Aligrup, per il concordato ultimo sì adesso arretrati e Tfr ai

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LA SICILIA
32.
SABATO 22 FEBBRAIO 2014
CATANIA
Chiuso il capitolo
con i creditori
Con l’omologa
finisce l’iter del
concordato. Nella
foto l’avvocato
Spadaro, il
liquidatore Fiscella
e l’avv. Franchina
Ieri è arrivata l’omologa da parte del Tribunale
di Catania: adesso sarà possibile procedere
con la parte della liquidazione delle spettanze.
Per i creditori privilegiati (ex dipendenti,
erario e banche) il 100%, per gli altri il 30%
Aligrup, per il concordato ultimo sì
adesso arretrati e Tfr ai dipendenti
Un successo la procedura che ha salvato il valore dell’azienda
ANDREA LODATO
Siamo arrivati, di fatto, all’ultimo atto di
una vertenza lunga, dolorosa, pesante e
complicata. E che, a tratti, era apparsa
inevitabilmente anche interminabile.
Invece finisce, in pratica qua la storia
della vertenza Aligrup, per lo meno per
quanto riguarda l’appendice seguita all’esplosione del caso e del crollo del colosso della grande distribuzione organizzata. E si chiude con l’omologa del concordato che è stata firmata ieri dal Tribunale di Catania. Il sì finale e determinante per potere adesso chiudere in
tempi ragionevolmente brevi, come vedremo, ma che rispetteranno certamente le indicazioni contenute nel dispositivo dei giudici, la parte debitoria che l’azienda aveva accumulato nei confronti
di creditori privilegiati e chirografari.
I primi sono, innanzitutto, gli oltre
1600 dipendenti che sono rimasti in
questi mesi in attesa di questa sentenza
per potere ricevere per intero, cioè al
100%, gli stipendi arretrati e l’intero trattamento di fine rapporto. In tutto un debito per l’impresa che arriva a 9,5 milioni. Tra i chirografari, invece, ci sono le
quasi 2000 imprese, tra grandi, medie e
piccole, che formavano l’immenso indotto di Aligrup, i fornitori che, spesso,
avevano avviato le loro attività proprio
in ragione dell’esistenza e dello sviluppo
che l’azienda di San Giovanni La Punta
aveva avuto. A loro andrà il 30% di quanto avanzavano.
E’ l’epilogo che, a questo punto, tutti i
soggetti interessati alla vicenda si attendevano, cui si è lavorato per più di un
anno e che ha avuto passaggi non facili.
Ma oggi si può dire che è stata vincente
la combinazione tra staff legale dell’impresa (rappresentato dagli avvocati Gaetano Franchina, Marco Spadaro e dal
dott. Francesco Di Stefano), il liquidatore giudiziale, il dott. Francesco Fiscella, il
custode giudiziale, dott. Nicola Lo Iacono e il commissario giudiziale, dott. Vincenzo Di Cataldo.
Tutti hanno operato in perfetta sinergia, stabilendo un rapporto costruttivo e
propositivo anche e soprattutto con i
vari uffici giudiziari con cui hanno dovuto interlocuire, dalla Corte d’Appello penale alla Procura della Repubblica, al
Tribunale fallimentare.
«Se non avessimo stabilito e seguito
una autentica unità di intenti - conferma
adesso l’avvocato Franchina - non sarebbe stato facile portare a buon fine
questo concordato che, vorrei ricordarlo,
è risultato, con questa operazione Aligrup, straordinariamente virtuoso. Per la
prima volta, infatti, applicando anche la
riforma sull’istituto del concordato siamo riusciti per esempio a potere pagare
anche i debiti pregressi rispetto all’avvio
del concordato. E’ stato possibile operare sul mercato per la cessione dei punti
vendita evitando il deprezzamento degli
stessi, cosa che sarebbe inevitabilmente
avvenuta se fossimo stati costretti ad
operare non durante, ma a conclusione
dell’iter concordatario. Insomma oggi
possiamo esprimere tutta la nostra soddisfazione per essere arrivati a questo
punto, anche perché è la seconda operazione particolarmente delicata che arriva in porto (dopo il concordato della
Wind Jet). E qui eravamo di fronte all’esecuzione concordataria che riguardava
una dei più importanti e pesanti default
aziendali d’Italia, visto che Aligrup nel
2011 aveva un fatturato di oltre 308 milioni e 1449 dipendenti».
Fine del discorso, insomma, con un
epilogo che fa di questo concordato un
piccolo capolavoro ed un esempio da
seguire anche in casi analoghi a livello
nazionale, per non fare crollare il valore
di aziende solide sino a prima di precipitare nel pozzo della crisi, per garantire i
lavoratori, le professionalità maturate.
«Questo caso - spiega ancora più concretamente l’avvocato Franchina - ha dimostrato come con le modifiche apportate l’istituto concordatario consente la
soluzione della crisi d’impresa che possono salvaguardare in gran parte sia gli
assetti aziendali sia il patrimonio occupazionale di imprese ammesse al beneficio della procedura. Nel caso di Aligrup sono stati ceduti prima dell’omologazione ben 24 punti vendita, mentre altri 8 sono ancora in fase di trattativa,
con un ricavo di 28 milioni di euro e saldi disponibili di oltre 23 milioni».
Insomma, nel dolore dell’ultimo atto, la vicenda si chiude con un risultato positivo dal punto di vista tecnico,
amministrativo e giudiziario e con l’ormai certa liquidazione delle somme
che i creditori avanzano. Possibile
avendo salvato il valore di quella che fu
una grande azienda.
L’INTERVISTA CON IL LIQUIDATORE GIUDIZIALE, FRANCESCO FISCELLA
«Il saldo arriverà in tempi rapidi»
Il liquidatore giudiziale porta con sé
una cartella piena piena di carte, al solito. Ma l’ultimo malloppo è quello che
conta. E’ il decreto della sezione fallimentare del Tribunale di Catania che
omologa il concordato di Aligrup. Quel
sì finale è un risultato straordinario,
tanto più se si considera che con molto buon senso e accelerando tutti i
tempi, là dove e per quanto possibile,
la decisione del Tribunale sull’omologa, è arrivata ad appena quattro giorni
dall’approvazione del concordato. Insomma sembra passato un secolo da
quando, il 12 novembre del 2012, l’iter
fu avviato, e invece in tempi che oggi
possiamo giudicare ragionevolmente
non lunghi, siamo arrivati all’ultimo
atto.
«Sì, è proprio così - conferma il dott.
Fiscella - vista dall’esterno, vista da chi
aspettava con comprensibile ansia
questa decisione, il tempo sembra non
passare mai. Ma per chi, come noi, l’ha
vissuta giorno dopo giorno, affrontando i problemi, le complicazioni, i passaggi più delicati, dobbiamo dire che
siamo arrivati alla soluzione nel tempo
più breve possibile».
Molti elementi hanno contribuito al
buon esito della procedura. Molti li
spiega nell’altro articolo l’avvocato
Gaetano Franchina, qui il liquidatore
dà atto ad un’altra componente eccezionale, che ha saputo dare il suo contributo. Pratico e psicologico.
«Quello pratico - dice il dott. Fiscella - è venuto dai dipendenti amministrativi di Aligrup, che hanno lavorato
a nostro fianco con una grande competenza che è stata davvero preziosa. Ma
sotto l’aspetto psicologico chi ha mostrato una correttezza e una senso
Altre cessioni. «Stiamo
cercando di vendere
altri sei o sette punti
vendita per salvare i
posti di lavoro»
straordinario di civiltà, sono stati i lavoratori dei punti vendita, molti dei
quali ancora rimasti senza un’occupazione e che avanzavano stipendi e Tfr.
Non c’è stata un’occupazione, non ci
sono state proteste, se non simboliche e comprensibili, ma sempre un atteggiamento, ripeto, di correttezza che
ci ha consentito di lavorare con tranquillità e calma sino alla conclusione di
oggi».
Adesso si tratta di capire quando arriverà il saldo delle spettanze arretrate. E anche qui il dott. Fiscella si muove con la consueta prudenza, ma anche senza tentennamenti.
«Posso dire che certamente rispetteremo i tempi che ci sono stati dati dal
Tribunale, ma voglio aggiungere che
faremo di tutto per saldare il prima
possibile. Siamo perfettamente consapevoli del fatto che ci sono centinaia di famiglie, diciamo migliaia di
persone anche, che aspettano di ricevere queste spettanze per potere tirare avanti, per coprire situazioni debitorie che sono state provocate dalla man-
canza di stipendi e di altre fonti di reddito. Per questo, ripeto, faremo di tutto per saldare al più presto gli arretrati».
Abbiamo detto Aligrup ultimo atto,
ma va ridetto che la parte più strettamente sindacale non è per niente chiusa. Intanto perché più della metà dei
dipendenti non è stata riassorbita ed è
ancora in attesa di una sistemazione.
Ci sono i dipendenti amministrativi,
ci sono i jolly. Insomma non è finita. E
ci sono altri punti che possono essere
ceduti.
«Lo stiamo facendo - conferma Fiscella - ci stiamo lavorando. Per le Vele di Acireale l’accordo è stato chiuso,
così come quello per via Lombardia, ad
Acireale. Ci sono altre trattative per
sei o sette altri punti e posso anticipare che a maggio chiuderemo per via
Maimoide a Paternò. Insomma non ci
fermiamo qua per quel che riguarda la
possibilità e la speranza di cedere altri
punti e riportare all’occupazione altri
lavoratori».
A. LOD.
in breve
FISAC CGIL
Congresso del sindacato
assicurazione credito
Con l’appuntamento della Fisac,
la Federazione italiana
sindacato assicurazione credito,
fissato per oggi a partire dalle 10
nel salone Russo di via Crociferi,
si apre la stagione dei congressi
della Cgil. La prima iniziativa è
legata al mondo dei bancari e in
particolare all’allarme esuberi e
al rinnovo del contratto
collettivo nazionale. Sono,
infatti, circa 55mila gli esuberi
annunciati in tutta Italia e anche
Catania non farà purtroppo
eccezione. Tra i grandi gruppi
che hanno annunciato gli
esuberi c’è il Monte Paschi, che
ha già avviato tremila degli
ottomila esuberi annunciati.
All’incontro, nel corso del quale
sarà eletto il nuovo segretario
generale della categoria, sarà
presente Francesca Artista della
Fisac Sicilia, Enzo Petrone,
responsabile del dipartimento
organizzazione Fisac Sicilia, e
Saro Pizzuto, segretario
generale uscente.
COLLEGIO GEOMETRI
Riunione su Patto dei sindaci
I rappresentanti degli Ordini
professionali, delle associazioni
di categoria e delle istituzioni
territoriali, si incontreranno
lunedì 23 alle ore 16, al Collegio
dei Geometri e dei geometri
laureati della provincia di
Catania, in piazza della
Repubblica 32, per approfondire
e confrontarsi sulla normativa
inerente al Patto dei sindaci.