Caso Ratti - Comune di Nova Milanese

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Caso Ratti, non c’è la registrazione Niente
traccia audio della seduta con le roventi
dichiarazioni sulle immobiliari domiciliate
nello studio del vicesindaco. Politici chiamati a
sforzi di memoria. Colombo: «Almeno tre le
società»
Non è rimasta traccia audio dell’ultimo consiglio comunale, la seduta in cui è esploso il «caso
Ratti». E’ nella riunione di fine settembre che il vicesindaco era stato messo nel mirino da parte
della minoranza di centrodestra per la domiciliazione nel suo studio di commercialista di imprese
del settore immobiliare che hanno operato a Nova. La mancanza di registrazione ha fatto infuriare
Antonio Colombo, capogruppo di Ncd: «Ci sono state dichiarazioni molto delicate e adesso non
risultano agli atti, non ne è rimasta traccia fedele. Abbiamo dubbi. Ma perché non si verifica
durante la serata se tutto funziona? Siamo pronti ad andare dal Prefetto». Il disguido è stato
comunicato durante la riunione dei capigruppo convocata mercoledì scorso. «Non si può mettere in
discussione la buona fede: in assenza del messo, un’altra dipendente era addetta quella sera a
preparare la sala consiliare. Per la signora era la seconda volta. Non si è accorta che la memory card
non era collegata a causa di un display che non funziona bene. Non si può dubitare della buona fede
– ha affermato il presidente del Consiglio Ugo Lina - Come concordato nella capigruppo, ogni
consigliere e assessore può fare una relazione, il segretario farà una sintesi che sarà rivista in una
seconda riunione. Il segretario è stato molto chiaro: la seduta non si può invalidare, a meno che
l’opposizione non voglia fare un ricorso al Tar». «E’ stato un banale problema tecnico non si deve
fare dietrologia. E’ già stata ordinata una manutenzione per evitare altri inconvenienti in futuro» ha
aggiunto Massimo Cattaneo, consigliere di maggioranza della civica Per Nova concretamente.
Ovviamente il nodo è lo scambio di battute sulle società immobiliari e l’assessore all’Urbanistica
Francesco Ratti. Il centrodestra continua a puntare il dito accusandolo di un presunto conflitto di
interessi. «Sono almeno tre le imprese che hanno sede presso lo studio del vicesindaco – ha
annunciato Colombo, mantenendo un certo riserbo in attesa di altri sviluppi e di acquisire nuovi
documenti - In Consiglio Ratti prima ha ammesso che era solo una, poi quando gli abbiamo
mostrato le carte, ha ricordato che ce n’è una seconda. Ora chiedendo agli uffici abbiamo avuto
conferma di una terza». «Nel primo Consiglio utile formalizzeremo una mozione di censura. Ci è
stato spiegato che può essere discusso e votato solo un invito al sindaco a togliere la delega
all’assessore. Non può essere l’assemblea a chiedere direttamente al vicesindaco di andarsene» ha
aggiunto l’altro Ncd Massimo Magro. Il sindaco Rosaria Longoni però ha già comunicato di riporre
massima fiducia in Ratti.