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www.gazzetta.it lunedì 14 aprile 2014 1,30 €
ITALIA
TERZO POSTO
REDAZIONE DI MILANO VIA SOLFERINO 28 - TEL. 0262821 - REDAZIONE DI ROMA PIAZZA VENEZIA 5 - TEL. 06688281
POSTE ITALIANE SPED. IN A.P. - D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C1, DCB MILANO
anno 118 - Numero
numero 88
Anno
A UDINE
ICARDI MAXI SHOW Juve per il +8
GOL, GIOIA, DISPETTI Però Tevez
Triplo Higuain
Napoli fa 600
Manita viola
non ci sarà
3 Gonzalo Higuain, 26 anni. In campionato 17 reti RAMELLA
La squadra di Benitez doma la Lazio:
è la seicentesima vittoria in campionato
al San Paolo: preliminari quasi blindati
La Fiorentina non molla: ok a Verona
BIANCHI, CALAMAI, CIERI, FONTANA, MALFITANO PAG. 12—15
Immobile e Cerci:
show in due minuti
Toro sempre più su
BRAMARDO, LICARI A PAGINA 11
SERIE A 33a GIORNATA
Super Paloschi, Livorno a picco
Scatto Bologna, rimonta Parma
SABATO
SASSUOLO-CAGLIARI
ROMA-ATALANTA
IERI
BOLOGNA-PARMA
LIVORNO-CHIEVO
NAPOLI-LAZIO
SAMPDORIA-INTER
TORINO-GENOA
VERONA-FIORENTINA
MILAN-CATANIA
OGGI (ore 20.45)
UDINESE-JUVENTUS (0-1)
1-1
3-1
1-1
2-4
4-2
0-4
2-1
3-5
1-0
CLASSIFICA
JUVENTUS* 84
ROMA
79
NAPOLI
67
FIORENTINA 58
INTER
53
PARMA
51
TORINO
48
MILAN
48
LAZIO
48
ATALANTA 46
VERONA
SAMPDORIA
GENOA
UDINESE*
CAGLIARI
CHIEVO
BOLOGNA
LIVORNO
SASSUOLO
CATANIA
3 Mauro Icardi prima dell’inizio di Sampdoria-Inter tende la mano a Maxi Lopez, che però la rifiuta LIVERANI
Poker nerazzurro grazie anche a uno strepitoso Handanovic
Maurito segna una doppietta e «provoca» i tifosi della Samp
Lopez gli nega la stretta di mano e sbaglia un calcio di rigore
DALLA VITE, DA RONCH, ELEFANTE, TAIDELLI, VERNAZZA DA PAGINA 2 A PAGINA 6
CHE FINALE GILA GOL POI E’ FESTA GRANATA
PARTITE
3 Antonio Conte, 44 anni e Carlos Tevez, 30 ANSA
46
41
39
38
33
30
28
25
25
20
* Una partita in meno.
INTER
E MILAN
DA EUROPA
MOTOGP AD AUSTIN DOPPIETTA HONDA
C’è solo Marquez
Bene Dovizioso 3°
Valentino in crisi
3 Marc Marquez, 21 anni, campione del mondo 2013 EPA
FALSAPERLA, ZAMAGNI DA PAGINA 32 A PAGINA 34
MOTO CAMPIONATO ITALIANO VELOCITA’
Dramma a Misano
Muore a 25 anni
travolto dopo il via
IL ROMPIPALLONE
Coutinho trionfa col Liverpool
E Simeone allunga in Spagna
DI GENE GNOCCHI
Test fisici a Coverciano. Il più duro
consiste nel vedere lo spot dove recita
Prandelli senza mettersi a piangere.
BOLDRINI, RICCI PAG. 26-27, COMMENTO DI DE CALO’ PAG. 25
3 Balotelli si complimenta con Riccardo Montolivo, 29 anni, dopo il gol. Festeggiano anche Poli, a sinistra, e Kakà BREGANI
SOFFRE COL CATANIA
MA VOLA IN ALTO
Brutta gara dei rossoneri che però vincono con Montolivo
la quarta partita di fila. Sono settimi assieme a Torino
e Lazio a ridosso del Parma, vicini a un posto in EuroLeague
BOCCI, CECERE, CENITI, DELLA VALLE, FROSIO, PASOTTO DA PAGINA 8 A PAGINA 11
9 771120 506000
OLIVERO, MEROI A PAGINA 17
IANIERI A PAGINA 37
MONDO REDS VICINI AL TITOLO: MANCA DAL ‘90
40 4 1 4>
Stasera (20.45) il posticipo: i bianconeri
vogliono dare una risposta alla Roma
Conte preferisce non rischiare
l’Apache che ha dolori all’adduttore
ilCommento
QUEL DERBY A DISTANZA
CHE OGGI VALE MOLTO
di ALBERTO CERRUTI
I 4 gol dell’Inter alla Samp e la quarta, più sofferta, vittoria consecutiva del Milan contro il
Catania. Non è tutto oro ciò che luccica sotto la
Madonnina ma questa doppietta rossonerazzurra, che mancava da due mesi, moltiplica
l’interesse per le ultime 5 giornate di Milano.
L’ARTICOLO A PAGINA 25
w
2
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 14 APRILE 2014
SERIE A 33a GIORNATA
DAL NOSTRO INVIATO
ANDREA ELEFANTE
GENOVA
All’inferno andateci voi.
Che poi era come dire: vacci anche tu, Maxi. Andateci tutti, soprattutto quelli che pensavano
che me la sarei fatta sotto. Io non
me la faccio sotto: voi fischiatemi ogni volta che tocco palla, vomitate insulti, datemi dell’uomo
di m..., voi fate boati per Maxi
Lopez, chiedetegli di segnare
per voi, e io segno. Segno io, non
lui. Mauro Icardi era lì, sotto la
gradinata che un tempo lo aveva
adorato e ieri non smetteva di
rovesciargli addosso fiumi di
rancore e di veleno e parlava così, con gli occhi e i gesti delle mani: tanto gli si può dire, ma non
che sia uno che ha paura delle
conseguenze di quello che fa.
Uccidetelo Icardi non ebbe
paura di considerare la Samp il
passato fin dal primo giorno in
cui l’Inter lo cercò; non ha avuto
paura di prendersi la donna di
un amico (?), di scrivere 140 caratteri su Twitter ogni volta che
gli è andato e su qualunque cosa, di farsi fotografare in qualunque momento e in qualunque posa, anche seminudo e
forse ancora meno paura di andare a sfidare chi, sul campo e
sugli spalti, per questo lo aveva
considerato un nemico. A Genova gli avevano promesso l’inferno, ma il fuoco lo ha acceso lui
dopo 13’, con un gol da centravanti e un’esultanza da guappo,
tutta huevos e niente razionalità. A costo di prendere un giallo, fare arrabbiare Mazzarri,
trasformare Marassi in un’arena dove la gente urlava «uccidetelo» e a Costa in panchina dev’essere venuta voglia di farlo
davvero, perché hanno dovuto
tenerlo in tre o quattro mentre
il Film
Boom di emozioni
con Maurito-gol
E Lopez fallisce
dal dischetto...
In sequenza, l’1-0 di Icardi che
sblocca il match, Handanovic che
ipnotizza Maxi Lopez dagli 11 metri
e la seconda rete dell’argentino
che vale il 3-0 PEGASO-BOZZANI
Beautiful
ICARDI
Il rifiuto di Maxi, due gol
Marassi contro, lo sfottò
Telenovela-Wanda:
l’Inter se la spassa
La gradinata della Samp gli urla
di tutto, lui risponde con una doppietta e
il gesto provocatorio. Costa prima lo
insulta, poi si scusa. Sakic: «Ha mancato
di rispetto». E lo sgrida anche un prete
Il gesto provocatorio di Icardi
verso la gradinata Samp PEGASO
continuava a urlargli «figlio di
p...» con le vene del collo ingrossate, tanto che in serata si
è sentito di chiedere scusa.
Su, su, fatemi sentire Icardi se
n’è fregato di tutto quello che
stava succedendo e sarebbe potuto succedere, si è avvicinato il
più possibile a quella gradinata,
S
Mauro Icardi tende la mano a Maxi
Lopez, che la rifiuta LIVERANI
così vicino da poter guardare i
tifosi fin dentro agli occhi, ha
messo una mano sull’orecchio
come per sentire meglio e per
due volte ha usato l’altra per
chiedere alla gradinata Samp di
alzare la voce: su, su, adesso rifatemi sentire i vostri insulti,
che tanto oggi vinco io. E se hanno chiamato questa partita la
partita di Wanda Nara, la partita dell’innamorato e del tradito,
io vinco anche questa, mica solo
quella per sposarmela.
Niente mano Aveva cominciato a vincere, Icardi, nel tunnel che
porta al prato del Ferraris: mai lo
sguardo basso, nessuna paura di
incrociare quello degli ex compagni e neanche di Maxi Lopez, con
la lucida follia di chi sa far finta
che uno non esista, di fregarsene
che esista. Aveva cominciato a
vincere porgendo la mano a Maxi
S
Wanda Nara, 27 anni, ex moglie di
Maxi Lopez e attuale fidanzata di Icardi
LUNEDÌ 14 APRILE 2014
IL CINGUETTIO DI ICARDI
Dopo essere tornato a casa, una bella cena
in famiglia! Ora andiamo a letto presto!
Buonanotte!! #contento!
L’appello del sacerdote Quando poi ha segnato il 3-0 e ha potuto esultare solo per gioia e non
per rivincita, andando incontro
ai suoi tifosi e non contro quelli
della Samp, Icardi aveva già stravinto la sua partita. Magari non
quella del fair play, e se Mazzarri
gli ha dato uno scappellotto («Gli
avevamo detto che avrebbe dovuto evitare gesti inopportuni»)
il vice allenatore della Samp, Nenad Sakic, gli avrebbe dato volentieri un ceffone, a nome di
tutti: «Non credo proprio che
Icardi abbia vinto la sfida contro
Maxi Lopez, anzi penso l’esatto
contrario: l’ha persa e il suo comportamento non mi va giù, perché ha mancato nei confronti di
questa società e dei suoi tifosi,
che lo hanno fatto crescere e
avrebbero meritato un rispetto
che lui non ha mostrato per niente». A nome di Genova, invece,
ha scritto una lettera a Icardi e
all’Inter un sacerdote, don Valentino, per invitarlo a chiedere scusa ai tifosi blucerchiati.
Lopez al momento dei saluti prepartita - ed era stato l’altro a rifiutarla «chiamando» il boato di Marassi - e poi sghignazzando con
Palacio in campo prima del calcio
d’inizio, come se nel suo vocabolario la parola tensione non esistesse. Ha cominciato a vincere
quando per rispondere al suo 1-0
Maxi Lopez si è preso un rigore
che avrebbe dovuto calciare Eder
e se lo è fatto parare da Handanovic. Perché forse era davvero meno sereno di lui, come in fondo
Genova, che bello Ma di sicuro Icardi aveva stravinto la partita dei centravanti e pure degli
attributi, tanto da potersene andare da Marassi dettando parole
di un candore perfino beffardo:
«Giocare di nuovo a Genova è
stato molto bello: non c’entrano
i fischi, tornare dove ho iniziato
mi ha fatto piacere». Anche dare
a Palacio quel che è di Palacio:
«Il secondo gol è suo, anche se la
palla era un po’ lunga, quindi ho
dovuto fermarla e ho calciato
pensando “Vediamo cosa succede”». E’ successo che ha fatto gol
di nuovo, alla faccia della pubalgia, «che mi ha fatto soffrire e mi
fa soffrire ancora, e per questo
non mi aspettavo di tornare così». Invece è tornato, al suo
ruolo di killer del gol e ieri
sera fra le braccia di Wanda, twittando solo: «A casa,
cena in famiglia e a letto
presto». Ci crediamo?
© RIPRODUZIONE RISERVATA
MAURO
ICARDI
21 anni
Inter
Partite
18
Reti
8
Panchina più salda
«Ho le spalle larghe
so cosa vuole Thohir
Le strigliate servono»
l’analisi tecnica
In gol ogni 36 tocchi
Soltanto Destro
meglio di Maurito
Tiri in porta
11
DAL NOSTRO INVIATO
GENOVA
Tiri fuori
17
Un gol ogni
122’
Sponde
43
Dribbling
3
Occasioni
14
3
riscatto a casa Mihajlovic
WALTER MAZZARRI
TwitTwit
dev’essere dal giorno in cui sua
moglie è diventata la donna di
Mauro e niente è stato più come
prima. E tutto è diventato un romanzo senza fine.
LA GAZZETTA DELLO SPORT
Due tiri in porta, due gol: anche questo è
Icardi, soprattutto questo è Icardi. Caldo abbastanza da segnare cinque reti nelle ultime cinque
partite. Non sempre opportuno fuori dal campo,
a volte inopportuno anche in campo, ma uno che
spacca le partite: ieri con la Samp, ma era già successo contro la Juve, con il Cagliari, con il Bologna. Uno che le partite poi le decide anche, finalmente, visto che prima di ieri era successo solo a
Firenze, quando segnò il definitivo 2-1. Magari
rischia di metterle in salita - poca fase difensiva,
magliette sventolate o esultanze «pericolose» dopo i gol - ma poi le risolve. Come a Genova, appunto: con la 7a e l’8a rete di questo campionato e
una presenza offensiva andata ben al di là dei
freddi numeri. Che pure esaltano il senso del gol
di un attaccante dai mezzi rari, se rapportati alla
giovane età e anche ai tutto sommato pochi minuti giocati. Solo ultimamente da titolare, perché
soprattutto a causa dei suoi problemi fisici le ultime otto gare consecutive sono state le uniche in
cui è partito dal 1’: in precedenza, Mazzarri non
lo aveva mai schierato fra i primi undici in 17
partite (e 8 le aveva saltate per indisponibilità).
Numeri pesanti Ma la partita di ieri (in
campo per 68’) e più in generale questa stagione
dicono che a Icardi basta anche poco tempo per
lasciare il segno. La doppietta a casa Samp è la sua
quarta marcatura multipla in A (tre volte due reti
e una volta quattro) e ha abbassato ulteriormente
la sua media minuti/gol: ne segna uno ogni 122’ e
meglio di lui hanno fatto solo Destro (uno ogni
84’), Rossi (100’) e Immobile (119’). C’è di più:
fino ad oggi l’argentino ha segnato un gol ogni 36
palloni giocati: solo Destro ha impiegato meno
tocchi, 27. Aggiungiamoci che nel suo score di ieri
c’era anche scritto 11 alla casella «passaggi positivi» e 3 in quella «sponde positive» ed è più facile
capire perché perfino Mazzarri, che non gli ha
mai risparmiato critiche, parli di un Icardi in crescita. In grande crescita.
a.e.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
«
Icardi, freddezza
e cinismo. Ora il
Parma di Cassano
Con me lui ha
fatto benissimo»
WALTER MAZZARRI
SU PRESENTE E FUTURO
DAL NOSTRO INVIATO
MATTEO DALLA VITE
GENOVA
La sua faccia dopo
l’esultanza di Icardi: rossa e
incazzosa. Le sue mani dopo
la gioia di cui sopra: indice e
pollice uniti per disegnare
uno «zero a zero», un modo
per ricordare alla squadra
che bisogna resettare tutto,
che bisogna stare sul pezzo.
Ecco Walter Mazzarri, che
stravince la sf ida con
Mihajlovic dopo i rumors della vigilia. «Ma io - dice WM non leggo e non m’interessa.
Io lavoro, la società mi dice
certe cose, so cosa ci diciamo
e tengo fede a quello. Il resto
non conta, ormai ho le spalle
larghe».
La strigliata e Icardi Walter
stravince: anche grazie alla
funzionale strategia della
tensione: durante l’intervallo, il tecnico interista striglia i
suoi per non far abbassare la
guardia e per un primo tempo sconnesso. «Se adesso farò così anche nelle prossime
5 gare - dice WM -? Magari sì,
di certo forse dovevo farlo a
Livorno... Scherzi a parte:
dobbiamo trovare l’equilibrio
fra il tenere la squadra sulla
corda sempre e il farlo troppo». Pausa. «Comunque non
sono completamente felice
perché abbiamo giocato uno
dei nostri peggiori primi tempi». Ma c’erano Handanovic
(«Ci ha salvati nel primo tempo») e lui, Icardi. «Avevo preparato Mauro, gli avevo detto
di non fare gesti in caso di gol
e tornare a centrocampo.
Purtroppo gli è venuta questa
reazione. Ha preso un’ammonizione che mi ha fatto arrabbiare, gli ho parlato nell’intervallo. Ha una personalità forte, un ragazzo di 21
anni che ha tutto lo stadio
contro non so come avrebbe
reagito. Sa trasformare l’esuberanza in cinismo e freddezza. Sta diventando un gran
giocatore. Le parole di Sakic?
Meglio non fare i moralisti e
parlare ognuno per sé. Kovacic? Ha fatto le giocate di un
ragazzo che sta attrezzandosi per diventare campione».
Cassano E sabato, il Parma. Quindi (se ce la farà) Antonio Cassano. «Il mio labiale
con la mano davanti alla bocca - riprende WM -? Ho detto
“Quest’anno non ce la faccio,
dico una cosa e ne fanno
un’altra” riferito al rigore e
forse alla troppa tensione che
ho trasmesso ai difensori in
settimana. E comunque il labiale l’ho inventato alla Samp
per parlare con Cassano: sono stato uno dei tecnici a cui
ha dato più retta. Con me ha
fatto due grande annate e ha
riconquistato la Nazionale. È
stata una gestione faticosa,
ma con me ha fatto benissimo, lo sa anche lui». A sabato.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 14 APRILE 2014
LUNEDÌ 14 APRILE 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
5
SERIE A 33a GIORNATA
LA VOLATA PER L’EUROPA LEAGUE
Legenda:
Molto difficile
Difficile
a 19 anni
Impegnativa
Molto facile
Facile
In MAIUSCOLO le gare in trasferta
34ª
Roma
35ª
BOLOGNA
36ª
Sassuolo
37ª
LIVORNO
53
PARMA
Napoli
MILAN
Lazio
CHIEVO
PARMA
51
Inter
CAGLIARI
Sampdoria
TORINO
Livorno
TORINO
48
LAZIO
Udinese
CHIEVO
Parma
FIORENTINA
MILAN
48
Livorno
ROMA
Inter
ATALANTA
Sassuolo
LAZIO
48
Torino
LIVORNO
Verona
INTER
Bologna
ATALANTA
46
Verona
Genoa
JUVENTUS
Milan
CATANIA
46
ATALANTA
Catania
LAZIO
Udinese
NAPOLI
GIORNATA
FIORENTINA
58
INTER
VERONA
38ª
Torino
Tra i blucerchiati
debutta Lombardo
È il figlio di Attilio
Restando così la classifica anche a fine campionato, in Europa League vanno la quarta, la quinta e la sesta: 4^ ai gironi, 5^ al playoff, 6^ all’ultimo turno preliminare.
Se la Fiorentina scivola oltre il 5° posto in campionato e perde la finale di Coppa Italia: 4^ ai gironi, 5^ al playoff, Fiorentina all’ultimo turno preliminare
GDS
La zuccata di Walter Samuel. 36 anni, vale il momentaneo 2-0.
L’argentino anticipa Lorenzo De Silvestri, 25 PEGASO
È il 39’ del 2° tempo: al
posto del capitano Palombo,
entra Mattia Lombardo, 19
anni. È il figlio di Attilio, ex
bandiera della Samp PEGASO
Fattore Wandanovic e l’Inter dilaga
Icardi colpisce, Handanovic si esalta anche su rigore. La Samp va a picco, nerazzurri quinti in solitario
DAL NOSTRO INVIATO
SEBASTIANO VERNAZZA
@GazzaVernazza
GENOVA
E niente, pensavamo di
averle viste tutte, ma sbagliavamo. La partita condizionata
da una donna, questa ci mancava. La prima mezz’ora di
Samp-Inter è stata un regolamento di conti, la prosecuzione sul campo della nota telenovela amorosa tra Wanda
Nara, Mauro Icardi e Maxi Lopez. All’intervallo deve essere
successo qualcosa, forse negli
spogliatoi si sono parlati, e
nella ripresa la tensione è scemata, ma quei primi 30 minuti resteranno a futura memoria: la volta che Wanda Nara
mandò fuori giri 22 calciatori,
l’arbitro e uno stadio intero. Il
potere della seduzione. Wanda più le paratissime di Handanovic, il fattore «Wandanovic». Il risultato ha un certo
peso specifico: l’Inter di Walter Mazzarri ha travolto la
Samp di Sinisa Mihajlovic, ieri in tribuna perché squalificato, e non è un mistero che il
secondo ambisca alla panchina del primo. Assalto respinto, per ora. Il successo è stato
netto, ma non si può dire che
l’Inter sia guarita e che tutto
sia risolto. Acuto rimpianto
interista per le vittorie buttate
contro Livorno e Bologna,
due insulsi pareggi: con quattro punti in più oggi i nerazzurri sarebbero nella scia della Fiorentina e avrebbero ottime chance per il quarto posto.
A questo punto della stagione
cinque gradini di distacco rischiano di essere troppi.
Cinema Calcio ai confini del
cinema, questo è stato il primo tempo di ieri a Marassi.
Lui, lei e l’altro, il titolo del
film. Lei (Wanda) non c’era,
ma era come se ci fosse. L’altro (Icardi) ha segnato e ha
fatto imbestialire la Sud, gradinata degli ultras blucerchiati: «Uccidetelo, uccidetelo»,
coro primitivo, che non sentivamo da una vita. Lui (Maxi
Lopez) si è fatto parare da
Handanovic il rigore del possibile pareggio. Col senno di
poi è lecito chiedersi se fosse
proprio il caso di dare l’incarico a Maxi, quel rigore pesava
una tonnellata, conteneva
troppe cose. Per giunta, poco
dopo, Eder si è fatto espellere
per doppio giallo, simulazione più reazione e proteste. Se
fosse stata fiction avremmo
detto: ma va là, che esagerazione. Era tutto vero e non era
finita lì. Sopra di un uomo e di
un gol l’Inter nella seconda
SAMPDORIA
0
INTER
4
PRIMO TEMPO 0-1
MARCATORI Icardi (I) al 13’ p.t.; Samuel (I) al 16’, Icardi (I) al 18’, Palacio (I) al 34’ s.t.
SAMPDORIA (4-3-1-2)
INTER (3-5-2)
Da Costa; De Silvestri, Mustafi, Gastaldello, Regini; Obiang (dal 13’ s.t. Krsticic), Palombo (dal
39’ s.t. Lombardo), Soriano; Sansone (dal 22’
s.t. Okaka); Eder, Maxi Lopez.
PANCHINA Fiorillo, Costa, Salamon, Renan, Rodriguez, Wszolek, Bjarnason, Fornasier, Sestu.
ALLENATORE Sakic (squalificato Mihajlovic).
CAMBI DI SISTEMA 4-4-1 dal 21’ p.t.
BARICENTRO MEDIO 52 metri.
ESPULSI Eder al 20’ del p.t. per doppia ammonizione (simulazione e c.n.r.).
AMMONITI Costa (in panchina) per c.n.r., Soriano, Regini, Gastaldello e Krsticic per gioco
scorretto.
Handanovic; Rolando, Ranocchia, Samuel;
D’Ambrosio, Hernanes (dal 30’ s.t. Taider),
Cambiasso, Kovacic (dal 34’ s.t. Milito), Nagatomo; Palacio, Icardi (dal 23’ s.t. Alvarez).
PANCHINA Castellazzi, Carrizo, Zanetti, Andreolli, Guarin, Campagnaro, Kuzmanovic,
Botta.
ALLENATORE Mazzarri.
CAMBI DI SISTEMA nessuno.
BARICENTRO BASSO 49,2 metri.
ESPULSI nessuno.
AMMONITI Icardi e Samuel per c.n.r.; Ranocchia per g.s.
ARBITRO Valeri di Roma.
NOTE Spettatori paganti 4.952, incasso di 129.430 euro; abbonati 19.012, quota di 155.757
euro. Tiri in porta: 6-4. Tiri fuori: 4-8. In fuorigioco: 2-1. Angoli: 11-4. Recuperi: p.t 1’, s.t. 2’.
parte del primo tempo si è salvata grazie a tre miracoli di
Sant’Handanovic sullo stesso
Maxi Lopez (tiro angolatissimo), su Sansone (gran punizione) e su Soriano (girata da
pochi passi). L’intervallo ha
funzionato da defibrillatore e
la ripresa è filata via meno
isterica. L’Inter ha fatto valere
la superiorità numerica e ha
annichilito la Samp con altri
tre gol: Samuel di testa, Icardi
dalla linea di fondo (doppietta, quota 8 in classifica marcatori) e Palacio dopo dai e vai
con Alvarez.
Analisi Difficile analizzare
questa partita anomala. Se si
sta al risultato, è facile: l’Inter
ha vinto 4-0 e un 4-0 è sentenza di Cassazione. Handanovic
migliore in campo, con voto
straordinario, è però più di un
indizio, è la prova che l’Inter,
in vantaggio di un gol e di un
uomo, non è stata capace di
chiudere subito l’incontro, ma
ha dovuto aggrapparsi al suo
portiere. Non si può non tenerne conto. Se al posto dello
sloveno ci fosse stato un portiere normale, la Samp avrebbe pareggiato e chissà che
partita sarebbe venuta fuori.
Mazzarri dovrebbe interrogarsi: una grande squadra
non subisce così in 11 contro
10. La ripresa ha messo le co-
se a posto e l’allenatore ne ha
approfittato per fare una piccola prova di difesa a quattro,
movimenti a scalare degli
esterni a seconda della fascia
da cui attaccava la Samp. L’Inter ritorna quinta in solitaria,
con due punti di vantaggio sul
Parma: sabato al Tardini lo
scontro diretto dirà chi è più
forte e chi più merita. Il pomeriggio di Marassi lascia in
eredità una riflessione: sarebbe demenziale cedere Handanovic, Kovacic e/o Icardi. Non
ci vuole un genio per capire
che questa dovrà essere la spina dorsale dell’Inter che verrà.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
QUI SAMPDORIA
Eder e il penalty
«Mi ha chiesto
Maxi di battere»
ALESSIO DA RONCH
GENOVA
Eder la sfida tra Icardi e
Maxi Lopez la giudica
ininfluente: «Li conosco
entrambi - spiega -, la
differenza è che Maxi è già un
uomo, Icardi non lo è ancora
diventato. Ma questo non
c’entra con la partita». Quel
che ha fatto la differenza è la
sua espulsione: «Ho fatto
un’azione in velocità, qualcuno
mi ha toccato e fatto cadere.
L’arbitro l’ha considerata
simulazione. Poi io e Samuel
siamo finiti testa a testa e per
l’arbitro questo mi è valso la
seconda ammonizione. Ho
sbagliato. La vera differenza
però l’ha fatta Handanovic».
Rigore Mihajlovic se l’è presa
con Eder: «A fine primo tempo
- svela il brasiliano - mi ha
rimproverato, perché il
rigorista ero io. Maxi però mi
ha chiesto di battere e io gli ho
lasciato il pallone. Peccato, ma
lo rifarei». Chissà come
sarebbe andata se in panchina
ci fosse stato Mihajlovic.
L’unico sorriso, così è quello di
Mattia Lombardo, classe ‘95,
figlio di Attilio, all’esordio in
blucerchiato: «Per uno come
me, da sempre tifoso della
Samp, esordire qui, dove mio
padre ha vinto tutto, è stata
un’emozione indescrivibile». A
lui la personalità non manca:
«Sono diverso da papà, lui
giocava ala, sfruttava la forza
e la velocità, io sono un
centrale e sono più tecnico».
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6
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 14 APRILE 2014
SERIE A 33a GIORNATA
Samir Handanovic, 29 anni, vola sulla sinistra per respingere nel secondo tempo il destro di Soriano ANSA
Inter, riecco il paratutto
«Felice quando lotteremo
per obiettivi più alti»
Handanovic «Su Soriano la parata più difficile. Clima teso? Così
non ci si deconcentra. Icardi cerca certe situazioni per caricarsi»
DAL NOSTRO INVIATO
MATTEO DALLA VITE
GENOVA
È tornato Batmandanovic. Lo hanno visto volare senza mantello e senza maschera.
Gli hanno visto parare cose anche perfide. E alla fine, dentro
una gara che in certi momenti
sembrava uscita da un saloon,
le sue manone hanno conser-
vato, murato. Vinto. «Ma sarò
completamente felice — dice
— quando l’Inter lotterà per
obiettivi più ambiziosi». Battuta regolare. E battuta non è.
Il primo da tre punti Ecco Samir Handanovic, 22 rigori parati in carriera. Quello di ieri è
il terzo con la maglia dell’Inter,
il primo che porta tre punti: col
Rubin Kazan (20 settembre
2012) l’aveva ribattuto e un
tap-in (di Ryazantsev) lo aveva
fregato; contro il Napoli aveva
parato quello di Pandev (15 dicembre 2013), ma la sconfitta
no. Ieri, murata determinante
su Maxi Lopez. «Se è stato importante parare proprio in quel
momento? No - dice gelido Samir -: parare è sempre importante per un portiere, sempre».
Vero.
Soriano e rinforzi Samir dice
che «sono stati più difficili gli
interventi su Soriano, soprattutto, e sull’altro tiro di Maxi
Lopez». Samir odia parlare di
rigori. «E sa perché - dice lo sloveno -? Perché ritengo che la
bravura di un portiere non vada valutata dal parare i rigori o
no. Io la penso così». Punto.
«Abbiamo vinto una partita importante, ma adesso dobbiamo
pensare al Parma: vogliamo
l’Europa League, ad oggi è questo il nostro obiettivo». Già:
obiettivo secondario, però.
Handa è arrivato all’Inter con
la voglia di Champions addosso: fino ad ora, una Europa League e tanto divano. «Se sono
contento - riprende -? No, abbiamo fatto alcuni errori: non
siamo entrati subito in partita,
eravamo leggeri, come se avessimo un blocco psicologico. Ma
poi l’abbiamo vinta. E comunque, felice veramente lo sarò
quando lotteremo per obiettivi
più alti. Dobbiamo rinforzarci.
Io uomo-mercato? Non leggo,
non lo so e non m’interessa:
son cose che vanno chieste alla
società, semmai».
Clima, tifosi, pressione Ora va
difeso il quinto posto. «Chiaro
che ad inizio anno pensavamo
a qualcosa di meglio, ma poi
via via il campionato ti dà la tua
reale dimensione. Una partita
col clima teso? Piuttosto che altre gare in cui magari finisci
per deconcentrarti, meglio così...». La squadra si ritrova oggi
ad Appiano. «Se la visita dei tifosi ci ha spronati? Erano tranquilli, qualcuno ci ha incitati,
altri hanno detto cosa non gli
piaceva. Tutto a posto. L’esultanza di Icardi? Fa parte del
suo carattere, c’è chi cerca situazioni così per caricarsi».
Maurito non sentiva la pressione. «Nemmeno io». Batmandanovic è tornato.
4
I NUMERI
23
I rigori
parati da
Handanovic in
carriera
IL PRESIDENTE DA GIACARTA
ET: «Icardi tosto
Ma ci ha salvato
un gran portiere»
3
I penalty
neutralizzati dal
portiere sloveno
da quando è
all’Inter. Il primo
in Europa
League, contro
il Rubin Kazan
(20 settembre
2012), il
secondo contro
il Napoli, il 15
dicembre 2013
13
Le volte
in cui l’Inter è
riuscita a
mantenere
inviolata la
porta nelle 33
giornate di
campionato
Al centro Erick Thohir, 43, sorridente dopo la vittoria
LUCA TAIDELLI
MILANO
Solito posto, soliti amici. Ma stavolta
cambia il risultato ed Erick Thohir può festeggiare tra le maglie nerazzurre. Il presidente
dell’Inter ha assistito al match di Genova dal
Lucy in the Sky, il locale di Giacarta dell’amico
Felly Imransyah. «Tre punti molto importanti –
commenta a fine gara il presidente –, anche se
già sabato a Parma abbiamo un’altra partita
decisiva. Per Icardi c’era un ambiente non facile, ma ha dimostrato di essere tosto. Con Palacio forma una grande coppia d’attacco. Si è visto che l’intesa tra i due è in crescita. Ma un
ringraziamento particolare va ad Handanovic,
che nel primo tempo ci ha salvato». Thohir sarà
di nuovo a Milano per assistere a Inter-Napoli
del 26 aprile. Visto che poi ci sono altri due match in casa (Milan-Inter il 4 maggio, Inter-Lazio
il 10, con tanto di prova generale dello spettacolo di intrattenimento che diventerà una costante dalla prossima stagione) e il tycoon – impegni di lavoro permettendo – non vorrebbe
perdersene alcuno. Ma è anche vero che il derby è in «trasferta» e per una forma di rispetto
verso gli altri presidenti ET segue solo i match
casalinghi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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le Pagelle
SAMPDORIA
5
OBIANG DEBOLE
SORIANO SFINITO
DISASTRO EDER
DI SEBASTIANO VERNAZZA
6
h
Okaka il migliore
Entra sullo 0-3, quando non c’è
più nulla da fare, però ha voglia di
fare e qualcosa combina. Mostra
fisico e progressione. Ok, Okaka.
5
5
Da Costa
De Silvestri
Come nel
giochino della
Settimana
Enigmistica:
trova le
differenze tra
i due portieri di
giornata. Facile,
facilissimo.
La grande
mollezza. Debole
diagonale sul
primo gol di
Icardi,
sovrastato da
Samuel per lo
0-2. Come
difensore non
funziona.
TIRI 0 DRIBBLING OK 2/4 SPONDE 0
PARATE 2
RINVII 11
PRESE ALTE 0
CONTRASTI OK 0/0
LANCI 1
PASSAGGI OK 31/41
Dichiarare guerra a Icardi non
è stata una bella idea. Certe
cose non si annunciano, si
fanno e basta.
9
h
Handanovic il migliore
INTER
7
CAMBIASSO
È UN MASSO
PALACIO SUPER
Il rigore parato, poi i miracoli
su Lopez, Sansone e Soriano, e
nel conto mettiamo pure il no a
Regini sullo 0-4. Prestazione
straordinaria, mega-risposta ai
criticoni.
6
5,5
Rolando
Ranocchia
Difendendo,
respingendo,
Rolando.
Qualcosina
concede,
ma può
permetterselo
perché ha le
spalle coperte
da Handanovic.
Un passo
indietro rispetto
alle ultime belle
esibizioni. Il fallo
da rigore su
Gastaldello è
inutile, ingenuo
e insensato.
PARATE 6 RINVII 7 PRESE ALTE 0
CONTRASTI OK 1/1
LANCI 7
PASSAGGI OK 39/44
CONTRASTI OK 3/3
LANCI 6
PASSAGGI OK 24/28
A un 4-0 in trasferta non si
può assegnare meno di 7, ma
se Handanovic è il migliore…
5,5
5
5
4,5
6
6
7
5,5
5,5
7
7
6
Mustafi
Gastaldello
Regini
Obiang
Palombo
Soriano
Samuel
D’Ambrosio
Hernanes
Cambiasso
Kovacic
Nagatomo
La tempesta
ormonale esalta
Icardi e anche
Palacio. Dei
quattro difensori
doriani Mustafi
sembra il meno
peggio.
Ha il merito
del rigore,
Ranocchia
abbocca al suo
amo. Alla lunga
però la difesa
della Samp è
abbindolata
dagli uno-due
interisti.
Dalla sua
fascia sgorga
il torrente che
sfocia nel primo
gol di Icardi. In
più verso la fine
si mangia la rete
dell’onore.
Troppe
concessioni a
Kovacic. Debole
in interdizione
e nullo in
costruzione.
Alla ricerca
dell’Obiang
perduto, che
prometteva bene.
Il vecchio leone
fa quello che
può, s’aggiusta,
s’arrangia, mette
sassolini di
sabbia negli
ingranaggi di
Hernanes,
smista palloni.
L’uomo col triplo
incarico:
contrastare,
ripartire, rifinire
o concludere.
Sbaglia
qualcosa di
troppo, ma per
sfinimento.
Il calcio non è
cosa per boy
scout e Samuel
lo dimostra
all’inizio, quando
Marassi è un
saloon. Poi va
in orbita per lo
0-2.
Altra
prestazione
«ombrosa»,
zeppa di errori.
A questo punti
è legittimo
domandarsi se
sia da Inter o
meno.
Non è decisivo,
questo è il
problema. Non
una giocata, non
una punizione,
diversi palloni
regalati.
Herna-non.
Cambiasso è un
masso. Anzi,
uno scoglio.
Rimbalza tutto e
tutti. E’ tornato
argine maestro.
Sarà dura
tagliarlo fuori.
Dategli fiducia,
fatelo sentire
importante: ha
sempre in canna
la palla giusta,
profonda e
intonata. Ha
vent’anni, per la
miseria.
Gli esterni sono
quelli che
convincono di
meno. Naga non
lascia grandi
tracce, che studi
già per la difesa
a quattro?
CONTRASTI OK 1/2
LANCI 4
PASSAGGI OK 25/31
CONTRASTI OK 2/4
LANCI 8
PASSAGGI OK 27/35
CONTRASTI OK 1/1
LANCI 1
PASSAGGI OK 22/31
TIRI 0
PASSAGGI OK 14/17
RECUPERI 0
TIRI 0
PASSAGGI OK 40/43
RECUPERI 8
TIRI 2
PASSAGGI OK 28/33
RECUPERI 4
CONTRASTI OK 0/0
LANCI 7
PASSAGGI OK 43/46
TIRI 2
PASSAGGI OK 26/36
RECUPERI 3
TIRI 2
PASSAGGI OK 24/30
RECUPERI 3
TIRI 0
PASSAGGI OK 50/55
RECUPERI 8
TIRI 1
PASSAGGI OK 37/43
RECUPERI 3
TIRI 0
PASSAGGI OK 26/28
RECUPERI 2
6
4
5
5,5
s.v.
Sansone
Eder
Maxi Lopez
Krsticic
Lombardo
A un passo dal
capolavoro, da
una punizione
calciata come
meglio non
avrebbe potuto,
però in porta
trova un
Supereroe.
Simula, litiga
e si fa espellere.
Imperdonabile
lasciare i
compagni in 10,
sebbene lì per lì
la squadra non
ne risenta.
Voto dettato
dal rigore
sbagliato. Nel
complesso è
fiero, dignitoso
e caparbio. Può
dire di essersi
comportato
da adulto,
almeno lui.
Neppure lui
riesce a
invertire il
Samp-trend
della ripresa.
Un filo meglio
di Obiang, ma
non ci voleva
granché.
È il figlio di
Attilio, grande
ala doriana
degli anni
Novanta, oggi
collaboratore
di Mancini.
Pochi minuti per
assaporare la A.
TIRI 3
DRIBBLING OK 2/4
SPONDE 2/4
TIRI 0
DRIBBLING OK 0/0
SPONDE 0
TIRI 4
DRIBBLING OK 1/1
SPONDE 2
TIRI 0
PASSAGGI OK 9/10
RECUPERI 1
TIRI 0
PASSAGGI OK 4/5
RECUPERI 1
5
6,5
l’allenatore
Mihajlovic
(in panch.
Sakic)
l’allenatore
Mazzarri
Il risultato è
punitivo, non
tiene conto
della bella
reazione allo
0-1 e al rosso
per Eder. Non
si capisce
però perché la
squadra nella
ripresa si sia
sgonfiata e sia
svanita.
7,5
8
6,5
s.v.
s.v.
Palacio
Icardi
Alvarez
Taider
Milito
I due assist per
Icardi, il gol in
prima persona:
l’Hotel Palacio
è sempre
accogliente,
intrigante e di
grande
tendenza.
Il centravanti è
indiscutibile,
mix di Vieri e
Batistuta. Sulla
persona ci
sarebbe da
ridire. Il tempo è
una ruota e tutto
torna indietro…
Palacio si
appoggia
a lui per
confezionare il
quarto gol. Ci
mette impegno,
ma chissà se
basterà per la
riconferma.
Chi si rivede, un
quarto d’ora a
partita decisa.
L’impressione è
che sia scivolato
molto indietro
nelle gerarchie
mazzarriane.
Nello stadio che
fu suo, contro la
Samp sua antica
rivale. Milito
continua a
camminare nel
suo personale
viale del
tramonto.
TIRI 4
DRIBBLING OK 0/1
SPONDE 3
TIRI 4
DRIBBLING OK 1/2
SPONDE 1
TIRI 0
PASSAGGI OK 12/13
RECUPERI 3
TIRI 0
PASSAGGI OK 21/22
RECUPERI 1
TIRI 0
DRIBBLING OK 0/0
SPONDE 2
Per il risultato
meriterebbe 8,
ma sul voto
pesa la
mezz’ora
successiva al
primo gol di
Icardi: non si
può patire
così gli
avversari
quando si è
sopra di una
rete e di un
uomo.
GLI ARBITRI VALERI 6 Sui macro-episodi ha ragione: giusti rigore e rosso di Eder. Su qualche micro-fatto ci sarebbe da ridire, ma l’impatto ambientale della partita è stato pazzesco Posado 6-Tasso 6; Celi 6-Di Paolo 6
LUNEDÌ 14 APRILE 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MOVE&PAY BUSINESS.
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7
8
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 14 APRILE 2014
SERIE A 33a GIORNATA
il Film
Abbiati è super,
siciliani nervosi
E a San Siro
si rivede Fanny
31’ SECONDO TEMPO
Abbiati dice no allo specialista
Al minuto 31 della ripresa, prodezza di Abbiati che devia
una punizione calciata da Lodi e indirizzata nell’angolo
NICOLA CECERE
MILANO
Primavera rossonera. Il
quarto successo consecutivo
porta il profumo d’Europa
sotto la panchina di Seedorf.
Sabato Parma-Inter potrebbe
aiutare vieppiù la rimonta di
un Milan che riceverà il Livorno, un’altra pericolante.
Magari meno rassegnata del
Catania visto ieri che si sta
inabissando con un aplomb
inglese decisamente stonato
rispetto alla situazione di
classifica. Che essendo disperata, pretenderebbe un comportamento agonisticamente
più deciso. Invece soltanto
Rolin e Rinaudo hanno mostrato i denti e il secondo ha
pagato con un’espulsione che
nel finale avrebbe potuto
spalancare ai milanisti orizzonti di gloria. Invece il diamante estratto a metà primo
tempo dal bagaglio di classe
di Montolivo è rimasto un solitario. Che non ha abbagliato a lungo San Siro: a metà
ripresa c’è stato anche un momento di fischi stizziti stante
l’assoluta carenza di spettacolo e di gioco.
34’ SECONDO TEMPO
Il rosso a Rinaudo
L’argentino Rinaudo, con la barba, viene espulso da De
Marco: doppio giallo dopo una lunga serie di falli LIVERANI
LA TRIBUNA TIFA BALO
La fidanzata ed Enoch con l’amico rapper
Da sinistra la fidanzata di Balotelli, Fanny Neguesha, il
rapper Emis Killa, amico di Mario, e il fratello Enoch ANSA
MILAN EURO 4
a
Vince la 4 di fila, ma soffre
E’ settimo, 6o posto più vicino
Basta Montolivo-gol per battere a fatica il Catania e centrare il filotto
Continua la rimonta: sabato arriva il Livorno e c’è anche Parma-Inter
La differenza Già, la differenza con l’ultima della classifica, stringi stringi, l’hanno
fatta quella cannonata di
Montolivo al 23’, che trova Andujar poco reattivo, e due paratissime di Abbiati, la prima
sullo 0-0, per cacciare in angolo dei tiri di Barrientos e Lodi
(quest’altro tiro poteva fruttare il pareggio) in un panorama
desertico: per le emozioni e
azioni ben congegnate ed eseguite bisogna ripassare. Ma
grazie al Bologna che ha frenato il Parma, l’Europa dista 3
punti (i gialloblù, però, sono
avanti per lo scontro diretto).
Toro permettendo, certo.
Poco gioco e
poco spettacolo.
A un certo punto
arrivano anche
i fischi di San Siro
Equivoco È un Milan frenato, gioca sotto ritmo, e quindi
risulta prevedibile. Perché?
Beh, da quanto si è visto (anche) in questa circostanza, affinché la manovra decolli occorre come prima cosa che Seedorf definisca in maniera
chiara il ruolo di Balotelli. Attualmente è equivoco. Perché
Mario dovrebbe fungere da
centravanti puro, finalizzando i passaggi soprattutto dei
tre compagni che gli giostrano
alle spalle e cioè Kakà, Taarabt
e (mancando Honda) Poli. Ma
per indole sua, Balo tende ad
arretrare a caccia dei metri necessari ad armare i suoi lanciarazzi. Così facendo, però,
oltre a calpestare gli stessi metri quadri del trequartista centrale (Kakà si alternava con gli
altri due), priva la squadra di
l’analisi
Balo arretra troppo
Così attaccare l’area
diventa un problema
LA MOSSA TATTICA
?
BALOTELLI
POLI
KAKÀ
DE JONG
Movimento
Passaggio
TAARABT
Dribbling
GDS
ALEX FROSIO
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Fate i buoni
Seguici su
Un centravanti bello
grosso e pure tecnico, il Milan
ce l’ha: porta il numero 45 sulle spalle. E volendo ne avrebbe
anche un altro, che ieri sera è
rimasto in panchina fino a cinque minuti dalla fine. Balotelli
e Pazzini, secondo Seedorf,
hanno qualche difficoltà a giocare insieme. Ma guardando la
partita con il Catania forse sarebbe il caso di rivedere la questione. In tempi di «falso nove», Balotelli si muove proprio
come tale. O forse sarebbe meglio dire che non si muove: il
45 rossonero occupa sì la posizione al centro dell’attacco, ma
resta lì, anzi arretra fin troppo
sulla trequarti, in realtà già affollata da altri tre uomini, e
non attacca mai l’area. Balo è sì
il terminale offensivo, ma sempre da troppo lontano: 6 con-
clusioni - ma solo una in porta
- la più pericolosa nel finale dal
limite dell’area, quando c’era
Pazzini in area a togliergli un
uomo dalla marcatura e dalla
visuale. Né serve, l’arretramento di Balotelli, per l’inserimento dei compagni nello spazio (prerogativa di chi gioca
con il falso centravanti), che
semplicemente non arrivano.
L’incidenza di Taarabt La pericolosità offensiva in fase manovrata, per il Milan, si riduce
così quasi interamente agli
spunti personali di Taarabt,
non a caso il rossonero con più
tocchi di palla e più passaggi
positivi (70 e 43), oltre a 6
dribbling positivi su 7, frutto
anche dei continui spostamenti: è partito da destra, ha a lungo giocato in mezzo, da «10»
puro, ha chiuso a sinistra.
Scarso il contributo di Poli, uomo più che altro di equilibrio
(16 passaggi ok, 4 sbagliati), e
insolitamente impreciso Kakà,
con ben 23 palloni persi. E allora varrebbe la pena di considerare l’arretramento «voluto»
di Balotelli da 10, con Pazzini
centravanti. Buon per Seedorf,
comunque, che da lontano i
suoi siano specialisti. Quello di
Montolivo è il 18o gol da fuori
area: nei 5 maggiori campionati europei, solo il Real Madrid ha fatto meglio, segnando
un gol in più dalla distanza.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
LUNEDÌ 14 APRILE 2014
L’abbraccio a Riccardo
Montolivo, 29 anni, dopo il gol
che decide la partita
contro il Catania BOZZANI
la Moviola
MILAN
DI CEN
1
Mani di Poli,
non c’è rigore:
involontario
L’episodio più
controverso nella ripresa il
Catania reclama un rigore, ma
fa bene De Marco a non
intervenire: l’azione si sviluppa
su calcio d’angolo e sul cross
in mezzo c’è lo stacco di testa
di Costant che prova a
spazzare l’area, il pallone però
finisce addosso a Poli che lo
tocca anche con un braccio
tenuto però attaccato al
corpo. Insomma, chiaramente
involontario. Per il resto, nel
primo tempo manca un giallo a
Bonera (colpito Monzon con
una mano), mentre c’è il fallo di
Rinaudo su Balotelli nell’azione
che porta al gol decisivo di
Montolivo. A proposito di
Rinaudo, nulla da dire sulla
seconda ammonizione per il
difensore: entrata pericolosa
su Mexes. Il difensore protesta
a lungo (sbagliando) e ha
anche un incrocio a nervi tesi
con Balotelli. Nel finale blocco
di Monzon su Balotelli (finisce
a terra): arriva il giallo e poi
l’arbitro separa i due evitando
possibili litigi.
un riferimento, anche aereo,
in mezzo all’area. Come si è visto benissimo nella ripresa,
quando il solo Mexes, con
un’acrobazia, si è offerto a un
cross in mezzo all’area.
Una soluzione Seedorf ha
tolto Poli per inserire Abate all’ala destra e si è ricordato di
Pazzini solo in extremis. Se
avesse inserito Pazzini per Poli
si sarebbe giocato l’ultimo
spicchio di gara con Balotelli
trequartista e ricavandone
magari vantaggi pratici considerato pure che il Catania è rimasto in dieci al 79’ per un ruvido tackle del già ammonito
Rinaudo (ma questo però Seedorf non poteva saperlo). Con
i «se» non si fa la storia, nem-
Più occasioni-gol
per i siciliani:
Seedorf deve
ringraziare le
parate di Abbiati
meno quella del calcio, però
l’idea del «doppio centravanti» continua a stuzzicare il
grande popolo rossonero. A
proposito di tifo. La Sud è scaduta in cori offensivi contro
Roma e Catania.
Super Abbiati Il Catania, che
ha avuto in Barrientos l’uomo
più pericoloso (mentre Ber-
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
9
CATANIA
0
(4-2-3-1)
(4-4-2)
Abbiati; Bonera, Rami, Mexes, Constant
(dal 33’ s.t. Emanuelson); Montolivo, De
Jong; Taarabt, Kakà (dal 42’ s.t. Pazzini),
Poli (dal 29’ s.t. Abate); Balotelli.
PANCHINA Coppola, Gabriel, Robinho,
Saponara, Birsa, Zapata, Silvestre, Zaccardo.
ALLENATORE Seedorf.
CAMBI DI SISTEMA nessuno.
BARICENTRO MOLTO BASSO 45,5 METRI.
ESPULSI nessuno.
AMMONITO Mexes per proteste.
Andujar; Gyomber, Spolli, Rolin, Monzon;
Leto (dal 14’ s.t. Castro), Rinaudo, Lodi,
Plasil (dal 32’ s.t. Izco); Bergessio (dal 37’
s.t. Boateng), Barrientos. PANCHINA Frison, Legrottaglie, Fedato, Keko, Petkovic,
Capuano, Biraghi. ALLENATORE Pellegrino.
CAMBI DI SISTEMA dal 37’ s.t. 4-2-3.
BARICENTRO MEDIO 51,7 METRI.
ESPULSO Rinaudo al 34’ s.t. per somma di
ammonizioni (entrambe per gioco scorretto).
AMMONITI Barrientos, Rolin per g.s., Monzon per c.n.r., Plasil per proteste
MARCATORE Montolivo al 23’ p.t.
ARBITRO De Marco di Chiavari.
NOTE paganti 9.471, incasso di 209.070 euro; abbonati 23.543, quota di 548.489 euro.
In fuorigioco 2-0. Angoli 7-7. Recuperi: p.t. 1’; s.t. 3’.
POSSESSO PALLA
MILAN 51,3%
PASSAGGI RIUSCITI
CATANIA 48,7%
TIRI IN PORTA
III
MILAN 3
MILAN 81,1%
CATANIA 79,1%
TIRI FUORI
IIII IIIIII
CATANIA 4
IIIIII
MILAN 6
CATANIA 6
MOMENTI CHIAVE
PRIMO TEMPO 1-0
13’ Barrientos dal vertice destro dell’area
lascia partire un sinistro a girare destinato
nell’incrocio opposto: Abbiati con un volo
spettacolare riesce a deviare in angolo
GOL! 23’ Balotelli dalla linea laterale pesca
nel mezzo del campo Montolivo che senza
pensare alla enorme distanza dalla porta
batte a rete. Il pallone entra a fil di palo.
39’ Balotelli ci prova dai venti metri.
SECONDO TEMPO
14’ Mexes a sorpresa in area si esibisce in
una spettacolare mezza girata voltante che
non trova però il bersaglio e si perde sul fondo
31’ Seconda decisiva parata di Abbiati, che
viene sollecitato da un calcio di punizione
ben eseguito dallo specialista Lodi. Il pallone era diretto all’incrocio, il portiere sventa.
43’ Taarabt con un destro a girare sfiora la
traversa.
gessio ha deluso), ha costruito
una palla gol più degli avversari. Senza le risposte di super
Abbiati, quindi, il Milan avrebbe potuto rimetterci le penne.
Kakà non era in serata di grandi ispirazioni, Taarabt ci ha
messo qualche sgroppata delle sue senza trovare stavolta il
corridoio giusto e il resto della
produzione offensiva non ha
mai impensierito la difesa
ospite e tanto meno Andujar.
Pure a centrocampo match pari su un livello modesto. Montolivo e Abbiati, i tre punti
quindi hanno nomi e cognomi. Ora per centrare l’Europa
League servono tutti gli altri.
Cioè un Milan non solo vincente ma pure convincente.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Comodo pagare così.
10
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 14 APRILE 2014
SERIE A 33a GIORNATA
il personaggio
IL LEADER ROSSONERO
TECNICO AL DEBUTTO
Ci vuole il capitano:
per il salto in alto
ecco RiMontolivo
MILANO Comunque sia
andata, è stata una partita
speciale. Debuttare su una
panchina di A proprio a San
Siro, per quanto semivuoto,
capita a pochi «fortunati». La
poesia però si ferma qui:
Maurizio Pellegrino - non
Mauricio, come l’ha
ribattezzato in settimana il
Daily Mail facendolo diventare
l’ex vice di Benitez al Liverpool
e all’Inter - chiude i primi 90
minuti della sua nuova carriera
a mani vuote. Una situazione
preventivabile, ma che non per
questo gli asciuga speranze e
animo del combattente.
Pellegrino non si sente un
traghettatore, né un allenatore
a termine. L’ha detto
chiaramente dopo l’investitura,
e fin quando l’aritmetica lo
permetterà, cercherà di tener
viva la squadra. Certo, le sei
sconfitte di fila sono dei
macigni, ma ieri il Catania non
ha fatto scena muta. Anzi,
quattro o cinque volte ha pure
fatto venire i brividi al Milan.
Così il tecnico rossazzurro
riparte proprio da qui,
nonostante la drammaticità di
una classifica che sembra
ormai aver innescato un
processo irreversibile (ora la
distanza dalla salvezza è
aumentata da sette a otto
punti). «Sono soddisfatto per
l’atteggiamento, l’approccio e
la concentrazione mantenuta
per tutta la partita. E’ quello
che voglio vedere da qui alla
fine. Dobbiamo concludere
con professionalità».
Pellegrino:
«Catania ok
Avanti così»
Ha guidato gli «indignados» italiani quando lo spogliatoio
scricchiolava, ha alzato la voce per raddrizzare le cose
«Se vogliamo l’Europa, non possiamo più sbagliare»
Il destro vincente dalla distanza di Riccardo Montolivo, 29 anni INSIDE
MARCO PASOTTO
MILANO
Non vincerà un premio
speciale alla carriera per questo. Ma resta il dato di fatto:
Riccardo Montolivo sarà ricordato (anche) per essere stato
il capitano della stagione rossonera più complicata di tutta
l’era Berlusconi. Quella senza
qualificazione in Champions,
con il doppio amministratore
delegato, e con l’esonero di un
allenatore (che gli ha dato
molto). Ma in fondo sarà ricordato anche per aver realizzato il gol decisivo in una partita che vale un primato stagionale: il Milan quest’anno
non aveva mai vinto quattro
gare di fila. L’ultimo poker
consecutivo risale alla scorso
campionato, quando a marzo i
rossoneri conquistarono dodi-
ci punti fra la ventisettesima e
la trentesima giornata. D’altra
parte vincere è diventato un
obbligo per agganciare l’Europa League: recuperare punti a
chi sta davanti implica l’assenza di errori, confidando in
quelli altrui. E pazienza se il
Milan non è più riuscito a ripetere la scioltezza di Firenze. A
cinque partite dalla fine, non è
il caso di fare i pignoli.
Deriva Stavolta a sigillare i
tre punti è uno di quei giocatori che parlano poco, solitamente hanno le idee chiare, e
cercano soprattutto di giocare. Quest’anno è stata molto
dura riuscirsi. E così Riccardo
si è ritrovato fra gli indignados. All’interno di un gruppetto di italiani molto arrabbiati
per come stavano andando le
cose fino a un mese fa. Per la
brutta deriva che sotto certi
La soddisfazione
di Riccardo:
«La nostra ripresa
è partita grazie al
sacrificio di tutti»
aspetti stava prendendo lo
spogliatoio, per tutti gli spifferi che uscivano dai cancelli di
Milanello e, ovviamente, per i
risultati che non arrivavano. Il
punto più basso si era toccato
dopo le sberle di Madrid,
quando sull’aereo che rientrava a Milano il capitano guardava nel vuoto con gli occhi
persi mentre alcuni compagni
ridevano e scherzavano. E il
Monto si è fatto sentire. Senza
proclami pubblici.
Titolare? Ma chissà come sarebbe finita ieri se fossero sta-
te rispettate le sensazioni della vigilia. A giudicare dalle
prove tattiche fatte lungo la
settimana, infatti, a Riccardo
in mediana avrebbe potuto essere preferito Poli. Poi Seedorf
ha optato per il capitano, e le
voci sulla questione si sono
moltiplicate. Sull’argomento,
però, il tecnico si irrigidisce
parecchio: «Ho deciso la formazione ieri sera (sabato,
ndr). Non so con chi parliate
voi - ha detto rivolgendosi ai
mass media -, ma sono cose
antipatiche. Si parla di una
scelta che non c’è stata, ma
vuol dire che qualcuno all’interno ha parlato, mentre invece dovrebbe tacere. E comunque, se avessi deciso di tenerlo
fuori, non vedo dove sarebbe
stato il problema». Scelte tecniche assolutamente lecite,
così come è lecito per un cronista cercare di consegnare a
lettori e telespettatori l’esatta
formazione titolare.
Sacrificio Insomma, quasi
un gol con giallo, che però cede il passo alla vittoria e al
gran tiro del capitano dalla
grande distanza. Il Catania gli
porta bene: rete all’andata
(una bella conclusione al volo), cerchio chiuso al ritorno.
«Il gol mi mancava da un po’ di
tempo e poi è stato decisivo,
quindi sono felice. Abbiamo
commesso troppi passi falsi in
passato - racconta Riccardo -.
Non possiamo più permetterci
di sbagliare se crediamo nell’Europa. La nostra ripresa
parte dal sacrificio di tutti. Dite che non avrei dovuto essere
fra i titolari? Sono contento di
essere sceso in campo e aver
segnato il gol decisivo, gli altri
discorsi non mi interessano».
m.pas.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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le Pagelle
MILAN
DI ALESSANDRA BOCCI
CATANIA
7
h
Montolivo il migliore
6
RAMI SI SALVA
CONSTANT
FISCHIATISSIMO
Spezza la sofferenza del Milan
con la collaborazione di Andujar:
un bel gol da metà campo che
mette la sua squadra sul velluto.
In più, il lavoro difensivo è buono.
Il gioco è un’altra cosa, ma si
sa che questa squadra aveva
prima di tutto da recuperare
punti. Che arrivano.
7
6
Abbiati
Bonera
Grande parata
su Barrientos
dopo 12 minuti.
Si ripete su Lodi
verso la fine del
secondo tempo.
Ormai si è quasi
affezionato al
ruolo ricoperto
in gioventù.
Non è nella
serata più
fulgida, ma
anche questa
volta da terzino
si difende.
TIRI 2 PASSAGGI OK 38/49 RECUPERI 8
PARATE 4
RINVII 7
PRESE ALTE 2
CONTRASTI OK 1/1
LANCI 4
PASSAGGI OK 38/46
5,5
MALE ANDUJAR
E BERGESSIO
ROLIN MASTINO
6
h
Barrientos il migliore
Il più pericoloso. Tira e cerca
di innescare il recalcitrante
Bergessio, e forse è l’unico che
pensa vagamente di avere
chance di far gol a San Siro.
5
6
Andujar
Gyomber
Aprile dolce
dormire. Il tiro
di Montolivo lo
sorprende oltre
misura: bella
l’esecuzione del
rossonero, ma
la sua lentezza
di riflessi incide
sul risultato.
Fa il suo
mestiere,
restando pronto
nel flipper del
trio milanista.
Nel secondo
tempo si butta
in attacco, ma
il suo colpo di
testa è alto.
TIRI 2 DRIBBLING OK 1/1 SPONDE 1
PARATE 2
RINVII 10
PRESE ALTE 2
CONTRASTI OK 4/4
LANCI 1
PASSAGGI OK 18/26
Apprezzabile il tentativo di
giocare a calcio in una
situazione disperata, ma ci
vuole più cattiveria.
6
6
5
6
6
5,5
6
6
5,5
6
5
6
Rami
Mexes
Constant
De Jong
Taarabt
Kakà
Spolli
Rolin
Monzon
Leto
Rinaudo
Lodi
Si salva sempre.
Non brilla
per eleganza
di giocate, ma
è efficace,
soprattutto nel
finale quando
rincorre
Bergessio senza
buttarlo giù.
Con Bergessio
svagato passa
una domenica
tranquilla. In
attacco si
esibisce nel suo
numero
preferito, la
sforbiciata: la
mira non è ok.
Fischiatissimo,
anche oltre i
suoi demeriti,
perché non è
che il resto della
compagnia
abbia recitato in
un film da urlo.
Ma patisce
troppo Leto.
Tiene con
difficoltà. Le 40
partite giocate
si fanno sentire.
Quando i
compagni non
trovano il
bandolo del
gioco lui è il
primo a patire.
Grandi spunti,
grandi gesti
teatrali, grande
corsa eccetera.
Si dedica a
saltare l’uomo,
ma a volte una
maggior visione
d’insieme
gioverebbe.
Qualche affondo
inefficace,
un movimento
continuo per
trovare aria
e spazio.
Cambia spesso
posizione, ma il
risultato non
varia.
Calcolando la
densità abitativa
della sua area di
rigore, popolata
come le steppe,
si può capire
come abbia
poche occasioni
di sbagliare
o brillare.
Il migliore in fase
difensiva, un po’
rude qualche
volta, ma
coraggioso ed
efficace. Si
arrabbia per un
cartellino giallo
che è però
ineccepibile.
Battagliero, e
come potrebbe
non esserlo con
un cognome
così? Mette
fuori la testa dal
guscio e prova a
spingere quando
è già troppo
tardi.
All’inizio si dà
molto da fare,
recupera palloni
e cerca di
trovare il lancio
giusto. Nel
secondo tempo
cala fino a
quando viene
sostituito.
Cerca di opporsi
a Kakà in tutti i
modi, e per
controllarlo si fa
ammonire. Poi
per non perdere
palla a metà
campo entra
male su Mexes e
si fa espellere.
I suoi piedi
stavolta sono un
po’ squilibrati: è
come se avesse
bisogno di
controllare le
gomme.
Una punizione
gira bene, ma
Abbiati c’è.
CONTRASTI OK 1/1
LANCI 7
PASSAGGI OK 27/34
CONTRASTI OK 0/1
LANCI 8
PASSAGGI OK 29/34
CONTRASTI OK 1/1
LANCI 0
PASSAGGI OK 24/31
TIRI 1
PASSAGGI OK 39/42
RECUPERI 3
TIRI 2
PASSAGGI OK 43/48
RECUPERI 5
TIRI 1
DRIBBLING OK 2/4
SPONDE 0
CONTRASTI OK 2/4
LANCI 1
PASSAGGI OK 14/22
CONTRASTI OK 1/1
LANCI 0
PASSAGGI OK 29/35
CONTRASTI OK 0/2
LANCI 2
PASSAGGI OK 24/33
TIRI 2
PASSAGGI OK 8/11
RECUPERI 2
TIRI 1
PASSAGGI OK 35/38
RECUPERI 5
TIRI 2
PASSAGGI OK 44/53
RECUPERI 3
5,5
5,5
6
s.v.
s.v.
Poli
Balotelli
Abate
Emanuelson
Pazzini
Meno brillante
del solito negli
inserimenti, si
dedica molto
a ricucire le
posizioni con i
compagni. Ha
l’occasione per
segnare ma
non è preciso.
La fuga dall’area
di rigore
continua.
E i calci di
punizione
questa volta
sembrano un po’
i tentativi al tiro
a segno
del luna park.
Entra per Poli al
29’ e si butta
nella battaglia
finale. Frenato
da alcuni
infortuni e da
alcune idee di
Seedorf, non
sembra a suo
agio.
È in un momento
di scarsa
popolarità dopo
essere stato
eletto terzino
sinistro del
mese a
Milanello.
Ritrova un posto
solo nel finale.
Entra fuori
tempo massimo,
col Catania in
dieci, ma ancora
in grado di
tentare la
giocata
avvelenata:
nessuna chance
di incidere.
TIRI 1
DRIBBLING OK 1/2
SPONDE 0
TIRI 3
DRIBBLING OK 1/4
SPONDE 1
CONTRASTI OK 1/1
LANCI 1
PASSAGGI OK 7/8
CONTRASTI OK 0/0
LANCI 0
PASSAGGI OK 9/10
TIRI 0
DRIBBLING OK 0/0
SPONDE 0
6
6
l’allenatore
Seedorf
l’allenatore
Pellegrino
A dispetto
della spesso
vituperata
preparazione
atletica del
predecessore
e navigando in
mezzo alle
tempeste,
raggiunge la 4a
vittoria di fila,
un risultatone
in questa
stagione.
5,5
5
6
s.v.
s.v.
Plasil
Bergessio
Castro
Izco
Boateng
Uno di quelli che
forse avrebbe
bisogno di una
iniezione di
cattiveria
agonistica. Fa
generosamente
confusione, e in
fondo produce
pochissimo.
Ciondola nella
metà campo del
Milan con
atteggiamento
pacifista.
Nel finale,
lanciato a rete
da Lodi, si fa
raggiungere da
Rami.
Entra al posto
di Leto, che
era stato
propositivo per
poi calare.
Porta maggiore
convinzione
nella
costruzione
del gioco.
Prende il posto
di Plasil ma
neppure lui
trova lo spunto
che potrebbe
riaprire la
partita. Il tempo
è poco e il Milan
in qualche modo
resiste.
Scuola Milan,
ha regalato un
gol nell’Audi Cup
l’estate scorsa.
Quando entra
nello stadio che
potrebbe essere
suo, sembra
il più agguerrito
di tutti.
TIRI 1
PASSAGGI OK 32/35
RECUPERI 2
TIRI 0
DRIBBLING OK 1/1
SPONDE 5
TIRI 0
PASSAGGI OK 14/17
RECUPERI 1
TIRI 0
PASSAGGI OK 9/12
RECUPERI 0
TIRI 0
DRIBBLING OK 1/1
SPONDE 0
GLI ARBITRI DE MARCO 6,5 Bravo nella gestione dei cartellini (espulsione di Rinaudo compresa). Giachero 6-Liberti 6; Nasca 6-Ostinelli 6
Ha promesso
che i suoi
avrebbero
continuato a
giocare a
calcio e
credere nella
salvezza.
Forse la
seconda parte
del proposito
resta lettera
morta, ma è
comprensibile.
LUNEDÌ 14 APRILE 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
11
SERIE A 33a GIORNATA
«Conta il risultato, il gioco arriverà»
Seedorf si accontenta dei tre punti, Galliani aspetta El Shaarawy: «Forse torna per il derby»
FABIANA DELLA VALLE
MILANO
La filosofia può attendere, adesso conta di più la praticità. Clarence Seedorf ha impiegato un po’ di tempo a comprenderlo, ma adesso ha capito
che nell’immediato i risultati
vengono prima di tutto. Così in
poco tempo è passato da partite meritevoli di complimenti
ma perse (vedi Juventus e Atletico Madrid), a gare bruttine
ma che comunque hanno fruttato tre punti. Con la vittoria in
tasca danno meno fastidio anche i fischi della curva sud, che
a metà del secondo tempo ha
iniziato a rumoreggiare perché
poco soddisfatta dello spettacolo in campo (preso di mira
soprattutto Constant al momento del cambio).
Conti alla fine Il Milan ha concesso troppo a una squadra ormai retrocessa, per fortuna però ci sono i numeri a far contenti tutti. Perché i rossoneri con il
successo di ieri hanno fatto un
bel passo avanti in chiave Europa League. Ha superato Verona
e Atalanta e ha agganciato La-
«
CLARENCE SEEDORF
ALLENATORE DEL MILAN
La Rai e il caso Icardi-Maxi
Lopez. «Il derby del gossip»
(Franco Lauro) «Giornata un
po’ particolare» (Enrico
Varriale) « Clima teso per
questa vicenda» (Thomas
Villa) «Per motivi che tutti
sanno» (Antonello Orlando).
Ma è così difficile dire che
l’uno ha soffiato la moglie
all’altro?
Alberto Paloschi
intervistato a «Stadio sprint»
(Rai). «Vittoria importante, ci
ha dato tre punti importanti,
sabato c’è un’altra partita
importante che può dare una
scossa importante al nostro
campionato» . Gli fanno
un’altra domanda. E lui «Una
vittoria importante, ci ha
dato 3 punti importanti, ora
ci aspetta un’altra partita
importante, può darci una
scossa importante». Per
fortuna, non gliene hanno
fatto una terza.
Uno stupito Peppe Di
Stefano (Sky) «Pellegrino
come collaboratore tecnico
ha scelto Legrottaglie.
Parlano tutti e due di
calcio».
«Eccolo qua, Riccardo
Pazzini!» (Marco Foroni,
Mediaset Premium) .
La gaffe di Eder su Sky«A
fine primo tempo, mister
Mihajlovic mi ha
rimproverato». Era
squalificato e non avrebbe
potuto parlargli.
«Da una parte i
biancorossi, dall’altra i rossi
e bianchi!» (Riccardo
Cavaliere, Raisport, Alto
Adige-Savona)
Aveva perso 3-0 all’andata
e ha poi vinto 2-0 il ritorno.
«Riesce solo a metà la
rimonta del Borussia
Dortmund» (Fabrizio
Tumbarello, Tg, Raisport)
«Dopo questa terza
traversa David Villa ha detto
tante cose ma non posso
dirvene neppure una!»
(Alessandro Alciato, Sky,
Champions League)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
dior.com
«Eccolo qua,
Riccardo
Pazzini»
Dior OnLine 02 38 59 88 88
Zupping
DI VINCENZO CITO
Ci manca ancora
un po’ di
tranquillità:
la classifica
la guardo alla fine
zio e Torino, portandosi a soli
tre punti dal sesto posto. I numeri dicono anche che da Udine in poi (ultime sei gare) il Milan è sempre andato a segno.
Per questo va bene così, anche
se Clarence ammette di non essere pienamente soddisfatto:
«Non guardo la classifica più di
tanto, mancano 5 partite e io lo
farò solo alla fine. Per me è sufficiente perché così si rischia
molto di meno, non è stato un
bel gioco però succede, il Catania ha messo in difficoltà anche altri, non molla mai. Forse
manca ancora un po’ di tranquillità, a volte facciamo errori
tecnici nelle scelte, quando riuscivamo a tenere di più la palla
siamo andati al tiro. L’obiettivo
adesso è portare a casa il risultato, poi cercheremo di miglio-
rare anche il gioco». Clarence
ha spiegato anche l’esclusione
di Abate: «Stava giocando ma
si è fatto male, è subentrato Bonera che l’ha sostituito bene e
gli sto dando fiducia».
In attesa del Faraone Magari
per il finale di stagione tornerà
anche El Shaarawy: «Se tutto
andrà bene rientrerà nelle ultime due gare, forse per il derby», ha detto Adriano Galliani,
che poi ha aggiunto: «L’obiettivo per l’anno prossimo? Puntare ai primissimi posti e arrivare
in Champions. Quest’anno
l’unico obiettivo rimasto è l’Europa League e ci proviamo. Se
non ce la faremo sarà per demeriti nostri, non perché la società non vuole».
Clarence Seedorf, 38 anni, parla con Mario Balotelli, 23 anni BREGANI
© RIPRODUZIONE RISERVATA
12
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 14 APRILE 2014
SERIE A 33a GIORNATA
Altalenaemozionante
14’ PRIMO TEMPO
Sala dà il via al festival del gol
Jacopo Sala, 22 anni, approfitta della corta respinta di Neto
su tiro di Donadel per infilare di testa l’1-0 per il Verona ANSA
31’ PRIMO TEMPO
Cuadrado riprende l’Hellas
Cuadrado ristabilisce la parità: solita serpentina in velocità
per il colombiano, che poi batte Rafael sul suo palo ANSA
28’ SECONDO TEMPO
Gol dell’ex per Toni: il 2-3 arriva su rigore
Toni riapre la gara realizzando un rigore generoso fischiato
per un fallo di Pizarro su Iturbe: Neto è spiazzato LAPRESSE
32’ SECONDO TEMPO
Riecco Matri. E la Viola riallunga...
Matri entra e lascia il segno sulla sfida. Maietta intercetta di mano
un suo cross, poi dal dischetto è bravo a spiazzare Rafael LAPRESSE
Viola, cinque per 1000
È Luna Park Fiorentina
Il Verona resiste un tempo
La millesima vittoria in A porta le firme di Aquilani (doppietta), Cuadrado,
Borja Valero e del ritrovato Matri. L’Hellas si illude col vantaggio di Sala
DAL NOSTRO INVIATO
FABIO BIANCHI
@fabiowhites
VERONA
A passo di danza e di gol
verso l’Europa. A passo di tiqui
taka made in Montella per consolidare un 4° posto più che meritato, data la cronica assenze
delle due stelle d’area. La Fiorentina non poteva festeggiare
meglio le 1.000 vittorie in A.
Cinque reti dopo essere passato
in svantaggio contro l’ambizioso Verona che non ha rinunciato
al tridente ma che presto è retrocesso al centrocampo a 5 per
la pressione rivale. Cinque reti
senza un centravanti vero, almeno fino a mezzora dalla fine.
Fiorentina alla spagnola, olè. E
non solo per la presenza di
Borja Valero. Verona abbattuto,
anche se mai domato del tutto,
anche se è riuscito a fare 3 gol, 2
dei quali giocando in 10 per
l’espulsione di Donadel. C’è un
po’ di tutto in questa sfida come
si può intuire dagli 8 gol: prodezze, errori dei portieri e dell’arbitro Peruzzo. Su due rigori
concessi, quello al Verona è regalato: Iturbe cade ma Pizarro
non lo tocca. E poi annulla un
gol a Toni per fuorigioco che
non c’era. Al di là degli episodi,
emerge chiara una cosa: la Fiorentina è stata nettamente superiore al Verona. Che ora deve
abbandonare il sogno europeo,
se ancora l’aveva.
Che palleggio L’Aeroplanino
l’aveva detto alla vigilia: questo
modulo gli consente di sfruttare
l’abbondanza di trequartisti che
ha. E per ovviare, aggiungiamo
noi, alla cattiva vena di Matri,
l’unico «puntero» sano della rosa. Spesso ha utilizzato Ilicic come falso nueve, ora ha preferito
metterlo dietro le due mezze
punte Matos e Cuadrado. Ma invertendo l’ordine dei fattori il risultato non cambia. Se lasci
campo ai giocolieri viola, è difficile uscirne vivi. Ci vuole ritmo
per affrontarli. Se il pressing
non funziona o non c’è, ti ubriacano. E così è stato per il Verona
(senza l’atteso Romulo, preservato pare per la Nazionale) nonostante un ottimo Toni e un
Iturbe pericoloso, anche se solo
a tratti. E nonostante il vantaggio al minuto 14 di Sala che ha
sfruttato una brutta respinta di
VERONA
FIORENTINA
3
5
PRIMO TEMPO 1-2
MARCATORI Sala (V) al 14’, Cuadrado (F) al
31’, Aquilani (F) al 44’ p.t.; Borja Valero (F) al
18’, Toni (V) su rigore al 28’, Matri (F) su rigore al 32’, Aquilani (F) al 37’, Iturbe (V) al 46’
s.t.
VERONA (4-3-3)
Rafael; Cacciatore (dal 32’ s.t. Cirigliano),
Moras, Maietta, Agostini; Sala, Donadel,
Halfredsson (dal 42’ s.t. Pillud); Iturbe, Toni,
Marquinho. PANCHINA Nicolas, Albertazzi,
Donati, Martinho, Cacia, Jankovic, Rabusic,
Gomez Taleb, Gonzalez, Marques.
ALLENATORE Mandorlini.
ESPULSO Donadel al 23’ s.t. per gioco scorretto.
AMMONITI Sala, Maietta per gioco scorretto.
CAMBI DI SISTEMA nessuno.
BARICENTRO MOLTO ALTO 57,7 metri
© RIPRODUZIONE RISERVATA
RAFAEL È GIÙ DI TONO
PIZARRO GIRA A MILLE
VERONA 5
RAFAEL 4,5 Cuadrado tira una sassata, ma è sul suo
palo. Poi due respinte corte, una davvero grave, due
gol. Brutta prestazione.
CACCIATORE 5,5 Inchiodato dietro per necessità.
Non incide e poi esce acciaccato (Cirigliano s.v.).
MORAS 5 Meglio quando sale. In difesa lascia troppi
vuoti.
MAIETTA 5 Sfortunato quando causa il rigore.
Resiste meglio dei compagni, poi anche lui si fa
trovare impreparato su alcune incursioni.
AGOSTINI 5 Semaforo verde a Cuadrado sul primo
gol, assente anche nella diagonale sul secondo. E
davanti spreca un contropiede.
SALA 6 All’inizio non fa rimpiangere Romulo: avvia e
conclude l’azione dell’1-0. Poi si smarrisce
nella mediocrità del centrocampo gialloblù.
DONADEL 5 Filtro bucato. Non tiene in mezzo e si fa
espellere. Ha il merito però del tiro del gol del
vantaggio.
HALFREDSSON 5 Ubriacato dai tocchi viola. E se lui è
neutralizzato tutta la squadra ne risente.
ITURBE 6,5 L’ultimo ad arrendersi. Spesso
pericoloso. Gol bello e inutile.
IL MIGLIORE
7 TONI
Decisivo nel gol del vantaggio, firma il rigore, gli
annullano un gol regolare. Che fare di più?
MARQUINHO 5 O dell’evanescenza. Non incide e
copre poco, uno degli anelli deboli.
ALL. MANDORLINI 5 Non trova le contromisure.
Verona troppo arrendevole in mezzo e dietro.
Neto; Tomovic, Savic, Gonzalo Rodriguez,
Pasqual; Aquilani (dal 42’ s.t. Wolski), Pizarro, Borja Valero; Ilicic (dal 15’ s.t. Vargas);
Matos (dal 23’ s.t. Matri), Cuadrado. PANCHINA Lupatelli, Rosati, Diakite, Roncaglia,
Compper, Bakis, Joacquin, Anderson.
ALLENATORE Montella.
ESPULSI nessuno.
AMMONITI Savic, Pizarro per gioco scorretto; Neto per comportamento non regolamentare
CAMBI DI SISTEMA nessuno.
BARICENTRO MOLTO BASSO 42,2 metri
Neto sul tiro di Iturbe al primo
affaccio in area. La Fiorentina
non s’è scomposta: si è messa a
condurre la danza e con scambi
fitti, triangoli e i tagli di Cuadrado a Aquilani (sempre al posto
giusto) ha ubriacato il centrocampo avversario e reso fragile
la difesa già di suo non di ferro.
Il colombiano ha pareggiato con
una sassata su invito di Borja
Valero, Aquilani ha fatto il bis su
un cross di Pasqual che ha attraversato l’area senza che nessuno lo intercettasse. Con la rete
di Borja Valero e l‘espulsione di
Donadel che stendeva in chiara
occasione da gol Cuadrado,
sembrava si potesse mettere la
parola fine alla contesa. Il rigore
di Toni ha illuso il Verona. Solo
per una decina di minuti. Il tempo per vedere Matri, entrato da
poco, realizzare il rigore per il
mani di Maietta e Aquilani segnare in «tap in» il quinto gol
dopo un’altra brutta respinta di
Rafael. La rete di Iturbe nel finale è stata bella e inutile.
DI FA.BI.
h
FIORENTINA (4-3-1-2)
ARBITRO Peruzzo di Schio.
NOTE paganti 7.649, incasso di 121.692 euro;
abbonati 16.129, quota di 213.975,49 euro.
Tiri in porta 6-8. Tiri fuori 2-8. In fuorigioco
3-2. Angoli 3-7. Recuperi: 0’ p.t. 0’, s.t. 2’.
le Pagelle
FIORENTINA 7,5
Borja Valero appoggia in rete un assist perfetto di Aquilani, autore di una doppietta AP
DOPOGARA MONTELLA: «TANTE RETI SUBITE? OK SE GIOCHIAMO COSÌ»
Aquilani: «Gol arrivati nei momenti decisivi»
Maietta: «Ma la rete di Toni era regolare...»
MATTEO FONTANA
VERONA
La vittoria numero 1000
della Fiorentina in Serie A viene
salutata da Vincenzo Montella
con la soddisfazione dedicata
alla caratura della prova offerta
dai viola: «Abbiamo preso
qualche gol di troppo, ma
l’accetto – sorride – perché mi
piace quando vedo giocare la
squadra così». Verona battuto e
Montella spiega come: «Abbiamo
trovato gli spazi giusti con le
nostre imbucate. Sono tre punti
importanti, conquistati alla fine di
una gara divertente». Andrea
Mandorlini, tecnico dell’Hellas,
riconosce: «La loro qualità ha
fatto la differenza. La Fiorentina
ha dimostrato tutto il proprio
S
Montella
«Abbiamo preso
qualche gol
di troppo
ma l’accetto
perché mi
piacere vedere
la mia squadra
quando gioca in
questo modo»
ANSA
valore. Quando prendi cinque gol
non è facile parlare, ma lo spirito
della squadra è stato positivo.
Però siamo stati troppo allegri in
tante situazioni. Ci sarebbe
voluta la cattiveria agonistica del
derby col Chievo». Due gol per
Alberto Aquilani: «Col Verona
sembrava una sfida infinita. Sono
contento per le mie reti perché
sono arrivate nei momenti chiave
della partita. Adesso pensiamo
alla Roma, un incontro che per
me è sempre speciale». Amara
l’analisi di Domenico Maietta,
capitano del Verona, spiega: «Ci
abbiamo provato, anche quando
siamo rimasti in dieci. Gli episodi
ci hanno condannato: c’era un
fallo da espulsione su Iturbe e il
gol di Toni era regolare...».
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NETO 5,5 Il giorno delle respinte sbagliate. Lui sbaglia
su Donadel. Poi nel finale la sassata di Iturbe lo
sorprende.
TOMOVIC 7 Chilometri sulla fascia, sempre puntuale
in copertura e in offesa.
SAVIC 6 Tosto, fin troppo. Un fallo da…arancione.
GONZALO RODRIGUEZ 5,5 Toni lo mette in seria
difficoltà. Quando lo tiene in gioco, gli dà una mano
Peruzzo.
PASQUAL 6,5 Una gara ordinata, senza errori. E
impreziosisce la sua gara anche il cross-assist per
Aquilani.
MIGLIORE
h 7,5 ILAQUILANI
Sempre nel vivo del gioco e della zona gol. Una
doppietta e la zuccata che consente a Borja Valero di
segnare.
PIZARRO 7,5 Bagna con una super prestazione il
traguardo delle 350 gare in A. Se gira lui, la Viola si
trova che è un piacere. Peruzzo lo castiga con un
rigore che non c’è.
BORJA VALERO 7,5 Passator cortese. Coadiuva
centro e attacco, e mette anche lo zampino nel
tabellino dei marcatori.
ILICIC 6 Dietro le punte, qualche tocco di classe e
poco più.
VARGAS 6 Entra per Ilicic e ci mette sostanza.
MATOS 6 Frullino che lascia intravedere le sue
potenzialità. Incide poco però.
MATRI 6 Entra, ed è subito nel match: si procura e
firma il rigore della sicurezza.
CUADRADO 7,5 Anche dal centro riesce sempre a
fare la differenza con le sue accelerate. E segnare
gol-delizia.
ALL. MONTELLA 7 Viola alla spagnola, olè. Rinuncia
al puntero per sfruttare i giocolieri. I fatti gli danno
ragione.
GLI ARBITRI PERUZZO 5 Rosso severo a
Donadel, ma da regola. Non c’è rigore su Iturbe,
Toni non è in fuorigioco quando segna.
Iannello 5 – La Rocca 6; Di Bello 6 – Bruno 6
LUNEDÌ 14 APRILE 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 14 APRILE 2014
SERIE A 33a GIORNATA
COPPIA D’ORO L’ATTACCANTE NAPOLETANO STACCA TEVEZ AL COMANDO DELLA CLASSIFICA CANNONIERI: 19 CENTRI SENZA RIGORI
Ciro & Alessio, i signori 32 gol
Cairo: «Farò di tutto per tenerli»
I torinisti sono
il duo più prolifico
della A: per il record
di Pulici-Graziani
mancano solo 2 reti
FRANCESCO BRAMARDO
TORINO
«Siamo la coppia più bella del mondo e ci dispiace per
gli altri» verrebbe da cantare a
Ciro Immobile e Alessio Cerci,
non fosse che i due attaccanti
del Torino non erano ancora
nati quando nel 1967 Mina e
Celentano duettavano in tv.
Senza dubbio Ciro e Ale sono la
coppia più prolifica della Serie
A, un gol in più di Tevez-Llorente, 32 reti delle 49 messe a segno
dal Torino sono loro. E che gol,
mica «gollonzi», roba da cineteca, come i due palloni infilati all’incrocio alle spalle di Perin nello spazio di due minuti.
Patto granata Oggi i protagonisti dell’Olimpico si ritroveranno a Coverciano, obiettivo il Brasile, viaggio fin qui ampiamente
meritato. Parleranno di mondiali ma anche di Europa League, di
quei 51 punti che rappresentano
un record negli ultimi 40 anni, i
50 che Ventura in carriera ha
Ciro Immobile, 24 anni, esulta con Alessio Cerci, 26 LIVERANI
centrato una volta con il Bari,
dei bonus che a 20 gol Urbano
Cairo scucirà a Ciro Immobile, e
alla squadra se sarà sesto posto.
Parleranno nel viaggio, lontano
da orecchie indiscrete, di quel
patto con l’allenatore per la
prossima stagione, ancora un
anno tutti al Toro per centrare
l’Europa League, se non arrivasse al primo tentativo. A Roma
Cerci contro la Lazio sarà in tribuna, era diffidato e lo spogliarello sul gol lo terrà ai box, Immobile proverà ad allungare nella classifica cannonieri, 19 reti
senza un calcio di rigore, a meno
due gol dalla storia granata, da
Pulici e Graziani. Per ora Ciro è
capocannoniere e re dei bomber
formato trasferta (9 reti), Cerci
con 9 è leader per gli assist.
Rivincita Alessio la classe, Ciro il fiuto del gol, reti simili, come la gioia. «È vero, sono istintivo – ammette Immobile –. Ventura mi dice che a volte dovrei
Torino: Immobile+Cerci
Tempesta perfetta in 2’
Partita imbrigliata dalla tattica. A 5’ dalla fine segna Gilardino,
ma i granata ribaltano il Genoa con 2 gol in pieno recupero
DAL NOSTRO INVIATO
FABIO LICARI
TORINO
Dopo 85 minuti di niente, le brutte addormentate nel
campo si svegliano. O meglio,
si svegliano Gilardino, Immobile e Cerci, quelli che non ci
stanno e cantano fuori dal coro. Piovono così spettacolo,
emozioni, lacrime, gol: tutto il
bello del calcio liofilizzato in
9’ incredibili, ma prima sepolto a lungo da tatticismi, «gestione» dei risultati e tecnica
non eccelsa. Sceneggiatura
ormai nota dalle nostre parti:
alla quale non sfuggono neanche Torino e Genoa, proprio
un peccato, nel giorno in cui
— uno senza ossessioni di
coppa, l’altro salvo — avrebbero potuto divertirsi. Per fortuna nel finale arrivano i «nostri» a stravolgere uno 0-0 ormai scritto. Cioè Gilardino,
uno che ha sempre voglia di
dimostrare qualcosa anche
entrando dalla panchina. E i
gemelli del gol Immobile-Cerci con il Mondiale nel mirino,
soprattutto Immobile per una
notte capocannoniere con 19
gol aspettando Tevez. Lo 0-0
diventa prima 0-1, e poi all’improvviso 2-1, senza respiro: il
Torino, perché no, rifà un pensierino all’Europa League, il
Genoa non si dà pace.
Uno-due finale Un bum-bum
che rende quasi epica questa
sfida, salvandola dall’archiviazione frettolosa: non la vergogna dello 0-0 dell’anno
Play Glik Se uno spettatore
fosse entrato al gol di Gila, però, non si sarebbe perso niente. Fino ad allora ritmi bassi e
moduli simili (3-5-2) che fini-
Con questi 3 punti
il Toro adesso
rifà un pensierino
all’Europa League
48
i punti
del Toro
Sono 48 i punti
in classifica del
Toro, record
nell’era Cairo in
serie A. Ora si
punta a
superare i 50
del Bari dei
«miracoli» di
Ventura. Nel
1976-77 (due
punti a vittoria)
il Torino di
Radice era
arrivato a 50
TORINO
GENOA
2
1
PRIMO TEMPO 0-0
MARCATORI Gilardino (G) al 40’, Immobile
(T) al 47’, Cerci (T) al 48’ s.t.
TORINO (3-5-2)
Padelli; Bovo, Glik, Moretti; Maksimovic, El
Kaddouri, Vives (dal 43’ s.t. Meggiorini),
Basha (dal 12’ s.t. Gazzi), Vesovic (dal 45’
s.t. Barreto); Cerci, Immobile.
PANCHINA Gomis, Berni, Rodriguez, Barreca, Tachtsidis.
ALLENATORE Ventura
CAMBIO DI SISTEMA 4-2-4 dal 45’ s.t.
BARICENTRO MEDIO 51,8 metri
ESPULSI nessuno.
AMMONITI Bovo per gioco scorretto, Immobile e Cerci per comportamento non
regolamentare.
GENOA (3-5-2)
Perin; Burdisso, De Maio, Marchese; Motta (dal 24’ s.t.Antonini), Sturaro, Bertolacci, De Ceglie (dal 28’ s.t. Gilardino), Antonelli; Fetfatzidis (dal 15’ s.t. Konatè), Calaiò.
PANCHINA Bizzarri, Donnarumma, Gamberini, Cabral, Cofie, Portanova.
ALLENATORE Gasperini
CAMBIO DI SISTEMA 4-3-3 dal 28’ s.t.
BARICENTRO BASSO 49,1 metri
ESPULSI nessuno.
AMMONITI De Maio, Calaiò, Motta e Bertolacci per gioco scorretto.
ARBITRO Mariani di Aprilia
NOTE paganti 7.328, incasso euro 140.865;
abbonati 16.129, quota euro 213.975,49.
Tiri in porta 5-6. Tiri fuori 4-2. Angoli 4-5.
In fuorigioco 2-2. Recuperi 1’ pt, 4’ st.
scono con l’annullarsi in frequenti confronti a uomo: tipo
Vives che lascia la bacchetta
del play a Glik, con esiti facilmente immaginabili, per preoccuparsi di sbarrare la strada
al più offensivo Bertolacci.
Certo, l’interpretazione è diversa e Gasperini fa più esperimenti di Ventura, vedi Marchese a elastico per stoppare
Gazzi in mediana e poi tornare
in difesa: il Genoa è corto, preferisce parlarsi per linee orizzontali oppure lanciando le fasce, ma niente sovrapposizioni né incursioni, e soprattutto
Calaiò-Fetfatzidis non si fanno
mai largo in area. Il Torino ci
prova più in verticale, con Cerci largo a sinistra e lo scatenato Immobile a sfiancarsi in un
gran lavoro di sponde al volo e
rincorse per andare al tiro: la
squadra però è lunga e il centrocampo non appoggia le
punte. Poi il cataclisma finale.
E adesso per il Toro i 51 punti
del ’76-77 (ma la vittoria ne
valeva 2) sempre più vicini. Il
Genoa invece allunga la serie
negativa: un solo successo
nelle ultime sette partite. Ma
una botta così fa più male.
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le Pagelle
DI F. LI.
VESOVIC SBAGLIA, GAZZI VOLITIVO
MARCHESE SI SDOPPIA, CALAIÒ GIÙ
TORINO 6,5
PADELLI 6,5 L’unico brivido glielo
procura Glik con il colpo di testa
all’indietro: si allunga e salva.
BOVO 6 Regge bene: i gol arrivano
dalla sua zona, ma da fuori.
GLIK 6 Attento in difesa. Ma Vives
si disinteressa del gioco e gli lascia
costruire troppo.
MORETTI 5,5 Si fa anticipare da
Gilardino macchiando una giornata
tranquilla.
MAKSIMOVIC 5,5 D’accordo
blindare la difesa, ma così è troppo.
EL KADDOURI 5 Distratto,
impreciso e sotto ritmo. Non basta
la palla dell’1-1 appoggiata a
Immobile.
VIVES 5,5 Saranno le consegne di
Ventura, però passa un tempo a
fare da schermo a Bertolacci. Nel
secondo costruisce ma è
impreciso. (Meggiorini s.v.)
BASHA 5,5 Qualche recupero ma si
vede poco. Esce per infortunio.
GAZZI 6 Dentro per Basha ci mette
la solita grinta, tanto che Gasperini
mette Marchese alle sue costole.
VESOVIC 5 L’altro esterno è ancora
più timido: i compagni lo ignorano e
non «stoppa» Sturaro che lancia
Gila. (Barreto s.v.)
CERCI 7 Non una gran partita,
impreciso e un po’ svogliato, fino al
grandissimo gol che cambia tutto.
IL MIGLIORE
7,5 IMMOBILE
Oltre al gol, che pure è bellissimo,
un gran lavoro di raccordo, sponde
di prima, difesa sugli angoli: finisce
che arriva al tiro stanco e
annebbiato. Moderno e generoso.
h
Alessio Cerci dribbla Giovanni Marchese e anticipa Nicolas Burdisso prima di trovare Ia splendida rete di destro IPP
scorso, questo no, ma tanta
noia, errori, occasioni al minimo sindacale. Una tipica recita di fine stagione, non fosse
per un retropassaggio di testa
di Glik che per poco non beffa
Padelli. Finché arriva il 40’
s.t., il mezzogiorno di fuoco
che scuote due pistoleri con le
colt ben protette nella fondina. Gila, entrato da poco e imbeccato da Sturaro, anticipa
Moretti sulla linea, alla sua
maniera: 1-0 per il Genoa,
sembra fatta, addio Torino.
Addio? Il contrario: nel recupero ecco l’assalto disperato a
quattro punte, dentro Meggiorini e Barreto, e due gran diagonali da fuori, Immobile di
destro al 47’ e Cerci di sinistro
al 48’. Tiri dell’orgoglio e della
disperazione, quasi senza
prendere la mira. Perin, l’altro
osservato speciale di Prandelli, affonda due volte. Ventura
è in versione canguro, Gasperini con gli occhi sbarrati di
stupore.
Noia, tanti errori
e occasioni
al minimo: poi
il bum bum che
cambia il match
4
I NUMERI
anche pensare un po’ di più». Il
gol al Genoa sa di liberazione.
«Mi sono tolto la maglia perché
volevo sfogare un po’ di rabbia,
solo io e la mia famiglia sappiamo cosa è successo a Genova.
Volevo sfogarmi, ce l’ho fatta. Il
Toro mi sta rilanciando, la sua
gente mi sta rilanciando. Non
posso che esserne grato, è qui il
mio futuro». Le stesse parole
d’amore di Cerci, che nonostante i ponti d’oro di club, anche esteri, apre al Toro, e il presidente Cairo apprezza. «È
un’emozione incredibile, sto
vivendo un sogno – le parole di
Alessio –, dopo il gol non stavo
più nella pelle. Il futuro? Io qui
sto bene, ho due anni di contratto, finiamo bene la stagione e poi parlerò con Cairo, prima o dopo il Brasile». E il presidente: «Farò di tutto per mantenere la squadra tutta,
riscattando chi è da riscattare e
migliorandola».
ALL. VENTURA 6 Tutto è bene quel
che finisce bene: la formula 4 punte
poteva anticiparla invece di
aspettare il recupero.
GENOA 6
PERIN 5,5 Sarebbe più semplice
che per Padelli se Immobile e Cerci
non s’inventassero botte
imparabili.
BURDISSO 6 Il mestiere lo aiuta:
attento, rischia poco.
DE MAIO 6 Fisico per contrastare
Immobile, ma più lento del solito.
MARCHESE 6,5 Concentrato su
Cerci al quale concede poco.
Dentro Gazzi, si sdoppia: centrale
difensivo e mediano. Bene.
MOTTA 5,5 Vesovic concede
spazio. Qualche anno fa ne
avrebbe approfittato.
ANTONINI 5,5 Entra e fa il laterale
e la mezzala, senza incidere.
STURARO 6 Non sempre nel
gioco, confeziona l’assist per Gila.
BERTOLACCI 6 Parte centrale
basso, poi si alza e la strategia
prevede che Calaiò e «Fetfa» si
allarghino per concedergli il tiro.
Fatto, ma sempre male.
DE CEGLIE 6 Qualche bel
triangolo, ma gli manca l’assist.
MIGLIORE
h 6,5 ILGILARDINO
Risparmiato fino al 28’ s.t., entra e
la mette dentro. Da centravanti
vecchi tempi. Di più non poteva.
ANTONELLI 5,5 Anche da lui ci si
potrebbe aspettare più spinta.
FETFATZIDIS 5 Diversi errori, una
brutta palla persa.Infatti esce.
KONATÈ 5 Attaccante esterno e
anche laterale: non si «sente».
CALAIÒ 5,5 Si sbatte, lotta,
insegue ma toccherebbe a lui
andare al tiro: non lo fa mai.
ALL. GASPERINI 6 Un po’ di
sfortuna, ma chissà che troppa
creatività tattica non rischi di
confondere i suoi.
GLI ARBITRI MARIANI 6,5 Tutto piuttosto facile, poche proteste e
sette ammonizioni giuste. Iori 6-Stallone 6; Tommasi 6-Fabbri 6
LE REAZIONI
Ventura si esalta : «Che grinta»
Gasp: «Puniti da due prodezze»
TORINO (fra. br.)
Gianpiero Ventura al gol
di Cerci è entrato in campo,
il preparatore dei portieri,
Alessandro Zinetti nel saltare
per la gioia si è rotto il tendine
d’Achille (toccherà a Gillet
allenare pro-tempore
i compagni tra i pali). «Solo
qualche tempo fa il Toro solo lo
0-1 al 40’ si sarebbe seduto, al
gol di Immobile ho visto negli
occhi la voglia di vincere» le
parole di Ventura. «Che poi sia
riuscita la magia di Cerci ben
venga ma è lo spirito, la
maturità di squadra che conta.
Gazzi che gioca poco e sradica
la palla per servirla a Cerci è
l’esempio per chi verrà».
Deluso dal risultato Gian Piero
Gasperini. «Due gol nel
recupero e in meno di due
minuti, è un record. Fino al 92’
l’avevamo giocata meglio e
vinta meritatamente, siamo
stati puniti da due prodezze
straordinarie. Il pari ci stava
stretto, la sconfitta è difficile da
digerire ma siamo al livello degli
avversari, un buon segnale per
la prossima stagione».
LUNEDÌ 14 APRILE 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
15
SERIE A 33a GIORNATA
il protagonista
HIGUAIN
MIMMO MALFITANO
NAPOLI
La pazza idea
del Pipita-gol:
vuole diventare
capocannoniere
È salito a quota 17 reti, Immobile è a 19
«Il mio rapporto con Rafa? Non mi
ha mai fatto mancare la sua fiducia»
La prima tripletta italiana lo rilancia prepotentemente nella contesa per il titolo di
capocannoniere. Al momento, comanda Ciro Immobile,
salito a quota 19 dopo la rete
al Genoa. Gonzalo Higuain,
finora, ha sommato 17 reti e
non ha alcuna intenzione di
arrendersi: il titolo lo vuole
per sé e per i tifosi napoletani
che ne hanno fatto un idolo
incontrastato. Che domenica,
dunque, quella del Pipita! Come un ciclone si è abbattuto
sulla Lazio e sul difensore
biancoceleste Novaretti, argentino come lui: è subentrato dopo 18 minuti dall’inizio
della ripresa e da quel momento la sua domenica è diventata un incubo, per ben
due volte Higuain l’ha uccellato, condannando la Lazio
alla sconfitta.
1
Sorriso ritrovato Il club di
Lotito è tra i preferiti del Pipita. I numeri, infatti, raccontano che nelle tre sfide disputate finora, tra campionato (2)
e Coppa Italia (1) l’attaccante
argentino è andato in rete 6
volte, raggiungendo quota 24
in stagione. Un rendimento
alto, che dimostra quanto sia
stato determinante il suo apporto nei risultati del Napoli.
In un solo pomeriggio Higuain s’è lasciato alle spalle il
nervosismo dimostrato nelle
scorse settimane, nei momenti delle sostituzioni volute da
Benitez. «La sua fiducia non
mi è mai mancata», ha spiegato il giocatore nel dopo
partita, allontanando così ogni possibilità di polemica con l’allenatore. In effetti, prima
della tripletta di ieri
pomeriggio, il Pipita
non segnava da quattro partite, una condizione che aveva aperto
2
S
Gonzalo
Higuain
26 anni,
6 gol alla Lazio
in tre gare tra
Serie A
e Coppa Italia
LAPRESSE
ad alcune considerazioni,
soprattutto dopo che il tecnico spagnolo l’aveva sostituito nelle ultime tre gare. Ma
contro la Lazio ogni sospetto è stato cancellato.
«La verità è che era una
partita importante, ho
giocato come faccio sempre e questa volta la palla è
entrata. Sono felice per me
e per la squadra, una vittoria rigenerante dopo la sconfitta con il Parma. La fortuna
ci ha aiutato, abbiamo ribaltato il risultato e sono felice
per questo», ha osservato
l’attaccante argentino.
Dedica Dopo il primo gol,
Higuain ha mostrato una
maglietta celebrativa per
onorare la memoria di Giuseppe Feola, giovane mediano del San Felice a Cancello,
ex vivaio Napoli, morto di
recente in un incidente stradale con il suo motorino.
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le Pagelle
DI L. CAL.
REINA, CHE PARATE. ALBIOL DELUDE
GIORNATA NO PER CANA, BENE ONAZI
NAPOLI 6,5
3
1 È il 49’ del secondo tempo: Higuain beffa Berisha dopo aver saltato Novaretti,
per il Napoli è il 4-2 2 Il destro di Dries Mertens, 26 anni: il belga fa 1-1, ottavo gol
in A 3 Il fuorigioco di Higuain nell’azione che poi porta al rigore del 2-1 IPP-ANSA-SKY
Triplo Higuain, ahi Lazio
Il Napoli fa 600 in casa
L’argentino ne fa tre e così Benitez si salva dagli errori difensivi
Ma i biancocelesti protestano: c’è fuorigioco sul rigore del 2-1
DAL NOSTRO INVIATO
LUCA CALAMAI
NAPOLI
El Pipita contro l’Apache.
Diciassette reti contro diciotto.
C’è qualcuno in casa partenopea che sogna ancora il sorpasso alla Juve. Anche se in palio
non c’è lo scudetto ma la classifica dei cannonieri. La prima
tripletta in campionato di
Gonzalo Higuain accende l’entusiasmo dei quarantamila del
San Paolo. L’urlo finale è tutto
per il campione argentino che
chiude la sua domenica da copertina andando ad abbracciare il maestro Rafa. Il segno di
pace tanto atteso dopo qualche incomprensione del passato. El Pipita può vincere la classifica dei goleador. La sfida
con Tevez si deciderà allo
sprint con il giovane Immobile
e l’intramontabile Toni come
possibili incomodi. Il fuoriclasse argentino, che è riuscito
a non far rimpiangere Cavani,
intanto ha già vinto il confronto a distanza con il primo anno
in maglia partenopea del divino Diego. Maradona si fermò a
quota quattordici. Ma è un paragone che El Pipita vive con
imbarazzo. Diego è Diego. Comunque inimitabile. Higuain è
arrivato a 24 centri stagionali,
con l’aggiunta di undici assist.
NAPOLI
LAZIO
4
2
PRIMO TEMPO 1-1
MARCATORI Lulic (L) al 21’, Mertens (N) al 42’
p.t.; Higuain (N) su rigore al 3’, al 22’ e al 49’,
Onazi (L) al 36’ s.t.
NAPOLI (4-2-3-1)
Reina; Henrique, Albiol (dal 1’ s.t. Fernandez), Britos, Ghoulam; Behrami, Jorginho
(dal 36’ s.t. Mesto); Mertens (dal 20’ s.t. Callejon), Pandev, Insigne; Higuain.
PANCHINA Colombo, Doblas, Reveillere, Inler, Dzemaili, Hamsik, Zapata.
ALLENATORE Benitez.
BARICENTRO BASSO 49,1 metri
CAMBI DI SISTEMA nessuno.
ESPULSI nessuno.
AMMONITI Fernandez, Britos e Jorginho per
gioco scorretto; Higuain per simulazione e
Mertens per comp. non regolamentare.
LAZIO (3-4-3)
Berisha; Ciani, Cana, Radu; Konko, Onazi,
Ledesma, Lulic (dal 28’ s.t. Cavanda); Candreva, Mauri (dall’11’ s.t. Postiga), Anderson
(dal 18’ s.t. Novaretti).
PANCHINA Guerrieri, Strakosha, Crecco,
Pereirinha, Kakuta, Perea, Minala.
ALLENATORE Reja.
BARICENTRO MOLTO BASSO 46,5 metri
CAMBI DI SISTEMA dal 6’ s.t. 4-4-1
ESPULSI Cana al 4’ s.t. per doppia ammonizione (gioco scorretto e gioco scorretto).
AMMONITI Ledesma per fallo di reazione.
ARBITRO Banti di Livorno.
NOTE spettatori 39.987 per un incasso di
688.697 euro. Tiri in porta: 8-5; tiri fuori:
4-5; angoli: 4-1; fuorigioco: 4-3. Recuperi:
primo tempo 0; secondo tempo 4’.
L’obiettivo è di provare a toccare quota trenta. C’è ancora
qualche partita in campionato
e la finale di Coppa Italia. Provarci è un dovere.
campionato al San Paolo, che
vuole chiudere la stagione con
un terzo posto che non è male
e alzando la Coppa Italia.
Difesa ballerina Rafa, però,
Quota 600 El Pipita spacca la
partita nella ripresa dopo un
primo tempo senza lampi. Le
squadre vanno al riposo sull’1-1 frutto di un micidiale diagonale di Lulic (perso incredibilmente da Albiol) e di un siluro da circa venticinque metri
di Mertens. Un’altra delle ali
che stanno regalando spettacolo in questo campionato. Gara in equilibrio, insomma, che
salta per aria dopo tre minuti
del secondo tempo. Higuain è
in fuorigioco quando triangola
con Mertens: il belga poi, al
momento del tiro viene messo
giù da Cana. Rigore ed espulsione per doppio giallo. Ma
l’azione doveva essere cancellata. Dal dischetto il fenomeno
argentino fa centro. E inizia il
suo show. Gonzalo bissa al 22’
con un fantastico controllo al
volo e conclusione imparabile
e chiude (4-2) con un altro numero da bomber vero bruciando ancora una volta il fragile
Novaretti. Dribbling e conclusione imparabile per Berisha.
Tanta roba. Questo Higuain è
l’anima vincente di un Napoli,
alla sua vittoria numero 600 in
farà bene a dare uno sguardo
anche all’altro Napoli. Reina è
l’unico a salvarsi di un reparto
difensivo sempre in difficoltà.
Disastroso Albiol, insicuro Britos, balbettante Fernandez. Su
questo fronte Benitez ha molto
da lavorare. Non ha convinto
al cento per cento neppure la
coppia di centrocampisti
Behrami-Jorginho. Molto impegno, molta aggressività soprattutto da parte del nazionale svizzero ma poche idee in fase di costruzione di gioco. E la
Lazio? La squadra di Reja si è
lamentata per alcune decisioni
arbitrali. Proteste corrette per
il fuorigioco di Higuain nell’azione del rigore-espulsionegol mentre non è fallosa la deviazione di Mesto sul cross di
Cavanda. La squadra biancoceleste vede allontanarsi il sogno Europa League ma basta
leggere l’elenco degli indisponibili (sette infortunati e uno
squalificato) per capire che
Reja ha più di un’attenuante. E
comunque ha fatto soffrire il
Napoli fino all’ultimo minuto.
Non un avversario qualsiasi.
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REINA 6,5 È l’unico top-player del
reparto difensivo del Napoli. Oltre
a due parate decisive confeziona
con un rilancio perfetto l’assist per
l’ultimo gol di Higuain.
HENRIQUE 6 Meno aggressivo del
solito sulla corsia di destra.
ALBIOL 4,5 Si fa beffare come un
ragazzino sul gol di Lulic.
FERNANDEZ 5 Tanto fisico ma
poca personalità.
BRITOS 5 Spesso fuori tempo
nelle diagonali difensive.
GHOULAM 6 Cesella qualche
cross interessante.
BEHRAMI 6,5 Il solito guerriero.
JORGINHO 6 Fatica nel
centrocampo a due di Benitez. Si
salva con qualche tocco elegante.
MESTO 5,5 Torna in campo dopo
una vita. Ma non ha ovviamente il
ritmo giusto.
MERTENS 7 Il gol è una magia. In
più si conquista il rigore. Decisivo.
CALLEJON 6 Entra quando il
Napoli ha già il freno a mano tirato.
PANDEV 5,5 C’è ma non si vede.
INSIGNE 6 Sfiora il gol con un
destro da dentro l’area. E’ sempre
nel cuore della gara. Indossa per
la prima volta la fascia di capitano.
Un vero onore per questo
scugnizzo.
MIGLIORE
h 7,5 ILHIGUAIN
Un killer del gol. Il San Paolo ha un
nuovo campione da amare.
ALL. BENITEZ 6 Propone molte
novità. Forse troppe. Non
convincono i difensori e i due
centrocampisti. Ma il Napoli corre
e questo è un buon segno in vista
della finale di Coppa Italia.
LAZIO 5,5
BERISHA 6 Non ha colpe sui gol.
Anzi, ne evita almeno altri due.
CIANI 5,5 Generoso ma impreciso.
CANA 4,5 Rischia il rosso diretto
per un intervento su Mertens. Poi
stende in area il belga provocando
rigore ed espulsione. Giornataccia.
RADU 6 Una prova con poche
sbavature.
KONKO 5,5 Finisce troppo spesso
ai margini del gioco.
ONAZI 6,5 Il gol è la ciliegina su una
gara tutta sostanza.
LEDESMA 6 Trenta minuti pieni di
idee poi, si spenge di colpo.
Comunque non si nasconde mai.
MIGLIORE
h 6,5 ILLULIC
Un gran gol e tante iniziative. Esce
per un problema fisico.
CAVANDA 6 Entra in partita con lo
spirito giusto.
CANDREVA 6 Una spina nella
difesa del Napoli fino a quando la
squadra di Reja non resta in dieci
uomini. Poi arretra per dare una
mano al centrocampo.
MAURI 6 Non sfigura nell’inedita
versione da «falso nove». È lui a
servire l’assist per il gol di Lulic.
POSTIGA 5,5 Porta un paio di
assalti alla difesa del Napoli. Ma
non fa mai male.
ANDERSON 5,5 Ha qualità. Si vede.
Ma deve trovare continuità.
NOVARETTI 4,5 Entra e gli tocca
incrociare Higuain. Non poteva
capitargli niente di peggio. Infatti va
in tilt.
ALL. REJA 5,5 Non convince il
cambio Anderson-Novaretti. Che la
Lazio paga a caro prezzo. Però
anche con un uomo in meno mette
in difficoltà un signor Napoli.
ARBITRO BANTI 5,5 – Higuain è in fuorigioco nell’azione che porta
al rigore trasformato dall’argentino. In più non ammonisce Behrami
nell’azione che porta ai gialli di Ledesma e Mertens.
COSTANZO 6- GRILLI 5-MAZZOLENI 6-GERVASONI 6.
LA POLEMICA CON L’ARBITRO BANTI
Reja: «Siamo stati penalizzati
Avremmo meritato il pareggio»
NAPOLI Una sconfitta
piena di rimpianti. La Lazio si
rammarica per le occasioni
mancate e per alcune decisioni
arbitrali. «Sì, certi episodi
hanno cambiato la partita —
attacca Edy Reja —. Sul rigore
che ha portato il Napoli in
vantaggio e lasciato noi in dieci
uomini c’era un fuorigioco di
Higuain. Se fosse stato
fischiato sarebbe stato tutto
diverso. E poi anche Mertens
si è lasciato cadere con troppa
facilità. Poi nel finale, sul 3-2,
ci poteva stare pure un rigore
per noi. I ragazzi giurano che
Mesto ha deviato con il
braccio il cross di Cavanda.
Peccato, abbiamo giocato
bene, specie nel primo tempo,
avremmo meritato il
pareggio». L’operato di Banti
viene censurato pure dal d.s.
Tare: «Il fuorigioco di Higuain
era evidente. E poi quel mani di
Mesto poteva essere punito
con un rigore per noi. Sarebbe
bello se ogni tanto qualche
episodio dubbio fosse valutato
a nostro favore».
Stefano Cieri
16
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LUNEDÌ 14 APRILE 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
17
SERIE A POSTICIPO 33a GIORNATA
Juve per tenere le distanze
DAL NOSTRO INVIATO
G.B. OLIVERO
VINOVO (Torino)
Fosse per lui, giocherebbe sempre. E allora, quando
oggi Antonio Conte gli chiederà se se la sente, Carlitos Tevez
gli risponderà probabilmente:
«Sì, mister». Questa volta però
l’allenatore della Juve potrebbe anche non ascoltare l’Apache e mandarlo in panchina a
Udine. Troppo importante l’argentino nello sprint finale,
troppo determinante per rischiare di perderlo. Tevez ha
ancora un fastidio all’adduttore e stasera potrebbe restare
fuori: al suo posto giocherebbe
Sebastian Giovinco, provato
insistentemente nell’allenamento di ieri in coppia con Llorente.
Re dei bomber Tevez finora
ha saltato solo le trasferte sul
campo del Genoa (1-0) e del
Napoli (0-2). Nelle due partite
giocate senza di lui la Juve ha
segnato solo su punizione con
Pirlo. Un segnale abbastanza
chiaro che Conte non può
ignorare. Ma il tecnico non
vuole correre rischi, anche
perché la Juve insegue un doppio obiettivo e la presenza di
Tevez è fondamentale pure in
Europa League. Ieri Ciro Immobile ha staccato nuovamente l’Apache in classifica cannonieri: 19 gol a 18. Toni e Higuain sono arrivati a 17 e quindi sono in piena corsa per il
titolo di re dei bomber. Carlitos
ha sempre spiegato che non gli
interessa la leadership tra i
marcatori e che la sua unica
ambizione è spingere la Juve
verso lo scudetto. Ma è chiaro
che non gli dispiacerebbe festeggiare la sua prima, splendida stagione italiana con una
soddisfazione personale. Conte ieri ha sottolineato di fare
sempre «scelte ponderate in
maniera scientifica». Oggi, però, sarà in difficoltà: mandare
Tevez in campo e correre un rischio (seppure calcolato) o affidarsi a Giovinco? Una decisione che il tecnico, dopo aver
ascoltato Carlitos, prenderà da
solo.
Senza paura E solo contro
tutti, Antonio Conte sta parecchio bene. Il rumore dei nemici, per dirla con Mourinho, lo
carica. Nel clima di tensione si
trova perfettamente a suo
agio. Le sottili provocazioni
che arrivano da Roma, quindi,
non lo scompongono affatto.
Garcia dice che la vittoria dei
giallorossi sull’Atalanta mette
4
LA VOLATA SCUDETTO
Legenda:
Molto difficile
33ª
GIORNATA
JUVENTUS
ROMA
Difficile
Impegnativa
34ª
35ª
Facile
In MAIUSCOLO le gare in trasferta
Molto facile
36ª
37ª
38ª
84
UDINESE
Bologna
SASSUOLO
Atalanta
ROMA
Cagliari
79
Atalanta
(giocata sabato)
FIORENTINA
Milan
CATANIA
Juventus
GENOA
23
GDS
Obiettivo: tornare a +8
Conte non rischia Tevez
A Udine largo a Giovinco
L’argentino vorrebbe giocare, ma ha dolori all’adduttore
Nelle due gare senza l’Apache, in gol solo Pirlo su punizione
UDINESE
JUVENTUS
(3-5-1-1)
(3-5-2)
OGGI ore 20.45 ARBITRO Rizzoli
22 SCUFFET
75
HEURTAUX
5
DANILO
11
DOMIZZI
8
20
3
37
34
BASTA YEBDA ALLAN PEREYRA G. SILVA
32
BRUNO FERNANDES
10
DI NATALE
12
14
GIOVINCO LLORENTE
MARCHISIO
POGBA
22
8
21
6
26
ASAMOAH
PIRLO
LICHTSTEINER
3
CHIELLINI
5
4
CACERES
OGBONNA
1 BUFFON
PANCHINA 1 Brkic, 99 Benussi, 4
Naldo, 6 Bubnjic, 18 Jadson, 27 Widmer,
14 Mlinar, 66 Pinzi, 94 Zielinski,
70 Maicosuel, 17 Nico Lopez, 9 Muriel.
ALL. Guidolin. BALLOTTAGGI DomizziBubnjic 60-40%, Yebda-Pinzi 70-30%,
Gabriel Silva-Widmer 60-40%. SQUAL.
Badu (1). DIFF. Lazzari, Gabriel Silva,
Muriel. INDISP. Kelava, Lazzari
PANCHINA 30 Storari, 34 Rubinho, 13
Peluso, 19 Bonucci, 33 Isla, 20 Padoin,
23 Vidal, 9 Vucinic, 10 Tevez, 18
Osvaldo, 27 Quagliarella. ALL. Conte
BALL. Ogbonna-Bonucci 65-35%,
Chiellini-Bonucci 65-35%, GiovincoTevez 55-45%. SQUAL. nessuno
DIFF. Lichtsteiner, Bonucci, Llorente.
INDISP. Barzagli (4 gg), Pepe (da valut.)
TV Sky Sport 1, SuperCalcio e Calcio 1
Mediaset Premium Calcio e Premium Play
pressione alla Juve? Questa la
risposta di Conte: «Ho detto e
ridetto in passato che lo scudetto non era vinto. E le mie
scelte di formazione nascevano proprio da questa considerazione. Evidentemente, se
adesso tutti sono convinti che
il campionato sia riaperto, ho
ragionato nel modo giusto. Sapevo che la Roma non avrebbe
mollato: è una rivale forte, ma
non ho paura». Sempre Garcia
ha detto che la Roma si sente
sola contro tutti. A Conte in
questo caso scappa un sorriso:
«È una sua idea. E comunque
Carlos Tevez,
30 anni,
vice bomber
della Serie A
con 18 gol.
Immobile
è primo a 19,
Toni e Higuain
a 17 LAPRESSE
I NUMERI
per loro è un pensiero sporadico, per noi è sistematico. La Juve da sempre è sola contro tutti». Oggi è soprattutto contro
l’Udinese e probabilmente non
giocherà Arturo Vidal: «Valuteremo se rischiarlo, ha questo
dolore al ginocchio che va monitorato. Dovremo stare attenti perché chi affronta la Juve fa
sempre la partita della vita».
La partita della vita con la maglia bianconera non l’ha ancora fatta Osvaldo, ma Conte lo
coccola: «Daniel si applica
molto in allenamento. Ha avuto poco tempo per assimilare le
situazioni di gioco e ha dovuto
lavorare parecchio dal punto
di vista atletico, ma è sempre
disponibile. Sono sicuro che ci
darà una mano importante in
questa fase decisiva». In effetti
è la prima volta che la Juve di
Conte arriva a fine aprile in
corsa sia in Italia sia in Europa:
«L’annata è stata stressante,
ma il momento è esaltante e
questo ci deve dare forza per lo
sprint. Sarà un’esperienza per
tutti: per la società, per me,
per i giocatori». Ieri Conte è
tornato a parlare alla vigilia di
una gara di campionato dopo
quasi tre mesi: «Ho voluto far
riposare la voce per averla a fine campionato». L’impressione
è che abbia qualcosa da dire,
ma che non sia giunto ancora il
momento.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
il record
di gol in una
stagione per
Tevez. Li segnò
in Premier
League nel
2009-10 con il
Manchester City
6,82
la media
voto
Gazzetta di
Tevez in questo
campionato: è
la migliore della
Serie A davanti
a Giuseppe
Rossi e Toni
50
i tiri in porta
di Tevez
in questo
campionato.
Anche in questa
classifica
è il migliore
del campionato
dopo 32
giornate
davanti a Cerci
e Balotelli
UDINESE
Guidolin lo sa
«Durissima,
ma se siamo
perfetti...»
MASSIMO MEROI
UDINE
Delle sedici squadre di A
che hanno affrontato la Juve
in trasferta, l’Udinese è quella
che più è andata vicino a fermarla. All’andata Llorente trovò solo nel recupero il pertugio per infilare Brkic dopo che
Buffon aveva negato per due
volte il gol a Di Natale. Questo
non significa che stasera l’Udinese riuscirà a fermare la prima della classe, però ci proverà. «La possibilità di toglierci
questa soddisfazione è uno
degli stimoli più importanti,
però resta un sogno - dice Guidolin -. Con loro devi soffrire,
sbagliare niente e sfruttare le
tue qualità». Udinese-Juve sarà la prima sfida tra Buffon e
l’erede Scuffet che domani si
ritroveranno in azzurro a Coverciano. «Sono contento per
Simone, per la società, i tifosi e
il Friuli - continua Guidolin -.
Non credo che in Champions
la Juve abbia faticato perché la
A non è allenante. Anzi, la Juve riesce quasi sempre a vincere grazie al guizzo di un campione. Secondo me non è così
lontana dalle big europee».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
EURORIVALE
Il Benfica vince,
è quasi campione
Ora la Coppa
Il Benfica, avversario
della Juve in semifinale
di Europa League, vince
ancora e arriva a un passo
dal successo in campionato.
Ieri ha vinto 2-0 in trasferta
contro l’Arouca: gol di Rodrigo
e Gaitan. Il Benfica ora è a +7
sullo Sporting Lisbona con tre
partite da giocare: può
concentrarsi su Europa League
e Coppa di Portogallo, arrivata
al punto decisivo. Mercoledì
il Benfica giocherà in casa
il ritorno di semifinali contro
il Porto: all’andata ha perso 0-1.
18
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 14 APRILE 2014
LUNEDÌ 14 APRILE 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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SERIE A
Roma da Champions, Garcia ha il piano
Il messaggio del tecnico: «Non voglio fare come a Lille». Prima richiesta il rinnovo di Pjanic
ANDREA PUGLIESE
ROMA
Per strappare il pass definitivo basterà una vittoria,
tre soli punti nelle ultime 5
partite. Poi Rudi Garcia potrà
davvero riprendere a pensare
con tutto se stesso alla Champions, che finora ha assaporato solo con il Lilla nel 2011-12.
Un percorso poco fortunato,
con i francesi eliminati già nella fase a gironi, ultimi in un
gruppo con Inter (l’unica capace di batterli), Cska Mosca e
Trabzonspor. «Ma stavolta
spero solo di avere la possibilità che non ho avuto a Lilla —
ha detto il tecnico della Roma
subito dopo l’Atalanta — E
cioè di costruire una squadra
L’ANTICIPO/1
Ljajic detta legge
Taddei ringiovanito
L’Atalanta s’inchina
ROMA-ATALANTA
3-1
MARCATORI Taddei (R) al 13’, Ljajic (R) al 44’ p.t.,
Gervinho (R) al 18’ s.t., Migliaccio (A) al 33’ s.t
ROMA (4-3-3) De Sanctis 6; Maicon 6 (34’ s.t.
Romagnoli s.v.), Toloi 6,5, Castan 7, Dodò 6;
Nainggolan 6,5, De Rossi 7, Taddei 6,5; Gervinho 7, Totti 7 (31’ s.t. Bastos 6), Ljajic 7 (42’ s.t.
Ricci s.v.). PANCHINA Lobont, Skorupski,
Jedvaj, Torosidis, Mazzitelli, Berisha. ALL. Garcia 7
ATALANTA (4-4-2) Consigli 6; Benalouane 6,
Stendardo 4,5 (28’ s.t. Lucchini 6), Yepes 5,
Brivio 5,5; Estigarribia 5,5 (22’ s.t. Baselli 6),
Cigarini 6, Migliaccio 6, Bonaventura 6; De Luca 5 (14’ s.t. Livaja 5,5), Denis 5,5. PANC. Sportiello, Frezzolini, Lucchini, Nica, Bellini, Raimondi, Giorgi, Carmona, Kone, Betancourt.
ALL. Colantuono 5,5
AMM. Stendardo, Cigarini, Estigarribia
ARBITRO Guida di Torre Annunziata 6.
L’ANTICIPO/2
Un gran gol di Zaza
il Sassuolo si illude
Ma Ibraimi lo gela
SASSUOLO-CAGLIARI
1-1
MARCATORI Zaza (S) al 36’ p.t. Ibraimi (C)
su rigore al 2’ s.t.
SASSUOLO (4-3-3) Pegolo 6; Gazzola 6,
Antei 5, Ariaudo 6, Longhi 5,5; Biondini 6,
(dal 36’ s.t. Floccari s.v.) Magnanelli 6,
Missiroli 5; Berardi 5 (dal 13’ s.t. Floro
Flores 5,5), Zaza 6,5, Sansone 6 (dal
44.s.t. Masucci s.v.). All. Di Francesco 6.
CAGLIARI (4-3-1-2) Avramov 6, Pisano
5,5, Rossettini 6, Astori 5,5, Murru 5,5;
Dessena 6,5 (dal 48’ s.t. Cossu), Conti
6,5, Eriksson (dal 43’ s.t. Tabanelli s.v.);
Ibraimi 6,5; Ibarbo 5,5, Sau 5 (dal 28’ s.t.
Avelar 6). All. Pulga 6.
AMMONITI Ariaudo, Pisano e Rossettini
per gioco scorretto. Berardi per c.n.r.
ARBITRO Russo di Nola 6,5.
Taccuino
POSTICIPI PRIMAVERA
Fiorentina alle finali
La Fiorentina travolge il Napoli e centra la qualificazione alle
Final 8 scudetto di Rimini. I posticipi
della 24a - Girone B: Milan-Padova
3-3, Lanciano–Pescara 1-3. Girone
C: Avellino-Lazio 0-1, Trapani-Palermo 0-3, Fiorentina-Napoli 3-0.
SERIE A DONNE
Brescia ok
(f.sal.) I posticipi della 26a:
Brescia-Chiasiellis 7-0, Tavagnacco-Riviera Romagna 2-0. Domani il
recupero Napoli-Torres. Class.
(prime): Brescia 75, Tavagnacco*
69; Torres*** 64; Verona* 56; Mozzanica 46; Riv. Romagna 42; Pordenone 36. (ogni * una gara in meno)
che sia in grado di non uscire
ai gironi».
minata per due volte dal Manchester United.
Strada giusta Il messaggio è
chiaro, tipico di un uomo ambizioso come Garcia: vuole
giocare la Champions e provare ad esserne protagonista.
Del resto, il tecnico francese
(che ha dato due giorni e mezzo di riposo ai suoi, ripresa a
Trigoria domani pomeriggio)
è fatto così, sa quali sono gli
equilibri (finanziari) squadrasocietà, ma non mette mai da
parte la sua voglia di lottare
per vincere. «Serve tempo per
raggiungere le grandi squadre
europee, basta guardare i recenti quarti di finale». Già,
quei quarti che poi sono il traguardo massimo raggiunto
dalla Roma in Champions, eli-
Squadra da rinforzare Garcia, dunque, ha lanciato il suo
messaggio: l’ossatura della
Roma va tenuta e, possibilmente, rinforzata. Cosa che
non gli successe, appunto, a
Lilla, dove dopo aver vinto la
Ligue1 (e la coppa di Francia)
gli cambiarono mezza squadra cedendogli gente come
Rami, Gervinho, Sow, Cabaye,
Obraniak ed Emerson, in cambio di Pedretti, Payet, Roux,
Jelen, Joe Cole e Basa. Il saldo
economico diede un +19 milioni, quello del campo una
perdita netta in termini di produttività di 28 gol e 14 assist.
Garcia vuole evitare di trovarsi nella stessa situazione, sa-
Rudi Garcia, 50 anni ACTION IMAGES
pendo quanto fanno gola a
mezza Europa gente come
Strootman (nonostante l’infortunio, ieri era a vedere PsvFeyenoord con van Gaal e Van
Persie), Benatia e Pjanic. Anzi,
per il francese il primo passo è
la conferma del bosniaco. Non
è un caso, infatti, che abbia tirato in ballo il nome di Pallotta. Su Pjanic manca da troppo
tempo il rinnovo del contratto, anche se ieri Miralem è stato chiaro: «Questa Roma è fatta per vincere e sono sicuro
che lo farà in futuro!!!». Ci crede anche Rudi, anche se sa che
la strada è lunga. Intanto, a fine stagione per lui arriverà il
rinnovo contrattuale, probabile un triennale fino al 2017 a
circa 2,5 milioni (più bonus).
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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MALE LA PRIMA DI RUDI
NEL 2011-12 OUT CON INTER
CSKA E TRABZONSPOR
Nel 2011-12 il Lille di
Rudi Garcia uscì subito, nella
fase a gironi, arrivando ultimo
nel gruppo B con 6 punti,
dietro a Inter (10), Cska
Mosca (8) e Trabzonspor (7).
I francesi persero entrambe
le gare con i nerazzurri (1-0 in
Francia e 2-1 a Milano),
pareggiarono in casa con il
Cska (vincendo 2-0 a Mosca),
impattando due volte con il
Trabzonspor (1-1 e 0-0).
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 14 APRILE 2014
LUNEDÌ 14 APRILE 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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SERIE A 33a GIORNATA
Tornado Paloschi
Livorno contestato
e Spinelli s’infuria
Tre gol dell’attaccante: il Chievo è quasi salvo
Il patron amaranto: «Mi vergogno della squadra»
LIVORNO
CHIEVO
2
4
PRIMO TEMPO 2-3
MARCATORI Siligardi (L) al 6’, Paloschi (C) al
9’ e al 46’, Thereau (C) al 23’, Paulinho (L) su
rigore al 34’ p.t.; Paloschi (C) su rig. all’11’ s.t.
LIVORNO (3-5-2)
Bardi; Coda, Valentini (dal 9’ s.t. Duncan),
Castellini; Piccini, Benassi, Biagianti (dal 22’
s.t. Belfodil), Greco, Mesbah; Siligardi (dal 9’
s.t. Emeghara), Paulinho. PANCHINA Anania,
Aldegani, Rinaudo, Ceccherini, Emerson,
Gemiti, Bartolini, Mosquera, Borja. ALLENATORE Di Carlo.
CAMBIO DI SISTEMA dal 14’ s.t. 4-3-1-2, dal
23’ s.t. 4-3-3.
BARICENTRO MEDIO 53,1 metri
ESPULSI nessuno. AMMONITI Benassi, Biagianti e Coda per gioco scorretto.
CHIEVO (4-3-1-2)
Agazzi; Frey, Dainelli, Cesar, Rubin (dal 19’
s.t Sardo); Radovanovic, L. Rigoni, Guana;
Hetemaj; Paloschi (dal 32’ s.t. Pellissier),
Thereau (dal 15’ s.t. Obinna). PANCHINA Puggioni, Squizzi, Bernardini, Canini, Guarente,
Bentivoglio, Lazarevic, Stoian. ALL. Corini.
CAMBIO DI SISTEMA nessuno.
BARICENTRO MOLTO BASSO 46,3 metri
ESPULSI nessuno. AMMONITI Thereau, Guana, Radovanovic e Hetemaj gioco scorretto.
ARBITRO Damato di Barletta.
NOTE paganti 6.657, incasso 34.031 euro; abbonati 6.883, quota di 66.442,31 euro. Tiri in
porta: 5-9. Tiri fuori: 6-6. In fuorigioco: 0-0. Angoli: 8-8. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 3’.
Alberto Paloschi, 24 anni, segna il suo terzo gol su rigore ANSA
DAL NOSTRO INVIATO
FILIPPO GRIMALDI
lLIVORNO
Parafrasando Di Carlo
(che ci perdonerà): Atletico
Chievo, e Corini fa il Simeone.
Attenzione con i paragoni. Altro che Livorno travolgente,
come nei sogni di vigilia del
suo tecnico. Una domenica da
sprofondo amaranto. Toscani
travolti e sott’acqua, la salvezza rischia di diventare un miraggio. Festa (strameritata)
Chievo – dopo 5 sconfitte
esterne di fila - da segnare sul
calendario: il sacco di Livorno
può essere il passo salvezza
decisivo. Per Paulinho e compagni, un modo inglorioso per
ricordare il compagno Piermario: due anni oggi dalla
scomparsa di Morosini, ma il
tributo d’affetto si ferma al
pre-gara. In campo è cortocircuito, sotto i colpi di un Paloschi travolgente (tripletta).
Più 5 sulla terzultima a 5 turni
dalla fine: che dote per Corini.
Colpe e accuse Il confine fra
le colpe del Livorno e i meriti
ospiti è netto. Il reparto arretrato davanti a Bardi è stato
imbarazzante, l’ira finale di
Spinelli lo certifica: «Mi vergogno, hanno ragione i tifosi.
Come si fa a schierare una difesa simile? Coda e Valentini,
che errori. La gente deve prendersela con me e con chi ha
scelto questi giocatori». Imputati Di Carlo e Capozucca, discolpatevi. Ma anche il centrocampo va presto in affanno e
davanti il cuore di Paulinho
non basta.
Cinismo Chievo Il Chievo
non si fa impressionare dal
gol-lampo di Siligardi, perché
Paloschi inizia il suo show (assist d Rubin), e lì il Chievo intuisce che questo Livorno ha
paura. Gli uomini di Di Carlo
sbandano e arriva il bis di Thereau di testa. Neppure il rigore
conquistato e realizzato da
Paulinho (ma la palla era già
uscita) riaccende la speranza.
Un pasticcio del solito Coda
(complice Biagianti) porta al
tacco d’oro di Paloschi. Il 3-2 è
l’inizio della fine per il Livorno. Che prende un altro gol su
rigore (fallo di Biagianti su
Radovanovic), e Paloschi non
sbaglia, anche se l’esultanza
sotto la curva livornese fa il
pari con quella di Icardi a Genova: pessimo gesto. Di Carlo
passa a un tridente sbiadito.
Inutilmente. Perché il Chievo
si chiude.
Fermento Livorno E inizia la
contestazione livornese. Cori
contro presidente e squadra
(«vergognatevi»), che alla fine
va a rapporto sotto la curva e
passa dai fischi a qualche timido applauso. Tutti uniti, il
messaggio, verso una salvezza
che pare lontanissima.
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le Pagelle
DI FI.GRI.
DISASTRO CODA, PAULINHO LOTTA
GUANA SPINGE, THEREAU A SEGNO
LIVORNO 5
IL MIGLIORE
6 BARDI
Evita un passivo ben peggiore.
Ipnotizza Hetemaj nel primo
tempo, poi replica su Paloschi.
h
CODA 4 Semplicemente
disastroso. Sbaglia tutto, ma
proprio tutto.
VALENTINI 4,5 Incertezze in serie
ed errori gravissimi.
DUNCAN 5 Entra lui, e un attimo
dopo il Livorno alza bandiera
bianca.
CASTELLINI 4,5 Giornataccia, là
dietro. Dalla sua parte la porta è
(quasi) sempre aperta.
PICCINI 5,5 Primo tempo con il
turbo, ma poi perde potenza.
BENASSI 5 Troppa imprecisione,
di suo non ci mette nulla.
BIAGIANTI 5 Tiene pochi palloni,
ha zero idee, sempre in
sofferenza. Sovrastato dalla
mediana del Chievo.
BELFODIL 5 Assolutamente
anonimo. Inutile alla causa.
GRECO 5 Non va. Sbanda. E
ragiona troppo, anziché
accelerare.
MESBAH 5,5 L’assist per il primo
gol e poco altro.
SILIGARDI 6 Mette il primo sigillo,
illude, ma non basta.
EMEGHARA 5 Svagato, non trova
la posizione. Una palla buona, e la
spreca.
PAULINHO 6 Sino alla fine va a
caccia del miracolo che non
arriva.
ALL. DI CARLO 5 Difesa
impresentabile. Squadra in riserva
di energia, anche mentale. Pure i
cambi non funzionano.
CHIEVO 7
AGAZZI 6 Sorpreso da Siligardi,
ma la difesa non lo aiuta. Ottimo
riflesso su Emeghara nel finale.
FREY 6 Sbaglia il tempo su Mesbah
in avvio,poi si riprende.
DAINELLI 6 Di testa sbaglia poco.
L’esperienza aiuta. Concorso di
colpa sul rigore del 2-2.
CESAR 6 Alti e bassi, non va mai
oltre il compitino.
RUBIN 6 Mette la palla dell’uno a
uno. Più utile quando deve coprire.
In avanti tentenna un po’.
SARDO 6 Compito facile. Quando
entra, la partita è già finita.
RADOVANOVIC 6,5 Spinge forte, è
attento, perde pochi palloni, si…
conquista il rigore della tranquillità.
L. RIGONI 6,5 Uomo d’ordine,
preziosissimo, detta i tempi in
mezzo. E lo fa bene. Quando serve,
fa rifiatare la squadra.
GUANA 6,5 Buona spinta in fascia.
Efficace, e usa le maniere forti.
HETEMAJ 6,5 Il pallone del 2-3.
Falso trequartista. Si allarga
spesso a supporto dell’attacco, ma
quell’errore davanti a Bardi...
IL MIGLIORE
8 PALOSCHI
Tripletta, assist e molto altro. Tanto
cinico, quanto devastante. Ma
perché esultare in quel modo?
h
PELLISSIER 6 Senza lode. Tiene
bene un paio di palloni.
THEREAU 6,5 Segna e rischia di
farne un altro.
OBINNA 6 Anonimo, un solo
tentativo vero nel finale. Mezz’ora, e
poteva fare di più.
ALL. CORINI 7 Il delitto perfetto. E
bravo Eugenio. Recupera per due
volte lo svantaggio, poi piazza il
doppio k.o.
GLI ARBITRI DAMATO 5 Il rigore per il Chievo ci sta tutto. Ma
nell’azione che porta al penalty del Livorno, Tagliavento non lo
aiuta: la palla era già uscita.
Tonolini 6-Faverani 6; Rocchi 6-Tagliavento 5.
22
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 14 APRILE 2014
IL CALCIO CHE
I grandi esempi dei piccoli
«Il calcio perfetto è quello dei bimbi»
Krhin e Crespo, giocatori del Bologna, ospiti dell’iniziativa Gazzetta: «E noi dobbiamo indicare la via»
DAL NOSTRO INVIATO
ALESSANDRA GOZZINI
BOLOGNA
GIOVANI TIFOSI CRESCONO
1
Lo scenario dietro la curva San Luca, nei minuti tesi del
pre-derby contro il Parma:
bambini di ogni età con gli occhi sgranati di fronte a Luca,
freestyler del pallone (per intendersi: palleggia per ore, pure da sdraiato, senza interruzioni) oppure impegnati nel
battere il record di Soccer Matrix. Altri baby tifosi vengono
invece coinvolti in altre attività: partite di calcio balilla, quiz
sulla storia del calcio (chi ha
vinto la prima Coppa Italia? Il
Vado), foto con le sagome dei
giocatori preferiti che festeggiano un gol, baby gruppi impegnati nella lettura della
«Gazzetta», e molto altro ancora. Succede tutto dentro gli
stand legati alle iniziative di
Telecom Italia e della Gazzetta
dello Sport per «il calcio che
vogliamo».
Parterre vip C’erano loro, i
bambini, e c’erano i grandi:
uomini, donne, ragazze, ragazzi. C’erano pure i giocatori
rossoblù, e chi con questa maglia è diventato grandissimo.
Mezz’ora prima della partita,
nel piazzale antistante la curva ecco spuntare Rene Krhin e
José Ángel Crespo: da infortunati non possono contribuire
alla salvezza del Bologna, dicono la loro, invece, nel dibattito sul «calcio che vogliamo».
Inizia Rene: «Il modello deve
essere quello del calcio inglese, con strutture più nuove e
un tifo sempre ordinato. Non
che qui non sia bello, ma è possibile migliorare, dunque perché non parlarne?». Poi Crespo: «Il calcio perfetto è quello
spensierato che si gioca da
bambini. Ora, da grande e da
professionista, dico che il calcio ideale è quello in cui per
primi i calciatori danno il buon
esempio». Prima di loro, sul
palco dell’evento, era spuntato
il grande ex Gianluca Pagliuca: «Il calcio che vorrei è un
calcio più pulito, senza stress e
tensioni. Chiedo troppo? Un
calcio dove i ragazzi, finiti i
compiti, vanno al campo. E se
2
3
Pagliuca: «Il
calcio che vorrei
è un calcio più
pulito, senza
stress e tensioni»
Una tifosa:
«Servono più
promozioni
per agevolare
gli studenti»
sono bravi anche lì giusto che
ambiscano a grandi palcoscenici. Altrimenti ci si può divertire anche sui campetti di provincia».
Genitori e figli Ma «Il calcio
che vogliamo» è un tour per gli
stadi d’Italia in cui ognuno può
avanzare la propria proposta.
È coinvolgimento e partecipazione, è un contenitore di idee
e iniziative, il luogo in cui tutti,
con la loro storia, possono
cambiare, in meglio, il mondo
del pallone. Così, ecco gli altri
progetti. Sergio tiene per mano Mattia, dieci anni, e racconta: «Il mio calcio ideale ha più
iniziative di questo tipo, con
gli appassionati invitati al dia-
1 Alcuni bambini
presenti alle
iniziative del
«Calcio che
vogliamo»
impegnati con
la Gazzetta
2 L’ex rossoblù
Gianluca Pagliuca,
47 anni, sul palco
dove si esibisce
anche il freestyler
Luca
3 Rene Krhin, 23
e José Ángel
Crespo, 27
impegnati col
calcio balilla
4 Un altro giovane
tifoso con la
Gazzetta BOZZANI
4
logo. Così anche i più piccoli
cresceranno tifosi rispettosi».
Mattia avanza: «Mi piacerebbe
che qui, come hanno fatto
Krhin e Crespo, si presentassero i giocatori e magari poter
giocare un po’ con loro». Sergio è con Mattia; Valentina, 6
anni, sulle spalle la 10 di Moscardelli, è invece in braccio a
mamma Vanessa, che spiega:
«Il calcio deve essere non solo
divertimento, ma anche insegnamento. Per questo, sulle
tribune dei campetti, noi genitori per primi dobbiamo essere
meno accaniti». Carmela è con
papà Lorenzo, che ribadisce:
«Il calcio deve essere un calcio
coi bambini. Siamo nella Domenica delle Palme, ognuno di
noi faccia un proposito di pace
sportiva».
Quante idee Bambini ancora
protagonisti, ancora nei discorsi dei grandi: «Il calcio che
vogliamo? Questo» dicono
Cristian e Roberto, che osservano figli (e amici dei figli) sfidarsi a calcio balilla prima del
derby. Poi Enrico: «Il calcio
torni a essere aggregazione,
come succedeva trenta anni
fa». Stefano si allinea: «Meno
fronzoli, meno speculazioni,
un calcio più autentico, come
quello di una volta». Vito ripropone il modello-Premier:
«Stadi confortevoli come in Inghilterra, tifosi composti e ordinati. E, ovviamente, pure un
campionato più competitivo e
avvincente fino alla fine».
Più promozioni Vito è in compagnia di Tania, che propone
di andare incontro ai tifosi che
studiano: «Siamo giovani,
spesso non riusciamo a permetterci il biglietto per andare
allo stadio. Servirebbe qualche agevolazione in più per gli
studenti-tifosi». Promozioni
per tutti, ecco Andrea: «Il Bologna già ci aiuta, questa curva, la curva San Luca, è spesso
piena di bambini grazie all’iniziativa del club che permette
di avere biglietti gratis per i più
piccoli. E pure un buffet all’ingresso». Idee, richieste, suggerimenti: il «calcio che vogliamo» è questo e non finisce qui.
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LUNEDÌ 14 APRILE 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
23
SERIE A 33a GIORNATA
Riecco Palladino
e il Parma si salva
Bologna, +3 sulla B
Vantaggio Cherubin, pari dell’attaccante a secco
da gennaio. Nel finale Acquafresca manca il k.o.
BOLOGNA
PARMA
1
1
PRIMO TEMPO 1-0
MARCATORI Cherubin (B) al 44’ p.t.; Palladino (P) al 34’ s.t.
BOLOGNA (3-5-1-1)
Curci; Antonsson, Natali, Cherubin (dal 28’
s.t. Mantovani); Garics, Pazienza, Friberg (dal
31’ s.t. Perez), Christodoulopoulos, Morleo;
Kone; Cristaldo (dal 20’ s.t. Acquafresca).
PANCHINA Stojanovic, Cech, Sorensen, Ibson, Laxalt, Moscardelli, Paponi, Bianchi.
ALLENATORE Ballardini.
CAMBI DI SISTEMA nessuno.
BARICENTRO MOLTO BASSO 48,1 METRI
ESPULSI nessuno
AMMONITI Pazienza, Morleo, Garics per gioco
scorretto.
PARMA (4-3-3)
Mirante; Cassani, Paletta, Lucarelli, Molinaro;
Acquah, Marchionni, Gargano (dal 28’ s.t.
Munari); Schelotto (dal 12’ s.t. Amauri), Palladino, Biabiany.
PANCHINA Pavarini, Bajza, Felipe, Rossini,
Galloppa, Jankovic, Mauri, Obi, Cerri.
ALLENATORE Donadoni.
CAMBI DI SISTEMA nessuno.
BARICENTRO BASSO 50,1 METRI
ESPULSI nessuno.
AMMONITI Lucarelli per gioco scorretto.
ARBITRO Doveri di Roma
NOTE paganti 8.084, incasso 53.788 euro; abbonati 13.295, quota 124.954. Tiri in porta
4-2. Tiri fuori 6-7. In fuorigioco 3-1. Angoli 7-9.
Recuperi: p.t. 0’; s.t. 3’
Nicolò Cherubin, 27 anni, vicentino, segna il gol dell’1-0 per il Bologna ANSA
ANDREA TOSI
BOLOGNA
C’è più Bologna che Parma dentro al pareggio del Dall’Ara in un derby strano che vede le due squadre trovare il gol
nel momento migliore dell’avversario. Entrambe fanno il
punto che serve per coltivare le
rispettive ambizioni anche se i
rossoblù possono recriminare
su un paio di occasioni che,
sfruttate meglio, avrebbero potuto sigillare la vittoria e con
essa un bel salto avanti verso la
salvezza. Viceversa il Parma
evita un k.o. pericoloso in funzione della corsa all’Europa recuperando il risultato nel finale.
Ferri da stiro Per il derby re-
gionale, Ballardini conferma il
sistema più sicuro per il suo Bo-
SERIE B IL POSTICIPO DELLA 34a GIORNATA
Non bastano Improta e Rocchi
Pari Reggina: il Padova è nero
ANDREA MORETTO
PADOVA
Rabbia e rimpianti. Al
Padova va di traverso il pranzo
con la Reggina. Un pareggio
che poco serve alle due squadre per la rincorsa su Cittadella e Novara. Ma è il Padova,
con il direttore sportivo Marco
Valentini, che tuona contro
l’arbitro Pinzani: «Siamo stanchi di vedere certi atteggiamenti, non vogliamo arbitri
non in forma e non in condizione. E’ inaccettabile. Chiediamo di avere direttori di gara
all’altezza per la regolarità di
tutto il campionato, non solo
per noi. I due gol della Reggina
derivano da un rigore inesistente e da un fallo di mano di
Di Michele e una trattenuta su
Osuji nell’occasione del 2-2».
La Reggina ha fatto una gara di
h
7
Pigliacelli il migliore
REGGINA
Tiene viva la sua squadra
con tre interventi decisivi
e poi lo aiuta la traversa
attesa, con il solo Di Michele in
avanti, ma avuto il merito di
non mollare mai, nemmeno
dopo essere andata ancora sotto nella ripresa: l’ingresso in
campo di Gerardi e Dumitru si
è rivelato azzeccato.
Gol e polemiche Tocca a Pigliacelli chiudere ottimamente
al 12’ su tiro di Rocchi. Il van-
PADOVA
REGGINA
2
2
PRIMO TEMPO 1-1
MARCATORI Improta (P) al 28’, Di Michele (R)
su rigore al 39’ p.t.; Rocchi (P) al 18’, Adejo
(R) al 33’ s.t.
PADOVA (4-4-2)
Mazzoni 6; Osuji 6, Kelic 6 (dal 4’ s.t. Carini
6), Benedetti 6, Almici 5,5; Improta 6,5, Iori
6, Cuffa 6 (dal 31’ s.t. Moretti s.v.), Pasquato
6 (dal 19’ s.t. Vantaggiato 6); Melchiorri 7,
Rocchi 7. PANCHINA Nocchi, Ceccarelli, Pasa, La Camera, Jelenic, Buonaiuto. ALLENATORE Serena 6.
REGGINA (4-3-2-1)
Pigliacelli 7; Maicon 5,5, Adejo 6, Lucioni 5,5,
Barillà 6; Pambou 5, Strasser 6 (dal 21’ s.t.
Gerardi 6), Dall’Oglio 6; Sbaffo 6, Fischnaller
5,5 (dal 25’ s.t. Dumitru 6); Di Michele 6 (dal
36’ s.t. Bochniewicz s.v.). PANCHINA Zandrini, Ipsa, Di Lorenzo, Contessa. ALLENATORI
Gagliardi-Zanin 6.
ARBITRO Pinzani di Empoli 5,5.
GUARDALINEE Citro 6-Del Giovane 6
ESPULSI Pambou (R) al 46’ s.t. per gioco
scorretto.
AMMONITI Cuffa (P), Dall’Oglio (R), Lucioni
(R) e Carini (P) per gioco scorretto; Barillà
(R), Mazzoni (P) e Maicon (R) per comportamento non regolamentare; Rocchi (P) per
proteste.
NOTE paganti 1.532, incasso di 10.834 euro;
abbonati 3.888, quota non comunicata. Tiri
in porta 6 (con una traversa)-3. Tiri fuori
8-3. In fuorigioco 2-1. Angoli 7-3. Recuperi:
p.t. 2’, s.t. 5’.
taggio è confezionato al 28’ da
Melchiorri che scappa sulla
destra a Lucioni e mette l’assist
dell’1-0 di Improta. Le parti
s’invertono 10’ dopo quando
l’arbitro Pinzani vede un intervento scomposto di Melchiorri
su Lucioni in area e assegna un
rigore molto dubbio che Di Michele trasforma. Nella ripresa
l’attacco a testa bassa del Pa-
CLASSIFICA
SQUADRE
PUNTI
PALERMO
EMPOLI
LATINA
CESENA (-1)
CROTONE
SIENA (-8)
TRAPANI
MODENA
AVELLINO
SPEZIA
LANCIANO
PESCARA
BARI (-3)
BRESCIA
CARPI
VARESE
TERNANA
NOVARA
CITTADELLA
PADOVA
REGGINA
JUVE STABIA
69
56
54
52
52
51
49
48
48
48
48
46
46
46
44
43
41
36
33
32
28
16
PARTITE
RETI
G V N P F S
34
34
34
34
34
34
34
34
34
34
34
34
34
34
34
34
34
34
34
34
34
34
20
15
14
13
14
15
12
12
12
12
13
12
13
11
12
11
9
8
7
7
6
2
9
11
12
14
10
14
13
12
12
12
9
10
10
13
8
10
14
12
12
11
10
10
5
8
8
7
10
5
9
10
10
10
12
12
11
10
14
13
11
14
15
16
18
22
51
43
35
38
46
49
45
50
35
37
32
44
37
43
37
44
43
32
31
35
33
31
23
27
28
27
40
33
40
34
35
40
35
42
36
43
42
48
42
46
42
51
56
61
PROMOSSE PLAYOFF PLAYOUT RETROCESSE
PROSSIMO TURNO
Giovedì 17 aprile, ore 18
CROTONE-VARESE
ore 20.30
BARI-LATINA
BRESCIA-PADOVA
CARPI-MODENA
CITTADELLA-CESENA
JUVE STABIA-AVELLINO
LANCIANO-EMPOLI
NOVARA-TRAPANI
PALERMO-REGGINA
SPEZIA-SIENA
TERNANA-PESCARA
(0-2)
(0-1)
(0-0)
(3-2)
(2-2)
(1-2)
(0-3)
(1-2)
(2-0)
(0-2)
(1-2)
dova viene premiato al 18’ dalla rete di Rocchi, che sfrutta
una respinta sbagliata di
Adejo. Il difensore si fa perdonare al 33’ con un gran tiro da
fuori area. Nell’assalto finale
Vantaggiato colpisce la traveresa, Pigliacelli chiude su Moretti, mentre Pambou si fa
espellere per un fallo su Iori.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
logna con la difesa a tre e Kone
rifinitore dietro a Cristaldo
unica punta lasciando a Friberg le chiavi della mediana. Il
problema è che lo svedese è
tanto dinamico negli inserimenti quanto tragico nel controllo di palla con due ferri da
stiro come piedi a bistrattare il
pallone. Nel primo tempo il
Parma prende campo e iniziativa, Schelotto davanti a Curci
indugia e viene rimontato da
Cherubin che gli nega il tiro a
colpo sicuro. Poi l’arbitro annulla un gol in mischia di Palladino per fuorigioco millimetrico (un ginocchio forse). Poco
prima dell’intervallo Kone si
divora il vantaggio sparando in
curva, ma due minuti dopo
Cherubin fa sul serio e infila
Mirante su assist di Christodoulopoulos, con arresto, giro
e tiro da vero attaccante, complice la dormita di Paletta che
non copre a dovere.
Sulla linea Nella ripresa tutti
attendono la reazione degli
ospiti, invece è ancora il Bologna ad attaccare. Morleo di testa schiaccia troppo centralmente davanti a Mirante, poi
Cristaldo ha il raddoppio sui
piedi ma la sua volée viene
sventata sulla linea da Cassani.
Il Parma deve svegliarsi, entra
Amauri per dare più profondità. Da un cross di Biabiany arriva il pari: Garics non fa la diagonale e sul secondo palo sbuca Palladino - a secco in A dall’11 gennaio a Livorno - che si
coordina per un tiro di controbalzo deviato anche dal difensore austriaco quel tanto che
basta per mettere fuori causa
Curci. Nel recupero il neoentrato Acquafresca, lanciato in
verticale, può regalare la vittoria al Bologna, ma il suo tiro
viene respinto con bravura da
Mirante, sempre più caldo per
la maglia azzurra.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
le Pagelle
DI A.TO.
FRIBERG MALE, PAZIENZA RINGHIA
MIRANTE DECISIVO, AMAURI INCIDE
BOLOGNA 6,5
CURCI 6 Sul gol di Palladino è
sorpreso dal tiro di controbalzo e
dalla deviazione di Garics.
ANTONSSON 6 Fatica nel primo
tempo su Biabiany poi cresce alla
distanza.
NATALI 6 Spazza tutto, ci prova di
testa ma alza la mira.
IL MIGLIORE
7 CHERUBIN
Fa un grande recupero su
Schelotto e firma il gol che illude i
rossoblù prima di arrendersi ai
crampi.
h
MANTOVANI 6 Tiene la posizione,
essenziale.
GARICS 5,5 Sbaglia la diagonale
lasciando Palladino libero di
segnare.
PAZIENZA 6,5 Ringhia, corre e
lancia. Quotazioni sono in rialzo.
FRIBERG 5,5 Dovrebbe fare il
regista ma litiga sempre col pallone.
PEREZ 5,5 Subentra per fare legna
e il Bologna subisce il pari, non è il
suo momento.
CHRISTODOULOPOULOS 6 Dà
l’assist del vantaggio, inesauribile
nella corsa.
MORLEO 6 Ha la palla del
raddoppio ma il suo colpo di testa è
centrale.
KONE 6 Si butta sugli spazi, sbaglia
un gol per troppa adrenalina.
CRISTALDO 6 Ha l’occasione per
chiudere il match ma viene murato
sulla linea.
ACQUAFRESCA 6 Nel finale
chiama Mirante a una paratona.
Segnali di vita.
ALL. BALLARDINI 6 Ha ridato un
senso alla squadra, il pareggio dà
continuità però non fa scalare la
classifica.
PARMA 6
MIRANTE 6,5 Non può nulla su
Cherubin, decisivo su
Acquafresca.
CASSANI 6,5 Spinge come al
solito e salva un gol già fatto
tenendo in partita (e in corsa per
l’Europa) la sua squadra.
PALETTA 5,5 Lascia andare in
porta Cherubin, non stava bene
fisicamente.
LUCARELLI 6 Sempre in controllo
grazie al suo «radar» difensivo.
MOLINARO 6 Come Cassani
avanza molto, meglio nel primo
tempo.
ACQUAH 6,5 Attivo e ringhioso su
tutti i contrasti, un giocatore
emergente.
MARCHIONNI 5,5 Meno intenso
del solito, poche intuizioni di gioco
rispetto alle altre volte.
GARGANO 5,5 Al rientro
dall’infortunio, non trova il suo
ritmo sulla sinistra.
MUNARI 6 Fa densità in mezzo.
SCHELOTTO 5,5 Ha una grande
occasione ma indugia e viene
anticipato.
AMAURI 6 Col suo ingresso la
squadra è diventata più
aggressiva.
PALLADINO 6,5 Un gol annullato e
uno buono, fa giornata con due
tiri.
MIGLIORE
h 6,5 ILBIABIANY
A sinistra e poi a destra mette
molti palloni pericolosi.
ALL. DONADONI 6 Per 70 minuti la
sua squadra non tira mai in porta,
qualche titolare non era al meglio
ma il punto gli va bene in ottica
Europa League.
GLI ARBITRI DOVERI 6 Direzione onesta, lascia correre una
trattenuta di Natali su Paletta in area molto sospetta, annulla
un gol di Palladino per un fuorigioco millimetrico.
Marrazzo 6-Dobosz 6,5; Calvarese 6-Chiffi 6
24
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 14 APRILE 2014
Serie A / 33ª GIORNATA
RISULTATI
CLASSIFICA
BOLOGNA-PARMA
SQUADRE
Cherubin (B), Palladino (P)
LIVORNO-CHIEVO
2-4
Siligardi (L), Paloschi (C), Thereau (C), Paulinho
(L) rigore, Paloschi (C), Paloschi (C) rigore
MILAN-CATANIA
1-0
Montolivo (M)
NAPOLI-LAZIO
4-2
Lulic (L), Mertens (N), Higuain (N) rigore, Higuain
(N), Onazi (L), Higuain (N)
ROMA-ATALANTA
ROMA
NAPOLI
79
67
FIORENTINA
58
16
9
3
4
8
4
5 33 17
7
9
31 22 25 15 56 37
19
9
8
5
5
INTER
PARMA
53
51
17
16
7
7
8
7
2 16 6
2 17 6
6
5
4 33 13
6 33 13
14
12
6
8
23 17 32 18 55 35 20
23 16 30 26 53 42 11
1
4
0
3
6
7
3 53 (0)
6 39 (+12)
5
11
16
84
66 (+1)
58 (0)
2
4
48
17
8
5
4 16 5
4
7
33 13
9
11
28 19
21 23 49 42
7
7
5
6
6 36 (+12)
MILAN
48
0-4
LAZIO
ATALANTA
48
46
VERONA
46
16 8
16 9
16 10
17 9
4
4
2
2
4 17
3 17
4 17
6 16
5
4
4
5
5
5
2
2
7
8
11
9
33
33
33
33
9
9
4
4
11
11
15
15
22
25
24
29
28
19
14
21
44
44
44
57
6
0
-6
-7
5
4
1
6
3
4
1
6
4
5
4
6
3
4
3
5
59 (-11)
51 (-3)
38 (+8)
in B
SAMPDORIA
GENOA
UDINESE
CAGLIARI
17
6
5
6 16 5
3
8 33 11
8
14 24 23 16 26 40 49
-9
5
4
6
6
38 (+3)
15
16
15
17
7
5 17 3
5 17 3
6 16 0
5
3
8
16 18 15
14 23 26
16 26 36 43 -7
17 29 35 44 -9
8 19 31 45 -14
8
7
7
7
11 32 11
8 33 7
9
5
12
5
8
7
4
2
4
9 33 10
38
33
6
4
6
4
6 29 (+10)
5 51 (-13)
4 42 (-9)
19
8
10
CHIEVO
30
16
5
2
9
4 10 33
8
6
19
17
13 30 30 49 -19
6
5
4
1
39 (-9)
12
BOLOGNA
28
17
3
8
6 16 2
5
9 33
5
13
15
14 22 13 29 27
51 -24
6
5
7
6
39 (-11)
13
in B
in B
in B
in B
SASSUOLO-CAGLIARI
1-1
Zaza (S), Ibraimi (C) rigore
2-1
Gilardino (G), Immobile (T), Cerci (T)
UDINESE-JUVENTUS stasera, ore 20.45
VERONA-FIORENTINA
17
PUNTI POSIZIONE
2012-2013 STAGIONE
E DIFF. 2012-2013
77 (+7)
1
52 (+27)
6
TORINO
Icardi (I), Samuel (I), Icardi (I), Palacio (I)
TORINO-GENOA
P
0
0
2
RIGORI
DIFF. FAVORE CONTRO
RETI T
R
T
R
47 4
4
3
2
49 6
6
2
2
28 7
6
3
2
IN CASA
G V N
16 16 0
17 14 3
17 11 4
JUVENTUS
PUNTI
RETI
FUORI TOTALI
F S F
S
27 13 69 22
26 11 68 19
28 21 63 35
3-1
Taddei (R), Ljajic (R), Gervinho (R), Migliaccio (A)
SAMPDORIA-INTER
MARCATORI
PARTITE
FUORI
TOTALE
IN CASA
G V N P G V N P F S
16 11 3 2 32 27 3 2 42 9
16 10 4 2 33 24 7 2 42 8
16 9 3 4 33 20 7 6 35 14
1-1
3-5
Sala (V), Cuadrado (F), Aquilani (F), Borja Valero (F),
Toni (V), Matri (F), Aquilani (F), Iturbe (V)
41
39
17
3
13
13
14
14
16
15
18
26
14 20 17
19
28
29
26
31
50
44
38
50
3
7
14
in B
LIVORNO
SASSUOLO
25
25
17
17
4
4
5
2
8 16 2
11 16 2
2 12 33
5 9 33
6
6
7
7
20 23 30 13 34 36 64 -28
20 18 34 14 28 32 62 -30
4
6
4
5
9
7
9
5
PROSSIMO TURNO
CATANIA
20
16
4
6
6
2 15 33
4
8
21
2
2
4
3 48 (-28)
Sabato 19 aprile ore 15
ATALANTA-VERONA (1-2)
CATANIA-SAMPDORIA (0-2)
CHIEVO-SASSUOLO (1-0)
GENOA-CAGLIARI (1-2)
LAZIO-TORINO (0-1)
MILAN-LIVORNO (2-2)
PARMA-INTER (3-3)
UDINESE-NAPOLI (3-3)
JUVENTUS-BOLOGNA ore 18.30 (2-0)
FIORENTINA-ROMA ore 21 (1-2)
A parità di punti e di partite giocate, la classifica tiene conto di quest’ordine preferenziale: 1) punti e differenza reti negli scontri diretti se tutti giocati 2) differenza reti globale
3) gol segnati 4) ordine alfabetico Le ultime tre retrocedono in serie B.
CONCORSI
N° 30
DEL 13 APRILE 2014
TOTOCALCIO - COLONNA VINCENTE
2-2-1-2-1-2-X-2-1-1-1-1-X-1
TOTOGOL - COLONNA VINCENTE
Non ancora disponibile
Gazzetta.it
A GAZZA OFFSIDE
BERTI IN DIRETTA
A PARTIRE DALLE 10
Chi è l'attaccante più
forte e determinante della
serie A? Quale sarà il futuro
di Inter e Milan? Borsino
Mondiale: chi portereste in
Brasile? Le risposte a queste
tre domande le troverete in
Gazza Offside, live a partire
dalle 10 su Gazzetta.it con i
gol più belli votati da voi sui
social, la partecipazione di
Nicola Berti e l'analisi di
Alberto Cerruti e Nino Morici
17
0
17
22
7
36 24 58 -34
9
■ CHAMPIONS ■ PRELIMINARI DI CHAMPIONS ■ EUROPA LEAGUE ■ RETROCESSIONE
laMoviola
DI FRANCESCO CENITI [email protected]
Higuain in fuorigioco:
viziata l’azione del 2-1
Livorno, c’è il rigore
ma la palla era uscita
A volte ritornano. Dopo
settimane di relativa tranquillità,
gli assistenti si riprendono la
ribalta della giornata. I due
errori più importanti, infatti,
sono roba loro. Anzi, a voler
essere precisi nell’episodio di
Livorno (palla uscita dal fondo
nell’azione che porta al rigore
del momentaneo 2-2) le «colpe»
sono da dividere anche con
l’addizionale. A Napoli, invece,
sbaglia Grilli non accorgendosi
del fuorigioco di Higuain
(comunque molto difficile da
individuare) nell’azione
spaccapartita (rigore ed
espulsione).
BOLOGNA-PARMA 1-1
Doveri di Roma
Nel primo tempo giusto
annullare per fuorigioco il gol di
Palladino. Dubbi di rigore in area
del Parma: sembra fallosa
l’entrata di Acquah su
Christodoulopoulos.
LIVORNO-CHIEVO 2-4
Damato di Barletta
Non benissimo la gestione degli
episodi: unica consolazione, gli
errori non incidono sul risultato.
Il Livorno passa in vantaggio,
ma sul gol di Siligardi c’è la
macchia di una spinta di
Mesbah su Frey: azione da
fermare. La svista più
importante, però, è sul rigore
che porta al 2-2: evidente il fallo
di Rigoni su Paulinho, ma prima
il gioco andava bloccato perché
sul cross di Piccini la palla
aveva superato la linea di fondo.
Non se ne accorgono
l’assistente Faverani e
l’addizionale Tagliavento (molto
vicino, forse troppo, al punto
d’impatto). Ci sta il rigore per il
Chievo: Biagianti stende
Radovanovic.
NAPOLI-LAZIO 4-2
Banti di Livorno
In avvio giallo per simulazione a
Higuain: okay. Scintille tra
Mertens e Ledesma che spinge
l’avversario: ammoniti entrambi,
ma ha rischiato molto il laziale.
Nella ripresa episodio decisivo:
Il fallo di Cana su Mertens: rigore giusto, ma prima... SKY
Cana falcia in area Mertens,
arriva il secondo giallo e il
rigore. Tutto giusto se non fosse
per il fuorigioco di Higuain (dà la
palla al compagno): azione
viziata, dunque. Protesta Lazio
per un intervento di Mesto in
area: la palla sbatte sul fianco.
SAMPDORIA-INTER 0-4
Valeri di Roma
Gara non semplice, Valeri ne
esce bene. Corretta la scelta di
ammonire Icardi per una
esultanza provocatoria nei
confronti dei tifosi della Samp.
Giallo anche per Costa che
insulta l’argentino dalla
panchina: il giocatore doriano
continua anche dopo aver
preso il cartellino, se visto era
da espulsione. Netto il fallo di
Ranocchia su Gastaldello che
porta al rigore sbagliato da Maxi
Lopez. Subito dopo Eder simula
ai limiti dell’area e si prende un
meritato giallo, poi si scatena
una mini rissa con Samuel e
Handanovic e l’attaccante della
Samp subisce anche la seconda
ammonizione. Nel primo tempo
da segnalare anche un tocco col
gomito di Lopez in barriera: ci
poteva stare il rigore per l’Inter.
TORINO-GENOA 2-1
Mariani di Aprilia
Unica protesta sul presunto
tocco di mano di Konate, ma in
realtà è con il petto.
VERONA-FIORENTINA 3-5
Peruzzo di Schio
Luci e ombre per l’arbitro. Nella
ripresa rischia il rosso diretto
Savic per una gomitata a Iturbe.
Giusta l’espulsione di Donadel:
messo giù Cuadrado e negata
alla Fiorentina una chiara
occasione da rete. Molto
generoso il rigore concesso al
Verona: contatto minimo (e non
tutti i contatti sono da
sanzionare) tra Pizarro e Iturbe
che si lascia andare. Evidente
quello dato alla Fiorentina:
Maietta ferma con un braccio il
cross di Matri.
(Milan-Catania pagina 9)
19 RETI Immobile (Torino).
18 RETI Tevez (1, Juventus).
17 RETI Higuain (5, Napoli); Toni (1,
Verona).
15 RETI Palacio (Inter).
14 RETI Rossi (5, Fiorentina); Gilardino
(4, Genoa).
13 RETI Paloschi (4, Chievo); Llorente
(Juventus); Paulinho (3, Livorno); Balotelli
(3, Milan); Destro (Roma); Cerci (5,
Torino).
12 RETI Callejon (Napoli); Berardi (5,
Sassuolo).
11 RETI Denis (1, Atalanta); Vidal (2,
Juventus); Cassano (1, Parma).
10 RETI Di Natale (4, Udinese).
9 RETI Candreva (4, Lazio); Eder (3) e
Gabbiadini (Sampdoria).
8 RETI Icardi (Inter); Mertens (1, Napoli);
Parolo (Parma); Gervinho (Roma).
7 RETI Cuadrado (Fiorentina); Klose
(Lazio); Kakà (Milan); Jorginho (Napoli; 7
con 5 rigori nel Verona); Totti (2, Roma);
Zaza (Sassuolo).
6 RETI Pinilla (3, Cagliari); Bergessio
(Catania); Thereau (1, Chievo); Aquilani (1)
e Borja Valero (Fiorentina); Pogba (Juve);
Lulic (Lazio); Hamsik e Pandev (Napoli);
Amauri (2, Parma); Florenzi e Ljajic (1,
Roma); Iturbe (Verona).
5 RETI Bonaventura e Moralez
(Atalanta); Diamanti (3; ora Guangzhou) e
Kone (Bologna); Nenè e Sau (Cagliari);
Matri (Fiorentina; 1 nel Milan); Nagatomo
(Inter); Siligardi (Livorno); Dzemaili
(Napoli); Biabiany (Parma); Benatia,
Pjanic (1) e Strootman (2, Roma); Floro
Flores e Sansone (Sassuolo; 2 nel
Parma); Romulo (Verona).
4 RETI Cristaldo (Bologna); Conti
(Cagliari); Barrientos (Catania); Rigoni
(Chievo); Vargas (Fiorentina); Alvarez,
Cambiasso e Hernanes (Inter; 3 nella
Lazio); Pirlo (Juventus); Keita (Lazio);
Emeghara (1) e Greco (Livorno); Muntari
(Milan); Lucarelli e Schelotto (Parma; 1
nel Sassuolo); El Kaddouri e Farnerud
(Torino); Fernandes e Muriel (2, Udinese);
Gomez (Verona).
3 RETI Brivio e De Luca (Atalanta);
Bianchi (Bologna); Ibarbo (Cagliari);
Castro e Lodi (1, Catania; 2 con 1 rigore
nel Genoa); Fernandez, Gomez (1) e
Rodriguez (1, Fiorentina); Antonelli
(Genoa); Guarin, Jonathan e Rolando
(Inter); Chiellini (Juventus); Montolivo,
Rami, Robinho e Taarabt (Milan);
Palladino (Parma); Nainggolan (Roma; 2
nel Cagliari); Okaka, Sansone e Soriano
(Sampdoria); Badu, Basta e Heurtaux
(Udinese); Cacciatore (Verona).
2 RETI Carmona, Cigarini, Livaja e
Stendardo (Atalanta);
Christodoulopoulos (2) e Laxalt
(Bologna); Ibraimi (1) e Vecino (Cagliari);
Leto (Catania); Ilicic e Joaquin
(Fiorentina); Antonini, Bertolacci, Calaiò
e Kucka (Genoa); D’Ambrosio (2 nel
Torino), Milito e Samuel (Inter); Asamoah,
Bonucci, Lichtsteiner, Marchisio e
Vucinic (1, Juventus); Cana (Lazio);
Benassi, Emerson e Mbaye (Livorno);
Birsa, Mexes e Poli (Milan); Inler, Insigne
e Zapata (Napoli); Molinaro e Pozzi
(Parma; 2 con 1 rigore nella Sampdoria);
Maicon e Taddei (Roma); Gastaldello,
Maxi Lopez (1 con 1 rigore nel Catania) e
Renan (Sampdoria); Brighi (2 nel Torino)
e Rosi (Sassuolo; 2 nel Parma); Glik
(Torino); Lopez (Udinese); Jankovic e
Martinho (Verona).
1 RETE 88 giocatori
LUNEDÌ 14 APRILE 2014
ilRisvolto
ncora una volta ha avuto ragione Bradley
Wiggins. A conferma che il Baronetto è il
A
corridore di maggior carisma del gruppo, quello che sa trovare parole dalla profondità giusta
in ogni occasione. Guardate i primi dieci dell’ordine d’arrivo della Parigi-Roubaix di ieri: gli
unici senza pedigree sono l’olandese Niki Terpstra, il vincitore, e il suo connazionale Sebastian Langeveld, ottavo. Gli altri? Ci obbligano
a sfogliare pagine e pagine di albi d’oro, in tutte
le categorie.
Anacronistica, sì, eppure bellissima. La Regina delle Classiche racchiude nel finale quello
che Wiggins ha definito «l’università dello
l’Approfondimento
nieri, con protagonisti inediti e promettenti. Ma
a 5 turni dalla fine scopriamo che tutta la Serie A
ha cambiato pelle. I 36 gol di questo week end
sono secondi solo ai 43 della seconda giornata e
oggi c’è ancora in programma un interessante
Udinese-Juventus. Soprattutto questo è il turno
in cui il totale stagionale tocca gli 886 gol, superando gli 878 dell’anno scorso. Nel precedente
campionato ci furono 1.003 reti e considerando
che ci sono ancora 5 turni da giocare, tutto fa
credere che questo limite verrà battuto con una
certa agilità. Sarebbe così il record da quando il
campionato è tornato a 20 squadre (2004-05).
E’ scontata l’obiezione che le fortune degli at-
Ciro Immobile, 24 anni. Capocannoniere con 19 gol ANSA
sport». Perché non ci sono soltanto i grandi specialisti del pavé come Cancellara o Boonen. No,
per un giorno, il velodromo diventa un’arena a
cinque cerchi, sintesi della multidisciplinarietà
più autentica di questo sport. E in pista si dà
appuntamento un gruppetto pazzesco nel quale ci sono un re del Tour (Wiggins, appunto),
che mancava al via da 20 anni (LeMond 1994);
corridori che assommano 23 Mondiali di tutte
le categorie e di tutte le specialità; campioni come lo slovacco Sagan, che iniziò a vincere in
mountain bike, o il ceco Stybar, che ha cominciato a vestirsi con la maglia arcobaleno prima
con la Bmx, quindi con il ciclocross; olimpionici
laVignetta
DA IMMOBILE A HIGUAIN E ORA PALOSCHI
UNA «A» SPETTACOLO COL BOOM DEL GOL
ante facce da gol, con i meritati applausi per
T
le triplette e le doppiette di un’altra giornata spettacolare. Ne guadagna la classifica canno-
taccanti sono spesso figlie delle colpe dei difensori. Sarà. Ribaltiamo, però, il concetto. In particolare a fine stagione l’obiettivo stagionale può
dipendere da una gara persa. E il nostro campionato da sempre patisce esasperazioni che danneggiano lo spettacolo. Invece sono i giorni in
cui il coraggio prevale sulla paura e ciò produce
risultati eclatanti. Quel 2-4 di Livorno-Chievo è
lo spot del cambiamento, nonostante l’incuboretrocessione.
«Vada come vada, l’importante è giocarsela»,
è un passaparola ormai alla moda. E molto è merito anche degli interpreti in ascesa. Dai deb Tevez e Higuain ci si aspettava tanto e stanno rispondendo alle attese, tenendo alto il livello dei
cannonieri di rilievo europeo.
Ma la lieta novella è rappresentata soprattutto da quel Ciro Immobile in testa alla classifica
marcatori con 19 reti e non sono da meno Mattia
Destro e Mauro Icardi: entrambi hanno giocato
poco, eppure la loro media-gol è eccellente. E
beneaugurante anche per la Nazionale. Perso
per strada lo sfortunato Giuseppe Rossi e mai
comparso El Shaarawy, Prandelli non ha faticato
a individuare le alternative per il Brasile.
In questa galleria di emergenti merita una citazione a parte Alberto Paloschi, eroe di giornata in casa-Chievo. I suoi 13 gol pesano quanto
quelli di Mario Balotelli e non è un paragone da
poco per un attaccante cresciuto nel vivaio rossonero e ancora in comproprietà. La sua maturazione in provincia è l’emblema del vento nuovo
in Serie A.
Non possiamo permetterci le star internazionali, allora, godiamoci i bomber fatti in casa. Sono più genuini.
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DI VALERIO MARINI
L’
attuale manager dei Reds, Brendan Rodgers, aveva 17 anni quando il Liverpool ha
vinto per l’ultima volta il campionato inglese.
C’era un George Bush concentrato sull’operazione
“tempesta nel deserto”, i tedeschi stavano per
conquistare il Mondiale di calcio in Italia contro
Maradona, e si accingevano a celebrare la riunificazione tra le due Germanie, a Berlino. Il film da
vedere era “Balla coi lupi”. Correva l’anno 1990.
Per dieci volte, in quindici stagioni – dal 1976 – il
Liverpool aveva conquistato il titolo di campione
inglese. Due su tre, quasi un’abitudine. I ragazzi
cresciuti in quegli anni, anche lontano dal regno
di sua maestà, hanno ancora negli occhi quel profilo esagerato della dimensione dei Reds. Per dire:
dal ’90 a oggi il Manchester United che è l’avversa-
Brendan Rodgers, 41 anni, con Coutinho, 21 EPA
rio storico del Liverpool ha vinto tredici campionati. Tredici a zero, non è uno scherzo.
Il mondo è cambiato non solo nei deserti del
Kuwait, nel colore politico di chi abita la Casa
Bianca o nella lievitata potenza del Bundestag che
oggi abita nel Reichstag restaurato. Il mondo è
cambiato anche nei rapporti di forza tra le grandi
squadre del calcio. Lo storico club di Anfield è sceso d’abito, declassato a outsider nella corsa al vertice della classifica di Premier. Souness, Houllier,
Benitez, Hodgson e Dalglish hanno gestito la decadenza con fortune alterne. Il grande rilancio
sembrava spesso vicino, soprattutto negli anni di
Rafa, capace di strappare una Champions al Milan
di Ancelotti e di sistemare stabilmente il Liverpool
tra le quattro grandi d’Inghilterra.
Come il Cholo Simeone con l’Atletico in Spagna, adesso anche Rodgers è riuscito a mettersi
alle spalle i colossi, nello sprint in Premier. Grazie
a un gol di Coutinho – brasiliano non valorizzato
dall’Inter – ieri il Liverpool ha regolato i conti ad
Anfield con il Manchester City e ora l’inseguimento al titolo dipende soltanto dai suoi risultati. Se
Steven Gerrard e Luis Suarez vincono anche le ultime quattro partite in programma, nessuno li
prende più. Sarà bello seguire Brendan Rodgers
contro Mou, tra due settimane nel match che può
decidere tutto. Mourinho è stato un maestro per
l’attuale tecnico dei Reds, nei primi anni di Chelsea. Maestro di gestione del gruppo, di ispirazione tattica, ma non di stile di gioco. Rodgers aveva
promesso gol e spettacolo. Fatto. In Premier nessuno segna tanto come i Reds (93 gol, quasi 3 a
match), Suarez fa la differenza, come un Ronaldo
o Messi, e anche lo spettacolo comincia a sentirsi
a casa, tra le mura di Anfield.
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ilCommento
QUEL DERBY
A DISTANZA
CHE VALE MOLTO
TwitTwit
IL CINGUETTIO DEL GIORNO
RODRIGO TADDEI
Calciatore della Roma
Mauro Icardi, 21 anni. Ieri una doppietta e Mihajlovic affondato LAPRESSE
di ALBERTO CERRUTI
Siamo un gruppo straordinario!
Grande vittoria! Daje Roma!
@OfficialTaddei
ALESSANDRO DEL PIERO
Calciatore del Sydney
The finals! E ora non mettiamo
limiti alle nostre ambizioni
@delpieroale
Pilota di F.1 con la Ferrari
L’ALLIEVO DI MOU SUPERA IL MAESTRO
ELOGIO DI RODGERS E DEI SUOI REDS
su pista come Wiggins e il suo compagno Geraint Thomas; emergenti come il tedesco John
Degenkolb, che solo una foratura ai piedi del
Poggio ha frenato a pochi chilometri dalla consacrazione e che con Sagan si candida a un posto in prima fila nel futuro di queste classiche .
Il ciclismo nella sua versione più alta: ecco
che cosa è stato il finale della Roubaix. Peccato
che l’Italia sia stata spettatrice annunciata. Del
resto, se non la vinciamo dal 1999 (Andrea Tafi), un motivo ci sarà pure. Mancanza di corridori ed esperienza nelle corse del Nord, maestri che non ci sono. Ne parleremo.
Vince bene l’Inter, fatica ma fa poker il
Milan, l’inseguimento all’Europa continua
FERNANDO ALONSO
l’Analisi
di ALESSANDRO DE CALÒ
25
BIG DI STRADA, PISTA, CROSS, MTB, BMX
LA ROUBAIX DIVENTA SINTESI DEL CICLISMO
di LUCA GIALANELLA
di CARLO LAUDISA
LA GAZZETTA DELLO SPORT
Complimenti a @NikiTerpstra
per la bella vittoria alla
#ParisRoubaix!
@alo_oficial
ipseDIXIT
«
Il rigorista alla
Samp sono io,
ma Maxi Lopez
mi ha chiesto di
lasciarlo tirare
EDER
ATTACCANTE SAMPDORIA
«Icardi, dopo avergli
fregato la donna, aveva
già segnato un gol e lui
si chiama Maxi mica per
caso, ha la tendenza a
strafare. Non me la sono
sentita di deluderlo.
Vuoi il rigore, gli ho
detto? Bene, tiralo e
speriamo bene. Anzi,
facciamo le corna...».
ROBERTO PELUCCHI
quattro gol dell’Inter alla
Isofferta,
Sampdoria e la quarta, più
vittoria consecutiva
del Milan contro il Catania. Non
è tutto oro ciò che luccica sotto
la Madonnina ma questa doppietta rossonerazzurra, che
mancava da due mesi, moltiplica l’interesse per le ultime 5
giornate di Milano. Si ripartirà
sabato prossimo, alla vigilia di
Pasqua, quando l’Inter cercherà
di impedire al Parma il sorpasso
al suo quinto posto, mentre il
Milan riceverà il Livorno per
continuare l’inseguimento all’ultimo strapuntino nella coppa
di consolazione, ancora più bello se strappato ai coinquilini di
San Siro. Un indiretto derby a
distanza, che diventerà diretto,
e forse decisivo, domenica 4
maggio a tre ore dalla fine del
campionato. Con i tre posti per
la Champions già assegnati e i
tre per la retrocessione quasi, la
grande incertezza finale del nostro svalutato campionato è
condensata tutta qui, nella corsa delle due milanesi a un posto
in Europa League, il massimo
del minimo con l’aria che tira in
questa stagione di sofferenza.
La Fiorentina, che stravince in
casa del Verona, è sempre più
quarta e sempre più vicina al ritorno nella coppa da cui è appena uscita per colpa della Juventus. Ma alle sue spalle, a meno
cinque, torna prepotentemente
al successo l’Inter in una domenica in cui le va tutto bene, anzi
benissimo.
A dimostrazione di quanto siano relativi i ragionamenti basati sul calendario, la stessa
squadra che aveva raccolto soltanto tre punti nelle ultime
quattro partite «facili» contro
Atalanta, Udinese, Livorno e
Bologna, ne ottiene altrettanti
sul campo «difficile» della Sampdoria. Quattro gol (a zero) tutti argentini, due di Icardi, uno di
Samuel e Palacio, come l’Inter
non ne realizzava da quasi sei
mesi, dal 4-2 a San Siro contro il
Verona, sono una dimostrazione di grande freschezza atletica
e una promessa per un gran finale, opposto a quello disastroso dell’Inter di Stramaccioni che
un anno fa non vinse nemmeno
una delle ultime cinque partite,
precipitando dal quinto al nono
posto. Ma siccome i risultati
vanno sempre interpretati, è
giusto sottolineare che dopo il
bellissimo gol di Icardi, seguito
dalla sua infantile provocazione, malgrado la superiorità numerica per l’espulsione di Eder,
l’Inter viene salvata almeno
quattro volte da un immenso
Handanovic che incomincia il
suo show parando il rigore di
Maxi Lopez del possibile 1-1.
Soltanto nella ripresa cambia
tutto, perché l’Inter merita il
successo anche per il comprensibile crollo della Sampdoria ma
non dei suoi magnifici tifosi, con
l’aggiunta delle belle notizie
provenienti dagli altri campi.
Il Parma, che aveva pareggiato a Bologna, rimane due punti
sotto. La Lazio, come all’andata,
perde 4-2 a Napoli scivolando a
-5, raggiunta dal Torino che nel
finale ribalta il Genoa con l’unodue di Immobile e Cerci. E infine, a chiudere la domenica, ecco l’attesa risposta del Milan che
però soffre più del previsto per
affondare il Catania, accontentandosi di un tiro da fuori area
di Montolivo. Il pubblico non
gradisce, ma come ricorda sempre Galliani conta la piacevole
inversione di tendenza. Bene o
male, questa è la quarta vittoria
consecutiva, con sorpasso all’Atalanta e al Verona, aggancio
alla Lazio. E soprattutto adesso
sono soltanto tre i punti che separano i rossoneri dal sesto posto del Parma, che potrebbe già
valere l’Europa, mentre rimangono cinque quelli meno dell’Inter. Cinque come le giornate che
mancano alla fine del campionato, quando sapremo se a Milano nel 2014-2015 l’Europa entrerà ancora a San Siro, oppure
rimarrà soltanto nei padiglioni
dell’Expo.
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26
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 14 APRILE 2014
MONDO INGHILTERRA
4
Capolavoro di Coutinho
Il Liverpool ora ci crede
PREMIER
34° TURNO
S
Ieri
Liverpool-Man.
City 3-2,
SwanseaChelsea 0-1
Domani
Arsenal-W. Ham
6 maggio
Man. UnitedHull
Battuto il City che resterebbe dietro anche vincendo i recuperi
L’ex interista decide una sfida emozionante con un destro al volo
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
LA VOLATA PELLEGRINI HA DUE GARE IN MENO CON SUNDERLAND E ASTON VILLA
STEFANO BOLDRINI
LONDRA
Capitani si nasce, non si diventa. E Steven Gerrard ha mostrato sul campo che cosa
sia uno skipper vero. Il Liverpool ha appena
superato 3-2 il Manchester City in una gara
che potrebbe essere decisiva per la volata finale in Premier e Gerrard, asciugandosi furtivamente le lacrime con la manica della maglia, raduna la squadra in un angolo dell’Anfield. Tutti i compagni attorno a lui, nel cerchio magico: «Questa è andata, ora
dobbiamo giocare a Norwich con lo stesso
spirito. Dobbiamo mantenere la calma e tirare fuori il nostro orgoglio». Poi, di fronte alle
telecamere, aggiungerà: «Sono stati i novanta minuti più lunghi della mia vita. Il tempo
non passava mai. Ora ci attendono quattro finali».
Omaggi e gol Le partite alle quali allude
Gerrard sono quelle contro Norwich (fuori),
Chelsea (casa), Crystal Palace (trasferta),
Newcastle (Anfield). Mancano 27 giorni all’11 maggio: quella domenica, il Liverpool
potrebbe tornare a vincere il titolo inglese dopo 24 anni. Il primo della nuova era, come
scrivono Oltremanica, dove i confini del tempo sono scanditi dal varo della Premier League, nel 1992. Ma la gara di ieri, comunque
vada, entra nella storia. È stata bellissima.
Spettacolo allo stato puro. Adrenalina, passione, emozione. Un romanzo. Primo tempo
dominato dal Liverpool, ripresa nelle mani
del Manchester City. Alla fine, un errore ha
permesso all’ex interista Coutinho di firmare
il 3-2 definitivo. Pochi minuti prima, Silva
aveva divorato il gol del sorpasso, dopo una
rimonta da applausi. La differenza, nel giorno in cui il calcio inglese ha ricordato compatto la tragedia di Hillsborough e reso
omaggio alle 96 vittime, tutti tifosi del Liverpool, 79 dei quali avevano meno di 30 anni,
l’ha fatta il carattere. Il Manchester City ha le
ricchezze smisurate dello sceicco Mansour e
un parterre di star mondiali. Anche il Liverpool ha i suoi fuoriclasse, ma possiede
una cosa che neppure l’uomo più ricco
del mondo potrà mai comprare: il cuore.
Non solo: ha anche un fior di allenatore.
Brendan Rodgers è un nordirlandese che ha
scalato nel 2011 il Kilimangiaro per onorare
la memoria della mamma morta di cancro e
ha il pregio di non pensare solo agli schemi,
ma anche agli uomini. Cresciuto alla scuola
di Mou, Rodgers è andato a studiare calcio in
Spagna, prima da Guardiola e poi dal Del Bosque. La sua filosofia è un intreccio di queste
culture.
MAIUSCOLO: in trasferta
LIVERPOOL
77
CHELSEA
75
MAN. CITY
70
35ª 19-21 aprile
36ª 26-28 aprile
38ª 11 maggio
NORWICH
Chelsea
CRYSTAL P.
Newcastle
Sunderland
LIVERPOOL
Norwich
CARDIFF
Wba
CRYSTAL P.
EVERTON
West Ham
16 aprile (rec. 26a) Sunderland
Molto facile
Facile
Impegnativa
Difficile
Molto difficile
7 maggio (rec. 29a) Aston Villa
GDS
CLASSIFICA
Liverpool 77
Chelsea 75
Man. City** 70
Everton* 66
Arsenal* 64
Tottenham 60
Man. United*
57
Southampton
48
Newcastle 46
Stoke 43
West Ham* 37
Crystal P.* 37
Hull* 36
Aston Villa* 34
Swansea 33
WBA* 33
Norwich 32
Fulham 30
Cardiff 29
Sunderland** 25
* una partita in
meno
DI BOLD
GERRARD
FA TUTTO BENE
DAVID SILVA
QUASI PERFETTO
LIVERPOOL 8
MIGNOLET 6 Un’uscita a vuoto e
una parata d’istinto. Sui gol non ha
colpe.
JOHNSON 5 Più sfortuna che colpa
nell’autogol, ma Silva lo manda fuori
giri.
SKRTEL 7 Settimo centro
stagionale: quasi un bomber.
SAKHO 6 A differenza del
compagno, ancorato alla sua area.
FLANAGAN 6,5 Sicuro e spavaldo,
ma Milner gli crea problemi.
IL MIGLIORE
8 GERRARD
Straordinario: ha imparato anche a
difendere.
h
STERLING 8 Talento che al
mondiale potrebbe lasciare il segno
(Lucas sv).
HENDERSON 6 L’espulsione per un
fallaccio abbassa il voto.
COUTINHO 8 Ennesimo ex interista
che ci fa chiedere chi sia stato il
genio che abbia voluto la sua
cessione (Moses sv).
SUAREZ 6 Nervoso e provocatorio,
ma sempre importante.
STURRIDGE 6 Sfiora un paio di gol,
esce per infortunio.
ALLEN 6 Entra con uno scopo: fare
legna e aiutare i Reds
ALL. RODGERS 7 È l’allenatore
perfetto per il Liverpool.
MAN. CITY 6
Sopra il gol
di Philippe
Coutinho,
21 anni
Sotto
l’esultanza del
brasiliano del
Liverpool
EPA
Yaya k.o. Il Liverpool è partito come tanti
masai alla carica. Suarez si è fatto ammonire
dopo 5’, ma un minuto dopo ha lanciato Sterling verso il gol: da manuale l’esecuzione del-
l’esterno dei Reds. Manchester City scosso e
l’uscita per infortunio di Yaya Touré dopo 19’
è stata devastante. Una zuccata di Gerrard ha
trovato la parata d’istinto di Hart. Sul corner,
capocciata perfetta di Skrtel: 2-0. Dopo mezz’ora di ritmo infernale, il Liverpool è calato e
trascinata dalla coppia Silva-Fernandinho il
City è riemerso dagli abissi. Sterling ha respinto sulla linea una zuccata di Kompany su
uscita a vuoto di Mignolet, ma il portiere si è
subito riscattato deviando un tiro di Fernandinho.
Svista al 50’ Il Manchester City è tornato
in campo con spirito diverso. L’inserimento
di Milner al 50’ è stata la mossa vincente.
L’inglese ha servito l’assist per il 2-1 di Silva e
dopo cinque minuti, su affondo ancora di Silva, Johnson ha bucato Mignolet: autorete
perfetta. Pellegrini ha spedito in campo
Aguero e l’argentino ha lanciato Silva verso il
tris: tocco sporco. Un mezzo liscio di Kompany ha trovato il destro spietato di Coutinho: 3-2, Anfield infuocato. L’espulsione di
Henderson al 48’ ha reso bollente il recupero.
Una manata di Skrtel al 50’ meritava il rigore.
Clattenburg non l’ha vista, Liverpool in trionfo. Ha vinto 10 gare di fila: altre 4 e sarà campione.
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L’INSEGUITRICE VITTORIA PREZIOSA A SWANSEA
Ba salva ancora Mou
Il Chelsea resta a -2
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
LONDRA
Demba Ba esulta dopo il gol EPA
37ª 3-5 maggio
le Pagelle
José Mourinho ha sempre avuto uno splendido rapporto con i giocatori africani, a
cominciare da Drogba. Con
Demba Ba sono serviti dieci
mesi per trovare il feeling, ma
non è mai troppo tardi e il centravanti senegalese, dopo aver
consegnato ai Blues la semifinale di Champions con il gol
decisivo sul Psg, si è ripetuto
ieri, firmando il successo sul
campo dello Swansea. Un tiro
potente sul lancio di Matic:
botta in corsa e Chelsea sulla
scia del Liverpool. Mou resta
in corsa su due fronti: Cham-
LIVERPOOL
MANCHESTER CITY
3
2
PRIMO TEMPO 2-1
MARCATORI Sterling (L) al 6’, Skrtel (L) al
26’ p.t.; Silva (MC) al 12’, Johnson (L) aut al
17’, Coutinho (L) al 33’ s.t.
LIVERPOOL (4-1-3-2)
Mignolet; Johnson, Skrtel, Sakho, Flanagan;
Gerrard; Sterling (dal 50’ s.t. Lucas), Henderson, Coutinho (dal 44’ s.t. Moses); Suarez, Sturridge (dal 21’ s.t. Allen).
PANCHINA Jones, Kolo Touré, Cissokho, Iago
Aspas.
ALLENATORE Rodgers.
ESPULSO Henderson al 48’ s.t. per gioco
scorretto.
AMMONITO Suarez per gioco scorretto.
MANCHESTER CITY (4-2-3-1)
Hart; Zabaleta, Kompany, Demichelis, Clichy; Yaya Touré (dal 19’ p.t. Garcia), Fernandinho; Navas (dal 5’ s.t. Milner), Nasri, Silva;
Dzeko (dal 23’ s.t. Aguero).
PANCHINA Pantilimon, Lescott, Kolarov e
Negredo.
ALLENATORE Pellegrini.
AMMONITI Garcia, Fernandinho e Zabaleta
per gioco scorretto.
ARBITRO Clattenburg.
NOTE spettatori 44.601. Tiri in porta: 5-5. Tiri
fuori: 5-7. Angoli: 7-7. In fuorigioco: 5-1. Recuperi: 2’ p.t.; 5’ s.t.
HART 7 Parate importanti: di più
non poteva fare.
ZABALETA 6,5 Spinge e difende, il
solito motorino.
KOMPANY 5 Il rinvio sporco che
provoca il 3-2 è fatale.
DEMICHELIS 5,5 Bruciato nei primi
due gol, cerca di rifarsi in attacco.
CLICHY 5 Sterling lo manda a
spasso. Giornataccia.
YAYA TOURE’ 6 Sembra in
giornata, ma si fa male.
GARCIA 5 E’ di due categorie
inferiore a Yaya Touré.
FERNANDINHO 7 Lui e Silva danno
la scossa al City.
NAVAS 5,5 Troppo timido per
l’ambiente dell’Anfield.
MILNER 7 Inglese tosto, entra e
cambia il City.
NASRI 6 Il francese è sempre ai
confini del lezioso.
MIGLIORE
h 7,5 ILSILVA
Quasi perfetto: fallisce il tris.
DZEKO 6,5 Nel primo tempo è
isolato, ma combatte.
AGUERO 6 Il top è l’assist a Silva.
Dopo lo stop, serve il rodaggio.
ALL. PELLEGRINI 5 Assiste
incredulo alla carica dei Reds.
Azzecca i cambi, ma perde.
ARBITRO
CLATTENBURG 6
Azzecca tutto, tranne al 95’:
il tocco di mano di Skrtel
era da rigore.
COPPA D’INGHILTERRA LA SQUADRA DI BRUCE BATTE 5-3 LO SHEFFIELD UNITED
pions e Premier. È quello che
voleva. Non c’è molta gloria
nell’impresa di ieri, contro
una squadra in 10 dal 16’ per
l’espulsione di Chico. Il difensore dello Swansea, ex Genoa,
ha rimediato il secondo cartellino giallo per un fallo su
Schurrle, ma l’arbitro Dowd in
un primo momento non era intervenuto. La sfuriata di Mourinho e i richiami del guardalinee hanno corretto l’errore. Il
Chelsea non è però riuscito a
sfruttare la superiorità numerica, neppure dopo gli inserimenti di Eto’o e Oscar per
Schurrle e Ramires. Il guizzo
di Ba ha lanciato i Blues e il senegalese dice: «La settimana
più importante della mia carriera». Terry rivela: «Mou ci ha
detto di giocare senza pensare
al risultato del Liverpool».
Anche l’Hull in finale
Affronterà l’Arsenal
Dopo 110 anni di storia la
prima emozione nella più antica manifestazione calcistica
del mondo per l’Hull City. Saranno proprio i Tigers a sfidare
l’Arsenal a Wembley nella finale della FA Cup, il 17 maggio.
Nell’altra semifinale del torneo, un giorno dopo la vittoria
dei Gunners ai rigori sul
Wigan, ci sono stati altrettanti
colpi di scena. La sfida fra
l’Hull, tredicesimo in Premier,
e lo Sheffield United che milita
in League One (la terza divisione inglese), si è conclusa infatti
con un 5-3.
bold
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L’esultanza di David Meyler REUTERS
Altalena L’andamento della
partita è da sconsigliare ai deboli di cuore. L’Hull va per due
volte sotto (Baxter e Scougall)
ma rimedia prima con Sagbo e
poi con Fryatt e infine dilaga:
di Huddlestone e Quinn le reti
che chiudono i conti. Nei minuti conclusivi un sussulto dello
Sheffield con Murphy e il quinto gol dei Tigers con Meyler.
Bruce già sa Se per l’Hull si
tratta dunque della prima finale di Coppa d’Inghilterra della
sua storia, il suo allenatore Steve Bruce è invece uno abituato
alla passerella nel tempio londinese. Quando era difensore
del Manchester United negli
Anni 90 vinse tre volte il trofeo.
Il dilemma più grande per l’allenatore sarà quello di poter
far assaggiare anche al figlio
Alex la gioia di poter vincere la
coppa sul campo. Ieri Steve
Bruce ha tenuto il figlio in panchina.
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LUNEDÌ 14 APRILE 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
27
MONDO SPAGNA
LA VOLATA IL BIG MATCH ALL’ULTIMA GIORNATA
MAIUSCOLO: in trasferta 34ª 18/19-4,7-5 35ª 27 aprile
OLANDA
36ª 4 maggio 37ª 11 maggio 38ª 18 maggio
Elche
VALENCIA
LEVANTE
Malaga
BARCELLONA
REAL MADRID 79
VALLADOLID
(7-5)
Osasuna
Valencia
CELTA
Espanyol
BARCELLONA 78
Athl. Bilbao
VILLARREAL
Getafe
ELCHE
A. Madrid
ATLETICO
82
L’Ajax vince
ma rimanda
la festa-titolo
Molto facile
Facile
Impegnativa
Difficile
Molto difficile
L’Ajax vince, ma rimanda
la festa per il titolo: a due
giornate dalla fine è sei punti
avanti al Feyenoord di Pellé con
+7 di differenza reti (criterio che
vale in caso di parità).
GDS
Diego Costa gol e paura
Ma l’Atletico sorride
La punta rientra, segna, va contro il palo ed esce in barella
Simeone torna in testa e tranquillizza tutti: «Solo un taglio»
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
FILIPPO MARIA RICCI
@filippomricci
MADRID
Tre punti fondamentali e
un grande spavento. L’Atletico
Madrid vince 2-0 a Getafe, affossa il Barcellona, tiene a distanza il Madrid e tira un
enorme sospiro di sollievo.
Diego Costa si è immolato per
mettere dentro il raddoppio:
la sua tibia sinistra ha sbattuto
a tutta velocità contro il palo.
Le telecamere inquadrano la
gamba martoriata del brasiliano di Spagna al rientro dopo
l’infortunio muscolare e le immagini fanno paura: dalla
gamba esce sangue copioso, i
microfoni a bordo campo captano le urla di dolore dell’attaccante, i compagni si portano le mani al volto, spaventati.
Sembra grave, non lo è: «Solo
una ferita, nulla di rotto. Al
‘Tigre’ un taglio in più non fa
nulla», dice Simeone in sala
stampa, sollevato come tutta
la famiglia biancorossa.
La rimonta Archiviata la
grande paura, resta la grande
vittoria. Non per la prestazione ma per il significato: alla fine della Liga mancano 5 partite e l’Atletico sarà campione
vincendone 4. In pratica potrebbe arrivare al Camp Nou il
18 maggio a farsi fare il «pasillo», il saluto d’onore, dal Barcellona. Perché ora la squadra
di Simeone ha 3 punti di vantaggio sul Madrid che in realtà
sono 4 perché lo scontro diretto è favorevole ai Colchoneros, e 4 sui blaugrana. Quella
di ieri per l’Atletico è stata la
settima vittoria i fila in Liga:
prima di questa serie i biancorossi erano a -2 dal Barça e a 3 dal Madrid. Rimonta, dicesi.
E i record Importanti: egua-
FRANCIA SABATO LE DUE SI RITROVANO IN FINALE DI COPPA
Senza Ibrahimovic
il Psg si sfalda:
sbranato dal Lione
Lo svedese è k.o.
la delusione post
Champions fa
il resto: Ferri segna,
ci prova solo Cavani
ALESSANDRO GRANDESSO
@agrandesso
PARIGI
Al valzer delle deluse
d’Europa piange solo il Psg.
Contro il Lione, battagliero come in Europa League contro la
Juve, i parigini si fanno abbattere da un’imbarazzante malinconia. Ma più che l’effetto
per l’eliminazione di Champions incassata a Chelsea, preoccupa il vuoto tecnico e psicologico lasciato da Ibrahimovic,
fuori per infortunio forse fino
a fine stagione. Assenza di leadership che priva d’anima un
Psg affidato a un Cavani confusionario nel ritrovato ruolo
di punta centrale. Così il Psg
assume un volto banale, blando nella costruzione, svogliato
in copertura. In una parola: irriconoscibile. Anche perché
Blanc lascia Verratti in panchina, punito dopo la prestazione
criticabile di Londra. In campo
ci va Cabaye, ma poi saltano
gli automatismi con Motta nella zona chiave del gioco. E il Lione, liquidato dai bianconeri,
se la gioca con il cuore a compensare assenze e differenzia-
Laurent Blanc, 48 anni, Psg AFP
le tecnico. Il gol partita al 31’ è
un’istantanea che sintetizza il
tipo gara con il giovane Ferri
che recupera palla a 30 metri
su Lavezzi e scaglia il destro alle spalle di Sirigu. Fucilata che
abbatte un Psg incapace di reagire e di farsi davvero pericoloso, a parte l’occasione al 2’ per
Cavani che obbliga Lopes alla
deviazione sul palo. Poi l’uruguayano si fa trasparente
quanto il Psg che ritrova il Lione sabato in finale di coppa di
Lega. Trofeo di consolazione
ma di importanza capitale per
il rinnovo di Blanc.
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33a GIORNATA Montpellier-Marsiglia
2-3, Lilla-Valenciennes 1-0, AjaccioBordeaux 1-1, Evian-Bastia 2-1, NizzaLorient 1-2, Rennes-Monaco 0-1, Sochaux-Tolosa 2-0, Nantes-Guingamp
1-0, Reims-St. Etienne 2-2, Lione-Psg
1-0. CLASSIFICA Psg 79; Monaco 69;
Lilla 63; St Etienne 56; Lione 54; Marsiglia 51; Bordeaux 45; Reims 45; Tolosa
44; Lorient, Bastia 41; Nantes 40; Nizza
39; Rennes, Montpellier, Evian 38;
Guingamp 35; Sochaux 30; Valenciennes 29; Ajaccio 20.
gliato il primato di gol in una
stagione, 107 come nel 1997, e
il numero di vittorie in una Liga: le 26 che nel 1996 furono
sufficienti per vincere l’ultimo
campionato. Oggi ne servono
altre 4: «Per noi si va di finale
in finale», ha detto Simeone.
L’Atletico in formazione tipo si
è portato in vantaggio con Godin nel primo tempo, ha controllato a piacimento e nella
ripresa ha chiuso con Diego
Costa. Che forse distratto da
un tifoso che si è abbassato i
pantaloni nel momento decisivo prima ha sbagliato un rigore, il terzo dei 9 che ha tirato in
Liga, con Codina che in 9 tentativi non ne aveva mai parato
uno, poi ha segnato il 26° gol
in Liga, 34° stagionale.
Tormentone Courtois Dall’altra parte del campo Courtois è
il primo portiere dell’Atletico
che arriva a 25 partite di Liga
senza incassare gol superando
32 a GIORNATA Ieri AZ-Nec 1-1,
Utrecht-Heracles 2-1, WaalwijkZwolle 1-1, Ajax-Den Haag 3-2, PsvFeyenoord 0-2.
CLASSIFICA Ajax 69; Feyenoord 63;
Twente 59; Vitesse 54; Psv 53;
Heerenveen 51; AZ 46; Groningen
45; Zwolle, Cambuur 39; Utrecht
38; Den Haag, Go Ahead 37;
Heracles 36; Nac 34; Waalwijk 31;
Nec 29; Roda 26.
Diego Costa, 25 anni, a terra mentre i compagni chiedono aiuto ACTION
GETAFE
ATL. MADRID
0
2
PRIMO TEMPO 0-1
MARCATORI Godin al 40’ p.t.; Diego Costa al
38’ s.t.
GETAFE (4-2-3-1)
Codina 6; Arroyo 6, Alexis 5, Rafa 5,5, Roberto Lago 5,5 (dal 34’ s.t. Sammir 6); Mosquera
5 (dal 22’ s.t. Lacen 5,5), Juan Rodríguez 6;
Pedro León 5, Diego Castro 5 (dal 13’ s.t. Colunga 5,5), Lafita 5; Marica 5. PANCHINA J. Cesar, Valera, Lopez, Borja. ALL. Contra 5.
ESPULSI Lafita al 21’ s.t. per doppia ammonizione.
AMMONITI Mosquera e Alexis per gioco scorretto.
ATLETICO MADRID (4-4-2)
Courtois 6,5; Juanfran 6,5, Miranda 6,5, Godín 7, Filipe Luis 7; Raúl García 6,5 (dal 26’ s.t.
Diego 6) Mario 6,5, Gabi 7, Koke 6,5; Villa 6,5
(dal 16’ s.t. Adrián 7), Diego Costa 6,5 (dal 40’
s.t. Rodríguez s.v.). PANCHINA Aranzubia, Alderweireld, Sosa, Tiago. ALL. Simeone 7.
ESPULSI nessuno.
AMMONITI Godin per gioco scorretto, Villa
per comportamento non regolamentare.
ARBITRO Fernández Borbalán 6.
NOTE Spettatori 12.000 circa. Tiri in porta 2-7.
Tiri fuori 4-1. Angoli 3-4. In fuorigioco 1-2. Recuperi: 1’ p.t.; 5’ s.t.
il record di 24 che aveva stabilito lo scorso anno: «Col Chelsea giocherà solo se troveremo
un accordo, noi siamo un club
cavaliere che rispetta gli accordi. Se non potrà scendere
in campo, lo farà Aranzubia»,
ha detto il presidente dell’Atletico Cerezo lasciando intendere che la questione non è chiusa. Da ultimo, una curiosità:
ieri il «Mono» Burgos, ex portiere e rocker, caliente vice di
Simeone è andato in panchina
con i Google Glass. Visione
moderna, e ravvicinata, di un
possibile miracolo.
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31a GIORNATA Ieri: Betis-Siviglia 0-2;
Valencia-Elche 2-1; Getafe-Atl. Madrid
0-2; Espanyol-Rayo 2-2. OGGI Athletic
Bilbao-Malaga CLASSIFICA: Atletico
Madrid 82; Real Madrid 79; Barcellona
78; Athletic 59; Siviglia 56; Villarreal
52; Real Sociedad 51; Valencia 44;
Espanyol 41; Levante 40; Malaga 38;
Celta Vigo, Granada, Rayo 37; Elche
35; Osasuna 34; Valladolid 32; Getafe
31; Almeria 30; Betis 22.
GERMANIA
Donati assist
il Leverkusen
torna quarto
Il Leverkusen quarto
dopo aver battuto 2-1 nei
posticipi della 30a l’Hertha.
Kiessling, servito da Donati
dopo 40 secondi, e Brandt i
marcatori. Per i berlinesi gol
di Wagner. IERI LeverkusenHertha 2-1; HoffenheimAugsburg 2-0. CLAS.: Bayern
78; Borussia Do, Schalke 58;
Leverkusen 51; Wolfsburg 50;
Borussia M. 49; Mainz 47;
Augsburg 42; Hoffenheim 40;
Hertha 37; Eintracht F. 35;
Werder 33; Hannover,
Friburgo 32; Stoccarda 28;
Amburgo 27; Norimberga 26;
Eintracht B. 25.
28
LUNEDÌ 14 APRILE 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
PRIMA DIVISIONE GIRONE A 28a GIORNATA
«I campionati si decidono
in primavera». Ecco un altro
dei luoghi comuni che si
ripetono nel calcio. Mai visto
un campionato deciso a
novembre. Si può soltanto
dire che l’autunno e poi
l’inverno danno - molto
spesso - buone indicazioni.
Soprattutto l’Entella, e poi il
Frosinone, erano lanciati
verso la Serie B diretta. E
invece la primavera ha
cambiato il clima.
l’Analisi
DI NICOLA BINDA
twitter@NickBinda
Alla faccia
del torneo
monotono
A un minuto dalla fine del
derby di Savona, le cose si
erano messe davvero male
per l’Entella: solo 3 punti di
vantaggio sulla Pro Vercelli
che nel prossimo turno sarà
a Chiavari (poi la capolista
chiuderà a Cremona). Invece
il giovane Moreo ha fatto un
gol storico, che avvicina la
capolista alla festa: basta
non perdere lo scontro
diretto in casa dopo la sosta
di Pasqua e sarà fatta.
Brividi Entella
Moreo, due gol
e la B è vicina
Prina strappa un sofferto pari a Savona
Se non perde lo scontro diretto è fatta
SAVONA
2
ENTELLA
2
MARCATORI Moreo (E) al 14’, Quintavalla
(S) al 31’, Demartis (S) al 35’ p.t.; Moreo (E)
al 45’ s.t.
SAVONA (5-4-1) Aresti 5,5; Quintavalla 7,
Maccarrone 6,5, Altobello 6, Marconi 6,
Giuliatto 6; Demartis 6, Gentile 6, Agazzi 6,
Simoncelli 6,5 (dal 29’ s.t. Cattaneo 6); Virdis 6 (dal 40’ s.t. Grandolfo s.v.). (Boerchio, Marchetti, Cannoni, La Rosa, Sarao). All. Corda 6,5.
ENTELLA (4-4-2) Paroni 6; Iacoponi 5,5,
Russo 6, Cesar 5 (dal 33’ s.t. Crivaro s.v.),
Ballardini 6 (dal 20’ s.t. Cecchini 6,5); Staiti
6, Troiano 6, Volpe 5,5 (dal 1’ s.t. Sarno 6),
Pedrelli 6; Torromino 5,5, Moreo 7. (Zanotti, Nossa, Botta, Argeri). All. Prina 6.
ARBITRO Sacchi di Macerata 5,5.
NOTE paganti 1.075, abbonati 360, incasso di 13.470 euro. Espulsi Pedrelli al 2’ s.t.
e Demartis al 6’ s.t.; ammoniti Cesar, Volpe, Troiano, Giuliatto e Aresti. Angoli 3-3.
DAL NOSTRO INVIATO
MATTEO PIERELLI
SAVONA
Ancora un piccolo sforzo
e sarà festa. Ancora un punticino nella prossima partita e
l’Entella potrà tirare fuori dal
frigorifero lo champagne che
aveva portato a Savona. Il sofferto pareggio strappato al Bacigalupo in questo combattutissimo derby e la vittoria della
Pro Vercelli ha rimandato tutto
di due settimane, quando a
Chiavari ci sarà lo scontro diretto fra le prime due.
L’uomo della Provvidenza Stefano Moreo, cresciuto nelle
giovanili del Milan, un anno fa
giocava in D, nella Caronnese.
Fece 14 gol e il Varese lo acquistò prima di girarlo in comproprietà all’Entella. Ieri il 20enne
attaccante ha realizzato la
doppietta che molto probabilmente vale la prima B della
storia per la squadra di Antonio Gozzi. Nel primo tempo
Moreo ha portato in vantaggio
i suoi, deviando di testa uno
spiovente di Staiti. E allo scadere ha girato in rete, sempre
di testa, uno splendido cross di
Cecchini. Una rete che ha reso
amara la 100a partita con il Savona di Ninni Corda: «Avremmo meritato di vincere con al-
Situazione molto più
complicata nel girone B. Il
Frosinone è stato sollevato
dal trono: adesso comanda il
Perugia e al secondo posto è
salito il Lecce. Tutto fatto?
Mica tanto: nel prossimo
turno la capolista visita una
Salernitana non ancora
sicura dei playoff, e il Lecce
va a trovare un Pisa nella
stessa situazione, mentre il
Frosinone è in casa contro
L’Aquila e non può fallire,
per poi giocarsi tutto
all’ultima giornata nello
scontro diretto al Curi,
quando il Lecce riposerà.
In quanto a emozioni, non
ci possiamo lamentare. Ci si
attendeva un torneo piatto,
visto che non ci sono
retrocessioni, ma per fortuna
poche squadre hanno già
staccato la spina. Onore a
chi sta ancora lottando, vero
spot per il calcio pulito.
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La Pro Vercelli tiene
Battuto l’Alto Adige
Stefano Moreo, 20 anni DAPRESS
meno tre gol di scarto, ma abbiamo sprecato troppo».
Dominio Savona Ha ragione
Corda, la sua squadra avrebbe
meritato i tre punti. I suoi ragazzi ci hanno messo tutto:
cuore, testa e polmoni. Dopo lo
svantaggio iniziale, il Savona
ha cominciato a macinare gioco, trascinato da Demartis, che
ha spaziato da destra al centro,
servendo prima l’assist dell’1-1
all’ottimo Quintavalle e poi segnando il 2-1 con un gran tiro
da fuori. Il primo tempo poteva finire in goleada, ma Virdis
solo davanti a Paroni ha sparato sul palo. Nel secondo tempo
l’Entella è rimasta subito in 10
(fuori Pedrelli per fallo su
chiara occasione da gol), ma
dopo 4’ anche Demartis si è
fatto cacciare (doppia ammonizione). Il Savona ha perso la
sua guida, meritava un rigore
(atterrato Virdis), ma alla fine
si deve accontentare solo dell’applauso del suo pubblico.
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PRO VERCELLI
2
ALTO ADIGE
0
MARCATORI Scavone al 5’ p.t.; Ardizzone
al 37’ s.t.
PRO VERCELLI (4-4-1-1) Russo 7; Cancellotti 6 (dal 20’ s.t. Bani 6), Cosenza 6,5,
Ranellucci 6,5, Scaglia 7,5; Statella 6,5
(dal 13’ s.t. Ardizzone 6,5), Rosso 7, Scavone 6,5, Fabiano 6; Greco 5,5; Marchi 7
(dal 28’ s.t. Iemmello 6,5). (Nodari, Ghosheh, Disabato, Ruggiero). All. Scazzola 7.
ALTO ADIGE (4-3-3) Facchin 5,5; Cappelletti 5,5, Kiem 6, Bassoli 6, Martin 6 (dal 1’
s.t. Turchetta 6,5); Fink 6, Furlan 6 (dal 31’
s.t. Minesso 6), Branca 6,5; Vassallo 6,
Veratti 6 (dal 31’ s.t. Cocuzza 6), Corazza
6. (Micai, Traorè, Peverelli, Bastone). All.
Rastelli 6.
ARBITRO Giovani di Grosseto 5.
NOTE paganti 775, abbonati 870, incasso
di 7.900 euro. Espulso Greco al 16’ p.t.;
ammoniti Cosenza, Branca, Cancellotti,
Fabiano e Cappelletti. Angoli 10-3.
RAFFAELLA LANZA
VERCELLI
Che carattere la Pro Vercelli. I ragazzi di Scazzola fermano l’Alto Adige, la squadra
più in forma del momento, reduce da 4 vittorie consecutive.
La Pro Vercelli, con un successo sofferto, ma meritato, avvicina così la capolista Entella e
tiene aperto il campionato.
Espulsione Inizio tutto in discesa per i padroni di casa, che
dopo aver sfiorato il gol con
Marchi dall’angolo conseguente si portano in vantaggio con
un bel colpo di testa di Scavo-
ne, l’ex di turno. Per la Pro Vercelli la sfida contro l’Alto Adige
sembra una passeggiata, ma
ecco l’imprevisto che non ti
aspetti: al 16’ Greco viene
espulso per aver detto una parola di troppo al direttore di gara. I bianchi in dieci si chiudono in difesa, gli ospiti iniziano
a macinare gioco. L’Alto Adige
gioca una buona gara, ma sotto
porta, complice anche un Russo in giornata di grazia, non
riesce a pungere. Branca, Veratti, Corazza e Furlan ci provano nel primo tempo, ma nessuno riesce a segnare.
Super Scaglia Nella ripresa
gli altoatesini pressano e
schiacciano la Pro nella sua
metà campo. I padroni di casa
alzano le barricate. Russo è ancora protagonista all’8’ su un
tiro ravvicinato di Turchetta.
All’11’ è Cappelletti che di testa
sfiora il palo. Al 37’ la Pro mette la parola fine sulla gara. Scaglia salta due avversari, si porta in posizione favorevole e
serve un cross pennellato per
Iemmello: quest’ultimo è bravo a spiazzare i difensori ospiti
e, senza peccare di egoismo,
regala l’assist vincente ad Ardizzone che firma il 2-0.
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GOL E HIGHLIGHTS
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g
2
COMO
3
ALBINOLEFFE
0
SAN MARINO
2
PRO PATRIA
1
REGGIANA
2
VICENZA
1
LUMEZZANE
0
CARRARESE
1
VENEZIA
1
FERALPI SALO’
0
PAVIA
2
Brighenti e Armellino
ribaltano il Vicenza
E’ festa Cremonese
Como ok con Defendi
e due rigori di Le Noci
Disastro Lumezzane
Ci pensa l’ex Cellini
e la Carrarese va
Tonfo AlbinoLeffe
San Marino, primi gol
di Cicarevic e Lolli
Il Venezia non svolta
Serafini, che testa:
passa la Pro Patria
Stop per la Feralpi
La Reggiana fermata
anche dal Pavia
Montanari si infuria
MARCATORI Castiglia (V) al 12’,
Brighenti (C) al 26’ p.t.; Armellino
(C) al 38’ s.t.
CREMONESE (3-5-2) Bremec 6;
Caracciolo 6, Abbate 6, Bergamelli 6; Avogadri 6 (dal 31’ s.t. Casoli
s.v.), Loviso 5,5 (dal 17’ s.t. Bruccini 6,5), Armellino 6,5, Palermo 6,
Visconti 6; Della Rocca 5,5, Brighenti 7 (dal 23’ s.t. Francoise 6).
(Galli, Moi, Minelli, Caridi). All. Dionigi 6,5.
VICENZA (3-5-2) Alfonso 6,5;
Gentili 5,5, Camisa 5,5, Murolo 5,5;
Mustacchio 5,5, Castiglia 6,5, Cinelli 6 (dal 42’ s.t. Giacomelli s.v.),
Jadid 5,5, D’Elia 6; Maritato s.v.
(dal 9’ p.t. Tiribocchi 6), Tulli 5 (dal
20’ s.t. Padovan 5,5). (Ravaglia, El
Hasni, Anaclerio, Sbrissa). All. Lopez 5,5.
ARBITRO Ripa di Nocera Inf. 6,5.
NOTE spettatori 3.000 circa; paganti non comunicati, abbonati
2.366, incasso non comunicato.
Ammoniti Abbate, Visconti; Murolo e Giacomelli. Angoli 7-4.
MARCATORI Le Noci su rigore al
28’ p.t.; Defendi al 1’, Le Noci su rigore al 3’ s.t.
COMO (3-4-1-2) Melgrati 6; Ambrosini 6 (dal 14’ s.t. Redolfi 6), Ardito 6, Marchi 6; Bencivenga 6 (dal
29’ s.t. Cristiani s.v.), Verachi 6,5,
Fietta 6,5, Fautario 6,5; Le Noci 7;
Defendi 6,5, Altinier 6,5 (dal 23’ s.t.
Gallegos s.v.). (Crispino, Donnarumma, Palma, Perna). All. Colella
6,5.
LUMEZZANE (4-3-2-1) Dalle Vedove 6; Carlini 6, Biondi 5,5, Monticone 5,5, Benedetti 6; Franchini 5,
Gatto 5,5 (dal 20’ s.t. Sevieri 6),
Maita 5; Quaggiotto 5,5 (dal 9’ s.t.
Braschi 5,5), Gabriel 5 (dal 1’ s.t.
Cremaschi 5,5); Ekuban 5. (Pasotti, Coulibaly, Galuppini, De Paula).
All. Marcolini 5,5.
ARBITRO Vesprini di Macerata
6,5.
NOTE paganti 746, abbonati 969,
incasso di 8.415,11 euro. Espulso
Franchini al 27’ p.t.; ammoniti Altinier, Quaggiotto, Gatto e Verachi.
Angoli 9-0.
MARCATORE Cellini al 1’ s.t.
ALBINOLEFFE (4-2-3-1) Offredi
4; Salvi 5,5, Tedeschi 6, Allievi 5,
Regonesi 5; Calvano 4,5, Gazo 5
(dal 13’ s.t. Aurelio 5); Girasole 5
(dal 31’ s.t. Vorobjovs s.v.), Valoti
4,5, Corradi 5 (dal 33’ s.t. Taugourdeau s.v.); Pesenti 5,5. (Amadori,
Ondei, Beduschi, Maietti). All. Gustinetti 5,5.
CARRARESE (4-3-1-2) Calderoni
6,5; Bregliano 6, Sbraga 4,5, Teso
6,5, Gorzegno 6,5; Brondi 6,5, Castagnetti 6,5, Dettori 7; Belcastro
6 (dal 18’ s.t. Vannucci 6); Gherardi
6,5 (dal 32’ s.t. Videtta s.v.), Cellini
7 (dal 40’ s.t. Ademi s.v.). (Di Vincenzo, Geroni, Pescatore, Beltrame). All. Remondina 7.
ARBITRO Caso di Verona 6.
NOTE paganti 538, abbonati 792,
incasso di 3.123 euro. Espulso
Sbraga al 16’ s.t.; ammoniti Corradi, Gherardi, Regonesi e Vannucci.
Angoli 9-6.
MARCATORI Cicarevic (SM) al 9’,
Lolli (SM) al 37’, Franchini (V) su
rigore al 46’ s.t.
SAN MARINO (4-3-3) Vivan 7;
Spirito 6, Russo 6,5, Ferrero 6,5,
Guarco 5,5; Magnanelli 6,5 (dal 32’
s.t. Sensi s.v.), Pacciardi 6, Poletti
6; Gavilan 6 (dal 1’ s.t. Lolli 7), Beretta 7, Cicarevic 6,5 (dal 17’ s.t.
Valeriani 6). (Venturi, Villanova,
Draghetti, Crocetti). All. Cuttone
6,5.
VENEZIA (4-3-1-2) Fortunato 6;
Campagna 6, Pasini 5,5, Sosa 5,5,
Bertolucci 5,5; Carcuro 6, Martinelli 6 (dal 22’ s.t. Capellini 6), Calamai 6 (dal 7’ s.t. D’Appolonia 6);
Margiotta 5,5 (dal 13’ s.t. Franchini 6); Bocalon 5, Kirilov 6. (Vigorito, Pisano, Panzeri, Lancini). All.
Dal Canto 5,5.
ARBITRO Dei Giudici di Latina 5,5.
NOTE spettatori 200 circa; paganti, abbonati e incasso non comunicati. Espulso Guarco al 46’
s.t.; ammoniti Pacciardi, Spirito,
Lolli e Guarco. Angoli 6-4.
MARCATORE Serafini al 30’ s.t.
PRO PATRIA (4-4-2) Feola 6;
Andreoni 6,5, Spanò 6,5, De Biasi
6, Mignanelli 6,5; Casiraghi 5,5
(dal 17’ s.t. Tonon 5,5), Calzi 6,
Gabbianelli 6 (dal 47’ s.t. Zaro
s.v.), Siega 6,5; Mella 5,5 (dal 24’
s.t. Giorno 6), Serafini 6. (Vavassori, Taino, Vernocchi, Chiodini).
All. Colombo 6,5.
FERALPI SALO’ (4-3-3) Branduani 5,5; Tantardini 5,5 (dal 24’
s.t. Cittadino 6), Leonarduzzi 5,5,
Magli 6, Dell’Orco 6; Bracaletti 6,
Pinardi 6, Fabris 6,5; Ceccarelli 6
(dal 42’ s.t. Di Benedetto 6), Miracoli 6,5, Marsura 6,5 (dall’8’ s.t.
Zerbo 6). (Pascarella, Cinaglia,
Carboni, Milani). All. Scienza 6.
ARBITRO Colarossi di Roma 6,5.
NOTE paganti 172, abbonati 480,
incasso di 6.640 euro. Ammoniti
Tantardini, Bracaletti, Leonarduzzi e Fabris. Angoli 5-7.
MARCATORI Alessi (R) su rigore
al 10’, Speziale (P) al 20’ p.t.; Anastasi (R) al 13’, Carraro (P) al 24’
s.t.
REGGIANA (4-2-3-1) Zima 6;
Bandini 5, De Giosa 6 (dal 18’ s.t.
Dametto 5,5), Solini 5, Possenti 5;
Zanetti 5, Parola 5,5 (dal 29’ s.t.
Brunori Sandri 5); Cavion 5 (dall’8’
s.t. Fondi 5), Alessi 6, De Silvestro
6,5; Anastasi 6. (Bellucci, Zanchi,
Viapiana, Antonelli). All. Montanari 5.
PAVIA (4-3-3) Guerci 6,5; Allegra
5, D’Orsi 5, Reato 5,5, Zanini 6;
Spinelli 5,5 (dal 43’ s.t. Bassi Borzani s.v.), Arrigoni 6, Carraro 6,5;
Dia Pape 6,5 (dal 39’ s.t. Vernocchi s.v.), Speziale 6,5, Manzoni 5
(dal 26’ s.t. Mancosu 6). (Rossi,
Sorbo, Carotti, Ferri). All. BensiVeronese 6.
ARBITRO Casaluci di Lecce 6.
NOTE paganti 1.150, abbonati
1.217, incasso di 1.437 euro (senza
quota abbonati). Ammoniti Parola, D’Orsi e Arrigoni. Angoli 11-4.
CREMONA La Cremonese batte il
Vicenza e blinda il terzo posto. Da
quando c’è Dionigi in panchina i
grigiorossi hanno vinto 3 volte su
3 allo Zini. A passare in vantaggio
però è stato il Vicenza al 12’, con
un cross di Tiribocchi (entrato poco prima per l’infortunio di Maritato) che ha pescato Castiglia alla
deviazione vincente sottomisura.
La Cremonese ha trovato il pari al
26’ con il solito Brighenti, bravo a
colpire di sinistro su respinta corta della difesa. Nella ripresa Alfonso si è reso protagonista di un paio di parate su Della Rocca e Palermo, ma nulla ha potuto sul colpo di
testa da due passi di Armellino al
38’. Festa sugli spalti per il gemellaggio fra le due tifoserie e striscioni comuni per ricordare Valentina, la veterinaria di 29 anni
morta tre giorni fa in un incidente.
Giorgio Barbieri
COMO Non è stato difficile per il
Como battere il Lumezzane e guadagnarsi con due partite di anticipo la qualificazione ai playoff. Una
partita di fatto chiusa appena si è
aperta la ripresa, quando in sequenza Defendi e Le Noci hanno
blindato il risultato. Partita a senso unico, con il portiere del Como
inoperoso. A favorire i padroni di
casa anche la superiorità numerica acquisita dopo neppure mezz’ora, quando Franchini ha atterrato Altinier in area, per il rigore
che Le Noci ha calciato perfettamente. Espulsione per il difensore
dei bresciani. E sempre su Altinier,
stavolta di Biondi, il fallo del rigore
del 3-0, preceduto di pochi secondi dal raddoppio comasco grazie a
una bella rete di Defendi. Poi, solo
Como.
Lilliana Cavatorta
BERGAMO Marco Cellini applica
la legge dell’ex e regala alla Carrarese la seconda vittoria consecutiva: l’attaccante – 46 gol dal 2006
al 2010 con l’AlbinoLeffe – sfrutta
una sciagurata uscita di Offredi e
mette dentro di testa la rete del
successo. Già al 3’ il bomber apre
le danze con un tiro respinto dal
portiere mentre, sul versante opposto, Pesenti è sfortunato (tocco
d’astuzia a lato di un soffio su malinteso Calderoni-Sbraga), poi è il
riflesso di Calderoni a fermare il
colpo di testa di Allievi. Dopo il gol
di Cellini, altre due reti annullate
(Pesenti e Cellini), poi Gherardi
manda fuori col mancino il pallone
del 2-0 e Sbraga viene espulso
per un fallo di mano al limite. Neanche in superiorità numerica i
seriani reagiscono: unico brivido
di Castagnetti, che svirgola un
corner di Regonesi mandando la
palla sul palo.
Federico Errante
SAN MARINO Secondo successo casalingo consecutivo per il
San Marino, che grazie alle parate
di Vivan e ai primi gol stagionali di
Cicarevic e Lolli ferma anche il
Venezia dopo avere imposto lo
stop alla capolista Entella. Nel primo tempo è soprattutto il portiere
biancazzurro a fermare i lagunari,
mentre i padroni di casa si rendono pericolosi con qualche ripartenza, mai a buon fine. Nella ripresa, invece, la squadra di Cuttone
sblocca il risultato al 9’ con Cicarevic, opportunista sull’ottimo lavoro di Beretta e trova il raddoppio con Lolli, che al 37’ si vendica
del gol ingiustamente annullato
poco prima. Nei minuti finali il Venezia accorcia le distanze su di rigore con Franchini, ma non basta
per completare la rimonta.
Elisa Gianessi
CLASSIFICA
SQUADRE
REGGIO EMILIA La Reggiana frena di fronte all’ultima della classe
e spreca l’occasione di rafforzare
la speranza di reinserirsi nella lotta per i playoff. Prova negativa dei
granata, che ha fatto infuriare l’allenatore Montanari: «Siamo stati
orrendi, impresentabili, compreso il sottoscritto». Meglio il Pavia,
in una partita ricca di emozioni. Al
10’ Reggiana in vantaggio: fallo di
D’Orsi su De Silvestro e rigore realizzato da Alessi. Al 14’ palo di De
Giosa e al 20’ il pareggio, segnato
da Speziale con un tocco raffinato. Nella ripresa De Silvestro si fa
largo sulla sinistra e sul suo cross
Anastasi trova lo stacco vincente
(7° gol). Il Pavia non ci sta e torna
a galla con un destro preciso di
Carraro. E nel finale sfiora pure il
sorpasso...
Ezio Fanticini
PT
ENTELLA
55
PRO VERCELLI 51
CREMONESE
47
VICENZA (-4)
43
ALTO ADIGE
43
COMO
42
SAVONA
41
VENEZIA
38
ALBINOLEFFE (-1) 38
FERALPI SALO' 35
CARRARESE
33
REGGIANA
32
PRO PATRIA (-1) 29
LUMEZZANE
28
SAN MARINO
23
PAVIA
20
G
28
28
28
28
28
28
28
28
28
28
28
28
28
28
28
28
PARTITE
V N P
15 10 3
12 15 1
13 8 7
13 8 7
12 7 9
10 12 6
11 8 9
11 5 12
11 6 11
9 8 11
8 9 11
9 5 14
7 9 12
7 7 14
5 8 15
3 11 14
RETI
F S
40 22
31 16
36 26
39 27
41 36
37 28
37 36
38 36
40 39
36 40
32 39
28 32
21 30
30 38
19 43
21 38
PROMOSSE PLAYOFF
RISULTATI
0-1
3-0
2-1
1-0
2-0
2-2
2-1
2-2
ALBINOLEFFE-CARRARESE
COMO-LUMEZZANE
CREMONESE-VICENZA
PRO PATRIA-FERALPI SALO'
PRO VERCELLI-ALTO ADIGE
REGGIANA-PAVIA
SAN MARINO-VENEZIA
SAVONA-ENTELLA
PROSSIMO TURNO
DOMENICA 27 APRILE ore 15
ALTO ADIGE-SAN MARINO
CARRARESE-COMO
ENTELLA-PRO VERCELLI
FERALPI SALO'-SAVONA
LUMEZZANE-ALBINOLEFFE
PAVIA-PRO PATRIA
VENEZIA-CREMONESE
VICENZA-REGGIANA
(3-0)
(1-1)
(0-0)
(1-1)
(0-2)
(3-2)
(3-1)
(0-2)
MARCATORI
17 RETI Bocalon (3, Venezia).
13 RETI Brighenti (Cremonese);
Torregrossa (3, Lumezzane); Virdis (4,
Savona).
12 RETI Le Noci (4, Como); Miracoli
(Feralpi Salò); Marchi (1, Pro Vercelli).
11 RETI Pesenti (3, AlbinoLeffe).
9 RETI Corazza (Alto Adige).
8 RETI Girasole (AlbinoLeffe); Defendi
(Como); Campo (Cremonese; 8 con 2
rigori nell’Alto Adige); Marsura (Feralpi
Salo’); Serafini (2, Pro Patria); Cesarini
(1, Savona); Maritato (Vicenza).
Girone B
CLASSIFICA
SQUADRE
CREMONESE
BUSTO ARSIZIO (Va) La Pro Patria vince con un gol nel finale al
termine di una gara equilibrata.
Nel primo tempo meglio i bresciani dell’ex Scienza, che sono andati in tre occasioni vicini al vantaggio. Al 5’ Miracoli fermato al momento del tiro da Spanò, poi è
toccato a Marsura andare vicino
al gol (9’, palo), infine è stato ancora Miracoli a rendersi pericoloso con un tiro deviato in angolo. A
questo punto la Pro Patria è riuscita a essere più pericolosa,
evitando però di esporsi ai contropiede avversari. Nella ripresa,
a un calo dei bresciani, è corrisposta una crescita della Pro Patria, pericolosa al 25’ con una
conclusione di Gabbianelli terminata sulla parte superiore della
traversa. Il gol della vittoria al 30’,
con Serafini che prima ha impegnato di testa Branduani e poi
sulla respinta corta lo ha beffato.
Aldo Restelli
Girone A
PT
PERUGIA
62
LECCE
61
FROSINONE
59
L'AQUILA
52
CATANZARO
51
BENEVENTO
47
PONTEDERA
46
PISA
46
SALERNITANA 45
GROSSETO
41
PRATO
39
GUBBIO
37
VIAREGGIO
28
ASCOLI (-4)
24
BARLETTA
21
PAGANESE
17
NOCERINA (-2, esclusa) 12
G
30
31
30
30
30
30
31
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
PARTITE
V N P
18 8 4
19 4 8
17 8 5
15 7 8
12 15 3
12 11 7
12 10 9
12 10 8
12 9 9
11 8 11
9 12 9
9 10 11
6 10 14
7 7 16
4 9 17
4 5 21
3 5 22
RETI
F S
49 26
51 29
50 25
43 25
31 17
52 31
50 45
38 26
42 30
32 32
32 36
34 41
25 42
29 44
18 50
25 50
18 70
PROMOSSE PLAYOFF
RISULTATI
ASCOLI-BENEVENTO
BARLETTA-CATANZARO
L'AQUILA-NOCERINA
LECCE-FROSINONE
PAGANESE-GUBBIO
PERUGIA-PONTEDERA
PRATO-SALERNITANA
VIAREGGIO-GROSSETO
ha riposato PISA
0-3
0-3
3-0 (tav.)
2-0
2-2
1-0
3-2
0-0
PROSSIMO TURNO
DOMENICA 27 APRILE ore 15
BENEVENTO-VIAREGGIO
(1-2)
CATANZARO-PAGANESE
(3-1)
FROSINONE-L'AQUILA
(1-0)
GROSSETO-PRATO
(2-0)
GUBBIO-ASCOLI
(0-0)
NOCERINA-BARLETTA (sarà 0-3 a tav.)(0-0)
PISA-LECCE
(0-2)
SALERNITANA-PERUGIA
(0-1)
riposa PONTEDERA
MARCATORI
16 RETI D. Ciofani (3, Frosinone).
15 RETI Arma (6, Pisa).
14 RETI Arrighini (1) e Grassi (9,
Pontedera).
13 RETI Evacuo (2, Benevento);
Miccoli (2, Lecce); Eusepi (5, Perugia).
12 RETI Mazzeo (1, Perugia).
11 RETI Tripoli (1, Ascoli); Fioretti (2,
Catanzaro); Curiale (1, Frosinone).
10 RETI De Sousa (3, L’Aquila).
8 RETI Zigoni (Lecce).
7 RETI Lanini (Prato); Guazzo (1; ora è
nell’Entella) e Mendicino (1, Salernitana).
LUNEDÌ 14 APRILE 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
29
PRIMA DIVISIONE GIRONE B 32a GIORNATA
di Beretta) ha infilato Mangiapelo con un destro potente.
Il Lecce domina
Frosinone k.o.
e ciao primato
Beretta e Bogliacino per una netta vittoria
In 10.000 applaudono la squadra di Lerda
LECCE
2
FROSINONE
0
MARCATORI Beretta al 23’ p.t.; Bogliacino al 35’ s.t.
LECCE (4-4-2) Caglioni 6; Diniz 6, Vinetot
6, Abruzzese 5,5, Lopez s.v. (dal 21’ p.t.
Sales 6); Barraco 6 (dal 27’ s.t. Salvi 6),
Amodio 6,5, Papini 6,5, Doumbia 7; Beretta 7,5 (dal 17’ s.t. Bogliacino 7), Miccoli 7.
(Perucchini, Bellazzini, Ferreira Pinto, Zigoni). All. Lerda 7.
FROSINONE (4-4-2) Mangiapelo 6; M. Ciofani 5, Russo 5,5, Biasi 5,5 (dal 36’ s.t. Viola
s.v.), Crivello 6; Gessa 5, Altobelli 5,5 (dal 13’
s.t. Paganini 6), Gucher 6, Frara 5,5 (dal 23’ s.t.
Soddimo 6); Curiale 5, D. Ciofani 5. (Palombo,
Frabotta, Blanchard, Carrus). All. Stellone 5.
ARBITRO Ros di Pordenone 6,5.
NOTE paganti 7.690, abbonati 2.219, incasso di 79.054,18 euro. Espulsi Gessa al
38’ p.t., il tecnico Stellone nell’intervallo e
Abruzzese al 26’ s.t.; ammoniti Russo, Lopez, Beretta, Biasi, Vinetot, Soddimo, Caglioni, Amodio e Bogliacino. Angoli 8-4.
GIUSEPPE CALVI
LECCE
Beretta e Bogliacino mettono la freccia e il Lecce sorpassa il Frosinone in classifica,
guidata sempre dal Perugia
(più 1 su Miccoli e compagni e
+ 3 sulla formazione ciociara).
Nello scontro diretto al Via del
Mare non c’è stata storia: netto
il divario tra la squadra di Lerda e quella di Stellone, espulso
durante l’intervallo per proteste dopo essere arrivato a contatto con l’arbitro Ros. Ben al di
là del 2-0, il Lecce si è espresso
con ritmo elevato, proponendo
a tratti anche un gioco spettacolare, grazie alla accelerazio-
Lecce, altro passo Davanti a
quasi 10.000 spettatori (circa
250 i tifosi ospiti), Miccoli e
compagni hanno disputato un
grande primo tempo. Infortunato Lopez, sostituito da Sales,
il Lecce ha poggiato la manovra su Doumbia, con Beretta
efficace pure in fase di interdizione a centrocampo. Prima e
dopo il gol di testa del centravanti di scuola Milan, Miccoli,
Doumbia, Barraco e Amodio
hanno fatto tremare il portiere
Mangiapelo. Battaglia con contatti duri – oltre ai due espulsi,
anche nove ammonizioni – la
sfida è stata quasi a senso unico. Nella ripresa il Frosinone,
punto dalle ripartenze di Miccoli, ha provato a fare la partita
ma non è andato oltre uno sterile possesso-palla: Daniel Ciofani si è visto solo nel recupero,
quando ha sparacchiato oltre
la traversa su assist di Viola. «Il
nostro portiere Caglioni non
ha compiuto un intervento degno di nota – il commento di
Lerda – ora ci tocca vincere a
Pisa e attendere buone notizie
da Salernitana-Perugia e nell’ultimo turno, quando riposeremo, da Perugia-Frosinone».
Mariano Bogliacino, 33 EVANGELISTA
ni di Doumbia, abile nel dettare assist dalla sinistra, come
nell’azione del primo gol per
l’incornata di Beretta. Il Frosinone è stato sin troppo passivo,
anche prima dell’espulsione di
Gessa, al 38’ del primo tempo
per doppia ammonizione (gioco scorretto e comportamento
non regolamentare, avendo simulato in area avversaria dopo
un contrasto con Abruzzese). A
parte due conclusioni di Gucher e Gessa, mai si è reso pericoloso, neppure quando è stata
ristabilita la parità numerica
per l’espulsione di Abruzzese
(26’ s.t.). Nel finale i giallorossi
hanno chiuso il conto: imbeccato da un passaggio di Miccoli, Bogliacino (entrato al posto
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Ci pensa il solito Mazzeo
E il Perugia vola in fuga
PERUGIA
1
PONTEDERA
0
MARCATORE Mazzeo al 17’ p.t.
PERUGIA (3-5-2) Koprivec 6,5; Comotto 7,
Sini 7, Scognamiglio 7; Conti 7,5 (dal 22’ s.t.
Sprocati 6,5), Moscati 6, Filipe 6, Nicco 6,5
(dal 48’ s.t. Sanseverino s.v.), Franco 6 (dal
42’ s.t. Vitofrancesco s.v.); Eusepi 6, Mazzeo 7,5. (Stillo, Rossi, Carcione, Henty). All.
Camplone 7.
PONTEDERA (3-5-2) Ricci 6,5; Gonnelli 6,
Vettori 6,5, Pezzi 6; Regoli 5,5 (dal 23’ s.t. Pera
6), Bartolomei 6, Caponi 6, Settembrini 5,5
(dal 27’ s.t. Di Noia 6), Verruschi 5,5 (dal 15’ s.t.
Pastore 6); Grassi 7, Arrighini 6,5. (Addario,
Gasbarro, Luperini, Scicchitano). All. Indiani 6.
ARBITRO Serra di Torino 6.
NOTE paganti 7.997, abbonati 3.115, incasso
di 88.585 euro. Ammoniti Di Noia, Pezzi, Scognamiglio e Filipe. Angoli 4-5.
ANTONELLO MENCONI
PERUGIA
Un’altra perla di Mazzeo
trascina il Perugia da solo in
vetta alla classifica. Una vittoria sofferta per la squadra di
Camplone, che non ha avuto
la forza di chiudere il match
dopo il vantaggio nel primo
tempo, per poi subire nella ripresa la reazione dei toscani.
Eppure, le occasioni per chiuderla non sono mancate, con
Conti, Mazzeo ed Eusepi. Il
Perugia, che da un mese a
questa parte ha trovato maggior equilibrio con il passaggio dal 4-3-3 al 3-5-2, è stato
cinico e spietato nel capitalizzare il gol nato sugli sviluppi
di una lunga cavalcata sulla
destra di un devastante Conti
culminata con una palla bassa
al limite dell’area per Mazzeo,
con girata dell’attaccante sul
sinistro e palla all’incrocio.
Pontedera osso duro A creare frequenti difficoltà al Perugia (che non ha risentito dell’assenza dello squalificato Fabinho) sulla trequarti sono
state le giocate di Grassi, mentre a mettere il bavaglio ad Arrighini (unica vera conclusione al 43’ neutralizzata dal portiere) ci ha pensato Sini, spostato da Campione al centro.
Nel finale si è preso i giusti
meriti anche Koprivec, che ha
evitato la beffa deviando una
conclusione di Pezzi.
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ASCOLI
0
PRATO
3
BARLETTA
0
VIAREGGIO
0
PAGANESE
2
BENEVENTO
3
SALERNITANA
2
CATANZARO
3
GROSSETO
0
GUBBIO
2
Benevento, è tutto facile
Evacuo fa il mattatore
contro un Ascoli distratto
Super Corvesi, il Prato vola
La Salernitana è sfortunata
ma si sveglia troppo tardi
Liverani perde la testa:
il Catanzaro passeggia
sui resti del Barletta
Il Viareggio è un osso duro
Per il Grosseto i playoff
sono sempre più lontani
Il Gubbio scatta in avanti
con Addae e Boisfer
Paganese, pari con Grillo
MARCATORI Evacuo al 2’, Mancosu al
28’ p.t.; Melara al 17’ s.t.
ASCOLI (3-4-3) Russo 5; Schiavino 5
(dal 30’ p.t. Gandelli 5), Magliocchetti 5,
Scognamillo 5,5; Iotti 5,5, Greco 5, Capece 6, Giacomini 5,5; Giovannini 6 (dal 9’
s.t. Gragnoli 5,5), Cipriani 5 (dal 33’ s.t.
Minnozzi 5,5), Tripoli 5. (Pazzagli, Di Gennaro, Ruzzier, Eleuteri). All. Destro 5,5.
BENEVENTO (4-2-3-1) Baiocco 6; Celjak
6, Milesi 6, Mengoni 6, Som 7; Davì 6, Di
Deo 6; Melara 6,5 (dal 34’ s.t. Campagnacci 6), Mancosu 6 (dal 25’ s.t. Espinal
6), Negro 6,5; Evacuo 7 (dal 38’ s.t. Di
Piazza s.v.). (Piscitelli, Ferretti, Montiel,
Guerra). All. Brini 6,5.
ARBITRO Lanza di Nichelino 6.
NOTE paganti 3.147, abbonati 281, incasso di 19.421,57 euro. Ammoniti Giacomini,
Gandelli, Milesi, Mengoni e Gragnoli. Angoli 8-3.
MARCATORI Corvesi (P) al 5’, Lanini (P) al
42’ p.t.; Romanò (P) al 7’, Ginestra (S) al
24’, Volpe (S) al 28’ s.t.
PRATO (4-3-2-1) Brunelli 5,5; Malomo 6
(dal 43’ s.t. Bagnai s.v.), Lamma 6, Ghinassi 6, De Agostini 6; Romanò 7 (dal 29’ s.t.
Bengala s.v.), Roman 6,5, Serrotti 6,5;
Corvesi 7,5, Silva Reis 6; Lanini 6,5 (dal 14’
s.t. Magnaghi 6). (Gabrieli, Armenise, Grifoni, Gambardella). All. Esposito 6,5.
SALERNITANA (4-2-3-1) Gori 5; Scalise
6, Tuia 5, Sembroni 5,5, Pasqualini 5,5;
Perpetuini 6, Capua 5 (dall’8’ s.t. Ginestra
6,5); Foggia 5,5 (dal 39’ p.t. Gustavo 6,5),
Volpe 6,5, Fofana 5,5; Mendicino 5,5 (dal
34’ s.t. Mounard s.v.). (Iannarilli, Luciani,
Piva, Mancini). All. Gregucci 6.
ARBITRO Illuzzi di Molfetta 6.
NOTE paganti 422, abbonati 112, incasso
di circa 4.600 euro. Ammoniti Corvesi,
Tuia e Perpetuini. Angoli 6-3.
MARCATORI Sabatino al 10’, Germinale
su rigore al 40’ p.t.; Fioretti al 6’ s.t.
BARLETTA (4-4-1-1) Liverani 4,5; Ferreira 5, Camilleri 5, Maccarone 5, Pippa
5; D’Errico 5, Bijimine 5, Innocenti 5 (dal
45’ s.t. Albanese s.v.), Cascione 5,5 (dal
23’ p.t. Cilli 6); Ilari 5; Campagna 5 (dal 30’
s.t. Cane s.v.). (Lettieri, Zigon, Cicerelli,
Ganz). All. Carrara 5,5.
CATANZARO (4-4-2) Bindi 6; Catacchini
6, Rigione 6, Ferraro 6, Sabatino 6,5 (dal
32’ s.t. Di Chiara s.v.); Martignago 6, Vitiello 6 (dal 22’ s.t. Morosini 6), Benedetti
6 (dal 35’ s.t. Casini s.v.), Russotto 7;
Fioretti 6,5, Germinale 6,5. (Scuffia, Bacchetti, Marchi, Madonia). All. Brevi 7.
ARBITRO Verdenelli di Foligno 6.
NOTE paganti 721, abbonati 1.051, incasso di 7.598 euro. Espulso Liverani al 22’
p.t.; ammoniti Camilleri e Benedetti. Angoli 3-4.
VIAREGGIO (3-5-2) Furlan 6,5; Celiento
6, Lamorte 6, Piana 7; Marongiu 6 (dal
16’ s.t. Rosafio 6), Galassi 6, Mungo 6,5,
Gerevini 6 (dal 25’ s.t. Della Latta 6), Nicolao 6; Matteini 6, Romeo 6 (dal 42’ s.t.
Benedetti s.v.). (Montenegro, Anedda,
Ricci, Gemignani). All. Lucarelli 6.
GROSSETO (4-4-2) Lanni 6,5; Biraschi
6,5, Terigi 6,5, Burzigotti 5,5, Legittimo 6;
Onescu 6, Obodo 6, Ricci 6,5 (dal 32’ s.t.
Perini s.v.), Bombagi 5,5; Ferretti 6 (dall’11’ s.t. Esposito 5,5), Marotta 6. (Maurantonio, Cipriani, Gotti, Mancini, Gioé).
All. Acori 6.
ARBITRO Fiore di Barletta 6.
NOTE paganti 125, abbonati 476, incasso di 3.278 euro. Espulso Burzigotti al
27’ s.t.; ammoniti Matteini, Terigi, Marotta, Mungo e Piana. Angoli 4-6.
MARCATORI De Sena (P) al 27’, Addae
(G) al 37’ p.t.; Boisfer (G) al 19’, Grillo (P) al
21’ s.t.
PAGANESE (3-5-2) Marruocco 6; Masi
6, Panariello 6, Toppan 5,5 (dal 1’ s.t. Perrotta 6); Monopoli 5,5, Grillo 6, Acampora
6,5 (dal 43’ s.t. Velardi s.v.), Deli 6, Palomeque 5,5; De Sena 6,5, William 5 (dal
49’ s.t. De Risi s.v.). (Volturo, Fossa, Palma, Pugliese). All. Belotti 6.
GUBBIO (4-3-1-2) Pisseri 6; Bartolucci
6 (dal 12’ s.t. Laezza 5,5), Tartaglia 6, Ferrari 6, Procacci 5,5 (dal 35’ s.t. Nuti 5,5);
Addae 6,5, Boisfer 6, Sarr 6; Moroni 5,5
(dal 9’ s.t. Bortolussi 5,5); Schetter 6,
Falzerano 6. (Gozzi, Giuliacci, Molinelli,
Migliori). All. Roselli 6.
ARBITRO Bichisecchi di Livorno 5,5.
NOTE paganti 100, abbonati 219, incasso
non comunicato. Ammoniti Toppan, Masi, Boisfer, Ferrari e Grillo. Angoli 2-1.
ASCOLI PICENO Ultimo atto stagionale
al Del Duca: il Benevento passeggia su un
Ascoli a dir poco distratto, senza essere
mai costretto a premere veramente sull’acceleratore. I giallorossi, grazie al vantaggio fulmineo, hanno amministrato,
sfruttando la loro maggior caratura tecnica. Il vantaggio al 2’ ha dell’incredibile:
Russo rinvia, la palla sbatte sulla testa di
Greco tornando verso il portiere. Sulla
traiettoria si avventa Evacuo che, spalle
alla porta, di testa con un pallonetto realizza il gol che sblocca il risultato. Anche il
raddoppio al 28’ è frutto di una disattenzione con Mancosu che si infila tra Russo
e Schiavino e con un altro pallonetto deposita in rete. A chiudere definitivamente la gara ci pensa Melara che finalizza un
passaggio di Evacuo.
PRATO Spettacolo e gol fra un Prato che
interrompe la serie negativa e riapre almeno per l’aritmetica il discorso playoff,
portandosi a sei punti da una Salernitana
nei cui confronti è in vantaggio negli scontri diretti. Partenza a razzo del Prato subito in gol con Corvesi, che nel finale di tempo offre la palla del 2-0 a Lanini, a digiuno
di reti proprio dalla gara d’andata coi campani. Gli ospiti, distratti in difesa e imprecisi davanti subiscono il terzo gol con Romanò servito da Serrotti. Poi la Salernitana si sveglia, semina scompiglio con Vagenin al 19’ e accorcia con Ginestra da due
passi e con Volpe dal limite. Il Prato controlla, la Salernitana ci prova ma ha il rammarico del palo colto da Sembroni appena
prima del terzo gol del Prato e di un primo
tempo disputato con minor nerbo di quello esibito nella ripresa.
BARLETTA Anche il Catanzaro passeggia a Barletta e vince anche grazie a Liverani, che si fa espellere per un plateale
fallo di mani fuori area al 22’ del primo
tempo. Da quel momento non c’è stata
più gara e nella ripresa i calabresi hanno
svolto un allenamento o poco più. Sesta
sconfitta consecutiva per il Barletta,
squadra ormai in disarmo e con i propri
tifosi più attenti alle vicende societarie
che a quello che riserva il terreno di gioco. Senza carattere, senza cuore, i pugliesi rendono subito le armi ad un avversario che fa il proprio compitino, senza
strafare per portare a casa la vittoria.
Danilo Dionisi
serie D
31 giornata
Prime due promozioni
Ancona e Pistoiese ok
a
L’Ancona ha dovuto aspettare 24 ore
per la promozione, arrivata grazie ai
pari di Matelica e Termoli. Sale in Lega
Pro anche la Pistoiese: basta il punto.
Festa rinviata invece per Savoia e Pro
Piacenza. Due novità: il Taranto allunga
ma giovedì riposa, e la Lupa Roma
supera il Terracina. Retrocedono, dopo
Porto Torres, Riccione e Verbania,
tocca a Fersina Perginese e Licata.
GIRONE E
RISULTATI
FIESOLECALDINE-COLLIGIANA
FLAMINIA-BASTIA
FOLIGNO-AREZZO
MONTEMURLO-SCANDICCI
PIANESE-PISTOIESE
PONTEVECCHIO-NARNESE
SANSEPOLCRO-DERUTA
SPOLETO-OSTIA MARE
TRESTINA-GUALDO C.
1-1
1-0
2-0
1-0
2-2
2-1
1-2
2-0
0-0
Piero Ceccatelli
k.o. Dopo l’espulsione di Liverani, sulla
punizione conseguente, Russotto colpisce la traversa, mentre al 40’ Ferreira in
area atterra lo scatenato Russotto. Rigore che Germinale realizza con freddezza. Nella ripresa dopo solo 6’ il Catanzaro chiude il conto con Fioretti, al suo
undicesimo sigillo. L’attaccante giallorosso supera con un abile pallonetto
l’esordiente Cilli.
Gemellaggio Fine dei giochi e l’unico
spettacolo lo riservano le due tifoserie
gemellate tra loro da molti anni. Il Catanzaro continua la sua rincorsa su L’Aquila
e con i playoff in tasca si prepara ad un
interessante finale di stagione. Poco da
dire per il Barletta che sta chiudendo la
sua stagione più deludente da quando è
tra i professionisti. I pugliesi non sono
mai arrivati a impensierire Bindi e non
hanno messo in campo un pizzico di carattere. Solo nel finale, con il risultato ormai scritto, hanno avuto qualche sussulto sfiorando la rete della bandiera con
Ilari e Bijimine. Da segnalare tra i pugliesi
gli esordi dei giovani Cilli e Albanese.
I gol Al 10’ Catanzaro in vantaggio con
Sabatino che di testa devia in rete un
preciso assist di Russotto. Il Barletta
non reagisce e si aspetta solo il colpo del
GIRONE A
Matteo Tabacco
GIRONE B
RISULTATI
ASTI-CARONNESE
BORGOSESIA-NOVESE
CHIERI-SESTRI LEVANTE
DERTHONA-SANTHIA'
LAVAGNESE-ALBESE
PRO DRONERO-CHIAVARI
VADO-FOLGORE CARATESE
VALLE D'AOSTA-GIANA
VERBANIA-RAPALLOBOGLIASCO
Giordano Fioretti, 28 anni LAPRESSE
CLASSIFICA
0-1 Giana p. 70;
Borgosesia 65;
RapalloBogliasco 62;
Caronnese e
Lavagnese 56; Chieri
54; Vado 48; Chiavari
45; Valle d’Aosta 41;
Novese 39; Asti 37;
Derthona 36; Folgore
Caratese e Albese 35;
Sestri Levante 30; Pro
Dronero e Santhià 21;
Verbania 12.
4-0
0-2
3-1
3-2
1-1
1-1
0-0
0-3
VIAREGGIO (Lu) Il Grosseto non riesce
a centrare la vittoria per rientrare nella
zona playoff. Il Viareggio gioca con ordine e non accetta di fare lo sparring partner. Le occasioni fioccano da una parte
e dell’altra, ma i portieri sono sempre reattivi: bene Furlan al 35’ quando respinge una conclusione di Legittimo. Il Viareggio si rende pericoloso con Romeo
prima della fine del tempo. Nella ripresa
il Grosseto torna in campo più determinato e con insistenza in cerca della vittoria: va vicino al gol con Ferretti e Bombagi, poi al 26’ è Furlan a deviare sulla
traversa una bella conclusione di Bombagi. Nel finale, con il Grosseto in dieci
per l’espulsione di Burzigotti (doppia
ammonizione), la squadra di Lucarelli va
vicinissima al gol con Romeo e Galassi
prima delle ultime due occasioni di Marotta sventate dall’ottimo Furlan.
Giovanni Lorenzini
GIRONE C
RISULTATI
CLASSIFICA
RISULTATI
3-0
ALZANO CENE-SEREGNO
CARAVAGGIO-LEGNAGO
2-1
DARFO-CASTELLANA
2-1
GOZZANO-BORGOMANERO
3-0
INVERUNO-SERIATE
0-2
OLGINATESE-PIACENZA
1-1
PONTISOLA-PRO SESTO
1-0
PRO PIACENZA-MAPELLOBONATE 1-3
SAMBONIFACESE-LECCO
0-2
Pro Piacenza p. 62;
Inveruno 54; Seregno
52; Piacenza 51;
Olginatese 50; Pro Sesto
49; Caravaggio e
Pontisola 48; Seriate 46;
Lecco 43; Legnago 38;
MapelloBonate e
Castellana 35;
Borgomanero 33; Alzano
Cene 32; Darfo 28;
Gozzano 27;
Sambonifacese 24.
DRO-MONFALCONE
GIORGIONE-TRISSINO VALDAGNO
MARANO-FERSINA PERGINESE
MEZZOCORONA-BELLUNO
PORDENONE-TRIESTINA
SACILESE-MONTEBELLUNA
SAN PAOLO-SANVITESE
UNION RIPA-ESTE
VITTORIO FALMEC-TAMAI
PAGANI (Sa) Quattro reti di buona fattura rendono vivace un pari al cospetto di
pochi spettatori. Buona la partenza della
Paganese che al 21’ impegna Pisseri con
un forte diagonale di Acampora. Il vantaggio locale arriva al 27’ con De Sena
che dalla trequarti sorprende Pisseri all’incrocio. Il pari degli umbri arriva al 37’
con Addae che da centro area insacca al
volo su appoggio di Bartolucci. Nella ripresa i locali cercano il vantaggio al 10’
con Deli ma Pisseri respinge in tuffo. A
raddoppiare, sono però, gli ospiti al 19’
con Boisfer con un pallonetto che scavalca Marruocco nell’angolo alto. Il definitivo pari dei salernitani arriva due minuti dopo, al 21’, grazie a Grillo che in area
raccoglie un assist di Acampora e batte
di destro Pisseri.
Antonio Campitiello
GIRONE D
CLASSIFICA
1-1 Pordenone e Marano p.
76; Sacilese 60; Belluno
52; Union Ripa 48; San
Paolo 47; Este 45;
Montebelluna 44;
Triestina 41; Trissino
Valdagno 40; Giorgione
34; Tamai 33; Vittorio
Falmec 32; Sanvitese,
Monfalcone (-1) e
5-0 Mezzocorona 29; Dro 25;
1-0 Fersina Perginese 17.
2-2
4-0
0-2
2-1
0-0
3-1
RISULTATI
CLASSIFICA
CAMAIORE-FORMIGINE
1-1
CASTELFRANCO-CORREGGESE
0-4
FIDENZA-ATLETICO MONTICHIARI
2-1
FORTIS JUVENTUS-LUCCHESE
0-1
MEZZOLARA-MASSESE
1-1
PALAZZOLO-FORCOLI
1-1
RICCIONE-CLODIENSE
0-10
SANCOLOMBANO-IMOLESE
2-1
THERMAL ABANO-ROMAGNA CENTRO 1-0
Correggese e Lucchese p.
75; Massese 63; Thermal
Abano 58; Romagna
Centro e Mezzolara 57;
Fortis Juventus 56;
Imolese 47; Clodiense e
Castelfranco 38; Formigine
36; Sancolombano 34;
Fidenza 33; Atletico
Montichiari (-1) 27;
Camaiore 25; Palazzolo 21;
Forcoli 18; Riccione (-9) 3.
PROSSIMO TURNO GIOVEDì 17 APRILE ore 15
PROSSIMO TURNO GIOVEDì 17 APRILE ore 15
PROSSIMO TURNO GIOVEDì 17 APRILE ore 15
PROSSIMO TURNO GIOVEDÌ 17 APRILE ore 15
Albese-Chieri (0-2); Caronnese-Derthona (3-0); Chiavari-Asti (00); Folgore Caratese-Verbania (0-0); Giana-Pro Dronero (8-2);
Novese-Lavagnese (0-3); RapalloBogliasco-Borgosesia (1-0);
Santhià-Vado (0-4); Sestri Levante-Valle d’Aosta (1-4).
Borgomanero-Darfo (1-1); Castellana-Pontisola (0-1); Lecco-Alzano
Cene (2-2); Legnago-Gozzano (1-2); MapelloBonate-Caravaggio (01); Pro Piacenza-Sambonifacese (7-1); Pro Sesto-Piacenza (1-2);
Seregno-Inveruno (2-1); Seriate-Olginatese (0-0).
Belluno-Vittorio Falmec (3-1; mercoledì 16, ore 20); Este-Mezzocorona (2-2);
Fersina Perginese-Pordenone (0-3); Monfalcone-Union Ripa (1-2); MontebellunaSan Paolo (0-1); Sacilese-Dro (5-1); Sanvitese-Marano (0-1); Triestina-Giorgione
(1-0); Trissino Valdagno-Tamai (2-2).
Atletico Montichiari-Palazzolo (2-1); Clodiense-Camaiore (1-1);
Correggese-Mezzolara (2-3); Forcoli-Fortis Juventus (0-2); FormigineThermal Abano (1-2); Imolese-Fidenza (0-1); Massese-Lucchese (0-1);
Riccione-Sancolombano (0-4); Romagna Centro-Castelfranco (3-1).
GIRONE F
GIRONE G
GIRONE H
GIRONE I
CLASSIFICA
RISULTATI
CLASSIFICA
RISULTATI
Pistoiese p. 74; Foligno
64; Arezzo 61; Pianese
56; Scandicci 55; Ostia
Mare 45; Colligiana 44;
Montemurlo e Gualdo C.
39; Sansepolcro,
Flaminia, Trestina e
Bastia 38; Spoleto 35;
Fiesolecaldine 28;
Deruta 25;
Pontevecchio 20;
Narnese 18.
0-0
AGNONESE-TERMOLI
AMITERNINA S.-FANO
1-0
ANCONA-RECANATESE
1-1
BOJANO-ISERNIA
0-3 (tav.)
JESINA-GIULIANOVA
3-2
MACERATESE-SULMONA
3-0
MATELICA-CELANO
0-0
RENATO CURI-CIVITANOVESE
3-2
VIS PESARO-FERMANA
2-2
Ancona (-1) p. 71; Matelica
61; Termoli 60;
Maceratese 55;
Vis Pesaro e Jesina 45;
Giulianova 44; Celano,
Fano e Fermana 41;
Recanatese 40;
Civitanovese 39;
Amiternina S., Agnonese (1) e Sulmona 37; Renato
Curi 26; Isernia (-1) 24;
Bojano (-3, esclusa) 1.
ASTREA-PORTO TORRES
BUDONI-TERRACINA
FONDI-ARZACHENA
LATTE DOLCE-ANZIOLAVINIO
LUPA ROMA-SANTA MARIA MOLE
MACCARESE-SAN CESAREO
OLBIA-ISOLA LIRI
PALESTRINA-CYNTHIA
SORA-SELARGIUS
7-0
2-1
3-2
1-0
2-0
1-0
0-0
2-1
2-0
CLASSIFICA
RISULTATI
Lupa Roma p. 63;
Terracina 62;
San Cesareo 59;
Cynthia (-1) 52; Olbia 51;
Fondi 46; Astrea,
Anziolavinio e
Maccarese 44; Sora (-2)
e Isola Liri 43; Budoni
40; Palestrina e Latte
Dolce 39; Selargius 32;
Santa Maria Mole 31;
Arzachena 28; Porto
Torres 7.
BISCEGLIE-SAN SEVERO
HYRIA-GLADIATOR
MANFREDONIA-GROTTAGLIE
MARCIANISE-MATERA
MARIANO KELLER-PUTEOLANA
METAPONTINO-GELBISON
TARANTO-FRANCAVILLA
TURRIS-BRINDISI
ha riposato MONOSPOLIS
CLASSIFICA
4-1 Taranto* p. 58; Matera
e Turris 55; Marcianise*
54; Monospolis 50;
Francavilla* 49; Brindisi
(-1) 48; Gelbison 39;
Bisceglie 37;
Manfredonia e San
Severo 34; Hyria e
Mariano Keller 32;
Metapontino 29;
Puteolana (-1) 26;
Grottaglie 25; Gladiator
(-2) 24. (* deve riposare).
0-1
2-0
0-1
1-2
3-0
2-1
2-0
RISULTATI
CLASSIFICA
3-2
BATTIPAGLIESE-CAVESE
1-1
CITTA' DI MESSINA-RENDE
COMPR. MONTALTO-SAVOIA
1-1
DUE TORRI-AKRAGAS
1-1
GIOIESE-POMIGLIANO
1-1
LICATA-TORRECUSO
1-1
NOTO-HINTERREGGIO
1-1
RAGUSA-AGROPOLI
0-3 (tav.)
VIBONESE-ORLANDINA
0-0
Savoia p. 75; Akragas
66; Agropoli 56;
Battipagliese (-1) 53;
Torrecuso 51; Cavese
(-1) 49; Gioiese 45;
Hinterreggio (-1) 42;
Pomigliano e Noto 39;
Compr. Montalto (-1) 38;
Orlandina 37; Rende 33;
Due Torri 32; Città di
Messina 30; Vibonese
29; Licata (-3) 20;
Ragusa (-3, esclusa) 3.
PROSSIMO TURNO GIOVEDì 17 APRILE ore 15
PROSSIMO TURNO GIOVEDì 17 APRILE ore 15
PROSSIMO TURNO GIOVEDÌ 17 APRILE ore 15
PROSSIMO TURNO GIOVEDÌ 17 APRILE ore 15
PROSSIMO TURNO GIOVEDÌ 17 APRILE ore 15
Bastia-Trestina (0-4); Colligiana-Foligno (0-2); Deruta-Pontevecchio (1-3); Gualdo
C.-Arezzo (1-4); Narnese-Pianese (0-3); Ostia Mare-Montemurlo (2-1); PistoieseFlaminia (2-1); Sansepolcro-Spoleto (0-2); Scandicci-Fiesolecaldine (2-0).
Celano-Vis Pesaro (2-2); Civitanovese-Agnonese (0-1); Fano-Jesina (0-3); FermanaBojano (9-0; sarà 3-0 a tav.); Giulianova-Maceratese (2-3); Isernia-Ancona (1-3);
Renato Curi-Matelica (1-3); Sulmona-Recanatese (2-1); Termoli-Amiternina S. (0-2).
Anziolavinio-Isola Liri (3-2); Arzachena-Maccarese (1-1); Astrea-Sora (1-0); CynthiaLupa Roma (0-1); Porto Torres-Fondi (0-6); San Cesareo-Budoni (0-3); Santa Maria
Mole-Olbia (2-3); Selargius-Palestrina (4-2); Terracina-Latte Dolce (1-2).
Francavilla-Brindisi (1-1); Gelbison-Hyria (3-1; diretta RaiSport 1)); Gladiator-Manfredonia
(0-1); Grottaglie-Mariano Keller (1-1); Matera-Metapontino (0-0); Monospolis-Marcianise
(0-0); Puteolana-Bisceglie (0-0); San Severo-Turris (0-2); riposa Taranto.
Agropoli-Compr. Montalto (1-1); Akragas-Rende (2-0); Cavese-Gioiese (0-0);
Hinterreggio-Battipagliese (1-1); Orlandina-Ragusa (4-0; sarà 3-0 a tav.); Pomigliano-Città
di Messina (1-0); Savoia-Licata (2-0); Torrecuso-Due Torri (3-2); Vibonese-Noto (1-1).
30
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 14 APRILE 2014
LUNEDÌ 14 APRILE 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
31
SECONDA DIVISIONE 32a GIORNATA
Girone A
Alessandria, ora è fatta
Anche il Renate fa festa
E il Real Vicenza brinda...
Complimenti alla nobile Alessandria
e al piccolo Renate: anche per loro
(dopo Bassano e Monza) c’è la
certezza di restare nella nuova
Lega Pro unica. Anche quelli del
Real Vicenza hanno fatto festa,
sicuri di avere l’aritmetica dalla loro
parte; non ancora il Santarcangelo
(ha gli stessi punti), che ha fatto
bene i calcoli e ha trovato un caso
che non lo promuove. Ma ormai è
questione di lana caprina: anche
loro due possono essere certe di
rimanere tra i professionisti.
Manca poco anche alla Spal, che
dopo il gol n. 19 di Max Varricchio
(ora capocannoniere) aveva la
festa pronta, ma s’è fatta prendere
dalla Virtus Verona. Il Mantova ha
scavalcato la Torres, che dopo una
grande rimonta è crollata. Nel
prossimo turno c’è Mantova-Spal,
ma attenzione: anche Rimini-Torres
e Porto Tolle-Forlì potranno
scrivere la griglia dei playoff (e poi
all’ultima c’è Torres-Mantova...).
Anche in coda c’è un altro verdetto:
la Pergolettese, dopo un solo anno
(è la squadra di Crema rinata sulle
orme del Pergocrema grazie al
titolo del Pizzighettone), torna in D
dopo aver fallito con il Renate il
rigore dell’ultimissima speranza.
Il Monza è crollato a Forlì ma ha
giocato con molti rincalzi in vista
del ritorno della finale di Coppa
Italia prevista per mercoledì sul
campo della Salernitana.
ALESSANDRIA
1
BELLARIA
0
MARCATORE Ferrari al 26’
s.t.
ALESSANDRIA (3-5-2) Poluzzi 6; Cammaroto 6,5, Sirri
6,5, Sabato 6,5; Sampaolesi 6
(dal 34’ s.t. Mariotti 6), Baiocco 6, Cavalli 6,5, Tanaglia 6
(dall’11’ s.t. Rantier 6), Spighi
6,5; Scotto 7, Marconi 6 (dal
22’ s.t. Ferrari 6,5). (Servili,
Valentini, Taddei, Morga). All.
D’Angelo 6,5.
BELLARIA (4-4-2) De Deo
6,5; N. Di Stefano 6 (dal 33’
s.t. L. Di Stefano s.v.), Jefferson 6,5, Sirigu 5,5, D’Angelo 6;
Pisanu 5,5, Bramati 6, Casantini 5,5(dal 9’ s.t. Boccaccini
6), Beghetto 6; Izzillo 6, Grandi 5 (dal 42’ s.t. Migliore s.v.).
(Buggin, Riccardi, Dal Poggetto, Parolini). All. Fanesi 6.
ARBITRO Fanton di Lodi 6,5.
NOTE paganti 905, abbonati
457, incasso non comunicato.
Ammoniti N. Di Stefano, Pisanu, Beghetto, Spighi, Ferrari e
Cammaroto. Angoli 8-1. (n.p.)
Girone B
Messina! 5.000 applausi
Anche Melfi e Ischia ok
Arzanese, che spavento
Più di cinquemila spettatori per
festeggiare il Messina, che adesso
ha l’aritmetica certezza di giocare
in Lega Pro unica: una splendida
cornice di pubblico che al San
Filippo non si vedeva da tempo,
anche con il sindaco Accorinti.
Lo scontro diretto Melfi-Ischia è
finito 1-0 ma ha laureato entrambe:
alla fine hanno fatto festa insieme.
Manca solo una squadra per
scrivere gli otto nomi e la Vigor
Lamezia, grazie alla vittoria di
Poggibonsi (ora è aritmeticamente
retrocesso), ha messo una seria
ipoteca: nelle ultime due giornate
riceve il Castel Rigone quasi
spacciato e va dal Melfi - come
detto - già promosso.
Più incerta la corsa per i playoff: il
Tuttocuoio s’è fatto fermare dal
Gavorrano (ora retrocesso) ed è
stato raggiunto dal redivivo Aprilia,
che ha inflitto la prima sconfitta
interna al Cosenza (che è stato
anche fischiato...). Il pari tra Chieti
e Martina serve poco a entrambe,
mentre la Casertana nel derby
frena al 93’ il volo della Normanna.
Torna a sperare l’Arzanese, ma che
spavento: il Foggia, sotto di due gol,
ha fatto il 2-2 ma nel finale Ripa
(che sull’1-0 aveva fallito un rigore)
con il gol n. 17 ha dato la vittoria ed
è primo tra i marcatori; subito dopo
il presidente Serrao è stato colto
da malore, ma in serata è tornato a
casa senza problemi.
MESSINA
1
SORRENTO
0
MARCATORE Ferreira al
29’ p.t.
MESSINA (3-5-2) Lagomarsini 6; D’Aiello 6,5, Pepe
6,5, Silvestri 6,5; Guerriera
6,5, Bucolo 6,5, Maiorano 6
(dal 38’ s.t. Simonetti s.v.),
Ferreira 7, Squillace 6,5;
Corona 6 (dal 13’ s.t. De Vena 6), Bernardo 6 (dal 31’
s.t. Caturano s.v.). (Iuliano,
Ignoffo, Cucinotta, Pagliaroli). All. Grassadonia 6,5.
SORRENTO (4-4-2) Miranda 6; Imparato 6, Benci 6,
Villagatti 5,5, Pantano 5,5;
Lettieri 5,5 (dal 21’ s.t. Innocenti 6), Danucci 6, Catania
6, Coppola 5 (dal 1’ s.t. Canotto 5,5); Musetti 5,5 (dal
36’ s.t. Improta s.v.), Maiorino 6. (Polizzi, Cavallaro, Caldore, Vitale). All. Simonelli 6.
ARBITRO Luciano di Lamezia Terme 6,5.
NOTE paganti 4.340, abbonati 667, incasso non comunicato. Ammoniti Maiorano,
Pantano, Pepe e Lagomarsini . Angoli 4-5. (o.r.)
RENATE
0
REAL VICENZA
2
SANTARCANGELO
0
TORRES
2
MELFI
1
POGGIBONSI
0
COSENZA
0
TUTTOCUOIO
1
PERGOLETTESE
0
BRA
1
MANTOVA
1
BASSANO
5
ISCHIA
0
VIGOR LAMEZIA
2
APRILIA
1
GAVORRANO
1
RENATE (4-3-3) Cincilla 6;
Bonfanti 6,5, Adobati 6,
Adorni 6, Gavazzi 6,5; Gualdi 6, Baldo 6, Chimenti 6;
Muchetti 6, Florian 6,5, Castellani 6. (Marcandalli, Anselmi, Mascheroni, Fumagalli, Riva, Merlino, Pedrinelli). All. Boldini 7.
PERGOLETTESE (4-3-1-2)
Grandi 6,5; Esposito 5,5 (dal
40’ s.t. Di Cesare s.v.), Ferri
6, Davini 6, Rizzi 5,5; Iovine
6, Sambugaro 5,5 (dal 34’
s.t. Chessa 5,5), Cerniglia
5,5; Jeda 5,5; Bardelloni 6,
Cogliati 5 (dal 24’ s.t. Puccio
5). (Steni, Ferrara, Rancati,
Giovannini). All. Firicano 6.
ARBITRO Di Ruberto di Nocera Inferiore 6.
NOTE spettatori 400 circa;
paganti non comunicati,
abbonati 71, incasso non
comunicato. Ammoniti Castellani, Chimenti, Cerniglia,
Sambugaro e Chessa. Angoli 8-3. (f.c.)
MARCATORI Lavagnoli
(RV) al 32’, Pradolin (RV) al
43’ p.t.; Isoardi (B) al 43’ s.t.
REAL VICENZA (4-3-3) Tomei 6,5; Barzan 6,5, Fissore
6,5, Mei 6,5, Porcino 6; Rebecchi 7, Catinali 6 (dal 25’
s.t. Moro 6), Pradolin 7 (dal
15’ s.t. Bacher 6); Lavagnoli 7,5, Torri 6 (dal 30’ s.t.
Strizzolo 6), Alessandro 6.
(Cavallari, Busatto, Sandrini, Scapinello). All. Zauli 6,5.
BRA (3-5-2) Montrucchio
5,5; Rossi 6, Arcari 5,5,
Botturi 5,5; Isoardi 6,5, Galfrè 6, Barbaro 5,5, Diarra 6,
Rubin 5,5 (dal 30’ s.t. Sillano
5,5); Dalla Costa 6 (dal 43’
s.t. Ceolin s.v.), Santoni 5,5
(dal 20’ s.t. Fumana 6). (Gaia, Berteina, D’Angelo,
Esposito). All. Calamita 5,5.
ARBITRO Catona di Reggio
Calabria 6,5.
NOTE paganti 51, non ci sono abbonati, incasso di 352
euro. Ammoniti Rossi, Mei,
Dalla Costa e Fissore. Angoli 3-3. (m.b.)
MARCATORE Fioretti al 41’
s.t.
SANTARCANGELO (4-4-2)
Nardi 6,5; Beccaro 6 (dal 25’
s.t. Garaffoni 6), Fedi 6,5,
Cola 6,5, G. Rossi 6; Mariani
6, Obeng 6, Bisoli 6,5, Papa
5,5; Graziani 6 (dal 24’ s.t.
D’Antoni 6), Pasi 5 (dal 33’ s.t.
Martini s.v.). (Calderoni, Gizzi, Porcino). All. Fraschetti 6.
MANTOVA (4-3-3) Festa
6,5; Cardin 5,5, Olivi 6, Bini
6,5, Donazzan 6,5 (dal 36’ s.t.
Baltieri s.v.); Quadri 5,5, Creati 5,5, Floriano 6,5; Gilioli 5
(dal 7’ s.t. Fioretti 7), Masini
6, De Respinis 5,5 (dal 20’ s.t.
Zanetti 5,5). (Bavena, Rickler, Uliano, Spinale). All. Sabatini 6.
ARBITRO Baroni di Firenze
5,5.
NOTE spettatori 800 circa;
paganti, abbonati e incasso
non comunicati. Ammoniti
Beccaro, Pasi, Creati e Mariani. Angoli 2-1 (l.z.)
MARCATORI Bottone (T) al 1’,
Pelagatti (B) al 25’ p.t.; Infantino (T) su rigore al 4’, Pietribiasi
(B) al 9’ e al 13’, Maistrello (B) al
21’, Berrettoni (B) al 26’ s.t.
TORRES (4-4-2) Leone 5,5;
Cabeccia 5, Cossentino 5, Di
Maio 5,5, Bolzan 5,5; Lisai 6
(dal 19’ s.t. Ferrario 5,5), Bottone 6,5 (dal 33’ p.t. Bianchi 5),
Guerri 5,5, Potenza 6; Foglia 5,
Infantino 6 (dal 19’ s.t. Bonvissuto 5,5). (Trini, Benedetti, Capogrosso, Scarpa). All. Cari
5,5.
BASSANO (4-4-2) Lombardi
6; Toninelli 6 (dal 29’ s.t. Zanella s.v.), Pelagatti 6,5, Bizzotto
5,5, Semenzato 6,5; Cortesi
6,5, Cenetti 6,5, Proietti 7 (dal
33’ s.t. Arati s.v.), Iocolano 7,5;
Pietribiasi 8 (dal 18’ s.t. Maistrello 6,5), Berrettoni 7. (Rossi, Stevanin, Guccione, Furlan). All. Petrone 7.
ARBITRO Cangiano di Napoli
6.
NOTE paganti 1.480, abbonati
170, incasso di 17.211 euro.
Ammoniti Pietribiasi e Infantino. Angoli 2-5. (g.d.)
MARCATORE Dermaku al 29’
p.t.
MELFI (4-3-1-2) Perina 6;
Annoni 6, Dermaku 7, Cardinale 6, Pinna 6; Muratore 6,
Scialpi 6 (dal 45’ s.t. Cascone
s.v.), Neglia 6,5; Tortori 6; Ricciardo 6, Marolda 6 (dal 18’
s.t. Cuomo 6). (Giordano,
Amelio, Cardore, Montenegro, Rinaldi). All. Bitetto 6,5.
ISCHIA (4-2-3-1) Mennella 6;
Finizio 5,5, Mattera 6, Rainone 6, Tito 6; Liccardo 6, Alfano 6; Armeno 5,5 (dal 19’ s.t.
Longo 5,5), De Francesco 6
(dal 32’ s.t. Muro s.v.), Crimaldi 6 (dal 7’ s.t. Scalzone 5,5);
Cunzi 6,5. (Taglialatela, Arzeo,
Tricoli, Trofa). All. Porta 6.
ARBITRO Mainardi di Bergamo 6,5.
NOTE spettatori 1.400 circa;
paganti, abbonati e incasso
non comunicati. Ammoniti
Scialpi, Annoni, Scalzone,
Liccardo e Rainone. Angoli
3-2. (g.tart.)
MARCATORI Giampà al 29’
p.t.; Zampaglione al 28’ s.t.
POGGIBONSI
(4-2-3-1)
Anedda 6; Tafi 5,5, Checchi 5,
De Vitis 5, Menegaz 5 (dal 21’
s.t. Cresti 5,5); Rebuscini 5,
Rosseti 5; Mezgour 5 (dal 1’
s.t. Ferri Marini 5), Ferretti 5,
D’Agostino 5; Scardina 5.
(Benocci, Ciolli, Bennati, Vitale, Ceccatelli). All. Graziani 5.
VIGOR LAMEZIA (4-2-3-1)
Piacenti 6; Rapisarda 6, Marchetti 6, Strumbo 6, Malerba
6; Scarsella 6,5, Giampà 7;
Zampaglione 6,5, Carbonaro
6 (dal 40’ s.t. Rondinelli s.v.),
Longoni 6 (dal 19’ s.t. Romano
6); Del Sante 6 (dal 26’ s.t.
D’Amico 6). (Bibba, Gona,
Meucci, Tozzi). All. Costantino 6,5.
ARBITRO Abisso di Palermo
5,5.
NOTE paganti 192, abbonati
213, incasso di 784 euro. Ammoniti Carbonaro, Menegaz,
Rosseti, De Vitis e Scarsella.
Angoli 8-3. (e.p.)
MARCATORE Corsetti al 27’
s.t.
COSENZA (4-3-3) Orlandi 7;
Blondett 6,5, Pepe 5,5, Guidi
5,5, Bigoni 5,5; Corsi 5, Asante 6 (dal 28’ s.t. Chinellato
s.v.), Giordano 5; Alessandro
5 (dal 36’ s.t. Napolano s.v.),
Mosciaro 6, Calderini 5 (dal
28’ s.t. Partipilo s.v.). (Frattali,
Carrieri, Meduri, Perrotta).
All. Ianni 5,5 (Cappellacci
squalificato).
APRILIA (4-3-3) Pane 6; Cafiero 6,5, Orchi 6, Agius 6,5,
Mazzarani 6; Rante 6,5, Amadio s.v. (dal 14’ p.t. Marino 6),
D’Anna 6,5; Montella 6 (dal 32’
s.t. Del Duca s.v.), Barbuti 5,5
(dall’8’ s.t. Tortolano 6,5),
Corsetti 7. (Caruso, Melis, Lisi, Ferrara). All. Ferazzoli 6,5.
ARBITRO Aversano di Treviso 6.
NOTE spettatori 1.000 circa;
paganti, abbonati e incasso
non comunicati. Espulso Orlandi al 38’ s.t.; ammoniti
Asante, Bigoni e Guidi. Angoli
4-4. (va.le.)
MARCATORI Ferrari (T) al 40’
p.t.; Bianchi (G) al 16’ s.t.
TUTTOCUOIO (4-3-1-2)
Bacci 6; Arvia 6, Falivena 6, F.
Colombini I 6, Cacelli 6; Giannattasio 5 (dal 30’ s.t. Pane
6), Zane 5,5, Salzano 6,5; Rosati 5,5 (dal 36’ s.t. Teixeira
s.v.); Ferrari 6,5 (dal 26’ s.t.
Cherillo 5,5), Colombo 6. (Morandi, F. Colombini II, Carroccio, Cardarelli). All. Alvini 6.
GAVORRANO (4-3-2-1) Forte 6; Mazzanti 6, Miano 6, Fatticcioni 6, Ropolo 6; S. Caciagli 6, M. Caciagli 6,5, Guitto
6,5; Bianchi 6,5 (dal 37’ s.t.
Fossati s.v.), Santini 6 (dal 44’
s.t. Gentili s.v.); Malatesta 6
(dal 30’ s.t. Tempesti 6). (Pisani, Esposito, Lucarelli, Critella). All. Cacitti 6.
ARBITRO Capilungo di Lecce
6.
NOTE paganti 340, abbonati
97, incasso di 2.245 euro.
Ammoniti Giannattasio, Colombo, Bianchi e M. Caciagli.
Anagoli 7-2. (l.c.)
SPAL
1
FORLI’
4
CASTIGLIONE
2
CUNEO
0
CHIETI
1
NORMANNA
1
ARZANESE
3
CASTEL RIGONE
1
VIRTUS VERONA
1
MONZA
1
PORTO TOLLE
3
RIMINI
0
MARTINA
1
CASERTANA
2
FOGGIA
2
TERAMO
2
MARCATORI Varricchio (S) al
20’, Pompilio (VV) al 32’ s.t.
SPAL (3-5-2) Menegatti 7;
Silvestri 6 (dal 42’ s.t. Paloni
s.v.), Buscaroli 6,5, Giani 5,5;
Lazzari 7, Landi 7, Paro 7, Capellupo 5,5 (dal 24’ s.t. Arrigoni 5,5), Sereni 5; Varricchio
6,5, Cozzolino 6 (dal 36’ s.t.
Personè s.v.). (Coletta, Fantoni, Berretti, Falomi). All. Baldoni 6 (Gadda squalificato).
VIRTUS VERONA (3-5-2)
Paleari 7; Peroni 6, Allegrini 7,
Frendo 5,5 (dal 3’ s.t. Conti
6,5); Cosner 5,5 (dal 20’ s.t.
Oviahon 6), Nalini 5 (dal 10’
s.t. Odogwu 6,5), Lechthaler
6, Boldini 5,5, Bolcato 5;
Pompilio 6, Scapini 6. (Pavanello, Iorio, Mazzetto, Santuari). All. Fresco 6.
ARBITRO Marinelli di Tivoli 7.
NOTE paganti 2.342, abbonati 1.578, incasso non comunicato. Ammoniti Paro e Lechthaler. Angoli 8-4. (a.s.)
MARCATORI Docente (F) al
13’ p.t.; Djuric (F) al 3’, Docente
(F) al 18’, Zullo (M) al 26’, Bernacci (F) al 48’ s.t.
FORLI’ (3-4-3) Tonti 6; Jidayi
7, Vesi 6,5, Barbagli 6,5; Benvenga 6, Cejas 6,5, Djuric 6,5
(dal 22’ s.t. Fantini 6), Boron
6,5; Tonelli 6 (dal 28’ s.t. Bernacci 6), Docente 7,5, Nappello 7 (dal 37’ s.t. Senese
s.v.). (Casadei, Fonte, Gerolino, Drudi). All. Rossi 6,5.
MONZA (3-4-1-2) Teodorani
5,5; Galimberti 5, Zullo 6, Anderson 5; Morao 5, Valagussa
5,5, Santonocito 6 (dal 18’ s.t.
Terrani 5), Bianchi 5; Candido
6; Ravasi 5 (dal 5’ s.t. Fischer
6), Finotto 6 (dal 35’ s.t. Said
s.v.). (Chimini, Anghileri, Grauso, Bell). All. Asta 5.
ARBITRO Albertini di Ascoli
Piceno 6,5.
NOTE spettatori 800 circa;
paganti e abbonati non comunicati, incasso di circa 2.000
euro. Ammoniti Nappello,
Barbagli, Benvenga, Santonocito e Vesi. Angoli 2-4. (g.c.)
2a DIVISIONE GIRONE A
PARTITE
G V N P
RETI
F S
SQUADRE
PT
BASSANO
67 32 20 7
ALESSANDRIA
54 32 15 9 8 52 36
RENATE
53 32 14 11 7 39 23
MONZA
53 32 15 8 9 54 39
5 59 32
SANTARCANGELO 51 32 13 12 7 41 23
REAL VICENZA
51 32 15 6 11 49 45
SPAL
50 32 12 14 6 49 40
MANTOVA
48 32 12 12 8 55 45
TORRES
46 32 12 10 10 39 42
FORLI'
45 32 13 6 13 50 43
PORTO TOLLE
45 32 11 12 9 41 33
CUNEO
43 32 10 13 9 34 30
RIMINI (-1)
41 32 10 12 10 35 36
VIRTUS VERONA 40 32 9 13 10 32 30
PERGOLETTESE
35 32 7 14 11 24 30
CASTIGLIONE
27 32 5 12 15 30 48
BELLARIA (-1)
15 32 4 4 24 23 69
BRA
9 32 2 3 27 25 87
PROMOSSE PLAYOFF RETROCESSE
MARCATORI Romero (C) al 4’,
Pettarin (PT) al 7’, Romero (C)
al 26’, Gomes (PT) al 40’ p.t.;
Mogos (PT) al 39’ s.t.
CASTIGLIONE (4-3-1-2) Bonato 5,5; Dal Compare 6, Ruffini 6,5, Guagnetti 6, Gambaretti
6; Paruzza 6 (dal 33’ s.t. Prevacini 5,5), Redaelli 6, Oliboni 6
(dal 17’ s.t. Vignali 5,5); Orlandi
5; Romero 6,5, Curcio 6 (42’
s.t. Rossi s.v.). (Tononi, Mangili, Talato, Munarini). All. Ciulli 6.
PORTO TOLLE (4-3-1-2) Cano
6; Mogos 6,5, Politti 5,5, Melucci 6, Petras 6; Migliorini 5,5
(dal 7’ s.t. Baldrocco 6), Pettarin 6,5 (dal 33’ s.t. Laurenti 6),
Soligo 6; Segato 6; Gomes 6,5
(dal 38’ s.t. Gherardi s.v.), Ferretti 6. (Del Bino, Frigerio, Dall’Ara, Conti). All. Favaretto 6.
ARBITRO Guarino di Caltanissetta 6.
NOTE paganti 269, abbonati
70, incasso di circa 1.100 euro.
Espulsi Pettarin (dalla panchina) al 40’ s.t. e Orlandi al 49’
s.t.; ammoniti Bonato, Ruffini,
Paruzza, Romero, Soligo e Migliorini. Angoli 2-9. (d.c.)
RISULTATI
ALESSANDRIA-BELLARIA
CASTIGLIONE-PORTO TOLLE
CUNEO-RIMINI
FORLI'-MONZA
REAL VICENZA-BRA
RENATE-PERGOLETTESE
SANTARCANGELO-MANTOVA
SPAL-VIRTUS VERONA
TORRES-BASSANO
MARCATORI
19 RETI Alessandro (5, Real Vicenza);
Varricchio (6, Spal).
17 RETI Floriano (3, Mantova).
14 RETI Pietribiasi (Bassano).
12 RETI Masini (Mantova).
MARCATORI Guadalupi (M)
al 7’, Di Filippo (C) al 37’ p.t.
CHIETI (4-3-3) Robertiello
6; De Giorgi 6, Terrenzio 6,
Di Filippo 6,5, Turi 6; Verna 5
(dal 33’ p.t. Piccinni 6), Giorgino 6, Rossi 5,5; Berardino
5,5 (dal 23’ s.t. De Stefano
5,5), Guidone 6, Cinque 6,5
(dal 28’ s.t. La Selva 5). (Gallinetta, Bagaglini, Di Properzio, Malcore). All. Di Meo 6.
MARTINA (4-2-3-1) Modesti 7,5; Kalombo 5,5, De Lucia 6, Zammuto 6, Zampano
6; Gai 6, Provenzano 6,5 (dal
31’ s.t. Masini 6); Ilari 6 (dal
42’ s.t. Petrilli s.v.), Guadalupi 7, Arcidiacono 6; Montalto
6. (Leuci, Camassa, Aperi,
Diop, Lescano). All. Napoli 6.
ARBITRO Piccinini di Forlì
5,5.
NOTE spettatori 800 circa;
paganti, abbonati e incasso
non comunicati. Espulso La
Selva al 42’ s.t.; ammoniti
Terrenzio, Provenzano, Piccinni e Zampano. Angoli
12-2. (g.lett.)
MARCATORI Galizia (N) su rigore al 48’ p.t.; Antonazzo (C)
al 39’, Chiavazzo (C) al 48’ s.t.
NORMANNA (4-4-2) Russo
5,5; Gennari 6, Porcaro 6, Di
Girolamo 5,5, Esposito 5,5;
Comini 5,5, Gatto s.v. (dall’11’
p.t. Villanova 6; dal 24’ s.t. Vicentin 5), Prevete 6, Suarino
6; Orlando 5,5, Galizia 6.
(D’Agostino, Nocerino, Balzano, De Rosa, Di Vicino). All.
Provenza 6.
CASERTANA (4-3-3) Fumagalli 6,5; Antonazzo 6,5, D’Alterio 6,5, Idda 6,5, Bruno 5,5;
Marano 6 (dal 22’ s.t. De Marco 6), Correa 6,5 (dal 30’ s.t.
Chiavazzo 6,5), Cucciniello 6
(dal 14’ s.t. Bacio Terracino 6);
Alvino 5,5, Kolawole 5,5, Mancino 6. (Vigliotti, Pezzella, Favetta, Varriale). All. Ugolotti
6,5.
ARBITRO Candeo di Este 6.
NOTE spettatori 1.000; paganti, abbonati e incasso non comunicati. Ammoniti Antonazzo, D’Alterio, Alvino, Suarino,
Galizia e Bruno. Angoli 9-1.
(g.a.)
(1-1)
(1-2)
(0-5)
(2-2)
(0-3)
(2-2)
(0-1)
(0-2)
(3-0)
Prima divisione: nessuna retrocessione
Playoff allargati con 8 squadre a girone
Seconda: le prime 9 restano in Lega Pro
Questo il regolamento di
Prima e Seconda divisione nella
stagione della riforma in vista di
una Lega Pro unica che dalla
stagione 2014-15 vedrà soltanto
tre gironi da 20 squadre.
PRIMA DIVISIONE Non ci sono
retrocessioni. La prima sale in
Serie B, mentre ai playoff vanno
dalla seconda alla nona. Negli
spareggi promozione il primo
turno sarà con gara unica sul
campo della meglio piazzata, poi
ci saranno semifinali e finali con
andata e ritorno. Una novità: in
tutte le sfide, in caso di parità ci
MARCATORI Sandomenico
(A) al 15’ p.t.; Palumbo (A) al
23’, Agnelli (F) al 35’, Cavallaro
(F) al 38’, Ripa (A) al 44’ s.t.
ARZANESE (4-3-3) Fiory 6,5;
Pacini 6, Palumbo 6, Patti 6,
Polverino 6; Castellano 6,5
(dal 39’ s.t. Mangiacasale s.v.),
Giannusa 6,5, Ricci 7 (dal 26’
s.t. Ausiello 6); Sandomenico
6,5, Ripa 7, U. Improta (dal 45’
s.t. Giacinti s.v.). (Sollo, Monaco, Rizzo, Figliolia). All. Marra
6,5.
FOGGIA (3-4-1-2) Micale 6;
Loiacono 6, Filosa 6, Sciannamè 6; Grea 6 (dal 13’ s.t. Agostinone s.v.), Sicurella 6 (dal
30’ s.t. Cavallaro 6), Agnelli
6,5, D’Allocco 6; Venitucci 6,5;
Leonetti 6 (dal 1’ s.t. Kyeremateng 6), Giglio 6. (Narciso,
Pambianchi, Savarise, Colombaretti). All. Paladino 6.
ARBITRO Guccini di Albano
Laziale 6.
NOTE spettatori 200 circa;
paganti, abbonati e incasso
non comunicati. Ammoniti Leonetti, Ricci, Cavallaro e Ripa.
Angoli 7-1. (g.ar.)
2a DIVISIONE GIRONE B
IL REGOLAMENTO
1-0
2-3
0-0
4-1
2-1
0-0
0-1
1-1
2-5
PROSSIMO TURNO
DOMENICA 27 APRILE ore 15
BASSANO-RENATE
BELLARIA-CUNEO
BRA-ALESSANDRIA
MANTOVA-SPAL
MONZA-SANTARCANGELO
PERGOLETTESE-CASTIGLIONE
PORTO TOLLE-FORLI'
RIMINI-TORRES
VIRTUS VERONA-REAL VICENZA
CUNEO (4-3-1-2) Gagliardini
6; Donida 5,5, Antonelli 6 (dal
16’ s.t. Girardi 5), Rinaldi 6,
Mucciante 5,5 (dal 35’ s.t.
Ruggeri s.v.); Hamlili 6,5, Siniscalchi 6, Palazzolo 5 (dal 30’
s.t. D’Alessandro s.v.); M. Cristini 5; Lauria 5,5, Fanucchi 6.
(Balsamo, Ungaro, Maimone,
Montorsi). All. Rossi 5,5.
RIMINI (4-3-3) Scotti 6; Aya
6,5, Rossini 6,5, Martinelli
6,5, Tomi 4,5; Nigro 6,5 (dal
40’ s.t. Del Sole s.v.), M. Brighi 6,5, Spinosa 6,5 (dal 46’
s.t. Degeri s.v.); Nicastro 6,
Fall 6, Balduzzi 6 (dal 24’ s.t.
A. Brighi 6). (Migani, Radoi,
Bussi, Herera). All. Osio 6,5.
ARBITRO Marini di Roma 6.
NOTE spettatori 800 circa;
paganti non comunicati, abbonati 200, incasso non comunicato. Espulso Tomi al 40’
p.t.; ammoniti Fanucchi, M.
Cristini, Rosini, Mucciante,
M. Brighi e Ruggeri. Angoli
4-5. (e.g.)
sono supplementari e rigori, non
conterà più il piazzamento.
SECONDA DIVISIONE Questa
categoria sparirà, quindi in ogni
girone 9 squadre resteranno in
Lega Pro (le prime 8 dirette) e
altre 9 scenderanno in Serie D.
Ci sono playoff tra 9a, 10a, 11a e
12a: la squadra che li vince
resterà in Lega Pro.
INCENTIVI Sia in Prima che in
Seconda le squadre ottengono
incentivi economici legati al
piazzamento in classifica e al
numero dei giovani utilizzati.
PARTITE
G V N P
RETI
F S
SQUADRE
PT
TERAMO
54 32 15 9 8 47 32
COSENZA
54 32 15 9 8 36 26
CASERTANA
54 32 14 12 6 34 25
MESSINA
51 32 13 12 7 39 31
FOGGIA
50 32 13 11 8 43 32
MELFI
48 32 11 15 6 35 28
MARCATORI Fiore (T) al 3’,
Tranchitella (CR) al 7’ p.t.; Gaeta (T) al 2’ s.t.
CASTEL RIGONE (4-3-3)
Zucconi 6; Santarelli 5,5,
Cangi 6, Moracci 5 (dal 22’
s.t. Liurni 6), Luoni 6; Montanari 5, Coresi 5,5, Ubaldi 5,5;
Agostinelli 6 (dal 32’ s.t.
Scappini s.v.), Tranchitella
6,5, Bianco 5,5. (Franzese,
Bonaiuti, Petterini, Mattelli,
Redi). All. Fusi 5.
TERAMO (4-4-2) Narduzzo
5,5; Scipioni 6, Caidi 6,5,
Speranza 6, Masullo 6; Fiore
6,5, Lulli 7, Cenciarelli 6,5, Di
Paolantonio 6 (dal 43’ s.t.
D’Egidio s.v.); Casolla 6 (dal
15’ s.t. Dimas 6), Gaeta 6,5
(dal 33’ s.t. Patierno s.v.).
(Serraiocco, Montecchia, Arcuri, Biondo). All. Vivarini 6,5.
ARBITRO Rocca di Vibo Valentia 6.
NOTE paganti 314, abbonati
136, incasso di 1.570 euro.
Ammoniti Santarelli, Coresi,
Caidi e Lulli. Angoli 11-7.
(n.ag.)
RISULTATI
ARZANESE-FOGGIA
CASTEL RIGONE-TERAMO
CHIETI-MARTINA
COSENZA-APRILIA
MELFI-ISCHIA
MESSINA-SORRENTO
NORMANNA-CASERTANA
POGGIBONSI-VIGOR LAMEZIA
TUTTOCUOIO-GAVORRANO
ISCHIA
47 32 11 14 7 28 23
PROSSIMO TURNO
VIGOR LAMEZIA
43 32 11 10 11 35 35
TUTTOCUOIO
40 32 10 10 12 38 38
APRILIA
40 32 10 10 12 41 47
MARTINA
39 32 9 12 11 32 32
CHIETI (-1)
39 32 10 10 12 30 27
SORRENTO
39 32 11 6 15 34 34
NORMANNA
37 32 9 10 13 28 36
DOMENICA 27 APRILE ore 15
APRILIA-TUTTOCUOIO
CASERTANA-CHIETI
FOGGIA-NORMANNA
GAVORRANO-POGGIBONSI
ISCHIA-ARZANESE
MARTINA-COSENZA
SORRENTO-MELFI
TERAMO-MESSINA
VIGOR LAMEZIA-CASTEL RIGONE
ARZANESE
37 32 8 13 11 37 46
CASTEL RIGONE
34 32 10 4 18 37 51
POGGIBONSI
32 32 7 11 14 25 36
GAVORRANO
30 32 6 12 14 23 43
PROMOSSE PLAYOFF RETROCESSE
3-2
1-2
1-1
0-1
1-0
1-0
1-2
0-2
1-1
(1-1)
(1-1)
(1-3)
(0-1)
(1-1)
(0-1)
(0-0)
(1-1)
(0-2)
MARCATORI
17 RETI Ripa (3, Arzanese); Tranchitella (5,
Castel Rigone).
14 RETI Cavallaro (6, Foggia).
12 RETI Guidone (3, Chieti); Giglio (Foggia);
Maiorino (4, Sorrento); Dimas (2, Teramo);
Zampaglione (1, Vigor Lamezia).
32
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 14 APRILE 2014
MOTOMONDIALE GP DELLE AMERICHE
FALSA PARTENZA INCREDIBILE
Jorge ma che combini?
L’incredibile partenza anticipata di Jorge Lorenzo, che brucia
il semaforo: il ride-through è punizione scontata IPP DA TV
CAMBIO GOMMA E POI IL CRASH
Cal si fa male alla mano
Cal Crutchlow dolorante a terra: l’inglese della Ducati che aveva
da poco cambiato gomma si è slogato il mignolo destro IPP DA TV
TROVATE L’INTRUSA
La Desmosedici ritrova la strada
Erano 26 GP, Misano 2012 con Valentino Rossi 2°, che la
Ducati non saliva sul podio: grandissima la gara di Dovizioso
Rivale cercasi
Questo Marquez è no limits
Manda Lorenzo in tilt al via
Ducati terza, rompe il tabù
Lo spagnolo si conferma imbattibile anche a Austin. Pedrosa secondo
a distanza di sicurezza. Dovizioso festeggia e anche Iannone è al top
una gara formidabile, perché
la rossa tende a calare alla fine
e anche il pilota va k.o. per la
fatica a tenerla dentro le curve,
soprattutto nei cambi di direzione: e pensate a cosa succede
nella tripla «esse» dopo la prima curva a gomito. Proprio
verso la fine, invece, Dovizioso
ha messo il turbo andando a
battagliare e a piegare Stefan
Bradl. Con quella Honda che su
questa pista spopolava.
DAL NOSTRO INVIATO
FILIPPO FALSAPERLA
AUSTIN (Stati Uniti)
L’unico dubbio poteva essere il distacco dal secondo. Ma
Marc Marquez ha voluto condire la sua vittoria numero due
su due gare, e la seconda su
questa pista dove l’anno scorso
era esploso, con un fuori programma e ha fatto di tutto per
complicarsi la vita con uno svarione all’ultima curva, che ha
fatto saltare il cuore al suo muretto. In ogni caso il suo compagno Dani Pedrosa era (naturalmente) a distanza di sicurezza per provare a sperare…
Emozioni Ma il vero urlo di
gioia si è sentito 20 secondi dopo (certo sono tanti, ma per
ora va bene così…), quando
Andrea Dovizioso ha riportato
sul podio la Ducati derelitta
che sembrava destinata ad un
campionato da Cenerentola:
un anno e mezzo dopo il secondo posto di Valentino Rossi a
Misano 2012, un po’ meno invece per il forlivese, che non ci
andava da Aragon, la gara dopo. Andrea ha fatto davvero
Marc Marquez, 21, taglia il traguardo a Austin AP
La rossa mai così bene da
Misano 2012. Rossi, tradito
dalla gomma anteriore, chiude
ottavo. Crutchlow cade
e si sloga il mignolo destro
Guizzo Ma la rossa cresce. Lo
dice anche Andrea Iannone,
che è stato un fulmine in partenza, mettendosi dietro le due
Honda ufficiali e rimanendo lì
fino al 16° giro, quando la gomma anteriore lo ha mollato.
«Non so come sia la situazione
degli altri, ma la mia non mi
permetteva di spingere. Rischiavo sempre di cadere, ma
volevo concludere a tutti i costi
e ho preferito contenermi».
Peggio è andata al suo compagno Cal Crutchlow, che la posteriore l’ha dovuta cambiare,
prima di tornare in pista e fare
una brutta scivolata che gli ha
portato la slogatura del mignolo destro.
Delitto Quello che non si era
mai visto in una gara della classe regina è lo specchio della crisi di Jorge Lorenzo. L’ex iridato
è partito quando ancora si dovevano quasi accendere i semafori, 2” almeno prima del
via effettivo. Il «ride through»
inevitabile lo fa sprofondare,
più che in fondo al gruppo, nell’inferno dei dubbi. Questo
Mondiale è praticamente andato, il suo compagno Valentino è rinato e fra qualche settimana si comincerà a parlare di
contratti per il 2015. La rimonta fino al 10° posto non lo assolve. Molto più che un disastro.
Bis Marquez adesso è lanciato verso il secondo titolo, che
sembra già in tasca. Perché Jorge non fa più paura, Dani non
l’ha mai fatta e ora ne fa molta
meno anche Valentino. Rossi,
infatti, che sembrava ancora
pronto almeno a salire sul podio, improvvisamente ha rallentato, ancora per problemi di
gomme. In particolare quella
anteriore, sul lato destro: l’8°
posto è una delusione. Marc in
qualche modo teme il suo idolo, quanto meno per strategia e
S
Il selfie
Dani Pedrosa, a
sinistra, si
diverte a
fotografarsi con
Marc Marquez,
al centro, e
Andrea
Dovizioso.
Fernando
Alonso lo fece
sul podio (2°)
del GP di Monza
2013 AP
visione di corsa. Dopo due gare
però siamo già a -22 punti, contro una Honda che sembra un
orologio e un Marquez che può
perdere solo per troppa esuberanza: teoricamente può fare
tutte le pole e prendersi tutte le
gare. Tutti in cerca di qualcuno
che lo possa battere.
Altri Non certo i protagonisti
del gruppone centrale. Il migliore qui è stato Stefan Bradl,
ma il tedesco (giustamente)
non ha voluto esagerare, dopo
il botto maldestro avvenuto a
Losail nella prima gara, quando era in testa. Così ha provato
a prendersi il podio, ma è riuscito solo a contenere un buon
Bradley Smith. L’inglese cresce
e, almeno per ora, tiene la gerarchia in squadra, con il «divo» Pol Espargaro. Suo fratello
Aleix non è stato brillante come in Qatar, lo si era visto subito. Però qui la Yamaha l’anno
scorso era davvero in crisi: e lui
guida proprio quella moto.
Adesso andiamo a scoprire la
nuova pista argentina di Termas de Rio. Dicono che sia una
pista Honda…
© RIPRODUZIONE RISERVATA
LUNEDÌ 14 APRILE 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
33
4 i due protagonisti
I NUMERI
34
DOVIZIOSO&MARQUEZ
Andrea: «Podio speciale»
Marc: «Però così è dura
46
restare concentrati»
Vittorie
Quelle di
Marc Marquez
che eguaglia
Luca Cadalora
al 16° posto.
Secondi
posti
per Dani
Pedrosa
che si porta
a una sola
lunghezza
dal record di
Valentino Rossi.
23
Podi in
MotoGP
per Andrea
Dovizioso, a una
sola lunghezza
nella classe
regina da Luca
Cadalora,
John Surtees,
Carlos Checa
e Jack Findlay.
6
MOTO2 SUL PODIO RABAT E AEGERTER
Viñales, prima gioia in Moto2
Corsi solo quinto, De Angelis 8o
AUSTIN
La classe di mezzo non è
terra di conquista per i piloti
italiani, ancora una volta. Del
resto se due su cinque cadono
nel mucchio iniziale alla prima
curva c’è poco da ben sperare.
Così la gara di Mattia Pasini e
Franco Morbidelli è iniziata ad
handicap per concludersi, dopo
due belle rimonte al 12° e 16°
posto.
Tutta la Moto2 è stata però
travagliata. Alcune gocce di
pioggia a tre minuti dal via hanno
bloccato la procedura di
partenza, poi ci sono state le
punizioni (due ride through) e
altre cadute, compresa quella di
Lorenzo Baldassarri. Per un
clamoroso errore di Johann
Zarco è volato pure Julian Simon.
Le emozioni per il podio le hanno
offerte tre che il podio non
l’avevano mai visto: il belga
Xavier Simeon, che corre per il
team di Fausto Gresini, il
campione del mondo Moto3
Maverick Viñales e Dominique
Aegerter. Un trenino che è
durata fino all’errore, a 7 giri
dalla fine, compiuto proprio da
Simeon (prime di cadere
definitivamente), che ha
mischiato le carte davanti.
A quel punto Viñales ha dato lo
strappo decisivo e ha
conquistato la prima vittoria
nella nuova classe, precedendo
Tito Rabat, che era partito male
(5o) e Aegerter.
Non stava andando male Simone
Corsi, ma dopo una battaglia per
cercare di andare a prendere i
primi, il romano si è plafonato al
5o posto. Un po’ più indietro (8o) il
sanmarinese Alex De Angelis: ma
i due però non sono mai stati
protagonisti.
f.f.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Punti
dopo 2 GP
per Jorge
Lorenzo che
non partiva così
male dal 2004,
quando correva
in 125.
0
Piazzamenti
nei primi cinque
per Valentino
Rossi in 2
edizione del GP
Americhe: l’anno
scorso chiuse
sesto.
7o
Posto
di Andrea
Iannone
è il suo miglior
risultato in
MotoGP.
A cura di
Giovanni
Cortinovis
Il ducatista: «Bravo nei momenti cruciali a non andare nel pallone»
Il vincitore: «Ho fatto spaventare i miei meccanici all’ultima curva»
GIOVANNI ZAMAGNI
AUSTIN
Non è tipo da emozionarsi Andrea Dovizioso, ma
questa volta, perfino lui, fatica
a trattenere la commozione:
salire sul podio con la Ducati è
qualcosa di unico, speciale e,
soprattutto, inaspettato. «Come si sta bene in questa posizione — si lascia andare al termine di una gara tiratissima
—: mi ero quasi dimenticato
cosa significhi salire sul podio
(l’ultimo ad Aragon 2012 Con
la Yamaha Tech3; n.d.r.). È
stata una gara difficilissima,
molto faticosa ma conclusasi
con una grande soddisfazione. Sinceramente non potevo
spingere più forte ma sono
stato bravo a mantenere la
concentrazione, a non andare
nel pallone, a stringere i denti
nei momenti cruciali: alla fine
ce l’abbiamo fatta».
Analisi C’è tanto orgoglio
nella voce di Dovizioso, consapevole di aver raggiunto un
traguardo importante, al termine di un fine settimana iniziato in salita, perché Andrea
è arrivato ad Austin debilitato
dall’influenza. Nelle libere era
andato bene, ma in qualifica
non era stato efficace come
avrebbe voluto, tanto da essere costretto a scattare dalla decima posizione. Anche il via è
stato relativamente prudente,
ma Andrea è uno che ha esperienza, sa esattamente quando e può e deve forzare il ritmo: lo ha fatto da metà gara in
poi, riuscendo a mantenere
costanti le sue prestazioni,
mentre gli altri calavano. Così,
prima ha attaccato Iannone,
poi Bradl con un gran sorpasso, infine ha mantenuto il terzo posto, impedendo qualsiasi
replica al pilota del team Cec-
S
Lottatore
Andrea
Dovizioso,28
anni, al primo
podio con la
Ducati. In
carriera il
forlivese vanta 10
vittorie, 64 podi
e un Mondiale in
250 ANSA
chinello. Sceso dal podio, ritrovata la consueta calma, Dovizioso è tornato più pacato
nei toni. «Abbiamo lavorato
bene durante le prove ma onestamente non avevo il passo
per puntare al podio: questo
risultato è speciale e per noi
importantissimo, ma non siamo ancora veloci quanto vorremmo».
I problemi sono sempre gli
stessi («motore e frenata sono
ok, fatichiamo sempre a far girare la moto e, di conseguenza, in gara, sulla distanza non
possiamo attaccare ma solo
difenderci»). Però la Ducati è
in crescita, anche grazie ai 24
litri di benzina: il cammino è
ancora lungo, ma Andrea può
guardare con maggiore serenità al proseguo del campionato.
Imbattibile D’accordo, questa è la sua pista, ma Marc
Marquez sembra avere un
margine pazzesco da amministrare. «Non avevo mai fatto
una gara così in MotoGP — dice quasi un po’ annoiato —: la
cosa più difficile è stata man-
tenere la concentrazione, mi
sa che all’ultima curva (è andato a tanto così da una clamorosa caduta; n.d.r.) i miei
meccanici si sono presi un bello spavento». È stato l’unico rischio di una gara che ha tenuta in mano fin dal primo turno
di prove libere. «Per la prima
volta sono partito bene e questo mi ha dato un ulteriore
vantaggio: ma nei prossimi GP
sarà diverso».
Gomma Se lo augura anche
Valentino Rossi, costretto ad
arrendersi a una moto inguidabile dopo che il terzo posto
era ampiamente alla sua portata. «Sì, facevo terzo facilmente – si rammarica —. Purtroppo al via ho perso l’attimo
giusto, vedendo Lorenzo scattare così, ho perso posizioni,
ma sono riuscito a rimontare.
Avevo ripreso Iannone, quando l’anteriore destra si è “rotta”, era come guidare sull’acqua. Un problema, purtroppo,
che si era già evidenziato in
prova e nei test: c’è da lavorare. Ma io sono in forma».
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PROTAGONISTA RITROVATO ROMANO PERDE PER SOLI 69 MILLESIMI DA MILLER
Fenati esce dal tunnel: 2o. Ed è merito di Valentino
Il Dottore ha creduto in lui dopo il 2013
nero. Gara di rimonta: «E potevo vincerla»
GIOVANNI ZAMAGNI
AUSTIN
I primi turni di libere erano stati un disastro. «Sembravo un turista entrato in pista a
pagamento: andavo a spasso,
mentre gli altri volavano», racconta Romano Fenati, finalmente rilassato dopo due giorni all’inseguimento di una
«messa a punto accettabile».
Anche in gara è stato costretto
a rincorrere dall’ottava posizione iniziale ma con uno stato
d’animo ben differente. «Mi
sentivo sicuro, ho spinto fin
dall’inizio, ho osato molto e
nell’ultimo giro ho provato anche a vincere, ma Jack Miller
ha rischiato ancora più di me:
è stato bravo. Ma io, se è possibile, sono ancora più felice di
lui». Perché il 2o posto mette fine a un digiuno che durava da
settembre 2012 (terzo a Misano) e segna l’inizio di una nuova sfida. Dopo un debutto nel
Motomondiale da extra terrestre – secondo e primo nelle
prime due gare —, Fenati ha
poi dovuto fare i conti con un
2013 disastroso, che avrebbe
de», ha detto Vale al proposito.
potuto metterlo in ginocchio.
Talento Ma Valentino Rossi
ha creduto nelle sue potenzialità, lo ha voluto assieme a Pecco Bagnaia nella sua squadra,
gli ha dato una Ktm e una
squadra di grandissimo livello
e Romano ha ripreso ad andare forte. «Romano è stato gran-
Romano Fenati, 18 anni, festeggiato dopo l’arrivo da Valentino Rossi, 35. Nella
foto a sinistra, la linguaccia al fianco al capotecnico Rossano Brazzi MILAGRO
Gara Al terzo giro Fenati era
in ritardo di 3”7 e a suon di giri
veloci a 4 dal termine si è ricongiunto con il gruppetto di
testa, composto da Jack Miller,
Efren Vazquez e Alex Marquez: i quattro sono rimasti incollati fino alla penultima curva quando Alex è scivolato
(senza conseguenze) e Romano ha provato a battere il vincitore del Qatar, perdendo la volata per soli 69 millesimi. Ottimo settimo posto per Pecco
Bagnaia, mentre Niccolò Antonelli è caduto all’8o giro mentre era 8o: accertamenti ai legamenti del ginocchio sinistro.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
34
LUNEDÌ 14 APRILE 2014
MOTOMONDIALE GP DELLE AMERICHE
QATAR
1. M.MARQUEZ
AMERICHE
1. M.MARQUEZ
27 APRILE
ARGENTINA
4 MAGGIO
SPAGNA
18 MAGGIO
FRANCIA
1 GIUGNO
ITALIA
15 GIUGNO
CATALOGNA
28 GIUGNO
OLANDA
13 LUGLIO
GERMANIA
10 AGOSTO
INDIANAPOLIS
17 AGOSTO
REP.CECA
31 AGOSTO
GRAN BRETAGNA
14 SETTEMBRE
SAN MARINO
28 SETTEMBRE
ARAGON
12 OTTOBRE
GIAPPONE
Lunghezza
circuito:
4.806 m
Larghezza: 16 m
Curve
a sinistra: 5
Curve
a destra: 9
GP
ARGENTINA
Calendario: tra due settimane c’è l’Argentina
19 OTTOBRE
AUSTRALIA
26 OTTOBRE
MALESIA
9 NOVEMBRE
VALENCIA
TERMAS
DE RIO HONDO
Rettilineo più lungo:
1.076 m
Lorenzo, ma che ti succede?
La partenza anticipata è peggio della caduta in Qatar. Dovi esplode nel momento più critico
MotoGP
Marc 2 su 2
È dal 2002
che non
accadeva
MONDIALE
GARA
POS. PILOTA
1.
M.MARQUEZ
SUCCESSI IN APERTURA
Revival
NAZ
SPA
MOTO
Honda
TEMPO/DISTACCO
in 43'33"430
media 159,4 km/h
SPA
Honda
a 4"124
2.
PEDROSA
ITA
Ducati
a 20"976
3.
DOVIZIOSO
a 22"790
GER Honda
4.
BRADL
GB
Yamaha
a 22"963
5.
B.SMITH
Yamaha
a 26"567
6.
P.ESPARGARO SPA
ITA
Ducati
a 28"257
7.
IANNONE
ITA
Yamaha
a 45"519
8.
V.ROSSI
Yamaha
a 47"605
9.
A.ESPARGARO SPA
SPA
Yamaha
a 49"111
10. LORENZO
USA Honda
a 1'00"735
11. HAYDEN
GIA
Honda
a 1'03"954
12. AOYAMA
COL Ducati
a 1'07"333
13. HERNANDEZ
a 1'27"972
R.CEC Honda
14. ABRAHAM
SPA
Ftr-Kawasaki
a 1'32"376
15. BARBERA
GB
Pbm
a 1'32"543
16. M.LAVERTY
ITA
Art
a 1'39"176
17. PETRUCCI
FRA
Ftr-Kawasaki
a 1'51"962
18. DI MEGLIO
RITIRATI: PARKES (AUS/Pbm) al 9° giro; BAUTISTA
(SPA/Honda) al 10° giro; CRUTCHLOW (GB/Ducati) al 13°
giro; EDWARDS (USA/Yamaha) al 18° giro; REDDING
(GB/Honda) al 20° giro
GIRO PIÙ VELOCE: il 3° di M.MARQUEZ in 2’03”575, media
160,6 km/h
NOTE: ride through a LORENZO per partenza anticipata
PILOTI
POS. NOME
1.
M.MARQUEZ
2. PEDROSA
3. V.ROSSI
4. DOVIZIOSO
5. A.ESPARGARO
6. IANNONE
7.
BRADL
8. HAYDEN
9. B.SMITH
10. P.ESPARGARO
11. CRUTCHLOW
12. REDDING
13. AOYAMA
14. EDWARDS
15. HERNANDEZ
16. LORENZO
17. ABRAHAM
18. PETRUCCI
19. BARBERA
20. PARKES
COSTRUTTORI
1.
HONDA
2. YAMAHA
3. DUCATI
NAZ
SPA
SPA
ITA
ITA
SPA
ITA
GER
USA
GB
SPA
GB
GB
GIA
USA
COL
SPA
R.CEC
ITA
SPA
AUS
PUNTI
50
36
28
27
20
15
13
13
11
10
10
9
9
7
7
6
5
2
1
1
QAT
25
16
20
11
13
6
8
10
9
5
7
4
3
2
1
AME
25
20
8
16
7
9
13
5
11
10
4
3
6
2
1
-
50
31
27
25
20
11
25
11
16
GIOVANNI CORTINOVIS
Schwantz oggi in sella ad Austin
Prova la Suzuki MotoGP del 2015
Revival per Kevin
Schwantz (qui con Valentino
Rossi e Marc Marquez): il
texano oggi saggerà ad
Austin la Suzuki MotoGP per
il Mondiale 2015 MILAGRO
le pagelle
DI FILIPPO FALSAPERLA
Batte anche l’influenza
Questo è il podio della volontà
h 10
Andrea Dovizioso
Che grinta! Hai voglia a dire che il
regolamento favorisce la Ducati.
Questo è un podio voluto fortemente da Andrea, un molosso
malgrado l’influenza. La partenza
ci ha fatto pensare a una gara da
passista, invece è venuto fuori
proprio nel momento in cui la sua
Desmosedici doveva andare in
crisi: significa che lui è stato più
che bravissimo. Il condottiero è
tornato in sella, il morale torna
alle stelle e il futuro diventa più
roseo. Pardon, rosso MINOZZI
Smith 8 Cresce e fa una bellissima battaglia con Bradl. P. Espargaro 7 Perde la battaglia in casa, assolto perché
debuttante. Crutchlow 6 Via grintoso, poi un cambio gomma e una brutta caduta. Hayden 5,5 Riesce a essere il
primo delle Honda «production». A. Espargaro 5,5 Che non sarebbe stata la sua gara si era capito dai primi giri.
Edwards 5 Di incoraggiamento, per la carriera. Redding 5 Fatica più del Qatar. Laverty 4,5, Batte di molto il suo
compagno. Bautista 4 Ancora una caduta: 2 su 2. Così non va. Hernandez 4 Anonimo. Aoyama 4 Naufraga.
Abraham 4 Tra moto e spalla non si sa cosa sia peggio. Barbera 4 Le retrovie stanno diventando il suo habitat.
Di Meglio 4 Non decolla. Petrucci 4 Inspiegabile perché vada così piano. Parkes 4 Sempre fanalino di coda.
Moto2
8
Cosa poteva fare di
più? Era già tutto
scritto e così una
grande vittoria
sembra una normale
passeggiata AP
Più di questo non
poteva fare. Certo il
confronto col
compagno è impietoso,
ma stiamo parlando di
un Ufo LAPRESSE
Bravo a fare una gara
giudiziosa dopo il
disastro di Doha.
Doveva dimenticare
quella caduta e lo ha
fatto: buon 4° AFP
8
8
4
È partito malissimo
(9°) e come al solito
ha dovuto
recuperare. Finché
non è crollato
tecnicamente IPP
Grandissima
partenza, ottimo
ritmo, finché ha
potuto, battaglia
(vinta) con Valentino
Jorge, che succede?
Un errore così non si
fa nemmeno al
campionato regionale.
Peggio della caduta
del Qatar EPA
Pedrosa
Rossi
NAZ
SPA
MOTO
Kalex
2.
RABAT
SPA
Kalex
3.
AEGERTER
SVI
4.
KALLIO
FIN
TEMPO/DISTACCO
in 41'31"520
media 151,3 km/h
PILOTA
1. RABAT
2. M.VIÑALES
MOTO
Kalex
Kalex
a 4"009
3. KALLIO
Kalex
33
Suter
a 7"323
4. LUTHI
Suter
Kalex
a 8"590
5.
CORSI
ITA
Forward-Klx
6.
LUTHI
SVI
Suter
Lorenzo
CIAM-CAST
PUNTI
45
38
MONDIALE
POS. PILOTA
NAZ
MOTO
1.
MILLER
AUS
Ktm
in 41'06"659
media 144,8 km/h
2.
FENATI
ITA
Ktm
a 0"069
26
3.
VAZQUEZ
SPA
Honda
5.
CORSI
Forward-Klx
22
4.
RINS
SPA
a 9"934
6.
AEGERTER
Suter
16
5.
KORNFEIL
R.CEC Ktm
a 16"987
7.
WEST
Speed Up
16
6.
MASBOU
FRA
Honda
TEMPO/DISTACCO
a 0"172
a 7"182
a 7"264
Honda
a 20"107
a 20"381
AUS
Speed Up
a 17"561
8.
CORTESE
Kalex
11
7.
BAGNAIA
ITA
Ktm
8.
DE ANGELIS
RSM
Suter
a 18"948
9.
S.LOWES
Speed Up
10
8.
KENT
GB
Husqvarna
a 23"981
SCHROTTER
GER
Tech 3
a 19"720
10. CARDUS
Tech 3
10
9.
MCPHEE
GB
Honda
a 24"032
10.
CARDUS
SPA
Tech 3
a 24"552
11. TORRES
Suter
8
10.
HANIKA
R.CEC Ktm
11.
NAKAGAMI
GIA
Kalex
a 28"463
12. DE ANGELIS
Suter
8
11.
GUEVARA
SPA
Kalex-Ktm
a 24"817
12.
PASINI
ITA
Forward-Klx
a 43"955
13. SCHROTTER
Tech 3
7
12.
LOI
BEL
Kalex-Ktm
a 34"634
a 24"222
13.
KRUMMENACHER SVI
Suter
a 44"344
14. L.ROSSI
Kalex
6
13.
BASTIANINI
ITA
Ktm
a 34"955
14.
CORTESE
Kalex
a 45"666
18. PASINI
Forward-Klx
4
14.
AJO
FIN
Husqvarna
a 35"020
MAL Kalex
a 49"291
15. SYAHRIN
16. S.LOWES (GB/Speed Up) a 51”154; 17. MORBIDELLI
(ITA/Kalex) a 51”331; 18. SHAH (MAL/Kalex) a 51”683
GIRO PIÙ VELOCE: il 16° di M.VIÑALES in 2’10”103, media 152,5 km/h
COSTRUTTORE
1. KALEX
2. SUTER
3. FORWARD-KLX
PUNTI
50
32
22
Roberts Nel 2001 Rossi poi
conquistò il campionato, a differenza di Kenny Roberts Jr.
che nel 1999 con la Suzuki
vinse le prime 2 gare (Sepagn
e Motegi) ma poi fu solo vice
iridato. Il titolo andò ad Alex
Criville, 3° e 4° nei due primi
GP. Negli anni Novanta la doppietta iniziale si è verificata 5
volte: in 3 occasioni l’autore
(Wayne Rainey nel 1990) e
Mick Doohan nel 1995 e
1997) ha conquistato il Mondiale. Non ce l’ha fatta, oltre a
Criville, anche Doohan nel
1992 ma decisivo fu l’incidente ad Assen (rischiò l’amputazione alla gamba) che lo mise
fuori gioco a lungo. Negli anni
Ottanta i soli a partire con almeno 2 vittorie furono Kenny
Roberts (Yamaha) nel 1980 e
Freddie Spencer (Honda) nel
1983: entrambi infilarono un
tris iniziale di vittorie e poi si
laurearono campioni.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
MONDIALE ENDURO
9.
GER
Bradl
Iannone
GARA
MONDIALE
POS. PILOTA
1.
M.VIÑALES
WEST
8
M.Marquez
Moto3
GARA
7.
10
Un altro record per Marc
Marquez: da quando è nata la
MotoGP, nel 2002, nessun pilota era riuscito a vincere i primi 2 GP stagionali. Prima dello spagnolo l’ultima doppietta
a inizio campionato nella classe regina fu centrata da Valentino Rossi, nel 2001: nell’ultimo anno della 500 il pesarese
aprì l’annata con un tris di
trionfi, Suzuka, Welkom (SudAfrica) e Jerez. Considerando anche le altre classi, resta
l’unico caso nella carriera di
Valentino in cui ha inaugurato
l’anno con 2 vittorie. Jorge Lorenzo invece aveva infilato la
doppia vittoria iniziale in 250
nel 2006.
PILOTA
1. MILLER
2. VAZQUEZ
3. FENATI
4. RINS
5. KORNFEIL
6. A.MARQUEZ
7. MASBOU
8. BAGNAIA
9. OLIVEIRA
10. MCPHEE
11. KENT
12. I.VIÑALES
13. HANIKA
14. ANTONELLI
17. BASTIANINI
COSTRUTTORE
MOTO
Ktm
Honda
Ktm
Honda
Ktm
Honda
Honda
Ktm
Mahindra
Honda
Husqvarna
Ktm
Ktm
Ktm
Ktm
PUNTI
50
32
24
24
21
20
19
15
14
12
11
8
8
7
3
PUNTI
POR Mahindra
a 35"436
15. OLIVEIRA
16. TONUCCI (ITA/Mahindra) a 38”306; 17. KHAIRUDDIN
(MAL/Honda) a 38”536; 25. LOCATELLI (ITA/Mahindra) a 1 giro
2. HONDA
36
GIRO PIÙ VELOCE: il 3° di A.MARQUEZ in 2’16”354, media 145,5 km/h
3. MAHINDRA
14
1.
KTM
50
Salvini chiude 3°
in Portogallo
Redondi 2° nella EJ
(d.a.) Alex Salvini (Honda)
chiude al terzo posto nella E2 il
GP Portogallo, seconda tappa
del Mondiale enduro. Secondo
gradino del podio per Giacomo
Redondi (Beta) nella EJ vinta da
Danny McCanney (Beta). Nella
EY terzo posto per il giovane
Davide Soreca (Yamaha). Nella
E1, E2 ed E3 nuovo dominio
Ktm, rispettivamente con
Christophe Nambotin,
Antoine Meo e Ivan Cervantes.
SUPERCROSS — (m.z.) Ryan
Villopoto (Kawasaki) vince
anche a Seattle: il titolo ora è
a un passo.
LUNEDÌ 14 APRILE 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
35
SUPERBIKE GP SPAGNA
Venti di guerra
Le due Kawasaki che hanno monopolizzato gara-2: Tom Sykes, che ha fatto doppietta, davanti a Loris Baz ALEX PHOTO
Doppietta Sykes
Melandri furioso:
è già a -26 punti
Marco attacca la Pirelli e si lamenta dell’Aprilia
«Hanno vinto tanto, ma pure io. Mi seguano!»
PAOLO GOZZI
ALCANIZ (Spagna)
Tom Sykes non ha vacillato neanche sbagliando gomma. Sulla pista test della Kawasaki prima ha fatto il vuoto con
la stessa soluzione degli avversari, poi ha confermato la medesima scelta, troppo conservativa, riuscendo comunque
ad arginare il redivivo Marco
Melandri e rimettere a cuccia
lo scalpitante compagno Loris
Baz,che nell’apertura australiana aveva messo in discussione la gerarchia. Con la quarta
doppietta (16a vittoria) Sykes
torna in vetta e buttarlo giù
non sarà facile.
Botta&risposta Il rettilineo
di Aragon doveva esaltare le
doti velocistiche dell’Aprilia,
invece Melandri ha già una gara di ritardo, -26 punti. «L’abbiamo buttata via per colpa
della gomma, ho capito fin dal
giro di lancio che non andava»,
è l’accusa al fornitore unico Pi-
furiosamente piombando sulle
due Kawasaki proprio mentre
Baz osava l’attacco al caposquadra, finendo un po’ largo.
Marco si è buttato in mezzo ma
Sykes non ha tremato. Sull’ultimo rettilineo l’Aprilia era un
po’ distante dalla Kawasaki e,
pur affondando la frenata, Melandri non è riuscito a ribaltare
l’inerzia della giornata. «Negli
ultimi giri ho rischiato tantissimo, è stato un attacco disperato senza grandi possibilità di
successo». Che cosa è mancato, il ravennate non lo tiene per
sé. «Il freno motore non funziona come vorrei e neanche
l’avantreno. L’Aprilia ha vinto
tanto, i tecnici hanno le loro
convinzioni e faccio fatica ad
imporre le mie richieste. Eppure dovranno venirmi incontro
perché anch’io ho corso e vinto
con tante moto diverse. Sykes
è forte, ma il campionato è lungo: se stiamo uniti e remiamo
tutti nella stessa direzione ce la
faremo».L’Aprilia non ha scelta
perché è improbabile pensare
di vincere il Mondiale con il
passista Sylvain Guintoli che
dopo il lampo di Phillip Island,
la sua pista magica, è tornato
al suo standard girando al largo dal podio (4° e 6°): molto
peggio del doppio 2° posto del
2013.
Incidente Rammarico anche
in casa Ducati. Davide Giugliano ha vanificato a due curve
dalla fine una prestazione superlativa quando, infilato con
precisione chirurgica da Jonathan Rea, ha incrociato la traiettoria centrando la Honda. Il
britannico è rimasto in piedi
salvando il terzo posto, Giugliano è caduto ma è terminato
8o. Nella seconda sfida la Panigale ha cotto la posteriore e il
24enne romano è finito 7o, comunque meglio del compagno
Chaz Davies, volato via senza
danni fisici dopo il 4o posto in
gara-1. «Ma ad Assen (fra due
domeniche; n.d.r.) sarà un’altra musica», ha promesso Giugliano.
Podio di gara-2: da sinistra Loris Baz, Tom Sykes e Marco Melandri ANSA
Supersport Niente bis Mon-
relli. Che si difende così: «Melandri è stato l’unico a puntare
sulla più soffice, la A, mentre
tutti sono andati sulla media»,
spiega il responsabile Giorgio
Barbier. «Abbiamo avvertito
Melandri che l’asfalto era troppo freddo ma non ci ha ascoltato. Sykes è stato più prudente:
voleva partire con la B (mediosoffice; n.d.r.) che conosceva
meglio ma all’ultimo si è adeguato agli avversari.» Marco
non ci sta. «Il giorno prima,
nelle stesse condizioni, avevo
coperto la distanza di gara con
tempi eccellenti. Nel finale giravo 6” più piano dei primi,
una gomma, che perde aderenza, non cala così tanto».
Avviso Con la pista più calda
(25 gradi contro 16) Melandri
è ripartito con la soffice e non
ha avuto problemi. Dalla terza
fila (7° tempo) ha rimontato
diale della Mv Agusta: il francesino Jules Cluzel ha sbagliato la frenata («Avevo guai al
cambio») coinvolgendo anche
il britannico Kev Coghlan (5°).
Successo del turco Kenan Sofuoglu (Kawasaki) con Lorenzo Zanetti (Honda) 4°. La Ducati ha sbancato la coppa Superstock 1000 under 26 anni
con l’argentino Leandro Mercado.
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4 Appunti
REA
3° E 5° Appello a Parigi
Risultati del
GP Spagna,
2° round
Superbike
ad Aragon
(5.344 m)
S
Gara-1
1. Sykes
(GB-Kawasaki)
in 33’38”583
2. Baz
(Fra-Kawasaki)
a 4”275
3. J.Rea
(GB-Honda)
a 8”418
4. Davies
(GB-Ducati)
a 15”715
5. E.Laverty
(Irl-Suzuki)
a 19”305
6. Guintoli
(Fra-Aprilia)
a 21”998
8. Giugliano
(Ducati)
a 27”894
11. Melandri
(Aprilia)
a 34”820
16. Scassa
(Kawasaki Evo)
a 1’16”469
19. Andreozzi
(Kawasaki Evo)
a 1’51”222
S
Gara-2
1. Sykes
in 33’37”223
2. Baz
a 0”338
3. Melandri
a 0”470
4. Guintoli
a 5”429
5. J.Rea
a 8”861
6. E.Laverty
a 15”986
7. Giugliano
a 18”206
11. Canepa
(Ducati Evo)
a 39”413
14. Scassa
a 1’09”720
16. Andreozzi
a 1’14”233
Oggi il Tribunale Fia decide
sulla squalifica di Ricciardo
Oggi il Tribunale d’appello della Fia esaminerà
a Parigi il ricorso presentato dalla Red Bull contro la
squalifica di Daniel Ricciardo nel GP d’Australia del
16 marzo. L’australiano fu privato del 2° posto per la
violazione dell’articolo 5.1.4 del regolamento tecnico,
che limita il consumo istantaneo di carburante sulle
F.1 a 100 kg all’ora. La squadra campione del mondo
avrebbe anche violato l’articolo 3.2 del regolamento
sportivo, per non aver obbedito ai commissari che
in gara chiedevano di rispettare le indicazioni del
flussometro. Decisione forse in giornata.
Mondiale Turismo a Marrakech
Loeb vince al debutto!
Tripletta Citroën in gara-1
Debutto alla grande per l’ex re dei rally
Sebastien Loeb nel Mondiale Turismo a Marrakech
(Marocco): il nove volte iridato ha chiuso 2o gara-1 e
poi si è imposto nella seconda dove ha preceduto il
compagno di squadra Jose Maria Lopez e Hugo
Valente (Chevy). Tripletta Citroën in gara-1 con
Lopez, Loeb e Yvan Muller. Loeb è secondo nella
generale a un punto da Lopez (47 a 48). Italiani:
Gianni Morbidelli ha chiuso 7o in gara-2.
Sebastien Loeb, 40 anni, sulla Citroën C-Elysée
Mondiale cross in Italia
Cairoli s’accontenta, solo 5o
Fontanesi ok: vede la Kane
(g.cor.) Quinto posto per Tony Cairoli (Ktm) ad
Arco di Trento nel 4° GP del Mondiale Cross: in gara
1, il siciliano parte malissimo e chiude 6°. Vince
Gautier Paulin (Kawasaki) davanti a Clement Desalle
(Suzuki) e Van Horebeek (Yamaha). In gara 2, Cairoli
cade all’8o giro quando è 2o e alla fine si accontenta
del 4° posto. Desalle vince manche e GP e ora ha 17
punti di distacco da Cairoli. In Mx2 vince Jeffrey
Herlings (Ktm) 1° e 2° nelle due manche. Tra le donne
trionfa Kiara Fontanesi (Yamaha), ora seconda in
classifica a 2 punti dalla Kane.
Le gare di Monza
McLaren prima nella 3 Ore Gt
S F. Renault 3.5: domina Sainz
Mondiale
Piloti:
1. Sykes
75 punti
2. Baz 71
3. Guintoli 64
4. Melandri 49
5. J.Rea 48
Costruttori:
1. Kawasaki 81
2. Aprilia 71
3. Suzuki 49
(giu.ma.) La 3 Ore, gara inaugurale della
Blancpain GT Endurance Series, è stata vinta dalla
McLaren MP4 (team Art) del trio DemoustierPremat-Parente che ha preceduto l’Audi R8 di
Sandstroem-Ortelli-Guilvert e l’altra MP4 guidata da
Korjus-Estre-Soucek. In gara-2 della World Series
Formula Renault 3.5 è stato il giorno di Carlos Sainz
Jr (Dams), che ha cancellato il sabato nero (non
aveva potuto sfruttare la pole per un guasto
elettrico), restando in testa per tutti i 27 giri: il
madrileno ha registrato pure il giro veloce (1’35”210).
Starter & Mobility
Power Solutions
36
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 14 APRILE 2014
LUNEDÌ 14 APRILE 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
37
A sinistra Mick, 15 anni, con il
trofeo del 2° posto in kart a
Castelletto (Pv). Sopra il
padre Michael Schumacher,
45 anni EPA/PRESS.NET IMAGES
LA TRAGEDIA
LA SPERANZA
MOTORI LE STORIE
Il corpo di Cassani disteso sulla barella: per il 24enne pilota la morte è stata immediata
Mick, primo podio
a braccia alzate
per papà Schumi
Travolto a Misano
nella Coppa Italia
Muore Cassani
Il figlio del campione, 15 anni, 2° in World Series kart
a Castelletto (Pavia). Con il meccanico di Michael!
LUIGI PERNA
twitter@pernagazzetta
La vita continua. E niente meglio
dello sport ne rappresenta la metafora.
Da Castelletto di Branduzzo, da una
pista di kart della provincia pavese, arriva una storia destinata a fare il giro
del mondo e ricca di significato. Il protagonista è un ragazzino tedesco di 15
anni, che da qualche mese viene iscritto alle gare come Mick Junior. Ieri è salito per la prima volta sul podio in una
prova internazionale della KF junior,
alle spalle del venezuelano Mauricio
Baiz e davanti all’italiano Leonardo
Lorandi, due top driver della categoria. Ma la notizia va molto al di là del
risultato. Perché, dietro al nome d’arte, in realtà si nasconde il figlio del
grande Michael Schumacher, in coma
da tre mesi all’ospedale di Grenoble
per le conseguenze dell’incidente sugli
sci del 29 dicembre scorso.
Braccia al cielo Ecco, allora, che la
mente di tutti è corsa al sette volte
campione del mondo di F.1, quando
Mick Junior ieri ha tagliato il traguardo sollevando le braccia e lo sguardo al
cielo, con un gesto evocativo pieno di
forza. Quel risultato lo voleva, lo stava
inseguendo da inizio stagione, dopo
aver mostrato grandi progressi al suo
secondo anno nelle Wsk Series con il
team Tony Kart di Roberto Robazzi.
L’incidente pochi metri dopo il via: Emanuele
parte male, cade e viene centrato da due piloti
Superfluo chiedere per chi fosse la dedica. Sul podio è stato accompagnato
da Peter Kaiser. Sì, proprio il meccanico che seguiva papà Schumi in kart
sulla pista di Kerpen e che da qualche
tempo ne sta facendo le veci, assistendo il figlio sui campi di gara.
Atmosfera L’assenza di Michael infatti si sente. Non solo in F.1, dove non
c’è domenica in cui non si legga sulle
auto o sulle tribune il messaggio di sostegno: «Keep Fighting Michael».
Schumi non mancava mai alle gare di
Mick. Era uno dell’ambiente. Lo filmava con la telecamera come qualsiasi altro genitore. Faceva coppia fissa con
l’ex ferrarista Jean Alesi, amico-rivale
ai tempi della F.1, anche lui onnipresente al fianco del figlio Giuliano, che
corre nella stessa categoria di Mick. La
famiglia Schumacher è sempre stata
gelosissima della propria privacy, tanto che Mick prima usava come pseudonimo il cognome della madre, Corinna
Betsch. Quindi anche a Castelletto c’è
stata un’atmosfera di grande rispetto,
dopo la corsa, pensando alle condizioni di Schumi, che continua a lottare e «ha brevi momenti di veglia in
cui mostra piccoli segnali di progresso», come ha ribadito proprio ieri la portavoce Sabine
Kehm. Ma sul podio Mick sorrideva. Missione compiuta.
Papà Michael sarà orgoglioso.
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PAOLO IANIERI
S
Amatore
Emanuele
Cassani,
25 anni di Faenza,
lo scorso anno
aveva chiuso
al 3° posto
la Coppa Italia
in sella
alla Yamaha
Misano piange ancora. Tre anni e
mezzo dopo la morte del giapponese
Shoya Tomizawa, avvenuta nel corso
della gara Moto2 valida per il Mondiale, ieri sul circuito intitolato a Marco Simoncelli si è consumata un’altra tragedia al via della gara della Bridgestone
600, prova di apertura della Coppa Italia 2014: a morire, pochi secondi dopo
lo spegnimento del semaforo è stato
Emanuele Cassani, 25 anni di Faenza,
travolto da due concorrenti subito dopo essere stato coinvolto in un contatto
al via che lo aveva fatto cadere a terra.
I soccorsi sono stati immediati, ma per
Cassani non c’è stato purtroppo nulla
da fare.
Brutta partenza Pilota amatoriale di
buon livello, Cassani correva su una
Yamaha 600 R6, con la quale in qualifica aveva ottenuto il secondo tempo. Allo spegnimento del semaforo, però,
Cassani non è riuscito a scattare benissimo, venendo risucchiato dal gruppo.
Pochi metri, neppure il tempo di arrivare alla staccata della prima curva,
che la tragedia si è innescata: un contatto ha fatto perdere l’equilibrio a
Cassani, che è caduto venendo
travolto da due piloti che lo seguivano, troppo vicini per evitare l’impatto. Dalle testimonianze, pare che il pilota sia sta-
to centrato nella zona del busto, ma sarà l’autopsia a decretare la dinamica.
Passione Cassani gareggiava con il
numero 96 e rappresentava il Motoclub Nuove Frontiere. Pur essendo un
amatore, aveva talento: l’anno scorso,
nello stesso trofeo, aveva ottenuto 4
terzi posti (uno a Misano) e un 4° nelle
5 gare disputate, chiudendo al 3° posto. In passato tra i vari trofei vinti, anche la Mototemporada. Residente a
Imola, lavorava in un’azienda locale
per finanziarsi le gare: una stagione di
Coppa Italia costa, moto esclusa, una
decina di migliaia di euro per iscrizione, gomme, benzina e trasferte.
Antonelli La dinamica ricorda quella
in cui rimase coinvolto lo scorso anno
Andrea Antonelli nel corso del primo
giro della gara del Mondiale Supersport a Mosca: anche se in quell’occasione a contribuire alla morte del pilota umbro fu la pioggia battente che
rendeva difficile la visibilità. «Non lo
conoscevo, ma è comunque un dolore
in più. Se ne va un altro ragazzo che
aveva l’età di Andrea», le poche parole
di papà Arnaldo. Le condizioni degli altri due piloti coinvolti non destano preoccupazioni. La gara è stata interrotta
e gli organizzatori, di comune accordo
con la Fmi e l’Autodromo di Misano,
hanno annullato la manifestazione.
(ha collaborato Giovanni Cortinovis)
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38
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 14 APRILE 2014
CICLISMO L’EDIZIONE NUMERO 112 DELLA REGINA DELLE CLASSICHE
I primi 10?
Ecco i trionfi
d
1
2
3
HANNO
DETTO
Strada, pista, cross, Mtb, Bmx
Mondiali
23
I Mondiali vinti dai primi 10
della Roubaix: 1 strada (Boonen),
6 crono (Cancellara: 4 da pro’, 2
da jr), 9 pista (6 Wiggins, 3
Thomas), 6 Stybar (1 Bmx, 2 cross
jr e 3 pro’), 1 Mtb (Sagan, da jr)
Wiggins, Thomas, Cancellara
Olimpiadi
7 ori
S
4
S
Una giornata tra attacchi, pavé, polvere e gioia
1. L’attacco di Niki Terpstra, olandese di 29 anni, a 6 km dall’arrivo. 2. Esulta nel velodromo: era
stato 5° nel 2012 e 3° nel 2013. 3. Con il blocco di pavè. 4. L’urlo del tedesco John Degenkolb, 25
anni, che vince la volata per il 2° posto: da sinistra Vanmarcke, Cancellara, Sagan, Stybar (dietro di
lui Wiggins), Thomas (alle sue spalle Boonen) e Langeveld. 5. Tanta polvere... FOTOSERVIZIO LUCA BETTINI
Degenkolb 2°
«Sono fiero di
questo risultato
perché ho avuto
molti problemi
meccanici.
Mi resta solo un
ultimo passo, poi
vincerò anch’io
una classica
monumento»
4 Wiggins (inseguimento
Atene 2004, inseg. e quartetto
2008, crono Londra 2012),
2 Thomas (quartetto 2008 e
2012), 1 Cancellara (crono ‘08)
con Wiggins
Tour de France
1
Wiggins, 9°, ha vinto il
Tour nel 2012. Ha centrato lo
stesso piazzamento di Greg
LeMond nel 1992, ultimo re
giallo al via della Roubaix
Cancellara 3°
«Il vento ha
condizionato
molto la corsa.
Nel finale,
volevo
attaccare. Ma
c’era vento in
faccia e tutti si
aspettavano
una mia azione»
con Cancellara e Boonen
I «Monumenti»
14
Le Classiche monumento
vinte sono: 7 Cancellara (1
Sanremo, 3 Fiandre e 3
Roubaix) e 7 Boonen (3
Fiandre e 4 Roubaix)
con Stybar
Cross e Bmx
6 ori
Il ceco Zdenek Stybar, 28
anni, ha vinto il Mondiale Bmx a
18 anni, 2 Mondiali cross under
23 e 3 Mondiali cross élite
Il Mondiale di Sagan
Mountain bike
1
Peter Sagan ha vinto a 17
anni nel 2008 il Mondiale junior
nella mountain bike; 2° nel
Mondiale junior di ciclocross
S
Sagan 6°
«La giornata
è stata molto
dura, ho
cambiato 3 volte
bici e ogni volta
ho inseguito.
E’ stato bello
entrare per primo
nel Carrefour
de l’Abre»
S
Boonen 10°
«Sono molto
felice per Niki,
ma, quando fai
tutti questi
sforzi, è per
vincere.
Quelli che non
collaboravano
con me mi
hanno
innervosito»
Terpstra
sorprende
i giganti
Roubaix stellare
Gol in contropiede
del supergregario
Finale pazzesco con Cancellara, Wiggins, Sagan,
Degenkolb e Boonen, che dà via libera all’olandese
DAL NOSTRO INVIATO
CIRO SCOGNAMIGLIO
@cirogazzetta
ROUBAIX (Francia)
Sei chilometri, con un tratto in pavé di
300 metri. E’ quello che manca alla Parigi-Roubaix e ancora possono sperare di vincerla in
dieci. E in quei dieci c’è praticamente tutto questo sport. Mai visto in tempi recenti, nella Regina delle Classiche. Ci sono i grandi giri con
Wiggins e cattedratici del pavé come Cancellara e Boonen. Il futuro che è già qui, leggi i nomi
di Degenkolb e Sagan, ma anche maglie arcobaleno della pista (Thomas, e ancora Wiggins)
e della Bmx e del ciclocross (Stybar). L’emozione è grandissima. Nel mitico velodromo c’è chi
urla e chi trattiene il fiato.
Colpo E’ in quel preciso istante che Niki Terpstra scocca la freccia della vita. Parte come una
scheggia e dà subito l’impressione di potercela
fare. Ha quasi 30 anni e non è famosissimo, ma
il quinto posto del 2012 e il terzo del 2013, qui
alla Roubaix, erano due annunci. Senza contare la stagione al Nord finora: 5° all’Het Hieuwsblad, 1° nell’Attraverso le Fiandre, 2° ad Harelbeke, 6° al Giro delle Fiandre. Quando alza le
braccia nel velodromo, sembra ben più alto del
suo metro e 86. Quasi non crede ai suoi occhi.
Ha battuto i giganti. Tanti giganti.
Fiato E’ stata una Roubaix da trattenere il fiato, polverosa e asciutta, che non ha tradito le
attese. Fin da quando Tom Boonen, sul pavé di
Beauvry a 64 chilometri dalla fine, dopo aver
conosciuto la prima foratura di tutte le sue
Roubaix, comincia a menare le danze (mentre
casca Paolini e si avvia il naufragio italiano).
Nessuno sottovaluta Tornado Tom: non più tardi di due anni fa partì poco dopo e tutti lo rividero solo al traguardo. I compagni d’avventura,
tra cui Thomas, però non lo aiutano e più volte
il belga si sbraccia platealmente a rimarcarlo.
Lo fa anche a Mons en Pevele, tratto di pietre a
cinque stelle come solo Arenberg (prima) e
Carrefour de l’Arbre (dopo). E lì che Vanmarc-
LUNEDÌ 14 APRILE 2014
5
A
THOMAS
OTTAVO
ke attacca da dietro e Cancellara (che era stato
rallentato da una caduta di Roulston) lo segue.
Le carte si rimescolano e Cancellara non sembra super. Chi è in palla è Sagan, che contrattacca e entra per primo sul Carrefour de l’Arbre.
Vanmarcke, Cancellara, Stybar e Degenkolb
piombano su di lui. Boonen, Wiggins, Thomas,
Langeveld e Terpstra chiudono quando i chilometri alla fine sono 9. Altri tremila metri di corsa, e scocca l’ora di Terpstra, che nel velodromo
precede di 20” Degenkolb (consapevolmente
esulta per il secondo posto) e Cancellara, per la
dodicesima volta consecutiva (!) sul podio in
una classica monumento che porta a termine.
Gioia Nella parole di Tersptra c’è incredula felicità. E’ di Beverwijk, Olanda settentrionale,
ma nonostante questo non ne ha mai voluto sapere di correre per la Rabobank, che per anni
nel suo paese è stata la squadra di riferimento.
Così è passato con la Milram, prima di raggiungere il gruppo Quick Step. «Cancellara era solo,
noi in 3 con Boonen, che è stato fondamentale
per riportarmi sotto dopo il Carrefour de l’Arbre, e Stybar. Questo ha fatto la differenza, allo
sprint saremmo stati per Tom ma dall’ammiraglia mi avevano detto di attaccare. A me piace
attaccare, e l’ho fatto. Se finisci la Roubaix nei
primi dieci significa che con un po’ di fortuna
puoi anche vincerla. Non ho forato, non ho avuto nessun problema, e allora sì, è stato il mio
giorno. E’ bello avere riportato questa corsa in
Olanda, 13 anni dopo Knaven, che era mio
compagno alla Milram». E poco lontano, sorrideva anche il team manager Patrick Lefevere,
capace con le sue squadre di vincere 12 volte la
Roubaix nelle ultime 20 edizioni (a partire dalla prima volta di Ballerini, nel 1995): l’OmegaQuick Step aveva bucato il Fiandre, e non si poteva permettere un altro doppio flop come
quello dell’anno scorso. La festa sarà stata lunga, ieri sera, grazie a Terpstra. «Questa è una
corsa che può sembrare stupida e fuori moda –
rifletteva Niki -, ma io l’ho sempre amata e sognata». Adesso è anche sua. Se l’è meritata. Ha
battuto i giganti.
sta, per la prima volta in carriera e alla settima partecipazione,
dev’essergli risultato impagabile. Un vincitore del Tour non si
gettava nell’Inferno del Nord
dai tempi di LeMond, e Wiggins
si è piazzato al 9° posto proprio
come l’americano nel 1992.
Gli italiani:
50. Pozzato
a 6’44”; 72.
Longo Borghini a
7’06”;
64. Paolini;
80. Palini;
95. Trentin
a 9’55”; 96.
Quinziato; 101.
Marangoni a
13’42; 112.
Puccio a 16’22”;
127. Bazzana a
22’04”; 139.
Selvaggi
a 27’46”;
140. Frattini
Rimpianto «Beh, è stato un
bel risultato – continua Wiggins, che il 28 aprile compirà 34
anni -, ma in questo momento
c’è anche un po’ di disappunto
dentro di me. Sì, perché avevo
delle grandi gambe, e mi sentivo forte pure nel finale. E’ stato
speciale essere alla ruota di Boonen sul Carrefour de l’Arbre,
entrare nel velodromo nello
stesso gruppo di Cancellara.
Questi signori hanno vinto sette
volte la Roubaix insieme…
Quanti sono i vincitori del Tour
che sono riuscire a finire nei
primi 10? Non troppi, e quindi
sono soddisfatto. E’ stata una
giornata fortunata, sono riuscito ad evitare i guai grossi come
le cadute anche se prima di
Arenberg avevo rotto una ruota».
Wiggins, 33 anni, aveva corso l’ultima Roubaix nel 2011: 90° a 13’50” BETTINI
Considerazione Naturalmen-
«Era l’università
dello sport
Peccato sia finita»
Il re del Tour 2012: «Nel finale c’erano
corridori di tutte le specialità. Adesso
devo tornare a scuola dopo le vacanze»
DAL NOSTRO INVIATO
ROUBAIX (Francia)
Hai appena finito la Parigi-Roubaix e vorresti che ce ne
fosse subito un’altra la domenica successiva. Sull’Inferno del
Nord ne avevamo sentite tante,
ma una cosa del genere mai.
Bradley Wiggins dice esattamente questo al bus di Sky dopo
la doccia: «Sì, è stata fantastica
questa gara e anche i giorni prima sono stati fantastici. Peccato
che non si possa ripetere immediatamente una settimana come questa. Ora ho la sensazione di dovere tornare a scuola
dopo le vacanze. Ma voglio esserci ancora alla Roubaix, nei
prossimi anni. Per riprovarci».
Emozioni Una ventina di mi-
nuti prima, Sir Brad era steso
sul prato del velodromo con i
compagni. La moglie Kate era
riuscita a dribblare con eleganza la security e gli aveva dato un
bacio. «Parliamo dopo al bus –
aveva detto Wiggo ai cronisti in
attesa -. Ho ancora l’adrenalina
della gara addosso e potrei dire
qualche sciocchezza». E giù un
sorriso. Al Tour de France 2012,
che pure aveva vinto, raramente lo avevamo visto così felice. E
d’altro canto non era stato lui
alla vigilia a dire che la Roubaix
«vale più del Tour, ed è l’unica
corsa che guarderei in televisione»?. Esserne stato protagoni-
39
le Pagelle
la voce del Baronetto
BRADLEY WIGGINS
S
ARRIVO
1. Niki
TERPSTRA (Ola,
Omega PharmaQuick Step) 257
km in 6.09’01,
media 41,786
km/h; 2. John
Degenkolb (Ger,
Giant-Shimano)
a 20”; 3. Fabian
Cancellara (Svi,
Trek);
4. Vanmarcke
(Bel); 5. Stybar
(Cec); 6. Sagan
(Svk); 7. Thomas
(Gb); 8.
Langeveld (Ola);
9. Wiggins (Gb);
10. Boonen (Bel);
11. De Backer
(Bel) a 26”; 12.
Demare (Fra) a
47”; 13. Eisel
(Aut); 14. Turgot
(Fra); 15.
Leukemans
(Bel); 16.
Vandenbergh
(Bel); 17. Van
Avermaet (Bel);
18. Van Emden
(Ola); 19.
Hushovd (Nor) a
1’05”; 20.
Druecker (Lus);
21. Boasson
Hagen (Nor); 22.
Burghardt (Ger);
23. Minard (Fra);
24. Martinez
(Fra); 25.
Keukeleire (Bel);
26. Tankink
(Ola); 27. Chainel
(Fra); 28. Petit
(Fra) a 2’55”; 29.
Docker (Aus);
30. Phinney
(Usa);
LA GAZZETTA DELLO SPORT
te al baronetto non è sfuggita
l’eccezionalità di questa Roubaix, con tanti e tali campioni
assieme a giocarsi la vittoria finale. «Oh sì, c’erano rappresentate tutte le specialità del ciclismo, una sorta di università
dello sport. E’ stato bello farne
parte ma non ci sarei potuto arrivare senza compagni fantastici come Rowe e Eisel. Non c’è
niente da dire sulla vittoria di
Terpstra, che ha fatto l’attacco
giusto al momento giusto. Ne
ho vissute tante nella mia carriera: inseguimento a squadre,
inseguimento individuale, madison, la classifica del Tour, ora
la Roubaix nei primi 10. Mi è
sempre piaciuto essere un po’
un jolly». Ma adesso la Roubaix
diventa una porta che si chiude
e l’ideale inizio di un’altra strada: «Devo continuare con il mio
programma. Fare il California,
e cercare il risultato. Poi andare
al Delfinato e lavorare per la
squadra. Dimostrare di potermi
guadagnare un ruolo per il Tour
de France, anche se il capitano
sarà Froome e sarà lui ad avere
l’ultima parola su chi vorrà intorno per aiutarlo». La moglie
Kate lo richiama e allora si capisce che siamo ai saluti. «Feste?
No, sono astemio (sorride,
ndr). Torno a casa, ho un film
da girare per Sky». Quello che
ha mandato in scena ieri, intanto, è stato davvero bello.
ci. sco.
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LEGGI IL COMMENTO
di Luca Gialanella
a pagina 25
&
DI CI. SCO.
DEGENKOLB
CHE STELLA
SAGAN BRILLA
PHINNEY DELUDE
10
9
Terpstra
Degenkolb
L’attacco giusto al
momento giusto.
E’ tutto l’anno che
va forte e nelle
classiche si era
già piazzato
spesso. Vittoria
meritatissima
Che gara ha
fatto il tedesco,
che si dimostra
ancora una volta
più di un
velocista. E se si
fosse arrivati
allo sprint…
8
7,5
Wiggins
Cancellara
Non è stata una
partecipazione di
bandiera. Sul
pavé è andato
forte, oltre a
essere molto bello
da vedere. Ci
riproverà nel 2015
Come al Fiandre,
non ha dato
l’impressione di
essere il miglior
Cancellara. Non
ha vinto ma ha
chiuso ancora sul
podio. C’è sempre
7,5
7
Sagan
Boonen
La più bella
grande classica di
questa primavera,
corsa all’attacco e
con coraggio. Non
aveva molta
pressione: che sia
la chiave?
Aveva ragione a
dire che
sarebbe andato
più forte che al
Fiandre. Grande
grinta. Le
circostanze non
lo hanno favorito
6,5
5,5
Demare
Vanmarcke
Dodicesimo
a 22 anni, è il più
giovane dei
primi. Come
Degenkolb, non
lo si può
considerare solo
un velocista
Due passi
indietro dopo il
2° posto 2013.
Lui e la Belkin
non sono riusciti
a sfruttare la
superiorità
numerica
5
4
Phinney
Pozzato
La Bmc ha
lavorato
tantissimo. Bene
Quinziato e
Hushovd. Ma
Taylor non ha
reso secondo le
aspettative
Niente da fare.
Ha invocato più
fortuna. Ma non
ha mai concluso
nei primi 10
quest’anno.
Bocciatura
inevitabile
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Crisi azzurra
Pozzato 50°, solo 6 nei primi 100
Italia mai così male nel Dopoguerra
ROUBAIX (Francia)
E alla fine un italiano che
è salito sul podio nel velodromo c’è stato. Non se lo sono filati in troppi, perché intanto la
gara dei grandi stava entrando
nel vivo, ma Filippo Ganna si è
tolto una bella soddisfazione. Il
17enne piemontese (di Vignone) ha chiuso 15° la Roubaix
junior, prima prova della Coppa delle Nazioni, a 4” dal vincitore Magnus Bak Klaris (terzo
successo di fila per la Danimarca). Ma soprattutto è stato per
un pezzo in testa alla corsa, prima di essere ripreso alla fine
del Carrefour de l’Arbre. E così
C’è la Roubaix? E a Biella vince
la squadra Franco Ballerini jr
Sono coincidenze da pelle d’oca. Nel giorno
della Roubaix, vince un ragazzo del team juniores
Franco Ballerini: Yuri Colonna, 17 anni, centra il
Giro della Provincia di Biella. Merci Ballero BETTINI
è stato premiato come il miglior corridore sul pavé di giornata. «Che emozione. Se non la
provi, non la puoi capire», ha
detto Ganna, che corre per la
l’Aspiratore Otelli Castanese
Verbania di Marco Della Vedova. «E’ forte a crono e si trova
bene sul pavé. Ha fatto un garone – spiega Davide Cassani, il
c.t. dei pro’ che era in ammiraglia con Rino De Candido -. Nel
primo gruppo avevamo anche
Affini e Plebani, che poi ha forato. Sono soddisfatto”.
Troppe parole per un 15° posto? Il fatto è che nella Roubaix
dei grandi non ci siamo neanche lontanamente avvicinati a
un risultato del genere. Di ita-
liani nei primi 100 ne sono arrivati appena 6 – la primavera
delle classiche finora è stata orribile: mai così male dal Dopoguerra — e il primo di loro è
stato Filippo Pozzato, che cinque anni fa chiuse 2° e ieri è arrivato 50° a 6’44”. Il 32enne vicentino della Lampre-Merida
dice: «Ho bucato 2 volte e rotto
il cambio altre due. Mi dispiace, perché nella Foresta andavo forte. Il ciclismo è questo, io
so che ora mi metterete in croce, ma ci sono abituato e ho la
coscienza a posto». I risultati
però non lo sono. E sono difficilmente opinabili.
ci. sco.
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IN PRIMAVERA GLI ITALIANI
Sanremo
Gand
Fiandre
2000
2°
16°
2°
5°
2001
2°
8°
1°
11°
2002
1°
1°
1°
10°
2003
1°
4°
4°
2°
2004
4°
19°
9°
15°
2005
1°
3°
5°
29°
2006
1°
3°
5°
3°
2007
7°
19°
1°
5°
2008
2°
6°
4°
3°
2009
5°
9°
5°
2°
2010
3°
5°
28°
7°
2011
4°
2°
12°
6°
2012
3°
6°
2°
3°
2013
5°
15°
12°
21°
2014
6°
15°
17°
50°
Anno
Roubaix
GDS
40
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 14 APRILE 2014
BASKET BEKO ALL STAR GAME AD ANCONA
il Film
ENFANT PRODIGE
Amedeo Della Valle
21 anni, a Reggio Emilia dopo 2 stagioni
nella Ncaa con Ohio State CIAM
Show e premi
Diener, Polonara
poi la famiglia
Gentile fa il pieno
GARA DA TRE
Trionfa Drake Diener
La guardia di Sassari ha infilato le ultime 15 triple (senza
errori gli ultimi tre carrelli) battendo in finale Gentile CIAM
DAL NOSTRO INVIATO
LUCA CHIABOTTI
ANCONA
L’All Star Game sa raccontare sempre delle storie.
L’anno scorso era quella di Stefano Gentile, debuttante in azzurro, votato miglior giocatore, in una serata di gloria in coabitazione con Alessandro, il
fratello piccolo ma più famoso. Stefano ha vinto anche ieri
l’mvp, ma non fa più notizia.
Quello per cui questa sfida, la
sesta vinta consecutivamente
dalla Nazionale contro gli
stranieri, sarà ricordata è per
il veni-vidi-vici di Amedeo
Della Valle, anche lui debuttante, appena rientrato da tre
anni negli Stati Uniti, che nell’unico momento in cui gli
stranieri hanno preso in mano
la partita, ha realizzato 10
punti, più un assist, mettendo
la sua firma nel 20-6 che regala la vittoria agli azzurri: «Non
ho paura degli americani, li
conosco – dice –. E sono tornato per migliorare e adattarmi
al gioco europeo. Mi sono trovato subito bene con Pianigiani, trasmette passione, è un
vincente».
Voglia «E’ un ragazzo con
una grande voglia di giocare,
parlando di Reggio Emilia per
me è pronto subito per recitare
una parte importante» dice
Andrea Cinciarini che di questo gruppo rinnovato ha conquistato i galloni di leader.
Amedeo, Riccardo Cervi,
l’unico 2.14 di livello che abbiamo, ieri brillante, ma anche Amedeo Tessitori in un
ruolo delicato come il pivot,
hanno dato un senso ad una
sfida che, giocata a ridosso
delle gare decisive della stagione, poteva essere un flop,
l’ennesima occasione buttata
via dalla pallacanestro italiana per promuoversi. Poi ti ricordi che Cervi avrà 23 anni a
giugno, con tanti stop alle
spalle nella sua breve carriera,
Delle Valle ne ha compiuti 21
venerdì, Tessitori ne farà 20 a
ottobre e capisci che forse,
GARA DELLE SCHIACCIATE
Polonara alla cieca
Achille Polonara, lungo di Varese, ha superato Chris Roberts
di Caserta, grazie a questa schiacciata «cieca» CIAMILLO
Un lampo
azzurro
Super Della Valle
Entra, domina
e l’Italia vince
Stelle k.o. grazie ai 10 punti di Amedeo nel break
decisivo: «Conosco gli americani, non li temo»
ITALIA
BEKO ALL STAR
76
59
(14-18, 36-34; 51-59)
ITALIA: Cinciarini 4 (2/5, 0/1), Cournooh 2
(1/2, 0/3), L.Vitali 5 (1/4, 1/3), Polonara 5 (1/3,
1/2), Cervi 10 (5/5); Abass (0/3), De Nicolao 4 (1/2, 0/3), Fontecchio (0/2 da 3),
M.Vitali 4 (1/3, 0/3), Mazzola 6 (1/1, 1/2),
Magro 4 (2/2), Zerini (0/1, 0/2), Gentile 12
(3/4, 2/7), Tessitori 6 (3/7), Della Valle 14
(1/3, 2/3). All.: Pianigiani.
BEKO ALL STAR: Haynes 4 (1/2, 0/4), D.Diener 6 (0/1, 2/9), Brooks 8 (3/7), White 11 (4/7,
1/3), Anosike 3 (1/3); James (0/3, 0/1), Dyson 9 (4/10, 0/4), Taylor 13 (4/5, 1/3),
Washington 2 (1/1), Daniel 1 (0/2), Ragland
2 (1/1), Roberts (0/1 da 3). All.: Crespi.
ARBITRI: Sahin, Bettini, Terreni.
NOTE - T.l.: Ita 11/14, Beko 9/13. Rimb.: Ita
49 (Cervi 6), Beko 41 (White, Brooks 7).
Ass.: Ita 12 (De Nicolao, Cinciarini 3),
Beko 8 (Brooks 2). Prog.: 5’ 10-10, 15’ 2727, 25’ 43-44, 35’ 67-57. Spett.: 4436.
davvero, nella pallacanestro
italiana, qualcosa sta cambiando in meglio: «E’ un bel
momento per allenare la Nazionale – dice Simone Pianigiani –, è una bella generazione, di bravi ragazzi. Ci danno
la speranza che non vivremo
più buchi generazionali, cominciano a riempire dei ruoli
dove siamo storicamente carenti, come i centri, possiamo
finalmente anche imporre un
gioco e non solo adeguarci agli
avversari, avere abbondanza e
quindi competizione in altri
settori. I giocatori ci sono, mi
fa piacere aiutarli in questa loro crescita e vedere che chi,
come Cinciarini e Vitali, da più
anni fa parte di questo gruppo, sente la missione di trasmettere lo spirito e la qualità
del nostro lavoro ai nuovi arrivati. Della Valle ha una bella
faccia, si è buttato, è andato
anche a sbattere un paio di
volte subendo contatti da “Eurolega”, ma è andato avanti.
Restiamo, ovviamente, una
squadra che non fa canestro...» .
Tiro C’è solo un momento in
cui la squadra si sblocca al tiro,
un terzo quarto da 5/10 da tre
dopo l’1/14 del primo quarto:
due triple di Della Valle, due di
Stefano Gentile. Il resto è un
2/21. Il 4/25 degli stranieri,
francamente deludenti, non è
molto meglio. Come in tutti gli
All Star, il primo tempo è accademia, mani fredde, atmosfera strana. Le uniche due triple
di Diener, 11 punti di Taylor, il
buon impatto di Cervi sono le
sole cose da segnalare. Nella
ripresa, James White comincia a fare sul serio ed è lì, sul
36-42, che Della Valle cambia
la partita, arrivando a 14 punti
15
Triple consecutive
Le ha messe a segno Drake Diener
nella gara da tre. E’ il migliore
dall’arco in campionato col 51.2%
14
Punti Della Valle
L’ex di Ohio State li ha realizzati in
soli 16’ con 1/3 da due e 2/3 da tre,
aggiungendo 5 rimbalzi e 2 assist
in 12’ in campo con 4 rimbalzi,
2 assist e 4 falli subiti.
Rio L’Italia allunga (56-48),
gli stranieri tornano a -4 con
punti rapidi di Dyson a inizio
dell’ultimo quarto (59-55) ma
Gentile e una Nazionale con
Zerini e Mazzola sotto canestro controlla la gara e riallunga contro degli stranieri che
mollano troppo presto e sparacchiano da tre (0/9 nella ripresa dopo l’1/7 del secondo
quarto). La festa finisce, ora la
Nazionale dovrà fare sul serio:
«Col sogno di Rio 2016, un
orizzonte da raggiungere e
che deve spingerci quotidianamente. Passerà attraverso le
qualificazioni e l’Europeo del
2015, il nostro vero obbiettivo» dice il c.t. Poi, un preolimpico, se non una medaglia,
possono arrivare.
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LUNEDÌ 14 APRILE 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
41
LNP GOLD TRENTO E CAPO D’ORLANDO OK
Verona, che colpo
Biella cade alla 10a
FAMILY SHOOTOUT
Nando e Stefano Gentile imbattibili
In finale è stato il canturino a fare la differenza, ma in semifinale
ci aveva pensato papà Nando ad eliminare i Della Valle CIAM
L’MVP DELLA PARTITA
Il migliore è Stefano Gentile
La guardia di Cantù è stato votato mvp dell’All Star Game
dopo aver chiuso con 12 punti e 3 rimbalzi in 18 minuti CIAM
4
L’INTERVENTO IL PRESIDENTE DELLA FIP SU TUTTI I TEMI CALDI
L’agenda di Petrucci
«Una tv del basket
Rio unico obiettivo»
ANCONA
i programmi
Azzurri a Cagliari
per le qualificazioni
all’Europeo 2015
Ufficializzata Cagliari come sede per le
due partite estive di qualificazione all’Europeo 2015. L’Italia sfiderà la Svizzerà il 17 agosto e la Russia il 24.
Gli azzurri inizieranno la preparazione
col ritiro di Folgaria dall’1 all’8 luglio,
partecipando poi al torneo di Trento
con Germania, Olanda e Belgio dal 10
al 12. La Nazionale di Pianigiani si ritroverà il 14 a Trieste.
A seguire, due tornei all’estero. Dal 17
al 20 luglio a Sarajevo (Bosnia) contro
Montenegro, Bosnia e Germania, e dal
24 al 27 a Skopje (Macedonia), contro i
padroni di casa, Polonia e Montenegro. Per chiudere, dal 3 al 5 agosto,
torneo di Trieste contro Serbia, Canada e Bosnia. Il 13 agosto il debutto nelle
euroqualificazioni (che si chiuderanno
il 27 in Svizzera) in casa della Russia.
Gianni Petrucci fa un balzo in avanti: «Dobbiamo pensare in grande – dice alla presentazione dei programmi della Nazionale - ho trovato una federazione sana, che può investire e
quindi vorremmo seguire
l’esempio della Federtennis con
il lancio di un nostro canale tv:
porteremo la proposta al prossimo Consiglio Federale. E’ da
tempo che ci stiamo lavorando, i
numeri dimostrano che Supertennis ha aiutato la crescita del
numero di tesserati. L’idea è
quella di mostrare il nostro sport
24 ore su 24, col basket italiano,
anche giovanile, estero, americano. Il nostro sport è talmente
bello che va solo fatto vedere».
La notizia è importante anche
perché supera i progetti della
Lega («E’ dai tempi di Porelli che
dicono di volerlo fare...») con la
quale però si deve trovare un accordo visti i contratti (Rai) e i
contatti in essere (Italia2 anche
per la Gold). A quel punto si potrebbe pensare a una partenza
già la prossima stagione.
Presidente parliamo dei problemi: su Siena in liquidazione è
intervenuto due volte, con una
inconsueta presa di posizione
del Consiglio Federale, poi con
l’inchiesta della Procura Federale. Perché?
«Si dice sempre che la Federazione arriva in ritardo, ci siamo
preoccupati prima. Se un club
viene liquidato è perché c’è
qualcosa e la Procura lo verificherà».
d
HA
DETTO
S
Sui «doppi»
contratti
«A me questa
cosa dei doppi
contratti l’ha
detta un agente
quando sono
tornato in
Federazione e la
mia risposta,
anche
normativa, è
stata che non si
possono più
fare. Ma noi non
possiamo che
controllare
quello che i club
depositano»
Volete valutare attraverso
un bilancio comportamenti in
contrasto col diritto sportivo?
Anche qui sarebbe la prima
volta.
«Lo sport è etica, soprattutto. Ci sono fatti che possono
non avere rilevanza penale ma
che non sono sportivamente
etici. E’ la cosa più importante
che va salvaguardata».
La sua uscita sui ritardi di
pagamento fisiologici giustifica
chi non paga. La Giba domenica
ha fatto una manifestazione di
protesta, in Lnp la situazione è
critica.
«Mai un sindacato non ha avvertito una Federazione di una
sua iniziativa come ha fatto la
Giba... Io dico ai giocatori italiani che li difenderò sempre,
nel rispetto delle leggi, e che
quando io credo in una cosa,
vado fino in fondo. Ma loro non
devono accontentarsi, devono
dare qualcosa di più. Sugli stipendi, ho detto che il ritardo è
fisiologico non che sia giusto...».
La Nazionale resta il fulcro
della sua presidenza.
«Dobbiamo andare a Rio, i
giocatori italiani devono svegliarsi ogni mattina pensando a
questo obbiettivo. Pianigiani,
che è un grande allenatore, sta
lavorando per scoprire nuovi
talenti anche negli Stati Uniti.
Lo dico per quelli che sostengono che, per parlare con gli azzurri della Nba, poteva usare il
telefono».
chiabo
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PLAYOFF
DONNE
S
Semifinali
Gara-3
Ragusa e
Schio sul 2-1
RagusaUmbertide
62-58,
serie 2-1,
gara-4
mercoledì a
Umbertide
(Malashenko 16;
Putnina 18)
Schio-Lucca
71-59,
serie 2-1,
gara-4
mercoledì a
Lucca (Sottana
14; Mahoney 19)
Eurolega
Galatasaray
campione
Il Galatasaray si
è aggiudicato
l’Eurolega
femminile. Nella
finale, un derby
turco, il
Fenerbahce si è
arreso 69-58.
Spagna
Poeta, 21
punti in 21’
(pe.m.) Nella 27a
giornata della
Liga Peppe
Poeta trascina
Vitoria col
Manresa: 21
punti in 21’ (1/1,
4/5). Risultati:
Vitoria-Manresa
101-78,
BarcellonaObradoiro 7762, EstudiantesReal Madrid 6471. Class.: Real
Madrid 27-0;
Valencia 24-3;
Barcellona 20-7
Verona sbanca Biella reduce da 9 vittorie di fila e la
raggiunge al 3° posto. Capo
d’Orlando torna 2a da sola alle
spalle di Trento, vittoriosa in
extremis a Trapani.
BRESCIA–TORINO
87-85
(25-18; 44-47; 68-65)
CENTRALE DEL LATTE BRESCIA: Di Bella, Loschi 5, Giddens 29, Maspero 5, Rinaldi 14; Bushati 12, Fultz 11, Slay 6,
Cuccarolo 5. All.: Martelossi. MANITAL
TORINO: Steele 14, Sandri 14, Bowers
11, Evangelisti 6, Wojciechowski 3;
Amoroso 19, Mancinelli 2, Gergati 16,
Baldasso. All.: Pillastrini. (a.ban.)
IMOLA-VEROLI
50-106
(17-37, 26-59; 37-82)
AGET IMOLA: Maccaferri 4, Iannone 6,
Niles, Mancin 2, Poletti 19; Bianconi 12,
Gorrieri 2, Sedioli 2, Folli 3, Ciampone.
All.: Vecchi. GZT VEROLI: Tommasini 9,
Casella 13, Sanders 12, Samuels 12,
Cittadini 9; Blizzard 8, Giammò 13, Carenza 17, Ondo Mengue 8, Fabiani 7. All.:
Ramondino. (p.b.)
BIELLA-VERONA
79-88
(18-20, 39-40; 62-65)
ANGELICO BIELLA: Bloise 5, Voskuil 23,
Raspino 9, Hollis 12, Chillo 6; Infante 6,
Berti 6, Lombardi 12, De Vico. All.: Corbani.
TEZENIS VERONA: Smith 18, Taylor, Boscagin 12, Callahan 23, Gandini 6; Reati
14, Da Ros 9, Carraretto 6. All.: Ramagli. (ga.p.)
FERENTINO-CASALE
77-62
(25-16, 46-25; 57-46)
FMC FERENTINO: Guarino 9, Bucci 13,
Green 20, Pierich 9, Mosley 12; Duranti
3, Garri 11, Parrillo 2. All.: Gramenzi. NOVIPIU’ CASALE MONFERRATO: Jackson
14, Cutolo 2, Giovara, Dillard 3, Casini
10; Di Prampero 2, Amato 8, Fall 5. All.:
Griccioli. (a.b.)
TRAPANI–TRENTO
79-81
(19-20, 40-44; 62-65)
LIGHTHOUSE TRAPANI: Renzi 19, Bartoli, Lowery 18, Baldassarre 16; Bossi 5,
Rizzitiello 3, Parker 12, Ferrero 6. All.:
Lardo. TRENTO: Triche 20, Pascolo 18,
Forray 18, Fiorito, Santarossa 5, Elder
8, Lechthaler 8, Spanchero 4. All.: Buscaglia. (f.c.)
BARCELLONA-NAPOLI
79-70
(19-15, 36-38,57-54)
SIGMA BARCELLONA: Young 17, Toppo
4, Maresca, Collins 11, Filloy 14; Natali 3,
Pinton 6, Fantoni 20, Ganeto 4, Iurato.
All. Calvani. EXPERT NAPOLI: Malaventura 18, Black 12, Cefarelli 3, Weaver 16,
Brkic 3; Montano 3, Ceron 10, Bryan 5.
All.: Bianchi. (m.i.)
TRIESTE-FORLÌ
78-75
(22-15, 37-33, 58-55)
ACEGAS TRIESTE: Ruzzier 25, Tonut 4,
Harris 14, Coronica 2, Diliegro 2; Carra
8, Wood 7, Mastrangelo 3, Candussi 13.
All.: Dalmasson. CREDITO DI ROMAGNA
FORLÌ: Cain 18, Crow 11, Ravaioli, Ferguson 23, Sergio 7; Basile, Saccaggi 5,
Eliantonio 5, Rosignoli 6. All. Galli. (l.g.)
JESI-C. D’ORLANDO
78-87
(21-23, 38-51; 57-64)
FILENI JESI: Maggioli 16, Hoover 2, Migliori 23, Santiangeli 6, Borsato 19;
Jukic 7, DiGiuliomaria 5. All.: Coen.
UPEA CAPO D’ORLANDO: Soragna 16,
Mays 16, Portannese 16, Archie 10, Nicevic 19; Basile 8, Valenti 2. All.: Pozzecco. (s.p.)
CLASSIFICA Trento 42; Capo D’Orlando
40; Biella, Verona 38; Torino 36; Barcellona 34; Veroli 32; Brescia, Ferentino 30; Trapani 28; Napoli 26; Casale
Monferrato, Jesi 24; Trieste 22; Forlì*
16; Imola 2. *-2 punti di penalizzazione.
NBA MERCOLEDÌ FINISCE LA STAGIONE REGOLARE
Knicks fuori dai playoff, come
Celtics e Lakers: è la prima volta
Atlanta batte Miami e si
qualifica per i playoff (al via
sabato), mettendo fine alla
stagione dei Knicks. E’ la prima
volta nella storia che Celtics,
Lakers e New York mancano la
postseason nella stessa
stagione. Dentro anche Dallas,
che piega in rimonta i Suns con
37 punti di Ellis. Boston getta al
vento un anno di tanking
superando Cleveland (dopo il
successo di 24 ore prima su
Charlotte). In 2 giorni le chance
dei Celtics, ora quintultimi, di
avere una delle prime 3 scelte
al prossimo draft sono scese
dal 46% al 29% mentre quelle
di portare a casa la 1a assoluta
sono passate dal 15.6%
all’8.8%. Ieri fondamentale
vittoria di Indiana sui Thunder,
nonostante i 38 punti di
Durant. Ai Pacers ora basta
sbancare Orlando mercoledì
per assicurarsi il 1° posto a
Est.
Ieri: Indiana-Oklahoma City
102-97. Sabato: CharlottePhiladelphia 111-105;
Washington-Milwaukee 104-91;
Atlanta-Miami 98-85;
Cleveland-Boston 99-111;
Houston-New Orleans 111-104;
Dallas-Phoenix 101-98;
Denver-Utah 101-94.
42
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 14 APRILE 2014
LUNEDÌ 14 APRILE 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
43
PALLAVOLO SEMIFINALE GARA—3
Tris Macerata:
finale e conferme
Resterà Giuliani
Modena ancora battuta 3-0. Fiducioso
Giulianelli: «In finale abbiamo sempre vinto...»
DAL NOSTRO INVIATO
VALERIA BENEDETTI
OSIMO (Ancona)
Finisce come era cominciata, in tre set per Macerata
che ora si gode dal divano la
sfida Perugia-Piacenza (tutte
tre le squadre già in Champions League adesso) e ha dieci giorni per riprendere fiato e
preparare la finale. Modena
saluta i suoi tifosi a testa alta e
i tifosi rispondono con un striscione che dice: «Questa non è
la fine, è solo l’inizio». E sembra così visto che Bruninho
conferma: ci sarà anche il prossimo anno, così come Lorenzetti in panchina.
Futuro Non è solo la finale
anche per Macerata. Il patron
Giulianelli, di nuovo entusiasta di questa squadra, conferma in sala stampa Alberto Giuliani anche per il prossimo anno (era in scadenza di contratto): «E’ tornata la squadra di
inizio anno — dice fra una battuta con il suo allenatore e una
con il capitano Zaytsev —, con
un gioco che entusiasma. Abbiamo gettato veramente le basi per un grande futuro e Giuliani ci sarà». Incomprensioni e
dubbi ai tempi della finale di
Coppa Italia sembrano dimenticati. Fra la società e il tecnico
marchigiano sembra tornato il
sereno e il patron si lascia andare anche riguardo la finale:
«Noi due ne abbiamo giocate
— ride — e le abbiamo vinte
«
Dobbiamo
staccare la testa
dalle semifinali e
pensare a quello
che non è andato
MICHELE BARANOWICZ
ALZATORE MACERATA
entrambe, perché non dovrei
essere ottimista?». Modena
prepara già il prossimo anno,
con la promessa di Bruninho:
«Rimango qui e ne sono felice.
E posso promettere che il prossimo anno andremo più avanti
della semifinale». Musica per
le orecchie dei tifosi gialloblù.
La partita Bella no, intensa
sì, con quel finale da infarto
che ha chiesto a Zaytsev e compagni otto palle match per
chiudere la semifinale, dopo
che Modena se ne era guadagnate un paio per riaprirla.
Macerata vince al cambio palla, regolare e affidabile, non
perde la testa stavolta e rimane
in gioco, anche se spreca tanto
in ricostruzione in tutti e tre i
set e regala tanti errori a Mode-
na. La squadra di Lorenzetti è
palesemente in affanno. «A ridosso della partita Ngapeth ha
accusato un dolore alla spalla
— spiega il tecnico — e così abbiamo giocato per un po’ praticamente senza i suoi attacchi».
Kovacevic si prende sulle spalle i gialloblù con un Bartman
parecchio evanescente e discontinuo che non entra mai
veramente in partita. Modena
parte bene nel primo e nel secondo set (8-3 e 9-6), con un
buon servizio e qualche muro
mirato. Molto bene Andrea Sala che finisce con il 90% in attacco su dieci palloni, mentre
Beretta si fa vedere soprattutto
a muro (4 alla fine della gara).
Ma la squadra emiliana non
trova mai lo stacco vincente.
Come dice Lorenzetti «è la storia di tutte e tre le gare di semifinale, ci manca sempre un soldino per fare una lira». Macerata non gioca la miglior pallavolo ma mostra carattere e
lucidità. Parodi gran protagonista con palloni pesanti e tanto lavoro in difesa e ricezione.
In regia Baranowicz corre parecchio, riesce a distribuire bene il gioco con un Zaytsev non
nella miglior giornata. Anche
Kurek fa il suo anche se con
qualche alto e basso. Nel finale
Giuliani butta dentro anche
Kovar nonostante i problemi al
ginocchio per rinforzare la ricezione. La differenza la fa la
testa e quella di Macerata stavolta sembra esserci.
Ngapeth contro il muro di Baranovicz (a sinistra) e Podrascanin (2 muri e il 63% in attacco ieri) TARANTINI
(25-21, 25-20, 34-32)
LUBE BANCA MARCHE MACERATA:
Stankovic 7, Zaytsev 14, Parodi 9, Podrascanin 11, Baranowicz 2, Kurek 15; Henno (L), Kovar, Giombini. N.e. Vitelli, Patriarca, Provvisiero, Monopoli. All. Giuliani
CASA MODENA: Beretta 8, Bruninho 1,
Ngapeth 4, Sala 11, Bartman 11, Kovacevic 14; Manià (L), Deroo 3, Sket 1, Kampa, Hendriks, Donadio. N.e. Bossi. All.
Lorenzetti.
ARBITRI Saltalippi e Santi
NOTE Spettatori: 3780, incasso 27.430
euro. Durata set: 27’, 30’, 42’; totale 99’.
Macerata: battute sbagliate 9, vincenti
4, muri 9, seconda linea 2, errori 20.
Modena: battute sbagliate 17, vincenti
5, muri 8, seconda linea 8, errori 26.
Cartellino giallo a Zaytsev e Bruninho.
Serie: 3-0.
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A-1 DONNE QUARTI GARA-2
SEMIFINALI GARA-1 VENERDÌ E SABATO
Piacenza a rullo
su Urbino
In arrivo Micelli?
QUARTI
MARIA NOVELLA FERRI
MATTEO MARCHETTI
Urbino non riesce a ribaltare il pronostico nemmeno nella seconda partita dei
quarti playoff contro Piacenza. Le tricolori non hanno
mancato l’occasione di chiudere subito la pratica e prepararsi per la serie di semifinale
contro Novara. Le giocatrici di
Piacenza non hanno trovato
grandi ostacoli, la squadra di
casa non sono mai riuscite a
impensierire le campionesse
d’Italia. Non hanno funzionato né il servizio (zero battute
vincenti) né la ricezione (solo
31% di perfette), due dei fondamentali che hanno spinto la
stagione di Urbino. E le ragazze di Caprara ne hanno approfittato largamente, con il solo
terzo set aperto fino al 12 pari.
Battuta Alla fine decisiva è
stata la serie al servizio della
Meijners nell’ultimo parziale,
proprio quando Piacenza stava lasciando strada alla possibile rimonta di Urbino. Il do-
minio di Ferretti e Lucia Bosetti non era infatti mai stato
messo in discussione nel corso
dei primi due parziali con Van
Hecke (per lei il 62% in attacco alla fine), Bosetti e Meijners imprendibili. La capinata
Negrini (miglior marcatrice
con 9 punti) ha provato a guidare la riscossa di Urbino, ma
il muro di De Kruijf e Van Hecke ha arginato ogni tentativo.
«Siamo arrivati ai playoff un
po’ scarichi» ammette il tecnico di Urbino, Micoli. Per Piacenza invece la solita prova di
forza. Dopo l’annuncio ufficiale del saluto di Gianni Caprara alla Rebecchi Nordmeccanica a fine stagione (andrà
in Turchia) iniziano a circolare i primi rumors sul prossimo
tecnico di Piacenza. Fra le ipotesi di cui si parla, tutte smentite dalla società, ci sono due
ritorni in Italia di allenatori attualmente impegnati proprio
in Turchia: Massimo Barbolini, ora al Galatasaray, e Lorenzo Micelli, attualmente all’Eczacibasi dove andrà Gianni
Caprara.
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3
0
MACERATA
MODENA
2
0
CONEGLIANO
2
0 CASALMAGGIORE
SEMIFINALI*
18-19; 21-22;
25-26 aprile
CONEGLIANO
BUSTO ARSIZIO
PIACENZA
NOVARA
La finale dal 24
(m.mar.) Mercoledì si gioca
gara-4 fra Perugia e Piacenza (1-2),
eventuale gara-5 lunedì. La finale al
meglio delle 5 inizia il 24.
PLAYOFF CHALLENGE (a.a.) Diatec
Trentino-Andreoli Latina 1 - 3 (2826, 20-25, 31-33, 23-25, 15-13 al golden); passa il turno, ma avendo acquisito il diritto Cev le subentra Modena; Calzedonia Verona-Cmc Ravenna 1-3 (31-29, 20-25, 15-25, 2325); Bre Lannutti Cuneo-Callipo Vibo
3-0 (25-20, 26-24, 25-21); Altotevere Castello-Exprivia Molfetta 3-0
(25-22, 25-23, 25-20). 24-4: Ravenna-Modena; Città di Castello-Cuneo.
PLAYOFF A-2 (f.c.) Ieri semifinale
playoff A-2 (al meglio delle 5): Globo
Sora-Rurale Cantù 1-3 (16-25, 2025, 25-15, 19-25; serie 0-1).
Modena parte bene
ma Novara si rialza
e va in semifinale
PAOLO REGGIANINI
MODENA
NOVARA
MODENA
2
0
0
2
FINALE**
30 aprile
3-6-9-12 maggio
BERGAMO
BUSTO ARSIZIO
*al meglio delle 3
**al meglio delle 5
RCS
URBINO
PIACENZA
0
3
MODENA
NOVARA
1
3
(13–25, 13-25, 20–25)
(25-18, 21-25, 21-25, 17-25)
ROBUR URBINO: Brcic 1, Santini 1,
Leggs 8, Kostic 2, Negrini 9 , Thibeault 5;
Carocci (L) Giombetti, Guidi, Escobar
3. N.e. Zecchin, Casoli All. Micoli.
LIU-JO MODENA: Ruseva 3, Rondon 4,
Perinelli 5, Heyrman 5, Fabris 25, Piccinini 15; Petrachi (L), Rosseaux 2, Paggi
1, Prandi, Maruotti. N.e. Andelic. All.
Chiappafreddo.
REBECCHI NORDMECCANICA PIACENZA: Leggeri 7, Van Hecke 14, Meijners 16, De Kruijf 9, Ferretti, Bosetti 12;
Sansonna (L), Bramborova, Vindevoghel, Valeriano. N.e. Poggi (L), Caracuta, Manzano. All. Caprara.
A-2 DONNE (m.l.) Montichiari già in
A-1 chiude in bellezza. Playoff promozione. Quarti (a/r) 16 e 19 aprile:
Rovigo-Monza; Pavia-Scandicci.
Ieri 22a: Crovegli Reggio EmiliaScotti Pavia 3-0 (25-16, 25-16, 2517); Del Bene Scandicci-Soverato
3-0 (25-15, 25-14, 25-19); Metalleghe Montichiari-Bisonte San Casciano 3-1 (25-20, 25-14, 19-25, 2519); Saugella Monza-Puntotel Sala
3-1 (25-15, 23-25, 25-20, 25-21);
Volksbank Bolzano-Corpora Gricignano 3-0 (25-17, 25-18, 25-19);
Obiettivo Vicenza-Beng Rovigo 3-2
(25-27, 25-22, 25-23, 21-25, 16-14).
Classifica: Montichiari 53; San Casciano 47; Soverato 42; Monza 38;
Scandicci 34; Pavia, Rovigo 33; Bolzano 32; Vicenza 30; Reggio Emilia
23; Gricignano Di Aversa 18; Sala
Consilina 13.
EMILIANE SEMPRE BATTUTE
QUART
PIACENZA
URBINO
Taccuino
IGOR GONGORZOLA NOVARA: Milos
11, Murphy 19, Rosso 18, Casillo 1, Mina
Kim 1, Lombardo 10; Paris (L), Vanzurova 2, Mollers 7, Tokarska 5, Alberti.
N.e. Manfredini. All. Pedullà.
ARBITRI: Zanussi e Florian.
ARBITRI: Perri e Zavater
NOTE Spettatori 730, incasso 1876 euro. Durata set: 24’, 23’, 26’; totale 73’.
Urbino: battute sbagliate 4, vincenti 0,
muri 4, seconda linea 5, errori 17. Piacenza: battute sbagliate 5, vincenti 6,
muri 5, seconda linea 9, errori 17.
NOTE Spettatori 2.000. Durata set:
26’, 28’, 29’, 27’; totale 110’. Modena:
battute sbagliate 10, vincenti 1; muri 7,
seconda linea 12, errori 19. Novara
battute sbagliate 8, vincenti 2, muri
10, seconda linea 13, errori 16.
In fondo è giusto così.
Quattro confronti tra campionato e playoff tutti finiti allo
stesso modo. Con Novara che
vince ancora, completando la
sua rimonta dopo un avvio di
stagione difficile, e Modena
che perde, chiudendo l’annata
mancando un obiettivo alla
portata come la semifinale.
Quella di ieri è stata quarta
partita consecutiva persa dalle emiliane per 3-1 e sempre
dopo aver vinto il primo set, a
testimonianza di un calo fisico
e psicologico imprevisto. Rispetto a gara uno stessa musica, con la Igor Novara che
sembra voler lasciare sfogare
le avversarie, per poi piazzare
il colpo del ko con un gioco lineare, ma molto redditizio,
che sfrutta a dovere la panchina, e la mentalità vincente di
Luciano Pedullà.
Cambio in regia Vinto bene il
primo set dalla la Liu Jo che
sfrutta a dovere anche gli er-
rori altrui, nel secondo parziale l’Igor si trasforma soprattutto quando il tecnico sostituisce una Kim Mi Na troppo prevedibile, con una Mollers
forse meno precisa, ma sicuramente più in sintonia con il resto della squadra. Combattuto
il terzo parziale che sembra
far presagire un altro finale: le
bianconere di casa, trascinate
da Fabris e Piccinini raramente contenute dal muro ospite,
ribaltano un parziale che sul
11-16 sembrava perso fino al
19-17. Novara con pazienza
piazza tre punti consecutivi
con la ritrovata Lombardo e riprende il sopravvento. Nel set
finale Chiappafreddo tenta
inutili cambi, ma salvo un
equilibrio iniziale, il parziale
non sfugge più dal controllo
delle novaresi. «Abbiamo difeso di più di gara-1, ma ancora
non abbastanza - ha detto la
capitana Francesca Piccinini . Vanno fatti molti complimenti a Novara che ha avuto il merito di giocare con noi due
grandi partite. Per noi finisce
qui la stagione».
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44
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 14 APRILE 2014
BOXE A LAS VEGAS
GOLF MASTERS
MONDIALE WELTER WBO: SCENE DA UN TRIONFO
1
2
3
+11
4 Molinari:
«Troppe
WORLD
SERIES
S
1: l’atmosfera della riunione mondiale
2: Pacquiao colpisce Timothy Bradley
3: Manny Pacquiao in trionfo con la cintura
L’eroe è tornato
e fa impazzire
le Filippine
FAUSTO NARDUCCI
La boxe dopo due anni ritrova il miglior Pacquiao ed è
già un bel motivo per festeggiare. Perché Pac Man, che
nelle sue Filippine è stato celebrato con feste di piazza degne
di un personaggio (anche politico) del suo stampo, è esattamente quello di cui la boxe declinante di oggi ha bisogno.
Per riprendersi la corona dei
welter Wbo il 35enne filippino
(56-5-2) ha dovuto imporre la
sua legge all’imbattuto statunitense Timothy Bradley
(31-1) che sullo stesso ring
della MGM Grand Gardena
Arena lo aveva battuto due anni con un verdetto assolutamente ingiusto, al punto che
(dopo un’inchiesta) i due giudici che avevano dato vincente
Bradley di due punti, Duane
Ford e C. J. Ross, hanno dovuto chiudere anzitempo la carriera. Davanti a 15.600 spettatori, Pacquiao si è meritato un
verdetto unanime: Pernick
116-112, Trowbridge 118-110,
Metcalfe 116-112. Impietose le
percentuali dei colpi: 198 colpi
a segno su 563 per Pacquiao,
141 su 627 per Bradley che ha
rimediato la prima sconfitta
dopo 31 vittorie consecutive.
D’altra parte i favori erano tutti per il filippino che dall’alto
delle sue precedenti sei corone
iridate (mosca, supergallo, su-
PACQUIAO
Manny si riprende la corona: rivincita
ai punti contro l’imbattutto Bradley
perpiuma, leggeri, welter e superwelter) si era meritato una
borsa di 20 milioni di dollari
contro gli 8 dello sconfitto (a
parte le laute percentuali dell’incasso della pay per view ancora da quantificare).
Il vincitore «Sapevo che dovevo fare di più dell’altra volta
— ha spiegato Pacquiao, che
ha chiuso il match con l’arcata
sopraccigliare sanguinante
per uno scontro di teste col rivale —. Così dopo il difficile
quarto round, ho ascoltato i
consigli di Freddie Roach e ho
fatto gli aggiustamenti necessari: soprattutto ho evitato di
farmi centrare dai ganci larghi
di Bradley. Ora continuerò per
un altro paio d’anni, il mio lavoro resta quello di salire sul
ring». Esclusa la bella e l’impossibile sfida con Mayweather, la Top Rank di Bob Arum
sta lavorando per una nuova
difesa di Pacquiao in
Cina dopo il vittorioso rientro contro Rios del novembre scorso a Macao.
L’avversario potrebbe scaturire
dal match del 17
maggio fra Alvarado e Marquez,
che ha già affrontato Pacquiao 4 volte e nel
dicembre 2012 lo ha
messo k.o. al 6°
Manny Pacquiao, 35 anni filippino, 56-5-2, re Wbo: Bradley all’angolo AFP
MEDIOMASSIMI
D’Agata s’arrende
al 9° con Skoglund
(r.g.) A Esbjerg (Dan)
Danilo D’Agata (12-2-1) ha
fallito l’assalto allo svedese
Erik Skoglund (20), titolare Ue
mediomassimi, che ha
costretto l’italiano alla resa al
9°. A Londra il locale Bradley
Skeete (16) mantiene
l’imbattibilità e il titolo
intercontinentale welter Wba
battendo Tobia Loriga (27-3-2),
37 anni, ex campione italiano
medi jr. (2008), kot (ferita) alla
settima. Prima sconfitta per il
medio italo-inglese Frank
Buglioni (12-1) fermato per
ferita al sesto round contro
Sergey Khomitsky (Bie, 29-102).
round. «Non avrei problemi a
vedermela ancora con lui», ha
confermato Pacquiao.
Lo sconfitto Il trentenne Bradley, sia pur confermando i
suoi limiti soprattutto nella
potenza dei colpi , è uscito a testa alta dalla sconfitta soprattutto per la dignità con cui ha
accettato la lezione da un campione che giudica a lui superiore: «Ha vinto il migliore,
Manny è un fenomeno. Io ho
avvertito un problema muscolare a un polpaccio all’inizio
ma non cerco scuse: tornerò
subito in palestra». Le ultime
parole spettano al presidente
filippino Benigno Aquino III
che attraverso il suo portavoce
ha detto: «Tutta la popolazione è unita nel celebrare il ritorno del grande Pugno. Manny è
il simbolo dell’eccellenza delle
Filippine».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Cuba in
semifinale
(r.r.) Marcos
Forestal 21 anni,
ha abbandonato
la nazionale
cubana
impegnata a
Salem contro gli
Usa per le World
Series. Il pugile di
56 kg non ha
partecipato alla
vittoria per 3-2
che vale
l’accesso alle
semifinali contro
la Russia (254/2-5, vincente
contro vincente
KazakistanAzerbaijan nella
finale del 3031/5).
In Ucraina
(r.g.) Nella prima
riunione dell’anno
tenutasi in
Ucraina a
Brovari, allestita
dalla K2 dei
fratelli Klitschko,
il russo Zaurbek
Baysangurov (291) conquista il
vacante mondiale
Ibo superwelter,
battendo
l’argentino Guido
Pitto (18-3) kot
12.
Fiori vince
(i.m.) A Helsinki
(Fin) il
mediomassimo
Simone Fiori
vince il 33°
torneo élite «Gee
Bee», Dario
Vangeli sconfitto
in finale. Risultati
degli azzurri,
quarti: 56
Khotenov (Rus) b.
Di Savino 2-1
(ferita); 64
Vangeli b. Salavat
(Nor) 3-0; 69
Morello b. Hietal
(Fin) 3-0; 75
M’Billiassemo
(Fra) b. Munno 30; +91 Mukhn
(Rus) b. Rossano
2-1. Semifinali: 64
Vangeli b. Hindle
(N.Zel.) 3-0, 69
Cissokho (Fra) b.
Morello 3-0, 81
Fiori b. Finau
(N.Zel.) 3-0.
Finali: Amirkazov
(Kaz) b. Vangeli
3-0, Fiori b.
Thorleys (Gal) 3-0
decisioni
sbagliate»
DAL NOSTRO INVIATO
MASSIMO LOPES PEGNA
AUGUSTA (Georgia, Usa)
Per Francesco Molinari
non cambia niente neppure alla domenica: punteggio identico agli ultimi due giorni, 76. A
parte le prime 18 buche, concluse sotto il par a 71, quando
l’azzurro era addirittura a ridosso dei leader, il resto del
suo quinto Masters (record italiano per partecipazioni) è da
chiudere in cantina: finisce a
299 (+11). Poi, per rendere la
settimana ancora più difficile,
sabato nel cuore della notte ha
dovuto portare il figlio Tommaso di tre anni in ospedale.
Niente di grave, ma è potuto
tornare a dormire solo alle
5.30 del mattino.
Sereno Per quanto è accaduto in campo non riesce neppure
ad arrabbiarsi: «Se c’è una buca che non digerisco è la 12.
Sono finito in acqua con un
conseguente doppio bogey». Il
record dei quattro round sul
par-3 del famigerato Amen
Corner è disastroso: tre bogey
e uno doppio. Aggiunge: «Non
che prima della 12 fossi andato
alla grande. Avevo iniziato con
il solito bogey alla uno, che certamente non ti tira su il morale.
Però, mi ero ripreso con un birdie alla 10 e avevo salvato un
bel par alla 11 e con due par-5
ancora da giocare nelle back 9,
confidavo di recuperare un po’
di terreno. Invece, quel doppio
bogey mi ha tagliato completamente le gambe». Ieri volava in
Malesia con un senso di antipatia per l’Augusta National che,
nonostante sia il Santuario del
suo sport, non ha mai amato.
Dice: «Normale che dopo tre
giorni difficili non si possa adorare il campo. Però, dopo ogni
giro s’impara qualcosa». Spiega: «Bisognerebbe non guardare dov’è la bandiera e puntare a
fare par. Devo migliorare la
strategia: ho sbagliato troppe
decisioni. Soprattutto la scelta
di quando essere aggressivo o
stare sulla difensiva. Come ha
detto Jimenez, qui ci vuole pazienza. E un gioco corto affilato che io non avevo».
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LUNEDÌ 14 APRILE 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
45
TENNIS MASTERS 1000 DI MONTECARLO
la guida
Volandri e Starace
ko in qualificazione
Oggi c’è Fognini
Rafael Nadal, 27 anni, numero uno del mondo, otto successi a Montecarlo AP
DAL NOSTRO INVIATO
VINCENZO MARTUCCI
VinceMartucci
MONTECARLO
Non è solo Rafa & Nole,
cioè Nadal e Djokovic. Anche se
la classifica dice così, grazie agli
ultimi 9 Masters 1000, i tornei
secondi solo agli Slam e anche
al Masters di Londra, firmati
sempre da loro due, proprio da
Montecarlo 2013. Non è solo
numero 1 contro 2 del mondo,
ma anche i finalisti di 12 mesi fa
nel Principato che lanciano già
la volata con l’avversario diretto. Il serbo, campione uscente al
Country Club: «La nostra è già
la rivalità più ricca di puntate,
40, della mia carriera e abbiamo ancora tanto tempo davanti
a noi: quando affronto Rafa,
Roger (Federer), Andy (Murray) sono sempre grandi sfide,
ma quella con Rafa è la più
grande. Ogni sconfitta ci aiuta a
migliorare, lo dimostrano le
continue serie vincenti, ora per
l’uno ora per l’altro. Spero che
l’ultima — 3 successi di fila Serbia, dopo il 6/7 Spagna e il precedente 7-0 ancora Serbia —
continui».
Il mancino spagnolo, re di
questa terra dal 2005 al 2012:
«Quando penso a Novak non so
dove trovare il punto debole. Il
rovescio? Non direi. Il dritto?
No. Il servizio? Lasciamo perdere. Gli spostamenti, nemmeno
quello. Contro di lui devo solo
giocare al 100%. E l’anno scorso
in finale, lui ha meritato di vincere. Perché ha giocato meglio
il primo set. Il secondo è stato
più equilibrato, ho avuto le mie
Novak Djokovic, 26 anni, numero due del mondo, campione in carica a Montecarlo AP
Nadal e Djokovic
giganti contro
Parte dalla terra
lo sprint più bello
vo più a mio agio, d’accordo,
ma dove devo ritrovare gli automatismi, perché ci gioco 5/6
tornei l’anno». Troppe precisazioni per il più grande campione del rosso, con 8 titoli al Roland Garros in 9 anni: «In pratica è da Parigi dell’anno scorso
che non gioco sulla terra: c’è
stata la Davis ma era solo un
passaggio dagli Us Open. Perciò
non mi vedo come l’uomo da
battere, ma con la possibilità di
gareggiare ancora e di essere a
posto al 100%. Perché ora lo sono, con la schiena, ma dopo
l’Australia non mi sono potuto
allenare abbastanza, Rio non è
stato positivo, fisicamente, anche se l’ho vinto».
Una rivalità molto sentita, il numero uno in
classifica, la rivincita dell’anno scorso: la
corsa di Rafa e Nole infiamma il Principato
Tattica Del resto, mettere le
mani avanti è un classico della
super-coppia Rafa & Nole. O
forse è la loro forza perché s’accompagna a reale umiltà?
«L’anno scorso avevo di più il
Roland Garros nella testa. Non
significa che quest’anno non
voglia vincerlo — dopo una finale e 4 semifinali, è l’unico
Slam che gli manca — certo che
voglio provarci, ma solo quando sarà il momento. Ora dedico
la mia attenzione a Montecarlo,
Madrid e Roma. Nel 2013 ho
messo molta energia, mentale,
fisica ed emotiva per vincere
quel titolo, e non ha aiutato
molto per adrid e Roma. Stavolta ho un approccio differente: ci
sono tornei Masters 1000,
quando sarà il momento parleremo degli Slam». E lancia la solita volata: vediamo chi gli resterà a ruota.
3
Sfide a Montecarlo
Nadal e Djokovic si sono sfidati
tre volte a Montecarlo, sempre
in finale: 2009, 2012, 2013
50
Partite di Nadal
A Montecarlo Nadal ha giocato
50 partite in carriera,
vincendone 48 con 2 sconfitte
chances e non le ho prese».
Fiducia Djokovic è sincero:
«E’ più facile perdere che guadagnare fiducia. Io l’ho recuperata battendo uno dopo l’altro
Federer e Nadal nelle finali di
Indian Wells e Miami. Spero di
usarla per il resto della stagione
sul rosso». Rafa mette tutti i
puntini sulle «i»: «Questa è la
mia parte preferita della stagione, è un momento importante
con tanti tornei Masters 1000 e
negli ultimi 8-9 anni ho avuto
risultati positivi a Montecarlo e,
in generale, sulla terra rossa.
Che è la superficie dove mi tro-
Nadal: «Quando
penso a lui, non
riesco a trovare
punti deboli: devo
giocare al 100%»
Djokovic: «Quella
con Rafa è la sfida
più difficile e ogni
sconfitta ci aiuta
a migliorare»
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(v.m.) Il Masters 1000 di Montecarlo propone tre italiani nel tabellone
principale: con la wild card Simone
Bolelli (n. 367 del mondo), in lenta
ripresa dopo l’operazione al polso
sotto la guida di coach Umberto
Rianna, che va in campo oggi contro l’ostico Kohlschreiber (25) dal
gran rovescio a una mano, come il
suo amico e compagno di doppio,
Fabio Fognini (n. 13), semifinalista
12 mesi fa al Country Club quando
si arrese a Djokovic, che ha altre
velleità e fa l’esordio contro Sousa
(38). Mentre Seppi giocherà domani con Youzhny. Nella giornata che
comincia grigia e fredda, diventa
piovosa alle 13.30 e ridiventa estiva
come sabato alle 15, escono di
scena nel secondo e decisivo turno
delle qualificazioni i veterani della
terra rossa Filippo Volandri (80) e
Potito Starace (146). Con il livornese sorpreso dall’irruenza del talento Gabashvili: «Alla fine, mi ha detto: “Scusa, ma ho giocato la miglior
partita di sempre». E il campano
che, contro l’attaccante mancino
Llodra, paga carissimo i game di
servizio persi sul 4-2 del secondo
set e sul 2-3 del terzo, quand’aveva
appena recuperato il break. Accendendo comunque la folla con
qualche insperato passante di rovescio e qualche tocco dei suoi.
Nei primi match di tabellone, Dolgopolov vince il derby dei talenti intermittenti con Gulbis, e Mahut rimanda la wild card austriaca, il
20enne Dominic Thiem, il più giovane fra i «top 100».
Primo turno: Chardy (Fra) b. Sijsling
(Ola) 1-6 6-2 7-6 (5); Dolgopolov
(Ucr) b. Gulbis (Lat) 6-2 6-4; Tursunov (Rus) b. Haase (Ola) 6-1 5-7
6-3; Mahut (Fra) b. Thiem (Aut) 4-6
6-3 6-2. Qualificazioni, 2° turno: Gabashvili (Rus) b. VOLANDRI 6-0
6-2; Llodra (Fra) b. STARACE 6-2
5-7 6-3.
OGGI, inizio 10.30 (diretta Sky Sport
2). Campo centrale: Stepanek
(Cec) c. Karlovic (Cro), a seguire
FOGNINI c. Sousa (Por), Roger Vasselin (Fra) c. Andujar (Spa), Robredo (Spa) c. Goffin (Bel). Campo dei
Principi: BOLELLI c. Kohlschreiber
(Ger), a seguire Paire (Fra) c. Montanes (Spa), Ramos (Spa) c. Nieminen (Fin), Bautista Agut (Spa) c. Pospisil (Can). Campo 2, ore 12.30:
Donskoy (Rus) c. Rosol (Cec).
SPAGNA OLE’ A Casablanca (Mar,
426.000 , terra) terza vittoria in
carriera (la prima dal 2010) per
Garcia Lopez nella finale tutta spagnola contro Granollers: 5-7 6-4
6-3. Anche a Houston (341.000 ,
terra verde), altra finale tutta spagnola. Semifinali: Almagro (Spa) b.
Querrey (Usa) rit.; Verdasco (Spa)
b. Giraldo (Col) 6-4 7-5; finale: Verdasco b. Almagro 6-3 7-6 (4).
PRIMA GARCIA A Bogotà (170.000
, terra), primo successo in carriera per la francese Garcia, numero
74 del mondo.Finale: Garcia (Fra) b.
Jankovic 6-3 6-4.
FINALE A KATOWICE CAMILA NON SFRUTTA UN MATCH POINT E VIENE SCONFITTA DOPO PIU’ DI TRE ORE
Giorgi, occasione persa
La maratona è della Cornet
(ri.cr.) Sarà il tempo a dire se la finale di Katowice, cemento indoor da 170.000 euro, è stata un’occasione persa
per Camila Giorgi o semplicemente il primo trampolino
verso la gloria.
Alizé Cornet, 24 anni, salirà da
oggi al numero 21 del mondo EPA
Segnali Certo, la marchigiana con radici argentine e il
vezzo dei vestitini che conquistano gli occhi rimpiangerà il
match point sprecato nel terzo
set, che le avrebbe consentito
di diventare la 17a italiana a
vincere un torneo Wta proprio
là dove si impose nel suo primo Itf, ma al tempo stesso ricorderà orgogliosa le due rimonte del secondo e del terzo
set, marchio del talento e della
consapevolezza, della voglia
di rimanere attaccata al match. Per tutta la settimana, Ca-
mila ha mostrato grandi progressi nella gestione mentale
della partite (nell’unico precedente, in Australia tre mesi fa,
aveva perso da 4-1 sopra nel
terzo set con la francese che
piangeva tra uno scambio e
l’altro) e adesso le si chiede
quella continuità che fin qui
non ha mai avuto. Tecnicamente, colpiscono i miglioramenti al servizio, con una sensibile riduzione dei doppi falli.
Purtroppo, in un match durato tre ore e 11 minuti, il primo
dei soli due doppi errori dell’azzurra alla battuta è arrivato sul 3-3 del tie-break iniziale, con la Cornet prontissima
ad approfittarne. Però ci vuol
carattere per riemergere dal
3-0 contro nel secondo set
(con due break), vincerlo dopo essere stata a due punti
4
I NUMERI
53
La classifica
di Camila Giorgi
oggi: è il suo
miglior ranking in
carriera, che
migliora il numero
67 del 17 marzo
4
Camila Giorgi è nata il 31 dicembre 1991 EPA
I tornei
vinti in carriera
dalla francese
Cornet: prima di
ieri a Katowice,
Budapest nel
2009, Bad
Gastein nel 2012,
Strasburgo 2013.
tutti e tre sulla
terra
dalla sconfitta definitiva e ancora rialzare la testa dalla
stessa situazione di punteggio
(0-3) nel terzo set, fino al fatidico decimo gioco in cui una
tremante Alizé concede il match point del 30-40 spedendo
fuori un dritto facile, ricevendone tuttavia in cambio una
risposta lunga su un servizio
pavido a 143 km all’ora.
Alla fine, la maratona premia la francesina di Nizza dal
naso all’insù, al primo successo
fuori dalla terra rossa, ma fa
guadagnare rispetto e considerazione (soprattutto di sé stessa) e quasi sicuramente un posto da titolare nella semifinale
di Fed Cup del fine settimana
in Repubblica Ceca alla figlia
dello scatenato Sergio, che non
ha mai smesso di urlare «grande, sei grande» alla figlia. In attesa di capire se in un pomeriggio di Quaresima polacco è
sbocciata una nuova stella.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Finale: Cornet (Fra) b. GIORGI 7-6 (3)
5-7 7-5.
46
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LUNEDÌ 14 APRILE 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
47
ATLETICA LA MARATONA PIU’ RICCA DEL MONDO
4 Ecco la più veloce
LA DIBABA
E’ TERZA
S
UOMINI: 1.
Kipsang
Kiprotich (Ken)
2H04’29”; 2. S.
Biwott (Ken)
2h04’55”; 3.
Kebede (Eti)
2h06’30”; 4.
Abshero (Eti)
2h06’31”; 5.
Mekonnen (Eti)
2h08’06”; 6. G.
Mutai (Ken)
2h08’18”; 7. E.
Kipchirchir
Mutai (Ken)
2h08’19”; 8.
Farah (Gb)
2h08’21”; 9.
Lilesa (Eti)
2h08’26”; 10.
Vail (Usa)
2h10’57”.
DONNE: Edna
Kiplagat (Ken)
2h20’21”; 2.
Florence
Kiplagat (Ken)
2h20’24”; 3. T.
Dibaba (Eti)
2h20’35”; 4.
Tadese (Eti)
2h21’42”; 5.
Kebede (Eti)
2h23’21”; 6.
Augusto (Por)
2h24’25”; 7.
Gamera
Shmyrko (Ucr)
2h25’30”; 8.
Felix (Por)
2h26’46”; 9.
Gelana (Eti)
2h26’58”; 10.
Kovalyova (Ucr)
2h31’31”
Londra di sempre
Ma Farah è lontano
Record della corsa del primatista mondiale keniano
Kipsang con 2h04’29”. Il re della pista 8° in 2h08’21”
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
STEFANO BOLDRINI
lLONDRA
Non c’è stato il primato
del mondo e neppure quello
britannico, ma la maratona di
Londra, oltre a registrare il
nuovo record della corsa, è
stata spettacolare. Tutte le
prove, uomini, donne ed handbike, sono state decise dalle
volate: giocarsi il successo negli ultimi cento metri, dopo oltre 42 km sfiancanti, non capita tutti i giorni. Mo Farah, all’esordio nella specialità e sostenuto incessantemente dal
pubblico di casa, ha chiuso all’ottavo posto, a quattro minuti dal vincitore. Cercava il podio e il nuovo primato britannico, stabilito nel 1995 da Steve Jones. Missione fallita, ma
42 km non si improvvisano.
na londinese, ancora una volta affollatissima: 35.761 arrivati. La gara è velocissima nei
primi 10 km: il passaggio ai 5 è
di 14’21’’. Haile Gebrselassie è
la lepre di lusso. Mo Farah corre con intelligenza: non partecipa al ritmo folle dei battistrada e insegue a 45 secondi.
Il tempo ai 15 km è 44’06 e qui
matura il primo colpo di scena: Gebrselassie molla. Rimane una sola lepre: Richard Sigei. Il cronometro dice
1h02’32’’ a metà strada. Il
gruppetto di testa rimane
compatto, ma si capisce che
Kipsang è in giornata. Quando
allunga, si porta dietro Biwott.
E’ lo strappo decisivo, perché
gli etiopi Kebede e Abshero
non riescono a rispondere. Di
fronte a Buckingham Palace,
comincia la volata finale. Kip-
Uomini La volata keniana
premia il primatista mondiale
Wilson Kipsang Kiprotich:
brucia negli ultimi 500 metri
un coraggioso Stanley Biwott.
Kipsang ottiene, con 2h
04’29”, il record della marato-
ALTRE MARATONE
IN GIAMAICA
Rotterdam e Vienna
a Kipchoge e Feleke
Blake in staffetta
Non solo Londra, ieri si sono
disputate altre due grandi maratone a Rotterdam e Vienna. In Olanda, in una gara scompaginata dal
vento, si è imposto in 2h05’00” il
29enne Eliud Kipchoge, alla terza
esperienza sulla distanza. Il keniano è transitato a metà in 1h02’40”,
quasi un minuto sopra il passaggio
programmato per battere il record
della gara (2h04’27”). Alle sue spalle si sono piazzati Bernard Koech
(2h06’08”) e Bernard Kipyego
(2h07’58”), in grande crisi negli ultimi 3 km. Fra le donne si è imposta
la favorita, l’etiope Abebech
Afework, in 2h27’50”, che ai 30° km
ha vissuto una grave crisi e si è ritrovata con 2 minuti di ritardo dalla
testa. Ha recuperato e superato
negli ultimi 2 km Shone e Naigambo
(2h31’00”). A Vienna successo in
2h05’41” dell’etiope Getu Feleke
che ha preceduto i keniani Alfred
Kering e Philip Kimutai Sanga. Il
passaggio a metà gara è stato a
1h02’42”. In campo femminile si è
imposta la tedesca Anna Hahner in
2h28’59” davanti alla keniana Caroline Chepkwony e l’etiope Marta
Lema.
Rotterdam. Uomini: 1. E. Kipchoge (Ken) 2h05’00”; 2. B. Koech
(Ken) 2h06’08”; 3. Kipyego (Ken)
2h07’58”; 4. Robi (Eti) 2h08’02”; 5.
Negash (Eri) 2h09’14”. Donne: 1.
Afework (Eti) 2h27’50”; 2. Shone
(Eti) 2h30’23”; 4. Naigambo (Nab)
2h31’00”.
Vienna. Uomini: 1. Feleke (Eti)
2h05’41”; 2. Kering (Ken) 2h08’28”;
3. Kimutai Sanga (Ken) 2h08’58”; 4.
D. Koech (Ken) 2h09’17”; 5. Sitkovsky (Ucr) 2h10’44”. Donne: 1.
Hahner (Ger) 2h28’59”; 2. Chepkwony (Ken) 2h29’18”;3. Lema
(Eti) 2h31’10”; 4. A. Chelangat (Ken)
2h32’46”; 5. Glok (Rus) 2h33’23”.
(si.g.) A Kingston (Giam), nell’Utech Classic, grande frazione
conclusiva nella 4x100 di Yohan
Blake che ha portato alla vittoria i
Racers (Anderson, Frater, Weir) in
38”41 sull’Utech (38”42). Uomini.
100: sq. Weir. 200 (+0.1): Carter
20”54. Donne. 100 (0.0): Russell
11”19. 400 hs: Tracey 55”64.
4x100: Mvp 43”31.
APPIA RUN
Super Marocco
(g.l.g.) Oltre 6000 arrivati a
Roma tra competitiva e non competitiva nella 16a edizione dell’Appia Run. In campo maschile tre atleti marocchini sul podio al traguardo dello Stadio delle Terme di
Caracalla dove sono entrati affiancati. L’ha spuntata Hakim Radouan
in 38’52, davanti a Zain (stesso
tempo) e Hajjy 38’54. Tre le donne
italiane a dominare: 1. Gabriele
48’19”, 2. Petrei 49’22”, 3. Boggiatto 49’40”.
TUTTA DRITTA
Ruanda e Cina
Il ruandese Jean Baptiste
Simukeka (30’27”) e la cinese Yingying Zhang (32’41”) si sono imposti a Torino sui 10 km della Tuttadritta, Primi italiani Scalas (3. in
31’13”) e la Maraoui (3. in 33’22”)
MEZZA DI GENOVA
Vince Kiplagat Bett
(d.m.) Il keniano Bernard Kiplagat Bett ha vinto in 1h02’41” la
Mezza di Genova. Il ministro Roberta Pinotti ha chiuso in 2h05’04”.
Uomini: 1. Kiplagat Bett (Ken)
1h02’41”; 2. D. Wanjiru (Ken)
1h02’52”; 3. Mokraji (Mar) 1h03’48”.
Donne: 1. Jepkurgat (Ken) 1h12’11”;
2. C. Cherono (Ken) 1h17’32”.
Il vincitore keniano Wilson Kipsang, 32 COLOMBO
PROTAGONISTI
Donne Spettacolare anche la
volata femminile, con le due
keniane Edna e Florence Kiplagat che si giocano la maratona nell’ultimo chilometro.
Edna, scottata dai secondi posti nel 2012 e 2013, ha però
qualcosa in più e vince con in
2h20’21”. Florence chiude
con tre secondi di ritardo. Terza è un’altra illustre debuttante, l’etiope Tirunesh Dibaba,
che paga una disattenzione
durante un rifornimento
quando la bottiglietta le sfugge di mano.
Handbike Da brividi l’arrivo
della prova maschile: lo svizzero Marcel Hug supera il britannico David Weir, che cercava il settimo successo personale a Londra. In quella femminile, trionfa la statunitense
Tatyana McFadden, seconda
la svizzera Manuela Schar. Tra
vip ed ex sportivi in gara, come l’ex calciatore Michael
Owen, su tutti l’impresa di
Chris Atkins. Ha corso mascherato da toilet e ha chiuso
sotto le tre ore, entrando nel
Guinness dei primati. La maratona di Londra è anche questo.
Gebre lepre
velocissima
ma solo per 15 km
Donne: vince Edna
Kiplagat, 2h20’21”
Taccuino
sang se ne va e chiude in 2h
04’’55”. Sprint anche per il
terzo posto: Kebede brucia
Abshero. Suggestiva l’immagine successiva: i tre atleti che
vanno sul podio si raccolgono
in preghiera. Quinto è il giovanissimo etiope Mekonnen:
chiude in 2h08’06”. Male Geoffrey Mutai: l’ultimo vincitore della mezza maratona di
New York è sesto. Farah è ottavo. Il britannico non nasconde
il suo rammarico: «Ho dato
tutto, ma non è bastato. La gara è stata durissima. Sono deluso perché speravo di fare
meglio, ma tornerò».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Dall’alto: la vincitrice, la keniana
Edna Kiplagat, quindi Mo Farah,
ottavo, e l’etiope Tirunesh
Dibaba, terza COLOMBO
48
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 14 APRILE 2014
TUTTENOTIZIE & RISULTATI
BASEBALL
HOCKEY GHIACCIO 3-2 FUORICASA, LA CITTÀ È IN FESTA
Bolzano, un miracolo oltreconfine
Passa a Salisburgo e vince la Ebel
Nella «bella» per
il titolo della lega
austriaca, decide
una rete al tempo
supplementare
ANDREA BUONGIOVANNI
Tutta Bolzano balla: 3-2
al supplementare in gara-5, a
Salisburgo e 3-2 nella serie di
finale: la Ebel, il campionato
austriaco allargato a squadre
di quattro Paesi mitteleuropei, è biancorossa. E la favola
diventa sogno. Mai, nelle sette
precedenti edizioni, una «straniera» era arrivata a tanto.
Successo di tutti È il trionfo
di una società che prima,
l’estate scorsa, ha avuto il coraggio di tentare l’avventura
abbandonando le piste nazionali e poi, in otto mesi di fantastica galoppata (42 vittorie
in 67 partite, 10 su 13 nei
playoff), è arrivata fino al titolo. È anche, di rimando, il successo dell’hockey ghiaccio italiano che, malgrado le tante
contraddizioni del proprio
movimento, dimostra di saper
esprimere una squadra e giocatori in grado di vincere un
torneo prestigioso e di ottimo
livello tecnico.
Entusiasmo Il Bolzano, dopo
19 scudetti (cifra record), centra un successo che vale più di
un tricolore. Forse il più pesante dei suoi 81 anni di storia. E che, soprattutto, ridà
enorme entusiasmo a una
piazza dove la passione di un
tempo stava smarrendosi. I
7200 spettatori che nei due
match interni di finale hanno
regalato al Palaonda esauriti
dimenticati (con una media
stagionale superiore alle 2000
presenze), sono un segnale
inequivocabile. Nel capoluogo
altoatesino, in questi giorni,
non s’è parlato d’altro. Servivano nuove motivazioni e altri
obiettivi: la fuga all’estero è
diventata fuga per la vittoria e
il club d’esportazione ha subito colto nel segno. Merito di
Tom Pokel, 46enne statunitense anche c.t. della Nazionale azzurra e del suo fantastico
gruppo, decina di ragazzi italiani compresa.
Exploit Si prenda la palpitante sfida di ieri, battaglia vera: tutto spingeva verso il Salisburgo, squadrone forte di un
budget stagionale quattro volte superiore a quello del Bolzano (8 milioni a 2) e di quat-
(m.c.) Un enplein nel derby lancia Nettuno al
comando del girone B. Nel gruppo A guida
Bologna. Parma aggancia Rimini con un doppio di Desimoni. Jairo Ramos, raggiunge 999
valide. 2° turno, gara2. Gir. A: Tommasin Padova-UnipolSai Bologna 5-2 (v. Uviedo 2bv6so), T&A San Marino-Godo Knights
12-2 (8°, v. Guerra 11so). Class. Bologna 750
(3-1); San Marino, Padova 500 (2-2); Godo
250 (1-3). Gir. B: Nettuno2-Palombini Nettuno 3-7 (v. Florian, p. Richetti), Rimini-Lino’s
Coffee Parma 4-5. Class. Nettuno 750 (3-1);
Rimini, Parma 500 (2-2); Nettuno2 250 (1-3).
CANOA
VELOCITA’ (a.fr.) A Mantova seconda prova
indicativa dellavelocità in vista della Coppa
del Mondo (1-4 maggio) a Milano. Uomini.
200. K1: 1. Florio. C1: 1. N. Craciun. 1000. K1: 1.
Benassi. C1: S. Craciun. Donne. 200. K1: 1.
Schuring (Aut), 2. Campana. C1: 1. Del Ponte.
500. K1: 1 Schuring (Aut), 2. Murabito.
CANOTTAGGIO
L’ITALIA VINCE IL « D’ALOJA»
Bolzano festeggia il trionfo in Ebel League sul ghiaccio di Salisburgo
tro trionfi nelle sette edizioni
di cui sopra. Gli austriaci, sotto 2-0 nella serie, venerdì in
trasferta avevano pareggiato
il conto e, giocando la «bella»
a domicilio, erano i logici favoriti. Il Bolzano, sfruttando il
proprio power-play, ha rincorso (l’1-0 e il 2-1), nel periodo
finale ha anche avuto occasioni per chiudere, nella prima
parte del supplementare ha rischiato il peggio, ma al 71’27”,
alle 20.52 di una domenica da
ricordare, col bastone del
25enne sloveno Ziga Pance, è
volato sulla luna. Un monu-
mento va a Jaroslav Hübl, portierone ceco nell’occasione capace di fermare 40 tiri. Applausi a una difesa che ben poco a concesso. E a quattro
linee d’attacco quasi intercambiabili. C’è una città che
balla: la festa è appena cominciata.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
SALISBURGO-BOLZANO 2-3 T.S.
(1-0, 1-2, 0-0; 0-1). Marcatori: p.t.
10’29” Meckler s.n. (S); s.t. 6’27” Piche
s.n. (B), 8’57” Fahey s.n. (S), 14’26”
Sharp 2 s.n. (B); t.s. 11’27” Pance (B).
Serie: 2-3.
(g.l.g.) L’Italia conquista il Memorial D’Aloja
con 106 punti su Lituania e Grecia. Tra i senior, vince il 2 senza Di Costanzo-Castaldo.
Nel doppio ritorno di Romano Battisti, reduce da influenza, con Francesco Fossi, terzidietro Serbia e Lituania, Il 4 senza vince su
Spagna 1 e 2. Tra i pl il 4 senza di Vlcek, Dell’Aquila, la Padula e Tuccinardi, è 1° su Luini,
Goretti, Oppo e Di Girolamo. Successo nel
doppio per Micheletti e Ruta dopo il 4°o posto del giorno prima. Miani dopo il doppio, infligge 5”27 al greco Konsolas nel singolo pl.
Tra le donne successo bis per SchiavonePalma nelle senior. Nel doppio pl Laura Milani (in ripresa) e Elisabetta Sancassani hanno
sconfitto Svezia e Sudafrica.
GINNASTICA
FARFALLE AZZURRE OK APESARO
PESARO (cam.ca) Le farfalle azzurre (Pagnini,Bini, Stefanescu, Lodi, Patriarca e Schiavi) conquistano 2 successi nelle finali di specialità 10 clavette e 3palle /2nastri di coppa
del Mondo a Pesaro portando a 3 le vittorie
nel fine settimana. 3 palle 2 nastri: 1. Italia
17.400; 2. Isreaele 17.250; 3. Giappone
17.200. Dieci clavette: 1. Italia 17.550; 2. Bielorussia 17.250; 3. Israele 17.200.
NUOTO
SJOESTROEM: 52”73 E 1’55”04
IPPICA
NUOTO
TROTTO ALLE CAPANNELLE E ALL’ARCOVEGGIO
VASCA CORTA: CANCELLATO IL PRIMATO DELLA NAZIONALE DI 3”
Clorofilla, che trionfo a Roma Fede e lo scudetto Aniene
Bologna, sorpresa Savannah Che record nella 4x100 sl
Emozioni forti ieri lungo i
binari della direttissima RomaBologna. In primo piano alle
Capannelle c’era la prima pattern
del 2014, il Premio Carlo Chiesa
(Gruppo. 3 – metri 1200),
riservato alle sprinter di tre anni
ed oltre, con la giovane
Omaticaya a rubare la scena e a
suscitare le principali attese.
Nulla da fare però per la pupilla di
Manila Illuminati, tradita da una
pessima partenza, dopo
pericolosa impennata nelle
gabbie, e surclassata da una
Clorofilla in autentico stato di
grazia. Ottimo Luca Maniezzi in
sella, che ha saputo lanciarla
subito al comando e quindi
gestirla alla perfezione,
capitalizzando il vantaggio della
corda, talvolta decisivo nelle
corse in pista dritta. Generosa, a
seguire, Universo Star, finita
davanti a Chiara Wells.
Sorpresa a Bologna
All’Arcoveggio di Bologna era
invece di scena il tradizionale
Gran Premio Italia (Gruppo 2 –
metri 1660), secondo
appuntamento del circuito
classico dei tre anni, vinto
piuttosto a sorpresa da Savannah
Bi (foto PERRUCCI), grazie anche
ad una interpretazione perfetta di
Federico Esposito, che, come tre
mesi fa nel Gp della Vittoria, ha
saputo aspettare il momento
giusto per sferrare il micidiale
attacco sull’ultima curva.
Imprendibile per tutti si è così
rivelata a centro pista Savannah
Bi, mentre ai duecento finali il
favorito Stankovic Ok era
costretto ad alzare bandiera
bianca, lasciando campo libero,
nell’ordine, a Saba del Ronco e a
Suricato Jet.
Enrico Landoni
Pr. Carlo Chiesa (Gruppo 3 –
metri 1200): 1 Clorofilla (L.
Maniezzi), 2 Universo Star, 3
Chiara Wells. Totalizzatore: 5,34;
2,21, 3,91, 7,34 (112,75). Tris: €
740,84.
Gran Premio Italia (Gr. 2 – m.
1660): 1 Savannah Bi (F. Esposito)
1.13.4, 2 Saba del Ronco, 3
Suricato Jet. Totalizzatore: 6,75;
1,76, 1,98, 2,02 (17,96). Trio:
244,33.
OGGI QUINTÉ AD ALBENGA
(e.lan.) Affollatissimo invito sul
miglio per anziani di categoria DF, impegnati sulla pista
dell’ippodromo dei Fiori (inizio
convegno ore 15.25). Tra i
diciannove cavalli che si
presenteranno al via scegliamo
Mercurio Spin (19), Neo Cristal
(18), Linus Bip (3), Obsession Bi
(7), Morgex Del Pri (16), Piera Del
Bar (11).
Si corre anche: Trotto: Follonica
(15.05), Palermo (15.15).
IL CASO
COMANDANO BOLOGNA E NETTUNO
Una Federica Pellegrini
scatenata (nella foto seconda da
destra dopo Giulia De Ascentis) ha
trascinato al quinto tricolore
consecutivo l’Aniene delle donne
(trionfo anche per gli uomini sul
Team Lombardia di Magnini)
nell’ambito della Coppa Brema in
vasca corta. Clamorosa l’impresa
del quartetto veloce rosa, che
cancella uno dei primati italiani
assoluti più longevi: realizzato nel
2006 ai Mondiali di Shanghai con in
acqua l’allora diciottenne Fede: per
la fuoriclasse un 53”12 lanciato e a
chiudere il 3’36”32, inferiori di quai
3” il limite precedente. Fede ha
dominato anche i 200 sl (di cui è
campionessa europea) e 200 dorso
in 1’53”20 e 2’04”90 e ha
conquistato la quarta vittoria anche
nella mista con un altro 53”21.
Dotto, Orsi e Magnini si dividono i
50, 100 e 200 sl, mentre Ciccarese
nuota i 200 dorso in 1’53”02, ottimo
Gabriele Detti.
RISULTATI (Riccione, 25 m, finali
dirette). Uomini - 50 sl Dotto 21”65
(Orsi 21”67); 100 sl Orsi 47”21 (Dotto
47”45, Magnini 47”47); 200 sl
Magnini 1’43”55, Belotti 1’44”89;
400-1500 sl Detti 3’41”36, 14’32”32;
100 do Milli 51”44; 200 do Ciccarese
1’53”02 (Turrini 1’54”89, Di Tora
1’59”25); 100-200 ra Fossi 58”48
(Toniato 59”87), 2’06”51; 100 fa
Codia 51”52 (Giordano 51”65, Rivolta
51”85); 200 fa-400 mx Pelizzari
1’54”61, 4’12”98; 200 mx Cova 1’57”10
(Pizzamiglio 1’59”61). 4x100 sl Team
Lombardia 3’11”15 (rec. ital. soc.,
prec. Larus 3’11”91 del 2011, Rolla
48”59, Schirru 47”79, Di Fabio 48”27,
Magnini 46”50; 4x100 mx Aniene
3’30”49 (Milli 52”21, Giorgetti 59”12,
Codia 51”03, Benatti 48”16).
Donne - 50-100 sl Ferraioli 24”39,
53”65 (Mizzau 54”44); 400-800 sl
Ponselè 4’05”72, 8’22”30
(Caramignoli 4’11”74), 8’33”07); 100
do Gemo 58”97, Barbieri e Zofkova
58”99; 200 sl-200 do Pellegrini
1’53”20 (Mizzau 1’55”97), 2’04”90;
100 ra Castiglioni 1’06”66 (Scarcella
1’07”67); 200 ra Fangio 2’25”16
(Fissneider 2’26”31);100 fa Bianchi
56”91, Di Pietro 57”40; 200 fa Pirozzi
2’06”59, Bianchi 2’06”81; 200-400
mx Trombetti 2’12”07, 4’36”54; 4x100
sl Aniene 3’36”32 (rec. ital., prec.
3’39”18 del 2006 a Shanghai 2006
(Zoccari 55”76, Chiuso 54”36, Filippi
55”16, Pellegrini 53”90; Di Pietro
53”99, Ferraioli 53”43, Ceracchi
55”78, Pellegrini 53”12; rec. ital.
società). 4x100 mx Aniene 3’56”15
(rec. ital. soc., prec. 3’37”41 del
2013, Gemo 59”03, De Ascentis
1’06”77, Di Liddo 57”14, Pellegrini
53”21).
FRANCESI (al.f.) Camille Muffat
vince a Chartres i 400 sl dei Trials
francesi in 4’07”14 sulla Balmy
(4’08”90). A Manaudou i 50 rana
(27”66) su Perez Dortona (27”70).
Uomini: 200 do Ress 2’00”07; 100
fa Metella 52”56, Stravius 52”78,
Lacourt 53”64.
(al.f.) A Eindhoven (Ola), Sarah Sjoestroem
nuota il miglior crono dell’anno dei 200 sl:
1’55”04. Uomini: 50 sl Govorov (Ucr) 22”17;
100 sl Verschuren 49”19; 200-400 sl Stjepanovic (Ser) 1’46”87-3’48”25; 100 fa Verlinden
52”04 (3° t. 2014). Donne: 100 sl Sjoestroem
(Sve) 52”73 (2° t. 2014); 100-200 ra Pedersen
(Dan) 1’06”42, 2’19”61 (2°, 1° t. 2014).
RUTA MONDIALE JRS (al.f.) Ruta Meilutyte
nuota i 100 rana 1’05”63 nelle batteria dei
Trials britannici di Glasgow, miglior crono
stagionale e primato mondiale juniores. Uomini: 100 sl Brown 49”35. Donne: 800 sl Carlin 8’29”77; 200 do Quigley 2’09”79, Simmonds 2’10”72; 50 fa Halsall 25”83; 200 mx
O’Connor 2’09”71 (2° t. 2014).
GIAPPONESI (al.f.) Shiura migliora il record
asiatico dei 50 sl a Tokyo. Uomini: 50 sl
Shioura 21”88 (r. as.); 400 sl-200 mx Hagino
3’43”90, 1’55”38 (2° e 1° t. 2014); 200 do Irie
1’53”91, Hagino 1’54”23 (1°, 2° t. 2014); 100 fa
Fujii 51”84, Ikebata 51”98 (1°, 2° t. 2014); 200
fa Seto 1’54”84. Donne: 200 ra K. Watanabe
2’21”09, Kaneto 2’21”58; 200 fa Hoshi
2’05”98 (1° t. 2014).
SUDAFRICANI (al.f.) A Durban, Le Clos vince 100 sl (49”38), 100 farfalla (52”14) e 200400 misti (1’57”94, 4’14”81). Uomini: 50 sl
Schoeman 22”11 (s. 22”04); 50-100 ra Van
Der Burgh 27”29, 59”50.
BELMONTE RECORD (pe.m.) Record nazionale nei 1500 sl e primo crono mondiale 2014
per Mireia Belmonte nei 1500 sl: 15’58”07. La
spagnola ha nuotato più veloce che ai Mondiali di Barcellona 2013 (15’58”83). Uomini,
100 sl Ortiz 49”66; 200 sl Martin 1’48”57;
400-800 sl Sanchez 3’51”22, 7’54”42; 50100 do Rando 25”14, 54”69; 50 ra Monteagudo 28”24; 200 ra Alvarez 2’12”24; 50 fa Munoz 23”21; 100 fa Czerniak (POl) 53”22; 200
mx Solaeche 1’58”99 (r.n.); 400 mx Sanchez
4’15”65 (r.n.). Donne, 100 sl Gallardo 55”37;
200 sl Costa 1’57”90; 400-1500 sl Belmonte
4’03”84 (Costa 4’07”24)-15’58”07 (r.n.); 50100 do Peris 28”24, 1’01”49; 50-200 ra Vall
31”29, 2’23”96; 50-100 fa Ignacio 27”50,
59”32; 200-400 mx Belmonte 2’11”264’32”92.
AL MAIL ON SUNDAY
La sorella di Reeva
«Pistorius mente
ed è disgustoso»
Simone Steenkamp,
sorella di Reeva (nella foto),è
stata intervistata dal «Mail on
Sunday»: «Pistorius è un
disgustoso bugiardo. Ha
ammazzato mia sorella e
sembra ancora compiacersi
del suo status di celebrità. Si
muove in aula come fosse
ancora una star. Io penso che
quella sera Reeva stesse
urlando e che lui sapesse che
le stava sparando addosso.
Penso avessero litigato, lui è
un insicuro, un uomo
imprevedibile che può aver
pensato di non poter reggere
senza di lei se quella
discussione fosse finita male.
Così ha preso la pistola e le
ha sparato in uno scatto di
rabbia. Non sapremo mai
perché lui ha distrutto la vita
di Reeva e la sua».
(184+212). +105 kg: 1. Lovchev (Rus) 457
(202+252); 2. Aleksanyan (Arm) 436
(190+246); 3. Velagic (Ger) 423 (191+232).
Donne. +75 kg: 1. Kashirina (Rus) 323
(143+180); 2. Konovalova (Rus) 265
(115+150); 3. Aanei (Rom) 249 (111+138); 9.
BUTTIGLIERI 202 (90+112).
RUGBY
ECCELLENZA Il completamento del 19° turno: Capitolina-Calvisano 12–61; PadovaMogliano 23–24; San Donà-Fiamme Oro
19–14. Rip. Reggio Emilia. Classifica: Calvisano 74; Rovigo 72; Mogliano, Padova 52; Viadana 51; Prato 46; Fiamme Oro 36; San Donà
31; Lazio 22; Reggio Emilia 12; Capitolina 5.
SOFTBALL
SECONDA (m.c.) Gir. A: Staranzano-Caronno 3-5, 3-0; La Loggia–Legnano 9-2 (6°), 8-5;
Bollate-Nuoro 1-3, 5-0. Class.: Bollate e La
Loggia 750 (3-1); Caronno (2-2), Nuoro e Staranzano (1-1) 500; Legnano 0 (0-4). Gir. B:
Collecchio-Unione Fermana 8-1 (5°), 1-0;
Forlì–Caserta 9-8, 4-3; Bussolengo-Old
Parma 3-0, 6-0 (v.Bruins 0bv-16so). Class.
Forlì, Collecchio e Bussolengo 1000 (4-0);
Old Parma, Fermana e Caserta 0 (0-4).
VELA
MELGES 32 (r.ra.) Spirit of Nerina di Andrea
Ferrari (tattico Spata) ha vinto a Napoli la
prima tappa dell’Audi Melges 32 Sailing Series. 2° Torpyone di Lupi (tattico Bressani) 3°
Azimut by Stig di Rombelli (tattico Loof).
Prossima tappa a Porto Ercole dal 16 al 18
maggio
POKER DA OGGI
European Tour,
via a Sanremo
C’è Negreanu
OLIMPIADI
«SLOPESTYLE PERICOLOSO
RISCHIA L’ESCLUSIONE»
Lo slopetyle di sci e snowboard potrebbe
uscire dal programma dei Giochi invernali se
non migliorerà la sicurezza. Lo ha detto Lars
Engebretsen, responsabile del settore medico del Cio incaricato di monitorare la percentuale degli infortuni ai Giochi. A Sochi, la
specialità ha mostrato un numero di incidenti «inaccettabilmente alto» secondo il medico norvegese.
PESI
BUTTIGLIERI NONA Chiusi gli Europei di Tel
Aviv. Nei +75 donne, Roberta Buttiglieri è 9a.
Uomini. 94 kg: 1. A. Zielinski (Pol) 390
(180+210); 2. T. Zielinski (Pol) 380 (170+210);
3. Gospodinov (Bul) 379 (174+205). 105 kg: 1.
Demanov (Rus) 405 (183+222); 2. Naniev
(Rus) 404 (182+222); 3. Aramnau (Bie) 396
SANREMO – I migliori
giocatori europei e americani
sono sbarcati a Sanremo per il
Pokerstars European poker
tour, il torneo che ha il record
di partecipazioni in Europa.
Oggi scatta il day1A, domani il
day1B. Previsti almeno 800
giocatori, il primo premio
potrebbe aggirarsi intorno agli
800 mila euro. Tante le stelle,
come il campione del mondo
Jason Mercier e il canadese
Daniel Negreanu. Oltre,
ovviamente, ai migliori italiani.
LUNEDÌ 14 APRILE 2014
@AltriMondiGazza
Il fatto del giorno
_il caso clamoroso
DI GIORGIO DELL'ARTI
[email protected]
Ma come hanno potuto
scambiare gli embrioni?
All’ospedale Pertini
di Roma: una donna
è incinta dei gemelli
di un’altra. Aperta
un’inchiesta. E pure
la fecondazione
eterologa rischia di
finire sotto accusa
1
Come mai adopera il condizionale? La notizia non è sicura?
La signora in attesa di due
gemelli non suoi ha raccontato
di aver scoperto la cosa al terzo
mese di gravidanza, andando a
fare un test al Sant’Anna di Roma, centro di eccellenza per
quanto riguarda fecondazione
assistita e diagnosi prenatale.
Qui le hanno detto che il suo
profilo genetico non combaciava con quello dei due feti. È
scattata la denuncia, e il governatore della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, ha chiuso l’Unità di fisiopatologia per la riproduzione e la sterilità del Pertini
e insediato una commissione
d’inchiesta, di cui fa parte il direttore generale del Pertini Vitaliano De Salazar (appena nominato: il 4 dicembre, giorno
del “fattaccio”, non c’era ancora) e che è presieduta dal genetista Giuseppe Novelli, rettore
dell’Università di Tor Vergata.
Novelli ha parlato ieri e ha consigliato a tutti di procedere con
la massima cautela: «In questo
momento stiamo a quello che
49
SEGUITECI SU
ALTRI MONDI
Per qualche ragione, da
quando la Corte costituzionale
ha legittimato la fecondazione
eterologa, si moltiplicano le notizie relative a maternità, aborto, cambio di sesso. L’ultima o
forse la penultima, riguarda un
caso che si è verificato al Policlinico Pertini di Roma: una donna porterebbe nel suo grembo
due gemelli figli naturali di
un’altra coppia. E suo figlio (o
figlia) potrebbe trovarsi nel
grembo di un’altra madre...
LA GAZZETTA DELLO SPORT
l’ha già buttata in politica, sostenendo che con la fecondazione eterologa questo tipo di
errori sarà più frequente. Francamente, non vedo perché.
4
Che cosa sono gli altri casi di
cui parlava all’inizio?
Una biologa estrae embrioni congelati e contenuti in azoto liquido ANSA
dice la signora, dobbiamo ancora vedere analisi, fare confronti. L’errore potrebbe essere
anche a valle, e cioè potrebbe
esserci stato uno scambio di
provette al momento della diagnosi prenatale. È tutto da capire, ci vediamo oggi pomeriggio alle 17 per la prima volta.
Non creda che errori di questo
tipo non siano avvenuti anche
altrove: scambi di provette,
scambi di gameti, scambi di
embrioni si sono verificati anche negli Stati Uniti o in Inghilterra...»
2
Supponiamo che i due gemelli siano di un’altra coppia,
sarà possibile trovare questa
coppia o no?
L’impianto degli embrioni è
avvenuto lo scorso 4 dicembre
su quattro coppie diverse. Si
trattava di una fecondazione
omologa, l’unica consentita
dalla legge. E cioè il seme era
stato fornito dal padre, l’ovulo
dalla madre e la congiunzione
era avvenuta in laboratorio. Gli
embrioni così formati erano
poi stati impiantati in ciascuna
madre. Ad ogni madre, per de-
finizione, il suo embrione. La
prima ipotesi, quella denunciata dalla signora che è andata a
farsi il test al Sant’Anna, è che
qui sia avvenuto lo scambio: le
è stato impiantato l’embrione
di una delle altre quattro coppie. La fecondazione, cioè, da
omologa è divenuta, per sbaglio, eterologa. E però potrebbe anche non essere così, come
suggerisce Novelli: alla signora
in procinto di sottoporsi al test,
potrebbe essere stata fornita
una provetta sbagliata. La prima cosa che la commissione
dovrà accertare è il punto dell’errore, ossia — come ha spiegato il professor Novelli — «il
come, il dove, il quando dello
scambio».
3
Che cosa può accadere?
Le signore che portano dentro di sé il figlio di un’altra hanno il diritto di abortire. Scelta
drammaticissima, che la Chiesa ha già condannato. È possibile che l’altra madre sia identificata e che le due donne portino a termine le gravidanze
scambiandosi poi, dopo il parto, i rispettivi figli. Qualcuno
Mercoledì sera Anna Maria
M. è morta all’ospedale Martini di Torino dopo essersi sottoposta alla procedura per l’aborto chimico. Le prima difficoltà
di respiro e il successivo precipitare della vita si sono verificati dopo un’iniezione di
Methergin, farmaco che in
molti ospedali non si usa più.
La tragedia ha riaperto la discussione sulla questione dell’aborto in genere e dell’obiezione di coscienza in particolare. I medici che accettano di
praticare aborti nelle strutture
pubblica sono, per via dell’obiezione di coscienza dei loro colleghi, troppo pochi, e secondo alcuni, non abbastanza
preparati. Ad Anna Maria erano state somministrate anche
prostaglandine e, nel tentativo
di mitigarle gli spasmi, del Toradol.
5
Che altro è successo?
Metto vicino a questi casi la
storia dei quattro uomini che
volevano diventar donne e si
sono presentati al Policlinico
Umberto I di Roma. Adesso
hanno denunciato i chirurghi
sostenendo che è stata sperimentata sui loro corpi una procedura nuova, che consiste nella costruzione di una neo-vagina con tessuto preso dal palato.
Gli autori dell’intervento hanno poi pubblicato i dettagli della «nuova tecnica operatoria»
su una rivista scientifica. Senonché, dicono i quattro, in realtà dopo l’operazione ci troviamo in una zona sessuale indefinita, non siamo più maschi
senza ancora essere diventati
femmine: nessuno ci aveva informato che avremmo dovuto
far da cavie. È stata aperta
un’inchiesta contro ignoti per
lesioni personali.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
A notizie
PER KATE
INDIZIOCICOGNA
Tascabili
Forze speciali contro gli insorti
Ucraina, attacco ai filorussi
Disordini e spari: tre morti
S
Scommesse
su una
seconda
gravidanza
«Potrebbe
essere presto
necessario che
ne faccia
un’altra»: così il
principe William
ha risposto a
una signora che,
durante il viaggio
in Nuova
Zelanda con la
consorte Kate
(nella foto), ha
regalato alla
coppia reale
inglese una
copertina per il
piccolo George.
Frase che pare
l’annuncio
dell’arrivo di un
nuovo bebè:
e così, in
Inghilterra,
c’è già chi
scommette. Due
gesti compiuti da
Kate fanno però
credere che la
cicogna
debba attendere:
ha bevuto vino
(«Non lo facevo
da quando
era incinta», ha
detto) e si è
concessa una
corsa su un
battello
ultraveloce.
Troppo
pericoloso per
una donna in
gravidanza...
Sale ancora la tensione in Ucraina. Il presidente ad interim Oleksandr Turcinov ha annunciato
che «il consiglio nazionale per la sicurezza
e la difesa ha deciso di lanciare una operazione
antiterrorismo su larga scala con l’uso delle forze
armate» per sedare la rivolta dei filorussi nel sudest
del Paese. Un’iniziativa già partita a Sloviansk, città
in cui, negli scontri a fuoco tra insorti e forze speciali,
ci sono stati almeno tre morti e cinque feriti.
Secondo il presidente «la Russia sta conducendo una
guerra contro l’Ucraina». Ma c’è un nuovo ultimatum:
la consegna delle armi entro le 8 di questa mattina.
Da Fazio a “Che tempo che fa”
Napolitano e l’Europa:
«Deludente sulla crisi,
ma non tornerà indietro»
Un momento dell’intervista di Fazio a Napolitano
Parla soprattutto di Europa Giorgio
Napolitano, intervistato al Quirinale da Fabio
Fazio per “Che tempo che fa”: «L’Europa per
molti rappresenta l’austerità, ma è nata per
garantire la pace. Le istituzioni Ue non sono
riuscite a stabilire un rapporto diretto con i
cittadini e di fronte alla crisi hanno reagito tardi,
con difficoltà e in modo discutibile». Sul voto di
maggio: «Non credo che l’Europa torni indietro,
anche con tutti gli euroscettici che arriveranno
in Parlamento». E sui giovani italiani: «Il debito
pubblico va ridotto per loro, non per l’Europa».
Sangue negli Usa, c’è un ferito grave
Spari su 2 centri ebraici:
una vittima in Kansas
Doppia sparatoria ieri sera in Kansas contro
due centri ebraici, il Jewish Community Center
di Overland Park, Kansas City, dove erano in corso
le audizioni di adolescenti per il concorso «Kansas
City Superstar», e il villaggio Shalom, all’interno
di un centro per disabili. Secondo i media locali,
a Overland Park almeno una persona è rimasto
uccisa e un’altra si trova in condizioni disperate. La
polizia ha catturato uno dei responsabili, riuscendo
a fermarlo non lontano dal Jewish Community
Center. Secondo la tv locale KcTv, mentre veniva
ammanettato continuava a gridare «Heil Hitler».
50
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 14 APRILE 2014
INCENDIO A VALPARAISO
ALTRI MONDI
Cile preda del fuoco:
11 morti e 500 feriti
Sono 11 le vittime e 500 i
feriti dell’incendio che ha colpito la
città di Valparaiso, centro turistico
del Cile e che è divampato in una
LE PROTESTE PER LA CASA
Corteo di Roma
Polemiche
dopo gli scontri
zona boschiva. Più di diecimila
persone sono state evacuate, 500
la case distrutte. La zona vecchia
di Valparaiso, considerata
dall’Unesco patrimonio
dell’umanità, è stata risparmiata.
«È il peggior incendio della storia
della città», ha detto il presidente
cileno, Michelle Bachelet.
L’ALLARME ONU SUL CLIMA
«Ridurre i gas serra
o sarà catastrofe»
Bisogna tagliare con
urgenza i gas serra. Il rapporto
Onu sul clima presentato a Berlino
dal Gruppo intergovernativo di
esperti sul cambiamento
climatico (Ipcc) ha lanciato ieri
l’allarme, chiedendo di ridurre
i gas serra del 40-70% entro
il 2050. Se fosse mantenuto
l’attuale trend di emissioni,
la temperatura media salirebbe
da 3,7 fino a 4,8 gradi, un livello
considerato catastrofico.
Renzi, riforme in salita A tutta
Salute
Forza Italia nel caos:
Bonaiuti va da Alfano
SALONE
RECORD
DI MABEL BOCCHI
Paradossi sanitari
L’antibatterico
S nel dentifricio
Blu bloc in prima fila negli scontri
Il giorno dopo gli scontri
di Roma durante la manifestazione per il diritto alla casa,
c’è chi protesta per il
comportamento delle forze
dell’ordine e chi difende la città.
A Porta Pia ieri mattina c’è
stata un’assemblea per ribadire
lo scopo della protesta, ma
dal palco è stato lanciato un
appello per avere notizie dei
manifestanti arrestati, alcuni
già noti per «precedenti reati di
piazza», altri lontani dal
«movimento». Oggi partirà la
richiesta al gip di convalida dei
fermi di quattro dei sei fermati:
verranno formalizzate le accuse
di violenza, lesioni e resistenza
a pubblico ufficiale. Gli altri due
fermati sono stati rilasciati già
sabato notte e denunciati a
piede libero. La Digos, intanto,
sta esaminando filmati e foto
dei tafferugli per identificare
altri responsabili degli scontri,
ma anche i manifestanti stanno
diffondendo numerose
immagini che non fanno onore
alle forze dell’ordine: si va
dai manganelli impugnati al
rovescio a un agente in
borghese che calpesta più volte
una ragazza stesa a terra,
protetta dal suo compagno.
C’è poi la questione «blu bloc»,
i ragazzi in prima fila negli
scontri che indossavano un
k-way azzurro: per la Digos non
si tratta di una nuova frangia
dei black bloc, ma dei «soliti
noti». Sui fatti di sabato, che
hanno portato 21 persone in
ospedale tra cui un uomo che
ha perso alcune dita di una
mano, si è espresso anche il
ministro dell’Interno Alfano:
«Roma è stata protetta da
uomini in divisa dall’ennesimo
tentativo di saccheggio. Noi
siamo dalla loro parte e non
accetteremo che le nostre
città siamo saccheggiate».
I fedelissimi di Berlusconi: «Diciamo no al nuovo Senato»
Ma lo storico portavoce lascia l’ex premier, è vicino a Ncd
FILIPPO CONTICELLO
filippocont
Nel centrodestra italiano
c’è aria di tempesta e non sembra più al sicuro neanche il castello di riforme messo in piedi
da Matteo Renzi. Così Forza
Italia, pur perdendo pezzi, ieri
ha esibito un altolà pesante davanti al premier: il nuovo Senato, vicino alla discussione
parlamentare, potrebbe non
essere votato dai fedelissimi
dell’ex Cavaliere. «Noi sicura-
Oggi la conferma
dell’arresto di
Dell’Utri in Libano
Domani il verdetto
in Cassazione
Paolo Bonaiuti, 73 anni, senatore eletto in Forza Italia, per 18 anni portavoce di Berlusconi ANSA
mente non approveremo la
proposta di un’aula trasformata in assemblea dei sindaci»,
ha avvertito il capogruppo a
Palazzo Madama, Paolo Romani. Anzi, vorrebbe una maggioranza contraria al testo del
governo e ha fatto l’occhiolino
pure alla fronda dentro al Pd.
Di certo, Renzi vuole correre e
s’è messo in testa l’approvazione in prima lettura entro il 25
maggio. Per lui inizia una settimana delicata, a partire dal
sudoku delle nomine ai vertici
delle aziende pubbliche. Pare
che il dossier corposo ieri fosse
sul tavolo della sua cucina fiorentina, a Pontassieve, con alcuni punti strategici: nessuna
conferma per chi ha superato i
tre mandati, quote rosa e lista
diffusa solo a mercati chiusi. In
più, il premier deve mettere
presto il punto sul taglio dell’Irpef: venerdì la scadenza per
il decreto, con l’ok agli 80 agognati euro in busta paga.
E a Beirut Intanto, s’avvicinano le Europee e proseguono le
grandi manovre dei partiti: ieri
Alfano ha chiuso da presidente
l’assemblea romana del Nuovo
Centrodestra, parando le frecce avvelenate di alcuni vecchi
amici. Pesa parecchio l’addio a
Fi di Paolo Bonaiuti, per 18 anni portavoce di Berlusconi e ridotto all’angolo nel partito.
Adesso è vicino all’ingresso in
Ncd e Giovanni Toti, consigliere politico dell’ex premier, ha
commentato stizzito: «Siamo
su Scherzi a parte». In attesa
del verdetto sui servizi sociali,
Berlusconi sta osservando con
attenzione cosa accade in Libano all’amico Marcello Dell’Utri: «Era partito perché Putin mi ha chiesto di sostenere
Gemayel», avrebbe detto l’ex
Cav. Di certo, oggi a Beirut la
convalida delle manette e domani il giorno della verità: la
sentenza in Cassazione.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
la cancelliera-turista
Alla Fiera
del mobile:
357 mila
visitatori
Cifre record per
il 53° Salone del
Mobile di Milano
(nella foto, una
sedia di design
esposta), che si
è chiuso ieri:
357.212 visitatori
di cui 311.871
operatori da
160 Paesi. Per
Milano, un buon
biglietto da visita
in attesa della
prova, ben più
impegnativa,
di Expo 2015.
«È un record
di quantità e
di qualità»,
commenta
il presidente del
comitato
organizzatore
Claudio Luti: «il
riconoscimento
internazionale
che siamo primi
al mondo».
L’indotto nel
comparto
turistico viene
valutato in circa
206 milioni
di euro
provoca infezioni
Un paradosso: pare che
shampoo, colluttori, dentifrici e
detergenti per la casa contenenti
l’agente antimicrobico triclosan,
possano predisporre alcune
persone a infezioni delle vie
respiratorie. Secondo i ricercatori
della University of Michigan, il
triclosan può penetrare nel naso
e promuovere colonizzazioni
batteriche. Questo agente
antimicrobico è stato rilevato nel
canale nasale del 41% degli adulti
analizzati dai ricercatori.
La ricerca australiana
La dieta vincente
per placare l’asma:
frutta e verdura
Una dieta ricca di grassi
saturi e zuccheri può interferire
con il rilassamento delle vie
respiratorie, peggiorare i sintomi
dell’asma e rendere inefficaci i
medicinali. A dirlo uno studio
australiano. La ricerca evidenzia
un eccesso della stimolazione del
sistema immunitario nei soggetti
più propensi a mangiare lipidi e
carboidrati. La dieta da seguire in
questi casi è ipocalorica: cinque
porzioni di verdura e due di frutta
al giorno possono aiutare.
Lo studio sui topi
Il cibo spazzatura
rallenta il cervello
e rende più pigri
Merkel, una domenica a Pompei
Ha voluto pagare il biglietto d’ingresso la
cancelliera tedesca Angela Merkel (nella foto
Ansa, alla sua destra il marito Joachim Sauer),
che ieri ha visitato gli Scavi di Pompei come una
turista qualsiasi. La Merkel si è trattenuta per
oltre tre ore: dopo un caffè, è partita per Ischia.
Il cibo spazzatura rallenta
il cervello: è quanto accertato dai
ricercatori della Ucla di Los
Angeles. Per 3 mesi un gruppo
di topi è stato alimentato con «junk
food», un altro con una dieta
equilibrata. Stimolati a fare alcuni
esercizi, i primi mostravano
reazioni fisiche e mentali molto
lente, i secondi erano più
scattanti. Il cibo spazzatura rende
obesi, ma può anche modificare
chimicamente il cervello.
LUNEDÌ 14 APRILE 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
51
ALTRI MONDI
Oroscopo
21/3 - 20/4
21/4 - 20/5
21/5 - 21/6
22/6 - 22/7
23/7 - 23/8
24/8 - 22/9
LE PAGELLE
Ariete 5,5
Toro 7
Gemelli 8
Cancro 5,5
Leone 7 +
Vergine 7
DI ANTONIO CAPITANI
Morale, lavoro e
zebedei ciondolano un
cicinìn, i rapporti con
gli altri si tendono
come bretelle. E non
si fornica. State su,
è solamente lunedì.
La vostra fattiva
operosità vi fa creare
capolavori (premiati).
Un po’ rompiballini
siete, però. E i
sudombelichi altrui
non vi considerano.
IL MIGLIORE. Tutto
vi procura gioia, dal
lavoro all’amore,
passando per
speculazioni e
sport. E fornicate
pure con slancio da
ginnasiali.
La giornata pesa e vi
stressa. Organizzatevi
bene, non mordete,
state calmi in famiglia.
Sudombelico
con scarse chance.
Migliorerà.
Viaggi e colloqui
godono dei favori
lunari. Il lavoro fila
liscio, risposte tanto
attese possono
arrivare, siete fighi e
cucco-fornicate.
I vostri punti forti?
Dar forma concreta
alle idee. E il fiuto
finanziario, invidiabile.
Il sudombelico non
ha difficoltà a
socializzare.
23/9 - 22/10
23/10 - 22/11
23/11 - 21/12
22/12 - 20/1
21/1 - 19/2
20/2 - 20/3
Bilancia 7 +
Scorpione 6 -
Sagittario 7
Capricorno 5,5
Acquario 7,5
Pesci 6,5
La Luna chez vous
alimenta l’intuito, il
carisma, la creatività
di tutti voi. Potete
seminare, varare,
recuperare. E
fornicare con poesia.
Meglio soli che
accompagnati da chi
taglia a losanghe gli
zebedei altrui. Anche
perché sbrigherete
tutto bene. Però,
sudombelico assente.
Potete svolgere bene
ogni impegno, grazie
anche all’aiuto di amici
e sponsor. L’umore è
in bolla, l’ormon ha
mucho slancio.
Approfittatene!
La Luna potrebbe
imporvi di farvi un
sedere come uno
stadio da rugby. E né
umore né sudombelico
vanno a meta. State
su, è meglio.
La Luna v’incentiva, vi
promuove, vi dà l’idea
ok. La vostra
immagine guadagna
punti, l’amor v’assale,
la fornicazione è
sublimerrima.
Il lavoro vi risucchia le
energie. Ma premia
(anche se forse non
quanto vorreste).
Non fate i matti, però.
C’è, comunque,
copiosità suina.
TIM LINCECUM
Il lanciatore dei San
Francisco Giants è nato
il 15 giugno 1984. Ha
vinto le World Series
nel 2010 e nel 2012: ha
un record complessivo
di 89 vinte-71 perse.
Gazzetta.it
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CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
DIRETTORE RESPONSABILE
ANDREA MONTI
[email protected]
PRESIDENTE
Angelo Provasoli
VICEDIRETTORE VICARIO
Gianni Valenti
[email protected]
VICE PRESIDENTE
Roland Berger
Testata di proprietà de “La Gazzetta
dello Sport s.r.l.” - A. Bonacossa © 2014
AMMINISTRATORE DELEGATO
Pietro Scott Jovane
CONSIGLIERI
Fulvio Conti,
Luca Garavoglia,
Attilio Guarneri,
Piergaetano Marchetti,
Laura Mengoni
DIRETTORE GENERALE DIVISIONE QUOTIDIANI
Alessandro Bompieri
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VICEDIRETTORI
Stefano Cazzetta
[email protected]
Umberto Zapelloni
[email protected]
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Una domenica
spettacolare per i gol, ben
6 al San Paolo, alcuni di
grande spessore come
quelli di Lulic e il secondo
siglato da Higuain. Ma
Napoli-Lazio è stato uno
show anche per le
majorette del Napoli,
subito dopo il lungo
applauso del pubblico
azzurro all’ex Edy Reja.
Le foto su Gazzetta.it
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È durata solo due mesi
l’esperienza di Adriano
all’Atletico Paranaense.
E con il passare dei giorni
emergono anche dei
retroscena. Il club
brasiliano ha risolto il
contratto dopo due
allenamenti saltati e una
notte in discoteca,
documentata da un video
amatoriale che ha già
fatto il giro del Web
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grazie anche...
alle majorette!
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Adriano licenziato?
Allenamenti saltati
e un ballo di troppo
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CERTIFICATO ADS N. 7780 DEL 18-12-2013
La tiratura di domenica 13 aprile
è stata di 268.430 copie
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anni RAI N. 2 12,29 - con Libro Pesca Maps 14,29 - con DVD Steven Seagal N. 5 11,29 - con
Virus Attack 3,80 - con Subbuteo Vintage Edition N. 4 11,29 - con Sbottonati Violetta 3,80
- con DVD Sampei N. 10 11,29 - con Pocket box
Family 3,80 - con Le Grandi Storie Disney N. 13
9,29 - con DVD NBA History N. 13 12,29 - con
Le ricette di Master Chef N. 14 9,29 - con English
da Zero N. 16 11,29 - con La Grande Boxe N. 19
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Robot Collection N. 1614,29 - con DVD Holly e
Benji N. 30 11,29 - con DVD Ken il Guerriero N.
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Lucky Luke N. 38 5,29 - con Lamborghini Collection N. 41 14,29 - con Passione Rally N. 52 14,29 - con Michel Vaillant N. 71 4,29
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Olanda 2,00; Polonia Pln. 9,10; Portogallo/Isole 2,00; SK Slov. 2,20; Slovenia 2,00; Spagna/Isole 2,00; Svizzera Fr. 3,00; Svizzera Tic. Fr. 3,00; Hong Kong HK$ 45; Ungheria Huf. 650; UK Lg. 1,80; U.S.A. USD 4,00.
52
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 14 APRILE 2014