Il segreto di Trilussa

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Transcript Il segreto di Trilussa

Luce e Ombra, vol. 114, fasc. 2, aprile-giugno 2014, pagg. 153-160

Il segreto di Trilussa

Paola Giovetti

Quella che sto per raccontare è una bella storia della quale venni a co noscenza diversi anni fa e che merita di essere meglio divulgata. Sa pendo del mio interesse per il campo del paranormale, amici comuni mi presentarono Fernanda De Marco, una signora romana che aveva allora una settantina d’anni e che senza problemi mi raccontò le sue vicende di vita e gli insoliti fenomeni di cui era protagonista.

Fernanda De Marco a 4 anni insieme a Trilussa

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Riporto a grandi linee l’intervista che a suo tempo le feci e pubblicai sulla Domenica del Corriere. Trasteverina, fin da bambina Fernanda di mostra spiccate doti musicali e studia pianoforte. Ha anche una bella voce di soprano e a quindici anni vince il secondo premio al concorso di canto indetto dal Teatro Comunale di Firenze. Studia con passione e intraprende la carriera di cantante: ha successo specialmente nei ruo li pucciniani ai quali la sua voce è particolarmente adatta. Assume an che un nome d’arte, Lida di Corallo, che forse qualcuno ancora ricorda, e viaggia molto: va a interpretare Butterfly per il mondo, in Europa e in America del Sud. Ed è proprio in Brasile, paese molto predisposto al paranormale, che si rivelano le sue doti medianiche. Comincia ad ave re delle trance e a tenere regolari sedute durante le quali si manifesta no vari personaggi. Fernanda ricorda con particolare simpatia un me dico romano vissuto nell’Ottocento, Pietro Marini, realmente esistito, che era solito “visitare” chi ne aveva bisogno indicando efficaci cure a base soprattutto di erbe e diete. Pietro Marini durante la guerra guarì con l’indicazione di semplici medicamenti il marito di Fernanda che aveva una cancrena.

Fernanda si sposa prima della guerra, torna in Italia e si ritira dal le scene per dedicarsi completamente al marito e alle due figliolette. Insieme al marito durante la guerra partecipò alla resistenza e si pro digò a rischio della vita. Non si allontanò però mai dallo spiritualismo che è – diceva – «una vera religione, perché insegna bontà, umiltà, fra- tellanza e amore». Anche la famiglia condivideva i suoi convincimenti.

Nel 1978 il marito di Fernanda improvvisamente morì, lasciando la nella disperazione. Essendo medium e credendo nella sopravviven za, Fernanda cercò di mettersi in contatto con lui, ma si accorse di non essere più in grado di entrare in trance: il trauma della morte del ma rito sembrava aver cancellato la sua medianità. Provò allora col tavoli no, ma senza risultati, finché un giorno «cominciai a sentire dei colpet-

ti che sembravano uscire dal legno, prima leggeri poi più forti. Notai an che che quando posavo le mani sul tavolo, quella destra si metteva a vi brare, specie il dito medio. Feci più attenzione e mi accorsi che i colpi che sentivo nel tavolo scandivano una parola: SCRIVI! Io obbedii: presi carta e penna e mi misi in attesa. Mi accorsi subito che il dito medio della de stra vibrando batteva dei piccoli colpi sulla carta: uno per A, due per B e così via. In questo modo si componevano delle parole che poi trascri vevo sulla carta: è una specie di alfabeto Morse esoterico, come lo chia-

mano le entità».

Con questo mezzo, mi raccontò Fernanda, si manifestò subito il ma rito, cosa che la riempì di gioia. E la prima cosa che lui le disse fu che Trilussa l’aveva scelta come medium per dettarle certe cose che vole-