"aiuti" per i disoccupati pronti per il 2016

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30/12/2015
JOBS ACT/ Naspi, Asdi, Dis­Coll, gli "aiuti" per i disoccupati pronti per il 2016
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JOBS ACT/ Naspi, Asdi, Dis­Coll, gli "aiuti" per i
disoccupati pronti per il 2016
Giancamillo Palmerini
Con la circolare n. 34/2015, il ministero del Lavoro fornisce i primi
chiarimenti, e le indicazioni operative, sul "nuovo" stato di
disoccupazione. Il commento di GIANCAMILLO PALMERINI
Pubblicazione: mercoledì 30 dicembre 2015
Con la circolare n. 34/2015, il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali fornisce i primi chiarimenti, e
le indicazioni operative, relativamente al "nuovo" stato di disoccupazione, alla condizione di non
occupazione e all'applicazione dei "Principi generali e comuni in materia di politiche attive del lavoro",
alla luce del Jobs Act (in particolare del d.lgs 150/2015).
La circolare ricorda come il Jobs Act stabilisca che sono considerati disoccupati i lavoratori privi di
impiego che dichiarano, in forma telematica, al Portale nazionale delle politiche del lavoro (ancora non
disponibile) la propria immediata disponibilità allo svolgimento di attività lavorativa e alla partecipazione
alle misure di politica attiva del lavoro concordate con il Centro per l'impiego (la cosiddetta Did). Lo
stato di disoccupazione costituisce, inoltre, il requisito necessario per avere accesso alla Naspi, all'Asdi
e alla Dis­Coll, nonché per l'iscrizione nell'elenco per il collocamento mirato. http://www.ilsussidiario.net/mobile/Lavoro/2015/12/30/JOBS­ACT­Naspi­Asdi­Dis­Coll­gli­aiuti­per­i­disoccupati­pronti­per­il­2016/666863/
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JOBS ACT/ Naspi, Asdi, Dis­Coll, gli "aiuti" per i disoccupati pronti per il 2016
Meteo: Neve in arrivo
Temporali, Nubifragi, Nevicate.
Allarme in arrivo sull'Italia.
Ciò premesso, il Ministero sottolinea come un'assistenza nella ricerca di occupazione, nonché
nell'orientamento verso percorsi di riqualificazione, non può non essere prevista anche nei confronti di
coloro che la richiedano, anche se impegnati in attività lavorative non a tempo pieno, o scarsamente
remunerative, o non confacenti al proprio livello professionale o semplicemente perché alla ricerca di
un'occupazione più confacente alle proprie aspettative, sebbene si evidenzi, ovviamente, l'opportunità
di offrire i servizi e le misure di politica attiva del lavoro prioritariamente ai soggetti disoccupati, al fine di
garantire servizi più rapidi ed efficaci ai soggetti che ne hanno più bisogno.
Lo stato di disoccupazione può, quindi, essere considerato come requisito per la partecipazione a
specifici programmi di inserimento lavorativo o concorrere alla definizione del requisito di
partecipazione (come avviene, ad esempio, per i cosiddetti Neet). In questi casi lo stato di
disoccupazione andrà verificato esclusivamente con riferimento a due momenti: la registrazione al
Programma e l'inizio del servizio o della misura di politica attiva. A nulla, quindi, rileverà se la
condizione di disoccupazione sia stata perduta in momenti intermedi tra la registrazione e l'inizio del
servizio o della misura di politica attiva.
È opportuno ricordare, inoltre, come, a seguito dell'approvazione del d.lgs. 159/2015, la domanda di
Aspi, Naspi, Dis­Coll e indennità di mobilità, resa dall'interessato all'Inps, equivale a dichiarazione di
immediata disponibilità e tali registrazioni saranno rese disponibili anche ai sistemi regionali. CONTINUA >>
APPROFONDISCI
I NUMERI/ Le "discriminazioni" tra i professionisti, di G. Cazzola
LAVORO/ Colli­Lanzi (Gi Group): "Il 2016 anno di svolta per mercato e politiche attive"
http://www.ilsussidiario.net/mobile/Lavoro/2015/12/30/JOBS­ACT­Naspi­Asdi­Dis­Coll­gli­aiuti­per­i­disoccupati­pronti­per­il­2016/666863/
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