DECRETO 16 dicembre 2015. - Gazzetta Ufficiale della Regione

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REPUBBLICA ITALIANA
Anno 69° - Numero 55
GA ZZET TA
UFFICIALE
DELLA REGIONE SICILIANA
PARTE PRIMA
Palermo - Giovedì, 31 dicembre 2015
SI PUBBLICA DI REGOLA IL VENERDIʼ
Sped. in a.p., comma 20/c, art. 2,
l. n. 662/96 - Filiale di Palermo
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La Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana (Parte prima per intero e i contenuti più rilevanti degli altri due fascicoli per estratto)
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SOMMARIO
DECRETI ASSESSORIALI
Assessorato
dellʼagricoltura, dello sviluppo rurale
e della pesca mediterranea
l'art. 12 del D.D.G. n. 4228 dell’1 agosto 2014 “Decreto di
aggiornamento dell'albo regionale del personale docente
e non docente dei corsi di formazione assunto a tempo
indeterminato entro il 31 dicembre 2008” . . . . pag.
13
DECRETO 5 ottobre 2015.
Assessorato della salute
Approvazione di modifica ed integrazione alla graduatoria definitiva ed all’elenco definitivo delle domande di aiuto
non ammissibili presentate ai sensi del bando 2009/2011, 3^ DECRETO 2 dicembre 2015.
sottofase, misura 121 “Ammodernamento delle aziende
Organizzazione e sviluppo della rete locale di cure
agricole” del PSR Sicilia 2007/2013 . . . . . . . . . . . pag.
3 palliative . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.
26
Assessorato dellʼeconomia
DECRETO 14 ottobre 2015.
Assessorato
del territorio e dellʼambiente
Variazioni al bilancio della Regione per l’esercizio DECRETO 20 ottobre 2015.
finanziario 2015 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.
6
Istituzione di biglietti e servizi a pagamento nelle
aree naturali protette . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.
50
Assessorato
delle infrastrutture e della mobilità
DECRETO 16 dicembre 2015.
DECRETO 9 dicembre 2015.
Direttive sui contenuti delle autorizzazioni rilasciate
Nuovi limiti massimi di costo per gli interventi di edi- ai sensi della Parte V del decreto legislativo 3 aprile 2006,
lizia residenziale sociale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.
7 n. 152 e ss.mm.ii., in relazione alle competenze che si
intestano al sindaco ed all’autorità sanitaria in riferimento alle esigenze di tutela della salute pubblica discendenti dagli artt. 216 e 217 del testo unico delle leggi sanitaAssessorato dellʼistruzione
e della formazione professionale
rie approvato con regio decreto 27 luglio 1934, n. 1265 e
ss.mm.ii., ed all’attuazione delle disposizioni legislative e
DECRETO 11 dicembre 2015.
regolamentari in materia edilizia di cui al decreto del
Atto integrativo, approvativo degli ulteriori inseri- Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380
menti al D.D.S. n. 678 del 13 febbraio 2015, ai sensi del- . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.
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Presa d’atto della perizia di variante e suppletiva per la
realizzazione di un progetto presso l’aeroporto Falcone
58
Assessorato dell’agricoltura, dello sviluppo rurale e della Borsellino di Palermo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.
pesca mediterranea:
DISPOSIZIONI E COMUNICATI
Provvedimenti concernenti liquidazione dello stato di
avanzamento dei progetti utilmente inseriti nella graduatoria definitiva, inerente al bando della misura 3.4 FEP
2007/2013: Sviluppo di nuovi mercati e campagne rivolte ai
consumatori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.
56
Assessorato delle attività produttive:
Assessorato dell’istruzione e della formazione professionale:
MIUR - Organismo intermedio nella gestione di attività
del Programma operativo regionale Sicilia per il Fondo sociale europeo 2007-2013 - Obiettivo convergenza del FSE 20072013 - Comunicato relativo al D.D.G. n. 9282 del 26 novembre 2015 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.
58
Provvedimenti concernenti modifica di decreti del 22 magAvviso pubblico n. 4/2015 – “Realizzazione dei percorsi
gio 2012, relativi alla concessione di contributi in via provviso- formativi di istruzione e formazione professionale – seconda,
ria per la realizzazione di piani di filiera . . . . . . . . pag.
56 terza e quarta annualità a.s.f. 2015/2016 – Programma operativo della Regione siciliana – Fondo sociale europeo 20142020. - Proroga del termine di scadenza per la presentazione
Provvedimenti concernenti scioglimento di cooperative
delle domande . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.
58
con sede nella provincia di Palermo . . . . . . . . . . . pag.
56
Nomina del commissario liquidatore dell’Ente autonomo Assessorato della salute:
Fiera di Messina . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.
56
Approvazione di una convenzione stipulata tra l’AIFA e la
Regione siciliana, relativa all’approvazione di progetti di farmacovigilanza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.
58
Assessorato dell’economia:
Rinnovo di una convenzione per la riscossione delle tasse
Assessorato del territorio e dell’ambiente
automobilistiche nella Regione siciliana . . . . . . . . pag.
57
Assessorato dell’economia:
Provvedimenti concernenti esclusione dal demanio
marittimo di aree demaniali marittime site nei comuni di
Provvedimenti concernenti rideterminazione di contribu- Giardini Naxos e di Taormina ed inclusione delle stesse nel
58
ti di cui all’avviso pubblico per la concessione delle agevola- patrimonio disponibile della Regione . . . . . . . . . . pag.
zioni agli enti locali ed altri soggetti pubblici - linee d’intervento 2.1.1.2. e 2.1.2.1, asse II, del PO FESR 2007/2013 Assessorato del territorio e dell’ambiente:
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.
57
Esclusione dalla procedura di valutazione di impatto
ambientale di un nuovo impianto di depurazione a servizio
Revoca del contributo concesso al comune di
della fascia di Agrigento e del comune di Favara . . pag.
58
Caltanissetta per la realizzazione di un progetto a valere sulla
linea d’intervento 2.1.2.1 del PO FESR 2007/2013. Attuazione
Conferma dell’incarico conferito al commissario ad acta
asse VI “Sviluppo urbano sostenibile”. Seconda fase - seconda finestra. PIST 7 operazione n. 34 . . . . . . . . . . . pag.
57 presso il comune di Militello Val di Catania per la definizione
degli adempimenti necessari alla trasmissione degli atti al
consiglio comunale per l’adozione del piano regolatore geneRinnovo dell’autorizzazione alla società Caltaqua S.p.A. rale, del regolamento edilizio ed eventuali prescrizioni esecuper lo scarico di acque reflue urbane in uscita dall’impianto tive . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.
58
di trattamento a servizio della rete fognaria del comune di
Bompensiere . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.
57
Conferma dell’incarico conferito al commissario ad acta
Assessorato dell’energia e dei servizi di pubblica utilità:
presso il comune di Aci Sant’Antonio per il compimento degli
atti necessari all’approvazione del programma costruttivo
delle cooperative Gardenia 86/1, Futura 83 e Orchidea 86
59
Presa d’atto della perizia di variante di un intervento rela- . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.
tivo alla realizzazione di lavori nel comune di Castel di Iudica
a valere sul P.O. FESR 2007/2013, obiettivo 6.2.1.2. Attuazione
Elenco aggiornato dei tecnici competenti in acustica 59
asse VI “Sviluppo urbano sostenibile”. . . . . . . . . . pag.
58 Legge 26 ottobre 1995, n. 447. . . . . . . . . . . . . . . . . pag.
Assessorato delle infrastrutture e della mobilità:
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DECRETI ASSESSORIALI
interventi strutturali per l’agricoltura) la qualifica di autoASSESSORATO
DELLʼAGRICOLTURA, DELLO SVILUPPO RURALE rità di gestione del programma medesimo;
Visto il D.P. Reg. n. 3408 dell’8 luglio 2015, con il quale
E DELLA PESCA MEDITERRANEA
DECRETO 5 ottobre 2015.
Approvazione di modifica ed integrazione alla graduatoria definitiva ed all’elenco definitivo delle
domande di aiuto non ammissibili presentate ai sensi
del bando 2009/2011, 3^ sottofase, misura 121
“Ammodernamento delle aziende agricole” del PSR
Sicilia 2007/2013.
IL DIRIGENTE GENERALE DEL DIPARTIMENTO
REGIONALE DELL’AGRICOLTURA
Visto lo Statuto della Regione;
Visto il D.P.Reg. 28 febbraio 1979, n. 70, che approva
il testo unico delle leggi sull'ordinamento del Governo e
dell'Amministrazione della Regione siciliana;
Visto il regolamento CE n. 1290/2005 del Consiglio del
21 giugno 2005, relativo al finanziamento della politica
agricola comune;
Visto il regolamento CE n. 1698/2005 del Consiglio del
20 settembre 2005, sul sostegno allo sviluppo rurale da
parte del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale
(FEASR) e s.m.i.;
Visto il regolamento CE n. 1974/2006 della
Commissione del 15 dicembre 2006, recante disposizioni
di applicazione del regolamento CE n. 1698/2005 del
Consiglio sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del
Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e
s.m.i;
Visto il regolamento UE n. 65/2011 della Commissione
del 27 gennaio 2011 che stabilisce modalità di applicazione del regolamento CE n. 1698/2005 del Consiglio per
quanto riguarda l’attuazione delle procedure di controllo e
della condizionalità per le misure di sostegno dello sviluppo rurale;
Visto il regolamento CE n. 883/2006 della
Commissione del 21 giugno 2006, recante modalità d'applicazione del regolamento CE n. 1290/2005 del Consiglio,
per quanto riguarda la tenuta dei conti degli organismi
pagatori, le dichiarazioni delle spese e delle entrate e le
condizioni di rimborso delle spese nell'ambito del FEAGA
e del FEASR;
Visto il regolamento CE n. 885/2006 della
Commissione del 21 giugno 2006, recante modalità di
applicazione del regolamento CE n. 1290/2005 del
Consiglio per quanto riguarda il riconoscimento degli
organismi pagatori e di altri organismi e la liquidazione
dei conti del FEAGA e del FEASR;
Vista la decisione C (2008) 735 del 18 febbraio 2008,
con la quale la Commissione europea ha approvato il
Programma di sviluppo rurale (PSR) della Sicilia per il
periodo 2007/2013 e successive revisioni;
Viste le decisioni C (2009) 10542 del 18 dicembre
2009, C (2012) 5008 del 18 luglio 2012 e C (2012) 9760 del
19 dicembre 2012, con le quali la Commissione europea
ha approvato le modifiche del Programma di sviluppo
rurale della Regione Sicilia per il periodo di programmazione 2007-2013;
Considerato che è attribuita al dirigente generale del
Dipartimento regionale dell’agricoltura (ex Dipartimento
è stato conferito al dott. Giovanni Bologna l’incarico di
dirigente generale ad interim del Dipartimento regionale
dell’agricoltura dell’Assessorato regionale dell’agricoltura,
dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea in esecuzione della delibera di Giunta n. 176 del 3 luglio 2015;
Visti i decreti legislativi 27 maggio 1999, n. 165 e 15
giugno 2000, n. 188, che attribuiscono all'Agenzia per le
erogazioni in agricoltura (AGEA), con sede in Roma, la
qualifica di organismo pagatore delle disposizioni comunitarie a carico del FEAGA e del FEASR;
Visto il decreto del dirigente generale del
Dipartimento regionale degli interventi strutturali per
l’agricoltura n. 116 del 16 febbraio 2010, con il quale viene
approvato il Protocollo d’intesa stipulato in Roma, in data
9 febbraio 2010 tra l’Assessorato regionale delle risorse
agricole e alimentari e AGEA (Agenzia per le erogazioni in
agricoltura) avente ad oggetto la delega, da parte di AGEA
alla Regione siciliana, per l’esecuzione di alcune fasi delle
proprie funzioni di autorizzazione dei pagamenti e controllo nell’ambito del PSR della Sicilia per il periodo
2007/2013;
Visto il decreto del dirigente generale del
Dipartimento interventi strutturali n. 880 del 27 maggio
2009, relativo all’approvazione delle “Disposizioni attuative e procedurali misure a investimento del Programma di
sviluppo rurale della Sicilia 2007/2013”, pubblicato nel
S.O. alla Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana (p. I) n.
28 del 19 giugno 2009 (n. 24) e s. m. e i. (D.D.G. n.
403/2010, D.D.G. n. 652/2010, D.D.G. n. 2605/2010, D.D.G.
n. 1089/2011, D.D.G. n. 2659/2011, D.D.G. n. 2658/2012,
D.D.G. n. 3671 del 18 luglio 2013 e D.D.G. n. 3921 del 29
settembre 2014);
Visto il decreto del dirigente generale del
Dipartimento interventi strutturali n. 882 del 27 maggio
2009, relativo all’approvazione delle “Disposizioni attuative parte specifica misura 121 Programma di sviluppo
rurale della Sicilia 2007/2013”, pubblicato nel S.O. alla
Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana (p. I) n. 28 del 19
giugno 2009 (n. 24) e s. m. e i. (D.D.G. n. 1598 del 5 agosto 2009, D.D.G. n. 383 del 29 aprile 2010 e D.D.G. n. 2895
del 17 dicembre 2010);
Visto il bando pubblico relativo alla misura 121 del
PSR Sicilia 2007-2013 “Ammodernamento delle aziende
agricole”, pubblicato nel S.O. alla Gazzetta Ufficiale della
Regione siciliana (p. I) n. 28 del 19 giugno 2009 (n. 24) e
s. m. e i. (rettifica ed errata-corrige, Gazzetta Ufficiale della
Regione siciliana n. 38/2009);
Visto il decreto del dirigente generale del
Dipartimento interventi strutturali n. 2092 del 15 maggio
2013, con il quale è stata approvata la graduatoria definitiva delle domande di aiuto ammissibili “Allegato A” e gli
elenchi definitivi delle domande di aiuto non ricevibili
“Allegato B” e non ammissibili “Allegato C” presentate ai
sensi bando 2009/2011, 3^ sottofase, misura 121
“Ammodernamento delle aziende agricole” del PSR Sicilia
2007/2013, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della
Regione siciliana n. 37 del 9 agosto 2013;
Visto il decreto del dirigente generale del
Dipartimento regionale dell’agricoltura n. 4535 del 7
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luglio 2015, in corso di registrazione alla Corte dei conti,
con il quale è stata approvata la modifica e l'integrazione
alla graduatoria definitiva delle domande di aiuto ammissibili “Allegato A” e agli elenchi definitivi delle domande di
aiuto non ricevibili “Allegato B” e non ammissibili
“Allegato C”, di cui al precedente decreto n. 2092/2013;
Considerato che la domanda di aiuto n. 94751269781
presentata dalla ditta Messina Giovanni Eudes Maria era
stata inserita nell'elenco delle domande di aiuto non ricevibili di cui al D.D.G. n. 2092/2013;
Considerate le osservazioni presentate dalla ditta e
pervenute con nota prot. 54176 del 3 settembre 2013;
Visto il verbale della commissione, istituita con nota
prot. n. 67920 del 19 novembre 2013, che ha accolto le
osservazioni presentate dalla ditta;
Visto il verbale di verifica delle condizioni di ammissibilità della domanda di aiuto e di valutazione punteggio,
redatto dall'U.S.A. di Catania;
Considerato che la domanda di aiuto è stata inserita
nell'elenco delle domande di aiuto non ammissibili di cui
al D.D.G. n. 4535/2015, in corso di registrazione alla Corte
dei conti;
Considerato che la ditta ha presentato istanza di riesame avverso le motivazioni di non ammissibilità;
Vista la nota prot. n. 12211 del 9 settembre 2015, con
cui l'Ufficio servizio agricoltura di Catania, a seguito di un
ulteriore approfondimento inerente ai requisiti posseduti
dalla ditta, ha proposto di inserire in autotutela la domanda di aiuto n. 94751269781 presentata dalla stessa nella
graduatoria delle domande di aiuto ammissibili, con il
punteggio pari a 28;
Considerato che, a seguito dell’accoglimento delle
motivazioni espresse si deve procedere all’inserimento
nella graduatoria delle domande di aiuto ammissibili, 3^
sottofase, del bando 2009/2011 della seguente domanda di
aiuto: n. 94751269781 presentata dalla ditta Messina
Giovanni Eudes Maria con il punteggio di 28 su 28 autoattribuiti;
Ritenuto di dovere apportare in autotutela le opportune modifiche e integrazioni alla graduatoria definitiva
delle domande di aiuto ammissibili “Allegato A” e all’elenco definitivo delle domande di aiuto non ammissibili
“Allegato C”, di cui al citato decreto del dirigente generale
n. 4535 del 7 luglio 2015;
Visto l'art. 68 della legge regionale 12 agosto 2014, n.
21 obbligo di pubblicazione decreti;
Ai termini delle vigenti disposizioni;
Decreta:
Art. 1
REGIONE SICILIANA - PARTE I n. 55
Art. 2
È approvata in autotutela la modifica e l’integrazione
alla graduatoria definitiva delle domande di aiuto ammissibili “Allegato A” e all'elenco definitivo delle domande di
aiuto non ammissibili “Allegato C” inerenti al bando
2009/2011 3^ sottofase misura 121 “Ammodernamento
delle aziende agricole” del PSR Sicilia 2007/2013, di cui al
decreto del dirigente generale del Dipartimento regionale
dell’agricoltura n. 4535 del 7 luglio 2015, con l’eliminazione della domanda di aiuto di cui all’art. 1 dall’elenco delle
domande di aiuto non ammissibili e con l’inserimento
della stessa domanda nella graduatoria delle domande
ammissibili, secondo l’elenco allegato al presente provvedimento.
Art. 3
Il presente decreto ed il relativo elenco allegato di cui
all'art. 2 saranno pubblicati nella Gazzetta Ufficiale della
Regione siciliana e nel sito istituzionale PSR Sicilia
2007/2013 e dell’Assessorato.
Art. 4
La pubblicazione del presente decreto nella Gazzetta
Ufficiale della Regione siciliana assolve all’obbligo della
comunicazione, ai sensi della legge n. 241 del 7 agosto
1990 e della legge regionale n. 10 del 30 aprile 1991 e s.m.
e i.
Art. 5
Al finanziamento della domanda di aiuto ammissibile di cui all'art. 1 si farà fronte con le risorse pubbliche
disponibili dalla dotazione iniziale del bando, dalla dotazione finanziaria della misura in argomento e con le
risorse assegnate dall’autorità di gestione, di cui alla
nota prot. n. 22452 del 17 marzo 2015, pari a €
400.000.000,00 più le economie generate, nel rispetto del
relativo posizionamento in graduatoria; con successiva
nota prot. n. 55882 del 30 luglio 2015 la stessa autorità di
gestione ha disposto il finanziamento di tutte le domande di aiuto inserite nella graduatoria “allegato A” approvata con D.D.G. n. 2092/2013 e s.m.i. di cui al D.D.G. n.
4535/2015.
Art. 6
Per quanto non previsto nel presente decreto, si farà
riferimento al precitato decreto del dirigente generale del
Dipartimento regionale dell’agricoltura n. 2092/2013, al
D.D.G. n. 4535/2015, alle disposizioni attuative e procedurali misure a investimento, alle disposizioni attuative
parte specifica misura 121 e al bando pubblico relativo
alla misura 121 del PSR Sicilia 2007-2013, pubblicato sul
S.O. alla Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana (p. I) n.
28 del 19 giugno 2009 (n. 24) e successive modifiche ed
integrazioni.
Il presente provvedimento sarà trasmesso alla Corte
dei conti per il prescritto controllo preventivo di legittimità.
Per le finalità citate in premessa, si determina in autotutela l’ammissione della seguente domanda di aiuto nella
graduatoria delle domande di aiuto “Allegato A” inerenti
al bando 2009/2011, 3^ sottofase, misura 121
“Ammodernamento delle aziende agricole” del PSR Sicilia
Palermo, 5 ottobre 2015.
2007/2013, di cui al decreto del dirigente generale del
Dipartimento regionale dell’agricoltura n. 4535 del 7
BOLOGNA
luglio 2015, in corso di registrazione alla Corte dei conti:
- n. 94751269781 presentata dalla ditta Messina
Giovanni Eudes Maria con il punteggio di 28 su 28 auto- Registrato alla Corte dei conti, sezione controllo per la Regione siciliaattribuiti, inserimento nella graduatoria in posizione 2758 na, addì 23 novembre 2015, reg. n. 16, Assessorato dell’agricoltura,
bis.
dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea, fg. n. 282.
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O MISURA 121, BANDO 2009/2011, 3 SOTTOFASE “MODIFICA E INTEGRAZIONE GRADUATORIA DEFINITIVA ED ELENCO DOMANDE DI AIUTO NON AMMISSIBILI
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DELLA
REGIONE SICILIANA - PARTE I n. 55
ASSESSORATO DELLʼECONOMIA
DECRETO 14 ottobre 2015.
Variazioni al bilancio della Regione per l’esercizio finanziario 2015.
IL RAGIONIERE GENERALE DELLA RAGIONERIA GENERALE DELLA REGIONE
Visto lo Statuto della Regione;
Visto il D.P.Reg. 28 febbraio 1979, n. 70, che approva il testo unico delle leggi sull’ordinamento del Governo e
dell’Amministrazione della Regione siciliana;
Vista la legge regionale 8 luglio 1977, n. 47 e successive modificazioni ed integrazioni;
Vista la legge regionale 17 marzo 2000, n. 8 e successive modifiche ed integrazioni ed, in particolare, il comma
1, lett. a), dell’articolo 36, che autorizza il ragioniere generale della Regione ad effettuare variazioni di bilancio per l’attuazione di leggi della Regione nonché di leggi ed altri provvedimenti dello Stato, dell’Unione europea e di altri organismi che dispongono interventi in favore della Regione;
Visto il D.lgs. 23 giugno 2011, n. 118 “Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli
schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42”, e successive modifiche ed integrazioni;
Visto l’articolo 11 della legge regionale 13 gennaio 2015, n. 3, secondo il quale, a decorrere dall’1 gennaio 2015,
la Regione applica le disposizioni del sopra citato decreto legislativo n. 118/2011 e successive modifiche ed integrazioni, secondo quanto previsto dallo stesso articolo 11;
Vista la legge regionale 7 maggio 2015, n. 10, che approva il bilancio della Regione siciliana per l’esercizio finanziario 2015 e per il triennio 2015-2017;
Visto il decreto dell’Assessore regionale per l’economia n. 1149 del 15 maggio 2015, con cui, ai fini della gestione e rendicontazione, le unità previsionali di base sono ripartite, per gli anni finanziari 2015, 2016 e 2017, in capitoli
e, ove necessario, in articoli;
Vista la nota prot. n. 12375 del 28 settembre 2015, con la quale il Dipartimento della pesca mediterranea
dell’Assessorato dell’agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea chiede l’iscrizione della somma complessiva di € 260.057,33, di cui all’elenco degli incassi (Allegato A) allegato al decreto di accertamento n. 842 del 28
settembre 2015, sul capitolo di spesa 342181 onde consentire il pagamento delle spese connesse all’attività ed alla
gestione dello spazio del Cluster Bio-mediterraneo nell’ambito della manifestazione EXPO 2015;
Considerato che risulta acquisita all’erario regionale in data 25 settembre 2015 la somma di € 259.973,37 (al
netto delle spese bancarie) al capitolo di entrata n. 3695 - capo XX - quietanza n. 72934;
Visto il decreto di accertamento delle somme in entrata n. 842 del 28 settembre 2015 del Dipartimento della
pesca mediterranea, dal quale si evince l’importo di € 260.057,73 quale riscontro cassa per il periodo dal 13 agosto
2015 al 23 settembre 2015 e l’importo di € 84,36 quali somme relative alle spese di gestione bancaria a seguito della
transazione effettuata sul c/c acceso da parte del Dipartimento pesca quale responsabile unico del progetto citato, presso SETEFI società del Gruppo Intesa Sanpaolo S.p.A. in favore della tesoreria unica della Regione siciliana;
Ritenuto, per quanto sopra premesso, di apportare al bilancio della Regione per l’esercizio finanziario 2015 ed
alla relativa ripartizione in capitoli, di cui al decreto dell’Assessore regionale per l’economia n. 1149/2015, la variazione complessiva di € 260.057,73 di cui € 259.973,37 pari alle somme effettivamente introitate ed € 84,36 relative alle
spese bancarie di cui al citato decreto di accertamento e per le quali si provvederà con mandato verde al relativo versamento in entrata, occorrenti per l’attuazione degli interventi connessi al Cluster Bio-mediterraneo;
Decreta:
Art. 1
Negli stati di previsione dell’entrata e della spesa del bilancio della Regione siciliana e nella relativa ripartizione
in capitoli, di cui al citato decreto dell’Assessore per l’economia n. 1149/2015, sono introdotte, per l’esercizio finanziario 2015, le seguenti variazioni, in termini di competenza:
DENOMINAZIONE
2015
ASSESSORATO REGIONALE DELL’AGRICOLTURA, DELLO SVILUPPO RURALE
E DELLA PESCA MEDITERRANEA
RUBRICA
4 - Dipartimento regionale della pesca mediterranea
TITOLO
AGGREGATO
ECONOMICO
1 - Entrate correnti
5 - Trasferimenti correnti
U.P.B. 10.4.1.5.4 - Altri trasferimenti correnti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
di cui al capitolo:
3695 Entrate connesse al Cluster Bio-mediterraneo . . . . . . . . . . . .
TITOLO
AGGREGATO
ECONOMICO
1 - Spese correnti
3 - Spese per interventi di parte corrente
+ 260.057,73
+ 260.057,73
Variazioni
2016
2017
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U.P.B. 10.4.1.5.99 - Interventi diversi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
di cui al capitolo:
348121 Spese per l’attuazione e gestione del Cluster Bio-mediterraneo
7
+ 260.057,73
+ 260.057,73
Art. 2
Il presente decreto sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana e sarà pubblicato nel sito internet della Regione siciliana ai sensi della legge regionale n. 21 del 12 agosto 2014, art. 68, comma 5, e successive modifiche ed integrazioni.
Palermo, 14 ottobre 2015.
SAMMARTANO
(2015.50.2929)017
ASSESSORATO
DELLE INFRASTRUTTURE E DELLA MOBILITÀ
DECRETO 9 dicembre 2015.
Nuovi limiti massimi di costo per gli interventi di edilizia residenziale sociale.
IL DIRIGENTE GENERALE
DEL DIPARTIMENTO REGIONALE
DELLE INFRASTRUTTURE,
DELLA MOBILITÀ E DEI TRASPORTI
Visto lo Statuto della Regione;
Vista la legge 5 agosto 1978, n. 457 e successive modifiche ed integrazioni e, in particolare, l’art. 4, lettera g),
che dispone che le Regioni provvedono a definire i costi
massimi ammissibili, nell’ambito dei limiti stabiliti dal
comitato per l’edilizia residenziale presso il Ministero dei
lavori pubblici;
Vista la legge 17 febbraio 1992, n. 179;
Vista la legge 8 febbraio 2001, n. 21;
Viste le leggi regionali 20 dicembre 1975, n. 79 e 5
dicembre 1977, n. 95, recanti norme per l’incentivazione
dell’attività delle cooperative edilizie;
Vista la legge 24 luglio 1997, n. 25 e successive modifiche ed integrazioni;
Visto il decreto ministeriale 5 agosto 1994 del
Ministero
dei
lavori
pubblici,
contenente
le
«Determinazioni dei limiti massimi di costo per gli interventi di edilizia residenziale sovvenzionata e di edilizia
residenziale agevolata»;
Vista la circolare 16 gennaio 1995, n. 28/Segr. del
Ministero dei lavori pubblici, inerente il sopracitato decreto ministeriale 5 agosto 1994;
Vista la circolare 9 gennaio 1996, n. 218/24/3 del
Ministero dei lavori pubblici;
Visto il decreto dell’Assessore per i lavori pubblici 5
luglio 2007, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della
Regione siciliana, con il quale si è proceduto alla
“Determinazione dei limiti massimi di casto per gli interventi di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata ...”
Visto il decreto del Ministero delle infrastrutture e trasporti 22 aprile 2008, avente ad oggetto “Definizione di
alloggio sociale ai fini dell’esenzione dall’obbligo di notifica degli aiuti di Stato, ai sensi degli articoli 87 e 88 del
Trattato istitutivo della Comunità europea” pubblicato
nella Gazzetta Ufficiale n. 146 del 24 giugno 2008;
Visto il decreto dell’Assessore per le infrastrutture e la
mobilità 7 luglio 2010, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale
della Regione siciliana 23 luglio 2010, n. 33, che definisce
le caratteristiche tecniche costruttive per gli interventi di
bioedilizia di cui all’art. 3 della legge regionale 23 marzo
2010, n. 6;
Visto il decreto 27 febbraio 2013 di questo
Assessorato, pubblicato nel suplemento ordinario n. 2 alla
Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana n. 13 del 15
marzo 2013, con il quale è stato approvato il nuovo prezzario unico per i lavori pubblici;
Visti i decreti del 7 marzo 2013 di questo Assessorato,
pubblicati nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana
n. 16 del 29 marzo 2013, con i quali sono stati rideterminati, rispettivamente il “Nuovo limite massimo di costo
per interventi di edilizia residenziale agevolata ed agevolata convenzionata - nuova edificazione” ed i “Nuovi limiti
massimi di costo per interventi di edilizia residenziale
agevolata ed agevolata convenzionata - recupero primario
e secondario, completamento immobili, ricostruzione
immobili, acquisizione immobile costruito e ultimato”;
Considerato che la recente evoluzione normativa che
prevede la nuova definizione di “edilizia residenziale
sociale” rende necessario un adeguamento dei massimali
di costo e la loro riunificazione in un unico massimale,
secondo la definizione di “alloggio sociale” introdotta dal
decreto ministeriale 22 aprile 2008, sopra citato;
Considerato, per quanto sopra, che è necessario pervenire all’unificazione dei massimali di costo per l’edilizia
agevolata convenzionata (sia quelli relativi agli interventi
di cui alla legge 5 agosto 1978, n. 457 e quelli relativi alla
legge regionale 20 dicembre 1975, n. 79 e legge regionale
5 dicembre 1977, n. 95), che quelli relativi alla edilizia sovvenzionata;
Ravvisata la necessità di procedere all’incremento del
limite massimo di costo per gli interventi di “edilizia residenziale sociale”, anche a seguito delle variazione percentuale dell’indice ISTAT generale nazionale del costo di
costruzione di un fabbricato verificatasi nel periodo giugno 2013 - giugno 2015;
Decreta:
Art. 1
Il limite massimo di costo per gli interventi di edilizia residenziale sociale (edilizia agevolata convenzionata; interventi di cui alla legge 5 agosto 1978, n. 457, alla
legge regionale 20 dicembre 1975, n. 79 e alla legge
regionale 5 dicembre 1977, n. 95; interventi di edilizia
sovvenzionata; programmi di edilizia sperimentale, programmi integrati, contratti di quartiere II, nonché per
tutti i programmi di edilizia sociale che prevedono anche
la realizzazione di alloggi sociali in forma di partenariato pubblico privato), nel territorio della Regione siciliana, è così determinato:
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1. NUOVA EDIFICAZIONE
Costo totale dell’intervento (C.T.N.)
II costo totale dell’intervento di nuova edificazione
(C.T.N) è costituito dalla somma dei seguenti addendi:
1.a) costo base, pari a 700,00 €/mq.;
1.b) oneri aggiuntivi al costo base per particolari situazioni dell’intervento specifico;
1.c) gradiente di prestazioni aggiuntive: 20% max del
costo base;
1.d) oneri complementari.
Gli addendi di cui alle predette lettere 1.a), 1.b), 1.c) e
1.d) sono illustrati e quantificati nelle misure massime di
cui ai successivi punti.
1.a) Costo base di realizzazione tecnica (CB.N.)
Il costo base di realizzazione tecnica (C.B.N.) viene
definito come il costo riconosciuto all’operatore per interventi di nuova edificazione ed è fissato nella misura massima di 910,00 (€ 700,00 costo base + € 210,00 oneri
aggiuntivi al costo base) €/mq. di superficie complessiva
(Sc). Lo stesso è comprensivo degli oneri aggiuntivi dovuti per la realizzazione delle opere di elevazione, fondazione e sistemazioni esterne.
Per le Isole minori il costo base di realizzazione tecnica (C.B.N.) è fissato nella misura massima di €/mq.
1.180,00.
1.b) Oneri aggiuntivi al costo base
Sono determinati dalle seguenti maggiorazioni, riferite alla superficie complessiva (Sc) e nella misura massima
come di seguito riportate per:
a) grado di sismicità: dal 4% al 16%;
b) tipologia edilizia fino a due elevazioni fuori terra
e/o per alloggi inclusi in interventi costruttivi di superficie
utile abitabile (Su) non superiore a mq. 60: dal 3% al 6%;
c) sistemazioni esterne onerose: 6%;
d) fondazioni indirette o speciali: 12%.
Il maggiore onere di cui alle precedenti lettere a), b),
e) e d) deve essere compreso nell’importo massimo 210,00
€/mq. e deve essere comprovato da apposita relazione tecnica aggiuntiva a firma del progettista e/o direttore dei
lavori e dagli elaborati di progetto.
1.c) Gradiente di prestazioni aggiuntive
Il «gradiente di prestazioni aggiuntive» è il differenziale che rappresenta i maggiori costi connessi alla qualità
aggiuntiva dell’intervento con riferimento ai seguenti
addendi:
1.b.1) opere inerenti elementi di bioarchitettura:
- utilizzo di materiali naturali per le costruzioni;
- smaltimento ecologico dei rifiuti (punti dì raccolta
differenziata ecc.);
- impianti elettrici biocompatibili (linee a stella anziché ad anello, schermatura dei cavi, disgiuntori, ecc.);
- architettura solare (torri di refrigerazione, pareti
ventilate, masse-volano termiche, brise-soleil, ecc.);
- utilizzo di sottoetti a solaio piano;
- impianti di pressurizzazione avanzati (autoclave) a
velocità variabile con inverter integrato col corpo pompa
verticale e con diffusori e giranti completamente in acciaio inox;
1.b.2) opere inerenti il risparmio energetico e idrico:
- utilizzo di fonti rinnovabili di energia (pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica integrati
nelle superfici verticali, orizzontali e sui tetti, pannelli
solari per la produzione di acqua calda sanitaria, ecc.);
- sistemi di ventilazione naturale;
- sistemi di cogenerazione e di riscaldamento e condizionamento a distanza;
REGIONE SICILIANA - PARTE I n. 55
- predisposizione per allacci alle reti di teleriscaldamento;
- utilizzo di caldaie a condensazione, a pellets, ecc.;
- utilizzo delle acque piovane;
1.b.3) opere inerenti il miglioramento della qualità
della vita:
- opere a verde;
- spazi esterni per la socializzazione e svago attrezzati
con elementi quali scivoli, altalene, campetti di bocce,
ecc.;
- elementi di arredo urbano;
- opere antintrusione (porte blindate, grate di ferro per
gli infissi di piano terra e/o rialzato, videocitofono, ecc.);
- opere antisismiche inusuali (smorzatori sismici,
ecc.).
Detti maggiori oneri dovranno essere certificati dal
progettista e/o dal direttore dei lavori e dagli elaborati di
progetto.
I costi per il gradiente di prestazioni aggiuntive afferenti l'intervento possono essere riconosciuti nel loro
complesso fino ad un massimo del 20% del costo base e
nella misura massima di 140,00 E/mq.
1.d) Oneri complementari
Gli oneri complementari saranno riferiti al costo base
di realizzazione tecnica C.B.N. = 1.a) + 1.b) e sono ripartiti come di seguito:
1.c1) spese tecniche e generali (progettazione, direzione dei lavori, gestione per appalto, collaudi, verifiche tecniche, spese per accatastamento, ecc.):
Il suddetto onere è comprensivo anche delle spese
derivanti dall'attuazione del decreto legislativo n. 81/2008
e successive modifiche ed integrazioni.
1.c.2) Rilievi, prospezioni geognostiche, prove di laboratorio, competenze per studi geologici geotecnici e, se del
caso, indagini archeologiche;
c.2.1) l'onere di cui al precedente punto obbliga alla
redazione di una relazione geologica ed una geotecnica,
esecutive. Le predette relazioni dovranno essere redatte
conformemente a quanto disposto dal decreto del
Ministero dei lavori pubblici dell’1 marzo 1988 (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana 1 giugno 1988, n. 127) e successive modifiche ed integrazioni;
inoltre la relazione geotecnica dovrà esplicitamente evidenziare il tipo di fondazione diretta, indiretta o speciale
da realizzare;
c.2.2 l'intervento costruttivo dovrà essere supportato
anche dagli elaborati dì cui sopra e dovrà specificatamente rappresentare le quote di imposta sia delle strutture di
fondazione del fabbricato che di quelle relative alle eventuali opere di contenimento, strettamente necessarie, per
le sistemazioni esterne;
1.c.3) imprevisti;
1.c.4) acquisizione area;
1.c.5) oneri di urbanizzazione;
1.c.6) oneri per allacciamenti (Enel, Telecom, autorizzazione allo scarico, acquedotto, ecc.);
1.c.7) spese varie (oneri promozionali, tasse, spese
bancarie, spese notarili, ecc.).
Gli oneri complementari possono essere riconosciuti nel loro complesso fino ad un importo massimo stabilito in € 420,00, tale che la somma degli elementi di
cui ai punti 1.a), 1.b) e 1c), espressiva del costo totale
dell'intervento di nuova edificazione (C.T.N.), non ecceda il limite massimo del medesimo costo stabilito in €
1.470,00 per metro quadrato di superficie complessiva
(Sc).
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Per le isole minori il C.T.N. è fissato nella misura massima di €/mq. 1.911,00 per superficie complessiva (Sc).
II costo base di realizzazione tecnica (C.B.N.) può
essere incrementato del 15% per gli interventi costruttivi
localizzati nelle città di Palermo, Catania e Messina e del
7% per quelli localizzati nei comuni con popolazione
superiore ai 30000 abitanti, con la conseguenziale lievitazione del costo totale dell'intervento (C.T.N.).
I limiti massimi di intervento di cui sopra dovranno
2. RECUPERO DEL PATRIMONIO EDILIZIO
2.1) Recupero primario
Per recupero primario si intende il ripristino della funzionalità e della sicurezza anche sismica dell'edificio. Tale
recupero riguarda le parti comuni e comprende il consolidamento statico delle strutture portanti, comprese le fondazioni, il risanamento delle murature, delle scale, delle
coperture e delle parti comuni degli impianti, compresi gli
allacciamenti.
Il costo totale di realizzazione tecnica (C.T.P.) è costituito dalla somma dei seguenti addendi:
2.1.a Costo base di realizzazione tecnica (C.B.P.), è
pari a € 975,00 ed è composto: dal costo base, che rappresenta il costo riconosciuto all'operatore per interventi di
recupero primario, determinato in misura non maggiore a
€ 650,00 per metro quadrato di superficie complessiva
(Sc); a cui si aggiunge il costo per condizioni tecniche
aggiuntive.
Il costo per condizioni tecniche aggiuntive rappresenta i maggiori costi, riscontrabili nei casi sotto elencati e
REGIONE SICILIANA - PARTE I n. 55
9
essere incrementati - per l'edilizia sovvenzionata - dell'IVA
gravante.
Per la determinazione del costo totale dell'intervento
inerente la realizzazione dei programmi costruttivi, i
nuovi limiti massimi unitari di costo vanno applicati alla
superficie complessiva (Sc), costituita dalla superficie
utile abitabile (Su) aumentata fino al 60% delle superfici
non residenziali (Snr) e della superficie parcheggi (Sc = Su
+ 0,60 Snr + 0,60 Sp).
riferiti al costo base di realizzazione tecnica (C.B.P.):
- quando l'altezza virtuale, calcolata ai sensi dell'art.
43, lettera a), della legge n. 457/1978, è superiore o uguale
a mt. 4,5 e/o quando il rapporto mq. lordo / mq. netto è
superiore a 1,2: 7%;
- per demolizioni di superfetazioni: 5%;
- per particolari difficoltà di attrezzature di cantiere e
di trasporto materiali: 5%;
- per demolizioni e dismissioni di utenze in casi di
ristrutturazioni edilizie ed urbanistiche: 3%;
- per interventi su edifici sottoposti a vincolo monumentale e/o a prescrizioni della Sovrintendenza per i beni
culturali ed ambientali: 10%;
- per interventi di adeguamento o miglioramento
sismico decreto ministeriale 24 gennaio 1986 e successive
modifiche ed integrazioni: 20%.
Tale costo aggiuntivo può essere riconosciuto nel suo
complesso fino ad un importo massimo stabilito di 325,00
€/mq.
2.1.b) Gradiente di prestazioni aggiuntive
Detto differenziale è definito come il costo connesso
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alla qualità aggiuntiva dell'intervento, che rappresenta le
maggiorazioni di costo che possono riconoscersi all'operatore, fino ad un massimo del 20% del costo base di realizzazione tecnica (C.B.P.), di cui al punto precedente, nella
misura massima di 130,00 €/mq.
Il «gradiente di prestazioni aggiuntive» consiste in
un incentivo atto a promuovere, nel settore dell'edilizia
residenziale sociale, un miglioramento qualitativo
rispondente ad esigenze essenziali, come dettato al precedente punto l.c) del presente decreto (nuova edificazione).
Il costo di realizzazione tecnica del recupero primario
(C.R.P.), quale somma degli elementi di cui ai punti 2.1.a),
2.1.b) e 2.1.c), non può eccedere il limite massimo di €
1.105,00 per mq. di superficie complessiva (Sc).
2.1.d) Oneri complementari
Gli oneri complementari, espressi in riferimento al
costo di realizzazione tecnica (C.R.P.), sono come di seguito ripartiti:
- spese tecniche e generali (progettazione, direzione
dei lavori, gestione per appalto, collaudi, verifiche tecniche, spese catastali, tabelle millesimali, piano di sicurezza,
ecc.); detto onere è comprensivo anche delle spese derivanti dall'attuazione del D. Lgs. n. 81/2008 e successive
modificazioni ed integrazioni;
- rilievi, prospezioni, geognostiche ed indagini preliminari;
- imprevisti;
- oneri di urbanizzazione;
REGIONE SICILIANA - PARTE I n. 55
- oneri per allacciamenti (enel, telecom, autorizzazione allo scarico, acquedotto, tasse comunali, ecc.);
- condizioni aggiuntive, connesse alla localizzazione
dell'intervento e relative ad oneri complementari alla realizzazione tecnica, la cui determinazione qualitativa e
quantitativa è demandata al progettista e/o direttore dei
lavori.
Gli oneri complementari possono essere riconosciuti
nel loro complesso fino ad un importo massimo stabilito
in € 442,00, tale che la somma degli elementi di cui ai
punti 2.1.a), 2.1.b), 2.1.c) e 2.1.d), espressiva del costo
totale dell'intervento di recupero primario (C.T.P.), non
ecceda il limite massimo di € 1.547,00 per metro quadrato di superficie complessiva (Sc).
Per le isole minori il C.T.P. è stabilito in €/mq.
2.000,00.
Per la determinazione del costo totale dell'intervento
inerente la realizzazione dei programmi costruttivi, i nuovi
limiti massimi unitari di costo vanno applicati alla superficie complessiva (Sc), costituita dalla superficie utile abitabile (Su) aumentata delle superfici non residenziali (Snr) e
della superficie parcheggi (Sc = Su + Snr + Sp).
Il limite del costo di realizzazione tecnica (C.R.P.) è
incrementato del 10% per gli interventi di recupero localizzati nelle città di Catania, Palermo e Messina, e del 5%
per quelli localizzati negli altri comuni capoluogo di provincia e nei comuni con più di 30,000 abitanti.
I limiti massimi di intervento di cui sopra, dovranno
essere incrementati per l'edilizia, sovvenzionata dell'IVA
gravante.
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2.2) RECUPERO SECONDARIO
Per recupero secondario si intende il ripristino dell'agibilità e funzionalità dei singoli alloggi. Tale recupero riguarda un insieme sistematico di opere che comprendono la
riorganizzazione funzionale, l'inserimento dì elementi
accessori, la dotazione o l'adeguamento degli impianti, nonché il ripristino delle parti interessate al recupero primario.
Il costo totale di recupero secondario (C.T.S.) è costituito dalla somma dei seguenti addendi:
2.2.a) Costo base di realizzazione tecnica (CB.S.)
Il costo base di realizzazione tecnica (C.B.S.) rappresenta il costo riconosciuto all'operatore, per interventi di recupero secondario, ed è determinato in misura non maggiore a €
490,00 per metro quadrato di superficie complessiva (Sc);
2.2.b) Gradiente di prestazioni aggiuntive
Definito come il costo connesso alla qualità aggiuntiva dell'intervento di recupero secondario, rappresenta le
maggiorazioni di costo che possono riconoscersi all'operatore, fino ad un massimo del 20% del costo base di realizzazione tecnica (C.B.S.) di cui al punto precedente, nella
misura massima di 98,00 €/mq.
Il «gradiente di prestazioni aggiuntive» consiste in un
incentivo atto a promuovere, nel settore dell'edilizia residenziale sociale, un miglioramento qualitativo rispondente ad esigenze essenziali, come dettato al precedente
punto 1.c) del presente decreto (nuova edificazione);
2.2.c) Costo per condizioni tecniche aggiuntive
Rappresenta i maggiori costi di realizzazione tecnica
rispetto ai punti 2.2.a) e 2.2.b), riscontrabili nei seguenti casi:
- quando l'altezza virtuale, calcolata ai sensi dell'art.
43, lettera a), della legge n. 457/1978, è superiore o uguale
a mt. 4,5 e/o quando il rapporto mq.lordo / mq.netto superiore a 1,2: 7%;
- per particolari difficoltà di attrezzature di cantiere e
di trasporto materiali: 3%;
- per interventi su edifici sottoposti a vincolo monumentale e/o prescrizioni della Soprintendenza per i beni
culturali ed ambientali: 10%.
Tale costo aggiuntivo può essere riconosciuto nel suo complesso fino ad un importo massimo stabilito di 98,00 €/mq.
Il costo di realizzazione tecnica del recupero secondario (C.R.S.), quale somma degli elementi di cui ai punti
2.2.a), 2.2.b) e 2.2.c), non può eccedere il limite massimo
REGIONE SICILIANA - PARTE I n. 55
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del medesimo costo stabilito in € 686,00 per mq. di superficie complessiva (Sc).
Per le isole minori il costo base di realizzazione tecnica (C.B.S.) è elevato ad un massimo di 637,00 €/mq. per
superficie complessiva (Sc), oltre gli eventuali oneri per
condizioni tecniche aggiuntive e differenziale di qualità,
come precedentemente definiti.
2.2.d) Oneri complementari
Gli oneri complementari, espressi in riferimento al
costo di realizzazione tecnica (C.R.S.), sono come di
seguito ripartiti per i seguenti fattori di costo:
- spese tecniche e generali (progettazione, direzione
dei lavori, spese dell'appalto, collaudi, verifiche tecniche,
spese catastali, ecc.);
- imprevisti;
- condizioni aggiuntive, connesse alla localizzazione
dell'intervento e relative ad oneri complementari alla realizzazione tecnica, la cui determinazione qualitativa e quantitativa è demandata al progettista e/o direttore dei lavori.
Gli oneri complementari possono essere riconosciuti
nel loro complesso fino ad importo massimo stabilito in €
205,00, tale che la somma degli elementi di cui ai punti
2.2.a), 2.2.b), 2.2.c) e 2.2.d), espressiva del costo totale dell'intervento di recupero secondario (C.T.S.), non ecceda il
limite massimo di € 891,00 per metro quadrato di superficie complessiva (Sc).
Per le isole minori il C.T.S. è fissato in € 1.158,00 per
metro quadrato di superficie complessiva (Sc).
Per la determinazione del costo totale dell'intervento
inerente la realizzazione dei programmi costruttivi, i nuovi
limiti massimi unitari di costo vanno applicati alla superficie complessiva (Sc), costituita dalla superficie utile abitabile (Su) aumentata delle superfici non residenziali (Snr) e
della superficie parcheggi (Sc = Su + 0,70 Snr + 0,70 Sp).
Il limite del costo di realizzazione tecnica (C.R.S.) è
incrementato del 10% per gli interventi di recupero localizzati nelle città di Catania, Palermo e Messina e del 5%
per quelli localizzati nei comuni capoluogo di provincia e
negli altri comuni con più di 30.000 abitanti.
I limiti massimi di intervento di cui sopra, dovranno
essere incrementati - per l'edilizia sovvenzionata - dell’IVA
gravante.
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3. MANUTENZIONE STRAORDINARIA
Per manutenzione straordinaria, si intende l'insieme
delle opere e le modifiche necessarie per rinnovare e sostituire parti anche strutturali degli edifici, nonché per realizzare ed integrare i servizi igienico sanitari e tecnologici,
sempre che non alterino i volumi e le superfici delle singole unità immobiliari e non comportino modifiche delle
destinazioni d'uso.
Il costo totale di manutenzione straordinaria (C.T.M.)
è costituito dalla somma dei seguenti addendi:
3.a) Costo base di realizzazione tecnica (C.B.M.)
Rappresenta il costo riconosciuto all'operatore, per
interventi di manutenzione straordinaria, ed è fissato in
misura non maggiore a € 490,00 per mq. di superficie
complessiva (Sc);
3.b Costo per condizioni tecniche aggiuntive
Rappresenta i maggiori costi di realizzazione tecnica
applicabili nei seguenti casi:
- quando l'altezza virtuale, calcolata ai sensi dell'art.
43, lettera a), della legge n. 457/1978, è superiore o uguale
a mt. 4,5 e/o quando il rapporto mq.lordo / mq.netto è
superiore a 1,2: 7%;
- per particolari difficoltà di attrezzature di cantiere e
di trasporto materiali: 3%;
- per edifici costruiti antecedentemente al 1967: 7%;
- per risanamento igienico-sanitario connesso a dispersioni di liquami nei terreni di fondazioni: 8%.
Tale costo aggiuntivo può essere riconosciuto nel suo
complesso fino ad un importo massimo stabilito di 122,00
€/mq.
Il costo di realizzazione tecnica (C.R.M.), quale
somma del costo base di realizzazione tecnica (C.B.M.) e
dei costi per condizioni tecniche aggiuntive, è fissato nel
limite massimo di € 612,00 per metro quadrato di superficie complessiva (Sc).
Per le isole minori il costo base di realizzazione tecnica (C.B.M.) è elevato ad un massimo di € 637,00 per
metro quadrato di superficie complessiva (Sc), oltre gli
eventuali oneri per condizioni tecniche aggiuntive, come
precedentemente definiti.
3.c Oneri complementari
Gli oneri complementari, per i seguenti fattori di
costo, sono espressi in maggiorazione al costo di realizzazione tecnica (C.R.M.):
- spese tecniche e generali (progettazione, direzione
dei lavori, spese dell'appalto, collaudi, verifiche tecniche,
spese catastali, ecc.);
- imprevisti.
Gli oneri complementari possono essere riconosciuti
nel loro complesso fino ad importo massimo stabilito in €
122,00, tale che la somma degli elementi di cui ai punti
3.a), 31) e 3.c), espressiva del costo totale dell'intervento di
manutenzione secondaria (C.T.M.) non ecceda il limite
massimo di costo stabilito in € 734,00 per metro quadrato di superficie complessiva (Sc).
Per le isole minori il C.T.M. è, quindi, fissato in €/mq.
954,00.
Il limite del costo di realizzazione tecnica (C.T.M.) è
incrementato del 10% per gli interventi di recupero localizzati nelle città di Catania, Palermo e Messina, e del 5%
per quelli localizzati nei comuni capoluogo di provincia e
negli altri comuni con più di 30.000 abitanti.
I limiti massimi di intervento di cui sopra dovranno
essere incrementati - per l'edilizia sovvenzionata - dell'IVA
gravante.
4. RECUPERO EDIFICI DA ACQUISIRE
Nel caso in cui sia necessario procedere all’acquisizione dell'edificio da recuperare, il costo totale (C.T.R.), costituito dalla somma dei costi degli interventi di recupero
(primario e/o secondario) e/o di quelli della manutenzione
straordinaria, da valutarsi secondo i criteri di cui ai punti
precedenti del presente decreto e dei costi di acquisizione
dell'immobile comprensivi degli oneri notarili, non può
eccedere, riferito al metro quadrato di superficie complessiva (Sc), il limite massimo di € 2.000,00.
Il suddetto limite di 2.000,00 € mq, va utilizzato esclusivamente per i casi sopra elencati e, comunque, nel
rispetto dei limiti massimi di costo del recupero primario,
secondario e della manutenzione straordinaria.
Il limite del costo totale è incrementato del 10% per gli
interventi di recupero localizzati nelle città di Catania,
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Palermo e Messina, e del 5% per quelli localizzati nei
comuni capoluogo di provincia e negli altri comuni con
più di 30.000 abitanti.
Per le isole minori il limite del costo totale è fissato in
€ 2.600,00 per metro quadrato di superficie complessiva
(Sc).
I limiti massimi di intervento di cui sopra, dovranno
essere incrementati - per l'edilizia sovvenzionata - dell'IVA
gravante.
Art. 2
Ambito di applicazione
I massimali di costo riportati nel presente decreto si
applicano a tutti gli interventi di edilizia residenziale
sociale (edilizia agevolata convenzionata; interventi di cui
alla legge 5 agosto 1978, n. 457, alla legge regionale 20
dicembre 1975, n. 79 e alla legge regionale 5 dicembre
1977, n. 95; interventi di edilizia sovvenzionata; programmi di edilizia sperimentale, programmi integrati, contratti di quartiere II, nonché per tutti i programmi di edilizia
sociale che prevedono anche la realizzazione di alloggi
sociali in forma di partenariato pubblico privato), per i
quali, alla data di pubblicazione del presente decreto, non
è stata ancora presentata a questo Assessorato la documentazione tecnico¬amministrativa.
REGIONE SICILIANA - PARTE I n. 55
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2.b. la superficie parcheggi (Sp), dovrà essere contenuta entro il 45% della superficie utile abitabile. Il limite
del 45% si intende non per singolo alloggio, ma riferito al
totale della superficie utile (Su) dell'organismo abitativo;
2.c. la superficie complessiva (Sc), è costituita dalla
superficie utile abitabile aumentata del 60% della somma
della superficie non residenziale e della superficie parcheggi, cioè:
Sc = Su + 60% (Snr + Sp).
3. Per gli interventi di recupero primario e di manutenzione straordinaria, la superficie complessiva è costituita dalla somma delle superfici utili abitabili, delle
superfici nette non residenziali e delle superfici per parcheggi coperti.
4. Per gli interventi di recupero secondario è costituita dalle superfici abitabili aumentata del 70% della
somma delle superfici non residenziali e delle superfici
per parcheggi coperti di pertinenza dell'alloggio.
5. Per gli interventi che prevedono l’acquisizione dell'edificio, la superficie complessiva è costituita dalla
somma delle superfici utili abitabili, delle superfici nette
non residenziali e delle superfici per parcheggi coperti.
Art. 5
Pubblicazione
II presente decreto sarà pubblicato nella Gazzetta
Ufficiale della Regione siciliana e nel sito internet
dell’Assessorato regionale delle infrastrutture e della
Ai fini dell'applicazione dei limiti massimi di costo mobilità.
previsti dal presente decreto, i progetti debbono essere
Palermo, 9 dicembre 2015.
corredati dei dati metrici e parametrici di cui agli articoli
BELLOMO
precedenti e debitamente sottoscritti, secondo modelli
adeguatamente modificati e pubblicati - contestualmente (2015.51.2977)090
al presente decreto - nel sito istituzionale del
Dipartimento delle infrastrutture, della mobilità e dei traASSESSORATO DELLʼISTRUZIONE
sporti, distinti per tipologia di intervento.
Art. 3
Quadri tecnici
E DELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE
Art. 4
Determinazione delle superfici
DECRETO 11 dicembre 2015.
Atto integrativo, approvativo degli ulteriori inserimenti
1. Ai fini della determinazione delle superfici e del cal- al D.D.S. n. 678 del 13 febbraio 2015, ai sensi dell'art. 12 del
colo della superficie complessiva, da utilizzarsi per la veri- D.D.G. n. 4228 dell’1 agosto 2014 “Decreto di aggiornamenfica della congruità dei costi degli interventi di edilizia to dell'albo regionale del personale docente e non docente
residenziale a totale o parziale contributo dello Stato o dei corsi di formazione assunto a tempo indeterminato entro
il 31 dicembre 2008”.
della Regione, valgono le seguenti definizioni:
a) superficie utile abitabile (Su) - si intende la superficie di pavimento degli alloggi misurata al netto dei muri
perimetrali e di quelli interni, delle soglie di passaggio e
degli sguinci di porte e finestre;
b) superficie non residenziale (Snr) - si intende la
superficie risultante dalla somma delle superfici di pertinenza degli alloggi (quali logge, balconi, cantinole e soffitte) e di quelle di pertinenza dell'organismo abitativo (quali
androne d'ingresso, porticati liberi, volumi tecnici, centrali termiche ed altri locali a servizio della residenza) misurate al netto dei muri perimetrali e di quelli interni;
c) superfici parcheggi (Sp) - si intende la superficie da
destinare ad autorimesse o posti macchina coperti, di pertinenza dell'organismo abitativo, comprensiva degli spazi
di manovra.
2. Per gli interventi di nuova edificazione:
2.a. la superficie non residenziale (Snr), dovrà essere
contenuta entro il 45% della superficie utile abitabile. Il
limite del 45% si intende non per singolo alloggio, ma riferito al totale della superficie utile (Su) dell'organismo abitativo;
IL DIRIGENTE DEL SERVIZIO SISTEMA
INFORMATICO-ACCREDITAMENTO E RECUPERO
CREDITI DEL DIPARTIMENTO REGIONALE
DELL’ISTRUZIONE E DELLA
FORMAZIONE PROFESSIONALE
Visto lo Statuto della Regione;
Vista la legge regionale n. 28 del 1962 e s.m.i.;
Vista la legge regionale 6 marzo 1976, n. 24 e s.m.i.;
Vista la legge regionale n. 10 del 1991 e s.m.i.;
Vista la legge regionale n. 10 del 2000 e s.m.i.;
Visti la legge regionale n. 19 del 2008 ed il D.P.Reg.
attuativo n. 12 del 2009 e s.m.i;
Visti i precedenti provvedimenti approvativi dell'albo
degli operatori della formazione professionale;
Vista la deliberazione di Giunta n. 350 del 2010, che al
punto 2 prevede l'istituzione di un albo da intendersi
quale elenco unico ad esaurimento nel quale fare confluire tutti gli operatori del settore della formazione professionale assunti a tempo indeterminato entro il 31 dicembre 2008;
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Vista la circolare assessoriale n. 1 del 15 maggio 2013
di avvio, a cura del Dipartimento regionale dell'istruzione
e della formazione professionale, delle procedure ordinate all'approvazione dell’“Albo regionale del personale in
servizio a tempo indeterminato docente e non docente dei
corsi di formazione professionale” inclusivo dei dipendenti assunti con contratto a tempo indeterminato entro il 31
dicembre 2008, rinviandosi, per ogni altro aspetto applicativo, al D.A. del 16 ottobre 1997;
Vista la deliberazione di Giunta n. 200 del 2013, nella
quale si dispone di "attivare tutte le procedure amministrative per l'aggiornamento del personale docente e non
docente del settore della formazione professionale, secondo le previsioni contenute nella circolare n. 1 del 15 maggio 2013 dell'Assessore regionale per l'istruzione e la formazione professionale";
Visto il D.A. n. 38 GAB/2013 istitutivo dell'albo regionale del personale docente e non docente dei corsi di formazione assunti a tempo inderminato entro il 31 dicembre 2008;
Visti i decreti assessoriali nn. 604/605/5899/F.P./2014
che confermano in capo al Dipartimento regionale dell'istruzione e della formazione professionale, tra gli altri,
l'obiettivo operativo della conclusione del procedimento
relativo all'approvazione dell'albo regionale degli operatori della formazione professionale;
Ritenuto di raggiungere pienamente tale obiettivo
operativo;
Visto il D.D.G. n. 4228 dell’1 agosto 2014, con il quale,
in esecuzione della circolare n. 1 del 15 maggio 2013 e
della delibera di Giunta regionale n. 200 del 2013, nonché
degli artt. 3 e 6 del D.A. n. 38 GAB/2013, è stato disposto
l'aggiornamento dell'albo regionale del personale docente
e non docente dei corsi di formazione assunto a tempo
inderminato entro il 31 dicembre 2008, con l'inserimento
dei nominativi dei soggetti aventi diritto;
Visto, in particolare, l'art. 10 del D.D.G. n. 4228/2014
che affida al Servizio sistemi informativi, accreditamento
e recupero crediti la gestione e la responsabilità del procedimento relativo all'Albo;
Visto il D.D.S. n. 678 del 13 febbraio 2015, pubblicato
nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana n. 10 del 6
marzo 2015, che ha integrato, ai sensi dell'art. 12 del
D.D.G. n. 4228 dell’1 agosto 2014, l'aggiornamento dell'albo regionale del personale docente e non docente dei corsi
di formazione assunto a tempo indeterminato entro il 31
dicembre 2008;
Visto il D.D.S. n. 8075 del 30 ottobre 2015 di integrazione al D.D.S. n. 678 del 13 febbraio 2015;
REGIONE SICILIANA - PARTE I n. 55
Considerato che sono pervenute numerose istanze da
parte del personale inserito nell'albo regionale del personale docente e non docente dei corsi di formazione assunto a tempo inderminato entro il 31 dicembre 2008, tendenti a modificare alcuni dati pubblicati nell'albo stesso;
Ritenuto che a seguito di sentenze/ordinanze del TAR
Sicilia e del C.G.A. Regione Sicilia, deve procedersi ad una
ulteriore integrazione al D.D.S. n. 678 del 13 febbraio
2015, sopra richiamato;
Decreta:
Art. 1
L'allegato A) del D.D.S. n. 678 del 13 febbraio 2015 è
integrato dall'allegato "1)" che costituisce parte integrante
del presente decreto; sono inseriti, pertanto, nell'albo
regionale del personale docente e non docente dei corsi di
formazione assunto a tempo inderminato entro il 31
dicembre 2008, i soggetti iscritti all'allegato "A" del D.D.G.
n. 4228 dell’1 agosto 2014 integrato dal D.D.S. n. 687 del
13 febbraio 2015 e dall'allegato "1)" del presente decreto,
che ne costituisce parte integrante.
Art. 2
Sono cancellati dall'albo del personale docente e non
docente dei corsi di formazione assunto a tempo indeterminato entro il 31 dicembre 2008 i soggetti inclusi nell'allegato "C" del presente decreto, che ne costiuisce parte
integrante.
Art. 3
Per tutto quanto non previsto nel presente atto integrativo, si applicano le disposizioni di cui al D.D.G. n.
4228 dell’1 agosto 2014 e la normativa dallo stesso richiamata, anche in ordine alla sospensione dell'efficacia del
provvedimento nei confronti dei soggetti di cui all'art. 7
del medesimo D.D.G. n. 4228/2014.
Art. 4
Il presente decreto sarà pubblicato nella Gazzetta
Ufficiale della Regione siciliana e nel sito web istituzionale dell'Assessorato regionale dell'istruzione e della formazione professionale.
Nessun immediato onere finanziario deriva dall'approvazione del presente decreto.
Palermo, 11 dicembre 2015.
GAROFALO
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ASSESSORATO DELLA SALUTE
DECRETO 2 dicembre 2015.
Organizzazione e sviluppo della rete locale di cure palliative.
L’ASSESSORE PER LA SALUTE
Visto lo Statuto della Regione;
Vista la legge 23 dicembre 1978, n. 833, istitutiva del
Servizio sanitario nazionale;
Visto il D.Lgs. 30 dicembre 1992, n. 502 e successive
modifiche ed integrazioni;
Visto il decreto 8 maggio 2009 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana il 22 maggio 2009, n. 23,
recante “Nuova organizzazione delle cure palliative in
Sicilia”;
Visto l’art. 7 del sopra citato decreto 8 maggio 2009,
con il quale viene istituito il Coordinamento regionale
per le cure palliative e la terapia del dolore, con il compito di assicurare il monitoraggio ed il governo della
rete dei servizi dedicati per le differenti tipologie di assistenza;
Vista la legge n. 38 del 15 marzo 2010, recante “Disposizioni per garantire l’accesso alle cure palliative e alla
terapia del dolore”;
Visto il D.A. n. 1230 dell’11 maggio 2010, con il quale
ai sensi del D.A. 8 maggio 2009, n. 873 ed alla luce delle
previsioni di cui all’art. 5 della legge n. 38/2010 sono state
individuate le funzioni nonché i componenti del Coordinamento regionale per le cure palliative e la terapia del
dolore;
Visto l’Accordo della Conferenza permanente per i
rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Provincie autonome di
Trento e Bolzano 16 dicembre 2010 che nell’allegato A
delinea le funzioni del Coordinamento regionale per le
cure palliative e la terapia del dolore;
Vista l’Intesa della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Provincie autonome di
Trento e Bolzano del 25 luglio 2012, nella quale sono stati
definiti i requisiti minimi e le modalità organizzative
necessarie per l’accreditamento delle strutture di assistenza ai malati in fase terminale e per le unità di cure palliative e della terapia del dolore;
Visto l’Accordo del 7 febbraio 2013 in cui è stata individuata la Disciplina “Cure palliative”;
Visto il decreto 28 marzo 2013 di modifica ed integrazione delle tabelle A e B di cui al decreto 30 gennaio
1998, relative ai servizi ed alle specializzazioni equipollenti;
Visto il D.A. n. 1790 del 26 settembre 2013, con cui è
stata rideterminata la composizione del suddetto Coordinamento regionale;
Visto l’Accordo Stato Regioni del 10 luglio 2014, con
cui sono state individuate le figure professionali competenti nel campo delle cure palliative e della terapia del
dolore, nonché le strutture sanitarie, ospedaliere e territoriali ed assistenziali coinvolte nelle reti di cure palliative e
terapia del dolore;
Visto il D.A. n. 1358 dell’1 settembre 2014 “Programma di sviluppo della rete di cure palliative e terapia del
dolore in età pediatrica della Regione siciliana”;
Visto il D.A. n. 1741 del 22 ottobre 2014 “Nuovo piano
REGIONE SICILIANA - PARTE I n. 55
di organizzazione e sviluppo della rete di terapia del dolore della Regione siciliana”;
Vista la disposizione assessoriale prot. n. 92374 del
3 dicembre 2014, con cui le attività del Coordinamento
regionale cure palliative e terapia del dolore vengono
incardinate formalmente nell’ambito di competenza
dell’Area interdipartimentale 5 del Dipartimento regionale per le attività sanitarie ed osservatorio epidemiologico;
Visto l’Accordo 22 gennaio 2015 (Repertorio Atti n. 1
CSR) successivamente rettificato con Accordo del 19
marzo 2015 (Repertorio Atti n. 38/CSR), con cui vengono
individuati i criteri per la certificazione dell’esperienza
triennale nel campo delle cure palliative dei medici in servizio presso le reti dedicate alle cure palliative pubbliche e
private accreditate, di cui alla legge 27 dicembre 2013, n.
147, comma 425;
Vista l’Intesa del 19 febbraio 2015 (Rep. Atti n. 32
CSR) in materia di adempimenti relativi all’accreditamento delle strutture sanitarie;
Visto il D.A. n. 786 del 5 maggio 2015 “Rideterminazione composizione Coordinamento regionale cure palliative e terapia del dolore”;
Visto il documento “Organizzazione e sviluppo della
rete locale di cure palliative”, esitato dal Coordinamento
regionale cure palliative e terapia del dolore”;
Vista la relazione prot. n. 86095 del 10 novembre
2015 del dirigente generale del Dipartimento regionale
per le attività sanitarie ed osservatorio epidemiologico,
con cui si è condiviso il documento “Organizzazione e
sviluppo della rete locale di cure palliative”, esitato dal
Coordinamento regionale cure palliative e terapia del
dolore;
Decreta:
Art. 1
E’ approvato l’allegato documento “Organizzazione e
sviluppo della rete locale di cure palliative”, che fa parte
integrante del presente decreto.
Le aziende sanitarie della Regione sono tenute ad attenersi al modello organizzativo, assistenziale e di programmazione contenuto nel documento.
Art. 2
È demandato al Dipartimento regionale per le attività
sanitarie e osservatorio epidemiologico la verifica ed il
monitoraggio dell’applicazione di quanto contenuto nell’allegato documento “Organizzazione e sviluppo della
rete locale di cure palliative”.
Art. 3
Il presente decreto sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana e nel sito web dell’Assessorato
della salute.
Palermo, 2 dicembre 2015.
GUCCIARDI
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Allegato
DIRETTIVA SULL’ORGANIZZAZIONE E SVILUPPO DELLA RETE LOCALE DI CURE PALLIATIVE
“Tutti noi siamo inevitabilmente compromessi con i bisogni di questi malati”
(definizione OMS - 2015)
1. Premessa
Il presente documento definisce gli indirizzi organizzativi ed operativi della Rete locale di cure palliative (CP) nell’ambito del sistema di
governance della Regione siciliana, attraverso elementi distintivi strutturali, qualitativi e quantitativi, al fine garantire il diritto di accesso
alle cure palliative in ogni luogo di cura, indipendentemente dall’eziopatogenesi della malattia, dalla razza, dalla cultura, dallo stato sociale
e dal luogo di residenza e di migliorare la qualità della vita dei malati che necessitano di cure palliative e dei loro familiari.
Tutte le persone malate ed affette da patologie croniche progressive ed in fase avanzata, con bisogni complessi, possono manifestare la
necessità di cure palliative.
Si stima che in base al progressivo e rapido invecchiamento generale della popolazione ed al costante incremento dell’incidenza e prevalenza di condizioni di cronicità complesse, che comportano situazioni cliniche di estrema fragilità e di grave sofferenza, l’accesso alle Cure
palliative sia appropriato e necessario per l’1,5% dell’intera popolazione (Gomez-Batiste Xavier - Palliative Medicine 2014; 28 (4) : 302-3011).
Il modello organizzativo ed assistenziale della Rete locale di CP deve, essere modulato in rapporto ai bisogni, desideri e preferenze dei
malati e dei loro familiari e deve essere caratterizzato dalla globalità dell’approccio e dall’articolazione delle strutture organizzative specifiche che lo caratterizzano, nel rispetto della sostenibilità da parte del Servizio sanitario regionale e dell’accessibilità al sistema di cura.
In un contesto normativo che richiede una continua rimodulazione delle risorse ed al contempo la realizzazione di percorsi assistenziali di qualità, che non possono prescindere dall’attenzione al bisogno sociale e dalla sostenibilità dei costi, diventa necessaria la definizione
di criteri e modelli assistenziali strutturati per intensità di cura ed appropriatezza anche nell’ambito della Rete di cure palliative.
L’organizzazione di modelli integrati di cura e di assistenza, con l’indicazione precisa a sviluppare Reti regionali e locali di CP è stata
definita con chiarezza dalla Legge 38/2010 e dai successivi decreti attuativi, approvati in conferenza Stato-Regioni ed in particolare
dall’Intesa Stato Regioni del 25 luglio 2012. La normativa nazionale pone specifica attenzione al sistema di accreditamento che prevede l’integrazione socio-sanitaria e socio-assistenziale, il potenziamento dei rapporti tra le equipe operanti a livello ospedaliero e territoriale, l’attivazione di nuovi percorsi formativi. È previsto inoltre, a garanzia della reale operatività della Rete locale di CP, che essa sia coordinata da
una struttura organizzativa, composta da figure professionali con specifica competenza ed esperienza con compiti di integrazione e di governance fra tutti i soggetti che erogano cure palliative nei diversi setting assistenziali o “nodi” della Rete (ospedale, domicilio ed hospice), al
fine di garantire la continuità delle cure.
La diffusione di un modello culturale ed organizzativo condiviso è indispensabile pertanto per facilitare, attraverso adeguati programmi di formazione e di comunicazione, l’attuazione del modello assistenziale più efficace da parte di tutti gli operatori della Rete.
2. Definizioni
Cure palliative: l’insieme degli interventi terapeutici, diagnostici ed assistenziali, rivolti sia alla persona malata sia al suo nucleo familiare, erogati da un’equipe multidisciplinare e finalizzati alla cura attiva e totale di pazienti la cui malattia di base, caratterizzata da un’inarrestabile evoluzione e da una prognosi infausta, non risponde più a trattamenti specifici (art. 2 comma 1a legge n. 38/2010).
Cure di fine vita: sono parte integrante delle cure palliative e si riferiscono alle cure dell’ultima fase della vita caratterizzata da segni e
sintomi specifici, il cui pronto riconoscimento permette di impostare quei cambianti che sono necessari per riuscire a garantire ai malati
una buona qualità del morire ed ai familiari che li assistono una buona qualità di vita, prima e dopo il decesso del loro caro. Le cure di fine
vita si caratterizzano per una rimodulazione dei trattamenti e degli interventi assistenziali in rapporto ai nuovi obiettivi di cura.
Approccio palliativo: inteso come “prevenzione, identificazione, valutazione e trattamento dei sintomi fisici, funzionali e dei problemi
psicologici, sociali e spirituali del malato, durante tutto il decorso della malattia e lungo le tre principali traiettorie di malattia (cancro, insufficienza d’organo, malattie degenerative)”. Esso ha l’obiettivo di garantire la migliore qualità di vita fino alla morte, salvaguardare la dignità della persona malata ed apportare un adeguato sostegno alla sua famiglia.
Malato: persona affetta da una patologia ad andamento cronico ed evolutivo per la quale non esistono terapie o, se esse esistono, sono
inadeguate o sono risultate inefficaci ai fini della stabilizzazione della malattia o di un prolungamento significativo della vita (Def. Legge n.
38/2010).
Rete locale di cure palliative: aggregazione funzionale ed integrata delle attività di cure palliative erogate in ospedale (con attività di consulenza nei reparti e negli ambulatori), in hospice, a domicilio (cure domiciliari di base e specialistiche) ed in altre strutture residenziali. Tale
modello di Rete, coordinato da una struttura organizzativa di cure palliative con compiti di coordinamento che ne garantisce una reale operatività, si sviluppa in ambito provinciale e soddisfa specifici requisiti di legge (Rif. legge n. 38/2010 ed Intesa Stato Regioni 25 luglio 2012).
Unità operativa di cure palliative (UOCP): struttura organizzativa di coordinamento della Rete locale di CP, che ne garantisce l’effettiva
operatività nell’articolazione delle sue unità di offerta (ospedale, domicilio, hospice). Tale struttura è specificamente dedicata e formata da
figure professionali con specifica competenza ed esperienza ai sensi dell’art. 5, comma 2, legge n. 38/2010.
Valutazione multidimensionale del bisogno (VMB): operazione dinamica e continua che segue il paziente nel suo percorso di malattia. Si
tratta del momento valutativo che esplora le diverse dimensioni della persona nella sua globalità, ovvero la sua dimensione clinica, la dimensione funzionale, la dimensione affettivo-cognitiva, la dimensione spirituale, la situazione socio-relazionale-ambientale, il grado di consapevolezza del sistema malato/famiglia, nonché le volontà e le aspettative del malato.
Presa in carico: processo costituito da un insieme di azioni, percorsi, strategie d’aiuto, sostegno e cura che il servizio sanitario e sociale
mettono in atto per rispondere a bisogni complessi e che richiedono un’assistenza continuativa e prolungata nel tempo con il coinvolgimento di diverse professionalità.
Accreditamento: l’Intesa Stato-Regioni del 19 febbraio 2015 Rep. n. 32/CSR definisce i termini e le modalità per l’adeguamento da parte
delle Regioni e delle aziende sanitarie, ai criteri ed ai requisiti individuati dalla precedente Intesa Stato-Regioni del 20 dicembre 2012. In
questo ambito è inserita anche la “Realizzazione di reti di cure palliative”. L’adozione di standard per l’accreditamento di Reti assistenziali
di eccellenza deve prevedere la valutazione sistematica, periodica e multidimensionale del bisogno, la presa in carico integrata con una tempistica adeguata, il care management e la valutazione dei risultati.
3. Quadro normativo
Il D.A. n. 873 dell’8 maggio 2009 ha definito la nuova organizzazione delle cure palliative in Sicilia ed ha disciplinato la dotazione dei
posti letto hospice su tutto il territorio regionale. Nello stesso documento è stata determinata la nuova valorizzazione delle prestazioni residenziali e domiciliari ed indicate le linee di sviluppo delle cure palliative nell’ambito delle ASP.
Con successivo D.A. n. 2 del 3 gennaio 2011 è stato approvato il “Programma di sviluppo della Rete di cure palliative nella Regione
Siciliana” con lo scopo di definire le linee attuative della Rete locale di CP, incrementare l’offerta di tali cure in ambito domiciliare e residenziale e definire le modalità di presa in carico ed accompagnamento dei pazienti che necessitano di cure palliative nel corso di tutte le fasi
della loro malattia.
Obiettivo prioritario del documento è quello di definire un modello di Rete coerente con gli indirizzi indicati dalla normativa nazionale tale da garantire cure palliative per qualunque patologia evolutiva durante tutto il suo decorso, per ogni età ed in ogni luogo di cura.
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L’Intesa Stato Regioni del 25 luglio 2012, recepita con D.A. n. 1446 del 26 luglio 2013 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione
siciliana n. 40 del 30 agosto 2013, ai sensi dell’art. 5, comma 3, della legge n. 38/2010, ha definito in 14 standard le dimensioni strutturali e
di processo che devono caratterizzare la Rete locale di CP ai fini dell’accreditamento dei soggetti erogatori, evidenziando tra l’altro la necessità di identificare una struttura organizzativa con compiti di coordinamento, tra i nodi della Rete, al fine di garantire una reale operatività
della Rete locale di CP.
L’Intesa Stato Regioni del 19 febbraio 2015 Rep. n. 32/CSR ha definito il crono-programma che le Regioni e Province autonome di Trento
e Bolzano dovranno attuare in materia di adempimenti relativi all’accreditamento delle strutture sanitarie, indicando al punto 1.2.3 la realizzazione delle reti di cure palliative per il paziente adulto ed in età pediatrica, quale obiettivo da realizzare con un tempo di adeguamento
di 12 mesi per le Regioni e di 24 mesi per le aziende sanitarie.
4. Strutture organizzative della Rete locale di cure palliative
Il modello organizzativo ed assistenziale della Rete locale di CP è centrato sul paziente e sulla famiglia e modulato in rapporto ai loro
bisogni e preferenze, nel rispetto di un favorevole rapporto costo-efficacia degli interventi e della sostenibilità da parte dei Servizi sanitari
regionali. Tale modello deve, inoltre, essere accessibile ed integrato e deve garantire una risposta assistenziale adeguata ai bisogni dei malati e dei loro familiari nell’ambito dei diversi setting o “nodi” della Rete: ospedale, domicilio ed hospice.
L’ambito territoriale della rete locale di CP coincide con quello dell’Azienda sanitaria provinciale (ASP) di riferimento.
La progettazione e la realizzazione della Rete locale di CP di ogni ASP si attua sul territorio a livello di Dipartimento.
L’Unità operativa di cure palliative (UOCP) è la struttura organizzativa di riferimento della Rete locale di CP, nell’ambito della quale
viene realizzata una struttura tecnica costituita dalla Centrale operativa per il coordinamento delle attività assistenziali. La Rete locale di CP
è operativa in tutte le sue articolazioni assistenziali ed al suo interno vanno coordinati e sviluppati i servizi ospedalieri e territoriali, sanitari e sociali, pubblici e privati dedicati alla cura di tali malati. La partecipazione alla realizzazione della Rete locale di CP costituisce parte
integrante del piano di attività di ogni singola Struttura sanitaria pubblica o privata accreditata, anche attraverso la messa a punto di intese ed accordi interaziendali o di bacino, nell’ambito dei quali devono essere individuate le risorse per garantire l’attuazione dei percorsi assistenziali.
Nell’ambito della Rete locale di CP operano équipe multiprofessionali specializzate e dedicate.
In ottemperanza alle normative vigenti le ASP sviluppano appositi programmi di accesso delle cure palliative all’interno delle strutture
sanitarie di loro pertinenza; inoltre promuovono, secondo criteri valutativi, percorsi di reclutamento e formazione di personale aziendale da
dedicare a vario titolo alle strutture della rete, in ciò sostenuti da programmi regionali finalizzati.
I professionisti dei diversi “nodi” della Rete locale di CP operano secondo percorsi diagnostici terapeutici ed assistenziali (PDTA) condivisi e formalizzati. La continuità assistenziale deve essere supportata da sistemi informatici che consentono la condivisione dei flussi informativi tra i professionisti operanti nelle singole strutture sanitarie territoriali ed ospedaliere e tra quelli che operano nel territorio, sia ai fini
clinico/gestionali, sia al fine di un puntuale monitoraggio dei processi e degli esiti.
Deve essere predisposto uno specifico sistema informativo con metodologie I.C.T. (Information and Comunications Tecnology) che permetta la continuità e la condivisione delle informazioni tra i nodi della rete e la comunicazione dei dati ai servizi ministeriali di riferimento.
Parte integrante della Rete sono i medici di medicina generale (MMG) che operano in piena integrazione con le équipe multidisciplinari specialistiche con la finalità di una presa in carico globale del malato.
La UOCP ai fini della integrazione e governance della Rete locale di CP effettuerà periodici incontri di programmazione e pianificazione delle attività con i responsabili degli hospice, delle UVP, con i referenti dei “nodi ospedalieri” e con i direttori di distretto.
La Rete locale di CP opera in stretta correlazione funzionale con la Rete di terapia del dolore, con la Rete di cure palliative e Terapia del
dolore pediatrica e con le altri Reti di cura per patologie croniche.
Unità operativa di cure palliative (UOCP)
È la struttura organizzativa di coordinamento, integrazione e governance della Rete locale di CP. Tale struttura, deve possedere le caratteristiche, di norma, di unità operativa semplice a valenza dipartimentale ed essere inserita in un Dipartimento di area territoriale in coerenza con quanto disposto dal D.A. 3 gennaio 2011. L’Unità operativa di cure palliative (UOCP) è la struttura organizzativa di riferimento
della Rete ed in essa operano figure professionali con specifica competenza ed esperienza. Nell’ambito della Rete locale di cure palliative
afferiscono, quali unità operative semplici/dipartimentali, l’hospice e le UVP. L’UOCP è composta da figure professionali con specifica competenza ed esperienza tali da garantire la massima integrazione tra tutti i soggetti che erogano cure palliative nei diversi setting assistenziali.
La UOCP deve:
• tutelare il diritto della persona malata ad accedere alle cure palliative;
• pianificare l’attività assistenziale al fine del raggiungimento degli obiettivi prefissati dalla Regione e recepiti dall’ASP;
• coordinare il sistema di erogazione di cure palliative in ospedale in hospice e a domicilio, coerentemente con quanto stabilito dall’art.
5 della legge n. 38/2010 e dai successivi provvedimenti attuativi, garantendo su tutto l’ambito territoriale provinciale la continuità e
l’uniformità degli interventi;
• garantire l’accoglienza, la valutazione del bisogno e l’avvio di un percorso di cure palliative, assicurando la tempestività delle risposte
e la flessibilità nell’individuazione del setting assistenziale più appropriato, attraverso il coordinamento delle Unità valutative palliative (UVP) distrettuali;
• definire ed attuare nell’ambito della Rete, i percorsi di presa in carico e di assistenza in cure palliative anche attraverso la gestione
delle dimissioni protette, attraverso gli Uffici territoriali per le dimissioni protette all’uopo dedicati e l’integrazione con i servizi territoriali socio-sanitari e sociali;
• garantire l’adeguato controllo di tutti i sintomi fisici e psicologici che provocano sofferenza al malato, attraverso la valutazione multidimensionale dei bisogni e l’utilizzo di procedure sul trattamento dei sintomi, tratte da linee guida basate sulla evidenza;
• assicurare l’applicazione di protocolli per il riconoscimento dei malati che si avvicinano agli ultimi giorni o ore di vita e per la valutazione dei loro bisogni specifici;
• garantire una adeguata comunicazione con il malato e la famiglia e la rilevazione costante e documentata del grado di informazione
rispetto alla patologia in atto;
• effettuare il monitoraggio quantitativo e qualitativo delle prestazioni erogate, verificandone anche gli esiti ed i relativi costi attraverso l’analisi dei flussi informativi e degli indicatori ministeriali;
• assicurare l’utilizzo regolare di strumenti di valutazione della qualità percepita da parte del malato e dei familiari per le cure prestate durante il periodo di assistenza, promuovendo sistemi di miglioramento della qualità delle cure erogate;
• definire e verificare il rispetto da parte dei soggetti erogatori dei criteri e degli indicatori previsti dalla normativa vigente, ivi inclusi
gli standard di cui al D.M. n. 43 del 22 febbraio 2007;
• promuovere, su indirizzo dell’Assessorato della salute, campagne di comunicazione rivolte ai cittadini;
• promuovere ed attuare programmi di aggiornamento e formazione continua in cure palliative rivolti a tutte le figure professionali
operanti nella Rete.
L’UOCP ha il compito inoltre di integrare e facilitare le azioni delle strutture chiamate in causa all’interno dei vari percorsi assistenziali, ivi comprese le strutture extra-aziendali.
L’organo tecnico di coordinamento della UOCP è la centrale operativa (CO) ed è lo stesso responsabile dell’UOCP che la coordina.
Tale struttura ha la funzione di facilitare e razionalizzare il percorso della presa in carico globale del paziente attraverso il coordinamento di tutte le attività che vengono erogate nei nodi della Rete locale di CP e da parte dei soggetti erogatori accreditati che operano sul
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territorio provinciale garantendone la massima integrazione.
Nell’ambito della centrale operativa vengono utilizzati specifici strumenti informativi per la conservazione delle informazioni relative ai
malati assistiti e ciò anche al fine di una migliore pianificazione e condivisione dei percorsi assistenziali ed una più efficace integrazione
delle attività di assistenza. Le informazioni custodite presso la centrale operativa devono essere condivise con i soggetti erogatori accreditati che operano nel territorio di riferimento con l’obiettivo di migliorare la continuità ed appropriatezza delle cure.
La centrale operativa deve essere in grado di programmare ed eseguire i controlli ed i monitoraggi e di ricevere le chiamate 12 ore al
giorno, dal lunedì al venerdì ed il sabato mattina. Dovrà raccordarsi con gli ospedali per le dimissioni protette, attivare una procedura per
la presa in carico dei pazienti e per le modalità di utilizzo dei posti letto hospice in termini di accessibilità/disponibilità e definire l’interfaccia con la Rete di Terapia del Dolore presente nello stesso ambito provinciale e con le altre Reti di patologia.
Per la complessità delle azioni previste deve essere considerata la necessità di dotare la centrale operativa di operatori dedicati, supporto amministrativo e adeguata informatizzazione.
Unità valutativa palliativa (UVP)
L’Unità valutativa palliativa (UVP) è istituita ordinariamente in ogni distretto sanitario ed è costituita da:
1. medico di medicina generale (MMG) dell’assistito, in quanto medico di fiducia e conoscitore delle problematiche cliniche, psicologiche e sociali della persona malata e della sua famiglia;
2. esperti della valutazione multidimensionale: medico esperto in cure palliative che opera nell’ambito della UVP stessa o anche presso
l’hospice, infermiere, terapista della riabilitazione, assistente sociale, psicologo e/o altre figure professionali ritenute necessarie;
3. direttore del Distretto sanitario o suo delegato, in quanto gestore delle risorse distrettuali e responsabile della integrazione dei servizi sanitari del Distretto sanitario con i servizi sociali dei comuni.
La presa in carico del malato da parte della Rete locale di CP deve essere preceduta da una valutazione multidimensionale (VMD) da
parte dell’UVP, rivolta ai bisogni del malato e della sua famiglia, al fine di decidere il setting e la modalità assistenziale più appropriata: visite ambulatoriali, consulenze occasionali, cure palliative domiciliari di base, cure palliative domiciliari specialistiche, ricovero in hospice.
A seguito di tale valutazione avverrà, previo confronto con il medico referente della struttura erogativa (hospice o ente erogatore accreditato), l’affidamento dell’assistenza.
Lo strumento utilizzato per la VMD deve assicurare la massima completezza valutativa nelle aree più problematiche associate ai bisogni e deve avere la possibilità di essere integrato con sistemi informativi web-based di gestione e governance dei processi e dei percorsi di
cura, finalizzati anche alla valutazione degli esiti e della qualità dell’assistenza.
A seguito della richiesta di attivazione da parte del MMG o dello specialista ospedaliero, l’UVP accerta, previo l’utilizzo di adeguato strumento valutativo integrante la SVAMA (allegato n. 1), la presenza e la tipologia della malattia in fase avanzata o terminale oltre ai bisogni
clinico-assistenziali, sociali e spirituali del malato.
L’UVP deve assicurare:
• la valutazione multidimensionale per l’accesso alle cure palliative domiciliari e/o residenziali entro i termini temporali definiti dagli
indicatori;
• la pianificazione ed il monitoraggio del percorso assistenziale;
• la prescrizione degli ausili e dei presidi;
• l’integrazione con interventi sociali in relazione agli esiti della VMD;
• l’acquisizione da parte dell’ASL di provenienza, nel caso di pazienti residenti presso altre Regioni, dell’autorizzazione all’assunzione
dei relativi costi;
• il pieno rispetto di quanto esplicitato nella Carta dei servizi della UOCP e dei soggetti erogatori;
• la somministrazione di questionari di customer satisfaction alle famiglie ed ai destinatari dei trattamenti per valutare la qualità del
servizio erogato.
È compito dell’UVP inoltre il monitoraggio della durata dell’assistenza, dei bisogni sopravvenuti e della persistenza dei criteri di eleggibilità.
Per quanto concerne i distretti socio-sanitari delle aree metropolitane di Palermo, Catania e Messina dovrà essere istituita almeno una
UVP metropolitana quale unità operativa semplice. Per quanto attiene il numero delle UVP extra-metropolitane esso sarà dimensionato e
strutturato in relazione al bisogno ed alle risorse dell’ASP e potrà ordinariamente coincidere con le Unità di Valutazione Multidimensionale
(UVM) adeguatamente integrate con il medico palliativista.
5. Setting assistenziali ed unità d’offerta della Rete locale di cure palliative
La Rete locale di CP opera attraverso tre tipologie di setting assistenziali:
• le cure palliative in ospedale, con attività di consulenza nei reparti e negli ambulatori;
• le cure palliative domiciliari di base e specialistiche, che garantiscono anche l’assistenza presso le residenze per anziani;
• le cure palliative in hospice, che garantiscono il ricovero del malato.
Nell’ambito della Rete locale di CP sono identificati i seguenti standard di cura:
a) cure palliative domiciliari in ogni ASP;
b) cure palliative residenziali, nella misura di almeno un hospice per ogni ASP;
c) day-hospice;
d) cure palliative in RSA o in altra struttura territoriale protetta;
e) ambulatori di cure palliative territoriali e/o ospedalieri;
f) cure palliative ospedaliere.
a) cure palliative domiciliari
Questo standard di cura viene erogato dall’ASP e deve rispondere agli standard ed agli elementi strutturali e di processo previsti dal presente documento. Esso consiste in una tipologia di intervento rivolto a malati in fase avanzata o terminale, con Karnofsky Performance
Status (KPS) o Palliative Performance Scale (PPS) uguale o inferiore a 50, che richiedono un’assistenza coordinata a domicilio ed in cui la
natura del bisogno è di tipo clinico, funzionale e sociale.
La tipologia di trattamento palliativo, identificata dall’UVP, deve essere inquadrata su due livelli di presa in carico tra loro complementari: cure palliative domiciliari di base e cure palliative domiciliari specialistiche. In entrambi i livelli sono uguali le patologie di riferimento, i percorsi di presa in carico e gli strumenti di valutazione; è diversa invece la complessità dei bisogni e cambia il modello di presa in carico e l’intensità di cura.
I soggetti erogatori accreditati devono garantire pertanto due livelli di intervento, tra loro interagenti, in funzione della complessità dei
bisogni assistenziali che aumentano con l’avvicinarsi della fine della vita.
1. Cure palliative domiciliari di base
Livello di competenze di base costituito da interventi che garantiscono un approccio palliativo, attraverso l’ottimale controllo dei sintomi ed un’adeguata comunicazione con il malato e la famiglia. Tale livello si rivolge prevalentemente a malati identificati precocemente in
funzione di criteri generali e clinici specifici (allegato n° 2) in una fase stabile di malattia avanzata a progressione sfavorevole, per i quali è
prevista un’assistenza affidata di norma al medico di medicina generale, opportunamente formato, ad infermieri e ad altri operatori dell’équipe domiciliare accreditata di cure palliative, con la consulenza episodica del medico palliativista. Si tratta di interventi programmati che rientrano comunque nel Piano assistenziale individuale (PAI) elaborato in sede di valutazione da parte dell’UVP.
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2. Cure palliative domiciliari specialistiche
Livello di competenza specialistica costituito da interventi di équipe multidisciplinari e multiprofessionali accreditate e dedicate, in cui
il care manager è il medico palliativista responsabile dell’équipe specialistica, rivolti a malati con bisogni complessi per i quali gli interventi
di base sono inadeguati. Tale livello richiede un elevato grado di competenza e modalità di lavoro interdisciplinare proprio di un’equipe multiprofessionale (composta da medici, infermieri, psicologi, fisioterapisti, assistenti sociali, dietisti ed operatori socio-sanitari, con specifica
formazione in cure palliative). Richiede continuità assistenziale ed interventi programmati 7 giorni su 7 nonché pronta reperibilità medica
ed infermieristica nelle 24 ore, anche per la necessità di fornire supporto alla famiglia e/o al care-giver. Anche in tale livello è necessario che
il MMG mantenga uno stretto collegamento con l’equipe specialistica di cure palliative domiciliari in quanto figura sanitaria di riferimento
per il paziente e per i suoi familiari.
Criteri per definire l’appropriatezza della presa in carico a domicilio del malato da parte della Rete di cure palliative in un percorso di cure palliative domiciliari di base o specialistiche
A livello internazionale (T. E. Quill, A.P. Abernethy “Generalist plus specialist palliative care: creating a moresustainable model”
N.Engl.J.Med. March 7, 2013 e “The Palliative approach: improving care for canadians with life-limiting illnesses” www.hpcintegration.ca)
sono stati individuati tre criteri fondamentali che permettono una valutazione attendibile della gravità dei bisogni di Cure palliative e quindi della appropriatezza di interventi di cure palliative domiciliari ad intensità assistenziale differenziata (base e specialistica):
1. Fase della malattia
La fase della malattia riflette la tipologia e l’intensità delle cure che devono essere garantite. Si possono distinguere quattro fasi princi-
pali:
• stabile: i sintomi sono controllati, i bisogni del malato sono supportati in modo adeguato dalla famiglia che non manifesta criticità
particolari per quanto riguarda il percorso assistenziale (sono raccomandate le cure palliative di base);
• in peggioramento: i sintomi sono peggiorati nel corso delle ultime settimane e/o si sono manifestati nuovi problemi che richiedono
adattamenti nel piano di cura e un monitoraggio regolare della situazione (sono raccomandate le cure palliative di base);
• instabile: sono insorti problemi nuovi e/o sono peggiorati rapidamente problemi che già preesistevano, tali da richiedere una rivalutazione costante e spesso urgente dei cambiamenti del piano assistenziale, necessari per far fronte ai bisogni del malato e della famiglia (Sono raccomandate le cure palliative specialistiche);
• condizione di fine vita: è prevedibile la morte del malato in tempi brevi, con la necessità di rivalutazioni frequenti, anche più volte al
giorno, del piano assistenziale (Sono raccomandate le Cure Palliative Specialistiche).
Non esiste necessariamente un ordine sequenziale nel tempo per queste fasi, che di per sé possono avere una durata variabile, da giorni a settimane a mesi.
2. Severità dei problemi clinici
Per la valutazione di questo criterio, si richiede l’utilizzo di strumenti di valutazione dell’impatto dei sintomi sulla qualità di vita del
malato, già peraltro previsto dall’Intesa del 25 luglio 2012 della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Provincie
autonome di Trento e Bolzano. Fra le dimensioni strutturali e di processo che caratterizzano la Rete locale di cure palliative, al punto n. 9
viene infatti affermato che “la Rete locale di cure palliative garantisce un adeguato controllo del dolore e degli altri sintomi fisici e psicologici che provocano sofferenza al malato, attraverso la valutazione multidimensionale dei bisogni…”
3. Grado di autonomia fisica
Per quanto attiene questa valutazione, si richiede l’utilizzo della Scala di Karnofsky e delle scale ADL e IADL. Queste scale sono ampiamente usate nell’ambito delle cure palliative in Italia e fanno parte della rilevazione dei bisogni dei malati contenuta nei flussi informativi
SIAD.
La natura dei bisogni del malato, determinata dai criteri sopra descritti, concorre a distinguere il percorso di cure palliative domiciliari di base da quello di tipo specialistico, unitamente ad altri due fattori: l’intensità assistenziale (definita dal coefficiente di intensità assistenziale CIA) e la complessità in funzione del case mix e dell’impegno delle figure professionali coinvolte nel piano di cura (definita dalle giornate effettive di assistenza GEA).
Le cure palliative domiciliari di base e specialistiche devono essere richieste, su apposita modulistica dedicata, dal MMG se il paziente
trovasi a domicilio o in RSA e dal medico specialista ospedaliero, attraverso l’attivazione della procedura di dimissione protetta se il paziente è ricoverato in ospedale.
Le dimissioni protette vanno realizzate attraverso il coinvolgimento degli uffici territoriali per le dimissioni protette esistenti in ogni
presidio delle aziende ospedaliere, con la trasmissione dell’apposita modulistica dedicata alla UVP Distrettuale, sia nel caso venga prospettato il ricovero in Hospice, sia qualora venga richiesta l’attivazione di un percorso di cure palliative domiciliari. Per i pazienti inseriti in un
programma di Cure Palliative Domiciliari deve essere prevista l’erogazione diretta dei farmaci, degli ausili e dei presidi.
Nel caso di necessità di attivazione del livello di base per l’età pediatrica (cure palliative domiciliari pediatriche – CPDP - di primo livello), la procedura seguirà quanto previsto dal D.A. 01.09.2014 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana n. 39 del 19 settembre 2014 “Programma di sviluppo della Rete di cure palliative terapia del dolore in età pediatrica nella Regione siciliana”.
Va specificato che le Cure palliative domiciliari, di base e specialistiche, non possono in alcun modo essere espletate nel contesto di attività di assistenza domiciliare integrata (ADI). La complessità dei bisogni del malato e dei familiari richiede infatti un percorso assistenziale
specifico caratterizzato da un elevato livello di competenza dei professionisti che assistono il malato e da una metodologia di lavoro interdisciplinare e multiprofessionale. Pertanto l’attività di cure palliative domiciliari deve essere diversificata e distinta dall’attività di ADI, sia
dal punto di vista organizzativo sia dal punto di vista funzionale (centrali operative diverse ed équipe dedicate per i diversi livelli assistenziali).
Ai fini dell’individuazione delle figure professionali che operano a livello domiciliare, in coerenza con quanto previsto dall’Articolo 5,
comma 2, della legge n. 38/2010, si rimanda all’allegato 3.
Ai fini della competenza delle figure professionali operanti a livello domiciliare si rimanda all’allegato tecnico dell’Accordo Stato Regioni
del 10 luglio 2014 (allegato 5).
b) cure palliative residenziali/hospice
All’hospice, accedono, di norma, i malati adulti che hanno compiuto i 18 anni di età (vedi D.A. n. 1358 del 2014 Programma di sviluppo della Rete di cure palliative pediatriche), affetti da una malattia progressiva ed in fase avanzata, in rapida evoluzione e a prognosi infausta, oncologica o “non oncologica”, non più suscettibili di terapia etiopatogenetica, in base ai seguenti criteri:
1. aspettativa di vita, di norma valutata in 6 mesi, in base ad indicatori prognostici validati scientificamente ed alla esperienza dell’equipe curante;
2. Karnofsky Performance Status (KPS) uguale o inferiore al valore di 40 o Palliative Performance Scale (PPS) uguale o inferiore al valore di 50 o Palliative Prognostic Index PPI score ≤4
3. elevato livello di necessità assistenziale e/o ridotta autonomia funzionale e/o compromissione dello stato cognitivo caratterizzanti uno
stato di “fragilità”;
4. impossibilità di attuare le cure palliative domiciliari per problematiche sanitarie e/o sociali;
5. quadro caratterizzato da instabilità di sintomi e segni (ad es. dolore o dispnea), da necessità di adeguamenti terapeutici continui per
ottenere la stabilità del quadro clinico e/o dalla presenza di manifestazioni cliniche di difficile e/o complesso trattamento (ad es. piaghe maleodoranti, lesioni a grave rischio di emorragia, delirio);
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6. necessità di garantire periodi di “sollievo” per la famiglia.
I malati possono accedere al ricovero in hospice, provenendo da qualsiasi setting assistenziale qualora in possesso dei requisiti specifici sopra indicati e previa valutazione da parte della UVP e segnalazione alla centrale operativa.
Nell’hospice devono integrarsi armoniosamente le competenze cliniche e le capacità relazionali, al fine di creare un ambiente accogliente, ricco di calore e contemporaneamente in grado di curare efficacemente e rapidamente i sintomi destabilizzanti, premessa indispensabile per la creazione di un percorso “dignitoso” verso la fase finale della vita. Le cure palliative in hospice sono costituite da un complesso integrato di prestazioni sanitarie professionali di tipo medico, infermieristico, riabilitativo e psicologico, oltre che da prestazioni sociali, tutelari ed alberghiere. Esse sono erogate da equipe multidisciplinari e multiprofessionali che assicurano cure ed assistenza in via continuativa
per ventiquattro ore e sette giorni su sette. Le cure in hospice sono garantite in modo omogeneo ovunque esso sia collocato. Non sono corrette derive di ipermedicalizzazione (con il rischio implicito di accanimento terapeutico), né derive verso il semplice accudimento (con il
rischio di un inadeguato trattamento sanitario). Devono essere favorite attività come la musicoterapia, le arti visive, la terapia occupazionale (la cucina, il decoupage, etc…), la pet therapy, et al.
L’hospice per adulti non prevede posti letto per minori, i quali devono essere ricoverati presso l’hospice pediatrico (vedi D.A. n. 1358 del
2014 Programma di sviluppo della Rete di cure palliative pediatriche). L’hospice pediatrico non può essere contiguo all’hospice per adulti ed
il personale dell’hospice pediatrico deve possedere competenze specifiche in ambito pediatrico. Il responsabile dell’hospice per adulti non può
in alcun modo coincidere con il responsabile dell’hospice pediatrico. Nelle more dell’attivazione degli hospice pediatrici, i minori che necessitano di ricovero dovranno essere assistiti presso strutture di area pediatrica.
L’organizzazione deve prevedere:
• la pluridisciplinarietà necessaria per assicurare la qualità della presa in carico e l’adattamento del progetto di cura al bisogno del
malato e della sua famiglia;
• l’intervento di uno psicologo sul paziente o sul familiare;
• l’intervento di un assistente sociale;
• l’intervento di un dietista/nutrizionista;
• l’intervento di volontari;
• l’intervento di un assistente spirituale;
• la possibilità di visite libere ai pazienti, senza orari predefiniti, da parte dei familiari.
L’équipe deve essere multiprofessionale con personale dedicato. Nell’ambito di ogni hospice sarà identificato il responsabile della struttura. L’équipe di base è costituita da medici, infermieri e psicologi ed operatori socio sanitari in possesso di adeguata formazione ed esperienza. Con questa struttura di base collaborano, in rapporto ai bisogni del malato e della famiglia, fisioterapisti, assistenti sociali nonché le
altre figure professionali ritenute essenziali.
Le équipe multiprofessionali adottano quale strumento di condivisione professionale periodico la riunione d’equipe.
Gli hospice sono inseriti nei LEA territoriali, anche quando sono logisticamente situati in strutture sanitarie di ricovero e cura oppure
ne costituiscano articolazioni organizzative.
Ai fini della definizione dei requisiti strutturali e tecnologici per i Centri residenziali di cure palliative (hospice), in coerenza con quanto previsto dall’art. 5, comma 3, della legge 38/2010, si rimanda al D.P.C.M. del 20 gennaio 2000.
Per garantire la piena funzionalità organizzativo/assistenziale e la continuità tra il regime residenziale e quello domiciliare, potranno
essere previste specifiche forme di partnership tra gli hospice e i soggetti erogatori di cure palliative domiciliari accreditati con il Servizio
sanitario regionale, anche attraverso forme di specifiche contrattualizzazioni.
Ai fini dell’individuazione delle figure professionali, in coerenza con quanto previsto dall’articolo 5, comma 2, della legge n. 38/2010, si
rimanda all’allegato 4.
Ai fini della competenza delle figure professionali operanti presso l’hospice si rimanda all’allegato tecnico dell’Accordo Stato-Regioni del
10 luglio 2014 (allegato 5).
c) day-hospice
Il day-hospice è un’articolazione organizzativa dell’hospice ed eroga prestazioni diagnostico-terapeutiche e assistenziali di particolare
complessità a ciclo diurno non eseguibili a domicilio. Le funzioni del day-hospice sono equiparabili alle prestazioni in regime di ospedalizzazione a ciclo diurno.
d) cure palliative in RSA
Le strutture residenziali assistite (RSA) o altre strutture di tipo residenziale accreditate garantiscono le cure palliative ai propri ospiti
avvalendosi dell’UVP territorialmente competente, con le modalità indicate alla voce “Cure palliative domiciliari”.
e) ambulatorio
L’ambulatorio territoriale e/o ospedaliero dedicato garantisce l’erogazione di prestazioni per pazienti autosufficienti che necessitano di
valutazione multidimensionale specialistica per il controllo ottimale dei sintomi, ivi compreso il dolore ed il sostegno alla famiglia. Presso
l’ambulatorio viene supportato il percorso di comunicazione della diagnosi e della prognosi e di pianificazione delle cure e garantita la continuità del percorso assistenziale attraverso la collaborazione con la équipe specialistica o il MMG.
f) cure palliative ospedaliere
Nell’ambito dell’assistenza ospedaliera, l’approccio palliativo deve essere garantito per tutti i malati durante l’intero percorso di cura, in
funzione dei loro bisogni ed in integrazione con le specifiche fasi terapeutiche delle malattie croniche evolutive, in tutti i reparti di degenza.
Le cure palliative in ospedale sono caratterizzate da prestazioni di consulenza palliativa medica, infermieristica e psicologica e da attività ambulatoriale.
Le prestazioni di consulenza palliativa garantiscono un supporto specialistico ai malati nei diversi regimi di assistenza ospedaliera al
fine di un ottimale controllo dei sintomi, di una pianificazione delle cure, all’ottimizzazione dei percorsi diagnostico-terapeutici, all’individuazione del percorso e del setting di cura più appropriato e di una appropriata comunicazione con il malato e con la famiglia, contribuendo ad assicurare continuità assistenziale durante tutto il percorso di malattia ed integrazione tra i diversi nodi della Rete.
6. Accesso alla rete di cure palliative e modalità di realizzazione di un intervento palliativo
Va premesso che le cure palliative sono comprese nei Livelli essenziali di assistenza (LEA) e che i fondamenti su cui si basa il loro sviluppo sono indicati ampiamente nella normativa regionale.
A ciò bisogna aggiungere che la fase terminale non è caratteristica esclusiva della malattia oncologica ma rappresenta una costante della
fase finale della vita di persone affette da malattie ad andamento evolutivo, spesso cronico, a carico di numerosi apparati e sistemi ed è caratterizzata da una progressiva perdita di autonomia e dal manifestarsi di sintomi fisici e psichici che richiedono spesso trattamenti complessi e da una sofferenza globale che coinvolge il nucleo familiare.
A tali principi, considerato che il diritto del cittadino ad accedere alle cure palliative deve essere tutelato e garantito, così come disposto dai commi 1 e 2 dell’art. 1 della legge 38/2010, bisogna associare i seguenti orientamenti relativi a quello che deve essere considerato a
tutti gli effetti un intervento palliativo:
a) segnalazione del caso
b) colloquio preliminare
c) valutazione del bisogno
d) presa in carico del malato e della sua famiglia
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e) riunione multiprofessionale
f) sostegno psicologico
g) supporto sociale
h) supporto spirituale
i) supporto al lutto
l) misurazione della qualità di vita
a) Segnalazione del caso
L’accesso alla Rete locale di CP avviene mediante il PUA (Punto unico di accesso alle prestazioni socio-sanitarie) attraverso la richiesta
formulata su apposita modulistica dedicata, da parte del MMG o del medico specialista ospedaliero (tramite gli uffici territoriali per le dimissioni protette). Il PUA trasmette tempestivamente la segnalazione alla Centrale operativa ed alla unità di valutazione palliativa (UVP) distrettuale per la successiva valutazione.
La segnalazione del caso al PUA può avvenire da parte di chiunque abbia interesse:
• persona malata;
• familiari o vicinato;
• medico di medicina generale;
• pediatra;
• reparto ospedaliero;
• servizi sociali;
• soggetto erogatore accreditato.
b) Colloquio preliminare
Tra le fasi fondamentali del percorso assistenziale il colloquio di accoglienza è parte integrante del momento valutativo.
Il primo incontro con il servizio di cure palliative rappresenta il momento basilare per l’avvio di una relazione di assistenza efficace e
costruttiva. Esso ha la finalità di accogliere i familiari che richiedono l’assistenza, offrendo un momento di ascolto attivo volto a rilevare il
grado di consapevolezza e le aspettative. Il colloquio ha la funzione di orientare il malato nell’ambito delle rete di servizi e di raccogliere le
informazioni anagrafiche, cliniche e sociali necessarie alla valutazione della richiesta sia sul piano clinico che assistenziale. Sempre in tale
sede, vanno evidenziate le risorse interne ed esterne che possono essere attivate per l’assistenza domiciliare; inoltre vanno illustrate le finalità delle cure palliative e le modalità della presa in carico.
Il colloquio va svolto da operatori dedicati all’accoglienza, con adeguate competenze relazionali.
Va utilizzata apposita modulistica per la raccolta delle informazioni necessarie all’avvio dell’assistenza e contestualmente va acquisito
il consenso informato all’assistenza ed al trattamento dei dati.
Acquisito il consenso informato, l’utente/familiare verrà messo a conoscenza che nel territorio dell’ASP operano più soggetti erogatori
tra i quali verrà individuata la struttura accreditata che provvederà all’attività assistenziale.
c) Valutazione del bisogno
L’UVP distrettuale dell’ASP è il luogo elettivo dove avviene la valutazione della richiesta di assistenza. Il miglioramento della qualità di
vita nella fase avanzata e terminale di malattia è strettamente correlato alla soddisfazione di bisogni fisici, relazionali, sociali, psicologici,
culturali e spirituali. Conoscere e saper riconoscere tali bisogni è il primo passo per trovare ed offrire le risposte che con maggiore probabilità potrebbero soddisfarli. In termini organizzativi significa mettere in atto nel modo più concreto possibile un modello assistenziale efficace che metta al centro il malato nella sua individualità ed i suoi familiari, utilizzando al meglio le risorse disponibili.
Si tratta di raggruppare i bisogni per aree o identificare le richieste più rilevanti e/o più frequenti, operando in équipe e mobilitando le
risorse di volta in volta necessarie, nell’ambito della famiglia, degli operatori e della rete integrata sociale di assistenza.
La decisione di accogliere un malato in un programma di cure palliative dovrà comunque essere presa, tenuto conto della volontà del
malato o del familiare, del parere del MMG, dello specialista che ha in cura il malato e del medico palliativista. L’ammissione dovrà essere
sostenuta da una valutazione globale clinico/assistenziale e psico-sociale che darà luogo a un progetto di cura individualizzato ed inserito
nell’ambito di un dossier informatizzato che dovrà accompagnare il malato in tutto il suo percorso.
La presa in carico del malato da parte della Rete locale di CP deve essere preceduta da una valutazione multidimensionale (VMD) da
parte dell’UVP, che coinvolga il malato e la sua famiglia e finalizzata a decidere il setting e la modalità assistenziale più appropriata: visite
ambulatoriali, consulenze occasionali, cure palliative domiciliari di base, cure palliative domiciliari specialistiche, ricovero in hospice.
La decisione di modificare il piano di cura precedentemente proposto dovrà essere assunta sulle stesse basi.
d) Presa in carico del malato e della sua famiglia
La qualità di vita del malato dipende molto dalla qualità delle relazioni con i familiari. Perché questo si realizzi l’intervento globale di
presa in carico di un paziente in fase avanzata presuppone anche una contestuale attenzione al circuito familiare. È compito degli operatori rispondere in maniera appropriata alle innumerevoli domande e ai dubbi che vengono posti sulle terapie fatte e su quelle non fatte o fattibili, sulle risposte alle necessità e sui bisogni sempre maggiori. Il malato e la sua famiglia hanno il pieno diritto ad un’informazione chiara e completa sulle condizioni di salute e sul decorso della malattia, perché le cure palliative devono favorire la piena consapevolezza nel
malato e nei suoi familiari per la partecipazione alle scelte che lo riguardano. Il supporto psicologico e principalmente sociale deve potere
comprendere tutti gli aspetti possibili di presa in carico del contesto familiare dal momento della diagnosi, alla condivisione dei percorsi
assistenziali, fino al supporto al lutto, elemento distintivo specifico delle cure palliative.
e) Riunione multiprofessionale
La riunione multiprofessionale è lo strumento principale di lavoro. L’attitudine al lavoro in gruppo, a domicilio o in hospice, deve essere il risultato di un processo di apprendimento relazionale basato sulla capacità di sviluppare una comunicazione efficace fra i membri dell’equipe e fra questi ed i malati assistiti.
La riunione di équipe finalizzata alla discussione di ogni singolo caso deve avvenire con cadenza periodica. Tale incontro, condotto dal
coordinatore medico o infermieristico ed aperto alla partecipazione di tutti gli operatori sanitari e psicosociali coinvolti nel processo di cura
al paziente, costituisce lo strumento operativo fondamentale affinché ciascun operatore possa fruire di momenti di riflessione volti ad individuare il miglior approccio gestionale del paziente ed offrire una assistenza di elevata qualità.
f) Sostegno psicologico
La supervisione psicologica delle équipe che operano all’interno della Rete locale di CP è indispensabile per adeguare il livello professionale ai bisogni del malato e per sostenere emotivamente gli operatori nello svolgimento delle proprie funzioni.
Nella Rete locale di CP sono attivati specifici programmi di supporto psicologico rivolti agli operatori che vivono situazioni di particolare difficoltà nella gestione dei processi assistenziali, allo scopo di monitorare e prevenire il rischio di burn-out.
Tali programmi, centrati sull’obiettivo di favorire l’elaborazione del cordoglio e del lutto correlati all’attività assistenziale, sono finalizzati all’acquisizione di capacità comunicative, relazionali e di gestione delle emozioni. Gli strumenti terapeutici idonei a perseguire questi
obiettivi possono andare da interventi individuali di psicoterapia comportamentale o ad orientamento psicodinamico, all’organizzazione di
gruppi di supervisione finalizzati ad incrementare il senso di competenza nella relazione terapeutica, l’identità professionale, la sicurezza e
la soddisfazione degli operatori.
Va garantito inoltre adeguato supporto psicologico al paziente ed alla sua famiglia.
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g) Supporto sociale
L’assistente sociale che opera nella Rete locale di CP deve garantire adeguate risposte ai bisogni sociali dei malati e dei familiari attraverso interventi socio-sanitari. Deve intervenire nella valutazione della persona e del suo contesto familiare-affettivo condividendo il percorso di presa in carico con l’equipe di CP per la gestione degli aspetti assistenziali ed organizzativi, secondo criteri di flessibilità e continuità
assistenziale e fornendo interventi di sostegno relazionale e comunicativo, di mediazione tra bisogni e risorse.
h) Supporto spirituale
La Rete locale di CP deve contribuire a garantire risposte organizzative adeguate ai bisogni spirituali dei malati e dei familiari al fine di
evitare severe quote di sofferenze individuali e di sistema.
i) Supporto al lutto
Ad avvenuto decesso sarà cura dell’equipe curante effettuare una visita di cordoglio, parte integrante dell’intero percorso assistenziale,
nel rispetto delle tradizioni culturali del contesto familiare.
La Rete locale di CP deve pertanto garantire programmi di supporto per i familiari dei malati assistiti in caso di lutto patologico.
j) Misurazione della qualità di vita
Dovranno essere utilizzati con regolarità strumenti validati di misurazione della qualità di vita dei pazienti assistiti. La valutazione della
qualità di vita del paziente nei diversi luoghi di cura deve rappresentare la prima fase del processo di presa in carico.
Nel particolare contesto delle cure di fine vita, cure globali e continue che mirano non solo al trattamento dei bisogni fisici ma anche
alle necessità psicologiche, emozionali e spirituali, l’obiettivo primario deve essere quello di garantire la migliore qualità di vita possibile ai
fini di una corretta formulazione del piano assistenziale.
7. Continuità delle cure
Nella Rete locale di CP è garantita la continuità della cura attraverso l’integrazione tra i diversi nodi (domicilio, hospice, ospedale, strutture residenziali).
L’integrazione di queste opzioni assistenziali, in un programma di cure individuali, è condizione essenziale per poter dare una risposta
efficace ai bisogni dei malati e dei loro familiari. La Rete locale di CP garantisce anche una valutazione costante dei bisogni della famiglia
al fine di individuare un percorso di supporto.
8. Accreditamento delle organizzazioni no profit
Le cure palliative domiciliari sono in atto garantite in Sicilia dalle ASP attraverso organizzazioni non profit accreditate con il Servizio
sanitario regionale. I criteri di accreditamento per l’erogazione di cure palliative domiciliari sono definiti dal D.A. n. 2280 del 14 novembre
2011. Le organizzazioni non profit accreditate si configurano a tutti gli effetti come soggetti erogatori che concorrono alla clinical governance, rendendosi responsabili del raggiungimento/mantenimento degli standard assistenziali definiti della recente normativa in materia di cure
palliative (Intesa Stato-Regioni del 20/12/12 “Revisione sulla normativa per l’accreditamento” ed Intesa Stato-Regioni del 25 luglio 2012 “Requisiti minimi e modalità organizzative necessari per l’accreditamento delle strutture di assistenza ai malati terminali e delle unità di
cure palliative”).
Con accordo raggiunto e sottoscritto in data 31.01.2014 presso l’Assessorato della salute dai rappresentanti delle organizzazioni non profit accreditate, sono stati definiti gli ambiti provinciali di attività di ciascuna ONLUS con l’obiettivo di assicurare in tutte le province la presenza di almeno due soggetti erogatori. Tale accordo è stato recepito con D.A. n. 1328 del 21.08.2014 che ha regolamentato l’accesso al sistema erogativo delle cure palliative domiciliari da parte delle organizzazioni non profit accreditate.
Assume particolare rilevanza l’esigenza di istituire una funzione di vigilanza regionale al fine di garantire:
• la verifica del possesso dei requisiti di accreditamento (ex ante), la cui istruttoria rimane in capo alle ASP, ed al proposito si evidenzia che il requisito di esclusività o prevalenza nel settore delle cure palliative, già indicato nel D.A. n. 2280 del 14 novembre 2011, deve
essere riferito a specifiche attività assistenziali espletate nell’ambito del territorio della Regione siciliana da almeno cinque anni;
• la verifica triennale del mantenimento dei requisiti di accreditamento;
• il controllo dell’osservanza delle regole di appropriatezza riguardo i criteri di eleggibilità e di erogazione degli specifici setting assistenziali in materia di cure palliative;
• un’offerta assistenziale non monopolistica e diversificata al cittadino e, di conseguenza, la coesistenza di almeno due soggetti erogatori per ciascun ambito provinciale. A tal proposito si evidenzia che da parte di ciascuna ASP dovrà comunque essere garantita ad
ogni soggetto erogatore accreditato che opera nel proprio territorio l’attribuzione di un budget minimo tale da consentire la copertura delle spese vive di gestione in coerenza con i provvedimenti assessoriali (cfr. DA n. 922/15) che garantiscono un budget minimo
congruo alle strutture specialistiche accreditate di nuova contrattualizzazione alla luce dei principi introdotti dalla giurisprudenza in
materia. I criteri per l’attribuzione di detto budget ai soggetti erogatori saranno determinati con successivo provvedimento assessoriale.
• la programmazione dei fabbisogni assistenziali, con relativa determinazione del budget di spesa per ciascuna ASP, che dovrà essere
attuata sulla base dei dati epidemiologici relativi alla mortalità per malattie oncologiche e non oncologiche forniti dal DASOE.
9. Integrazione socio-sanitaria
In sede di iniziale valutazione dei bisogni assistenziali e nelle valutazioni successive, la UVP dovrà dedicare particolare attenzione alla
integrazione tra i servizi sanitari con i servizi sociali dei comuni. La UOCP dovrà prevedere la predisposizione di azioni integrate all’interno
dei piani di zona di cui alla legge n. 328/2000, al fine di assicurare alle persone malate ed alle loro famiglie tutti gli interventi sanitari e sociali previsti dal Programma assistenziale individuale (PAI).
10. Gli operatori della Rete locale di CP
Per quanto attiene i profili professionali idonei ad operare nell’ambito della Rete locale di CP, con decreto del 4 giugno 2015 del
Ministero della salute, sono stati individuati i criteri per la certificazione della esperienza triennale nel campo delle cure palliative dei medici in servizio presso le reti dedicate alle cure palliative pubbliche o private accreditate, di cui alla legge 27 dicembre 2013, n. 147, comma
425.
Tali criteri stabiliscono che, fermo restando quanto sancito dall’Accordo del 10 luglio 2014 sulle figure professionali che garantiscono
le cure palliative (allegato n. 5), ai fini del rilascio della certificazione dell’esperienza professionale svolta nell’ambito della Rete locale di CP,
possono presentare istanza i medici privi di specializzazione o in possesso di una specializzazione diversa da quella di cui al decreto del
Ministero della salute del 28 marzo 2013, i quali alla data di entrata in vigore della legge 27 dicembre 2013, n. 147 erano in servizio presso
le reti dedicate alle cure palliative pubbliche o private accreditate nell’ambito territoriale di riferimento in sede ospedaliera, domiciliare e
residenziale, così come individuate nell’Intesa Stato-Regioni sancita il 25 luglio 2012, Rep. n. 151/CSR.
Il medico deve aver svolto, alla data di entrata in vigore della legge n. 147/2013, attività nel campo delle cure palliative per almeno tre
anni, anche non continuativi presso le strutture delle reti dedicate alle cure palliative pubbliche o private accreditate.
Per quanto attiene la Regione Sicilia, al fine del rilascio della certificazione della propria esperienza professionale e dell’inserimento in
un provvedimento ricognitivo regionale, il medico richiedente dovrà inoltrare l’istanza (allegato n. 6) entro 18 mesi dall’entrata in vigore del
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decreto del Ministero della salute del 4 giugno 2015, indirizzandola al dirigente generale del Dipartimento ASOE, via Vaccaro, 5 Palermo.
L’istanza dovrà essere corredata della seguente documentazione:
• curriculum vitae in formato europeo;
• stato di servizio rilasciato dal rappresentante legale della struttura pubblica e/o privata accreditata in cui il medico era in servizio alla
data di entrata in vigore della legge n. 147/2013, ovvero da dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà;
• attestazione del direttore sanitario della struttura pubblica e/o privata accreditata accreditata della rete stessa, nella quale il medico
ha svolto la propria attività, dalla quale emerga l’esperienza professionale maturata ai sensi del comma 2 dell’art. 1 del decreto 4 giugno 2015.
In fase di prima applicazione possono chiedere la certificazione di cui all’art. 1 del decreto 4 giugno 2015 anche i medici in servizio presso enti o strutture che erogano attività assistenziali di cure palliative che abbiano presentato istanza per l’accreditamento istituzionale, quest’ultima documentata attraverso una attestazione del rappresentante legale della struttura o dell’ente.
Entro 90 giorni dal ricevimento della domanda, l’Assessorato della salute emanerà il decreto con il quale certificherà l’esperienza professionale del medico che verrà inserito nel predetto provvedimento ricognitivo e che potrà operare nell’ambito della Rete locale di CP nel
contesto di uno dei nodi della Rete o dei soggetti pubblici o privati accreditati.
Tale decreto verrà aggiornato sulla base delle nuove istanze che perverranno successivamente entro il termine dei 18 mesi sopraindicato.
11. Formazione
La formazione multidisciplinare degli operatori è un elemento indispensabile per il mantenimento di adeguati livelli qualitativi dell’assistenza.
Il Coordinamento regionale di cure palliative definisce la programmazione pluriennale in accordo con le strutture formative aziendali.
La struttura organizzativa di coordinamento della Rete locale (UOCP) partecipa, con le strutture aziendali dedicate, ai piani di formazione continua per gli operatori della Rete locale di CP e per quanto attiene al personale neoassunto dovrà essere messo in atto uno specifico piano di accoglienza e affiancamento/addestramento da parte dei soggetti erogatori che comprenda periodi di tirocinio obbligatorio presso le strutture della Rete (Art. 8, comma 3, legge n. 38/2010). Nella realizzazione di programmi formativi specifici sulle cure palliative la ASP
potrà avvalersi della partnership di soggetti erogatori accreditati in qualità di Provider ECM.
Quando sono presenti i volontari, essi devono essere adeguatamente formati e regolarmente supervisionati per le attività loro assegnate nell’ambito della Rete locale di CP.
Per le figure professionali che operano nella Rete locale di CP i contenuti minimi dei percorsi formativi obbligatori ed omogenei in termini di conoscenze, competenze e abilità ai fini dello svolgimento dell’attività professionale, sono quelli riportati nell’allegato tecnico
all’Accordo Stato-Regioni del 10 luglio 2014.
Fanno parte integrante e costituiscono riferimento per la formazione avanzata i master in cure palliative di I e II livello, attivati in ottemperanza alla legge n. 38/2010 ed ai successivi decreti attuativi presso le sedi universitarie.
Per le attività formative sarebbe auspicabile inoltre, d’intesa con la Facoltà di medicina e chirurgia, l’implementazione di specifici percorsi formativi in cure palliative sia durante il percorso di laurea che nell’ambito delle nove discipline equipollenti alla disciplina di cure palliative (ematologia, geriatria, malattie infettive, medicina interna, neurologia, oncologia, pediatria, radioterapia, anestesia e rianimazione).
Il 24 febbraio 2014 la disciplina di cure palliative è stata inserita tra le possibili discipline per le quali chiedere l’accreditamento ECM,
grazie alla modifica del tracciato record ECM alla versione 1.12 e del relativo schema xsd tracciato record consuntivo ECM.
12. Adeguata comunicazione ai cittadini
La Regione siciliana sviluppa programmi specifici di informazione ai cittadini sui principi di una migliore assistenza ai malati e sulle
modalità di accesso ai servizi delle Rete, in coerenza con quanto stabilito dal Programma regionale di comunicazione.
Ogni ASP dovrà promuovere campagne di comunicazione che mettano in condizione i cittadini di attuare una scelta assistenziale in
funzione delle necessità e preferenze del paziente. Dovranno essere valorizzati i diritti alla continuità delle cure, alla disponibilità di informazioni, alla qualità di vita, alla scelta assistenziale e terapeutica. La campagna di informazione e di sensibilizzazione sarà diretta sia al pubblico generico, attraverso i mezzi di comunicazione di massa, sia alle fasce di età giovanili attraverso interventi nelle scuole. In particolare
bisognerà informare i cittadini che il dolore può essere evitato almeno nella maggior parte dei casi ricorrendo alle terapie idonee, fugando
i falsi timori della dipendenza dagli oppiacei. La campagna informativa dovrà anche trasmettere indicazioni precise sull’organizzazione della
Rete locale di CP e in particolare sull’ assistenza domiciliare e sugli hospice. Sarà compito anche delle aziende sanitarie operanti nell’ambito territoriale della Rete locale di CP condurre campagne di informazione sugli aspetti organizzativi della Rete locale di CP e sui propri servizi aziendali. Il programma di comunicazione/informazione può essere realizzato con il contributo di tutti gli enti erogatori pubblici e privati operanti nel settore.
Oltre al necessario supporto dei distretti socio-sanitari, dei MMG e dei farmacisti, dovrà essere prevista la possibilità di esporre materiale informativo all’interno degli studi medici, delle farmacie e degli ambulatori delle ASP.
13. Valorizzazione del volontariato
La partecipazione di volontari nell’ambito della Rete di CP costituisce un importante elemento di qualità e di diversificazione finalizzato alla fase di umanizzazione nelle cure palliative.
Le associazioni di volontariato che forniscono tale forma di supporto sono costituite da un insieme di persone che si mobilitano per
migliorare le condizioni di vita delle persone sofferenti e dei loro familiari che affrontano la fase finale della vita, senza interferire con le attività sanitarie ed assistenziali.
Il volontario si affianca e si coordina con il medico e l’infermiere e con le altre figure professionali nello svolgimento della propria attività di solidarietà umana, supporto al malato e sostegno alla sua famiglia. I volontari operano con professionalità e competenza, in modo
continuativo e responsabile, contribuendo con la propria azione a garantire i livelli di qualità dell’associazione di appartenenza. La loro missione si iscrive nell’ambito di un quadro di laicità e di neutralità.
Nell’osservanza delle leggi nazionali e regionali in vigore, le associazioni di volontariato hanno l’obbligo di:
• dotarsi di una carta dei servizi che definisca i principi oggetto dell’intervento;
• tenere aggiornato il registro dei volontari;
• certificare la selezione e la formazione/educazione permanente;
• garantire la supervisione continua;
• recepire ed applicare il codice deontologico;
• dotarsi di adeguati strumenti di verifica di qualità della propria attività;
• garantire annualmente il possesso di risorse proporzionate agli obiettivi assistenziali dell’associazione;
• garantire le adeguate coperture assicurative.
L’attività dei volontari deve essere regolata da convenzioni o da protocolli di intesa formali che delineino i compiti, le responsabilità e
le forme di integrazione.
14. Procedure per discussione e risoluzione delle scelte etiche
La Rete locale di CP stabilisce le procedure per la discussione e la risoluzione dei dilemmi etici che si dovessero presentare, anche per
quanto riguarda le procedure di eventuale segnalazione ad un comitato etico.
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15. Quadro attuativo della Rete
Nel corso degli ultimi 15 anni è stata data attuazione al Programma regionale di cure palliative che oggi vede realizzati tutti gli hospice
previsti in fase progettuale e buona parte delle reti domiciliari di cure palliative a livello provinciale.
a) Hospice
Di seguito è riportato lo stato di attuazione degli hospice sul territorio della Regione Sicilia:
* Posti letto programmati ai sensi del “Programma regionale per la realizzazione della rete di assistenza ai malati in fase avanzata e terminale” approvato
con decreto assessoriale n. 32881 del 9 ottobre 2000 e successive modifiche e integrazioni
** Posti letto attivati risultanti dai flussi informativi alimentati dalle aziende sanitarie
La rete regionale degli hospice verrà definita in ottemperanza alle previsioni contenute nel D.A. 14 gennaio 2015 “Riqualificazione e
rifunzionalizzazione della Rete ospedaliera-territoriale delle Regione Sicilia”, nonché in attuazione alle indicazioni contenute nel regolamento sugli standard relativi all’assistenza ospedaliera di cui al decreto ministeriale n. 70 del 2 aprile 2015 (decreto Balduzzi) recepito con decreto assessoriale dell’1 luglio 2015. Pertanto si procederà con successivo provvedimento alla rideterminazione dei posti letto hospice in ambito regionale tenuto conto anche delle crescenti richieste di ricovero per tutte le forme di malattie cronico-degenerative.
In relazione alla dotazione di posti letto programmati per la rete regionale di cure palliative, nonché della contestuale valorizzazione
economica per la sua sostenibilità, nell’intento di dare piena esecuzione ed attuazione alle esigenze assistenziali presenti all’interno di un
percorso di verifica, si prevede l’inserimento di tali azioni nell’ambito del documento P.O.C.S. 2016/2018 in fase di stesura.
b) Cure palliative domiciliari
Di seguito è riportato lo stato di attuazione delle Reti domiciliari di cure palliative sul territorio della Regione Sicilia:
*Presso tali aziende sanitarie provinciali la Rete domiciliare di cure palliative sarà attiva entro il 31 dicembre 2015.
16. Gruppo tecnico regionale di cure palliative
Con D.A. n. 786/2015 del 5 maggio 2015 è stata rimodulata la composizione e le funzioni del coordinamento regionale di cure palliative e terapia del dolore a cui è stata attribuita, tra le varie funzioni, quella di supportare tecnicamente la programmazione regionale per lo
sviluppo delle cure palliative.
17. Sistema tariffario
Nelle more dell’emanazione di un sistema tariffario da parte del Ministero della salute, si ritiene necessario adeguare le tariffe delle cure
palliative domiciliari prevedendo una duplice valorizzazione degli interventi espletati nell’ambito del livello domiciliare di base e del livello
domiciliare specialistico.
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Elementi che caratterizzano il sistema di tariffazione per le cure palliative domiciliari
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Due sistemi di tariffazione per “Giornata di cura” (GdC) sia per le cure palliative di base sia per le cure palliative specialistiche
Una valorizzazione economica per giornata di cura (GdC)*
Un abbattimento del 50% per le cure palliative di base nei confronti di quelle specialistiche
Una tariffa fissa, sia per le cure palliative di base sia per le cure palliative specialistiche, per le attività di presa in carico (PIC) del
malato (attività con la struttura/medico proponente per dimissione protetta/continuità delle cure, valutazione multidimensionale e
colloquio con malato/familiari, proposta del Piano di cura e relativo Piano assistenziale individuale).
* Per giornate di cura (GdC) si intende il numero di giorni trascorsi dalla data presa in carico alla data di conclusione dell’assistenza, al netto dei periodi
di sospensione.
La tariffa delle cure palliative specialistiche e il corrispondente CIA pari a 0.6, presenti nel D.A. n. 873 dell’8 maggio 2009 rimangono
invariati.
Consulenza presso RSA
Tali tariffe remunerano le attività di consulenza medica e medica e infermieristica richieste dalle strutture residenziali alle equipe specialistiche domiciliari territorialmente competenti e sono relative a: valutazione multidimensionale, valutazione del dolore e dei sintomi, programmazione della terapia specifica, definizione di un Piano terapeutico individualizzato, follow-up.
Sempre nelle more dell’emanazione di un sistema tariffario da parte del Ministero della salute, si ritiene altresì necessario adeguare la
tariffa di degenza giornaliera dell’hospice considerando che la tariffa, per giornata di cura/degenza, remunera il complesso integrato delle
prestazioni mediche specialistiche, infermieristiche, riabilitative, psicologiche, gli accertamenti diagnostici, l’assistenza farmaceutica, i preparati per la nutrizione artificiale, le prestazioni sociali tutelari e alberghiere, nonché di sostegno spirituale erogate attraverso équipe multidisciplinari e multiprofessionali.
Fonti bibliografiche
Ricerca: Modello di unità di terapia del dolore e di cure palliative, integrate con associazioni di volontariato. Finanziata dal Ministero
della salute mediante i fondi destinati alla ricerca finalizzata (art. 12 bis, D.L. n. 299/99).
Ministero della salute Hospice in Italia: seconda rilevazione ufficiale 2010, SICP, F. Floriani e F. Seragnoli.
Progetto di ricerca finalizzata anno 2002 “Cure palliative e rapporto costo-beneficio dall’ADI all’AD specialistica di II livello, all’hospice”.
Day-hospice
La tariffa, per ricovero in regime diurno (Day-hospital), remunera le prestazioni sulla base della tariffa del nomenclatore di assistenza
specialistica ambulatoriale, a cui si rinvia.
18. Compensazioni interregionali
È necessario che per le attività degli hospice e dei servizi di cure palliative domiciliari vengano applicati i meccanismi delle compensazioni interregionali già previsti per l’assistenza ospedaliera.
19. Indirizzi conclusivi
È fatto obbligo alle aziende sanitarie provinciali di ottemperare a quanto previsto dal presente decreto la cui attuazione rientra tra gli
obiettivi di valutazione dei direttori generali.
Pertanto, in considerazione di quanto sopra illustrato, le ASP che non vi abbiano già provveduto dovranno istituire nel proprio territorio di riferimento la Rete locale di CP, definita come un’aggregazione funzionale ed integrata delle attività di cure palliative erogate nei diversi setting assistenziali (domiciliare, residenziale/hospice, ospedaliero). La Rete locale di CP dovrà garantire le dimensioni strutturali e di processo in grado di soddisfare contemporaneamente tutti i requisiti definiti nell’Intesa Stato-Regioni del 25 luglio 2012 sopra dettagliati.
Nell’ambito dei Piani attuativi aziendali (PAA) l’ASP assumerà ruolo di referente nella specifica azione che riguarda la Rete locale di CP.
La costituzione della Rete locale di CP è parte integrante del piano di attività di ogni singola azienda sanitaria. È quindi indispensabile
che ogni struttura sanitaria pubblica o privata accreditata concorra per la parte di propria competenza alla realizzazione della Rete locale
di CP.
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Viene dato mandato al Coordinamento regionale di verificare con modalità e strumenti che saranno ritenuti opportuni, l’effettiva operatività delle Reti locali di C.P. su tutto il territorio regionale e di supportarne lo sviluppo in accordo con le singole aziende sanitarie e di formulare proposte in ordine alle azioni di programmazioni ed attuazione da inserire nel P.O.C.S. 2016/2018 in fase di stesura.
20. Allegati
– Allegato 1 Strumenti valutativi (da integrare alla SVAMA):
a) Modulo per la segnalazione del caso di pertinenza del medico curante o del medico ospedaliero
b) Scheda clinica di valutazione di pertinenza del medico palliativista
– Allegato 2 Criteri di eleggibilità per le cure palliative domiciliari di base
– Allegato 3 Figure professionali che operano nelle cure palliative domiciliari
– Allegato 4 Figure professionali che operano negli Hospice
– Allegato 5 Accordo Stato-Regioni del 10 luglio 2014
– Allegato 6 Modello di istanza per la certificazione dell’esperienza professionale.
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(2015.51.2946)102
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ASSESSORATO
DEL TERRITORIO E DELLʼAMBIENTE
DECRETO 20 ottobre 2015.
Istituzione di biglietti e servizi a pagamento nelle aree
naturali protette.
L’ASSESSORE
PER IL TERRITORIO E L’AMBIENTE
Visto lo Statuto della Regione;
Vista la legge regionale 16 dicembre 2008, n. 19
“Norme per la riorganizzazione dei dipartimenti regionali” che attribuisce all’art. 7, comma 1m, all’Assessorato
regionale del territorio dell’ambiente la competenza in
materia di parchi e riserve naturali regionali;
Vista legge quadro 6 dicembre 1991, n. 394 sulle aree
protette ed in particolare gli artt. 22 e 23;
Visto la legge regionale 6 maggio 1981, n. 98 “Norme
per l’istituzione nella Regione di parchi e riserve naturali”;
Vista la legge regionale 9 agosto 1988, n. 14 e successive modifiche ed integrazioni, recanti disposizioni in
materia di parchi e riserve naturali;
Vista la legge regionale n. 10 del 27 aprile 1999, art. 6,
recante disposizioni inerenti l’applicazione del biglietto
per la fruizione delle aree attrezzate e dei servizi organizzati nelle aree protette che al comma 2 recita: “le somme
derivanti dalla vendita dei biglietti sono acquisite dagli
enti parco, dai gestori delle riserve, delle oasi naturali e
delle aree attrezzate sono destinate alla manutenzione
delle aree protette e all’incremento delle dotazioni dei servizi”;
Vista la legge regionale n. 33 dell’1 giugno 2012 ed, in
particolare, l’articolo 1, comma 2, che così recita: “a
decorrere dalla data di pubblicazione della presente legge,
al fine di incrementare i servizi ai visitatori e le attività di
tutela delle aree protette, fatta eccezione per quelle ubicate nelle isole minori, è previsto il pagamento di un biglietto di accesso per le aree naturali protette e per le aree
attrezzate da individuare con successivo decreto dell’Assessore regionale per il territorio e l’ambiente, emanato di
concerto con l’Assessore regionale per l’economia, sentiti
gli enti gestori delle aree naturali protette ed i comuni nei
quali sono ricomprese le aree interessate”;
Vista la deliberazione della Giunta regionale n. 119 del
15 marzo 2013, recante indicazioni sull’istituzione di un
biglietto d’ingresso per l’accesso nei parchi e nelle riserve
naturali di diretta gestione della Regione, al fine di potenziare la qualità dei servizi offerti dalle aree protette e quale
strumento per incrementare le risorse economiche regionali e consentire con il reddito prodotto una più elevata
qualità di fruizione delle predette aree;
Considerato che, a seguito del deliberato della Giunta,
l’Assessore regionale per il territorio e l’ambiente, di concerto con l’Assessore regionale per l’economia, ha istituito, con D.A. n 85/Gab. del 18 marzo 2015, il biglietto a
pagamento nelle riserve naturali direttamente gestite dal
Dipartimento regionale dello sviluppo rurale e territoriale
(ex Azienda regionale foreste demaniali);
Vista la legge regionale 7 maggio 2015, n. 9, che stabilisce all’articolo 59 “entro 30 giorni dalla data di entrata in
vigore della presente legge, l’Assessore regionale per il territorio e l’ambiente emana un decreto di istituzione di
biglietti e servizi a pagamento delle aree naturali protette
e dei demani forestali”;
Considerato che gli enti gestori dei parchi e delle riserve naturali regionali sono autorizzati ad avviare servizi a
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pagamento in funzione della classificazione e delle caratteristiche di ciascuna area naturale protetta;
Considerato che i parchi e le riserve naturali garantiscono, anche attraverso la Rete Natura 2000, beni e servizi ecosistemici, garantendo così il miglioramento delle
attività turistiche e di fruizione sociale dell’intero sistema
delle aree protette siciliane;
Sentiti gli enti gestori delle aree naturali protette nelle
riunioni del 20 luglio 2015 e del 3 agosto 2015;
Ritenuto, pertanto, necessario procedere, ai sensi del
citato art. 59 della legge regionale n. 9/2015, alla istituzione di biglietti e servizi a pagamento nelle aree naturali
protette, ad esclusione dell riserve naturali di diretta
gestione regionale, nel rispetto di quanto disposto dal presente decreto;
Decreta:
Art. 1
Per le motvazioni esposte in premessa, che si intendono integralmente richiamate, a partire dal primo giorno
del mese successivo alla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana, con effetto di notifica del presente decreto, è istituito il biglietto di ingresso a pagamento per l’accesso in zone o lungo peculiari itinerari di visita
dei parchi e delle riserve naturali ricadenti in aree appartenenti al demanio regionale, nonché in aree a qualsiasi
titolo nella disponibilità degli enti gestori. Qualora le zone
e gli itinerari di visita a pagamento ricadono in aree del
demanio forestale regionale gestite dal Dipartimento
regionale dello sviluppo rurale, l’ente gestore dovrà stipulare appositi accordi, per la gestione degli stessi, con il
Dipartimento medesimo.
Ogni ente gestore dovrà porre in essere gli adempimenti necessari per la relativa attuazione, entro i termini
indicati al successivo articolo 2, commi 2 e 3.
L’ingresso all’interno dell’area naturale protetta comporta, da parte del visitatore, il rispetto delle norme di
tutela della flora e della fauna selvatica ed il rispetto del
regolamento per la fruizione adottato dall’ente gestore.
Insieme al biglietto d’ingresso, l’ente gestore dovrà fornire
al visitatore le informazioni essenziali relative alle norme
di tutela e alla corretta fruizione dell’area.
Alle disposizioni del presente decreto è altresì sottoposto l’utilizzo, per fini di fruizione, del demanio marittimo
regionale ricadente all’interno delle aree naturali protette,
in attuazione del comma 12 dell’articolo 21 della legge
regionale 6 maggio 1981, n. 98, così come sostituito dall’articolo 22 della legge regionale 9 agosto 1988, n. 14.
Art. 2
Dalla data di entrata in vigore del presente decreto, le
attività di fruizione ed i servizi a pagamento che possono
essere attivati nei parchi e nelle riserve naturali sono quelli indicati nel presente provvedimento e quelli che potranno essere individuati dagli enti gestori delle aree naturali
protette nell’ambito delle prevista regolamentazione di cui
al comma 1 del successivo articolo 4.
Entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, gli enti gestori provvedono ad effettuare
una completa ricognizione delle attività esistenti presso
l’area protetta e trasmettono l’esito delle verifiche all’Assessorato del territorio e dell’ambiente.
Entro i successivi 30 giorni, le attività in essere, in
contrasto con le disposizioni di cui al presente decreto,
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vengono ricondotte a conformità, d’intesa tra l’ente gestoL’ente gestore è autorizzato ad attivare i servizi di sbire e l’Assessorato del territorio dell’ambiente.
gliettamento cartaceo e/o elettronico e ad attivare accordi
con enti pubblici e soggetti privati per l’attivazione del
Art. 3
biglietto integrato e/o per le attività e i servizi aggiuntivi a
Il costo minimo, a persona, del biglietto di ingresso pagamento, al fine di incentivare la fruizione e la valoriznelle aree di cui all’articolo 1 viene stabilito secondo le zazione dell’intero sistema delle aree naturali protette,
anche in connessione con quello dei beni culturali e del
seguenti tariffe:
– biglietto intero
€ 4,00
turismo.
– biglietto ridotto
€ 2,00
Art. 4
– biglietto gratuito
€ 0,00
– abbonamento settimanale
€ 20,00
L’ente gestore, nel rispetto dei principi di autonomia e
– abbonamento settimanale ridotto € 10,00
sussidiarietà, e nel rispetto delle previsioni dei piani e dei
Gli enti gestori potranno prevedere la riduzione o l’au- regolamenti che disciplinano l’area naturale protetta ed i
mento delle superiori tariffe, fino ad un massimo del 50%, siti Natura 2000 connessi, è autorizzato a realizzare attiviin funzione della stagionalità, dell’affluenza dei visitatori, tà e servizi aggiuntivi a pagamento la cui quantificazione,
della qualità del servizio reso e dell’eventuale attivazione fruizione, modalità di fornitura e durata vengono stabiliti
del biglietto integrato.
e regolamentati nell’ambito delle previste convenzioni di
È fatta salva la facoltà dell’ente gestore d’interdire e/o
affidamento da stipularsi tra l’ente gestore delle riserve e
regolare l’accesso al pubblico, anche in via temporanea,
l’Assessorato del territorio e dell’ambiente, e dagli Enti
per fini di tutela naturalistica connesse alla conservazione
Parco.
di habitat e specie presenti nell’area protetta e/o per altre
Le attività a pagamento vengono individuate, in funmotivazioni di urgenza e necessità, dandone immediata
zione
della classificazione e delle caratteristiche di ciascucomunicazione all’Assessorato del territorio e dell’ambienna
area
protetta, tra le seguenti:
te e assicurando adeguata pubblicità con avvisi rivolti al
• itinerari di visita in particolari zone dell’area protetpubblico.
ta o in specifiche strutture dedicate alla fruizione, accesso
Il biglietto ridotto viene riservato a:
• cittadini entro i 18 anni e studenti universitari a centri visita e musei dell’ente gestore anche ubicati
mediante esibizione del tesserino universitario o docu- all’esterno dell’area;
• visite guidate, escursioni, attività didattiche e/o formento equipollente;
mative,
stage, tirocini, seminari, campi di volontariato,
• ai cittadini residenti nei comuni in cui ricade l’area
fruizione di aree e locali attrezzati;
naturale protetta;
• utilizzo di foresterie, rifugi, bivacchi, spazi aperti dei
• gruppi o comitive di studenti delle scuole pubbliche
e private, accompagnati dai loro insegnanti, previa preno- centri visita, per attività ed eventi culturali compatibili
con le finalità di conservazione e fruizione, parcheggi a
tazione e nel contingente stabilito dall’ente gestore;
• gruppi organizzati in numero superiore a 20 perso- servizio dell’area protetta anche ubicati all’esterno della
ne, previa prenotazione e nel contingente stabilito dall’en- stessa;
te gestore;
• noleggio di attrezzature per escursioni, birdwat• gruppi o comitive organizzate da associazioni scout ching, ect.;
e associazioni ambientaliste riconosciute a livello regiona• vendita di materiali promozionali, divulgativi, puble, nazionale e comunitario, previa prenotazione e nel con- blicazioni in tema, prodotti tipici, gadgets;
tingente stabilito dall’ente gestore;
• utilizzo di documentazione foto/video/audio carto• alle guide, in accompagnamento a gruppi di visita- grafica e tecnico-scientifica di proprietà dell’ente gestore;
tori.
• diritti per riprese fotografiche, cinematografiche e
Il biglietto gratuito viene riservato a:
video per scopi commerciali, pubblicitari e scientifici;
• cittadini entro i 6 anni;
• abbonamenti stagionali e/o annuali per consentire
• cittadini portatori di handicap e ad un loro accom- l’ingresso continuativo a operatori del settore per la realizpagnatore;
zazione di reportage fotografici anche amatoriali;
• studiosi e ricercatori, per motivi di studio o di ricer• utilizzo del logo e della denominazione dell’area proca attestati da istituzioni scolastiche, universitarie ed enti tetta per attività promozionali e di marketing territoriale.
di ricerca, o in accordo con l’ente gestore previa autorizzazione dell’ente gestore medesimo;
Art. 5
• delegazioni italiane e straniere in visita istituzionale.
Ai sensi dell’art. 6 della legge regionale n. 10 del 27
L’accesso gratuito deve comunque essere consentito,
aprile
1999, i proventi derivanti dalla vendita dei biglietti
anche attraverso pass, ad unità di personale adibito al servizio pubblico, di vigilanza, sorveglianza e soccorso, non- d’ingresso alle aree naturali protette nonché dei servizi
ché per quanti devono accedere, sulla base di idoneo tito- aggiuntivi a pagamento formano entrate degli enti gestori
lo, nelle aree interessate in ragione del possesso e/o uso di e sono destinate alla copertura dei costi sostenuti per l’atimmobili, per lo svolgimento di attività lavorative e per tivazione dei servizi, le attività di manutenzione, gli intercoloro che svolgono attività di volontariato a beneficio del- venti di conservazione naturalistica, l’incremento delle
l’area protetta. È possibile, altresi, prevedere giornate ad dotazioni di servizi e strutture per la fruizione.
I proventi derivanti dall’erogazione dei biglietti d’iningresso libero, nell’ambito di manifestazioni nazionali e
internazionali a cui l’ente gestore aderisce e/o di eventi gresso alle aree protette sono esenti da imposta IVA ai
organizzati dallo stesso, finalizzate all’educazione ambien- sensi del D.P.R. n. 633/72, art. 10, comma 1, n. 22. Le pretale e alla promozione delle aree naturali protette e alla stazioni di servizi direttamente esercitate dall’ente gestore
tutela della biodiversità, previa comunicazione all’Asses- sono invece assoggettate alla disciplina IVA (art. 16, legge
sorato del territorio e dell’ambiente.
n. 394/91).
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Il presente decreto integra le disposizioni contenute
nelle convenzioni di affidamento in essere, in gestione
delle riserve naturali, e si applica a tutte le aree protette
naturali del territorio della Regione siciliana, ad esclusione delle riserve naturali di diretta gestione regionale,
fermo restando la compatibilità delle disposizioni regolamentari in atto vigenti.
Il presente decreto sarà sottoposto a visto della competente Ragioneria centrale, quindi pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana e nel sito internet dell’Assessorato regionale del territorio e dell’ambiente.
Palermo, 20 ottobre 2015.
CROCE
Vistato dalla Ragioneria centrale per l’Assessorato del territorio e dell’ambiente in data 26 ottobre 2015 al n. 1278.
(2015.51.2967)007
DECRETO 16 dicembre 2015.
Direttive sui contenuti delle autorizzazioni rilasciate ai
sensi della Parte V del decreto legislativo 3 aprile 2006, n.
152 e ss.mm.ii., in relazione alle competenze che si intestano al sindaco ed all’autorità sanitaria in riferimento alle esigenze di tutela della salute pubblica discendenti dagli artt.
216 e 217 del testo unico delle leggi sanitarie approvato con
regio decreto 27 luglio 1934, n. 1265 e ss.mm.ii., ed all’attuazione delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia di cui al decreto del Presidente della Repubblica
6 giugno 2001, n. 380.
L’ASSESSORE PER IL TERRITORIO E L’AMBIENTE
Visto lo Statuto della Regione ;
Vista la legge regionale n. 2 del 10 aprile 1978;
Vista la legge regionale n. 39 del 18 maggio 1977;
Vista la legge regionale n. 78 del 4 agosto 1980;
Vista la legge n. 288 del 4 agosto 1989;
Vista la legge regionale n. 10 del 1/2000 ed, in particolare, l’art. 2 - Indirizzo politico-amministrativo. Funzioni
e responsabilità - che, tra l’altro, alla lett.a) attribuisce al
Presidente della Regione e agli Assessori le decisioni in
materia di atti normativi e l’adozione dei relativi atti di
indirizzo interpretativo ed applicativo;
Visto il D.A. n. 31/17 del 25 gennaio 1999, col quale
sono stati individuati i contenuti della relazione di analisi,
nonché le condizioni e le modalità di effettuazione dei
campionamenti, le metodiche e l’esposizione dei risultati
analitici;
Visto il D.M. del 25 agosto 2000 “Aggiornamento dei
metodi di campionamento, analisi e valutazione degli
inquinanti ai sensi del D.P.R. n. 203/88”;
Visto il D.M. 20 settembre 2002 “Attuazione dell’articolo 5 della legge 28 dicembre 1993, n. 549, recante misure a tutela dell’ozono stratosferico”;
Visto il decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 e
ss.mm.ii. che, con la Parte V “Norme in materia di tutela
dell’aria e di riduzione delle emissioni in atmosfera” ha
sostituito ed abrogato il D.P.R. 24 maggio 1988, n. 203, ed
in particolare:
a) l’art. 268 (definizioni) che, al comma 1, definisce:
– alla lett. a) “inquinamento atmosferico: ogni modificazione dell’aria atmosferica, dovuta all’introduzione
nella stessa di una o di più sostanze in quantità e con
caratteristiche tali da ledere o da costituire un pericolo per
la salute umana o per la qualità dell’ambiente oppure tali
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da ledere i beni materiali o compromettere gli usi legittimi dell’ambiente”;
– alla lett. b) “emissione in atmosfera: qualsiasi
sostanza solida, liquida o gassosa introdotta nell’atmosfera che possa causare inquinamento atmosferico e, per le
attività di cui all’articolo 275, qualsiasi scarico, diretto o
indiretto, di COV nell’ambiente”;
– alla lett. c) “emissione convogliata: emissione di un
effluente gassoso effettuata attraverso uno o più appositi
punti”;
– alla lett. d) “emissione diffusa: emissione diversa da
quella ricadente nella lettera c); per le lavorazioni di cui
all’articolo 275 le emissioni diffuse includono anche i COV
contenuti negli scarichi idrici, nei rifiuti e nei prodotti,
fatte salve le diverse indicazioni contenute nella Parte III
dell’Allegato III alla Parte quinta del presente decreto”;
– alla lett. e) “emissione tecnicamente convogliabile:
emissione diffusa che deve essere convogliata sulla base
delle migliori tecniche disponibili o in presenza di situazioni o di zone che richiedono una particolare tutela”;
– alla lett. h) “stabilimento: il complesso unitario e
stabile, che si configura come un complessivo ciclo produttivo, sottoposto al potere decisionale di un unico gestore, in cui sono presenti uno o più impianti o sono effettuate una o più attività che producono emissioni attraverso,
per esempio, dispositivi mobili, operazioni manuali, deposizioni e movimentazioni. Si considera stabilimento anche
il luogo adibito in modo stabile all’esercizio di una o più
attività”;
– alla lett. aa) “migliori tecniche disponibili: la più
efficiente ed avanzata fase di sviluppo di attività e relativi
metodi di esercizio indicanti l’idoneità pratica di determinate tecniche ad evitare ovvero, se ciò risulti impossibile,
a ridurre le emissioni; a tal fine, si intende per:
1) tecniche: sia le tecniche impiegate, sia le modalità
di progettazione, costruzione, manutenzione, esercizio e
chiusura degli impianti e delle attività;
2) disponibili: le tecniche sviluppate su una scala che
ne consenta l’applicazione in condizioni economicamente
e tecnicamente valide nell’ambito del pertinente comparto
industriale, prendendo in considerazione i costi e i vantaggi, indipendentemente dal fatto che siano o meno applicate o prodotte in ambito nazionale, purché il gestore possa
avervi accesso a condizioni ragionevoli;
3) migliori: le tecniche più efficaci per ottenere un elevato livello di protezione dell’ambiente nel suo complesso”;
b) l’art. 269 (Autorizzazione alle emissioni in atmosfera per gli stabilimenti) ove, tra l’altro, si prescrive che nel
corso dell’ istruttoria, l’Autorità competente proceda ad un
contestuale esame degli interessi coinvolti in altri procedimenti amministrativi e, in particolare, nei procedimenti
svolti dal comune ai sensi del decreto del Presidente della
Repubblica 6 giugno 2001, n. 380, e del regio decreto 27
luglio 1934, n. 1265;
c) l’art. 270 (Individuazione degli impianti e convogliamento delle emissioni), che dispone:
– al comma 1: “In sede di autorizzazione, l’autorità
competente verifica se le emissioni diffuse di ciascun
impianto e di ciascuna attività sono tecnicamente convogliabili sulla base delle migliori tecniche disponibili e sulla
base delle pertinenti prescrizioni dell’Allegato I alla Parte
quinta del presente decreto e, in tal caso, ne dispone la
captazione ed il convogliamento.”;
– al comma 2: “In presenza di particolari situazioni di
rischio sanitario o di zone che richiedono una particolare
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tutela ambientale, l’autorità competente dispone la captazione ed il convogliamento delle emissioni diffuse ai sensi
del comma 1 anche se la tecnica individuata non soddisfa
il requisito della disponibilità di cui all’articolo 268,
comma 1, lettera aa), numero 2)”;
– al comma 5: “In caso di emissioni convogliate o di
cui è stato disposto il convogliamento, ciascun impianto
deve avere un solo punto di emissione, fatto salvo quanto
previsto nei commi 6 e 7. Salvo quanto diversamente previsto da altre disposizioni del presente titolo, i valori limite di emissione si applicano a ciascun punto di emissione.”;
d) l’art. 271 (Valori limite di emissione e prescrizioni
per gli impianti e le attività), che per gli stabilimenti anteriori al 1988, anteriori al 2006 e nuovi:
– al comma 2, stabilisce che spetta allo Stato, con
decreto da adottare ai sensi dell’articolo 281, comma 5,
individuare, sulla base delle migliori tecniche disponibili,
i valori di emissione e le prescrizioni da applicare alle
emissioni convogliate e diffuse degli impianti ed alle emissioni diffuse delle attività presso gli stabilimenti, attraverso la modifica e l’integrazione degli allegati I e V alla Parte
quinta del decreto legislativo n. 152/2006;
– al comma 5, prescrive che per gli impianti e le attività degli stabilimenti, l’autorizzazione stabilisce i valori
limite di emissione e le prescrizioni, anche inerenti le condizioni di costruzione o di esercizio ed i combustibili utilizzati, a seguito di un’istruttoria che si basa sulle migliori tecniche disponibili e sui valori e sulle prescrizioni fissati nelle normative di cui al comma 3 e nei piani e programmi di cui al comma 4. Si devono altresì valutare il
complesso di tutte le emissioni degli impianti e delle attività presenti, le emissioni provenienti da altre fonti e lo
stato di qualità dell’aria nella zona interessata. I valori
limite di emissione e le prescrizioni fissati sulla base di
tale istruttoria devono essere non meno restrittivi di quelli previsti dagli Allegati I, II, III e V alla Parte quinta del
presente decreto e di quelli applicati per effetto delle autorizzazioni soggette al rinnovo;
Considerato che l’applicazione delle migliori tecniche
disponibili trova fondamento nella reale, e comprovata
necessità di garantire il più basso fattore emissivo con la
finalità di evitare l’introduzione nell’atmosfera di sostanze
con caratteristiche tali da ledere o da costituire un pericolo per la salute umana o per la qualità dell’ambiente oppure tali da ledere i beni materiali o compromettere gli usi
legittimi dell’ambiente, e ciò anche nel caso di presenza di
sostanze che, pur non essendo classificate come pericolose ai sensi del regolamento n. 1272/2008/CE, sono immesse in atmosfera da parte di “lavorazioni insalubri” come
definite all’art. 216 del regio decreto 27 luglio 1934, n.
1265 “Testo unico delle leggi sanitarie”, che laddove insistano su zone abitate, esigono speciali cautele per la incolumità del vicinato;
Considerato che per come sopra definite le migliori
tecniche disponibili sono quelle che garantiscono la più
elevata protezione dell’ambiente assicurando allo stesso
tempo il reale svolgimento dell’attività nell’ambito del pertinente comparto industriale e che quindi sono condizione oltre che necessaria anche sufficiente ad assicurare le
condizioni più rigorose previste dalla norma per contemperare le esigenze ambientali con quelle di economicità
dell’impresa;
Considerato che la natura stessa di limite comporta
che esso sia un valore distante dai valori emissivi in ordinarie condizioni di esercizio, tale che il superamento del
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limite stesso giustifichi un azione repressiva anche di
natura penale e che pertanto, le previsioni di emissione,
nel rispetto della normativa vigente, devono essere conformate ad una corretta e obiettiva valutazione sullo stato
dell’arte nel comparto produttivo in esame e la stima preventiva delle emissioni fornisce elementi oggettivi di valutazione atti a dimostrare che il funzionamento a regime
degli impianti consente, con congrui margini di sicurezza,
il rispetto dei limiti prescritti, i cui valori sono univocamente determinati all’Allegato I degli Allegati alla Parte V
del D. Lgs.vo n. 152/06 e ss.mm.ii.;
Visto il decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380 - Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia;
Visti gli artt. 216 e 217 del testo unico delle leggi sanitarie approvato con regio decreto 27 luglio 1934, n. 1265 e
ss.mm.ii.;
Visto il D.M. 5 settembre 1994 - Ministero della sanità
- Elenco delle industrie insalubri di cui all’art. 216 del
testo unico delle leggi sanitarie;
Visto il decreto legislativo 29 giugno 2010, n. 128, con
il quale si modifica e si integra il decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale, ed
in particolare il comma 1, che recita testualmente: “[…]
L’autorizzazione è rilasciata con riferimento allo stabilimento. I singoli impianti e le singole attività presenti nello
stabilimento non sono oggetto di distinte autorizzazione”;
Visto il decreto del Ministro dello sviluppo economico
e del Ministro per la semplificazione normativa in data 10
novembre 2011, recante misure per l’attuazione dello
sportello unico per le attività produttive di cui all’articolo
38, comma 3 bis, del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112,
convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n.
133;
Visto l’articolo 23 del decreto legge 9 febbraio 2012, n.
5, recante disposizioni urgenti in materia di semplificazione e di sviluppo, convertito, con modificazioni, dalla
legge 4 aprile 2012, n. 35;
Visto il decreto Presidente della Repubblica n. 59 del
13 marzo 2013 - Regolamento recante la disciplina dell’autorizzazione unica ambientale e la semplificazione di
adempimenti amministrativi in materia ambientale gravanti sulle piccole e medie imprese e sugli impianti non
soggetti ad autorizzazione integrata ambientale, a norma
dell’articolo 23 del decreto legge 9 febbraio 2012, n. 5, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 aprile 2012, n. 3;
Visto, altresì, il proprio decreto 24 settembre 2008 di
Approvazione delle linee guida per il contrasto del fenomeno delle emissioni di sostanze odorigene nell’ambito
della lotta all’inquinamento atmosferico;
Vista la sentenza n. 4687/2013 del Consiglio di Stato,
con cui si afferma che:
“in base agli artt. 216 e 217 del T.U.LL.SS. (non modificati, ma ribaditi dall’art. 32 del D.P.R. n. 616/1977 e dall’art. 32, comma 3, della legge n. 833/1978), spetta al sindaco, all’uopo ausiliato dall’unità sanitaria locale, la valutazione della tollerabilità o meno delle lavorazioni provenienti dalle industrie classificate “insalubri”, e l’esercizio
di tale potestà può avvenire in qualsiasi tempo e, quindi,
anche in epoca successiva all’attivazione dell’impianto
industriale e può estrinsecarsi con l’adozione in via cautelare di interventi finalizzati ad impedire la continuazione
o l’evolversi di attività che presentano i caratteri di possibile pericolosità, per effetto di esalazioni, scoli e rifiuti,
specialmente riguardanti gli allevamenti, e ciò per contemperare le esigenze di pubblico interesse con quelle del-
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l’attività produttiva. L’autorizzazione per l’esercizio di
un’industria classificata insalubre è concessa e può essere
mantenuta a condizione che l’esercizio non superi i limiti
della più stretta tollerabilità e che siano adottate tutte le
misure, secondo la specificità delle lavorazioni, per evitare esalazioni “moleste”: pertanto a seguito dell’avvenuta
constatazione dell’assenza di interventi per prevenire ed
impedire il danno da esalazioni, il sindaco può disporre la
revoca del nulla osta e, pertanto, la cessazione dell’attività
(cfr. Cons. Stato, V, 15 febbraio 2001, n. 766); inoltre, è
stato ritenuto legittimo il provvedimento sindacale volto a
sollecitare (sulla base del parametro della “normale tollerabilità” delle emissioni, ex art. 844 codice civile, e con
riferimento alle funzioni attribuite dall’art. 13 del d.lgs. n.
267/2000) l’elaborazione di misure tecniche idonee a far
cessare le esalazioni maleodoranti provenienti da attività
produttiva (cfr. Cons. Stato, V, 14 settembre 2010, n.
6693); ciò anche prescindendo da situazioni di emergenza e dall’autorizzazione a suo tempo rilasciata, a condizione però che siano dimostrati, da congrua e seria istruttoria, gli inconvenienti igienici e che si sia vanamente tentato di eliminarli (cfr. Cons. Stato, V, 19 aprile 2005, n.
1794).”;
Vista la sentenza del TAR Veneto, Sez. III, n. 573 del 5
maggio 2014, ove, con riferimento alla normativa vigente
in materia di inquinamento atmosferico, si afferma che:
“Anche se non è rinvenibile un riferimento espresso alle
emissioni odorigene, le stesse debbono ritenersi ricomprese nella definizione di «inquinamento atmosferico» e di
«emissioni in atmosfera», poiché la molestia olfattiva
intollerabile è al contempo sia un possibile fattore di
«pericolo per la salute umana o per la qualità dell’ambiente», che di compromissione degli «altri usi legittimi dell’ambiente», ed in sede di rilascio dell’autorizzazione,
dovendo essere verificato il rispetto delle condizioni volte
a minimizzare l’inquinamento atmosferico (infatti per
l’art. 269, comma 2, lett. a, del D.lgs. n. 152/2006, il progetto deve indicare le tecniche adottate per limitare le emissioni e la loro quantità e qualità), possono pertanto essere
oggetto di valutazione anche i profili che arrecano molestie olfattive facendo riferimento alle migliori tecniche
disponibili”;
Considerato che i limiti alle emissioni in atmosfera
introdotti dalla Parte V del decreto legislativo 3 aprile
2006, n. 152 e ss.mm.ii., in particolare con la Parte II
dell’Allegato I, sono calibrati sul profilo tossicologico delle
sostanze individuate e non tengono in alcun conto le
caratteristiche odorigene delle stesse, caratterizzate da
una soglia olfattiva di svariati ordini di grandezza inferiore a detti limiti, e ciò, riguarda molte sostanze organiche
volatili, quali ammine, indoli, piridine, alcoli, eteri, esteri,
aldeidi, chetoni, acidi, fenoli, furani, idrocarburi, spesso
di limitata rilevanza dal punto di vista tossicologico ma
molto attive sotto il profilo della cosiddetta “molestia
olfattiva”;
Considerato che, giusto il comma 5 dell’art. 216 del
regio decreto 27 luglio 1934, n. 1265, è fatto carico al
gestore dell’industria o manifattura provare che l’esercizio
di una lavorazione insalubre di prima classe, per l’introduzione di nuovi metodi o speciali cautele, non rechi nocumento alla salute del vicinato;
Considerato che la valutazione condotta in sede di
rilascio dell’autorizzazione può non essere esaustiva,
nonostante l’applicazione delle migliori tecniche, e che
pertanto, laddove l’uso delle migliori tecniche disponibili
non sia sufficiente a impedire il manifestarsi degli incon-
REGIONE SICILIANA - PARTE I n. 55
venienti di natura igienico-sanitaria resta comunque intestata al sindaco l’obbligo di intervenire a norma degli artt.
216 e 217 del T.U.LL.SS., previa adeguata istruttoria da
parte dell’autorità sanitaria;
Ritenuto di dovere procedere all’adozione di un
opportuno atto di indirizzo che chiarisca e delimiti i contenuti delle autorizzazioni rilasciate ai sensi della Parte V
del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 e ss.mm.ii.,
anche in relazione alle competenze che si intestano al sindaco ed all’autorità sanitaria in riferimento alle esigenze
di tutela della salute pubblica discendenti dagli artt. 216 e
217 del testo unico delle leggi sanitarie approvato con
regio decreto 27 luglio 1934, n. 1265 e ss.mm.ii., ed all’attuazione delle disposizioni legislative e regolamentari in
materia edilizia di cui al decreto del Presidente della
Repubblica 6 giugno 2001, n. 380;
Ritenuto di considerare il presente atto suscettibile di
revoca o modifica ed in ogni caso subordinato alle altre
norme regolamentari, anche regionali, che potrebbero
essere emanate a modifica o integrazione della normativa
attualmente vigente;
Visto il rapporto istruttorio dell’Ufficio F.V. n. 1/ASS
del 28 luglio 2015;
Tutto quanto visto, considerato e ritenuto;
Decreta:
Art. 1
Ambito di applicazione
Il presente decreto detta procedure che il
Dipartimento dell’ambiente dell’Assessorato regionale del
territorio e ambiente o i soggetti delegati per legge sono
tenuti ad applicare ai fini del rilascio dell’autorizzazione
alle emissioni in atmosfera ai sensi dell’art. 269 della Parte
V del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 e ss.mm.ii.,
sia per nuovi stabilimenti, che per modifiche sostanziali
degli stessi nonché nel caso del rinnovo o dell’aggiornamento dell’autorizzazione.
Dette procedure si applicano a tutti gli stabilimenti
non soggetti ad autorizzazione integrata ambientale che
siano assoggettati, ai sensi della normativa vigente, al rilascio, alla formazione, al rinnovo o all’aggiornamento del
titolo abilitativo previsto all’art. 3, comma 1, lett. c), del
decreto del Presidente della Repubblica 13 marzo 2013, n.
59, o che, sempre per lo stesso titolo abilitativo, ricadano
nell’ipotesi prevista dal 1° comma dell’art. 10 dello stesso
D.P.R.
Art. 2
Obbligo di utilizzo delle migliori tecnologie disponibili
Salvo i casi previsti dall’art. 271 del decreto legislativo
3 aprile 2006, n. 152, e ss.mm.ii., i limiti minimi di emissione per le sostanze normate dall’Allegato I alla Parte V
dello stesso decreto sono inderogabili; essi costituiscono,
insieme alla valutazione del rispetto delle prescrizioni
impartite nell’autorizzazione, il necessario criterio di
discrimine sulla base del quale si attivano i poteri di ordinanza e le sanzioni penali previsti rispettivamente dagli
articoli 278 e 279 dello stesso decreto.
Le autorizzazioni alle emissioni in atmosfera individuate all’art. 1 dovranno prevedere l’applicazione delle
migliori tecniche disponibili, come definite al comma 1,
lett. aa), dell’articolo 268 del decreto legislativo 3 aprile
2006, n. 152 e ss.mm.ii.
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L’applicazione delle migliori tecniche disponibili è
obbligatoria anche per il contenimento di emissioni odorigene, ove il comune o l’autorità sanitaria evidenzi, con le
modalità individuate al successivo art. 3, la presenza di
circostanze atte a giustificare un concreto disturbo della
popolazione.
Art. 3
Contenuto del parere del comune
Nel contesto della Conferenza di servizi o dell’autonomo procedimento previsti dal 3° comma dell’art. 269, o
della procedura per il rilascio dell’autorizzazione unica
ambientale prevista all’art. 4 del D.P.R. 13 marzo 2013, n.
59, spetta al comune esprimersi in modo esplicito ed esaustivo:
a) ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica
6 giugno 2001, n. 380, e ss.mm.ii.;
b) ai sensi dell’art. 216 del regio decreto 27 luglio 1934,
n.1265.
In particolare, il parere sindacale:
1) riferisce sullo stato dello stabilimento in relazione
a:
a) regolarità edilizia ed urbanistica ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380,
e ss.mm.ii.;
b) classificazione di cui all’art. 216 del “Testo unico
delle leggi sanitarie” approvato con regio decreto 27 luglio
1934, n. 1265”;
2) laddove per le attività svolte e/o per la produzione o
l’impiego o la detenzione di sostanze e/o materiali, lo stabilimento sia classificato tra le industrie insalubri di
prima classe, riferisce inoltre:
a) sugli elementi di valutazione forniti dal gestore atti
a dimostrare che l’esercizio dello stesso, per l’introduzione di nuovi metodi o speciali cautele, non rechi nocumento alla salute del vicinato;
b) sulle verifiche, effettuate di concerto con l’autorità
sanitaria, che abbiano consentito l’allocazione dello stesso
nell’abitato;
3) riferisce sugli elementi oggettivi di valutazione
acquisiti in ordine alla compatibilità dello stabilimento
con gli altri usi legittimi dell’ambiente e sulla presenza di
molestie alla popolazione derivanti dalla presenza di vapori, gas o altre esalazioni insalubri o che possono riuscire
in altro modo pericolose alla salute degli abitanti” ascrivibili allo stabilimento stesso. In particolare, dovrà essere
relazionato sulla manifestazione, nel tempo di lamentele
e/o esposti da parte della popolazione, sulle valutazioni
condotte al riguardo da parte del comune, coadiuvato dall’autorità sanitaria, nonché sulle iniziative intraprese idonee a far cessare le esalazioni insalubri provenienti dalla
attività produttiva;
4) propone, qualora ne ravvisi la necessità, l’eventuale
adozione di interventi volti al contenimento delle emissioni insalubri secondo le migliori tecnologie disponibili.
Art. 4
Adeguamento del progetto
Nel caso in cui l’istruttoria del comune di cui al precedente art. 3 si concluda con la proposta di cui al punto 4)
dello stesso art. 3, l’autorità competente invita il gestore
dello stabilimento a integrare il progetto con gli interventi volti al contenimento delle emissioni insalubri secondo
le migliori tecnologie disponibili, assegnando un termine
REGIONE SICILIANA - PARTE I n. 55
55
di 30 giorni dalla relativa richiesta, prorogabili a 90 a
seguito di motivata istanza.
Decorsi i predetti termini, l’autorità competente procede, previa verifica del rispetto dei contenuti tecnici
richiesti, all’approvazione del progetto.
La mancata presentazione del progetto di adeguamento secondo le indicazioni di cui al 1° comma del presente
articolo, comporta il diniego dell’autorizzazione di cui
all’articolo 1.
Art. 5
Attività specifica di ARPA Sicilia
L’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente
della Sicilia (ARPA Sicilia), qualora dalle notizie riferite
dal comune ai sensi dell’art. 3 se ne evidenzi la necessità,
provvederà, anche nel contesto dei controlli di competenza del gestore prescritti nell’autorizzazione ai sensi dell’art. 269 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 e
ss.mm.ii., ad identificare le sostanze caratteristiche e correlabili al ciclo produttivo suscettibili di determinare
molestie olfattive e a misurarne le concentrazioni emissive nelle condizioni di esercizio più gravose, e ad acquisire,
sui luoghi in cui si possa manifestare il disturbo, campioni di aria ambiente sui quali ricercare le sostanze presenti nelle emissioni e misurarne la concentrazione.
I risultati delle indagini analitiche condotte andranno
comunicati al comune per le proprie competenze in ordine a quanto stabilito dagli artt. 216 e 217 del testo unico
delle leggi sanitarie approvato con regio decreto 27 luglio
1934, n. 1265 e ss.mm.ii.
Art. 6
Obbligo di convogliamento delle emissioni diffuse
Fatte salve le competenze del sindaco e dell’autorità
sanitaria previste all’art. 217 del regio decreto 27 luglio
1934, n. 1265, ai sensi dell’art. 270, comma 2, del decreto
legislativo 3 aprile 2006, n. 152 e ss.mm.ii., è fatto divieto
di depositare all’aperto, in aree che possano determinare
gli effetti previsti al comma 1 dell’art. 216 sostanze e/o
materiali sfusi ricompresi tra quelli elencati nella Parte I
del D.M. 5 settembre 1994 - Ministero della sanità - che
possano produrre gli effetti individuati al 1° comma dell’art. 216 dello stesso regio decreto 27 luglio 1934, n. 1265.
L’adeguamento alle disposizioni del comma precedente è realizzato entro i tre anni successivi al primo rinnovo
o all’ottenimento dell’autorizzazione ai sensi dell’articolo
281, commi 1, 2, 3 o 4, o dell’articolo 272, comma 3. Detto
limite temporale è ridotto ad un anno nel caso in cui dalle
determinazioni del comune manifestate ai sensi dell’art. 3
del presente provvedimento, risulti conclamata l’esigenza
di intervenire in tempi più ristretti.
Art. 7
Competenze del comune e dell’autorità sanitaria
In considerazione che per le sostanze odorigene i valori di concentrazione in cui le stesse possono produrre
effetti indesiderati sono estremamente bassi ed in alcuni
casi al di sotto dei valori tecnicamente raggiungibili con le
migliori tecniche disponibili, sono fatti salvi i poteri attribuiti al sindaco e all’autorità sanitaria dagli artt. 216 e 217
del testo unico delle leggi sanitarie approvato con regio
decreto 27 luglio 1934, n. 1265 e ss.mm.ii. per l’adozione
di provvedimenti atti ad evitare la continuazione di tali
effetti.
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Gli strumenti di pianificazione urbanistica devono
Il presente decreto sarà pubblicato per esteso nella
tenere conto della possibile presenza sul territorio comu- Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana e nel sito internale di insediamenti produttivi rientranti tra quelli indivi- net di questo Assessorato, nonché notificato al Miniduati ai sensi dell’art. 216 del regio decreto 27 luglio 1934,
stero dell’ambiente e della tutela del territorio e del
n. 1265, e ss.mm.ii.
mare.
Art. 8
Palermo, 16 dicembre 2015.
Avverso il presente provvedimento può essere propoCROCE
sto ricorso al T.A.R. e ricorso straordinario, rispettivamente entro 60 giorni ed entro 120 giorni dalla pubblicazione
nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana.
(2015.51.2992)119
DISPOSIZIONI E COMUNICATI
ASSESSORATO DELLʼAGRICOLTURA,
DELLO SVILUPPO RURALE
E DELLA PESCA MEDITERRANEA
Piano di sviluppo di filiera denominato “Smart Grid: Power &
ICT”.
Provvedimenti concernenti liquidazione dello stato di
avanzamento dei progetti utilmente inseriti nella graduatoria definitiva, inerente al bando della misura 3.4 FEP
2007/2013: Sviluppo di nuovi mercati e campagne rivolte ai
consumatori.
Con decreto del dirigente generale del Dipartimento regionale delle attività produttive n. 2649/2 dell’11 novembre 2015, registrato alla Corte dei conti il 30 novembre 2015 al reg. n. 1, foglio
n. 343, è stato modificato il D.D.G. n. 1897 del 22 maggio 2012 e
ss. mm., con il quale è stato concesso un contributo provvisorio
per il Piano di sviluppo di filiera denominato “Smart Grid: Power
& ICT”.
Con decreto del dirigente del servizio V del Dipartimento regionale della pesca mediterranea n. 997/Pesca del 10 novembre 2015,
registrato presso la Ragioneria centrale dell’economia, preso nota al
n. 8314 del 17 novembre 2015, è stata disposta la liquidazione dello
stato di avanzamento dei lavori (1 SAL) di € 40.000,00 a valere sul
cap. 746826 esercizio finanziario 2015, per il progetto codice identificativo 01/PRO/2014, CUP G86D14000340009, a favore del Distretto
Pescaturismo e Cultura del Mare in Sicilia - con sede in Cefalù (PA)
piazza Duomo, c.f. n. 06080520825 con prelevamento dai fondi stanziati con D.R. UOB 1/Servizio V n. 508 del 28 maggio 2015, registrato alla Corte dei conti il 22 giugno 2015, reg. 7, fg. 330, esercizio
finanziario 2015.
(2015.50.2933)120
Provvedimenti concernenti scioglimento di cooperative
con sede nella provincia di Palermo.
Con decreto n. 2882/6 del 25 novembre 2015 del dirigente
generale del Dipartimento regionale delle attività produttive, è
stata sciolta, ai sensi e per gli effetti dell’art. 223/septiesdecies
delle disposizioni attuative del codice civile, la sottoelencata cooperativa:
Denominazione
Con decreto del dirigente del servizio V del Dipartimento regionale della pesca mediterranea n. 998/Pesca del 10 novembre 2015,
registrato presso la Ragioneria centrale dell’economia, preso nota al
n. 8315 del 17 novembre 2015, è stata disposta la liquidazione dello
stato di avanzamento dei lavori (1 SAL) di € 40.000,00 a valere sul
cap. 746826 esercizio finanziario 2015, per il progetto codice identificativo 18/PRO/2014, CUP G92I1400270009, a favore del Distretto
Produttivo della Pesca CO.S.VA.P - con sede in Mazara del Vallo
(TP) - via Gian Domenico Adria n. 59 . c.f. n. 01284640818 con prelevamento dai fondi stanziati con D.R. UOB 1/Servizio V n. 511 del 28
maggio 2015, registrato alla Corte dei conti il 22 giugno 2015, reg. 7,
fg. 333, esercizio finanziario 2015.
Donnamente
(2015.50.2924)126
La Pineta
|
| Palermo
Sede
| Cod. Fiscale
| 05689600822
(2015.50.2912)042
Con decreto n. 2883/6 del 25 novembre 2015 del dirigente
generale del Dipartimento regionale delle attività produttive, è
stata sciolta, ai sensi e per gli effetti dell’art. 223/septiesdecies
delle disposizioni attuative del codice civile, la sottoelencata cooperativa:
Denominazione
Sede
|
Monreale
|
| Cod. Fiscale
| 05421850826
(2015.50.2911)042
ASSESSORATO DELLE ATTIVITÀ PRODUTTIVE
Nomina del commissario liquidatore dell’Ente autonoProvvedimenti concernenti modifica di decreti del 22
maggio 2012, relativi alla concessione di contributi in via mo Fiera di Messina.
provvisoria per la realizzazione di piani di filiera.
Con decreto del dirigente generale del Dipartimento regionale delle attività produttive n. 2540/2 del 4 novembre 2015, registrato alla Corte dei conti l’1 dicembre 2015 al reg. n. 1, foglio n. 348,
è stato modificato il D.D.G. n. 1897 del 22 maggio 2012 e ss. mm.,
con il quale è stato concesso un contributo provvisorio per il
Con decreto dell’Assessore per le attività produttive n. 3180 del 9
dicembre 2015, in esecuzione della delibera di Giunta n. 284 del 20
novembre 2015, l’avv. Cataldo Domenico è stato nominato commissario liquidatore dell’Ente autonomo Fiera di Messina.
(2015.50.2919)060
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ASSESSORATO DELLʼECONOMIA
Rinnovo di una convenzione per la riscossione delle tasse automobilistiche nella Regione siciliana.
Con decreto n. 721 del 26 novembre 2015 del dirigente generale del Dipartimento regionale delle finanze e del credito, è stato approvato il rinnovo della convenzione con la quale la sottoelencata Agenzia è stata autorizzata alla riscossione delle tasse automobilistiche.
Decreto
del dirigente
generale
N.
Del
Codice
721
26/11/2015
CL1065
Ragione sociale
Agenzia Autoclub di Di Fede Anna Maria
Titolare / Legale Rapp.
Di Fede Anna Maria
Indirizzo
Via Belgio n. 8
Comune
Gela (CL)
(2015.50.2920)083
ASSESSORATO DELLʼENERGIA
E DEI SERVIZI DI PUBBLICA UTILITÀ
dei conti, reg. n. 1, fgl. n. 358, del 26 novembre 2015, è stato rideterminato il contributo concesso con D.D.G. n. 66 del 18 febbraio 2015
relativo al progetto n. 233 del comune di Giarratana.
Provvedimenti concernenti rideterminazione di contributi di cui all’avviso pubblico per la concessione delle agevoCon decreto del dirigente generale del Dipartimento regionale
lazioni agli enti locali ed altri soggetti pubblici - linee d’indell’energia n. 625 del 6 ottobre 2015, annotato alla Ragioneria centervento 2.1.1.2. e 2.1.2.1, asse II, del PO FESR 2007/2013.
Con decreto del dirigente generale del Dipartimento regionale
dell’energia n. 594 del 30 settembre 2015, annotato alla Ragioneria
centrale energia l’8 ottobre 2015 al n. 69/2015/1 e registrato alla Corte
dei conti, reg. n. 1, fgl. n. 352, del 26 novembre 2015, è stato rideterminato il contributo concesso con D.D.G. n. 548 dell’11 luglio 2014
relativo al progetto n. 39A del comune di Grotte.
Con decreto del dirigente generale del Dipartimento regionale
dell’energia n. 619 del 6 ottobre 2015, annotato alla Ragioneria centrale energia il 19 ottobre 2015 al n. 15/2015/1 e registrato alla Corte
dei conti, reg. n. 1, fgl. n. 353, del 26 novembre 2015, è stato rideterminato il contributo concesso con D.D.G. n. 71 del 18 febbraio 2015
relativo al progetto n. 228 del comune di Giarratana.
trale energia il 19 ottobre 2015 al n. 9/2015/1 e registrato alla Corte
dei conti, reg. n. 1, fgl. n. 359, del 26 novembre 2015, è stato rideterminato il contributo concesso con D.D.G. n. 65 del 18 febbraio 2015
relativo al progetto n. 234 del comune di Giarratana.
Con decreto del dirigente generale del Dipartimento regionale
dell’energia n. 688 del 28 ottobre 2015, annotato alla Ragioneria centrale energia il 3 novembre 2015 al n. 48/2015/1 e registrato alla Corte
dei conti, reg. n. 1, fgl. n. 360, del 26 novembre 2015, è stato rideterminato il contributo concesso con D.D.G. n. 781 del 29 settembre 2014
relativo al progetto n. 231 del comune di San Michele di Ganzaria.
(2015.50.2927)131
Revoca del contributo concesso al comune di
Caltanissetta per la realizzazione di un progetto a valere
Con decreto del dirigente generale del Dipartimento regionale sulla linea d’intervento 2.1.2.1 del PO FESR 2007/2013.
dell’energia n. 620 del 6 ottobre 2015, annotato alla Ragioneria cenAttuazione asse VI “Sviluppo urbano sostenibile”. Seconda
trale energia il 19 ottobre 2015 al n. 14/2015/1 e registrato alla Corte
dei conti, reg. n. 1, fgl. n. 354, del 26 novembre 2015, è stato rideter- fase - seconda finestra. PIST 7 operazione n. 34.
minato il contributo concesso con D.D.G. n. 70 del 18 febbraio 2015
relativo al progetto n. 229 del comune di Giarratana.
Con decreto del dirigente generale del Dipartimento regionale
dell’energia n. 621 del 6 ottobre 2015, annotato alla Ragioneria centrale energia il 19 ottobre 2015 al n. 11/2015/1 e registrato alla Corte
dei conti, reg. n. 1, fgl. n. 355, del 26 novembre 2015, è stato rideterminato il contributo concesso con D.D.G. n. 67 del 18 febbraio 2015
relativo al progetto n. 230 del comune di Giarratana.
Con decreto del dirigente generale del Dipartimento regionale
dell’energia n. 622 del 6 ottobre 2015, annotato alla Ragioneria centrale energia il 19 ottobre 2015 al n. 13/2015/1 e registrato alla Corte
dei conti, reg. n. 1, fgl. n. 356, del 26 novembre 2015, è stato rideterminato il contributo concesso con D.D.G. n. 69 del 18 febbraio 2015
relativo al progetto n. 231 del comune di Giarratana.
Con decreto del dirigente generale del Dipartimento regionale
dell’energia n. 623 del 6 ottobre 2015, annotato alla Ragioneria centrale energia il 19 ottobre 2015 al n. 12/2015/1 e registrato alla Corte
dei conti, reg. n. 1, fgl. n. 357, del 26 novembre 2015, è stato rideterminato il contributo concesso con D.D.G. n. 68 del 18 febbraio 2015
relativo al progetto n. 232 del comune di Giarratana.
Con decreto del dirigente generale del Dipartimento regionale
dell’energia n. 624 del 6 ottobre 2015, annotato alla Ragioneria centrale energia il 19 ottobre 2015 al n. 10/2015/1 e registrato alla Corte
Con decreto del dirigente generale del Dipartimento regionale dell’energia n. 616 del 6 ottobre 2015, registrato alla Corte di conti il 25
novembre 2015, reg. 1, fgl. n. 351, è stato revocato il contributo di €
1.600.00,00 concesso al comune di Caltanissetta con il D.R.S. n. 102 del
18 marzo 2014 per la realizzazione del progetto denominato Piattaforma
tecnologica ad onde convogliate per la telegestione dell’illuminazione
pubblica per la riduzione dei consumi energetici, a valere sulla linea di
intervento 2.1.2.1. - seconda finestra - del PO FESR 2007/2013.
(2015.50.2928)131
Rinnovo dell’autorizzazione alla società Caltaqua S.p.A.
per lo scarico di acque reflue urbane in uscita dall’impianto
di trattamento a servizio della rete fognaria del comune di
Bompensiere.
Con decreto n. 2239 del 3 dicembre 2015, il dirigente del servizio 1 del Dipartimento regionale dell’acqua e dei rifiuti, ai sensi e per
gli effetti dell’art. 40 della legge regionale n. 27/86 e dell’art. 124 del
D.Lgs. n. 152/06 e successive modifiche ed integrazioni, ha concesso
a Caltaqua S.p.A. nella qualità di soggetto gestore del servizio idrico
integrato il rinnovo dell’autorizzazione allo scarico delle acque reflue
urbane in uscita dall’impianto di trattamento sito in c/da Castello a
servizio della rete fognaria del comune di Bompensiere, le quali
potranno essere scaricate nel torrente Nadura per una potenzialità
dell’impianto corrispondente a 1000 ab. eq. con una portata nera
media di 6,7 mc/h.
L’autorizzazione ha validità quadriennale. Un anno prima della
scadenza ne dovrà essere richiesto il rinnovo.
(2015.50.2936)006
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DELLA
REGIONE SICILIANA - PARTE I n. 55
ASSESSORATO
DELLE INFRASTRUTTURE E DELLA MOBILITÀ
ASSESSORATO DELLA SALUTE
Con decreto del dirigente generale del Dipartimento regionale
delle infrastrutture, della mobilità e dei trasporti n. 2445 del 21 ottobre 2015, registrato alla Corte dei conti in data 16 novembre 2015,
reg. 1, fg. 75, è stato preso atto della perizia di variante dei lavori di
consolidamento, recupero ed adeguamento funzionale dell’asilo nido
per la realizzazione di un centro ludico sperimentale con sistemi di
efficientazione energetica attiva e passiva e recupero delle aree a
verde con sistemi bioclimatici nel comune di Castel di Iudica a valere sul PO-FESR 2007/2013, obiettivo 6.2.1.2.
Il decreto è pubblicato nel sito ufficiale del Dipartimento infrastrutture, mobilità e trasporti e nel sito www.euroinfosicilia.it.
approvata la convenzione stipulata tra l’AIFA e la Regione siciliana,
con la quale sono stati approvati i progetti di farmacovigilanza che
fanno parte integrante della convenzione del suddetto decreto.
(2015.50.2926)133
Provvedimenti concernenti esclusione dal demanio
marittimo di aree demaniali marittime site nei comuni di
Giardini Naxos e di Taormina ed inclusione delle stesse nel
patrimonio disponibile della Regione.
Approvazione di una convenzione stipulata tra l’AIFA e
Presa d’atto della perizia di variante di un intervento la Regione siciliana, relativa all’approvazione di progetti di
relativo alla realizzazione di lavori nel comune di Castel di farmacovigilanza.
Iudica a valere sul P.O. FESR 2007/2013, obiettivo 6.2.1.2.
Con decreto del dirigente generale del Dipartimento regionale
Attuazione asse VI “Sviluppo urbano sostenibile”.
per la pianificazione strategica n. 2247 dell’11 dicembre 2015, è stata
Presa d’atto della perizia di variante e suppletiva per la
realizzazione di un progetto presso l’aeroporto Falcone
Borsellino di Palermo.
Con decreto del dirigente generale del Dipartimento regionale
delle infrastrutture, della mobilità e dei trasporti n. 2952/S.3 del 3
dicembre 2015, annotato alla Ragioneria centrale per l’Assessorato
regionale delle infrastrutture e della mobilità l’11 dicembre 2015 al n.
1815, scheda n. 3, si è preso atto della perizia di variante e suppletiva dei lavori di “Realizzazione edificio servizi presso l’aeroporto
Falcone Borsellino” di Palermo - Punta Raisi.
Il testo istituzionale del decreto in argomento è stato pubblicato
nel sito istituzionale di questo Dipartimento.
(2015.52.2999)110
ASSESSORATO DELLʼISTRUZIONE
E DELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE
MIUR - Organismo intermedio nella gestione di attività
del Programma operativo regionale Sicilia per il Fondo
sociale europeo 2007-2013 - Obiettivo convergenza del FSE
2007-2013 - Comunicato relativo al D.D.G. n. 9282 del 26
novembre 2015.
Con riferimento all’attuazione delle attività del Programma operativo regionale Sicilia per il Fondo sociale europeo 2007-2013 Obiettivo convergenza del FSE 2007-2013 - MIUR Organismo intermedio, si rende noto che, ai sensi dell’art. 12, comma 3, legge regionale n. 5/2011, è stato pubblicato nel sito ufficiale del Programma
operativo Fondo sociale europeo 2007-2013 della Regione siciliana,
www.sicilia-fse.it, e nel sito ufficiale del Dipartimento istruzione e
formazione professionale, il decreto del dirigente generale del
Dipartimento regionale dell’istruzione e della formazione professionale n. 9282 del 26 novembre 2015, registrato alla Corte dei conti il
10 dicembre 2015, reg. 4, fgl. 346, con il quale è stata trasferita la
somma del saldo pari al 20% sul finanziamento di cui al D.D.G. n.
5169 del 22 novembre 2012.
(2015.52.2993)137
(2015.50.2943)102
ASSESSORATO
DEL TERRITORIO E DELLʼAMBIENTE
ASSESSORATO DELLʼECONOMIA
Con decreto n. 218 del 13 aprile 2015 del dirigente generale del
Dipartimento regionale dell’ambiente, di concerto con il dirigente
generale del Dipartimento regionale del bilancio e del tesoro Ragioneria generale, vistato alla Ragioneria centrale per il territorio
e l’ambiente al n. 375/524 del 20 aprile 2015, l’area demaniale marittima di mq. 323,00 su cui insiste un manufatto a due elevazioni f.t. e
area asservita, ubicata in via Calcide Eubea, 2 nel comune di Giardini
Naxos (ME), riportata in catasto al foglio di mappa n. 6/2, particella
n. 370 del predetto comune, è esclusa dal demanio marittimo e viene
a far parte del patrimonio disponibile della Regione.
(2015.50.2934)047
Con decreto n. 219 del 13 aprile 2015 del dirigente generale del
Dipartimento regionale dell’ambiente, di concerto con il dirigente
generale del Dipartimento regionale del bilancio e del tesoro Ragioneria generale, vistato alla Ragioneria centrale per il territorio
e l’ambiente al n. 374/523 del 20 aprile 2015, l’area demaniale marittima di mq. 31,10 su cui insiste un manufatto in muratura a una elevazione f.t. e area asservita ubicata in località Isola Bella del comune
di Taormina, riportata in catasto al foglio di mappa 4, particella n.
358 del predetto comune, è esclusa dal demanio marittimo e viene a
far parte del patrimonio disponibile della Regione.
(2015.50.2935)047.
ASSESSORATO
DEL TERRITORIO E DELLʼAMBIENTE
Esclusione dalla procedura di valutazione di impatto
ambientale di un nuovo impianto di depurazione a servizio
della fascia di Agrigento e del comune di Favara.
Con decreto n. 561/Gab del 24 novembre 2015, l’Assessore per il
territorio e l’ambiente, ai sensi dell’art. 20, comma 7, lett. a), del
D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii., ha escluso dalla procedura di valutazione di impatto ambientale prevista dall’art. 23 del medesimo decreto un nuovo impianto di depurazione a servizio della fascia di
Agrigento e del comune di Favara, proponente Consorzio A.T.O.
Idrico di Agrigento.
Avviso pubblico n. 4/2015 – “Realizzazione dei percorsi
formativi di istruzione e formazione professionale – seconda, terza e quarta annualità a.s.f. 2015/2016 – Programma (2015.50.2923)119
operativo della Regione siciliana – Fondo sociale europeo
2014-2020. - Proroga del termine di scadenza per la presenConferma dell’incarico conferito al commissario ad acta
tazione delle domande.
presso il comune di Militello Val di Catania per la definizioCon decreto n. 10474 del 24 dicembre 2015 del dirigente genera- ne degli adempimenti necessari alla trasmissione degli atti
le del Dipartimento regionale dell’istruzione e della formazione pro- al consiglio comunale per l’adozione del piano regolatore
fessionale, è stato prorogato il termine di scadenza per la presenta- generale, del regolamento edilizio ed eventuali prescrizioni
zione delle domande dell’Avviso n. 4/2015, approvato con D.D.G. n. esecutive.
9639 del 7 dicembre 2015, previsto al punto 9 dell’Avviso, alle ore
13,00 del giorno 15 gennaio 2016.
(2015.52.3024)137
Con decreto n. 588/Gab dell’1 dicembre 2015 dell’Assessore per
il territorio e l’ambiente, ai sensi e per gli effetti dell’art. 2 della legge
regionale 21 agosto 1984, n. 66, il sig. Mario Megna, funzionario in
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31-12-2015 - GAZZETTA UFFICIALE
DELLA
servizio presso questo Assessorato, già commissario ad acta, con D.A.
n. 391/Gab dell’1 settembre 2015, presso il comune di Militello Val Di
Catania per provvedere, previa verifica degli atti, in sostituzione del
sindaco, alla definizione di tutti gli adempimenti necessari alla trasmissione degli atti al consiglio comunale per l’adozione del P.R.G. ,
del R.E. e delle eventuali PP., è stato confermato nell’incarico per
ulteriori mesi tre.
(2015.50.2918)114
Conferma dell’incarico conferito al commissario ad acta
presso il comune di Aci Sant’Antonio per il compimento degli
atti necessari all’approvazione del programma costruttivo
delle cooperative Gardenia 86/1, Futura 83 e Orchidea 86.
Con decreto n. 589/Gab dell’1 dicembre 2015 dell’Assessore per
il territorio e l’ambiente, ai sensi e per gli effetti dell’art. 2 della legge
regionale 21 agosto 1984, n. 66, il sig. Mario Megna, funzionario in
servizio presso questo Assessorato, gia commissario ad acta, con D.A.
n. 393/Gab dell’1 settembre 2015, presso il comune di Aci
San’Antonio per provvedere, previa verifica degli atti, in sostituzione
del sindaco, alla definizione di tutti gli adempimenti necessari alla
trasmissione al consiglio comunale degli atti occorrenti all’approvazione del programma costruttivo delle cooperative Gardenia 86/1,
Futura 83 e Orchidea 86, è stato confermato nell’incarico per ulteriori mesi tre.
(2015.50.2917)048
Cognome
Arena
Nome
Indirizzo
Comune
Abbate
Carmelo
Via Montepiselli n. 5
Messina
Addamo
Maurizio
Via Fr. Saverio di Liberto n. 15
Palermo
Addea
Antonino Nunzio Vicolo II dei Vespri n. 86
Nome
Roberto
Indirizzo
Comune
Rione S. Licandro alto com.
Valverde
Messina
Aricò
Domenico
Via Trifilò n. 3
Pace del Mela (ME)
Arrigo
Maurizio
Via Lenzi n. 5
Messina
Arrigo
Renato
Via Lenzi n. 5
Messina
Artale
Maurizio
Via Sebastiano Olivieri n. 16
Siracusa
Ashtari
Ismail
Via De Cosmi n. 37
Palermo
Augello
Onofrio
Via G. Amendola n. 28
Sciacca
Augello
Margherita
Via Della Vittoria n. 108
Menfi (TP)
Avanzato
Amedeo Antonio Via Quarto n. 3
Avola
Giorgio
Via Cava Gucciardo - Pirato n. 1/c Modica
Baio
Antonio
Via Carcino n. 22
Agrigento
Barone
Tommaso
Via XX Settembre n. 16
Ispica
Barone
Francesco
Via Cassaro n. 16
Siracusa
Giuseppe
Via Leonardo da Vinci n. 172
Palermo
Basile
Vincenzo
Piazza Piemonte e Lombardo n. 25/E Marsala
Basilico
Ernesto
Via Palmerino n. 6
Palermo
Battaglia
Daniele
V.le Colajanni n. 17
Ragusa
Elenco aggiornato dei tecnici competenti in acustica Barrera
Legge 26 ottobre 1995, n. 447.
Cognome
59
REGIONE SICILIANA - PARTE I n. 55
Campobello di
Licata (TP)
Bellanca
Aldo
Via Silvio Boccone n. 51
Palermo
Barcellona
P.G. (ME)
Bellia
Marcello
Via Alfonsetti n. 2
Catania
Agozzino
Graziano
Contrada San Basile
Nicosia
Bellomo
Virgilio
Via Lussemburgo n. 68
Palermo
Aiello
Lucilla
Via Passo Gravina n. 253
Catania
Bengasino
Vittorio
Via G. Puccini
Menfi (AG)
Airò Farulla Giovanni
Via Ausonia n. 110
Palermo
Bianca
Nunzio Mario
Via S. Michele Arcangelo n. 19
S. Agata Li
Battiati
Alaimo
Maria Grazia
Via Onorato n. 5
Palermo
Bicchieri
Roberto
Albanese
Giuseppe
Piazza Tosti n. 3
Palermo
Via Circuito Complesso Cariddi n. 32
Torre Faro
Messina
Alfonso
Francesco
Via Nino Bixio n. 22
Gaggi
Bilancia
Antonino
Via Verne n. 8
Palermo
Alfonso
Claudio
Corso Umberto I n. 145
Castronovo di
Sicilia
Biundo
Giovanni
Via Tintoria n. 31
Partinico
Bolignari
Giuseppe
Via Vittorio Emanuele n. 178
Altofonte
Aliberto
Alessandro
Via Roma n. 30
Malfa
Bonaffini
Davide
Via Liguria n. 33
Palermo
Alio
Terenzio
Via Fiume n. 70
Mussomeli
Bonanno
Gaetano
Via Vincenzo Di Marco n. 3
Palermo
Alosi
Pietro
Via Garibaldi n. 9
Mazzarrà
Sant’Andrea
Bonfanti
Valentina
Via Colonnello Eber n. 45-9
Caltanissetta
Amato
Elisa
Viale Scala Greca n. 284
Siracusa
Bonfiglio
Armando
Via Ursino n. 7/a
Catania
Ammirata
Giovanni
Via PT 29 n. 6
Palermo
Bonfiglio
Fabio
Via Consolare Pompea n. 1127
Messina
Amodei
Anna
Piazza Baldi Centellis n. 4
Sambuca di
Sicilia
Bongiovanni Salvatore
Via Lancia di Brolo n. 95
Palermo
Bonsignore Salvatore
Via Umberto Moravia n. 12
Caltanissetta
Angelini
Pietro
Via delle Magnolie n. 17
Mascalucia (CT)
Borsellino
Giovanni
Via Giuseppe Licata n. 275
Sciacca
Angelo
Giuseppe
Via Valeria n. 38
Mazara del Vallo
Bosco
Mario
Via Cosenza n. 24-Casa Santa-
Erice (TP)
Angelomè
Luigi
Via Valdemone n. 14
Palermo
Bramante
Giancarlo
Via Madonie n. 30
Siracusa
Angileri
Salvatore
Via 45 n. 3
Trapani
Brando
Francesco
Ardizzone
Liborio
Via G. Verga n. 55/A
Menfi (AG)
Via Consolare Valeria n. 22 Tremestieri
Messina
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31-12-2015 - GAZZETTA UFFICIALE
Cognome
Nome
Indirizzo
Comune
DELLA
Brullo
Giuseppe
Corso Umberto n. 101
Chiaramonte
Gulfi
Bruno
Giovanni
Via Atenea n. 287
Agrigento
Buffa
Antonino
Via Vasile n. 42
Castellammare
del Golfo
REGIONE SICILIANA - PARTE I n. 55
Cognome
Nome
Indirizzo
Piazza P.T. 1, 3
Comune
Cardillo
Mariangela
Palermo
Carlino
Elio Ferdinando Via Ferdinando Di Giorgi n. 20
Palermo
Carpinteri
Leonardo
Via Madonna di Fatima n. 112
Erice
Carpinteri
Leonardo
Via Leonardo da Vinci n. 47
Valderice
Carpinteri
Giuseppe
Viale Polibio n. 58
Siracusa
Carrubba
Paolo
Via Lancia di Brolo n. 68
Palermo
Buffa
Livio
Via Pompei n. 8
Castellammare
del Golfo
Buffa
Valeria
Via Segesta n. 190
Castellammare
del Golfo
Casabianca Salvatore
Via Andrea Doria n. 63
Catania
Buglino
Vincenzo
Via E. Hassan n. 10
Palermo
Cascio
Giovanni
Via del Carrubo n. 11
Palermo
Buglisi
Francesco
Via Benedettina Superiore n. 34
Terme Vigliatore
Cascio
Ingurgio
Salvatore
Via del Capricorno n. 4
Palermo
Buremi
Giuseppa
Via Salvemini s.n.
Carlentini
Cascone
Santi Maria
Via Mineo n. 33
Catania
Buscema
Francesco
Via Pr. di Piemonte n. 13
Comiso
Casinotti
Antonio
Viale Scala Greca n. 161/H
Siracusa
Buscemi
Nicolò
Via Casola n. 62
Cattolica Eraclea
Cassarà
Vittorio
Via Treviso n. 2
Partinico
Butticè
Carlo
Via Scalo Castelbuono s.n.
Pollina (PA)
Cassarino
Santo
Via Augusto Righi n. 6
Comiso
Buzzetta
Sebastiano
Via Principe di Villafranca n. 32
Palermo
Cassella
Carlo
Via Leopardi n. 23
Catania
Cacciola
Luciano
Via G. Pezzana n. 1
Acicastello
Catalano
Matteo
Via Giovanni Verga n. 32
Calà Lesina Nicoletta
Via Marchese Villabianca n. 4
Partinico
Sant’Agata
Li Battiati
Calamia
Vincenzo
Via Roma n. 195
Alcamo
Catalano
Marco
Via Segesta n. 6
Palermo
Calò
Stefania
Viale Strasburgo n. 382
Palermo
Cavallotti
Salvatore
Via De Gasperi n. 184
Belmonte
Mezzagno
Camilleri
Lorenzo
Via Scobar n. 15
Palermo
Cavarra
Daniele
Via Platamone n. 149
Rosolini
Camilleri
Alessandro
Via C. Scobar n. 15
Palermo
Cavarretta
F.sco Paolo
Via Andrea Carrera n. 22
Alcamo
Campanella Nicolò
C.da Pispisia n. 470
Marsala
Cellura
Giuseppe
Via Gaspanella n. 42/G
Vittoria
Campanella G. Battista
C/da Pispisia n. 470
Marsala
Chiaia
Corrada
Via Liguria n. 1
Pozzallo
Campione
Antonino
Contrada Paravola
Nicosia
Chiovetta
Giovanni
Via Barresi n. 1
Cerami (EN)
Campione
Gianpiero
Via Nazionale n. 3/a
Nicosia
Chirco
Francesco
Via Verdi n. 15
Marsala
Campisi
Maria Antonietta Via Castore e Polluce n. 11
Paceco
Chiri
Marcello
Viale Strasburgo n. 466
Palermo
Canalella
Daniele
C.da Girasa
Mussomeli
Cilluffo
Francesca
Via G. Raffaele n. 7
Palermo
Cancelliere
Angela
Via Vincenzo Boscarino n. 21
Siracusa
Cinardi
Agatino
Via Livorno n. 15
Aci Castello (CT)
Candela
Peter
C.da Iazzo Vecchio s.n.
Borgetto
Cinardi
Nicola
Piazza D. il Vecchio n. 32
Adrano (CT)
Cannata
Armando
Corso Mazzini n. 154
Scicli
Ciralli
Elio
Piazza Alberico Gentili n. 16
Palermo
Cannistraci Salvatore
Via Nazionale n. 39 San Saba
Messina
Ciralli
Marco
Via Civiletti n. 1
Palermo
Cannistraro Giuseppe
Via A. De Gasperi n. 219
Palermo
Ciraulo
Sergio Maria
Piazza Baldi Centellis n. 4
Cannizzaro Michele
C.da S. Pietro
Calatafimi
Sambuca di
Sicilia
Cantaro
Carmelo
Via S. Nicolò, 297
Catania
Cocciadiferro Marco Antonio
Via Don Minzoni n. 28
Caltanissetta
Capuano
Giangaetano
Via Caracciolo n. 118
Augusta
Cognata
Gaetano
Via Rione IV Novembre n. 19
Sciacca
Caracausi
Rosario
Via F.P. Frontini n. 18
Palermo
Comandè
Giuseppe
Via Spinasanta n. 470
Palermo
Caramagno Francesco
Via Epicarmo n. 139
Augusta
Cometa
Giuseppe
Via Timeo n. 51
Palermo
Caravella
Santi
C.da Cavalieri vill. Faro Superiore Messina
Conti
Antonio
Via G. Leopardi n. 96
Catania
Carbona
Piero
Via Consolare Antica n. 139
Capo d’Orlando
Cosentino
Franco
Via Messina n. 224
Catania
Carcassi
Umberto
Via Benedetto Croce n. 14
Mascalucia
Covais
Antonio
Viale Reg. Margherita n. 21
Palermo
Carciotto
Santi Bruno
Via Monserrato n. 74
Catania
Crisafulli
Carmelo
Via Principe di Piemonte n. 3
S. Teresa Riva
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Cognome
Nome
Indirizzo
DELLA
Comune
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REGIONE SICILIANA - PARTE I n. 55
Cognome
Nome
Indirizzo
Comune
Crisafulli
Pietro
Via Santi Amato n. 35
Siracusa
Dugo
Antonio
Via Giuseppe Pitrè n. 1
Avola
Crisci
Antonio
Via Libertà n. 12
Palermo
Emanuele
Francesco
Via Vittorio Emanuele n. 395
Paternò
Cruschina
Enzo
Via Rosso di San Secondo n. 39
Mussomeli
Erdfeld
Dino
C.so dei Mille n. 157
Menfi
Cucinotta
Antonio Carlo
Via Dodici Apostoli n. 29
Messina
Falautano
Luigi
Via Villa Sperlinga n. 3
Palermo
Cucinotta
Filippo
Via Dodici Apostoli n. 29
Messina
Faranda
Francesco
Via Nettuno n. 78
Milazzo
Cultrera
Giuseppe
Via Magenta n. 129
Canicattini Bagni
Fasitta
Vito Antonio
Vico Petronio n. 14
Gela
Cusumano
Giuseppe
Via S. Carnevale n. 2
Sciacca
Ferlazzo
Giuseppe
Via G. Ventura n. 15
Palermo
D’Alessandro Domenico
Via Minerva n. 15
Agrigento
Ferraloro
Vincenzo
Via del Sole n. 14
Gliaca di Piraino
D’Arrigo
Massimo
Via S. Giuseppe n. 7-is. 297
Messina
Ferreri
Francesca Maria Via G. Clementi n. 5
Catania
Damico
Gaetano
Via Papa G. XXIII n. 24
Serradifalco
Ferreri
Luigi
Via Francesco Cilea n. 97
Palermo
D’Amico
Antonino
Via Francesco Baracca n. 126
Palermo
Ferreri
Dora
Via Francesco Cilea n. 99
Palermo
D’Aquila
Antonio
Via Poggio S. Elia n. 31
Caltanissetta
Ferruccio
Massimiliano
Via Turbazzo n. 20
Modica
D’Aquila
Daniele Claudio Via Poggio S. Elia n. 31
Caltanissetta
Ferruggia
Giuseppe
Viale Croce Rossa n. 402
Palermo
D’Aquino
Francesca
C.da Naca s.n.
Avola
Fidelio
Gaetano
Via Gargallo n. 2
Ispica
D’Arrigo
Carlo
Via S. Giuseppe n. 7 is. 297
Messina
Filingeri
Marianna
Via E. Fermi n. 36
Palermo
D’Arrigo
Giuseppe
Via S. Giuseppe n. 7 is. 297
Messina
Filogamo
Giovanni
Via Emilia n. 3
Giarre
De Bonis
Raffaele
Viale Francia n. 10
Palermo
Fiore
Antonio
Via Torrente Aurora n. 12
Canneto (Lipari)
De Sanctis
Nestore
Viale S. Panagia n. 55/a
Siracusa
Franco
Antonio
Via A. Casella n. 7
Palermo
De Santis
Francesco
Via Cataldo Parisio n. 20
Palermo
Franzitta
Vincenzo
Via M. D’Azeglio n. 27/C
Palermo
De Simone
Marcella
Viale delle Alpi n. 36
Palermo
Fugalli
Cinzia
Via Colonnello Romey n. 4
Trapani
De Stefani
Eduardo
Via Duca della Verdura n. 36
Palermo
Gagliano
Antonio
Corso Umberto n. 418
Leonforte
De Vita
Antonino
C.da Pispisia n. 550/B
Marsala
Galesi
Aldo
Via Galileo Galilei n. 18
Caltagirone
Denaro
Francesco
Viale Giostra Coop Val di Sole
Messina
Galletti
Francesco
Via Gabara n. 36
S. Cataldo
Di Bella
Giuseppe Luigi
Viale delle Medaglie d’oro n. 2
Catania
Garofalo
Salvatore
Piazza Antonino di Pisa n. 6
Misilmeri
Di Bella
Calogero
Via Prov.le San Cosmo n. 88
Acireale
Garofalo
Giusto
Piazza Antonino di Pisa n. 6
Misilmeri
Di Blasi
Angelo
Via Michele De Vio n. 8
Palermo
Gattuso
Gianluca
Viale dei Platani n. 19/b
S. Cataldo
Di Cristina
Giovanni
Via Filippo Durante n. 36
Bagheria
Gaudioso
Carmelo
Via Vitt. Emanuele n. 13
Francofonte
Di Filippo
Giuseppe
Via Monti Iblei n. 81
Palermo
Gelsomino
Salvatore
C.da Serra Pantano s.n.
Caltanissetta
Di Gangi
Dario
Via Sabotino n. 13
Palermo
Genovese
Roberta
Via Arturo Graf n. 3
Palermo
Di Giovanni Giovanni
Via Dante n. 284
Palermo
Geremia
Francesco
Via Tevere n. 11
S. Gregorio di
Catania
Di Gregorio Santo
Piazza Dante Alighieri n. 4
Calatabiano
Geremia
Giuseppe
Via Tevere n. 11
Di Marco
Paolino
Via Unità d’Italia n. 34
Milena
San Gregorio di
Catania
Di Mauro
Luigi
Via Galatea n. 23
Mascalucia
Gheza
Marco
Via G. Alessi Coop. Mirella s.n.
Messina
Di Trapani
Gioacchino
Via Ragosia n. 160
Valderice
Giaccone
Giuseppe
Via U. Solarino n. 21
Palermo
Di Vita
Giuseppe
Via Stesicoro n. 10
San Cataldo
Giaimo
Antonio
Via Lodi n. 6
Messina
Diana
Luca
Via del Pellicano n. 8
Siracusa
Giambanco Marco
Via Eduardo Narzisi n. 3
Palermo
Dinolfo
Alessandro
Via Aldisio n. 20
Favara (AG)
Giannone
Vincenzo
Via S. Giacomo P. Pozzi n. 38
Modica
Dinolfo
Salvatore
Via Diodoro Siculo n. 18
Favara (AG)
Giannone
Vincenzo
Viale Stefano Candura n. 18/p
Caltanissetta
Distefano
Nunzio Saverio Via G. Bufalino n. 7
Comiso
Giarrizzo
Mario
Via Galermi n. 22
Siracusa
Drago
Francesca
Palermo
Gibilaro
Massimiliano
Via Fazello n. 8
Agrigento
Via Benedetto Croce n. 31
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31-12-2015 - GAZZETTA UFFICIALE
Cognome
Nome
Indirizzo
DELLA
Comune
REGIONE SICILIANA - PARTE I n. 55
Cognome
Nome
Indirizzo
Comune
Giglio
Filippo
Via Mazzini n. 88
Menfi
La Sala
Pietro
Via Cataldo Parisio n. 29
Palermo
Gioia
Flavio
Via P. Umberto n. 338
Augusta
Latina
Alessandro
Via Palestro n. 96
Floridia (SR)
Giordano
Ivan
Via Villa Rosato n. 28
Palermo
Lanza
Daniele
Via Sardegna n. 36
Catania
Giordano
Salvatore
Via Antonio Ugo n. 29
Palermo
Laudicina
Giovan Vito
C.da Colombaio - Lasagna n. 147
Marsala
Giorgianni
Concetto
Viale Europa n. 47/b
Messina
Laudicina
Giuseppe
C.da Marausa Via Pastore n. 106
Trapani
Giosuè
Francesco
Via Giuseppe Lanza di Scalea n. 414 Palermo
Leone
Nicola
Via Gregorio Speciale n. 10/A
Alcamo
Giuffrida
Andrea
Via Indipendenza n. 12
Mascalucia
Libertino
Salvatore
Via Trapani n. 8
Enna
Giuffrida
Igor
Via Ticino n. 8
San Gregorio di
Catania
Librici
Luigi
Via Domenico Trentacoste n. 89
Palermo
Giuffrida
Luciano
Via Umberto n. 303
Catania
Librici
Vincenzo
Via D. Trentacoste n. 89
Palermo
Giumento
Pietro
Via C.A. Dalla Chiesa n. 178
S. Cataldo
Lipari
Francesco Rosario Via Marco Polo n. 1
Giunta
Giuseppe
Via Napoli n. 9
Misterbianco
(CT)
Giunta
Vincenzo
Via Ugo Lago n. 31
Noto
Graci
Angelo
Via Trieste n. 52
Grant
Alessandro
Greco
Ficarazzi
Lisciandrello Giantonio
C.da Capo Zafferano n. 35
S. Flavia
Lisi
Giovanni
Via Ten. Lilly Bennardo n. 29
Caltanissetta
Lo Cascio
Vincenzo
Via Leonardo Ruggieri n. 14
Palermo
San Cataldo
Lo Cascio
Giuseppe
Via Felix Mendelssohn n. 35
Palermo
Via Generale di Maria n. 43
Palermo
Lo Faro
Francesco
Via S. Maria Goretti n. 8
Caltagirone
Roberto
Via Barriera del Bosco n. 10
S. Agata li Battiati
Lo Presti
Rosario
Via E. Bernabei n. 51
Palermo
Grimaldi
Angelo
Via Mario Rapisardi n. 46
Viagrande
Lo Presti
Giuseppe
Via Villa de Gregorio n. 7/A
Palermo
Guerrera
Salvatore
Via Croce Rossa n. 32
Palermo
Lombardo
Calogero Giorgio Via Aldo Moro n. 61
Caltanissetta
Via Asiago n. 35
Catania
Lombardo
Giovanna
Via Andrea Cordone n. 137
Alcamo (TP)
Lombardo
Santo
Via delle Calcare n. 8/c
Caltanissetta
Lombardo
Francesco
Passaggio L. da Vinci n. 16
Palermo
Lombardo
Vincenzo
Via Alessio Narbone n. 83
Palermo
Longo
Annagiulia
Via Mogadiscio n. 5
Catania
Longo
Graziella
Corso Sicilia n. 55
Catania
Madonia
Benedetto
Via A. Moro n. 25
Monreale
Maggi
G. Battista
Via G. La Farina n. 3
Palermo
Maggiore
Riccardo
Via dei Ciclopi n. 74
Acicatena
Magrì
Santo
Via F. Crispi n. 73
Belpasso
Mallia
Nunzio
Via Umbria n. 12
Palermo
Malvuccio
Nicolò
Via E. Berlinguer n. 11
Scordia
Mangano
Basilio
Piazza Vittorio Emanuele III n. 90 Spadafora
Guglielmino Giuseppe
Guglielmo
Giovanni Antonio Via Ducezio Pal. Mira n. 8
Messina
Gullo
Marco
Via Altofonte n. 100
Monreale
Gurrieri
Vincenzo
C.so Vittorio Veneto n. 785
Ragusa
Iachetta
Litterio
Via Carlo Forlanini n. 3
Siracusa
Iacono
Giuseppe
Via Sandro Pertini n. 2 c
Caltanissetta
Iacono
Giovanni
Via Farag n. 26
Agrigento
Iacopelli
Fabio
Via Brucoli n. 5
Agrigento
Iannello
Michele
Via della Regione Siciliana n. 21
Serradifalco
Ilardo
Angelo Eugenio Via C. Balbo n. 8
S. Cataldo
Impellitteri Tommaso
Via Monaco IV n. 4
Bagheria
Incorvaia
Salvatore
Strada comunale Marcotto n. 138 Licata
Infantino
Ignazio
Via S. Rita n. 14
Grotte
Infantino
Alessandro
Via Monte Ortigara n. 18
Ragusa
Intravaia
Francesca
Via Santicelli n. 61
Palermo
Iudica
Gaetano
P.zza Dante n. 3
Grammichele
Karavitis
Ilias
Via Torre Arsa n. 46
Paceco
La Cognata Carmelo
c/o USL 7 Viale Sicilia n. 7
Ragusa
La Mela
Cristoforo
Via G. Borrello n. 35
Catania
Manzone
La Pica
Mario
Via Aurelio Costanzo n. 1
Palermo
La Pica
Armando
Via Umberto Giordano n. 152
La Placa
Sergio
Mangiapane Giuseppe
Via Liguria n. 7
Cammarata
Manna
Domenico
Viale Annunziata Garden Ville n. 54 Messina
Mantegna
Salvatore
Via Filippo Parlatore n. 78
Palermo
Manzone
Giuseppe
Via Gen. Carlo Alberto
Dalla Chiesa n. 12
Naro
Daniele
Via Michele Cipolla n. 76
Palermo
Marretta
Rosario
Via Sagittario n. 8
Palermo
Palermo
Martello
Rocco
Via G. Ventura n. 5
Palermo
Via Emanuele Oliveri Mandalà n. 11 Palermo
Martines
Filippo
Via Vampolieri nn. 25/31
Acicatena
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31-12-2015 - GAZZETTA UFFICIALE
Cognome
Nome
Indirizzo
DELLA
Comune
Martinez
Gaetano
Viale Regione Siciliana n. 4739
Palermo
Martino
Luigi
Piazza D. Crisafulli is. 266 n. 27
Messina
Martorana
Silvia
Via G. Marconi n. 7
Bagheria
Mazza
Giuseppe
Via Rosario n. 32
San Cataldo
Mazzara
Giuseppe
Via Vincenzo Alagna n. 6/D
Palermo
Mazzeo
Lorenzo
Via Tono n. 149
Milazzo
Mazzeo
Mariano Lorenzo Via S. Raineri
Messina
Mazzola
Vito
Via Leonardo da Vinci n. 94
Palermo
Merenda
Giovanni
Viale Francia n. 5
Palermo
Merlino
Tindaro Natale
Via Silvio Pellico n. 3
Saponara
Messina
Gaetano Marcello Via Tremestieri n. 13/a
Mascalucia
Messina
Giuseppe
Via Catania n. 65
Enna
Migliore
Giuseppe
Via Sigonio n. 8
Palermo
Minagra
Vincenzo
Viale Croce Rossa n. 115
Palermo
Mione
Maurizio
Largo dei Pini n. 15
Mirenda
Giuseppe
Mirone
Diego
63
REGIONE SICILIANA - PARTE I n. 55
Cognome
Oddo
Nome
Baldassare
Indirizzo
Lungomare Cristoforo
Colombo n. 790
Comune
Palermo
Oliva
Carmelo Francesco Via C. Colombo
Roccalumera
Ortisi
Roberto
Via Benedetto Croce n. 23
Siracusa
Ottaviano
Giovanni
Via Ercolano n. 52
Ragusa
Ottaviano
Mario
Via G. Vitale n. 14
Valverde
Pace
Giovanni
Via Berlinguer n. 42/B
Ribera
Pagano
Domenico
Via Madonna della Mercede n. 4
Messina
Pagano
Giosuè
Via Eugenio l’Emiro n. 61
Palermo
Palagonia
Maurizio
C.da Sovareto Loc. S. Calogero s/n Sciacca
Palazzolo
Faro
Via Val Paradiso n. 15
Palermo
Palermo
Michelangelo
Via G. Matteotti n. 39
Sommatino
Pandolfo
Giuseppe
Via F. De Santis n. 28
Palermo
Panepinto
Antonino
C.da 14 Salme
Campofelice
di Roccella
Palermo
Paparone
Giuseppe
Via Trazzera Marina n. 519
Capo D’Orlando
Via Giuseppe Arcoleo n. 34
Palermo
Pappalardo Marcello
Corso del Popolo n. 2
Paternò
Via Epipoli n. 50
Siracusa
Parlascino
Via A. Manzoni n. 161
(solo ARPA PR Enna)
Enna
Miserendino Vincenzo
Viale Michelangelo n. 296
Palermo
Modica
Santi
Via Resistenza Partigiana n. 45
Acate
Moltisanti
Corrado
Via Damone Ronco n. 8
Siracusa
Moltisanti
Giuseppe
Via Damone Ronco I° n. 8
Siracusa
Monaca
Corrado
Via dell’Ecologia n. 16
Ispica
Montana
Giuseppe
Via Madonna delle Rocche n. 1
Agrigento
Montana
Andrea
Via Madonna delle Rocche n. 3
Agrigento
Monte
Giuseppe Lucio Piazza Stazione n. 4
Daniele
Parrinello
Diego
C.da S. Michele Rifugio n. 95
Marsala
Parrinello
Giuseppe
C.da Birgi Novo n. 74
Marsala
Patania
Francesco
Via Cesare Vivante n. 3
Catania
Patricolo
Fabio
Via Casalini n. 256
Palermo
Pellitteri
Renato
Viale Francia n. 2/f
Palermo
Pergolizzi
Carmela Anna
Via Etnea n. 202
Gravina di
Catania
Sciacca
Perrone
Nicolò
Via Autonomia Siciliana n. 18
Palermo
Pistone
Giuseppe
Via Francesco Crispi n. 377
Alì Terme (ME)
Petracca
Gaetano
Via S. Pietro Martire n. 40
Augusta
Piccitto
Roberto
Via Collodi n. 15
Ragusa
Piepoli
Giuseppe
Via Villa S. Giovanni n. 40
Erice Casa Santa
Pilato
Cataldo
Piazza degli Eroi n. 21
S. Cataldo
Monteleone Elio
Via Josemaria Escriva n. 4
Tremestieri
Etneo
Morelli
Daniela
Via Sebastiano Catania n. 285/M
Misterbianco (CT)
Morello
Antonino
Via F. Mendelssohn n. 12
Palermo
Musarella
Salvatore
Via Consolare Valeria n. 100
Giardini
Musso
Fabio
Viale Panoramica dello Stretto
pal. P.T. 2
Messina
Pinello
Salvatore
C.da Pozzillo Rosselli s.n.
Altavilla Milicia
Natoli
Rosario
Via L. complesso ERAT, 4° lotto
Messina-Rodia
Pinello
Giuseppe
Via S. Mercurio n. 31
Gangi
Navarra
Nicolò
Via Castelforte n. 98
Palermo
Piparo
Gerlando
Via Emporium n. 72
Agrigento
Navarra
Angelo
Via A. Gabelli n. 108
Siracusa
Piraino
Francesco
Via G.A. De Cosmi n. 51
Palermo
Neri
Salvatore
Via Sagone n. 21
Adrano
Piraneo
Salvatore
Via Guido Rossa n. 10
Castrofilippo
Nicosia
Giuseppe
Via Genova n. 14
Catania
Piscitello
Paolo
Via Domenico Trentacoste n. 31
Palermo
Nocera
Francesco
Via del Bosco n. 55
Catania
Pistorio
Sebastiano
Via Misericordia n. 8
Milazzo
Nocifora
Francesco
Via Col. Bertè n. 55
Milazzo
Pitò
Giacinto
Via L. Einaudi n. 23
Alcamo
Occhino
Aldo
Via Oberdan n. 181
Catania
Platania
Pietro
Via Cristoforo Colombo
Catania
Occhino
Elio
Via G. Oberdan n. 181
Catania
Pluchino
Giovanni
Via S. Anna n. 231
Ragusa
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Cognome
Nome
Indirizzo
DELLA
Comune
REGIONE SICILIANA - PARTE I n. 55
Cognome
Nome
Indirizzo
Comune
Polizzi
Giuseppe Bruno Via S. Rosa da Lima n. 39
Catania
Ruscica
Michele
Via Regina Elena n. 184
Canicattini Bagni
Pontillo
Michele
Via Morgantina n. 9
Licata
Russo
Massimo
Via L. Capuana n. 5
Lentini
Princiotta
Giuseppe
Via Silvio Pellico n. 1
Fraz. Trappitello
Russo
Filippo
Via Regina Margherita n. 48
Taormina
Francavilla di
Sicilia
Privitera
Pietro
Via Carlo Ardizzoni n. 15
Catania
Russo
Francesco
Viale Europa n. 25
Riesi
Prizzi
Massimo
Via L. Calì n. 1
Milazzo
Russo
Giuseppe
Via D. Tempio n. 3
(Fraz. Cannizzaro)
Acicastello
Provenzano Massimo
Via Fratelli S. Anna n. 104
Alcamo
Puglisi
Fabio
Via Fisicara n. 17
Caltagirone
Puleo
Rosario
Viale Principe Umberto
Condominio 119 Palazzina C
Sabatino
Calogero
Via Nina Siciliana n. 16
Palermo
Sala
Antonino
Via Piazzetta Giardina n. 6
Palermo
Messina
Salerno
Angelo
Via Pietro Novelli n. 15
Caltagirone
Pulvino
Maria Orazia
Via Vittorio Veneto n. 26
Valledolmo
Salerno
Vincenzo
Via S. Nanna n. 3/E
Siracusa
Pulvirenti
Domenico
Via 19^ traversa n. 39
Belpasso
Salvo
Maurizio
C.da Bambina n. 308
Marsala (TP)
Quinci
Pasquale
Via Santa Gemma sec. Traversa
Mazara del Vallo
Sannella
Ezio
Viale Lorenzo Bolano n. 45
Catania
Raimondo
Anna
Vicolo Trapani n. 11
Barcellona Pozzo
di Gotto
Sansone
Santamaria Antonio
Via Nairobi n. 4
Palermo
Randazzo
Vittorio Maria
Via C. Pisacane
Caltanissetta
Santoro
Giovanni
Via Pecoraro n. 24
Corleone
Rappa
Sergio
Viale delle Alpi n. 40
Palermo
Santoro
Leonardo
Salvatore
Via R. Guttuso n. 15
S. Margherita
Belice (AG)
Rappa
Giuseppe
Via Circ.ne Castello n. 24
Termini Imerese
Sapienza
Giuseppe
Via G.le Giovanni Ameglio n. 35
Palermo
Raspanti
Giuseppe
Chiasso del Municipio n. 2
Nicosia
Sapienza
Stefano
Largo dei Vespri n. 19
Catania
Raudino
Laura
Via Asiago n. 38
Catania
Scaccianoce Gianluca
Via R. Settimo n. 78
Palermo
Ravesi
Giovanbattista
Via Ugo La Malfa n. 12
Bagheria
Scaduto
Mariano
Piazza Leoni n. 49
Palermo
Regalbuto
Corrado
Via Renato Randazzo n. 7
Siracusa
Scaffidi
Alessandro
Via Campo Melia n. 55
Raccuja
Reitano
Maria Cristina
Via Fiume n. 6/a
Catania
Scalisi
Daniele
Via Aquino Molara n. 108
Palermo
Restivo
Antonio
Viale Italia is. 198 n. 60
Messina
Scarpulla
Alessandro
Via Poggio San Francesco n. 13
Altofonte
Restivo
Vincenzo
Via Piave n. 61
Canicattì
Scarso
Marcello
Via G. Giusti n. 9
Villabate
Ricciardello Antonino
Via Trieste n. 52
Brolo
Sciarrino
Roberto
Via Fratelli Biglia n. 14
Palermo
Ricupero
Giuseppe
Via Tripoli n. 23
Siracusa
Scibilia
Timoteo
Via Domenico La Bruna n. 17
Alcamo
Rinaldi
Calogero
Via E. L’Emiro n. 9
Palermo
Sciortino
Giovanni
Via Tasca Lanza n. 116
Palermo
Rinaudello
Giuseppina
Via Asbesta n. 18
Siracusa
Sciumè
Giuseppe
Via Firenze n. 47
Porto Empedocle
Rinzivillo
Salvatore
Via Palazzi n. 84
Gela
Scuderi
Agatella
Via Ofelia n. 37
Catania
Rizza
Maria
Via A. De Curtis n. 16
Ragusa
Scuderi
Rosario
Strada Ferrante Passo n. 5
Casteldaccia
Rizzo
Giovanni
Via Bergamo n. 24
Paternò
Serio
Salvatore
Via Marchese di Villabianca n. 70 Palermo
Rizzo
Vincenzo
Via Atenea n. 123
Agrigento
Serro
Giuseppe
Via Nazario Sauro n. 22
Alcamo
Rizzo
Paolo
Strada Comunale Tortorelle n. 21
Agrigento
Sferlazzo
Paolo
Via Don Primo Mazzolari n. 43/A
Mazara del Vallo
Rizzo Pinna Pietro
Via Alessandro Manzoni n. 136
Erice
Silvestri
Matteo
Via Fiume 7/D
Grosseto
Roccasalva
Salvatore
Via Leonardo da Vinci
Pozzallo
Sorrenti
Massimo
Via Temistocle n. 9
Siracusa
Roccheri
Paolo
Viale delle Alpi n. 68
Palermo
Sorrentino
Domenico
Via Savonarola n. 20
Misilmeri
Romeo
Dario Joseph
Viale Biagio Pecorino n. 7
Catania
Sorrentino
Giuseppe
Via Catania n. 17
Palermo
Romeo
Giuseppe
Via Calatabiano-Pasteria n. 3
Calatabiano
Spadaro
Luigi
Viale Teracati n. 184
Siracusa
Ruffino
Riccardo
Via Michele de Vio n. 2
Palermo
Spampinato Mario
Via Bufalo n. 17
Catania
Ruffino
Salvatore
Via Catania n. 1
Ispica
Spartà
Via Kennedy n. 62/a
Acireale
Santi
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Cognome
Nome
Indirizzo
DELLA
Comune
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REGIONE SICILIANA - PARTE I n. 55
Cognome
Nome
Indirizzo
Comune
Speranza
Rosario
Via Campo Franco n. 16
Santa Flavia
Vadalà
Francesco
Via Maggiore Toselli n. 10
Palermo
Speranza
Salvatore
Via Olivetana n. 28
Santa Flavia
Valenti
Maria Luisa
Via Alcide de Gasperi n. 165
Catania
Sterrantino Giovanni
C.da S. Giuseppe Pal. A s.n.
Alì Terme (ME)
Valenza
Luigi Claudio
Via Malta n. 61
Caltanissetta
Stranera
Francesco
Via Torre di Federico n. 34
Enna
Vara
Alessandro
Via Uditore n. 6/b
Palermo
Strazzeri
Ciro Alessio
Via Nuovalucello n. 5
Catania
Vara
Giovanni
Via Nazionale n. 22
Vallelunga
Pratameno
Stringi
Sandra Maria
Viale Sicilia n. 126
Caltanissetta
Vecchio
Salvatore Simone Via Sott.ten. Marra n. 1
Carlentini
Tageo
Eugenio
Via Udine n. 19
Siracusa
Vena
Francesco
Piazza Leoni n. 49
Palermo
Vernaci
Anna Rosaria
Via M.Titone n. 22
Palermo
Verro
Antonino
Via Ben Giobair n. 8
Palermo
Vinci
Giovanni
Via Calipso n. 11
Trapani
Virgone
Filippo
Viale della Repubblica n. 7
Delia
Virzì
Giovanbattista
Via Patti n. 97/b
Palermo
Vitale
Antonio
Via Placido Mandanici n. 27
Palermo
Vitale
Filippo Maria
Via Nino Savarese n. 47
Caltanissetta
Vitale
Salvatore
c/o Enichem casella postale n. 35
Gela
Taragnolini Ruggero
P.zza Principe di Camporeale n. 102 Palermo
Termini
Vico Cairoli n. 2/b
Maurizio
Ragusa
Testafredda Ubaldo
Via Carlo Alberto Dalla Chiesa n. 9 Capaci
Tinnirello
Michele
Largo Emilio Ravenna n. 3
Palermo
Titone
Mauro
Via Natale Augugliaro n. 3
Erice
Tomasini
Dario
Via S. Lorenzo n. 297
Palermo
Trapani
Domenico
Via Crocetta n. 60
Palermo
Trapani
Sebastiano
Via G. Sciuti n. 200
Palermo
Triglia
Francesca
C.da Grazia Via C.
Pilla Villaggio Castanea
Messina
Vitale
Vincenzo
Via Vittorio Veneto n. 24
Milazzo (ME)
Tringali
Anna Maria
Via P. Umberto n. 44
Augusta
Vizzinisi
Fabio
Via F. Crispi n. 69
Castelvetrano
Trombetta
Fabio
Via S. D’Acquisto n. 29
Carini
Zaccone
Salvatore
Via Cervo n. 52
Acireale
Tucci
Salvatore
Via dei Cantieri n. 35
Palermo
Zaffino
Giuseppe
C.da Scoppo Mili Marina, s.n.
Messina
Tumminelli Antonio
Corso Europa n. 41
S. Cataldo
Zappia
Veronique
Viale Libertà is. 517 n. 219
Messina
Tumminello Casimiro
Largo San Mamiliano n. 1
Palermo
Zichichi
Vito
Via Mario Rapisardi n. 18
Palermo
Turco
Aldo Filippo
Via Bonte n. 1
Gela
Ziino
Santo
Via Montecuccio n. 23
Palermo
Tutone
Giuseppe
Via Furetti n. 14
Valderice (TP)
Zimbone
Massimo
Via Etnea n. 684
Catania
Ustica
Vito
Via Canale n. 2
Termini Imerese
Zuccarello
Bernardo
Via Aurelio Drago n. 3
Palermo
Vaccaro
Alfredo
Via Castellana n. 32
Palermo
Zuccaro
Stefano
Via Avellino n. 51
Erice
(2015.49.2903)119
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31-12-2015 - GAZZETTA UFFICIALE
DELLA
REGIONE SICILIANA - PARTE I n. 55
La Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana è in vendita al pubblico:
AGRIGENTO - Edicola, rivendita tabacchi Alfano Giovanna - via Panoramica dei Templi, 31;
Pusante Alfonso - via Dante, 70; Damont s.r.l. - via Panoramica dei Templi, 21;
ALCAMO - Arusio Maria Caterina - via Vittorio Veneto, 238; Libreria Pipitone Lorenzo - viale
Europa, 61.
BAGHERIA - Carto - Aliotta di Aliotta Franc. Paolo - via Diego D’Amico, 30; Rivendita giornali
Leone Salvatore - via Papa Giovanni XXIII (ang. via Consolare).
BARCELLONA POZZO DI GOTTO - Maimone Concetta - via Garibaldi, 307; Edicola “Scilipoti” di
Stroscio Agostino - via Catania, 13.
BOLOGNA - Libr. giur. Edinform s.r.l. - via Irnerio, 12/5.
MODICA - Baglieri Carmelo - corso Umberto I, 460.
NARO - “Carpediem” di Celauro Gaetano - viale Europa, 3.
PALERMO - Edicola Romano Maurizio - via Empedocle Restivo, 107; “La Libreria del Tribunale” s.r.l. - piazza V. E. Orlando, 44/45; Edicola Badalamenti Rosa - piazza Castelforte, s.n.c. (Partanna Mondello); “La Bottega della Carta” di Scannella Domenico via Caltanissetta, 11; Libreria “Campolo” di Gargano Domenico - via Campolo, 86/90;
Libreria “Forense” di Valenti Renato - via Maqueda, 185; Libreria “Ausonia” di Argento
Sergio - via Ausonia, 70/74; Grafill s.r.l. - via Principe di Palagonia, 87/91.
PARTINICO - Lo Iacono Giovanna - corso dei Mille, 450.
CAPO D’ORLANDO - “L’Italiano” di Lo Presti Eva & C. s.a.s. - via Vittorio Veneto, 25.
CASTELVETRANO - Cartolibreria - Edicola Marotta & Calia s.n.c. - via Q. Sella, 106/108.
PIAZZA ARMERINA - Cartolibreria Armanna Michelangelo - via Remigio Roccella, 5.
CATANIA - Libreria La Paglia - via Etnea, 393/395.
PORTO EMPEDOCLE - MR di Matrona Giacinto & Matrona Maria s.n.c. - via Gen. Giardino, 6.
FAVARA - Costanza Maria - via IV Novembre, 61; Pecoraro di Piscopo Maria - via Vittorio
Emanuele, 41.
RAFFADALI - “Striscia la Notizia” di Randisi Giuseppina - via Rosario, 6.
GELA - Cartolibreria Eschilo di Simona Trainito - corso Vittorio Emanuele, 421.
SAN MAURO CASTELVERDE - Garofalo Maria - corso Umberto I, 56.
GIARRE - Libreria La Senorita di Giuseppa Emmi - via Veneto, 59.
SANT’AGATA DI MILITELLO - Edicola Ricca Benedetto - via Cosenz, 61.
MAZARA DEL VALLO - “F.lli Tudisco & C.” s.a.s. di Tudisco Fabio e Vito Massimiliano - corso
Vittorio Veneto, 150.
SANTO STEFANO CAMASTRA - Lando Benedetta - corso Vittorio Emanuele, 21.
MENFI - Ditta Mistretta Vincenzo - via Inico, 188.
SCIACCA - Edicola Coco Vincenzo - via Cappuccini, 124/a.
MESSINA - Rag. Colosi Nicolò di Restuccia & C. s.a.s. - via Centonze, 227, isolato 66.
SIRACUSA - Cartolibreria Zimmitti Catia - via Necropoli Grotticelle, 25/O.
MISILMERI - Ingrassia Maria Concetta - corso Vittorio Emanuele, 528.
TERRASINI - Serra Antonietta - corso Vittorio Emanuele, 336.
Le norme per le inserzioni nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana, parti II e III e serie speciale concorsi, sono
contenute nell’ultima pagina dei relativi fascicoli.
PREZZI E CONDIZIONI DI ABBONAMENTO - ANNO 2016
PARTE PRIMA
I)I Abbonamento ai soli fascicoli ordinari, incluso l’indice annuale
— annuale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
— semestrale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
II)IAbbonamento ai fascicoli ordinari, incluso i supplementi ordinari e l’indice annuale:
— soltanto annuale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Prezzo di vendita di un fascicolo ordinario . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Prezzo di vendita di un supplemento ordinario o straordinario, per ogni sedici pagine o frazione . . . . . . .
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81,00
46,00
€ 208,00
€
1,15
€
1,15
SERIE SPECIALE CONCORSI
Abbonamento soltanto annuale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Prezzo di vendita di un fascicolo ordinario . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Prezzo di vendita di un supplemento ordinario o straordinario, per ogni sedici pagine o frazione . . . . . . . .
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PARTI SECONDA E TERZA
Abbonamento annuale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Abbonamento semestrale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Prezzo di vendita di un fascicolo ordinario . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Prezzo di vendita di un supplemento ordinario o straordinario, per ogni sedici pagine o frazione . . . . . . . .
€ 166,00 + I.V.A. ordinaria
€ 91,00 + I.V.A. ordinaria
€
3,50 + I.V.A. ordinaria
€
1,00 + I.V.A. ordinaria
23,00
1,70
1,15
Fascicoli e abbonamenti annuali di annate arretrate: il doppio dei prezzi suddetti.
Fotocopia di fascicoli esauriti, per ogni facciata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
€
0,15 + I.V.A. ordinaria
Per l’estero i prezzi di abbonamento e vendita sono il doppio dei prezzi suddetti
L’importo dell’abbonamento, corredato dell’indicazione della partita IVA o, in mancanza, del codice fiscale del richiedente, deve essere versato, a mezzo
bollettino postale, sul c/c postale n. 00304907 intestato alla “Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana - abbonamenti”, ovvero direttamente presso l’Istituto di credito
che svolge il servizio di cassa per la Regione (Banco di Sicilia), indicando nella causale di versamento per quale parte della Gazzetta (“prima” o “serie speciale concorsi” o “seconda e terza”) e per quale periodo (anno o semestre) si chiede l’abbonamento.
L’Amministrazione della Gazzetta non risponde dei ritardi causati dalla omissione di tali indicazioni.
In applicazione della circolare del Ministero delle Finanze - Direzione Generale Tasse - n. 18/360068 del 22 maggio 1976, il rilascio delle fatture per abbonamenti od acquisti di copie o fotocopie della Gazzetta deve essere esclusivamente richiesto, dattiloscritto, nella causale del certificato di accreditamento postale, o nella quietanza rilascita dall’Istituto di credito che svolge il servizio di cassa per la Regione, unitamente all’indicazione delle generalità, dell’indirizzo completo di C.A.P., della partita I.V.A. o, in mancanza, del codice fiscale del versante, oltre che dall’esatta indicazione della causale del versamento.
Gli abbonamenti hanno decorrenza dal 1° gennaio al 31 dicembre, se concernenti l’intero anno, dal 1° gennaio al 30 giugno se relativi al 1° semestre e dal 1°
luglio al 31 dicembre, se relativi al 2° semestre.
I versamenti relativi agli abbonamenti devono pervenire improrogabilmente, pena la perdita del diritto di ricevere i fascicoli già pubblicati ed esauriti o la non accettazione, entro il 31 gennaio se concernenti l’intero anno o il 1° semestre ed entro il 31 luglio se relativi al 2° semestre.
I fascicoli inviati agli abbonati vengono recapitati con il sistema di spedizione in abbonamento postale a cura delle Poste Italiane S.p.A. oppure possono essere
ritirati, a seguito di dichiarazione scritta, presso i locali dell’Amministrazione della Gazzetta.
L’invio o la consegna, a titolo gratuito, dei fascicoli non pervenuti o non ritirati, da richiedersi all’Amministrazione entro 30 giorni dalla data di pubblicazione,
è subordinato alla trasmissione o alla presentazione di una etichetta del relativo abbonamento.
Le spese di spedizione relative alla richiesta di invio per corrispondenza di singoli fascicoli o fotocopie sono a carico del richiedente e vengono stabilite, di volta
in volta, in base alle tariffe postali vigenti.
Si fa presente che, in atto, l’I.V.A. ordinaria viene applicata con l’aliquota del 22%.
AVVISO
Gli uffici della Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana sono aperti al pubblico dal lunedì al venerdì dalle ore 9,00 alle ore 13,00 ed il mercoledì dalle ore 16,15 alle ore 17,45. Negli stessi orari è attivo il servizio di ricezione atti tramite posta elettronica certificata (P.E.C.).
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VITTORIO MARINO, direttore responsabile
MELANIA LA COGNATA, condirettore e redattore
SERISTAMPA di Armango Margherita - VIA SAMPOLO, 220 - PALERMO