leggi - SOS Sanità

Download Report

Transcript leggi - SOS Sanità

Tratto da SaluteInternazionale.info
Formazione e attivismo in salute. L’esperienza
dell’International People’s Health University
2014- 07- 09 11:07:06 Redaz ione SI
Marianna Bet t inzoli, Chiara Bodini,
Francesca Cacciat ore, Ilaria Camplone, Riccardo Casadei, Elisa Cennamo,
Nadia Maranini, Alessandro Mereu, Marianna Parisot t o, Samant ha Pegoraro,
Mario St accioni, Susanna Zecca
Il People Health Movement è un moviment o globale di at t ivist i per la salut e,
present e in olt re 90 Paesi, che comprende associazioni, organizzazioni della
societ à civile, accademici, prof essionist i sanit ari; è una ret e di ret i che unisce
realt à molt o diversif icat e e moviment i dal basso, nel comune int ent o di
promuovere il dirit t o alla salut e per t ut t i e la Primary Health Care, mediant e un
approccio che sappia f arsi carico anche dei det erminant i sociali, polit ici,
ambient ali ed economici. Un moviment o che si è ciment at o anche nelle at t ivit à
f ormat ive.
Da diversi decenni si è mostrato quanto, nei processi di salute e
malattia, dinamiche di matrice biologica si intrecciano a condiz ioni
sociali, culturali, economiche, producendo correlaz ioni tra malattia e
f orme di cittadinanz a[1,2,3]. Nonost ant e la consapevolezza che ciò f accia
part e anche del pat rimonio cult urale di cert i ambit i della sanit à pubblica, di
f at t o l’at t uale impiant o dei servizi sanit ari, la f ormazione e le compet enze dei
prof essionist i sono ancora f ort ement e ancorat i a un paradigma di t ipo
biomedico[4,5]. T ale orient ament o, carat t erizzat o da approcci riduzionist i e
monodisciplinari, è f rut t o di un peculiare processo st orico e sociale e correla
con la dif f icolt à a met t ere in at t o rispost e di cura ef f icaci in presenza di
problemat iche di salut e complesse[6].
D’alt ra part e, gli inoppugnabili successi della biomedicina derivano dall’aver
reciso i legami della sof f erenza con il sociale, a prezzo di una
deresponsabilizzazione disciplinare rispet t o alle cause st rut t urali delle
pat ologie[7]. I percorsi f ormativi creano prof essionisti sempre più
specializ z ati, ma impreparati a f ar f ronte in senso pieno ai bisogni di
salute cui sono chiamati a rispondere. Inolt re, la t rasf ormazione dei bisogni
legat a alla sit uazione polit ico-economica, e alla conseguent e carenza
(relat iva) di risorse, int erroga la capacit à dei sist emi di welf are di af f ront are i
compit i di dif esa e promozione della salut e per t ut t i i cit t adini[8,9].
Da quest e rif lessioni, cont est ualizzat e nello scenario europeo, ha preso avvio
il corso int ensivo “The struggle for health”, organizzat o alla f ine dello scorso
anno in Grecia dal People’s Health Movement (PHM). Il PHM è un movimento
globale di attivisti per la salute, presente in oltre 90 Paesi, che
comprende associaz ioni, organiz z az ioni della società civile, accademici,
prof essionisti sanitari; è una rete di reti che unisce realtà molto
diversif icate e movimenti dal basso, nel comune intento di promuovere il
diritto alla salute per tutti e la Primary Health Care, mediant e un approccio
che sappia f arsi carico anche dei det erminant i sociali, polit ici, ambient ali ed
economici[10].
Il corso “The struggle for health” f a parte del programma International
People’s Health University (IPHU), che comprende momenti f ormativi
molto diversi dai classici corsi accademici[11]. Si t rat t a di vere e proprie
‘palest re per at t ivist i in salut e’, apert e a t ut t i, in cui non è più l’universit à il
luogo esclusivo di cost ruzione del sapere, ma le comunit à e i processi sociali
divent ano lo spazio in cui il (per)corso f ormat ivo prende vit a. L’edizione
svolt asi in Grecia, dedicat a all’analisi dello st at o di salut e in Europa alla luce
delle dinamiche economiche, polit iche e sociali in at t o, ha copert o la maggior
part e dei pilast ri cardine della salut e globale: dallo sviluppo dei sist emi sanit ari
alla loro dif esa in t empo di crisi, dalla migrazione all’accesso alle cure, dal
lavoro agli accordi di libero commercio. Quest i macroargoment i sono st at i
af f ront at i anche t ramit e f ocus specif ici sulla sit uazione greca, per f ornire ai
part ecipant i esperienze locali da inserire nel quadro t eorico.
La diversità dei partecipanti, per area disciplinare (dalle prof essioni sanit arie
alle scienze sociali), ruolo (st udent i, prof essionist i, operat ori, docent i,
ricercat ori), provenienza (olt re 20 Paesi, principalment e europei ma non solo),
è st at a una prima e f ondament ale carat t erist ica alla base della st rat egia
pedagogica del corso. A quest a si è associat o lo stile oriz z ontale nella
conduz ione delle attività, in cui il conf ront o t ra docent i e discent i, meglio
def init i come organizzat ori e iscrit t i, è sempre st at o st imolat o e promosso in
un clima di lavoro che ha f avorit o la condivisione dei saperi t ra t ut t i. Anche le
strategie di valutaz ione e autorif lessione andavano nella direzione di una
piena part ecipazione, mediant e la raccolt a di f eedback e la rinegoziazione in
it inere delle at t ivit à f ormat ive. Alcuni st rument i carat t erist ici del ‘processo
anarchico’ sono st at i messi in campo per f acilit are la comunicazione in aula
(per esempio, sono st at i scelt i in maniera condivisa alcuni semplici segni
convenzionali, t rat t i dalla Lingua dei Segni)[12].
L’approf ondimento dei vari argomenti è stato realiz z ato anche
attraverso lez ioni f rontali, ma largo spaz io è stato dato a metodologie
didattiche interattive quali lavori di gruppo, in cui ci si è interrogati su
come agire nei contesti di vita quotidiana. T uttavia, il f ulcro dell’agenda
sono state le esperienz e dirette con alcune realtà territoriali. L’incont ro
con persone che hanno, in diverso modo, elaborat o esperienze di
lot t a/resist enza alla crisi ha permesso di conoscere senza int ermediari alcune
dinamiche e di aggiungere complessit à ai t emi t rat t at i in aula. L’esperienza
t est imonia l’ef f icacia della prat ica come st rument o di rif lessione e
apprendiment o, element o int egrant e e imprescindibile per un processo
f ormat ivo radicat o nella realt à (come riconosciut o anche da alcune universit à,
vedi ad esempio il recent e post ).
La prima tra le esperienz e sul campo è stata la visita alla Social Solidarity
Clinic di T hessaloniki (Salonicco), nat a nel 2011 in conseguenza allo sciopero
della f ame di 300 migrant i senza accesso alle cure. Lont ana dalle logiche di
mero assist enzialismo, la clinica vuole essere un luogo in cui vivere realment e
la prat ica del cambiament o. Inf at t i, all’attività ambulatoriale, alla f armacia e
alla sala odontoiatrica si af f iancano spaz i e momenti di dibattito e
inf ormaz ione volti a rendere la comunità parte integrante della clinica
stessa, o meglio, part e int egrant e del processo di sensibilizzazione e
resist enza alle logiche impost e dalle polit iche di aust erit y, a garanzia
dell’accesso alle cure per t ut t i.
Ent rare nella clinica solidale ha permesso ai part ecipant i di incont rare alcune
delle persone che volont ariament e vi prest ano servizio, f iere di essere
considerat e ‘illegali’ dallo St at o perché garant iscono il dirit t o alla salut e a
cit t adini (greci e st ranieri) a cui, st ando alle leggi nazionali, sarebbe negat o.
Ecco come uno spazio di assist enza divent a t rasf ormat ivo: se è vero che i
processi di esclusione agiscono su t ut t i, è proprio l’incont ro nella lot t a che
met t e in discussione le relazioni di pot ere e le riscrive. Quello che prima era
uno spaz io creato dai cittadini per i migranti ora diventa lo spaz io che
tutti co-costruiscono. Chi passa per la clinica non è solo un pazient e, ma un
individuo che può e deve agire (per) il cambiament o, e ciò rende la Social
Solidarit y Clinic un vero e proprio laborat orio polit ico per la salut e[13].
Altrettanto signif icativo l’incontro con una delle resistenz e più accese
della Grecia e dell’Europa tutta: la dif esa del territorio della Calcidica. La
regione è at t ualment e scenario di uno dei più grandi proget t i di espropriazione
e dist ruzione dei t errit ori, che consist e nella t rasf ormazione di 31.700 et t ari di
f orest a in miniere d’oro a cielo apert o. Il proget t o di speculazione ha preso
f orma nel 2003, quando la compagnia T VX Hellas ha vendut o il t errit orio
dedicat o all’at t ivit à est rat t iva allo St at o greco; lo st esso giorno, lo St at o ha
t rasf erit o il possesso del t errit orio alla societ à Hellas Gold, senza
l’imposizione di t asse di t rasf eriment o ed esent ando la compagnia da obblighi
f inanziari in caso di danno ambient ale. Nonost ant e i t ermini del cont rat t o siano
st at i dichiarat i illegali dalla Commissione Europea, nel 2012, con il support o
dello St at o e sulla spint a delle polit iche di aust erit y, la societ à di imprese ha
iniziat o la dist ruzione della f orest a per dare il via alla cost ruzione della miniera.
Da allora le comunit à del nord della Grecia, che si sono messe in ret e nella
campagna S.O.S. HALKIDIKI, sono in lot t a per la dif esa del proprio t errit orio,
cont ro l’erosione della propria aut onomia e le violenze subit e (t ra cui
espropriazioni di t erreni e immobili, criminalizzazione della comunit à e
milit arizzazione del t errit orio)[14].
All’int erno di un percorso di apprendiment o che met t e al cent ro il ruolo delle
mobilit azioni sociali e ne divent a il megaf ono, l’incont ro con le persone che
quot idianament e dif endono e af f ermano ciò che è sempre st at o la loro vit a, e
che t ut t o a un t rat t o divent a illegale, è st at o uno dei moment i più
(t ras)f ormat ivi del corso. La dif esa del dirit t o alla salut e divent a solidariet à
con chi dif ende la sua t erra, simbolicament e la t erra (la vit a, la salut e) di t ut t i.
La terz a esperienz a di campo si è svolta in aula: è stata presentata la
storia della f abbrica Vio.me raccontata da uno degli operai protagonisti
dell’occupaz ione e della riapertura della f abbrica. La Vio.me, st abiliment o
indust riale di Salonicco, dava lavoro a circa ot t ant a operai e ha int errot t o le
at t ivit à, a causa della crisi, nel maggio 2011. Alla chiusura hanno f at t o seguit o
giornat e di scioperi senza ot t enere nulla. Mesi dopo, gli operai hanno deciso di
occupare la f abbrica e aut ogest ire la produzione, che è ripresa nel f ebbraio
2013. La nuova organizzazione non è gerarchica e viene port at a avant i t ramit e
assemblee. Si è opt at o per una dist ribuzione equa dei ricavi e per una
modalit à e orari di lavoro basat i sui desideri, sulle possibilit à e sulle necessit à
dei lavorat ori st essi. Nel processo assembleare si è rivalut at a anche la cat ena
produt t iva, modif icando i prodot t i da chimici a biologici per ridurre l’impat t o sia
sull’ambient e sia sulla salut e dei lavorat ori. T ut t o quest o ha st imolat o la
solidariet à della comunit à, che si è f at t a carico della nuova realt à creando, t ra
l’alt ro, una ret e inf ormale di dist ribuzione dei prodot t i (che, essendo ‘illegali’,
non possono accedere al mercat o f ormale). Olt re che garant ire la
sopravvivenza degli operai e delle loro f amiglie, quest a esperienza st a
ponendo import ant i domande di ordine sociale, economico e giuridico int orno
ai concet t i di bene comune e di produzione collet t iva[15].
Le attività del corso non sono f inite con il ritorno al quotidiano dei
partecipanti. La creazione di un net work di at t ivist i della salut e ‘espert i’ è
l’obiet t ivo esplicit o di ogni IPHU, ot t enut o grazie alla condivisione t ra i
part ecipant i così da permet t ere conf ront o e ispirazione sulle problemat iche
esist ent i, ma soprat t ut t o sulla co-cost ruzione di alt ernat ive possibili. La ret e
permet t e da un lat o di dare eco e risonanza int ernazionale a lot t e che si
sviluppano localment e, dall’alt ro di port are all’at t enzione locale bat t aglie
globali.
Come det t o all’inizio, i processi di salut e e malat t ia sono prof ondament e
int recciat i a dinamiche di mat rice socio-cult urale, economica e polit ica, così
come la (bio)medicina invest it a del compit o di f arsene carico. In un cont est o
at t raversat o da prof onde disuguaglianze, che segnano l’esclusione di ampie
f asce di popolazione da condizioni di ben-essere e di vit a degna, solo una
democrat izzazione dei campi del sapere e della salut e può agire come f orza
di cont rast o e riequilibrio. La f ormaz ione in tal senso non può avvenire tra
specialisti e in ambiti separati, dove è destinata a riprodurre f orme
storicamente stratif icate di sapere-potere, ma deve aprirsi alla
partecipaz ione di più soggetti possibile, nell’idea che la risposta a
problemi complessi non può che essere processuale, molteplice e
collettiva.
Marianna Bet t inzoli, Chiara Bodini, Francesca Cacciat ore, Ilaria Camplone,
Riccardo Casadei, Elisa Cennamo, Nadia Maranini, Alessandro Mereu,
Marianna Parisot t o, Samant ha Pegoraro, Mario St accioni, Susanna Zecca.
Nota: Le aut rici e gli aut ori, provenient i dalle aree disciplinari della medicina e
dell’ant ropologia, f anno part e di realt à collegat e alla salut e globale e al suo
insegnament o, nonché ai processi di t rasf ormazione della f ormazione in
salut e. T ra quest e: Associazione alt roVerso, Genova; Cent ro di Salut e
Int ernazionale, Universit à di Bologna (CSI); Medici Senza Camice, Roma; Ret e
It aliana per l’Insegnament o della Salut e Globale (RIISG); Segret ariat o It aliano
St udent i in Medicina (SISM); Cent ro Speriment ale per la Promozione della
Salut e e l’Educazione Sanit aria (CeSPES), Perugia. T ut t e/i sono inolt re part e
del People’s Healt h Movement (PHM).
Bibliograf ia
1. Scheper-Hughes N. Il sapere incorporat o. Pensare con il corpo in
ant ropologia medica crit ica. In Borof sky (a cura di), L’ant ropologia
cult urale oggi. Roma: Melt emi edit ore, 2012.
2. Farmer P. On suf f ering and st ruct ural violence. Social and economic
right s in t he global era. In Farmer P. Pat hologies of Power. Healt h,
Human Right s, and t he New War on t he Poor. Universit y of Calif ornia
Press, 2003.
3. Fassin D. L’espace polit ique de la sant é. Presses Universit aires de
France, Paris 1996.
4. WHO. T he World Healt h Report 2008: Primary Healt h Care Now More
T han Ever. Ginevra: World Healt h Organizat ion, 2008.
5. Marmot M. Fair Societ y, Healt hy Lives. London: T he Marmot review, 2010.
6. Minelli M. Capit ale sociale e salut e. In Cozzi D, Le parole
dell’ant ropologia medica. Piccolo dizionario. Marlacchi Edit ore, Universit y
Press 2012.
7. Bert G. Il medico immaginario e il malat o per f orza. Felt rinelli, Milano
1974.
8. St uckler D., Basu S., Suhrcke M., Cout t s A., McKee M. T he public healt h
ef f ect of economic crises and alt ernat ive policy responses in Europe: an
9.
10.
11.
12.
13.
empirical analysis. Lancet 2009;374(9686):315-23
Cost a G., Marra M., Salmaso S. et al., 2012, Healt h indicat ors in t he t ime
of crisis in It aly. Epidemiol Prev; 36(6):337-366.
People Healt h Movement : Phmovement .org
Int ernat ional People’s Healt h Universit y: Iphu.org
Graeber D. Proget t o democrazia. Un’idea, una crisi, un moviment o.
Milano: Il Saggiat ore, Milano 2014.
kiat hess.gr; vedi anche il video
Solidarity Clinic
14. Soshalkidiki.wordpress.com
15. Viome.org