Dove ogni corte ha la sua storia da raccontare

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VI
MERCOLEDÌ 16 APRILE 2014
GustaLO
il Cittadino
TERRITORIO
Dove ogni corte
ha la sua storia
da raccontare
Casolta, frazione di Mulazzano, conserva memorie antiche: quelle
della chiesetta che si apre ancora con la chiave ottocentesca, ma
anche il pianto di un genitore del V secolo sulla figlioletta morta
n Il portone ottocentesco viene aperto ancora con la chiave
originale, custodita dagli abitanti. È la signora Carla che bisogna cercare nelle vicinanze,
se si vuole visitare la chiesetta
di Casolta in orari diversi dalla
domenica mattina. Oggi lungo
via Tricolore non ci sono più le
osterie e i negozietti del secolo
scorso. Ma ogni cortile ha una
storia da raccontare, i pochi e
minuscoli vicoli hanno nomi
tramandati come “via d’le pole”, “via del coeur”. Incastonati
nel muro di un’abitazione privata, due frammenti di lapide
raccontano (dopo gli studi del
professor Alessandro Caretta
nel 1996) del pianto di un genitore di fede cristiana, sulla figlioletta morta a soli sette anni,
nel quinto secolo. Casolta è così:
silenziosa, gravida di significati
a volte inaspettati.
La chiesa sorge al centro dell’abitato. Un piccolo sagrato, il
portone che si apre, e dalle pareti traspare il silenzio. La statua della Madonna conservata
nell’abside fin dal 1627 ricorda
anche il periodo della sagra, che
cade la seconda domenica di
settembre, quando le rondini
rasentano le tegole delle cascine
e giocano tra sole e ombra. Del
capolavoro di Francesco Carminati detto “Il Soncino”, il cinquecentesco Madonna con Bambino, ora qui è conservata soltanto
la
riproduzione:
l’originale si può ammirare oggi
nel Museo diocesano di Lodi. Un
bene custodito con amore da
molti, la chiesa di Casolta. Come
monsignor Bartolomeo Codecasa, legatissimo a questo luogo; o
la signora Carla, che si è trasferita da Mulazzano quando si è
sposata, nel 1960, e da almeno
mezzo secolo tiene pulito l’antico oratorio (i suoi suoceri
inoltre per il loro 50esimo di
matrimonio offrirono l’imbiancatura delle pareti interne); ancora, chi ha fatto per anni la
manutenzione volontaria dell’orologio, nella torre campanaria che pende di qualche grado,
causa un piccolo cedimento del
ATMOSFERE
Sopra il titolo
il portone della
chiesa, che si
apre ancora
con la chiave
originale, In
alto a destra
la strada
principale,
l’avviso vicino
alle campane,
l’interno
dell’oratorio
e l’iscrizione
del V secolo.
Qui sopra la
facciata
della chiesetta
terreno. Addentrandosi negli
angoli più intimi della chiesetta,
nella minuscola sacrestia si
scopre un antico mobile a cassettoni, e il pavimento in marmo bianco, rosso e nero proveniente dalla Cattedrale di Lodi.
«Suonare adagio le campane»,
avverte ancora oggi una scritta.
E a proposito di campane: tra le
due di Casolta, una è dedicata a
San Michele e ha una strana storia, fatta di donazioni e controversie, sentenze e lati ancora da
scoprire.
Documenti storici e domande
sono venuti alla luce tra l’altro
in Una piccola storia, tante grandi
storie, di Egidio Tornielli. Ed è
l’autore stesso a segnalare
quanto, a partire dalla «campana di Casolta», ancora si potrebbe approfondire. Con quella
precisione e quella benevola
ironia di cui è capace soltanto
chi, luoghi e persone, davvero li
ama.
Raffaella Bianchi
L’ITINERARIO
IN BICI DA LODI
VERSO UN PAESE
CHE SEMBRA
FUORI DAL TEMPO
n Casolta è un nucleo che sembra essere rimasto ancora fuori dal tempo. Un agglomerato di antiche cascine, a
Casolta non sono sopravvissuti esercizi pubblici e ora vi
abitano settanta dei 5700 residenti del comune di Mulazzano. Un gruppo di case, quella di Casolta, che ha preservato dunque silenzi e ritmi quasi di un’altra epoca; eppure
vicinissimo a Lodi. Percorrendo infatti la pista ciclabile
che dalla città porta a Montanaso lombardo, si prosegue
fino ad Arcagna; poco dopo il Gabòn, l’olmo dalle antiche
radici presso l’edicola mariana di Arcagna, alla rotatoria
si svolta a sinistra, entrando così nel comune di Mulazzano. Poche le auto che transitano per questa via secondaria, che attraversa dapprima Mongattino e giunge in breve a Casolta. In questo periodo chi arriva vede giardini fioriti di glicine ed entra nella via principale di Casolta, lungo
la quale è situata anche la chiesetta dedicata alla natività
di Maria Santissima.