Comunità in Cammino - Parrocchia Ss. Redentore Lonigo

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Transcript Comunità in Cammino - Parrocchia Ss. Redentore Lonigo

Natale
2015
Giubileo Straordinario
della Misericordia
Anno XIV - n. 61 - Dicembre 2015
Comunità... NATALE 2015
Comunità... VITA DELLA PARROCCHIA
NATALE
ANNO SANTO DELLA MISERICORDIA
IL DONO E LA RESPONSABILITÀ DI UN GRANDE AMORE
Ai pastori insonnoliti
e spaventati l’angelo dice: “Non temete: ecco vi annuncio
una grande gioia” (Lc
2,10). La gioia di un
regalo sorprendente:
“Dio ha tanto amato il
mondo da dare il suo
Figlio unigenito” (Gv
3,16).
Questo regalo continua a sorprendere le
persone semplici, quelle che sanno ciò di
cui hanno veramente bisogno. Di che cosa
ho bisogno io? A tutte le età della vita ho lo
stesso bisogno del bambino: sentirmi voluto bene per quello che sono. Questo mi fa
sta bene.
Dio mi vuole bene. “In questo sta l’amore:
non siamo stati noi ad amare Dio, ma è Lui
che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri
peccati” (1Gv 4,10).
Gesù è il Dio con noi. Per sempre. E ci
chiama amici.
Dove trovo l’amore di Dio e come lo sperimento? Nella preghiera. Davanti all’Eucaristia. Nei Sacramenti. Nella Chiesa. Ma
non solo. L’amore di Dio lo trovo uscendo
da me stesso, complicandomi la vita nel
dono del mio tempo, dei miei pensieri, dei
miei stessi beni. Ce lo ricorda papa Francesco: “La nostra tristezza infinita si cura
soltanto con un infinito amore” (Evangelii
gaudiun, n° 265).
2
“Dio è amore” (1Gv 4,8). E l’amore si è
fatto carne in un bambino nato a Betlemme. Noi lo conosciamo se ci apriamo all’amore: “Chiunque ama è stato generato da
Dio e conosce Dio” (1Gv 4,7). Al contrario: “Chi non ama non ha conosciuto Dio,
perché Dio è amore” (1Gv 4,8) .
Il mondo si è fatto cattivo. È vero. L’indifferenza è ormai generale. È pure vero.
A fare del bene ci si perde ed è sempre più
difficile. Vero anche questo.
Gesù non ci ha promesso né vita comoda,
né benefici terreni, né onori, né ricchezze.
Ci ha detto: “Chi vuol venire dietro a me,
prenda la sua croce e mi segua”. Mi fido di
Lui. E lo seguo nel dono di me stesso. Sperimento che Lui è veramente la Vita perché
la mia vita è sempre più bella, seppure impegnativa. Questo mi dà la certezza che sto
camminando verso la pienezza della vita,
che un giorno il Signore mi darà nel Regno
eterno.
don Vittorio
Papa Francesco ha indetto un Anno Giubilare straordinario della Misericordia. L’anno ha avuto inizio l’otto dicembre in S.
Pietro a Roma, ma vi è stato un anteprima
nella Repubblica Centroafricana la domenica 29 novembre. Nelle diocesi l’apertura è
prevista per la domenica 13 dicembre. Per
noi di Vicenza la celebrazione di apertura
dell’Anno Santo sarà nella S. Messa prefestiva di sabato 12 dicembre alle ore 18.30 in
Cattedrale.
Siamo tutti chiamati (singoli fedeli, comunità parrocchiali, Associazioni, Movimenti
e gruppi ecclesiali) ad accogliere questa
grazia e a diventare strumenti di misericordia. La nostra parrocchia ha previsto momenti e iniziative per vivere l’Anno Santo.
Ma altro ancora può essere vissuto dai fedeli, secondo quanto il Signore ispira loro
anche attraverso le vicende della vita.
Prima di chiederci cosa fare è fondamentale accogliere il dono della misericordia che
Dio non cessa mai di offrire a quanti confidano in Lui: lo fa attraverso ispirazioni di
pace, attraverso la vicinanza di persone che
ci vogliono bene e ci accolgono anche quando siamo irritanti, attraverso i Sacramenti e
in particolare la Confessione. Sentendoci
noi per primi destinatari della misericordia
di Dio, più facilmente ci disporremo ad essere strumento di misericordia per gli altri.
Ed ecco quanto la parrocchia propone:
- Lettura del documento di papa Francesco
“Misericordiae vultus”: vi sono già stati
due incontri il giovedì in Chiesa Vecchia,
mentre la lettura dell’intero documento è
avvenuta nei lunedì di novembre al Centro Giovanile. È vivamente consigliata la
lettura personale.
- All’esterno del Duomo saranno esposti
due drappi con il “logo” del Giubileo.
- Verrà dato più spazio all’Atto penitenziale all’inizio della S. Messa, riservando un
congruo momento di silenzio per l’esame
di coscienza.
- Una sera al mese verrà dedicata alla Celebrazione del Sacramento della Penitenza.
Possiamo già indicare le date fino a Pasqua: mercoledì 23 dicembre ore 20.30 a
S. Daniele, venerdì 22 gennaio ore 20.30
in Chiesa Vecchia, venerdì 19 febbraio
ore 20.30 in Chiesa Vecchia, lunedì 21
marzo ore 20.30 a S. Daniele.
- In Quaresima, alla fine delle Ss. Messe
domenicali verrà tenuta una breve cate3
Comunità... VITA DELLA PARROCCHIA
chesi (5 minuti) su una delle opere di misericordia.
- La SETTIMANA DELLA COMUNITÀ
avrà come tema la MISERICORDIA e in
particolare le OPERE DI MISERICORDIA: vi sarà una Mostra, verranno proiettati dei films, ascolteremo testimonianze,
le mattinate saranno dedicate all’Adorazione Eucaristica, un’intera giornata verrà riservata alla Confessione, per i giovani sono previsti due “aperitivi spirituali”,
visiteremo il Cimitero e pregheremo per
i defunti, vi sarà un laboratorio in piazza
per i ragazzi… e altro ancora.
- Pellegrinaggi: abbiamo previsto un pellegrinaggio a Roma dal 5 all’8 aprile e
un pellegrinaggio in Polonia dal 2 all’8
giugno. I programmi sono pubblicati su
questo numero di Comunità in Cammino. Faremo anche dei pellegrinaggi di
mezza giornata in Cattedrale a Vicenza
e nei tre Santuari scelti dalla diocesi per
l’Anno Santo: Monte Berico, Scaldaferro
e Chiampo.
- I gruppi di catechismo già si stanno attivando per riflettere sulla misericordia,
ascoltare testimonianze e vivere esperienze di perdono. Altrettanto i gruppi
giovanili.
- Invitiamo quanti vivono una particolare
esperienza di misericordia a raccontarla
scrivendo a “Comunità in Cammino”,
magari modificando nomi e particolari
perché le persone non siano riconosciute.
La nostra diocesi sta predisponendo un sussidio con proposte, celebrazioni e iniziative
per l’Anno Giubilare. Di volta in volta ne
daremo notizia attraverso il foglietto settimanale e il Notiziario parrocchiale.
don Vittorio
Domenica 11 ottobre: i chierichetti dei vicariati di Lonigo e Cologna Veneta
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Comunità... IN MEMORIA
A... DIO, SUOR CANZIANILLA
Il 30 ottobre Dio ha chiamato a sé suor Canzianilla (Maddalena) Piccoli, delle suore
francescane di Cristo Re, all’età di 91 anni.
Suor Canzianilla era la seconda di nove fratelli e ha abbracciato la vita religiosa a diciassette anni.
I fratelli la ricordano con tanto affetto:
“Cara suor Canzianilla, sei stata chiamata
amorevolmente dal Padre nell’immensità e
nella pace. In eredità ci hai lasciato il ricordo del tuo sorriso, la gioia di vivere e il tuo
immenso amore per Gesù Cristo, tuo sposo.
Grazie”.
I tuoi fratelli Domenico,
Bertilla, Antonio e Liberia
Il giorno del suo funerale la superiora dell’Istituto ha rivolto queste parole ai presenti:
Sr. Canzianilla era una donna molto affettuosa, di facili relazioni e aveva una grande
venerazione per i sacerdoti. Era molto gioiosa, sorridente e comunicativa, con un carattere forte e deciso. Fra i suoi scritti conservava un messaggio che dice molto di lei.
Recita così: «Vivere l’attimo presente solennemente. Attimo dopo attimo per Gesù,
tutto per Gesù: patire, dormire, essere ammalati, lavorare per Gesù. Nient’altro importa: non importa lavorare, essere sani,
soffrire, piangere, ridere..., tutto per Gesù,
ogni cosa fatta bene, perfettamente. Mi alzo
al mattino, riordino la mia stanza meglio di
ieri; comincio il mio lavoro meglio di ieri;
parlo con qualcuno, cerco le parole, meglio
di ieri e così via.
Quali sono gli effetti di questo modo di vivere? Si sperimentano dei momenti nei qua-
li si avverte nell’anima una gioia insolita,
straordinaria, che sa di paradiso. Ogni tanto me la trovo dentro. Allora dico a Gesù:
“Per Te anche questa”, come quando trovo
il dolore: “Per Te anche questo”.
E poi una cosa nuova: mi piace vivere! Non
“non morire”, ma vivere questa vita. Non
vedo l’ora di svegliarmi al mattino per ricominciare a viverla. Appena svegliata,
ancora mezza assonnata, mi dico: “Su di
nuovo, da capo per amare Dio”.
Ecco, Gesù, per Te, Tutto per Te! E la vita
è bella! Capisco perché Gesù ha detto: “Io
sono la VITA”; perché veramente mette
dentro in questo nostro essere la Vita!».
Oggi noi siamo qui per ringraziarti, Signore, per il dono che è stata per noi questa sorella e la restituiamo a Te, nella certezza che
dal Cielo continuerà ad abbracciarci con il
suo sorriso.
Suor Edite
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Comunità... VITA DELLA CHIESA
IL SINODO DEI VESCOVI
Cos’è un Sinodo dei Vescovi?
È come un piccolo Concilio. Nel Concilio
sono presenti (o per lo meno invitati) tutti i
vescovi del mondo. Al Sinodo partecipano
i rappresentanti degli Episcopati nazionali,
oltre ai vescovi nominati dal Papa. Possono
essere invitati sacerdoti, religiosi e laici a
motivo delle loro competenze, anche se non
hanno diritto di voto. Il Sinodo ha lo scopo
di aiutare il Papa nel governo della Chiesa
universale.
Quando è stato istituito il Sinodo dei Vescovi?
È stato istituito da papa Paolo VI il 15 settembre 1965, prima dell’ultima sessione del
Concilio Vaticano II, in risposta al desiderio dei Padri conciliari di mantenere viva la
straordinaria esperienza del Concilio.
Quanti sinodi si sono tenuti finora?
Finora vi sono stati 14 Sinodi ordinari e 3
straordinari. Ogni Sinodo si svolge attorno
ad un tema scelto dal Papa. Ne ricordiamo
alcuni: “L’evangelizzazione nel mondo
moderno” (1974); “La catechesi nel nostro
tempo” (1977); “La famiglia cristiana”
(1980); “La vita consacrata” (1994); “La
nuova evangelizzazione” (2012) e l’ultimo:
“La vocazione e la missione della famiglia
nella Chiesa e nel mondo contemporaneo”.
E dopo ogni Sinodo cosa avviene?
Il Sinodo, alla fine dei lavori, presenta le
sue conclusioni al Papa, perché ne disponga
liberamente. Quasi sempre il Papa pubblica
successivamente una “Esortazione post-sinodale”. Alcune sono state di grande importanza nella vita della Chiesa: Evangelii
nutiandi, Familiaris Consortio, Reconciliatio et poenitentia, Pastores dabo vobis…
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Comunità... VITA DELLA CHIESA
teva inviare alla Commissione preparatoria
il suo contributo di riflessione. Di fatto le
osservazioni e gli studi, pervenuti in Vaticano, sono stati moltissimi e, sintetizzati e
pubblicati, sono divenuti oggetto del dibattito sinodale.
Altra novità: oltre alle Assemblee generali,
i Padri si sono ritrovati anche in gruppi di
studio, dove il confronto è stato facilitato.
Pur non essendo ammessi i giornalisti nelle Assemblee e nei gruppi di studio, ogni
padre poteva rilasciare le proprie dichiarazioni e la sala stampa vaticana ogni giorno
dava relazione dei lavori svolti.
Alla conclusione del Sinodo è stata redatta una “Relazione finale”, composta di 94
proposizioni votate una ad una. Tutte hanno
ottenuto la maggioranza dei 2/3 dei votanti,
anche se qualcuna ha avuto un certo numero di “non placet” (“non sono d’accordo”).
Per volere del Papa, la relazione è stata resa
pubblica. I “media” hanno colto solo alcuni
pochissimi aspetti, ma l’intero documento
va letto con attenzione, perché ricco e attento a tutta la realtà familiare di tutte le aree
del mondo.
Ora spetterà al Papa raccogliere le indicazioni del Sinodo, integrarle, affrontare i
nodi non risolti (v. il problema dell’ammissione ai Sacramenti delle persone divorziate
e risposate civilmente) e pubblicare un documento che offra il pensiero della Chiesa
sulla famiglia in questo nostro tempo e ne
individui il cammino.
Noi continueremo nella nostra preghiera
allo Spirito Santo perché illumini il Santo
Padre nelle gravi decisioni che dovrà prendere e perché la Chiesa tutta le accolga con
disponibilità di mente e di cuore.
don Vittorio
L’ultima di papa Francesco, l’Evangelii
gaudium, non è propriamente un’Esortazione post-sinodale, perché il Papa ha inteso
stendere una specie di programma del suo
Pontificato, allargando di molto le prospettive indicate dai Padri nel Sinodo del 2012
sulla “Nuova evangelizzazione”.
Quale è stato il tema del Sinodo di
quest’anno e come si è svolto?
Il tema era: “La vocazione e la missione della famiglia nella Chiesa e nel mondo contemporaneo”. Al Sinodo ordinario (svoltosi
dal 4 al 25 ottobre) hanno partecipato 270
Padri ed è stato preceduto da quello straordinario, celebrato lo scorso anno.
Molte le novità. Una ha riguardato l’ampia
consultazione che ha preceduto i due Sinodi: non solo i vescovi, ma ogni fedele po-
Domenica 15 novembre: i settantenni
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Comunità... I NOSTRI MISSIONARI
Comunità... I NOSTRI MISSIONARI
P. SIRO BRUNELLO - Missionarios Saverianos
Caixa Postal 48 - 68440 ABAETETUBA - Parà - (BRASILE)
55° DI SACERDOZIO
Il 16 ottobre ho celebrato il 55° anniversario dell’Ordinazione sacerdotale. È tempo
di riflettere e pregare molto, perché la misericordia di Dio benedica il mio apostolato e
perdoni le mie debolezze e fragilità.
Per la forza del Sacramento dell’Ordine,
che ho ricevuto cinquantacinque anni fa,
quando sono diventato sacerdote, ho ricevuto anche una grazia speciale dalla Chiesa:
essere un missionario, un evangelizzatore.
Dio Padre mi ha amato per primo e per
questo anch’io sono capace di amare e annunciare, con la forza dello Spirito Santo,
la salvezza che Cristo ci ha dato. Tutto è cominciato con l’amore di Dio per noi. Senza
di Lui non siamo niente e non possiamo fare
niente.
Gesù ci ha detto: “Andate e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del
Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho
comandato” (Mt 28,1920).
Sono in questa benedetta terra dell’Amazzonia
brasiliana per insegnare la
Verità, che è Cristo stesso,
che ha detto: “Io sono il
Cammino, la Verità e la
Vita” (Gv 14,6).
Per questo, nonostante tutti i miei limiti e acciacchi,
mi sento felice di essere
un sacerdote missionario
saveriano. E ringrazio il
Signore per essere venuto nella Terra di Santa
Croce (Brasile) ad evan8
gelizzare. Non so quante anime ho portato
al Signore, attraverso la predicazione e la
celebrazione dei Sacramenti, ma un giorno,
in Paradiso, potremo vedere e ringraziare il
Signore.
Come missionario, nonostante i miei anni,
mi sento in dovere di lavorare perché il
messaggio divino della salvezza sia conosciuto e ricevuto da tutti gli uomini e le donne di buona volontà, su tutta la terra.
Per questo chiedo la preghiera di quanti mi
vogliono bene: parenti e amici. Uniti possiamo realizzare il sogno di Cristo: “Fare
di questo mondo una sola famiglia sotto lo
sguardo e la tenerezza del Papà Celeste!”.
Grazie di cuore! Ringrazio tutti quelli che
mi hanno accompagnato in questa mia missione, per la maggior gloria di Dio e la felicità di tutti noi!
Vi abbraccio fraternamente e chiedo alla
Vergine Immacolata di accogliervi tra le sue
braccia materne. E vi benedico!
p. Siro Brunello
P. SALVATORE BRAGANTINI - Parroquia de la Medalla Milagrosa
Barrio Cuba - Misioneros Combonianos - Apdo. 806 - Centro Colon
1007 SAN JOSE’ - COSTA RICA
Carissimi don Vittorio e comunità leonicena tutta, buon e Santo Natale 2015! Il mio
desiderio è quello di condividere con voi
qualche pensiero che ci aiuti a recuperare
il senso profondamente cristiano del Santo
Natale.
Incomincio subito con il racconto di un
sogno, né più né meno con un sogno di...
Maria! Sì, proprio di Maria, la sposa di
Giuseppe e mamma di Gesù!
Lasciamo la parola alla Madonna: “Caro
Giuseppe, ancora non lo posso capire;
proprio no, però credo che si trattasse
delle feste natalizie per la celebrazione
del compleanno del nostro caro bambin
Gesù. Vedevo il continuo via-vai della
gente ai centri commerciali per comperare una gran quantità di regali e adorni
per la casa... Ma, ciò che mi rattristava,
Giuseppe, era il vedere tutta quella gente
così felice e sorridente e tanto emozionata
durante il reciproco scambio di tanti doni,
senza però che riservassero un solo regalo
per il nostro caro Gesù.
Sai? Credo che neppure lo conoscessero,
dato che non udivo mai menzionare il suo
nome. Non ti sembra strano che la gente
spenda tanti soldi per celebrare il compleanno di una persona che neppure conosce?
Ebbi la strana sensazione che se nostro figlio fosse stato presente alla festa del suo
compleanno sarebbe stato solamente un...
intruso! Però, in quel clima così bello e
con tanta gente così felice, Giuseppe, mi
venne una gran voglia di piangere... e fu
proprio così, piansi a dirotto....
Davvero che triste deve essere stato per il
nostro caro bambino Gesù non esser stato
né desiderato, né invitato alla gran festa
del suo compleanno... Però, mi rallegrai
tanto quando mi svegliai, perché mi resi
conto che si era trattato solo di un... sogno.
Però, che terribile, Giuseppe, se tutto ciò
fosse stato vero!”.
Purtroppo, cari amici, anche se si tratta
semplicemente di una leggenda, ha la sua
parte di verità. Un esempio concreto? Eccolo: una statistica di vari anni fa ci informava che durante le feste natalizie gli americani del Nord spesero cinque miliardi di
dollari in regali per gli animali domestici.
Il 74% dei padroni preparò pure pacchi natalizi con fiocchi e bigliettini di auguri, che
misero sotto l’albero di Natale (non per i
milioni di migranti poveri del Centro e Sud
America, bensì per i loro animaletti), che
vennero poi regolarmente aperti durante la
mezza-notte (santa?).
Papa Francesco ci ha raccomandato - durante il Convegno ecclesiale di Firenze - di
riprendere in mano la sua famosa lettera
“La gioia del Vangelo”! Cioè la gioia di
Gesù, sì, perché il Vangelo non è un libro,
bensì una persona che si chiama: Gesù!
Mentre auguro a tutti voi, cari fratelli e
sorelle un Santo Natale vi chiedo una preghiera anche per questo vostro fratello missionario perché possa ritornare presto alle
missioni del Centro-America per testimoniare Gesù, missionario del Padre. Grazie.
Un fraterno abbraccio. Vostro fratello
p. Salvatore Bragantini
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Comunità... MOVIMENTI e GRUPPI
Comunità... I NOSTRI MISSIONARI
P. PAOLO TOVO - Missionnaires Xavériens - 4 rue de Beauté
94130 Nogent-sur-Marne (Francia)
Parigi 17 novembre 2015 - Carissimi, non
preoccupatevi per me. Sto bene. Anche i
miei confratelli. Finiti i tre giorni di lutto
tutto riprende il suo ritmo. I parigini ci tengono a non darla vinta. Non vogliono sottomettersi alla paura.
Riprendono con coraggio le attività di sempre. Comunque le autorità invitano alla prudenza e a evitare i grandi assembramenti di
persone. C’è anche molta polizia e soldati
armati in giro. Il mio sentimento è che in
questo momento non si dimentichino anche gli altri gravi e numerosi attentati simili successi in Africa... esattamente con
gli stessi metodi usati a Parigi... e con non
meno vittime.
Il dramma vissuto qui venerdì 13 novembre
non deve chiuderci in noi stessi, ma spingerci ad aprirci e solidarizzare (almeno spi-
ritualmente) con le vittime di altri drammi
simili successi là dove non ci sono giornalisti per farli conoscere al mondo. Una solidarietà nella sofferenza può aiutare a lottare
con più determinazione contro la logica del
terrore. Grazie delle vostre preghiere.
P. Paolo Tovo
P. GABIN-ERIC M’BIKA - (Repubblica Centroafricana)
Carissimi, Il Centrafrica è sempre martoriato dalla guerra. Ogni giorno, ci sono sempre
dei morti. Lì, il pane quotidiano è la morte. Il Paese è completamente distrutto. Gli
ospedali non esistono più, le scuole sono
quasi inesistenti o semplicemente chiuse.
La salute è precaria, si muore anche per un
semplice mal di testa.
Il futuro non esiste per i bambini innocenti.
La gente è disperata e rassegnata. La situazione disastrosa di questo Paese ha spinto il
Santo Padre Papa Francesco ad andarci il 29
e 30 novembre. Proprio lì, in Centrafrica, il
Santo Padre ha aperto la porta Santa della
cattedrale di Bangui (la capitale) per dare
inizio al Giubileo straordinario della Misericordia.
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Il passaggio del Papa è molto significativo
per la gente di questa terra per non sentirsi
mai più abbandonata e per sperare ancora.
Vi ringrazio tanto, gente di Lonigo, per la
vostra sensibilità e solidarietà ad aiutare
la mia gente. Il vostro aiuto sarà un soffio
d’ossigeno che mi permetterà di dare una
mano a dei fratelli e sorelle in Cristo, ma
anche a qualsiasi persona che soffre ora su
questa terra del Centrafrica. Prego per il
vostro caro parroco don Vittorio, prego per
ognuno di voi e per tutte le vostre famiglie.
La Madonna Addolorata ci aiuti.
Cristo ci dia attraverso il Volto Misericordioso del Padre, in lui fatto carne, perdono
e pace. Grazie a tutti con un abbraccio affettuoso.
Padre Eric
GRUPPO MISSIONARIO GIOVANI
CONVEGNO MISSIONARIO
DIOCESANO
Sabato 19 settembre abbiamo partecipato
al Convegno Missionario Diocesano a Vicenza presso la Casa dei Saveriani per riflettere sul tema della Giornata Missionaria
Mondiale e individuare le linee di impegno
del nuovo anno pastorale.
A introdurci al tema della Giornata Missionaria Mondiale “Dalla parte dei poveri” è
stata la teologa Cristina Simonelli, che dal
1976 al 2012 ha vissuto in un accampamento Rom, prima in Toscana, poi a Verona.
Cristina ci ha spiegato come sia importante
stare dalla parte dei poveri per “apprendere
la Misericordia” e viverla concretamente. Il
volto di Dio, che riconosciamo in Gesù, è
quello della compassione, della misericordia, della predilezione per i piccoli e i poveri.
Se vogliamo dunque imparare la Misericordia, mettiamoci accanto ai poveri, scegliamo gli ultimi e andiamo alle periferie del
mondo.
Abbiamo avuto poi la gioia di conoscere il
nuovo Vicario generale della diocesi, don
Lorenzo Zaupa, che nel suo intervento ha
evidenziato l’importanza di essere vicini a
chi fugge dalle zone di guerra: avremo così
persone integrate nella società ed eviteremo
che vengano assoldati dalla malavita.
Al termine del convegno diocesano, ci è
stata data la possibilità, per chi desiderava,
di vedere il film “Timbuktu” del
regista Abderrahame Sissako, un
film ambientato in Mali a Timbuctu e che mostra il regime di
terrore imposto dagli Jihadisti,
che avevano occupato la città nel
2012. Un film molto forte, che
ci ha commosso e indignato di
fronte a tanta barbarie, e che fa
capire come la violenza jihadista
colpisca in primo luogo i musulmani moderati che prima vivevano tranquillamente in questo
Paese.
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Comunità... MOVIMENTI E GRUPPI
OTTOBRE
MESE MISSIONARIO
In ottobre, mese Missionario e del Rosario, abbiamo recitato ogni giorno il Rosario Missionario in Chiesa Vecchia alle ore
15.00 pregando per i missionari e per le intenzioni della comunità.
Sabato 3 ottobre con il nostro vescovo
Mons. Beniamino Pizziol e la diocesi abbiamo partecipato alla “Veglia Missionaria”
in Cattedrale a Vicenza. Alcuni missionari
hanno ricevuto per la prima volta dal Vescovo il mandato per andare in missione. Erano
presenti e hanno partecipato alla Veglia anche due nostri missionari p. Bonizio Morin
e don Mariano Apostoli.
Don Vittorio ci ha chiesto inoltre di animare l’Adorazione Eucaristica Missionaria
in Chiesa Vecchia per la serata di giovedì
15 ottobre. Suddividendo la Veglia in vari
momenti, abbiamo recitato anche il Rosario
Missionario. I ragazzi del Gruppo Missionario Giovani hanno attivamente partecipato portando all’altare una candela colorata
GIORNATA MONDIALE DI
CONTRASTO ALLA POVERTÀ
Sabato 24 ottobre abbiamo partecipato come Gruppo Missionario Giovani alla
“Notte dei senza dimora” con un gazebo allestito appositamente per testimoniare come
i nostri missionari, presenti nelle periferie
del mondo, da anni contrastano le situazioni
di povertà materiale e spirituale .
Assicuriamo a tutti i missionari le nostre
preghiere perché siano sempre così ferventi e instancabili nell’Annuncio del Regno!
Auguriamo di cuore a tutti un Santo Natale di Gioia e di Pace e Felice Anno Nuovo
2016!
Elena e Luisa
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Comunità... MOVIMENTI E GRUPPI
CENTRO DI AIUTO ALLA VITA
simbolo dei vari Continenti e recitando ciascuno una decina del Rosario. Inoltre il nostro missionario don Mariano Apostoli ci ha
portato la sua testimonianza di missione tra
i poveri prima in Guatemala e attualmente
in Mozambico. Venerdì 16 ottobre, come
facciamo tutti i mesi ormai da anni, siamo
andati a Villa Serena a recitare il rosario per
i nostri missionari.
L’anno 2015 festeggia il 40° anniversario
del Movimento per la Vita Italiano. Nel
marzo 1975 fu fondato a Firenze il primo
Centro di Aiuto alla Vita, allo scopo di promuovere l’accoglienza della vita nascente,
attraverso la vicinanza e il sostegno alle
mamme.
Nel mese di novembre di quest’anno il
Movimento per la Vita ha organizzato il
35° Convegno Nazionale sul tema: “Storie d’Amore Immenso”. In questa felice
occasione siamo stati ricevuti in udienza
da papa Francesco, il quale ha fortemente
sottolineato anzitutto il diritto alla vita dal
concepimento alla morte naturale e ci ha
incoraggiati a continuare il nostro impegno
a favore della mamme in difficoltà. Al convegno erano presenti 500 delegati da tutta
Italia; del nostro Centro hanno partecipato
due volontarie.
Il dramma della solitudine, del disagio e
della precarietà, noi lo condividiamo tutti i
giorni con le mamme che si presentano al
Centro chiedendo aiuto. A loro cerchiamo
di offrire accoglienza, condivisione, ascolto
che poi si traducono in aiuti concreti.
A rafforzare il servizio del CAV vi sono il
Progetto Gemma e il Progetto Vita (euro
160,00 al mese per 18 mesi).
Grazie al CAV di Lonigo nell’anno 2014
sono state aiutate 170 mamme, sono nati 42
bambini di cui cinque con i progetti Gemma
e Vita. Nell’anno in corso, consapevoli che
ogni bambino è dono di Dio, abbiamo attivato due “Progetti Vita” a favore di mamme
residenti nel nostro territorio.
Il nostro servizio di volontariato è sostenuto da persone sensibili, generose, che ci
permettono di sostenere economicamente e
materialmente le persone assistite.
Ogni anno il “Movimento per la Vita” indice il Concorso Nazionale Europeo per
le scuole superiori. A Lonigo partecipano:
l’Istituto Tecnico Agrario “A. Trentin” e il
Liceo “Ludovico Pavoni”.
A chi ci sostiene va il nostro grazie riconoscente.
I volontari C.A.V.
ALCUNE DATE
Prima Confessione: Domenica 6 marzo
Cresima: Domenica 13 marzo
Prima Comunione: Domenica 15 maggio
ore 15.00 in Duomo.
ore 10.00 in Duomo.
ore 10.00 in Duomo.
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Comunità... SOLIDARIETÀ
Comunità... SOLIDARIETÀ
“RUMORI DI FESTA”
I RAGAZZI DELL’ANFFAS RITORNANO CON UN PROGETTO SPECIALE
L’ANGOLO DI FABIO
Ciao a tutti!!! Sono molto contento di ritornare a scrivere qualche riga per raccontarvi
cosa ho fatto con i miei compagni in questi
ultimi mesi. Innanzitutto, il 3 ottobre abbiamo fatto festa per inaugurare i nuovi spazi
della Comunità Alloggio. Io ho parlato davanti al pubblico per il discorso iniziale e ho
ricevuto tanti applausi e complimenti. Che
emozione! Pensate: è intervenuto anche il
Presidente Nazionale dell’ANFFAS Roberto Speziale! Dopo tante parole abbiamo fatto un bel rinfresco e siamo stati in compagnia di tutti gli invitati. È stata una giornata
che non dimenticherò mai!!!
In queste ultime
settimane
ho
fatto un sacco
di uscite! Oltre
a varie passeggiate in paese e
al cinema, sabato 17 ottobre
siamo andati al
Leonicus.
La
zona del Duo14
mo di Lonigo è stata
trasformata in città
medioevale e qui abbiamo gustato un’ottima cena, offerta dal
Comitato Storico Leoniceno.
Un’altra uscita che
ho fatto con i miei
compagni e che vi
voglio raccontare è
la camminata a Campogrosso lungo il sentiero delle fontane assieme al gruppo Cai
di Lonigo. È stata una giornata veramente
eccezionale! Come sapete ho la passione
delle foto… e in questa occasione ogni angolo del panorama era da fotografare! Che
meraviglia!
Ora vi auguro di passare un Buon Natale e
di trascorrere dei giorni di festa in compagnia dei vostri amici. Io cercherò di divertirmi al massimo e speriamo di vederci in
giro, così possiamo scambiarci gli auguri. A
presto con il mio prossimo articolo!!!
Fabio Mecenero
È ormai consolidato nel tempo l’appuntamento natalizio con i ragazzi dell’Anffas,
tanto da suscitare interesse e attesa da parte
di molti concittadini leoniceni.
Dopo un anno di pausa, l’Anffas cambia
rotta e passa dal teatro alla musica riuscendo a mettere insieme diverse realtà locali in
uno spirito di integrazione e aggregazione.
Sabato 9 gennaio alle ore 20.30 nel Duomo di Lonigo i ragazzi dell’Anffas insieme
a un coro di oltre 130 coristi (Corale di Orgiano, Corale del Duomo, Coro della domenica sera, Coro Giovani, Coro Giovani del
sabato sera di Lonigo) e all’Epiphany Orchestra (composta da oltre 30 elementi del
nostro territorio) presenteranno “Rumori
di festa”, un percorso di canti e musica di
ispirazione religiosa dove i ragazzi del centro esprimeranno la loro gioia di vivere.
Difficile definire se si tratta di un concerto
o di uno spettacolo: di certo sarà una sorpresa. E i ragazzi dell’Anffas sanno sempre
sorprendere in un modo straordinario. Che
ciò accada nel Duomo di Lonigo lo rende
ancora più speciale.
Andrea Gobbo
BUSTA PER I LAVORI ALLA CENTRALE TERMICA
Conclusi i lavori alla facciata, l’intervento al muro di cinta, le verifiche al tetto e alle lattonerie del Duomo e della Chiesa Vecchia, il restauro della tomba dei preti, siamo passati
ad un altro grosso impegno: la messa a norma della centrale termica del Duomo, con la
sostituzione delle caldaie, il passaggio dal gasolio al metano e la messa in opera della
nuova canna fumaria.
La busta qui inserita servirà per dare il proprio contributo a questi interventi. Invitiamo a
consegnarla in chiesa durante le celebrazioni oppure direttamente ai sacerdoti.
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Comunità... SOLIDARIETÀ
Comunità... SOLIDARIETÀ
I BAMBINI DELLA SCUOLA
MANCASSOLA
I piccoli amici della Scuola dell’Infanzia
Mancassola sono venuti in visita a Villa Serena, per festeggiare la festa del nonno; si
sono equamente divisi in due gruppi, chi ha
fatto visita agli amici del nucleo Alzheimer
e chi ha incontrato gli anziani con difficoltà
motorie.
Certo non è stato facile spiegare la differenza delle patologie ai fanciulli, ma questi in
modo del tutto naturale si sono bene inte-
PIZZA
La festa dei nonni ha visto protagonista a
Villa Serena la pizza. Come l’anno scorso,
gli ospiti della struttura hanno manifestato
il desiderio di gratificarsi con una buona
“prosciutto e funghi”, in pieno stile napoletano.
16
grati sia con gli uni che con gli altri.
Al nucleo “Alzheimer”, dove gli anziani
sono atleticamente ancora in buona forma
sono stati organizzati giochi quali bocce e
birilli, mentre negli altri reparti ci si è divertiti ad ascoltare le storie dei nonni: la guerra,
il lavoro, la moda, gli usi e costumi di un
tempo.
Tutti (grandi e piccoli) hanno cantato e recitato poesie, stringendosi affettuosamente la
mano a fine incontro. Grazie alle insegnanti e ai bambini.
Gli amici del Lions si sono adoperati per
premiare gli anziani nel giorno più indicato,
il 4 ottobre (domenica successiva alla festa
dei nonni), contattando la pizzeria “da Emiliano”, che ha provveduto a sfornare una
pizza per ogni nonno di Villa Serena.
Grazie ai Lions che hanno sostenuto la
spesa e grazie ai pizzaioli che si
sono accollati la responasabilità di fornire calde e soprattutto
puntuali le novanta squisite napoletane. Ringraziamo i musicisti: Giuliano con i notturni e Bonifacio fisarmonicista che hanno
allietato la festa nei vari nuclei.
La visita del Sindaco, del Parroco e di tutto il Consiglio di Amministrazione di Villa Serena, ha
regalato agli anziani una giornata
di puro svago.
OPERATORI SOCIO SANITARI
IERI E OGGI
In questo numero vogliamo ricordare gli albori di Villa Serena.
Come sapete, la struttura è stata inaugurata
nel lontano 1977 e gli operatori più longevi,
che da allora lavorano qui, ci hanno raccontato aspetti poco conosciuti, che desideriamo rendere pubblici. Diamo loro la parola:
“Una volta la figura dell’operatore era parificata a un generico, nessuna preparazione
specifica, nessun titolo o corso di aggiornamento, insomma un
altro mondo. D’altra
parte gli anziani che
qui risiedevano, erano tutti o quasi autosufficienti, ragion
per cui non avevano
particolari
bisogni
sanitari. Lo stesso
concorso per entrare
in ruolo consisteva
in una prova teorica
(domande di cultura
generale, del tipo il
fiume più lungo di...,
il nome del ministro dell’interno, ecc) e in
una prova pratica. L’esame pratico comportava la sistemazione e la messa in ordine di
una stanza scelta a caso dalla commissione.
Insomma tutto un altro mondo rispetto a ciò
che oggi viene richiesto agli Operatori Socio Sanitari (O.S.S.): nozioni di anatomia,
igiene, psicologia, diritto, ecc.
Un tempo gli operatori si prestavano anche
ad eseguire le pulizie o ad aiutare in cucina,
i cuochi poi, erano chiamati ad accompagnare con il pullmino gli anziani alle visite mediche nel vicino ospedale leoniceno.
17
Comunità... SOLIDARIETÀ
La merenda da servire agli ospiti era molto
diversa; alle dieci del mattino, al posto del
the, si dispensava una bella tazza di brodo
fumante.
Le figure professionali del logopedista, fisioterapista, educatore-animatore, psicologo, non esistevano; oltre agli O.S.S. e ai
cuochi vi erano le suore che fungevano da
infermiere; i veri professionali fecero la
loro comparsa non prima del 1990.
Comunità... SOLIDARIETÀ
Oggi è tutta un’altra cosa: paranchi, ausili, letti attrezzati, unità operative, consegne
informatiche, nuclei, peg, talvolta sembra
proprio di stare sulla luna.
Le condizioni di salute di molti anziani purtroppo sono peggiorate, ma il lavoro rimane una professione da svolgere sempre con
passione e dedizione, nel rispetto e nella
tutela dell’altro”.
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figli Daniela, Mauro, Ruggero e si augura
che il gesto possa rappresentare un esempio
per altri cittadini, sensibili alle esigenze degli anziani e dei centri che se ne prendono
cura.
Personale e ospiti di Villa Serena
***
La figlia Daniela ricorda una preghiera, che la mamma recitava quotidianamente, relativa
alla fine della vita terrena. Per lei è importante ripeterla dato che la trova dolce, rassicurante
e piena di fede:
“Signore, se oggi fosse
l’ultimo giorno della mia vita,
misericordia, perdono,
pietà, pietà dei miei peccati.
Signore salva l’anima mia,
LA MAESTRA REGINA
CI HA LASCIATO UN
DONO...
Vogliamo dedicare un ricordo
alla signora Regina Lazzari,
ospite per molti anni di Villa Serena, che ci ha lasciati
nell’estate scorsa. Orfana di
guerra (suo padre cadde sul
fronte friulano nel 1917, prima che lei nascesse), fu una
delle prime maestre d’asilo di
Lonigo.
Nei suoi racconti ripeteva
sempre quanta strada a piedi
aveva fatto dalla casa di Monticello di Lonigo: prima, per venire a Lonigo a prendere la “littorina” e andare a scuola a Verona;
poi per svolgere il suo insegnamento in vari
asili. L’impronta della maestra si notava ancora nella propensione a impartire fino alla
fine ordini e disposizioni al personale e a
chi le stava accanto.
Si sposò con Angelo Castiglion dopo che
lui, trascorsi sotto le armi i cinque anni della seconda guerra mondiale, tornò dalla prigionia in Africa; insieme con Angelo, che
faceva il calzolaio in casa, fece crescere i
tre figli. Riprese per un altro periodo l’insegnamento; poi, in pensione, per quindici
ma e in segno di riconoscenza per l’assistenza e le cure, i figli di Regina hanno voluto devolvere un contributo a Villa Serena,
destinato alle molte spese che l’Istituto ha
in programma.
Il consiglio di Amministrazione ringrazia i
accoglimi fra le tue braccia.
Madonna Santa, restami accanto
nell’ora estrema della mia vita.
Madre mia, fiducia mia;
Madre mia, fiducia mia”.
NON AVRETE IL MIO ODIO
anni assistette il marito, malato del morbo
di Parkinson.
La vediamo ancora percorrere il lungo corridoio del secondo piano di Villa Serena,
col girello o con la carrozzina, sostando
spesso per una preghiera davanti alla statua
della Madonna (era molto devota alla Madonna di Castelmonte), per poi riprendere
il cammino salutando tutti quelli che incontrava. Sentiamo ancora la sua voce squillante che canta brani di vario genere o ripete
proverbi e filastrocche in ogni occasione o
dice “tante grazie” per ogni piccolo servizio
ricevuto.
Per lasciare un ricordo vivo della loro mam-
Trascriviamo l’incredibile lettera, piena di bellezza e sobrietà, che il giovane critico
cinematografico Antoine Leiris ha indirizzato ai terroristi islamici che venerdì 13 novembre hanno ucciso sua moglie al teatro Bataclan di Parigi:
«Venerdì sera avete rubato la vita di una persona eccezionale, l’amore della mia vita, la
madre di mio figlio, eppure non avrete il mio odio. Non so chi siete e non voglio neanche
saperlo. Voi siete anime morte. Se questo Dio per il quale ciecamente uccidete ci ha fatti a
sua immagine, ogni pallottola nel corpo di mia moglie sarà stata una ferita nel suo cuore.
Perciò non vi farò il regalo di odiarvi. Sarebbe cedere alla stessa ignoranza che ha fatto
di voi quello che siete. Voi vorreste che io avessi paura, che guardassi i miei concittadini
con diffidenza, che sacrificassi la mia libertà per la sicurezza. Ma la vostra è una battaglia
persa. L’ho vista stamattina. Finalmente, dopo notti e giorni d’attesa. Era bella come quando è
uscita venerdì sera, bella come quando mi innamorai perdutamente di lei più di dodici
anni fa. Ovviamente sono devastato dal dolore, vi concedo questa piccola vittoria, ma
sarà di corta durata. So che lei accompagnerà i nostri giorni e che ci ritroveremo in quel
paradiso di anime libere nel quale voi non entrerete mai. Siamo rimasti in due, mio figlio
e io, ma siamo più forti di tutti gli eserciti del mondo. Non ho altro tempo da dedicarvi,
devo andare da Melvil che si risveglia dal suo pisolino. Ha appena diciassette mesi e farà
merenda come ogni giorno e poi giocheremo insieme, come ogni giorno, e per tutta la
sua vita questo petit garçon vi farà l’affronto di essere libero e felice. Perché no, voi non
avrete mai nemmeno il suo odio». 19
Comunità... SOLIDARIETÀ
Comunità... SOLIDARIETÀ
ESPERIENZA DI ACCOGLIERE,
UNA FAMIGLIA RACCONTA...
Come tutte le mattine ci
accomodiamo in cucina
per la colazione prima di
iniziare la giornata di lavoro. Il nostro sguardo si
sofferma spesso sulle fotografie appese alla porta del frigorifero: sono i
ricordi di Igor e Vittoria,
i due fratelli della Bielorussia che abbiamo accolto negli ultimi cinque
anni.
Abbiamo iniziato questa
accoglienza con il supporto dell’Associazione “Aiutiamoli a Vivere” tramite la presenza del comitato che ha sede nel comune
di Alonte.
Il primo bambino che abbiamo accolto è
stato Igor. La sua permanenza tra noi si è
svolta tra la fine di agosto e per tutto il mese
di settembre. Ci ritorna sempre alla mente a
distanza di sei anni quella sera di fine agosto il giorno dell’arrivo: sorpreso dalla festa
che abbiamo fatto per il suo arrivo, spaesa-
20
to, con una piccola valigia e un cappellino
in testa forse per nascondere l’emozione e
le lacrime.
I primi giorni sono stati impegnati per conoscere le sue abitudini di vita e nonostante
le difficoltà di comunicazione e un suo carattere particolare, non ci siamo demoralizzati. Grazie anche alla vicinanza della maestra accompagnatrice e delle altre famiglie,
abbiamo iniziato a comprendere il suo stato
d’animo e il suo comportamento.
Col trascorrere dei
giorni abbiamo instaurato una piacevole amicizia, dovuta
specialmente alla sua
capacità e volontà di
esprimersi con la nostra lingua e di ascoltare il nostro insegnamento.
Il secondo anno di accoglienza è stato molto diverso dal primo:
al suo arrivo sapeva
già cosa fare e dove andare. Non aveva
dimenticato nulla. Anzi è stato come continuare l’esperienza vissuta l’anno prima,
senza interruzione.
Con il terzo anno abbiamo richiesto anche
l’arrivo di sua sorella Vittoria. Una bambina
che sapeva già tutto di noi, perché informata da suo fratello. La loro presenza insieme
non ci ha creato problemi, anzi è stata per
noi una sorpresa piacevole perché trascorrevano molte ore tra loro con il gioco e il
divertimento. Immancabile era lo spazio
dedicato a guardare la televisione. Il momento più felice della giornata arrivava alla
sera quando era l’ora di chiamare con Skipe
i loro genitori Olga e Sergio e soprattutto
la loro cara nonna Maria. La conversazione
durava molto: c’erano sempre tante cose da
raccontare e da far
vedere.
Nei successivi due
anni il mese di accoglienza con Vittoria
è trascorso con serenità. Aveva imparato bene il modo di
esprimersi nella nostra lingua. Tutto era
diventato semplice.
Questa accoglienza
ci ha fatto capire che
tutti i bambini del
mondo sono uguali:
estroversi, giocherelloni, capricciosi, ubbidienti, senza guardare
la loro nazionalità.
E nello stesso modo
sono
riconoscenti
dell’affetto che una
buona famiglia può
donare a loro, perché ne hanno tanto
bisogno. Sentono la
mancanza della loro
famiglia che per molti di loro non è unita e
gravata dai problemi di alcolismo.
Ora sono tornati a vivere nella loro realtà.
A volte ci scriviamo e ci scambiamo delle
foto. Ci fa piacere sapere che crescono bene
portando sempre dentro di loro il ricordo
della nostra famiglia. Anche noi che abbiamo dedicato un po’ del nostro tempo per
questa accoglienza siamo contenti di ricevere questa loro attenzione perché la nostra
famiglia si è arricchita con loro.
Possiamo confermare che è stato coinvolgente aprire la porta della nostra casa, ma è
stato molto più gratificante aprire anche la
porta del cuore: attraverso di essa transita il
nostro amore verso gli altri e accoglie quello che ricevi in cambio.
Francesco, Emanuela e Stefano
21
Comunità... BATTESIMI
Comunità... SANTITÀ
Domenica 27 settembre: battesimo di 7 bambini
I SANTI FRA NOI
Lunedì 5 ottobre:
Battesimo di Vittoria Maria
Sabato
14 novembre:
Battesimo
di 3 bambini
22
Tempo fa parlare di santi era varcare una soglia
arcana, forse irraggiungibile dai comuni cristiani,
che dovevano fare i conti
con le difficoltà quotidiane ad incarnare gli ideali di bontà e di eroicità.
Cosa c’era di santo ed
eroico in una madre che
si dedicava ai figli e al
lavoro? O di un padre fedele alla propria famiglia
e tenace nell’educare i
propri figli? O in quel parroco di campagna
che si preoccupava, a costo di grandi sacrifici e con intuizioni illuminate, di sollevare
dall’indigenza e dall’ignoranza intere famiglie e giovinette o ragazzi abbandonati a se
stessi?
Negli anni abbiamo sperimentato nella
Chiesa la vicinanza di venerabili e beati
sempre più “normali”, e più sono vissuti in
prossimità dei nostri anni, più ci sembra che
la santità sia accessibile e accanto alle vite
di ciascuno di noi.
Stesse fatiche, stesse difficoltà, qualche
smartphone in meno senz’altro, ma questi
nuovi santi sono proprio persone che hanno
condiviso magari gli anni della contestazione, quelli di piombo; possiamo incontrare e
ascoltare molti testimoni delle loro scelte e
delle loro gesta… E innamorarci di questa
vita buona.
Ci aggiornano con discrezione di cause
iniziate per giovani e bambini, per uomini
politici e donne generose. Ci piace questa
Chiesa che esalta le virtù di madri e padri,
di gente semplice, che ha saputo fare cose
vere, attente agli altri, con umiltà, con le
difficoltà e gli ostacoli di sempre. Ma che
ha saputo tenere fede alla chiamata di Gesù,
sopra ogni cosa e sopra tutti, di amare Lui
negli altri, di saper sostare con Lui.
Il percorso di beatificazione e canonizzazione è molto complesso e deve superare
molte prove ed esami. Qualcuno è acclamato “santo subito”, ma i postulatori devono
dedicarsi a un lungo e irto cammino.
A Lonigo siamo stati privilegiati e si dovranno vedere i frutti di questo privilegio:
Santa Teresa del Bambino Gesù e del Volto
Santo è un po’ di casa, grazie alla devozione iniziata alcuni anni fa. Poi sono seguiti, come per un dono, i suoi santi genitori,
Zelia e Luigi Martin, la prima coppia, dei
tempi moderni, ad essere canonizzata.
Il privilegio di averli ospitati nelle nostre
chiese parrocchiali quasi un giorno intero,
con la veglia notturna in Chiesa Vecchia, ha
coinvolto molti leoniceni. Sapevamo che
questa sarebbe stata un’eccezionalità, per
una piccola cittadina come la nostra, ospitare appena canonizzati da Papa Francesco
questi santi genitori il 18 ottobre in Piazza
San Pietro.
Giunti alle ore 12 del 27 ottobre in Duomo,
erano accompagnati dall’instancabile vi23
Comunità... SANTITÀ
ce-postulatore Padre Sangalli, che ha avuto
parole di grande affetto per la nostra comunità. Sull’urna dei santi genitori è impresso
anche lo stemma di Lonigo, che ha donato
questo reliquiario grazie all’impegno continuativo e alla devozione di alcune famiglie
leonicene.
Emozione, silenzio, raccoglimento, preghiera, affetto e compagnia… adulti e anziani,
donne e uomini, bambini e giovani… hanno
scandito questa presenza un po’ particolare,
fatta di vita autenticamente cristiana.
Santa Teresa, Dottore della Chiesa, è cresciuta in quella famiglia, con “genitori santi,
capaci di generare santi”. Ha respirato amore, affetto, cura, pur perdendo la mamma a
quattro anni, e poi seguita con grande dedizione dal padre. Vale la pena conoscere le
vicende di questa famiglia particolarissima,
dove la coppia ha vissuto un grande amore,
con gli occhi e il cuore fissi in Gesù, che tutto valorizza, acquieta, dirime, salva e rende
liberi da possesso e da egoismo, nonostante
la morte prematura di quattro bambini.
Luigi orologiaio, Zelia fine e abile ricamatrice del pizzo di Alençon, avevano improntato anche l’attività di piccoli imprenditori
all’insegna della carità e dell’attenzione alle
operaie.
24
Comunità... SANTITÀ
Questi alcuni stralci delle lettere che si scrivevano i due sposi, segno di amore sponsale.
Zelia scriveva al proprio fratello: «Io sono
sempre felicissima con Luigi. Egli mi rende
la vita molto dolce. È veramente un santo
mio marito, ne auguro uno come lui a ogni
donna».
Oppure quando Luigi si assentava per ampliare gli affari del laboratorio di Zelia:
«Ti seguo in spirito tutta la giornata; mi
dico: In questo momento Luigi fa la tal
cosa. Non vedo il momento di esserti vicina, mio caro Luigi, ti amo con tutto il mio
cuore e sento ancora raddoppiare il mio
affetto per la privazione che provo della
tua presenza. Mi sarebbe impossibile vivere
lontana da te».
Ed anche Luigi, quando le scriveva, si firmava: «Il tuo marito e vero amico, che ti
ama più della vita».
La preghiera che ha accompagnato Teresa
e le sue quattro sorelle, tutte religiose, era
semplice e grande, perché profondissima,
nello stesso tempo. Ce lo ricorda Padre Sangalli, che esprime l’amarezza per i sempre
più violenti attacchi alla famiglia, consapevole del bisogno per le coppie di avere
guida, aiuto, luce, e che si commuove nel
recitarla per i numerosissimi presenti in
Duomo: «Mio Dio,
ti offro il mio cuore,
prendilo, se vuoi, in
modo che nessun altro lo possegga, ma
soltanto Tu, mio buon
Gesù».
Dopo la Messa del
mattino di mercoledì
28 ottobre, celebrata
dal Vescovo, le urne
hanno ripreso il loro
santo e instancabile
cammino, genitori e figlia,
per il mondo, come per
suggellare una promessa
fatta da Santa Teresa, morta a 24 anni: “Passerò il
mio Cielo a fare del bene
sulla terra...”.
Affidiamole i nostri dubbi
e le nostre difficoltà, certi
che ora, con la forza dei
suoi santi genitori, saremo
ancora più ascoltati.
Annamaria Gatti
IL PIÙ ITALIANO DEI SANTI, IL PIÙ SANTO DEGLI ITALIANI
Il grande Dante Alighieri disse che con San Francesco d’Assisi “nacque al mondo un sole”. L’immagine è perfetta perché la luce di Francesco illuminò ed
illumina tutta Assisi, l’Umbria, l’Italia e il mondo
intero. Parlando di lui, si parla dell’uomo che più
si è avvicinato a Nostro Signore Gesù nella santità
della vita, tutto ardore per Dio, tutto amore per il
prossimo.
Non era nobile, non era bellissimo di volto, era ricco ma non ricchissimo. Era allegro, gentile e sapeva tante canzoni di Provenza, la dolce terra di sua
madre, madonna Pica. Cantava sotto i balconi delle
belle castellane, era ardito e ardente, era il re delle
feste. Fu anche soldato.
Un bel giorno, ascoltando il Vangelo dove Gesù invita il giovane ricco a lasciare ogni cosa diletta e
seguirlo nella povertà, ne fu molto colpito e ritenne
quell’invito come rivolto a se stesso. Sentì noia di
feste, festini, tornei e cortei e divenne solitario. Si
spogliò di ogni cosa e si fece povero, mendicando
di uscio in uscio il pane della carità, noncurante
dell’ira del padre e delle ingiurie degli amici di un
tempo.
Lo chiamavano “il pazzo”; lo era, pazzo per amore
di Dio. Dio gli parlava familiarmente ordinandogli
di riparare le sue chiese mal ridotte: San Damiano,
la Porziuncola… Era diventato il muratore di Dio.
25
Comunità... TESTIMONIANZE
Comunità... SANTITÀ
Le chiese dei suoi conventi
erano capanne di frasche, ma
tutti accorrevano attratti dal
suo fervore. Ai suoi frati dava
un rozzo saio di bigello legato con una corda ai fianchi e
nomi ingenui: fra Pacifico,
fra Ginepro, fra Leone, fra
Rondine… Quando ebbe una
bella famiglia, la chiamò dei
“Minori” e li mandò a predicare ai quattro venti. Si fermavano dappertutto e auguravano: “Il Signore ti doni la
sua pace”. Sentì tutto in modo
nuovo e fraterno: il lupo, il
vento, il fuoco, l’acqua, l’aria, la luna, le
stelle, la tortorella, e a nome di tutte le creature lodò Iddio con uno dei più bei cantici,
“Il Cantico delle Creature”. C’era un’intesa
tra Francesco e gli uccelli: lui faceva loro
la predica, loro gli saltavano sulle spalle e
gli parlavano all’orecchio. Anche il feroce
lupo si accucciò ai suoi piedi diventando
come un agnello. Qualche tempo prima di
morire, Francesco se ne stava a pregare sul
monte della Verna. Meditava la Passione di
Cristo, quando una specie di nuvola di fuoco uscì dall’alto e calò sopra di lui sospesa
a mezz’aria. Il Santo vide prima un Cherubino con sei ali lucenti, poi vide il Crocefisso Gesù. Quando il Cherubino scomparve, Francesco rimase solo sul monte con le
mani e i piedi forati, col costato forato e col
sangue che usciva abbondantemente. Sfinito, si fece portare in barella a Santa Maria
degli Angeli e lì accolse la morte cantando:
“Laudato sii o mio Signore per nostra corporal sorella morte”. Si dice che sulla Porziuncola nell’ora del suo trapasso, si erano
date convegno tutte le allodole di Assisi.
Sabato 3 ottobre, dopo la messa vespertina,
i Padri Francescani di San Daniele insieme
a molti fedeli, hanno celebrato il transito del
26
“HANNO COLPITO LA NOSTRA CHIESA”
Santo. Una liturgia davvero coinvolgente
ed emozionante! Hanno rivissuto gli stessi
momenti della sua morte all’insegna della
Passione di Cristo. Molto bello il momento
della “pace”. Dopo aver letto il piccolo testamento del Santo, i frati si sono scambiati un abbraccio fraterno, poi lo hanno fatto
anche con i fedeli scendendo dall’altare e
pronunciando il soave “pace e bene”.
Altro momento comunitario e coinvolgente
è stata la benedizione dei pani da parte di
padre Alessio, il nuovo guardiano, e la consegna degli stessi a tutti i presenti.
Ogni momento, i canti, la lode, il Vangelo
di Giovanni, le ultime parole di Francesco:
“Coraggio frate medico, dimmi pure che la
morte è imminente, per me sarà la porta della vita”, hanno contribuito a ricreare l’atmosfera di quel lontano 3 ottobre 1226. Questo
piccolo frate, scalzo, vestito di bigello vive
nei Fioretti, negli affreschi di Giotto, nel
canto di Dante, ma soprattutto nel cuore degli italiani che amano il cielo, la terra, il lavoro e tutte le creature che lodano il Signore. A lui, patrono d’Italia e degli ecologi, si
addice perfettamente il detto: “Il più Santo
degli italiani, il più italiano dei Santi”.
Loro Liliana
Nell’articolo “Ferie e non solo” di Comunità in Cammino di ottobre riferivo la bella testimonianza di p. Ibrahim Alsabagh,
francescano di Aleppo (Siria), la cui chiesa
era l’unica della 30 chiese cristiane della
martoriata Città a non essere stata distrutta. Purtroppo il 25 ottobre scorso anche la
sua chiesa veniva violentata dall’assurda
guerra fratricida. Ecco la sua testimonianza: “Dopo molteplici tentativi falliti di danneggiare la nostra chiesa di S. Francesco, i
gruppi jihadisti sono riusciti nell’intento di
colpire la cupola. È accaduto durante la S.
Messa domenicale delle ore 17.00 mentre
mi apprestavo a distribuire la Comunione.
Dobbiamo ringraziare il Signore poiché la
cupola ha retto il colpo all’esterno… C’erano quattrocento persone a Messa. Se l’ordigno fosse caduto all’interno sarebbe stata
una strage, e invece è rimbalzato sul tetto.
L’assemblea stava cantando alcuni versetti
del salmo 121: «Il Signore è il tuo custode,
il Signore è la tua ombra e sta alla tua destra… Il Signore ti custodirà da ogni male:
egli custodirà la tua vita. Il Signore ti custodirà quando esci e quando entri, da ora e
per sempre». Passato il momento di panico,
siamo usciti nel giardino per ringraziare il
Signore dello scampato pericolo e procedere con la distribuzione dell’Eucaristia e la
benedizione solenne. L’attacco subito dai
jihadisti ha rafforzato la nostra fede; sembra
incredibile, ma la gente viene più numerosa
di prima”.
La città di Aleppo che fino a due anni fa aveva due milioni di abitanti, oggi ne ha meno
di un milione. Anche i cristiani sono dimezzati. “Qui le condizioni sono sempre più
proibitive ed è comprensibile che chi può
cerchi una via di uscita – dice p. Ibrahim
–. Noi frati rimaniamo per
aiutare la gente, facendoci prossimi e prendendoci
cura di quelli che soffrono:
noi che con loro siamo poveri, con loro soffriamo e
preghiamo il Padre ricco
di misericordia”.
Il 13 dicembre anche la
chiesa di S. Francesco di
Aleppo celebrerà l’apertura della Porta Santa, dando
27
Comunità... TESTIMONIANZE
così inizio all’anno giubilare in una terra
che ha bisogno soprattutto di perdono e di
riconciliazione. È straordinaria la testimonianza di questi uomini di Dio e dei fedeli
cristiani di quel Paese che non si lasciano
vincere dall’odio, ma tenacemente seminano pace, diventando segno di speranza.
Noi siamo in pace, ma non viviamo in pace.
Comunità... TESTIMONIANZE
C’è divisione nell’intimo di tanti cuori, c’è
divisione in molte famiglie e c’è divisione
tra la gente. Ma grazie a Dio ci sono anche
qui persone che non si arrendono e operano
il bene con tenacia e cuore lieto. “Beati gli
operatori di pace, perché saranno chiamati
figlio di Dio”.
don Vittorio
IN RICERCA DEL SIGNIFICATO DEL NATALE
“Per me cos’è il Natale? Che
significato ha il tempo dell’attesa?”. La domanda mi frullava per la testa. Lo scorso
anno, per non arrivare come
al solito in preda al panico per
l’acquisto degli ultimi regali
o spazientirsi per l’attesa della confessione, ho accettato
la proposta di don Ismaele di
fare un’ esperienza “preparatoria al Natale”.
Per quattro giorni, con altri
tre compagni di viaggio, ho
accolto e sperimentato lo stile
di vita (a parte l’alzataccia delle quattro) di
monaci cistercensi in un convento in provincia di Cuneo. Il loro stile si rifà alla regola benedettina “Ora et labora”; abbiamo
pertanto condiviso con i monaci il lavoro e
la preghiera.
È difficile cercare di spiegare questo stacco
dal quotidiano in poche righe, ma ci provo.
Da un lato è stata un’esperienza difficile:
sono talmente abituata “al fare” che fermarmi e interrompere il lavoro per andare
a pregare mi sembrava quasi sciocco. “Possiamo pregare anche dopo mi dicevo…”,
ma i monaci mi hanno insegnato a guardare
da un’altra prospettiva: “Puoi farlo anche
dopo…”.
28
quanto mi sono portata a casa! Niente
fretta, ansia di fare,
ma cercare di gustare ogni momento, di
dare un valore/peso
giusto ad ogni relazione che viviamo, a
quello che facciamo
e tornare a sentire
cosa il nostro corpo
sta cercando di dirci/urlarci. Credo che quando riusciremo ad
entrare in relazione con noi stessi, pur nella difficoltà del limite, riusciremo a vedere
nell’altro Cristo! Non dimentichiamoci di
camminare e cercare…
Paola
AUGURI... DON ALBANO
Dall’altro lato l’esperienza è stata arricchente: abbiamo avuto la possibilità di due
incontri con padre Abramo per poter riflettere insieme sulla preghiera e sul discernimento. Vi lascio tre pensieri: “La preghiera
è 'inutile'! Infatti non la posso utilizzare,
non risponde ai miei desideri. La preghiera
è necessità di comunicazione all’interno di
una relazione fondamentale. La preghiera
è ricerca di condivisione”. “Con il discernimento impariamo ad ascoltare la nostra
vita, a riconoscervi la presenza di Dio e a
fare la scelta migliore per noi”. “Silenzio è
ascolto di qualcosa di importante che ci sta
accadendo nella vita”.
Ho respirato inoltre serenità e semplicità! Riprendere la dimensione del tempo è
Domenica 22 novembre è stato festeggiato il compleanno di don Albano a “Villa Serena”,
struttura che lo ospita già da alcuni mesi.
Originario di Lonigo, don Albano è da molti anni presente nella nostra Città. Come cappellano dell’Ospedale, con il suo sorriso e la sua parola ha portato conforto agli ammalati,
ha ascoltato quanti si confidavano con lui e ha amministrato i Sacramenti della Fede.
Celebrava la S. Messa nella chiesetta di “San Giovanni”, che amava tanto e a cui con
l’aiuto di molte persone è riuscito a dare un nuovo volto. L’opera di ristrutturazione non
è stata solo “fisica”, ma soprattutto umano-spirituale per il calore di umanità che vi ha
profuso.
Nel suo cammino di vita sacerdotale ha avuto una presenza attiva anche in parrocchia
attraverso la vicinanza a persone bisognose di un consiglio o di un aiuto.
Il suo bon umore non è mancato neppure nella casa di riposo; gli ospiti e il personale
stanno beneficiando della sua parola
semplice e del suo costante sorriso,
nonostante il timido approccio iniziale.
Grazie di cuore, o Signore, per quello che tu hai operato e operi attraverso
don Albano. A lui auguriamo un buon
compleanno e un lungo cammino tra
noi, donandoci esperienze di vita, consigli, benedizioni e tanto amore. Grazie di cuore.
I tuoi amici
29
Comunità... RIFLESSIONI
LA FINESTRA DI OVERTON
Mi sono chiesto più volte come sia possibile che
idee e comportamenti che
fino a 50 anni fa erano assolutamente impensabili
siano diventati in pochi
decenni non solo accettabili ma quasi dei nuovi
dogmi sociali. Quand’ero
ragazzino la stessa parola
“aborto” sembrava impronunciabile, la si diceva
sottovoce come cosa orrenda; in pochi anni anche
da noi l’aborto è diventato
legge; in qualche Paese può essere praticato
senza alcuna limitazione; la Comunità europea fa continue pressioni sugli Stati membri
perché tale “diritto” sia facilitato e l’obiezione di coscienza resa più difficoltosa; l’ONU, attraverso i suoi organismi, condiziona
gli aiuti ai Paesi poveri all’approvazione di
politiche contraccettive, di sterilizzazione e
di aborto (le chiamano con un eufemismo
“politiche per la salute riproduttiva”). E
cosa dire del matrimonio tra persone dello
stesso sesso: chi ne parlava 40-50 anni fa?
Oggi è legale in parecchi Stati.
Cosa è avvenuto?
Si potrebbe pensare che la coscienza collettiva evolva naturalmente e che il giudizio
su certe realtà si modifichi nel tempo. La
schiavitù, ad esempio, era pratica comune
in tutto il mondo da tempi immemorabili,
poi progressivamente si è attenuata, qua e
là è stata messa fuori legge fino ad essere
abolita dalla Società delle Nazioni (antesignana dell’ONU) nel 1926. L’evoluzione
naturale della coscienza collettiva è lenta.
Oggi invece il cambiamento è veloce, molto
veloce.
30
Un sociologo americano, Overton, ha magistralmente descritto perché ciò è possibile
e come esso avviene; attraverso varie fasi
(ne ha enumerate sei) ha delineato il rapido spostamento della coscienza collettiva: è
come se una finestra si spostasse e offrisse
allo sguardo un nuovo panorama; per questo la sua analisi è comunemente conosciuta
come “finestra di Overton”.
Vorrei presentare tale “finestra”, ma con
aggiunte e modifiche sulla base del mio
sguardo sulla realtà. Anziché le sei fasi di
Overton ne propongo nove, precedute da
una premessa e dalla fase di partenza.
PREMESSA: Questo trasbordo ideologico
è possibile solo in una società che crede alla
TV ed è già imbevuta di relativismo etico,
per cui i poteri forti, non necessariamente
occulti, hanno buon gioco nello scardinare
valori un tempo permanenti.
FASE 0: Certe “cose” sono assolutamente
impensabili.
FASE 1: In convegni scientifici si comincia
a parlare di quelle “cose”; i media riferiscono sia pure succintamente. Qua e là nascono gruppi radicali che propugnano quelle
Comunità... RIFLESSIONI
“cose”. L’opinione pubblica continua a
essere contraria. Ma intanto se ne parla. Il
tabù viene infranto.
FASE 2: Le “cose” vengono addolcite con
termini più accettabili: le politiche abortive
prendono il nome di “politiche per la salute
riproduttiva”, l’eutanasia diventa “morire
con dignità”, la fecondazione eterologa si
trasforma in “fecondazione medicalmente
assistita”. È la fase dell’eufemizzazione.
FASE 3: Si comincia a parlarne in modo più
diffuso; molti affermano di essere contrari,
ma di non poter impedire che altri la pensino diversamente e soprattutto si afferma
che “in certi casi eccezionali” alcune scelte
apparentemente discutibili possono diventare sensate. Le eccezioni, i casi pietosi…
diventano così la breccia attraverso la quale
si aprono nuovi scenari possibili.
FASE 4: Ormai “quelle cose” sono pacificamente accettate e, nei Parlamenti e nelle
piazze, si comincia a chiedere la legalizzazione. La maggioranza della gente non è né
favorevole né contraria, semplicemente si
adegua e lascia fare.
FASE 5: La legalizzazione. Ciò che era
impensabile e proibito diventa legale. Permangono certi limiti per le situazioni più
controverse e non ancora universalmente
accettate.
FASE 6: Un tribunale (nazionale o europeo
o internazionale) sentenzia che quelle limitazioni sono discriminanti e quindi vanno
abolite.
FASE 7: Nasce un nuovo dogma; chi non
è d’accordo viene bollato con lo stigma:
reazionario, intollerante, omofobo, oscurantista… Nelle settimane scorse il giudice
italiano, che ha steso la sentenza con cui il
Consiglio di Stato annullava la registrazione delle coppie omosessuali sposate all’estero, è stato fatto oggetto di una vera “caccia all’uomo”: in manifestazioni pubbliche
e sui social network gli insulti si sprecava-
no: fazioso, integralista, omofobo, cattolico
(dare del cattolico a uno lo considerano un
insulto e invece è un onore); nome, volto,
biografia sono stati postati sul web, quasi a
incitare la “caccia”.
FASE 8: L’opinione contraria diventa reato
e l’azione è perseguibile penalmente: cinquant’anni fa un funzionario pubblico americano che avesse registrato un matrimonio
tra persone dello stesso sesso sarebbe finito
in carcere, oggi finisce in carcere (come è
avvenuto) il funzionario che obietta e vi si
oppone, e questo negli Stati Uniti, patria
della libertà.
FASE 9: Nasce così una nuova generazione
che non sa più che si può pensare diversamente: è il trionfo del pensiero unico.
Tutto questo non avviene solo nella società
laica, ma può in avvenire (e in parte avviene) anche tra i cristiani: pensiamo al cambiamento di giudizio sulle convivenze, sul
divorzio, sulla morale sessuale. E’ pur vero
(e questo papa Francesco ce lo insegna in
continuazione) che ogni persona va accolta
e non giudicata, ma i comportamenti vanno
sottoposti al giudizio e soprattutto ciò che
è male rimane male, anche se la responsabilità personale fosse molto ridotta o quasi
inesistente.
Nasce la domanda: tutto questo è ineluttabile? Si può fare qualcosa? Che cosa?
- Anzitutto dobbiamo essere onesti con noi
stessi: abbiamo tutti una sufficiente dose
di buon senso e una coscienza capace di
distinguere il bene dal male, anche quando le sfumature non permettessero una
separazione netta.
- Abbiamo il diritto-dovere di informarci
adeguatamente. Il tempo è scarso per tutti. E allora scegliamoci i buoni maestri
e per il resto limitiamoci alle notizie di
agenzia: il fiuto per una buona scelta ce
l’abbiamo tutti. Giornali e riviste catto31
Comunità... PELLEGRINAGGI
Comunità... RIFLESSIONI
liche non mancano, anche on line, come
non mancano canali televisivi che offrono sia un’informazione corretta sia un
giudizio sulla realtà fondato sulla sana
ragione e ispirato alla fede.
- E poi ci vuole un po’ di coraggio: non
temere di professare le nostre convinzioni. In fondo stiamo dicendo cose vere, di
buon senso, un tempo evidenti, anche se
ora sbiadite o oscurate nella coscienza
comune. E’ un coraggio che fa bene; la
nostra umanità ne guadagna. E se dobbiamo pagare il prezzo dello stigma e
dell’insulto non ne facciamo un dramma.
Altri nel mondo pagano con la vita la fedeltà alla propria fede.
- Tutto questo, pur necessario, non basta:
occorre incidere anche sull’opinione
pubblica attraverso i mezzi di comunicazione, sulle categorie sociali e sulla
politica. Ognuno, nel suo ambito e con
le sue competenze, è chiamato a fare la
sua parte. Il percorso di Overton non è
ineluttabile; può essere fermato, può essere orientato diversamente, può creare,
volendolo, una coscienza sociale più vi-
gile. Un solo esempio: da alcuni anni,
in modo subdolo, si sta diffondendo la
teoria del “gender”, che pur non avendo
alcuna base scientifica, è abbondantemente finanziata da organismi dell’ONU
e della UE, e sta stravolgendo il senso
stesso dell’umanità dell’uomo. Pareva
che la cavalcata “gender” procedesse indisturbata, e invece ha generato un movimento critico da parte di singoli, gruppi,
associazioni… Risultato: un numero crescente di genitori si è interessato ai contenuti educativi della scuola e qua e là il
registro sta cambiando. La vigilanza non
dovrà venir meno e, per questo, occorre
che il movimento si strutturi e diventi un
osservatorio permanente sulla questione.
Non è più il tempo di subire gli eventi. Ci
è chiesto coraggio, intraprendenza, capacità di giudizio, competenza: tutto questo
ci fa bene, ci permette di vivere la vita da
protagonisti, da uomini liberi, secondo
quanto Gesù ci ha assicurato: “La verità
vi farà liberi” (Gv 8,32).
don Vittorio
POESIA DI NATALE
Profondo silenzio
in questa notte stellata
che illumina la via
a tutte le genti.
Impronte vicine, lontane,
leggere, pesanti,
tutte protese alla bianca luce
che spezza nel mondo l’oscurità.
Affondano i passi
nella bianca neve
che tutto ricopre
col suo soffice manto.
Ogni mente, ogni cuore
si apre all’amore,
all’unione, al calore,
nel Natale del Signore.
Liliana Loro
32
Per il 2016 la parrocchia propone due pellegrinaggi in collaborazione con l’Ufficio Pellegrinaggi della Diocesi di Vicenza:
ROMA
“SUI PASSI DELLA MISERICORDIA”
5 - 8 aprile 2016
Presentazione
Papa Francesco ha indetto il
Giubileo Straordinario che ci
aiuta a fissare il nostro sguardo sul volto misericordioso di
Dio. Questo è sicuramente il
centro della nostra fede che ci
è ricordato più volte nei vangeli e in particolare nel testo
di Luca: “Siate misericordiosi
come è misericordioso il Padre vostro che
è nei cieli”.
Una delle modalità concrete per vivere il
giubileo è il pellegrinaggio: mettersi in
cammino verso Roma per vivere simbolicamente l’esperienza dell’incontro con il Signore che ci aiuta a rinnovare la nostra vita
e a camminare sui suoi passi e sulle vie che
Egli ci indica.
PROGRAMMA DI MASSIMA
L’ordine delle visite potrà subire variazioni
1° giorno: martedì 5 aprile
Prima mattina: partenza in pullman da Lonigo-Vicenza in direzione Roma; in tarda
mattinata, arrivo a Sant’Antimo; pranzo; in
serata arrivo a Roma, cena e pernottamento.
2° giorno: mercoledì 6 aprile
Mattino: Partecipazione all’Udienza con il
Santo Padre; pranzo nei pressi di San Pietro.
Pomeriggio: Visita guidata dell’antica necropoli sottostante la Basilica di San Pietro.
Al termine del percorso si arriva a vedere
da vicino la tomba dell’apostolo Pietro e le
grotte vaticane ove sono sepolti alcuni Papi
tra cui Paolo VI; visita guidata alla Basilica
di San Pietro e alla Porta Santa; cena e pernottamento.
3° giorno: giovedì 7 aprile Mattino: Visita della Basilica di San Paolo
Fuori le Mura, luogo ove l’Apostolo delle
genti è stato sepolto e dove è stata ritrovata
recentemente l’urna contenente il suo corpo.
Visita alla Basilica delle Tre Fontane, dove
San Paolo è stato martirizzato; S. Messa;
pranzo.
Pomeriggio: Visita alle Catacombe di San
Callisto e al Colosseo.
4° giorno: venerdì 8 aprile Mattino: Partenza per il rientro con sosta al
Santuario di LA VERNA per la visita e breve incontro; S. Messa; pranzo.
Pomeriggio: Partenza per il rientro a Vicenza-Lonigo, con cena libera lungo il percorso.
33
Comunità... PELLEGRINAGGI
Comunità... PELLEGRINAGGI
NOTE TECNICHE ED INFORMAZIONI
Quota: euro 495,00 (con minimo 45 partecipanti paganti).
La quota comprende: trasporto in pullman
da Lonigo-Vicenza e ritorno, sistemazione
presso Casa per ferie in camere doppie con
servizi privati, trattamento di pensione completa dal pranzo del primo giorno al pranzo
dell’ultimo giorno bevande incluse (1/2 di
acqua, 1/4 di vino), ingressi e visite come da
programma, guida locale, radioguide, quota
di iscrizione, tasse di soggiorno, assicurazione medico-bagaglio.
Non comprende: Quota check point ingresso pullman a Roma in quanto il Comune non
ha ancora definito le tariffe, cena del giorno di rientro, bevande oltre quelle previste,
offerte, assicurazione annullamento viaggio
(facoltativa, si può stipulare con un supplemento di € 15,00 per persona), extra di natura personale, tutto quanto non specificato
ne “la quota comprende”.
Documenti da presentare per l’iscrizione:
- carta di identità in corso di validità;
- codice fiscale.
Organizzazione tecnica:
Petroniana Viaggi
e Turismo
BOLOGNA
Informazioni e iscrizioni presso la segreteria della canonica di Lonigo (tel.
0444.830060).
• Acconto euro 150,00 entro il 31/12/2015
• Saldo euro 345,00 entro il 15/02/2016
Supplemento camera singola: euro 53,00
POPTUS: LE NOTIZIE A MISURA DI BAMBINO
È bene o è male che i bambini guardino il telegiornale? Diciamo che è bene che i bambini
sappiano quello che avviene del mondo, a due passi da casa o in Africa, in America… Ma
le notizie devono essere “a misura di bambino”.
Da qualche settimana è attivo il sito internet di Popotus, che racconta i fatti in modo
semplice e rispettoso dell’età dei suoi lettori. Non sono notizie “addomesticate”, ma vere,
senza tuttavia quel tono gridato e spesso scandalistico che è talvolta utilizzato dai media.
Popotus fa bene anche agli adulti: certe notizie che riguardano la politica, l’economia e
la vita della Chiesa e che rischiano di esse incomprensibili per chi “non è del mestiere”,
sono raccontate da Popotus in modo chiaro e semplice. Basta digitare “Popotus” e si è
serviti. Buona lettura.
34
POLONIA
“GESÙ RIVELA IL VOLTO DEL PADRE MISERICORDIOSO”
2 - 8 giugno 2016
Itinerario attraverso una terra
dalla forte identità cattolica,
che ha in Maria la sua protezione e la sua via a Cristo, visitando le splendide città, facendo memoria della tragedia
avvenuta ad Auschwitz, respirando l’eroicità dei suoi santi.
PROGRAMMA
1º giorno - giovedì 2 giugno:
LONIGO - VIENNA - BRATISLAVA*
Respirare con due polmoni: tra Oriente e
Occidente
Partenza in pullman da Lonigo. Pranzo. Arrivo a Vienna e giro panoramico della città
con guida. Proseguimento per Bratislava.
Arrivo a Bratislava, sistemazione, cena e
pernottamento in hotel.
2º giorno - venerdì 3 giugno:
BRATISLAVA - CRACOVIA
Terre di scontro e riconciliazione
Colazione in hotel. Al mattino visita guidata
di Bratislava. Proseguimento per la Polonia. Pranzo. Cena e pernottamento in hotel
a Cracovia.
3º giorno - sabato 4 giugno: CRACOVIA
Gesù, sommo sacerdote misericordioso
Colazione in hotel. Visita guidata della città
di Cracovia: Colle di Wawel con Cattedrale (senza le Stanze Reali), Basilica di Santa
Maria (ingresso) e Collegium Maius (ingresso). Pranzo a Cracovia. Proseguimento della
visita guidata al quartiere ebraico: ingresso
nella Sinagoga Remuh con il vecchio cimi-
tero. Cena in ristorante nel quartiere ebraico
di Cracovia con il concerto della musica di
Klezmer.
Pernottamento in albergo a Cracovia.
4º giorno - domenica 5 giugno:
CRACOVIA - KALWARIA ZEBRZYDOWSKA - WADOWICE
AUSCHWITZ - CRACOVIA
Il male/peccato dell’uomo e l’amore di
Gesù che salva
Colazione in hotel. Partenza per Wadowice,
città natale di San Giovanni Paolo II. Santa
Messa nella Basilica. Visita del Museo di
Karol Wojtyła. Proseguimento per Kalwaria
Zebrzydowska. Visita del Santuario. Pranzo
in ristorante. Nel pomeriggio proseguimento per Oswiecim (Auschwitz) e visita con
guida. Rientro a Cracovia per la cena e pernottamento in hotel.
5º giorno - lunedì 6 giugno: CRACOVIA
- CZESTOCHOWA + ŁAGIEWNIKI CRACOVIA
Maria Mater Misericordiae
Colazione in hotel. Partenza per Czestochowa. Visita guidata del Santuario.
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Comunità... UNA PROPOSTA
Comunità... PELLEGRINAGGI
Dopo la visita celebrazione dell’Eucaristia
nel Santuario. Pranzo in ristorante a Czestochowa. Visita al Santuario della Divina Misericordia a Łagiewniki, dove visse e morì
Suor Faustina Kowalska. Rientro a Cracovia per la cena e pernottamento in hotel.
6º giorno - martedì 7 giugno:
CRACOVIA - WIELICZKA - BRNO
L’amore di Dio è il sale della terra
Colazione in hotel. Partenza per Wieliczka.
Visita alla Miniera di Sale a Wieliczka con
la guida locale. Pranzo in ristorante. Prose-
guimento per Brno. Giro panoramico della
città di Brno con guida. Cena e pernottamento in hotel a Brno.
7º giorno - mercoledì 8 giugno:
BRNO - LONIGO*
Siate misericordiosi come il Padre
Colazione in hotel. Partenza per il rientro e
sosta lungo il tragitto per il pranzo. Arrivo a
Lonigo previsto in tarda serata.
* Potrebbe essere prevista una sosta a
Vicenza
Le note tecniche ricalcano quelle del Pellegrinaggio a Roma.
Quota: euro 1.090,00 (con minimo 35 partecipanti paganti)
Informazioni e iscrizioni presso la segreteria della canonica di Lonigo
• Acconto euro 270,00 entro il 15/02/2016
• Saldo euro 820,00 entro il 12/04/2016
Supplemento camera singola: euro 170,00
BENEDIZIONE FAMIGLIE
Programma di massima:
Don Vittorio tornerà a passare per la benedizione annuale alle famiglie a partire da lunedì 4 gennaio.
È la sedicesima volta. Fin d’ora ringrazia quanti lo vorranno accogliere e con lui rivolgersi al Signore per una
preghiera. L’eventuale offerta sarà destinata alla Parrocchia per completare il pagamento dei lavori eseguiti nel
2015.
Gennaio: Via Bonioli, Via Preolin, Piazza e vicolo S. Marco, Via Olivetti, Piazza e
Via Garibaldi, Via C. Porta, Via del Mercato, Piazzetta XX Settembre, Via
Ponovo, Via Peagno, Via Gramenosa, Viale della Vittoria, Via Trento, Via Q.
Rossi, Via Castelgiuncoli, Via N. Sauro
Febbraio: Via C. Battisti, Via D. Chiesa, Via F. Filzi, Via Roma, Via Cappelletto, Via
Oberdan, Via Trieste, Via 24 Maggio, Via Pontedera, Via Macello, Via Ognibene, Via S. Francesco, Via Casa Volpe, Via Scortegagna, Via Fiume.
Marzo:
Via S. Giovanni, Via M.te Pasubio, Via M.te Grappa, Via M.te Ortigara, Via
M.te Cengio, Via Marconi, Via Boio, Via Fermi, Viale Vicenza, Via Francesco Moro, Via Mons. Caldana, Via Pontespin, Via Giovanni Paolo II.
* Le altre vie saranno indicate nei successivi numeri di “Comunità in Cammino”.
36
I sentieri del silenzio
Meditazione, consapevolezza e preghiera profonda
L’iniziativa “I sentieri del silenzio” viene
proposta a tutti coloro che desiderano dedicarsi alla ricerca spirituale e alla cura della
propria vita interiore. Il percorso trova il
suo fondamento nelle tre parole presenti nel
sottotitolo: meditazione, consapevolezza e
preghiera profonda. Usando una metafora,
si può dire che la meditazione è la palestra
dove alleniamo il muscolo della consapevolezza mediante la quale sperimentare l’unificazione e l’armonia del nostro essere, stati
che rappresentano la piattaforma ideale su
cui fondare la pratica della preghiera
profonda.
Per sviluppare l’attitudine della
consapevolezza, spesso soffocata dal nostro stile di vita distratto e
stressato, useremo gli esercizi del
respiro consapevole, della presenza
mentale, dei movimenti del corpo
accompagnati dall’attenzione alle
sue sensazioni, del passeggio meditativo. Quando corpo e mente avranno raggiunto la quiete, il silenzio e
la pace, potremo – più facilmente
– abbandonarci…, affidarci..., rimanendo raccolti in un “luogo” dove
sperimentare l’Essere e il calore di
una Presenza misteriosa che spesso
porta ad invocarne il Nome per poi
lasciarsi trasformare da esso.
A questo punto, risulta più facile
rispondere a chi, non conoscendo
questo tipo di esperienza, pone frequentemente la domanda: “perché
meditare?”. Le risposte sono più di
una e, in ambito cristiano, prefigurano il traguardo della contemplazione:
- per imparare a fermarsi e guardare con
chiarezza il vero volto della realtà che sta
dentro e fuori di noi, evitando la distrazione, la dispersività, la confusione e la
fuga;
- per conseguire uno stile di vita meditativo
che ci permetta di portare nella quotidianità i frutti della pratica formale, spesso
caratterizzati da una maggiore capacità
di ascolto e comprensione dell’altro, di
accettazione nei confronti della sofferenza, di gratitudine e apertura verso la vita;
37
Comunità... MEMORIE
Comunità... UNA PROPOSTA
- per imparare a pregare con la totalità del
nostro essere (corpo-mente-spirito), aumentando la nostra capacità di incontrare
Dio in un atteggiamento di silenzio interiore.
Ci accompagneranno in questo cammino :
- Padre Andrea Schnöller - frate cappuccino svizzero, autore dei libri “Dio nel
silenzio” (con A. Gentili), “La Via del
silenzio” e “Parole dal silenzio”; Padre
Andrea anima diversi gruppi di ricerca
meditativa in Ticino e in Italia.
- Maciej Bielawski - teologo polacco,
scrittore di saggi di spiritualità, mistica e
cultura bizantina.
- Antonia Tronti - insegnante di yoga interessata ai possibili intrecci tra spiritualità cristiana e indiana; Antonia tiene se-
minari di “yoga e preghiera cristiana” in
diversi monasteri camaldolesi con i quali
collabora anche in convegni che riguardano il tema del dialogo interreligioso e
la mistica.
Auguriamo a chiunque si decida per questo viaggio, semplice e alla portata di tutti,
come scrive Pablo d’Ors nel suo libro “Biografia del silenzio”, che l’incontro fiducioso con il maestro interiore porti a vivere la
vita con occhi nuovi, perché - diversamente
dai nostri sogni - la realtà non delude mai.
”Non c’è nulla da inventare, basta ricevere
quello che la vita ha inventato per noi”. Per
informazioni e adesioni : [email protected]
Giovanna
e Paolo Bà
***
PROGRAMMA
• Venerdì 4 dicembre 2015 - Ore 20.45
(Villa San Fermo): Pratica meditativa e
qualità di vita - Conferenza introduttiva
- Padre Andrea Schnöller (Ingresso libero).
•Sabato 9 e domenica 10 gennaio 2016
(Villa Sa Fermo - Sabato: ore 9.30-12.30
/ 15.30-18.30 - Domenica: 9.30-12.30):
Introduzione alla meditazione silenziosa.
Relazioni e pratiche meditative - Padre
Andrea Schnöller (Iscrizione obbligatoria entro il 01-01-16).
• Sabato 14 maggio 2016 (Villa San Fermo - Ore 9.30-12.30 / 15.30-18.30)
• Meditazione e preghiera del cuore - Relazioni e pratiche meditative - Maciej
Bielawski (Iscrizione obbligatoria entro
il 06-05-16).
• Sabato 4 giugno 2016 (Villa San Fermo
- ore 9.30-12.30 / 15.30-18.30) - Yoga
e preghiera cristiana nell’esperienza di
Padre J.M. Déchanet – Antonia Tronti.
CORSI FIDANZATI
Segnaliamo il Corso che si terrà a Montebello Vicentino da mercoledì 13 gennaio a
sabato 5 marzo. Per informazioni e adesioni scrivere a: [email protected]
oppure: [email protected]
A Villa S. Carlo di Costabissara si svolgeranno due corsi nei mesi di gennaio-febbraio e maggio-giugno. Per informazioni e adesioni rivolgersi a: Villa S. Carlo (tel.
0444.971031); E-mail: [email protected]
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lapide a ricordo dei caduti e dispersi in guerra
Finalmente una targa in Piazza Matteotti
a Lonigo per commemorare il sacrificio di
tanti nostri giovani concittadini caduti e dispersi durante la 2ª guerra mondiale.
La cerimonia per la benedizione della targa
ha avuto luogo domenica 4 ottobre 2015,
preceduta dalla S. Messa celebrata dal nostro parroco don Vittorio, impreziosita dal
coro e dalla tromba del prof. Bolcato che ha
suonato il commovente “silenzio” nell’affollato Duomo di Lonigo. Grandi sono stati
il coinvolgimento e la commozione nel vedere le ben 29 bandiere tricolori con labari
e gagliardetti, che, lasciandosi alle spalle
la bellissima facciata del Duomo appena
restaurata, hanno sfilato a ritmo di marcia
intonata dalla storica Filarmonica di Lonigo
sino a piazza Matteotti.
Dopo lo scoprimento della targa il brutto
tempo non ha avuto la meglio sulla gioia
per la benedizione da parte di don Vittorio
della nostra targa. Momento importante e
solenne assistito da una numerosa partecipazione tra cui parecchie Autorità Civili e
Militari; ricordiamo il Prefetto di Vicenza,
il Ten. Col. Comandante di tutte le sezioni
provinciali di Vicenza, il Vice Questore di
Vicenza, il Vice Presidente Nazionale del
A.N.F.C.D.G. e i Sindaci di Lonigo, Alonte,
Orgiano, Sossano, Grancona e Montecchio
Maggiore.
I discorsi commemorativi sono stati tenuti dal Presidente Provinciale A.N.F.C.D.G
Muzzolon Teresa davanti al monumento
dei Caduti di Guerra in piazza Garibaldi,
assieme a tutte le autorità civili, militari e
religiose, i famigliari dei caduti e dispersi
in guerra, i combattenti e reduci, i reduci di
Russia, i partigiani, le Associazioni d’Arma
ed i cittadini presenti.
Ringraziamo di cuore il nostro Presidente
Teresa Muzzolon che ha organizzato la cerimonia di posa della targa e ha sovvenzionato personalmente la realizzazione della stessa. Ringraziamo tutte le autorità presenti e
soprattutto il nostro sindaco Luca Restello
39
Comunità... IN MEMORIA
Comunità... IN MEMORIA
che ha promosso la realizzazione della cerimonia, il nostro parroco don Vittorio e tutti
quelli che ci hanno sostenuto nel rinnovare
questo ricordo, aiutando anche le nuove ge-
nerazioni a ripudiare ogni forma di violenza
per vivere in un mondo più giusto e di pace.
La sezione di Lonigo dell’ A.N.F.C.D.G.
consigliere Remigio Iselle
***
In occasione della ricorrenza del 70° anno
dalla fine della 2ª guerra mondiale, vorrei
esprimere la mia grande commozione per il
significato profondo che tale data ha per me
e per i miei fratelli, figli viventi ancor oggi
che ricordano bene la loro sofferenza di orfani di padre in tenera età, a causa appunto
della guerra. Ricordiamo sempre il dolore
di nostra madre rimasta vedova ancora giovane con la grave responsabilità di dover
crescere da sola ben quattro figli. Questo
ricordo ci strappa sempre qualche lacrima
per le grandi fatiche e tribolazioni che dovemmo affrontare tutti noi per riuscire a sopravvivere, accettando riconoscenti l’aiuto
di molti.
40
Gli anni sono passati e oggi non ci sembra
vero di come le cose siano cambiate. Piano,
piano, lavorando sodo, si può dire che oggi
stiamo tutti bene, anche in salute.
Personalmente, soprattutto quando guardo
la foto qui pubblicata e che conservo gelosamente, il mio è comunque un pensiero di
nostalgia per come abbiamo affrontato le
tribolazioni, sostenendoci a vicenda senza
mai lamentarci, non mollando mai, andando
a letto alla sera dopo la recita del rosario,
stanchi ma felici del bene che ci volevamo
l’un l’altro.
Il mio pensiero di nostalgia e di gratitudine
per questa calda unione familiare è sempre
rivolto al viso segnato precocemente della
nostra cara madre che, insieme alla nostra
preziosa nonna, fu la nostra forza e il nostro
esempio.
Ho voluto scrivere tutto ciò per tentare di
far riflettere le nuove generazioni su queste
verità, esperienze di vita che dovrebbero
illuminare le nuove menti. Voglio nutrire
la speranza di poter ricordare che, pur approfittando di tutto il benessere conquistato fino ad oggi, a nulla serve per la felicità
del cuore se non ci ricordiamo che questa
ci può essere solo a condizione di un nostro personale impegno per una solidarietà
autentica e costante. Oltre la famiglia ci si
può guardare anche un po’ attorno e aprire
il cuore dando la propria disponibilità a chi
ne ha bisogno in diversi modi, donando un
po’ del proprio tempo e qualche buona parola d’incoraggiamento a chi è in difficoltà,
a chi si sente incompreso o non considerato.
Questo è un modo di vivere non solo più
cristiano, ma anche più gratificante per se
stessi. Tante tristezze sparirebbero lasciando posto ad una gioia interiore che non si
credeva possibile. Per questo vorrei insistere a sottolineare la mia personale esperienza: da bambino avevo molto poco materialmente, ma mi sentivo ricco di affetti che
ricambiavo con tutto il cuore senza alcuna
condizione. Nessuno di noi in famiglia osa-
va un rifiuto all’altro, pensando che toccasse di dovere all’altro prima che a se stessi.
L’aiuto era vicendevole senza complicazioni. Questo, solo questo ci rendeva felici e ci
faceva vivere con l’animo lieto e sereno, in
pace con noi stessi e con il resto del mondo.
Questo modo di vivere può sembrare forse
fuori tempo e antiquato: penso sia invece
veramente l’unico modo per recuperare la
pace nel proprio cuore.
Remigio Iselle
Cerimonia di benedizione del nuovo Gagliardetto
ANAC “Nucleo di Lonigo”
Il 19 ottobre, con un evento semplice e significativo, si è svolta
la cerimonia di benedizione del
nuovo Gagliardetto di cui l’ANAC (Associazione Nazionale
Arma di Cavalleria) “Nucleo di
Lonigo” ha voluto dotarsi.
L’incontro, programmato all’interno della manifestazione medievale “Leonicus”, si è svolto a
Lonigo al piano nobile di Palazzo Pisani.
Alla cerimonia hanno partecipato, oltre ai soci del “Nucleo
di Lonigo”, una nutrita rappresentanza del
Reggimento Savoia Cavalleria 3° di stanza
a Grosseto guidata dal proprio Comandante Col. Aurelio Tassi, la sezione ANAC di
Milano con il proprio presidente Giancarlo
Cioffi (classe 1921) reduce della campagna
di Russia e varie associazione combattentistiche.
Tra il numeroso pubblico era presente anche
il decano della campagna di Russia Francesco D’Irti (classe 1918), medaglia d’argento
al valor militare, più volte citato durante lo
svolgersi della cerimonia e altrettante volte
applaudito, superstite della famosa carica di
Insbuschenskij.
Al tavolo dei relatori erano presenti: il presidente del “Nucleo di Lonigo” Giorgio Nicolin, il presidente dell’ANAC di Milano
Giancarlo Cioffi, il Comandante del Reggimento Savoia Cavalleria 3° Col. Aurelio
Tassi e il sindaco di Lonigo Luca Restello.
Madrina della cerimonia la Sig.ra Manuela
Bedeschi figlia di Giuseppe e nipote di Giulio scrittore, di cui ricorre il centenario della
nascita, entrambi reduci della Campagna di
Russia.
Dopo l’introduzione sulla storia della nostra
associazione e sul significato che essa vuole
trasmettere alle nuove generazioni, da par41
Comunità... STORIA ARTE E MEMORIE
Comunità... IN MEMORIA
te del cerimoniere Antonio
Frazza, è seguito l’intervento del presidente dell’ANAC di Milano Giancarlo
Cioffi che ha voluto complimentarsi con la Città di Lonigo, sempre vicina all’arma
di Cavalleria, confermata
anche in questo particolare
evento.
È seguito lo scoprimento
del Gagliardetto con il successivo minuto di silenzio annunciato con
l’attenti a ricordo dei numerosi caduti nelle
guerre.
Antonio Frazza ha voluto spiegare il significato delle parole e delle immagini incise
sul Gagliardetto e il motivo della dedica al
Gen. Evaristo Mossolin.
Don Vittorio Montagna ha impartito la benedizione preceduta da una breve riflessione
sull’importanza nel conservare la memoria,
senza la quale una società non può crescere.
Alberto Lembo ha voluto leggere un messaggio del Gen. di Brig. Carlo Maria Magnani presidente dell’Istituto del Nastro
Azzurro.
È seguito l’intervento del sindaco di Lonigo
che ha avuto parole di vivo apprezzamento
per la presenza della delegazione di Grosseto segno del forte legame che ancora, a
42
Tesori “semi-nascosti”: Il Rosone del Duomo
distanza di oltre 70 anni, la Cavalleria tiene
legata alla città di Lonigo.
La parola è passata al Comandante Col. Aurelio Tassi che ha ringraziato la città di Lonigo che più volte è stata ospite gradita presso
la sede del Reggimento Cavalleria Savoia
a Grosseto. “Sono onorato – ha proseguito
il Comandante – di essere in questa meravigliosa città; chi ci ha invitato ha voluto
ricordare che ci sono valori dai quali non si
può prescindere, e sono quelli rappresentati
da nostri due eroi seduti qui con noi oggi, e
mi riferisco al presidente dell’ANAC Giancarlo Cioffi e a Francesco D’Irti”.
Per l’occasione, è stato predisposto e consegnato ai relatori un opuscolo preparato da
Antonio Frazza e Antonio Tognon.
È seguito uno scambio di doni, segno di
amicizia e di fraternità.
I presenti si sono poi diretti in piazza Garibaldi, presso la Lapide
Marmorea che ricorda la
partenza del Reggimento
Cavalleria per il fronte russo nel luglio del 1941, per
la posa di una corona d’alloro, portata dai Cavalieri
del Savoia.
Un minuto di silenzio a ricordo dei tanti caduti per la
patria ha concluso la cerimonia. Antonio Tognon
Incastonato nella facciata del Duomo
come fosse una pietra preziosa, c’è il
Rosone. Tutti sappiamo che c’è, ma
non lo notiamo più, ci siamo assuefatti alla sua presenza. Sappiamo anche
che il rosone è diviso in spicchi con
dei vetri, pochi però saprebbero dire
il numero di tali spicchi e che cosa è
disegnato su ogni vetro istoriato.
Gli otto vetri sono stati posizionati
trentacinque anni fa, nel millenovecentottanta, a sostituzione dei precedenti che erano ormai molto rovinati
dal tempo. L’incarico per i disegni
fu affidato al maestro Leandro Pesavento da Camisano, oggi novantacinquenne, e fu anche deciso dalla
commissione di allora che in ogni spicchio
dovesse essere rappresentato il Santo titolare di una chiesa attuale o di una non più
esistente. Ecco dunque l’elenco partendo da
quello centrale in alto e andando in senso
orario:
1 - Madonna dei Miracoli
2 - San Marco
3 - San Daniele
4 - San Quirico e Santa Giulitta
5 - Santi Fermo e Rustico
6 - Santa Marina
7 - San Tommaso
8 - San Giovanni Battista.
Al Pesavento fu affidata anche la realizzazione delle tre vetrate dell’abside, l’ultima
delle quali nel millenovecentonovantotto.
Mario Cera
LE OPERE DI MISERICORDIA
OPERE DI MISERICORDIA CORPORALE: Dar da mangiare
agli affamati, dar da bere agli assetati, vestire gli ignudi, alloggiare i
forestieri, visitare gli infermi, visitare i carcerati, seppellire i morti.
OPERE DI MISERICORDIA SPIRITUALE: consigliare i dubbiosi, insegnare agli ignoranti, ammonire i peccatori, consolare gli
afflitti, perdonare le offese, sopportare pazientemente le persone
moleste, pregare Dio per i vivi e per i morti.
43
Comunità... STORIA E MEMORIE
Comunità... STORIA E MEMORIE
Dieci secoli sul Colle dei Santi Fermo e Rustico di Lonigo
Documenti riportati da
alcuni storici, tra i quali
il compianto professor
Mazzadi, citano l’esistenza di una piccola
chiesa sul colle di san
Fermo presso Lonigo
pochi anni dopo il Mille. Sono questi un atto
notarile del 1023 e un
lascito del 1053.
Nei secoli immediatamente precedenti, piccoli gruppi di religiosi, ispirati alla Regola
di san Benedetto, si erano riuniti in comunità monastiche affiancando il lavoro alla
preghiera. Erano così sorti anche in questi
luoghi dei monasteri. Questi piccoli cenobi, inizialmente autonomi e autosufficienti,
con il passare degli anni, per mantenere il
loro stato giuridico, dovettero appoggiarsi
amministrativamente ai monasteri più grandi, i quali, beneficiando di grande autorità,
potevano offrire loro una adeguata protezio-
44
ne. Così il piccolo monastero sorto sul colle
sovrastante il borgo di Lonigo si affiliò a
quello di San Benedetto in Polirone, fondato sulle rive del Po dal nonno di Matilde di
Canossa.
In pochi anni la comunità benedettina di
Lonigo e la sua chiesa dedicata ai santi Fermo e Rustico, riuscirono ad acquisire fama
e fede in tutto il territorio circostante, vicentino e veronese, come è testimoniato dal
numero dei religiosi entrati nella comunità
e dal grande concorso di
fedeli e pellegrini. In un resoconto contabile del secolo XII custodito nella Abbazia di San Polirone, dove
sono indicate le somme di
denaro versate alle casse
del papato annualmente
per conto dei monasteri aggregati, quanto offerto dai
monaci di Lonigo ammonta a ben 80 libbre, quando
l’altro monastero di Lonigo detto di Santa Maria
della Fontana ne versava
10 e quello di Vicenza inti-
tolato a San Felice ne erogava 100.
L’importanza di questo monastero la si può
rilevare anche da un codice manoscritto
conservato a Verona, il Necrologium, che
riportava il nome dei defunti per i quali i
monaci della chiesa dei Santi Fermo e Rustico officiavano delle messe in suffragio.
Il Necrologium oltre a mettere in evidenza
la provenienza di numerosi fedeli da contrade molto lontane offre notizie sulla vita
monacale a Lonigo dalla metà dell’XI secolo fino ai primi anni del 1300. Purtroppo
per quanto riferito al borgo e al castello di
Lonigo non c’è molto se non due accenni:
l’incendio del castello avvenuto nel 1221 ad
opera dei soldati veronesi e una alluvione
disastrosa provocata dalle piogge nel giugno del 1310.
A partire dalla seconda metà del Duecento
i tributi che l’Abbazia di San Polirone va
a versare a Roma per conto del monastero
leoniceno improvvisamente si dimezzano.
La causa di questa regressione è probabilmente da ricercarsi nel diminuito interesse
della popolazione verso i benedettini, ora
attratta dai nuovi ordini religiosi ispirati
dalla parola di san Francesco che andavano
diffondendosi. Alla metà del Milletrecento il monastero dei Santi Fermo e Rustico
risulta essere completamente abbandonato
mentre la chiesa è affidata a un canonico di
Vicenza.
Lo stato di grave dissesto che presenta l’intero complesso è riscontrabile anche nel
17° capitolo del Patto di dedizione che la
Comunità leonicena sottoscrive nel maggio
del 1404 con la Repubblica di Venezia. Alla
Serenissima si chiede infatti di impegnarsi
per riportare in quel luogo dei religiosi. La
Divina Provvidenza vuole che nello stesso
anno un giovane veneziano di buona famiglia, Lorenzo Giustiniani, con altri confratelli fondasse a Venezia una nuova Congre-
gazione di religiosi detta dei Canonici di
San Giorgio in Alga. Tre anni dopo Lorenzo
Giustiniani viene eletto priore del monastero di sant’Agostino a Vicenza e di quello
dei santi Fermo e Rustico a Lonigo. Una
delle sue prime decisioni sarà quella di far
prendere dimora nel monastero in completa
rovina a un chierico per poter far celebrare
in modo regolare la Santa Messa. A questo
si affiancheranno in pochissimo tempo altri
canonici e si costruirà un primo dormitorio,
coperto di paglia e legno.
I Canonici di San Giorgio in Alga erano
chiamati più comunemente celestini per la
loro veste color celeste. Sul capo portavano
il camauro, un berretto di pelo che li proteggeva dal freddo e dalla pioggia. Molti erano
di famiglia nobile o patrizia e certamente
avevano una formazione culturale per quei
tempi buona. Votati a una vita sobria e religiosa non negavano di affinare il loro spirito
45
Comunità... STORIA E MEMORIE
con la lettura e lo studio. La Regola che essi
professavano era quella di sant’Agostino.
Con la loro presenza i lavori di ricostruzione del monastero ebbero un corso decisamente positivo. Venne riattivata l’antica
chiesetta benedettina e il piccolo chiostro,
costruito un refettorio e nel 1477 si decise
per l’elezione di un proprio priore. I canonici residenti in quell’anno sono otto. Venne
progettata una chiesa più grande, a una sola
navata con cinque altari e un coro. Al primo
chiostro se ne aggiunse un secondo, molto
più importante, che ancora oggi possiamo
ammirare.
La nuova chiesa venne inaugurata nel 1512.
A questa, come era nello spirito dell’ordine,
venne aggiunta una biblioteca e dei nuovi
locali per i pellegrini.
Il nome dei celestini di Lonigo e del loro
monastero si diffonde in tutta la regione facendo affluire sul loro colle fedeli, offerte
e donazioni. Le proprietà patrimoniali crescono enormemente come è dato da vedere
nel catastico del 1521 dove si legge che ap-
46
Comunità... STORIA E MEMORIE
partengono al monastero e alla chiesa 1020
campi e numerose case, molte delle quali in
muratura con tetto in coppo.
Le rimanenze di cassa sono cospicue nonostante i tributi versati a Roma, le spese
per fronteggiare le carestie, le sovvenzioni
fatte ai poveri, gli aiuti in denaro ai governanti per le guerre contro i turchi e i costi
per il sostentamento dei numerosi canonici
residenti. I ricavi e le offerte permettono la
realizzazione di costosi interventi edilizi e
artistici. Meritano di essere ricordate le due
grandi tele commissionate al pittore leoniceno Carlo Ridolfi per ricordare la figura
del fondatore dell’Ordine Lorenzo Giustiniani. Viene eretto al centro del chiostro anche uno splendido pozzo ottagonale.
A formare questo patrimonio contribuisce
certamente la grande autonomia goduta
dagli Ordini religiosi di quel tempo che li
rendeva non assoggettati né ai balzelli o tassazioni delle amministrazioni locali né alle
decime della Chiesa.
Questa assenza di obblighi verso le autorità del luogo di fatto impedisce al monastero di
formare uno stretto legame
sociale con il sottostante
borgo di Lonigo, solo apparentemente
rafforzato
dalla costruzione di una
artistica scalinata in pietra
di ben 92 gradini che dalla chiesa scendeva fino ai
piedi del colle. Scala che
per la sua lunghezza entrerà effettivamente nel
linguaggio popolare degli
abitanti che per mettere in
evidenza uno stato di cose
che andava per le lunghe lo
esponevano dicendo “sei
lungo come la scala di san
Fermo” o quando incontravano un fumatore incallito lo apostrofavano con
“te tabaccheresti anche la
scala di san Fermo”.
La ricchezza portò purtroppo anche a un rilassamento
della vita religiosa se non
all’ozio, facendo intervenire anche i papi con dei
richiami ad una vita più sobria (Papa Clemente VIII,
1602) e meno oziosa e dedita la lusso (Papa Urbano
VIII, 1638).
Nel 1668 la Repubblica di
Venezia, stremata da una guerra contro i turchi per la difesa dell’isola di Candia (Creta)
che durava da più di venti anni, chiese al
papato un nuovo contributo finanziario. Il
papa rispose con l’offerta del denaro che
si poteva ricavare dalla chiusura di alcuni
ordini religiosi e la vendita dei loro beni.
Tra gli ordini religiosi soppressi ci fu anche
quello di san Giorgio in Alga.
Così nel 1670 il Monastero dei santi Fermo
e Rustico di Lonigo, con chiostro colonnato, corte lastricata, pozzo in pietra, foresteria, dormitorio per i religiosi, cucine,
38 stanze, 3 cantine, stalla per 12 cavalli,
2 camere per i servitori, scala di 92 gradini e 1000 campi passò con un’asta pubblica
in proprietà al nobile veneziano Nicolò Venier per 52.000 ducati d’oro. Nella cessione
erano compresi i benefici e le rendite della
chiesa purché fosse garantita la presenza
continua di un chierico quale beneficiario
e amministratore. Nicolò propose il figlio
più giovane, Sebastiano, che aveva allora
13 anni. Il ragazzo venne subito avviato ad
una rapida carriera ecclesiastica che lo porterà nel 1702 a ricoprire a Vicenza la carica
di vescovo, incarico che gli permetterà di
mantenere la sua presenza a San Fermo sino
alla morte avvenuta nel 1738.
La sua scomparsa provocò alla famiglia
Venier un grosso problema non avendo tra
i suoi componenti alcun rampollo da proporre al papato quale chierico per l’amministrazione dei benefizi ecclesiastici legati alla
chiesa dei Santi Fermo e Rustico. Venne
pertanto chiesta una proroga di 10 anni per
trovare una risposta alla mancanza di eredi
diretti. Nel frattempo venne nominato un
curatore per poter separare le rendite derivanti dai beni di appartenenza al monastero
da quelle derivanti dai benefici della chiesa.
Con l’intervento di uno dei più qualificati periti agrari dell’epoca, Carlo Crestani,
si scoprì che le entrate riconducibili alla
chiesa erano decisamente superiori a quelle
di spettanza ai Venier. Cosa più grave era
che con il passare degli anni la mancanza
di esponenti con diritto sui benefizii aveva
creato verso il papato una situazione debitoria ormai insanabile. Per loro fortuna nel
1776 il Senato della Repubblica di Venezia
secolarizzò tutti i benefici ecclesiastici, lasciando a carico dei patrizi il solo obbligo di mantenere in buon ordine la chiesa
47
Comunità... LAVORI
Comunità... STORIA E MEMORIE
e di farvi celebrare periodicamente delle
messe. Comunque i problemi dinastici dei
Venier non finirono e i loro beni nei primi
anni dell’800 passarono con il matrimonio
dell’ultima erede sposata a Pietro Contarini, alla famiglia dello sposo. Qualche anno
dopo, il monastero, ormai trasformato in un
palazzotto di campagna, con l’unione matrimoniale di Paola Maria Contarini con il
giovane Giuseppe Giovanelli, passò ai Giovanelli. A partire dal 1836 Andrea Giovanelli, erede della proprietà, iniziò i primi restauri affinchè il figlio Giuseppe vi potesse
prendere dimora.
Accadde poi che nel 1855 il palazzo fosse
gravemente danneggiato da un incendio.
Fu allora che il Principe Giuseppe dispose
di apportare all’edificio degli importanti
cambiamenti. Per la realizzazione di questi
chiamò a Lonigo i migliori artisti dell’epoca
dando alla villa una nuova configurazione,
decisamente più signorile, che ancora oggi
possiamo ammirare.
La famiglia Giovanelli sarebbe rimasta sul
colle di San Fermo e Rustico per quasi un
secolo sino al 1934 quando il principe Alberto, trasferitosi a Roma, cedette villa e
terreni alla Compagnia di Gesù.
I Gesuiti fecero del complesso una delle
loro residenze più importanti. Avviarono un
noviziato per i giovani religiosi della Compagnia e aprirono le porte della chiesa ai
leoniceni. All’edificio portarono solo poche
modifiche, tutte legate alle necessità di culto, come la sala rossa adattata a cappella e
l’erezione sulle rovine del principesco caffè
House, distrutto dalla guerra, di un gruppo
marmoreo dedicato alla Sacra Famiglia.
La villa nel 1968 passò ai Figli di Maria
Immacolata, i Pavoniani, che negli anni 80
provvidero a compiere un impegnativo intervento di restauro affiancando all’antico
edificio una moderna e funzionale struttura
scolastica.
Luigino Rancan
Domenica 15 novembre: i ragazzi di 4ª elementare davanti alla casa di S. Bertilla a Brendola
48
DUOMO
PASSATE VICENDE COSTRUTTIVE
1876 Lavori di demolizione dei chiostri di S. Marco
1877
Posa della prima pietra
1879
Sono compiuti gli zoccoli delle
murature del Duomo
1880
Le pareti delimitano il luogo sacro
1886
La copertura è avanzata
1890 Disegno dell’altare maggiore
ispirato alla basilica S. Ambrogio
di Milano
1893
Esecuzione del pavimento
1895Consacrazione
1904
Altare del Rosario
1909Organo
1910/11 Bussole delle porte
1913
Sacrestia e oratorio
1913Pulpito
1919
Statua del Redentore
1919
Tribune del coro
1923 Confessionali
1931
Via Crucis
1931
Lunetta del protiro
1935
Vetrate delle absidi del transetto
1935
Altare dell’ Addolorata
1937Battistero
1955/64Illuminazione,
riscaldamento,
banchi
1977 Copertura del tiburio, risanamento del tetto, rifacimento delle
gronde, vetrate laterali, riassetto
del presbiterio per esigenze liturgiche
1979/80 Rosone, vetrate dell’abside maggiore
Progetto
iniziale
RESTAURI
E MANUTENZIONI RECENTI
2002
Restauro conservativo sistema di
coperture
2003
Restauro conservativo cupola e
paramenti murari
2006
Nuovo sistema di illuminazione
esterno
2006
Restauro conservativo della Cappella invernale
2007
Restauro conservativo Cappella
dell’Addolorata
2008
Restauro conservativo Cappella
di San Giuseppe
2009
Restauro conservativo parti alte
del Presbiterio
2010
Modifica sistema di riscaldamento interno al Duomo
2014
Bagnetto e riscaldamento sacrestia
2015
Messa in sicurezza facciata
2015
Manutenzioni sistema di copertura e rimozione intonaci interni
2015
Adeguamento centrale termica 49
Comunità... LAVORI
Comunità... LAVORI
RIEPILOGO FOTOGRAFICO DEI LAVORI
DAL 2002 AL 2010
Restauro
copertura
Illuminazione
esterna
LAVORI NEL CORSO DEL 2015
1. - FACCIATA DEL DUOMO: RESTAURO E MESSA IN SICUREZZA
a) Progetto e mappatura del degrado
b) Principali tipologie di degrado
Patine
Biologiche
Cappella
invernale
Altare
Addolorata
Macchie
Altare di
S. Giuseppe
Fessurazioni
Mancanze
Restauro parti alte del Presbiterio
50
51
Comunità... LAVORI
Comunità... LAVORI
c) Cronologia delle fasi di intervento
Rimozione parti in
fase di stacco
1. Delimitazione area di cantiere e montaggio
dei ponteggi
2. Rimozione dei depositi superficiali
3. Pulitura e applicazione di biocida ad ampio
spettro
4. Rimozione delle patine vegetali e lavaggio
con acqua
5. Consolidamenti con iniezione di resine
6. Rimozione delle parti pericolanti e incollaggi
delle parti rimosse
7. Imperniature delle parti in fase di stacco
8. Integrazioni lapidee tramite tassellature
9. Revisione delle lattonerie in rame e piombo
10.Realizzazione di nuove lattonerie in piombo
11.Sigillatura e stuccatura delle fessurazioni
12.Velature in calce e terre d’ombra di accompagnamento
13.Applicazione di consolidante e protettivo finale
Consolidamento
strutturale
d) Fase esecutiva
Montaggio
ponteggi
Ricostruzioni
52
Rimozione
patine vegetali
Iniezioni
di resina
Le pietre
Restauro lattonerie
esistenti
Imperniature
in vetroresina
Integrazioni
tramite tassellatura
Stuccatura
delle fessurazioni
Nuove lattonerie
in piombo
53
Comunità... LAVORI
Comunità... LAVORI
2. - MESSA IN SICUREZZA MURO DI CONTENIMENTO
7. riempimento della parte interstiziale tra
il terreno esistente ed i conci ricollocati
in ghiaia ed acciottolato drenante;
8.formazione di aperture al piede della
muratura per garantire il deflusso delle
acque meteoriche ed evitare il riproporsi
di spinta laterale.
In fase esecutiva si è ritenuto di ridurre la
parte in ghiaione realizzando il consolidamento in calcestruzzo fino al piede della
fondazione. In questo modo l’acqua è stata
intercettata in alto e convogliata nello scarico esistente.
Fasi d’intervento
Transennature da parte del Comune
Il progetto
L’intervento proposto di consolidamento
della porzione muraria dissestata si è articolato secondo le seguenti fasi operative:
1. numerazione e mappatura della tessitura
muraria in conci di pietra;
2. smontaggio dei conci in pietra ed accatastamento presso l’area di cantiere;
3. asporto terreno vegetale e materiale di
riempimento, fino al raggiungimento
della porzione fondativa del muro del
54
Lavori ultimati
terrapieno;
4. verifica e consolidamento del piede di
fondazione muraria con preparazione
piano di posa;
5. posa di teli in geotessuto in aderenza alla
parte di terreno esistente;
6. rimontaggio dei conci in pietra ripristinando il profilo del muretto di contenimento e provvedendo alla corretta sigillatura dei giunti;
55
Comunità... LAVORI
3. - INTERVENTI MANUTENTIVI
Manutenzione coperture del
Duomo
All’inizio di ottobre, con l’ausilio
di una piattaforma elevatrice da 50
mt. sono iniziate le verifiche del
sistema di deflusso delle acque del
Duomo. Gli interventi sull’intero
sistema di copertura si sono conclusi alla metà del mese con gli
interventi sulle parti basse. Sono
state riscontrate delle rotture delle
grondaie e scossaline in rame ripristinate con silicone a basso modulo. Sono stati apportati anche alcuni accorgimenti per favorire il corso delle acque ed
evitare infiltrazioni.
Il principale problema riscontrato è stato
quello della grande presenza di guano in
alcune parti del tetto. Nei punti dove l’impianto di allontanamento volatili non garantisce la copertura, i piccioni si sono insediati provocando un grande accumulo di
Comunità... LAVORI
4. - ADEGUAMENTO CENTRALE TERMICA
escrementi che hanno, in taluni casi, completamente occluso i pluviali.
È probabile che la tracimazione dell’acqua
sia stata la causa delle infiltrazioni e dei
danni che abbiamo rilevato agli intonaci interni del Duomo in particolare nell’area del
presbiterio. Sarà opportuno un intervento di
pulizia programmato che permetta di tenere
pulite le lattonerie.
Intervento
ancora in fase
di realizzazione
5. - TOMBA DEI SACERDOTI
Restauro complessivo della parte centrale e realizzazione di due lastre di marmo nelle parti laterali, con
relative lapidi.
6. - RESTAURO MAPPE
LAUDATO SI’: Invito alla lettura
Papa Francesco ha scritto un bel documento sulla cura del creato e l’ha chiamato “Laudato si’”, dalle prime parole del Cantico delle Creature di San Francesco. A partire dall’11
gennaio inzieremo la lettura, ritrovandoci ogni lunedì alle 20.45 al Centro Giovanile.
L’invito è esteso a tutti.
56
Le cinque mappe decimali del ’700,
di proprietà della parrocchia,
sono già nell’Abbazia di Praglia (Padova)
dove si sta procedendo al restauro.
N.B. - DI TUTTI QUESTI INTERVENTI VERRÀ PUBBLICATO IL RENDICONTO
ECONOMICO SU “COMUNITÀ IN CAMMINO” DI PASQUA 2016
57
Comunità... SCUOLA
SCUOLA PARROCCHIALE DELL’INFANZIA
“MADRE TERESA DI CALCUTTA”
INVITO A
CONOSCERCI
CI PRESENTIAMO
- Siamo una scuola cattolica: è la
nostra identità e pertanto ci ispiriamo ai valori della nostra tradizione cattolica. Accogliamo tutti
e a tutti proponiamo la visione
cristiana della vita.
- Siamo una scuola parrocchiale,
cioè espressione di questo territorio e di questa comunità.
- Siamo una scuola paritaria (e non privata) e pertanto siamo pienamente inseriti
nell’ordinamento scolastico italiano.
CHE COSA OFFRIAMO
- Offriamo anzitutto la nostra identità cristiano-cattolica, in modo propositivo e
non escludente.
- Collaboriamo con i genitori, convinti che
sono essi i primi responsabili dell’educazione dei piccoli.
- Valorizziamo la dimensione territoriale,
facendo conoscere e apprezzare le cose
buone e belle che qui esistono.
- Accogliamo le proposte del Ministero e
della Regione, in un aggiornamento continuo.
- I pasti sono preparati nella cucina della
scuola con personale proprio.
- È funzionante un servizio di anticipo dalle ore 7.15 e posticipo fino alle ore 18.30
- Nel mese di luglio viene attuato un centro
estivo per i bambini da 3-6 anni.
58
DI CHE COSA ABBIAMO BISOGNO
Abbiamo bisogno di persone che credano
nella nostra scuola e la sostengono. I contributi pubblici sono esigui e coprono circa
un terzo della spesa. Poco più di un terzo
è coperto dalle rette pagate dalle famiglie.
Il restante è a carico della parrocchia e delle iniziative promosse dalla scuola. Se hai
idee, proposte o vuoi dedicare un po’ del tuo
tempo alla scuola, contattaci direttamente o
per telefono o E-mail, oppure parlane con il
parroco.
VIENI A FARCI VISITA
Via N. Sauro, 2 - tel. 0444.437744
e.mail: [email protected]
***
DOMENICA 20 DICEMBRE 2015 la
Scuola resterà aperta dalle ore 15.00 alle
ore 17.30 per chi desidera visitarla e parlare con la direttrice e le insegnanti.
Comunità... SCUOLA
SCUOLA DELL’INFANZIA “GIANNI RODARI”
LA TERRA: “UN TESORO”
In questo anno scolastico 2015-16 i
bambini della scuola dell’ Infanzia
“Gianni Rodari” vivranno una serie
di esperienze educativo-didattiche
che li aiuteranno a scoprire i tesori
che la terra ci offre. Sarà un inno
all’elemento terra e all’ambiente in
generale: in questa era, dove sono
all’ordine del giorno catastrofi ed
emergenze ambientali, ci sembra
doveroso educare i “futuri cittadini” a rispettare la Terra, a prendersene cura quotidianamente e ad apprezzare
i frutti che ci dona.
Per realizzare questo progetto affronteremo
anche la tematica della raccolta differenzia-
ta e dei comportamenti corretti da adottare,
attivando una serie di esperienze dirette di
osservazione della natura, di semina, di travaso, di potatura e di cura del giardino e
dell’orto. Andremo a visitare i meravigliosi
parchi che arricchiscono il paese:
il Parco Ippodromo, il Parco di
Villa Giovanelli e il Parco di Villa
Serena. Grazie all’aiuto dei nonni e grazie al nostro amico Grillo
Camillo (che ci ha regalato piante,
fiori e bulbi) abbiamo già iniziato
a prenderci cura dell’orto e dell’aiuola di accesso alla scuola.
Le Insegnanti
MERCOLEDÌ DELLE CENERI E QUARESIMA
Mercoledì 10 febbraio avrà inizio la Quaresima. Vi saranno tre Ss. Messe, con la benedizione e imposizione delle Ceneri: alle ore 8.00 in Chiesa Vecchia, alle 15.00 e alle
20.30 in Duomo. Invitiamo alla preghiera in famiglia, servendosi anche del libretto a
disposizione in Chiesa. Il mercoledì delle Ceneri siamo tenuti al digiuno (gli adulti) e
all’astinenza dalle carni (a partire dai 14 anni). Ogni venerdì di Quaresima la Chiesa ci
invita a non consumare carni. Ricordiamo la Via Crucis in Chiesa Vecchia ogni venerdì
alle 15.00 e in Via Bonioli alle 20.30. Siamo anche tutti impegnati a sostenere l’impegno
di carità “Un pane per amor di Dio” a favore dei popoli della fame.
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Comunità... SCUOLA
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SCUOLA PRIMARIA “F.O. SCORTEGAGNA”
ANCHE NOI BAMBINI ALLA
“NOTTE DEI SENZA DIMORA”
Martedì 13 ottobre è venta a trovarci
a scuola Angela, una ragazza responsabile della CARITAS GIOVANI di
Vicenza. E’ stato per noi un incontro
speciale: ci ha parlato della povertà nel mondo lasciandoci con questo
pensiero:
CI METTO LA TESTA,
CI METTO IL CUORE,
IO CI STO,
CI METTO LA FACCIA,
IL MONDO PUO’ CAMBIARE!
Siamo rimasti molto colpiti dalle sue parole,
NUOVO ANNO SCOLASTICO...
NUOVE PROPOSTE
così, con le maestre di religione Ilaria e Milena, in classe abbiamo costruito delle casette di cartone e, in occasione della “Notte
dei senza dimora”,
sabato 24 ottobre,
noi ragazzi di quarta
e quinta siamo andati in piazza Garibaldi
a Lonigo. Abbiamo
sfilato con i nostri
cappelli-casetta per
dimostrare la nostra
vicinanza a chi una
casa non ce l’ha.
Alunni e insegnanti
delle classi 4ª-5ª
8° CONCORSO PRESEPI
Sono aperte le iscrizioni all’ 8° Concorso “Presepe in famiglia” e
“Presepi nelle contrade”. Le adesioni si raccolgono presso la segreteria del Centro Giovanile (tel.0444.437005) dalle ore 17.30 alle
19.00 dei giorni di lunedì, mercoledì e venerdì entro venerdì 18 dicembre oppure al Bar Verdi. La premiazione avverrà sabato 9 gennaio alle ore 16.30 al
Centro Giovanile. Viene data anche la possibilità di esporre il proprio presepe in Duomo
dal 19 dicembre al 17 gennaio. L’adesione a tale iniziativa va comunicata alla segreteria
del Centro Giovanile anche tramite E-mail ([email protected]).
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ISTITUTO LODOVICO PAVONI
Anno dopo anno ci si avvicina alla celebrazione del 50° di presenza dei religiosi
pavoniani nella nostra città. Presenza motivata e giustificata, inizialmente, dalla possibilità di avere e formare i seminaristi, in
seguito, di attendere al carisma specifico:
educazione umana e cristiana della gioventù. In parole semplici, i pavoniani hanno
ragione di continuare a restare a Lonigo in
quanto c’è la presenza di ragazzi e giovani
da educare-istruire.
Cambiano i tempi, cambiano le necessità.
Decremento demografico, crisi economica,
abbondanza dell’offerta scolastica statale sono altrettanti stimoli per la Direzione
dell’Istituto Pavoni a diversificare la propria offerta formativa.
Per questo, assieme ai ragazzi e alle ragazze del Liceo Pavoni, hanno iniziato l’anno
scolastico 2015-16 anche 69 alunni/e della
neonata Scuola Media Lodovico Pavoni.
Ha pure avuto inizio il
corso triennale di formazione
professionale
per operatore agricolo,
declinazione vitivinicolo.
Corso riconosciuto e affidato dalla Regione Veneto
al CFP Lodovico Pavoni
di Montagnana, ma che
si svolge presso la sede
pavoniana di Lonigo. La
celebrazione
dell’inaugurazione, alla presenza
dell’Assessore regionale
alla Formazione Professionale, Elena Donazzan, del
sindaco, Luca Restello, del parroco, don
Vittorio Montagna, e di altre Autorità, è avvenuta l’8 ottobre 2015.
Assessore, sindaco e direzione del CFP
hanno sottolineato la pari dignità tra percorsi dell’istruzione e percorsi della formazione professionale di competenza della
Regione Veneto. Formazione professionale che non prepara solo al fare, ma anche
al sapere per saper fare e saper essere. Gli
operatori presenti (Gruppo Collis, Zonin,
Cantine Mezzacorona-Rotari, Bertolaso) o
ben rappresentati (Camera di Commercio
di Vicenza, Confagricoltura) hanno ribadito le difficoltà che incontrano nella ricerca
di operatori ben formati e le aspettative, in
termini di qualità, che pongono alla Formazione professionale regionale. Formazione
che risulta essere più rapida e più veloce,
rispetto all’istruzione di Stato, nell’intercettare e dare risposte ai fabbisogni del nostro
territorio. Offerta dei percorsi formativi ed
occupabilità nel mondo del lavoro debbono
incontrarsi.
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La partecipazione al corso è gratuita, analogamente all’offerta della scuola di Stato.
Nelle giornate di 25-26 settembre, un bel
gruppo di nostri liceali ha visitato l’EXPO
ed il centro di Milano. Pur restando concentrati sullo studio curricolare sono ansiosi di
intraprendere l’annuale esperienza di studio
all’estero anche per perfezionare l’apprendimento delle lingue straniere.
Queste sono alcune delle risposte più signi-
ficative che la comunità dei religiosi pavoniani, assieme ai laici collaboratori, offre
alle richieste esplicite del territorio, tanto
della società civile, quanto di quella ecclesiale. Per i ragazzi, le ragazze e le famiglie
che desiderano visitare l’Istituto, la scuola
aperta per il Liceo e il C.F.P. vitivinicolo
è programmata nei giorni di sabato (dalle
14.30 alle 17.30) 12 dicembre 2015 e 16
gennaio 2016. Mentre la scuola aperta per
le Medie si è svolta nelle giornate di 21 e
28 novembre 2015.
Giovedì 24 settembre, comunità religiosa e
collaboratrici dell’Istituto hanno condiviso un momento di amicizia per ringraziare
e augurare lunga e felice vita da “pensionate” alle signore Carla e Bruna che hanno
concluso la loro generosa e qualificata vita
lavorativa all’Istituto Pavoni.
Fratel Guido Bertuzzi
Direttore
RIFLESSIONI ATTORNO
ALL’EDUCAZIONE
Lo scorso 7 ottobre, con tutte le classi della scuola, siamo andati a visitare l’Expo a
Milano. Mi ha colpito in modo particolare
il padiglione Zero: entrando, nella penombra che invita al silenzio, appare la ricostruzione di una grande biblioteca che evoca
la ricchezza di sapienza accumulata da un
popolo, dall’umanità.
La scuola ha questo grande compito: insegnare, cioè trasmettere questo patrimonio
di conoscenze, di saggezza e di esperienza
alle nuove generazioni, per non ricominciare sempre da capo (saremmo ancora nelle
caverne!).
E’ un compito sempre più difficile.
Semplificando la causa di questa fatica, si
dà la colpa alla mancanza di educazione,
riduttivamente intesa come “comportamenti scorretti”. Quello che si osserva è che i
ragazzi sono sempre meno attenti, non assimilano gli insegnamenti, non si interessano veramente nemmeno a ciò che sembra
piacergli, non vanno mai in profondità delle
cose. Si respirano un senso di insopportazione e un diffuso disagio verso ogni regola, un fastidio verso ogni forma di autorità
a partire da quella dei genitori. Rispondono
con facilità e scadono in sterili polemiche.
E’ diffuso un sentimento illimitato di poter
fare solo le cose che “si ha voglia di fare”,
che “mi sento di fare”…. Non ci sono evidenze verso cui uno si senta attratto, all’infuori della moda. Non ci si “affeziona” alla
realtà.
Dopo le analisi, in molti cercano di risolvere il problema e il disagio, ricorrendo ad
esperti, alla psicologia o aumentando le regole.
Non intendo togliere valore a queste cose,
ma credo che, prima di delegare il compito
dell’educazione ad altri o ad altro, non possiamo sottrarci ad una domanda sulla nostra
responsabilità, di genitori, di insegnanti.
Qualcuno parla di una situazione esistenziale nuova che non riguarda solo i giovani, ma la respiriamo tutti. Sono crollate le
antiche sicurezze, non c’è più la capacità di
riconoscere la realtà, di dare un nome alle
cose, di coglierne il loro significato più profondo. Non ci sono più evidenze (famiglie,
oratori, gruppi associativi…), non ci si fida
Domenica 22 novembre:
Festa degli anniversari di matrimonio
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Comunità... SCUOLA
più di nessuno, tranne che
della moda!
E’ una grande sfida quella
che abbiamo davanti, genitori e insegnanti, di risvegliare quello che si annida
nel profondo del cuore di
ciascuno per riscoprire l’interesse per tutto ciò che la
realtà continuamente ci
propone e ci offre!
Come? Dobbiamo aiutare i
giovani a compiere l’esperienza della corrispondenza
tra il reale e se stessi, tra il desiderio di bellezza, di giustizia, di verità che caratterizza
ogni persona, anche quando superficialmente non sembra emergere, e ciò che gli
corrisponde. Dobbiamo guardarli per quello
che realmente sono.
Spesso, quando i figli tornano da scuola gli
si chiede “Com’è andata oggi?”. Le risposte (meglio: non-risposte) sono per lo più
bisillabe (bene, male!) e il dialogo finisce.
Basterebbe abituarsi a cambiare la domanda, che esprime un positivo interesse nei
confronti del figlio: “Cosa hai imparato
oggi di bello?”. La risposta impegna ad un
CONFESSIONI
Sabato 12 dicembre
Venerdì 18 dicembre
Sabato 19 dicembre
Domenica 20 dicembre
Mercoledì 23 dicembre
Giovedì 24 dicembre
rapporto, fa ripensare veramente a ciò che
è accaduto, aiuta a prendere coscienza e
consapevolezza. Trovarsi insieme a tavola,
a cena e raccontarsi ognuno, reciprocamente, cosa è capitato di interessante durante
la giornata spalanca e spinge ad accorgersi
della realtà e a ricercare ciò rende più bella
e vera la vita.
Le prime settimane di novembre sono state
molto belle. I colori dell’autunno ne venivano esaltati. Facendo un giro nel cortile della
scuola, durante la pausa del pranzo, ho trovato alcuni ragazzi che fotografavano le foglie d’edera, colpiti dalle sfumature di rosso. Mi hanno fatto vedere
le immagini scattate. Mi
ha colpito positivamente
questo fatto, perché quel
momento di realtà ha
provocato il loro bisogno
di bellezza, un bisogno
elementare e loro, in quel
momento di tranquillità,
lo hanno semplicemente
saputo ascoltare ed esprimere. Ed erano contenti
di condividerlo con me.
M. Antonietta Rossettini
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ore 14.30 - (Ch. Vecchia): ore 14.30 - (Duomo):
ore 17.30 - (Ch. Vecchia):
ore 14.30 - (Duomo): ore 16.00 - (Ch. Vecchia):
Durante le Ss. Messe
ore 20.30 - (S. Daniele):
Tutto il giorno
(Duomo e Chiesa Vecchia):
Confessioni 4ª Elementare
Confessioni 1ª e 2ª Media
Confessioni 3ª Media
Confessioni 5ª Elementare
Confessioni per tutti
Confessioni per tutti
Celebrazione penitenziale per giovani e adulti
Confessioni per tutti
CELEBRAZIONI E SS. MESSE
Giovedì 24 dicembre Ore 24.00: S. MESSA DELLA NOTTE DI NATALE - Alle
23.00: Veglia di meditazione e preghiera – (Non ci sarà la S. Messa pre-festiva delle ore 18.30).
Venerdì 25 dicembre
NATALE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO
SS. Messe: 8.00 (Chiesa Vecchia) - 10.00, 11.30, 18.30 (Duomo).
Sabato 26 dicembre
Sabato 26 dicembre
Domenica 27 dicembre
Giovedì 31 dicembre
Venerdì 1° gennaio 2016
Mercoledì 6 gennaio 2016
Ss. Messe in Chiesa Vecchia: ore 8.00 - 10.00, 11.30.
S. MESSA PRE-FESTIVA - ore 18.30 (Chiesa Vecchia)
FESTA DELLA SANTA FAMIGLIA- Nella S. Messa delle ore
10.00: Battesimi
Ore 18.30: S. MESSA DI RINGRAZIAMENTO PER L’ANNO TRASCORSO E PRE-FESTIVA (Ch. Vecchia). Segue Adorazione Eucaristica fino alle 22.00. L’adorazione proseguirà poi
al Centro Giovanile.
SOLENNITÀ DI MARIA MADRE DI DIO
E GIORNATA MONDIALE DELLA PACE
SS. Messe: 8.00 (Chiesa Vecchia) - 10.00, 11.30, 18.30 (Duomo).
EPIFANIA DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO Ore 15.00 (Duomo): BENEDIZIONE DEI BAMBINI E
ACCOGLIENZA DEI MAGI.
Sabato 9 gennaio 2016
SPETTACOLO CON I RAGAZZI DELL’ANFFAS (Duomo)
Domenica 10 gennaio 2016 FESTA DEL BATTESIMO DI GESÙ.
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Comunità... ANAGRAFE
BAMBINI BATTEZZATI
42.
43.
44.
45.
Gelai Vittoria Maria
Leorato Samuel Luce
Luccarini Matteo
Verlato Aurora
MATRIMONI
9. Rasia Dani Enrico
Vettorato Monica
10. Dal Moro Enrico
Trevisan Maria Estella
Orari Ss. Messe a Lonigo
FRATELLI DEFUNTI
66.
67.
68.
69.
70.
71.
72.
73.
74.
75.
76.
77.
78.
79.
80.
81.
82.
83.
84.
Sinico Jolanda
Padovan Adelino
Foletto Giuseppe
Cracco Maria
Cunico Giovanni
Gazzetto Ornella
Visentin Camilla
Piccoli Sr. Canzianella
Bertolero Angelina
Dal Chiele Beatrice
Deliotti Maria
Salisburgo Giancarlo
Ziggiotto Alessandro
Gaspari Mario
Spurio Milena
Marinello Amelia
De Zanet Erminia
Mistrorigo Angelo
Barolo Luigina
Comunità... FELICITAZIONI
50° di Matrimonio di Michele Maffei e Rita Pretto
a. 92
a. 99
a. 73
a. 87
a. 85
a. 50
a. 57
a. 91
a. 87
a. 84
a. 77
a. 75
a. 87
a. 86
a. 73
a. 91
a. 94
a. 91
a. 74
GIORNI FERIALI: ore 8.00 e 18.30 in Chiesa Vecchia
GIORNI PRE-FESTIVI: ore 18.30 in Chiesa Vecchia
DOMENICHE E FESTE: ore 8.00 in Chiesa Vecchia
ore 10.00 - 11.30 - 18.30 in Duomo
* Nella Chiesa di S. Giovanni la S. Messa nei giorni prefestivi è alle ore 16.00, alla domenica alle
ore 9.00 e 17.30 e nei giorni feriali alle ore 17.30.
Nella Cappella dell’Ospedale viene celebrata la S. Messa ogni domenica e festività religiose alle
ore 16.30.
* Nella Chiesa di S. Daniele (a partire da Lunedì 11 gennaio) le Ss. Messe feriali sono alle ore
7.00 - 9.00 - 18.00, la prefestiva alle ore 18.00 e quelle festive alle ore 7.00 - 9.00 - 11.30 - 18.00.
Confessioni - Giorni feriali: ore 8.00 - 11.30; 16.00 - 18.00.
Giorni festivi: ore 8.00 - 9.00; 10.00 - 11.00; 16.00 - 18.00
* Nella Chiesetta di via Bonioli viene celebrata la S. Messa ogni 2ª domenica del mese alle 9.00.
Orari Ss. Messe festive nelle frazioni
GIORNI PRE-FESTIVI
ore 18.30 - Bagnolo e Madonna
ore 19.00 - Almisano
DOMENICHE E FESTE
ore 8.00 - Almisano e Madonna
ore 9.30 - Monticello
ore 10.00 - Bagnolo e Madonna
ore 11.00 - Almisano
Celebrazione Battesimo
Il prossimo Battesimo comunitario sarà celebrato nella Veglia Pasquale (Sabato Santo 26 marzo
ore 22.00) e la domenica 3 aprile alle ore 11.30 in Duomo. I genitori interessati avvisino in
parrocchia almeno un mese prima.
Gli incontri di preparazione si terranno nelle domeniche 28 febbraio, 6 e 13 marzo alle ore
16.00 al Centro Giovanile. Un quarto incontro (con la presenza dei padrini) si terrà mercoledì
16 marzo alle ore 20.30 in Chiesa Vecchia. Durante il primo incontro (28 febbraio) prenderemo
accordi con i genitori che non possono battezzare nelle date fissate. Ricordiamo che la presenza
ad un corso è condizione indispensabile per la richiesta del Battesimo. Il successivo Battesimo
sarà domenica 27 giugno alle ore 10.00.
Per il prossimo numero di “Comunità in Cammino”
Articoli e foto per il numero di Pasqua vanno inviati tramite e-mail o consegnati, firmati,
in canonica entro la domenica 14 febbraio. La loro pubblicazione viene decisa dal direttore
responsabile, che si riserva anche la facoltà di apportare correzioni o riduzioni. Chi non fosse
d’accordo con questa “libertà” del direttore eviti di inviare articoli.
Quanti consegnano foto si assumono la responsabilità di avere il consenso alla pubblicazione da
parte delle persone che appaiono nelle foto (o dei genitori, nel caso di minorenni).
Il numero di ottobre è costato euro 4.018,56, mentre le offerte sono state di euro 1.586,15. Non
poche persone hanno versato il loro contributo nella cassetta delle riviste.
2 ottobre 1965
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2 ottobre 2015
Comunità in Cammino - Pubblicazione trimestrale
Autorizzazione del Tribunale di Vicenza n° 991 del 13 febbraio 2001.
Proprietà: Parrocchia SS. Redentore - Via Castelgiuncoli 18 - 36045 Lonigo VI
Tel. 0444-830060 - Fax 0444/437005 - Centro Giovanile tel. 0444/437005
Sito Web: www.parrocchialonigo.it - E-mail: [email protected]
Direttore responsabile: Montagna don Vittorio
Tipolitografia Facchin – Via Zara, 155 – Lonigo (VI)