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FermoLUG News
La Newsletter del FermoLUG
Gennaio 2016 - Numero 2
Indice
Un programma per scrivere
che non sa scrivere?
1
Corso on line gratuito formazione formatori LibreOffice
con Didasca
2
Elementary OS – FermoLUG
– 64bit
2
Caffè gratis…già pagato. Il
diavolo si annida nei dettagli
3
Nuove tecnologie e software
libero a scuola
4
Formati standard e proprietari
Perché mai il programma proprietario di videoscrittura arcifamoso non deve poter rispettare
le caratteristiche standard e disponibili a tutti del formato
Open Document Format?
Pagina 1
La distro del FermoLUG!
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distribuzione ElementaryOS targata FermoLUG ultra veloce,
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Pagina 2
FermoLUG è tornato a scuola
Ecco il resoconto della giornata
formativa tenuta il 17 dicembre
presso l’Istituto Comprensivo
“Cestoni” di Montegiorgio (FM)
dal titolo “Coding e Pensiero
Computazionale”.
Pagina 4
Non basta un formato libero per salvare i propri lavori in MSOffice?
Un programma per scrivere
che non sa scrivere?
Ok, va bene, ci avete convinto: il
formato ODF (Open Document
Format) è il formato aperto standard (ISO/IEC 26300:2006) per la
condivisione dei file da ufficio.
Documenti di testo, fogli di calcolo, presentazioni ecc salvati in
questo formato possono essere
condivisi col mondo intero, indipendentemente dagli strumenti
software (programmi) con cui
vengono realizzati. D’altra parte,
se il mondo intero (https://en.wikipedia.org/wiki/OpenDocument_ad
option) si sta muovendo verso
l’adozione ufficiale di questo formato, ci sarà pure un motivo.
Tuttavia se è davvero, come si
dice, aperto e indipendente dal
software, significa che posso usare
il software che preferisco per scrivere i miei testi. Basta salvare in
formato ODF (.odt per i testi) e
siamo a posto, no? Dovrei poter
usare anche software proprietario,
altrimenti che libertà è? Se ho la
mia brava licenza d’uso di
Microsoft Office perché dovrei
privarmi dell’uso di una suite tanto famosa e diffusa? Se il formato
è aperto, standard, solido e affidabile come dite, dovrei potere perfi-
no aprire un file con estensione
odt con il mio Word e salvarlo nel
formato di Microsoft (con estensione docx), perché… perché…
non so perché, ma non è questo il
punto. Se lo posso fare, lo faccio.
Anzi, avendo una licenza Office
2010 posso aprirlo con la versione
online di Word (https://support.office.com/it-it/article/Introduzionea-Word-Web-App-a432f1f1-2ea3454a-9336-26412a20d288), salvarlo (in formato docx, non si sa
mai) e riaprirlo in Word 2010 senza problemi.
No.
Chi lo dice?
Lo dice Microsoft. In questo documento
(https://support.office.com/it-it/article/Differenze-tra-il-formatoODT-OpenDocument-Text-e-ilformato-di-Word-con-estensionedocx-utilizzato-da-Word-WebApp-1183ee75-0aae-47c2-b2ba0c839135011f?
AssetID=HA102252963&CorrelationId=132c5801-e56c-4d3291b1-8a6adcc843bb&ui=itIT&rs=it-IT&ad=IT). E lo dice in
modo tale da far apparire sbagliato
lo standard anziché la sua imple-
mentazione, che è come dire che se
il mio modello di autovettura ha dei
problemi con la benzina super, la
colpa è della benzina, non del motore, dato che va benissimo con la
benzina fornita dalla fabbrica
(dell’auto).
Leggiamo: “Quando si modifica un
file
in
formato
ODT
(OpenDocument Text, con estensione odt) usando Word Online e in seguito lo si riapre in Word 2010, si
potrebbero notare alcune differenze
di formattazione tra la versione originale e quella modificata. Allo
stesso modo, si potrebbero notare
differenze di formattazione quando
si apre un file in formato
OpenDocument Text in Word Online. Ciò è dovuto al fatto che i due
formati supportano caratteristiche
diverse”.
A meno di difetti di traduzione, io
leggo che Word Online sa leggere i
documenti ODT, ma non li sa scrivere. O meglio, li scrive un po’
come gli pare, con alcune differenze di formattazione. Idem per Word
2010. Segue una nota che ribadisce
ulteriormente, per tranquillizzare
l’utente, che le differenze sono solo
nella formattazione. Insomma, il
costo delle licenze richiederebbe
che non ci fossero differenze nemmeno nella formattazione, ma
tant’è, almeno le parole ci sono tutte.
Adesso viene il bello. Il documento
prosegue: “Cosa accade quando si
modifica un documento in formato
ODT?
La tabella seguente illustra le
aree di caratteristiche di Word Online supportate in modo completo o
parziale
nel
formato
OpenDocument Text (ODT)”.
Capito? Word Online ha delle caratteristiche, ma quello sciocchino del
formato ODT non si degna di supportarle.
Ma se apri un file ODT – che è un
formato
standard
(ISO/IEC
26300:2006) – le caratteristiche ce
le ha il file: sono le caratteristiche
proprie del formato ed è compito
del software supportarle, leggendole e scrivendole in modo corretto,
soprattutto in virtù del fatto che il
formato è standard AND aperto,
non il contrario. Se ciò non avviene, non è per colpa del file, né del
formato, ma del programma di
scrittura. Non sa scrivere (o finge).
Se vai a fare il pieno in autostrada ti
aspetti che la tua auto – lo strumento – sia adatta a funzionare con la
benzina – formato standard -, non il
contrario. E se il motore subisce
danni per il non corretto funzionamento con la super, la colpa è della
benzina o dell’auto?
Il principio deve valere per la benzina come per i file di testo, checché se ne dica. Perché se diciamo
“benzina” siamo tutti d’accordo,
mentre se diciamo “file di testo”
dovremmo avere dubbi?
Nel dubbio, cambiate l’auto. - Marco Alici
http://www.techeconomy.it/2015/12
/17/un-programma-scrivere-non-sascrivere/
Corso on line gratuito formazione formatori LibreOffice con Didasca
A partire dal 12 gennaio LibreItalia, in collaborazione con Didasca,
organizza un corso on line gratuito
di
Formazione
Formatori
LibreOffice che consentirà di apprendere le nozioni utili a poter diventare formatori LibreOffice. Il
corso è rivolto a persone che hanno
una
conoscenza
base
di
LibreOffice, che abbiano una prima
esperienza da formatori e che vogliano approfondire questi due
aspetti.
Il percorso, che si articola in 12 lezioni di 90 minuti ciascuna ogni
martedì e venerdì con inizio alle
ore 16, affronta i seguenti argomenti: introduzione al Software Libero,
Writer, Calc, Impress e nozioni di
Formazione Formatori. Le lezioni
saranno erogate online, in modalità interattiva, tramite l’Auditorium
Didasca e oltre che in tempo reale,
potranno essere seguite anche in un
secondo momento visto che saranno registrate.
L’
iscrizione
al
percorso
LibreOffice 5 è libera e gratuita e
va effettuata compilando l’apposito
modulo on line entro e non oltre il
9 gennaio 2016 (https://docs.google.com/forms/d/1lT3ouCQdgvkoBcxkpyFHLrrhyb7cr0E466xMIPGHhU0/viewform).
Questa la scheda completa del corso (http://www.libreitalia.it/wp-content/uploads/2015/12/PercorsoLibreOffice5.0DIDASCA.pdf). - Sonia Montegiove
http://www.libreitalia.it/corso-online-gratuito-formazione-formatorilibreoffice-con-didasca/
Elementary OS – FermoLUG – 64bit
Disponibile la ISO della distribu- zkHcu0s) dal minuto 5:00 si vede la, minimale e pulita ma con grande
zione Elementary OS firmata Fer- come usarlo per l’installazione….. reattività – Franco Mannocchi
moLUG
una distribuzione graficamente belhttps://www.dropbox.com/s/78l0ad
cwqktdrwh/ElementaryOSFermoLUG-X64.iso?dl=0
Avviabile in live (user:fermolug
pw:fermolug) e installabile tramite
Systemback (https://youtu.be/hyqaPagina 2
FermoLUG News
Caffè gratis…già pagato. Il diavolo si annida nei dettagli
Immaginate questa scena: la scuola
dei vostri figli vi manda una circolare in cui si informa che la Provincia ha stipulato un contratto in base
al quale tutti gli studenti potranno
usufruire,
gratis,
di
cialde
di
caffè (facciamo decaffeinato),
cappuccino,
cioccolata,
thè, latte eccetera,
di
una nota e
pregiata
marca, e di
una machinetta, utilizzabile dallo
studente e
dai membri
della famiglia – fino a
cinque – in
comodato
d’uso gratuito
per
tutto il corso degli studi, alla fine del quale la macchinetta
verrà ritirata e le cialde eventualmente rimaste potranno essere solo
guardate e annusate, ma non utilizzate. Immaginiamo che la Provincia
abbia appaltato questo servizio
spendendo 1.250.000 (unmilioneduecentocinquantamila) euro in tre
anni, tutto regolare, trasparente e
documentato.
Non avrebbero ragione, i genitori,
ad arrabbiarsi con la Provincia per
aver sperperato unmilioneduecentocinquantamila euro del contribuente (cioè soldi nostri) per un servizio
di dubbia utilità e che di gratis non
ha proprio niente? Non avrebbero
ragione a protestare perché, magari,
preferirebbero scegliere la marca
del caffè e il modello della macchinetta anziché vedersi imporre un
preciso modello di macchinetta e
una precisa marca di cialde, per
giunta incompatibili con la macchinetta che hanno già a casa, che invece usa un formato standard di
cialde? Non avrebbero ragione ad
indignarsi per la incomprensibile limitazione d’uso delle cialde rimanenti?
Adesso smettete di immaginare e
sostituite le cialde e la macchinetta
La Newsletter del FermoLUG
della nota marca con il pacchetto
Office365 Plus Pro di Microsoft, la
vostra provincia con la Provincia
Autonoma di Bolzano Alto Adige e
la scuola dei vostri figli con l’Istitu-
to Tecnico Economico in lingua tedesca
“Heinrich
Kunter”
(http://www.wfo.bz.it/) di Bolzano.
Lasciate invariato tutto il resto,
compresa la cifra di unmilioneduecentocinquantamila euro in tre
anni. Tutto regolare, trasparente e
documentato (https://www.bandialtoadige.it/sourcing/awards/resume/id/89167/idL/1).
Come è spiegato nella lettera, il servizio
(https://www.microsoft.com/it-it/Licensing/licensing-programs/openlicense.aspx) consiste in una licenza
per l’uso di una casella di posta
elettronica personale, di programmi
del pacchetto Office365 e di spazio
di archiviazione cloud. In pratica i
ragazzi possono avere una mailbox
a loro nome e possono scrivere le
loro ricerche con MS Word e salvarle su uno spazio accessibile da
internet. Finita la scuola i file potranno essere accessibili solo in lettura, e i programmi utilizzabili con
funzionalità limitate.
Non avrebbero ben più ragione, i
genitori, ad arrabbiarsi, protestare,
indignarsi? Come si può promuovere un tale servizio come Kostenloses (gratuito) dopo aver speso tutti
quei soldi?
Il decreto legislativo n.82/2005,
meglio
noto come
“Codice
dell’Amministrazione
Digitale
(C.A.D.), all’art.68 (http://www.agid.gov.it/ca
d/analisicomparativasoluzioni) impone di
scegliere soluzioni
software
dopo
aver effettuato
una valutazione comparativa delle
diverse
soluzioni
disponibili sulla
base dei seguenti criteri:
a)
costo complessivo del programma o soluzione quale costo di
acquisto, di implementazione, di
mantenimento e supporto;
b) livello di utilizzo di formati di
dati e di interfacce di tipo aperto
nonché di standard in grado di assicurare l’interoperabilità e la cooperazione applicativa tra i diversi
sistemi informatici della pubblica
amministrazione;
c) garanzie del fornitore in materia di livelli di sicurezza, conformità alla normativa in materia di protezione dei dati personali, livelli di
servizio tenuto conto della tipologia di software acquisito.
Ora, per quanto ci si sforzi, risulta
davvero difficile, in mancanza di
informazioni in merito, immaginare
una valutazione comparativa che
renda accettabile una soluzione
come quella scelta dalla Provincia
di Bolzano, per quanto autonoma
essa possa essere:
a)
come può una soluzione da
unmilioneduecentocinquantamila
euro essere vincente dal punto di
vista del costo complessivo?
b)
come può una soluzione che
utilizza formati di dati di tipo proPagina 3
prietario essere preferibile ad una
soluzione che utilizza formati di
dati e di interfacce di tipo aperto?
c)
come può una soluzione di
tipo
SaaS
(https://it.wikipedia.org/wiki/Software_as_a_service)
(quale
è
Microsoft Office365) per il software e una soluzione di tipo cloud
per l’archiviazione dei dati (e delle
email) essere vincente dal punto di
vista della sicurezza e protezione
dei dati personali?
Questione casella di posta elettronica a parte (quanti dei genitori
degli studenti di quella scuola non
hanno già una casella di posta?),
non sarebbe preferibile, oltre che
di gran lunga più semplice, scegliere una soluzione open source
come LibreOffice, installandolo
senza costi di licenza sui PC delle
scuole (come peraltro stanno facendo, con soddisfazione, tanti
istituti scolastici (http://www.libreitalia.it/tag/scuola/)) e invitando gli studenti a fare altrettanto sui
propri computer? In questo modo,
oltre a favorire la buona pratica
dell’utilizzo di formati standard di
tipo aperto, si sarebbero liberate
ingenti risorse economiche da poter destinare a formazione, didattica e altri investimenti realmente
utili alla scuola e agli studenti. Marco Alici
http://www.techeconomy.it/2015/1
2/01/caffe-gratisgia-pagato-diavolo-si-annida-dettagli/
Nuove tecnologie e software libero a scuola
Nell’ambito delle attività volte
all’attuazione del Piano Nazionale
Scuola Digitale, l’Istituto Comprensivo “Cestoni” di Montegiorgio (FM) (http://www.iscmontegiorgio.it/), che riunisce scuole
dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado di alcuni piccoli
comuni dell’entroterra fermano,
ha organizzato per giovedì 17 dicembre un incontro formativo
(http://www.iscmontegiorgio.it/it/
wp-content/uploads/2012/06/brochureilmioPNSD.pdf) rivolto agli
insegnanti, dal titolo “CODING E
PENSIERO
COMPUTAZIONALE”.
Davanti a una quarantina di insegnanti provenienti dalle varie
scuole dell’istituto, Francesco
Paolantoni, informatico, ha dato
dimostrazione delle attività di coding interattivo per ragazzi proposte dal sito programmailfuturo.it e
code.org. A seguire, Marco Alici,
vicepresidente del FermoLUG e
socio LibreItalia, ha proposto una
riflessione dal titolo “Il valore
educativo delle nuove tecnologie
e del software libero”.
Partendo da semplici esempi concreti di tecnologie – nuove nel
momento in cui sono apparse,
come la stampa a caratteri mobili,
la penna a sfera, ecc – di indubbio
e assodato valore educativo, si è
arrivati a mostrare le analoghe potenzialità del software libero come
strumenti per aumentare la qualità
e le possibilità della proposta formativa scolastica. - Marco Alici
Associazione Culturale
Fermo Linux Users Group
Gruppo Utenti Linux di Fermo
C.F.90037220440
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