I numeri del gruppo Save

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Transcript I numeri del gruppo Save

Il Sole 24 Ore
Domenica 23 Novembre 2014 - N. 322
18
LETTERA AL RISPARMIATORE
AEROPORTI IN BORSA
Save spinge sulla crescita
del polo del Nord Est
Più voli intercontinentali
I numeri del gruppo Save
IpotesinewcotraVeronaeBergamopergestireloscalodiBrescia
IcontrasticonSea-Afine2014targetdi10,5milionidipasseggeri
9 mesi 2013*
rescere nel traffico, soprattutto intercontinentale. Poi, ampliare la
struttura aeroportuale di Venezia.
Inoltre, proseguire nel processo
d’integrazione con la Catullo Spa, cui fanno
capo gli scali di Verona e Brescia. Sono tra le
prioritàdiSaveperspingereilbusiness.
La società, nel recente passato, è tornata a
concentrarsisullagestionedeiterminalidellaCittàdellaLaguna(MarcoPolo)ediTreviso(Canova).Save,conl’eccezionedei servizi nei due scali, ha infatti ceduto il 50% della
controllata Airest (ristorazione in viaggio e
Travel retail) ai francesi di Lagardere. La rimanente quota, di cui il gruppo transalpino
con un meccanismo di opzioni «put and
call» potrà diventare titolare entro il 2016, è
iscrittaabilanciotrale«attività/passivitàdestinate alla vendita». Analogamente al 40%
detenuto in Centostazioni, la partnership
con Ferrovie dello Stato che gestisce un
network di 103 medie stazioni italiane. Insomma, la società veneta si è ri-focalizzata
supistediatterraggioescaliaerei.
Quelmondodovel’obiettivoècreareilpolo del Nord Est. In questa direzione i passi
compiuti sono diversi. Save infatti, in esecuzione dell’accordo con i soci di riferimento
della Catullo spa, dapprima ha acquisito il
2%delcapitalediquest’ultima(quotacedutagli dal comune di Villafranca). In seguito ha
sottoscritto un aumento di capitale dedicato, arrivando a detenere nell’ottobre scorso
il35%dellasocietàveronese.L’obiettivo?Replicare il modello utilizzato per l’aeroporto
di Treviso. Cioè: da una parte, d’intesa con
glialtri soci, sviluppare le strategie di crescita; e dall’altra, passo dopo passo, aumentare
il proprio peso per potere esercitare a pieno
titoloilruolodisocioindustriale.
Aldilàdeglisviluppifuturi,ilrisparmiatoreesprimeperòunaperplessitàdifondo:l’integrazionetra duescali cosìvicini(Verona e
Venezia) rischia di creare sovrapposizioni.
Save rigetta l’obiezione. La messa a sistema
degli aeroporti, viene sottolineato, è l’unica
strada che permette, dopo avere analizzato
la domanda, di soddisfarla in modo efficiente. Ad esempio, la presenza di un unico soggetto che dialoga con le compagnie consente di avere (e offrire) servizi più efficienti e,
quindi, redditizi. Non solo. Save ricorda che
gli scali in «dote» alla Catullo spa (Verona e
Brescia)si trovanoin un’importantearea sia
perilturismocheperilbusiness.Unagestione industriale, e coordinata, può quindi
estrarre valore. Proprio in quest’ottica si inserisce la proposta che la stessa Save porta
avanticonriferimentoallo scalodiBrescia il
quale,tra isuoiatout,vanta lafocalizzazione
sultrasportodellemerci.
Ebbene,daunpo’ditempoCatullospaela
Sacbo (società che governa lo scalo di Orio
AlSerio)discutonosullapossibilitàdidefinire una collaborazione industriale proprio
sull’aeroportodiBrescia.
Suquestofrontel’ideadiSaveèdiarrivare
acostituiretralaSacboeCatullounanewco.
C
Una società, partecipata pariteticamente,
con cui concretizzare la gestione del terminalediBrescia.
Aldilàdellanewco,l’obiettivodellapossibile collaborazione è lo sviluppo industriale
dellascalo.Enonsolo.Lasperanzaèchepossacostituireunelementodi«pacificazione»
tra la stessa Catullo e Sacbo. Lo scalo bergamasco, infatti, ha presentato ricorso al Tar
controlaconcessionedellasocietàveronese
su Brescia. Vinto il primo grado, il procedimento è stato impugnato dalla Catullo. La
collaborazione,nelmomentoincuiiniziasse
aprendereforma,potrebbeindurreasepellirel’asciadiguerra.Egiàil25novembreprossimo,giornoincuiilricorsosaràalConsiglio
diStato,potrebberotrarsileprimevalutazioni:leparti,d’accordo,avrebbero infatti decisodichiedereilrinviodell’udienza.
ManonèsolamentelapistadiBrescia.DeveinfattiricordarsichelaSea,gestorediMalpensa e Linate, (e socia al 30,98% in Sacbo),
hapresentato ricorsoal presidente della Re-
STRATEGIE E CONGIUNTURA
La recessione in Italia e il rallentamento
in Eurolandia creano dubbi sul business
L’aziendarivendica la capacitàdi crescita
durante la crisi e il suo focus internazionale
che permette di resistere alla congiuntura
pubblicacontrolavenditadel2%diazionida
parte del Comune di Villafranca a Save.
Cioè, la prima mossa che ha poi consentito
l’aumentodicapitaleal35%.Aldilàdellemotivazionidelricorso,ilrisparmiatoresiinterroga sulle possibili conseguenze negative
perla strategiadel gruppo.La Save nonsi dicepreoccupata.L’operazioneconilcomune
diVillafranca,èl’indicazione,èpassataalvagliodegliorganicompetenti:dal Ministeroa
Enac, oltre che dai legali e dagli advisor.
Quindi, è la conclusione, c’è alcun timore.
Fin qui l’espansione verso Ovest: quali però
lepossibilità sul fronte dell’Est? In particolarerispettoalloscalodiTriestedove,direcente, c’è stata una nuova «apertura» da parte
della Regione Friuli Venezia Giulia? Qui Saveèchiara:allostatoattualec’ènessunanovitàdirilievo.
Ciòdetto,nonèperòsolamentelacrescita
peraggregazioni.Traifocusdelgruppoc’èil
piano d’investimenti sullo scalo di Venezia.
Così, nei prossimi 24 mesi, sono previsiti 120
milioni di Capex . Esborsi per diversi interventi: dall’allargamento del «landside» del
Terminalaltapisroulantchecollegheràl’aeroportoallaDarsena.Unmixdiopereilqualedovrà«accompagnare»lacrescitadeltrafficoaereo.
Già, il traffico aereo. Su questo fronte, a
ben vedere, un dubbio è inevitabile: l’Italia
(sempre in recessione) e l’Europa soffrono
la congiuntura negativa. La stessa crescita
mondiale è stata abbassata, sul 2015, al 3,7%.
Ebbene, simili dinamiche possono limitare
losviluppodell’attivitàdegliaeroporti,compresiquellidiSave.
La società invita ad analizzare il tema menosuperficialmente.Inprimis,nonostantela
crisi domestica, dal 2007 alla fine del 2013 il
sistema aeroportuale di Venezia, nella dinamica dei passeggeri, ha sovraperformato sia
l’Italiachel’UnioneEuropea.Ilchemostra,è
l’indicazione,di comel’aziendasia capacedi
crescere anche in periodi difficili. Un andamento che, tra le altre cose, è conseguenza
delladiversificazionedell’offerta.Inparticolare, grazie ai voli internazionali che rendonopiùresistenteilbusinessallacongiuntura
locale. Peraltro, afferma Save, proprio sul
fronte dei voli intercontinentali c’è la volontà di crescere. L’obiettivo? Aprire una o due
nuove tratte dirette l’anno. Il focus è
sull’Asia e poi il rafforzamento dei collegamenticonilNordAmerica.SenzadimenticareilMedioOriente.Qui,adesempio,èavviatoildialogoconAlitalia-EitihadperunpossibilenuovovoloVenezia–AbuDhabi.Sequesti i possibili sviluppi futuri, quale però l’attualeandamentodeltrafficopasseggeri?Nei
priminovemesidel2014,seppureiricavisono saliti (+3,8%), il numero dei viaggiatori
nei cieli di Venezia (+1%) e di Treviso
(+0,9%) è cresciuto meno della media italiana(+4,1%). Il che inducepreoccupazione. La
Save rigetta il dubbio. Dopo anni di forte incremento è normale la stabilizzazione del
trend. Peraltro, il numero dei movimenti di
aeroplanièstatominoree,diconseguenza,è
salito il tasso di riempimento degli stessi. Il
che,aggiunge Save, è l’indizio della probabile futura nuova accelerazione di passeggeri.
I quali, a fine 2014, a quanto dovrebbero arrivare? Save indica che l’obiettivo, per l’intero
sistema aeroporti di Venezia, è di arrivare a
circa 10,5 milioni a fine esercizio. Quell’esercizio che, rispetto alle variabili di conto economico, secondo Save dovrebbe vedere un
andamento in linea con i primi nove mesi.
Target precisi? La società non ne fornisce.
Ciò detto, può desumersi che il fatturato e
mol dovrebbero essere in rialzo sul 2013. La
bottomlineinvece,chegiàneiprimi9mesiè
risultatain discesaa causadei maggiori onerifinanziariconseguentialdividendostraordinario,saràinferiore.
Fin qui il bilancio. L’esperto, però, guarda
un altro elemento: la partecipazione nell’aeroporto belga di Charleroi. Qui la Commissioneeuropeahacompletatol’iterrelativoalladenunciadiaiutidistatoneiconfrontidelloscalo.Ladecisionefinalesaràpubblicata a
breve e potrebbe comportare un incremento annuo del canone di concessione di circa
12milioni.Unacifranondapoco.LaSave,dal
canto suo, attende la pubblicazione e, insieme allo Stato Vallone, presenterà ricorso alla decisione. L’azienda è comunque confidentechel’indicazionesaràrivista.L’aumento ipotizzato, infatti, deve considerarsi fuori
daqualsiasilogicaeconomica.
I BILANCI
DEI NOVE MESI
A CONFRONTO
SANZIONI E AIUTI DI STATO
ANALISI TECNICA
Charleroi
11,8 euro
Sulla pista belga attesa
la decisione di Bruxelles
Il supporto definito
dai «graficisti»
Domande & risposte
Ricavi
Ebitda
Ebit
115,10 110,9
48,1 46,6
36,4 35,6
37,6
39,4
In milioni di euro
9 mesi 2014
* I dati economici sono
riesposti in applicazione
dell’ Ifrs11 e dell’Ifrs5
Commissioni
e tariffe
Altri ricavi Ricavi non
areonautiche areonautici areonautici
LA DINAMICA
DEU RICAVI
DEL GRUPPO
115,1
+4,6%
milioni
-8,2%
Altro
+2,5%
110,9
+8,1%
milioni
9 mesi 2013
9 mesi 2014
Altri 3
IL TRAFFICO
AEREO DIVISO
PER COMPAGNIA
Wizz Air 15
Altri 37
Emirates 3
Turkish 3
Vueling 3
dati in %
al 30/9/2014
Klm 4
British 5
Volotea 5
Lufthansa 5
Air France 6
Aeroporto
Venezia
Aeroporto
Treviso
Ryanair 84
Alitalia Airone 12
Easy Jet 17
MARGINALITÀ
A CONFRONTO
Ebit margin
Ebitda margin
42,0
41,8
32,1
31,6
e Quali le indicazioni dell’analisi
tecnica?
Il titolo Save sta consolidando una fase di
rialzo, che ha portato l’azione ad un picco
massimo intorno a 14,5 euro sul finire dello
scorso anno. Da allora è partito un
movimento laterale che ha come base
superiore l’area intorno a 13,8 euro. Mentre
la base inferiore si attesta a 11,8 euro.
Attualmente le quotazioni stanno
transitando al centro di questo canale
laterale. Il titolo non è troppo liquido e
quindi è esposto a brusche oscillazioni
anche con un numero esiguo di contratti.
Una maggiore direzionalità arriverà solo
con il superamento dei due livelli indicati.
Al di sotto di 11,8 euro potrebbe generarsi
un movimento al ribasso con primo target
in area 10 euro.
(di Andrea Gennai)
r Nella precedente «Lettera al
Risparmiatore» Save aveva indicato
come prossima la dismissione della
partecipazione in Centostazioni. La
vendita non è però ancora stata
effettuata. Ci sono problemi non
contingenti?
La Save ribadisce la volontà della cessione,
tanto che la partecipazione è stata
contabilizzata tra le «attività/passività
destinata alla vendita». Detto ciò, deve
ricordarsi che le Ferrovie dello Stato hanno
una prelazione sulla quota. Quindi
l’operazione è indirettamente influenzata
dalle mosse delle FfSs che, peraltro, proprio
di recente hanno cambiato l’ad. In
generale, comunque, Save conferma la
fiducia nel portare a termine l’obiettivo.
Inoltre, l’azienda ha definito un business
plan con McKinsey finalizzato ad estrarre
maggiore valore dalle concessioni
commerciali nelle stationi. Una strategia
che, sperando in un 2015 caratterizzato
dalla ripresa economica, dovrebbe
permettere una migliore valorizzare della
partecipazione.
t Nel 2013 ci sono stati i noti contrasti
tra Amber capital e la Finint che
attualmente controlla la Save. Il fondo
americano, di recente, ha portato la sua
quota in Save a circa il 20%. Una
situazione che crea problemi al socio di
maggioranza?
Save, da una parte, rileva che se
proseguono gli acquisti vuol dire che si dà
fiducia all’attuale gestione. E, dall’altra,
ricorda che la quota ceduta da Generali è
stata acquisita da Star Holding, società
interamente detenuta dal fondo Morgan
Stanley Infrastructure Partners. Ebbene,
l’intesa tra Finint e Morgan Stanley
assicura la stabilità azionaria fino al 2018.
Il problema, quindi, allo stato attuale non
si pone.
u Quali i conti dei primi nove mesi?
I ricavi sono cresciuti del 3,8% mentre il
mol è salito del 3,2%. In rialzo anche l’ebit.
Al contrario, a causa del peggioramento
della gestione finanziaria, l’utile lordo è
sceso a 37,7 milioni (erano stati 39,4 un
anno prima).
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