina: il governo cancellerà il reato: via la multa resta in vigore
l’allontanamento dal Paese
Roma 08.01.2016 - Entro il 17 gennaio il governo dovrà attuare la delega per la
depenalizzazione di diversi reati e tra questi c’è anche il reato di immigrazione clandestina: che
sarà abrogato, ma resterà comunque in vigore l’espulsione dal territorio italiano. Un reato che
non prevede il carcere, ma solo un’ammenda dai 5 ai 10 mila euro, di fatto somme inesigibili
che impegnano i tribunali con migliaia di procedimenti. Ma per attuare una decisione
simbolicamente molto forte si pone il problema in questa fase di come fare passare il
messaggio senza creare contraccolpi nella pubblica opinione. «Ciò non deve creare allarme di
ordine pubblico, anzi renderà più spedite ed efficaci le espulsioni senza intasare i tribunali e
consentirà di acquisire con la forza della testimonianza le indagini sulla criminalità che
organizza gli sbarchi clandestini», spiega Donatella Ferranti, presidente della Commissione
Giustizia della Camera. A sentire uno dei più alti in grado del vertice Pd, «noi siamo favorevoli
a procedere, non solo perché ce lo chiedono i tecnici, ma perché così tra unioni civili e ius soli
sarà difficile dire che non siamo un partito di sinistra». Il problema ora è di spiegare questa
decisione con le giuste motivazioni dopo i fatti di Colonia, la pressione sui confini e le tensioni
con l’Ue. «C’è una legge delega approvata in parlamento nel 2014 - spiega la Ferranti - che
prevede una serie di depenalizzazioni per reati per i quali è prevista una pena pecuniaria. La
legge introdotta dal governo Berlusconi, che per il solo fatto di entrare clandestino prevede un
reato con ammenda fino a 10 mila euro, ha creato migliaia di processi a tutti questi immigrati
che non possono essere sentiti come testimoni in quanto indagati. Procedimenti che intasano
tribunali e procure». Mentre rimane in piedi il reato con reclusione fino a 5 anni per chi
favorisce e trasporta e organizza l’immigrazione clandestina, il reato di immigrazione
clandestina allo stato si estingue quando si procede all’espulsione. «Vogliamo depenalizzarlo e
in tal senso si è speso molto il procuratore antimafia, spiegando che ciò crea un ostacolo agli
accertamenti sulla criminalità organizzata, perché mentre un testimone ha l’obbligo di
rispondere, l’indagato per reato connesso ha diritto di non rispondere». A quanto risulta, il
ministro Orlando ha già mandato il testo del decreto alla presidenza del Consiglio, tenendo
conto delle osservazioni fatte da Camera e Senato sui decreti attuativi di depenalizzazione. Ora
si tratterà anche di convincere Alfano e Ncd. Anche se, fonti Pd, ricordano che «pochi mesi fa il
ministro si era espresso a favore. E poi è difficile pensare che sia contrario a una definitiva
presa di distanze dalla Bossi-Fini».
Fonte della notizia: ilsecoloxix.it
NOTIZIE DALLA STRADA
Napoli, l'ambulanza non arriva: cittadini 'sequestrano' barella per portare il ferito in
ospedale
Un uomo è stato investito da un'auto a pochi passi dal Cardarelli e alcuni cittadini
sono entrati per prendere una barella e portarlo al pronto soccorso. Un infermiere a
NapoliToday: "Non possiamo intervenire all'esterno degli ospedali"
NAPOLI 08.01.2016 - Un 54enne originario di Parete è stato investito in via Antonio Cardarelli
da una Fiat 600 e i pedoni che hanno assistito all'incidente stradale sono corsi in ospedale per
prendere una barella e trasportare il ferito nel pronto soccorso del Cardarelli. Come denunciato
dal consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli, nessun infermiere è intervenuto sul posto
per soccorrere l'uomo e l'ambulanza del 118 non è accorsa nonostante il sinistro stradale fosse
accaduto a pochi passi dall'ingresso dell'ospedale. La vicenda, immortalata in un video, sta
creando molto scalpore e NapoliToday ha chiesto un chiarimento ad un infermiere del
Cardarelli, che ha assistito all'intera vicenda, ma che preferisce restare anonimo: "Abbiamo
sentito improvvisamente un grande trambusto, ma è di routine di solito al Cardarelli che un
familiare di un paziente manifesti le proprie rimostranze per qualche carenza ospedaliera,
anche in maniera vivace, ma in questo caso abbiamo visto arrivare un gruppo di persone che
hanno preso una barella dall'ingresso dell'ospedale e sono andati a prendere il ferito
portandolo di peso al pronto soccorso scortato da una macchina della polizia mortuaria che si
trovava per caso a passare in quel momento". A chi si sorprende per l'apparente insensibilità
degli infermieri non intervenuti sul luogo dell'incidente, l'infermiere chiarisce: "Una legge
impedisce al personale di un ospedale di lasciare il posto di lavoro. Io personalmente uscirei
mille volte per prestare soccorso ad un paziente ferito o ad una persona malata. Ne va della
mia coscienza, che è più importante di regole e leggi assurde. Meglio rischiare una
segnalazione o una penalizzazione, ma sapere però di aver salvato una vita umana".
Fonte della notizia: today.it
Auto da 007, denunciata guardia giurata
A casa aveva finta bomba al plastico con timer digitale
BOLZANO, 8 GEN - Uno sportellino nascosto con pulsanti per azionare un lampeggiante blu e
un sistema di lampeggiamento dei fanali oltre ad una telecamera, e dei led blu che si
accendevano aprendo il bagagliaio. I carabinieri di Vipiteno hanno denunciato una guardia
giurata, in possesso di un'auto da fare invidia a quella di James Bond. A casa dell'uomo è stata
trovata una finta bomba al plastico con timer digitale. L'uomo è stato denunciato per possesso
di segni distintivi contraffatti.
Fonte della notizia: ansa.it
SCRIVONO DI NOI
Crac a sei zeri, Trusendi e Piras a giudizio
Tiziano Ivani
La Spezia 08.01.2016 - Ripulivano i conti di società sull’orlo del fallimento, poi ne creavano
altre, ad hoc, per dirottare i soldi in paradisi fiscali. Bancarotta fraudolenta, distrazione di fondi
e autoriciclaggio, sono diversi i reati ravvisati dalla Direzione investigativa antimafia di Genova
nell’indagine che nel giugno scorso aveva portato all’arresto del «re dei trasporti» Riccardo
Trusendi, 71 anni e una fedina penale da malavitoso di rango. Insieme a lui era finita in
manette un’altra vecchia conoscenza delle forze dell’ordine, Roberto Piras, 72 anni, spezzino
con un passato da contrabbandiere. Oltre a loro, gli inquirenti avevano fermato una donna,
Gabrielle Baldar, avvocato d’affari svizzero di 53 anni. La Procura di Piacenza, dove si è
sviluppato uno dei filoni dell’indagine condotta dalla Dia, di recente ha esercitato l’azione
penale nei confronti dei tre presunti malviventi. Trusendi ha chiesto di essere giudicato con rito
abbreviato durante l’udienza preliminare che avrà a luogo a febbraio nel palazzo di giustizia
emiliano. Hanno presentato istanza di patteggiamento invece Piras (difeso dagli avvocati
Daniele Caprara e Alessandro Rappelli) e Baldar. E’ in procinto di concludersi una vicenda nata
dall’affaire Caorso Trasporti. Una società acquistata nel 2008, intestata a prestanome, dalla
quale sarebbero spariti i proventi delle vendite di ben 337 camion. Il curatore fallimentare non
impiegò molto a capire che qualcosa non andava: trovò debiti per 11 milioni di euro e niente in
cassa, nonostante la vendita dei mezzi. Secondo gli inquirenti, i soldi sarebbero stati dirottati
in un’altra società e poi fatti sparire. Per dare un’idea delle somme di denaro di cui disponeva
Trusendi, basti pensare che, al momento della perquisizione domiciliare, gli investigatori della
Dia avevano trovato un milione di euro in contanti, suddiviso in mazzette riposte in varie parti
della casa e in una cinquantine di giacche. Erano stati sequestrati anche assegni per centinaia
di migliaia di euro, intestati alle società fallite che gravitavano nell’orbita Trusendi. Gli
inquirenti avevano ricostruito un vorticoso giro di denaro e camion, compravendite sospette di
tir e motrici e container. In particolare, a seguito delle indagini avviate dalla Guardia di Finanza
nei confronti del settantenne spezzino amministratore, erano stati sequestrati beni per un
valore complessivo di circa 11 milioni di euro. Gli investigatori ritengono che Trusendi
conoscesse uomini d’affari e politici, tanto che in un’intercettazione l’avvocato Gabrielle Baldar
diceva che avrebbe fatto parte di «una loggia massonica di Chiavari», millantando potenzi
alleanze.
Fonte della notizia: ilsecoloxix.it
Ricettazione e resistenza a pubblico ufficiale, due arresti dopo furto di auto
Ricettazione e resistenza a pubblico ufficiale. Sono queste le accuse con cui due
uomini un 32enne e un 35enne di Torre Santa Susanna sono stati arrestati dai
carabinieri di Torre e Oria. Si tratta rispettivamente di Dario Castrovillari e Salvatore
Lodeserto, nella mattinata di oggi sono stati raggiunti da un’ordinanza di custodia
cautelare in carcere
TORRE SANTA SUSANNA 08.01.2016 – Ricettazione e resistenza a pubblico ufficiale. Sono
queste le accuse con cui due uomini un 32enne e un 35enne di Torre Santa Susanna sono stati
arrestati dai carabinieri di Torre e Oria. Si tratta rispettivamente di Dario Castrovillari e
Salvatore Lodeserto, nella mattinata di oggi sono stati raggiunti da un’ordinanza Questi i fatti.
Il 28 agosto scorso un giovane torrese denunciò presso la locale stazione dei carabinieri il furto
della Ford Fiesta, verificatosi a Erchie. Poco dopo i carabinieri rintracciarono, grazie al sistema
Gps, l’auto rubata: era occultata in un appezzamento di terreno sito in contrada "Spramiento",
parzialmente recintato e coltivato a frutteto. Fu organizzato un servizio di appostamento che
intorno alle 21 portò le prime risposte riguardo a quel rinvenimento: giunse un’auto che fu
parcheggiata dietro alla Ford da cui uscì un soggetto che andò ad aprire lo sportello della
Fiesta. In quel momento sbucarono i militari che lo bloccarono identificandolo: si trattava di
Castrovillari. Dopo qualche minuto giunse un’altra auto che però alla vista dei militari tentò la
fuga. Un carabiniere avvicinatosi al veicolo approfittando del finestrino abbassato cercò di
sfilare le chiavi per spegnerla, il conducente con una manovra brusca cercò di investirlo prima
di dileguarsi. Fu annotata la targa, si trattava di una Fiat Palio Sw, in seguito si accertò che alla
guida c’era Lodeserto. L’auto sulla quale era giunto Castrovillari, invece, era una Fiat Bravo
risultata rubata a Porto Cesareo il 18 agosto. L’uomo fu denunciato per ricettazione. Oggi
entrambi sono stati raggiunti da un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Paola
Liaci. Nel corso dell’esecuzione dell’ordinanza, durante una perquisizione, nella tasca interna
del giubbotto di Dario Castrovillari sono stati trovati 4,5
Fonte della notizia: brindisireport.it
Sequestrati cento chili di pesce Società padovana finisce nei guai
Il legale rappresentante della ditta e il trasportatore del carico di gamberi e
mazzancolle, entrambi di origine cinese, sono stati denunciati per cattiva
conservazione di alimenti
08.01.2016 - Sono partiti da Padova i cento chili di gamberi e mazzancolle sequestrati nella
giornata di venerdì, a Bergamo. Il pesce era tenuto in confezioni senza etichettatura, senza
documenti di trasporto e senza scadenza.
DENUNCIATI. Il pesce era riposto all'interno di 11 scatoloni, accanto ad altre confezioni che
contenevano delle parrucche. Alla guida del mezzo fermato dalla polizia locale, un cittadino
cinese 36enne residente a Pordenone. Il conducente del furgone e il legale rappresentante
della società, un 39enne, cinese, residente a Padova, sono stati denunciati per cattiva
conservazione di alimenti.
Fonte della notizia: padovaoggi.it
Parcheggiatori abusivi al porto Antico Blitz della polizia: espulsi in dieci
Genova 08.01.2016 - Blitz della polizia all’alba di questa mattina in un appartamento del
Lagaccio dove avevano trovato alloggio una decina di cittadini senegalesi che facevano parte
della rete di irregolari impiegati nell’attività di parcheggiatori abusivi nella zona Expo e
diventati ormai il terrore degli automobilisti che si ritrovano a dover pagare un sovrapprezzo
per non trovarsi la macchina rigata. In tre sono stati portati subito al Cie (Centro di
identificazione ed espulsione) per attivare rapidamente le procedure di espulsione. Sono in
corso ulteriori accertamenti.
Fonte della notizia: ilsecoloxix.it
SALVATAGGI
Annuncia il suicidio su Facebook, gli amici chiamano la polizia: salvata
L'intervento dei poliziotti ha evitato che la ventenne mettesse in atto il gesto
estremo: gli agenti hanno riconosciuto il luogo del tentato suicidio da un video
postato dalla ragazza su Facebook
ROMA 08.01.2016 - Dopo aver visto quel video, gli amici preoccupati hanno subito avvertito la
polizia. E così gli agenti, intervenuti poco dopo la segnalazione, hanno sventato il suicidio di
una ventenne, ieri sera in zona Colli Aniene a Roma. La ragazza, ventenne, aveva postato su
Facebook un video in cui annunciava di volerla fare finita. Come racconta RomaToday, sono
stati proprio gli agenti ad individuare il posto riconoscendo lo sfondo del video: un piccolo
parco in zona Colli Aniene. Giunti sul posto hanno bloccato la ragazza, in evidente stato di
shock, e una volta tranquillizzata l'hanno affidata alle cure del 118 e ai genitori nel frattempo
giunti sul posto.
Fonte della notizia: today.it
Non riusciva a rialzarsi
Arezzo: la polizia municipale gli notifica la multa e gli salva la vita. Novantenne in
pericolo
AREZZO 07.01.2016 – Una multa gli ha salvato la vita: gli agenti della polizia municipale di
Arezzo gli hanno recapitato un verbale per una violazione al codice della strada ma hanno
trovato il destinatario, un 90enne, disteso in terra dalla sera precedente incapace di rialzarsi da
solo e con indosso solo una t-shirt. L’anziano è stato subito soccorso dagli agenti i quali hanno
allertato il 118, che è intervenuto prontamente trasportandolo al Pronto soccorso per le cure
del caso. Attualmente l’uomo è ancora ricoverato ma non corre pericolo di vita. L’anziano vive
con una figlia non autosufficiente.
Fonte della notizia: firenzepost.it
PIRATERIA STRADALE
Investe uomo in scooter e fugge: trovata grazie ai testimoni
La 45enne ucraina aveva travolto con la sua Peugeot 206, ieri sera all'incrocio tra via
Emilia all'Angelo e il lungo Crostolo, un 41enne nigeriano. Denunciata per omissione
di soccorso
REGGIO EMILIA 07.01.2016 – Investe uno scooterista e si allontana senza prestare soccorso:
rintracciata grazie all’aiuto di un testimone, è stata denunciata per fuga in caso d’incidente con
lesioni e omissione di soccorso. L’incidente si è verificato ieri alle 20, all’incrocio tra via Emilia
all’Angelo e il lungo Crostolo. Una Peugeot 206, condotta da una cittadina ucraina di
quarantacinque anni, stava percorrendo la via Emilia in direzione del centro città quando, nel
tentativo di svoltare in via Ferrari, nonostante il divieto, ha investito uno scooter condotto da
un cittadino nigeriano di 41 anni diretto verso Pieve. L’automobilista si è dileguata senza
curarsi del quarantunenne caduto sull’asfalto. Un’indifferenza che non hanno mostrato i
testimoni dell’accaduto, alcuni dei quali hanno avuto la prontezza di riflessi di annotare la targa
della vettura in fuga. Agli agenti della Polizia municipale, giunti sul posto per i rilievi di legge,
sono dunque bastati pochi accertamenti per rintracciare la conducente della vettura.
Lievi le lesioni riportate dallo scooterista, trasportato d’urgenza al Pronto soccorso del Santa
Maria Nuova: l’uomo è stato giudicato guaribile in cinque giorni. La donna, rintracciata
immediatamente dagli agenti, si è presentata questa mattina all’interno degli uffici della
Municipale, dove è stata denunciata per fuga in caso d’incidente con lesioni e omissione di
soccorso. A carico della quarantacinquenne anche i verbali per l’omessa precedenza ai veicoli
provenienti da destra e per il mancato rispetto degli obblighi imposti dalla segnaletica.
Fonte della notizia: reggiosera.it
Ubriaco provoca incidente con ferito e fugge: rintracciato, minaccia i carabinieri
Enea Nuzzaci, 34enne, arrestato a Copertino. Prima la collisione a un incrocio con
una Punto, senza soccorrere un 39enne rimasto contuso, poi minacce di morte e
strattoni ai carabinieri che hanno rintracciato la sua C3. Ha anche strappato il referto
del medico del 118
COPERTINO 07.01.2016 – Aveva bevuto e questo si è dedotto dall’alito, anche se non è stato
possibile nell’immediato accertare quanto alcool avesse in corpo. Quando i carabinieri l’hanno
rintracciato, infatti, si è opposto con tanta di quella foga da arrivare a minacciare pure le loro
famiglie. E una nottataccia l’hanno trascorsa anche gli operatori del 118. Sono stati chiamati
sul posto per gli esami. Esagitato e non volendo in alcun modo essere “toccato”, quell’uomo è
arrivato a strappare anche il referto del medico. Enea Nuzzaci, 34enne nato a Copertino,
domiciliato a Lequile (ma residente in Francia), 34enne, è così finito nei guai con una sfilza di
accuse. E questo perché in primis ha provocato un incidente, con un ferito lieve, senza
fermarsi e allontanandosi in fretta alla guida di una Citroen C3, noncurante dei danni provocati.
Poi, appunto, ha dato in escandescenza quando i carabinieri della tenenza di Copertino l’hanno
scovato, presentandogli il conto della bravata. A Copertino è stata una notte molto
movimentata, iniziata alle 23 e terminata poco prima dell’alba, quando Nuzzaci è stato
accompagnato nel carcere di Borgo San Nicola, a smaltire la sbronza in una cella, e con una
sfilza di accuse sul groppone: omissione di soccorso, oltraggio, violenza e minaccia a pubblico
ufficiale e guida in stato di ebbrezza. Al 34enne è stato imputato di non essersi fermato a uno
stop, arrivando così a scontrarsi con una Fiat Punto condotta da un copertinese di 39 anni. Il
ferito per fortuna non ha riportato conseguenze gravi (sette giorni di prognosi per una
contusione alla spalla sinistra e cefalea), ma ovviamente resta il fatto che Nuzzaci si sia
allontanato sfuggendo alle sue responsabilità. I carabinieri della tenenza hanno così iniziato a
cercare in giro, fin quando non hanno scovato la C3 in via Maroncelli. Aveva sulla carrozzeria i
segni evidenti dell’impatto con la Punto. Rintracciato anche il conducente, è iniziata la
sceneggiata, con strattoni e parole pesanti, comprese minacce di morte. Sentito il magistrato
di turno, Paola Guglielmi, Nuzzaci è stato trasportato in carcere.
Questa mattina, davanti al
giudice Silvia Minerva, si è svolta l'udienza per direttissima. Seguito dagli avvocati Laura
Alemanno e Antonio Paglialunga, Nuzzaci ha patteggiato per tutte le imputazioni un anno e
quattro mesi, con scarcerazione immediata e sospensione condizionale della pena. La patente
è stata sospesa e l'autovettura confiscata.
Fonte della notizia: lecceprima.it
VIOLENZA STRADALE
Prende a pugni l'auto di un passante, gli sfonda il parabrezza: denunciato
Erano le 19:30 circa quando la vittima è arrivata in auto in corso Mazzini da piazza
Cavour in direzione piazza Roma. Stava cercando parcheggio quando, arrivato
all’altezza della chiesa di San Cosma, è stato aggredito
08.01.2016 - Stava cercando parcheggio quando è stato aggredito da uno sconosciuto, che gli
ha preso a pugni il parabrezza dell'auto fino a sfondarlo. E’ quanto accaduto oggi (venerdì 8
gennaio) lungo corso Mazzini. Attimi di panico per un uomo che stava solo cercando un posto
auto. Erano le 19:30 circa quando la vittima è arrivata in corso Mazzini da piazza Cavour, in
direzione piazza Roma. All’altezza della chiesa di San Cosma, è stato aggredito. Secondo
quanto denunciato, il conducente dell’auto è stato raggiunto da un cittadino rumeno di 38 anni.
Completamente ubriaco. Il giovane ha perso la testa e, senza un apparente motivo, si è
scagliato contro l’automobile del malcapitato. Cazzotti violentissimi. Al punto da frantumare
anche il parabrezza anteriore dell’auto. Attimi di vero panico per il guidatore e immediata la
chiamata al 113. Sul posto sono arrivate più Volanti della Polizia che, non senza una certa
difficoltà, hanno immobilizzato il rumeno, che non ne voleva sapere di fermare la sua furia e,
anche di fronte la presenza delle divise, si è scatenato. Alla fine gli sono piombati addosso più
agenti contemporaneamente e così il 38enne ha dovuto arrendersi. E' stato così placato e
identificato, per poi essere denunciato per danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale.
Fonte della notizia: anconatoday.it
Follia a Bolzaneto, pensionato e genero massacrati per una precedenza
Otto nomadi hanno preso a calci i due nei pressi del casello di Bolzaneto. I
carabinieri hanno inseguito gli aggressori fino al campo dove risiedono, ma hanno
dovuto rinunciare all'identificazione
08.01.2016 - Violenta aggressione l'altro ieri sera nei pressi del casello di Bolzaneto fra un
pensionato 63enne, suo genero di 28 anni e otto nomadi. I primi due sono stati presi a calci e
pugni dopo una banale lite per una precedenza: il più anziano ha riportato un'emorraggia
cerebrale e si trova ora ricoverato in prognosi riservata in terapia intensiva. Al 28enne invece è
stata diagnosticata la frattura del setto nasale. Sul posto sono intervenuti i carabinieri del
nucleo radiomobile, che hanno inseguito gli aggressori fino al campo nomadi di Bolzaneto,
dove le tre pattuglie sono state accerchiate da decine di persone e costrette ad allontanarsi.
Per il momento non è stato possibile identificare i responsabili della violenta aggressione, ma
sono state sequestrate e trasportate a Forte San Giuliano le due Audi su cui viaggiavano gli
assalitori. Proseguono le indagini.
Fonte della notizia: genovatoday.it
CONTROMANO
Tir contromano "incastrato" nelle vie del centro: caos nella notte a Portogruaro
Auto in coda, vigili del fuoco e carabinieri, blocco per un'ora: tutto per colpa di un
navigatore non aggiornato sui sensi unici
di Rosario Padovano
PORTOGRUARO 08.01.2016 - Davvero una serata movimentata quella vissuta giovedì a
Portogruaro, dove un autoarticolato di una ditta di trasporti romena la Filip, il cui autista di
mezza età è stato tradito dal navigatore satellitare che non era stato aggiornato dopo il cambio
della viabilità in centro storico, è entrato contromano da via Abbazia, spingendosi fino a corso
Martiri, venendo fermato all'altezza dei palazzi che ospitano il liceo XXV Aprile. Si è generata
una situazione di grande e inaspettato caos. Sono accorsi i vigli del fuoco del distaccamento di
Portogruaro e i carabinieri della compagnia locale. Moltissimi gli automobilisti in coda, tra le
vibranti proteste di alcuni che non riuscivano a raggiungere la Torre di San Gottardo. La strada
è rimasta chiusa un'ora, sono stati organizzati dei piccoli “by-pass” temporanei per far
transitare le vetture incolonnate. E' stato compiuto un tentativo di inversione in via Russolo,
ma non ha sortito gli effetti sperati. Il mezzo pesante, sempre in contromano, è stato fatto
transitare in piazza della Repubblica, dove l'autista ha potuto finalmente invertire la marcia per
la disponibilità di spazio. L'emergenza viaria in corso Martiri è durata fino alle 22 circa di
giovedì.
Fonte della notizia: nuovavenezia.gelocal.it
INCIDENTI STRADALI
Abbandona la moglie in strada: provoca un incidente e muore
L'incidente mortale sulla statale 76 all'altezza di Genga, in provincia di Ancona
ANCONA 08.01.2016 - Litiga con la moglie, la fa scendere dall'auto, prende a pugni il
conducente di un van, ruba il furgone e con quello si schianta contro un tir, morendo sul colpo.
Attimi di caos lungo la statale 76 Ancona-Roma, nel tratto da Monteroberto e Genga. Moreno
Mammoli, un 41enne residente a Chiaravalle con la compagna, dopo aver fatto scendere la
moglie in una piazzola di sosta, le avrebbe gridato: "Mi ammazzo", per poi cercare di farsi
investire dalle vetture di passaggio. Dopo essere risalito in auto, il 41enne ha prima tamponato
un'altra automobile e poi ha preso a pugni il conducente di un furgone che si era fermato per
aiutarlo. Subito dopo, il 41enne è salito sul camion di quest'ultimo e si è schiantato contro un
tir, invadendo la corsia di marcia opposta, in "un impatto che ha tutta l'aria di essere stato
volontario", scrive Il Corriere della Sera. L'uomo è morto sul colpo, mentre il camionista è
rimasto illeso.
Fonte della notizia: today.it
Frontale sulla Sp29 del Cadibona, un morto
di Luisa Barberis
Altare 08.01.2016 - Dell’auto sulla quale viaggiava l’avvocato Lucio Colantuoni non resta che
un groviglio di ferro, annerito. Il noto legale savonese ha perso la vita ieri mattina in un
gravissimo incidente stradale all’interno della galleria Fugona di Altare, sulla strada provinciale
29 del Colle di Cadibona. Colantuoni è morto carbonizzato nel terribile scontro frontale tra
l’auto che guidava, un piccolo fuoristrada Suzuki Jimmy che viaggiava in direzione di Cairo
Montenotte, e un camion che scendeva verso Savona. L’impatto è avvenuto poco dopo le ore
10 di ieri mattina. Secondo una prima ricostruzione della dinamica, Colantuoni avrebbe perso il
controllo della vettura dopo aver imboccato il tunnel e, forse colto da un malore o a causa di
una distrazione, ha inspiegabilmente deviato verso sinistra, andando a invadere la corsia
opposta proprio mentre stava sopraggiungendo un autocarro carico di ghiaia. Nonostante il
disperato tentativo del camionista di sterzare verso destra, fino a strisciare contro la parete del
tunnel per evitare l’auto, l’urto frontale è stato violentissimo. I due mezzi hanno preso fuoco
nel giro di pochi istanti proprio a metà del tunnel, rendendo difficili sia i primi soccorsi sia il
delicatissimo intervento che ha impegnato i vigili del fuoco arrivati a sirene spiegate da Cairo e
da Savona. Una corsa che però non è bastata per salvare la vita all’avvocato. Drammatici i
primi secondi dopo l’impatto. L’autista del camion, T. Z., originario della provincia di
Alessandria, è saltato giù dalla cabina e ha cercato di raggiungere l’automobilista provando ad
aprire le portiere. In quel momento è arrivato un altro camion della ditta Bagnasco, il cui
autista a sua volta è sceso per aiutare il collega nei soccorsi. Ma il conducente dell’auto era
accasciato sul volante, incastrato sotto al cruscotto e non rispondeva alle grida dei due
camionisti. Proprio in quel momento dall’auto sono divampate le fiamme. I due camionisti
hanno cercato di spegnerle usando gli estintori di bordo, ma sono stati costretti a desistere
quando il fuoco ha avvolto l’auto e gli pneumatici della Suzuki hanno iniziato a esplodere. A
quel punto non hanno potuto far altro che fuggire per non restare soffocati mentre il fumo
stava saturando la galleria. Uscendo dal tunnel, T. Z. è stato poi trasportato all’ospedale San
Paolo di Savona in codice giallo (media gravità) da un’ambulanza della Croce Bianca di Altare
(l’uomo è stato dimesso con 15 giorni di prognosi), arrivata con l’equipe medica del 118. Per
l’avvocato Colantuoni, invece, non c’è stato nulla da fare. L’uomo è rimasto intrappolato
all’interno dell’abitacolo del Suzuki avvolto dalle fiamme. Sarà l’autopsia disposta dal pubblico
ministero del tribunale di Savona, Cristiana Buttiglione, a chiarire le cause della morte. Nelle
prime ore dopo la tragedia è stato difficile identificare l’automobilista. Documenti e oggetti
personali sull’auto sono andati distrutti nel rogo. Tanto che ieri, per ore, mentre all’interno
della galleria i vigili del fuoco lavoravano senza sosta in un inferno di fiamme, fumo e lamiere
roventi, fuori dalla galleria Fugona tra pioggia e nebbia la polizia stradale e i carabinieri
operavano nel massimo riserbo per risalire all’identità dell’uomo. La svolta è arrivata grazie
alla targa del Suzuki, unico indizio risparmiato dal rogo, che ha svelato il nome dell’intestatario
e quindi l’identità dell’avvocato.
Fonte della notizia: ilsecoloxix.it
Investito in viale Randi: grave un ragazzo di 20 anni
Il paziente, dopo esser stato stabilizzato, è stato trasportato col codice di massima
gravità dagli operatori di "Romagna Soccorso" all'ospedale "Santa Maria delle Croci"
di Ravenna per le cure del caso
08.01.2016 - Ventenne ravennate in gravi condizioni dopo esser stato investito da un'auto.
L'incidente è avvenuto venerdì sera, poco dopo le 20, in viale Randi, nella zona di strada vicino
al cavalcavia della Strada Statale 16. La dinamica del sinistro è al vaglio agli agenti del reparto
infortunistica della Polizia Municipale di Ravenna, intervenuti sul posto per i rilievi di legge. Il
paziente, dopo esser stato stabilizzato, è stato trasportato col codice di massima gravità dagli
operatori di "Romagna Soccorso" all'ospedale "Santa Maria delle Croci" di Ravenna. I medici si
sono riservati la prognosi. Alla guida della vettura, una Toyota Yaris, vi era un cinquantenne
ravennate, rimasto illeso. Secondo quanto accertato dagli agenti, l'auto procedeva su viale
Randi con direzione di marcia dalla periferia verso il centro città. Giunta poco dopo il termine
della fase discendente del ponte, ha investito il pedone in transito sulla carreggiata. A causa
dell'urto lo stesso ha riportato lesioni gravi tali da stabilire in un primo momento, da parte dei
sanitari intervenuti, un codice 3 e successivamente modificarlo in prognosi riservata.
Fonte della notizia: ravennatoday.it
Scontro tra auto, una si ribalta: l'altra finisce contro cappella votiva
Tempestivo l'intervento dei sanitari del 118, che hanno operato con un'ambulanza e
l'auto col medico a bordo, affiancati dai Vigili del Fuoco
08.01.2016 - Un'auto ruote all'aria in un fossato. L'altra contro una cappella dove si trova
custodita l'immagine di una Madonna. Questa la scena che si è presentata agli occhi dei
soccorritori, intervenuti nella prima serata di venerdì all'incrocio tra via Pedergnano e via
Plontino, a Sant'Agata sul Santerno. L'incidente, avvenuto poco dopo le 19, ha visto coinvolti
una "Alfa 156" ed una "Volkswagen Golf". Secondo una prima ricostruzione dei fatti, effettuata
dagli agenti della Polizia Municipale della Bassa Romagna, l'Alfa stava percorrendo via
Pedergnano con direzione di marcia San Martino-Sant'Agata, quando è stata colpita dalla Golf,
che provenia da via Plontino. A seguito dell'impatto l'Alfa è carambolata nel fossato che
costeggia la carreggiata, terminando la corsa piegata sul fianco, lato guidatore. La Golf invece
si è schiatata contro una cappella votiva, dove si trova l'immagine della Vergine Maria.
Tempestivo l'intervento dei sanitari del 118, che hanno operato con un'ambulanza e l'auto col
medico a bordo, affiancati dai Vigili del Fuoco. Quest'ultimi hanno provveduto a liberare
dall'abitacolo il conducente della "156", successivamente trasportato col codice di media
gravità all'ospedale di Lugo. Illeso l'altro automobilista.
Fonte della notizia: ravennatoday.it
MORTI VERDI
Tragedia in campagna: muore sotto il trattore ribaltato
In un primo momento era stato allertato anche l’elisoccorso del 115
di Alice Spagnolo
CAMPOROSSO 08.01.2016 - Tragedia in campagna questa mattina verso le 10.30. Un uomo è
morto in seguito al ribaltamento del trattore sul quale stava lavorando. Sarebbe rimasto
schiacciato sotto il mezzo agricolo. L’incidente è avvenuto in località Castiglione a Ciaixe, in
una zona impervia. Sul posto sono intervenuti i soccorsi del 118 con automedica e ambulanza
della Croce Azzurra di Vallecrosia. Presenti anche i Vigili del Fuoco e i Carabinieri della stazione
principale di Ventimiglia. In un primo momento era stato allertato anche l’elisoccorso del 115.
La vittima si chiamava Bruno Buelli classe 1942, nato in provincia di Bergamo, residente a
Brescia, ma domiciliato a Camporosso. L’uomo stava pulendo il terreno con il suo miniescavatore Bobcat modello 320, quando il trattore si è ribaltato per motivi ancora da chiarire.
L’uomo è morto a seguito delle gravi lesioni riportate. La salma dell’anziano si trova all’obitorio
dell’ospedale Saint Charles di Bordighera, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Fonte della notizia: riviera24.it
SBIRRI PIKKIATI
Minaccia gli agenti con una bottiglia, arrestato ubriaco in via De Sanctis
L'episodio nel quartiere Pozzo Strada. L’uomo, oltre che per il tentato furto, è stato
arrestato per resistenza, minaccia e oltraggio
08.01.2016 - Un uomo ubriaco ha pensato bene di minacciare i poliziotti. Un albanese di 30
anni con numerosi precedenti penali è stato arrestato la notte scorsa dagli agenti delle volanti.
Lo straniero stava tentando di fare irruzione in un negozio in via De Sanctis. Accerchiato dalle
pattuglie giunte sul posto, l’uomo per guadagnarsi la fuga ha utilizzato un’uscita secondaria
dello stabile. Tuttavia, nonostante il suo tentativo, è stato fermato dagli agenti all’incrocio tra
via Vandalino e via De Sanctis, non prima, però, di aver minacciato i poliziotti con una bottiglia
che brandiva come arma. L’uomo, ubriaco, oltre che per il tentato furto è stato arrestato per
resistenza, minaccia e oltraggio
Fonte della notizia: torinotoday.it
Svaligia un appartamento e aggredisce i poliziotti, arrestato
E' successo in via Mastacchi
Livorno, 8 gennaio 2016 - Ieri pomeriggio la polizia ha arrestato un rapinatore che era riuscito
a svaligiare un appartamento in via Mastacchi. La telefonata al 113 segnalava la presenza di
un uomo incappiucciato entrato dal balcone al primo piano di una palazzina. All'arrivo dei
poliziotti che sono entrati nell'appartamento insieme al padrone di casa, che si trovava in
garage, l'uomo, un ventenne macedone, è scappato saltando dal terrazzo. Prevedendo la fuga
due agenti in borghese, posizionati proprio sotto al balcone, hanno dato il via all'inseguimento
che si è concluso con una colluttazione. Il fuggitivo è stato raggiunto in via Cestoni angolo via
Stenone dove ha preso a calci e pugni i poliziotti che sono comunque riusciti a braccarlo. Dopo
i controlli il ventenne è risultato in regola con il permesso di soggiorno, con vari precedenti
specifici di reati contro il patrimonio (furti in appartamento). All’interno delle tasche del
giubbotto aveva un cacciavite e una mini torcia con catena portachiavi usati per introdursi nell’
abitazione. Inoltre, nelle tasche dei pantaloni, la polizia ha trovato numerosi monili in oro e di
bigiotteria di proprietà della vittima del reato tra cui una fede di oro bianco celebrativa dei 25
anni di matrimonio oltre a 1,23 grammi di hashish detenuta per uso personale. L'uomo è stato
arrestato per rapina, lesioni personali e denunciato in stato di libertà per il
danneggiamento aggravato e possesso di chiavi alterate e porto di oggetti atti all’offesa e
segnalato alla Prefettura per lo stupefacente. La refurtiva è stata riconsegnata al legittimo
proprietario.
Fonte della notizia: lanazione.it
Rapina e resistenza a pubblico ufficiale: arrestati due giovanissimi
È successo nella notte tra martedì e mercoledì 6 gennaio. In manette due ragazzi di
17 e 23 anni
07.01.2016 - Rapina e resistenza a pubblico ufficiale. Sono le accuse con cui gli agenti del 113
hanno arrestato un 17enne e un ragazzo di 23 anni che nella notte tra martedì e mercoledì 6
gennaio hanno rapinato un gruppetto di 20enni nella zona della stazione di Sesto San
Giovanni. Il fatto. Tutto è accaduto intorno alle 2 quando il gruppetto stava camminando per
strada. Ad un certo punto si sono avvicinati i due malviventi e con la scusa di una sigaretta
hanno sottratto venti euro dal portafogli di uno di loro. I ragazzi hanno reagito, ma il 23enne lo
ha preso a pugni mentre il 17enne ha minacciato i suoi amici con un coccio di bottiglia. Dopo la
rapina i due se la sono data a gambe verso via Monte Grappa. È subito scattato l’allarme. Sul
posto sono intervenute le volanti dei commissariati di Sesto e Cinisello che hanno rintracciato i
rapinatori poco lontano. Uno dei due durante le fasi di arresto ha opposto resistenza,
fratturando il dito a un agente. Il 23enne è stato accompagnato nel carcere di Monza, mentre il
minorenne al Beccaria di Milano.
Fonte della notizia: sesto-san-giovanni.milanotoday.it