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Osservatorio Fillea Grandi Imprese e Lavoro
Newsletter Costruzioni e Grandi Imprese
Note di approfondimento ed informazione sull’industria delle costruzioni
24 – 31 ottobre 2014
a cura di Alessandra Graziani1 e Giuliana Giovannelli2, Centro Studi Fillea Cgil
I commenti della settimana
Economia
Prosegue il timido rimbalzo positivo nel III-IV trimestre 2014. Sale ad agosto l’indice del costo di
costruzione di un tronco stradale, torna a crescere, in ottobre, il clima di fiducia delle imprese. Nel 2013 diminuisce in
Italia la quota di famiglie gravemente deprivate.
Legislazione
Legge di stabilità. Ancora si aspetta la versione definitiva. Battaglia sull’iva al 4%.
Grandi imprese Continua la crisi per Rdb e Natuzzi.
Le notizie della settimana
Congiuntura:
Saie:
materiali edili:
dissesto idrogeol.:
6mila campanili:
legislazione:
i leader dell’industria edilizia promuovono la manifestazione (sito internet edilio, 25.10.14)
prezzi in caduta libera (Edilizia e Territorio, 27.10.14)
pronta la lista degli interventi (Edilizia e Territorio, 27.10.14)
altri 31 progetti finanziati (CorrierEconomia, 27.10.14)
resta al 4% l’IVA per nuove costruzioni (sito internet infobuild, 27.10.14)
Grandi imprese delle costruzioni:
Rdb:
Natuzzi:
slitta l’ok dei sindacati (Provincia Cremona, 28.10.14)
le banche anticipano la Cig (Corriere Mezzogiorno, 28.10.14)
Rapporti e studi:
Istat:
Istat:
Istat:
clima di fiducia delle imprese ottobre 2014 (Comunicato Istat, 28.10.14)
costo di costruzione di un tronco stradale agosto 2014 (Comunicato Istat, 30.10.14)
reddito e condizioni di vita anno 2013 (Statistiche Istat, 30.10.14)
Eventi:
Saie 2014. Bulit Evironment Exibition, Bologna Fiere 22-25 ottobre 2014
Congiuntura
Saie (25.10.14): I leader dell’industria edilizia promuovono il SAIE50, confermandone il ruolo di manifestazione
leader italiana delle costruzioni. “Un evento importante, in cui è possibile confrontarci e raccontare le innovazioni che
molte aziende italiane stanno producendo e che possono realmente cambiare il nostro modo di costruire andando
incontro alle esigenze del mercato.” Per Stefano Roncan, Direttore commerciale di Italcementi, questa edizione del
SAIE segna un deciso cambiamento di rotta, confermando la sua utilità anche per le aziende leader che hanno potuto
efficacemente presentare i nuovi prodotti e le nuove soluzioni. “Ma è stata un’edizione dove finalmente si è riusciti a
trasmettere una cultura dell’innovazione, integrando offerte per il mercato e un confronto aperto e proficuo con i
principali stakeholder. Come azienda, ma che come filiera del “Beton” abbiamo creduto nel SAIE e abbiamo vinto la
scommessa. Per questo l’anno prossimo torneremo, con nuove proposte.” (…)
Materiali edili (27.10.14): Crollo dei prezzi per i materiali delle costruzioni, difficoltà per i distributori con i
pagamenti a merce pronta, segnali di crescita per le nicchie dell'edilizia green e del «fai da te». Problemi inoltre per
molti distributori di rilevanza nazionale, che hanno difficoltà a finanziarsi con i riflessi che si riscontrano in modo molto
diretto sul mercato. Il monitoraggio trimestrale dell'osservatorio prezzi di «Edilizia e Territorio» mostra la forte
flessione del rame e dell'acciaio tondino, che perdono rispettivamente il 12,7%. e circa 1'11% rispetto a settembre del
2013. In forte sofferenza il settore del cemento, che dichiara ricavi ridotti del 50% e volumi di vendita sotto i 20
milioni di tonnellate. Il comparto registra una perdita di 21 impianti su 60 operativi nel 2008 con un calo produttivo
molto significativo che sfiora il 40% circa nella produzione in Italia. Un incremento di valori su base annua lo
registrano i materiali plastici. dovuto alle oscillazioni di costo delle materie petrolifere. L'alluminio registra un picco di
controtendenza: l'aumento, che oggi riporta un +12,7% circa, è da considerarsi transitorio per scarsità di riserve
anche se la produzione mondiale. rilevata dalla Borsa di Londra. risulta costante. Per la distribuzione, il 70% delle
categorie merceologiche relative al mercato del dettaglio e dell'ingrosso. sono cambiate le modalità di acquisto
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politiche [email protected]
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generate proprio da un collasso del mercato finanziario. Molti distributori segnalano che la merce oggi si paga ad
«avviso di merce pronta», il che significa che quando il materiale è pronto al magazzino del distributore, prima di
partire per essere consegnato, deve essere saldato. Le case produttrici rientranti nell'Ue non hanno più molta fiducia
negli operatori italiani e pretendono il saldo merce prima della consegna con un anticipo all'ordine che può arrivare
anche al 50% per certe tipologie di materiale, specie per il settore meccanico. Per materiali distribuiti da circuiti
affermati e consolidati le formule di pagamento si sono ridotte della metà e laddove fino a pochi mesi fa si
concedevano pagamenti a 60-90 giorni oggi i contratti si chiudono al minimo con un anticipo del 20% e un saldo a 30
giorni. Molti operatori segnalano serie difficoltà e molti altri hanno subito danni per aver corrisposto il dovuto pattuito
senza aver ricevuto quanto ordinato (soprattutto nel comparto impiantistico o per materiali speciali). (…)
(ALESSANDRO LERBINI)
Dissesto idrogeologico (27.10.14): Il Dpcm è pronto. Appena il Parlamento licenzia lo Sblocca Italia noi siamo
in grado di farlo partire». Il capo dell'unità di missione di Palazzo Chigi sul dissesto idrogeologico, Erasmo D'Angelis dal
Saie di Bologna, anticipa le azioni che il Governo si prepara ad avviare sul fronte della difesa del suolo, blindando
alcune opere. grazie alle nuove prerogative garantite dal DI n. 133/2014. Il tema riguarda l'articolo 9 del decreto. Con
le modifiche introdotte alla Camera, un Dpcm dovrà individuare un elenco di opere che saranno blindate rispetto ai
ricorsi: non potranno più essere congelate da sospensive, perché considerate prioritarie per la sicurezza pubblica.
Questa novità riguarderà un pacchetto ristretto di infrastrutture. Secondo quanto spiega D'Angelis: «Le abbiamo già
individuate. noi siamo pronti». ln dettaglio, si tratterà di una decina di casi, alcuni dei quali vengono già individuati:
«Certamente ci saranno i lavori del Seveso, quelli di messa in sicurezza dell'Arno, tutto il pacchetto di Genova e la
messa in sicurezza del fiume Sarno. Quest'ultimo intervento è vitale, perché ci sono già 217 milioni di curo di fondi
europei stanziati da spendere. Sbloccarlo è importante perché rischiamo di perderli». IL Dpcm sarà pubblicato,
secondo le previsioni. a pochi giorni dalla chiusura della legge di conversione. Quindi, intorno alla metà di novembre.
Contemporaneamente. dall'unità di missione arriva la notizia che un gruppo di tecnici sta iniziando a lavorare a un
pacchetto di criteri per la compatibilità delle nuove costruzioni con la difesa del suolo. Gian Vito Graziano, presidente
del Consiglio nazionale dei geologi, è stato coinvolto nella squadra, insieme al presidente del Consiglio superiore dei
lavori pubblici, Massimo Sessa. «Molto spesso - spiega Graziano - nel nostro Paese abbiamo fatto opere inutili. Bisogna
cambiare questa mentalità e pensare a come una nuova costruzione influisce. a monte e a valle. sul tema del dissesto
idrogeologico. Siamo mettendo insieme un gruppo di lavoro che preparerà dei criteri, da usare in fase di elaborazione
delle norme in materia»."
6mila campanili (27.10.14): Il programma «6000 Campanili», le cui opere realizzate con le prima tranche delle
risorse assegnate sono in dirittura d'arrivo, ha rifinanziato altri 59 progetti, di cui 31 nel Sud. Si tratta di piccole
infrastrutture nei Comuni con meno di 5 mila abitanti, che stanno rimettendo in moto l'economia meridionale. (…) Il
premier Matteo Renzi e il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi hanno perciò deciso di rifinanziarlo anche nel
2015. Quali sono i 31 progetti presentati dalle cinque regioni meridionali? In Puglia ne sono stati finanziati 2, il primo a
Giurdignano nel leccese, sulla riqualificazione energetica, il secondo ad Acquarica del Capo, per interventi su strade e
sotto-servizi. In Basilicata ne sono stati finanziati sette, di cui tre in comuni del materano, Valsinni, Colobraro e
Accettura, rispettivamente per lavori di valorizzazione scenografica del borgo antico, per la sistemazione della più
importante strada municipale, per la manutenzione delle reti viarie del centro storico. Gli altri quattro in piccoli centri
del potentino: a Tolve per la messa in sicurezza di una strada, a Rotonda per la realizzazione di infrastrutture
turistiche, a Vietri per la riqualificazione di un asse viario, a Ruvo del Monte per l'adeguamento del centro
polifunzionale. In Calabria, con i fondi del piano «6000 Campanili», sono stati finanziati 5 progetti: uno a Santa
Severina, nel crotonese, per il consolidamento di un'area, uno a Drapia, in provincia di Vibo Valentia, per il restauro
del Castello Galluppi, il terzo, il quarto e il quinto nel cosentino, rispettivamente ad Altomonte per ristrutturare Torre
Pallotta, a Plataci per la prevenzione degli incendi nei boschi, a Marano Marchesato per la manutenzione delle strade
locali. In Sicilia i progetti sono 9. La parte del leone la fa la provincia di Messina, con la valorizzazione turistica del
centro urbano di Gallodoro, la sistemazione del centro abitato di Castell'Umberto, la riqualificazione della spiaggia della
Gliaca a Piraino e l'adeguamento della rete di smaltimento delle acque a Montalbano Elicona. Nel catanese i progetti
che hanno avuto il via libera sono due: uno a Castiglione di Sicilia per la riqualificazione urbana e uno a Raddusa, per
là ricostruzione di una scuola. Uno è ad Alessandria della Rocca, nell'agrigentino, dove si sta riqualificando la piazza
retrostante la Chiesa del Carmine. Gli ultimi due nell'area palermitana: il primo a Petralia Soprana, per risanare il
palazzo comunale, il secondo a Gratteri per riqualificare la zona artigianale. Infine la Campania, dove i progetti
finanziati sono otto: tre in Irpinia, ad Aquilonia, Sani:Angelo dei Lombardi e Monteverde, tutti per adeguamenti
stradali. Due nel beneventano, a Colle Sannita per trasformare in casa-albergo per anziani un edificio comunale, e a
Sassinoro, per ripristinare una strada rurale. Due nel salernitano, a Latireana Cilento per la riqualificazione del centro
storico e a Caggiano per alcuni interventi di manutenzione. Infine l'ultimo nel casertano, a Gioia Sannitica, per la
riqualificazione del suo centro storico degradato.
legislazione (27.10.14): La Commissione al Bilancio ha bloccato la norma che era stata approvata dalla
Commissione Ambiente della Camera dei Deputati, nell’ambito dell’esame del decreto-legge 133/2014 “Sblocca Italia”
(DDL 2629/C), volta a prevedere a fronte di una riduzione, dal 10% al 4%, dell’aliquota Iva applicata sugli interventi di
recupero edilizio, un corrispondente aumento dell’IVA, dal 4% al 10%, per le nuove costruzioni. L’Associazione
Nazionale Costruttori Edilil si è tempestivamente attivata presso le sedi governative e parlamentari per evidenziare la
gravità di tale misura. L’ANCE, in particolare, ha rilevato che la disposizione, contraria alle norme europee, avrebbe
avuto effetti devastanti sul mercato della “prima casa, provocando un grave esborso finanziario a carico dei privati,
colpiti proprio su un bene che, invece, andrebbe tutelato anche fiscalmente. Il predetto aumento dell’Iva sulle nuove
costruzioni avrebbe, inoltre, acuito la disparità di trattamento fiscale tra l’acquisto da impresa e quello da privati,
favorendo le compravendite di abitazioni “usate” e disincentivando, invece, quelle aventi ad oggetto fabbricati nuovi,
con caratteristiche costruttive che li rendono molto performanti anche sotto il profilo energetico. L’incisiva azione ANCE
ha trovato pronto riscontro nel parere negativo reso dalla Commissione Bilancio che ha “bocciato” la norma, poi,
soppressa dalla Commissione Ambiente in sede referente. Sul provvedimento così modificato è stata posta dal
Governo, in Aula della Camera, la “questione di fiducia” votata nella serata del 23 c.m.. Successivamente, il decreto
legge che scade l’11 novembre 2014, passerà alla seconda lettura del Senato.
Grandi imprese delle costruzioni
Rdb (28.10.14): A tre giorni dalla scadenza che i sindacati e i commissari straordinari si erano prefissati, ovvero il
31 ottobre, manca ancora la firma dell'intesa sindacale necessaria per la vendita dello storico gruppo edile piacentino
Rdb: anche gli ultimi incontri si sono conclusi con un nulla di fatto e la società acquirente Geve, di Verona, non ha
ancora fornito risposte chiare sul futuro dei circa 300 dipendenti. O meglio, non ha ancora rivisto i numeri degli esuberi
confermando invece l'intenzione di assumere inizialmente solo 75 lavoratori. (…) Geve infatti non acquisterebbe solo
gli stabilimenti Rdb di Pontenure e Monticelli d'Ongina, nel Piacentino, ma anche quelli di Bellona (Caserta), Tortoreto
(Teramo) e Belfiore (Verona). Il tutto con un esborso economico di circa cinque milioni di euro. L'offerta è stata
accettata dai commissari straordinari, dal tribunale e dal ministero, ma per procedere è indispensabile l'intesa
sindacale. «Di fatto Geve si è presa ulteriore tempo per valutare la nostra proposta - conclude Varani chiedevamo
l'impiego di tutti i dipendenti applicando una cassa integrazione per ristrutturazione aziendale. Temo però che l'azienda
non si smuoverà troppo dall'intenzione di assumere solo 75 lavoratori, arrivando eventualmente a 120 nei mesi
successivi. (…) (Elisa Calamari)
Natuzzi (28.10.14): I dipendenti della Natuzzi, destinati a un altro anno di cassa integrazione, non rimarranno
senza salario: l'azienda, che non ha le disponibilità economiche per anticipare gli ammortizzatori sociali, chiederà i
fondi necessari alle banche grazie all'aiuto della Regione Puglia. In caso di necessità, infatti, la Regione coprirà i costi
del servizio (ovvero le spese per la tenuta del conto ed eventuali interessi) che altrimenti sarebbe a carico dei
dipendenti. Per questo c'è a disposizione un fondo di 100 mila euro, così come previsto dall'accordo siglato dall'ente
con l'Abi. Per tutto il resto, a cominciare dalla ridefinizione dei termini del contratto di solidarietà, la discussione dovrà
riprendere in Federlegno entro 15 giorni. È quanto emerso, ieri, al termine del tavolo regionale con rappresentanti
dell'azienda e dei sindacati, convocati dall'assessore al Lavoro, Leo Caroli. Per le parti, dopo i vertici romani tra
ministero dello Sviluppo economico e del Lavoro. (…) (Carmen Carbonara)
Rapporti e studi
Istat (28.10.14) Ad ottobre 2014 l’indice composito del clima di fiducia delle imprese italiane (Iesi, Istat economic
sentiment indicator), espresso in base 2005=100, sale a 89,3 da 86,9 di settembre. Il clima di fiducia delle imprese
migliora in tutti i settori: manifatturiero, dei servizi di mercato, delle costruzioni e del commercio al dettaglio. L’indice
del clima di fiducia delle imprese manifatturiere sale a 96,0 da 95,5 di settembre. I giudizi sugli ordini migliorano
lievemente (da -26 a -25, il saldo) e le attese di produzione rimangono stabili (a 2); il saldo relativo ai giudizi sulle
scorte di magazzino rimane invariato (a 3). L’indice del clima di fiducia delle imprese di costruzione sale a 77,5 da 75,5
di settembre. Migliorano le attese sull’occupazione (da -23 a -21 i saldi) ma peggiorano i giudizi sugli ordini e/o piani di
costruzione (da -48 a -50).
Istat (30.10.14) Nel mese di agosto 2014, l'indice del costo di costruzione di un tronco stradale con tratto in
galleria aumenta dello 0,4% rispetto al mese precedente e diminuisce dello 0,4% rispetto allo stesso mese del 2013;
l'indice senza tratto in galleria aumenta dello 0,6% rispetto al mese precedente e diminuisce dello 0,5% rispetto allo
stesso mese del 2013. Il contributo maggiore alla diminuzione tendenziale sia dell'indice del costo di costruzione di un
tronco stradale con tratto in galleria sia di quello senza tratto in galleria viene dal calo dei prezzi dei materiali
(rispettivamente -0,8 e -0,7 punti percentuali).
Istat (30.10.14) Nel 2013, il 28,4% delle persone residenti in Italia è a rischio di povertà o esclusione sociale,
secondo la definizione adottata nell'ambito della strategia Europa 2020. L'indicatore deriva dalla combinazione del
rischio di povertà (calcolato sui redditi 2012), della grave deprivazione materiale e della bassa intensità di lavoro e
corrisponde alla quota di popolazione che sperimenta almeno una delle suddette condizioni. Rispetto al 2012,
l'indicatore diminuisce di 1,5 punti percentuali, a seguito della diminuzione della quota di persone in famiglie
gravemente deprivate (dal 14,5% al 12,4%); stabile la quota di persone in famiglie a rischio di povertà (19,1%) e in
leggero aumento quella di chi vive in famiglie a bassa intensità lavorativa (dal 10,3% all'11,0%).