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Mensile d’informazione culturale, politica, sportiva e di attualità - Marzo 2014 - numero 69
Sommario
Editoriale
San Gervasio. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 2
Bassano, Cigole e Pavone Mella. . . . . » 3
Pontevico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 4
Pontevico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 5
Offlaga e Provincia . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 6
Orzinuovi. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 7
Manerbio. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 8
Manerbio. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 9
Manerbio. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 10
Manerbio. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 11
Manerbio. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 12
Calendario Bresciano . . . . . . . . . . . . . . . » 14
Ricette. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 15
Rubriche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 16
A Pontevico Carnevale
secondo tradizione
Con la sfilata di gruppi mascherati e
carri allegorici che hanno movimentato
il pomeriggio dell’ultima domenica del
periodo carnevalesco, i quartieri si sono
mobilitati e ne è risultata una gran bella
giornata con classifica finale per assegnare
un premio ai cinque carri partecipanti.
Vittoria per l’allestimento Moulin Rouge
Direzione: Stefania Brunelli
Edizioni “La Pianura”-Via S.Martino, 11-Verolanuova
(Bs)
Stampa: Tiber spa - Brescia
Pubblicazione mensile
(nella foto di Nestore Moretti).
Altri riconoscimenti al carro dei Puffi.
Poi ai Pagliacci di Robecco d’Oglio, ai
Calciatori di Chiesuola ed all’Ambulanza.
Gran folla sul percorso approdato in piazza
Mazzini dove coriandoli e stelle filanti
hanno creato atmosfera di gran baldoria.
E-mail: [email protected]
per inserzioni pubblicitarie email:
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NON SONO TUTTI UGUALI...
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E
A maggio vi è la tornata elettorale
per il rinnovo dei consigli comunali
che non hanno avuto crisi politica.
C’è già un grande movimento tra chi
aspira a diventare il primo cittadino
del proprio comune.
Immaginiamo già i nomi delle liste.
Abbandonata l’appartenenza politica,
si afferma l’identità localistica. Vi
sarà un fiorire di “il nostro comune
nel cuore”. Ma una cosa non ci sarà
e, tanto meno, nei programmi: il
superamento del proprio campanile.
Oggi, in tempi di crisi finanziaria,
sarebbe opportuno pensare a confini
amministrativi più ampi di quelli
esistenti. Che senso ha continuare
a ragionare su comuni che non
riescono a gestire autonomamente i
propri servizi. Perché non si comincia
a pensare ad una soglia minima
di almeno 5-10 mila abitanti per
ogni comunità? Meno costi fissi,
più servizi a minori costi e a qualità
superiori. Questo potrebbe essere
uno dei benefici più immediati se
si cominciasse a pensare a realtà
comprensoriali superando così i rigidi
steccati di confini amministrativi
ormai superati.
Possiamo fare un esempio? Il Comune
X si espande con la aree produttive
a nord verso un comune Y che si
espande a sud con la aree residenziali.
Il giorno in cui le due espansioni si
incontreranno sarà quello in cui si
celebrerà il fallimento politico delle
due amministrazioni comunali. Per
chi volesse guardare alla realtà attuale
con un po’ di attenzione sia il comune
X che il comune Y sono due nostri
comuni facilmente identificabili.
Perchè non si comincia a guardare
alle nostre comunità come facenti
parte di un insieme più vasto e non
chiuse in se stesse? Sarebbe il primo
passo per un deciso miglioramento
della nostra realtà. Il concetto di
soglia è di origine aziendale, ma ben
si presta anche per la politica.
È necessario pensare a comunità di
donne e di uomini che superano una
determinata soglia. Noi auspichiamo
che questa soglia sia la più alta
possibile. Per un futuro migliore per
noi e per i nostri figli.
FILIALE DI GHEDI
CHIAREZZA
ONESTÀ
TRASPARENZA
VIA XX SETTEMBRE, 78
PROSSIMA APERTURA
FILIALE DI PONTEVICO
VIA XX SETTEMBRE 79 TEL. 030 9930394
FILIALE DI BAGNOLO MELLA
VIA GRAMSCI 153/A TEL. 030 68 20 013
Pag. 2
San Gervasio
Marzo 2014
I conti non tornano
E’ stato approvato dal Consiglio comunale
il bilancio di previsione per il 2014.
A prima vista colpisce l’assenza di
programmazione.
Sembrerebbe che per San Gervasio non ci
sia un futuro, nè positivo e nè negativo.
Uno zero assoluto.
L’unica opera programmata è un autentico
fantasma.
La costruzione della palestra è finanziata
con una copertura inesistente.
Ma quello che è più grave è che l’attuale
sindaco, spalleggiato dall’ineffabile assessore
al bilancio, è perfettamente a conoscenza
che non esiste il finanziamento a copertura
della spesa.
Perchè farsi beffe dei cittadini?
Perchè pensare che i sangervasini abbiano
l’anello al naso?
Ma andiamo con ordine.
Le spese correnti (in altre parole i pagamenti
degli stipendi e dei salari dei dipendenti
comunali) sono finanziati con le sanzioni,
con le ennesime multe dei malcapitati
cittadini ed aziende che saranno sottoposti
a nuovi accertamenti per l’ICI e per la tassa
dei rifiuti.
Infatti, in bilancio sono previste entrate per
euro 225.000 per sanzioni ICI degli anni
trascorsi e per euro 220.000 per la tassa
rifiuti.
Quanto è successo negli anni scorsi è noto
a tutti: gli accertamenti per gli importi più
significativi si sono risolti in un disastro per
l’Amministrazione comunale.
È probabile che queste previsioni di entrata
(ben euro 425.000 per il 2014) si rivelino
un autentico e pio desiderio.
Sarebbe come pensare di risolvere i
problemi di bilancio puntando sulla vincita
al Superenalotto ma senza giocare.
Un’ipotesi si configura, sempre più, con
tratti minacciosi: il default, ovvero il
fallimento.
I nuovi fenomeni
La giornata mondiale dell’errore
Si è celebrata sabato primo marzo la
giornata mondiale dell’errore.
È stata l’occasione per un divertissement
ovvero per sorridere degli errori, siano essi
macroscopici o microscopici.
Non ha importanza il tipo di errore: ha
senso l’errore.
Chi poteva assurgere alla gloria imperitura
di recordman dell’errore in questa fausta
giornata?
Lui, solo lui!
Lunghissima la lista degli errori vantati
dal nostro.
Ma per vincere la gara mondiale è bastato
l’ultimo.
Giovedì scorso, 27 febbraio, ha fatto
approvare il bilancio di previsione per
il 2014 con una sola opera pubblica: la
costruzione della palestra.
E sapete come l’avrebbe finanziata?
Niente po’ po’ di meno che con un
finanziamento a fondo perduto erogato
dal Ministero delle Infrastrutture a valere
sul bando “6000 campanili”.
Peccato che il bando abbia finanziato i
primi 174 comuni in graduatoria.
E sapete il nostro comune che posto
occupava in questa graduatoria?
Oltre il duemilatrecentesimo posto.
I più benevoli potranno sostenere che non
era stato informato.
In realtà la graduatoria era nota fino dai
primi giorni di gennaio.
Come è potuto succedere?
Semplice!
Con la solita sottostima dell’intelligenza
altrui, come se i cittadini di San Gervasio,
avessero l’anello al naso.
Volete una prova?
L’indennità di carica al sindaco è prevista
solo per i primi sei mesi dell’anno, giusto
per arrivare alle prossime elezioni.
Ma dopo cosa succede?
Il diluvio universale, verrebbe da pensare.
Un’altra prova?
I costi per la manutenzione del verde
pubblico sono previsti per zero euro.
Se proprio non c’erano alternative era
meglio prevedere di non corrispondere
alcuna indennità al sindaco a favore di
alcune spese, queste si, utili.
Se l’attuale sindaco, in questi cinque anni
in cui si è assiso sullo scranno più alto,
ha ridotto le finanze comunali in questo
stato c’è da chiedersi se è stato giusto,
nonché utile, averlo a tempo pieno con un
costo di oltre euro 150.000 a carico della
collettività.
Questa non è una domanda retorica.
Se fossimo dei sadici, potremmo dilungarci
nell’esposizione dei dati di bilancio.
Vogliamo, invece, mantenere una speranza,
per flebile che sia, per il futuro.
Tacciamo per carità su questo bilancio
e volgiamo il volto al sole primaverile,
convinti che una nuova era sia possibile.
Che la nebbia che ci avvolge, data da questo
bilancio, stia per essere cacciata, convinti
che come sempre dopo il buio della notte
c’è sempre l’alba.
Post scriptum
Per chi pensasse che siamo dei disfattisti
vi presentiamo alcuni dati fornitici
dall’Amministrazione comunale.
Durante il 2013 il Comune è stato esposto
con il sistema bancario per oltre euro
767.000.
Al 31.12.2013 le fatture non pagate (senza
contare quelle di dicembre) ammontavano
ad oltre euro 445.000.
Al 31.12.2013 la cassa, introitati tutti i
trasferimenti da parte dello Stato, presenta
un saldo attivo di soli euro 193.000.
Le cifre hanno un linguaggio chiaro, senza
sfumature, ma soprattutto senza alcun
infingimento contabile: la matematica non
è una opinione.
E pensare che il nostro doveva essere il
paese del Bengodi dopo l’incasso della
fidejussione di oltre euro 1.300.000 da
parte della Cittadella.
Sperperati in mille rivoli, oggi c’è una
situazione prefallimentare.
Grazie di cuore, signori amministratori.
Avete fatto proprio un bel lavoro.
Bassano - Cigole - Pavone Mella
Bassano: Una festa per
Cigole: I City Camps
mons. Pini
Marzo 2014
Festeggiato, nel giorno del compleanno,
mons. Giulio Pini che ha compiuto
novant’anni. Domenica 23 febbraio alle
ore 10, è stata celebrata una messa, con
la partecipazione della Schola Cantorum
Bassano, nell’affollata parrocchiale del paese.
Il sindaco, G.Paolo Seniga, ha indirizzato
al festeggiato parole di apprezzamento
unendosi al saluto del parroco don Angelo
Scotti. Ha detto il sindaco: “questo è un
importante evento per la nostra comunità.
Il Signore l’ha accompagnata benedicendo
il Suo cammino. Le ha concesso infatti di
raggiungere questa ragguardevole tappa
della vita in buona salute intellettuale e
fisica, sicché potrà continuare a riversare
la ricchezza del suo carisma e ministero
sacerdotale in ambito parrocchiale.
Dopo oltre sessant’anni di vita spesa al
servizio del Signore e delle comunità
parrocchiali che hanno potuto beneficiare
del Suo apostolato, la Sua testimonianza
è contributo vivo e concreto dell’azione
di una Chiesa che opera missionaria a
beneficio della intera collettività. A nome
personale e di tutta l’Amministrazione
Comunale esprimiamo il vivo sentimento
di gratitudine per questo dono di Dio, ed
unitamente all’augurio di un “Felice Buon
Compleanno”, rinnoviamo la profonda
stima accompagnata con la preghiera, certi
di interpretare il comune sentimento di
tutta la cittadinanza bassanese”.
Mons. Pini è nato in paese il 17 febbraio
1924, ha frequentato le scuole elementari.
Prima di entrare in Seminario, ha studiato
privatamente per essere ammesso alla Prima
ginnasio, prendendo lezioni di latino dal
parroco don Barezzani, di italiano e di
storia dalla maestra Ruggeri Micheletti,
di geografia e matematica dalla maestra
Fasoli Quadri. Promosso alla 2° ginnasiale
è entrato nel seminario di San Cristo,
nell’ottobre del 1936. Compiuti gli studi
di ginnasio, liceo e teologia è stato ordinato
Sacerdote il 31 maggio del 1947 nel
Duomo Vecchio di Brescia, e ha celebrato
la Prima Messa a Bassano il 1° giugno 1947.
Fu assegnato come curato all’Oratorio
Maschile di Leno, accompagnato dalla
premurosa presenza della sorella Giulietta;
dopo nove anni, e per altri tre, fu incaricato
assistente dell’Oratorio Femminile. Nel
1959 fu chiamato a Roma come Vice
Assistente Nazionale della Gioventù
Femminile di A.C. per il settore delle
Aspiranti e delle Giovanissime e come
consulente ecclesiastico del F.A.R.I. Nel
1964 ricevette il titolo di monsignore. Nel
1968 fu richiamato in Diocesi dal vescovo
Luigi Morstabilini il quale gli affidò, come
Parroco, la Parrocchia di S. Eufemia della
Fonte in Brescia. Dopo trent’anni, per
raggiunti limiti di età (75 anni) presentò
la rinuncia al vescovo Sanguineti. Da allora
è collaboratore Parrocchiale a Bassano
Bresciano.
In occasione delle celebrazioni delle
giornate della memoria e del ricordo,
anche quest’anno il Comune di Pavone del
Mella ha organizzato una serata per non
dimenticare gli orrori accaduti nel secolo
scorso ad opera della follia umana.
Da anni, in collaborazione con la scuola
secondaria di primo grado (A. Canossi),
l’Amministrazione comunale si impegna a
coinvolgere gli studenti, così da accrescere
in loro coscienza civica e rispetto per
l’altro.
Sabato 8 febbraio, gli alunni delle classi
terze, con l’aiuto degli insegnanti, hanno
realizzato e presentato sul palcoscenico
brani e musiche afferenti i temi trattati.
Inoltre, grazie alla consueta disponibilità
della compagnia teatrale bagnolese
“CaraMella”, è stato possibile proporre agli
spettatori una rappresentazione tratta dal
diario di Anna Frank e intitolata: “Pagina
dopo pagina”.
Presenti all’iniziativa anche il Sindaco
Piergiorgio Priori, l’Assessore alla cultura
Giulia Pobari e il Parroco Lorenzo
Boldrini.
Un’occasione per far riflettere grandi e
piccoli su un terribile momento storico che
ha segnato il nostro bel Paese.
Pavone mella:
La Giornata della Memoria
Nelle serate di mercoledì 5 marzo e
giovedì 10 aprile, alle ore 20.30, in palazzo
Cigola Martinoni, via Roma 19, a Cigole,
si svolgeranno due serate informative
durante le quali sarà presentato il camp e
sarà possibile effettuare le iscrizioni. Per
informazioni www.palazzocigolamartinoni
.it; oppure 3397299337, 3385098504.
Si ripete anche nel 2014 l’appuntamento
con i City Camps che offrono a bambini e
ragazzi, della scuola primaria e secondaria di
primo grado, una “English full immersion”
per l’apprendimento della lingua inglese
Pag. 3
attraverso la partecipazione ad attività
didattiche e ricreative.
Le giornate sono animate da tutor
madrelingua, con il coordinamento di
un camp director che segue la parte
pedagogica didattica. Obiettivo dei City
Camps è l’apprendimento spontaneo
della lingua inglese, stimolando l’apertura
all’interculturalità,
utilizzando
una
metodologia ludica, dinamica, coinvolgente
ed emozionale. I City Camp si svolgeranno
dal 28 luglio al 1 agosto e dal 4 all’8 agosto
2014, dalle 9.00 alle 17.00.
Cigole: Il MADE in provincia
di Brescia
Sabato 15 e domenica 16 marzo palazzo
Cigola Martinoni ospiterà la mostra
mercato più rinomata della provincia di
Brescia che ha avviato il marchio “Made
in provincia di Brescia”. Esporranno per
la vendita oltre un centinaio di produttori
dei settori agroalimentari e artigianali che
hanno aderito al marchio, oltre che i luoghi
turistico culturali della provincia di Brescia.
Quindi si potranno degustare eccellenze,
acquistare, partecipare a laboratori, in una
due giorni unica e intrigante in un percorso
che si snoda all’interno di tutto il palazzo.
Pontevico
PONTEVICO giunta Bozzoni:
un lavoro ben fatto anche in anni molto difficili
Pag. 4
Con la conclusione del 2013 e l’inizio del
2014 per l’Amministrazione Comunale di
Pontevico è entrato in dirittura d’arrivo il
mandato iniziato lo scorso 8 giugno 2009.
Un’occasione più che propizia per anticipare un breve punto della situazione e vedere
cosa è stato realizzato in questi anni: “Sicuramente – premette il sindaco Roberto
Bozzoni – è stato un periodo molto intenso,
durante il quale abbiamo dovuto fare i conti con una crisi generale che ha complicato
(e non poco) la nostra attività. In ogni caso
possiamo riassumere il tutto dicendo che
abbiamo cercato di gestire al meglio le risorse del Comune. Ci siamo impegnati per
raggiungere obiettivi concreti, che potevano rispondere ad esigenze altrettanto sentite della nostra comunità. Inoltre abbiamo
voluto consolidare la situazione economica
del nostro ente, diminuendo le spese grazie
ad un’attenta opera di razionalizzazione e
alla precisa volontà di trasmettere la massima efficacia a ogni attività”. In questa opera
sicuramente rilevante c’è un aspetto che si
pone in particolare evidenza: “In questi cinque anni – prosegue con motivata soddisfazione il primo cittadino pontevichese –
siamo riusciti ad ottenere finanziamenti per
oltre 3.100.000 euro, una somma davvero
cospicua che è stata erogata da diversi enti
(dal Ministero della Pubblica Istruzione
alla Provincia di Brescia, passando attraverso il Ministero dell’energia, il Parco Oglio
Nord, le Autostrade Centropadane, la Fondazione Cariplo e il Parco dello Strone) e
che è stata destinata alla realizzazione delle
opere che sono state completate o messe
in programma in questi anni. Se a tutto
questo aggiungiamo alcuni accordi che ci
hanno permesso di eseguire opere a costo
zero per le casse comunali, come è accaduto
per l’ampliamento del cimitero, che è stato dato in gestione per i prossimi vent’anni
a Cogeme che ha versato per questo una
somma vicina al milione di euro, possiamo
facilmente capire come la situazione economica del nostro Comune in questi anni sia
decisamente migliorata. In effetti non solo
abbiamo a disposizione una grossa cifra
(1,5 milioni di euro) da spendere nei prossimi anni, ma siamo riusciti a rientrare dalla
situazione debitoria che avevamo ereditato
(un debito fuori bilancio di 400.000 euro).
Il patto di stabilità è stato rispettato (ed è
facile intuirne l’importanza se solo si considerano le pesanti conseguenze negative
collegate ad un eventuale sforamento), abbiamo terminato il 2013 con un avanzo di
amministrazione di 400.000 euro e in questo momento il saldo cassa è positivo e si
aggira, compresi alcuni trasferimenti statali
ancora da ricevere, sui 729.000 euro. Senza
dubbio una situazione solida ed autorevole dal punto di vista finanziario, che ci ha
consentito, ad esempio, di non aumentare l’aliquota base dell’Imu sull’abitazione
principale, con la conseguenza, ad esempio,
che i cittadini di Pontevico non hanno dovuto pagare o preoccuparsi per la cosiddetta
mini-Imu”.
Ci sono dunque tutte le premesse per far
proseguire un lavoro che in questi anni ha
portato a termine al meglio i lavori iniziati dalla precedente Amministrazione (la
ristrutturazione del Teatro Comunale e la
sistemazione della piazzetta S. Giuseppe e
delle vie Cicognini, S. Pancrazio, Tito Speri e Servolta), effettuando interventi come
la sistemazione del tetto della Cascina Vincellate, i lavori alla scuola elementare (consolidamento statico e rifacimento del tetto,
rifacimento della ringhiera perimetrale e
sostituzione dei vetri e dei serramenti), la
realizzazione della pesa pubblica, del campo da calcio in sintetico, la copertura della
roggia Seriola e l’ampliamento del cimitero. A tutto questo va aggiunto un importante lavoro di asfaltatura che ha coinvolto
Pontevico, Chiesuola e Torchiera per circa
500.000 euro.
Cara Stefania,
siamo un gruppetto di Pontevichesi che sta
tentando di dar vita nel nostro quartiere a
un “Parco della Rimembranza”. Cerchiamo
volontari e donatori “di alberi”! Ci vuoi
aiutare pubblicando il nostro articolo?
Grazie infinite, un abbraccio.
Per il comitato Lucia Fontana.
Quale testimone più importante e prezioso
di un albero può esserci a cui affidare la
memoria di un evento straordinario della
nostra vita?
Un albero non si perde per strada, non
si dimentica in un cassetto. Un albero è
vita, un dono prezioso che Dio ha fatto
agli uomini. Regalare un albero vuol dire
arricchire tutta la comunità.
La nascita di un figlio, quella di un
nipotino, la laurea dei nostri ragazzi,
l’apertura di un’attività, la perdita di una
persona amata: tutti fatti importanti che
toccano la nostra vita e che vorremmo in
qualche modo fissare.
Perchè non farlo con un albero? L’albero
è vita!
Il Parco della Rimembranza ha questa
finalità.
Per ogni albero offerto verrà messa una
targhetta che porterà il nome, una data
o una dedica a seconda del desiderio del
donatore.
L’iniziativa è rivolta e chiede sostegno
a tutti i Cittadini, alle Associazioni, ai
Comitati di quartiere, a quanti insomma
credono nella bontà della nostra
iniziativa.
Un dovuto ringraziamento al Geometra
Dale che ha collaborato al disegno
del progetto, al nostro Sindaco ed alla
Amministrazione per aver accolto con
solerzia e favore la nostra proposta.
Il Comune si è reso disponibile a realizzare
l’impianto dell’acqua, lavorare e preparare
il terreno, alla piantumazione di 25 metri
di siepe e alla concessione dell’utilizzo per
9 anni al comitato del terreno stesso.
Per quanti vorranno sostenerci alleghiamo
i costi degli alberi e dei cespugli che
vorremmo piantare.
 Cespugli (altezza 1 metro)
€ 10,00
- Forithya – Olea Fragrans – Viburnum
Lucidum – Fior di Pesco – Oleandro –
Lavanda – Frutti di Bosco
 Alberi (altezza 2 – 2,5 metri)
- Magnolia Grandiflora (media) € 100,00
(in foto)
- Magnolia Grandiflora (grande) € 200,00
- Acero foglie rosse (altezza metri 3) €
120,00
- Maggio ciondolo a fiore giallo grappolo
(medio) € 40,00
- Maggio ciondolo a fiore giallo grappolo
(grande) € 60,00
- Tiglio € 50,00
- Carpinus Betullus € 25,00
DITELO CON UN ALBERO
ovvero: Parco della Rimembranza di Via
XXVIII Maggio a Pontevico
Quante volte abbiamo fatto o ricevuto
regali che sono finiti in un cassetto
e poi dimenticati, smarriti fra cento
cianfrusaglie mai utilizzate!
Via XXVIII Maggio è una lunga via, tutta
diritta. Un parcheggio la interrompe e
la separa dalla campagna, una striscia di
terra da sempre incolta, di proprietà del
Comune di Pontevico.
Purtroppo, si sa cosa succede quando una
zona è incontrollata, tutti si sentono in
diritto di farne l’uso che vogliono.
Così tra una chiacchiera e l’altra, una
riflessione e una constatazione, è nata
l’idea di trasformare quel terreno in un
parco, un “Parco della Rimembranza”.
Lettere al direttore
Marzo 2014
Il tutto per un grande progetto che non è
ancora terminato: “In effetti – conferma lo
stesso Roberto Bozzoni – la nostra intenzione è proprio quella di cercare di dare continuità a quanto fatto in questi cinque anni.
Abbiamo già messo a progetto diversi interventi ed anche se in questi anni abbiamo
preferito rinunciare al programma particolarmente ambizioso di edificare una nuova
scuola media (un’idea che, senza dubbio,
visti anche i tempi, avrebbe prosciugato le
nostre energie, bloccando la nostra attività
in diversi altri settori), c’è grande voglia di
fare e le idee sono altrettanto chiare.
Abbiamo messo da parte le basi economiche per riuscire in questo nostro intento e
non ci rimane, quindi, che proseguire con
coerenza sulla via che è stata tracciata, ben
chiara, durante tutto questo mandato amministrativo”.
- Liquidambar € 70,00
- Albero del sughero € 60,00
- Rhus Cotinus (Albero della Nebbia) €
18,00
- Alberi da frutta € 15,00
Per eventuali contatti rivolgersi a:
- Cappelli Mario e Frosi Silene – Via
Grazia Deledda, 12 – Tel. 030/9930217
- Corbellini Angelo e Arceri Luisella – Via
XXVIII Maggio – Tel. 030/9306008
- Ferrari Cesare – Via Grazia Deledda, 21
– Tel. 030/930353
- Fontana Lucia – Via XXVIII Maggio,
41 – Tel. 030/9307502
Confidando nell’indispensabile aiuto
per realizzare il Parco, salutiamo con
gratitudine immensa e amicizia sempre.
Il Comitato
Pontevico
Marzo 2014
Pag. 5
Obbiettivo sul mondo
Organizzati dalla lega di Pontevico del
Sindacato Pensionati Italiani aderente alla
CGIL e con il patrocinio del Comune
di Pontevico si è svolta tra il 4 e il 12 di
gennaio scorso una interessante mostra
fotografica dedicata all’opera di Angelo
Botta, ad un anno dalla sua morte.
“Obbiettivo sul mondo” era il titolo con un
sottotitolo assai pertinente “Foto, ritratti
e… del sindacalista Angelo Botta”.
La figura di questo personaggio pontevichese
è stata tratteggiata con efficacia durante la
cerimonia dell’inaugurazione della mostra,
affollata non solo dai compagni e dagli
amici, ma anche di persone curiose di
conoscere la sua più intima vena umana.
Il compito di ricordare il lavoro e l’azione
di Angelo Botta è toccato a Gianni Petrali,
sindacalista di lungo corso e suo compagno
di strada nell’impegno sindacale.
Basterebbero le iniziative promosse da
Angelo Botta durante la sua segreteria dello
Spi-CGIL per rendersi conto dello spessore
dell’uomo.
Sono state ricordate la giornata della
memoria, in ricordo della Shoah, la giornata
dedicata ai martiri delle foibe, l’esodo dei
dalmati-giuliani, la festa dell’8 di marzo, le
celebrazioni del 25 aprile e del 1 maggio.
La divulgazione di valori civici, il sostegno
a tutte quelle iniziative che erano volte a
rimarcare la strada compiuta e, soprattutto,
quella ancora da percorrere, sono stati il
tratto distintivo dell’operato di Angelo
Botta.
Dopo questa appassionata descrizione
dell’uomo fatta da Gianni Petrali, è toccato
al vicesindaco Francesco Guarneri prendere
la parola a nome di tutta la cittadinanza.
Ha principalmente ricordato la disponibilità
di Angelo al confronto, anche questo un
altro tratto distintivo da rigoroso ed esperto
sindacalista qual era.
Non poteva mancare il contributo del
segretario provinciale dello Spi-CGIL che ha
chiuso la prima parte dell’inaugurazione.
La seconda parte ha avuto come fulcro la
proiezione di un contributo audio-visivo,
montato da Primo Biaggio, valente e
sensibile operatore culturale.
Il 21 Maggio l’udienza
preliminare per S. Silvestro Bis
E’ stata fissata per mercoledì 21 maggio
l’udienza preliminare che dovrà analizzare
le eventuali irregolarità che hanno
caratterizzato la compilazione del patto
di stabilità del Comune di Pontevico per
l’anno 2010. Si tratta di un’inchiesta che
ha ripreso l’identica indagine aperta dal
procuratore Salamone nel febbraio del 2012
e poi conclusa a settembre dello stesso anno,
dopo sei mesi di indagini e interrogatori
(compresi ripetuti incontri con la Guardia
di finanza), con la richiesta di archiviazione.
Archiviazione che è stata accolta dal Gip
Viti. Nonostante la chiusura senza esito
di questo primo filone dell’inchiesta e
visto che l’esposto che ha dato il via a
tutta la vicenda era stato presentato in
origine in Procura e alla Corte dei Conti,
quest’ultima, al termine della sua istruttoria,
ad ottobre del 2012, ha rimandato la
propria documentazione alla Procura, dove
la dottoressa Silvia Bonardi ha deciso di
riprendere le indagini. L’obiettivo è quello
di chiarire se dietro i calcoli che hanno
permesso all’Amministrazione Comunale
di Pontevico di rispettare il patto di
stabilità nel 2010 ci siano stati errori e se, in
particolare, tali errori siano riconducibili a
semplici sbagli di natura matematica oppure
siano stati guidati dal dolo. La situazione
al vaglio degli inquirenti riguarda aspetti
contabili e, più precisamente, l’ipotizzato
inserimento tra le voci in entrata di una
somma che sarebbe stata inquadrata come
acconto e che, invece, avrebbe dovuto essere
considerata come garanzia, uscendo, come
tale, da quelle che si potevano conteggiare.
Un artificio contabile eseguito, secondo
l’ipotesi accusatoria, al solo scopo di riuscire
a rispettare il patto di stabilità, evitando
quindi le sanzioni collegate ed usufruendo
di benefici che, in caso contrario, non
sarebbero spettati al Comune pontevichese.
Coinvolto in questa inchiesta, insieme
ai funzionari che hanno materialmente
realizzato il bilancio, il sindaco Roberto
Bozzoni, unico politico (l’inchiesta non ha
coinvolto né assessori né consiglieri), che ha
accolto la notizia della fissazione della data
nella quale si terrà l’udienza preliminare con
evidente delusione: “Sinceramente pensavo
che su questa vicenda si fosse già detto di
tutto e di più. A livello personale non posso
che ribadire che tutto quello che è stato fatto
in questi anni, compreso dunque in questa
vicenda, è stato realizzato solo e soltanto per
l’interesse dei pontevichesi. Non ci sono mai
state azioni finalizzate da interesse personale
o di parte”. C’è poi un altro aspetto della
questione che suscita vivaci discussioni,
dato che l’udienza preliminare, chiamata
ad esprimere un giudizio sull’operato dello
stesso Bozzoni, si terrà soltanto quattro
giorni prima delle elezioni che domenica
25 maggio procederanno al rinnovo del
Consiglio Comunale di Pontevico e che
vedono lo stesso Bozzoni impegnato.
Una coincidenza che in molti giudicano
inopportuna, mentre altri chiamano in
causa il confronto-scontro tra magistratura
e politica di cui tanto si parla un po’ a tutti
i livelli.
La proiezione ha dato conto delle iniziative
promosse ed organizzate da Angelo Botta,
in particolare l’ultima a sostegno dei
terremotati dell’Emilia.
Al termine l’applauso dei partecipanti ha
certificato la commozione e la calorosa
partecipazione di presenti.
A Gianni Petrali è toccato il piacere di
dichiarare aperta la mostra che, come si
arguisce dal titolo, era centrata sui reportage
fotografici che Angelo Botta aveva fatto in
giro per il mondo, con la sensibilità però di
un uomo radicato nella sua terra e coerente
con il suo impegno civile e culturale.
Il notevole flusso delle persone durante
l’arco della settimana che è stata aperta
la mostra, è stato il suggello della stima
attribuita al compianto Angelo Botta.
Luciano Migliorati, nuovo
vicesindaco
Sarà Luciano Migliorati il vicesindaco
di Pontevico per questi ultimi tre mesi
del mandato amministrativo. Migliorati,
assessore ai servizi sociali, prende il posto
di Francesco Guarneri, che continuerà ad
occuparsi di cultura e pubblica istruzione,
in una staffetta già precedentemente
concordata interna alla Giunta guidata dal
sindaco Roberto Bozzoni.
Proprio il primo cittadino pontevichese
spiega le ragioni che sono alla base di
questo avvicendamento: “E’ un cambio che
avevamo già deciso nel momento di iniziare
il nostro mandato (che si concluderà con
le elezioni del prossimo mese di maggio –
ndr). Abbiamo pensato a questa staffetta per
il valore simbolico che vogliamo presentare
alla nostra comunità. Infatti rappresenta
un ulteriore passo del rinnovamento e
del cambiamento che vogliamo portare
nel nostro paese. Doverosamente colgo
l’occasione per ringraziare l’assessore
Guarneri per quanto ha fatto in questi anni
con impegno e competenza e per quanto
ancora farà in futuro, ma nello stesso tempo
non posso che augurare buon lavoro ad un
giovane come Migliorati, una figura che
incarna il ringiovanimento che intendiamo
offrire alla vita politico-amministrativa di
Pontevico. Senza dubbio il suo entusiasmo
e la sua voglia di fare potranno offrire un
contributo importante alla conclusione di
questo nostro mandato e, soprattutto, alla
realizzazione del programma che vogliamo
presentare per i prossimi cinque anni. La
nostra idea è che Migliorati possa essere
il primo di tanti giovani e donne che
decidono di impegnarsi in prima persona
per il loro paese”.
Il nuovo vicesindaco ringrazia per la fiducia
riposta ampiamente nella sua persona:
“Devo dire grazie al sindaco Bozzoni per la
stima che mi ha manifestato – commenta
Luciano Migliorati che è capogruppo
in Consiglio Comunale di Forza Italia
(proprio a Pontevico è stato fondato in
forma ufficiale il primo gruppo consigliare
del rinato movimento politico in tutta la
provincia di Brescia) – Un attestato che
mi spingerà ad impegnarmi al massimo
in queste battute conclusive del mandato
amministrativo ormai agli sgoccioli e, nello
stesso tempo, a preparare un programma
per far proseguire nel migliore dei modi
anche nel prossimo l’alleanza che ci ha visti
lavorare in questi anni al fianco dello stesso
sindaco Bozzoni.
Abbiamo voluto costituire a Pontevico una
realtà come Forza Italia 2.0 proprio per
portare spunti nuovi ed idee propositive
alla vita politico-amministrativa del nostro
paese.
Un disegno che il nostro gruppo è più che
mai deciso a realizzare in vista del prossime
elezioni, quando presenteremo agli elettori
pontevichesi il nostro programma e saremo
pronti a condividere con Roberto Bozzoni
il programma di vero cambiamento al
servizio dell’intera comunità che abbiamo
perseguito in questi cinque anni”.
Pag. 6
Offlaga - Provincia
AUSER OFFLAGA: Sette anni al servizio della comunità
Marzo 2014
E sono sette! Continua a crescere l’Auser di
Offlaga, attivissima realtà di volontariato
locale, che celebra i suoi primi 7 anni
di vita (e di attività…) tracciando un
bilancio decisamente positivo. Una cosa
è certa, l’Associazione, da quei primi
passi mossi nella comunità offlaghese,
in punta di piedi e con qualche timore,
di strada ne ha fatta e non solo in senso
metaforico… Basti pensare che solo nel
2013 gli infaticabili volontari del gruppo,
una quindicina in tutto, hanno percorso
ben 24.500 km effettuando, alla guida dei
due mezzi di proprietà dell’AUSER (un
pulmino ed un Fiat Doblò) 1094 trasporti
di persone accompagnate presso ospedali,
case di cura e ambulatori del territorio
per visite o terapie. A questo importante
servizio se ne sommano molti altri: il
trasporto giornaliero degli alunni da e per
gli impianti sportivi durante tutto l’anno
scolastico; il bus navetta bisettimanale da e
per le frazioni di Cignano e Faverzano che
permette ad anziani o a persone che non
dispongono di mezzi propri di raggiungere
la farmacia, la banca o gli uffici comunali
situati nel capoluogo e ancora il servizio
di trasporto per i partecipanti al corso di
ginnastica “Anziani in movimento”. C’è
poi l’impegno, consolidato e dal taglio
decisamente più culturale, presso la
biblioteca civica dove da anni la presidente
del sodalizio è presenza fissa e preziosa
per la bibliotecaria che sostituisce in caso
di assenza, garantendo inoltre l’apertura
del servizio di prestito anche il sabato.
I volontari assicurano poi un servizio di
trasporto da e per i paesi anche in occasione
delle commemorazioni civili (IV novembre,
25 aprile, 2 giugno) così come per tutti
quegli anziani che desiderano partecipare
ai momenti di festa e di preghiera
promossi dalla Caritas parrocchiale o che
non vogliono mancare all’annuale Festa
dell’Ammalato ospitata al Santuario della
B.V. della Formica.
Una presenza irrinunciabile e significativa
dunque della quale, ormai da anni, si
avvale anche il Comune sempre più in
difficoltà nel rispondere al meglio alle
molteplici esigenze del territorio a causa
delle ormai croniche carenze di organico,
mezzi e risorse economiche. Grazie alla
convenzione siglata anni fa tra Comune ed
AUSER, l’Amministrazione di turno può
quindi avvalersi dei molteplici servizi offerti
dal sodalizio, a fronte di un contributo
annuale sufficiente a coprire le spese vive
sostenute dal gruppo e per lo più legate al
costo del carburante ed alla manutenzione
dei mezzi.
“Sette anni fa siamo partiti con 15
OFFLAGA
Un gruppo di cittadini propone la gita culturale (aperta a tutti) a
VIENNA – CRACOVIA-AUSCHWITZ
5 giorni in pullman G.T
18 – 19 – 20 – 21 - 22 GIUGNO 2014
Quota individuale: 460 euro (minimo 35 partecipanti)
Supplemento singola: 140 euro
Per informazioni: Italo Fracassi (333 8684585)
Luigi Azzini (339 7249204)
Iscrizioni entro il 31 marzo
iscritti, oggi l’Auser di Offlaga ne conta
120” – ci spiega orgogliosa la presidente
Luigina Malagni – “Se la gente ha scelto
di sostenerci significa che c’è soddisfazione
per i servizi offerti.”
Servizi che, è bene precisarlo, per i cittadini
sono a costo zero. Così come è prestato
nella completa gratuità il servizio dei
volontari che hanno come unico obiettivo
“di migliorare la qualità della vita di quanti
vivono nelle comunità .”
La fatica è palpabile e facilmente
immaginabile, gli impegni infatti
sono numerosi e richiedono senso di
responsabilità e pieno rispetto di orari e
tabelle di marcia; spesso poi i turni, essendo
il numero dei volontari relativamente
limitato, risultano pesanti. L’auspicio è
quindi di riuscire a rinvigorire il gruppo
con nuove forze.
Ci sembra che lo spirito che muove e sostiene
la scelta di questi, così come quella di molti
altri volontari, basata essenzialmente sulla
volontà di rinunciare a buona parte del
proprio tempo per rispondere alle necessità
della comunità e dei cittadini, si trovi
tutto nelle parole della Presidente: “Siamo
convinti che non basti ricevere. Perché la
vera gioia sta nel donare”.
Nonostante l’inevitabile stanchezza, le
difficoltà da affrontare e qualche momento
di amarezza, siamo fermamente convinti
che quella che i volontari dell’AUSER di
Offlaga provano una volta terminato il loro
turno giornaliero, sia davvero gioia, quella
sensazione di appagamento interiore che
nasce dalla consapevolezza di avere fatto
del proprio meglio per rendersi utili.
Al resto della comunità il compito di
dimostrare riconoscenza di fronte a tanto
altruismo.
Chi desiderasse collaborare con l’AUSER
di Offlaga o più semplicemente sostenere
o conoscere questa realtà può rivolgersi
a Luigina Malagni (333 3432182 – 030
979292) oppure a Luigi Azzini (339
7249204 – 030 979557)
Stefania Brunelli
Provincia e brescia Calcio
per la sicurezza stradale
La Provincia di Brescia ha promosso anche
quest’anno il progetto di sensibilizzazione
sulla sicurezza stradale con il Brescia
Calcio. Per questo 2014 è stato realizzato
il calendario tanto atteso dai tifosi
biancazzurri. Dodici mesi in compagnia dei
calciatori per un progetto di prevenzione
che coinvolge l’assessorato ai Lavori
pubblici della Provincia, rappresentato
dall’assessore Maria Teresa Vivaldini,
l’associazione “Condividere la strada
della vita”, presieduta da Roberto Merli,
e Palcogiovani con il presidente Cristian
Delai.
Accanto a loro, in rappresentanza del Brescia
Calcio, i testimonial Marco Zambelli e
Felipe Sodinha. Il capitano e il brasiliano:
il cuore biancazzurro per eccellenza e il
nuovo idolo dello stadio Rigamonti.
Lo sport utilizzato nel modo migliore, come
canale di comunicazione positiva verso i più
giovani utilizzando i loro idoli per parlare
del valore della vita e del rispetto delle
regole. Nell’intervento di Maria Teresa
Vivaldini, l’assessore provinciale analizza i
numeri delle stragi sulle strade: “I morti e
gli incidenti stanno calando: 71 nel 2013, di
cui 17 sotto i 30 anni. Siamo ancora lontani
dal portare a zero le vittime. L’impegno
non è mai mancato e non mancherà mai.
Continueremo a lavorare per una sempre
maggior sicurezza”. Tutti uniti nel nome
di un calendario che, colorato di bianco e
azzurro, rappresenta la vita. Accompagnato
dallo slogan “le vittime della strada non
hanno scelto di esserlo”.
Un calendario che verrà distribuito nelle
scuole ed è disponibile nelle edicole
bresciane al prezzo di 5 euro.
Orzinuovi
Marzo 2014
Pag. 7
Il Tennis Tavolo a Coniolo
Come già abbiamo visto, il Ping Pong,
nome con cui è meglio e da tutti conosciuto
il Tennis da Tavolo, è sbarcato anche
nella Bassa Bresciana dove nel nostro
Coniolo ha dato vita ad una realtà sportiva
assolutamente interessante.
In questo centro si è infatti costituito nel
2010 un Gruppo che si è dato il nome di
“Tennis Tavolo Coniolo”, con lo scopo
di promuovere con finalità agonistiche,
sportive e propagandistiche, la pratica del
tennis da tavolo a carattere dilettantistico.
Il tutto è nato da alcuni amici che si
erano proposti di sostenere l’attività del
locale oratorio e, in collaborazione con
il coordinatore provinciale del Tennis
Tavolo Giuseppe Bellandi di Montichiari,
si è quindi formata questa Società che
è riuscita, nel breve volgere di quattro
anni, ad inserirsi con successo nella realtà
pongistica nazionale.
Alle attività del Gruppo partecipano 20
giocatori fra adulti e ragazzi con allenamenti
settimanali distribuiti nelle giornate di
martedì e giovedì. L’esperienza si è subito
rivelata molto positiva, essendosi creata una
realtà bella e particolare, anche e soprattutto
per il rapporto instauratosi fra gli adulti ed i
più giovani, attraverso un senso di squadra
naturale che ha portato certo a risultati
sportivi, ma anche a grandi soddisfazioni
personali, soprattutto nei rapporti umani.
La stagione agonistica oltre alle gare
provinciali, all’appuntamento regionale
ed a quello nazionale, viene scandita dal
campionato a squadre ed individuale. Il
campionato prevede gironi con le squadre
che si affronteranno in gare di andata e
ritorno. Le prime due della classifica di
ciascun gruppo accederanno ai playoff per
la conquista del titolo provinciale.
Per quanto concerne il campionato
individuale, vi prenderanno parte atleti
di tutte le età, dai ragazzi agli allievi, agli
junior sino ai senior, oltre alla categoria
femminile.
Fra gli atleti più giovani del Tennis Tavolo
Coniolo si sono particolarmente messi in
luce nella categoria allievi Paolo Valesi,
Fabio Torresani, Federico Baselli. In campo
femminile da segnalare la partecipazione
delle due giocatrici Ombretta Casagrande
e Francesca De Vincenzi al campionato di
serie C femminile in collaborazione con
la squadra di Montichiari, in vista anche
dei Campionati nazionali che quest’anno
avranno il loro svolgimento a Terni in
Umbria. Campionati che hanno proprio
visto negli ultimi anni le nostre due atlete
conquistare il titolo di campionesse italiane
sia nel singolo che nel doppio.
Dario Ghirardi
Orzinuovi Il fenil Borghetti
Non può essere vero, come invece affermato
in un suo scritto da uno storico locale, che
il nome del Fenil Borghetti derivi dal fatto
che vi era “un insieme di piccole casupole di
frasche e di paglia disseminate nella zona”.
Infatti il nome di questo cascinale proviene,
molto più semplicemente, da quello della
famiglia Borghetto, o Borghetti, presente
in Orzinuovi ed in possesso di questo
complesso sia nel 1500 che nel 1600.
I Borghetto erano una considerevole
famiglia che aveva relazioni con casate
nobili della zona come, per esempio, con i
Martinengo marchesi di Barco.
Nel XVIII secolo è rintracciabile negli
Estimi catastali, conservati presso
l’Archivio di Stato di Brescia, la prima
descrizione del nostro cascinale. Nel 1752
il Fenil Borghetti è difatti così descritto:
“Il fenile detto de Borghetti et altro a
sera parte, detto il Feniletto Ricca, con
casa de Massaro, Fattore e Bracenti in
contrada di Roccafranca”. In quell’anno
risulta passato in possesso del nobile signor
conte Francesco Suardi del fu signor conte
Giacomo.
Caratteristica di questo fenile è che nei
suoi pressi vi sorgeva una chiesetta nota
come Madonna dei Borghetti edificata nel
1600 ampliando un precedente edificio
sacro citato già nel 1400. Essa era posta
sotto il giuspatronato dei proprietari del
Fenil Borghetti e dei terreni circostanti. Ed
ancor oggi nella chiesetta tuttora presente
e di recente ristrutturata, si può leggere il
nome della famiglia Suardi nell’epigrafe
conservata nel medaglione dell’altare;
l’epigrafe ci ricorda che nel 1720 Giovanni
Fabrizio Suardi abbellì questo edificio in
memoria della moglie defunta signora
Giulia degli Uberti. Da questa epigrafe
possiamo dunque dedurre che i Suardi
erano in possesso del fenile di cui stiamo
parlando perlomeno dall’inizio del 1700.
Nella prima parte del 1800 però la proprietà
cambia e dagli Estimi catastali i proprietari
risultano i nobili fratelli Gabriele ed Andrea
Camozzi del fu Ambrogio, e proprietari lo
rimarranno sin quasi alla fine del secolo.
Dallo stesso Estimo appaiono ora due fenili,
il Fenil Borghetto originario, ora detto
Fenil Borghetto di Sopra, ed un secondo
cascinale denominato Fenil Borghetto di
Sotto o Fenil Borghetto Decio.
A metà del secolo, nel 1852, viene indicato
un solo proprietario nella figura del
nobile Andrea Camozzi di prima, mentre
del genitore defunto, Ambrogio, si dice
che era stato a propria volta proprietario
del
complesso
e
successivamente
usufruttuario.
La cascina giunse nel 1931 ad avere 63
abitanti, fra i quali vi erano i Bettoni,
Cividati, Parolini, Premoli, Tassoni,
Venturini, Vacchi, Domelandi, Galli.
Dario Ghirardi
Manerbio
Alla conclusione la stagione del Album, Quando il carnevale
Politeama
era... Carnevale
Marzo 2014
Pag. 8
Mercoledì 26 marzo alle ore 21 lo spettacolo
che conclude la stagione al Politeama di
Manerbio. In scena “Nuovo spettacolo”
scritto, diretto e interpretato da Alessandro
Bergonzoni. Un affabulatore che non si
ferma di fronte al linguaggio! Se indovinare
prima del debutto gli argomenti e la struttura
del suo nuovo spettacolo è sempre stata una
vera e propria impresa, dopo “Urge” il suo
ultimo strareplicato spettacolo e “L’amore”
il suo primo libro di poesie edito nel
settembre 2013 da Garzanti, è diventata
una previsione realmente impossibile
vista la vastità che circonda questo artista.
La visione stereoscopica di Bergonzoni è
diventata in questi anni materia sempre più
complessa, poetica, comicamente eccedente
e intrecciata in maniera sempre più stretta
tra creazione-osservazione-deduzione.
Ma certamente la qualità delle visioni
bergonzoniane, e la conseguente messa in
scena, ci porteranno a quel personalissimo
disvelamento, di fatto la vera cifra stilistica
di questo artista, che porta, molte volte
anche grazie ad una risata, dallo stupore
alla rivelazione. L’artista è un attore che
in scena fa scomparire improvvisamente il
senso comune per sostituirlo con panorami
fino ad un attimo prima impensabili.
Sempre alla ricerca di punti di riferimento
di una realtà caotica, cerca risposte ai suoi
interrogativi etici, fa capriole linguistiche
che si trasformano in tormentoni, arricchisce
il tutto con assonanze, doppi sensi, refusi.
Precipita negli abissi del senso, porta lo
spettatore in un mondo onirico, dipinge
un affresco dell’uomo moderno sempre più
confuso: lo bombarda senza tirare il fiato e
senza farlo tirare a chi lo guarda, fa scorrere
le parole a fiumi, trasportandoci in una
spirale di incertezze sull’ordine delle cose
che provoca risate intelligenti.
Prevendite
al botteghino del Politeama. Ingresso Euro
25, ridotto Euro 22.
Per la Festa della Donna
In occasione della giornata della donna,
l’Azienda Ospedaliera di Desenzano
offre, come tradizione degli ultimi anni,
alcune iniziative gratuite mirate alla
prevenzione delle patologie dell’apparato
genitale femminile. Sabato 8 marzo sarà
possibile eseguire gratuitamente presso
gli Ospedali di Desenzano, Gavardo e
Manerbio le seguenti prestazioni: visite
ginecologiche - ecografie ginecologiche pap test. Per informazioni e prenotazioni:
Ufficio Relazioni con il Pubblico telefono
030.9145576 dalle ore 9.00 alle 12.30 nei
giorni di martedì 4, mercoledì 5 e giovedì
6 marzo.
I manerbiesi sono ridotti a scovare
nell’archivio come una volta (non sono
passati che pochi decenni) i giovani
erano protagonisti. Tutto ruotava attorno
all’oratorio dove al lavoro per costruire
i carri si affiancavano i preparativi per
allestire le operette nelle quali i ragazzi
erano gli attori. Nella memoria è rimasta
celebre la rappresentazione de “La Piccola
olandese”, andata in scena una prima
volta all’oratorio e poi replicata al teatro
Marzotto un paio di volte con i posti in
platea sempre esauriti. Un’orchestra l’aveva
costituita per l’occasione il maestro Andrea
Tambalotti con un gruppo di amici. Gigi,
suo figlio si occupava dell’istruzione canora
dei giovanissimi artisti, con il maestro Flavio
Dotta; altri realizzavano le scenografie
e studiavano con la maestra Lina Torri
i movimenti di danza mentre i costumi
erano ritagliati e cuciti nelle famiglie.
Non rimane di quell’atmosfera di
volontariato autentico che una vecchia
fotografia a ricordare quei momenti
scattata sul palco del Marzotto nella
quale si riconoscono i fratelli Gandini e
il loro cugino, Gigi Tambalotti e Celeste
Chiodelli. In un angolo fa capolino
Angiolino Fredi che aveva parte di primo
piano nel racconto.
Del Carnevale di quel movimentato
periodo sono rimaste altre immagini che
hanno consentito a Piero Viviani (data la
professione giovanile è ricordato il “Piero
Vespa” di epoca non recente) di ricordare
le sfilate dei carri allegorici costruiti da
Gioan Bota e da giovani che passavano le
serate a volte fino all’alba i quali in gran
segreto allestivano carri allegorici e gruppi
mascherati. Gli studi di fotografia di
Carlo Monterenzi, Polo Piubeni e Gianni
Bontardelli, hanno avuto l’opportunità
di allestire le loro vetrine ricordando
quei periodi fortunati del Carnevale che
sembrava dovesse mai finire. Invece come
tante manifestazioni il Carnevale è passato
nell’album dei ricordi ed a ricordarlo sono
ora i ragazzini degli asili e delle scuole.
Quello di Manerbio non era certo il
Carnevale di Viareggio o di Venezia e
meno ancora da paragonare alle sfilate
brasiliane. Però ci si divertiva, si cantava e
si ballava, era il tempo della spensieratezza.
In un’epoca nella quale si può essere
portati al pessimismo, all’indifferenza o
alla sfiducia quanti hanno vissuto quei
giorni riescono ancora ad elevare il loro
canto di vita, senza retorica, senza fingere
che questo sia il migliore dei mondi
possibili. Rimane però il rimpianto per la
perdita di una tradizione per la quale era
stata inventa pure una maschera dal nome
“Ambrognaga” che distribuiva pentolate
di castagne secche, i proverbiali “mondoi”
bolliti in un pentolone all’ombra della torre
campanaria. Bei tempi!!!!!!!!!!!!!!
Il programma di Marzo
della LUM
Il 6 la prof.ssa Simona Negruzzo su
“L’Atlantico inglese: il sogno realizzato di
Elisabetta I Tudor”.
Il 13 la prof.ssa Maria Giulia Rovetta su
“Hard Times di Charles Dickens: i “tempi
difficili” dell’Inghilterra vittoriana”
Il 20 la prof.ssa Margherita Sommese su
“Londra città dai mille volti. Mind the
Gap...please!”
Gli incontri alle ore 15,15 nel teatro
comunale Memo Bortolozzi alle date
indicate.
Il 27 la lezione sarà tenuta al Politeama. In
collaborazione con il Teatro parrocchiale
la Lum organizza una lezione dedicata alla
Cinematografia con il “Musical, storia
di un genere cinematografico (quasi)
esclusivamente americano”. L’argomento
sarà trattato dal dr. Enrico Danesi. La
lezione è gratuita ed è riservata agli iscritti
alla L.U.M.
Marzo 2014
Manerbio
Il programma del Il 23 Marzo, le bancarelle del
CAI di Marzo
Forte a Manerbio
Pag. 9
Oltre alle consuete escursioni domenicali
(il cui programma è riportato di seguito) il
CAI di Manerbio propone anche:
CAMMINI DI CULTURA
ALLA SCOPERTA DEL RAPPORTO
UOMO E TERRITORIO NELLE TERRE
DELLA BASSA
Sulla scorta del successo delle passate
edizioni anche per quest’anno si
propongono i mini-trekking mirati alla
scoperta delle caratteristiche del nostro
territorio. Il rapporto Uomo/Territorio
viene esplicitato sulla base della conoscenza
delle dimore storiche attraverso la lettura
della loro storia nel contesto del quadro più
generale delle vicende storiche ed umane
della bassa pianura.
I luoghi vengono raggiunti rigorosamente a
piedi secondo le istruzioni che la Segreteria
fornirà di volta in volta.
Tutte le iniziative sono guidate. Con
l’ultima, punto di approdo di un percorso
iniziato con il trekking urbano di Pisogne,
ci si propone un momento conviviale di
mezza estate come conclusione dell’intera
esperienza.
La partenza, per tutte e quattro le
camminate, è prevista alle ore 14.00 in
Piazza Falcone salvo diversa disposizione
del coordinatore. La durata è di circa tre
ore. Necessaria la prenotazione presso la
sede entro il venerdì precedente. La durata
è di 3 ore circa.
Sabato 15 marzo 2014.
DIMORE NOBILIARI DI CADIGNANO
(Coordinatore Maurizio Cavaciocchi)
Sabato 5 aprile 2014
PALAZZO LUZZAGO E MUSEO
ARCHEOLOGICO (Coord. Maurizio
Cavaciocchi)
Il programma ordinario del CAI è invece il
seguente.
9 marzo
Le memorie devozionali: RINCORRENDO
IL
ROMANINO
AL
MONTE
SANT’ONOFRIO.
Partenza da Manerbio: ore 8,30 – Piazza
Falcone. Partenza per escursione: Bovezzo.
Coordinatore: Giuseppe Bulgari. Iscrizione
obbligatoria entro il 7 marzo.
ITINERARIO: Bovezzo (m 210) –
Dosso delle Pantere (m 535) – Monte
Sant’Onofrio (m 962).
15 marzo
Memoria ed oblio “IL SENTIERO DELLA
LOA”.
Partenza da Manerbio: ore 7.30 – Piazza
Falcone. Escursione da Berzo Demo.
Coordinatore: Fabrizio Bonera - Iscrizione
obbligatoria entro il 13 marzo.
23 marzo
Memoria ed oblio “Alla scoperta della Val
Lorina”.
Ritrovo e partenza: Manerbio – piazza
Falcone ore 7. Escursione da Forte Ampola.
Coordinatore: Fabrizio Bonera. Iscrizione
obbligatoria entro il 21 marzo.
ITINERARIO: Ex Forte Ampola (m 607) –
Fienili Lorina (m 920) – Malga Valisina (m
1205) – Passo Valisina – Bocca di Lorina.
30 marzo
“I percorsi della Resistenza - Sentiero
Tranquillo Bianchi”.
Partenza da Manerbio: ore 8, piazza
Falcone. Partenza per escursione: Binzago
di Agnosine. Coordinatore: Giacinto
Andrico. Iscrizione obbligatoria entro il 28
Marzo.
6 aprile
“La visione dall’alto Salita al Corno
Birone”.
Partenza da Manerbio – ore 7.00 –
Piazza Falcone. Partenza per escursione:
Valmadrera.
Coordinatore:
Fabrizio
Bonera, Susanna Tonelli, Daniela Caraffini.
Iscrizione in sede entro il 4 aprile.
L’amministrazione comunale di Manerbio
“al fine – si legge nella delibera della giunta
- di vivacizzare il centro storico, nell’ambito
di varie proposte, accetta la proposta del
Mercato del Forte individuando come
area mercatale la via Mazzini e parte di via
Dante”. Il 23 marzo dalle 8 alle 19 in centro
a Manerbio ritornano così le “Bancarelle
del Forte”, una quarantina che espongono
prodotti di ottima qualità quali: pizzi,
merletti, artigianato fiorentino, cashmere,
abbigliamento a prezzi convenienti. Tra la
giunta ed i rappresentanti del Mercato del
Forte, è stato raggiunto un accordo per il
quale la presenza dei commercianti toscani
dovrebbe essere periodica, cioè la seconda
domenica del mese di marzo dei prossimi
anni.
Nella foto la precedente edizione del Mercato
del Forte in centro a Manerbio.
Parrocchia san Lorenzo
Oratorio san Filippo Neri
Manerbio
in collaborazione con Movimento per la VITA
Bassa Bresciana
con il patrocinio del Comune di Manerbio
Alla ricerca
della verità
Nuove sfide per gli uomini e le donne di oggi
Lunedì 10 marzo ore 20.45
prof. Massimo Gandolfini
Cellule staminali: luci e ombre
Martedì 18 marzo ore 20.45
prof. Luciano Eusebi
Droghe leggere: quale libertà?
Martedì 25 marzo ore 20.45
avv. Piergiorgio Merlo
Il valore della famiglia tra continuità e cambiamento
[email protected]
Tutti gli incontri si terranno presso il
Piccolo Teatro “Memo Bortolozzi” – p.zza C. Battisti
Gli incontri sono gratuiti e aperti a tutti
Pag. 10
Manerbio
L’arte bianca nella tradizione manerbiese
Con arte bianca si intende il lavoro del
fornaio, in ragione della bianca farina
utilizzata per preparare il pane.
Questa definizione è di stampo recente
perchè in passato la farina adoperata non
era poi così bianca.
Ad esempio, nel secolo XV i cereali erano
divisi in due categorie:
-
quelli fini, come il frumento, il
più diffuso, l’orzo e l’avena che finemente
macinati erano destinati alla panificazione;
-
quelli grossi, come il miglio, il più
coltivato, i legumi e la meliga o saggina.
Il miglio, macinato grossolanamente, veniva
utilizzato per l’alimentazione animale, più
raramente per quella umana.
In questo ultimo caso era mescolato alla
farina di grano e di orzo.
Come risulta evidente da questo brevissimo
excursus storico, il pane mangiato dai nostri
avi era molto diverso dall’odierno.
Comunque sia, il pane era alla base
dell’alimentazione.
Per restare a Manerbio nel Castello vi era
una contrada denominata “del forner”
che era di un tale Blasio, non meglio
identificato.
Esistevano vari forni disseminati nella
nostra campagna.
Nell’estimo generale del 1641 se ne trovano
censiti ben quattro in tre cascine (Bologna,
Campestrini e Marcellino).
La ragione è presto detta ed era originata
dalla distanza di questi fienili, così erano
definiti in quel tempo, dal paese, per cui era
assai incomodo per i coloni arrivare fino al
centro abitato per rifornirsi del pane.
Subito dopo la comunità decide di acquisire
il monopolio dei forni.
Saltando poi a pie pari fino al 1750, anno in
cui si erige l’estimo mercantile si riscontra
un solo “prestinaro” che esercitava la
professione in un immobile di proprietà
comunale.
Era Faustino Ardese, proveniente con i
fratelli da Borgosatollo, il cui cognome
denota la provenienza bergamasca e più
precisamente dal paese di Ardesio.
L’immobile era in contrada di Belvedere
che sarebbe l’attuale tratto di via Dante
compreso dall’incrocio di via Roma con
quello di vicolo Dogana.
Era pure censito un bettolinaro, Ignatio
Magro, la cui attività era assai ampia, tra la
quale vi era, con ogni probabilità, il forno
del pane.
Anche Magro esercitava in un edificio
comunale che era posto nell’isolato
compreso tra le attuali vie XX settembre, IV
novembre, Piazza Battisti e via Cadorna.
Entrambi denunciano un reddito da fame,
sotto la soglia di povertà.
Il primo dichiara lire planet 120 e il
secondo la metà.
Come si vede i rapporti dei cittadini con il
fisco sono sempre stati assai problematici.
C’è però da osservare che anche le osterie
erano luoghi assimilabili a negozi con
pluralità di beni offerti in vendita tra i
quali il pane.
Infatti, in entrambe le osterie esistenti,
ubicate rispettivamente in piazza e in
contrada di Belvedere, vi era un forno,
ragion per cui possiamo inserire nell’elenco
sia Bartolomeo e fratelli Regosa che Ercole
Bergamo.
I Regosa denunciano un reddito di lire
planet 400, mentre Bergamo si limita a
lire planet 150. Come si vede erano redditi
superiori a quelli del prestinaro.
Dopo l’avvento di Napoleone vi fu la
liberalizzazione (se volessimo adattare a
quei tempi un termine in voga oggi) delle
attività dei prestinari.
L’elenco dei produttori di pane e pasta
(così sono definiti nell’Annuario Guida
Apollonio negli anni a cavallo tra Ottocento
e Novecento) si fa più consistente.
A partire dal 1891 si riscontrano Antonio
Bodini, Santo Giacopini, Lodovico
Montini e Luigi Udeschini.
L’elenco viene poi integrato con lo scorrere
degli anni con Giacomo Zani, Tomaso
Palazzoli, Gregorio Bettoncelli, le sorelle
Dall’Ara, Ernesto Nocivelli ed Ernesto
Soretti.
Con il Novecento l’elenco si arricchisce
di altri nomi: Carlo Montini, la vedova
Zicchetti, Benedetto Vanazzi, Luigi Carlotti,
Marzo 2014
Borioli, Caraffini, Silvio
Carnevali,
Vittorio
Boglioli, Luigia Trainini,
Elisabetta Zani e Virgilio
Cattina.
Questi elenchi si fermano
alla vigilia della Seconda
guerra mondiale.
Alcuni dei nomi ricordati sono ancora
vivi nella memoria dei più anziani tra i
manerbiesi.
Di questi nomi rimane traccia solo con gli
eredi di Ivo Soretti, che però è diventato
una rivendita.
Altri nomi si sono tramandati per il tramite
di nuovi fornai.
Ad esempio la forneria Montini vive ancora
oggi dopo che le sono subentrati nel 1964
i Ferrari da Milzano e nel 1979 gli attuali
Piovanelli Conti.
Altro esempio riguarda Cattina cui è
subentrato Timelli.
La forneria Carlotti, sul Piazzolo, aveva
negli ultimi decenni del secolo scorso,
ceduta l’attività a Vitali, ma la sorte era
ormai segnata.
In questi elenchi non compare però
un fatto che ha rivestito una notevole
importanza nella nostra comunità ovvero
la costituzione della Cooperativa Unione
avvenuta il 7 aprile 1918. Sul ruolo di
questa società abbiamo già trattato in
modo diffuso in altre sedi cui rinviamo.
La ricordiamo perchè le uniche immagini
che abbiamo rintracciato per documentare
questo excursus sono proprio quelle
riguardanti i fornai della cooperativa.
Per ultimo ci piace ricordare un altro
episodio, che a prima vista, sembrerebbe
esulare dal nostro racconto, ma che invece
è parte integrante.
Ci riferiamo a tutti quei lavoranti o garzoni
che sono rimasti senza nome e pertanto
non possiamo qui ricordare.
Però ci corre l’obbligo di tramandare
ai posteri che le condizioni di vita cui
dovevano sottostare non erano per niente
gradevoli, tanto che nell’agosto 1913
si era costituita a Verolanuova una lega
dei lavoranti panettieri tra gli addetti di
Manerbio e Pontevico.
Il primo punto era l’abolizione del lavoro
notturno e di quello festivo. Solo per
quest’ultimo punto si è giunti alla sua
eliminazione nell’ultimo quarto del secolo
scorso.
La vita della lega durò lo spazio di un
mattino, anche se le difficoltà del lavoro
permane anche ai giorni nostri.
Michelangelo Tiefenthaler
Manerbio
Marzo 2014
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Forneria Goldani: 60 anni tondi
in via San Martino
È il 1952 quando i due fratelli Giacomo
e Giuseppe Goldani – allora poco più
che ventenni – iniziano a impastare
farina, acqua e lievito insieme ad altri due
operai. Svegli la notte, a letto – quando è
possibile – di giorno, per avviare l’attività
che dedicano al padre Dante: spirito libero
che di farsi i bicipiti nel forno proprio non
vuole saperne, ma al mattino presto aiuta i
figli a raccogliere il pane appena sfornato
e lo carica sul suo furgone Volkswagen
color crema per portarlo alle rivendite
di Manerbio, ma anche a Bassano e San
Gervasio. Sono gli anni Cinquanta, gli anni
del Dopoguerra, del boom, gli anni della
Marzotto per Manerbio, gli anni in cui la
gente compra e mangia, non più solo per
fame. Gli anni in cui si inizia a spendere
e il lavoro è fin troppo, tanto che passano
solo pochi mesi quando al 55 di Via San
Martino sorge l’insegna «Forneria Dante»:
ad alzare la saracinesca quel mattino di
novembre del 1953 è Santina, la madre
dei due fornai che per una decina d’anni
si dividerà tra il banco e il laboratorio di
pasticceria, insieme alle nuore Teresa e
Giulietta. Tutti sono coinvolti nell’attività
e le sorelle Rosa e Lina nel frattempo si
alternano nella gestione di una rivendita
aperta al «Busilì», in Vicolo Dogana, che si
sposterà poi all’inizio della via.
La famiglia si allarga nel frattempo,
come gli affari: nascono i nipoti e con
loro i primi dissapori. A metà degli anni
Sessanta i fratelli, per cercare di rimanere
tali, si separano: «Bepi», senza allontanarsi
troppo, apre una salumeria e al forno a
supervisionare il lavoro notturno resta
Giacomo, mentre è Teresa ad alzare ogni
mattina quella saracinesca prima dell’alba
e riabbassarla quando è già buio. Passano
gli anni, i figli crescono e il lavoro insieme
a loro. Nel 1980 Mariangela – che, in
fondo, dietro il bancone di quella che in
quegli anni cambiava nome in «Forneria
Goldani» ci è cresciuta – abbandona gli
studi di Medicina e inizia ad affiancare la
madre che, gradualmente, passa sempre più
tempo nel retro del negozio: dividendosi
tra torte, pizze e focacce, mentre dirige i
suoi fornai e bisticcia con rappresentanti e
fornitori. Ancora fatica e lavoro in questi
anni: tanto che qui ancora si ricordano
quei giorni sotto le feste in cui si facevano
i turni per pranzare, in cui vicini di casa
e fratelli venivano arruolati per arrotolare
cannoncini e farcire pizze. Si raccontano
giorni di Santa Lucia in cui ci si doveva
fare largo tra le caramelle e le porte non si
potevano chiudere per le code e l’andirivieni
dei compaesani.
Poi si sa, aprono i supermercati, la gente si
sposta, la qualità perde a tavolino la partita
con la novità e i prezzi stracciati. L’attività
però si rinnova ancora: è il 1997 quando
le vetrine sulla strada diventano due e il
lungo corridoio di scansie nocciola che
portava al bancone diventa legno bruno e
marmo verde.
La forneria diventa quella che conosciamo
oggi, con la varietà di pane sulla sinistra,
i dolci in fondo a destra e le pizze dritto
davanti a noi, accanto alle brioches. Della
quantità di lavoro degli anni passati
resta la qualità nella scelta delle materie
prime, a cui si aggiungono avanguardia e
varietà nella scelta dei prodotti: quella dei
panettoni e delle colombe artigianali in
tanti gusti sfiziosi e quella del pane con
farine ricercate, come il Black Bready ai
cinque cerali, il Bajo en Carb, il pane di
mais o al chitosano.
Avviso ai naviganti dalle scuole del territorio
Convegno al Politeama di Manerbio,
argomento: “Un pianeta in prestito: il
fiume...uno di noi”. Organizzazione
degli alunni e delle alunne della scuola
di primo grado dell’istituto comprensivo
di Manerbio. La dirigente Ferraboschi
ha presentato l’iniziativa. Poi i saluti
delle autorità. Quindi la proiezione del
video Mareèe di Gianmario Andrico e la
presentazione del progetto di educazione
all’ambiente “Un pianeta in prestito” della
prof.ssa Paola Costa. Altro documentario
“...E in mezzo al fiume” dello storico
ambientalista Marino Ruzzenenti. A
seguire la proiezione di immagini scattate
durante le uscite didattiche sul Mella, il
video “Un fiume in pericolo” realizzato
dalle classi prima C e D nell’anno scolastico
2012-2013, “Finalmente il depuratore”
presentato dal presidente Diego Toscani
dell’azienda servizi Valtrompia. Poi la
presentazione dei lavori realizzati dalle classi
di Manerbio ed Offlaga; il documento “Il
patto per il fiume” presentato dal sindaco
di Cigole, Patrizia Cherubini per passare la
parola agli alunni-cittadini “Proposte per
vivere meglio il nostro ambiente” e passare
il microfono alle associazioni del territorio
che propongono incontri fra scuola e
ambiente. Negli intervalli sono state
eseguite composizioni a cura dell’orchestra
della scuola. Ottima l’iniziativa che ha
svelato le precarie condizioni del fiume
di casa, il Mella appunto. Miriam Wright
osserva: “Tu puoi cambiare veramente il
mondo se te ne curi abbastanza”.
L’affermazione è girata agli adulti già messi
sull’avviso da Memo Bortolozzi, poeta mai
dimenticato, con le sue liriche dedicate al
Mella.
Manerbio
Luci spente per il risparmio
energetico
Marzo 2014
Pag. 12
Anche il comune di Manerbio ha aderito
all’iniziativa “M’illumino di Meno”
del 14 febbraio scorso, campagna di
sensibilizzazione radiofonica sul risparmio
energetico e sulla razionalizzazione dei
consumi, lanciata da Caterpillar, Rai
Radio2, giunta alla sua decima edizione: è
stato il momento di un primo bilancio da
parte di chi in questi anni ha concretizzato
l’invito a investire sul cambiamento
delle proprie abitudini e sulle energie
rinnovabili, dall’adozione del fotovoltaico
all’auto elettrica, dall’uso della bici alla
gestione intelligente dell’illuminazione e
degli elettrodomestici. Dopo aver spento i
più noti monumenti delle città italiane ed
europee nelle passate edizioni, Caterpillar
e il suo spin-off mattutino CaterpillarAM
hanno invitato le istituzioni ed i privati
cittadini, le scuole ai negozi, le aziende
e le associazioni culturali, a rendere
visibile la propria attenzione al tema della
sostenibilità spegnendo piazze, vetrine,
uffici, aule e private abitazioni, tra le 18
e le 19,30, durante la messa in onda della
trasmissione.
S’è trattato di un gesto simbolico reso
concreto a Manerbio come mostra la foto
scattata nell’occasione quando il palazzo del
comune è stato illuminato dalle candele.
Argomentazioni sul nome di
Manerbio
In un numero de La Pianura, ormai datato,
si era dissertato intorno al termine latino
di “Minervium”, ora però pare opportuno
argomentare intorno al termine dialettale di
“Manèrbe”, coinvolgendo anche l’araldica
del nostro paese.
E’ indubbio che tra la topografia con
Minervium, anche Manego nel periodo
veneto, e quella con Manerbio intercorra un
lungo periodo di evoluzione e maturazione
linguistica che coincide con l’evolversi del
volgare infarcito di allocuzioni latine.
In questo secolare lasso di tempo
caratterizzato appunto da un idioma in
evoluzione, obbligato e afflitto anche da
un pesante analfabetismo, è probabile che
sia sorto e sia stato coniato anche il termine
Manerbio e con esso, per ipotesi anche lo
stemma come rappresentazione grafica (una
mano che stringe o offre un fascio d’erba).
L’ipotesi può essere suffragata dal fatto che
lo stemma è già rintracciabile nel secolo
XVI (fonte battesimale) e quest’ultimo
è appunto fra i secoli dell’evoluzione
linguistica prospettata.
A livello di comunicazione orale corrente
è presumibile quindi che fosse così e che
(quando il Manzoni sciacquò i panni in
Arno) sia avvenuta l’italianizzazione del
termine in Manerbio.
Peraltro il processo è reversibile perchè
per indicare Manerbio in dialetto si dice
Manèrbe.
A sostegno di questa interpretazione (erba in
mano) si deve citare Agostino Gallo (1499
– 1570) famosissimo autore e agronomo
nel XVI secolo autore delle “Venti giornate
dell’agricoltura e dei piaceri della villa”,
dove si parla della recente introduzione
dell’erba medica nella nostra pianura e che,
a proposito di Manerbio, in una lettera a
Dionisio Maggi così si esprime sul nostro
paese: “..... alla libertà e quiete che godete
nella terra di Manerbio, villa veramente
gratissima per le sue rare doti e bellissime
qualità. Imperocchè è posta quasi nel
centro della pianura nostra, e framezzo di
Brescia e Cremona nella strada diritta di
trenta miglia, e in perfetta aria e bellissimo
sito; avendo eziamdio il vago fiume del
Mella il quale non solamente ha sopra di
sé il così alto e lungo canale che conduce
l’acqua del Molone, la quale serve a più
ville nell’adacquare i campi, e nel far girare
i suoi mulini, ma ancora è accompagnata
di amene valli, di belle costiere, di morbidi
prati, di fertili campi, di utili vignali e
foltissimi boschetti...”.
Non si dimentichi infine il ricco sistema
irriguo di canali, fossi e rogge presente in
questa “allora terra promessa”.
Mdr GB Bisetti
Il 22 ed il 23 Marzo, le
Giornate di Primavera del FAI
2 Giorni per ammirare l’Italia, 365 per
salvarla.
Con questo slogan, il FAI (Fondo Ambiente
Italiano) organizza per la XXII edizione le
visite guidate ad oltre 750 luoghi italiani.
All’interno di questa iniziativa, anche
palazzo Luzzago Di Bagno (la sede
comunale) sarà aperto per delle visite
guidate.
All’interno di questa iniziativa sarà
anche aperto il Museo Civico Storico ed
Archeologico di Manerbio che propone
l’iniziativa
RESTITUITA DAL FIUME
Un’olpe romana dal fiume Oglio
Ormai quasi una ventina di anni fa (nel
1996), lungo le sponde del fiume Oglio, venne
rinvenuto un esemplare praticamente integro
di bottiglia in ceramica di epoca romana.
Le ottime condizioni di conservazione fanno
ipotizzare che il pezzo facesse parte del corredo
di una sepoltura, ma la particolarità che la
rende un oggetto “speciale” è la presenza di
un’iscrizione graffita sulla sua spalla.
Qual è il suo significato? Chi la tracciò?
Venite a scoprirlo al Museo Civico di
Manerbio e del territorio da domenica 23
marzo 2014.
Il Conservatore del Museo
(dr.ssa Brunella Portulano)
Palazzo Luzzago, piazza C. Battisti n. 2,
Manerbio
Orari di apertura settimanali:
dal martedì al venerdì dalle 9.00 alle 12.30
e dalle 14.30 alle 16.30;
il giovedì anche dalle 20.30 alle 22.30;
la domenica dalle 16.00 alle 19.00.
Calendario
CANERBIO:
ALEN DAR IO B R ESCIANO: MARZO
45
terco unale
Pag.
14
ttobre
1 SABATO
S. Albino
Mars marsòt tat el dé come la nòt.
A marzo il giorno è lungo come la notte.
2 DOMENICA
S. Simplicio
Mars pólvèrènt, pócä e pajä e tant
fórmènt.
Marzo polveroso, poca paglia e tanto
frumento.
3 LUNEDI’
S. Tiziano – B. Innocenzo da Berzo
Sé mars ‘l ga sic zòbié, ‘l vé ‘l lì a pèr lé
lòbié.
Se marzo ha cinque giovedì, ci sarà lino anche
per le logge (ci sarà un raccolto abbondante).
4 MARTEDI’
S. Casimiro – ultimo giorno di carnevale
Mars, marsù, tré dé catìf e giü bù.
Marzo, marzaccio tre giorni brutti e uno
ut
buono,
d c se
5s nsibilità
MERCOLEDÌ
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A San Simù, sèrlódés a muntù.
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A San Simone allodole a mucchi.
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fatto e un’altra,
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SABATO
Sdonatori
Giovanni
– Festa
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o. Emasegui
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stannoil stretti
Messa
Pa benaccetti,
rocchiale ema
ditre
nuovo
segui
9 DOMENICA
S. Francesca Romana – Prima di
Quaresima
Chi sa sömèa sa töl.
Chi si assomiglia, si piglia.
10 LUNEDI’
S. Vittore
‘Ndaga dré có l’incèns.
Seguire uno con l’incenso (trattarlo con
grande riguardo).
11 MARTEDI’
S. Costantino
‘L diaól ‘l fa la pégnatä ma migä ‘l cóèrc.
Il diavolo fa la pentola ma non il coperchio.
12 MERCOLEDÌ
S. Massimiliano
Chèl ché comprä a crèdèt. ‘l cómprä pèr i ótèr.
Chi compra a credito, compra per gli altri.
13 GIOVEDÌ
de Patrizia
a s i ata s no ea Cristina
monumento
SS.
Avis
presso
l
speda
Nöä catìä prèst la riä.
a seguit cattiva
deg i in
r arriva.
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Notizia
presto
co VENERDÌ
sig io diret
14
cepresident
S. Matilde
i qualidés,
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sottolineato
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ivo, dona
uantoquattro,
sia st arimangono
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Ruba
sei.
15
SABATO
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‘Ndàsuea l’àlbe.
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16
DOMENICA
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di Quaresima
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Una
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l’altra ie orda
tutte edoduela lavano
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la
faccia.
solidale
17 LUNEDI’
S. Patrizio
‘L prim guadagnàt l’è ‘l prim résparmiat.
Il primo bene guadagnato è proprio il primo
risparmiato.
18 MARTEDI’
S. Anselmo
Fàga édèr i bafi.
Mostrargli i baffi (essere decisi e determinanti).
19 MERCOLEDÌ
S. Giuseppe – Festa dei Papà
Laórà fat ‘n frèssä, no ‘l val ‘na sbessä.
Lavoro fatto in fretta non vale una caccola.
20 GIOVEDÌ
S. Alessandra
Ofélér fa ‘l to méstér.
Pasticcere fa il tuo mestiere.
21 VENERDÌ
S. Benedetto
Mórt ‘l fóch e fredä l’aquä.
Spento il fuoco e fredda l’acqua (non aver
nulla da cucinare per povertà).
22 SABATO
Sp Lea
r c
Pae e dnus,
mangiàsono
dè spus.
n zioni
au
Pane
sposi.
sopr et noci
tto mangiare
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ni d’età
gg
23 DOMENICA
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S.
di Quaresima
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24 LUNEDI’
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S. Caterina
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Chèldichéi di
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S G
i ‘l völ
lf fa, sul ai
casä sò ‘lnpöl sta.
Chi tutti i suoi
vuol efare solo a casa
B comodi
i
ll
sua
P può
i stare.
MarzoP 20131
25 MARTEDI’
L’Annunciazione della B. V.
Maria – S. Isacco
Dè matinä ‘n bu majà, ‘l ta ötä a caminà.
Un buon pasto alla mattina, ti aiuta a
camminare.
26 MERCOLEDÌ
S. Emanuele
Dulùr cónfédàt l’è mès médégat.
Dolore confidato è per metà consolato.
27 GIOVEDÌ
S. Alessandro – Giovedì Grasso di
metà Quaresima
Dè nóèl töt ghè bèl.
Da novello tutto è bello.
28 VENERDÌ
S. Prisco
Chi la dürä, la èns.
Chi la dura, la vince.
29 SABATO
S. Secondo di Asti (domani inizio
ora legale, spostare in avanti di un’ora le
lancette)
‘N mancansä dè caaì, sa fa trótà i asègn.
Mancando
cavalli trottano
gli asini.
Giampaoloi Mante
li
30
Gi DOMENICA
s ppe Mond
S.
Amedeo
Quaresima
r pettivi co – nquarta
dei didonatori
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Chi
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Chi
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aspettare, ahadonator
quello chea vuole.
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co LUNEDÌ
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S. nBeniamino
fin est e
Quant
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di Mane
Quando
si
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ballo
bisogna
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i in
Ricette
Marzo 2014
Pag. 15
C ucina b r es c ia n a : P rim i pia t t i
MARZO
Proseguiamo nel viaggio alla scoperta, per
alcuni, o alla riscoperta per altri dei primi
piatti offerti dalla tradizionale cucina
bresciana.
insaporite con sale, pepe, noce moscata
e metà dose di grana. Mescolate con cura
tutto l’impasto. Preparate una pentola di
acqua bollente e salata, versatevi l’impasto a
cucchiaiate regolari. Togliete con il mestolo
forato quando verranno a galla e condite
gli gnocchi con burro fuso e salvia e grana
rimasto. Sul Garda li condiscono con un
sugo di aromi e pomodoro così fatto: pestare
del lardo con aglio e cipolla e metteteli a
rosolare, aggiungetevi basilico, prezzemolo,
rosmarino e salvia naturalmente tritati.
Insaporite con pepe, cannella e sale, dopo
un po’ aggiungervi del pomodoro passato e
cuocere molto dolcemente per un’oretta.
Trippa in brodo di verdure
600 g di trippa sbollentata – 1 carota – 1
cipolla – 1 gambo di sedano – prezzemolo –
aglio – 50 g di burro – 1 bicchiere di passata
di pomodoro – 2 patate medie – olio – sale
e pepe – brodo comune.
Fate un soffritto con poco olio, il burro, la
Risotto con le fave
cipolla tritata, il sedano e la carota anch’essi
350 g di riso vialone nano – 500 g di fave
tritati, aggiungetevi il prezzemolo e l’aglio.
fresche – 60 g di pancetta – 1 cipolla piccola
Fate insaporire bene e aggiungetevi la trippa
– 80 g di burro – aglio – prezzemolo – brodo
tagliata a striscioline, fate asciugare il fondo,
vegetale – grana grattugiato – sale e pepe.
aggiungete la salsa di pomodoro e bagnate
Rosolate nel burro la pancetta sminuzzata,
con un litro di brodo. Aggiustate di sale e
la cipolla, l’aglio e il prezzemolo tritati.
pepe e cuocete per due ore aggiungendovi,
Buttatevi il riso, lasciatelo insaporire e
se occorre, altra acqua bollente. Venti
quindi bagnate con il brodo bollente.
minuti prima di togliere dal fuoco la trippa
Sbollentate e sgusciate le fave che
aggiungete le patate sbucciate e ridotte a
aggiungerete al risotto a metà cottura, Gnocchetti di polenta
terminate con il grana e se necessario un po’ 150 g di polenta gialla non troppo dura – pezzettini, mescolate bene e fate attenzione
80 g di farina bianca – avanzi di pollo lesso che non si attacchino sul fondo. A cottura
di sale e pepe.
ultimata condite con abbondante grana
– 1 uovo – sale e pepe – brodo di carne.
Lavorate la polenta fredda con una grattugiato e un pezzo di burro fresco.
Gnocchi di pane
Latte o brodo – 300 g pane avanzato – 60 g forchetta, fatele assorbire la farina, l’uovo,
di farina bianca – 150 g di grana grattugiato aggiustate di sale e pepe e amalgamate bene Zuppa di orzo
– 3 uova – 60 g di burro – salvia – sale – il tutto. Stendete il composto così ottenuto 200 g di orzo perlato – 200 g di pane
sul piano della cucina e tagliatelo a piccoli avanzato – patate – salvia – olio di oliva –
pepe – noce moscata.
Tagliate il pane a pezzetti e copritelo con il cubetti, tagliate a dadini anche la carne di grana grattugiato – lardo – cipolla – aglio
latte o con il brodo tiepidi. Lasciate riposare pollo. Fate bollire il brodo sufficiente e – brodo di carne – sale e pepe – latte.
due ore e quindi strizzatelo bene, passatelo mettetevi gli gnocchetti e il pollo che farete Mettete il pane avanzato con uno spicchio
d’aglio e un po’ di lardo battuto in una
al frullatore e unitevi la farina, le uova, cuocere per 10 minuti.
casseruola capace, bagnate con il brodo e
fate cuocere per almeno un’ora e mezza.
Il composto dovrà essere tenuto piuttosto
liquido. In una padella scaldate l’olio e
IL NICHEL
Gentilissima
alimentari, il nostro intestino si è modificato soffriggete della cipolla affettata finemente,
dottoressa
a tal punto che una persona su due accusa aggiungetevi delle patate a dadini, versate il
tutto nella casseruola, allungate con un po’
Subacchi, se
la sindrome del colon irritabile.
sono allergica
Diarrea, stipsi, gonfiore, meteorismo
al nichel,
aumento e diminuzione di peso sono
posso avere
patologie che vengono classificate sotto
problematiche
la dicitura SINDROME COLON
intestinali?
IRRITABILE.
L’irritazione proviene dagli alimenti che
L’allergia
al contengono molto nichel, come solfato,
nichel è sempre come lenticchie, fagioli, cacao, nocciole
più diffusa e e liquirizia per citare quelli che ne
molto difficile contengono una buona quantità; poi ci
diagnosticarla. sono molte verdure e frutti come asparagi,
Infatti
questa spinaci, cipolle, funghi, kiwi, pomodoro
allergia da contatto verso i metalli può che comunque ne contengono quantità
anche avere effetti estremamente negativi significative. Questo metallo in realtà è
e fastidiosi se non stiamo attenti alla presente un po’ dovunque, anche nell’acqua
nostra alimentazione. Quando si veniva del rubinetto, negli alimenti industriali
diagnosticati allergici al nichel, bisognava come merendine e pani di vario genere, nel
stare quindi attenti alla bigiotteria, per le fumo di sigaretta.
donne agli orecchini oppure ai braccialetti, Che cosa bisogna fare?
alle creme, ai detersivi.
Si consiglia in primis un check up per
Il mercato ha ideato tuttavia delle bigiotterie valutare la gravità della situazione.
nichel free, cioè senza nichel, delle creme e Poi si consiglia una dieta di esclusione nichel
dei detergenti nichel free.
free. Dato che si tratta di diete drastiche, che
Ultimamente la stessa allergia da contatto eliminano per un certo periodo la maggior
provoca effetti negativi anche con parte dei nutrienti, deve essere elaborato
l’introduzione di certi alimenti, forse per da un Nutrizionista in modo da bilanciare
colpa dei cibi troppo raffinati, a causa al meglio sia l’introito calorico sia quello
dell’aggiunta di coloranti e di additivi vitaminico e nutrizionale della giornata.
Minervium di Via Verdi n.64 tel. 030/9937552
La dott.ssa Subacchi riponde alle Vs domande
scrivendo a: [email protected]
CREMONA Cell. 366 4759134
Riceve a: MANERBIO (BS) Ambulatorio
CREMA Cell. 366 4759134
Domande alla nutrizionista:
di latte e versatevi l’orzo che cuocerete per
mezz’ora, sistemate il gusto con sale e pepe,
servite con grana grattugiato.
Pappardelle con farina di
castagne
200 g di farina bianca – 100 g di farina di
castagne – 3 uova – sale – verdure miste –
burro – salvia – formaggio grattugiato.
Mescolate le farine, aggiungete le uova, il
sale e, se occorre, un po’ di acqua tiepida.
Fate riposare un’ora, tirate la sfoglia,
arrotolatela e tagliatela a strisce un po’
larghe più delle tagliatelle. Cuocetele in
acqua bollente, salata, alla quale avrete
aggiunto delle verdure a piacere come: erbe
e patate, naturalmente tutte a pezzettini.
Quando le verdure saranno a metà cottura
buttate la pasta, quando sarà cotta scolatela
e conditela con burro, salvia e formaggio di
monte stagionato e grattugiato.
Strangolapreti o malfatti
300 g di pangrattato – 1 kg di spinacio
selvatico – 2 cucchiai di farina bianca – 2
uova – aglio – salvia – 250 g di burro – sale
- pepe – 200 g di formaggio grattugiato.
Fate soffriggere 100 g di burro, l’aglio e il
pangrattato. Cuocete in 80 g di burro gli
spinaci tritati finemente. Mescolate il tutto,
aggiungete 120 g di formaggio, le uova,
salate e pepate. Formate con le mani degli
gnocchi di 3-4 centimetri, infarinateli e
cuoceteli come al solito in acqua bollente
salata, conditeli con burro, salvia e
formaggio grattugiato.
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Rubriche
Il nostro dialetto
Marzo 2014
Termini in via d’estinzione
Filaröla: pertica, lungo bastone che si pone
orizzontalmente tra due piante di fronte al
capanno.
Filéra: filatrice.
Filèt: filetto, polpa scelta, frenulo.
Filòse: filaccia o fili della spelatura di tessuto
consunto.
Fìlsa: budello uniforme del maiale, per
salsicce, rete da pesca (gerola), fascio di
documenti.
Filsèta: gugliata.
Filsulì: filzuolo, matasssina.
Filù: filare d’uva ma anche grosso pane,
strato di minerale.
Filùs: stopposo, tiglioso.
Fincadüra: suddivisione a tipo grafico di
un foglio di registro.
Finc(i)à: zuffolare, fischiare.
Finco: ramo sporgente o germoglio secco.
Fioca: falce a manico corto per mietitore.
Fiochel: falce a manico lungo per mietitore.
Fiochì: accetta o falcetto.
Fiondà: precipitarsi.
Fioràda: schiuma che galleggia.
Fiorèt: sacrificio.
Fioretù: zucchero.
Fiöröm (biöm de fé): fondo di fieno che
contiene i semi dell’erba.
Fisiü: fazzoletto triangolare leggero da collo
per signora.
Fisima: idea senza fondameno, fissazione.
Fit: pigione.
Fitàol: affittuale di tavole (fondi agricoli).
Flàp: molle, floscio, flaccido.
Flàto: rutto.
Fiüra: fioretta del vino prodotto dai
blastomiceti delle muffe (aceto).
Flògn (flàp, fiàp, flòs): fiacco, moscio,
flaccido, fievole, snervato.
Fó: faggio.
Föbià: battersela a gambe, scappare.
Föfignàt: sciupato, sgualcito.
Fuaróc: rami con fogliame, frasche.
Foja: lama leggera curva a due tagli con manico.
Fognà: rovistare.
Fölà: pigiare l’uva, pressare, ammostare.
Folècc: fuochi fatui.
Fóls: roncolone a punta mozza, mannaia,
potatoio.
Folsù: gorgolione, tonchio o polcione da
macello (arma da taglio).
Fömaröl: tizzone fumoso o camino che
fuma.
Föméra: gran fumo.
Fomnèla: uomo femminuccia, effemminato,
uomo che si intrufola in chiacchere.
DOLCE VITA
Squisito e bellissimo
questo dessert, la cui forma
arrotondata ricorda
la cupola di una cattedrale.
Per 6-8 persone
Ingredienti:
-26-28 savoiardi;
-15 cl di caffè molto ristretto;
-15 cl di liquore al caffè
-50 g di nocciole pelate;
-50 g di mandorle pelate;
-150 g di cioccolato amaro;
-40 cl di panna da montare;
-4 cucchiai rasi di zucchero a velo.
Per la decorazione:
-zucchero a velo, cacao, cioccolato in
trucioli.
Preparazione: 45 minuti + 24 ore in frigo.
- Bagnate 20 savoiardi passandoli in una
ciotola in cui avrete versato il caffè e il
liquore (tenete da parte il liquido che
rimarrà nella ciotola). Sistemateli in
uno stampo semisferico foderandone il
fondo e le pareti. Mettete il recipiente in
frigorifero.
- Tostate le nocciole e le mandorle in una
padellina antiaderente; lasciatele raffreddare
e tritatele in modo grossolano insieme a 50
g di cioccolato amaro.
- Montate la panna in una ciotola
incorporando lo zucchero a velo. Versatene
metà in una ciotola e unite le nocciole, le
mandorle e il cioccolato tritati. Conservate
i due recipienti in frigorifero.
- Fate sciogliere a bagnomaria il cioccolato
rimasto, cui aggiungerete 3 cucchiai della
miscela di caffè e liquore tenuta da parte.
Lasciate intiepidire, poi incorporate il
cioccolato nella panna montata della prima
ciotola.
- Versate nello stampo metà della panna
alla frutta secca e tutta quella al cioccolato.
Mettetelo in frigorifero per 10 minuti, poi
riempitelo con la panna alla frutta secca
rimasta.
- Bagnate nel caffè e liquore rimasti 6-8
savoiardi e allineateli sull’ultimo strato di
panna. Coprite lo stampo e mettetelo in
frigorifero per 24 ore.
- Al momento di servire togliete il dolce
dallo stampo capovolgendolo sul piatto
da portata, cospargetelo con il cacao e
pochissimo zucchero a velo e decoratelo
con i trucioli di cioccolato.
I nostri consigli: usate come stampo una
ciotola semisferico di circa 1,5 l di volume.