Sei folletti nel mio cuore - Istituto Comprensivo di Lanzo Torinese

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Transcript Sei folletti nel mio cuore - Istituto Comprensivo di Lanzo Torinese

classe 3 B scuola elementare Nino Costa
maestra: Chiara Perino
Capitolo I
Dentro una casetta tutta rossa, in un luogo segreto, vivevano sei
minuscoli folletti. Avevano nomi e caratteri molto diversi.
era sempre di ottimo umore. Si vestiva con i
colori presi in prestito dal Sole. Conosceva il segreto della
era un gran fifone. Pensava che il mondo
fosse pieno di pericoli. I suoi abiti verdi potevano cambiare colore
per mimetizzarsi.
era sempre molto triste. I suoi occhi erano
sempre umidi e la sua bocca rivolta all’ingiù. Si vestiva di blu
scuro.
era un sognatore. Con il naso all’insù e gli
occhietti spalancati. Il suo vestito era dipinto con tutte le sfumature
del cielo.
era molto nervoso. Era sempre convinto di
essere dalla parte della ragione. Il colore del suo vestito era rosso
come il suo viso quando andava su tutte le furie.
era un folletto pulito e ordinato a cui faceva
schifo ogni cosa. Si vestiva sempre di bianco e si lavava di
continuo.
A prendersi cura dei sei folletti c’era
dolce fatina
dai capelli d’oro. Aveva una bacchetta
magica che portava
una
Serenella scomparve una notte d’inverno in misteriose circostanze:
per un oscuro incantesimo la fatina venne cancellata sia dalla vita
che dalla memoria dei folletti.
La casa dei folletti era particolare: non aveva né porte né finestre,
era poco spaziosa ma per loro era come un nido caldo.
I sei folletti erano dei grandi lavoratori ma svolgevano una
professione insolita: ognuno di loro era…un’
La loro casetta rossa era infatti un
un bambino
che batteva nel petto di
Capitolo 2
E’ un bambino tanto sensibile! Il suo nome era Tommy, aveva
nove anni, il viso tondo e un po’ paffuto, la pelle chiarissima e una
spruzzatina di lentiggini sul naso. Intorno agli occhi color nocciola
cadevano ciocche di capelli castano-rossicce appiccicate dal gel.
Tommy viveva alla periferia di una grande città; possedeva
Ralph, un cane pastore tedesco, amava giocare con i videogiochi,
adorava le patatine fritte, i gelati e le torte al cioccolato. Con gli sci
ai piedi era un piccolo campione, a scuola non era una cima ma si
impegnava. Tutti: la maestra, la mamma, il papà, la sorella Martina
sostenevano che era un bambino sensibile. I suoi compagni lo
prendevano in giro, per fortuna c’era Chiara la sua migliore amica
che lo rincuorava.
Capitolo 3
Un’incredibile scoperta
Una mattina, nell’ora di matematica, il maestro Ugo disse a
Tommy che era sempre distratto, che non si impegnava e il
suo era il peggior compito. Diventò tutto rosso dalla
vergogna, corse in bagno e scoppiò a piangere. Mentre le
lacrime sgorgavano copiose, Tommy scorse nello
specchio di fronte a sé un minuscolo esserino vestito di blu
scivolare sulla sua guancia sospeso dentro una lacrima.
Cercò di prenderlo ma gli sfuggì. Nella notte sentì anche
delle voci provenire dal suo cuore.
Capitolo 4
Devo dirlo a qualcuno.
Finalmente Tommy si era fatto un’idea del perché fosse
così “sensibile”.
Aveva scoperto i colpevoli!
Erano i folletti che vivevano nel suo cuore! Doveva
liberarsi di loro ma non sapeva come fare; decise di
parlarne con la maestra Giulia, molto dolce e disponibile.
Tommy non fu preso sul serio e anzi anche un po’ deriso.
Capitolo 5
Una sorpresa nel freezer
Un po’ amareggiato, tornato a casa, si avviò verso il frigo
perché aveva fame. Con molta sorpresa vide volteggiare tra
i cubetti di ghiaccio un minuscolo esserino nero a cavallo di
una piccola scopa.
Si chiamava
, detta
e
diceva di conoscere molto bene i folletti che vivevano
dentro a Tommy.
Un tempo viveva anche lei con loro ma siccome erano
molti rumorosi e fastidiosi se ne era andata e ora voleva
vendicarsi di loro. Promise a Tommy di aiutarlo a risolvere
i suoi problemi.
Capitolo 6
Questa sì che è vita
si posizionò a cavalcioni sul naso
di Tommy e ogni volta che un folletto cercava di risvegliare
in Tommy un’emozione, Renza recitava:
Il mattino dopo
Lacrime di pipistrello
ruggito di leone
qui non c’è posto per l’emozione!
Sbadiglio di mucca
Sospiro di gnu
Dormi folletto, precipito giù!
A quelle parole i folletti come per magia si
addormentavano per delle ore. Decisero allora di fuggire
dalla loro amata casetta che si era ormai trasformata in una
prigione. Ma come sfuggire al controllo della strega?
Capitolo 7
Un piano per la fuga
Approfittando di un sogno fatto da Tommy nella notte, i
folletti uno dopo l’altro riuscirono ad uscire dal cuore del
bambino.
Si rifugiarono dentro un vecchio scarpone abbandonato
da Tommy nella sua cameretta che diventò la loro nuova
casa.
Capitolo 8
Uno strano senso di vuoto
Il mattino dopo Tommy si sentiva vuoto; cercò la sua amica
Renza e dopo un po’ scoprì la verità: i folletti se ne erano
andati e la strega aveva preso il loro posto; ora si trovava in
fondo al suo cuore.
Tommy non provava più nessuna emozione.
Capitolo 9
Anche i folletti sognano
I folletti intanto, stufi di vivere in uno scarpone da sci puzzolente,
sognavano di vivere in luoghi per loro ideali. Sputacchione
sognava la città di CONTROLLOPOLI, molto pulita e raffinata.
Stuporello voleva raggiungere AROBALENIA, un luogo
magico. Scatto diceva di voler andare a PERFETTOLANDIA
dove tutto andava sempre nel migliore dei modi. Tremolino
voleva vivere a PORTOSICURO dove non c’erano pericoli.
Gaietto invece sapeva di vivere bene ovunque e non cercava mete
lontane. Lacrimoso invece voleva raggiungere la città di
BORGOFELICE dove non esisteva la tristezza. I sei folletti
decisero di partire e di raggiungere ognuno il proprio luogo ideale
ma di ritrovarsi dopo un mese e raccontare le loro esperienze. Solo
Tremolino , troppo pauroso, ritornò nello scarpone senza essere
visto.
Capitolo 10
Guai in arrivo
Tommy intanto si cacciò in un guaio serio. L’ultimo
giorno di scuola ci fu una gita allo zoo. Privo di sentimenti
e di buonsenso si arrampicò sulla recinzione della gabbia
dei leoni, cadde pesantemente a terra. Fu portato in
ospedale dove gli curarono le ferite. Tremolino che, per
paura del viaggio era rimasto nello scarpone, quando vide
Tommy in quello stato, si pentì di non essere rimasto nel
suo cuore.
Capitolo 11
Alla ricerca del luogo dei sogni.
Gli altri folletti intanto stavano raggiungendo i luoghi
tanto desiderati. Scatto fu il primo ad arrivare nella città dei
suoi sogni:
La regola di questa città era
tutti vivevano la loro vita cercando di accontentare gli altri
anche quando le richieste erano davvero assurde. Scatto
cominciò a dire a tutti di ribellarsi e così fu cacciato.
Stuporello raggiunse ARCOLALENIA con l’aiuto di un
gabbiano. Subito fu incantato dalla bellezza del luogo ma
poi il mostro ABITUDINE che colpisce chiunque pensò di
non aver più nulla da scoprire, gli rese la vita impossibile e
se ne andò.
Capitolo 12
Continua la ricerca dei luoghi dei sogni
Anche a BORGOFELICE Lacrimoso non si trovò bene: bisognava
solo sorridere e festeggiare e non era ammessa nessuna forma di
sofferenza. Lacrimoso aiutò a guarire un vecchio malato di morbillo e
poi abbandonò la città. CONTROLLOPOLI, era una città troppo
pulita, troppo perfetta, troppo asettica tanto da non accettare nemmeno
la presenza
di animali. Sputacchine salvò la vita di un coniglietto e
riprese la via del ritorno.
Capitolo 13
Il segreto della felicità
A differenza dei suoi amici Gaietto non cercò un luogo dei sogni: a
lui bastava essere libero, godere di ogni occasione che il mondo
gli offriva. Fece amicizia con un’ape e a lei svelò il segreto della
riuscire a vedere nelle piccole cose che ci
circondano tutti i lati positivi.
Capitolo 14
l’incantesimo del mago gelone
Tommy intanto senza folletti nel suo cuore era diventato triste e
indifferente a tutto. Un giorno la strega Renza gli raccontò di come
un mago, il mago
, la trasformò da fata a strega. Il
mago Gelone era tutto vestito di bianco, aveva gli occhi di ghiaccio
ed era avvolto in un mantello intessuto di cristalli di neve. Promise
alla fata di renderla libera, priva di sacrifici e padrona della sua
vita. Fece sparire la sua bacchetta magica e le regalò la scopa
dell’oblio: sarebbe diventata invisibile e tutti si sarebbero
dimenticati di lei. Tommy ora sapeva la verità: era diventato un
bambino senza emozioni, indifferente, privo della forza di
cambiare le cose.
Capitolo 15
Il giorno del raduno
Tremolino aveva ascoltato tutta la storia e, quando i folletti
ritornarono dai loro viaggi, lui che non si era mosso raccontò di
sapere tutta la verità e ricordò il nome di serenella ai suoi amici.
In un attimo tutti si ricordarono della fata e scoprirono
dell’incantesimo del mago Gelone.
Tommy intanto non aveva più interessi, non aveva più amici e se
ne stava tutto il giorno a fissare il soffitto con un’espressione ebete.
I folletti decisero di aiutarlo. Per spezzare l’incantesimo dovevano
recuperare la bacchetta magica di Serenella!
Capitolo 16
Missione disgelo
Annullare l’incantesimo del mago non era certo un’impresa facile.
A Stuporello venne una fantastica idea: quella di usare uno
specchio, riflettere la luce del sole e sciogliere così l’acqua gelata
del laghetto dove il mago Gelone aveva gettato la bacchetta
magica. Con un po’ di fatica l’obiettivo fu raggiunto e una volta
recuperata la bacchetta si doveva rientrare nel cuore di Tommy,
far toccare a Renza la bacchetta e trasformare la strega in
Serenella, la fata buona.
Capitolo 17
Bentornata Serenella!
Serenella ritornò nel cuore di Tommy e con questa formula fece
dimenticare tutto al bambino.
Lacrime di luna
Sorrisi di stella
Vai vecchia scopa
I ricordi cancella.
Cancella la strega
I folletti e i leoni,
riapri il suo cuore a
( da: SEI Folletti nel mio cuore- R. Corallo)
Filastrocca delle emozioni
per bambini allegri o musoni.
Se son triste una lacrima scende,
ma se esce il sole il sorriso splende.
Braccia conserte se sono arrabbiato,
ma se ho paura trattengo il fiato.
Spalanco gli occhi sorpreso mi sento,
poi con gli amici gioco contento.
Le provan tutti queste emozioni,
adulti, bambini, allegri o musoni.
E per finire la filastrocca
fare un giro ora mi tocca
Batto le mani,
faccio un saltino
e qui concludo con un inchino.
Nel bel mezzo della notte scura scura
Ecco senti arrivare la PAURA
Nel cielo della tua camera ora il silenzio è sceso
E il più piccolo rumore ti giunge inatteso.
Le ombre sulle pareti si trasformano in mostri terribili
E sotto le coperte quelle figure diventano orribili.
Alla porta del tuo cuore lei comincia a bussare
Forza, concentrati, chiudi gli occhi e lasciala andare.
Con calma fai un respiro profondo
Gonfia la tua pancia come un pallone intorno al Mondo.
Lasciati guidare dai pensieri vellutati
Fatti cullare dai sogni zuccherati.
Inclina poi la testa di qua e di là
Vedrai che la paura presto svanirà.
( M.Ruggi)
Sono tutto arrabbiato
un vulcano che erutta
Cosa mi è capitato?
un’onda che spruzza.
Ho il faccin tutto rosso
Come faccio a calmarmi?
E mi sento un po’ scosso.
Io vorrei rilassarmi!
Pesto i piedi per terra e
vorrei far la guerra.
Ho bisogno di urlare
Sento tutti nemici
Anche i miei cari amici.
Son tutto nervoso
E mi sento furioso,
una bomba che scoppia
un tornado che soffia
Di correre e saltare
Di una parola d’amore
Di un abbraccio dal cuore.
Questo è quello che mi aiuta
E la rabbia tramuta
In una pace tranquilla
In una calma che brilla!
Non dovevo aver paura
la mia casa è ben sicura.
Nessun mostro o fantasma
ci viene a far la nanna:
loro abitan lontano
e a quest’ora russan piano,
coricati nei lettini
sognando topolini.
Ogni mamma sta cullando
e il suo bimbo rassicurando:
che sia mostro, alieno o umano
un ragnetto o un marziano.