TG RSI-SRF, operazione riuscita Visti in tivù

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Transcript TG RSI-SRF, operazione riuscita Visti in tivù

TG RSI-SRF,
operazione
riuscita
Visti in tivù Quella
di giovedì è stata
un’occasione in più
per approfondire
la conoscenza
Antonella Rainoldi
Dopo l’ottima campagna d’immagine,
ossia due spot accattivanti in lingua italiana e tedesca, più qualche servizio su
misura, era impossibile perdersi un momento così. L’esperienza andava fatta.
Giovedì scorso RSI e SRF hanno dato vita a un esperimento curioso, proponendo un doppio scambio tra TG e Tagesschau, una specie di innesto insolito sul
rito condiviso, con tanto di inversione di
ruoli tra Alessia Caldelari e Maureen
Bailo. La prima ha presentato, alle 19.30,
su SRF 1, un’edizione principale della
Tagesschau interamente prodotta dalla
redazione di Comano in trasferta a Zurigo. Poi, alle 20, su RSI La 1, è toccato alla
seconda «illuminare» il TG, affiancata
dalla sua squadra. Nel clima complice
della sessione primaverile delle Camere
federali, si è molto parlato di politica, dal
sì del Consiglio degli Stati al raddoppio
del San Gottardo alla decisione del Nazionale per l’applicazione dell’iniziativa
dell’UDC a favore dell’espulsione degli
stranieri criminali. Ma si è parlato anche
di svizzeri tedeschi al sud e di ticinesi al
nord. Com’è andato l’esperimento?
Tutto è filato liscio, nonostante qualche
inciampo linguistico da parte dei giornalisti SRF. Ma questi sono dettagli. In
fondo anche Filippo Lombardi se l’è cavata alla bell’e meglio: intervistato da
una magnifica Alessia Caldelari dopo un
interessante servizio sui corsi di italiano
all’interno dell’amministrazione federale, Lombardi si è espresso in un tedesco
non memorabile (quante imperfezioni
di pronuncia, senatore!).
Nelle due edizioni è stato possibile
ritrovare non soltanto la decantata pro-
Alessia Caldelari nel TG SRF.
fessionalità delle redazioni, ma anche il
riscontro stilistico, il prestito culturale,
la conferma dei diversi sguardi sull’attualità. Per questo il merito maggiore
dell’esperimento è consistito nel rappresentare un processo di conoscenza reciproca, nel quale lo scambio di redazioni
e di anchorwoman è stato il pretesto per
piccoli viaggi di avvicinamento, nel tentativo riuscito di incoraggiare la coesione di un paese complesso, proprio come
già era successo un anno fa con SRF e
RTS. Non che i telegiornali di Comano e
Zurigo avessero finora trascurato le altre
regioni della Svizzera, anzi. L’abbiamo
già scritto, specie il primo attinge spesso
al lavoro del secondo. Ma il doppio speciale è indubbiamente un buon modo
per onorare il mandato della SSR di essere nazionali, come lo è stato nel passato prossimo il mese tematico dedicato a
Gli Svizzeri. Adesso aspettiamo con trepidazione la risposta RSI-RTS di novembre.