Lo Schiaccianoci - I.C. Nuvolento

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Transcript Lo Schiaccianoci - I.C. Nuvolento

Il balletto romantico
Il Romanticismo fu una corrente artistico-letteraria che si diffuse in tutta l'Europa in maniera
uniforme a partire da Regno Unito e Germania. Chi si riconosceva nel movimento romantico
dichiarava una ribellione alle regole del classicismo antico, in particolare come reazione al
manierismo caratteristico del Settecento, dichiarando l'intenzione di indagare più profondamente
nell'animo umano. Da qui una grande attenzione per l'occulto, la magia, il soprannaturale, l'esotico,
il distante nel tempo e nello spazio. La Francia, e in particolare il Teatro de l'Opéra di Parigi,
divenne il luogo d'eccellenza del balletto, fungendo da esempio per il resto dell'Europa. Fu in
Francia infatti che venne creato il balletto considerato punto di partenza del romanticismo nella
danza: La Sylphide (1832). La trama rifletteva in pieno i temi cari al romanticismo: l'amore
impossibile tra un uomo e uno spirito, l'ambientazione in Scozia, magie e spiriti danzanti (le silfidi
appunto). La Sylphide diventò il prototipo di molti altri balletti basati sullo stesso tema tra i quali il
più celebrato fu Giselle (1841), che immortalò un'altra grande ballerina, Carlotta Grisi, e si distinse
per il libretto creato da Théophile Gautier e le musiche composte da Adolphe Adam.
Il pubblico accorreva a questi balletti grazie anche alla curiosità generata dai nuovi costumi teatrali
e dalle nuove tecniche di danza.
La Bayadère
Le gonne diventavano più leggere e più corte, si usavano le scarpe da punta per sottolineare il
distacco della ballerina dal mondo terreno e apparve il tutù (inventato da Eugéne Lamy proprio per
La Sylphide).
La danza maschile perse gradualmente la sua supremazia. Vennero creati ruoli incentrati sulla
ballerina eterea e romantica, le donne dominavano la scena, gli uomini furono messi in ombra e
relegati al ruolo di partner, diventando semplici porteur. Spesso i ruoli maschili venivano
interpretati da danzatrici en travesti, come ad esempio accadde per il ruolo di Franz nella prima
rappresentazione di Coppélia (1870).
Alla fine dell'Ottocento, il ruolo de l'Opéra di Parigi perse il predominio e il balletto romantico
rinacque a nuova vita e in tutto il suo fasto nelle creazioni dei grandi balletti narrativi di Marius
Petipa, coreografo dei Balletti Imperiali presso la corte russa. Questi balletti, capisaldi della danza
arrivati fino ai giorni nostri, trattano di racconti fiabeschi, fantastici o esotici, come Il lago dei cigni,
La bella addormentata, Lo schiaccianoci (tutti con la musica di Pëtr Il'ič Čajkovskij), o come La
Bayadere (musica di Ludwig Minkus).
Anna Pavlova interpreta Giselle, primi decenni del XX secolo.
Il balletto imperiale russo
La nascita del balletto russo coincide con la fondazione dell'Accademia di Danza presso il Teatro
Mariinskij di San Pietroburgo nel (1738) diretta dal Maestro francese Jean-Baptiste Landé durante il
regno della zarina Anna di Russia (1693-1740). Quando, nel 1762, Caterina la Grande salì al trono,
la sua festa per l'incoronazione fu un imponente spettacolo di danza per il quale furono impiegate
circa 4000 persone. Vennero invitati dall'Italia e dalla Francia maestri di balletto per organizzare
l'evento. Caterina II contribuì in maniera determinante allo sviluppo della danza in Russia. Chiamò i
migliori coreografi dall'Europa ad insegnare nell'accademia. Dal 1870 fu poi la volta del maestro
dei maestri, il francese Marius Petipa che diresse i balletti imperiali per circa un trentennio creando
i più grandi capolavori della storia del balletto tra cui: La bella addormentata (1890), Il lago dei
cigni (1895, in collaborazione con Lev Ivanov) e Lo Schiaccianoci (1892), la cui coreografia si
deve però a Lev Ivanov. Figlia di tutto ciò è anche una tra le più prestigiose scuole di balletto della
Russia: la scuola del Teatro Bol'šoj di Mosca.
Lo Schiaccianoci (balletto
Lo Schiaccianoci è un balletto con musiche di Pëtr Il'ič Čajkovskij (op. 71), il quale seguì
minuziosamente le indicazioni del coreografo Marius Petipa e, in seguito, quelle del suo successore
Lev Ivanov.
La storia deriva dal racconto Schiaccianoci e il re dei topi di Ernst Theodor Amadeus Hoffmann
(1816).
Costumi originali di Vsevoložskij per la prima del balletto, 1892
Atto I
L’azione si svolge in una città tedesca agli inizi del XIX secolo. Sta calando la notte. È la vigilia di
Natale e le strade sono affollate di gente festosa. Drosselmeyer, un eccentrico inventore di giocattoli
molto amato dai bambini, viene invitato a casa del signor Stahlbaum. Il salone di casa Stahlbaum è
decorato magnificamente e al centro vi è un grandioso albero di Natale. Arrivano gli ospiti.
Drosselmeyer entra nella stanza portando doni per i bambini. Masha, la figlia del signor Stahlbaum,
riceve un pupazzo a forma di schiaccianoci. La festa sta per iniziare: adulti e bambini accorrono. I
bambini giocano a mosca cieca e Drosselmeyer prende parte al gioco. È proprio lui ad essere
bendato e Masha è la prima a venire acciuffata. Dopo il gioco iniziano le danze. Drosselmeyer si
traveste da mago e inscena uno spettacolo di marionette e burattini: il Re dei topi vuole rapire la
Principessa ma il coraggioso Schiaccianoci lo uccide e salva la fanciulla. Drosselmeyer ha idee
inesauribili e organizza altri giochi per i bambini, ma lo schiaccianoci rimane il giocattolo preferito
di Masha. Franz, il fratellino di Masha, le strappa di mano lo Schiaccianoci staccandogli la testa dal
corpo. Drosselmeyer lo ripara subito mentre Masha lo conforta. È tardi e gli ospiti se ne vanno. La
festa è finita. Le candele sull’albero si spengono. Masha augura la buona notte allo Schiaccianoci e
la governante l’accompagna a dormire.
Atto II
Masha è a letto e si addormenta subito. Sogna dei grandi topi che invadono la sala da pranzo
capeggiati dal loro Re. Lo Schiaccianoci guida i soldatini di latta all’attacco. Masha lo segue e
reprimendo la paura getta la sua pantofola contro il Re dei Topi in un momento decisivo per la
battaglia, salvando così lo Schiaccianoci. Il Re dei Topi è sconfitto e scompare con le sue truppe.
Drosselmeyer trasforma Masha in una bella Principessa e lo Schiaccianoci in un bel Principe, in
viaggio per una terra incantata nel bel mezzo di una tormenta di neve.
Atto III
Masha e lo Schiaccianoci navigano su un fiume magico. Lo Schiaccianoci sconfigge uno stormo di
pipistrelli e i due giovani continuano il loro viaggio. Iniziano i festeggiamenti. Masha e lo
Schiaccianoci sono felici, danzano e prendono parte alla festa.
Epilogo
Masha dorme ancora. Sta per farsi giorno e il suo sogno magico svanisce mentre si risveglia.
Storia del balletto
Olga Preobrajnskaya e Nikolaj Legat in Lo Schiaccianoci (circa 1900).
Pëtr Il'ič Čajkovskij compose le musiche del balletto tra il 1891 e il 1892.
La prima rappresentazione ebbe luogo il 18 dicembre 1892 presso il Teatro Mariinskij di San
Pietroburgo, Russia. Fu condotta interamente dal compositore italiano Riccardo Drigo e
coreografata dal ballerino russo Lev Ivanov: questa esecuzione tuttavia non riscosse successo[1].
Da ricordare che il ruolo di Clara era interpretato da una bambina della scuola di ballo del Teatro
Mariinskij.
La suite, estremamente popolare in sede concertistica, fu realizzata nell'agosto 1892 dal musicista
stesso, che a differenza degli altri due propri balletti, per i quali non era convinto a creare una
"Suite", lo fece su invito come "anteprima" della prossima realizzazione , addirittura quando non
era stata ancora iniziata l'orchestrazione integrale del balletto (i primi numeri furono proprio quelli
della "Suite")[2]. La diresse personalmente a San Pietroburgo il 7 marzo 1892 (ovvero il 19, data
occidentale), con un esito trionfale (vi furono bis). La "Suite" (op.71a) dura una ventina di minuti,
utilizzando lo stesso organico dell'opera ballettistica [3].
Una novità in quest'opera è la presenza di uno strumento che fu visto dal compositore a Parigi: la
celesta. Čajkovskij lo volle assolutamente inserire nell'organico strumentale e lo aggiunse in alcuni
passaggi del secondo atto: Scene iniziali, Passo a due (Danza della Fata Confetto) e Apoteosi con
associazione al personaggio della Fata..